“La moda passa, lo stile resta” Coco Chanel diceva “la moda passa, lo stile resta”, ed è proprio a questa massima che mi sono ispirata durante la realizzazione di questo progetto. Potrebbe sembrare banale, chi non conosce questa frase? Ma mi sono sentita in dovere di riportarla, in quanto mai come durante queste giornate, passate con le donne della mia vita a rievocare ricordi e spolverare vecchi diari, mi sono resa conto di quanto Chanel avesse ragione. Le moda cambia, si trasforma, spesso si rinnova guardando al passato. Non è mai ferma, sembra quasi avere vita propria. Ciò che oggi ci piace, domani sarà dimenticato. E allora, cosa fare? In un mondo così frenetico, dove ormai nessuno a tempo per niente, dove un vestito, un gioiello tanto desiderato diventa un oggetto come altri nel giro di pochi giorni, l’unica cosa che davvero ci rappresenta è il nostro stile. Il nostro modo di vedere il mondo. La nostra voglia di distinguerci, di non essere un clone in queste società di massa: di non alternarci, impotenti, tra infiniti ciondoli di Tiffany, stivali imbottiti Ugg e felpe di Abercrombie. La soluzione non è quella di eliminare questi capi d’abbigliamento, non sarebbe giusto, non servirebbe a niente. La giusta risposta, secondo me, sta nel rendere ogni capo unico, conforme al nostro vero gusto, al nostro vero essere. Indossare qualcosa perché ci piace davvero e lo sentiamo appartenente a noi. Non lasciarci influenzare, bensì farci ispirare. Ed è stato proprio grazie a queste foto di famiglia e a quest’esperienza che ho capito dove sta la linea sottile tra moda e stile, e come attraversarla, senza perdere l’equilibrio. Ho cercato negli armadi di mia madre e nei grandi bauli antichi delle mie nonne, fino a ritrovare quei capi d’abbigliamento che loro avevano conservato. Vestiti, gioielli, giradischi, radio e vecchie macchine fotografiche di intere generazioni ed epoche passate. Così ispirata, ho realizzato un servizio fotografico con l’aiuto di un’amica, Giulia, che per me si è calata nel ruolo della perfetta top model (forse un po’ troppo!): credo di essere riuscita a trarre il meglio dai meravigliosi vestiti e accessori che le mie nonne e mia madre avevano conservato fino ad oggi. Soprattutto, ho cercato di re-interpretarli in chiave moderna, rendendoli attuali e adatti al gusto della ragazza che sono oggi, ma facendogli conservare comunque quello charme unico, quello stile e fascino inconfondibili che solo il passato può regalare. Mi sono divertita e commossa, sentendo i racconti di tutte quelle vecchie foto: dietro quei sorrisi in bianco e nero, quegli abiti meravigliosi, quegli accessori ormai introvabili, si celano tante storie e avventure… Nella prima foto ho approfittato della radio antica che mia madre ha conservato e restaurato, e che ora troneggia nella nostro soggiorno. L’ho utilizzata come base e supporto per immortalare le fotografie che mi sono sembrate più significative e piene di vita. Le foto della mia famiglia a cui mi sono ispirata sono cinque, e ripercorrono un po’ la vita della protagonista di ognuna di esse, ovvero mia madre, Rita. Mia madre è nata in Calabria, e lì ha vissuto fino al momento in cui ha deciso di trasferirsi a Modena, e in seguito a Bologna, dove viviamo tutt’ora, per diventare insegnante. Grazie alle antichissime tradizioni del sud Italia, alla vicinanza del mare, sempre presente nei suoi racconti, alle personalità così ospitali e gioviali tipiche del sud che hanno sempre costellato la sua vita, le storie di mia madre non potevano che conservare sempre una nota romantica, tra amore e mare, campi di grano, campagne, vestiti fatti a mano e vecchi cinema. Durante la selezione delle fotografie, sono stata particolarmente attenta alla ricerca di quelle che raffiguravano i vestiti e gli accessori “culto” della generazione dei miei genitori: gonne a vita alta, magliette con scollo a barchetta scoperte sulla schiena, camicette e l’immancabile pelliccia, di cui ricordo ancora il profumo. Mia madre ne usava uno buonissimo, e quello, non si sa come, è rimasto legato a quasi tutti i suoi abiti, impigliato nelle fibre e nei colori dei tessuti. In questa prima foto ho deciso di inserire anche i gioielli della nonna, i meravigliosi anelli e anellini d’oro e piccole pietre preziose che vedevo sempre brillare sulle loro mani. Ma non solo: ho aggiunto anche quelli che sono gli elementi caratteristici di mia madre, gli accessori che non le mancavano mai: la collana di perle e il bracciale d’oro, che ha quella chiusura, cosi particolare da farmi sempre desiderare di indossarlo e di scoprirlo... inutile dire che il permesso per indossarlo l’ho avuto solo poco tempo fa! Nella prima foto, quella in bianco e nero, mia madre era ancora una ragazzina. Giovanissima, le piaceva farsi fare mille fotografie: la mattina mentre prendeva il treno con le sue compagne per andare a scuola, così come anche durante le uscite al pomeriggio con le amiche, quando per cambiare un po’ decidevano di addentrarsi nelle strade di campagna per fare merenda insieme e scattare qualche foto. Questa foto non la troverete nei diversi collage che ho creato: essendo quella che ispira tutto l’intero progetto, non mi sono sentita di inserirla in un collage in particolare. Questa è la foto dove mi sento più vicina a mia madre in assoluto: oltre che fisicamente, perché credo sia l’unica immagine dove mia madre mi somigli cosi tanto (io e lei siamo così diverse, ce lo dicono sempre tutti), ho scelto questa foto anche perché rivedo qui la passione di mia mamma per la fotografia. Le piaceva essere immortalata allora, quanto a me piace fare fotografie oggi. Il primo collage si ispira principalmente alla minuscola fotografia che ho ritrovato qualche tempo fa, che ritrae mia madre (davvero minuscola!) con le sue sorelle, gemelle: Rosa e Assunta, ovvero le mie fantastiche zie, che nella foto avranno si e no dieci anni. La foto è vecchissima, e abbastanza rovinata, ma comunque si notano i bellissimi vestiti fatti a mano da mia nonna. Ho cercato di riprodurre la stessa magia del piccolo borgo della Calabria, Badolato superiore, in cui viveva la famiglia di mia madre prima di trasferirsi in quella che divenne poi Badolato marina, ovvero la vera e propria città sul mare dove vado in vacanza ogni estate. Badolato Superiore è un piccolo borgo medievale arroccato su una collina… la versione rurale e antica della città contemporanea. Esiste ancora, e fu costruito perché non fosse visibile dal mare, per proteggerlo dalle scorrerie dei pirati turchi. In questo primo collage ho cercato di riprodurre la bellezza che l’atmosfera da “piccolo paese” da alla foto: sullo sfondo infatti ho lasciato il bucato, i panni stesi al sole, e per la mia modella ho scelto un look molto naturale. Ci siamo divertite molto, per farla sorridere in modo più naturale ho chiesto alla mia amica Giulia di muoversi come se stesse giocando tra le lenzuola appena lavate. Il vestito bianco a pois nero è leggerissimo e fresco, come il bucato appena fatto, e riprende i vestitini cuciti a mano che hanno le bambine nella fotografia. Ho voluto rendere attuale questo outfit abbinando al vestito delle ballerine nere, quelle che si usano tutti i giorni. Un pizzico di tradizione, di sud, però, è rimasto: infatti ho fatto indossare a Giulia un ciondolo portafoto dorato, un oggettino adorabile, tipico delle tradizioni del sud, che lo volevano indossato dalle donne che aspettavano che i mariti tornassero dalla guerra. È un oggetto che cerco sempre di scovare nei vari mercatini e negozi d’antiquariato e che esercita su di me un grande fascino. Un altro elemento particolare di quest’outfit, è il paio di grandi orecchini a clip, fatti di perle, appartenenti a mia madre: li ho scelti poiché credo che siano un ponte tra moda e stile. Un oggetto del passato che si lega perfettamente con il presente, e che riescono a rendere l’outfit contemporaneo e allo stesso tempo affascinante. Il secondo collage è ispirato al ritratto fotografico che i miei nonni regalarono a mia madre, il giorno del suo diploma. Aveva la mia età, e mi racconta di quant’era emozionata, perchè non aveva mai posato per un fotografo. Allora non era come oggi: non era molto frequente che i genitori facessero questo tipo di regalo, e ancora non esisteva la moda di farsi fare un “book”. Le foto erano solo foto: di carta, stampate, venivano spedite ai parenti lontani, emigrati all’estero o al nord per cercare lavoro, per non perdersi di vista col passare degli anni; oppure venivano incorniciate e conservate gelosamente in casa, dentro a grandi cornici d’argento: così un matrimonio, un battesimo, un volto, divenivano immortali. Il giorno della sua prima fotografia “ufficiale”, mia madre indossava la sua maglietta preferita: rossa, a maniche corte, con un delizioso scollo a barchetta e una sorpresa sulle spalle. Infatti, per quanto semplice sul davanti, sulla schiena la maglietta ha uno scollo a V interrotto da due bande di tessuto annodate con un fiocco. Ho scelto di abbinarla in modo assolutamente contemporaneo, e non troppo bon-ton, come invece lo stile della maglietta potrebbe suggerire. L’ho sovrapposta a degli shorts di jeans a vita alta, lavaggio chiaro, modello distrutto e un po’ invecchiato. Gli altissimi tacchi open-toe rossi e il nastrino tra i capelli dello stesso colore danno alla mia modella un’aria da pin up che non mi dispiace. Ho tirato fuori da uno dei grandi bauli di mia nonna un vecchio binocolo, però ben conservato, che mi è piaciuto moltissimo: e dato che i miei nonni lo usavano di tanto in tanto nelle loro gite in campagna, ho pensato fosse una bella idea aggiungerlo in questi scatti. Il colore delle unghie, il rossetto, così come il bracciale, richiamano la maglia, ma il makeup resta molto naturale. Un piccolo richiamo alla classicità sono gli orecchini pendenti: due bianche perle di fiume completano l’outfit. Il terzo collage è quello in cui ci siamo divertite di più: si ispira ad una foto di mia madre e della sua migliore amica. Questa foto mi piace moltissimo sia per l’effetto seppia sia per le espressioni sul viso delle due amiche: quando la guardo quasi riesco a sentire le loro risate. Questa sensazione di allegria, divertimento, vita, è proprio quella che volevo riprodurre nelle mie foto. Fortunatamente, mia madre ha sempre conservato la sua bellissima maglietta bianca, che sul davanti presenta un maestoso ghepardo color oro. È una maglietta che tutt’ora utilizzo, molto spesso, e che qui ho voluto abbinare ad una gonna che ho comprato pochissimo tempo fa, ma che comunque assomiglia in modo speciale a quelle che usavano mia madre e le sue amiche. Come nella vecchia fotografia, la modella indossa la maglia che fuoriesce da una gonna a fiori molto colorata. I sandali col tacco sono identici a quelli indossati da mia madre e dalla sua amica, e riprendono la fantasia della gonna. Una chicca di questo outfit sono gli orecchini a clip super colorati, appartenenti anche questi a mia madre. Tutte queste clip che ho usato risalgono all’epoca precedente ai buchi alle orecchie, quando mia madre aveva ancora troppa paura per farseli! Gli occhiali da sole, pieni di ghirigori blu ai lati, hanno lenti di vetro e sono un accessorio particolarissimo: delicati ed eleganti, conferiscono al mio outfit quel tocco raffinato e lo rendono moderno. Mi piace pensare che, come altri accessori negli outfit precedenti, siano l’oggetto che fa da “ponte” tra moda e stile. La macchina fotografica antica è un cimelio a cui sono molto affezionata: come amante della fotografia adoro collezionare questi oggetti, e le mie zie e nonne mi sono state di grande aiuto in questo! Il quarto ed ultimo collage è stato quello che ha richiesto più impegno. Nei giorni in cui abbiamo scattato queste fotografie faceva molto caldo, ma dovevo assolutamente immortalare la pelliccia di mia madre, che mi è sempre piaciuta. È stato un po’ difficile per Giulia, ma alla fine è riuscita a posare con naturalezza, senza mostrare (quasi!) nessuna fatica dovuta al clima afoso. La foto a cui mi sono ispirata richiama un momento molto felice della vita di mia madre: si era sposata da poco; quella insieme a lei nella foto è mia sorella maggiore, Chiara, che all’epoca aveva circa quattro anni… io ancora non c’ero! La pelliccia è sempre stata uno dei capi d’abbigliamento preferiti di mia madre, quando era più giovane. Fu proprio lei a dirmi “la pelliccia è un cult!”. Nelle mie foto, ho voluto un po’ “sdrammatizzarla” re-interpretandola grazie all’abbinamento con un mini dress di pizzo rosso. Desideravo creare un outfit che fosse classico, ma anche molto moderno, un po’ street-style: insomma il genere di cosa che potrebbe indossare una ragazza oggi, per uscire la sera con le amiche e fare festa. Proprio per questo ho scelto degli stivali borchiati Ash, e inoltre ho deciso di non utilizzare nessun tipo di orecchini: la pelliccia è così vistosa ed importante che è mi è sembrato più giusto non strafare. Infatti il make-up è quasi invisibile, e ho scelto un unico gioiello, ovvero la classicissima collana di perle, lunga. Per giocare un po’ con questo outfit, ho voluto far usare alla mia modella un bocchino lungo, che richiamasse gli anni ’60, e un mini-binocolo rosso, di quelli che si usavano per le corse dei cavalli, per osservare da lontano se il cavallo fortunato avrebbe vinto oppure no. Non pensavo che avrei mai trovato un oggetto simile, ma mia nonna ha conservato anche questo! Gli occhiali con lenti a specchio invece, sono un accessorio che mia madre usava quand’era una ragazzina, e che qualche mese fa ha deciso di regalarmi: da allora non me ne sono mai separata, e li ho trovati davvero perfetti, infatti richiamano il colore del vestito e rendono tutti gli scatti ancora più divertenti. La realizzazione di questo progetto è stata molto intensa, e sono convinta di aver dato il meglio di me. È vero, le mode sono passeggere, ma se c’è una che non può cambiare, questa è l’amore che una persona può avere per la moda. Servizi fotografici, sfilate e progetti di ogni tipo, da quelli per la scuola a quelli lavorativi, col passare del tempo si trasformano per assecondare i gusti del pubblico, per trasmettere qualcosa di nuovo. Però credo fermamente che l’impegno e la dedizione debbano essere sempre i medesimi. La moda cambia, lo stile resta: ogni persona con la sua individualità può apportare qualcosa di nuovo al proprio outfit, ma non solo, alla propria vita in generale, e reinventarsi ogni giorno. Una borsa, un paio di scarpe, un vestito nuovo o un paio di orecchini, non sono solo oggetti. Non è solo moda. È qualcosa di più, qualcosa che ci contraddistingue e che può creare un legame profondo tra passato, presente e futuro. Come da una generazione all’altra una mamma regala alla figlia la sua collana di perle, così il mondo della moda tramanda da un’epoca all’altra, da un paese all’altro, una cultura, un patrimonio di conoscenze, abitudini e tradizioni, che rendono le persone quello che sono veramente, portandole a scoprire ogni giorno di più la loro vera natura e il loro stile. Giorgia Salerno
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