RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 12 dicembre 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. ANNO 14 - N. 342 - e 1,20 Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ) - tel. 0971 69309 - fax 0971 476797 - email [email protected] Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 256440 - fax 0835 256466 - email [email protected] Venerdì 12 dicembre 2014 Dda di Potenza con Fbi e Sco: la vittima cura la manutenzione elettrica all’impianto Eni di Viggiano Gli amici di Brooklyn volevano un milione da Marsilio di Matera: 8 arresti Francesco Palmeri davanti la Sudelettra AMATO e PANETTIERI alle pagine 6, 7 e 8 Un anno e sei mesi per turbativa d’asta e corruzione per l’appalto del Centro oli di Corleto TOTALGATE Margiotta condannato in appello Cgil e Uil in piazza contro Jobs Act a pagina 12 L’avvocato Buccico in aula tuona contro l’ex governatore De Filippo: «L’unico vero leader di questa vicenda è il presidente» Il senatore lascia ogni carica :«Sentenza ingiusta, combatterò, ricorrerò in Cassazione. Vengo condannato innocente e sento la mia vita sfregiata» AMATO a pagina 9 «Il tema non è un assessore» Lacorazza affronta il caso Potenza LORUSSO a pagina 14 POTENZA Ammanco di 7 milioni Sequestrato il caveau della Ronda a pagina 17 LUCANI ILLUSTRI 2013 Ecco chi sono e dove vivono a pagina 17 Che tempo fa in Basilicata? Weekend asciutto, poi pioggia e temperature in rialzo di GERMANO DI LEO Le temperature, ancora nella media stagionale durante il fine settimana, subiranno nei giorni successivi un graduale aumento a causa di correnti umide meridionali che saranno foriere del cambiamento del tempo a partire dalle zone più occidentali. Nubi e piogge nel corso della settimana interesseranno, da ovest verso est, l’intera Regione; la neve potrà fare la sua comparsa solo sulle cime più alte dell’Appennino Lucano sopra i 1700 mt. I venti, da deboli a moderati, spireranno dai quadranti dapprima meridionali per poi ruotare da ovest verso metà della settimana. Mari poco mossi. Temperature in rialzo soprattutto nei valori minimi. 41212 T. 0835 215701 - 0835 259025 [email protected] w w w. g i a r d i n i v e n u s i o . c o m 9 Oggi sciopero A Potenza appuntamento a rione S. Rocco Si autosospende dal Pd BORGO VENUSIO - MATERA VI SEGNALIAMO: 771974 617259 RASSEGNASTAMPA www.lagazzettadelmezzogiorno.it TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90 Venerdì 12 dicembre 2014 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 Con libro «Festeggiamo il Natale» A 8,00 Con Cd «Gran Concerto di Natale» A 6,00 LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. Sede centrale di Bari (prefisso 080): Informazioni 5470200 - Direzione Generale 5470316 - Direzione Politica 5470250 (direzione [email protected]) - Segreteria di Redazione 5470400 ([email protected]) - Cronaca di Bari 5470430-431 ([email protected]) - Cronache italiane 5470413 ([email protected]) - Economia 5470265 ([email protected]) - Esteri 5470247 ([email protected]) - Interni 5470209 ([email protected]) - Regioni 5470364 ([email protected]) - Spettacoli 5470418 (cultura.e.spettacoli@gazzettamezzogiorni,it) - Speciali 5470448 ([email protected]) - Sport 5470225 ([email protected]) - Vita Culturale 5470239 ([email protected]). Abb. Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 341 SEQUESTRATO IL CAVEAU CHE CUSTODISCE I SOLDI DI BANCHE E POSTA Potenza, scattano i sigilli all’istituto La Ronda «Ammanco di 7 milioni» REGIONE DOVRANNO ESSERE INDICATI IN RETE I REGALI SOPRA I 200 EURO Stipendio dei manager Asl cancellato il taglio del 10% In Puglia scattano multe da 500 a 10mila euro per gli eletti che non dichiarano tutte le entrate SERVIZIO IN GAZZETTA BASILICATA A PAGINA VI >> TITOLARE Piergiulio Petrone della Ronda MARTELLOTTA IN 11 >> LEGGE ELETTORALE AI FERRI CORTI RENZI E LA MINORANZA INTERNA. DELRIO: DICANO SE VOGLIONO LE ELEZIONI. D’ALEMA: NON CI MINACCI Riforme, il Pd si rifà in due Oggi sciopero. Precettazione, lite tra governo e Cgil-Uil. Poi Lupi la ritira Altri due arresti a Roma per mafia. Il procuratore: ma non è ancora finita Crolla gru all’Ilva feriti due operai Sono caduti in mare: vivi per miracolo E sul decreto il governo prende tempo OPERAZIONE «UNDERBOSS» A POTENZA LE COLPE DELLA POLITICA LE COLPE DI TUTTI NOI La mafia Usa fino in Basilicata per un debito di trent’anni fa Chiesto un milione a un imprenditore, arrestati in otto di LINO PATRUNO C hi è senza peccato scagli la prima pietra. Il presidente dell’Anticorruzione italiana, il magistrato napoletano Cantone, dice che la gente gli chiede in strada di mandare in galera tutti i politici. Aggiunge che c’è un clima da 1993, piena Tangentopoli. Quando giornali e tv erano attesi giorno per giorno: quale nuovo potente è stato arrestato oggi? Per goderne. Per appagare la propria voglia di giustizialismo. Per una rivincita personale verso un mondo di ladri sul quale non si stava a sottilizzare. Dispiace sottolinearlo e generalizzare, ma vedere un socialista allora gridava vendetta. Finì a monetine in faccia. E’ probabile che il vento della storia spazzò anche chi non lo meritava tanto quanto lasciò indenne chi lo meritava. Poi dall’incendio purificatore sono venuti fuori i vent’anni peggiori della nostra vita. TARANTO SEGNALI DAL MERCATO: CRESCE LA PRODUZIONE ROMA Il procuratore Pignatone SERVIZI DA PAGINA 2 A 7 >> l Otto arresti nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Potenza su una richiesta di pagamento di un milione a un imprenditore lucano che avrebbe contratto un debito trent’anni fa. Per incassare si èmossa addirittura la mafia americana. AMENDOLARA A PAGINA 15 >> DA DOMANI «COSÌ LONTANI COSÌ VICINI» Al Bano possibilista: forse a Sanremo e con Romina SEGUE A PAGINA 23 >> LA MEMORIA LUNGA DEI FIGLI DEL PADRINO di MASSIMO BRANCATI C TARANTO Oggi il governo potrebbe decidere sull’Ilva i aveva messo una pietra sopra. Sperava che dopo trent'anni, dall'altra parte dell'Oceano, i suoi creditori paisà fossero passati a miglior vita. Ma la “malerba” della mafia statunitense d'Italy non appassisce mai e, soprattutto, ha una memoria d'elefante. “Un giorno, e non arrivi mai quel giorno, ti chiederò di ricambiarmi il servizio”, bofonchiò don Vito Corleone ne “Il Padrino” di Francis Ford Coppola (film del 1972). E quel giorno è arrivato per Lorenzo Marsilio, imprenditore di Ferrandina (Matera) che negli anni Ottanta avrebbe incrociato la strada di “Ciccio l'americano”, alias Francesco Palmeri, affiliato alla famiglia Gambino di New York – agli apici della gerarchia mafiosa Usa - per un prestito di circa 120 milioni delle vecchie lire. a svolta per l’Ilva non c’è ancora, ma lo scenario è meno incerto. In breve tempo si sono susseguite tre ipotesi: un’azienda commissariata e prossima alla vendita; la possibilità che lo Stato prendesse tutto lasciando i privati fuori; la soluzione mista, privati e pubblico insieme per salvare l’acciaio italiano. Che è quella su cui si ragiona adesso. SEGUE A PAGINA 22 >> SEGUE A PAGINA 23 >> COLUCCI A PAGINA 13 >> UNA POSTA IN GIOCO D’ACCIAIO TRA MOSSE E CONTROMOSSE di DOMENICO PALMIOTTI L GIALLO INTERROGATA PER 4 ORE LIGURIA UNA RUSSA IN VACANZA «Non sono stata io» la madre di Loris piange davanti al Gip Scompare nella notte bimbo di 9 mesi fermata la madre l In lacrime, dopo quattro ore d’interrogatorio nel carcere di Catania, la mamma del piccolo Loris ribadisce per l'ennesima volta la sua versione. «Ho accompagnato mio figlio a scuola», è il mantra di Veronica Panarello davanti al gip Claudio Maggioni, che deciderà entro stasera se confermare il fermo per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere. SERVIZIO A PAGINA 17 >> AL BANO Ha presentato il programma che condurrà con la Perego SERVIZIO A PAGINA 26 >> TRASPORTI Giù il prezzo del petrolio ma benzina ancora cara A PAGINA 20 >> OCCUPAZIONE Manutenzione degli F35 c’è l’accordo Italia-Usa A PAGINA 20 >> l Un altro bimbo scomparso, un’altra madre in galera. È una turista russa in vacanza con un amico a Bordighera (Liguria). Proprio l’uomo ieri mattina ha dato l’allarme quando si è accorto che il piccolo non era nella stanza con la madre. Agli inquirenti la donna ha raccontato d’essere andata a fare una passeggiata notturna e di aver lasciato il bimbo sulla scogliera dove non l’ha più ritrovato. SERVIZIO A PAGINA 17 >> RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 Venerdì 12 dicembre 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: [email protected] Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: [email protected] Pubblicità-Mediterranea S.p.a. Potenza e Matera: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 080/5485395 - Fax: 0971/274883 Necrologie: www.gazzettanecrologie.it - Gazzetta Affari: 800.659.659 - www.gazzettaffari.com LE ALTRE REDAZIONI Siamo presenti a: Anzi, Brienza, Calvello, Corleto Perticara, Francavilla in Sinni Bari: Barletta: 080/5470430 0883/341011 Foggia: Brindisi: 0881/779911 0831/223111 Lecce: Taranto: 0832/463911 099/4580211 ABBONAMENTI: tutti i giorni esclusi i festivi: ann. Euro 260,00; sem. Euro 140,00; trim. Euro 80,00. Compresi i festivi: ann. Euro 290,00; sem. Euro 160,00; trim. Euro 90,00. Sola edizione del lunedì: ann. Euro 55,00; sem Euro 30,00. Estero: stesse tariffe più spese postali, secondo destinazione. Per info: tel. 080/5470205, dal lunedì al venerdì, 09,30-13,30, fax 080/5470227, e-mail [email protected]. Copia arretrata: Euro 2,40. Tel 080/5470213 POTENZA LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO: PENA DI 1 ANNO E 6 MESI E INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI Appalti della Total condannato Margiotta SENATORE A sinistra il sen. Salvatore Margiotta (Pd), vicepresidente e componente della Commissione di Vigilanza Rai [foto Tony Vece] Il senatore del Pd si autosospende dal partito e annuncia il ricorso in Cassazione: «Un’ingiustizia» l La Corte d’Appello di Potenza ha condannato a un anno e sei mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici (pena sospesa) il senatore lucano del Pd Salvatore Margiotta, per turbativa d’asta e corruzione in riferimento a un appalto per la costruzione del Centro Oli della Total in Basilicata. In primo grado, al termine del rito abbreviato, il parlamentare era stato assolto. Margiotta si è autosospeso dal Pd. . BASILICATA CONNECTION IMPRENDITORE DI FERRANDINA «PRESSATO» E MINACCIATO DALLA MALA DI NEW YORK Scatena la mafia Usa per un debito di 30 anni fa AMENDOLARA A PAGINA III E IN NAZIONALE A PAGINA 3 >> POTENZA: SEQUESTRATO IL CAVEAU Coinvolti i Gambino. La richiesta era di 1 milione di euro Minacce anche via web: «Cerca su Google Salvatore Farina e vedi con chi hai a che fare» Operazione della Procura della Dda di Potenza. Nel mirino Lorenzo Marsilio della Sud Elettra l La richiesta all’imprenditore era di un milione di euro, in rate da centomila euro, per «saldare» il debito contratto con la cupola statunitense negli anni Ottanta: dando questi soldi «non avrai più problemi» e «noi ti aiuteremo per qualsiasi esigenza» assicurando «anche appoggi politici». È uno dei particolari che emerge dall’inchiesta «Underboss» condotta dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza che ha portato all’arresto di otto persone. L’origine di tutto è un debito contratto trent’anni fa da un imprenditore di Ferrandina, Lorenzo Marsilio, amministratore della Sud Elettra. Nelle intercettazioni spuntano conversazioni tra lo stesso Marsilio, IL DIGITALE POTENZA E IL LAVORO Gli eventi del Natale CAMBIAMO nonostante il dissesto LA MENTALITÀ Al via con Santa Lucia di VITO VERRASTRO PINTO A PAGINA XIX >> I giovani continuano a finire in prima pagina nei tg e sui giornali per le proteste, i dati record sulla disoccupazione, le storie di disperazione, alimentando la percezione che la crisi sia un lungo tunnel senza via di uscita. Il mondo degli adulti non li aiuta, non li può aiutare; anche perché le traiettorie lavorative e professionali che si sono sviluppate negli ultimi dieci anni sono assolutamente sconosciute alla gran parte della generazione precedente. Linkedin racconta che i profili aumentati in maniera esponenziale negli ultimi 5 anni (sviluppatori Android e Ios ma anche più banalmente degli istruttori di zumba fitness) si evolveranno o si chiameranno in maniera differente. CONTINUA A PAGINA XII >> Francesco Palmieri («Ciccio l’americano», della famiglia Gambino), Giovanni Grillo e Salvatore Farina (che secondo gli investigatori è affiliato al boss Cesare Bonventre). Tutti latori di «imbasciate dall’America», recapitate non solo a voce, ma anche attraverso cartoline e messaggi anonimi: «Dopo i vari tentativi – si legge in una lettera scritta a mano e lasciata alla casella postale della Sud Elettra nel 2013 - andati a vuoto le chiediamo di mettersi in contatto con il nostro incaricato riguardo al contenzioso che si protrae da quasi 30 anni, non ci faccia più aspettare». SERVIZIO A PAGINA II >> VENOSA Premio Lucani insigni Riconoscimento al ballerino Coviello Sigilli a La Ronda «Un ammanco di 7 milioni di euro» SERVIZIO A PAGINA XVIII >> POTENZA MESSA E REGALI NEL REPARTO PEDIATRIA Angioletti di argilla ai bimbi del S. Carlo OSPEDALE L’incontro di ieri al San Carlo l Una messa per i piccoli ospiti del reparto di Pediatria dell’ospedale San Carlo di Potenza. A presiederla il vescovo mons. Agostino Superbo, concelebrata da don Mario Galasso e don Marcello Corbisiero. A fare gli onori di casa il primario della sede potentina dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Michele Salata e il direttore generale facente funzione, Rocco Maglietta. Con loro una delegazione di ragazzi, genitori e catechisti della parrocchia potentina della Ss. Trinità, insieme a insegnanti e genitori degli alunni dell'Istituto «Canossiane» che hanno donato alcuni angioletti di argilla, i volontari dell'Abio (Associazioni bimbo in ospedale) e altri volontari che operano in ospedale. l Agenti della Polizia hanno sequestrato a Potenza il caveau dell’Istituto provinciale di vigilanza »La Ronda» di Potenza in cui sono custoditi milioni e milioni di euro di banche e delle Poste. Sarebbe stato rilevato, tra l'altro, un ammanco di oltre 7 milioni di euro. SERVIZIO A PAGINA VI >> RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Venerdì 12 dicembre 2014 LA CORRUZIONE UN CANCRO NAZIONALE ALTRI DUE ARRESTI Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero sarebbero stati i mediatori dell’accordo tra le cosche Mancuso di Limbadi e le coop gestite da Buzzi L’AUDIZIONE l procuratore Pignatone con Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia Roma, i pm svelano il patto Mafia Capitale-‘Ndrangheta Il procuratore Pignatone alla Commisione antimafia: non è ancora finita l ROMA. Le mani non solo su Roma, ma interessi anche in Calabria. L’emergenza immigrati stuzzicava gli appetiti dell’organizzazione capeggiata da Massimo Carminati, ma per operare in quella terra era necessario il via libera della 'Ndrangheta. Da qui, e sullo sfondo di interessi comuni, un accordo con le cosche Mancuso di Limbadi, in virtù del quale le rispettive attività si potevano sviluppare senza intoppi. Un mutuo scambio: «lì comandiamo noi, qui loro». C’è anche questo nell’inchiesta su Mafia Capitale e ieri i mediatori di quell’accordo, Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, sono stati arrestati per associazione di tipo mafioso. Secondo la procura di Roma avrebbero assicurato il collegamento tra la cosca egemone nel vibonese ed alcune cooperative gestite da Salvatore Buzzi. L’appalto per la pulizia del mercato Esquilino, a Roma, in cambio della protezione in Calabria alle cooperative della «cupola» che si occupano dell’assistenza ai migranti. Questo l’accordo stipulato dai due gruppi criminali e scoperto dai carabinieri del Ros. «... in quella rete là comandano loro, poi in questa rete qua comandiamo noi!!... So passati 5 anni... t’ha toccato qualcuno là sotto?»: Salvatore Ruggiero riassumeva così, in un colloquio con Salvatore Buzzi, il rapporto tra 'Ndrangheta e Mafia Capitale. Ai due arresti si aggiunge il sequestro di altre due coop riconducibili a Salvatore Buzzi da parte della Guardia di Finanza di Roma. Si tratta della «29 giugno Servizi» e di «Formula Sociale». Le due società, amministrate da persone ora indagate nell’inchiesta Mafia Capitale, avevano un giro d’affari annuo di 15 milioni di euro. L’inchiesta della procura di Roma sembra aver scoperchiato solo la punta dell’iceberg. Lo ha fatto capire, senza tanti giri di parole, il procuratore Giuseppe Pignatone in una seduta davanti alla Commissione Antimafia. «A questa grande operazione, altre ne seguiranno a breve», ha annunciato sottolineando che «la mafia non è l’unico problema di Roma e non è detto sia il principale». Poi, descrivendo la tipologia dell’organizzazione capeggiata da Carminati, Pignatone ha sottolineato la «capacità di ricorrere alla violenza per il raggiungimento di fini leciti e illeciti, e la soggezione verso l’interlocutore». Quanto alle iniziative di Governo in materia di criminalità, il capo della Procura ha dichiarato che, insieme alle iniziative sulla prescrizione, sarebbe «estremamente utile qualche forma di sistema premiale» anche nel campo della corruzione. Ieri, intanto, si è tenuta la prima udienza del tribunale del riesame sui ricorsi presentati da cinque indagati. Il collegio presieduto da Bruno Azzolini si è riservato di decidere, entro domenica prossima, sulle richieste di revoca dell’ordinanza di arresto emessa nei confronti di Massimo Carminati, Riccardo Brugia, Fabrizio Franco Testa, Roberto Lacopo ed Emilio Gammuto. I giudici dovranno pronunciarsi anche sull’aggravante del metodo mafioso contestato agli indagati e contestato dai loro difensori. Intanto il gip Flavia Costantini ha concesso gli arresti domiciliari ad Alessandra Garrone, compagna di Salvatore Buzzi. Francesco Tamburro IL COMMISSARIO DEI DEM ROMANI Orfini: ai raggi X le tessere del Pd l ROMA. Il Pd Roma riparte dal basso, dai suoi circoli, più di 100, in un lavoro di mappatura che durerà due mesi e che porterà alla luce quanto potrebbe esserci di marcio. E soprattutto ricomincia dalla politica, quella che si è persa a vantaggio delle correnti nei cinque anni di consiliatura Alemanno. Parola di Matteo Orfini, il commissario mandato a fare pulizia dopo lo scandalo Mafia capitale che ha investito anche una parte del partito democratico. «Dobbiamo parlare con gli 8.000 iscritti – ha detto ieri Orfini, forte della massa di militanti che ieri ha affollato l’assemblea al Laurentino 38 –. Dobbiamo incrociare i dati e leggere che c’è qualcosa che non va se in un circolo si sono iscritti in 100 nello stesso giorno. Con i tesserati faremo dei veri colloqui politici, perché magari molte persone non sanno nemmeno di essere iscritte». Il commissario ha chiesto e ottenuto che a compiere questa delicata e necessaria operazione «che durerà due mesi cir- IL TWEET DI RENZI «SU 50MILA CARCERATI, SOLO 257 PER CORRUZIONE. NON È SERIO» LE TOGHE «SERVONO INTERVENTI FORTI, ADEGUATI ALLA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE» L’APPELLO L’EX MAGISTRATO Oggi le contromisure del governo I nodi su prescrizione e pene Un primo confronto ieri a Bruxelles tra Alfano e Orlando l ROMA. «Su 50 mila carcerati, solo per disporre le intercettazione che val257 per corruzione. Non è serio. Lo gono per la mafia, anche per la corsdegno non basta: domani (oggi, ndr) in ruzione. Consiglio dei ministri regole più dure All’interno della maggioranza, Pd e contro i corrotti». Dopo il video, Renzi Ncd devono trovare un punto di meusa un tweet per rilanciare la riunione diazione proprio sulla prescrizione. E, del Cdm che varerà la stretta sulla inoltre, sull’innalzamento delle pene corruzione. Atteso in un primo momassime per la corruzione. Il tenore mento ieri, prima della partenza del delle dichiarazioni rilasciate ieri a Brupremier per la Turchia, e poi spostato a xelles dal ministro dell’Interno, Anquesta sera, il Consiglio dei ministri è gelino Alfano, leader di Ncd, in parte lo chiamato a licenziare un pacchetto che rivela: «Occhio sui temi della prescriè innanzitutto una risposta politica a zione, perché se ci sono dei giudici quella che è ormai lumaca, non possono un’emergenza, dopo scaricare sul cittadino l’inchiesta Roma Capiindagato la loro lenteztale. «Serve uno scatto za. Bisogna sempre bidi reni della politica», lanciare questi due ardice infatti il presidente gomenti». «Comunque del Senato, Pietro Grasal Consiglio dei miniso, che approva la «destri di domani (oggi, terminazione» di Renzi ndr), credo ci sarà un contro la corruzione e accordo a cui si sta lachiede però una riforvorando», ha anche detma radicale della giuto Alfano. Ieri, tra l’alstizia», che metta un tro, anche Orlando era freno alla «irragionevoa Bruxelles e i due hanle durata dei processi». no avuto modo di conScettica l’Anm, che IL MINISTRO Angelino Alfano frontarsi. dice «basta alla retorica Da Bruxelles, parlandelle parole», e chiede a Renzi «indo con i cronisti, Orlando ha chiarito terventi forti, adeguati alla gravità delche «la prescrizione sarà allungata per la situazione». Affermazioni cui il mitutti i reati», al di là dell’intervento per nistro della Giustizia Orlando replica rimodulare le pene della corruzione, parlando di «accenti un po’ sbrigativi», pure in programma. Il guardasigilli, e difendendo la riforma. quindi, conferma l’intenzione di porL’intervento più atteso oggi riguarda tare in Cdm tutto il ddl sulla riforma del la prescrizione. Ieri anche Raffaele processo, con le norme che bloccano Cantone, presidente dell’Anticorruzioper due anni la decorrenza della prene, ha lanciato un appello: «Oltre ad scrizione dopo la condanna di primo aumentare le pene, sarebbe utile e negrado e di uno dopo l’appello. cessario un intervento» su questo fronCi saranno poi le misure per alzare il te, ha detto con una dura critica alla ex carcere per la corruzione: l’ipotesi è Cirielli, legge che in tema di prescriportare il minimo da 4 a 6 anni, come zione «ha inciso pesantemente sui reati già annunciato da Renzi; e il massimo dei colletti bianchi». Per Cantone, inolda 8 a 10, o 12, ma qui non ci sono ancora tre, sarebbe bene applicare le norme certezze. Anm: è l’ora dei fatti basta con la retorica E Grasso chiede una «riforma radicale» della giustizia l ROMA. Basta «retorica delle parole», belli, il suo vice Valerio Savio e il sebisogna passare ai «fatti». Alla vigilia del gretario Maurizio Carbone. Ed espliciConsiglio dei ministri che dovrà varare tano il timore che gli annunci di un camgli interventi contro la corruzione in- bio di passo fatti dal premier dopo il dicati da Matteo Renzi sull’onda dell’in- processo Eternit e l'inchiesta romana alchiesta «mafia Roma» e licenziare la ri- la fine possano ridursi a «lacrime di cocforma della prescrizione, è l’Associazio- codrillo». Non a caso ricordano che da ne nazionale magistrati a incalzare pre- anni l’Anm ha segnalato le «distorsioni» mier e governo. Non solo «non ci si può prodotte dalla pessima legge ex Cirielli accontentare di riforme fatte per annun- sul sistema che ora va «cambiato radici», ma «servono interventi forti, ade- calmente», interrompendo il decorso dei guati alla gravità della situazione», av- termini con l’esercizio dell’azione penavertono i vertici del sindacato delle toghe le. in una conferenza Quanto agli interventi stampa, facendo capisulla corruzione, l’aure con chiarezza che mento della pena, se in sè non reputano tali quelpuò essere positivo, coli che sinora l’esecutimunque «non risolve i vo ha annunciato di voproblemi»: «è la strada ler mettere in campo. più facile, ma altre più Che le toghe siano difficili sarebbero più efpassate all’offensiva, ficaci». Per combattere dopo essersi sentite questa patologia vanno «delegittimate» da alusati gli stessi strumenti cuni slogan usati dal messi in campo contro la governo in materia di criminalità organizzata: giustizia, lo dimostra cioè meccanismi preanche la pagina a pamiali e riduzioni di pena gamento fatta pubbli- ANM Il presidente Rodolfo Sabelli per chi collabora; meno care sui principali vincoli e tempi più lunquotidiani per chiedere «riforme vere» e ghi rispetto all’ordinario per le intercetricordare i 60 miliardi di euro l’anno che tazioni telefoniche e il ricorso alle attività costa al Paese la corruzione e i 120mila investigative sotto copertura. Bisogna processi che vanno ogni anno in fumo per anche ripristinare il falso in bilancio, che colpa della prescrizione. Un’iniziativa a è stato «sostanzialmente depotenziato», cui replica da Bruxelles il ministro della operare una rivisitazione completa delle Giustizia Orlando: «si stanno facendo impugnazioni e affrontare la questione delle riforme, l’Anm ha tutta la possi- delle risorse per la giustizia, perché «nei bilità, in un confronto che non è mai tribunali non si riescono a celebrare i venuto meno, di indicare gli interventi processi per mancanza di personale». Ma che ritiene prioritari». la lotta alla corruzione, avverte l’Anm, In cima agli interventi dell’esecutivo non può essere un problema solo dei giuche non vanno, le toghe collocano la ri- dici: la politica non può chiedere loro di forma sulla prescrizione che era già stata fare «attività di supplenza», ma deve primessa in cantiere a fine agosto: «è as- ma fare «pulizia» al proprio interno, non solutamente insufficiente», dicono senza nascondendosi dietro alla scelta «ipocrigiri di parole il presidente Rodolfo Sa- ta» di aspettare le sentenze. l ROMA. Uno «scatto di reni» della politica per affrontare quella «mala-giustizia» che contribuisce non poco ad affossare qualsiasi processo di rimodernamento del Paese. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, la invoca, dopo che l’ennesimo episodio di cronaca, i nuovi fatti di corruzione, riportano all’urgenza di interventi capaci di dare risposte alle istanze di giustizia che il Paese rivendica. «La politica deve cercare di prevenire i fenomeni prima che si verifichino, ma c’è bisogno di una riforma della giustizia radicale che affronti tutti i problemi e li risolva» esorta il presidente del Senato che ieri ha ripercorso i fatti salienti dell’anno alla presentazione, a Palazzo Madama, del libro PhotoAnsa 2014. Insomma, afferma il Presidente del Senato, è arrivato il momento che la politica cessi di delegare alla magistratura la soluzione dei problemi che mettono a repentaglio un corretto svolgimento dei processi democratici. «Perché è sempre la magistratura a scoprire i fatti, le responsabilità? Perché la politica non riesce ad arrivare per prima?». La lunghezza dei processi, ad esempio, resta uno dei principali problemi da risolvere. Come resta da risolvere e riformare il capitolo della lotta alla corruzione. «Ben venga», quindi, «la determinazione del presidente del Consiglio nel portare avanti il ddl contro la corruzione» afferma Grasso ricordando «timidamente», che proprio ad inizio legislatura, aveva depositato un ddl in materia, «rappresentando quali erano le priorità per l’emergenza criminale ed economica». RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Venerdì 12 dicembre 2014 TOTALGATE A TEMPA ROSSA ll parlamentare del Pd, arrestato nel 2008 dal pm Woodcock, in primo grado fu assolto «per non aver commesso il fatto» LA DIRETTA l Segui gli aggiornamenti sul tuo telefonino. Istruzioni a pagina 23. Potenza, il senatore Margiotta condannato a 1 anno e mezzo La Corte d’appello ritiene fondate le accuse di turbativa d’asta e corruzione FABIO AMENDOLARA ca» sia l’ex ministro Fabrizio Barca: sarà lui a costruire una mappatura di questi circoli avvalendosi della «sua struttura, i Luoghi Idea(li) – spiega Orfini – che aiuterà a capire come si ricostruisce un partito, come si sta insieme, e in alcuni casi di segnalare quei circoli che sono già un’eccellenza». E se per il momento Barca sta prendendo le misure del compito che si appresta a svolgere, dalla struttura, nata due anni fa e che ha una vasta esperienza grazie a numerosi viaggi all’interno della galassia dei circoli Pd, c’è voglia di fare: «Non siamo degli ispettori – spiegano – ma cercatori di buone pratiche: è da lì che dovranno venire i futuri dirigenti. Certo è che se dovessimo trovare delle incongruenze, le segnaleremo». Orfini è pronto a mettere a disposizione di Barca «militanti e personale della federazione». Poi c’è il ricorso alle scuole di politica, come accadeva a Frattocchie con i corsi di formazione del Pci, che stavolta diventano corsi di norme anticorruzione: «Ci sono dei comportamenti in cui è più facile dar luogo a meccanismi di infiltrazione». In nome della trasparenza, arriva anche la richiesta dello «stato patrimoniale aggiornato e dettagliato a tutti gli eletti». Intanto il deputato Roberto Morassut preme per «rigenerare il tesseramento partendo, per il 2015, con iscrizioni pagate individualmente e sulla base del reddito, sciogliere l’assemblea cittadina eletta con accordi «a corpo» fra le tribù interne e senza base democratica. l Con la neve, tempo rigido e intemperie, quel giorno di dicembre del 2007, Salvatore Margiotta, parlamentare del Pd, incontrò Francesco Ferrara - l’imprenditore al centro dell’inchiesta Totalgate (sospettato di aver tentato di corrompere il parlamentare per ottenere l’appalto per la costruzione del Centro oli a Tempa Rossa) - per strada, in via Mazzini a Potenza. Quell’incontro secondo i giudici della Corte d’appello di Potenza - così come documentato dagli investigatori - sarebbe alla base della turbativa d’asta dell’appalto per la costruzione del Centro oli a Tempa Rossa, in provincia di Matera. Ieri mattina, dopo una camera di consiglio durata un paio d’ore, i giudici d’appello hanno ribaltato l’assoluzione di primo grado e condannato Margiotta a un anno e sei mesi di carcere e all’interdizione dai pubblici uffici per la tessa durata (pena sospesa). Gli avvocati di Margiotta, Emilio Nicola Buccico e Leonardo Pace, hanno annunciato che impugneranno la sentenza. L’accusa: «Turbativa d’asta e corruzione». I giudici avrebbero dovuto decidere se assolvere o condannare il parlamentare del Pd già un anno fa, IL SENATORE Salvatore Margiotta ma decisero di ascoltare in aula due telefonate intercettate. Poi hanno disposto l’esame degli interlocutori di quelle conversazioni. Il processo è uno stralcio del «Totalgate» del pm Henry John Woodcock (Margiotta scelse il rito abbreviato e fu assolto, mentre gli altri indagati sono a giudizio in primo grado davanti ai giudici del Tribunale di Potenza). Il deputato - assolto in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare «per non aver commesso il fatto» - aveva scelto il rito abbreviato. Il caso va avanti dal 2008, quando il pm Woodcock chiese gli arresti domiciliari per Margiotta e nell’am- bito della stessa inchiesta, ottenne l’arresto in carcere dell’ex amministratore delegato della Total, Lionel Levha, di altri amministratori Total e di alcuni imprenditori. La giunta per le autorizzazioni della Camera dei deputati negò la misura cautelare per il parlamentare. E poco dopo arrivò l’assoluzione. Ieri la sorpresa in appello. Sentenza ribaltata. «Oggi ho subìto un’ingiustizia di cui non riesco a farmi una ragione, combatterò, ricorrerò in Cassazione e sono certo che in quella sede farò valere le mie ragioni. Ma nel frattempo, a tutela del mio partito, che amo e per il quale ho sempre lavorato, mi auto-sospendo dal Pd e da ogni carica, dal gruppo dei senatori del Pd, nonché da vicepresidente e componente della Commissione di vigilanza Rai». Il senatore Margiotta affida la sua dichiarazione a un comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio. «Al termine di un lungo processo di appello, nel corso del quale nessuna ulteriore prova a mio carico è emersa e le testimonianze raccolte sono state tutte a mio favore - sostiene Margiotta - vengo condannato sulla base di congetture e illazioni. Continuerò a urlare la mia innocenza in tutte le sedi, a contestare la decisione di un Collegio che ha emesso una sentenza contro legge». LA NOMIMA IL SINDACO DICE NO ALLA SCORTA E SCEGLIE UNO DEI PM DEL POOL DI GIANCARLO CASELLI A PALERMO l ROMA. Ora a vigilare sugli appalti di Roma ci sarà un supermagistrato che fornirà la certificazione di legalità ad ogni atto della giunta Marino dopo il terremoto Mafia Capitale. Alfonso Sabella, già nel pool antimafia a Palermo di Giancarlo Caselli, avrà proprio la delega agli appalti. Una nomina fortemente voluta da Marino che ieri ha avuto anche il via libera dal Csm. Intanto il sindaco dice no alla scorta, che gli era stata consigliata dopo la maxi inchiesta sulla Mafia a Roma La carica di assessore alla Legalità e appalti andrà dunque a Alfonso Sabella. «Sentivo la necessità di una figura di straordinaria professionalità nel settore del contrasto alla criminalità», spiega il primo cittadino dopo aver incontrato il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura per parlare dell’incarico nella nuova È il magistrato antimafia Sabella l’assessore di Marino alla Legalità giunta a Sabella. Sabella, il primo e il fondamentale tassello del rimpasto, dovrebbe arrivare nella giunta Marino subito, con i necessari tempi tecnici, ovviamente. Il resto delle modifiche – si parla per lo più di un cambio di deleghe accompagnato da qualche ingresso esterno – probabilmente sarà successivo, nelle prossime settimane. Di certo il chirurgo-dem per il suo «trapianto di legalita» si sta muovendo con i piedi di piombo, anche perché le indagini sul Mondo di Mezzo ancora non sono chiuse e ieri hanno segnato due nuovi ar- L’ASSESSORE Alfonso Sabella, ex pm resti. All’indomani della assemblea per rilanciare il Pd di Roma dalle periferie, al fianco del neo commissario Matte Orfini, Marino parla anche del suo rapporto precedente con l’Aula Giulio Cesare e con alcune aree del partito. «È evidente che negli ultimi mesi, per vari motivi – forse anche per una conflittualità da parte di alcuni nei miei confronti – il lavoro dell’Assemblea capitolina era stato piuttosto lento. Ora vedo lavorare la nuova presidente donna e la presidente vicario donna con l’efficienza e la praticità tipica delle donne». E ancora: «Io non nutro risentimenti né timori. Da quando vinsi le primarie nel 2013 e ho avuto l’onore dal Pd di correre per la carica di sindaco, per me le divisioni erano terminate, c'era una sola squadra. Per altri, lo avete letto sui giornali, c'erano tante squadre, tante correnti, tante divisioni. Alcuni dicevano “Marino deve obbedire al partito, a questa o a quella corrente”. Ma io penso di dover obbedire alle romane e ai romani». L’annuncio del rifiuto della scorta arriva, invece, in mattinata, durante un’intervista radiofonica: «A Roma abbiamo già un migliaio di persone che vivono sotto scorta, per alcune è essenziale, per altri soprattutto nella categoria dei politici, è una comodità per avere la macchina di stato. Per questo, ho fatto resistenza al fatto di avere una scorta e non l’ho avuta», ha spiegato. Paola Lo Mele RASSEGNASTAMPA 4 PRIMO PIANO Venerdì 12 dicembre 2014 LA CRISI ECONOMICA IL GOVERNO E LA PIAZZA Il premier su chi aderisce alla protesta «Non sono d’accordo con loro ma cambieremo il Paese anche per loro» Oggi sciopero generale anche per i ferrovieri Lupi revoca la precettazione dopo le proteste di Cgil e Uil l Sciopero generale, ferrovieri compresi. Cgil e Uil scendono in piazza, oggi, per chiedere al governo di cambiare le politiche economiche e del lavoro, perchè "Così non va" – come recita lo slogan scelto dai due sindacati - sul Jobs act, sulla legge di stabilità e sulla Pa. Perchè "non ci arrendiamo. Alziamo la bandiera del lavoro", "vogliamo il futuro", dice il numero uno della Cgil, Susanna Camusso, rilanciando le ragioni dello sciopero generale. La vigilia si accende sulla precettazione dei ferrovieri decisa dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Ma interviene il premier che parla dello sciopero come di un "momento di alta protesta", legittimo. Matteo Renzi sottolinea "il profondo rispetto per i sindacati anche se io non sono d’accordo con le loro ragioni. Buon lavoro a chi lavora e in bocca al lupo a chi sciopera, con rispetto e senza polemiche", dice abbassando il tono dello scontro sindacale. E assicura che "non la pensiamo come loro, ma cambieremo il Paese anche per loro". Alla fine la precettazione viene revocata. Lo sciopero generale di otto ore, proclamato oltre che da Cgil e Uil anche dall’Ugl, riguarda quindi tutti i settori, dalla sanità agli uffici pubblici, dalla scuola ai trasporti, compreso quello ferroviario. Dopo un braccio di ferro tra il ministero dei Trasporti ed il Garante per gli scioperi da un lato ed i sindacati RENZI «Non condivido lo sciopero» LUPI Marcia indietro sulla precettazione dall’altro, all’ultimo minuto il ministro Lupi torna sui suoi passi, a fronte di una rimodulazione della protesta. Il provvedimento aveva scatenato l’ira dei sindacati, che avevano accusato il governo di un "gravissimo atto unilaterale", investendo dell’accaduto "le massime cariche dello Stato", come affermato dai leader di Cgil e Uil, parlando di "una inequivocabile lesione del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione". In serata la revoca da parte del ministro Lupi, che sottolinea così di aver "tutelato il diritto alla mobilità dei cittadini e il diritto allo sciopero". Stop che è stato ridotto da otto a sette ore per gli addetti alla circolazione dei treni (dalle 9 alle 16, salvaguardando così i pendolari) mentre quello di domani, proclamato da altre sigle, viene posticipato dalle 21 alle 24, salvando la fascia serale. "Avevamo ragione noi", commentano soddisfatti Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo: "Non c'erano le condizioni di legge per inibire il diritto di sciopero" ai ferrovieri. "E' un primo segnale di ravvedimento da parte del Governo che speriamo sia di buon auspicio per il futuro", aggiungono in una nota congiunta. Intanto, oggi saranno nelle piazze "per dare voce alle ragioni dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, dei cassintegrati, dei precari e dei disoccupati. Sarà una giornata decisiva per il cambiamento delle politiche economiche, per il lavoro e per l’estensione dei diritti", dicono ancora Camusso e Barbagallo. Sono 54 le manifestazioni organizzate in tutta Italia; Camusso parteciperà al corteo a Torino, Barbagallo a Roma. Al centro delle richieste, la necessità di cambiare il Jobs act e la legge di stabilità, prevedendo tra l’altro l'estensione del bonus degli 80 euro ai pensionati ed agli incapienti e lo sblocco del contratto del pubblico impiego, fermo al 2009. Il Jobs act, insiste Camusso, non riduce la precarietà ma i diritti e le tutele e "incentiva i licenziamenti", monetizzando l’articolo 18. Anche per Barbagallo, "altro che lavoratori di serie A e B, siamo alla serie C". Ma, è la premessa, la partita su entrambi i fronti non è chiusa, visto che la legge di stabilità non ha concluso l’iter parlamentare e per il Jobs act si attendono i decreti attuativi. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha assicurato che ci saranno "momenti di confronto" con i sindacati e non è escluso che la prossima settimana possano aprirsi. Allo sciopero generale non aderisce la Cisl, scesa in piazza il primo dicembre con le sole categorie del pubblico impiego e la richiesta del rinnovo contrattuale. Dipendenti e manager pubblici niente regali superiori ai 150 euro PADOAN circolare con il «regolamento natalizio» l Il Natale non potrà essere troppo ricco per i dipendenti pubblici. Ma nemmeno per i manager e gli impiegati delle società pubbliche, quel reticolo di imprese partecipate che il governo punta a ridurre e che in questi giorni alimentano la cronaca giudiziaria. Per loro sarà vietato ricevere regali di valore superiore ai 150 euro. Il verbo usato è tassativo, tanto che – se dovesse arrivare un dono di questo valore – dovrà essere «messo a disposizione» dell’amministrazione pubblica che provvederà a restituirlo o «a devolverlo a fini istituzionali». La regola già esisteva. Ma a ricordarla con toni decisi - precisando che l’applicazione è valida anche per «società, agenzie ed enti pubblici» – è il capo di gabinetto del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. «E' vietato ai dipendenti pubblici ricevere regali o altre utilità, al di fuori di quelli di modico valore», è scritto nella circolare firmata da Carlo Garofoli. Che non fa sconti a nessuno, anche ai vertici di società pubbliche. La circolare, indirizzata a tutti gli uffici del Ministero e alle Agenzie fiscali, richia- l Non è un buco nell’acqua, ma la risposta delle banche al secondo round del «Tltro», il maxi-prestito della Bce alle banche finalizzato a stimolare il credito all’economia reale, è tiepida. Il sistema finanziario resta poco incline ad assorbire la liquidità della Bce, lasciando al presidente Mario Draghi poche alternative agli acquisti diretti di titoli, il 'quantitative easing', che potrebbe essere annunciato già a gennaio. Gli istituti di credito dell’Eurozona hanno ricevuto 130 miliardi dai prestiti a quattro anni concessi da Francoforte, contro previsioni che oscillavano fra i 90 e i 250 miliardi, in media 148 miliardi di euro. Un totale fra l’operazione di settembre e quella di ieri, circa 213 miliardi, che è la metà del potenziale di 400 miliardi indicato da Draghi. I tassi vicini allo zero, e una condizionalità tutto sommato blanda dato che l’unica penale per le banche che non prestano a famiglie e imprese è quella di dover restituire i soldi dopo due anni, non sono riusciti a far decollare davvero il Tltro. Che era uno degli architravi della strategia di Dra- ma infatti il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, un decreto del presidente della repubblica dell’aprile 2013. Il testo definisce i doveri minimi di diligenza, lealtà e buona condotta che i dipendenti sono tenuti a rispettare per il corretto funzionamento dell’Amministrazione pubblica. «Gli stessi obblighi – si aggiunge – si applicano anche in relazione ad incarichi svolti presso Società, Agenzie e Enti pubblici, compresa la partecipazione a consigli di amministrazione o a collegi dei revisori dei conti»: insomma, spiega la circolare, anche per manager e controllori di società. Per la quantificazione del «modico valore» si richiama sempre la normativa. Si intende – spiega il ministero nella breve nota pubblicata sul proprio sito – un importo «non superiore in via orientativa a 150 euro». RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 Venerdì 12 dicembre 2014 SINDACATI I segretari della Cgil e della Uil, Camusso e Barbagallo, ieri hanno illustrato le ragioni dello sciopero Continua il duello a distanza tra il presidente della Commissione Ue e Palazzo Chigi sul Patto di stabilità La Banca centrale europea chiede sostenibilità delle finanze pubbliche per «preservare la fiducia dei mercati» Juncker: «L’Italia non ha niente di cui lamentarsi» E la Bce ribadisce: Roma deve rispettare i patti europei PIÙ VICINO L’ACQUISTO DIRETTO DI TITOLI PUBBLICI Draghi offre 400 miliardi le banche ne prendono 130 ghi per far ripartire il credito nel Sud d’Europa e allontanare il rischio-deflazione. Il cavallo non beve, sembra confermare il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: "Vedremo se le imprese hanno davvero bisogno di fondi per nuovi investimenti, visto che grandi percentuali di capacità produttiva sono inutilizzati". Un sistema produttivo già molto indebitato, e che non sente di dover investire visto che usa poco le risorse che già ha, ha poco bisogno di nuovo credito. E nemmeno sono una svolta i circa 25 miliardi chiesti e ottenuti dalle banche italiane, che fra settembre e dicembre totalizzano un quarto circa del totale in quella che il presidente dell’Abi Antonio Patuelli definisce "un’ulteriore dimostrazione dell’intenso impegno delle banche italiane per la ripresa". Con le altre due operazioni, gli acquisti di prestiti cartolarizzati e di bond garantiti, finora la Bce ha immesso meno di 22 miliardi. E dal Tltro vanno sottratti le cifre rimborsate dei precedenti prestiti a lungo termine Ltro. I 1.000 miliardi di espansione dell’attivo della Bce, indicato da Draghi come obiettivo anti-deflazione, sono lontanissimi. Ecco perchè il 'quantitative easing' della Bce appare più vicino. Con molti economisti convinti che l’unico modo per arrivare a quella potenza di fuoco, per Draghi, siano gli acquisti del debito pubblico dell’Eurozona sui mercati. Un annuncio potrebbe partire persino al prossimo consiglio di gennaio, dopo un’inflazione che a dicembre si è attestata allo 0,3%. l L'Italia non ha certo di che lamentarsi per il trattamento ricevuto dalla Commissione europea, che avrebbe potuto avviare una procedura per debito eccessivo a carico di Roma, ma non l’ha fatto di fronte all’impegno, scritto, del governo Renzi per le riforme. A dirlo, rischiando di innescare una nuova scia di polemiche sull'asse Roma-Bruxelles dopo aver parlato di conseguenze potenzialmente "spiacevoli" per l’Italia se le riforme restassero sulla carta, è il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, mentre la Bce torna a ricordare che l'Italia deve rispettare il Patto di stabilità europeo per difendere la sostenibilità dei suoi conti pubblici e non minare la fiducia dei mercati. In un’intervista concessa ad Avvenire e ad altri quotidiani europei, Juncker ripercorre le tappe del negoziato, intavolato con il premier Matteo Renzi, che concede maggiore flessibilità sui conti in cambio delle riforme strutturali. "Avremmo potuto attivare per l’Italia una procedura per debito eccessivo. Invece ho parlato con Renzi, per il quale nutro sentimenti di amicizia, anche al G20 in Australia e gli ho detto: se volete mostrare la volontà di intraprendere le necessarie riforme, per favore scrivetemi una lettera per dirmelo. E questo l’Italia l’ha fatto". Tutto ruota attorno JUNCKER Commissione Ue alla riduzione del deficit strutturale italiano per il 2015, che era fissata allo 0,5% del Pil e che Roma ha ottenuto venisse «scontata» allo 0,3%. Fermo restando, inoltre, il limite del 3% di deficit, il governo prevede un obiettivo di disavanzo del 2,6% mentre nell’aggiornamento del programma di stabilità del 2014 aveva fissato un 1,8%. A richiamare Roma è anche la Bce: "è importante assicurare il pieno rispetto dei requisiti del Patto di stabilità e di crescita, e della regola del debito, per non mettere a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche e preservare la fiducia dei mercati". Fran- coforte ricorda infatti che "il progetto di bilancio comporterebbe un aumento nel 2015 del fabbisogno finanziario netto dello 0,4% del Pil". Inoltre, i piani del governo indicano un rinvio della scadenza per l'obiettivo di medio termine del pareggio al 2017, "in ritardo cioè di due anni rispetto alla raccomandazione del Consiglio Ecofin nel parere pubblicato lo scorso luglio - nota ancora la Bce – e una deviazione dalla regola del debito". Flessibilità, dunque, almeno agli occhi di Francoforte e Bruxelles, che in cambio chiedono riforme: non solo del mercato del lavoro in attesa che il Jobs Act, apprezzato, diventi legge. Ma, agli occhi di Francoforte, fra gli altri un piano di liberalizzazioni, sveltimento della macchina amministrativa e giudiziaria, e non ultimo cessioni di partecipate locali. Juncker – che ricordava come a decidere sulle sanzioni sia il consiglio dei ministri Ue e non la Commissione, si mostra un po’ piccato dalle osservazioni di Renzi contro un’Europa troppo burocratica: la Commissione – dice nell’intervista – sta agendo in maniera «politica e che dunque non siamo per un’attuazione burocratica del Patto di stabilità». E aggiunge, forse con un occhio anche alla Francia che continua a superare il 3% dei deficit/Pil, che il patto "non è mai stato applicato in modo più flessibile". Fiat con ESSERE ECO È NELLA NOSTRA NATURA. CON LA FORMULA ECO FREE PANDA GPL A 9.450 € CON CLIMA, RADIO BLUETOOTH ED ESC SOLO PER R LA PUGLIA E L LA A BASI BASILICATA ILICATA CON GLI E ECOINCENTIVI C INCENTIV CO VI REGIONAL REGIONALI NON PAGHI IL BOLLO PER 5 ANNI. TI ASPETTIAMO ANCHE SABATO E DOMENICA. OFFERTA VALIDA FINO AL 31 DICEMBRE. Iniziativa valida fino al 31/12/14 con il contributo Fiat e dei Concessionari. 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Ma il premier ostenta distacco confermando l’orizzonte di legislatura del 2018. «Cambieremo il paese anche per loro», è il messaggio che manda a Cgil e sinistra, assicurando però che il governo correggerà tanto gli «incidenti di percorso» quanto i tentativi politici di sabotaggio. È più di una visita di Stato la missione che porta per due giorni il presidente del consiglio in Turchia, partner strategico sul fronte energetico e degli investimenti con 1.200 imprese italiane radicate nel paese ed un interscambio commerciale di 20 miliardi di dollari. Renzi, nell’incontro con il primo ministro Ahmet Davutoglu e soprattutto con il presidente Recep Tayyip Erdogan, rinforza la storica amicizia tra i due paesi. Rilanciando l’im- pegno italiano nel processo di adesione della Turchia in Ue e plaudendo all’impegno della Turchia alla presidenza del G20 come occasione per incoraggiare la crescita, «patrimonio condiviso da tutti o, meglio – ironizza contro i falchi di Bruxelles – da quasi tutti...». Sulla crescita resta concentrata l’attenzione del premier, convinto di poter dimostrare che la ricetta del suo governo è quella giusta. E oggi, al business forum di Istanbul, farà capire che l’Italia sta eliminando per gli investitori gli ostacoli nella pubblica amministrazione come nel fisco. Arriva anche un «in bocca al lupo» ai sindacati che oggi incroceranno le braccia con uno sciopero generale, ma Renzi va avanti. Il presidente del consiglio non vuole soffiare sul fuoco delle proteste: media nello scontro tra Lupi e Camusso e esprime «profondo rispetto» per le manifestazioni di domani. «È un momento di alta protesta che io rispetto anche se non sono d’accordo», puntualizza però. Stesso ostentato distacco an- che verso le manovre della minoranza dem che l’altro ieri ha mandato sotto la maggioranza in commissione sulla riforma istituzionale. «Le riforme marciano, talvolta ci sono incidenti di percorso ma noi recupereremo in Aula perché non sono possibili soluzioni pasticciate», tira dritto il premier. Che ad Ankara finge di ignorare i messaggi politici inviati dagli oppositori interni. «Ne parleremo con chiarezza all’assemblea del Pd di domenica», dice facendo capire che non sarà lui a subire gli attacchi di chi, come dicono i fedelissimi, vuole far tornare la palude. Lo scontro politico non cambia però la dead line del governo: «La riforma costituzionale andrà in Aula a gennaio e rispetterà i termini previsti». E anche il governo non ha intenzione di arretrare. «Per quel che mi riguarda la legislatura finisce nel 2018», ribadisce. Se altri, invece, vorranno lo show down, non sarà certo Renzi, è la tesi del premier, ad avere paura delle elezioni anticipate. Cristina Ferrulli LA REPLICA A NAPOLITANO «MENTRE LA REPUBBLICA AFFONDAVA NEL FANGO, LEI DOV’ERA? SU MARTE?» Grillo: dare il buon esempio è eversivo e io ne sono fiero l ROMA. Nuovo attacco di Beppe Grillo a blema e me ne rendo conto. L’onestà da noi è Giorgio Napolitano. Il giorno dopo il monito fuori moda e una persona onesta con la sua contro l’antipolitica lanciato dal presidente sola presenza dà imbarazzo ai ladri che ormai della Repubblica all’Accademia dei Lincei, il sono la maggioranza. Dare il buon esempio in leader di M5S non fa attendere la sua risposta questo Paese è l’atto più eversivo possibile. Se al Capo dello Stato. E va giù duro, con una non sei ricattabile sei un individuo pericoloso, domanda lanciata tramite il suo blog a Naun eversore appunto». E ancora: «”L’antipopolitano: «Mentre la Repubblica affondava nel litica è patologia” dice il bisPresidente; a me fango, lei dov’era? Su Marte? Non si sente continua Grillo – invece sembra una reazione, responsabile di quel che è successo? Chi è ancora flebile, alla malapolitica. Come un corl’antipolitica, lei o io che po che vuole disperatami dichiaro eversore?». mente mantenersi sano atParole durissime che scatua i suoi anticorpi. Il tenano la reazione del M5S, e qui Napolitano ha Pd, tutto al fianco di Naperfettamente ragione, è politano. E in cui è lealternativo alla Repubblica gittimo leggere la stura dei ladri, è una medicina, data dal leader a 5 stelle un antibiotico per distrugad una nuova strategia gere i virus che avvelenad’attacco del Movimento no il Paese. Dal punto di verso i democrat e FI, vista degli agenti patogeni plasticamente mostratasi è sicuramente eversivo». nell’Aula della Camera a Il Pd fa muro contro suon di urla, espulsioni e Grillo al fianco del presigrida di «mafiosi» dei dente della Repubblica. «cittadini-deputati» verso «Dopo le batoste elettorali i colleghi di maggioranza Grillo torna in scena con quando viene deciso un la sua specialità: insultare GRILLO Ieri ritratto sul suo blog nuovo rinvio in commisNapolitano. Ma non aveva sione della proposta di detto che era un po’ stanlegge sul conflitto di interessi. chino?», chiede per tutti il capogruppo alla «Caro Napolitano – scrive Grillo sul blog – Camera Roberto Speranza. io sono e rimarrò un eversore e ne vado fiero. E intanto è nuovo match con la Lega. MatAccostarmi al sacco di Roma come lei ha fatto teo Salvini bolla nuovamente come «una paieri (mercoledì, ndr) mi rende anche un po’ gliacciata» il referendum di M5S contro l'euro orgoglioso. Un monito così equivale ad e chiude le porte ai Cinque stelle. «Se Grillo un’onorificenza» . «Lo confesso, sono un everpassa il tempo a insultare la Lega, come sore, mi faccio schifo, Napolitano ha ragione. facciamo a collaborare con uno che ha l’inPago le tasse, non rubo, denuncio il malaffare, cubo della Lega?», chiude il leader del Carnon mi faccio i cazzi miei e nessuno ha roccio. Francesco Bongarrà ancora cercato di comprarmi. Sono un pro- FACCIA A FACCIA A TORINO COL PRESIDENTE TEDESCO Napolitano: Roma e Berlino superino le diffidenze reciproche l TORINO. Bisogna assolutamente superare «le diffidenze reciproche», i «luoghi comuni e i clichè negativi» che stanno portando a un «immeschinimento» delle relazioni tra Roma e Berlino. Giorgio Napolitano da tempo assiste – lui, europeista della prima ora – ad un preoccupante salir di toni nelle relazioni tra Italia e Germania e, quasi alla fine del suo impegno al Quirinale, decide di mettere alcuni paletti ad un dibattito tra Italia e Germania che, sulla spinta dell’inossidabile crisi economica, rischia di trascendere. Con gravi ripercussioni sulla tenuta dell’Unione europea sempre più alle prese con rinnovate spinte nazio- naliste e, soprattutto, derive populiste. Ecco perché il presidente della Repubblica ha deciso di spostarsi a Torino per un foro di dialogo italo-tedesco promosso dall’Ispi per un inedito «faccia a faccia» pubblico con il presidente tedesco Joachim Gauck. Probabilmente l’ultima trasferta del capo dello Stato che non ha voluto mancare ad un appuntamento che tocca un tema cruciale nella sua visione d’Europa. «Dopo un periodo di indubbia criticità e difficoltà sul piano generale europeo bisogna ora imprimere nuovo slancio e nuovo vigore al rapporto italo-tedesco», ha premesso in un discorso al teatro regio di Torino tutto dedicato a come rilanciare le relazioni tra i due Paesi. La battaglia dell’austerity ha spinto l’Unione europea a viaggiare su due binari paralleli che sembrano non incontrarsi mai: quello del ferreo risanamento dei conti, mantra della cancelliera Angela Merkel, e quello tutto Mediterraneo delle politiche della crescita. La spigolosità del tema da tempo tiene bassa la temperatura dei rapporti tra Roma e Berlino, come conferma anche la reazione a caldo di Renato Brunetta al discorso del presidente: «Sì, con Germania che comanda e guadagna e Italia che obbedisce e ci perde; sul rapporto tra Italia Germania Napolitano è involontariamente paradossale». Il presidente non nega che «dif- RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 7 Venerdì 12 dicembre 2014 E DOMENICA C’È L’ASSEMBLEA PD A innescare la miccia è stato il voto in dissenso della minoranza che mercoledì ha mandato sotto il governo E FITTO RESTA IN TRINCEA L’eurodeputato pugliese ha manifestato tutta la sua contrarietà sull’ipotesi Mattarellum peraltro non gradita neanche a Berlusconi D’Alema avverte Delrio «Non puoi minacciarci» L’affondo del sottosegretario: se vogliono andare a votare lo dicano ficoltà e dissensi tra Roma e Ber- che il governo italiano così riulino esistano», ma è giunta l’ora di scirà «a liberare nuovamente affrontarli senza scadere in luo- l’immenso potenziale creativo ghi comuni che si stanno stra- per cui noi ammiriamo tanto tificando pericolosamente: «Biso- l’Italia». gna reagire senza indugio a un Pieno consenso su questa lipericolo di immeschinimento del nea dal Governo che attraverso clima nei rapil ministro porti tra Italia degli Esteri e Germania: Paolo Gentima occorre suloni, anperarli senza ch’egli precadere sul tersente a al foro reno dei clichè di dialogo negativi che italo-tedesco, rimbalziamo fa sapere che da una parte questa è la all’altra». Pastrada giurole che il presta: «È in sidente federaquesta visiole Gauck ha ne che i rapcolto al volo faporti tra due cendosi inter- NAPOLITANO Ieri a Torino grandi Paesi prete di una lifondatori nea più dialogante di quella della vanno rilanciati nell’interesse Merkel: «oggi in Germania per- della pace e dello sviluppo cocepisco un forte apprezzamento mune. Napolitano ha collocato per gli ambiziosi piani di riforma sui binari giusti la discussione del governo Renzi», ha spiegato a sul futuro dell’Europa». Fabrizio Finzi Torino aggiungendo di augurarsi l ROMA. A poco più di 48 ore dall’Assemblea di domenica è di nuovo battaglia aperta nel Pd. A innescare la miccia è una volta ancora il capitolo riforme e il voto in dissenso della minoranza Dem che, assieme al «frondist» FI Bianconi, l’altro ieri ha mandato sotto il governo. Un nodo più politico che tecnico, che torna ad allargare la frattura tra Matteo Renzi e la sinistra Pd aprendo la strada ad un’Assemblea nella quale il premier-segretario tornerà in modo chiaro sulla necessità della disciplina di partito nello snodo cruciale del percorso delle riforme. E non è escluso che, come è accaduto nell’ultima Direzione, Renzi torni nuovamente a blindare testi e tempi delle riforme chiedendo un voto alla sua relazione. È lo stesso premier, in missione in Turchia, a far capire che neanche questa volta chiuderà un occhio su un voto, quello di mercoledì in commissione alla Camera, «che è stato considerato come un segnale politico». Renzi dapprima assicura come all’approvazione dell’emendamento che sopprime i 5 senatori di nomina presidenziale si rimedierà in Aula per evitare «soluzioni pasticciate», quindi prepara lo show down di domenica: «Di segnali politici ne parleremo in modo chiaro in Assemblea». E, davanti all’Assemblea non è escluso che il premier-segretario usi termini ancora più forti, arrivando magari a rimarcare che, se qualcuno nel Pd vuol portare il Paese al voto, da parte sua non c’è alcun timore ma solo la volontà di concludere il percorso delle riforme costituzionali ed economiche e di portare – L’EX PREMIER Massimo D’Alema come ha ribadito anche ieri – la legislatura al suo compimento, «nel febbraio 2018». Parole che, di fatto, ieri sono state anticipate dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. «Se la minoranza del Pd vuole andare a votare lo dica. Noi vogliamo continuare e arrivare fino al 2018», affonda Delrio, dando il là ad una girandola di durissimi botta e risposta nel Pd. Delrio pensi alla crisi economica e «non minacci i parlamentari» su un materia sulla quale deputati e senatori hanno «diritto e il dovere» di migliorare i testi, replica, duro, l’ex premier Massimo D’Alema, alle cui parole seguono quelle, non meno morbide, del bersaniano Alfredo D’Attorre: «Sulle riforme il governo dovrebbe stare ben attento a non porre una questione di fi- ducia, qui stiamo lavorando con molta serietà e nessuno può permettersi di parlare di giochetti». Il pomo della contesa, nel Pd, anche questa volta sembra tratto i frondisti FI non abbandona la trincea, con Raffaele Fitto che ieri ha manifestato tutta la sua contrarietà sull’ipotesi Mattarellum - peraltro non gradita neanche a Silvio Berlusconi - chiedendo il perché di tanta fretta sulle riforme: «Renzi vuole le elezioni?». Intanto, la commissione della Camera cercherà di terminare l’esame degli emendamenti alle riforme entro domani sera con l’obiettivo di far approvare il testo in Aula il 16, mentre ieri ha nuovamente rinviato il nodo dell’art.21 del ddl, relativo al quorum per l’elezione del Capo dello Stato. Parallelamente, in commissione al Senato ieri scadeva il termine per i subemendamenti ai due emendamenti Finocchiaro che mettono nero su bianco l’Italicum 2.0. Solo la Lega ne ha presentati 5.400, ai quali si sommano i 12mila emendamenti presentati, da tutti i gruppi, l’altra sera. E la minoranza Pd non si è tirata certo indietro. Chiti ha presentato un emendamento che pone il Mattarellum in sostituzione dell’Italicum e non come norma di salvaguardia, come previsto dai renziani. Mentre 34 senatori Dem hanno firmato un subemendamento che sostituisce al sistema dei capilista bloccati dei listini circoscrizionali, completati dal 75% di candidati scelti da preferenze. «È un tentativo di trovare una mediazione», spiega Gotor. Ma il suo auspicio, ieri, sembrava soprattutto un’utopia. Michele Esposito RASSEGNASTAMPA PUGLIA E BASILICATA 15 Venerdì 12 dicembre 2014 L’INCHIESTA COLLABORA ANCHE L’FBI «IMBASCIATE DALL’AMERICA» «Gli amici di Brooklyn sono pericolosi, quando partono poi non è possibile fermarli» Lunga mano mafiosa dagli Usa a Potenza Un imprenditore deve restituire 1 milione al boss Gambino I ricatti a Impregilo Condanna a 3 anni per Lavitola . Tre anni di reclusione, una pena più grave di quella richiesta dal pubblico ministero, e duemilia euro di multa. Si è chiuso così, dopo oltre 5 ore di camera di consiglio, il processo per il presunto tentativo di estorsione da parte di Walter Lavitola ai danni di Impregilo in relazione ad appalti a Panama. L’ex direttore dell’Avanti, secondo l’accusa, avrebbe tentato di indurre il colosso industriale a costruire un ospedale pediatrico a Panama, un progetto che stava molto a cuore all’allora presidente del paese centramericano Ricardo Martinelli. La minaccia sarebbe consistita nel fatto che, in caso contrario, sarebbe Walter Lavitola stata diffusa una dichiarazione pubblica di tenore negativo da parte dello stesso Martinelli che avrebbe fatto crollare la quotazione in Borsa. Nella storia ebbe un ruolo anche l’ex premier Silvio Berlusconi il quale, su sollecitazione di Lavitola, telefonò a Massimo Ponzellini, ex amministratore di Impregilo, rappresentandogli conseguenze negative per l’azienda se non fosse stato mantenuto l’impegno per la realizzazione dell’ospedale. FABIO AMENDOLARA l POTENZA. Ci sono Ciccio l’americano della potente famiglia mafiosa dei Gambino, l’italo-americano John Grillo da Ferrandina, Raffaele Valente di Benevento ma detenuto a New York e il trapanese d’origini con casa a Brooklyn Francesco Palmeri. E poi ci sono Salvatore Farina di Castellammare del Golfo in provincia di Trapani, Carlo Brillante e Daniele Cavoto di Montefalcone di Benevento e Francesco Vonella da Girifalco (Catanzaro). Potrebbero sembrare i nomi dei protagonisti di una sceneggiatura sulla mafia italo-americana. E invece sono gli arrestati dell’inchiesta «Underboss» coordinata dalla Procura antimafia di Potenza e condotta da Fbi e polizia di Stato. Al centro dell’intrigo c’è un milione di euro, in rate da centomila al mese, per «saldare» un debito di 120 milioni di lire contratto con la cupola statunitense negli anni Ottanta. Il debitore è un imprenditore di Ferrandina: Lorenzo Mar- RE DEL RICICLO LA GUARDIA DI FINANZA CONGELA IL PATRIMONIO Un sequestro milionario al ricettatore di Molfetta Viveva nel lusso, ma dichiarava 100 euro l MOLFETTA. Dichiarava 100 euro al mese di reddito ma viveva a Molfetta, in provincia di Bari, in una mega-villa 'bunker' con piscina dotata di un sofisticato impianto di videosorveglianza controllabile a distanza, con all’ingresso due leoni in pietra. Non solo: circolava in città con auto di grossa cilindrata e spendeva tanto. Ma i militari della Guardia di finanza hanno indagato nella sua vita e hanno messo i sigilli al «forziere» del “Re” della contraffazione e della ricettazione, Francesco Grosso, di 39 anni, sequestrando beni, mobili e immobili, per un valore complessivo di un milione di euro. Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica aggiunto presso il tribunale di Trani, Francesco Giannella, hanno consentito di accertare che l’uomo aveva accumulato ricchezze e viveva in un lusso assolutamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, circa 100 euro mensili. Aveva la disponibilità di una sontuosa villa con piscina, di notevole liquidità e di diverse autovetture, anche di grossa cilindrata, qualcuna intestata a terze persone, con le quali girava indisturbato per Molfetta. Nel suo "curriculum" si annoverano numerose condanne, tanto da essere ritenuto socialmente pericoloso perchè sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel Comune di residenza e condannato con sentenze definitive per aver acquistato cose di sospetta provenienza, commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. È anche indagato per associazione a delinquere. L’uomo, secondo quanto accertato dagli investigatori, non si faceva mancare mobili d’epoca e tecnologia Hi-FI all’avanguardia. Attraverso la moglie, aveva acquistato, nel comune di Terlizzi (Bari), un fabbricato con annesso terreno agricolo che, negli anni, aveva trasformato in una villa «bunker», ristrutturata in stile pseudo «Palladiano», dotata di un sofisticato impianto di videosorveglianza controllabile a distanza, con all’ingresso due leoni in pietra. Tra i beni sottoposti a sequestro, oltre alla villa, un terreno agricolo, tre autovetture (di cui 2 intestate alla moglie 35enne e una al nipote 22enne), quattro rapporti bancari e beni mobili di valore rinvenuti all’interno dell’abitazione. VITA DA RICCO Aveva trasformato una villa nel suo bunker e girava con auto costose OPERAZIONE La conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’indagine [foto T. Vece] silio. Deve centinaia di milioni di lire al fisco, e chiede aiuto a Grillo, facendo leva sui suoi contatti americani. John Grillo aggancia un esponente dei clan calabresi, e a New York riceve 120 milioni, che Marsilio assicura poi di aver restituito. La «Cupola» a stelle e strisce è però convinta del contrario e nel 2012 manda oltreoceano uno dei suoi luogotenenti, «Ciccio l’americano», per recuperare i soldi. Si attiva così una rete tra le famiglie mafiose degli Stati Uniti – oltre ai Gambino e ai Bonnanno, nella «commissione» siedono anche i Colombo, i Lucchese, i Genovese e i clan italiani. E così si mettono in moto le amicizie in Campania, Calabria e Sicilia, per arrivare in Basilicata. All’imprenditore lucano, Palmieri presenta un conto da un milione di euro, e parla degli «amici di Brooklyn». Dice di loro «che sono pericolosi», e che quando «partono poi non è possibile fermarli», ma se salda il dovuto «non ci saranno problemi» e gli garantisce anche «agganci politici». Una realtà che ricorda il colossal del cinema «il Padrino» a cui tutti i protagonisti paiono ispirarsi. Dall’ordinanza di custodia cautelare emergono intimidazioni, «imbasciate dall’America», lettere anonime e descrizioni, non proprio vaghe, di scenari pericolosi. Quelli «si offendono se vengono presi in giro», spiega «Ciccio» a Marsilio. E se proprio la questione non è chiara, riferisce all’imprenditore che «l’altro» che gli ha fatto visita in precedenza è Farina: un «pizzino 2.0» perché l’americano gli suggerisce di controllarne il curriculum su Google per scoprire che, con il padre Ambrogio, Farina era uno dei componenti del gruppo di fuoco che nel 1983 uccise il pm Ciaccio Montalto. Tutti poi I SOSPETTI L’estorsione sarebbe solo la punta di un iceberg di un affare più allettante INIZIATIVA OPUSCOLI DELL’ADOC, ASSOCIAZIONE CONSUMATORI Contraffazione come difendersi l In questo fine settimana, iniziative dell’Adoc Puglia, l’associazione per la dfesa e l’orientamento dei consumatori regionale, a sostegno dei cittadini-consumatori, ai quali verranno distribuiti per strada opuscoli informativi su frodi alimentari, questioni e contenziosi condominiali, truffe in ambito tanto sanitario che alimentare e cosmetologico, nonché sul problema del gioco d’azzardo. Oggi, a partire dalle 16,30 e fino alle 19,30, appuntamento a Bari in via Sparano, all’altezza di via Abate Gimma. «Il progetto Salva famiglie – spiega Giulia Procino, legale dell’Adoc Puglia – nasce dalla constatazione che il cittadino-consumatore vive in questo particolare momento storico in una condizione di forte difficoltà economica e sociale. Per questa ragioni, nella progettazione, ci si è concentrati su tre categorie di prodotti-servizi che quotidianamente interessano la nostra vita: acquisti, affari domestici, portafoglio». La stessa iniziativa verrà replicata domani, sempre a Bari, negli stessi luoghi e alla stessa ora. L’Adoc Puglia tornerà a parlare di contraffazione con particolare riferimento alle contraffazioni alimentari. «Non va dimenticato – dichiara Valeria Andriano, responsabile regionale del progetto “Io Sono Originale”, finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico -, che il fatturato della contraffazione, vera e propria industria illegale, ha raggiunto i 6 miliardi e mezzo, per un mancato gettito di 5,3 miliardi e una perdita di posti di lavoro pari a 105.000 unità. Dati importanti che inducono le associazioni a voler conoscere le abitudini dei consumatori che possono essere considerati vittime e carnefici di questo traffico». Sarà interessante, per esempio, sottoporsi al quiz che l’associazione, con il ministero, ha predisposto in cinque domande alle quali fornire una risposta per verificare quanto se ne sa veramente di marchi, scadenze, etichette e contraffazione. OGGI E DOMANI «Sportello» in strada e risposte su truffe sanitarie alimentari e azzardo furono assolti, ma la poco velata minaccia poteva però essere idonea, secondo le intenzioni di «Ciccio», ad ammorbidire l’imprenditore. La segnalazione fornita da una fonte confidenziale alle autorità americane indicava che Palmeri sarebbe arrivato in Italia nel mese di ottobre del 2013. Qui avrebbe dovuto riscuotere la somma di denaro relativa al vecchio debito vantato dai fratelli Joe e John Gambino, da Cesare Bonventre, capo dell’altra storica fa miglia della mafia newyorkese, i Bonanno, e da Roberto Pannunzi, broker internazionale della cocaina, arrestato l’anno scorso. Tutto, per gli investigatori, potrebbe essere però solo la punta di un iceberg: troppo forte la «potenza di fuoco» messa in campo dalla cupola newyorkese per una posta nei fatti non alta. L’imprenditore che ha denunciato l’estorsione lavora nel settore dell’energia. È lì che volevano mettere le mani i padrini? È quello che stanno cercando di accertare gli investigatori. ALDO e FRANCESCA LOIODICE, addolorati per la perdita del carissimo amico Prof. Avv. ANNIVERSARIO Alessandro Rottola Ordinario di Diritto Internazionale si stringono vicino ai familiari tutti nel grande dolore e nel ricordo affettuoso della Sua simpatica ed amichevole personalità. 12 Dicembre 2013 12 Dicembre 2014 Conserva i Tuoi ricordi sono tutto quello che resta. Maria Gomes Quaranta Bari, 11 dicembre 2014 ISABELLA LOIODICE è vicina ai familiari, nel dolore per la scomparsa del carissimo amico e collega La Sua famiglia La ricorderà questa sera durante la funzione religiosa che si terrà presso la Chiesa San Ferdinando alle ore 19,00. Prof. Avv. Alessandro Rottola Bari, 11 dicembre 2014 Dopo un’intera vita dedicata alla famiglia, ha lasciato questa vita terrena, ricongiungendosi con l’amato Pietro, la cara esistenza di Maria Mastropasqua ved. Sabato Ne danno il triste annuncio, a tumulazione avvenuta, i figli LUIGI con RAFFAELLA PEPPE con ANGELA e gli adorati nipoti PIERFRANCESCO, AURORA, MATILDE ed EDOARDO. Bari, 11 dicembre 2014 Le famiglie MOSSA, RESTA e RISPLENDENTE partecipano al lutto che ha colpito gli amici Angela e Nino Pinto per la morte del caro Giovanni Palmisano Turi, 12 dicembre 2014 ri È mancata all’affetto dei Suoi ca- Teresa Micunco ved. Introna Ne danno il triste annuncio i figli GRAZIA, MINA, FRANCESCOSAVERIO, i generi, la nuora e i tanto amati nipoti. Il rito funebre si svolgerà venerdì 12 dicembre alle ore 16,00 presso la Chiesa dell’Immacolata (Cappuccini) di via Abbrescia. Bari, 12 dicembre 2014 Con profonda tristezza partecipiamo alla scomparsa di Nietta Lamorgese ved. Cuccì e siamo vicini con affetto a Maria Elena. MINNIE con ELENA, SERGIO e GIORGIA, MARIA con LUCA e PAOLO. Bari, 12 dicembre 2014 Per la pubblicità su BARI: 080/5485111 BARLETTA: 080/5485391 FOGGIA: 080/5485392 LECCE: 080/5485393 TARANTO: 080/5485394 POTENZA: 080/5485395 RASSEGNASTAMPA 20 Venerdì 12 dicembre 2014 ECONOMIA&FINANZA «Ferrari resta in Italia» Ma Fca perde in Borsa Il prezzo della benzina 0 7 1,686 MAXI ORDINE DI VENDITA Agli esperti delle sale operative è apparsa anomala un’operazione fatta con il titolo ai massimi controllo con il 43% dei diritti di voto per effetto della norma olandese sui diritti di voto multipli. La reazione in Borsa è negativa. L’andamento del titolo Fca è sotto l’attenzione della Consob dopo le oscillazioni degli ultimi giorni e in par- "i cittadini europei vedranno i risultati di anni di lavoro per migliorare le regole di etichettatura delle derrate alimentari", afferma il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis che rileva come "le nuove regole porranno il consumatore in primo piano e forniranno informazioni più chiare ai cittadini in una maniera che è gestibile per le imprese". Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo parla invece di "un primo passo importante per portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza, arma importante per combattere la concorrenza sleale a danno delle nostre imprese e per garantire la possibilità di fare scelte consapevoli al consumatore". Plaude all’entrata in vigore della nuova etichetta anche il Beuc, l’Ufficio europeo dei consumatori. Mentre il Codacons, pur sottolineando i vantaggi per i consumatori, punta il dito sulle "insidie e criticità" della nuova etichetta. ticolare, secondo gli esperti delle sale operative, dopo un anomalo maxi-ordine di vendita quando l'azione era ancora ai massimi storici. La giornata comincia male: il titolo entra in contrattazione con fatica ed è poi oggetto di scambi boom. Passano di mano 78,7 milioni di pezzi pari a poco meno del 6,5% del capitale della società e il titolo, all’indomani del capitombolo registrato prima che il prezzo fosse ufficializzato, fa un altro passo indietro verso il valore fissato per il collocamento del pacchetto di azioni. Più contenuto il calo a Wall Street dove il titolo del gruppo era scivolato ieri più che a Milano: la flessione sul listino Usa è contenuta all’1,5% a 11,29 dollari. In rosso anche Exor che cede il 2,54% a 33,71 euro. Amalia Angotti 8 dic 2014 5 dic 2011 1,596 1,575 5 2013 2012 Fonte: Mise (prezzo medio rilevato ogni lunedì) . su richiesta del mercato venisse aumentata la quantità di azioni e obbligazioni da emettere, a circa il 29,5%, ma manterrà comunque la quota di 1,729 8 FCA La sigla con la quale Fiat e Chrysler si sono quotate a Wall Street dopo la fusione tra le due case automobilistiche Consumi, in vigore la nuova normativa sulle etichette l Con le nuove etichette per alimenti e bevande che scatteranno domani è in arrivo una mini rivoluzione nel carrello della spesa. Infatti parte anche in Italia l’applicazione del regolamento comunitario 1169/2011, che uniforma in tutti i Paesi Ue le informazioni chiave sulla composizione del prodotto acquistato, rendendole più leggibili e trasparenti e aumentando la tutela contro le contraffazioni. Oltre all’obbligo di caratteri «ben visibili», con grandezza definita in base alle dimensioni della confezione, tra le novità delle nuove etichette ci sarà una maggiore evidenza sulla presenza di sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze, l’indicazione del tipo di oli e grassi utilizzati, la data di congelamento e le informazioni sullo stato fisico degli ingredienti utilizzati. Non sarà per esempio più possibile utilizzare il termine «latte» se si usa latte in polvere o proteine del latte. A partire da sabato 13 dicembre 1,890 Andamento degli ultimi 3 anni 1,751 9 La smentita dagli Usa non frena il titolo, sotto osservazione Consob l TORINO. La Ferrari non lascia Maranello, la residenza fiscale non sarà trasferita all’estero. La smentita di Fiat Chrysler Automobiles sul trasloco del Cavallino arrivano alla fine di una giornata difficile in Borsa, con il titolo Fca che perde il 6,27% e si porta a 9,19 euro. Una soglia vicina al valore di 11 dollari (8,8 euro) fissato per il pricing del pacchetto di azioni da collocare a Wall Street. I dettagli sulle operazioni sul capitale, varate a ottobre per sostenere l’ambizioso piano di investimenti e contenere il debito industriale, arrivano quando in Italia sono le 5,44. Il prezzo delle 87 milioni di azioni ordinarie che Fca collocherà sulla Borsa americana (le banche avranno un’opzione per acquistare altri 13 milioni di titoli) sarà di 11 dollari per azione, mentre la cedola del convertendo da 2,5 miliardi di dollari, scadenza 2016, sarà del 7,875% annuo. Un collocamento supplementare per ulteriori 375 milioni di dollari sarà riservato alle banche collocatrici. Sia le azioni sia i bond daranno diritto a ottenere gratis azioni della Ferrari che verrà scorporata e poi quotata a Wall Street entro settembre 2015. Fca smentisce poi le voci sull'intenzione di trasferire all’estero anche la residenza fiscale della Rossa: "voci prive di fondamenta", afferma in una nota nella quale spiega che non c'è neppure "alcun progetto di delocalizzare le sue attività italiane, che continueranno a essere soggette al regime fiscale italiano". Exor, la holding della famiglia Agnelli, sottoscriverà il prestito convertendo per 886 milioni di dollari senza cambiare la quota in Fca e continuando così a mantenere il controllo. L'azionista di riferimento limerà la sua quota in Fca dal 31% attuale a circa il 30% e, nel caso 10 set 2012 2014 ANSA La benzina al livello 2009 l Buone notizie per gli automobilisti in vista delle feste di Natale, con la benzina scivolata sotto la soglia di 1,6 euro per la prima volta da tre anni a questa parte. A incidere è il crollo dei prezzi del petrolio, che oggi è affondato, spingendosi per la prima volta dal 2009 sotto la soglia dei 60 dollari al barile, per poi chiudere in calo dell’1,5% a 59,95 dollari. Stando alle tabelle del ministero dello Sviluppo economico, che elabora una media settimanale prendendo in considerazione impianti serviti, self service e pompe bianche, la benzina è scesa a 1,596 euro, portandosi al di sotto di 1,6 euro per la prima volta dal dicembre 2011, quando era a 1,575 euro al litro. Analogo andamento per il gasolio, che oggi, secondo la media del ministero, è 1,506 euro, allo stesso livello del novembre 2011 (1,501 euro al litro). La gita fuori porta nei giorni delle feste natalizie, dunque, quest’anno costerà parecchio meno rispetto al 2014: per un pieno di una macchina di media cilindrata ci vorranno poco meno di 80 euro, contro i quasi 90 dello scorso anno. Malgrado la discesa dei prezzi, però, il Codacons non è del tutto soddisfatto. L’associazione dei consumatori rileva infatti che i listini italiani sono ancora i più alti d’Europa, con la media Ue per un litro di verde che è oggi di appena 1,333 euro al litro, quindi quasi 30 centesimi in meno. "I listini dei carburanti in Italia sono ancora troppo elevati e devono calare ulteriormente – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Al di là dell’eccessiva tassazione che vige sulla benzina nel nostro paese, il forte decremento delle quotazioni petrolifere ha aperto margini per ampie riduzioni dei prezzi alla pompa, riduzioni che tuttavia ancora non si sono viste, con evidente aggravio di spesa per i consumatori". A incidere, infatti, è naturalmente il petrolio, che ieri è sceso ancora fino a poco sopra la soglia psicologica dei 60 dollari. ACCORDO CON GLI USA ANNUNCIO CONGIUNTO DEL MINISTRO PINOTTI E DELL’AMBASCIATORE PHILLIPS. PREVISTI 10MILA POSTI DI LAVORO F35, manutenzione in Italia Il polo è lo stabilimento piemontese che già produce componenti l Sarà in Italia, a Cameri, il "polo per la manutenzione, la riparazione e l’aggiornamento degli F35 in Europa", sia di quelli acquistati dai Paesi europei che quelli americani di stanza in Europa. L’annuncio lo hanno fatto congiuntamente, in una conferenza stampa convocata in fretta e furia, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e l'ambasciatore Usa, John Phillips. Un "risultato straordinario" per lo stabilimento in provincia di Novara, che già produce alcune componenti del velivolo di quinta generazione. "Vuol dire lavoro, tecnologia e ricadute positive per l’indotto", ha detto Pinotti. Diecimila posti, tra quelli diretti e l’indotto, aveva stimato il suo predecessore Di Paola. Un "affare" che ha rischiato di sfumare dopo la sforbiciata al programma da 131 a 90 velivoli e, soprattutto, al successivo possibile dimezzamento del budget iniziale, così come previsto da una mozione votata dal Parla- mento. Entro fine anno il Libro Bianco della Difesa dirà di quanti F35 l’Italia ha bisogno, sbloccando una situazione che vede attualmente gli ordini dell’Italia sospesi per decisione del Governo. Intanto, però, l’industria tira un sospiro di sollievo. I numeri non sono da poco: gli Usa acquisteranno 2mila velivoli, altri mille in totale gli otto altri Paesi partner del progetto. I superjet potranno essere utilizzati per almeno 30 anni, e ciascuno dei velivoli ogni cinque anni avrà bisogno di 3 mesi di manutenzione. In Italia quella del velivolo, in Turchia quella del motore (e, negli anni futuri, anche in Olanda e Norvegia). Buone notizie, dunque, per Cameri, che "conta al momento circa 600 dipendenti, e per le 90 aziende dell’indotto". Un report del Cesi (il Centro Studi Internazionali) parla di contratti già stipulati dalle aziende italiane per un importo di circa 667 milioni di dollari. RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 23 Venerdì 12 dicembre 2014 PATRUNO Le colpe della politica, le colpe... >> CONTINUA DALLA PRIMA M a almeno allora, si commenta, le tangenti finanziavano i partiti (notare l’”almeno”). Ora finanziano chiunque anche senza avere un partito. Evoluzione della specie. Basta un posto in cui si possa esercitare un ricatto, fosse anche un documento da rilasciare in ritardo o no, fosse anche una pratica da non far finire in coda, fosse anche l’appaltuccio per la cancelleria. Pagare per ottenere un diritto per il quale si sono già pagate le tasse. La tangente come regola non come eccezione. E una repubblica più fondata sulla mancanza della legge che sulla legge. Come un elemento del paesaggio, si sa che è così e ci mettiamo l’anima in pace. Senza nessuna differenza col pizzo della criminalità. Tanto che in mano a due ceffi della criminalità era il Comune di Roma, la capitale di uno dei dieci Paesi più ricchi del mondo. Soprattutto la destra, o ciò che ne resta, paga il conto di 37 arresti e 101 indagati (per ora). Ma fa sorridere la sinistra che manda un mite Orfini a fronteggiare i lupi di un Pd romano in cui nello stesso Pd sospettavano che ci fossero associazioni a delinquere. Ora l’ex sindaco Alemanno dice che certi suoi collaboratori sono stati infedeli, capirai. E nel Pd dicono che ci sono state sottovalutazioni, accidenti. Denunciando inconsapevolmente qualcosa che accomuna tanta politica e la condanna al di là dei reati. Ma la domanda è: perché si scopre tutto (o quasi) solo quando interviene la magistratura? Quando i soldi sono ormai finiti in qualche impenetrabile Cayman o Lussemburgo e chi si è visto si è visto? Che ci fanno nei partiti (ma anche in altri organismi) gli organi disciplinari? Che ci fanno tutti i probiviri che si scannano per diventarlo tanto quanto non si affannano per farli? Come funziona il controllo sociale? Che senso ha parlare dopo di mele marce quando non erano meno marce prima? Che senso ha premettere sùbito che si è colpevoli solo a sentenze definitive? Che senso ha ricordare casi di precedenti mostri troppo presto sbattuti in prima pagina quando un incarico politico non è riservato dominio e in caso di indegnità può benissimo passare a un altro? La politica è complice quando la banalizza su pochi collaboratori infedeli tanto quando manda un commissario con la missione di non guardare in faccia nessuno, anzi ha detto che userà le ruspe a cose fatte. La stessa politica (centrodestra) che riduce i tempi di prescrizione dei reati spacciando come civiltà giuridica la voglia di farla franca di molti dei suoi. E che (centrosinistra) depenalizza reati come gli scippi e le rapine spacciando come identica civiltà giuridica l’incapacità di svuotare le carceri costruendone altre (che pec- cato, chissà quante tangenti). Ma ancòra. Se destra e sinistra fanno la stessa cosa, non rappresentano i due terzi dell’elettorato italiano? E non è tutto il Paese a essere, se non marcio, indifferente preferendo pensare ai fatti propri? Lamentando l’insicurezza delle città ma incolpandone rom e immigrati invece che una legislazione perdonista comoda per molti? Certo, uno dice, chi voto, e finisce per votare un Grillo che gli sterilizza i voti preferendo più urlare che proporre. E ora vede come messia un Salvini che più attizza ogni paura invece di tranquillizzare più ci guadagna. Ci sono fasi storiche in cui un popolo dà il peggio di sé. Un popolo intero, altro che. E’ già avvenuto in Italia (o in ciò che era) nei trecento anni dopo il Rinascimento che ci fece faro del mondo. Il buio scese col Sacco di Roma (ma guarda), 1527, Lanzichenecchi. Ora condanniamo la politica e poi commettiamo 26 mila abusi edilizi all’anno, uno ogni venti minuti (con la politica che asseconda demolendo solo in un caso su dieci). Occupiamo le case popolari degli altri e lo spacciamo come un diritto. Ci indigniamo con i consiglieri regionali che con i soldi pubblici si comprano vibratori e mazze da golf ma, appena possiamo, infiliamo una nota spese falsa in azienda. C’è un’etica pubblica e un’etica privata: da dove cominciamo? Lino Patruno FULVIA FIORINO DOTOLI S. Nicola tra Puglia e Lorena “S an Nicola è amante dei forestieri”; “San Nicola Nicolò, Niki, Nicoletta, Coletta… Le brume del Nord proe le tre fanciulle da marito”; “Comincia il fumate di quiche risuonano invece di grida e nenie dei vari Natale nella Città di Santa Claus”; “Più di Colas, Coliche, Colin, Grancolas, Peticolas, Grocolas… diecimila per S. Nicola”; “Il Santo protegge i Quando alcuni anni fa il giovane sindaco di Saint-Nibambini”; “I Baresi e le sgagliozze”. Sono alcuni dei ti- colas-de-Port venne per la festa del 7 e 8 maggio, ebbe a dire che toli-slogan presenti sui giornali, alla radio e alla televisione, il corteo storico della Caravella, tra luci, colori e fuochi nelle librerie, nei circoli e nelle innumerevoli mostre della d’artificio, era davvero suggestivo, che lo spettacolo delle città ormai da svariati giorni. Frecce Tricolori visto dalla Terza Legione Aerea non aveva Certo il Santo mitrato, che ostenta nella sinistra tre sfere pari in nessun mare e in alcun cielo, e che un piatto come d’oro e con la destra benedicente attira preghiere e lai, si “Patate, riso e cozze” è degno della raffinata tavola di Vatel. impone subito a tutti, captando l’attenzione e la fede di Egli fu impressionato dalla vastità, dagli spazi della nostra ognuno. Sicché anch’io, che mi occupo di storia e leggenda Basilica, dalla fede dei Baresi e dei pellegrini, da S. Nicola a nicolaiane da circa trent’anni (me ne innamorai nel momento Mare e davanti al Circolo Barion, dalla folla oceanica che si preciso in cui qualcuno mi mostrò con fare assiepava su tutto il Lungomare e che per misterioso una preziosa ampolla della S. ore aveva bloccato ogni traffico. Nella Manna), che per lui mi sono avventurata nostra città la festa comincia all’inter no da sola e in compagnia fin nel Nord della della Basilica, dove ognuno a suo modo Francia e che ho raccolto una collezione sosta dinanzi al Santo, si reca nella cripta considerevole di oggetti anche bizzarri, mi fra lumini, ori e argenti, rimira la famosa sento autorizzata, col permesso del lettore, colonna di brecciato rosa, ripensa le varie a formulare qualche considerazione a proleggende affascinanti, per poi avventurarsi posito del suo culto nel Nord della Francia, all’esterno fra mercatini, fumi di fritto, precisamente a Saint-Nicolas-de-Port, in merci variopinte esposte dappertutto, col Lorena. cuore che si meraviglia, per l’azzurro del Alla nostra basilica romanica situata sul cielo e il turchino del mare. mare, spoglia, essenziale, pura, corrisponIn Lorena colori come il celeste, lo de a pochi chilometri da Nancy, capoluogo zaffiro, il ceruleo esistono certamente, ma di quella regione, una basilica gotica chiaspenti come sono per la mancanza del sole, ra, ariosa, luminosa, nel più festoso stile portano il visitatore illustre e il pellegrino gotico “flamboyant”. Nelle vetrine pugliesi sconosciuto all’interno, fra reliquari, afsi espongono candele, statue e statuette, freschi, vetri colorati, busti argentei e icone, pietre decorate, piatti e piattini, BARI I vasetti della manna di S. Nicola stendardi ricamati, mentre la vasta fabtazzine, scatole e scatoline, e quest’anno brica gotica si erge ed è visibile in ogni persino la birra. Nelle vetrine lorenesi sono in bella mostra direzione con i suoi due torrioni, quasi due “soldati della penne stilografiche, taccuini, foulard, cartoline illustrate del guardia napoleonica”. E’ qui la vera festa: tanti cuori tanti Santo sullo slittino, cioccolatini e pampepato dalla forma di S. lumini, e candeline in onore di S. Nicola e, perché no, anche Nicolino. babbo Natale sfila tra le luci con barba bianca e stivaletti Gli svariati archi che esaltano la prospettiva della chiesa ci guarniti di pelliccia. Le autorità religiose e civili accomconducono ai vicoli di Bari Vecchia, brulicanti di gente, di pagnano piccoli paggetti in costume e ogni sciarpa rossa bottegucce, edicole, caffeucci e localini che espongono il indica che fuori il freddo è pungente, ma il cuore batte forte nostro artigianato. Le piccole casette nordiche, allineate e per la gioia. ordinate verso un solo punto di riferimento visibile dapPerché quindi non seguire l’invito rivolto nel 1985 da Padre pertutto, ci prendono per mano fino alle due gigantesche Damiano Bova, in occasione del Simposio Internazionale tra guglie traforate e ajourate all’estremo, svettanti contro il cielo la Basilica di Saint-Nicolas-de-Port e i Padri Domenicani di bigio. Bari? Egli proponeva lo spirito ecumenico, l’unione di due Qui in Puglia i gabbiani volteggiano sul mare oltre la Basiliche visitate e omaggiate da papi, sovrani e pellegrini, muraglia, librandosi contro l’orizzonte che sconfina; in che nel corso dei secoli si sono inchinati davanti al Santo di Lorena, oltre il muro che delimita un tranquillo giardino, le tutte le genti, e hanno ammirato a Bari strutture arcicogne volano alte sui grandi nidi beneauguranti. chitettoniche possenti del Romanico più puro, e a Saint-NiDa noi il forestiero gironzola curioso fra odori di fritto e di colas-de-Port vetrate policrome istoriate del più fastoso gocreme, e sente correre e rincorrere tra i vicoli i vari Nicolino, tico. UNA POSTA IN GIOCO D’ACCIAIO TRA MOSSE E CONTROMOSSE di DOMENICO PALMIOTTI >> SEGUE DALLA PRIMA I l commissario Piero Gnudi e il Governo pensavano di vendere l’Ilva agli inizi del 2015. Gli acquirenti si erano fatti avanti, le manifestazioni di interesse c’erano, solo che quando si è trattato di stringere la situazione si è rivelata più difficile del previsto. Dei tre pretendenti - Arcelor Mittal-Marcegaglia, Jindal e Arvedi -, uno si è sfilato ed è l’indiano Jindal, un altro ha detto di volere l’azienda ma di non avere i soldi ed è Arvedi - ma nel frattempo aveva anche perso l’alleanza col partner brasiliano Csn -, l’altro ancora, Arcelor Mittal-Marcegaglia, si è fatto ulteriormente avanti ma ha posto condizioni tali da creare più di un dubbio al Governo. L’Ilva ce la prendiamo tutta e quindi non solo lo stabilimento di Taranto, avevano infatti detto la multinazionale e il gruppo italiano. La rilanciamo, manteniamo i posti di lavoro, però tu Governo deve garantirci alcune cose. Primo, che dei guai di Taranto (leggi contenziosi, risarcimenti, cause e pendenze varie) noi non ne vogliamo sapere niente e quindi vedi tu, Governo, di creare uno spartiacque. Secondo, è vero che il sito di Taranto va bonificato dall’inquinamento, però, secondo noi imprenditori, le prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale sono troppe, soprattutto rispetto ai competitori europei, ed anche eccessivamente onerose. Dunque, un po’ di vincoli sono da rivedere. Ed è in questo contesto che Governo e commissario dell’Ilva hanno pensato ad un piano B e si sono detti: non si può più vendere l’azienda? Vuol dire che la prenderà lo Stato sia pure per un tempo definito. Si sarebbe cercato di convincere l’Unione Europea che Taranto, oltre ad essere un nodo industriale, è soprattutto un nodo ambientale dal quale lo Stato non può tirarsi fuori anche perchè l’azienda ha avuto un rilevante passato pubblico e allora non è che il siderurgico non inquinasse; si sarebbero chiesti finanziamenti alla Banca europea degli investimenti per sostenere i diversi progetti; si sarebbe atteso che la Cassazione - e su questo c’è fiducia - sancisca la legittimità dell’uso nel capitale dell’Ilva del miliardo e 200 milioni sequestrato nel 2013 ai fratelli Adriano ed Emilio Riva per presunti reati fiscali e valutari. Nessuno nel Governo la voleva chiamare «nazionalizzazione» ma di fatto un pieno ritorno al pubblico era. Individuato anche un possibile soggetto gestore dell’operazione: Fintecna. Guarda caso la società che ha gestito le liquidazioni di Iri e Finsider. TRATTATIVA -Poi è successo qualcosa. E’ accaduto che la trattativa con Arcelor Mittal e Marcegaglia è ripresa con maggiore lena, che la mediazione è andata avanti, e forse aver agitato, da parte di Renzi, la possibilità di un ritorno al pubblico dell’Ilva deve aver convinto la cordata che non valeva tirare la corda ponendo troppe condizioni perchè la corda si sarebbe spezzata e l’operazione sfumata. Almeno per ora. Attenzione però: non è stata solo la cordata a fare un passo avanti dando un segnale di disponibilità sul fronte degli investimenti ambientali. Anche Governo e commissario ne hanno fatto uno importante mettendo in campo il Fondo strategico italiano che, a differenza della Cassa Depositi e Prestiti, può intervenire meglio. E così si è combinata l’alleanza pubblico-privato, chiave di volta del futuro dell’Ilva. Per ora c’è solo uno schema, una traccia. Il disegno ha invece bisogno di contorni netti e definiti ed ecco perchè è importante capire le prossime mosse del Governo, a iniziare dall’ammissione dell’Ilva all’amministrazione straordinaria che darà maggiori poteri a chi la gestirà. Bisognerà poi vedere cosa effettivamente avrà in pancia la bad company, se sarà creata, dove finiranno i crediti che le imprese fornitrici vantano verso l’Ilva e attrezzarsi anche alle contromosse dei Riva. Che nessuno consulta, nessuno interpella - almeno ufficialmente non risulta -, ma che sono ancora proprietari dell’azienda. E accetteranno tutto quello che si prospetta senza colpo ferire? Ne dubitiamo. Ma soprattutto bisognerà capire da chi, come e in che tempi verranno i soldi per mettere in sicurezza la fabbrica. Non dimentichiamo mai che il lavoro è sì importante, ma che sulla tutela della salute dei lavoratori dell’Ilva e dei cittadini di Taranto è stata fatta e si continua a fare una battaglia ancor più importante. E che Taranto attende da oltre due anni di veder finalmente declinati insieme e concretamente il rispetto del lavoro e il rispetto di quanti in questa città vivono. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo piano Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] UNDERBOSS La super alleanza tra mafia americana Cosa Nostra e il broker della coca legato ai calabresi di VALERIO PANETTIERI POTENZA - Francesco Palmeri, alias Ciccio l’Americano, considerato il numero tre della temuta famiglia mafiosa dei Gambino è stato arrestato a New York dagli agenti dell’Fbi nello stesso istante in cui il Servizio centrale operativo della Polizia e la squadra mobile di Matera stava procedendo con gli arresti in Italia tra Milano, Matera e Trapani. L’operazione “Underboss” è stata coordinata dalla Dda di Potenza. Agli arresti Salvatore Farina di Castellammare del Golfo, Giovanni Grillo di Ferrandina, Francesco Palmeri, nato a Castellammare del Golfo ma residente a Brooklyn, Michele Amabile nato a Napoli ma residente a New York, Carlo Brillante di Montefalcone di Valfortore e i beneventani Daniele Cavoto e Raffaele Valente più il catanzarese Francesco Vonella, già Grillo (al centro) e Palmeri (a destra) fotografati durante un incontro detenuti a seguito dell’operazione “New bridge”. La ragione è una tentata estorsione da un milione di euro ai danni di Lorenzo Marsilio, attuale amministratore della Sudelettra spa. Tutto questo ad un anno di distanza dall’operazione “New Bridge” messa a punto dalla Dda di Reggio Calabria, che ha fatto luce sull’alleanza tra pezzi della malavita calabrese e le famiglie americane. L’operazione portò all’arresto di 26 persone per traffico internazionale di droga. Ma questa storia, che ha portato persino il luogotenente dei Gambino a fare ripetuti viaggi a Matera, presentandosi anche sotto falso nome alla segreteria della Sudelettra, nasce soprattutto dalla stessa denuncia di Lorenzo Marsilio in relazione ad un prestito ricevuto 30 anni prima, richiesto subito dopo il crack della Liquichimica. Per ottenere quel prestito Marsilio si rivolse ad un uomo di Ferrandina, cognato del fratello dell’imprenditore, trasferito da tempo a Brooklyn. Si tratta di Giovanni Grillo, alias Johnny, arrestato dalla Polizia all’aeroporto di Malpensa dove stava per imbarcarsi per New York con un biglietto di sola andata. Johnny Grillo è il personaggio chiave di questa inchiesta, l’uomo che più volte ha fatto da intermediario tra Marsilio, narcotrafficanti e famiglie americane per cercare di risolvere una situazione che si protrae da 30 anni. In mezzo c’è un prestito di 400 milioni di lire che Marsilio chiese a Grillo dopo il crack della Liquichimica. Quel prestito non fu mai dato completamente, ma Marsilio negli anni propose a Grillo anche un ingresso in società ed un posto come dirigente in Egitto per conto della Sudelettra, incarico poi ritirato a quanto pare per le scarse competenze dello stesso Grillo. Per ottenere questi soldi Johnny Grillo parlò con Roberto Pannunzi per avere almeno 120 milioni di lire. Pannunzi, ex dipendente di Alitalia, in Colombia è conosciuto come “Bé Bé”, ed è uno dei calabresi arrestati il 6 luglio 2013 a Bogotà per traffico internazionale di stupefacenti. Per la Dda di Reggio era lui l’uomo che ha gestito per la ‘ndrangheta le partite di droga in arrivo dal Sudamerica fino Salvatore Farina (a sinistra) e Johnny Grillo (a destra) insieme a Castellammare del Golfo al porto di Gioia Tauro. Quei 120 milioni dice Marsilio agli inquirenti, è stato restituito con profumati inte- ria con il fisco di 200 milioni di lire e a for- agenzia viaggi di Brpooklyn. La somma di ressi in 18 mesi. E con il passare degli anni malizzare il suo ingresso in società. La mia 30 milioni ricordo di averla restituita entro a Grillo sono stati pagati in tutto 600 milio- proposta fu condivisa ma ottenni solo la 30 giorni». Eppure Grillo decise di tornare, nel ni. Soldi che sono serviti a pagare anche gli somma di 27mila dollari suddivisa in tre studi dei figli a Roma mentre Grillo era in assegni (...) emessi dalla società di Giovan- 2012, a riscuotere. Lo fece assieme a Salvacarcere. Ed è lo stesso Marsilio a raccontare ni Grillo che si chiamava “Torino Tiles”. Gli tore Farina, siciliano di Castellammare del i dettagli di quell’incontro a tre negli Usa. assegni li negoziai all’agenzia del banco Golfo, figlio del boss di Cosa Nostra Ambro«Dopo averlo raggiunto in America - dice Ambrosiano (...). Dopo alcuni mesi ricevet- gio Farina. Farina è presente in tante indaMarsilio a proposito di Grillo in una dichia- ti da Giovanni Grillo altri 60/70mila dollari gini, compresa quella sul delitto del pm razione inserita nell’ordinanza - gli chiesi in contanti (...) e, più o meno nello stesso pe- Gian Giacomo Ciaccio Montalto, ammazzadi entrare in società con l’apporto di un ca- riodo, altri 30 milioni di lire, sempre trami- to a Valderice il 25 gennaio 1983, in quella pitale di 400 milioni di lire che sarebbero te Giovanni Grillo, da un direttore di banca occasione fu assolto. Lo scopo era cercare di incassare un miserviti ad estinguere la situazione debito- calabrese che era fratello di un titolare di Minacce e cartoline dagli “Amici di Brooklyn” Da New York a Matera per un vecchio debito Volevano un milione dall’amministratore della Sudelettra, tra gli arrestati il materano Giovanni Grillo e l’uomo dei Gambino, Francesco Palmeri lione di euro “anche a rate mensili da 100mila euro” in cambio di «protezione». Marsilio dice no, costringendo Ciccio l’Americano a prendere un aereo per farsi vivo a Matera. Palmeri, in America, gestisce assieme ai fratelli una gioielleria, la Gold Mine. Qui, per come racconta l’Fbi, ricicla per conto dei Gambino gioielli rubati. Prima di farsi vivo manda delle cartoline tutto sommato esplicite: le firma “Gli amici di Albany e di Brooklyn”. Poi si presenta sotto falso nome alla reception della Sudelettra il 12 luglio del 2013. Dice di chiamarsi Franco Lorenzo e di avere una «ambasciata dall’America». Palmeri, alla domande della segretaria, quasi si rivela: «Non posso dire niente dice - devo parlare direttamente con lui, gli dica solo che devo lasciargli un messaggio dall’America, lui capisce». Alla fine arriva una lettera, scritta a mano e in stampatello. «Dopo i vari tentativi - si legge nella lettera andati a vuoto le chiediamo di mettersi in contatto con il nostro incaricato riguardo al contenzioso che si protrae da quasi 30 anni, non ci faccia più aspettare». Ciccio l’Americano avrebbe dovuto intimidire Marsilio per fargli sborsare un milione di euro come interessi per il vecchio prestito personale concesso «da un’allenza criminale - si legge nell’ordinanza - di cui avrebbe fatto parte anche il noto narcotrafficante internazionale Roberto Panunzi. Per realizzare tali propositi, a così lunga distanza, Palmeri si avvaleva della collaborazione e del sostegno di un gruppo di personaggi campani, con influenti proiezioni anche a New York City, per il tramite del loro leader Raffaele Valente che, unitamente ad altri componenti del gruppo (Michele Amabile), era da anni residente nel borgo italiano di Brooklyn, pur essendo rimasto in stretto contatto “familiare” con il gruppo di origine». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 7 La rivelazione a “Ciccio l’Americano”, il capo materano è da identificare «Ho un amico che comanda» Dalle intercettazioni il consiglio su una rapida riscossione Francesco Palmeri, alias “Ciccio l’Americano” | IL PARTICOLARE | Gli anelli per la “famiglia” con due parole forgiate «Omertà e sincerità» LA PROPOSTA «Dacci i soldi, avrai appoggi politici» LA RICHIESTA all’imprenditore era di un milione di euro, in rate da centomila euro, per «saldare» il debito contratto con la cupola statunitense negli anni Ottanta: dando questi soldi «non avrai più problemi e «noi ti aiuteremo per qualsiasi esigenza» assicurando «anche appoggi politici». E’ uno dei particolari che emerge dall’inchiesta “Underboss”, in base a varie conversazioni tra l'amministratore della Sud Elettra, Lorenzo Marsilio, Francesco Palmieri, Giovanni Grillo e Salvatore Farina. Il “sopralluogo” in auto davanti la sede della Sudelettra POTENZA - Ciccio l’Americano ci teneva molto alla famiglia, così tanto che c’era bisogno di un segno di riconoscimento, un segnale di appartenenza. Dalle intercettazioni ambientali relative all’inchiesta «Underboss» spunta anche l’anello che Palmeri stava preparando per distribuire poi ai consociati come simbolo di appartenenza al gruppo e alla famiglia. Un anello particolare «che sta facendo per tutti» dice Francesco Vonnella durante una conversazione. «No aspetta - dice Vonnella intercettato - io gli ho detto che non lo voglio. “No per me no” gli ho detto “non lo porto, lo devo lasciare a casa”...ma no che non lo porto, che magari lo porto...li portavo gli anelli, ma non mi ser...mi compro l’anello che dico io, a mi mi scrive “Omertà, sincerità”». Omertà e sincerità: sono le scritte da mettere sugli anelli, «una manifestazione - si legge nell’ordinanza - di vera mafiosità». La questione ritorna in un’altra conversazione tra Valente e Vonnella ovvero due degli arrestati. Valente in questo cado avrebbe dovuto consegnare l’anello a suo cugino, Giuseppe Brillante. «No perché mio cugino - si legge nella trascrizione dell’intercettazione - mi telefona per l’anello capisci perché mi ha distrutto la mia vita, sette volte mi ha telefonato...sono arrivato e gli ho detto, Ciccio se lo è venduto, non è per cose, Ciccio si è dimenticato l’anello a New York, gli ho detto, oh per la madonna, quando sono arrivato non mi ha più salutato». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA POTENZA - «Sono cattivi quelli dell’A- centrano le indagini. Tutto questo permerica» e «si offendono se vengono presi ché mentre Palmeri racconta tutto sull’oin giro»: «loro» sono le famiglie america- rigine del ricatto e le difficoltà nel riscuone dei Gambino, Colombo, Lucchese, Bo- tere Ignelzi incalza: «Io ho un amico che nanno e Genovese, ovvero «la commissio- comanda a Matera Cì». ne» che Francesco Palmeri emissario delL’ipotesi viene scartata immediatala cupola di New York, cita per definire i mente da Ciccio l’Americano: «Non c’è bicontorni di pericolosità della vicenda al- sogno di gente che comanda, c’è bisol’imprenditore lucano Lorenzo Marsilio, gno...andare gente...e allora...quelli là per riscuotere un non possono credito di un milioscendere... come ne di euro, frutto di quelli sanno che un debito risalente poi... l’importanagli anni Ottanta. te è che lui sa che Dall’ordinanza questi non si sono emerge che gli «indimenticati un viati» della crimicazzo... non ci nalità newyorkese vuole quello che hanno usato divercomanda, ci vuole si tipi di intimidaquello che non cozioni per costrinmanda ...all’ultigere l’imprenditomo quelli che ...e re a pagare, facenallora quando tu do leva soprattutto mi hai dato una sul livello di «intemano e poi tu fai resse» che la vicenfinta che non mi da ha avuto nella devi dare più «commissione»: alniente». le minacce di PalInsomma, l’ipomieri, appartenentesi di mettere in te alla famiglia dei mezzo qualche Gambino, ci sono “capo” materano poi quelle di Gio- Giovanni Grillo ripreso all’aeroporto di New York è fuori discussiovanni «Johnny» ne, cosa peraltro Grillo, altro persoribadita ancora naggio chiave, che da Palmeri: «Lo spiega a Marsilio la sai qual è diretta«necessità di parlamente? ...il borre» con «loro» dello dello lo fa lui ...lui stato del debito si ritrova in mez«perché devo chiazo ai guai... io non rire con questi qua, vado per fare maperché non voglio che la vicenda arrivi le, io vado per risolvere». «alla cupola, in commissione, che quelli Da questo si capisce la caratura dell’e... poi partono le persone e come li vai a missario: «Non devi andare da nessuna fermare più». parte... l’interesse che funziona...ma non La cupola americana non è affatto paci- mi interessa proprio, perché se lo dovevo fica, anzi, hanno regole, commissioni fare con il capo... non con il capo squache sovraintendono tutti gli affari. Lo dra... io sai di cosa ho bisogno? Che te li scopo è mantenere l’operazione di riscos- ho prestati e che me li devi dare indiesione sotto un basso profilo, una questio- tro... capo squadra dei miei coglioni... il ne “privata” che non allerti troppo i capi capo squadra si deve fare i cazzi suoi... famiglia statunitensi. Tu mi devi dare i soldi... e basta... capisci? Ed è molto probabilmente per questo Lui mi deve dare solo i soldi». che ad un certo punto, in una conversaPeraltro la questione sembra essere zione tra Palmeri ed Eugenio Ignelzi che già pronta e risolvibile. Sempre Palmeri è uscita la proposta di mettere in mezzo parla di Marsilio: «Questo lo sa come deuna non meglio precisata persona di Ma- ve fare per chiedere i soldi, puliti, puliti... tera che comanda tutto. non è che ti da cash... capisci? Loro sanno Una sorta di capo materano che gli in- cosa fare per farglieli riavere». [email protected] vestigatori non sono riusciti ad identifi© RIPRODUZIONE RISERVATA care. Ma è proprio su questo che si con- Il consiglio è nato dal racconto esasperato di Palmeri sulla gestione della faccenda L’INTERCETTAZIONE Nell’auto del referente campano del gruppo «Oggi la strada del crimine è la legalità» I picciotti critici sui metodi degli anziani POTENZA - Non erano contenti i “picciotti” della multinazionale del crimine scoperta dagli agenti dell’Antimafia dei metodi di «Ciccio l’americano». Quei modi di fare d’altri tempi che fanno tanto folklore e andranno ancora bene a Brooklyn, ma in Italia sono già superati. E’ quanto emerge da una registrazione effettuata sull’auto di uno dei referenti campani del gruppo, che al suo interno si sentivano sicuri al punto di parlare di qualunque cosa. Anche dei dettagli dell’operazione di recupero av- «Pizzo, dare legnate Sono cose finite» viata dalla famiglia BonventreGambino nei confronti di quello strano imprenditore di Matera. Uno di loro, Francesco Vonella, originario di Catanzaro, critica in maniera aperto quanto accaduto poco prima nella sede della Sudelettra di Lorenzo Marsilio. Con «Ciccio», alias Francesco Palmeri, che si presenta alla segretaria con quel fare pesante: «Sai, stile mafioso...» Per cui «quella giustamente si è insospettita, hai capito? Non è che... “Devo parlare direttamente con lui perché è una cosa seria. E’ una cosa che non si scherza”». Dice Vonella riferendo le parole di Palmeri. «Mettiamo che quello chiamava i carabinieri. Mettiamo che succedeva qualcosa». Insiste il 27enne Vonella. «Io ci ho messo la faccia capito Nick? Se c’è una telecamera, una cosa, quello ci va a denunciare. Mi riconosce o qualcosa... Come lo pago l’avvocato?» Al che il suo interlocutore, Francesco alias “Nick” Tamburello, appena rientrato dagli Stati Uniti da cui era stato esplulso «perché ritenuto soggetto indesiderato», gli dà ragione. «Oggi la vera strada della criminalità è la legalità». Sentenzia. «Queste cose: pizzo, a dare legnate... Chi... Uaglio’ queste cose sono finite, lo vuoi capire o no?» Forse non è soltanto una questione di stile. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo piano UNDERBOSS Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] Esiste la possibilità che l’estorsione servisse da pretesto per potersi infiltrare in qualche settore economico Sospetti sulla filiera del petrolio La Sudelettra ha appalti nel settore dell’oro nero non soltanto in Basilicata POTENZA - «Non è la solita storia, è come un iceberg. Sotto la parte visibile si nascondo altre storie». una di queste potrebbe essere l’interesse della cupola americana a mettere le mani sugli affari connessi al ciclo del petrolio. Ha esordito così ieri mattina il procuratore Luigi Gay durante la conferenza stampa relativa all’operazione “Underboss” ma ha anche lasciato uno spazio bianco sul possibile interesse negli affari petroliferi. C’è una supposizione, ma non una certezza. La questione della richiesta di estorsione è forse un tentativo per «entrare in qualche settore economico specifico». La Sudelettra ha appalti in tutto il settore petrolifero, non solo in Basilicata, ma anche sulle piattaforme offshore tarantine della Shell e all’estero. Il resto è il bilancio di una operazione andata a buon fine soprattutto per la collaborazione tra Fbi, Sco e squadra mobile di Matera coordinati dalla procura di Potenza. Per La conferenza stampa dell’operazione “Underboss” (foto Andrea Mattiacci) non parlare della Dda di reggio Calabria che un anno fa aveva messo a segno l’operazione “New Bridge”. Alcuni degli arrestati, infatti, si incrociano con le indagini fatte a Reggio Calabria. Il tutto ruota attorno all’«underboss» di Cosa No- stra dei Gambino: Francesco Palmeri alias Ciccio l’Americano. «Intrecci rilevanti - dice Gay - e molto pericolosi. Ci ha colpito molto il collegamento con la più potente famiglia di New York». Ed è stato l’Fbi a mandare informative sui viaggi di Palmeri, «Ci siamo attenuti alla tentata estorsione aggravata è importante la collaborazione con l’Fbi che ha seguito alcuni personaggi. Ma l’inchiesta è frutto di lavoro congiunto anche con la Dda di Reggio Calabria». E poi c’è quella dichiarazione sibil- lina di Eugenio Ignelzi, uno degli intercettati, che parla con Ciccio l’Americano dicendo: «Io ho un amico che comanda a Matera, Cì». una persona senza nome che «apre - dice Gay - uno scenario preoccupante». «E’ stata una fonte del- l’Fbi sotto copertura ad annunciare l'arrivo di Ciccio l'americano - racconta il pm Laura Triassi - Siamo riusciti ad ottenere le estradizioni in maniera molto rapida». «I sodalizi tra ndrangheta, mafia e derivazioni Usa sono fortissimi - specifica il dirigente dello Sco Raffaele Grassi - Questa indagine è emblematica, soprattutto sul metodo mafioso messo in atto. Cercano di raggiungere l’obiettivo tramite messaggi trasversali, in questo modo in modo che l’interlocutore ne comprenda la valenza. Insomma, tra Usa e Italia non c’è «una forma di dipendenza, neanche subordinazione. C’è molto rispetto reciproco. Lo scenario e la Cupola newyorkese dei Gambino e dei Bonanno sono «un passato che ritorna» e che dimostra che ci sono «cellule di collegamento tra l’Italia e gli Stati Uniti, forse silenti, ma attive e in espansione», insistono gli investigatori. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA IL DEBITO L’americano: «Marsilio aveva a che fare con gente...» La “cresta” del re dei narcos POTENZA - «Questo... è un cornuto... la verità è che sono soldi... diciamo... non è che c’è niente di... tu eri fallito... tu eri fallito... tu mi hai... io ti ho dato a te i soldi, eri fallito, fallito proprio... Non lo so come questo qua si convince ancora a non... e poi aveva a che fare con gente... capisci a me?» Per “Ciccio l’Americano”, alias Francesco Palmeri, Lorenzo Marsilio non era la vittima di un’estorsione, ma un debitore della famiglia Bonventre-Gambino. Nulla più. Un imprenditore soccorso nel periodo più buio della sua carriera, quando nessuna banca l’avrebbe fatto arrivare oltre il bancone dei correntisti, che a distanza di trent’anni non sa mostrare riconoscenza per i suoi “benefattori”. E fa finta di non sapere cosa facessero davvero i suoi finanziatori. Gente del calibro di Roberto “Be bè” Pannunzi, ex dipendente di Alitalia con la facciata del broker internazionale, per nascondere il boss del narcotraffico ricercato dalle procure di mezzo mondo. Intercettato dalle microspie piazzate da uno dei referenti campani della multinazionale mafiosa scoperta dagli agenti della Dda di Reggio Calabria, Palmieri aggiunge anche altri dettagli del patto stretto trent’anni prima tra gli americani e quel giovane imprenditore materano colpito dalla crisi del settore della chimica in cui aveva investito gran parte delle sue risorse. Come l’esistenza di accordi scritti sulla restituzione dei soldi. «Quando tu mi hai dato una mano e poi tu fai finta che non mi devi dare più niente (...) I patti erano... i patti erano che loro... Vedi che si sono le carte scrit- | PIZZINI 2.0 | La minaccia via web, “zio” Bonanno e le 5 famiglie mafiose di New York «CICCIO l’americano» parla a nome dei Gambino di New York, ma per convincere l’imprenditore lucano a onorare il suo debito l’intermediario Johnny Grillo di Ferrandina, gli ricorda anche chi è l’altro referente: «Cerca su Google Salvatore Farina» e «vedi con chi hai a che fare», utilizzando quindi una sorta di «pizzino 2.0». Per gli investigatori che hanno condotto l’inchiesta «Underboss», Farina è un affiliato al boss Cesare Bonventre, capo dell’altra storica famiglia della mafia newyorkese, i Bonanno: l’invito era chiaro, e puntava a far «scoprire» all’imprenditore - secondo quanto è stato spiegato nella conferenza stampa che si è svolta stamani a Potenza - attraverso i link in rete, che Farina era, con il padre, uno te». Accordi che Marsilio avrebbe disatteso. A meno che qualcuno incaricato di restituirli agli americani non li abbia trattenuti per sè. «E’ emerso altresì nitidamente che a fronte di tale dazione, il Pannunzi si sia manifestato a Marsilio come il soggetto deputato alla riscossione del credito». dei componenti del gruppo di fuoco che nel 1983 uccise il pm Ciaccio Montalto. Tutti poi furono pero assolti, ma la «velata» minaccia poteva pero essere idonea, secondo le intenzioni di Grillo, ad ammorbidire l’imprenditore. Come pure un po’ di storia sulle 5 famiglie mafiose di New York. «Tu hai mai visto su Google Cesare Bonventre? (...) Lui fu importato dalla Sicilia perché era un killer professionista... Quello arrivò a essere capo a 28 anni (...) aveva un potere questo, una cosa incredibile... (...) Bonanno era zio a lui, hai capito? (...) Bonanno era uno delle 5 famiglie». Proprio quelle che hanno dato ispirazione al Padrino di Francis Ford Coppola. [email protected] Scrive il gip Luigi Spina nell’ordinanza di misure cautelari eseguita mercoledì sera tra l’Italia e gli Stati Uniti per Palmeri, e gli “amici di Brooklyn”. Un credito «maggiorato degli interessi concordati all’atto dell’elargizione ( o depurato, circostanza non da escludere e da approfondire stante la genericità della denuncia di Marsilio sul punto, L’arresto di Roberto “Bé Bé” Pannunzi della commissione spettante all’imprenditore prestatosi all’operazione di pulitura)». Il sospetto del magistrato, tutt’altro che velato, è che gli affari dell’imprenditore materano siano serviti a riciclare denaro sporco. E che per questo rispetto a quanto ricevuto gli accordi prevedessero la restituzione di una somma minore come ricompensa per il “servizio lavanderia”. «Appare intuitivo infine - conclude il gip - che Pannunzi abbia omesso di “girare” il dovuto agli originali “finanziatori”, omettendo altresì di informarli dell’avvenuto saldo del debito (o di parte di esso). Ignote al riguardo sono le ragioni di tale inadempimento, che di fatto ha determinato l’evoluzione della vicenda così come registrata nel corso delle indagini e la ferma e pervicace richiesta dei gruppi criminali rappresentati da Palmieri, se sol si pensi all’impiego cospicuo di mezzi e uomini». Una mobilitazione del genere, con i rischi che comporta, per una banale estorsione? Il magistrato sembra non crederci, e sospetta che alla fine gli americani siano stati gabbati da “Be be’”: il re dei narcos e la sua ricca cresta. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] TOTALGATE L’INCHIESTA DI WOODCOCK Tutto è nato a Bucaletto da un prefabbricato Corruzione e turbativa: un anno e 6 mesi al parlamentare Pd per l’appalto dei lavori al Centro oli di Corleto UN presunto giro di tangenti legato agli appalti per le estrazioni petrolifere in Basilicata, nell’area della Valle del Sauro, venuto alla luce da uno dei fascicoli più longevi per reati contro la pubblica amministrazione della Procura di Potenza, aperto nel 2005 a partire dalla segnalazione di una donna del quartiere dei terremotati di Potenza, che denunciò la truffa di due millantatori agli agenti della Polizia Municipale. E’ nato così il processo Totagate, dalla stessa radice che ha prodotto altre inchieste eclatanti come Savoiagate e Vallettopoli. Archiviato il filone principale dedicato agli interessi di ambienti molto vicini alla massoneria verso diversi affari a sfondo ambientale, restano le accuse su appalti e corruttele all’ombra delle trivelle, per cui a dicembre del 2008 erano scattati gli arresti dei vertici di Total e alcuni imprenditori locali, oltre alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del deputato Salvatore Margiotta. di LEO AMATO POTENZA - Il senatore Salvatore Margiotta è «colpevole» dei reati di turbativa d’asta e corruzione, e per questo deve scontare una condanna a un anno e sei mesi di reclusione. E’ il verdetto emesso ieri pomeriggio dalla Corte d’appello di Potenza nell’ambito del processo “stralcio” nato dall’inchiesta su appalti e corrutele all’ombra delle trivelle nella Valle del Sauro. Secondo i giudici Margiotta sarebbe intervenuto per favorire la cordata di imprese locali capeggiate da Franco Ferrara nella gara per le opere civili del nuovo Centro oli Total di Corleto Perticara: l’infrastruttura fondamentale del programma di estrazioni di petrolio e gas nel Sauro. Una gara truccata, da 26 milioni di euro, e un intervento “comprato” da Ferrara con la promessa di 200mila euro. Stando sempre all’accusa. Dopo che l’allora presidente della giunta regionale, l’attuale sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, sempre Pd, aveva posto un veto sull’imprenditore di Policoro. Causa “soffiata” sulle indagini in corso. Proprio il ruolo di De Filippo era stato al centro della difesa di Margiotta, che anche nell’udienza di ieri ha puntato il dito con forza contro l’ex governatore e l’ex sindaco di Gorgoglione Ignazio Tornetta, denunciando «lo strabismo investigativo» degli inquirenti potentini. «L’unico vero leader di questa vicenda è il presidente». Ha tuonato in aula l’avvocato Emilio Nicola Buccico, che ha assistito il senatore con Leonardo Pace. «La gara è stata turbata due volte prima ancora che sulla scena si affacciasse il nome di Margiotta». Ha insistito il legale, citando le parole di Ferrara che in un’intercettazione parla proprio dell’«inversione di tendenza» da parte della Regione. Un cambio repentino di orientamento, che avrebbe spinto l’imprenditore a cercare e a incontrare il parlamentare del Pd sotto casa sua a Potenza, il 16 dicembre del 2007. Tra gli elementi più forti a carico di Margiotta c’è proprio l’audio registrato nell’auto di Ferrara durante quella trasferta potentina, in cui l’imprenditore, a incontro avvenuto, elogia la disponibilità del senatore, e denuncia il “gran rifiuto” incassato dall’entourage di De Filippo. Nonostante il contatto avvenuto agli inizi di settembre a Piacenza, durante una cena a margine della presentazione della candidatura di Enrico Letta (grande sponsor dell’attuale sottosegretario) alla guida del Pd. Poi, a gara praticamente già vinta, ci sono le frasi carpite dalle cimici nell’appartamento di un’amica di Ferrara, a cui l’imprenditore parlando dell’appalto Total, rivela di aver promesso 200mila euro a «Salvato’» in cambio del lavoro, e dei suoi buoni uffici col «presidente». Quindi la confidenza di Ferrara a uno dei suoi più stretti collaboratori, sulla telefonata appena ricevuta da un onorevole «giannizzero», identificato con lo stesso Margiotta, che gli avrebbe chiesto un colloquio sul «programma regionale sugli investimenti infrastrutturali e sulle aree industriali eccetera». Infine la conversazione con un altro imprenditore di Policoro vicino al Pd, e a Margiotta in particolare, che gli avrebbe rinfacciato il favore appena ricevuto dal parlamentare, dopo lo smacco per un altro appalto milionario perso nella “sua” Potenza. Nel 2008, quando per Margiotta era stata spiccata un’ordinanza di custodia cautelare, gli stessi indizi erano stati giudicati insufficienti per provare l’accettazione della In aula l’attacco al sottosegretario De Filippo: «E’ lui il vero leader di questa vicenda» 9 Condannato Margiotta Accuse e intercettazioni Il senatore Margiotta all’uscita del Tribunale di Potenza Rovesciata in Appello l’assoluzione per il senatore decisa dal gup «Ha favorito l’Ati Ferrara in cambio della promessa di 200mila euro» promessa di quei 200 mila euro dal Tribunale del Riesame, che aveva annullato la misura. E nel 2011 era arrivata anche l’assoluzione in primo grado «per non aver commesso il fatto», dopo la scelta del rito abbreviato. Di qui il ricorso della Procura (il fascicolo nel frattempo era passato ai pm Salvatore Colella e Laura Triassi), e la riapertura del dibattimento disposta a gennaio dalla Corte d’appello presieduta da Vincenzo Autera, Bruno Verdoliva e Pasquale Materi. Nei mesi scorsi sono stati sentiti Franco Ferrara, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, la sua amica-confidente, e l’“intermediario” che l’aveva accompagnato all’appuntamento con il senatore. Ed è stata effettuata anche una nuova trascrizione delle registrazioni “incriminate”. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni, ma è proprio quanto emerso in aula durante le scorse udienze che avrebbe portato alla rivalutazione degli elementi già vagliati dal gup, e alla condanna di Margiotta per turbativa d’asta e corruzione a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa), con l’interdizione dai pubblici uffici per un periodo equivalente. In sostanza quanto chiesto dall’accusa, che richiamandosi in toto al ricorso della Procura, aveva proposto il minimo edittale. Nell’ambito del processo principale sullo scandalo “Totalgate” restano sotto processo, tra gli altri, i vecchi vertici della compagnia francese in Italia, che avrebbero materialmente truccato la gara vinta dall’Ati Ferrara, e l’imprenditore di Policoro, già condannato in via definitiva in un altro pro- cesso, perché al momento dell’arresto è stato trovato in possesso delle trascrizioni di alcune delle registrazioni effettuate durante le indagini. Una fuga di notizie rimasta ancora senza un colpevole, che ha alimentato a lungo i veleni all’interno del Palazzo di giustizia di Potenza sfociati nell’inchiesta soprannominata “Toghe lucane bis”, su un presunto complotto per delegittimare investigatori ed inquirenti “scomodi” del capoluogo lucano. Le indagini sugli affari dietro il programma di estrazioni Total in Basilicata risalgono al 2007/2008 e sono state condotte dagli agenti della Polizia municipale e della Squadra mobile di Potenza, e dai militari del Noe dei carabinieri al comando del capitano “Ultimo” Sergio De Caprio, coordinati dal pm Henry John Woodcock. LE REAZIONI Zanda: «Apprezzamento per la sua decisione» Lo sfogo in aula: «Sono dei pazzi» Poi si autosospende dal partito Il presidente della Corte Vincenzo Autera «SONO dei pazzi». Non è riuscito a trattenere la sua ira verso i giudici, Salvatore Margiotta, ieri pomeriggio a Potenza, subito dopo condanna a un anno e sei mesi per corruzione e turbativa d’asta. Il senatore, che ha voluto assistere a tutte le udienze del processo riaperto a gennaio dalla Corte d’appello, ha abbassato lo sguardo e ripiegato il suo tablet prima ancora, che il presidente Vincenzo Autera finisse di leggere il verdetto. E mentre i magistrati guadagnavano l’uscita si è lasciato andare al suo sfogo. «Oggi ho subito oggi un’ingiustizia di cui non riesco a farmi una ragione, combatterò, ricorrerò in Cassazione e sono certo che in quella sede farò valere le mie ragioni. Ma nel frattempo, a tutela del mio Partito, che amo e per il quale Dimissioni anche dalla Vigilanza della Rai ho sempre lavorato, mi autosospendo dal Pd e mi dimetto da ogni carica, dal gruppo dei Senatori del Pd nonché da Vicepresidente e componente della Commissione di Vigilanza Rai». Ha commentato più tardi, a freddo, con una nota diffusa in serata. «La Corte d’Appello di Potenza ha ribaltato ben due decisioni della Magistratura a me favorevoli, quella del Tribunale del Riesame, che aveva a fine 2008 rilevato la insussistenza di gravi indizi e quella del Tribunale di primo grado, che mi aveva assolto nel 2011 con formula piena per non aver commesso il fatto». «Al termine di un lungo processo di appello, nel corso del quale nessuna ulteriore prova a mio carico é emersa e le testimonianze raccolte sono state tutte a mio favore, vengo condannato sulla base di congetture e illazioni». Prosegue Margiotta, che assicura: «continuerò a urlare la mia innocenza in tutte le sedi, a contestare la decisione di un Collegio che ha emesso una sentenza contro legge. Mi hanno insegnato che le sentenze si rispettano, ma non posso rispettare la palese e pregiudiziale ingiustizia che ho subito», conclude. «Vengo condannato innocente e sento la mia vita sfregiata». Sulla condanna del parlamentare dem è intevenuto anche il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda. «E’ nostro dovere rispettare le sentenze della magistratura». Ha dichiarato. «Voglio però contestualmente esprimere apprezzamento per la coerenza e l’immediatezza con le quali il senatore Margiotta si è autosospeso dal gruppo e dal partito democratico, così come prevede il nostro codice etico». «Margiotta ha annunciato il ricorso in Cassazione. Confido che in quella sede possano essere confermate la decisione del Tribunale del riesame e la sentenza di assoluzione decisa in primo grado dal Tribunale», ha concluso Zanda. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] POLITICA Verso la Manovra economica 2014 della Regione Difficoltà per le spese correnti, meglio gli investimenti Finanziaria con freno a mano L’obiettivo è arrivare all’approvazione in Consiglio entro il 30 dicembre ma ci sono pochi soldi di SALVATORE SANTORO POTENZA - Più che una passeggiata di routine pare la scalata del Tourmalet. Alla Regione ci sono difficoltà concrete per affrontare le spese correnti. Più margini invece ci sono per quanto riguarda la parte degli investimenti. Questo il terreno su cui si stanno muovendo alla Regione facendo i conti sulla disponibilità economica. E’ iniziata, infatti, la maratona alla Regione per approntare il bilancio 2014. E’ una corsa contro il tempo. C’è da preparare la Legge Finanziaria da approvare prima in giunta e poi consegnare alle Commissione che trasferiranno tutte la carte al Consiglio che una volta convocato dovrà votare la manovra Finanziaria del massimo ente della Basilicata. Le riunioni tra i dirigenti regionali sono già partite dall’inizio della settimana. Numeri precisi ( e dettagli) ancora non sono emersi. Ma si sa che non c’è molto margine per far fronte ai tanti problemi sul tavolo. L’obiettivo in ogni caso è riuscire a far quadrare i conti entro una set- Nonostante lo sforamento del Patto di Stabilità, le casse sono in rosso timane. Anche prima. Di certo la Finanziaria quest’anno non sarà votata entro Natale. L’obiettivo dei dirigenti che lavorano al fianco del presidente della Regione, Pittella è quello di approvare la Manovra economica negli ultimissimi giorni del 2014. Da quanto si è appreso l’auspicio è quello di arrivare in Consiglio lunedì 29 dicembre e approvare la Finanziara nella serata di martedì 30. Dagli ambienti vicini alla giunta pare che sia un obiettivo raggiungibile. Ma non c’è nulla di certo ancora. Non è escluso però che la legge Finanziaria della Regione venga approvata a gennaio. Non sarebbe una novità assoluta. Nella legislatura guidata da Filippo Bubbico (2000 - 2005) era la regola. Nella gestione di Vito De Filippo invece la Finanziaria regionale è sempre stata approvata negli ultimi 10 giorni dell’anno. Ma più che il quando (tecnicamente c’è tempo fino alla fine di gennaio) è importante il come. E da quanto si è appreso non ci sarebbero molti margini di manovra per affrontare le spese correnti nonostante la possibilità di sforamento del Patto di Stabilità accordato da Governo nazionale per una quota di 50 milioni di euro. La coperta resta corta per i tagli già previsti alle Regioni nella prossima Leg- VADEMECUM SULLA CARD IDROCARBURI Il Partito democratico di Viggianello su Facebook ha annunciato che nelle prossime settimane verranno ricaricate le card carburanti dei lucani. Secondo i democratici di Viggiano sono in arrivo bonus da 376 euro fino a 60 rispetto al reddito procapite. ge di Stabilità annunciati da Renzi. Diversa la situazione nel capitolo delle spese per investimenti. I settori che maggiormente beneficeranno di fondi saranno quelli per il rilancio occupazionale, per il sociale e il reinserimento nel mondo del lavoro. Altri settori in cui sono già previsti cospicui investimenti sono quel- li della tutela e prevenzione dei danni idrogeologici e per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici. Ovviamente non sono ancora chiare le cifre. In ogni caso sarà una Finanziaria, l’ennesima degli ultimi anni, più di lacrime che di sogni. © RIPRODUZIONE RISERVATA di NINO GRASSO* Nino Grasso controreplica a Donato Ramunno POTENZA - Caro Direttore, leggendo la nota a firma del consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Donato Ramunno, pubblicata ieri dal tuo giornale, sarebbe facile esercizio prendere atto della grande confusione intellettuale che regna in quel partito sui contenuti di alcuni articoli dello “Sblocca Italia”. Ma dal momento che non è mia intenzione – soprattutto in qualità di portavoce del presidente Pittella – alimentare una polemica sterile cercherò di utilizzare lo spazio che il tuo giornale cortesemente vorrà mettermi a disposizione, nell’ambito di un legittimo diritto di replica, per fare un po’ di chiarezza su una norma che evidentemente gli uomini di Fratelli d’Italia fanno fatica a comprendere. Non perché manchi loro la perspicacia. Ma semplicemente perché nell’ansia di trovare una conferma alle proprie tesi disfattiste sullo “Sblocca Italia” si sono guardati bene dal leggere interamente e fino in fondo l’articolo 36 bis della legge 164. La qual cosa è seriamente preoccupante. Perché se una persona, che presumo intelligente e politicamente esperta come Ramunno – per quanto impegnata nel duplice e gravoso ruolo di consigliere provinciale di Potenza e di “portavoce”, a sua volta, del consigliere regionale Rosa - non ha capito cosa significhi il richiamo (contenuto nell’articolo in questione) ai “progetti di «Gli uomini di FdI faticano a comprendere la norma» sviluppo la cui autorizzazione all’esercizio, di cui agli articoli 85 e 90 del decreto legislativo 25 novembre 1996 n. 624… sia stata rilasciata successivamente al 12 settembre 2013”, non possiamo poi meravigliarci se la stessa cosa sfugga all’uomo della strada o alle migliaia di studenti scesi in piazza. Tenterò nel mio piccolo, e molto umilmente, di spiegare agli autorevoli esponenti di Fratelli d’Italia, ma soprattutto a beneficio dei lettori, qual è il senso dell’articolo 36 bis, alla luce degli articoli 85 e 90 del decreto legislativo 624/96 in esso richiamati. Piccolo passo indietro: tutto nasce con il famoso “Memorandum” del 2011 sottoscritto tra Stato e Regione Basilicata, esaltato a suo tempo, nell’ambito di una posizione quanto mai favorevole alle estrazioni petrolifere, dallo stesso leader lucano di Fratelli D’Italia, del quale i suoi stessi elettori (prima ancora che il sottoscritto) fanno fatica a comprendere le attuali posizioni “no oil”. Che nulla hanno a che vedere con la sigla di uno dei tanti Movimenti di protesta, scesi in piazza accanto a “Mo’ basta” o ad altri comitati del medesimo tipo. Gianni Rosa è semplicemente uno dei tanti esponenti di opposizione che ha scelto di elevare il “no” al petrolio a manifesto politico alternativo all’attuale classe di governo (in Italia e in Basilicata) nella speranza di conquistare qualche voto in più, speculando sulle paure della gente, a loro volta alimentate da disinformazione e autentiche bugie. Come quella propinata, per esempio, dal Movimento 5 Stelle e dall’eurodeputato Pedicini sul “fracking”, che è un metodo di estrazione vietato in Italia, così come ribadito recentemente all’interno della stessa legge Sblocca Italia. Ma torniamo al “Memorandum”: nel 2011 Stato e Regione fotografarono lo stato dell’arte delle estrazioni in Basilicata. E convennero su un dato: tutte le maggiori produzioni rispetto agli 80 mila barili estratti sino a quel momento (e per la verità anche a tutt’oggi) avrebbero dovuto costituire la “base” su cui calcolare l’Ires da retrocedere ai lucani per finanziare la nuova visione dello sviluppo, basata su infrastrutture, sostegno alle imprese, alla ricerca e all’innovazione. Senza autorizzare nuove concessioni, né tantomeno nuovi pozzi rispetto a quelli previsti dalle intese del 1998 con Eni e del 2006 con Total, la Regione Basilicata si vide asse- gnare il diritto (fiscalmente rivoluzionario) di incassare oltre alle royalties previste per legge anche una quota delle tasse pagate dalle compagnie petrolifere sia sui 24 mila barili che Eni estrarrà per raggiungere la soglia autorizzata a suo tempo dei 104 mila barili/giorno, sia sui 50 mila barili che costituiranno la produzione futura di Tempa Rossa, per mano di Total. Domanda: come si fa a scrivere una norma che traduca in linguaggio giuridico il diritto della Regione Basilicata ad incassare il 30 per cento di Ires per i prossimi 10 anni solo sui 74 mila barili già autorizzati ma non ancora estratti in forza degli accordi 1998-2006? E quale escamotage tecnico è possibile utilizzare per stabilire, sempre legislativamente parlando, il tetto degli 80 mila barili giorno, al di sopra dei quali calcolare il 30 per cento di Ires da riconoscere ai lucani? La risposta a questi interrogativi, con buona pace del consigliere provinciale Ramunno, la si trova esattamente nell’attuale stesura dell’articolo 36 bis della legge Sblocca Italia ed in particolare in quel richiamo agli articoli 85 e 90 del decreto legislativo 624/96, che disciplinano la “verifica e il collaudo” degli im- pianti per mano del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e della sezione Unmig competente. Per essere chiari: è vero che i 74 mila barili di petrolio in questione sono stati “autorizzati” alle due compagnie petrolifere che operano in Basilicata da molti anni. Ma sia nel caso di Eni (per i lavori della quinta linea ancora in corso) che in quelli di Total (il cui Centro Oli è ancora in fase di realizzazione) queste maggiori produzioni non sono state ancora sottoposte alla “verifica e collaudo” disciplinati dagli articoli 85 e 90 del decreto legislativo 624/96 emanato in attuazione della direttiva comunitaria relativa alla sicurezza e alla salute dei lavoratori nelle industrie estrattive. Di qui anche il richiamo (non compreso da Ramunno) alla data del 12 settembre 2013, quale anno di riferimento per calcolare le maggiori produzioni di petrolio. Come si vede, quindi, quando il “portavoce” del consigliere Rosa parla di “falso”, a proposito dei benefici rivenienti ai lucani dallo “Sblocca Italia” ed in particolare dall’articolo 36 bis, lo fa senza aver prima “letto e capito”, per usare le sue parole, la portata della norma in questione. Così come quando usa, a sprezzo RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] BREVI IL GOVERNATORE FA IL PUNTO Il petrolio non ci ha distratti dalle altre priorità di MARCELLO PITTELLA GRILLO CONTRO NAPOLITANO E Speranza difende il Capo dello Stato ENNESIMO attacco di Beppe Grillo contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E subito scatta la difesa del Partito democratico con il capogruppo alla Camera dei deputati, Roberto Speranza in prima linea. Il deputato lucano ha dichiarato a nome di tutto il Pd: «Dopo le batoste elettorali Grillo torna in scena con la sua specialità: insultare Napolitano. Ma non aveva detto che era un pò stanchino?». Per la cronaca in mattinata ieri, il leader del Movimento 5 Stelle aveva chiesto a Napolitano: «Mentre la Repubblica affondava nel fango, lei dov’era? Su Marte? Non si sente responsabile di quel che è successo? Chi è l’antipolitica, lei o io che mi dichiaro eversore?». del ridicolo e in chiave spregiativa, il termine “servi”, lui che è un consigliere provinciale elevatosi (autonomamente?) a difensore d’ufficio di un consigliere regionale, lo fa, evidentemente, dopo aver rimirato la propria immagine nello specchio, non avendo (al contrario del sottoscritto) alcun rapporto di lavoro – dignitosamente disciplinato da un contratto professionale, in assenza di altri emolumenti – che lo autorizza a fare da “portavoce” a chicchessia. Piccolo inciso: prendo atto che né direttamente, né per interposto difensore d’ufficio, il consigliere Gianni Rosa ha superato la sua piccola amnesia a proposito dei fondi della ex carta carburanti (articolo 45, legge 99/2009) che ci sono stati sottratti dai suoi alleati leghisti del Veneto. Il consigliere regionale di Fratelli D’Italia nulla dice (o fa dire) a proposito dei 35 milioni di euro che grazie alla norma leghista sui rigassificatori i patentati lucani si sono visti sottrarre in questi anni, in barba alle assicurazioni più volte venute dagli esponenti di centrodestra, sin dai tempi del governo Berlusconi. Faccio rilevare che il consigliere Rosa – solitamente pronto a bacchettare gli altri, in caso di mancate risposte - stavolta preferisce tacere. In questa circostanza, il populismo e la demagogia a cui solitamente attinge a piene mani per le proprie intemerate, potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio. *Portavoce presidente della Regione 11 POTENZA - La questione petrolio, in tutte le sue declinazioni e giunta ormai alla sue battute decisive, ha inevitabilmente occupato spazio e tempo delle ultime settimane. I miei e quelli di buona parte del mio governo. Ma a nessuno è sfuggita la rilevanza di alcuni provvedimenti e interventi che in queste stesse settimane hanno visto la luce. Parlo della legge regionale sullo spettacolo, che colma un vuoto normativo ormai non più tollerabile, vera rivoluzione culturale come molti operatori del settore l'hanno definita. Una legge che per la prima volta distingue linguaggi (musicali, teatrali, cinematografici...) e strumenti di programmazione, riconosce professionalità, funzioni e ruoli legati all'occupazione. E rilancia, complessivamente, l'offerta culturale regionale, riconoscendo premialità ai professionisti dello spettacolo o a coloro che vogliono diventarlo. Applicando, di fatto, criteri di contribuzione mai sperimentati prima. E ancora, del Reddito minino di inserimento. Ossigeno per la platea di quegli ultimi e penultimi che il governo regionale ha deciso di non abbandonare. Strumento finanziato con circa 40 milioni di euro l'anno a cui va aggiunto uno specifico fondo per Province e Comuni. Dal prossimo gennaio, sarà poi operativo Il “Nuovo sistema di valutazione” regionale grazie al quale cittadini, associazioni, imprese, professionisti potranno essere informati - consultando il sito istituzionale dell'ente - sulle attività, i servizi, la qualità dell'operato e la tempistica degli uffici. Un sistema che esalta la trasparenza degli obiettivi, la chiarezza dei rapMarcello Pittella porti e la responsabilità delle azioni, nella convinta consapevolezza che solo in questo modo è possibile praticare quel cambiamento della gestione della macchina amministrativa predicato e poco praticato. Perché a cambiare è il metodo di valutazione nel suo complesso, un metodo condiviso con gli stessi dipendenti che inaugura quella stagione di partecipazione e trasparenza da tempo attesa. Non ultimo dato da rilevare l'inserimento, tra i requisiti contenuti nel bando per l'efficientamento energetico, del nuovo modello Isee per la certificazione dei redditi che renderà la misura maggiormente equa in fase di valutazione. Una modifica introdotta, auspicata da più soggetti, e che giustifica il ritardo nell’avvio del bando. L'azione del buon governo non si ferma. Neppure quando i riflettori sono puntati altrove. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il sindaco di Muro Lucano invita il governatore a un incontro pubblico «E’ arrivato il momento di fare chiarezza con primi cittadini e associazioni» POTENZA - Il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani scrive al presidente della Regione, chiedendogli un incontro ufficiale sul territorio al quale invita anche gli altri sindaci e le associazioni. Il motivo: fare chiarezza una volta per tutte su tutta la questione petrolio. Il sindaco Mariani quindi scrive: «La manifestazione dello scorso 4 dicembre a Potenza è stata certamente un grande movimento in cui soprattutto i giovani hanno fatto sentire la propria voce sulla questione Petrolio. Il presidente Pittella ha voluto ringraziare gli studenti per il contributo utile a limare divisioni e sfiducia». E in tale logica Mariani “offre” al presidente della Regione l’opportunità di allargare la platea: «Al Presidente chiedo di poter dar vita ad un incontro pubblico nella nostra città visto che ne abbiamo già tenuto uno e che il nostro territorio è fortemente interessato dalla possibilità di trivellazioni. Credo possa essere un’occasione importante per chiarire definitivamente la questione petrolio nella sua interezza». L’intenzione di Mariani è evidentemente quella di unire intorno a un tavolo, oltre al governatore Pittella, anche quei sindaci che nutrono (ancora) forti perplessità sul tema e i rappresentanti delle associazioni che hanno manifestato contro lo Sblocca Italia e che comunque hanno cercato di fornire un contributo, dimostrando la Gerardo Mariani loro partecipazione e presenza di fronte ad una tematica tanto cara ai lucani. In testa a tutte le questioni, il sindaco di Muro Lucano, mette quella dell’ambiente «che preoccupa maggiormente i cittadini». «Vista la comprensibile preoccupazione dei cittadini dell’area ed anche una dose di confusione che si è fatta larga negli ultimi giorni, Mariani auspica di fugare ogni dubbio circa rischi e possibilità relative a nuove trivellazioni: «I cittadini sarebbero contenti di avere il presidente della Regione Basilicata a Muro Lucano. Nessuno meglio di lui può chiarirci passo per passo quanto sta accadendo. Prezioso sarebbe anche il contributo degli altri sindaci che potrebbero fornire spunti interessanti al presidente che potrebbero rivelarsi utili in fase di interazione col governo nazionale». Latronico (FI) sulla situazione delle imprese del Mezzogiorno «SU segnalazione della Confapi di Matera ho chiesto al gruppo di Forza Italia del Senato di presentare un emendamento per correggere la norma della stabilità che peggiora le condizioni agevolative per le imprese del Sud che vogliano assumere mettendo a rischio, come denunciato da Confapi, migliaia di posti di lavoro». Lo ha annunciato il deputato forzista Cosimo Latronico che aggiunge: «E’ un'altra conferma, l’ennesima, di come il governo Renzi a parola parli di lavoro e di Mezzogiorno, peggiorando, però, nei fatti il quadro normativo. Forza Italia si batterà per cambiare questa stortura ripristinando le attuali normative che prevedono lo sgravio totale per 36 mesi per le imprese del Sud che assumono». Incontro di FdI - An oggi alla Regione su petrolio e Sblocca Italia Appuntamento oggi su petrolio e Sblocca Italia. L’incontro previsto per le 15 e 30 nella Sala A del palazzo del Consiglio regionale a via Verrastro a Potenza è promosso da Fratelli d’Italia - Alleanza nazionale. Questo il titolo del convegno: “Energia e petrolio. Titolo V della Costituzione. Sblocca Italia”. Durante l’incontro a cui parteciperanno i dirigenti lucani del partito di Giorgia Meloni verranno appunto illustrate le proposte dello stesso partito su tutti i temi affrontati. Cestrim e Libera presentano a Potenza il libro “Il Totem nero” OGGI alle 17 e 30 in Via Sinni (traversa Via Acerenza), nell’ambito della rassegna “Lib(e)ri” per cambiare, il Cestrim in collaborazione con Libera Basilicata e l'Associazione “Giacinto Abini” presenta il libro “Il Totem Nero- petrolio, sviluppo e conflitti in Basilicata" di Enzo Alliegro, docente di Scienze etnoantropologiche presso l'Università Federico II di Napoli. Interverranno l'autore del libro, Enzo Alliegro e Don Marcello Cozzi, vice presidente di Libera. Nel corso della serata sarà proiettato il video “L’oro nero” di Luigi Raucci sulle problematiche estrattive in Val D'Agri. Gli organizzatori spiegano che si tratta di un’occasione per «approfondire la problematica del petrolio in Basilicata in un momento in cui il tema riveste una particolarmente importanza per i cittadini e le Istituzioni locali». Domani e domenica parte la raccolta firme dell’M5s contro l’euro RACCOLTA firme per il Referendum che chiede l’uscita dell’Italia dalla moneta unica. L’iniziativa promossa dal Movimento 5 Stelle è prevista anche in Basilicata. Domani e domenica partirà, anche in Basilicata, la campagna per la raccolta delle firme. I gazebo e i banchetti organizzati dagli attivisti lucani, verranno allestiti a Potenza, Matera e in molti altri comuni lucani. Nella nota dei grillini si legge: «L'iniziativa si è resa necessaria perché da un lato c'è il Pd di Renzi che si disinteressa della macelleria sociale provocata dalla moneta unica, dall'altro la Lega di Salvini che critica l'euro ma non prende alcuna iniziativa per uscirne». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 12 Primo piano Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] SCIOPERO FIL CGIL «Atto grave e illegittimo» Cortei in tutta Italia A Potenza l’appuntamento è nel rione San Rocco «ATTO grave e illegittimo». Sono queste le parole usate dalla Fil Cgil, per definire l’ordinanza precettiva di differimento dello sciopero emessa per delega del Presidente del Consiglio dei Ministri. L’ordinanza è rivolta, senza alcuna distinzione di mansione e attività svolta, a tutto il personale dipendente dalle aziende del Gruppo Fs (Fs, Trenitalia, Rfi, Ferservizi, Italferr), da Nuovo Trasporto Viaggiatori e da Trenord. «Il procedimento seguito - spiega il sindacato - per giungere a questa ordinanza e i contenuti dell’ordinanza stessa rappresentano una palese violazione delle norme che disciplinano l’esercizio del diritto di sciopero. L’ordinanza è un atto gravissimo, senza precedenti per quanto riguarda uno sciopero generale: un vero e proprio “abuso di potere”. L’ordinanza conclude il sindacato è chiaramente illegittima». Sopra i segretari lucani di Uil e Cgil Vaccaro e Genovesi. A lato una vecchia manifestazione a Potenza In piazza contro Jobs act Per Cgil e Uil effetti deleteri per la nostra regione. «Servono investimenti» POTENZA - E’ IL gran giorno. Dopo settimane di polemiche, scontri verbali e rivendicazioni, i sindacati di Uil e Cgil manifestano contro il Jobs act e la legge di stabilità. Questioni “nazionali” ma che sulla Basilicata potrebbero avere effetti deleteri sul già precario mondo lavorativo ed economico. Ne sono convinti i due segretari lucani Carmine Vaccario (Uil) e Alessandro Genovesi (Cgil). I sindacati se da una parte rivendicano una diversa politica economica, investimenti pubblici, politiche industriali all'avanguardia, una vera riforma della Pubblica Amministrazione, il rinnovo dei contratti pubblici e privati, dall’altra si dicono preoccupati sul futuro della regione, alla luce dei provvedimenti contenuti nel Jobs act. «Quando parliamo di 40.000 precari lucani, molti dei quali giovani - dice Genovesi - è evidente che il provvedimento governativo inciderà e non poco sui destini dei cittadini». In particolare, sostiene Vaccaro, se parliamo «dei contratti a tutela crescente. E’ sbagliato, secondo il nostro modo di vedere, cercare di creare il lavoro con una “legge”. L’occupazione si la si incentiva con gli investimenti. In Basilicata, se esclusiamo la Fiat, sono 20 anni che non vediamo investimenti». Una cosa per i sindacati è chiara: il Jobs act rischia di far “crollare” la già precaria economia lucana. Per questo - sostengono i sindacati - è il momento di agire e “cambiare marcia”. Del resto lo slogan scelto per la giornata è assai indicativo: “Così non va”. Da un punto di vista organizzativo il concentramento del corteo è previsto per le ore 9 presso il rione San Rocco da dove si sposterà verso piazza Matteotti, luogo in cui si chiuderà la manifestazione con il comizio di Alessandro Genovesi, Segretario Generale Cgil Basilicata e Guglielmo Loy, Segretario Confederale Uil. E’ previsto per stamattina - spiegano gli organizzatori - l’arrivo di oltre 40 pullman che raggiungeranno Potenza dai diversi comuni della Regione. «Siamo consapevoli del sacrificio che chiediamo ai lavoratori in un momento di crisi come questo, - hanno spiegato i segretari in una nota congiunta - ma quando il Governo non ti ascolta lo scio- I sindacati chiedono al governo di «cambiare marcia» u ALCUNI DATI t 40.000 precari 30.000 famiglie povere 2.776 lavoratori espulsi dai cicli produttivi Secondo Cgil e Uil la riforma penalizzerebbe soprattutto i giovani | UGL | Parlano i segretari Tancredi e Giordano «Bisogna dare un segnale» «UNO sciopero benefico». E’ quanto sostengono i segretari dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano in merito alla manifestazione di oggi. «Dalla Basilicata - spiegano in una nota - giungerà un segnale forte della disapprovazione dei provvedimenti del governo Renzi. In sintonia con la linea politico/sindacale Confederale dell’Ugl, affermeremo duramente le ragioni e i motivi dello Sciopero Generale: SI alla tutela dell’articolo 18, NO alla precarietà, SI al Ccnl del Pubblico Impiego, NO al Tfr in busta paga, SI alle risorse per i pensionati». «E’ necessario volare alto - spiegano e lavorare per demolire e realizzare l'alternativa, con intelligenza e pazienza, ma anche con forza e determinazione, a questa politica scellerata e non condivisa del Governo Renzi. L’Ugl invita a fermarsi per ripartire, svuotare i luoghi di lavoro per riempire le piazze lucane. Và dato un segnale forte – concludono Giordano e Tancredi -, una giornata fondamentale per cambiare le sorti della Regione e dell’Italia intera, mandando un segnale forte e chiaro al Governo che con le sue politiche ci sta portando sempre più in basso». pero è l’unico strumento per fare sentire le proprie ragioni e chiedere cambiamenti importanti». «Scioperare e chiedere un ennesimo sacrificio ai lavoratori - hanno continuato i Segretari - vuol dire comprendere a pieno che la partita del Job Act non è chiusa e che nei primi giorni di gennaio si giocherà sulla definizione dei decreti delegati che daranno effettiva attuazione ai contenuti, portando i loro effetti sulla carne viva dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati, dei disoccupati». Una soluzione estrema quella della manifestazione, ma è l’unica «percorribile». «Il Paese - hanno ripreso i segretari - non è con lui (riferito a Renzi ndr) e in questa vicenda c’è bisogno di fare marcia indietro e ascoltare le proposte del sindacato». Insomma con lo Jobs Act così come è stato concepito per i due sindacalisti, si cancellerebbero «i diritti fondamentali che nulla hanno a che fare con il mancato sviluppo del Paese». Con le modifiche agli art. 4-13-18 dello Statuto dei Lavoratori (licenziamenti illegittimi, demansionamento, controllo a distanza), «non si elimina il precariato, e non si prevedono risorse sufficienti per rendere universali gli ammortizzatori sociali». Sia Vaccaro che Genovesi tengono a precisare che questo non è solo uno sciopero di “protesta” è anche una manifestazione di “proposta”. Non lo “sgretolamento” dei diritti, bensì snellimento della burocrazia, lotta alla corruzione, l’infrastrutturazione, il riavvio degli investimenti pubblici, la diffusione capillare della banda larga e ultralarga, gli investimenti in ricerca e nella scuola. Sono questi «i veri elementi, insieme ad una ripresa dei consumi interni (per cui servono salari e pensioni più alte, dopo anni di “congelamenti”) su cui puntare per rendere il nostro Paese più appetibile agli investimenti esteri». Un messaggio infine anche all’altra sigla sindacale che ha scelto un’altra strada e non quella dello sciopero. «Torneremo a chiedere con ancora maggiore forza, anche agli amici della Cisl, - concludono - di riflettere sulle loro posizioni e costruire percorsi di unità tra i lavoratori, partendo dalla domanda di più diritti e più lavoro che emerge dalle aziende, dalle scuole, dagli uffici pubblici». g.r. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 13 AUTOMOTIVE Lunedì tavolo con Regione e sindacati per gli ammortizzatori sociali di MARIATERESA LABANCA MELFI - Volendo usare una metafora degna del settore, si potrebbe dire che in Fiat Sata si stanno scaldando i motori per correre una grande gara. Potrebbe essere anticipata già a gennaio, al rientro dalle festività natalizie, la salita produttiva della 500 X, il secondo nuovo modello made in Melfi, lanciato all’ultimo Salone di Ginevra, di cui, attualmente, è in produzione la pre serie. E che, in aggiunta ai buoni numeri che sta facendo registrare la Jeep Renegade (270 unità impostate su ognuno dei tre turni giornalieri), potrebbe determinare quasi il pieno rilancio dello stabilimento lucano. Per ora, però, l’azienda ci va con i piedi di piombo e pensa a correre ai ripari. Già a novembre scorso, Sata ha chiesto la proroga fino ad agosto della cassa integrazione straordinaria per tutti i 5961 lavoratori. Lunedì prossimo, a partire dalle 11 e 30 in viale Verrastro, il tavolo congiunto con Regione e sindacati. La nuova cigs a rotazione richiesta per ristrutturazione dello stabilimento in realtà si rende necessaria in una fabbrica in cui volumi produttivi non riescono ancora ad assorbire pienamente tutti i dipendenti dello stabilimento. Anche perché nessuno è perfettamente in grado di stimare le potenzialità sui mercati di due modelli nuovi di zecca. Richiesta che ha spaventato la Fiom Cgil che nell’incontro di lunedì vorrà vederci chiaro sulla nuova richiesta di ammortizzatori sociali. «Innanzitutto Fiat dovrà chiarire se tutti i lavoratori, a rotazione, saranno interessati dalle nuove produzioni», spiega il segretario regionale, Emanuele De Nicola. Ma la categoria dei metalmeccanici della Cgil pone anche la questione dell’ammodernamento delle seconda linea che al momento non è pronta per l’assemblaggio dei due nuovi modelli. «Ci auguriamo - aggiunge De Nicola - che anche la Regione faccia la propria parte per garantire un futuro di occupazione ai dipendenti Sata». Il vero grande nodo rimane la linea sulla quale viene ancora oggi prodotta la Punto. Da tempo appare chiara l’intenzione del gruppo: portare fuori dalla Basilicata il nuovo modello che la sostituirà. Ma Uilm di Basilicata sul punto non si arrende, come ha ribadito nell’ultimo direttivo dei metalmeccanici, il segretario regionale, Marco Lomio. Anche la Fiom porterà questa richiesta sul tavolo delle trattative per il rinnovo della cassa integrazione. A dispetto della nuova cigs, l’aupicio di tutti è che per Melfi questi siano gli ultimi mesi di sacrifici per i lavoratori. Segnali positivi continuano ad arrivare dalla Renegade, la prima Jeep prodotta in Italia. Tanto che l’azienda avrebbe già chiesto un’integrazione dell’attuale produzione. Per ora gli impegni assunti da Marchionne in persona sono stati mantenuti: la Sata, grazie ai lavori di ristrutturazione, è diventata la fabbrica d’avanguardia a cui ora si ispirano anche gli stabilimenti brasiliani. Il simbolo della rinascita di tutto il gruppo. E a due anni esatti dal “cantiere” inaugurato dall’Ad a Melfi, alla presenza di Lapo Helkann e dall’allora presidente del Consiglio, Mario Monti, nello stabilimento Fiat iniziano a vedersi i primi importanti risultati. In un recente incontro con i sindacati, la direzione aziendale ha sottolineato che le ore di cassa integrazione dello stabilimento Il nodo cruciale resta la sostituta della Punto Nuova cigs in arrivo Ma Fiat è in ascesa La nuova 500 X Ma il peggio sembra ormai alle spalle: crescono i numeri della Renegade e la 500 X potrebbe anticipare i tempi sono diminuite del 60 per cento nei mesi di ottobre e novembre 2014 rispetto allo stesso bimestre del 2013. Una cosa è certa: la fine del 2014 ha, per le tute blu di Melfi, un sapore ben diverso rispetto a quello degli anni passati. Nessuna lunga sosta lavorativa per il periodo che va da Natale all’Epifania. Sembra che questa volta, invece, ci sia il problema contrario: se i volumi produttivi della Renegade dovessero essere confermati, si potrebbe lavorare anche nei giorni delle due vigilie. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA L’INTERVENTO Dopo anni, un Natale di speranza di MARCO LOMIO* SARA’ un Natale diverso e decisamente più sereno quello che si apprestano a vivere i dipendenti della Fiat Sata di Melfi e le loro famiglie. Questo sarà il primo Natale, dopo molti anni, in cui potranno finalmente ricominciare a sperare che gli anni più drammatici siano passati e che “futuro” non sia solo una parola retorica. Probabilmente sarà anche il Natale in cui dopo molti anni si troveranno, probabilmente, a sentir parlare di lavorare il 24 dicembre, argomento decisamente inimmaginabile anche solo fino a qualche mese fa. Da martedì 9 dicembre lo stabilimento Fiat di Melfi in Basilicata incrementerà la produzione a più di 1.000 esemplari al giorno e su tre turni della prima Jeep "made in Italy", la Renegade. In termini numerici questo vuol dire che dei 5.941 dipendenti dello stabilimento la quota di quelli in cassa integrazione scenderà al di sotto del 10 per cento e quindi a circa 500 operai. La Jeep Renegade, che a gennaio sbarcherà anche negli Stati Uniti, a quanto pare riscuote successo come evidenziano i dati relativi alla cassa integrazione dello stabilimento nei mesi di ottobre e novembre 2014. Le ore so- La Fiat Sata di Melfi no, infatti, diminuite del 60 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013. Tutto lascia credere che il crollo della Cig sarà ancora più forte a dicembre grazie al richiamo di gran parte del personale che consentirà alla nuova linea di montaggio della Renegade di portarsi quasi al massimo delle possibilità di produzione. Non è ancora giunto, tuttavia, il momento di abbassare la guardia. La Fiat intende, infatti, prorogare fino al 30 agosto la possibilità di chiedere cassa integrazione, come ha comunicato nel corso dell'incontro fra l'azienda e i sindacati che hanno firmato il contratto aziendale (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri). Resta poi ancora da capire cosa succederà alla vecchia linea di montaggio della Punto, modello per il quale Fiat ha intanto avviato una promozione commerciale con forti sconti. Secondo Sata, tuttavia, per la Punto al momento non è possibile definire obiettivi di produzione stabili per la prima metà del 2015 e quindi l'azienda preferisce mostrarsi prudente prima di dichiarare definitivamente e totalmente chiusa la lunga stagione di crisi della grande fabbrica lucana. Inutile negare una certa soddisfazione per l’evoluzione della situazione in Sata. La natura della nostra organizzazione sindacale ha dimostrato ancora una volta che fare sindacato vuol dire fare fare contrattazione, non fare uno sterile muro contro muro. Un sindacato davvero riformista è quello che fa proposte concrete per uscire dalla crisi e si assume la responsabilità di portarle avanti. Crediamo nella nostra regione, nei nostri lavoratori e non smetteremo di batterci, quotidianamente,e di pensare a nuove azioni da mettere in campo, come ad esempio l’istituzione della Consulta dell’Automotive, perché la Basilicata sia ancora un potente attrattore per nuovi investimenti *Segretario Uilm Basilicata RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 14 Primo piano Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] NEL CAPOLUOGO Il centrosinistra da De Luca per le consultazioni Verso una Giunta di esterni e Consiglio intatto «Evitiamo pasticci su Potenza» Invettiva di Lacorazza: ammonimento al Pd contro un accordo senza progetto di SARA LORUSSO POTENZA - «Per favore, non si facciano pasticci», dice Piero Lacorazza. Perché «se qualcuno pensa che il tema sia quello di qualche assessore mi sento di dire: fermiamoci, siamo ancora in tempo». La questione Potenza, insomma, è molto più complessa. E il presidente del consiglio regionale prova a parlarne su Facebook perché, aggiunge, «i luoghi del confronto e della discussione sono sempre più rari». Il che è anche un modo per mandare a dire al Pd, al suo partito, che il congresso cittadino di Potenza non può essere più un appuntamento vago, da fissare e rinviare, fissare e rimandare. Sul tavolo il punto principale resta quello del governo di larghe intese a cui il sindaco Dario De Luca ha richiamato tutti i gruppi consiliari. Oggi, nel giro di consultazioni avviato dal primo cittadino, sarà proprio il turno del centrosinistra. Dopo una pausa chiesta per provare a trovare una sintesi di coalizione, i capigruppo dello schieramento che riunisce le sigle a sostegmo dei due ex candidati sindaci Roberto Falotico e Luigi Petrone, saranno a Palazzo di città per presentare una linea e ascoltare il sindaco De Luca. Sicuramente il centrosinistra - maggioranza in consiglio, con un governo sostenuto invece dal centrodestra metterà a base della trattativa alcune tematiche urbane (dai rifiuti al sociale), su cui costruire un programma condiviso. Uno dei nodi del dialogo politico riguarda invece il rimpasto. Il nuovo corso potrà nascere solo dopo un prevedibile cambiamento nel livello esecutivo. Da un lato De Luca vuole che i futuri assessori siano espressione di tutti i partiti disposti a collaborare, per condividere la responsabilità del espresso la loro preferenza per il sindaco De Luca, chiedendo una discontinuità che, soprattutto dopo la scelta del dissesto operata dal consiglio comunale, non può essere semplicisticamente interpretata come un referendum pro o contro Vito Santarsiero». L’ex sindaco, aggiunge, «ha ricoperto la carica di maggiore di responsabilità per il governo della città, ma ha dato corso a scelte condivise con una clas- CENTRO DEMOCRATICO se dirigente più larga, in una fase difficile sia per una situazione in partenza non semplice, almeno sotto il profilo dei conti pubblici, sia IL prossimo 15 dicembre, per le tagliole prodotte a Potenza, si svolgerà dalla legislazione con- l’assemblea regionale di Democratico. tabile e dai vincoli del Centro Iscritti e dirigenti affrontepatto di stabilità». Da dove partire? La- ranno un dibattito dedicato corazza suggerisce al percorso di Potenza citproprio da un dibattito tà, del ruolo di capoluogo, interno sul dissesto e nell’attuale contesto regiosulla fase che la città di nale. “Una regione solidaPotenza si appresta a vi- le per una città condivisa” il vere. Tema, dice, svisce- titolo dell’appuntamento, che si svolgerà nella sala rato poco. Questione, aggiun- Principe di Piemonte, a ge, di priorità. «Io non partire dalle 17.30. credo che per i cittadini il principale problema ora sia quello della nuova giunta, con i connessi equilibri (o equilibrismi) politici di contorno. I cittadini sono preoccupati per il servizio di trasporto pubblico, per le mense e gli asili, per le tasse, per il servizio rifiuti. I giovani, e non, sono preoccupati per il lavoro, le famiglie in gran parte per la crisi e non riescono a leggere nella prospettiva una speranza concreta. I professionisti, le imprese, i commercianti vivono il peso di una crisi senza precedenti. È così che il dissesto viene vissuto nella società di Potenza». Al Pd chiede una riflessione «sulle ragioni del voto, ed evitare che la spinta al cambiamento, un mix tra voglia di nuovo e reazione, che ha portato alla vittoria di De Luca venga appannata da un accordo senza progetto». Assemblea regionale In alto Lacorazza; in basso il Consiglio e De Luca nuovo governo cittadino. Contemporaneamente, però, è emersa forte la richiesta bipartisan di non costruire la giunta con attuali consiglieri, così da non modificare l’equilibrio di relazioni «positive» presente oggi in aula. Quello che Lacorazza nel frattempo sottolinea, però, è di non dare per scontato l’alleanza con gli avversari. | «La sensazione è che ci siano due atteggiamenti, molto distanti fra loro». Il primo coincide con l’idea che «dopo aver votato il dissesto (una scelta rischiosa) possa passare l’idea che la responsabilità amministrativa sia disgiunta da quella politica». Contemporaneamente «ci sono i cittadini che alcuni mesi fa hanno L’INIZIATIVA | L’idea della Bottega Equomondo del capoluogo: chi ha materiale? «Raccontiamo il collettivo femminista» Raccolta di foto, documenti e giornali LA foto - ma solo al momento - è di archivio, di quelle che girano in rete, ma non racconta un pezzo di storia locale. «Accidenti, che peccato, è che ancora non ne abbiamo sotto mano», racconta Antonietta. Ma presto, ne sono sicure, fotografie, manifesti, giornali, potrebbero ammassarsi in bottega, a Potenza, e piano piano far tornare i racconti di una storia recente, quella del collettivo femminista potentino, che di battaglie ne ha fatte a decine. Per non perdere la storia, per recuperare la memoria e anche il gusto della consapevolezza, Antonietta, Anna e le altre amiche della Bottega Equomondo di via Angilla Vecchia hanno deciso di lanciare una campagna di raccolta. «Parliamo degli anni Settanta», dicono lanciando una call su Facebook (la pagina della Bottega Equomondo è aggiornata costantemente con le iniziativa del gruppo). «Riappropriamoci della storia e facciamo conoscere le esperienze dei vari movimenti che in quegli anni ci sono stati nella nostra città». L’idea è quella di far conoscere a chi non c’era la storia del «mitico» collettivo femminista di Potenza. La sede era in vicolo Fratelli Assisi, in pieno centro storico. Spazio in affitto, presto diven- tato una struttura larga, accogliente, organizzata. Decine di ragazze, studentesse la maggior parte, lavoratrici altre. Dall’aborto ai servizi di assistenza, tantissime le campagne organizzate. «Chiediamo a tutte quelle persone che hanno fatto parte del collettivo o semplicemente lo hanno conosciuto, hanno partecipato a iniziative, cortei, manifestazioni varie, di cercare nei propri cassetti dei ricordi e tirare fuori fotografie, volantini, giornali, testi teatrali». L’obiettivo è provare ad allestire in bottega una mostra, magari in occasione del prossimo 8 marzo. Una manifestazione femminista degli anni Settanta Per adesso alla Bottega Equomondo sono pronte a raccogliere ogni piccolo ricordo. Basta recarsi in sede, in via Angilla Vecchia, tutti i giorni dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 18 alle 20.30. «Abbiamo vissuto alcuni dei momenti più emozionanti della storia ribelle, la storia del movimento femminista e pensiamo che sia nostro dovere e anche nostro diritto - aggiungono far conoscere alle nuove generazioni quello che avveniva in quegli anni e far conoscere le tante esperienze collettive ed individuali che hanno cercato di trasformare il corso degli eventi e che comunque molto hanno ottenuto». sa.lo. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 15 Economia Italia / Mondo Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] IL DECRETO Rivista anche la normativa delle sanzioni Nuova strategia per il fisco Più certezze al contribuente ROMA - Il fisco cambia strategia. Meno «manette agli evasori», ma una inversione dell’approccio che da punitivo diventa preventivo. Una rivoluzione che porterà i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate ad «affiancare» prima le grandissime imprese, poi anche quelle più piccole, con l’obiettivo di aiutarle a non sbagliare, dando loro certezza sui comportamenti tributari da tenere. E’ l’altra faccia del «730 precompilato», quello che punta ad un fisco giusto ma non punitivo anche per le imprese: sarà tracciata dal decreto delegato che attua tre importanti aspetti della delega fiscale: il regime delle sanzioni, l’abuso di diritto e la cooperative compliance (cioè il nuovo meccanismo volontario di affiancamento delle imprese negli obblighi fiscali). Il nutrito pacchetto è pronto e potrebbe approdare al Consiglio dei Ministri in programma oggi nel tardo pomeriggio. Nella riunione il governo affronterà soprattutto il nodo della corruzione e così non è escluso che ci possa essere solo un primo esame, per rinviare l’ok ad un cdm successivo. Le novità in arrivo sono importanti. Sul fronte fiscale, potrebbero segnare un cambio di atteggiamento verso il «contribuente-impresa». L’obiettivo principale è quello di dare maggiori certezze alle società che lavorano in Italia e anche a quelle che ci vogliono investire. A questo, ad esempio, serviranno le norme sull’abuso di diritto, che regolano l’uso distorto di norme legali per aggirare il fisco. Si traccia il confine tra legalità e illegalità in base a quanto previsto da una famosa sentenza della Corte di Giustizia Europea (la «Alifax»). Viene poi rivista la normativa delle sanzioni, alzando l’asticella per trasformare l’evasione in un reato penale. Si punta ad evitare che ci siano nuovi casi «Dolce e Gabbana». Così per far scattare la nuova versione della «manette agli evasori» serve Ultimo Prezzo A2a Atlantia Autogrill Spa Azimut Banco Popolare Bca Mps Bca Pop Emil Romagna Bca Pop Milano Buzzi Unicem Campari Cnh Industrial Enel Enel Green Power Eni Exor Fiat Chrysler Automobiles Finmeccanica Generali Ass Gtech Intesa Sanpaolo Luxottica Group Mediaset S.p.a Mediobanca Mediolanum Moncler Pirelli E C Prysmian Saipem Salvatore Ferragamo Snam Stmicroelectronics Telecom Italia Tenaris Terna Tod's Ubi Banca Unicredit Unipolsai World Duty Free Yoox 0,8365 19,28 6,105 17,58 10,4 0 5,375 0,549 0 5,365 6,27 0 1,779 14,38 33,71 0 7,585 0 17,81 2,5 43,98 3,492 6,82 5,215 10,66 0 14,9 8,685 20,3 0 6,04 0,9425 12,33 3,762 66,9 6,075 5,65 0 7,62 18,72 La benzina scende sotto 1,6 euro dopo tre anni di FRANCESCA PAGGIO ROMA - Buone notizie per gli automobilisti in vista delle feste di Natale, con la benzina scivolata sotto la soglia di 1,6 euro per la prima volta da tre anni a questa parte. A incidere è il crollo dei prezzi del petrolio, che ieri è affondato, spingendosi per la prima volta dal 2009 sotto la soglia dei 60 dollari al barile, per poi chiudere in calo dell’1,5% a 59,95 dollari. Stando alle tabelle del ministero dello Sviluppo economico, che elabora una media settimanale prendendo in considerazione impianti serviti, self service e pompe bianche, la benzina è scesa a 1,596 euro, portandosi al di sotto di 1,6 euro per la prima volta dal dicembre 2011, quando era a 1,575 euro al litro. Analogo andamento per il gasolio, che ieri, secondo la media del ministero, è 1,506 euro, allo stesso livello del novembre 2011 (1,501 euro al litro). La gita fuori porta nei giorni delle feste natalizie, dunque, quest’anno costerà parecchio meno rispetto al 2014: per un pieno di una macchina di media cilindrata ci vorranno poco meno di 80 euro, contro i quasi 90 dello scorso anno. Malgrado la discesa dei prezzi, però, il Codacons non è del tutto soddisfatto. L’associazione dei consumatori rileva infatti che i listini italiani sono ancora i più alti d’Europa, con la media Ue per un litro di verde che è oggi di appena 1,333 euro al litro, quindi quasi 30 centesimi in meno. «I listini dei carburanti in Italia sono ancora troppo elevati e devono calare ulteriormente - afferma il Presidente Carlo Rienzi Al di là dell’eccessiva tassazione che vige sulla benzina nel nostro paese, il forte decremento delle quotazioni petrolifere ha aperto margini per ampie riduzioni dei prezzi alla pompa, riduzioni che tuttavia ancora non si sono viste, con evidente aggravio di spesa per i consumatori». A incidere, infatti, è naturalmente il petrolio, che ieri è sceso ancora fino a poco sopra la soglia psicologica dei 60 dollari. Un andamento che se rappresenta una boccata d’ossigeno per i Paesi importatori, pesa come un macigno sui conti dei produttori. Anche a causa del crollo delle quotazioni la Banca centrale della Norvegia, il maggior produttore europeo di greggio, ha deciso un taglio dei tassi di interesse dello 0,25% all’1,25%. Il Venezuela, secondo Moody’s, rischierà addirittura il default se il prezzo il prezzo si stabilizza intorno ai 60 dollari il barile. La Casa Bianca, comunque, monitora «da vicino» l’andamento delle quotazioni. IL DATO A ottobre perso lo 0,1% INDIA Dieci reattori Le gite natalizie costeranno molto meno La compilazione di un 730 non solo che l’evasione sia rilevante, ma che si dimostri una volontà reale di aggirare il fisco. Le strade tracciate sono due: la prima norma alza la soglia di rilevanza penale per le tipologie di evasione per le quali è difficile comprovare o meno l’attività messa in atto per non pagare le tasse dovute; la seconda prevede, per le fattispecie di evasione dove invece l’intenzionalità può essere provata, di togliere completamente le soglie oltre le quali l’evasione diventa penale. Quello che peserà non è l’interpretazione errata di una norma (come il caso Dolce e Gabbana) ma i trucchi realizzati per non pagare tasse. Il vero cambio di passo del fisco è però quello della cooperative compliance. Si comincia con le grandi aziende e poi si estenderà alle piccole. Ma se una società lo chiede il fisco fornirà i propri esperti. La affiancheranno per indicare la corretta strada per rispettare le norme fiscali. E le scelte fatte in comune non avranno ripensamenti da parte del fisco, dando certezza all’attività imprenditoriale. Una novità che potrebbe diventare un vero e proprio volano per il rilancio dell’economia. Un aiuto che in molti aspettano da tempo per uscire dal pantano in cui anni di crisi versano moltissime imprese italiane. Quelle che ancora resistono. Ma non c’è molto tempo. LaBorsa Titolo I NUMERI Crolla il petrolio Variazione Max Min -0,89% 0,31% 0,33% 0,34% -1,42% 0,86% -1,65% -2,23% -0,09% -0,46% 0,40% 0,21% -0,45% -0,62% -2,54% -6,27% -1,04% 0,47% 0,23% 0,48% -0,18% 0,40% -2,92% -0,86% -0,84% 0,63% -1,46% 0,35% -1,46% 0,79% -0,66% 2,06% 0,90% -0,48% 0,91% 1,42% 0,98% 0,70% 0,59% -0,16% 0,8485 19,47 6,195 17,77 10,64 0,593 5,535 0,5655 11,1 5,435 6,325 3,838 1,821 14,6 34,26 9,4 7,675 17,01 18,37 2,528 44,23 3,55 7,045 5,32 10,8 11,28 15,19 8,93 20,59 4,136 6,09 0,977 12,37 3,804 67,5 6,15 5,705 2,31 7,69 18,98 0,831 19,13 6,07 17,35 10,26 0,5775 5,345 0,544 10,68 5,325 6,21 3,75 1,775 14,27 32,93 9,035 7,48 16,66 17,66 2,462 43,87 3,432 6,8 5,17 10,62 11,1 14,73 8,67 20,1 4,05 5,94 0,937 12,01 3,754 65,8 5,95 5,57 2,254 7,53 18,58 Indici FTSE/Nome MIB Italia All-Share Italia Mid Cap Italia Small Cap Italia Micro Cap Italia STAR Valore 19201,07 20298,27 25116,96 16367,1 18819,39 18472,8 Var % -0,09 -0,14 -0,44 -0,48 -4,78 -0,55 MaggioriRialzi Nome Telecom Italia Ubi Banca Unicredit Tod'S Tenaris Valore 0,9425 6,075 5,65 66,9 12,33 Var % 2,06 1,42 0,98 0,9 0,9 MaggioriRibassi Nome Valore Var % Fiat Chrysler Automobiles9,19 -6,27 Mediobanca 6,82 -2,92 Exor 33,71 -2,54 Banca Pop Milano 0,549 -2,23 B.Pop Emilia Romagna5,375 -1,65 MercatiEsteri * ore 21 Indice NASDAQ 100 Dow Jones FTSE 100 DAX 30 CAC 40 Valore 4287,187 17731,14 6461,7 9862,53 4225,86 Var. % 1,47 1,13 -0,59 0,64 -0,05 Cambi aggiornato ore 21 Nome Acquisto Vendita Euro/Dollaro 1,23902 1,23905 Euro/Sterlina 0,78842 0,78854 Euro/Franco Svizzero1,20138 1,20147 Euro/Yen 147,804 147,904 MateriePrime Nome Valore Petrolio $ 60.78 Oro $ 1228.0 Argento $ 17.125 Unità di misura Barile (158,987 Litri) 100 Troy Oz. (3,110 Kg) 5000 Oz. (155,517 Kg) Industria: arretra la produzione ROMA - Ancora una battuta d’arresto per la produzione industriale italiana che a ottobre, registra l’Istat, perde un altro 0,1%, un calo che, se confrontato con l’ottobre dello scorso anno, arriva addirittura al 3%. A confermare il momento negativo della nostra economia arriva poi anche l’Ocse che nel terzo trimestre certifica una frenata dello 0,1% del Pil rispetto ai tre mesi precedenti, prestazione che ci relega al penultimo posto del G20, davanti solo al Giappone che cede lo 0,5%, mentre l’eurozona segna una crescita media dello 0,2%. A novembre però, secondo il Centro Studi di Confindustria, la dinamica della produzione dovrebbe tornare positiva, seppur di poco, con una crescita dell’0,1%, anche se da Viale dell’Astronomia avvertono «che gli indicatori qualitativi confermano un quadro di estrema debolezza nell’industria». L’ennesima frenata preoccupa non poco gli osservatori come il centro studi Promotor, specializzato nell’analisi del mercato automobilistico, che avverte che siamo di fronte a un fatto «grave che può aprire le prospettive di ulteriori cali» anche perché «già il dato di settembre aveva sancito il ritorno della produzione industriale sui livelli della seconda metà degli anni ‘80». La preoccupazione che la situazione possa peggiorare è condivisa anche da Confcommercio: «il calo indica non solo che il sistema economico è ancora in recessione ma, considerata anche la riduzione della fiducia delle imprese e delle famiglie, mostra la concreta possibilità che dalla crisi si passi alla stagnazione cronica». Anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, commenta i dati Istat: «L’Italia è ferma e ha bisogno di ripartire». Putin Intesa sul nucleare MOSCA - La Russia di Putin, colpita dalle sanzioni occidentali, guarda sempre di più all’Asia per rilanciare la sua economia dai pesanti contraccolpi dello scontro con Usa e Ue sull’Ucraina. A qualche mese da uno storico accordo trentennale da 400 miliardi di dollari per fornire gas alla Cina, lo zar Vladimir - in visita a New Delhi annuncia un ambizioso piano per costruire almeno dieci reattori nucleari in India, compiendo così un altro passo per tentare di compensare l’isolamento sul fronte ovest. L’intesa prevede inoltre «la fabbricazione» in India «di apparecchiature e componenti». Ma Putin e il premier indiano Narendra Modi hanno siglato anche una ventina di altri accordi che rappresentano per Mosca un importante successo, diplomatico oltre che commerciale, nel bel mezzo della tempesta economica che si sta abbattendo sul Paese. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 16 REDAZIONE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino (AV) Tel. 0825.792424 - Fax 0825.792440 Europa Mezzogiorno [email protected] LA CRISI Risposta tiepida, a Draghi non resta che l’acquisto dei titoli per dare liquidità Le banche deludono la Bce Ritirati solo 148 miliardi rispetto ai 400 dati in prestito per aiutare l’economia di DOMENICO CONTI ROMA - Non è un buco nell’acqua, ma la risposta delle banche al secondo round del «Tltro», il maxi-prestito della Bce alle banche finalizzato a stimolare il credito all’economia reale, è tiepida. Il sistema finanziario resta poco incline ad assorbire la liquidità della Bce, lasciando al presidente Mario Draghi poche alternative agli acquisti diretti di titoli, il ‘quantitative easing’, che potrebbe essere annunciato già a gennaio. Gli istituti di credito dell’Eurozona hanno ricevuto 130 miliardi dai prestiti a quattro anni concessi da Francoforte, contro previsioni che oscillavano fra i 90 e i 250 miliardi, in media 148 miliardi di euro. Un totale fra l’operazione di settembre e quella di oggi, circa 213 miliardi, che è la metà del potenziale di 400 miliardi indicato da Draghi. I tassi vicini allo zero, e una condizionalità tutto sommato blanda dato che l’unica penale per le banche che non prestano a famiglie e imprese è quella di dover restituire i soldi dopo due anni, non sono riusciti a far decollare davvero il Tltro. Che era uno degli architravi della strategia di Draghi per far ripartire il credito nel Sud d’Europa e allontanare il rischio-deflazione. Il ca- Mario Draghi, Governatore della Bce vallo non beve, sembra confermare il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: «Vedremo se le imprese hanno davvero bisogno di fondi per nuovi investimenti, visto che grandi percentuali di capacità produttiva sono inutilizzati». Un sistema produttivo già molto indebitato, e che non sente di dover investire visto che usa poco le risorse che già ha, ha poco bisogno di nuovo credito. E nemmeno sono una svolta i circa 25 miliardi chiesti e ottenuti dalle banche italiane, che fra settembre e dicembre totalizzano un quarto circa del totale in quella che il presidente dell’Abi Antonio Patuelli definisce «un’ulteriore dimostrazione dell’intenso impegno delle banche italiane per la ripresa». Con le altre due operazioni, gli acquisti di prestiti cartolarizzati e di bond garantiti, finora la Bce ha immesso meno di 22 miliardi. E dal «Tltro» vanno sottratti le cifre rimborsate dei precedenti prestiti a lungo termine Ltro. I 1.000 miliardi di espansione dell’attivo della Bce, indicato da Draghi come obiettivo anti-deflazione, sono lontanissimi. Ecco perché il ‘quantitative easing’ della Bce, da oggi, ap- pare più vicino. Con molti economisti convinti che l’unico modo per arrivare a quella potenza di fuoco, per Draghi, siano gli acquisti del debito pubblico dell’Eurozona sui mercati. Un annuncio potrebbe partire persino al prossimo consiglio di gennaio, dopo un’inflazione che a dicembre si è attestata allo 0,3%. Draghi, nelle scorse settimane, ha detto che il consiglio Bce non avrà bisogno dell’unanimità per lanciare acquisti di «una varietà di asset» inclusi i titoli di Stato. Per sconfiggere la riottosità dei tedeschi, avrebbe bisogno dai governi di quel «passo decisivo» verso l’Unione di bilancio e le riforme che continua a invocare, con scarso successo. Il braccio di ferro di Francia e Italia con l’Ue sui conti pubblici non lo aiuta, né il sostanziale disimpegno di Roma e Parigi sul progetto, caro invece alla Bce e a Berlino, di stringere sulla condivisione di sovranità in materia di riforme e politiche di bilancio. Forse anche per questo, pur di fronte a un ‘QE’ all’orizzonte, le borse restano caute dopo lo scivolone greco di questa settimana, fra i dubbi di chi teme un ‘QE’ depotenziato o ormai tardivo: Milano e Parigi praticamente invariate, Francoforte recupera (+0,64%) mentre anche lo spread Btp-bund resta alla finestra a 137 punti base. IL CASO Il servizio chiuso dal prossimo 16 dicembre per evitare la legge Google news sfida la Spagna Decisione a sorpresa del gruppo per non pagare i diritti d’autore ROMA - Mountain View dal 16 dicembre chiude il servizio Google News in Spagna. La decisione, che non ha precedenti, è stata presa anticipando la nuova legge spagnola sulla proprietà intellettuale, che entrerà in vigore il 1 gennaio e che costringerebbe il colosso a pagare le aziende editoriali per l’utilizzo dei contenuti da queste prodotti e veicolati da Google News. Anche se dal gruppo negano ogni intenzione ritorsiva, è chiaro che si tratta di un nuovo passaggio - e molto duro - del braccio di ferro tra il colosso dei motori di ricerca e gli editori di carta stampata. Tra i palcoscenici che vedono contrapposti editori e Google, in Italia il ricorso al Tar dell’Agcom sull’obbligo di rendere pubblici i dati del fatturato pubblicitario, in cui la Fieg ha chiesto nella memoria recentemente depositata di «rendere esplicito quello che finora risulta oscuro, superando il paradosso della rete tra trasparenza dichiarata e opacità praticata da Google». Recentemente il presidente degli editori Maurizio Costa ha sottolineato che per il presente e il futuro è fondamentale «il rapporto con gli over the top, in particolare con Google che ha una posizione egemone nell’area del La sede di Google search e rischia di distorcere il mercato». «Questa nuova legge - spiega oggi Richard Gingras, Head of Google News a proposito della vicenda spagnola impone alle testate di richiedere un compenso a Google News per mostrare anche piccoli frammenti del loro testo, indipendentemente dal fatto che queste vogliano farsi pagare o no. Dal momento che Google News non genera ricavi (non mostriamo nessuna pubblicità sul sito) questo approccio semplicemente non è sostenibile. Perciò, è con grande dispiacere che il 16 dicembre (prima dell’entrata in vigore della nuova legge a gennaio) rimuoveremo gli editori spagnoli da Google News e chiuderemo Google News in Spagna». Google News, disponibile in più di 70 edizioni internazionali in 35 lingue, è un servizio gratuito e include fonti che spaziano dai principali quotidiani del mondo a piccole pubblicazioni locali e blog. Gli editori possono decidere se far apparire o meno i loro articoli, come ha più volte ricordato Google. «Per secoli, gli editori - aggiunge Gingras - si sono scontrati con i limiti insiti nella distribuzione delle copie stampate. Internet ha cambiato tutto, creando incredibili opportunità ma anche sfide concrete per gli editori, che hanno visto aumentare la competizione nell’attrarre lettori e investimenti pubblicitari. Noi continueremo a impegnarci per aiutare l’industria dell’informazione ad affrontare queste sfide e siamo felici di continuare a collaborare con le migliaia di partner che abbiamo nel mondo, così come in Spagna, per aiutarli ad aumentare lettori e fatturato online». L’APPALTO Sarà nel Novarese la base per assistere e riparare gli F35 ROMA - Sarà in Italia, a porto di circa 667 milioni Cameri, il «polo per la ma- di dollari. nutenzione, la riparazione Lo stabilimento Faco e l’aggiornamento degli (Final Assembly and F35 in Europa», sia di Check Out) di Cameri delquelli acquistati dai Paesi l’Alenia Aermacchi, azieneuropei che quelli ameri- da di Finmeccanica, costacani di stanza in Europa. to circa 800 milioni (seL’annuncio lo hanno fatto condo i dati del Documencongiuntamente, in una to Programmatico Pluconferenza stampa convo- riennale per la Difesa per cata in fretta e furia, il mi- il Triennio 2013-2015), nistro della Difesa, Rober- oggi realizza le ali e una ta Pinotti, e l’ambasciatore parte della fusoliera del Usa, John Phillips. cacciabombardiere della Un «risultato straordi- Lockheed Martin. Le prinario» per lo stabilimento me consegne sono previin provincia di Novara, ste per la primavera 2015. che già produce alcune «Il riconoscimento del componenti del velivolo di sito di Cameri quale unica quinta generazione. struttura in Europa per le «Vuol dire lavoro, tecnolo- attività di logistica e magia e ricadute positive per nutenzione ad alto contel’indotto», ha detto Pinot- nuto tecnologico degli ti. Diecimila posti, tra F35 rappresenta un’ultequelli diretti e riore conferl’indotto, avema dei livelli va stimato il di eccellenza suo predecesdi Finmeccasore Di Paola. nica in campo Un «affare» aeronautico», che ha rischiaha commentato di sfumare to l’amminidopo la sforbistratore deleciata al progato e direttogramma da re generale 131 a 90 veliMauro Moretvoli e, sopratti, che auspica tutto, al suc«il coinvolgicessivo possimento di Finbile dimezza- Un aereo F35 meccanica anmento del budche su altre get iniziale, così come pre- componenti di qualità delvisto da una mozione vota- l’aereo, come l’avionica e ta dal Parlamento. Entro l’elettronica». fine anno il Libro Bianco Il primo aereo italiano della Difesa dirà di quanti uscirà dalla factory Usa a F35 l’Italia ha bisogno, febbraio, e il primo volo è sbloccando una situazione previsto entro l’estate. Atche vede attualmente gli tualmente la Lockheed ha ordini dell’Italia sospesi consegnato 115 aerei, che per decisione del Governo. hanno voltato in totale Intanto, però, l’industria 23mila ore. Il costo dell’ultira un sospiro di sollievo. timo aereo prodotto, che I numeri non sono da dovrebbe essere di oltre poco: gli Usa acquisteran- 100 milioni di dollari, è no 2mila velivoli, altri mil- sceso del 50% rispetto al le in totale gli otto altri primo prodotto. Paesi partner del proget«Dobbiamo avere un rito. I superjet potranno es- sultato migliore e ricadute sere utilizzati per almeno economiche, il passo avan30 anni, e ciascuno dei ve- ti fatto oggi va in questa livoli ogni cinque anni direzione», ha detto il miavrà bisogno di 3 mesi di nistro Pinotti. Resta fermanutenzione. In Italia mo l’impegno a riesamiquella del velivolo, in Tur- nare l’intero programma chia quella del motore (e, per definirne i numeri, negli anni futuri, anche in chiarirne criticità e costi, Olanda e Norvegia). Buo- attraverso il libro bianco ne notizie, dunque, per Ca- della Difesa, per il quale meri, che «conta al mo- assicura Pinotti - verranmento circa 600 dipen- no rispettati i tempi stabidenti, e per le 90 aziende liti: entro fine anno la Difedell’indotto». Un report sa completerà il suo lavodel Cesi (il Centro Studi In- ro, ci sarà poi l’interlocuternazionali) parla di con- zione con il governo e il tratti già stipulati dalle consiglio supremo di Difeaziende italiane per un im- sa. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 18 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 POTENZA [email protected] L’amministrazione comunale ha presentato le manifestazioni per Natale Quaranta eventi sotto l’albero Si comincia con la festa di Santa Lucia e 500 bimbi vestiti da angioletti IL PROGRAMMA CONCERTI MUSICALI A TEMA Stabile; 17 dicembre AIPD Tombola Stellare Palabasento 29 dicembre Concerto di Natale a cura Ordine Comm.sti Potenza e Lagonegro Teatro Stabile 20 dicembre Formamentis concerto presso Teatro Stabile Bibliomotocarro del Maestro Antonio La Cava in Piazza Giacomo Matteotti. Concerto Gospel Associazione Potenzè Parterre del Teatro Stabile 21 dicembre Il sindaco De Luca e l’assessore De Francesco durante la conferenza stampa (f. Mattiacci) POTENZA - «UN regalo per la città». E’ gioletti fino in periferia, laddove ci foscosì che ha inteso l’assessore alla Cul- sero anziani impossibilitati a raggiuntura del Comune di Potenza Margheri- gere il centro storico. Lo stesso vale per ta De Francesco il cartellone natalizio i presepi illuminati, che quest’anno dapresentato ieri alla stampa. Circa una ranno luce solo davanti al teatro Stabiquarantina di piccoli e meno piccoli le grazie all’opera realizzata dall’azieneventi, frutto di un avviso pubblico che da Modrone su progetto del liceo artiha visto la partecipazione «gratuita» di stico. Ci saranno concerti Gospel e di scuole, enti e associazioni. altro tipo, sempre natalizi. Spettacoli Il tutto, comprese le luminarie e gli teatrali, come quello de “La Ricotta” a addobbi, «sono stati possibili – come ha piazza Macchia Giocoli per beneficenspecificato il sindaco De Luca – grazie za, spettacoli di magia, presepi viventi, al contributo regionale pari a 45.000 due mostre e diversi laboratori. Due gli euro, di cui 20.000 solo appuntamenti più attesi, per le luminarie «a fronte la kermesse gastronomi– ha detto ieri – dei 79.000 ca Impasta il 19 e il 20 didello scorso anno». Primo cembre che vedrà le trofie appuntamento, la festa di con bietole, olive e capperi Santa Lucia, recuperata preparate dal vivo dal sinnel suo valore storico e sodaco De Luca sfidare i buciale grazie a un lavoro di catini e fagiolini del sinricerca a cura degli alundaco di Matera Adduce. E ni degli istituti comprenpoi il concerto di Caposivi della città. I bambini danno, che vedrà in piazin tutto 5000 - saranno gli za dopo la mezzanotte l’eangeli simbolici che difsibizione dei Folkabbestia fonderanno tra le strade nell’ambito di “Suoni del del centro storico i valori Basento”. del Natale, attraverso il canto: “Nia Lo scopo del cartellone è portare un nia”, “Bambino bambinello”, “Tu scen- po’ di allegria in città, tra la gente, nel di dalle stelle” e “Santa Lucia” le note centro storico. scelte. A conclusione, una breve lettu«Rendere più leggera la vita – ha detra della vita di Santa Lucia. Con par- to il sindaco – in un momento così diffitenza alle 16.30 dal sagrato della chie- cile, in cui sono tanti i genitori che vensa di San Rocco muoveranno verso cor- gono a chiedere lavoro per i proprio fiso Garibaldi fino a piazza XVIII Agosto gli, anche quarantenni». Ma è la speper continuare in corso Umberto I, ranza quella che vuole trasmettere il proseguire per Santa Lucia e fermarsi Comune di Potenza con questa serie di in piazza Mario Pagano, dove incontre- iniziative e con atti concreti: «Con il ranno la Santa. E’ questo solo il primo Fondo di coesione sociale e dello svipasso verso il recupero della festa reli- luppo, sicuramente potremmo dare giosa e popolare che abbraccia in Nata- una risposta all’emergenza lavoro». Anna Martino le. L’intenzione, infatti, è quella di far © RIPRODUZIONE RISERVATA arrivare le voci angeliche di questi an- Il tutto grazie al contributo regionale di 45.000 euro di cui 20 per le luminarie 20 dicembre Concerto Gospel a cura della Rotary Club Potenza Chiesa di San Francesco 18 dicembre Associazione Cosmopoli “Pastorale Lucana” presso Cattedrale di San Gerardo ; Concerto della Pro Loco Potenza “Notte Napoletana” a Teatro Stabile 23 dicembre MOSTRE Mostra fotografica di Rocco Carnevale; Mostra di Pittura Dino Ventura Mostra di Pittura Milena Miglionico ATTIVITA’ COLLATERALI AI MERCATINI 12 dicembre Cidi – Laboratorio di Quilling Cappella dei Celestini ore 17.30/19.30 13 dicembre Piccolo Coro Mariele Ventre della Provincia di Potenza “Natale dal Mondo” - Chiesa San Michele 26 dicembre Villaggio di Babbo Natale a cura dell’Associazione Fabula - Piazza Matteotti; 18 dicembre Concerto “Una stella di nome Betlemme” Teatro Stabile. 28 dicembre Cidi – Laboratorio di Quilling Sala del Campanile ore 17.30/19.30; 20 dicembre Concerto Orchestra a Plettro “Domenico Manfredi” – Teatro Stabile Coro dell’Università presso Teatro Stabile Concerto studenti del Liceo Musicale nel Teatro Stabile 31 dicembre Associazione Movimento per l’Infanzia di Basilicata – Presentazione Libro ore 18.00 ridotto T. Stabile Liceo Scientifico Galilei Potenza ore 17.30-21.00 Galleria esterna T. Stabile 20 dicembre 2014 Concerto di fine anno a cura della Pro Loco Potenza “Folkkabestia” Piazza M. Pagano SPETTACOLI – EVENTI 14 dicembre Presentazione del calendario Io Potentino Teatro Stabile Presepe vivente La Ricotta “T’ piac’ u Presepe” Piazza Macchia Giocoli 19 e 20 dicembre Pro Loco Potenza “Impasta kermesse enogastronomica” Cappella dei Celestini e Galleria Civica 27 dicembre Spettacolo di magia - Marco Pacella “Potenza magica gran gala della magia”-Teatro Stabile Serata di Poesie del poeta Mario Santoro Teatro gano; Associazione Potenzè ore 20.00-22.45 Piazza M. Pa21 dicembre Ferrigno Lara – Mercato dei Sapori Piazza Duca della Verdura ore 18.00-22.00 22 dicembre Cidi – Laboratorio di Quilling Cappella dei Celestini o Sala del Campanile ore 17.30/19.30; 23 dicembre Cidi – Workshop cucina multietnica Cappella dei Celestini ore 18.00/19.30; Liceo Scienze Umane – Laboratorio teatrale Cappella dei Celestini ore 16.30; 27 dicembre 2014 Masella Antonio – tartufi Piazza Duca della Verdura ore 18.30- 20.30; LA POLEMICA CONTRO GLI AVVISI PUBBLICI CHE NESSUNO HA VISTO E a rione Lucania funziona il fai da te C’È chi non aspetta l’amministrazione comunale per rimboccarsi le maniche e restituire un po’ di atmosfera natalizia al proprio quartiere. E’ quello che hanno fatto i cittadini di rione Lucania, grazie alla collaborazione organizzativa e al contributo finanziario del “Centro di aggregazione giovanile”, il Comitato di quartiere e la farmacia Trerotola. «Questo - commenta Orazio Colangelo – in rappresentanza dell’organizzazione – senza percepire un soldo dall’amministrazione comu- nale che, come sempre accaduto, se la canta e se la suona». Dell’avviso pubblico per presentare il programma di eventi, infatti, Colangelo non ha traccia: «Non ho visto manifesto – dice - né comunicazione». Ciò nonostante, come da qualche anno a questa parte, il quartiere ha deciso di pensare da sé al proprio quartiere. Si partirà questa domenica con l’illuminazione della fontana con luci e fiaccole. Il 20 dicembre , alle 18, lettura del- le letterine a Babbo Natale scritte dai bambini con l’animazione di trampolieri e palloncini. Il 27 il campetto di calcio si riempirà di splendide bolle di sapone giganti, sempre accompagnata dall’animazione. Il 28, originale “Veglione di quartiere”, con musica e piatti speciali preparati dalle famiglie. Il 5 gennaio, infine, serata dedicati ai fuochisti. an.mart © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 19 L’Asp ha sottoscritto un protocollo per il progetto “Offriamogli un bagno caldo” Quei gesti semplici ma non per tutti Uno speciale macchinario a disposizione dei malati terminali e dei pazienti allettati IL progetto “Offriamogli un bagno caldo” attivato nell’area del Vulture Melfese fin dall’estate 2013, è da ieri, grazie a un protocollo d’intesa stipulato tra Asp, associazione “Gigi Ghirotti’ e “Rotary club”, operativo in tutta la provincia di Potenza. Si tratta, in sostanza, di un programma volto al «miglioramento della qualità della vita per i pazienti terminali e gli allettati cronici, ai quali verrà consentito, attraverso il ricorso ad un apposito macchinario, un bagno caldo nel proprio letto». La fase sperimentale del progetto, hanno spiegato i sottoscrittori del protocollo d’intesa, «è giunta a soddisfare nel suo primo periodo d’attività ben 350 richieste». A partecipare alla sottoscrizione dell’accordo di ieri, nella sede dell’Asp di via Torraca il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Mario Marra, il presidente dell’associazione “Gigi Ghirotti” per la Basilicata, Domenico Saraceno, il rappresentante dei Rotary club di Melfi, Potenza, Potenza Ovest e Venosa, Fedele Zaccara, e Gianvito Corona, direttore dell’Unità operativa per le Cure palliative e domiciliari dell’Asp. «Si tratta di un passo in avanti - ha spiegato Corona riferendosi al progetto - nel processo volto a rendere dignitosa e tollerabile la vita di quei pazienti costretti definitivamente in un letto». « “Offriamogli un bagno caldo” - ha aggiunto - è un ulteriore tassello verso il traguardo d’umanizzazione della sanità che, in collaborazione con il mondo del volontariato, sceglie di prendersi cura dei pazienti terminali o allettati cronici». Sono circa 140 i pazienti oncologici assistiti dal di- Mario Marra (al centro) insieme ai rappresentati del Rotary e dell’associazione “Ghirotti” (f.M) partimento Cure palliative nella sola città di Potenza. Altrettanti nel Lagonegrese e nel Senisese. Circa 400, invece, i malati cronici e oncologici assistiti nel Vulture Melfese. Una realtà che necessita di assistenza adeguata anche laddove non è più possibile intervenire con delle cure. Così, dopo l’alimentazione artificiale direttamente a domicilio, arriva quest’altro progetto. «Potersi lavare - ha detto Domenico Saraceno dell’associazione “Gigi Ghirotti” è uno tra i gesti più umanizzanti e dignitosi per l’essere umano». Ma come fare se si vive costretti in un letto? Bene, a partire dalla giornata di ieri, sarà possibile rivolgersi direttamente Nella sede della Camera di commercio la cerimonia Alla “Gigi Ghirotti onlus” il premio “Pasquale Garaguso” L’ASSOCIAZIONE “Gigi Ghirotti Basilicata onlus”, che ha come mission il sostegno ai malati terminali e cronici nell’area Nord della provincia di Potenza, è la vincitrice della sesta edizione del bando di concorso “Pasquale Garaguso”, ideato dalla Camera di commercio potentina per premiare la migliore idea di solidarietà sociale sviluppata sul territorio. All’iniziativa, nata in memoria del consigliere camerale che a lungo è stato protagonista appassionato nel mondo non profit, hanno risposto dieci associazioni: “La luna al guinzaglio”, associazione “Zia Lisa”, cooperativa “Betania”, Casa di riposo “Virgo Carmeli”, cooperativa “Nasce un sorriso”, associazione “Dopo di noi”, società cooperativa “Effe”, Fondazione “Rosangela D’Ambrosio”, associazione “In & Out” e la vincitrice “Gigi Ghirotti”. E proprio quest’ultima è stata premiata grazie al progetto “Offriamo un bagno caldo”, attraverso cui offre un servizio che consiste in un bagno completo a domicilio per persone allettate e non auto-sufficienti, aiutandole nelle attività di igiene personale. «Un’equipe formata da tre volontari – hanno spiegato alcuni dei componenti dell’associazione che ieri hanno sottoscritto un protocollo con l’Asp (leggere articolo in apertura n.d.r) - si reca a casa dei pazienti segnalati dalla Asp e dall’Unità di Cure palliative con un dispositivo (bedshower system) composto da due serbatoi: nel primo viene caricata l’acqua pulita da riscaldare; nel secondo confluisce l’acqua di scarico, il tutto montato nel letto dell’ammalato. La praticità dello strumento fa sì che con pochi e semplici movimenti sia possibile fare una doccia al paziente allettato, apportandogli sollievo fisico e morale». «Il tema della non autosufficienza è di grande attualità e non sempre le Istituzioni riescono a intervenire con efficacia, soprattutto in tempi di riduzione dei servizi a causa dei costi – La consegna del premio “Garaguso” ha dichiarato il presidente dell’Ente camerale, Pasquale Lamorte – L’associazione premiata ha dimostrato nel tempo di poter essere di ausilio all’Ente pubblico, offrendo con una seria e continua azione di volontariato un valido sostegno che apporta dignità e rispetto delle fasce più deboli e sofferenti». Attraverso il Premio Garaguso, l’associazione potrà ampliare le prestazioni offerte, incrementare la disponibilità di attrezzature, estendere il servizio e provvedere alla formazione continua dei volontari. all’Asp di Potenza che incaricherà, a sua volta, la “Gigi Ghirotti”, per fornire questo particolare macchinario, non invasivo, in grado d’effettuare una vera e propria doccia al paziente senza sottoporlo a stress particolari e lasciandogli l’opportunità di stare in una posizione comoda. Senza contare i benefici di poter lasciare operare materialmente i familiari dell’allettato, supportati da personale specializzato. «L’associazione “Ghirotti” - ha dichiarato il direttore generale dell’Asp, Mario Marra - ha un ruolo di fondamentale importanza. Non si tratta di sopperire ad eventuali nostre mancanze, quanto di rivestire un ruolo sociale che la sanità tradizionale non può avere». Il servizio di “bagno caldo” non prevede alcun costo per l’utente. Questo grazie ai Rotary che materialmente metteranno risorse economiche al servizio dell’associazione. «La Basilicata - ha detto ancora il presidente dell’associazione “Ghirotti” - deve essere presa a esempio in campo sanitario. Proprio per questo domani a Venosa riceverà, per le sue capacità gestionali nell’ambito delle cure domiciliari, l’attestazione nazionale di “Città del sollievo”». La popolazione lucana, hanno concluso i sottoscrittori del protocollo, «va sempre più invecchiando e i dati su malati oncologici terminali ed allettati cronici sono in crescita. È importante, dunque, dare più spazio alle cure palliative ed ai servizi sociali che possono assicurare a domicilio non solo prestazioni sanitarie di vario genere, ma anche vicinanza dei familiari ed un’umanizzazione delle cure». Michele Russomanno © RIPRODUZIONE RISERVATA Il vescovo Superbo in visita ai bimbi ricoverati nel reparto In Pediatria i doni della Trinità UNA celebrazione eucaristica per i piccoli ospiti del reparto di Pediatria dell’ospedale San Carlo di Potenza. La messa, presieduta dall’arcivescovo Agostino Superbo, è stata concelebrata da don Mario Galasso e don Marcello Corbisiero. A fare gli onori di casa il primario della sede potentina dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù”, Michele Salata, e il direttore generale, Rocco Maglietta. Con loro una delegazione di ragazzi, genitori e catechisti della parrocchia della Trinità. Insieme a loro insegnanti e genitori degli alunni dell’Istituto “Canossiane”, che hanno donato alcuni angioletti di argilla, ma anche i volontari dell’Abio (Associazioni bimbo in ospedale) e altri che operano in ospedale. Un’iniziativa che giunge al termine di una raccolta fondi promossa nelle scorse settimane dai giovani che frequentano il catechismo nella parrocchia del centro storico. «Abbiamo realizzato alcuni lavoretti – spiega una catechista della Trinità – che sono stati offerti al termine della messa domenicale ai nostri parrocchiani. Questi ultimi si sono sentiti coinvolti dal progetto e hanno donato con generosità consentendoci di raggiungere una bella cifra con la quale abbiamo potuto acquistare giochi e materiale didattico, secondo quanto suggeritoci dalle docenti che lavorano in reparto». Prosegue, dunque, l’atti- Alcuni dei doni consegnati nel reparto di Pediatria vità di formazione all’inter- parrocchia, parrocchia che no della realtà parrocchiale continua a essere ospitata della Trinità, con catechesi all’interno della chiesa di settimanali per adulti e ra- San Francesco, in piazza gazzi, assistenza spirituale Mario Pagano. «Al termine del prossimo domiciliare per anziani e persone con disabilità, do- anno associativo saranno 6 nazioni alimentari alle fa- i ragazzi che riceveranno il miglie più povere e ai biso- sacramento della Cresima. gnosi che si rivolgono in Un numero non grande, Bimbi, genitori e sanitari durante la celebrazione della messa ma che per noi rappresenta per il bene dei piccoli è la molto – hanno spiegato i mano e il cuore di Dio, a coformatori – perché frutto minciare dalla famiglia. dell’impegno che tutti in- Essere mano e cuore di Dio sieme stiamo producendo, è un grande dono. La vita pur in una situazione logi- umana più è debole e fragistica di oggettiva difficoltà, le più è preziosa agli occhi e che dà significato a un del Padre». La celebrazione voluta cammino che non si è mai interrotto e che speriamo dal vescovo in preparaziopossa proseguire con sem- ne al Natale sarà seguita da due iniziative analoghe, pre maggior vigore». Commossa l’omelia del che vedranno Superbo offivescovo che ha sottolineato ciare altre due messe all’ocome Dio operi «in tutti co- spedale San Carlo, il 16 nelloro che aiutano i fratelli l’auditorium e il 17 dicempiù deboli, più poveri, più bre prossimo nel reparto di soli, più fragili. Chi opera Geriatria. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 21 Con la proiezione di “Un intellettuale di borgata” al via le celebrazioni per il liceo Dieci anni nel nome di Pasolini La pedagogia anticonformista del regista come base per l’insegnamento POTENZA - “IO so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace”: così scrive l’intellettuale anticonformista Pier Paolo Pasolini sul Corriere della Sera del 14 novembre 1974. Da questo assunto esplicito e inequivocabile si snoda il filo della narrazione del docufilm “Un intellettuale in borgata” del regista Enzo De Camillis. Quale inizio più calzante per aprire le celebrazioni del decennale del Liceo Pasolini di Potenza. La proiezione del video a studenti e docenti dell’Istituto potentino nel cine teatro Don Bosco mette in luce, nel buio di un cinema di provincia, le molteplici sfaccettature di una figura controversa del Novecento italiano. All’onestà e trasparenza sociale e culturale imperante nelle difficili condizioni di vita delle borgate, Pasolini oppone la rigidità e il conformismo delle classi dirigenti arroccate in schemi chiusi e spesso oscuri. La sua voce è frutto di un’osservazione diretta e non di una mera critica fondata su riflessioni astratte. Sì perché davvero Pasolini indaga e denuncia una realtà che conosce da vicino durante gli anni del suo soggiorno a Monteverde. L’attenzione dei giovani in sala lascia intravedere l’immediatezza di un messaggio sempre di grande attualità. «Bisogna sviluppare tutti i giorni il senso di appartenenza a una scuola - sottolinea il dirigente scola- stico del Pasolini Giovanni Latrofa - il documentario a riguardo è davvero esemplificativo poiché interessante e trasversale». «Intitolare una scuola a Pasolini è strano - dice Angelo Favaro docente di latino e greco - è sicuramente uno scrittore che genera scandalo, non è rassicurante. La vera forza di Pasolini è rappresentata dalla sua pedagogia, da una forte esigenza di palesare a tutti il cattivo meccanismo della civiltà italiana in cui il passaggio da mondo contadino a società neocapitalistica non conosce soluzioni intermedie. La sua è una cultura profonda e ampia che ha il sentimento dei problemi e si serve del linguaggio dell’arte per contrapporsi a una cultu- L’ingresso del Liceo scientifico “Pasolini” ra limitata e iperspeciali- denuncia di Pasolini - spiestica». ga il regista Enzo De Ca«Mi interessa racconta- millis - il cinema è in grado re la forza e il coraggio di di riprendere qualsiasi forma di storia, è rilevante tanto quanto un documento storico poiché stimola il confronto tra cultura e società». Gli effetti speciali delle moderne produzioni non si possono equiparare con le ultime immagini di Pasolini nel documentario: l’intellettuale tra le dune e il vento di Sabaudia ha uno sguardo malinconico ma non rassegnato. Probabilmente intuisce già la difficoltà di parlare apertamente di ciò che non funziona. L’educazione e il rispetto in ogni forma di confronto pubblico o privato sono un inizio, il resto è dato dall’onestà delle parole che ricalcano pensieri e azioni. Angela Salvatore © RIPRODUZIONE RISERVATA Dal 15 al 18 al “Galilei” una serie di iniziativa. Si parte con Flocchini Ecco come ti oriento lo studente Tema della prima giornata “Cala ancora studiare il Latino?” MA oggi ha ancora senso studiare il La conferenza, dal titolo “Vale ancolatino? La risposta al quesito merita ra la pena studiare il latino?”, rientra qualche riflessione. Spiegare perché in un cartellone di iniziative culturali lo studio del latino sia ancora attuale che la scuola ha voluto aprire alla cosignifica anche discutere di metodo- munità cittadina. logia di apprendimento, Il cartellone di appuntapercorsi formativi, cammenti è molto denso e biamenti nella didattica. vuole dare ai futuri stuEcco perché sarà molto denti e alle famiglie alcuinteressante l’appuntani strumenti e alcune inmento organizzato dal liformazioni importanti ceo scientifico Galileo Ganella fase di orientamento lilei, in collaborazione per la scelta della scuola con Rcs Libri Education e superiore. l’Agenzia Bibliofori di PoDal 15 al 18 dicembre la tenza. scuola offrirà interessanIl prossimo 15 dicemti appuntamenti (l’intero bre, alle 15.30, nell’aula programma è pubblicato magna del liceo scientifi- La locandina dell’evento sul sito del liceo co di via Pienza sarà ospiwww.lsgalileipz.gov.it). te il professore Nicola Flocchini, sui Si comincia proprio con il professor cui manuali studiano da anni mi- Flocchini, che in mattinata incontregliaia di studenti. rà gli studenti della classi seconde; poi nel pomeriggio l’evento aperto agli insegnanti e ai cittadini in generale. Il giorno successivo, il 16 dicembre, grande spazio alla solidarietà. Alle 10.30 in aula magna sarà illustrato il progetto AIRC, alla presenza del presidente dell’associazione Saverio Calia; il professore Roberto Bianco dell’università Federico II di Napoli incontrerà le classi quinte sul programma di ricerca universitario AIRC. Ancora, laboratori d’arte a cura della professoressa Simona Di Benga ed eventi dedicati alla divulgazione della scienza: “giochi del corpo e della mente” è un appuntamento a cura dei dipartimenti di Matematica e Fisica e di Scienze Motorie. L’evento di chiusura il 18 dicembre, dalle 16 alle 19, prevede uno spazio musicale autogestito dagli studenti del Galilei, che sarà allestito nell’atrio dell’aula magna. Associazione “Sui-Generis” Albini eletto nuovo presidente È GIOVANNI Albini il nuovo presidente dell’associazione culturale “Sui-Generis” che da oltre 10 anni opera nell’Università della Basilicata. Albini subentra a Anthony Rimoli. Oltre alla nomina del nuovo presidente è stato rinnovato anche tutto il consiglio direttivo. Il rinnovo è avvenuto durante una riunione che si è tenuta nella sede dell’associazione nel Campus universitario di Macchia Romana. Alla carica di vice presidente è stato eletto Domenico Nino, segretario Rosario Donato Verrastro e tesoriere Davide Manganiello. «È nostra intenzione – ha sottolineato Giovanni Albini - dare un nuovo impulso alla vita studentesca dentro e fuori l’Ateneo, rinsaldando i rapporti con i due capoluoghi, attraverso una serie di iniziative che vanno dalla stipula di convenzioni con attività commerciali di vario genere, all’organizzazione di eventi di intrattenimento e seminari didattici che abbraccino le tematiche più attuali riguardanti gli aspetti sociali, ambientali ed economici della nostra realtà». «Ci impegniamo, inoltre – ha aggiunto il neo presidente - a garantire la rappresentanza degli studenti negli organi universitari e nelle attività di supporto all’Ateneo qualora ci fosse richiesto. Nei prossimi giorni, infatti, vorrei incontrare il Rettore per presentare il nuovo Consiglio e il programma delle iniziative che l’associazione intende portare avanti. E per questo sono già all’opera due Commissioni: “Affari politici” che si occuperà della rappresentanza all’interno degli organi accademici ed Eventi per la promozione e organizzazione di iniziative e incontri». Fanno parte del nuovo consiglio direttivo anche: Marialucia Camardelli, Mario Bellini, Agostino Il presidente e alcuni dei componenti del nuovo direttivo di “Sui-Generis” Armiento, Giulio Pacella, Amalia Letizia Pascaretta, Oriana di Giacomo, Antonio Canosa, Renato Armignacco, Michele Lavella, Rosaria Visconte, Michele Cingolani, Anna di Cosimo, Gianmichele Rapucci. Sui-Generis è un’ associazione culturale nata nel 2003 con lo scopo di tutelare e valorizzare gli studenti dell'Università della Basili- cata. Tra i suoi impegni l’organizzazione di eventi, mostre, incontri oltre a momenti di aggregazione sociale. Prima uscita ufficiale della nuova Sui Generis, il prossimo 18 dicembre, alle 22.30, a Potenza, al New Mhaè per l’evento “College in rouge” rivolto agli studenti dell’Unibas e promosso in collaborazione con l’associazione “820 Sopra”. PROGETTO INAIL Prevenzione e sicurezza In scena “La sposa di Bucaletto” SI intitola “La sposa di Bucaletto” lo spettacolo teatrale che ha come obiettivo quello divulgare la cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro attraverso approcci alternativi e accattivanti (come il teatro). La manifestazione. promossa dalla Direzione dell’Inail, sarà itinerante e attraverserà l’intera Basilicata coinvolgendo gli alunni delle scuole superiori di sei comuni (Potenza, Matera, Ferrandina, Lagonegro, Lavello, Rionero in Vulture). La prima si terrà oggi a Potenza nel teatro “Piccolo Principe” con due spettacoli: la matinée riservato alle scuole e il serale aperto a tutta la cittadinanza con ingresso gratuito Nel corso della rappresentazione verrà consegnato il “Scuola Ciak …sicura” il premio per i migliori cortometraggi realizzati sul tema del lavoro sicuro. Il premio sarà consegnato agli studenti del “Nitti” che hanno realizzato l’opera “Sicurezza a scuola”. “La sposa di Bucaletto” vedrà in scena 16 alunni delle scuole secondarie di secondo grado della città di Potenza che hanno seguito un apposito percorso formativo tenuto da esperti di elevata professionalità e competenza. Lo spettacolo - la regia è dell’attore lucano Pio Baldinetti - affronta il tema della prevenzione degli infortuni in maniera comica e brillante a conferma che si può “fare cultura della sicurezza” attraverso approcci alternativi e accattivanti come il laboratorio teatrale. Il teatro come “gioco”, il teatro come socializzazione, il teatro come spunto di discussione e di riflessione: la scommessa è stata quella di fondere insieme diverse problematiche di grande spessore sociale e dare l’opportunità ai ragazzi di cimentarsi con argomentazioni a volte difficili e complesse. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 22 Potenza e provincia Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] GINESTRA I ladri hanno agito di sera, quando nelle case non c’era nessuno In azione topi di appartamento Due furti in poche ore: rubato denaro contante e materiale informatico GINESTRA - La relativa quiete del piccolo paese arberesh, è stata sconvolta da una visita “inaspettata”. A turbare le solite giornate di un tran-tran quotidiano, in questo piccolo centro di poco più di 700 abitanti, ci hanno pensato alcuni ladri che si sono introdotti in due abitazioni ed hanno rubato denaro ed un computer. E’ successo in serata, in un orario in cui i proprietari non si trovavano in casa. Da tanto tempo che non succedevano furti del genere. Evidentemente, la crisi investe anche i cosiddetti “topi di appartamento”. Per contrastare i danni subiti in alcune strutture pubbliche, l’amministrazione comunale da circa un anno, ha installato in punti nevralgici del paese, delle telecamere, ricevendo il plauso anche dall’allora Prefetto Nunziante, in visita nel centro arbereshe. In una di queste abitazioni, in prossimità della sede comunale, dove si trovano queste telecamere, ci si augura che l’autore o gli autori di questo furto siano stati ripresi. Le forze dell’ordine stanno lavorando su queste riprese delle telecamere. Lorenzo Zolfo Il municipio di Ginestra RIONERO IN VULTURE La struttura che ospita il servizio è chiusa da mesi Bagni pubblici “fatiscenti” Presentata un’interrogazione da Spadola: «Impietoso abbandono» RIONERO – Lo stato fatiscente e di degrado dei “bagni pubblici” chiusi al pubblico da mesi nella centrale e frequentata villa Catena sono l’oggetto della interrogazione consiliare urgente del consigliere comunale Antonio Spadola. Questi sostiene che da tempo numerosi cittadini ed esercenti dell’adiacente via Nazario Sauro lamentano l’assenza del guardiania e la chiusura dei locali da mesi. «L’impietoso abbandono – scrive Spadola – porta i fruitori della villa ad espletare le necessarie impellenze fisiologiche all’esterno dei bagni, creando una situazione intollerante dal punto di vista igienico-sanitario e offrendo uno spettacolo indecente del centro cittadino che meriterebbe ben altra attenzione da un punto di vista del decoro urbano». Il consigliere di minoranza fa pure presente che all’interno del suddetto locale igienico, nonostante la chiusura, persiste continuamente l’illuminazione diurna e notturna, con conseguenti costi per le casse pubbliche e che il degrado riguarda anche l’intera villa comunale con panchine rotte e illuminazione fatiscente e insufficiente come in pros- Il consigliere di minoranza chiede la riapertura simità della Fontana dei Morti. Stando così le cose si evince che con le loro numerose lamentele i cittadini, che abitualmente frequentano le aree della villa comunale, hanno evidenziato la necessità di porre in essere l’immediata apertura dei bagni pubblici con interventi urgenti di pulizia, di manutenzione, di ripristino del decoro urbano e di messa in sicurezza dell’intera area.Alla luce di quanto sopra il consigliere di opposizione Antonio Spadola ha chiesto nello specifico di sapere «se l’Amministrazione comunale intende attivarsi per intervenire al fine di ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza e di decoro urbano; di conoscere quali iniziative si intendono prendere a breve per risolvere questo problema che lede l’immagine della città e che può creare pericolo dal punto di vista igienico-sanitario». Inoltre ha sollecitato la giunta chiedendo tempi entro i quali verranno riaperti i bagni e le manutenzioni più volte sollecitate dai cittadini. Il consigliere Spadola ha pure chiesto all’Amministrazione comunale di riconoscere le motivazioni di carattere urgenti e indifferibili, magari supportate da un indirizzo del consiglio comunale al fine di procedere con estrema urgenza alla sistemazione decente dei suddetti luoghi. Michele Rizzo BREVI VIETRI Mercatini di Natale VIETRI - Mercatini di Natale con esposizione di prodotti, oggetti e lavori di idee regalo, con la presenza di zampognari che allieteranno le due serate e di Babbo Natale per la gioia dei bambini: questo quanto organizzato dall’associazione Sant’Anselmo Martire, con il patrocinio del comune di Vietri di Potenza. Un percorso da Piazza XXIII Novembre alla Chiesa Madre, dalle 18 alla mezzanotte di domani e domenica 13 e 14 dicembre. Un week-end quindi all’insegna di mercatini ed intrattenimento quello che si appresta a vivere la comunità vietrese. I bagni pubblici di Rionero SAVOIA PIGNOLA Le attività dell’associazione “Insieme per il Kenia” Solidarietà, l’impegno per i bambini di Sirimba PIGNOLA - L’Associazione “Insieme per il Kenya” continua la sua opera per sostenere i bambini di Sirimba A guidare il sodalizio è Rosa Maria Giordano. «Il progetto - ha detto il presidente - è maturato tra gli studenti della scuola che hanno proposto di realizzare un mercatino durante il periodo natalizio realizzando manufatti per la raccolta di fondi da destinare ad associazioni benefiche. Nel corso del tempo, avendo avuto l’occasione di conoscere Padre Crispino, sacerdote di Sirimba, villaggio che si trova in Kenya i nostri orizzonti si sono aperti e l’estrema povertà, la mancanza dei servizi, di una scuola sono stati gli stimoli per dare ai bambini una opportunità di vita». La comunità di Pignola è stata estremamente sensibile verso questa iniziativa che vede anche il coinvolgimento di altre associazioni presenti non solo sul territorio lucano ma anche nelle altre regioni. «Fino ad oggi – ha aggiunto la presidente A sinistra Padre Crispino. Sopra i ragazzi di Sirimba Giordano - siamo riusciti a far realizzare una scuola, assicurato la scuola dell’obbligo dall’infanzia alla quinta elementare. In otto anni, il villaggio ha cominciato a cambiare volto e tra le diverse iniziative che portiamo avanti nel corso dell’anno la sintesi avviene nell’evento del Mercatino di Natale che dal 7 al 14 Dicembre, a Pignola, nel Palazzo Gaeta in Piazza Vittorio Veneto espone lavori realizzati dalle socie. Il ricavato sarà devoluto ai bambini del Villaggio Sirimba in Kenya». L’iniziativa intende anche confermare una piena collaborazione con le diverse realtà del territorio perché intorno al fine comune ispirato ai valori veri della vita ci si possa ritrovare come il focolare della famiglia ha da sempre avvicinato la diverse generazioni. Tutto pronto per il folk fest SAVOIA - Musica, artigianato e gastronomia saranno gli elementi principali dell’evento “Folk Fest”, il festival dei gruppi folk lucani in programma in contrada Perolla a Savoia di Lucania, sabato 13 dicembre. A condurre la kermesse sarà l’artista e poeta dialettale aviglianese Donato Imbrenda. Nella piazza di Perolla ci saranno I Maggiaioli), I Salviani, U’ Iascungiedde e l’Associazione Musicale e Culturale Echo). L’evento è organizzato dal Comune di Savoia di Lucania, dall’associazione culturale “Frazioni Unite”, dalla società cooperativa Iridia e dal Gal Csr Marmo Melandro. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza e provincia Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 23 LAVELLO Caso Fenice, il Movimento 5 Stelle chiede la chiusura dell’impianto «Provvedimento atteso da 12 anni» Il grillino Gervasio parla di «superficialità» da parte degli amministratori VIETRI DI POTENZA LAVELLO – Interviene sulla que- gionali (la cordata che accomuna stione Fenice anche il Consigliere il centro destra al centro sinistra) comunale del Movimento Cinque che insistono nell'unica strateStelle Giancarlo Gervasio. gia, secondo loro utile per la chiuNetta la presa di posizione in sura dell'inceneritore, che è quelun comunicato stampa diffuso in la di "affamare l'inceneritore" atquesti giorni. traverso la raccolta differenzia«La regione Basilicata ed il co- ta». mune di Melfi – fa sapere GervaIl leader pentastellato di Lavelo sio - fermano il forno dei rifiuti ricorda «che i numeri della racpericolosi. Un atto dovuto, ma più colta differenziata regionale soche altro atteso da dodici anni». no ancora ridicoli (quello che «Accogliamo con hanno fatto in anni entusiasmo molto si potrebbe fare in moderato la notipochi mesi in un zia, che conferma paese civile e senza quanta superficiamafie) e che il tema lità sia stata usata più importante rida parte degli ammane proprio il forministratori nel no rotante, provvigiudicare l'inquisoriamente chiuso, namento, prima quello che smaltisce possibile e poi evi30.000 T/anno di ridente, prodotto fiuti pericolosi e dall'inceneritore non i rifiuti solidi da 14 anni a questa urbani». parte». «La Basilicata in Gervasio nella questo - riprende - è sua disamina è al quarto posto in sferzante. «Per Il termodistruttore Italia tra le regioni qualche giorno - diche smaltiscono i rice - si potrà respirare e “imbotti- fiuti pericolosi tramite incenerigliare l'aria senza diossine” di La- mento (dati ISPRA), se a ciò agvello e dintorni. La società non ha giungiamo il fatto che l'unico che giustificato il fumo rosso del 2 lo fa in Basilicata è Fenice, allora novembre scorso, ma nemmeno il quadro è completo "Fenice è al 12 anni di inquinamento certifi- primo posto in Italia". E noi, cittacato dell'acqua con metalli pesan- dini di Lavello e paesi limitrofi, ti, sulle diossine inoltre siamo a siamo i primi "utilizzatori finali" zero dati». degli aerosol alla diossina dovuti “Integreremo questo "episodio" ai processi di combustione!”» al nostro ricorso al Tar contro FeE conclude: «Non ci preoccupa nice e regione Basilicata per il ri- il fumo rosso del 2 novembre, ci lascio dell'Aia ad un inceneritore interessa la chiusura definitiva che continua ad inquinare. Que- di un impianto che inquina da olsto episodio inoltre sia di monito tre 12 anni senza controllo». da. ma. per tutti. Quei politici locali e re- Raccolta differenziata al 70 per cento Soddisfatto il primo cittadino Risultato raggiunto in soli tre mesi VIETRI DI POTENZA – «In tre mesi abbiamo raggiunto il 69,07 per cento della raccolta differenziata, abbattendo del 70 per cento i costi per la trasferenza: siamo sicuri che per le bollette, già dal 2015, registreremo ulteriori diminuzioni a favore dei vietresi»: queste le parole di Carmine Grande, primo cittadino di Vietri di Potenza, che al “Quotidiano” illustra il report riassuntivo sia dei costi, ma anche del quantitativo di rifiuti conferiti, la percentuale raggiunta e la parte economica, per quanto riguarda i primi mesi dalla privatizzazione del servizio (dal 1° agosto). I dati sono quelli ufficiali resi noti al sindaco da parte dell’azienda che gestisce il servizio di raccolta differenziata integrata ed altri servizi dell’igiene urbana, vale a dire la “Servizi Ecologici Giovanni D’Andraia”. Dal 1° agosto scorso ha preso il via il 20-21 dal 24 Dicembre al 6 Gennaio 2-3-4-5 Gennaio 21 19-20-21 nuovo servizio della raccolta differenziata porta a porta. E in questi primi tre mesi spesi poco più di novemila euro per la trasferenza, mentre nello stesso periodo del 2013 furono spesi circa 29mila euro. «Un risparmio di ventimila euro a trimestre, per un totale del 70 per cento», dichiara soddisfatto il primo cittadino. «Esprimo grande soddisfazione per questo servizio, e per i primi risultati. Un ringraziamento va sicuramente alla comunità, che sta collaborando e ben differenziando, e anche al personale impegnato nella raccolta». Un doppio risultato positivo: non solo l’abbattimento dei costi, ma anche il più che soddisfacente risultato del 69,07 % della raccolta differenziata. Non mancano però alcune problematiche per quanto riguarda la raccolta, in alcune zone, specie montuose e di contrada, del territorio vietrese. «Ci sono state segnalate, saranno risolte al più presto”, assicura il Sindaco. Per quanto riguarda i dati più tecnici, poco più di 147 le tonnellate di rifiuti di vario genere raccolti sul territorio comunale di Vietri di Potenza, nei mesi di agosto, settembre, ottobre e novembre, così suddivisi: 102 tonnellate di rifiuti del tipo differenziati, e 45 di indifferenziata. Dai dati in possesso del Comune si evince anche l’utilizzo, da parte dei vietresi, dei vari servizi a disposizione, come il ritiro a domiclio dei rifiuti ingombranti, come legno, pneumatici, elettrodomestici e vari: in quattro mesi ben 53mila chili ritirati. «Con questi risultati –ha dichiarato il Sindaco in conclusione - ci sono tutti i buoni presupposti per dichiarare che nel 2015 le bollette subiranno un altro sostanziale abbattimento, a favore dei cittadini vietresi». Claudio Buono I luoghi e le vie dell’Aglianico e dei Briganti | RIONERO Rassegna dei Presepi - XI edizione | GRASSANO Presepe vivente nei Sassi | MATERA Yeros - Concerto di musica darklassic | MATERA Paesaggi d’autore | OPPIDO LUCANO RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 25 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA [email protected] Al Comune fu proposto di diventare socio di maggioranza. Adduce: «La finanziaria lo impedisce» Teatro Duni, i problemi restano I proprietari spiegano: «Servono due milioni di euro per ristrutturarlo» MATERA - Freddo, poltrone a volte in pessime condizioni, tappezzeria sporca. Il cine teatro Duni è sempre più al centro delle polemiche, con spettatori sempre meno contenti di frequentarlo. I problemi della struttura, però, non sono il risultato di un capriccio perfido dei proprietari. E’ Antonio Padula a spiegarlo con chiarezza, aggiungendo che i lavori per la ristrutturazione costerebbero almeno 2 milioni di euro, una cifra che i soci non riescono a recuperare. «Qualche tempo fa, grazie ai fondi Piot presentammo un progetto che speravamo potesse essere finanziato e che riguardava un centro congressi da allocare nella struttura. Invece non è stato così. Al Comune - aggiunge Padula abbiamo presentato alcune proposte per un nuovo volume culturale ma nemmeno in questo caso è stato possibile mettere a frutto queste idee. L’interno del cine teatro Duni. I proprietari spiegano le loro ragioni Vogliamo vendere la struttu- proposto all’amministrazione ra - aggiunge - e per questo, comunale di diventare socio solo verbalmente, abbiano di maggioranza ma pare che ci siano delle difficoltà». Problemi che illustra il sindaco Salvatore Adduce: «Nella finanziaria 2013 è stato inserito un divieto molto chiaro: i Comuni non possono acquisire quote in società, nè acquistare immobili o acquistarli. A prescindere dalla nostra eventuale disponibilità e da costi per questa operazione che non sarebbero certo irrilevanti, la vicenda è condizionata da questo elemento. Siamo impossibilitati a compiere operazioni di questo tipo. Purtroppo a volte capita che alcune amministrazioni comprino strutture senza farne più niente e per questo la Finanziaria 2013 ha posto un freno». Tutto fermo, dunque e in prospettiva nulla sembra poter sbloccare una vicenda che ruota attorno ad un teatro già esempio significativo di architettura. Bisogna rassegnarsi? Antonella Ciervo [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Informazioni turistiche Pali antichizzati per indicare le strutture L’AMMINISTRAZIONE Comunale di Matera sta provvedendo alla posa in opera di pali antichizzati sui quali posizionare i segnali di indicazione. Le strade dei Rioni Sassi interessate sono indicate nella planimetria allegata. Per ogni palo sarà possibile installare un massimo di 12 segnali, inclusi quelli turistici collocati dall’Amministrazione Comunale. I titolari delle attività regolarmente iscritte alla Camera di Commercio o di quelle di interesse turistico e/o culturale di qualsiasi natura esse siano, con sede nei Rioni Sassi, possono richiedere, tramite la compilazione del modello reperibile sul sito del Comune di Matera (www.comune.mt.it) l’autorizzazione all’istallazione dei propri segnali. Per tutte le altre attività sarà possibile, si legge nel regolamento, l’installazione su appositi pali, non più di tre, predisposti dal Comune. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Matera Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 27 De Palo (Feneal-Uil): «Nel cantiere dovrebbero arrivare maestranze dalla Sicilia. Perché non i lucani?» Campus, stipendi agli operai Incontro alla Regione. Il salario di novembre dovrebbe arrivare entro Natale SEMBRA giunta ad una soluzione la vertenza degli operai che lavorano nel cantiere del futuro Campus universitario, all'interno dell'ex struttura dell'ospedale civile in via Lanera. In un incontro che si è svolto alla Regione mercoledì, sono stati infatti affrontati i problemi principali che hanno portato i lavoratori. Lo stipendio di novemrbe che non era stato ancora versato, arriverà entro Natale. Spiega Gianfranco De Palo (Feneal-Uil): «All'incontro erano presenti anche i rappresentanti del Consorzio Valori che riunisce le imprese, l'azienda che ha vinto la gara, l'Università, l'assessore Aldo Belinguer e il consigliere regionale Roberto Cifarelli. Abbiamo chiarito subito le ragioni che ci avevano costretti a chiedere un incontro alla Regione anche perchè i lavori procedono a rilento. I rappresentanti dell'Università hanno sottolineato la necessità di aumentare la forza lavoro nel cantiere che richiede almeno 60 persone, mentre attualmente ce ne sono 20. In quanto agli stati di avanzamento, i pagamenti da parte dell'Università sono in regola. Diversa invece la situazione dell'impresa, la Gife di Potenza, che ha detto di avere problemi finanziari e di non riuscire a pagare né lavoratori né fornitori, in parte anche perchè i lavori sono stati assegnati al ribasso. Servono però – aggiunge De Palo – garanzie per gli stipendi dei lavoratori, nonostante la buona volontà dell'azienda. Ogni 16 del mese vanno pagate le mensilità e se la Gife non ce la fa, allora deve essere il consorzio a farsene carico. Quest'ultimo però, non Domani la notte delle chitarre L’ ASSOCIAZIONE “ Don Tommaso Rondinone” nel ringraziare colui che fu “’Uomo, Amico e Sacerdote”, a memoria gli dedica l’evento Musicale “La notte delle chitarre elettriche” in quanto musicista e innovatore con l’introduzione negli anni 1970 dei canti cosiddetti “Messa beat” che conseguentemente videro nel corso delle Messe avvicinare al mondo spirituale della parrocchia, giovani scettici del quartiere attratti a frequentare la Chiesa dal nuovo modello di musica religiosa che vide per la prima volta in Matera, contrariamente ai canoni rituali, l’utilizzo di canti, accompagnati da chitarre elettriche, da basso, da batteria e da tastiere amplificati ed in versione beat. La kermesse “La notte delle chitarre elettriche” in programma per domani presso l’Auditorium del Conservatorio Duni di Matera di Piazza Sedile, con ingresso libero, si presenta per la prima volta nella Città dei Sassi. L’iniziativa è stata ideata dal noto chitarrista dei “Basilischi” Emanuele D’Adamo in sinergia con l’Associazione culturale, sportiva, religiosa e musicale “ Don Tommaso Rondinone“ e con l’ Associazione “Amici del Cuore di Matera”. [email protected] Il presidio degli operai del cantiere della Gife nell’ex ospedale di via Lanera accetta ma ha fatto da ga- mese di novembre. già al lavoro. Alle nostre rante per il pagamento deIl Consorzio Valori in- richieste sulle competengli stipendi di novembre. tanto ha annunciato che ze di questi nuovi arrivi, Lo stato di agitazione con- stanno per arrivare altri purtroppo non ci sono statinua, comunque, fino a operai di una ditta sicilia- te certezze. L'attenzione che non verrà versato il na che affiancherà quelli però – conclude De Palo – rimane alta. Pre quanto ci riguarda abbiamo chiesto con fermezza che i lavoratori siano lucani, per evitare che alla crisi occupazionale già in atto con ef- fetti drammatici in Basilicata, si aggiungano altri elementi». Antonella Ciervo [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Enzo Acito: «Il mercato emergente offre opportunità importanti» L’export passa dalla Polonia Successo della missione di alcuni imprenditori di Confapi VALUTAZIONE positiva per questa prima missione in Polonia, completamente autofinanziata. I 20 imprenditori e tecnici guidati dal presidente di Confapi Matera, Enzo Acito, esprimono soddisfazione per le premesse costruite nel corso degli incontri organizzati nella città di Wroclaw (Breslavia). «Il progetto di internazionalizzazione che abbiamo avviato – ha dichiarato il presidente Acito – doveva, in questa fase esplorativa, la più delicata probabilmente, verificare le possibilità esistenti e “la fattibilità delle idee”. Due elementi essenziali per dare senso all’intero progetto e a eventuali proposte che le aziende locali avrebbero costruito. Nel corso dell’incontro con il capo di gabinetto del sindaco di Wroclaw abbiamo infatti illustrato quelle che sono le capacità imprenditoriali del territorio soffermandoci sulle potenzialità che future intese tra le nostre imprese e le loro omologhe potrebbero sviluppare». Molto interessante la visita del Parco tecnologico di Wroclaw, che da dieci anni è esempio di innovazione a livello mondiale. Conoscenze e specializzazioni che li rendono particolarmente competitivi sul mercato internazionale. «Le nostre imprese vantano una produttività significativa soprattutto in termini di qualità, ma se vogliamo crescere dobbiamo intensificare il livello di internazionalizzazione così da correggere quella che in molti definiscono come una vera e propria “mancata propensione” all’export. Il mercato emergente della Polonia, Paese che si caratterizza per la stabilità economica e finanziaria, - ha concluso il presidente Enzo Acito - offre opportunità importanti in tal senso. Perché la Polonia oltre a rappresentare un mercato diretto, trovandosi nel cuore dell’Europa e quindi al centro degli scambi commerciali tra est e ovest e tra nord e sud, si pone come comodo punto di accesso anche verso i mercati limitrofi. La missione in Polonia, autofinanziata dagli stessi imprenditori, fa seguito a quella condotta a Malta qualche mese fa – ha dichiarato il direttore di Confapi Matera, Franco Stella – e si inserisce in una serie di Enzo Acito, presidente di Confapi iniziative promozionali delle nostre imprese all’estero, nella consapevolezza che l’internazionalizzazione può essere la carta vincente per rilanciare la nostra economia». [email protected] Parla Martoccia: «No alle primarie per il sindaco a scatola chiusa» Oggi congresso dei Socialisti alle 18 a Masseria Pantaleone I Popolari aprono a Forza Italia Serve consenso per le riforme «SI legge con piacere - dice Fortunato Martoccia segretario Provinciale dei Popolari per l'Itala - l'invito di Forza Italia a ricompattare il centrodestra per creare una alternativa al Pd che ormai ha logorato gli enti locali con la propria presenza. I cittadini, hanno già dimostrato che questo modo di fare (del Pd) politica, allontana gli elettori dalla scelta degli uomini che devono amministrare; ed è proprio su questo 60% dei cittadini, che dobbiamo fare presa e riportarli al voto, presentando proposte serie, concrete e fattibili. Ci sono alcune valutazioni essenziali da prendere in forte considerazione; noi Popolari per l'Italia - continua Martoccia - abbiamo una nostra identità, e presenteremo la nostra lista per le prossime votazioni di primavera. Non si esclude la possibilità di una coalizione di centro o centrodestra basata sui programmi che i Popolari hanno già in par- te preparato». Il segretario provinciale Martoccia apre a tutti coloro che concordano ad un unico progetto rivolto alle reali problematiche dei cittadini di Matera. «Inoltre, non siamo in alcun modo d’accordo ad una partecipazione per le primarie alla scelta del sindaco a scatola chiusa e quindi basata solo sugli uomini. Siamo disponibili comunque ad un confronto che possa determinare una coalizione vera e coesa, per la risoluzione dei problemi principali quali lavoro e politiche sociali, turismo, ambiente, urbanistica, patrimonio, attività produttive, trasporto, ecc. già presenti nella nostra bozza di programma. Siamo altresì disponibili ad un incontro con Forza Italia per discutere e stipulare un progetto comune per la nostra città». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA I socialisti materani a congresso per il futuro della città, questo il tema del congresso cittadino della sezione Psi di Matera, in programma oggi a partire dalle ore 18 presso la masseria Pantaleone. «Il futuro della città, si legge nella nota della federazione provinciale del Psi - si realizzerà inserendo lo sviluppo culturale e civile della comunità materana, nell’ambito di una rinnovata politica industriale e turistica dell’intero territorio regionale. Il dibattito congressuale partirà dai temi del lavoro e della sostenibilità ambientale ed economica, per coniugare al futuro l’attuale sistema industriale e logistico, basato su due pilastri che evidentemente non reggono più come prima: la Valbasento ed il polo del Salotto. Anche rispetto al turismo regionale, nonostante le “famose 4M” ,ad oggi è impossibile per un turista riuscire a spostarsi con i mezzi pubblici fra le città di Matera, Maratea, Metaponto e Melfi. Pertanto fra le tematiche che i socialisti pongono alla città di Matera, vi è certamente quella di riuscire a cogliere il meglio dal percorso che porterà Matera nel 2019, magari utilizzando l’adrenalina e l’entusiasmo di tale esperienza, come lievito di un’ampia ri- conversione del modo di produrre merci e servizi sul nostro territorio, orientandolo verso beni e modalità maggiormente sostenibili ed esportabili nel mercato globale. A questa crisi che è di sistema - conclude il comunicato - è necessario rispondere anche adottando strumenti nuovi e non convenzionali, questa è in fondo la sfida che i socialisti pongono alla società materana ed al sistema regionale, con l’obiettivo di aggregare un consenso sociale su riforme e cambiamenti di cui la società ha bisogno». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 30 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 PISTICCI [email protected] PISTICCI Il lavoro dei liceali presentato al Senato, oggi torna a scuola Tra vecchia e nuova Questione meridionale PISTICCI - “Fra vecchia e nuova Questione meridionale”, è il tema attualissimo che il liceo Classico “Fortunato” affronterà questa sera nel suo istituto a Pisticci centro, dopo che gli studenti hanno visitato il Senato in un recente viaggio, maturato nell’ambito del progetto nazionale “Scuole di Senatori”, cui l’istituto ha partecipato per il secondo anno. Nel corso della serata sarà esposto anche il lavoro multimediale “Giustino Fortunato, lucano come noi”, già presentato nella visita romana dello scorso 26 novembre all’interno della Biblioteca del Sena- to e curato dalle classi II B, IV A, V A, V B. L’obiettivo, in riferimento alla prima e storica Questione meridionale, è quello di ripercorrere vita e carriera parlamentare del famoso meridionalista lucano. Fortunato, politico e storico di fama nazionale, si dedicò a lungo alla Questione meridionale, consapevole che l’unità d’Italia, pur essendo una grande opportunità di prospettiva, stesse, in quel momento storico, penalizzando il sud, bisognoso di infrastrutture, alfabetizzazione e sanità. Già nei palazzi romani, tuttavia, il link con la Basilicata moderna è stato immediato. Con il senatore lucano Vito Petrocelli e con i membri dell’Archivio storico del Senato gli studenti del liceo classico di Pisticci hanno affrontato problematiche di scottante attualità, che introducono ad una nuova Questione meridionale, connessa, questa volta, con lo sfruttamento delle risorse della Basilicata, le trivellazioni selvagge, l’inquinamento, la diffusione di malattie oncologiche, l’emigrazione ed il dissesto idrogeologico. L’esperienza dei ragazzi, che successivamente hanno potuto assistere ad una seduta del Senato, verrà adesso ri- portata nel liceo di Pisticci, chiamato a discutere ed approfondire una questione purtroppo sempre attuale che pone la Lucania a cavallo fra ricchezza e devastazioni. Una terra di paradossi fra sfruttamento e opportunità; aspirazioni ad un futuro L’aula del Senato diverso e prospettive di emancipa- seconda dimensione manda in zione negate. E, sullo sfondo, la cortocircuito i flussi della “ritorconsapevolezza di una nuova emi- nanza” minando la consistenza di grazione, sempre in aumento. quei flussi verso la terra d’origine, Dapprima c’è l’emigrazione uni- alla base di qualunque ipotesi di versitaria e poi, o a volte in paralle- un futuro possibile. Roberto D’Alessandro lo, quella occupazionale. Questa MONTESCAGLIOSO Progetto ministeriale “Lo zio Diritto” MARCONIA Diabete Come vincere la malattia Grande successo per la rappresentazione al comprensivo del secolo Diritti narrati in un musical MONTESCAGLIOSO - Un lunghissimo applauso ha decretato il successo del musical “Lo zio Diritto”, liberamente tratto dal libro di Roberto Piumini e interpretato dagli alunni dell’Istituto comprensivo “Palazzo-Salinari” di Montescaglioso. Lo spettacolo è stato l’atto conclusivo di un riuscitissimo progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, teso a fornire conoscenza e consapevolezza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvati venticinque anni fa dall’Assemblea generale delle Nazioni unite. Ideato e fortemente voluto dall’associazione di volontariato “Donna Italia” di Matera per la comunità scolastica di Montescaglioso, il progetto “Viaggiando sul treno dei Diritti”, ha coinvolto il Comune, l’Istituto comprensivo montese e le famiglie dei ragazzi, che nella prima fase del progetto, iniziata l’inverno scorso, hanno potuto frequentare diversi incontri tenuti dalla sociologa Mariangela Giudicepietro, e sviluppato argomenti che hanno favorito il confronto tra le famiglie. Le sceneggiature, i canti e le coreografie sono stati interamente curati, ideati e rivisitati dalle professoresse Ilaria e Livia Pompeo, che nell’arco di diversi mesi, hanno preparato i ragazzi; mentre della parte didattica si è occupata Maria Simmarano. Un lungo viaggio immaginario, condotto da un capotreno, con tante fermate rappresentative dei diritti violati, ha condotto il pubblico ad un’attenta riflessione su quelli che sono i diritti di ogni bambino del mondo. Il musical è andato in scena nel teatro della Parrocchia Santa Lucia, alla presenza delle famiglie, del parroco don Domenico Monaciello, dell’amministrazione comunale e di tanti cittadini incuriositi dall’esibizione, ma anche dai messaggi che il progetto ha prodotto attraverso gli stessi ragazzi in ambito scolastico e attraverso i mezzi di comunicazione. In quasi due ore di spettacolo, i piccoli attori hanno raccontato al pubblico che ogni La preparazione dei musical bambino ha diritto all’identità, alla pace, al gioco, all’istruzione, al ricongiungimento familiare, alla solidarietà e alla salute. Tra il pubblico, la responsabile del progetto, Anna Selvaggi, già presidente dell’associazione “Aide” e presidente regionale di FederAnziani, che ha espresso la propria soddisfazione per un progetto il cui ambito di azione è stato mirato alla prevenzione del disagio minorile e giovanile, offrendo un’occasione formativa attraverso attività di tipo ludico. Presenti i volontari dell’associazione, che hanno lavorato per mesi dietro le quinte per la riuscita non solo dello spettacolo, ma soprattutto per il raggiungimento delle finalità del progetto. I ragazzi, impegnati non solo nella recitazione, ma anche nel canto e nella danza, hanno dimostrato di aver appreso le tecniche per esprimersi al meglio sulla scena, ma soprattutto, attraverso un percorso, la consapevolezza dei propri diritti. La referente locale del progetto, Maria Andriulli, nel suo intervento ha evidenziato le difficoltà incontrate, legate soprattutto alla mancanza, in una gran- de comunità come Montescaglioso di una idonea struttura, tale da favorire attività teatrali e musicali, facendo un chiaro riferimento alla ricostruzione della scuola media, il cui progetto prevede un grande auditorium. Un esempio dell’impegno delle associazioni di volontariato, che attraverso la costruzione di reti e l’analisi dei bisogni dei territori, pur operando con grandi difficoltà riescono a conseguire importanti risultati, lasciando segni indelebili nelle coscienze di ragazzi e famiglie. [email protected] MARCONIA - “Il diabete a scelto me … ma anche io ho scelto me”. È questo lo slogan della Giornata mondiale del Diabete, in programma oggi, a partire dalle 17.30, presso la sala consiliare della delegazione comunale di Marconia. L'incontro è organizzato dall'Associazione provinciale Diabetici. Interverranno numerosi professionisti ed esperti. Oltre ai componenti della onlus, tra i quali il presidente provinciale, Raffaele Tammone, ed il vice Domenico Troia, interverrà il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, anche in qualità di medico. La discussione sarà centrata sulle diverse sfaccettature di una patologia, sempre più comune nelle classi svantaggiate, laddove i fattori di rischio come obesità e inattività fisica sono più comuni. In particolare, come confermano i dati Istat, i soggetti affetti da diabete sono in aumento al sud Italia, dove negli ultimi anni si sono registrati valori di gran lunga superiori alla media, con 900 mila affetti al sud italia, contro i 450 mila nel nordest ed i 600 mila del centro. Un terzo della popolazione di anziani affetti da diabete vive da sola. Così entra in gioco, il prezioso lavoro svolto da associazioni di volontariato come l'Apd, che opera a Matera e Scanzano Jonico. Mario Quinto ANGOLO DELLO SPORT Weekend con i trofeo “Hellas” Le vele tornano a solcare lo Jonio Gara di vela agli Argonauti PISTICCI - Nuovo appuntamento con la vela sulla costa jonica metapontina per quarta prova del Campionato Invernale del Mar Jonio “Trofeo Megale Hellas”, che avrà luogo al Porto degli Ar- gonauti di Marina di Pisticci domani e dopodomani. La regata che si disputerà domenica è l’ultima gara in calendario per il 2014. Il weekend al porto degli Argonauti comincia sabato alle ore 13.30 con l’allenamento in mare degli equipaggi. Alle ore 16 è previsto l’incontro con Paolo Semeraro, olimpionico di vela e recente vincitore della Rolez Middle Sea Race, con l’imbarcazione in carbonio “Neo 400”, interamente realizzata in Puglia. Semeraro raccon- terà, con foto e video, la lunga preparazione di quella che è stata già definita la più dura edizione di una regata di altura mediterranea degli ultimi 50 anni, con venti di 55 nodi e onde alte 7 metri. Alla fine dell’incontro sarà sorteggiato tra tutti i partecipanti, un buono sconto messo a disposizione da “Banks Sails srl”. La giornata di domenica inizierà alle ore 9 con il briefing degli equipaggi iscritti alla regata e il sorteggio, tra tutti i partecipanti, di un pre- mio messo a disposizione dal “Ristorante c’è di Buono” presso Piazzetta del Porto e l’assegnazione di un gadget offerto da “Daddario yacht.it” presso il Cantiere nautico del Porto. Alle ore 9.30 è prevista l’uscita in mare delle barche e alle 10 la partenza della regata. A fine regata nella piazzetta del Porto ci sarà il tradizionale brindisi per gli auguri di Natale. Non resta che sperare in una bella giornata con il vento in poppa. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 31 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 TRICARICO [email protected] MIGLIONICO In mattinata le mountain bike hanno riempito i vicoli della città Invasione pacifica su due ruote Domenica avventurosa per un gruppo di bikers al lago di San Giuliano MIGLIONICO - E’ stata una invasione. Una domenica di “due ruote”, per la cittadina del Malconsiglio che, sul dipanar del nuovo giorno, ha visto fra vicoli, vicoletti e strade strette una simpatica e rumorosa invasione di biciclette. Un maxi raduno di mountain bikers ha portato a Miglionico ciclisti pugliesi e lucani. “Discovery nature in Mountain bike”, lo striscione che campeggiava sulle loro bici. Ciclisti vestiti di tutto punto con tute sgargianti, stanchi ma festanti, erano tutti ad ammirare la cittadina un po’ assopita ed il suo castello in una sosta ristoratrice. Dopo il primo maxi-raduno di bikers organizzato dall’Asd Maximabike Mtb di Casamassima (Ba), in collaborazione con altri gruppi pugliesi e lucani, tenutosi qualche settimana fa fra le radure della foresta Mercadante fra Cassano ed Altamura, si è voluto ripetere l’esperienza addentrandosi nel territorio lucano. Meta prescelta, il Lago di San Giuliano con escursione e proiezione verso l’abitato di Miglionico attraverso sentieri, mulattiere e strade di campagna a risalire la collina in un paesaggio suggestivo. Ad organizzare il bikers tour, hanno provveduto gli amici del “Gruppo Ciclistico Santermano”, coordinati dal presidente Erasmo Perniola, in collaborazione con il Team Murgia Bike sempre di Santeramo in Colle, coordinato dal presidente Piero Bongallino, che si è avvalso della collaborazione del santermano di origini miglionichesi, Claudio Centonze, conoscitore di luoghi e percorsi. Ai 2 gruppi si sono aggiunti i ciclisti dell’ASd Sport Bike Lucania coordinati da Franco Festa e quelli dell’Asd Maximabike I ciclisti al castello Mtb, coordinati dal presidente Tommaso Carissimo e da Massimo Carnevale. Una sessantina i bikers partecipanti. Partendo dall’Oasi di San Giuliano, hanno percorso la riva del bacino fino ad arrivare a un sentiero impervio con tratti franati, ricco di fango profondamente scavato dalle piogge recenti, tra la rada vegetazione, fino a raggiungere la vetta della collina e vedere e godere di Miglionico e del suo castello. Una giornata umida e con una leggera foschia, che non ha fermato i motivati bikers che come cavallette in sella alle loro biciclette, hanno affrontato la lunga ed impervia salita che ha raggiunto una pendenza del 22%. «Solo alcuni hanno deciso di scendere, in alcuni tratti –precisava Erasmo Perniola- per la difficoltà di tenere la ruota anteriore a terra!». Il bancario di professione e amante delle due ruote per hobby, Claudio Centonze aggiungeva: «Mentre il fango schizza, a contatto con la natura, l’adrenalina sale ed il divertimento aumenta. La fatica svanisce miracolosamente, e quando il panorama si presenta tra le fresche alture, riempie gli occhi e il cuore». Il passaggio di tante biciclette con atleti variopinti ha dato un tocco di colore e calore al paese, suscitando sguardi attoniti per la “follia” di questi uomini in giro in bici a sfidare la pioggia ed il freddo per percorrere spensierati con le loro Mtb infangate sentieri e strade sterrate. Antonio Centonze Il turismo di qualità passa anche dalla passione per la bici © RIPRODUZIONE RISERVATA I bikers pugliesi che hanno invaso Miglionico L’associazion irsinese “Intercultura” è partner del progetto “Promo(s)si”, a battesimo la rete per la mobilità studentesca IRSINA - Si chiama “Promo(s)si”, Progetti di MObilità Studentesca (S) Internazionale”, la rete della Regione Basilicata che si costituisce oggi, con l’intento di promuovere e condividere interventi, strumenti e risorse a sostegno della mobilità internazionale dei giovani lucani. Alle ore 10.30, presso l’aula magna dell’I.i.s. “F.S. Nitti” di Potenza, scuola capofila della Rete, verrà siglato il protocollo d’intesa con il quale si darà corso all’accordo. È nota l’attenzione che le Istituzioni italiane ed europee pongono all’educazione interculturale e alla mobilità studentesca come opportunità per favorire la crescita culturale e civile di tutti i cittadini; grande, poi, è la volontà, già espressa dal Miur, e definita nella Cm del 10 Aprile 2013, che le esperienze di mobilità diventino sempre più parte integrante dei percorsi di formazione/istruzione. In tal senso, quindi, opererà la Rete Promos(s)i, che metterà a sistema materiali, buone pratiche e mezzi al fine di sviluppare modelli condivisi per il ri-allineamento delle conoscenze e delle competenze degli studenti partecipanti ai programmi di mobilità individuale con quelle dei loro compagni. A far parte della rete sarà un gruppo di scuole secondarie di secondo grado della Basilicata i cui dirigenti, e i relativi collegi dei docenti, vorranno consociarsi al fine di offrire progetti di mobilità studentesca internazionale di qualità e percorsi di formazione per diri- genti scolastici e docenti, finalizzati alla promozione di una didattica innovativa che valorizzi le competenze interculturali, formali, non formali ed informali, che si sviluppano tramite lo studio e la formazione dei giovani all’estero. L’associazione “Intercultura” di Irsina, sosterrà e collaborerà attivamente con la Rete attraverso i suoi volontari, le ricerche e gli studi condotti dalla Fondazione e dall’Osservatorio nazionale sull’Internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca; madrina dell’evento sarà, allora, Flaminia Bizzarri,responsabile Relazioni con le Istituzioni educative. Studenti in sciopero per i trasporti scolastici a Irsina ALIANO Oggi l’inaugurazione della mostra promossa dal Museo internazionale Presepi artistici a Palazzo De Leo ALIANO - Anche quest’anno, in occasione del Natale, per iniziativa del Mig (Museo Internazionale della Grafica), della biblioteca comunale “Alessandro Appella”- “Atelier Guido Strazza”, del Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” e della Pro loco di Castronuovo Sant’Andrea, si ripete il consueto appuntamento con i "Presepi d'artista", che dal 1995 si muove da Trieste a Palermo e vede l’esposizione, in antichi e suggestivi Il presepe di Pirozzi spazi allestiti per l’occasione, di alcuni dei ventiquattro presepi realizzati, su invito dello storico dell'arte Giuseppe Appella, da artisti contemporanei. Novità dell’edizione 2014 è l’ingresso nel prestigioso circuito nazionale, che per la Basilicata annovera già Castronuovo Sant’Andrea e Matera, di Aliano, Teana e Roccanova. Oggi alle ore 18, a Palazzo De Leo di Aliano, grazie alla disponibilità del Parco letterario “Carlo Levi”, sarà inaugurata, contemporaneamente al presepe di Franco Artese nella Chiesa di San Luigi Gonzaga, il Presepe Dono di Giuseppe Pirozzi. Trentasei formelle, tutte di cm 33x33, dispiegate sul tondo simile a una volta celeste rovesciata, con al centro, librate verso l’alto, le braccia aperte del Bambino, il volto estatico della Madonna e quello adorante di Giuseppe, apparecchiano doni, simboli, perle di saggezza, annunci, preghiere, inviti: Non temete, oggi nella città è nato il vostro Salvatore. Quattro cartigli come attributo degli evangelisti, tre uccellini che becchettano, quasi si apprestassero a saltare nelle mani del Bambino o dovessero essere tenuti per una funicella, una stella caduta dalla corona della Madonna per indicare la via verso Betlemme, una pagnotta che restituisce il corpo del pargoletto sprofondato nella culla e il sacrificio che verrà. Per informazioni e visite al presepe, contattare il numero 349 7576705 (Antonio Colaiacovo). RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 12 dicembre 2014 [email protected] 32 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 BERNALDA [email protected] In campo bambini, studenti e giovani sposi per aiutare chi vive nel disagio Solidarietà senza frontiere Grande successo per la Colletta alimentare nei supermercati jonici POLICORO - Due giovani sposi sono passati dal supermercato “Maxi Futura” di Policoro semplicemente per fare la spesa. Pochi minuti dopo, senza aver programmato nulla, indossavano anche loro la pettorina gialla dei volontari del Banco alimentare. A pochi chilometri da lì, all’Interspar del Centro commerciale “Heraclea”, decine di studenti dell’Istituto professionale “Heraclea”, accompagnati dall’insegnante Daniela Gentile, indossavano la stessa pettorina gialla. Uno di loro ha trascorso così la mattinata del suo 18esimo compleanno. Sarà difficile dimenticarlo: la festa fatta in serata sarà simile a quella di tanti amici, la mattinata invece è stata unica. Ancora poco più a Sud, a Nova Siri, al Supermercato “Simply” di Antonio Chiaromonte, sembrava di assistere a una festa per bambini. Tutti gioiosi e tutti, rigorosamente, in pettorina gialla. Pettorine gialle anche in collina, a Rotondella, a Senise e nella calabra Rocca Imperiale (Cs). E quest’anno, assieme agli storici volontari, c’erano anche le socie del Club Inner Wheel Policoro- Heraclea (Distretto 210), con la presidente Rossella Chiaromonte in prima linea, assieme ad altre volontarie. La loro presenza è rientrata nell’ambito della “partnership sociale” tra i Rotary Club (l’Inner Wheel ne è l’espressione femminile) di tutta Italia e la Giornata nazionale della Colletta alimentare. Solidarietà dilatata, dunque. I volontari hanno ricevuto tanto dalla generosità di centinaia di clienti dei supermercati che hanno scelto di donare prodotti non deperibili per i tanti poveri (si stimano in circa 6 milioni) di tutta Italia. Questi i dati della raccolta nei supermercati dei diversi Comuni del comprensorio: a Policoro sono stati raccolti 1.700 kg, a Nova Siri 1.250, a Rocca Imperiale 900, a Senise 600, a Rotondella 450. Guai a dimenticare lo slogan della Fondazione Banco Alimentare: “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”. Ovvero condividere il bisogno, per il Banco Alimentare, è un mezzo, non un fine. Pino Suriano Immagini dalla Colletta alimentare Il sindaco di Tursi, Labriola, si rivolge di nuovo a Berlinguer Torna a preoccupare la chiusura della discarica di Pomarico TURSI - La chiusura della discarica di Pomarico continua a preoccupare. L’esaurimento della discarica pomaricana sita in “Manferrara Sottana”, che per anni ha garantito tranquillità di smaltimento per gli rsu anche di diversi comuni della provincia. Tanto che il sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola, il 18 novembre e qualche giorno fa ha scritto, pure in qualità di rappresentante del Comune capofila dell’Area programma Metapontino-Collina materana, all’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer, come per conoscenza al presidente della Provincia, De Giacomo, e a tutti i suoi colleghi della zona (sindaco di Pomarico compreso). L’atto del primo cittadino tursitano prende le mosse dalle missive inviate invece da Massimo Marsicano, della società “Progente srl” (ditta di gestione della discarica della Manferrara) e destinate ai sindaci di: Miglionico, Grottole, Montalbano Jonico, Valsinni, San Giorgio Lucano, Aliano, Colobraro, Craco, Scanzano Jonico e quindi Tursi; ovvero quei comuni materani conferenti a Pomarico. “(...) Oggetto: discarica La Manferrara Sottana Esaurimento volumetria. (...) si comunica che ogni attività di conferimento rifiuti presso l’impianto di cui in oggetto, sarà sospesa (...) per esaurimento volumetria residuale, salvo nuovi disposizioni impartite dagli enti preposti“, scrive Marsicano. Nuove disposizioni che difficilmente arriveranno, visto che il sindaco di Pomarico, Francesco Man- cini, dal primo momento ha spiegato come per il futuro il sito non deve essere ampliato. Nonostante deliberazioni precedenti in merito, della passata Amministrazione pomaricana. Il dubbio evidenziato da Labriola è in queste parole: “Non appare evidente se la potenziale emergenza ambientale sia scongiurata (...)”. A Pomarico nel frattempo le cose sono cambiate. Si vuole approvare in tempi brevi proprio alla revoca di alcune delibere di giunta dei mesi prima delle elezioni scorse. A partire dalla revoca dell’atto di delibera del progetto di ampliamento che salverebbe subito tutti. Durante l’ultima riunione della massima assise cittadina, intanto, il consigliere con delega all’Ambiente, Antonio Molinari, ha letto la relazione titolata proprio “Verso Rifiuti Zero”. Nunzio Festa BERNALDA L’evento della parrocchia in piazza Pettolata di Natale dedicata agli operai in protesta BERNALDA – La pettolata di Natale nel segno della vicinanza ai lavoratori in mobilità, organizzati nel presidio permanente presso il municipio di Bernalda, e a sostegno di tutti coloro che lottano per la salvaguardia della salute e del territorio. Questo il tema che ha accompagnato il classico evento natalizio, organizzato dalla parrocchia Mater Ecclesiae. Con la partecipazione delle parrocchie Mater Ecclesiae e San Bernardino da Siena di Bernalda, le quali si sono strette attorno agli oltre cento ex lavoratori bernaldesi, che da oltre tre mesi si trovano in presidio e al tema caldo della la salvaguardia della salute e del territorio lucano. Quindi scenario della pettolata è stata piazza Plebiscito. Oltre alla de- gustazione delle classiche pettole anche la musica targata Castaways. A dare il loro contributo alla parte logistica anche gli ex lavoratori che di fatto durante la mattina di domenica hanno messo sù gli stand, che poi hanno ospitato i volontari delle due parrocchie che hanno preparato oltre cento chili di pettole. Al termine della serata, che è stata allietata dalla voce e dalla musica del gruppo bernaldese Castaways, è stato il messaggio del parroco bernaldese Don Pasquale, che ha sottolineato del perché si è scelto come location piazza Plebiscito ringraziando poi al termine tutti quanti hanno contribuito alla riuscita dell’evento e tutti quanti hanno partecipato a questa edizione. Per l’occasione abbiamo parlato anche con Vicinanza a chi soffre per il lavoro Nino Paradiso, uno dei tanti lavoratori che da oltre tre mesi si trova sotto il gazebo posto dinanzi al municipio bernaldese. Paradiso ancora una volta ha sottolineato lo sconforto ma anche la speranza per il futuro; un futuro ha sottolineato Paradiso che impegni tut- Le mitiche pettole te le forze politiche e sindacali più. Lo chiediamo alle forze poaffinchè si trovi una situazione litiche e sindacali in quanto la situazione che stiamo vivendo, dignitosa a tale problema. «Ringraziamo –ha detto an- non solo noi di Bernalda, va olcora Paradiso– dell’impegno di tre qualsiasi realtà. Oggi ci troquanti ci fanno arrivare il loro viamo ad essere considerati comessaggio di vicinanza per la me ultimi o ancora peggio come nostra situazione. Ringrazia- persone che cercano mantenimo anche per tali forme di sup- menti; ebbene noi non chiediaporto, come la pettolata di Nata- mo di essere mantenuti, bensì le, ringraziamo le parrocchie di lavorare e di essere elemento bernaldesi i parroci e i volontari di crescita del territorio». per il loro calore, ed allo stesso Fabio Sirago tempo chiediamo che si faccia di © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA BREVI METAPONTO Giornata dell’Alsia L’ALSIA, in collaborazione con Unità di Ricerca per i Sistemi Colturali degli Ambienti Caldo-Aridi del Cra (Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura), organizza per oggi dalle ore 9.30, una giornata dimostrativa dal tema: “Inerbimenti e Tecniche Agronomiche di adattamento ad eventi climatici estremi”. Direttamente sul campo, gestito con metodiche di agricoltura biologica, saranno illustrate attrezzature e tecniche in grado di incrementare la “biodiversità funzionale” e prevenire o mitigare i danni di eventi climatici estremi (piogge intense o “bombe d’acqua”... come si definiscono adesso). Apposite sistemazioni del terreno, semine di determinate essenze da sovescio e l’uso di un semplice attrezzo (“roller climper” o “rullo schiaccia-erba”) per l’allettamento del sovescio e per la contemporanea preparazione al trapianto di colture ortive, possono ridurre i costi, minimizzare i danni e migliorare la qualità e la redditività complessiva delle colture. E' anche l'occasione per un incontro "propedeutico" a un progetto di ricerca e sperimentazione. RASSEGNASTAMPA II I BASILICATA PRIMO PIANO INCHIESTA UNDERBOSS UN PRESTITO DAGLI «STATES» Venerdì 12 dicembre 2014 ARRIVANO I GAMBINO Esponenti del clan Gambino di New York a Ferrandina per recuperare da un vecchio debitore un milione di euro MINACCE CON «PIZZINO 2.0» Uno degli indagati ha invitato l’imprenditore «a controllare su Google» il nome dell’uomo a cui avrebbe dovuto restituire i soldi Vecchio debito smuove la mafia Usa La Procura antimafia di Potenza scopre un intrigo italo-americano: otto arresti FABIO AMENDOLARA l Ci sono Ciccio l’americano della potente famiglia mafiosa dei Gambino, l’italo-americano John Grillo da Ferrandina, Raffaele Valente di Benevento ma detenuto a New York e il trapanese d’origini con casa a Brooklyn Francesco Palmeri. E poi ci sono Salvatore Farina di Castellammare del Golfo in provincia di Trapani, Carlo Brillante e Daniele Cavoto di Montefalcone di Benevento e Francesco Vonella da Girifalco (Catanzaro). Potrebbero sembrare i nomi dei protagonisti di una sceneggiatura sulla mafia italo-americana. E invece sono gli arrestati dell’in- chiesta «Underboss» coordinata dalla Procura antimafia di Potenza e condotta da Fbi e polizia di Stato. Al centro dell’intrigo c’è un milione di euro, in rate da centomila al mese, per «saldare» un debito di 120 milioni di lire contratto con la cupola statunitense negli anni Ottanta. Restituendo quei soldi «non avrai più problemi» e «noi ti aiuteremo per qualsiasi esigenza» grazie anche anche ad «appoggi politici». Ma Lorenzo Marsilio (66 anni), di Ferrandina, all’epoca in difficoltà e oggi imprenditore di successo nel settore della manutenzione elettrica di grandi impianti industriali, ha deciso di riferire tutto alla polizia. Palmieri («Ciccio l’americano»), Grillo e Farina sarebbero i «latori» di «imbasciate» dall’America, recapitate non solo a voce, ma anche attraverso cartoline e messaggi anonimi: «Dopo i vari tentativi – è scritto in una lettera scritta a mano e lasciata alla casella postale della Sud Elettra nel 2013 - andati a vuoto le chiediamo di mettersi in contatto con il nostro incaricato riguardo al contenzioso che si protrae da quasi 30 anni, non ci faccia più aspettare». «Ciccio l’americano» parla a nome dei Gambino di New York, ma per convincere l’imprenditore lucano a onorare il suo debito, gli ricorda anche chi è l’altro referente: «Cerca su Google Salvatore Farina» e «vedi con chi hai a che fare». Un «pizzino 2.0» per far tremare il debitore. Per gli investigatori Farina sarebbe legato al boss Cesare Bonventre, capo dell’altra storica famiglia della mafia newyorkese, i Bonanno: l’invito era chiaro, e puntava a far «scoprire» all’imprenditore che Farina era, con il padre, uno dei componenti del gruppo di fuoco che nel 1983 uccise il pm Ciaccio Montalto. Tutti poi furono assolti, ma la poco velata minaccia nelle intenzioni di «Ciccio l’americano» sarebbe bastata ad ammorbidire l’imprenditore. Così non è stato. E Marsilio li ha denunciati. «S’offendono se vengono presi in giro» L’OPERAZIONE ARRESTI Nel corso della conferenza stampa di ieri in Procura con il procuratore Gay e il pm Laura Triassi gli investigatori dello Sco e della Squadra mobile di Matera hanno illustrato i dettagli di «Underboss» [foto Tony Vece] l «Sono cattivi quelli dell’America» e «si offendono se vengono presi in giro»: «loro» sono le famiglie americane dei Gambino, Colombo, Lucchese, Bonanno e Genovese, ovvero «la commissione» che Francesco Palmeri - detto «Ciccio l’americano» ed emissario, secondo la Procura di Potenza, della cupola di New York - cita per definire i contorni di pericolosità della vicenda all’imprenditore lucano Marsilio. Dall’inchiesta - ha spiegato ieri il procuratore di Potenza Luigi Gay emerge che gli «inviati» della criminalità newyorkese hanno usato diversi tipi di intimidazioni per costringere l’imprenditore a pagare, facendo leva soprattutto sul livello di «interesse» che la vicenda ha avuto nella «commissione»: alle minacce di Palmeri si sono aggiunte quelle di John Grillo, altro personaggio chiave, che spiega a Marsilio la «necessità di parlare» con «loro» dello stato del debito «perchè devo chiarire con questi qua, perchè non voglio che» la vicenda arrivi «alla cupola, in commissione, che quelli... poi partono le persone e [f. a.] come li vai a fermare più». La soffiata dei detective Fbi alla polizia «Un uomo dei Gambino verrà in Italia» Fu Palmeri ad atterrare a Fiumicino e a raggiungere l’imprenditore di Ferrandina nella sua azienda l La segnalazione fornita da una fonte confidenziale alle autorità americane indicava che Palmeri sarebbe arrivato in Italia nel mese di ottobre del 2013. Qui avrebbe dovuto riscuotere una somma di denaro relativa a un vecchio debito vantato dai fratelli Joe e John Gambino, da Cesare Bonventre, capo dell’altra storica famiglia della mafia newyorkese, i Bonanno, e da Roberto Pannunzi, broker internazionale della cocaina, arrestato l’anno scorso. Quest’ultimo è ritenuto - co- me hanno spiegato gli investigatori ieri mattina nel corso di una conferenza stampa in Procura a Potenza - uno dei più importanti trafficanti di droga al mondo, uno dei pochi ad avere contatti diretti con i cartelli sudamericani. Le indagini svolte dagli uomini dello Sco e della squadra mobile di Matera, attraverso pedinamenti, intercettazioni e rivisitazione di elementi raccolti in altre indagini, hanno consentito di arrivare a ricostruire l’intero tentativo di estorsione. Marsilio, nel 2013, ha presentato una denuncia, raccontando di aver ricevuto degli avvertimenti e delle minacce. Ed è stato proprio Palmeri, sotto falso nome, a presentarsi nella sede dell’azienda dell’imprenditore per portare il «messaggio degli amici americani». Giovanni Grillo, secondo gli investigatori è l’uomo di congiunzione tra le famiglie mafiose americane e l’imprenditore. È lui che a New York incontra Palmieri ed è lui che ha contatti sia con alcuni esponenti siciliani sia con i parenti di Pannunzi. Salvatore Farina, PROCURATORE Luigi Gay invece, è l’uomo che già nel 2012 – dunque prima dell’arrivo di Palmieri in Italia – si presenta a Matera per chiedere a Marsilio il pagamento di un milione. Farina è figlio del boss Ambrogio Farina legato a sua volta al boss Cesare Bonventre. Per far capire all’imprenditore che quei soldi dovevano essere restituiti, sono state inviate anche delle cartoline dagli Stati Uniti, con dei messaggi molto chiari: «I tuoi amici, i quali tu conosci benissimo, ti vogliono vedere». SEGNALATO L’arrivo in Italia di Francesco Palmeri è stato segnalato dai detective dell’Fbi [foto Tony Vece] . RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I III Venerdì 12 dicembre 2014 «TOTALGATE» CORRUZIONE E TURBATIVA D’ASTA I giudici della Corte d’appello di Potenza hanno ritenuto il parlamentare del Pd colpevole dei reati di corruzione e turbativa d’asta PETROLIO E MAZZETTE ASSOLTO IN PRIMO GRADO In primo grado il senatore aveva scelto il giudizio con rito abbreviato, incassando dal Gup un’assoluzione con formula piena Sorpresa in Corte d’appello Margiotta condannato La pena: un anno e sei mesi di carcere e interdizione dai pubblici uffici CONDANNA Il parlamentare del Pd Salvatore Margiotta [foto Tony Vece] . Mannaia giudiziaria sulla famiglia Solo un mese fa condannata la moglie per peculato e rivelazione di segreto È passato appena un mese dalla condanna di Luisa Fasano, vicequestore aggiunto della polizia di Stato, ex capo della Squadra mobile di Potenza. La mannaia giudiziaria è caduta sulla famiglia Margiotta per due volte a distanza di pochissimo tempo. Telefonate con il cellulare dell’ufficio per poche decine di euro e una notizia sull’identificazione di un giornalista indagato per diffamazione data a telefono a un ami- POLIZIOTTA Fasano co costano al vicequestore aggiunto una condanna a un anno di reclusione per «peculato d’uso» e «rivelazione di segreti d’ufficio». Gli avvocati di Fasano hanno annunciato il ricorso in appello. FABIO AMENDOLARA l Con la neve, tempo rigido e intemperie, quel giorno di dicembre del 2007, Salvatore Margiotta, parlamentare del Pd (oggi anche vicepresidente della Commissione di vigilanza Rai), incontrò Francesco Ferrara - l’imprenditore al centro dell’inchiesta Totalgate (sospettato di aver tentato di corrompere il parlamentare per ottenere l’appalto per la costruzione del Centro oli a Tempa Rossa) - per strada, in via Mazzini a Potenza. Quell’incontro secondo i giudici della Corte d’appello di Potenza - così come documentato dagli investigatori - sarebbe alla base della turbativa d’asta dell’appalto per la costruzione del Centro oli a Tempa Rossa, in provincia di Matera. Ieri mattina, dopo una camera di consiglio durata un paio d’ore, i giudici d’appello hanno ribaltato l’assoluzione di primo grado e condannato Margiotta a un anno e sei mesi di carcere e all’interdizione dai pubblici uffici per la tessa durata (pena sospesa). Gli avvocati di Margiotta, Emilio Nicola Buccico e Leonardo Pace, hanno annunciato che impugneranno la sentenza. Riapertura del dibattimento e nuovi testimoni d’accusa Ecco come si è evoluto il processo a carico del parlamentare l La Procura generale aveva chiesto ai l’attività politica) l’esito di quell’incontro. Ha giudici della Corte d’appello l’accoglimento cercato di spiegarlo proprio Margiotta, ridel ricorso presentato dal pubblico ministero lasciando spontanee dichiarazioni durante Salvatore Colella (ora in servizio alla Procura una delle udienze: «Ferrara aveva difficoltà a di Matera) contro l’assoluzione del senatore incontrare Vito De Filippo, all’epoca prein primo grado. sidente della Regione, e mi chiese di inLa richiesta era di una condanna al minimo tercedere. Io non lo feci, perché all’epoca i della pena. rapporti con De Filippo non erano buoni. Margiotta, accusato di corruzione - secondo Voglio anche precisare - disse Margiotta - che la Procura - per essersi accordato con un ho ricevuto Ferrara per strada perché ero a imprenditore, cena a casa di mio scelse il giudizio padre insieme ad con rito abbreviaaltri parenti e non to. L’interessavolevo invadergli mento del senatol’abitazione con re (all’epoca depupersone sconotato) sui vertici di sciute». Total per l’affidaElena Zippo, mento di un apall’epoca - seconpalto da 28milioni do gli investigatodi euro nell’ambiri - legata sentito del programma mentalmente a di estrazioni di peFerrara, ha poi trolio a Tempa spiegato ai giudici Rossa, secondo la che nella telefonaProcura, sarebbe ta sospetta non si costato 200mila PROCESSO I giudici hanno riaperto il dibattimento in appello parlava di Mareuro. giotta. Fu l’imprenditore Franco Ferrara a far «In quella conversazione - disse la teriferimento ai «200mila euro per Salvatore» stimone - parlammo di soldi che Ferrara durante una telefonata. Quel Salvatore, se- doveva dare a Salvatore. Ma quel Salvatore condo l’accusa, era Margiotta. non è Margiotta. Dovrebbe essere invece un Fu Donato Bochicchio a prendere appun- collega di Ferrara». tamento - per conto di Ferrara - con MarFu proprio Ferrara a chiarire la circogiotta. E lo accompagnò all’incontro. «Ma - ha stanza con Elena Zippo, dopo gli arresti. «Io detto ai giudici in aula durante il processo - spiegò la testimone - neanche lo conoscevo mentre parlavano mi allontanai». Bochicchio Margiotta. L’ho visto per la prima volta a sostiene di non sapere cosa i due si siano Porta a Porta (la trasmissione Rai condotta da detti. E afferma di non aver chiesto né a Bruno Vespa, ndr) dopo gli arresti». Ferrara - al quale era legato da buona amiMa i giudici della Corte d’appello non cizia - né a Margiotta (che conosceva per hanno creduto alle versioni dei testimoni. L’accusa: «Turbativa d’asta e corruzione». I giudici avrebbero dovuto decidere se assolvere o condannare il parlamentare del Pd già un anno fa, ma decisero di ascoltare in aula due telefonate intercettate. Poi hanno disposto l’esame degli interlocutori di quelle conversazioni. Il processo è uno stralcio del «Totalgate» del pm Henry John Woodcock (Margiotta scelse il rito abbreviato e fu assolto, mentre gli altri indagati sono a giudizio in primo grado davanti ai giudici del Tribunale di Potenza). Il deputato - assolto in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare «per non aver commesso il fatto» - aveva scelto il rito abbreviato. Il caso va avanti dal 2008, quando il pm Woodcock chiese gli arresti domiciliari per Margiotta e nell’ambito della stessa inchiesta, ottenne l’arresto in carcere del l’ex amministratore delegato della Total, Lionel Levha, di altri amministratori Total e di alcuni imprenditori. La giunta per le autorizzazioni della Camera dei deputati negò la misura cautelare per il parlamentare. E poco dopo arrivò l’assoluzione. Ieri la sorpresa in appello. Sentenza ribaltata. LA REAZIONE «È un’ingiustizia Mi auto sospendo» l «Oggi ho subìto un’ingiustizia di cui non riesco a farmi una ragione, combatterò, ricorrerò in Cassazione e sono certo che in quella sede farò valere le mie ragioni. Ma nel frattempo, a tutela del mio partito, che amo e per il quale ho sempre lavorato, mi auto sospendo dal Pd e da ogni carica, dal gruppo dei senatori del Pd, nonché da vicepresidente e componente della Commissione di vigilanza Rai». Il senatore Margiotta affida la sua dichiarazione a un comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio. «La Corte d’Appello di Potenza ha ribaltato ben due decisioni della magistratura a me favorevoli, quella del Tribunale del Riesame, che aveva a fine 2008 rilevato la insussistenza di gravi indizi e quella del Tribunale di primo grado, che mi aveva assolto nel 2011 con formula piena per non aver commesso il fatto. Al termine di un lungo processo di appello, nel corso del quale nessuna ulteriore prova a mio carico é emersa e le testimonianze raccolte sono state tutte a mio favore, vengo condannato sulla base di congetture e illazioni. Continuerò a urlare la mia innocenza in tutte le sedi, a contestare la decisione di un Collegio che ha emesso una sentenza contro legge. Mi hanno insegnato conclude il senatore - che le sentenze si rispettano, ma non posso rispettare la palese e pregiudiziale ingiustizia che ho subito, vengo condannato innocente e sento la mia vita sfregiata». RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I V Venerdì 12 dicembre 2014 DOPO IL DISSESTO CALENDARIO Questo pomeriggio si terrà il primo incontro con il centrosinistra, per concludere in poco meno di una settimana AMMINISTRAZIONE COMUNALE IL PD L’appello del presidente del Consiglio regionale Lacorazza, affidato ai social network, è a «non fare pasticci» Nuova Giunta, via alle consultazioni Il sindaco De Luca incontra tutti i gruppi AFRA FANIZZI l Prima del nuovo anno il capoluogo lucano potrebbe avere una nuova giunta. Potrebbe davvero terminare così questo 2014 di passione per il sindaco Dario De Luca che all’indomani della dichiarazione di dissesto, si trova a riorganizzare le fila dell’amministrazione comunale. Le consultazioni con i rappresentanti degli schieramenti politici, perciò, inizieranno proprio questo pomeriggio con il primo incontro con il centrosinistra e in poco meno di una settimana il primo cittadino cercherà di capire che percorso avviare per la rinascita e il rilancio della città, provando ad attivare una collaborazione con tutte le forze politiche presenti in Consiglio. A salire a Palazzo di Città saranno perciò il presidente del Consiglio Comunale Luigi Petrone, il Partito Democratico e ancora tutti i gruppi presenti in Consiglio Comunale: Fratelli d’Italia, Con Cannizzaro Liberiamo la Città, Realtà Italia, Popolari per l’Italia, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Potenza Condivisa, Scelta Civica per l’Italia, I Socialisti, Popolari Uniti, Socialisti&Democrats, Centro Democratico, Insieme si Cambia, Gruppo Misto, Lista Civica per la Città. Ma le consultazioni non sono soltanto quelle che attendono il sindaco e la giunta. Continuano le consultazioni interne ai partiti, primo fra tutti il Partito Democratico che continua a intessere rapporti con tutti gli altri gruppi del centrosinistra e che ha in questo momento l’occasione per dettare le regole alla nuova amministrazione. Un rimpasto, quindi, che va nella direzione delle larghe intese, diventate fondamentali per un sindaco vittima dell’anatra zoppa, come confer- POTENZA CON L’AGENZIA BNL COMUNE Il sindaco De Luca mato anche dalla sentenza del Tar di qualche giorno fa, che, respingendo il ricorso che chiedeva il riconoscimento del premio di maggioranza alle forze politiche collegate al sindaco De Luca, ha marchiato a fuoco la stabilità di questo governo che in aula vede . la maggioranza dei seggi in mano al Pd democratico. E che queste siano ore frenetiche per il Comune di Potenza, lo confermano anche le parole di Piero Lacorazza, presidente del Consiglio regionale, che ha affidato ad un lungo status su Facebook le sue riflessioni sulla vicenda. Per Lacorazza, mentre si decide del destino di Potenza, c’è un doppio registro nell’azione di chi fa politica. Da una parte c’è quella politica pronta ad accaparrarsi poltrone e assessorati, in barba ad un dissesto che dovrebbe porre fine ad ogni spreco economico. Dall’altra, si legge ancora «ci sono i cittadini, che alcuni mesi fa hanno espresso la loro preferenza per il sindaco De Luca, chiedendo una discontinuità che, soprattutto dopo la scelta del dissesto operata dal Consiglio comunale, non può essere semplicisticamente interpretata come un referendum pro o contro Vito Santarsiero». L’appello di Lacorazza, perciò, è a «non fare pasticci». DIBATTITO L’incontro di ieri nel cineteatro Don Bosco di Potenza SCUOLA GLI STUDENTI DEL LICEO SCIENTIFICO IERI AL CINETEATRO DON BOSCO Decennale del Pasolini incontro con De Camillis MESSAGGIO Un invito a confrontarsi a muso duro e a tenere testa alla politica La città dei colori Invasione di palloncini nel segno del reggae Ad ogni angolo di Potenza, dalla Fondovalle dell’Unicef fino a Macchia Romana. La città si è svegliata invasa da palloncini colorati, verdi, gialli e rossi, attaccati ai pali della segnaletica stradale e non solo. «L'iniziativa – ha spiegato Massimo Pesce – mira a promuovere l’evento di domani sera al Cycas di Tito Scalo, La Voce del Reggae. Ma l’idea è quella di colorare la città e di fare una pubblicità alternativa a un evento di grande rilievo senza deturpare nulla, regalando un sorriso ai più grandi e un palloncino ai più piccoli». SOLIDARIETÀ IN QUESTURA POTENZA I palloncini colorati [foto Tony Vece] l Un docufilm interessante e di una trasversalità diffusa in grado di testimoniare la personalità a 360 gradi del grande Pier Paolo Pasolini. Ieri mattina, presso il cineteatro Don Bosco di Potenza, si è svolta la prima giornata di celebrazione del «Decennale» del Liceo Scientifico Pasolini di Potenza. Alla presenza degli studenti, del corpo docente ed amministrativo che hanno affollato ogni settore dell’impianto, è stato proiettato il film documentario dal titolo «Un intellettuale in borgata» del regista cinematografico Enzo De Camillis. Intervenuti al dibattito susseguito al film oltre al dirigente scolastico del «Pasolini» di Potenza e Laurenzana Giovanni Latrofa, anche l’assessore Annalisa Percoco del Comune di Potenza, il professor Angelo Favaro dell’Università Tor Vergata di Roma ed ovviamente il regista De Camillis. Prima della proiezione un saluto agli studenti da parte del presidente del Consiglio Regionale di Basilicata UNIVERSITÀ GIOVANNI ALBINI È IL NUOVO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE Parte oggi La polizia la maratona contribuisce di Telethon ai fondi Ant Sui-Generis si rinnova ecco il nuovo direttivo l Oggi parte la maratona di Telethon: l’agenzia di potenza della Bnl, che da 23 anni affianca la fondazione nella raccolta di fondi per la ricerca, propone le seguenti iniziative: domani alle 10.30 si terrà un convegno dal titolo «Parliamo di malattie genetiche», con Rosaria Abate, dirigente di Pediatria al San Carlo, e Michele Salata, del centro bambin Gesù. Alle 10.30 La banca dei Bambini e Pillole musicali con gli «Ambasciatori lucani». Alle 20.30 al Giubileo di Rifreddo, cena di raccolta fondi organizzata dalla Fondazione e dall’ordine Ingegneri. «Io sto con Telethon», pranzo di beneficenza all’hotel Kiris di Viggiano. Oggi e domani è prevista l’apertura straordinaria degli sportelli bancari. l Giovanni Albini subentra ad Anthony Rimoli alla presidenza dell’associazione culturale Sui-Generis che da oltre dieci anni opera nell’Università di Basilicata. L’organismo, riunitosi nella sua sede, nel Campus universitario di Macchia Romana, nel capoluogo lucano, è composto da 17 membri in rappresentanza dei due poli dell’ateneo lucano a Potenza e Matera. Nel corso della prima riunione il consiglio direttivo, oltre ad Albini, sono stati eletti vice presidente Domenico Nino, segretario Rosario Donato Verrastro e tesoriere Davide Manganiello. «È nostra intenzione – ha sottolineato Albini - dare un nuovo impulso alla vita studentesca dentro e fuori l’ateneo, rinsaldando i rapporti con i due capoluoghi, attraverso una serie di iniziative». Fanno parte del nuovo consiglio direttivo anche: Marialucia Camardelli, Mario Bellini, Agostino Armiento, Giulio Pacella, Amalia Letizia Pascaretta, Oriana Di Giacomo, Antonio Canosa, Renato Ar- l Anche quest’anno la Polizia di Stato della provincia di Potenza ha aderito alla tradizionale raccolta fondi organizzata dall’Ant in occasione delle festività natalizie. Ieri mattina, nella sede della Questura volontari della sede di Potenza della Fondazione, stelle di natale e confezioni di torroncini in cambio di un piccolo contributo. Ad accogliere gli organizzatori il vice questore vicario Dario Sallustio. Il personale dipendente ha risposto entusiasticamente all’iniziativa contribuendo così al finanziamento dell’assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e i progetti di prevenzione oncologica portati avanti dalla Fondazione. Pietro Lacorazza e del dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Nicola Caputo. «Pasolini ha avuto il merito di imporsi con forza in un momento storico molto difficile – sono le parole di Enzo De Camillis – ha avuto la determinazione e la tenacia di perseguire la verità. Io rimprovero alla cultura di oggi e con essa mi riferisco agli intellettuali, agli scrittori, a chi fa teatro o cinema ma anche a chi fa giornalismo di non avere lo stesso coraggio. Manca la forza di confrontarsi a muso duro e di tenere testa alla politica – prosegue il regista di Un intellettuale in borgata – da Pasolini ad oggi in 40 anni in Italia è cambiato poco o nulla. Anche oggi la politica, come dimostra il recentissimo scandalo romano di questi giorni, si dimostra ampiamente impreparata ed inadeguata sul piano valoriale. Manca una cultura che possa tenerla a bada, purtroppo oggi vedo solo una televisione servile che mette in onda ciò che la politica vuole». le altre notizie EMERGENZE AMBIENTALI L’assessore regionale Franconi oggi sopralluogo a Bucaletto n L'associazione di promozione sociale «La nuova cittadella» di Bucaletto, a Potenza, ha organizzato un incontro con l’assessore regionale alla Sanità, Flavia Franconi, che oggi si recherà nel quartiere potentino, alle 11, per una visita/sopralluogo durante la quale verranno sottoposte le problematiche ambientali e lo stato di abbandono/degrado di diverse aree presenti nella cittadella. COMUNE RIUNIONE L’incontro del consiglio direttivo mignacco, Michele Lavella, Rosaria Visconte, Michele Cingolani, Anna di Cosimo, Gianmichele Rapucci. Prima uscita ufficiale della nuova Sui Generis, giovedì 18 dicembre, alle 22.30, a Potenza, al New Mhaè (SS407 Basentana uscita zona industriale di Vaglio Basilicata) per l’evento College in Rouge rivolto agli studenti dell’Unibas, promosso insieme all’associazione 820 Sopra. Servizio mensa scolastica iscrizioni entro lunedì prossimo n la presentazione delle domande di iscrizione alla mensa scolastica per l'anno 2014-2015, già fissata per il 9 dicembre, è prorogata entro le 13.30 di lunedì prossimo, 15 dicembre, utilizzando i modelli già resi disponibili presso le scuole della città, scaricabili al link sulla home page del sito del Comune. Il termine è perentorio: oltre tale data - fa sapere il Municipio non verrà accettata alcuna altra domanda e che agli utenti in ritardo sarà applicata d’ufficio la tariffa massima. RASSEGNASTAMPA VI I POTENZA CITTÀ IL CASO INCHIESTA DELLA PROCURA Venerdì 12 dicembre 2014 OGGI NUOVA ISPEZIONE La Procura ha dato incarico ad alcuni consulenti e alla Guardia di finanza di ricontare il denaro Ammanco da sette milioni Sequestrati i caveau della vigilanza «La Ronda» l Da un controllo della Banca d’Italia sarebbe emerso un ammanco di oltre sette milioni di euro. L’altra sera agenti della polizia di Stato hanno sequestrato a Potenza il caveau dell’Istituto provinciale di vigilanza «La Ronda» in cui sono custoditi temporaneamente milioni e milioni di euro di banche e delle Poste. Il provvedimento è stato eseguito dalla polizia - su disposizione della Procura di Potenza - dopo alcuni accertamenti della Banca d’Italia dai quali sarebbero emerse anche «violazioni agli obblighi di gestione del contante». In particolare sarebbe stato rilevato un rischio legato all’immissione in circolazione di banconote non autentiche per la mancanza di apparecchiature in grado di stabilire l’autenticità delle banconote stesse. I controlli avrebbero anche evidenziato un «grave disordine organizzativo». Nel caveau sono stati trovati circa 29 milioni di euro. Per tagliare i costi - e per evitare i rincari assicurativi che negli ultimi anni sono incrementati anche del 400 per cento - è da tempo che il denaro contante non viene più conservato nelle filiali delle banche. Le mazzette di banconote finiscono tutte nei caveau degli istituti privati di vigilanza, dove, come è capitato in altre regioni d’Italia, può accadere di tutto («gli imprenditori più spregiudicati - emerge da una recente inchiesta del settimanale l’Espresso - da un lato si aggiudicano gli appalti e dall’altro, per rientrare nelle spese, evadono l’Iva, i contributi previdenziali dei dipendenti e le imposte sui redditi. Oppure, in qualche caso, mettono le mani sui soldi depositati»). Stando alla segnalazione della Banca d’Italia - che gli investigatori stanno cercando di riscontrare - le somme registrate nei computer non corrisponderebbero a quelle conservate realmente. Il decreto di sequestro è . VIGILANZA La sede della società «la Ronda» di Potenza [foto Tony Vece] stato notificato ieri mattina al titolare della Ronda, Piergiulio Petrone. I locali sono stati già perquisiti dagli investigatori. Oggi è prevista una nuova perquisizione e un sopralluogo con i consulenti tecnici individuati dalla Procura e gli investigatori di polizia e Guardia di finanza. Da indiscrezioni si apprende che gli investigatori dovranno ricontare il denaro (operazione che materialmente richiede diverso tempo). Ma verranno effettuate anche indagini tecniche e scientifiche per accertare chi aveva accesso ai caveau e quindi al denaro. È presto - secondo gli investigatori - per ipotizzare dove siano finiti quei soldi. Ma un piccolo sindacato del settore, il Savip, da tempo denuncia quello che accade da quando i soldi sono finiti nei «forzieri» degli istituti privati di vigilanza. Il Savip calcola dal 2005 a oggi un totale di 59 milioni 663 mila euro sottratti. E sono solo i casi denunciati: 49 milioni e 800 mila euro soltanto nel 2013, con gli scandali della «Nes» di Treviso (circa 40 milioni) e della «Ipervigile» di Nocera Inferiore in provincia di Salerno (9,8 milioni). Ma altre società starebbero per ammettere buchi nella contabilità. Ora è il turno di Potenza. DOPO L’EVENTO TRA GLI SPETTATORI UN PIZZICO DI DELUSIONE, MA IL CONCERTO HA MESSO TUTTI D’ACCORDO Baglioni canta senza sosta neppure una parola su Mango l Non si è risparmiato. Oltre tre ore di concerto senza break, senza tirare il fiato. I postumi della bronchite gestiti con esperienza e con il supporto dei coristi che nelle estensioni vocali hanno mascherato alla grande qualche piccola defaillance del cantante. Sull’aspetto puramente artistico niente da dire: Claudio Baglioni ha confermato di essere uno dei grandi della musica leggera italiana, miscelando i suoi vecchi successi con le nuove composizioni, sempre mantenendo alta l’attenzione del pubblico grazie anche alla bravura dei suoi musicisti e a un impianto scenico camaleontico, pronto a sorprendere con effetti di luce. Un pizzico di delusione tra gli spettatori di fronte al suo silenzio sulla scomparsa di Mango, anche perché in quelle stesse ore, a Matera, un altro grande artista, Eugenio Finardi, stava dedicando la sua esibizione proprio al collega lucano. In tanti, insomma, si aspettavano da Baglioni qualche parola, un ricordo, magari l’abbozzo di un refrain di un brano del cantautore lagonegrese. Niente. Solo ad inizio concerto la voce fuori campo dello staff ha dedicato un didascalico ricordo a Pino con conseguente applauso e standing ovation. Poi nulla. Anche quando ha cantato «Amore bello», brano che Mango ha inciso in un suo album interpretandolo proprio in duetto con Baglioni, non c’è stato un minimo cenno alla collaborazione. Evidentemente il cantante romano ha voluto evitare di «appesantire» il clima, di intristirlo, ma crediamo che abbia giocato un ruolo anche il suo stato di salute. Ha riservato la sua voce solo per le canzoni e se nelle tappe romane (a casa sua) ha centellinato gli interventi extra-musicali, a Potenza non ha proferito parola. In ogni caso, fanno sapere dal suo entourage, l’artista non ha affatto dimenticato Mango: avrebbe indirizzato alla moglie Laura Valente un videomessaggio e al figlio maggiore Filippo una lettera scritta di suo pugno. Ma torniamo allo spettacolo. Godibile e ben organizzato in un Palabasento che ha dimostrato, dopo Ligabue, di poter «reggere» l’onda d’urto di un grande evento. A trovare il classico pelo nell’uovo c’è chi, tra gli spettatori, non ha digerito i 4 euro da pagare per parcheggiare la propria auto davanti al palazzetto. Ai più è sembrata una tassazione aggiuntiva al costo del biglietto che, oggettivamente, era piuttosto elevato (dai 30 agli 80 euro). EVENTO Alcuni momenti del concerto di Baglioni al Palabasento. Nel pubblico anche i giudici Anna Gloria Piccininni e Tiziana Petrocelli [foto Tony Vece] Grazie alla Gazzetta incontrano il loro idolo nel backstage di Lavangone BACKSTAGE I coniugi D’Andrea con Claudio Baglioni l I sogni si avverano se la dea bendata ci mette lo zampino. Grazie al sorteggio realizzato per gli abbonati on line della Gazzetta del Mezzogiorno, la famiglia D'Andrea ha potuto conoscere Claudio Baglioni in occasione del suo concerto di mercoledì sera al palabasento di contrada Lavangone, a Potenza. Nella foto che pubblichiamo il momento del loro incontro con il cantautore romano che ha deliziato il pubblico con oltre tre ore di concerto, proponendo vecchi e nuovi succes- si. «Ringraziamo - ci scrive Enzo D’Andrea - vivamente tutto lo staff della Gazzetta del Mezzogiorno, augurando buone feste e buon lavoro per l'impegno e la serietà che mettete ogni giorno nel campo dell'informazione sia nazionale che locale». Da parte nostra, siamo felici di aver contribuito a rendere speciale una giornata per i nostri lettori appassionati dell’artista romano. Il concerto di Baglioni è stato un evento che ha richiamato una platea formata da padri, madri e figli grazie a canzoni e testi capaci di abbattere gli steccati delle generazioni. Baglioni non si è risparmiato sul palco, ha stretto mani, ha sorriso, ma non ha concesso autografi, evitando una possibile ressa. In pochi hanno potuto raggiungerlo nel backstage e tra questi proprio la famiglia D’Andrea grazie al nostro concorso. I nostri lettori, visibilmente emozionati, hanno abbracciato il loro idolo immortalando in uno scatto quel momento che resterà impresso nei loro cuori. RASSEGNASTAMPA ATTUALITÀ I VII Venerdì 12 dicembre 2014 LA NOSTRA STORIA TOPONOMASTICA La repubblica partenopea attraverso i nomi delle strade I MOTI NAPOLETANI DEL 1799 l RIONERO IN VULTURE. Nella toponomastica cittadina intorno alla casa natia del martire Michele Granata, troviamo le vie Caracciolo, Cirillo, Pagano, Sanfelice. Francesco Caracciolo, Napoli 18 gennaio 1752 – 30 giugno 1799, fu ammiraglio della flotta italiana in Napoli. Con la restaurazione borbonica fu arrestato il 29 giugno 1799 e condannato a morte per impiccagione. La sentenza fu eseguita il 30 giugno 1799 sulla nave Minerva e il corpo gettato a mare. Domenico Cirillo, nato a Grumo Nevano il 10 aprile 1739 – 29 ottobre 1799, scienziato e patriota, membro del comitato provvisorio nel 1799 della repubblica partenopea e presidente della commissione legislativa. Fu condannato all’impiccagione con sentenza eseguita il 29 ottobre 1799 contemporaneamente al lucano Mario Pagano. Francesco Mario PaganoNato a Brienza l’8 dicembre 1748, morì impiccato il 29 ottobre 1799 sulla piazza del Mercato a Napoli. Fu giurista, filosofo, politico NAPOLI L’obelisco in piazza Mercato a Napoli RIONERO Il monumento a Granata a Rionero in Vulture] . e drammaturgo italiano, soprannominato il Platone di Napoli. Luisa Sanfelice. Maria Luisa Fortunata de Molina era nata a Napoli il 28 febbraio 1764 da genitori di origine spagnola, sposò a diciassette anni il nobile napoletano Andrea Sanfelice. Fu patriota napoletana. Ma poi tradita fu condannata a morte e decapitata l’11 settembre 1800. [d.d.l.] Rionero non dimentica La poesia dedicata il sacrificio di Michele Granata dal nipote VERSI IN VERNACOLO Oggi ricorre il 215esimo anniversario della morte del monaco-patriota DONATO DI LUCCHIO l RIONERO IN VULTURE. La città natia non ha dimenticato, in tempi e modi diversi, la figura e l’importanza storico-culturale di Michele Granata alias Padre Francesco Saverio da Rionero, martire della repubblica partenopea impiccato il 12 dicembre 1799. Il Granata, rionerese dei Carmelitani Calzi, era nato nella città fortunatiana il 25 novembre 1748. Di lui si occupò per primo, l’Apostolo del Mezzogiorno Giustino Fortunato che curò, ricorrendo la Festa dello Statuto del 1881, il testo e l’apposizione di una lapide marmorea sulla facciata esterna della casa natia del Granata che ancora oggi sorge in via Umberto I, n. 75. Presumibilmente agli inizi del secolo XX, l’amministrazione comunale rionerese gli intitolò una strada oggi compresa fra via Roma e via Fiera. Ancora una iniziativa di tutta la cittadina ma fortemente voluta, fra gli altri, dal giovane docente professore Enzo Cervellino, avvenne nel 1945. A Rionero in Vulture, infatti, la prima ORIGINI La casa natale e Rionero in Vulture RITRATTO Una immagine del monaco scuola media, istituita nel 1945 fu intitolata proprio al nostro Patriota. In occasione del ventennale di tale istituzione, domenica 6 giugno 1965, in via Roma, nel larghetto oggi denominato Largo Enzo Cervellino, è stato inaugurato un monumento col contributo di un comitato d’onore formato da: On. ancora una volta nel trentennale di fondazione della scuola media con una particolare manifestazione basata su la rappresentazione teatrale degli alunni del tempo, recite di poesie specifiche e rapsodie di canti popolari delle regioni d’Italia, con conferenze e mostre didattiche. Emilio Colombo, Mons. Domenico Petroni, Ubaldo Bella, Luigi Fabiani, Alessandro Sacchetti, Raffaele Ciasca, Vincenzo Verrastro, Mons. Alfredo Caselle, Donato Martiello sindaco, Antonio Caggiano e Giuseppe Catenacci modellatore del busto. La figura di Granata è stata ricordata RIONERO ENTRÒ NELL’ORDINE DEI CARMELITANI CALZI ASSUMENDO IL NOME DI PADRE FRANCESCO SAVERIO DA RIONERO Insegnò matematica e filosofia nel collegio della Nunziatella l RIONERO IN VULTURE. «Il carnefice, addì 12 dicembre 1799, di giovedì, levò dal mondo il dotto, il magnanimo, il pio sacerdote Michele Granata da Rionero; aveva da quindici giorni compiuto 51 anni». È quanto risulta dai registri mortuari della Compagnia dei Bianch. Era l’esecuzione, per impiccagione, della sentenza di condanna che così dettava: «La Giunta di Stato rassegna le sentenze profferite contro i seguenti individui. Il Padre Francesco Saverio Granata, religioso carmelitano inquisito, stato in prigione prima della ribellione, reo di stato per aver radunata gente nell’entrata dei Francesi nella Piazza del Mercato, predicando contro la Monarchia e le Persone Reali, esponendo i vantaggi della democrazia nell’abolizione delle cacce e pesche riservate, gabelle e feudalità, discreditando le operazioni del Re nella vendita degli argenti delle chiese e nell’amministrazione della giustizia, per avere sottoscritto un ricorso con i più decisi repubblicani per la dimissione di alcuni rappresentanti delle cariche, per essere stato iscritto all’elenco della società popolare ed uno di quei che frequentavano la casa del giustiziato don Prodocimo Rotondo, e per avere finalmente sottoscritto con molti altri una carta, che pubblicava la detronizzazione di Sua Maestà da ambedue i regni; è stato condannato a morire sulle forche, precedente dissacrazione con la confisca dei beni, con essersi disposta l’esecuzione della sentenza». Quest’anno è il 215° anniversario dell’impiccagione avvenuta in Napoli il 12 dicembre 1799 in Piazza del Mercato. Michele Granata era nato il 25 novembre 1748, a Rionero in Vulture. La casa dei Granata, si trova oggi nell’antico Rione Morti. Il luogo, nella toponomastica cittadina ricorda la napoletanità e alcuni dei martiri impiccati col Granata, con le vie Luisa Sanfelice, Domenico Cirillo, Francesco Caracciolo, Mario Pagano, Masaniello. Il Nostro, la cui data di nascita è contraddittoria per due giorni, 25 o 27 novembre 1748, era uno dei 7 figli, sei maschi e una femmina, dei coniugi Ciriaco Granata e Maddalena Lauria. Rimasto orfano di padre si trasferì a Napoli dove entrò nell’ordine dei Carmelitani Calzi, assumendo il nome di Padre Francesco Saverio Granata da Rionero in Vulture. Dopo una breve permanenza nel convento di Barile, fu richiamato a Napoli presso il convento del Carmine Maggiore. Intorno al 1778 insegnò Filosofia e Matematica nel collegio militare della Nunziatella. Rimosso dall’insegnamento nel 1787 per le sue idee liberali, fu reintegrato nel 1791 sempre alla Nunziatella. Rettore del convento dei Carmelitani di Montesanto nel 1793, ed arrestato due anni dopo per le sue idee giacobine. Imprigionato nella fortezza di Gaeta, dove trovò fra gli altri il lucano Mario Pagano, e con questi fu liberato nel 1798. Dopo la cacciata di Ferdinando IV, ebbe, al tempo della repubblica partenopea, l’incarico di commissario del cantone di Sannazzaro. Col ritorno di re Ferdinando IV nel giugno 1799, fu arrestato nell’agosto successivo. Dopo 5 mesi, e con sentenza del 5 dicembre [d.d.l.] 1799 saliva sul patibolo. SENTENZA Il documento della sentenza di condanna . Antonio LU MONACO GRANATA di Vincenzo M. Granata* Viàt a idd’! Era n’Omo ri parola; mo nun ngi ni so chiùn ri quèra stàmpa. Era n’Omo ri ciapp’! Sciùt’ a la scòla; èra ri n’àuto tiemp’; avìa la vàmpa; ri la giustìzia miezz’a lu pinzièro; ri lu còre. E picchè? Er’ Om’ ravèro!Era Carmilitàno e Prufissòre Ri lu Cullègio ri la Nunziatèdda; tinìa chiòcca e sàl’, tinìa l’amòre r’Iddìo e ri la gènta puvirèdda. Ricìa a cròce, vì, a cròce era; e tann’ nun g’è Crist’à e banasèra! Lu rrè Burbòne, quìro gran Tirànno facìa taglià ri ccàpe ài cristiàni pi nu sì, pi nu no ri nquann’ inquànno ‘ngalèra ‘ncatinàti cumm’ a ccàni! E, vì, sciglìa i chiù capuzzulùni chi tiniènno ri sètul’ ài rugnùni! E quist iè niènt! Ca pùr a ri Signòre nòbili e grànn’ facìa ammurzà ri ccàpe, e nunn’ avìa piatà a manc’ rilòre cumm’ si fòsre rafaniedd’ o ràpe! Lionòra Pimentèl, la Sanfilìceà E la cusciènza vòsta mo che rìce? Omissis. Nu cuòrn a Firdinann’ e Carulìna; nun si chìeca lu Mònico Granàta; ‘ncor’ àllur re sta morta iè na spìna la pèra càre quann’ iè maturàta. Lu vì, lu vì, Francìsco vài ri struml’ nfìgno chi fàce luu scazzilatruml’!. omissis Lè luèro; ma ri ccose s’hann’ r’aggiustà, ca lu munn’ nun si iè fatt’ ndo nu mument’. Nu poco ri paciènz’, s’hann’ r’aggiustà, ci ànn’ ra pinzà Cuvèrn’ e Parlament’; Umbert’ iè buòn assài, i èri grànn Còre, e pi la Pàtria tèn’ prurènz e amòre. Sìno, si so cummèssi arrùri grann’ rài Ministr’ e rài Galantuomini; ri ccòse chiàno chiàn’ vànno cangiann’à Spram’ a Dio, e facìm’ tutti gli uòmini. Facìm’ lu duvèr’, vìv’ la libirtà! Ca cu lu tiemp’ ngi hàd ra fa scialà! *Vincenzo Maria Granata, pronipote del martire, nacque a Rionero in Vulture il 1° marzo 1828 e vi morì il 23 aprile 1911. Monaco, fra i Riformati, col nome di Antonio che cambiò, a ricordo del prozio in Francesco Saverio. RASSEGNASTAMPA VIII I POTENZA PROVINCIA Venerdì 12 dicembre 2014 POTENZA IL PROGRAMMA DI SOLIDARIETÀ È STATO PORTATO AVANTI NELL’AREA NORD DALL’ASSOCIAZIONE GIGI GHIROTTI Un protocollo per aiutare i malati cronici e terminali Asp e Rotary sostengono l’iniziativa «Offriamogli un bagno caldo» L’ALLARME DI SANITÀ FUTURA Le strutture specialistiche rischiano la chiusura Sono in pericolo circa 600 posti di lavoro LORENZA COLICIGNO l «Chiediamo al Presidente Pittella di fare chiarezza sui motivi di una situazione che porterà alla chiusura delle strutture della specialistica ambulatoriale associate a Sanità Futura (una ventina in totale, circa un terzo di quelle della regione) che erogano prestazioni di diagnostica per immagine, analisi, visite specialistiche cure riabilitative». È quanto ha affermato il Presidente di Sanità futura, Michele Cataldi, nella conferenza stampa di ieri mattina a Potenza, nella quale sono state annunciate azioni di mobilitazione e di protesta nel cosiddetto «Dicembre nero». Nei giorni scorsi l’Associazione aveva chiesto le dimissioni dell’Assessore Flavia Franconi, che, ha affermano Michele Cataldi, accompagnato dai Dirigenti Antonio Mussuto e Teresa Canitano e da una delegazione di titolari di strutture allo stremo «Non ha mai ritenuto di doverci incontrare». Intanto la crisi dell’imprenditoria e nello specifico di quella sanitaria, mette a rischio circa 600 dipendenti, oltre all’indotto. «Ma i più penalizzati – ha detto Cataldi – sono quegli utenti che per una visita diabetologica devono aspettare 447 giorni, per un esame di cardiologia 159 giorni, in ortopedia 95 giorni, che devono, peraltro, fare slalom tra struttura privata e struttura pubblica per le ricette, quando invece sarebbe sufficiente connettere le strutture sanitarie private accreditate con il sistema pubblico per abbattere le liste di attesa. C’è di più. Solo lo 0,25% del totale della produzione sanitaria di Puglia e Campania “intercettata” dalle strutture lucane trasformerebbe l’attuale saldo passivo della Regione Basilicata in un saldo attivo di circa 200 milioni di euro». ALESSANDRO BOCCIA l Anche un bagno caldo può contribuire a rendere più dignitosa la vita dei malati cronici e terminali. Un piccolo beneficio che nel Vulture Melfese, con l’ausilio di un apposito macchinario, i volontari già da tempo riescono a portare nelle case dei pazienti allettati e che presto sarà attivato in tutta la provincia di Potenza. Merito dell’accordo, siglato ieri mattina nel capoluogo di regione tra l’Azienda Sanitaria del Potentino, l’associazione Onlus «Gigi Ghirotti» ed i presidenti dei Rotary club di Melfi, Potenza, Potenza Ovest e Venosa, finalizzato all’ estensione dell’iniziativa «Offriamogli un bagno caldo», portata avanti dall’associazione di volontariato. Una preziosa sinergia tra pubblico, privato e mondo del volontariato che consentirà ai pazienti, segnalati dall’unità operativa di cure domiciliari e palliative, di ricevere a domicilio, nel proprio letto, un bagno caldo. Compito dell’Asp sarà quello di assicurare i mezzi di trasporto e la logistica necessaria alla realizzazione del progetto servendosi della propria rete di operatori in cure domiciliari che indicheranno i malati idonei a ricevere i bagni. L’associazione «Gigi Ghirotti» eseguirà materialmente i bagni con i propri volontari, mentre i Rotary finanzieranno le spese di trasporto, quelle per l’acquisto di materiale monouso, e quelle per il rimborso delle spese di eventuali risorse umane utilizzate, di formazione e di promozione dell’iniziativa. «Questo protocollo - ha evidenziato Mario Marra, direttore generale dell’Asp- rappresenta un importante momento di collaborazione e sinergia tra il pubblico, il privato ed il mondo del volontariato finalizzata a rendere migliore la qualità della vita di pazienti che purtroppo non possono guarire. Garantire il piacere di un bagno caldo è un diritto imprescindibile e, come tale, da garantire a tutti, anche a quelli che non possono più alzarsi dal proprio letto. L’Asp persegue da sempre un programma di miglioramento dei servizi attraverso il potenziamento delle cure domiciliari e palliative perché la vita del paziente e della famiglia sia sempre più dignitosa». POTENZA DAL PRECARIATO ASSOLUTO AL POSTO FISSO E BEN REMUNERATO AL FATIMA COLLEGE OF HEALTH SCIENCE Un infermiere lucano in Arabia La storia di Antonio Bonacaro emigrato ad Abu Dhabi per poter lavorare LUCIA DE GREGORIO l Un lavoro negli Emirati Arabi, in una realtà così diversa da quella italiana. Chissà se con la crisi che morde sarebbero in tanti ad accettare un lavoro sicuro oltre oceano e oltre ogni conformismo europeo. Di sicuro non ha avuto remore Antonio Bonacaro, 41 anni, di Potenza, emigrato da oltre un anno in un Paese così diverso, dove stili di vita ed abitudini sono così differenti da quelle nostrane. Eppure, dopo qualche riflessione e qualche comprensibile tentennamento, Bonacaro ha accettato la proposta araba ed è volato ad Abu Dhabi, presso il Fatima College of Health Science a svolgere il mestiere per cui ha studiato e si è a lungo perfezionato: quello di infermiere. Ennesimo caso, dunque, di emigrazione di cervelli. Ennesimo impoverimento, perciò, per il nostro Paese e la Basilicata, in particolare. La gavetta è stata lunga: tredici anni dedicati all’Italia come infermiere di emergenza, fino all’ultimo lavoro svolto nel capoluogo di regione, presso la centrale operativa del 118. Poi la svolta: la laurea in scienze infermieristiche e nel 2010 il dottorato di ricerca. Dopo un brillante percorso, tuttavia, non c’erano all’orizzonte prospettive concrete: ancora qual- che docenza a contratto e poi nulla che assomigliasse ad un contratto a tempo indeterminato. A quel punto la proposta giunta dagli Emirati Arabi non appare più tanto assurda e Bonacaro accetta. Attualmente insegna nella facoltà di scienze della salute, dipartimento infermieristico. Dopo un iniziale periodo di prova, il contratto è divenuto finalmente a tempo indeterminato. Quanto ai gua- dagni, non c’è di che rimpiangere la terra natia: rispetto all’Italia si percepisce più del doppio. Per tacere delle innumerevoli facilitazioni, quali il rimborso delle spese sanitarie o quelle per l’affitto dell’abitazione. Insomma, se non fosse per l’attaccamento alle proprie radici, a volte, tutto porterebbe a tagliare i ponti con un Paese, che sembra non saper apprezzare le proprie risorse. INFERMIERE Antonio Bonacaro SOLIDARIETÀ Lo speciale macchinario POTENZA ALTRI RICONOSCIMENTI PER LA GHIROTTI La Camera di Commercio incentiva la solidarietà L’iniziativa ha vinto il premio P. Garaguso l L’Associazione «Gigi Ghirotti Basilicata Onlus», che ha come mission il sostegno ai malati terminali e cronici nell’area Nord della provincia di Potenza, è la vincitrice della sesta edizione del Bando di concorso «Pasquale Garaguso», ideato dalla Camera di Commercio potentina per premiare la migliore idea di solidarietà sociale sviluppata sul territorio. All’iniziativa, nata in memoria del consigliere camerale che a lungo è stato protagonista appassionato nel mondo non profit, hanno risposto dieci Associazioni: La Luna al guinzaglio, Associazione «Zia Lisa», Cooperativa «Betania», Casa di riposo «Virgo Carmeli», Cooperativa «Nasce un sorriso», Associazione «Dopo di noi», Soc. Coop. «Effe», Fondazione «Rosangela D’Ambrosio», Associazione «In & Out», Associazione «Gigi Ghirotti». E proprio quest’ultima è stata premiata grazie al progetto «Offriamo un Bagno Caldo», attraverso cui offre un servizio che consiste in un bagno completo a domicilio per persone allettate e non auto-sufficienti. «Un’equipe formata da tre volontari – spiegano dall’Associazione PREMIAZIONE La cerimonia si reca a casa dei pazienti segnalati dalla ASP e dall’Unità di Cure Palliative con un dispositivo (bedshower system) composto da due serbatoi: nel primo viene caricata l’acqua pulita da riscaldare; nel secondo confluisce l’acqua di scarico, il tutto montato nel letto dell’ammalato». «Il tema della non autosufficienza è di grande attualità e non sempre le Istituzioni riescono a intervenire con efficacia, soprattutto in tempi di riduzione dei servizi a causa dei costi – dichiara il presidente dell’Ente camerale, Pasquale Lamorte –. L’Associazione premiata ha dimostrato nel tempo di poter essere di ausilio all’Ente pubblico». Attraverso il Premio Garaguso, l’Associazione potrà ampliare le prestazioni offerte dall’Associazione, incrementare la disponibilità di attrezzature specifiche per la cura dell’igiene personale di persone allettate. L’Associazione “Gigi Ghirotti Basilicata ONLUS“ nasce nel maggio del 2006, ispirandosi alla figura del giornalista scomparso nel 1974, che in varie trasmissioni televisive Rai approfondì il tema della condizione e dei diritti dei malati, in particolare i meno abbienti. Nel tempo, ha sviluppato una serie di progetti in collaborazione con l’Asp di Potenza ed in particolare con l’Unità di Cure Palliative, ma anche con l’Hospice del Crob di Rionero in Vulture, finalizzati al miglioramento della qualità della vita dei pazienti. Inoltre ha avviato attività di volontariato in assistenza domiciliare, volontariato in hospice. PALAZZO S.G. PROTOCOLLO D’INTESA ROTONDA CERIMONIA A BRUXELLES LAGONEGRO DA SEI A DUE ANNI Valorizzare la storia locale Il Pollino riceve la carta a partire dalle opere di d’Errico del turismo sostenibile l PALAZZO SAN GERVASIO. Un protocollo d’intesa tra Deputazione Lucana di Storia Patria, Comune di Palazzo S. Gervasio ed Ente Morale Pinacoteca e Biblioteca Camillo d’Errico per il recupero, la valorizzazione e la fruibilità di aspetti, momenti e protagonisti caratterizzanti la Carta storica identitaria della comunità di Palazzo S. Gervasio e del suo territorio, dall’antichità all’età contemporanea, a partire dalle figure e dalle opere di Camillo e Vincenzo d’Errico. Si tratterà di attività scientifico-culturali - hanno congiuntamente sottolineato il Presidente della Deputazione Lerra e il Sindaco di Palazzo S. Gervasio Mastro – volte, nel loro insieme, alla più ampia valorizzazione e fruibilità del complessivo patrimonio storico-artistico e culturale di Palazzo S. Gervasio e del suo territorio, nel più generale ambito dell’area Vulture-Alto Bradano, in attivo raccordo con Progettualità d’ambito regionale ed oltre. l Il Pollino sempre più impegnato sul fronbte del turismo sostenibile. Il Presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, ha ricevuto ieri mattina a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, la Carta Europea per il Turismo Sostenibile. «È un ulteriore traguardo ha commentato Pappaterra - ma non un punto d'arrivo. Le 61 azioni che abbiamo pianificato nel Piano della Carta, ci impegnano a sviluppare la processi sostenibili nell'area protetta calabro-lucana e a radicare sempre più il Parco nelle comunità locali. Siamo orgogliosi del risultato raggiunto e ora proseguiamo il cammino intrapreso». Alla cerimonia hanno partecipato anche il direttore del Parco, Annibale Formica e la dott.ssa Marianna Gatto. Ricalcolo della pena per uno spacciatore di hashish l LAGONEGRO. Ricalcolo della pena per uno spacciatore di hashish al quale non erano state concesse le attenuanti. R. C., 42 anni, di Napoli era stato condannato a seri anni di carcere. Dopo la sentenza sulla incostituzionalità della norma Fini Giovanardi, il suo difensore, l’avvocato Anna Maria Cucaro, ha presentato richiesta di revisione. Il giudice dell’esecuzione Salvatore Bloise ha rideterminato la pena in due anni di reclusione (già scontati) con revoca dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. R. C. ha, così, potuto lasciare il carcere. Chi è stato giudicato secondo le norme della ben più severa legge Fini-Giovanardi ed è stato condannato a pene variabili dai sei ai vent'anni senza distinzione alcuna se per spaccio di droghe leggere o pesanti, può vedersi ricalcolata la pena da un minimo di due ad un massimo di sei anni, come prevedeva la [p.perc.] vecchia Jervolino-Vassalli. RASSEGNASTAMPA MATERA CITTÀ I IX Venerdì 12 dicembre 2014 C’È ARIA DI NATALE ALLESTITE LE LUMINARIE SFORZO MAGGIORE L’Amministrazione comunale ha stanziato centomila euro per l’intervento che è stato affidato a quattro associazioni di categoria Selfie con l’ulivo bianco nel segno di Matera 2019 Spiccano le luci bianche e le stelle nelle strade del centro storico EFFETTI NATALIZI Piazza Vittorio Veneto illuminata a festa e con le stelle sull’imponente facciata di Palazzo dell’Annunziata. In alto, l’ulivo simbolo della pace, l’albero stilizzato con luci bianche che il Comune ha fatto posizionare nella piazza [foto Genovese] DONATO MASTRANGELO l È l’ulivo simbolo della pace, posizionato in piazza Vittorio Veneto, l’albero di Natale dei materani. Un’opera stilizzata e addobbata con le luci bianche che richiama la curiosità di passanti e turisti che di buon grado scattano fotografie e si ritraggono in selfie. È il bianco il tema cromatico dominante scelto per adornare a festa le strade del centro. Le cascate di luci degli anni scorsi per l’edizione 2014 hanno invece lasciato il passo ad un effetto decorativo con le stelle bianche alimentate a led che campeggiano sia sulla imponente facciata di Palazzo dell’Annunziata che in via del Corso. L’Amministrazione comunale ha messo in campo un budget di 100 mila euro per la realizzazione dell’intero intervento relativo alle luminarie nel perimetro urbano affidato a Cna, Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato. Nella parte del centro storico l’allestimento è stato materialmente eseguito dalla ditta Mariano di Lecce, mentre nelle restanti strade dalla ditta Saverio Morcinelli. Il progetto delle luminarie che riguarda l’area del centro storico è stato praticamente donato da due professioniste, Paola De Donno e Angela Venezia. Il Comune, rispetto agli anni scorsi, ha profuso uno sforzo maggiore anche per onorare al meglio il riconoscimento della città a Capitale europea della Cultura per il 2019. «L’area di interesse delle luminarie - afferma Leo Montemurro della Cna - è stata ampliata notevolmente, implementando vie che lo scorso anno era erano state comprese, come via don Minzoni o che erano state toccate soltanto marginalmente dalle luci. È il caso, ad esempio di via Nazionale o di via Lucana estesa fino alla sede dell’Amministrazione provinciale». «Le associazioni di categoria afferma Francesco Lisurici, presidente di Confesercenti - hanno supportato con le loro competenze e professionalità nel migliore dei modi il Comune per offrire alla città un ef- fetto decorativo consono al ruolo che la città ricopre come patrimonio Unesco e Capitale europea della Cultura per il 2019». Sarà, dunque, un Natale “Open future” nel UN RICCO PROGRAMMA Nei prossimi giorni verranno illustrati gli eventi. In cantiere concerti, teatro e arte segno del prestigioso titolo continentale che la città dei Sassi ha guadagnato con pieno merito lo scorso ottobre, superando la concorrenza agguerrita di località come Lecce, Siena e Ravenna. Nei prossimi giorni il programma degli eventi natalizi verrà illustrato nei dettagli dagli amministratori. Un programma, condiviso, in molte sue parti con il Comitato Matera 2019 presieduto da Paolo Verri. Molteplici le iniziative per celebrare al meglio la Natività, spaziando dall’arte, al teatro, alla musica, d’intesa con le numerose associazioni radicate sul territorio. Non mancheranno quindi concerti di vario genere musicale, tra cui quelli a tema natalizio delle formazioni polifoniche ma anche attività ludiche come le attività previste all’interno del Musma, il Museo della Scultura Contemporanea con “Enjoy your Christmart”, mentre il giorno 19 al Teatro Duni su iniziativa del Lams si esibirà la Banda nazionale della Polizia di Stato. La ciliegina sulla torta è però, San Silvestro, per salutare il 2014 e dare il benvenuto al 2015. Anche in questo caso, il programma dell’ultimo dell’anno sarà svelato presumibilmente la settimana prossima. le altre notizie NELLA MASSERIA PANTALEONE Il congresso del Psi elegge il segretario cittadino n Convocato dalla federazione provinciale del Psi, si svolgerà oggi il congresso della della sezione “Sandro Pertini” che eleggerà il segretario cittadino. I temi dell’autodeter minazione della città, capitale della cultura europea 2019, ed il ruolo dei socialisti per creare lavoro ed operare per la sostenibilità ambientale, saranno alla base del dibattito dell’assemblea congressuale. I lavori avranno inizio oggi, alle 18, nella Masseria Pantaleone, in contrada Scattolino. La relazione sarà svolta dal coordinatore cittadino, Nicola Andrisani. Dopo gli interventi dei consiglieri comunali Michele Lamacchia e Gianfranco Depalo, si aprirà il dibattito con le conclusioni del segretario provinciale [fi.me.] Sergio Stigliano. I 50 ANNI DI VITA DELL’ISTITUTO Conferenza sullo spazio al Liceo scientifico n Nuovo appuntamento nell’ambito del programma di iniziative messo a punto per celebrare i 50 anni di vita del Liceo scientifico Dante Alighieri. È in programma oggi, dalle 10.15 alle 12.15, nell’aula magna dell’istituto, la terza delle conferenze scientifiche organizzate in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana, sul tema “Lo Spazio e l’Universo... materia oscura ed Energia oscura”, rivolto agli studenti delle terze classi della scuola secondaria di primo grado e agli studenti delle prime classi (primo turno) e delle quinte classi (secondo turno) del Liceo. Relatore Francesco Vespe, dell’Asi. CRIMINALITÀ IERI IL COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA RUPESTRE DOMANI Potenziati servizi contro furti e rapine e soccorsi stradali Visite gratuite nella chiesa di Santa Lucia alle Malve La «città sicura» si organizza per garantire feste tranquille l Entrano nelle case come Babbi Natale, a volte camuffati, ma i regali se li fanno, impossessandosi di soldi e preziosi o svaligiando l’intero appartamento. I ladri sono una costante minaccia per Matera, città tra le più tranquille d’Italia secondo autorevoli rapporti basati sull’indice di reati commessi nei capoluoghi di provincia. Ma naturalmente non saranno gli unici ad essere temuti durante le festività natalizie. Per pianificare le misure da adottare a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e i servizi di viabilità in occasione delle festività natalizie e di fine anno, ieri mattina, a Palazzo del Governo si è tenuta una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto, Luigi Pizzi. In considerazione del prevedibile aumento delle transazioni finanziarie e commerciali e della maggiore circolazione di denaro e di giacenza di liquidità presso istituti di credito, uffici postali, centri commerciali ed altri obiettivi a rischio, sono stati disposti specifici servizi di prevenzione a carattere generale e di controllo del territorio, per scoraggiare l’attuazione di progetti criminosi. Per evitare un incremento dei reati predatori, saranno intensificati i servizi di con- trollo del territorio, in particolare in prossimità dei negozi e dei centri commerciali, prevedendo una maggiore visibilità delle forze di polizia. Saranno potenziati anche i servizi già in atto volti a prevenire i furti nelle abitazioni e nelle aziende agricole. Specifici servizi di prevenzione e contrasto all’abusivismo commerciale e della commercializzazione di prodotti contraffatti, già concordati nella precedente riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 3 dicembre, sono stati predisposti e saranno attuati dalle forze di polizia, dalla Polizia provinciale e dalle Polizie locali in tutti i Comuni della provincia e, in particolare nel capoluogo, in vista del prevedibile incremento di turisti in visita nella città, dopo la proclamazione di Matera a capitale europea della cultura per il 2019. Allo scopo di infondere maggiore sicurezza ai cittadini e ai turisti, nei Sassi saranno impiegate postazioni mobili della Polizia di Stato e Carabinieri ed effettuati specifici servizi di osservazione e controllo. Ulteriori e mirate azioni di prevenzione, con il concorso della Polizia provinciale e della Polizia municipale del capoluogo, saranno attuate per contrastare le altre attività criminali ricorrenti nel periodo natalizio quali LA VISITA DEI LADRI Un poliziotto sul luogo di un furto compiuto con la tecnica del foro in una parete comunicante la vendita, la produzione e la commercializzazione illegale di artifizi pirotecnici. Sulle principali arterie stradali è stata infine disposta l’intensificazione delle misure di prevenzione, di controllo e di contrasto delle violazioni delle norme di comportamento alla guida previste dal Codice della strada, quali l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (anche con l’utilizzo di etilometri e precursori) nonché quelle relative al mancato uso delle cinture di sicurezza, del casco protettivo, all’uso non corretto del telefono cellulare durante la guida e al mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza a tutela dei minori, che saranno sanzionate con estremo rigore. Secondo la consolidata prassi operativa, la Polizia stradale assicurerà i servizi di vigilanza e controllo della viabilità extraurbana, mentre le forze di polizia programmeranno gli interventi sui restanti itinerari stradali, con il concorso delle Polizie Municipali e della Polizia provinciale, per i servizi di viabilità nei centri abitati. I Vigili del fuoco ed il personale dell’Anas profonderanno il massimo impegno nel settore del soccorso e di intervento nelle situazioni di criticità, mentre l’Azienda sanitaria materana disporrà un potenziamento dei servizi di pronto soccorso presso le strutture ospedaliere della provincia, nonché il potenziamento dei mezzi di soccorso sanitario. l Nel giorno di Santa Lucia, domani la visita della chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve sarà gratuita, a partire dalle ore 10 fino alle 16, quando è prevista la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo di Matera-Irsina. «Abbiamo scelto di offrire la visita gratuita per favorire il recupero della devozione verso Santa Lucia, che nella nostra città ha dato il nome all’insediamento monastico femminile dell’Ordine benedettino più importante nella storia di Matera, risalente all’VIII secolo», spiega Rosangela Maino, presidente della cooperativa Oltre l’Arte, che gestisce il circuito delle chiese rupestri dei Sassi. «Invitiamo turisti e residenti – aggiunge Maino – a riscoprire quella profonda religiosità che ha abitato questi luoghi lungo i secoli, regalando non solo una straordinaria esperienza culturale, ma anche l’opportunità di immergersi in una atmosfera di profondo raccoglimento e di preghiera». RASSEGNASTAMPA X I MATERA CITTÀ Venerdì 12 dicembre 2014 ANTICHI MESTIERI IL LAVORO A MAGLIA L’INSEGNAMENTO Corsi per la realizzazione di baktus, sciarpa norvegese che sta spopolando sui blog italiani, e di cappellini di lana L’uncinetto della nonna rilanciato con i giovani I due laboratori organizzati da Cna e Camera di commercio TRADIZIONI SCOMPARSE Molti giovani chiedono di apprendere le tecniche per realizzare sciarpe e cappelli. Altri, soprattutto laureati, per cimentarsi in un nuovo hobby [foto Genovese] CARMELA COSENTINO l In passato era un’arte che si imparare a casa. Erano le nonne ad insegnarlo alle più giovani che, con pazienza e costanza, apprendevano gli antichi segreti per realizzare con i ferri e la lana capi di abbigliamento da indossare nella quotidianità. Oggi quest’arte si è persa nel tempo e così la Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato, insieme alla Camera di commercio, ha voluto dedicare due laboratori, uno alla creazione del baktus, sciarpa norvegese che sta spopolando sui blog di maglia italiani, e l’altro ai cappellini di lana, con l’intenzione non solo di riportare alla luce questo antico mestiere, ma anche per sensibilizzare la gente ad avvicinarsi a un’arte che, guardando in prospettiva, potrebbe rappresentare una nuova opportunità di lavoro. A dimostrarlo è Nunzia Branà, la tutor del laboratorio, che ad Altamura è titolare di uno storico negozio di filati ereditato dai genitori. La sua non è solo un’attività che porta avanti da anni, ma una vera e propria passione che le è stata trasmessa dalla nonna. «Ero piccola quando ho iniziato a lavorare a maglia – racconta – è stata mia nonna a mettermi i ferri in mano e da allora mi sono appassionata perché con questi strumenti si possono realizzare tanti capi e oggetti d’arredo. È un mestiere che andrebbe riscoperto e valorizzato. Sono tanti i giovani che vengono a trovarmi per imparare a lavorare a maglia. Molti di loro seguono la moda e mi chiedono di insegnarli a realizzare sciarpe e cappelli, altri, soprattutto laureati, vengono da me per imparare un nuovo hobby. L’obiettivo sarebbe anche insegnare questa tradizione a regolare d’arte anche ai ragazzi più giovani per insegnare un mestiere». Ed è con questo spirito che hanno voluto frequentare il corso due ragazzi del Bangladesh, sono Alì Ahadari e Nasiruddin. Vivono a Grottole, non parlano bene l’italiano, solo qualche parola in inglese, ma non è un ostacolo perché comprendono la nostra lingua. Mi raccontano che sono venuti a Matera per imparare questo antico mestiere. Alì 28 anni non è molto pratico, mentre Nasiruddin, 25 anni, ha realizzato in passato magliette e sciarpe e con questo laboratorio spera di perfezionarsi. Accanto a loro Caterina Pedone. È un’insegnante del Liceo Artistico che ha imparato a usare i ferri all’età di 5 anni. «Ad insegnarmi quest’arte – dice – è stata mia nonna che sapeva anche ricamare molto bene. In quegli anni era molto più facile trovare ragazze che sapevano lavorare a maglia, era una tradizione che si tramandava in famiglia. Adesso è più difficile. Io ho questa passione da sempre, è un hobby che mi ha portato a realizzare oggetti di vario tipo come la sciarpa che indosso ed oggi sono qui per imparare qualcosa di nuovo». Intenta a lavorare a maglia, Delia Martiradonna. Segue il corso per ritrovare la praticità perduta negli anni. «Mi è sempre piaciuto il lavoro a maglia –- afferma – e così ho deciso di partecipare per imparare a realizzare maglie, sciarpe e cappellini con ferri e lana. Non sono molto pratica ma spero di riuscirci a fine giornata». Ad armeggiare con i ferri anche Vita Vinelli. Lavora nel settore alberghiero e per hobby si dedica al lavoro a maglia. Una passione che ha trasformato in una piccola attività che esiste solo virtualmente sul social network Facebook. «Si chiama “Fantasylife” – spiega – ed è una pagina in cui ho inserito le mie creazioni. Mi piace lavorare a maglia, realizzo cappellini, sciarpe, oggettistica per Natale, e con questo laboratorio mi piacerebbe imparare nuovi punti e nuove tecniche». Insieme a Marianna Stefanachi, infermiera di professione, apriranno presto una bottega in piazzetta San Pietro Caveoso, dove esporranno oggetti ricercati, rigorosamente fatti a mano. «La mia passione – afferma – è il macramè, ma anche la decorazione di piatti e oggetti in generale. Oggi sono qui per imparare qualcosa in più sul lavoro a maglia, un antico mestiere che può aprire altre strade». Della stessa idea è Leo Montemurro, presidente provinciale della Cna. «Il nostro obiettivo – affer ma– è quello di trasferire ai corsisti le prime nozioni per poter costruire qualcosa che segni anche il futuro». RASSEGNASTAMPA MATERA PROVINCIA I XI Venerdì 12 dicembre 2014 SCANZANO JONICO INDAGINI DEL COMMISSARIATO DI POLIZIA DI POLICORO E DEI CARABINIERI DELLA STESSA CITTÀ Svuotato un deposito di pneumatici «Qui siamo dimenticati da tutti» Due colpi in 24 ore. Rapinato anche un collettore di slot machine Dopo la perdita del commissariato Ci vuole. subito una risposta dello Stato FILIPPO MELE l SCANZANO JONICO. Criminalità senza freni nel centro del Metapontino. Ieri, infatti, sono stati messi a segno ben due “colpi”. Nella notte è stato svaligiato il deposito-officina di gommista e riparazione di biciclette; nel pomeriggio è stato rapinato un collettore di monete di slot machine. Per il primo caso indagano gli agenti del commissariato di Polizia di Policoro; per il secondo i carabinieri della Compagnia sempre di Policoro. Affranto, Leonardo Guarino, 63 anni, esercente da 40 di “Cicli & gomme”, in piazza Giordano Bruno. «Da 15 anni – ha detto alla Gazzetta – non subivo furti. Mercoledì sera ho messo i lucchetti ed ho chiuso. Ieri mattina, ho trovato i lucchetti per terra. Mi è venuto lo sconforto. Mi hanno portato via tutti i caschi per motocicli, otto biciclette, i copertoni che avevo sul soppalco, le catene da neve, le batterie per auto. Un furto da circa 18 mila euro. Un mese fa mi era scaduta l’assicurazione. Costava mille euro. Una cifra eccessiva per me. Non ho antifurto, nè nella zona ci sono telecamere. Si tratta di specialisti che, magari, hanno lavorato su commissione. Hanno portato via la roba che costava di più. Gli agenti della Polizia di Stato hanno fatto i rilievi. Ho presentato denuncia, ma non credo che gli investigatori scopriranno chi mi ha svaligiato l’officina. Avevamo il Commissariato di Polizia e se lo sono portati a Policoro. Purtroppo, in questo paese siamo dimenticati da tutti». Lo sfogo amarissimo di un artigiano che si è visto, di colpo, azzerata la sua attività. O quasi. Un colpo durissimo per Guarino sul cui volto abbiamo visto una profonda delusione. Chi saprà dargli coraggio? Nel pomeriggio, poi, attorno alle 15.15, l’altro “colpo”. Un rapinatore, pistola in pugno ed a volto coperto, ha bloccato il furgone di un collettore degli incassi delle slot machine attive in alcuni bar del rione Santa Sofia, intimandogli l’alt e costringendolo a scendere dal mezzo. Arma in pugno, il ladro si è messo al volante e si è allontanato a tutto gas. Ovviamente, è stato dato subito l’allarme e nel rione sono arrivati i carabinieri. Che si sono messi sulle tracce del mezzo. Ritrovato nei pressi della “scena del delitto”. Il ladro, presumibilmente al “lavoro” con complici che hanno fatto da palo e da autisti, avrebbe portato via la metà dei sacchetti di monete raccolte dal dipendente di una azienda specializzata. SCANZANO JONICO. «In questo paese siamo stati abbandonati da tutti». Lo ha detto ieri alla “Gazzetta” l’artigiano gommista-riparatore di biciclette Leonardo Guarino, vittima di un furto da 18 mila euro. Un colpo durissimo per lui. Ma la sua frase è quella più ricorrente nel centro del Metapontino che più di tutti è nel “mirino” della criminalità. Ma che è anche quello privo di un qualsiasi presidio delle forze dell’ordine dopo il “saluto” del Com- missariato di Polizia. Lo Stato deve dare una risposta alla sindrome da abbandono dei cittadini di Scanzano. Le forze politiche e sindacali facciano sentire la loro voce. Urge un Consiglio comunale aperto in cui gli scanzanesi possano urlare la loro rabbia per quanto sta accadendo. Polizia e carabinieri si organizzino per far stazionare, e girare dappertutto, una loro pattuglia, nottetempo, dalle 20 alle 8, in questa [fi.me.] realtà disperata. FURTO L’officina visitata dai ladri MIGLIONICO L’ATTRICE, ORA IMPEGNATA IN UNA FICTION SU RAI 1, IN VISITA AL CENTRO STORICO, DOPO LA TAPPA NEI SASSI DI MATERA Elena Sofia Ricci in paese alla scoperta dei suoi tesori GIACOMO AMATI TRA LA GENTE Sofia Ricci accolta dai miglionichesi l MIGLIONICO. Come un raggio di sole. Abbagliante. La brillante attrice toscana, Elena Sofia Ricci, 52 anni, in visita nel centro storico cittadino, ha suscitato emozioni indimenticabili tra i miglionichesi, giovani e adulti che, all’improvviso, se la sono vista davanti. Roba da non credere, neppure ai loro occhi. Dopo aver ammirato i Sassi di Matera, domenica scorsa, festa dell’Immacolata, Elena Sofia Ricci s’è concessa una passeggiata anche nel centro storico cittadino e in corso Castello, scatenando la curiosità e l’ammirazione dei tanti fan miglionichesi che, in questo periodo, ogni giovedì sera, nella fiction su Rai Uno, “Che Dio ci aiuti 2”, seguono le sue gesta nei panni di Suor Angela. «A portarla tra noi – racconta Antonio Centonze, fotoreporter d’assalto, che ha avuto l’opportunità di ammirarla da vicino e di scambiarci due parole – è stato un suo amico, il dott. Vito Corleto, miglionichese doc, che da tanti anni vive a Roma, ove lavora quale medico gastroenterologo in un ospedale della capitale. Che impressione ha avuto di Miglionico, la bella attrice italiana? «È rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere sia la bellezza del castello del Malconsiglio – afferma Centonze – sia le numerose opere d’arte custodite nella Chiesa Madre, dal celebre dipinto del Polittico di Cima da Conegliano, alla pregevole scultura del Crocifisso ligneo seicentesco di Padre Umile da Petralia. Per non parlare di una SCANZANO JONICO RIVOLUZIONE PRODUTTIVA NEL RISPETTO DEL PROTOCOLLO DI KYOTO BERNALDA Scoperto Albicoccheti e fragoleti del Metapontino sito di rifiuti ad emissione zero di anidride carbonica speciali Sperimentati con successo due progetti diretti ad abbattere i gas serra l SCANZANO JONICO. «Abbiamo ottenuto applicando i processi scientifici studiati in ambito universitario 30 ettari di albicoccheti e 35 di fragoleti del Metapontino ad emissione zero di anidride carbonica (CO2) nell’ambiente. Anzi, questi prodotti ne sono diventati incubatori». Una sorta di “rivoluzione” produttiva, nel pieno rispetto del Protocollo di Kyoto tendente ad abbattere i gas serra come, appunto, la C02, annunciata in conferenza stampa, nella sede di Assofruit, dal prof. Bartolomeo Dichio, del Dipartimento culture europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata. Università che ha operato con due partner: Frutthera (la filiale commerciale di Assofruit), che ha fornito i frutteti e gli orti delle aziende socie; e la Agreenment srl, lo spin off (sviluppatore di processo) con cui è stato possibile trasferire le innovazioni tecnologiche dai la- boratori alla fase produttiva. “Ovviamente – ha spiegato Dichio – i nostri percorsi sono stati e saranno validati da una certificazione che verrà rilasciata da un ente terzo, indipendente, come la DNV. La DNV ha già studiato le nostre applicazioni rilasciandoci il documento di certificazione». «Una innovazione sul piano internazionale – ha aggiunto il direttore generale di Assofruit, Andrea Badursi –. Frutthera ha captato le esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla qualità e alla sostenibilità ambientale, ed ha voluto la realizzazione del progetto Carbon Footprint con Università ed Agreenment. Già nel 2015 riusciremo ad avere albicocche e fragole che hanno un impatto molto più contenuto rispetto agli anni precedenti di CO2. Un valore aggiunto che avrà il suo peso sui mercati». Ora si tratterà di estendere il “processo produttivo” alla gran parte del- le produzioni Frutthera. «Divulgheremo i risultati definitivi – ha concluso l’amministratore delegato della srl, Francesco Nicodemo – nel gennaio 2015. Ma siamo molto fiduciosi perché abbiamo sempre creduto nella difesa delle produzioni e dell’ambiente». [fi.me.] E ORA LA SVOLTA Risultati soddisfacenti in agricoltura grazie ai processi scientifici di sponda universitaria l BERNALDA. Un sito di rifiuti speciali, non pericolosi, abbandonati in via della Concordia, nei pressi del cimitero è stato rinvenuto dai Carabinieri della stazione di Bernalda in un’area di circa 4 mila metri quadrati. Nella discarica i militari hanno ritrovato tre carcasse di autovetture abbandonate, benché radiate dal pubblico registro automobilistico. agli intestatari è stata inflitta una sanzione pecuniaria di 600 euro per aver rottamato i mezzi mediante lo smaltimento non autorizzato. Al sindaco di Bernalda è stata segnalata l’area per la successiva emissione di un’ordinanza di sgombero e ripristino dello stato dei luoghi a carico del proprietario del terreno e dei mezzi. L’operazione dei carabinieri è maturata nell’ambito di un’attività di monitoraggio del territorio comunale, nei siti potenzialmente inquinati, per contrastare la commissione di reati in materia ambientale. [p.miol.] tela del Tintoretto e di quella del Quercino». Poi, dopo aver firmato numerosi autografi, l’attrice toscana ha accettato di farsi “immortalare” in numerosi click. Tantissime le foto da collezione che hanno fatto la felicità dei suoi ammiratori. Quando si dice la felicità: basta così poco per provarla. «Sono veramente belli e affascinanti questi luoghi – ha osservato l’attrice –, meritano di essere rivisti». Non meno entusiasta, infine, è stata quando è andata a pranzo: davanti ad alcuni gustosi piatti tipici della prelibata gastronomia locale, sembra che, alle prese con la pasta fresca artigianale, condita col ragù di pomodori paesani, non abbia esitato a rinnegare la dieta. Per un giorno. N’è valsa la pena, avrà pensato. le altre notizie MARCONIA NELLA DELEGAZIONE COMUNALE Diabete, una giornata dedicata alla prevenzione n La giornata mondiale del diabete viene proposta anche a Marconia con un convegno, alle 17.30, nella delegazione comunale, su iniziativa della Apd, Associazione provinciale diabetici. Interverranno fra gli altri il presidente e il vice presidente provinciale dell’Apd, Raffaele Tammone e Domenico Troia, la segretaria regionale di Cittadinanzattiva, Maria Antonietta Tarsia, i responsabili della Diabetologia degli ospedali di Matera e Tinchi, [p.miol.] Roberto Morea e Pasquale Bellitti. METAPONTO SEMINARIO DELL’ALSIA A PANTANELLO L’orticoltura e i sistemi agronomici in caso di eventi climatici estremi n Una giornata dimostrativa si terrà oggi a Metaponto, dalle 9.30, organizzata dall’Alsia, l’Agenzia lucana per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura, su “Sistemi e tecniche agronomiche di adattamento ad eventi climatici estremi in orticoltura biologica”. L’iniziativa è stata programmata in collaborazione con l’Unità di ricerca per i sistemi colturali degli ambienti caldo - aridi del Cra (Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura) che qui, in contrada Casa Ricotta, ha un suo campo dimostrativo. [fi.me.] RASSEGNASTAMPA XII I LETTERE E COMMENTI Venerdì 12 dicembre 2014 PIETRO VALICENTI * VITO VERRASTRO * digitale e il lavoro Petrolio «docg» della Basilicata Ilun’opportunità C aro presidente Pittella, lei non sa, ma sono le due di notte. Tiro tardi. Sto elaborando un prodotto editoriale sulle grotte di San Giorgio Lucano. Ogni tanto spulcio su internet. Quanti post su questa faccenda del petrolio, dello “Sblocca Italia”. I lucani temono il petrolio, per l’agricoltura, il turismo, la cultura e lei è nel pensiero di tutti, giorno e notte. Anch’io la penso – ma guarda che sfiga per Pittella – fa tanto per farsi eleggere Presidente della Regione, arriva dove voleva, che per dirla alla popolana è pure essere retribuito bene e godere di privilegi e, anziché godersela, gli arriva tra capo e collo una questione bollente. Non olio, ma petr-olio. E poveraccio, si ritrova a cozzare proprio la politica del suo segretario di partito. Porca puttana, il Presidente del Consiglio, che s’è messo in testa di salvare l’Italia mettendolo però in quel posto proprio ai lucani. Un bel pasticcio per lei che dichiarava - con me al “potere” non ci sarà un solo pozzo in più. E mo? Se i lucani lo prendono in quel posto, lei se ne prende uno enorme. Se le piace non si discute. Ma le pare edificante questa posizione a 90°? Si ricomponga. Ci mostri il lato A. Ha parlato o no di attributi? Bella questione. Mettiamo che mi abbiano affidato un pezzo giornalistico sulle “posizioni” dei cittadini e decidessi di impostarlo a mo’ di inchiesta, calandomi nei panni loro. Peccato per lei, di quante cose sul suo conto si perde per strada o nei bar. Perciò, farò emergere questo vocio in prima persona. Ebbene tutti, finanche io capisco i timori di chi investe tempo energie e capitali in questa terra. Sarei tentato di farmi i cavoli miei, ad esempio, chiedendole di finanziare la riqualificazione delle Grotte. Il nostro petrolio. Non immagina quanto tempo ci ho impiegato e investito per proteggerle. Spero non mi dica che il petrolio servirà anche a questo. Sono anni che si estrae. Piuttosto prenda la nostra parte e ce la versi. Ma pozzi no in prossimità dei patrimoni culturali. Grazie. Non vuole foraggiare il mio Comune? Dia almeno soddisfazione a Giuseppe Mastrodomenico. Le ha scritto una bella lettera aperta sul sito “millevigne.it”. Chiaro è già tanto se riesce a leggersi i giornali. Perciò la indirizzo io. Gli risponde? Ha considerazioni per quel lucano? Come anticipatole, se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere su di lei. Non si può ser- nese, mica andare a zonzo nel Parco nazionale dell’Appennino Lucano, lungo itinerari leopardati a chiazza di petrolio… e poi il mare, al parco dell’Uccellina, ma lo ammetta, che non spenderebbe un centesimo in un villaggio del litorale jonico lucano a farsi un bagno radioattivo con le piattaforme all’orizzonte! Eppure tranquillizza la popolazione sugli aumenti dei tumori. Paventa ritorni al medioevo, atteggiamenti da superstiziosi. Le pare il luogo e il momento dei convincimenti in extremis contro i cattivi maestri? In anni di attività estrattiva qua pensano sia migliorato poco, men- POZZI Dibattito sempre acceso su petrolio e «Sblocca Italia» vire a Dio e a Mammona. Se le sta più a cuore il suo partito e il suo pontefice massimo, più di quel popolo che l’ha eletta, pace! Non gliel’ha ordinato il medico di stare nei paraggi. Qui tira brutta aria, perfino i fiumi divengono radioattivi. Cambi aria. Le consiglierei d’andarsene in Toscana, la regione di Renzi, fra i vigneti del Chianti o sulle dolci colline senesi o a farsi il bagno sulle spiagge dell’Uccellina. Le ho dato un buon consiglio. Là potrà gustare del buon Chianti intonso. Non c’è paragone con l’Aglianico maturato a tiro di pozzo. Potrà godere dei paesaggi lunari del se- tre è bastato aggiungere una sola “u” ai “timori”, per arricchire l’indotto del petrolio. Il futuro che i lucani prevedono ha lo stesso colore del petrolio. Anche per quelli che l’hanno eletta. Persino Gennaro Labollita, sindaco di San Giorgio Lucano, un suo elettore, ha deliberato in Consiglio, con voto unanime, l’invito a farle impugnare il decreto Sblocca Italia (art. 36,37 e 38). Anche lui il petrolio lo vede nero. Ed ha, mi spiace per lei, sottolineato aumenti di tumore e disastri ambientali. Associazioni, imprenditori, comuni interi, le chiedono di impugnare il de- creto. Migliaia di manifestanti il 4 dicembre a Potenza (i numeri li dia lei). Solo un assaggio. Il resto lo servirà sempre lei. Noi intanto, siamo già al caffè e leggiamo un suo post su Facebook. Dice d’essere dalla parte dei cittadini, che bisogna solo saper attendere, ma cosa? Arriverà forse anche a dire “assumo le vostre posizioni... ma ci vuole pazienza”. No, no. La posizione del popolo e ritta. Finora in “quella posizione” c’è soltanto lei… che attende con pazienza. Se scendesse a capeggiare quei “comitatini” diverrebbe un eroe. Questo lo sa. Se Renzi la vedesse a capofila del suo popolo avrebbe più rispetto, oltre che imbarazzo. Ma sarebbe troppo cambiamento. Vuole darlo un suggerimento al suo amico Renzi, di vero cambiamento? Investite sull’idrogeno per la conversione dei motori. Facciamo un pieno d’acqua e partiamo. Più chilometri faremo più ossigeno produrremo. Lo so, vi farebbero secchi. Ma cosa importa. Passereste alla storia come martiri a servizio dei vostri figli. Caro Presidente, nemmeno se ne rende conto. Ci sta lei nel medioevo. E quando è l’ora di andarcene a letto, apprendiamo che avete finalmente votato. Votato di attendere. Eh, lei non si smentisce mai. Attendere che accolgano i vostri emendamenti all’art. 38. Giusto, va fatto, ma non perché la Regione abbia pieno controllo sulle coltivazioni dei pozzi, quanto piuttosto che non prosegua più con le trivelle. Questo chiedono i lucani. Ma lei non è d’accordo. Manderebbe a Quel Paese Renzi. Adduce gli atti notarili del ’98 e del 2006 tra Regione e multinazionali. Già, atti sottoscritti senza consenso popolare, altrimenti il notaio avrebbe avuto scarse chances di presentare fattura. Nella Regione Basilicata, popolo e rappresentanti del popolo parlano lingue differenti. [* giornalista] MARCELLO PITTELLA * L’azione del buon governo L a questione petrolio, in tutte le sue declinazioni e giunta ormai alla sue battute decisive, ha inevitabilmente occupato spazio e tempo delle ultime settimane. I miei e quelli di buona parte del mio governo. Ma a nessuno è sfuggita la rilevanza di alcuni provvedimenti e interventi che in queste stesse settimane hanno visto la luce. Parlo della legge regionale sullo spettacolo, che colma un vuoto normativo ormai non più tollerabile, vera rivoluzione culturale come molti operatori del settore l'hanno definita. Una legge che per la prima volta distingue linguaggi (musicali, teatrali, cinematografici...) e strumenti di programmazione, riconosce professionalità, funzioni e ruoli legati all'occupazione. E rilancia, complessivamente, l'offerta culturale regionale, riconoscendo premialità ai professionisti dello spettacolo o a coloro che vogliono diventarlo. Applicando, di fatto, criteri di contribuzione mai sperimentati prima. E ancora, del Reddito minino di inserimento. Ossigeno per la platea di quegli ultimi e penultimi che il governo regionale ha deciso di non abbandonare. Strumento finanziato con circa 40 milioni di euro l'anno a cui va aggiunto uno specifico fondo per Province e Comuni. Dal prossimo gennaio, sarà poi operativo Il "Nuovo Sistema di Valutazione” regionale grazie al quale cittadini, associazioni, imprese, professionisti potran- REGIONE Il presidente della giunta regionale di Basilicata, Marcello Pittella [foto Tony Vece] . no essere informati - consultando il sito istituzionale dell'ente - sulle attività, i servizi, la qualità dell'operato e la tempistica degli uffici. Un sistema che esalta la trasparenza degli obiettivi, la chiarezza dei rapporti e la responsabilità delle azioni, nella convinta consapevolezza che solo in questo modo è possibile praticare quel cambiamento della gestione della macchina amministrativa predicato e poco praticato. Perché a cambiare è il metodo di valutazione nel suo complesso, un metodo condiviso con gli stessi dipendenti che inaugura quella stagione di partecipa- zione e trasparenza da tempo attesa. Non ultimo dato da rilevare l'inserimento, tra i requisiti contenuti nel bando per l'efficientamento energetico, del nuovo modello Isee per la certificazione dei redditi che renderà la misura maggiormente equa in fase di valutazione. Una modifica introdotta, auspicata da più soggetti, e che giustifica il ritardo nell’avvio del bando. L'azione del buon governo non si ferma. Neppure quando i riflettori sono puntati altrove. [* presidente Regione Basilicata] cambiando mentalità I giovani continuano a finire in prima pagina nei tg e sui giornali per le proteste, i dati record sulla disoccupazione, le storie di disperazione, alimentando la percezione che la crisi sia un lungo tunnel senza via di uscita. Il mondo degli adulti non li aiuta, non li può aiutare; anche perché le traiettorie lavorative e professionali che si sono sviluppate negli ultimi dieci anni sono assolutamente sconosciute alla gran parte della generazione precedente. Linkedin racconta che i profili aumentati in maniera esponenziale negli ultimi 5 anni, 5 anni fa non esistevano (parliamo di sviluppatori Android e Ios, ad esempio, ma anche più banalmente degli istruttori di zumba fitness) e fra 5 anni probabilmente non esisteranno più, si evolveranno o si chiameranno in maniera differente. Questa mutevole rapidità viene avvertita come spiazzante e genera solitudine, paura, staticità, proprio quando invece il mercato premia la proattività, l'imprenditività, l'essere “affamati e folli” di Jobsiana memoria. E così la lamentazione finisce per diventare l'alibi per non provarci, o si trasforma in rabbia, frustrazione, depressione o ancora, nella migliore delle ipotesi, voglia di fuggire dalla Basilicata e dal Sud, che gli ultimi dati Svimez e le indagini economico-statistiche hanno ormai dipinto come walking dead. Nel deserto che avanza non c'è dunque più nulla da fare, se non abbandonarlo? Prendo spunto dalla discussione sollecitata da un caro amico, su Facebook, che chiedendo cosa mai potessero immaginare di fare, i giovani lucani, in ambito lavorativo o professionale, vi riporto un mio commento. Ho risposto "tantissime cose", e tanto per non passare per matto, ho anche argomentato questa mia affermazione indicando un sito web, www.skillprofiles.eu, che raccoglie le 24 nuove professioni del web censite a livello europeo, quelle che genereranno a detta degli esperti 900.000 posti di lavoro nei prossimi due anni in Europa. Negli incontri che realizziamo nelle scuole, nelle Università, nei Master, portiamo questo riferimento come emblema di un lavoro che c'è ma che in pochi conoscono. Ma non è tutta colpa dell'informazione e della comunicazione, che pure ha le sue responsabilità. I giovani avvertono il futuro come qualcosa di nebuloso e si sentono fragili. Dicono “ci hanno rubato il futuro” ma non capiscono che il futuro non è un punto lontano ma parte da oggi, da quello che si pensa e si fa fin da questo momento. Sento poi ancora tanti, troppi genitori che, preoccupati per i figli, pensano come prima ipotesi a una prospettiva legata alle raccomandazioni, alle scorciatoie, alle conoscenze, non rendendosi conto che sono questi i meccanismi beceri che hanno generato un impoverimento culturale generale, una classe dirigente meno che mediocre, un modo di pensare e di vivere che abbatte i talenti e premia una anacronistica “fedeltà” al gruppo, al partito, al politico, livellando l'asticella sempre più in basso. Bisogna cambiare paradigma. Su Lavoradio consideriamo la crisi come un cambiamento e i vuoti come opportunità da riempire, pensando che ci sia una quarta via oltre a rassegnazione, emigrazione e raccomandazione; una quarta via che è nella radice e si chiama “azione”. Raccontiamo ogni settimana le storie di chi si mette in gioco, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi contesto, e ce la fa, o comunque ci prova. Non perché non vede i tanti problemi che esistono, ma solo perché è convinto di poterli superare. Con un sé forte, magari con un team che pensa, progetta, realizza, si mette in rete, fa network, utilizza web e social network in maniera intelligente. In questa ottica, il digitale è un'opportunità infinita, l'emblema del lavoro come dimensione globale. La sfida è culturale: bisogna cambiare la mentalità, il modo di pensare e di proporsi ad un mercato del lavoro sempre più difficile e selettivo. Non si deve "cercare un posto" ma si devono "offrire competenze"; non si può essere disposti a “fare qualsiasi cosa” ma bisogna specializzarsi, trovare la propria scia, partendo dalle proprie passioni e dai sogni. Si è persa l'idea di futuro da quando non si sogna più, preferendo rifugiarsi in recriminazioni, autocommiserazione, attesa, invece di riflettere e provare a proporre dei cambiamenti, prima di tutto dentro di noi. Il talento non appartiene solo a chi vive nella Silicon Valley ma è ovunque; basta riscoprirlo, tirarlo fuori, metterlo a servizio del singolo ma soprattutto della collettività. Impegno e atteggiamento positivo e corretto possono essere le chiavi per farcela, ovunque. E non è neanche questione di soldi, altro alibi da scardinare, almeno per certe professioni della conoscenza che hanno bisogno di idee e altri fattori immateriali. Cosa manca, allora? Il coraggio, la cultura del rischio, la voglia di mettersi in gioco, la cultura di impresa, la profonda conoscenza di sé e del mercato, la capacità di promuoversi (personal branding) e di raccontarsi (utilizzando tecniche come lo storytelling). La Basilicata e il Sud sono luoghi difficili, in cui il contesto sociale, produttivo e politico non aiuta; ma è possibile viverci, se la testa è costantemente proiettata in Europa e nel mondo. Il mercato del lavoro ci vuole forti, preparati, resilienti, antifragili, e dobbiamo allenarci ogni istante per rispettare questi parametri. Difficile? Certo, difficilissimo, ma non impossibile. Del resto, come leggevo da qualche parte, “successo e sudore sono in quest'ordine solo sul vocabolario”. [* founder Lavoradio] RASSEGNASTAMPA rassegna.it Il segretario presenta lo sciopero generale di Cgil-Uil del 12 dicembre. “L’obiettivo della protesta è cambiare le misure del governo. Jobs Act e legge di Stabilità non creano lavoro né investimenti. Se il governo tira dritto la mobilitazione continua” Venerdì 12 dicembre sarà sciopero generale di Cgil e Uil, “l’obiettivo è cambiare le politiche del governo sul lavoro”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nella conferenza stampa di presentazione dello sciopero che si è svolta oggi (9 dicembre) nella sede Uil di via Lucullo a Roma. Uno scenario inedito, quello che ha visto Susanna Camusso accanto a Carmelo Barbagallo: è il primo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil nella storia del movimento sindacale. “In Italia c’è troppo poco lavoro, lo dicono i numeri - ha esordito Camusso -, ogni mese facciamo il record di disoccupazione e si allarga il divario con gli altri paesi. La legge di Stabilità, attualmente in discussione in Parlamento, non affronta i problemi strutturali, mentre l’esecutivo prova a ridurre i diritti dei lavoratori”. Il vero nodo sono gli investimenti “che non si fanno da 20 anni”. Allo stesso tempo “si moltiplicano le vertenze, manca una politica industriale nel paese”. Il leader della Cgil ha ricordato alcuni punti principali della protesta. “Bisogna smetterla con appalti e deroghe, che producono lavoro povero e moltiplicano gli scandali. Inoltre, il governo è anche datore di lavoro pubblico: qui resta il problema del blocco dei contratti, con la spesa pubblica che peraltro continua ad aumentare. Nella pubblica amministrazione c’è la non conferma dei precari e la totale incertezza sui lavoratori delle province. Dal governo non arriva nessuna politica attiva”. Al centro della protesta anche il Jobs Act di Renzi, che può ancora cambiare. “Ci sono tutti i termini perché il governo cambi le politiche sul lavoro, è l’obiettivo dello sciopero generale. Il nostro scopo - per Camusso - è rideterminare le condizioni per un cambiamento delle politiche sul lavoro, per un confronto serio sulle prospettive industriali e per la creazione di posti di lavoro. Il combinato disposto di Jobs Act e legge di Stabilità non favorisce il lavoro né le imprese che davvero vogliano investire. E se il governo tira dritto - ha avvertito - i sindacati continueranno la mobilitazione anche dopo lo sciopero generale”. Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: “Speravamo che il governo in questi giorni si ravvedesse, invece tutte le ragioni dello sciopero restano intatte. Non ha esteso gli 80 euro a incapienti e pensionati, vuole introdurre un contratto a tutele calanti, altro che crescenti. Chiediamo una vera riforma fiscale, lotta alla corruzione e lotta ai costi della politica”. Poi una battuta rivolta a Renzi: “Il sindacato continuerà ad esistere sempre, il premier se ne faccia una ragione. Chi pensa che basti dire ‘non parliamo con i sindacati’ e andare avanti ha davvero sbagliato i conti”. Lo sciopero generale di venerdì 12 dicembre, sotto lo slogan “Così non va!” si articola in tutta Italia con 54 manifestazioni, 10 regionali, 5 interprovinciali e 39 territoriali. Susanna Camusso partecipa alla manifestazione di Torino. Qui le piazze principali nel paese.
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