12_12_2014 - CGIL Basilicata

RASSEGNASTAMPA
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12 dicembre 2014
RASSEGNASTAMPA
E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.
ANNO 14 - N. 342 - e 1,20
Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino
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Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 256440 - fax 0835 256466 - email [email protected]
Venerdì 12 dicembre 2014
Dda di Potenza con Fbi e Sco: la vittima cura la manutenzione elettrica all’impianto Eni di Viggiano
Gli amici di Brooklyn volevano
un milione da Marsilio di Matera: 8 arresti
Francesco Palmeri davanti la Sudelettra
AMATO e PANETTIERI alle pagine 6, 7 e 8
Un anno e sei mesi per turbativa d’asta e corruzione
per l’appalto del Centro oli di Corleto
TOTALGATE
Margiotta
condannato
in appello
Cgil e Uil
in piazza
contro Jobs Act
a pagina 12
L’avvocato Buccico in aula tuona contro l’ex governatore De Filippo:
«L’unico vero leader di questa vicenda è il presidente»
Il senatore lascia ogni carica :«Sentenza ingiusta, combatterò, ricorrerò
in Cassazione. Vengo condannato innocente e sento la mia vita sfregiata»
AMATO a pagina 9
«Il tema non è un assessore» Lacorazza affronta il caso Potenza
LORUSSO a pagina 14
POTENZA
Ammanco
di 7 milioni
Sequestrato
il caveau
della Ronda
a pagina 17
LUCANI ILLUSTRI 2013
Ecco chi sono
e dove vivono
a pagina 17
Che tempo fa in Basilicata?
Weekend asciutto, poi pioggia
e temperature in rialzo
di GERMANO DI LEO
Le temperature, ancora nella media stagionale durante il
fine settimana, subiranno nei giorni successivi un
graduale aumento a causa di correnti umide
meridionali che saranno foriere del cambiamento del
tempo a partire dalle zone più occidentali. Nubi e
piogge nel corso della settimana interesseranno, da
ovest verso est, l’intera Regione; la neve potrà fare la
sua comparsa solo sulle cime più alte dell’Appennino Lucano
sopra i 1700 mt. I venti, da deboli a moderati, spireranno dai
quadranti dapprima meridionali per poi ruotare da ovest verso
metà della settimana. Mari poco mossi. Temperature in rialzo
soprattutto nei valori minimi.
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w w w. g i a r d i n i v e n u s i o . c o m
9
Oggi sciopero
A Potenza appuntamento
a rione S. Rocco
Si autosospende dal Pd
BORGO VENUSIO - MATERA
VI SEGNALIAMO:
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Venerdì 12 dicembre 2014
La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30
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Con Cd «Gran Concerto di Natale» A 6,00
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PUGLIE
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Abb. Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 341
SEQUESTRATO IL CAVEAU CHE CUSTODISCE I SOLDI DI BANCHE E POSTA
Potenza, scattano i sigilli
all’istituto La Ronda
«Ammanco di 7 milioni»
REGIONE DOVRANNO ESSERE INDICATI IN RETE I REGALI SOPRA I 200 EURO
Stipendio dei manager Asl
cancellato il taglio del 10%
In Puglia scattano multe da 500 a 10mila euro
per gli eletti che non dichiarano tutte le entrate
SERVIZIO IN GAZZETTA BASILICATA A PAGINA VI >>
TITOLARE Piergiulio Petrone della Ronda
MARTELLOTTA IN 11 >>
LEGGE ELETTORALE AI FERRI CORTI RENZI E LA MINORANZA INTERNA. DELRIO: DICANO SE VOGLIONO LE ELEZIONI. D’ALEMA: NON CI MINACCI
Riforme, il Pd si rifà in due
Oggi sciopero. Precettazione, lite tra governo e Cgil-Uil. Poi Lupi la ritira
Altri due arresti a Roma per mafia. Il procuratore: ma non è ancora finita
Crolla gru all’Ilva
feriti due operai
Sono caduti in mare: vivi per miracolo
E sul decreto il governo prende tempo
OPERAZIONE «UNDERBOSS» A POTENZA
LE COLPE
DELLA POLITICA
LE COLPE
DI TUTTI NOI
La mafia Usa fino in Basilicata
per un debito di trent’anni fa
Chiesto un milione a un imprenditore, arrestati in otto
di LINO PATRUNO
C
hi è senza peccato scagli
la prima pietra. Il presidente dell’Anticorruzione italiana, il magistrato napoletano Cantone, dice
che la gente gli chiede in strada di
mandare in galera tutti i politici.
Aggiunge che c’è un clima da 1993,
piena Tangentopoli. Quando giornali e tv erano attesi giorno per
giorno: quale nuovo potente è stato arrestato oggi? Per goderne.
Per appagare la propria voglia di
giustizialismo. Per una rivincita
personale verso un mondo di ladri
sul quale non si stava a sottilizzare. Dispiace sottolinearlo e generalizzare, ma vedere un socialista allora gridava vendetta.
Finì a monetine in faccia. E’
probabile che il vento della storia
spazzò anche chi non lo meritava
tanto quanto lasciò indenne chi lo
meritava. Poi dall’incendio purificatore sono venuti fuori i
vent’anni peggiori della nostra vita.
TARANTO SEGNALI DAL MERCATO: CRESCE LA PRODUZIONE
ROMA Il procuratore Pignatone
SERVIZI DA PAGINA 2 A 7 >>
l Otto arresti nell’ambito
dell’inchiesta della Procura di
Potenza su una richiesta di pagamento di un milione a un
imprenditore
lucano
che
avrebbe contratto un debito
trent’anni fa. Per incassare si
èmossa addirittura la mafia
americana.
AMENDOLARA A PAGINA 15 >>
DA DOMANI «COSÌ LONTANI COSÌ VICINI»
Al Bano possibilista: forse
a Sanremo e con Romina
SEGUE A PAGINA 23 >>
LA MEMORIA LUNGA
DEI FIGLI DEL PADRINO
di MASSIMO BRANCATI
C
TARANTO Oggi il governo potrebbe decidere sull’Ilva
i aveva messo una pietra sopra. Sperava che dopo trent'anni, dall'altra
parte dell'Oceano, i suoi creditori
paisà fossero passati a miglior vita. Ma la
“malerba” della mafia statunitense d'Italy
non appassisce mai e, soprattutto, ha una
memoria d'elefante. “Un giorno, e non arrivi
mai quel giorno, ti chiederò di ricambiarmi
il servizio”, bofonchiò don Vito Corleone ne
“Il Padrino” di Francis Ford Coppola (film
del 1972). E quel giorno è arrivato per Lorenzo Marsilio, imprenditore di Ferrandina
(Matera) che negli anni Ottanta avrebbe incrociato la strada di “Ciccio l'americano”,
alias Francesco Palmeri, affiliato alla famiglia Gambino di New York – agli apici
della gerarchia mafiosa Usa - per un prestito
di circa 120 milioni delle vecchie lire.
a svolta per l’Ilva non c’è ancora, ma lo scenario è meno
incerto. In breve tempo si sono susseguite tre ipotesi:
un’azienda commissariata e prossima alla vendita; la
possibilità che lo Stato prendesse tutto lasciando i privati fuori;
la soluzione mista, privati e pubblico insieme per salvare
l’acciaio italiano. Che è quella su cui si ragiona adesso.
SEGUE A PAGINA 22 >>
SEGUE A PAGINA 23 >>
COLUCCI A PAGINA 13 >>
UNA POSTA IN GIOCO D’ACCIAIO
TRA MOSSE E CONTROMOSSE
di DOMENICO PALMIOTTI
L
GIALLO INTERROGATA PER 4 ORE
LIGURIA UNA RUSSA IN VACANZA
«Non sono stata io»
la madre di Loris
piange davanti al Gip
Scompare nella notte
bimbo di 9 mesi
fermata la madre
l In lacrime, dopo quattro
ore d’interrogatorio nel carcere di Catania, la mamma del
piccolo Loris ribadisce per l'ennesima volta la sua versione.
«Ho accompagnato mio figlio a
scuola», è il mantra di Veronica
Panarello davanti al gip Claudio Maggioni, che deciderà entro stasera se confermare il
fermo per omicidio volontario
aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere.
SERVIZIO A PAGINA 17 >>
AL BANO Ha presentato il programma che condurrà con la Perego
SERVIZIO A PAGINA 26 >>
TRASPORTI
Giù il prezzo del petrolio
ma benzina ancora cara
A PAGINA 20 >>
OCCUPAZIONE
Manutenzione degli F35
c’è l’accordo Italia-Usa
A PAGINA 20 >>
l Un altro bimbo scomparso,
un’altra madre in galera. È una
turista russa in vacanza con un
amico a Bordighera (Liguria).
Proprio l’uomo ieri mattina ha
dato l’allarme quando si è accorto che il piccolo non era
nella stanza con la madre. Agli
inquirenti la donna ha raccontato d’essere andata a fare una
passeggiata notturna e di aver
lasciato il bimbo sulla scogliera dove non l’ha più ritrovato.
SERVIZIO A PAGINA 17 >>
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Venerdì 12 dicembre 2014
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POTENZA LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO: PENA DI 1 ANNO E 6 MESI E INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI
Appalti della Total
condannato Margiotta
SENATORE
A sinistra il sen.
Salvatore Margiotta
(Pd), vicepresidente
e componente della
Commissione di
Vigilanza Rai
[foto Tony Vece]
Il senatore del Pd si
autosospende dal
partito e annuncia il
ricorso in Cassazione:
«Un’ingiustizia»
l La Corte d’Appello di Potenza ha condannato a
un anno e sei mesi di reclusione e all’interdizione dai
pubblici uffici (pena sospesa) il senatore lucano del
Pd Salvatore Margiotta, per turbativa d’asta e corruzione in riferimento a un appalto per la costruzione del Centro Oli della Total in Basilicata. In primo
grado, al termine del rito abbreviato, il parlamentare
era stato assolto. Margiotta si è autosospeso dal Pd.
.
BASILICATA CONNECTION IMPRENDITORE DI FERRANDINA «PRESSATO» E MINACCIATO DALLA MALA DI NEW YORK
Scatena la mafia Usa
per un debito di 30 anni fa
AMENDOLARA A PAGINA III
E IN NAZIONALE A PAGINA 3 >>
POTENZA: SEQUESTRATO IL CAVEAU
Coinvolti i Gambino. La richiesta era di 1 milione di euro
Minacce anche via
web: «Cerca su Google
Salvatore Farina e vedi
con chi hai a che fare»
Operazione della Procura
della Dda di Potenza. Nel
mirino Lorenzo Marsilio
della Sud Elettra
l La richiesta all’imprenditore era di un
milione di euro, in rate da centomila euro,
per «saldare» il debito contratto con la cupola statunitense negli anni Ottanta: dando questi soldi «non avrai più problemi» e
«noi ti aiuteremo per qualsiasi esigenza»
assicurando «anche appoggi politici».
È uno dei particolari che emerge dall’inchiesta «Underboss» condotta dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza che
ha portato all’arresto di otto persone. L’origine di tutto è un debito contratto trent’anni fa da un imprenditore di Ferrandina,
Lorenzo Marsilio, amministratore della
Sud Elettra. Nelle intercettazioni spuntano conversazioni tra lo stesso Marsilio,
IL DIGITALE POTENZA
E IL LAVORO Gli eventi del Natale
CAMBIAMO nonostante il dissesto
LA MENTALITÀ Al via con Santa Lucia
di VITO VERRASTRO
PINTO A PAGINA XIX >>
I
giovani continuano a finire in prima pagina nei tg e
sui giornali per le proteste,
i dati record sulla disoccupazione, le storie di disperazione,
alimentando la percezione che la
crisi sia un lungo tunnel senza
via di uscita. Il mondo degli adulti non li aiuta, non li può aiutare;
anche perché le traiettorie lavorative e professionali che si sono
sviluppate negli ultimi dieci anni sono assolutamente sconosciute alla gran parte della generazione precedente. Linkedin
racconta che i profili aumentati
in maniera esponenziale negli
ultimi 5 anni (sviluppatori Android e Ios ma anche più banalmente degli istruttori di zumba
fitness) si evolveranno o si chiameranno in maniera differente.
CONTINUA A PAGINA XII >>
Francesco Palmieri («Ciccio l’americano»,
della famiglia Gambino), Giovanni Grillo e
Salvatore Farina (che secondo gli investigatori è affiliato al boss Cesare Bonventre).
Tutti latori di «imbasciate dall’America», recapitate non solo a voce, ma anche
attraverso cartoline e messaggi anonimi:
«Dopo i vari tentativi – si legge in una
lettera scritta a mano e lasciata alla casella
postale della Sud Elettra nel 2013 - andati a
vuoto le chiediamo di mettersi in contatto
con il nostro incaricato riguardo al contenzioso che si protrae da quasi 30 anni,
non ci faccia più aspettare».
SERVIZIO A PAGINA II >>
VENOSA
Premio Lucani insigni
Riconoscimento
al ballerino Coviello
Sigilli a La Ronda
«Un ammanco
di 7 milioni di euro»
SERVIZIO A PAGINA XVIII >>
POTENZA MESSA E REGALI NEL REPARTO PEDIATRIA
Angioletti di argilla
ai bimbi del S. Carlo
OSPEDALE L’incontro di ieri al San Carlo
l Una messa per i piccoli ospiti del reparto di
Pediatria dell’ospedale San Carlo di Potenza. A
presiederla il vescovo mons. Agostino Superbo, concelebrata da don Mario Galasso e don Marcello
Corbisiero. A fare gli onori di casa il primario della
sede potentina dell'Ospedale pediatrico Bambino
Gesù, Michele Salata e il direttore generale facente
funzione, Rocco Maglietta. Con loro una delegazione di ragazzi, genitori e catechisti della parrocchia potentina della Ss. Trinità, insieme a insegnanti e genitori degli alunni dell'Istituto «Canossiane» che hanno donato alcuni angioletti di
argilla, i volontari dell'Abio (Associazioni bimbo in
ospedale) e altri volontari che operano in ospedale.
l Agenti della Polizia hanno sequestrato a Potenza il caveau
dell’Istituto provinciale di vigilanza »La Ronda» di Potenza in cui sono custoditi milioni e milioni di euro di banche e delle Poste. Sarebbe
stato rilevato, tra l'altro, un ammanco di oltre 7 milioni di euro.
SERVIZIO A PAGINA VI >>
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2 PRIMO PIANO
Venerdì 12 dicembre 2014
LA CORRUZIONE
UN CANCRO NAZIONALE
ALTRI DUE ARRESTI
Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero sarebbero
stati i mediatori dell’accordo tra le cosche
Mancuso di Limbadi e le coop gestite da Buzzi
L’AUDIZIONE
l procuratore
Pignatone con
Rosy Bindi,
presidente
della
Commissione
Antimafia
Roma, i pm svelano il patto
Mafia Capitale-‘Ndrangheta
Il procuratore Pignatone alla Commisione antimafia: non è ancora finita
l ROMA. Le mani non solo su Roma,
ma interessi anche in Calabria. L’emergenza immigrati stuzzicava gli appetiti
dell’organizzazione capeggiata da Massimo Carminati, ma per operare in quella
terra era necessario il via libera della
'Ndrangheta. Da qui, e sullo sfondo di
interessi comuni, un accordo con le cosche Mancuso di Limbadi, in virtù del
quale le rispettive attività si potevano
sviluppare senza intoppi. Un mutuo
scambio: «lì comandiamo noi, qui loro».
C’è anche questo nell’inchiesta su Mafia Capitale e ieri i mediatori di quell’accordo, Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero,
sono stati arrestati per associazione di
tipo mafioso. Secondo la procura di Roma
avrebbero assicurato il collegamento tra
la cosca egemone nel vibonese ed alcune
cooperative gestite da Salvatore Buzzi.
L’appalto per la pulizia del mercato
Esquilino, a Roma, in cambio della protezione in Calabria alle cooperative della
«cupola» che si occupano dell’assistenza
ai migranti. Questo l’accordo stipulato
dai due gruppi criminali e scoperto dai
carabinieri del Ros.
«... in quella rete là comandano loro, poi
in questa rete qua comandiamo noi!!... So
passati 5 anni... t’ha toccato qualcuno là
sotto?»: Salvatore Ruggiero riassumeva
così, in un colloquio con Salvatore Buzzi,
il rapporto tra 'Ndrangheta e Mafia Capitale.
Ai due arresti si aggiunge il sequestro
di altre due coop riconducibili a Salvatore Buzzi da parte della Guardia di
Finanza di Roma. Si tratta della «29
giugno Servizi» e di «Formula Sociale».
Le due società, amministrate da persone
ora indagate nell’inchiesta Mafia Capitale, avevano un giro d’affari annuo di
15 milioni di euro.
L’inchiesta della procura di Roma sembra aver scoperchiato solo la punta
dell’iceberg. Lo ha fatto capire, senza
tanti giri di parole, il procuratore Giuseppe Pignatone in una seduta davanti
alla Commissione Antimafia. «A questa
grande operazione, altre ne seguiranno a
breve», ha annunciato sottolineando che
«la mafia non è l’unico problema di Roma
e non è detto sia il principale».
Poi, descrivendo la tipologia dell’organizzazione capeggiata da Carminati,
Pignatone ha sottolineato la «capacità di
ricorrere alla violenza per il raggiungimento di fini leciti e illeciti, e la
soggezione verso l’interlocutore». Quanto
alle iniziative di Governo in materia di
criminalità, il capo della Procura ha
dichiarato che, insieme alle iniziative
sulla prescrizione, sarebbe «estremamente utile qualche forma di sistema premiale» anche nel campo della corruzione.
Ieri, intanto, si è tenuta la prima
udienza del tribunale del riesame sui
ricorsi presentati da cinque indagati. Il
collegio presieduto da Bruno Azzolini si è
riservato di decidere, entro domenica
prossima, sulle richieste di revoca dell’ordinanza di arresto emessa nei confronti
di Massimo Carminati, Riccardo Brugia,
Fabrizio Franco Testa, Roberto Lacopo ed
Emilio Gammuto.
I giudici dovranno pronunciarsi anche
sull’aggravante del metodo mafioso contestato agli indagati e contestato dai loro
difensori. Intanto il gip Flavia Costantini
ha concesso gli arresti domiciliari ad
Alessandra Garrone, compagna di Salvatore Buzzi.
Francesco Tamburro
IL COMMISSARIO DEI DEM ROMANI
Orfini: ai raggi X
le tessere del Pd
l ROMA. Il Pd Roma riparte
dal basso, dai suoi circoli, più di
100, in un lavoro di mappatura
che durerà due mesi e che porterà alla luce quanto potrebbe
esserci di marcio. E soprattutto
ricomincia dalla politica, quella
che si è persa a vantaggio delle
correnti nei cinque anni di consiliatura Alemanno. Parola di
Matteo Orfini, il commissario
mandato a fare pulizia dopo lo
scandalo Mafia capitale che ha
investito anche una parte del
partito democratico.
«Dobbiamo parlare con gli 8.000
iscritti – ha detto ieri Orfini, forte
della massa di militanti che ieri ha
affollato l’assemblea al Laurentino 38 –. Dobbiamo incrociare i dati
e leggere che c’è qualcosa che non
va se in un circolo si sono iscritti
in 100 nello stesso giorno. Con i
tesserati faremo dei veri colloqui
politici, perché magari molte persone non sanno nemmeno di essere iscritte». Il commissario ha
chiesto e ottenuto che a compiere
questa delicata e necessaria operazione «che durerà due mesi cir-
IL TWEET DI RENZI «SU 50MILA CARCERATI, SOLO 257 PER CORRUZIONE. NON È SERIO» LE TOGHE «SERVONO INTERVENTI FORTI, ADEGUATI ALLA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE» L’APPELLO L’EX MAGISTRATO
Oggi le contromisure del governo
I nodi su prescrizione e pene
Un primo confronto ieri a Bruxelles tra Alfano e Orlando
l ROMA. «Su 50 mila carcerati, solo
per disporre le intercettazione che val257 per corruzione. Non è serio. Lo
gono per la mafia, anche per la corsdegno non basta: domani (oggi, ndr) in
ruzione.
Consiglio dei ministri regole più dure
All’interno della maggioranza, Pd e
contro i corrotti». Dopo il video, Renzi
Ncd devono trovare un punto di meusa un tweet per rilanciare la riunione
diazione proprio sulla prescrizione. E,
del Cdm che varerà la stretta sulla
inoltre, sull’innalzamento delle pene
corruzione. Atteso in un primo momassime per la corruzione. Il tenore
mento ieri, prima della partenza del
delle dichiarazioni rilasciate ieri a Brupremier per la Turchia, e poi spostato a
xelles dal ministro dell’Interno, Anquesta sera, il Consiglio dei ministri è
gelino Alfano, leader di Ncd, in parte lo
chiamato a licenziare un pacchetto che
rivela: «Occhio sui temi della prescriè innanzitutto una risposta politica a
zione, perché se ci sono dei giudici
quella che è ormai
lumaca, non possono
un’emergenza,
dopo
scaricare sul cittadino
l’inchiesta Roma Capiindagato la loro lenteztale. «Serve uno scatto
za. Bisogna sempre bidi reni della politica»,
lanciare questi due ardice infatti il presidente
gomenti». «Comunque
del Senato, Pietro Grasal Consiglio dei miniso, che approva la «destri di domani (oggi,
terminazione» di Renzi
ndr), credo ci sarà un
contro la corruzione e
accordo a cui si sta lachiede però una riforvorando», ha anche detma radicale della giuto Alfano. Ieri, tra l’alstizia», che metta un
tro, anche Orlando era
freno alla «irragionevoa Bruxelles e i due hanle durata dei processi».
no avuto modo di conScettica l’Anm, che IL MINISTRO Angelino Alfano frontarsi.
dice «basta alla retorica
Da Bruxelles, parlandelle parole», e chiede a Renzi «indo con i cronisti, Orlando ha chiarito
terventi forti, adeguati alla gravità delche «la prescrizione sarà allungata per
la situazione». Affermazioni cui il mitutti i reati», al di là dell’intervento per
nistro della Giustizia Orlando replica
rimodulare le pene della corruzione,
parlando di «accenti un po’ sbrigativi»,
pure in programma. Il guardasigilli,
e difendendo la riforma.
quindi, conferma l’intenzione di porL’intervento più atteso oggi riguarda
tare in Cdm tutto il ddl sulla riforma del
la prescrizione. Ieri anche Raffaele
processo, con le norme che bloccano
Cantone, presidente dell’Anticorruzioper due anni la decorrenza della prene, ha lanciato un appello: «Oltre ad
scrizione dopo la condanna di primo
aumentare le pene, sarebbe utile e negrado e di uno dopo l’appello.
cessario un intervento» su questo fronCi saranno poi le misure per alzare il
te, ha detto con una dura critica alla ex
carcere per la corruzione: l’ipotesi è
Cirielli, legge che in tema di prescriportare il minimo da 4 a 6 anni, come
zione «ha inciso pesantemente sui reati
già annunciato da Renzi; e il massimo
dei colletti bianchi». Per Cantone, inolda 8 a 10, o 12, ma qui non ci sono ancora
tre, sarebbe bene applicare le norme
certezze.
Anm: è l’ora dei fatti
basta con la retorica
E Grasso chiede
una «riforma
radicale»
della giustizia
l ROMA. Basta «retorica delle parole», belli, il suo vice Valerio Savio e il sebisogna passare ai «fatti». Alla vigilia del gretario Maurizio Carbone. Ed espliciConsiglio dei ministri che dovrà varare tano il timore che gli annunci di un camgli interventi contro la corruzione in- bio di passo fatti dal premier dopo il
dicati da Matteo Renzi sull’onda dell’in- processo Eternit e l'inchiesta romana alchiesta «mafia Roma» e licenziare la ri- la fine possano ridursi a «lacrime di cocforma della prescrizione, è l’Associazio- codrillo». Non a caso ricordano che da
ne nazionale magistrati a incalzare pre- anni l’Anm ha segnalato le «distorsioni»
mier e governo. Non solo «non ci si può prodotte dalla pessima legge ex Cirielli
accontentare di riforme fatte per annun- sul sistema che ora va «cambiato radici», ma «servono interventi forti, ade- calmente», interrompendo il decorso dei
guati alla gravità della situazione», av- termini con l’esercizio dell’azione penavertono i vertici del sindacato delle toghe le.
in una conferenza
Quanto agli interventi
stampa, facendo capisulla corruzione, l’aure con chiarezza che
mento della pena, se in sè
non reputano tali quelpuò essere positivo, coli che sinora l’esecutimunque «non risolve i
vo ha annunciato di voproblemi»: «è la strada
ler mettere in campo.
più facile, ma altre più
Che le toghe siano
difficili sarebbero più efpassate all’offensiva,
ficaci». Per combattere
dopo essersi sentite
questa patologia vanno
«delegittimate» da alusati gli stessi strumenti
cuni slogan usati dal
messi in campo contro la
governo in materia di
criminalità organizzata:
giustizia, lo dimostra
cioè meccanismi preanche la pagina a pamiali e riduzioni di pena
gamento fatta pubbli- ANM Il presidente Rodolfo Sabelli per chi collabora; meno
care sui principali
vincoli e tempi più lunquotidiani per chiedere «riforme vere» e ghi rispetto all’ordinario per le intercetricordare i 60 miliardi di euro l’anno che tazioni telefoniche e il ricorso alle attività
costa al Paese la corruzione e i 120mila investigative sotto copertura. Bisogna
processi che vanno ogni anno in fumo per anche ripristinare il falso in bilancio, che
colpa della prescrizione. Un’iniziativa a è stato «sostanzialmente depotenziato»,
cui replica da Bruxelles il ministro della operare una rivisitazione completa delle
Giustizia Orlando: «si stanno facendo impugnazioni e affrontare la questione
delle riforme, l’Anm ha tutta la possi- delle risorse per la giustizia, perché «nei
bilità, in un confronto che non è mai tribunali non si riescono a celebrare i
venuto meno, di indicare gli interventi processi per mancanza di personale». Ma
che ritiene prioritari».
la lotta alla corruzione, avverte l’Anm,
In cima agli interventi dell’esecutivo non può essere un problema solo dei giuche non vanno, le toghe collocano la ri- dici: la politica non può chiedere loro di
forma sulla prescrizione che era già stata fare «attività di supplenza», ma deve primessa in cantiere a fine agosto: «è as- ma fare «pulizia» al proprio interno, non
solutamente insufficiente», dicono senza nascondendosi dietro alla scelta «ipocrigiri di parole il presidente Rodolfo Sa- ta» di aspettare le sentenze.
l ROMA. Uno «scatto di reni»
della politica per affrontare quella
«mala-giustizia» che contribuisce
non poco ad affossare qualsiasi
processo di rimodernamento del
Paese. Il presidente del Senato,
Pietro Grasso, la invoca, dopo che
l’ennesimo episodio di cronaca, i
nuovi fatti di corruzione, riportano all’urgenza di interventi capaci di dare risposte alle istanze di
giustizia che il Paese rivendica.
«La politica deve cercare di prevenire i fenomeni prima che si
verifichino, ma c’è bisogno di una
riforma della giustizia radicale
che affronti tutti i problemi e li
risolva» esorta il presidente del
Senato che ieri ha ripercorso i fatti
salienti dell’anno alla presentazione, a Palazzo Madama, del libro
PhotoAnsa 2014. Insomma, afferma il Presidente del Senato, è arrivato il momento che la politica
cessi di delegare alla magistratura
la soluzione dei problemi che mettono a repentaglio un corretto
svolgimento dei processi democratici. «Perché è sempre la magistratura a scoprire i fatti, le responsabilità? Perché la politica
non riesce ad arrivare per prima?». La lunghezza dei processi,
ad esempio, resta uno dei principali problemi da risolvere. Come
resta da risolvere e riformare il
capitolo della lotta alla corruzione. «Ben venga», quindi, «la determinazione del presidente del
Consiglio nel portare avanti il ddl
contro la corruzione» afferma
Grasso ricordando «timidamente», che proprio ad inizio legislatura, aveva depositato un ddl in
materia, «rappresentando quali
erano le priorità per l’emergenza
criminale ed economica».
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 3
Venerdì 12 dicembre 2014
TOTALGATE A TEMPA ROSSA
ll parlamentare del Pd, arrestato nel 2008
dal pm Woodcock, in primo grado fu
assolto «per non aver commesso il fatto»
LA DIRETTA
l Segui gli aggiornamenti sul tuo
telefonino. Istruzioni a pagina 23.
Potenza, il senatore Margiotta
condannato a 1 anno e mezzo
La Corte d’appello ritiene fondate le accuse di turbativa d’asta e corruzione
FABIO AMENDOLARA
ca» sia l’ex ministro Fabrizio Barca: sarà lui a costruire una mappatura di questi circoli avvalendosi della «sua struttura, i Luoghi
Idea(li) – spiega Orfini – che aiuterà a capire come si ricostruisce
un partito, come si sta insieme, e
in alcuni casi di segnalare quei
circoli che sono già un’eccellenza». E se per il momento Barca sta
prendendo le misure del compito
che si appresta a svolgere, dalla
struttura, nata due anni fa e che ha
una vasta esperienza grazie a numerosi viaggi all’interno della galassia dei circoli Pd, c’è voglia di
fare: «Non siamo degli ispettori –
spiegano – ma cercatori di buone
pratiche: è da lì che dovranno venire i futuri dirigenti. Certo è che
se dovessimo trovare delle incongruenze, le segnaleremo». Orfini è
pronto a mettere a disposizione di
Barca «militanti e personale della federazione».
Poi c’è il ricorso alle scuole di
politica, come accadeva a Frattocchie con i corsi di formazione
del Pci, che stavolta diventano
corsi di norme anticorruzione:
«Ci sono dei comportamenti in
cui è più facile dar luogo a meccanismi di infiltrazione». In nome della trasparenza, arriva anche la richiesta dello «stato patrimoniale aggiornato e dettagliato a tutti gli eletti». Intanto il
deputato Roberto Morassut preme per «rigenerare il tesseramento partendo, per il 2015, con
iscrizioni pagate individualmente e sulla base del reddito,
sciogliere l’assemblea cittadina
eletta con accordi «a corpo» fra
le tribù interne e senza base democratica.
l Con la neve, tempo rigido e intemperie,
quel giorno di dicembre del 2007, Salvatore
Margiotta, parlamentare del Pd, incontrò
Francesco Ferrara - l’imprenditore al centro
dell’inchiesta Totalgate (sospettato di aver tentato di corrompere il parlamentare per ottenere l’appalto per la costruzione del Centro
oli a Tempa Rossa) - per strada, in via Mazzini
a Potenza. Quell’incontro secondo i giudici
della Corte d’appello di Potenza - così come
documentato dagli investigatori - sarebbe alla
base della turbativa d’asta dell’appalto per la
costruzione del Centro oli a Tempa Rossa, in
provincia di Matera. Ieri mattina, dopo una
camera di consiglio durata un paio d’ore, i
giudici d’appello hanno ribaltato l’assoluzione
di primo grado e condannato Margiotta a un
anno e sei mesi di carcere e all’interdizione dai
pubblici uffici per la tessa durata (pena sospesa).
Gli avvocati di Margiotta, Emilio Nicola
Buccico e Leonardo Pace, hanno annunciato
che impugneranno la sentenza. L’accusa:
«Turbativa d’asta e corruzione». I giudici
avrebbero dovuto decidere se assolvere o condannare il parlamentare del Pd già un anno fa,
IL SENATORE Salvatore Margiotta
ma decisero di ascoltare in aula due telefonate
intercettate. Poi hanno disposto l’esame degli
interlocutori di quelle conversazioni. Il processo è uno stralcio del «Totalgate» del pm
Henry John Woodcock (Margiotta scelse il rito
abbreviato e fu assolto, mentre gli altri indagati sono a giudizio in primo grado davanti
ai giudici del Tribunale di Potenza). Il deputato
- assolto in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare «per non aver commesso il
fatto» - aveva scelto il rito abbreviato. Il caso va
avanti dal 2008, quando il pm Woodcock chiese
gli arresti domiciliari per Margiotta e nell’am-
bito della stessa inchiesta, ottenne l’arresto in
carcere dell’ex amministratore delegato della
Total, Lionel Levha, di altri amministratori
Total e di alcuni imprenditori. La giunta per le
autorizzazioni della Camera dei deputati negò
la misura cautelare per il parlamentare. E poco
dopo arrivò l’assoluzione. Ieri la sorpresa in
appello. Sentenza ribaltata.
«Oggi ho subìto un’ingiustizia di cui non
riesco a farmi una ragione, combatterò, ricorrerò in Cassazione e sono certo che in quella sede farò valere le mie ragioni. Ma nel
frattempo, a tutela del mio partito, che amo e
per il quale ho sempre lavorato, mi auto-sospendo dal Pd e da ogni carica, dal gruppo dei
senatori del Pd, nonché da vicepresidente e
componente della Commissione di vigilanza
Rai». Il senatore Margiotta affida la sua dichiarazione a un comunicato stampa diffuso
ieri pomeriggio. «Al termine di un lungo processo di appello, nel corso del quale nessuna
ulteriore prova a mio carico è emersa e le
testimonianze raccolte sono state tutte a mio
favore - sostiene Margiotta - vengo condannato
sulla base di congetture e illazioni. Continuerò
a urlare la mia innocenza in tutte le sedi, a
contestare la decisione di un Collegio che ha
emesso una sentenza contro legge».
LA NOMIMA IL SINDACO DICE NO ALLA SCORTA E SCEGLIE UNO DEI PM DEL POOL DI GIANCARLO CASELLI A PALERMO
l ROMA. Ora a vigilare sugli
appalti di Roma ci sarà un supermagistrato che fornirà la certificazione di legalità ad ogni atto della
giunta Marino dopo il terremoto
Mafia Capitale. Alfonso Sabella, già
nel pool antimafia a Palermo di
Giancarlo Caselli, avrà proprio la
delega agli appalti. Una nomina fortemente voluta da Marino che ieri
ha avuto anche il via libera dal
Csm.
Intanto il sindaco dice no alla
scorta, che gli era stata consigliata
dopo la maxi inchiesta sulla Mafia a
Roma La carica di assessore alla
Legalità e appalti andrà dunque a
Alfonso Sabella. «Sentivo la necessità di una figura di straordinaria
professionalità nel settore del contrasto alla criminalità», spiega il
primo cittadino dopo aver incontrato il vicepresidente del Consiglio
superiore della Magistratura per
parlare dell’incarico nella nuova
È il magistrato antimafia Sabella
l’assessore di Marino alla Legalità
giunta a Sabella.
Sabella, il primo e il fondamentale
tassello del rimpasto, dovrebbe arrivare nella giunta Marino subito,
con i necessari tempi tecnici, ovviamente. Il resto delle modifiche –
si parla per lo più di un cambio di
deleghe accompagnato da qualche
ingresso esterno – probabilmente
sarà successivo, nelle prossime settimane. Di certo il chirurgo-dem per
il suo «trapianto di legalita» si sta
muovendo con i piedi di piombo,
anche perché le indagini sul Mondo
di Mezzo ancora non sono chiuse e
ieri hanno segnato due nuovi ar-
L’ASSESSORE Alfonso Sabella, ex pm
resti.
All’indomani della assemblea per
rilanciare il Pd di Roma dalle periferie, al fianco del neo commissario Matte Orfini, Marino parla
anche del suo rapporto precedente
con l’Aula Giulio Cesare e con alcune aree del partito. «È evidente
che negli ultimi mesi, per vari motivi – forse anche per una conflittualità da parte di alcuni nei miei
confronti – il lavoro dell’Assemblea
capitolina era stato piuttosto lento.
Ora vedo lavorare la nuova presidente donna e la presidente vicario
donna con l’efficienza e la praticità
tipica delle donne». E ancora: «Io
non nutro risentimenti né timori. Da
quando vinsi le primarie nel 2013 e
ho avuto l’onore dal Pd di correre
per la carica di sindaco, per me le
divisioni erano terminate, c'era una
sola squadra. Per altri, lo avete letto
sui giornali, c'erano tante squadre,
tante correnti, tante divisioni. Alcuni dicevano “Marino deve obbedire al partito, a questa o a quella
corrente”. Ma io penso di dover
obbedire alle romane e ai romani».
L’annuncio del rifiuto della scorta
arriva, invece, in mattinata, durante
un’intervista radiofonica: «A Roma
abbiamo già un migliaio di persone
che vivono sotto scorta, per alcune è
essenziale, per altri soprattutto nella
categoria dei politici, è una comodità per avere la macchina di stato.
Per questo, ho fatto resistenza al
fatto di avere una scorta e non l’ho
avuta», ha spiegato.
Paola Lo Mele
RASSEGNASTAMPA
4 PRIMO PIANO
Venerdì 12 dicembre 2014
LA CRISI ECONOMICA
IL GOVERNO E LA PIAZZA
Il premier su chi aderisce alla protesta
«Non sono d’accordo con loro ma
cambieremo il Paese anche per loro»
Oggi sciopero generale
anche per i ferrovieri
Lupi revoca la precettazione dopo le proteste di Cgil e Uil
l Sciopero generale, ferrovieri compresi. Cgil e Uil scendono in piazza, oggi,
per chiedere al governo di cambiare le
politiche economiche e del lavoro, perchè "Così non va" – come recita lo slogan
scelto dai due sindacati - sul Jobs act,
sulla legge di stabilità e sulla Pa. Perchè
"non ci arrendiamo. Alziamo la bandiera
del lavoro", "vogliamo il futuro", dice il
numero uno della Cgil, Susanna Camusso, rilanciando le ragioni dello sciopero
generale. La vigilia si accende sulla precettazione dei ferrovieri decisa dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Ma
interviene il premier che parla dello sciopero come di un "momento di alta protesta", legittimo. Matteo Renzi sottolinea
"il profondo rispetto per i sindacati anche se io non sono d’accordo con le loro
ragioni. Buon lavoro a chi lavora e in
bocca al lupo a chi sciopera, con rispetto
e senza polemiche", dice abbassando il
tono dello scontro sindacale. E assicura
che "non la pensiamo come loro, ma cambieremo il Paese anche per loro".
Alla fine la precettazione viene revocata. Lo sciopero generale di otto ore,
proclamato oltre che da Cgil e Uil anche
dall’Ugl, riguarda quindi tutti i settori,
dalla sanità agli uffici pubblici, dalla
scuola ai trasporti, compreso quello ferroviario. Dopo un braccio di ferro tra il
ministero dei Trasporti ed il Garante per
gli scioperi da un lato ed i sindacati
RENZI «Non condivido lo sciopero»
LUPI Marcia indietro sulla precettazione
dall’altro, all’ultimo minuto il ministro
Lupi torna sui suoi passi, a fronte di una
rimodulazione della protesta.
Il provvedimento aveva scatenato l’ira
dei sindacati, che avevano accusato il
governo di un "gravissimo atto unilaterale", investendo dell’accaduto "le massime cariche dello Stato", come affermato dai leader di Cgil e Uil, parlando di
"una inequivocabile lesione del diritto di
sciopero sancito dalla Costituzione". In
serata la revoca da parte del ministro
Lupi, che sottolinea così di aver "tutelato
il diritto alla mobilità dei cittadini e il
diritto allo sciopero". Stop che è stato
ridotto da otto a sette ore per gli addetti
alla circolazione dei treni (dalle 9 alle 16,
salvaguardando così i pendolari) mentre
quello di domani, proclamato da altre
sigle, viene posticipato dalle 21 alle 24,
salvando la fascia serale. "Avevamo ragione noi", commentano soddisfatti Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo:
"Non c'erano le condizioni di legge per
inibire il diritto di sciopero" ai ferrovieri. "E' un primo segnale di ravvedimento da parte del Governo che speriamo sia di buon auspicio per il futuro",
aggiungono in una nota congiunta.
Intanto, oggi saranno nelle piazze "per
dare voce alle ragioni dei lavoratori, dei
pensionati, dei giovani, dei cassintegrati, dei precari e dei disoccupati. Sarà una
giornata decisiva per il cambiamento
delle politiche economiche, per il lavoro
e per l’estensione dei diritti", dicono ancora Camusso e Barbagallo. Sono 54 le
manifestazioni organizzate in tutta Italia; Camusso parteciperà al corteo a Torino, Barbagallo a Roma. Al centro delle
richieste, la necessità di cambiare il Jobs
act e la legge di stabilità, prevedendo tra
l’altro l'estensione del bonus degli 80 euro ai pensionati ed agli incapienti e lo
sblocco del contratto del pubblico impiego, fermo al 2009. Il Jobs act, insiste
Camusso, non riduce la precarietà ma i
diritti e le tutele e "incentiva i licenziamenti", monetizzando l’articolo 18.
Anche per Barbagallo, "altro che lavoratori di serie A e B, siamo alla serie C".
Ma, è la premessa, la partita su entrambi
i fronti non è chiusa, visto che la legge di
stabilità non ha concluso l’iter parlamentare e per il Jobs act si attendono i
decreti attuativi. Il ministro del Lavoro,
Giuliano Poletti, ha assicurato che ci
saranno "momenti di confronto" con i
sindacati e non è escluso che la prossima
settimana possano aprirsi. Allo sciopero
generale non aderisce la Cisl, scesa in
piazza il primo dicembre con le sole categorie del pubblico impiego e la richiesta del rinnovo contrattuale.
Dipendenti e manager pubblici
niente regali superiori ai 150 euro
PADOAN circolare con il «regolamento natalizio»
l Il Natale non potrà essere troppo ricco
per i dipendenti pubblici. Ma nemmeno per
i manager e gli impiegati delle società pubbliche, quel reticolo di imprese partecipate
che il governo punta a ridurre e che in
questi giorni alimentano la cronaca giudiziaria. Per loro sarà vietato ricevere regali di valore superiore ai 150 euro. Il verbo
usato è tassativo, tanto che – se dovesse
arrivare un dono di questo valore – dovrà
essere «messo a disposizione» dell’amministrazione pubblica che provvederà a restituirlo o «a devolverlo a fini istituzionali».
La regola già esisteva. Ma a ricordarla
con toni decisi - precisando che l’applicazione è valida anche per «società, agenzie
ed enti pubblici» – è il capo di gabinetto del
ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
«E' vietato ai dipendenti pubblici ricevere
regali o altre utilità, al di fuori di quelli di
modico valore», è scritto nella circolare firmata da Carlo Garofoli. Che non fa sconti a
nessuno, anche ai vertici di società pubbliche.
La circolare, indirizzata a tutti gli uffici
del Ministero e alle Agenzie fiscali, richia-
l Non è un buco nell’acqua, ma la
risposta delle banche al secondo
round del «Tltro», il maxi-prestito
della Bce alle banche finalizzato a
stimolare il credito all’economia reale,
è tiepida. Il sistema finanziario resta
poco incline ad assorbire la liquidità
della Bce, lasciando al presidente Mario Draghi poche alternative agli acquisti diretti di titoli, il 'quantitative
easing', che potrebbe essere annunciato già a gennaio.
Gli istituti di credito dell’Eurozona
hanno ricevuto 130 miliardi dai prestiti a quattro anni concessi da Francoforte, contro previsioni che oscillavano fra i 90 e i 250 miliardi, in
media 148 miliardi di euro. Un totale
fra l’operazione di settembre e quella
di ieri, circa 213 miliardi, che è la metà
del potenziale di 400 miliardi indicato
da Draghi.
I tassi vicini allo zero, e una condizionalità tutto sommato blanda dato
che l’unica penale per le banche che
non prestano a famiglie e imprese è
quella di dover restituire i soldi dopo
due anni, non sono riusciti a far
decollare davvero il Tltro. Che era uno
degli architravi della strategia di Dra-
ma infatti il codice di comportamento dei
dipendenti pubblici, un decreto del presidente della repubblica dell’aprile 2013. Il
testo definisce i doveri minimi di diligenza,
lealtà e buona condotta che i dipendenti
sono tenuti a rispettare per il corretto funzionamento dell’Amministrazione pubblica.
«Gli stessi obblighi – si aggiunge – si applicano anche in relazione ad incarichi svolti presso Società, Agenzie e Enti pubblici,
compresa la partecipazione a consigli di
amministrazione o a collegi dei revisori dei
conti»: insomma, spiega la circolare, anche
per manager e controllori di società.
Per la quantificazione del «modico valore» si richiama sempre la normativa. Si
intende – spiega il ministero nella breve
nota pubblicata sul proprio sito – un importo «non superiore in via orientativa a
150 euro».
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 5
Venerdì 12 dicembre 2014
SINDACATI I segretari della Cgil e della
Uil, Camusso e Barbagallo, ieri hanno
illustrato le ragioni dello sciopero
Continua il duello a distanza tra
il presidente della Commissione Ue
e Palazzo Chigi sul Patto di stabilità
La Banca centrale europea chiede
sostenibilità delle finanze pubbliche
per «preservare la fiducia dei mercati»
Juncker: «L’Italia non ha
niente di cui lamentarsi»
E la Bce ribadisce: Roma deve rispettare i patti europei
PIÙ VICINO L’ACQUISTO DIRETTO DI TITOLI PUBBLICI
Draghi offre 400 miliardi
le banche ne prendono 130
ghi per far ripartire il credito nel Sud
d’Europa e allontanare il rischio-deflazione. Il cavallo non beve, sembra
confermare il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: "Vedremo se
le imprese hanno davvero bisogno di
fondi per nuovi investimenti, visto che
grandi percentuali di capacità produttiva sono inutilizzati". Un sistema
produttivo già molto indebitato, e che
non sente di dover investire visto che
usa poco le risorse che già ha, ha poco
bisogno di nuovo credito. E nemmeno
sono una svolta i circa 25 miliardi
chiesti e ottenuti dalle banche italiane, che fra settembre e dicembre
totalizzano un quarto circa del totale
in quella che il presidente dell’Abi
Antonio Patuelli definisce "un’ulteriore dimostrazione dell’intenso impegno delle banche italiane per la
ripresa".
Con le altre due operazioni, gli
acquisti di prestiti cartolarizzati e di
bond garantiti, finora la Bce ha immesso meno di 22 miliardi. E dal Tltro
vanno sottratti le cifre rimborsate dei
precedenti prestiti a lungo termine
Ltro. I 1.000 miliardi di espansione
dell’attivo della Bce, indicato da Draghi come obiettivo anti-deflazione, sono lontanissimi. Ecco perchè il 'quantitative easing' della Bce appare più
vicino. Con molti economisti convinti
che l’unico modo per arrivare a quella
potenza di fuoco, per Draghi, siano gli
acquisti del debito pubblico dell’Eurozona sui mercati. Un annuncio potrebbe partire persino al prossimo
consiglio di gennaio, dopo un’inflazione che a dicembre si è attestata allo
0,3%.
l L'Italia non ha certo di che lamentarsi per il trattamento ricevuto dalla
Commissione europea, che avrebbe potuto avviare una procedura per debito
eccessivo a carico di Roma, ma non l’ha
fatto di fronte all’impegno, scritto, del
governo Renzi per le riforme.
A dirlo, rischiando di innescare una
nuova scia di polemiche sull'asse Roma-Bruxelles dopo aver parlato di conseguenze potenzialmente "spiacevoli"
per l’Italia se le riforme restassero sulla
carta, è il presidente della Commissione
europea Jean-Claude Juncker, mentre la
Bce torna a ricordare che l'Italia deve
rispettare il Patto di stabilità europeo
per difendere la sostenibilità dei suoi
conti pubblici e non minare la fiducia
dei mercati.
In un’intervista concessa ad Avvenire
e ad altri quotidiani europei, Juncker
ripercorre le tappe del negoziato, intavolato con il premier Matteo Renzi,
che concede maggiore flessibilità sui
conti in cambio delle riforme strutturali. "Avremmo potuto attivare per l’Italia una procedura per debito eccessivo.
Invece ho parlato con Renzi, per il quale
nutro sentimenti di amicizia, anche al
G20 in Australia e gli ho detto: se volete
mostrare la volontà di intraprendere le
necessarie riforme, per favore scrivetemi una lettera per dirmelo. E questo
l’Italia l’ha fatto". Tutto ruota attorno
JUNCKER Commissione Ue
alla riduzione del deficit strutturale italiano per il 2015, che era fissata allo 0,5%
del Pil e che Roma ha ottenuto venisse
«scontata» allo 0,3%. Fermo restando,
inoltre, il limite del 3% di deficit, il governo prevede un obiettivo di disavanzo
del 2,6% mentre nell’aggiornamento del
programma di stabilità del 2014 aveva
fissato un 1,8%. A richiamare Roma è
anche la Bce: "è importante assicurare il
pieno rispetto dei requisiti del Patto di
stabilità e di crescita, e della regola del
debito, per non mettere a repentaglio la
sostenibilità delle finanze pubbliche e
preservare la fiducia dei mercati". Fran-
coforte ricorda infatti che "il progetto di
bilancio comporterebbe un aumento nel
2015 del fabbisogno finanziario netto
dello 0,4% del Pil". Inoltre, i piani del
governo indicano un rinvio della scadenza per l'obiettivo di medio termine
del pareggio al 2017, "in ritardo cioè di
due anni rispetto alla raccomandazione
del Consiglio Ecofin nel parere pubblicato lo scorso luglio - nota ancora la Bce
– e una deviazione dalla regola del debito". Flessibilità, dunque, almeno agli
occhi di Francoforte e Bruxelles, che in
cambio chiedono riforme: non solo del
mercato del lavoro in attesa che il Jobs
Act, apprezzato, diventi legge. Ma, agli
occhi di Francoforte, fra gli altri un
piano di liberalizzazioni, sveltimento
della macchina amministrativa e giudiziaria, e non ultimo cessioni di partecipate locali. Juncker – che ricordava
come a decidere sulle sanzioni sia il
consiglio dei ministri Ue e non la Commissione, si mostra un po’ piccato dalle
osservazioni di Renzi contro un’Europa
troppo burocratica: la Commissione –
dice nell’intervista – sta agendo in maniera «politica e che dunque non siamo
per un’attuazione burocratica del Patto
di stabilità». E aggiunge, forse con un
occhio anche alla Francia che continua
a superare il 3% dei deficit/Pil, che il
patto "non è mai stato applicato in modo
più flessibile".
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RASSEGNASTAMPA
6 PRIMO PIANO
LE RIFORME
UNA CORSA AD OSTACOLI
Venerdì 12 dicembre 2014
IL VIAGGIO IN TURCHIA
Da Ankara il presidente del Consiglio finge di
ignorare i messaggi politici inviati dagli
oppositori interni: «Ne parleremo domenica»
ANKARA
Stratta di
mano tra il
premier Renzi
e il presidente
turco Erdogan
Renzi a Cgil e minoranza Dem
«Cambio il Paese anche per voi»
.
Governo pronto a correggere «incidenti di percorso» e tentativi di sabotaggio
l ANKARA. Matteo Renzi
«fugge» in Turchia per attrarre
nuovi investimenti e «far tornare il segno più alla crescita»
mentre a Roma salgono i toni
in vista dello sciopero generale
di oggi. E sulle riforme si consuma un braccio di ferro durissimo con la minoranza Pd.
Ma il premier ostenta distacco
confermando l’orizzonte di legislatura del 2018. «Cambieremo il paese anche per loro», è il
messaggio che manda a Cgil e
sinistra, assicurando però che
il governo correggerà tanto gli
«incidenti di percorso» quanto
i tentativi politici di sabotaggio.
È più di una visita di Stato la
missione che porta per due
giorni il presidente del consiglio in Turchia, partner strategico sul fronte energetico e
degli investimenti con 1.200 imprese italiane radicate nel paese ed un interscambio commerciale di 20 miliardi di dollari. Renzi, nell’incontro con il
primo ministro Ahmet Davutoglu e soprattutto con il presidente Recep Tayyip Erdogan,
rinforza la storica amicizia tra
i due paesi. Rilanciando l’im-
pegno italiano nel processo di
adesione della Turchia in Ue e
plaudendo all’impegno della
Turchia alla presidenza del
G20 come occasione per incoraggiare la crescita, «patrimonio condiviso da tutti o, meglio – ironizza contro i falchi di
Bruxelles – da quasi tutti...».
Sulla crescita resta concentrata l’attenzione del premier,
convinto di poter dimostrare
che la ricetta del suo governo è
quella giusta. E oggi, al business forum di Istanbul, farà
capire che l’Italia sta eliminando per gli investitori gli
ostacoli nella pubblica amministrazione come nel fisco.
Arriva anche un «in bocca al
lupo» ai sindacati che oggi incroceranno le braccia con uno
sciopero generale, ma Renzi va
avanti. Il presidente del consiglio non vuole soffiare sul
fuoco delle proteste: media nello scontro tra Lupi e Camusso e
esprime «profondo rispetto»
per le manifestazioni di domani. «È un momento di alta
protesta che io rispetto anche
se non sono d’accordo», puntualizza però.
Stesso ostentato distacco an-
che verso le manovre della minoranza dem che l’altro ieri ha
mandato sotto la maggioranza
in commissione sulla riforma
istituzionale. «Le riforme marciano, talvolta ci sono incidenti
di percorso ma noi recupereremo in Aula perché non sono
possibili soluzioni pasticciate», tira dritto il premier. Che
ad Ankara finge di ignorare i
messaggi politici inviati dagli
oppositori interni. «Ne parleremo con chiarezza all’assemblea del Pd di domenica», dice
facendo capire che non sarà lui
a subire gli attacchi di chi,
come dicono i fedelissimi, vuole far tornare la palude. Lo
scontro politico non cambia
però la dead line del governo:
«La riforma costituzionale andrà in Aula a gennaio e rispetterà i termini previsti». E
anche il governo non ha intenzione di arretrare. «Per quel
che mi riguarda la legislatura
finisce nel 2018», ribadisce. Se
altri, invece, vorranno lo show
down, non sarà certo Renzi, è
la tesi del premier, ad avere
paura delle elezioni anticipate.
Cristina Ferrulli
LA REPLICA A NAPOLITANO «MENTRE LA REPUBBLICA AFFONDAVA NEL FANGO, LEI DOV’ERA? SU MARTE?»
Grillo: dare il buon esempio
è eversivo e io ne sono fiero
l ROMA. Nuovo attacco di Beppe Grillo a
blema e me ne rendo conto. L’onestà da noi è
Giorgio Napolitano. Il giorno dopo il monito
fuori moda e una persona onesta con la sua
contro l’antipolitica lanciato dal presidente
sola presenza dà imbarazzo ai ladri che ormai
della Repubblica all’Accademia dei Lincei, il
sono la maggioranza. Dare il buon esempio in
leader di M5S non fa attendere la sua risposta
questo Paese è l’atto più eversivo possibile. Se
al Capo dello Stato. E va giù duro, con una
non sei ricattabile sei un individuo pericoloso,
domanda lanciata tramite il suo blog a Naun eversore appunto». E ancora: «”L’antipopolitano: «Mentre la Repubblica affondava nel
litica è patologia” dice il bisPresidente; a me fango, lei dov’era? Su Marte? Non si sente
continua Grillo – invece sembra una reazione,
responsabile di quel che è successo? Chi è
ancora flebile, alla malapolitica. Come un corl’antipolitica, lei o io che
po che vuole disperatami dichiaro eversore?».
mente mantenersi sano atParole durissime che scatua i suoi anticorpi. Il
tenano la reazione del
M5S, e qui Napolitano ha
Pd, tutto al fianco di Naperfettamente ragione, è
politano. E in cui è lealternativo alla Repubblica
gittimo leggere la stura
dei ladri, è una medicina,
data dal leader a 5 stelle
un antibiotico per distrugad una nuova strategia
gere i virus che avvelenad’attacco del Movimento
no il Paese. Dal punto di
verso i democrat e FI,
vista degli agenti patogeni
plasticamente mostratasi
è sicuramente eversivo».
nell’Aula della Camera a
Il Pd fa muro contro
suon di urla, espulsioni e
Grillo al fianco del presigrida di «mafiosi» dei
dente della Repubblica.
«cittadini-deputati» verso
«Dopo le batoste elettorali
i colleghi di maggioranza
Grillo torna in scena con
quando viene deciso un
la sua specialità: insultare
GRILLO Ieri ritratto sul suo blog
nuovo rinvio in commisNapolitano. Ma non aveva
sione della proposta di
detto che era un po’ stanlegge sul conflitto di interessi.
chino?», chiede per tutti il capogruppo alla
«Caro Napolitano – scrive Grillo sul blog –
Camera Roberto Speranza.
io sono e rimarrò un eversore e ne vado fiero.
E intanto è nuovo match con la Lega. MatAccostarmi al sacco di Roma come lei ha fatto
teo Salvini bolla nuovamente come «una paieri (mercoledì, ndr) mi rende anche un po’
gliacciata» il referendum di M5S contro l'euro
orgoglioso. Un monito così equivale ad
e chiude le porte ai Cinque stelle. «Se Grillo
un’onorificenza» . «Lo confesso, sono un everpassa il tempo a insultare la Lega, come
sore, mi faccio schifo, Napolitano ha ragione.
facciamo a collaborare con uno che ha l’inPago le tasse, non rubo, denuncio il malaffare,
cubo della Lega?», chiude il leader del Carnon mi faccio i cazzi miei e nessuno ha
roccio.
Francesco Bongarrà
ancora cercato di comprarmi. Sono un pro-
FACCIA A FACCIA A TORINO COL PRESIDENTE TEDESCO
Napolitano: Roma e Berlino
superino le diffidenze reciproche
l TORINO. Bisogna assolutamente superare «le diffidenze
reciproche», i «luoghi comuni e
i clichè negativi» che stanno
portando a un «immeschinimento» delle relazioni tra Roma
e Berlino. Giorgio Napolitano
da tempo assiste – lui, europeista della prima ora – ad un
preoccupante salir di toni nelle
relazioni tra Italia e Germania
e, quasi alla fine del suo impegno al Quirinale, decide di
mettere alcuni paletti ad un dibattito tra Italia e Germania
che, sulla spinta dell’inossidabile crisi economica, rischia di
trascendere. Con gravi ripercussioni sulla tenuta dell’Unione europea sempre più alle prese con rinnovate spinte nazio-
naliste e, soprattutto, derive populiste.
Ecco perché il presidente della
Repubblica ha deciso di spostarsi
a Torino per un foro di dialogo
italo-tedesco promosso dall’Ispi
per un inedito «faccia a faccia»
pubblico con il presidente tedesco
Joachim Gauck. Probabilmente
l’ultima trasferta del capo dello
Stato che non ha voluto mancare
ad un appuntamento che tocca un
tema cruciale nella sua visione
d’Europa.
«Dopo un periodo di indubbia
criticità e difficoltà sul piano generale europeo bisogna ora imprimere nuovo slancio e nuovo
vigore al rapporto italo-tedesco»,
ha premesso in un discorso al teatro regio di Torino tutto dedicato
a come rilanciare le relazioni tra i
due Paesi. La battaglia dell’austerity ha spinto l’Unione europea a viaggiare su due binari paralleli che sembrano non incontrarsi mai: quello del ferreo risanamento dei conti, mantra della cancelliera Angela Merkel, e
quello tutto Mediterraneo delle
politiche della crescita. La spigolosità del tema da tempo tiene bassa la temperatura dei rapporti tra
Roma e Berlino, come conferma
anche la reazione a caldo di Renato Brunetta al discorso del presidente: «Sì, con Germania che
comanda e guadagna e Italia che
obbedisce e ci perde; sul rapporto
tra Italia Germania Napolitano è
involontariamente paradossale».
Il presidente non nega che «dif-
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 7
Venerdì 12 dicembre 2014
E DOMENICA C’È L’ASSEMBLEA PD
A innescare la miccia è stato il voto
in dissenso della minoranza che
mercoledì ha mandato sotto il governo
E FITTO RESTA IN TRINCEA
L’eurodeputato pugliese ha manifestato tutta
la sua contrarietà sull’ipotesi Mattarellum
peraltro non gradita neanche a Berlusconi
D’Alema avverte Delrio
«Non puoi minacciarci»
L’affondo del sottosegretario: se vogliono andare a votare lo dicano
ficoltà e dissensi tra Roma e Ber- che il governo italiano così riulino esistano», ma è giunta l’ora di scirà «a liberare nuovamente
affrontarli senza scadere in luo- l’immenso potenziale creativo
ghi comuni che si stanno stra- per cui noi ammiriamo tanto
tificando pericolosamente: «Biso- l’Italia».
gna reagire senza indugio a un
Pieno consenso su questa lipericolo di immeschinimento del nea dal Governo che attraverso
clima nei rapil ministro
porti tra Italia
degli Esteri
e Germania:
Paolo Gentima occorre suloni,
anperarli senza
ch’egli precadere sul tersente a al foro
reno dei clichè
di
dialogo
negativi che
italo-tedesco,
rimbalziamo
fa sapere che
da una parte
questa è la
all’altra». Pastrada giurole che il presta: «È in
sidente federaquesta visiole Gauck ha
ne che i rapcolto al volo faporti tra due
cendosi inter- NAPOLITANO Ieri a Torino
grandi Paesi
prete di una lifondatori
nea più dialogante di quella della vanno rilanciati nell’interesse
Merkel: «oggi in Germania per- della pace e dello sviluppo cocepisco un forte apprezzamento mune. Napolitano ha collocato
per gli ambiziosi piani di riforma sui binari giusti la discussione
del governo Renzi», ha spiegato a sul futuro dell’Europa».
Fabrizio Finzi
Torino aggiungendo di augurarsi
l ROMA. A poco più di 48 ore dall’Assemblea
di domenica è di nuovo battaglia aperta nel Pd.
A innescare la miccia è una volta ancora il
capitolo riforme e il voto in dissenso della
minoranza Dem che, assieme al «frondist» FI
Bianconi, l’altro ieri ha mandato sotto il governo. Un nodo più politico che tecnico, che
torna ad allargare la frattura tra Matteo Renzi e
la sinistra Pd aprendo la strada ad un’Assemblea nella quale il premier-segretario tornerà
in modo chiaro sulla necessità della disciplina
di partito nello snodo cruciale del percorso
delle riforme. E non è escluso che, come è
accaduto nell’ultima Direzione, Renzi torni
nuovamente a blindare testi e tempi delle riforme chiedendo un voto alla sua relazione.
È lo stesso premier, in missione in Turchia, a
far capire che neanche questa volta chiuderà
un occhio su un voto, quello di mercoledì in
commissione alla Camera, «che è stato considerato come un segnale politico». Renzi dapprima assicura come all’approvazione
dell’emendamento che sopprime i 5 senatori di
nomina presidenziale si rimedierà in Aula per
evitare «soluzioni pasticciate», quindi prepara
lo show down di domenica: «Di segnali politici
ne parleremo in modo chiaro in Assemblea».
E, davanti all’Assemblea non è escluso che il
premier-segretario usi termini ancora più forti, arrivando magari a rimarcare che, se qualcuno nel Pd vuol portare il Paese al voto, da
parte sua non c’è alcun timore ma solo la
volontà di concludere il percorso delle riforme
costituzionali ed economiche e di portare –
L’EX PREMIER Massimo D’Alema
come ha ribadito anche ieri – la legislatura al
suo compimento, «nel febbraio 2018».
Parole che, di fatto, ieri sono state anticipate
dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. «Se la minoranza del Pd
vuole andare a votare lo dica. Noi vogliamo
continuare e arrivare fino al 2018», affonda
Delrio, dando il là ad una girandola di durissimi botta e risposta nel Pd. Delrio pensi alla
crisi economica e «non minacci i parlamentari» su un materia sulla quale deputati e senatori hanno «diritto e il dovere» di migliorare
i testi, replica, duro, l’ex premier Massimo
D’Alema, alle cui parole seguono quelle, non
meno morbide, del bersaniano Alfredo D’Attorre: «Sulle riforme il governo dovrebbe stare
ben attento a non porre una questione di fi-
ducia, qui stiamo lavorando con molta serietà e
nessuno può permettersi di parlare di giochetti». Il pomo della contesa, nel Pd, anche questa
volta sembra tratto i frondisti FI non abbandona la trincea, con Raffaele Fitto che ieri ha
manifestato tutta la sua contrarietà sull’ipotesi
Mattarellum - peraltro non gradita neanche a
Silvio Berlusconi - chiedendo il perché di tanta
fretta sulle riforme: «Renzi vuole le elezioni?».
Intanto, la commissione della Camera cercherà di terminare l’esame degli emendamenti
alle riforme entro domani sera con l’obiettivo
di far approvare il testo in Aula il 16, mentre
ieri ha nuovamente rinviato il nodo dell’art.21
del ddl, relativo al quorum per l’elezione del
Capo dello Stato. Parallelamente, in commissione al Senato ieri scadeva il termine per i
subemendamenti ai due emendamenti Finocchiaro che mettono nero su bianco l’Italicum
2.0. Solo la Lega ne ha presentati 5.400, ai quali
si sommano i 12mila emendamenti presentati,
da tutti i gruppi, l’altra sera. E la minoranza Pd
non si è tirata certo indietro. Chiti ha presentato un emendamento che pone il Mattarellum in sostituzione dell’Italicum e non come
norma di salvaguardia, come previsto dai renziani. Mentre 34 senatori Dem hanno firmato
un subemendamento che sostituisce al sistema
dei capilista bloccati dei listini circoscrizionali, completati dal 75% di candidati scelti da
preferenze. «È un tentativo di trovare una mediazione», spiega Gotor. Ma il suo auspicio,
ieri, sembrava soprattutto un’utopia.
Michele Esposito
RASSEGNASTAMPA
PUGLIA E BASILICATA 15
Venerdì 12 dicembre 2014
L’INCHIESTA
COLLABORA ANCHE L’FBI
«IMBASCIATE DALL’AMERICA»
«Gli amici di Brooklyn sono
pericolosi, quando partono poi
non è possibile fermarli»
Lunga mano mafiosa
dagli Usa a Potenza
Un imprenditore deve restituire 1 milione al boss Gambino
I ricatti a Impregilo
Condanna a 3 anni per Lavitola
.
Tre anni di reclusione, una pena più grave di quella richiesta dal pubblico ministero,
e duemilia euro di multa. Si è chiuso così,
dopo oltre 5 ore di camera di consiglio, il
processo per il presunto tentativo di estorsione da parte di Walter Lavitola ai danni di
Impregilo in relazione ad appalti a Panama.
L’ex direttore dell’Avanti,
secondo l’accusa, avrebbe tentato di indurre il colosso industriale a costruire un ospedale pediatrico a Panama, un
progetto che stava molto
a cuore all’allora presidente del paese centramericano Ricardo Martinelli. La minaccia sarebbe
consistita nel fatto che, in
caso contrario, sarebbe
Walter Lavitola
stata diffusa una dichiarazione pubblica di tenore
negativo da parte dello stesso Martinelli che
avrebbe fatto crollare la quotazione in Borsa. Nella storia ebbe un ruolo anche l’ex premier Silvio Berlusconi il quale, su sollecitazione di Lavitola, telefonò a Massimo Ponzellini, ex amministratore di Impregilo, rappresentandogli conseguenze negative per
l’azienda se non fosse stato mantenuto l’impegno per la realizzazione dell’ospedale.
FABIO AMENDOLARA
l POTENZA. Ci sono Ciccio
l’americano della potente famiglia mafiosa dei Gambino,
l’italo-americano John Grillo
da Ferrandina, Raffaele Valente di Benevento ma detenuto a
New York e il trapanese d’origini con casa a Brooklyn Francesco Palmeri. E poi ci sono
Salvatore Farina di Castellammare del Golfo in provincia di
Trapani, Carlo Brillante e Daniele Cavoto di Montefalcone di
Benevento e Francesco Vonella
da Girifalco (Catanzaro). Potrebbero sembrare i nomi dei
protagonisti di una sceneggiatura sulla mafia italo-americana. E invece sono gli arrestati
dell’inchiesta
«Underboss»
coordinata dalla Procura antimafia di Potenza e condotta
da Fbi e polizia di Stato.
Al centro dell’intrigo c’è un
milione di euro, in rate da
centomila al mese, per «saldare» un debito di 120 milioni
di lire contratto con la cupola
statunitense negli anni Ottanta.
Il debitore è un imprenditore
di Ferrandina: Lorenzo Mar-
RE DEL RICICLO LA GUARDIA DI FINANZA CONGELA IL PATRIMONIO
Un sequestro milionario
al ricettatore di Molfetta
Viveva nel lusso, ma dichiarava 100 euro
l MOLFETTA. Dichiarava 100
euro al mese di reddito ma viveva a Molfetta, in provincia di
Bari, in una mega-villa 'bunker'
con piscina dotata di un sofisticato impianto di videosorveglianza controllabile a distanza,
con all’ingresso due leoni in pietra. Non solo: circolava in città
con auto di grossa cilindrata e
spendeva tanto. Ma i militari
della Guardia di finanza hanno
indagato nella sua vita e hanno
messo i sigilli
al «forziere»
del “Re” della
contraffazione
e della ricettazione, Francesco Grosso, di
39 anni, sequestrando beni,
mobili e immobili, per un valore complessivo di un milione di euro.
Le indagini, coordinate dal
procuratore della Repubblica aggiunto presso il tribunale di Trani, Francesco Giannella, hanno consentito di accertare che
l’uomo aveva accumulato ricchezze e viveva in un lusso assolutamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, circa
100 euro mensili. Aveva la disponibilità di una sontuosa villa con
piscina, di notevole liquidità e di
diverse autovetture, anche di
grossa cilindrata, qualcuna intestata a terze persone, con le quali
girava indisturbato per Molfetta.
Nel suo "curriculum" si annoverano numerose condanne, tanto
da essere ritenuto socialmente
pericoloso perchè sottoposto alla
misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di
dimora nel Comune di residenza
e condannato con sentenze definitive per aver acquistato cose di
sospetta provenienza, commercio di prodotti con segni falsi e
ricettazione. È anche indagato
per associazione a delinquere.
L’uomo, secondo quanto accertato dagli
investigatori,
non si faceva
mancare mobili d’epoca e
tecnologia
Hi-FI all’avanguardia.
Attraverso la moglie, aveva acquistato, nel comune di Terlizzi
(Bari), un fabbricato con annesso terreno agricolo che, negli anni, aveva trasformato in una villa «bunker», ristrutturata in stile pseudo «Palladiano», dotata di
un sofisticato impianto di videosorveglianza controllabile a distanza, con all’ingresso due leoni in pietra. Tra i beni sottoposti
a sequestro, oltre alla villa, un
terreno agricolo, tre autovetture
(di cui 2 intestate alla moglie
35enne e una al nipote 22enne),
quattro rapporti bancari e beni
mobili di valore rinvenuti all’interno dell’abitazione.
VITA DA RICCO
Aveva trasformato una
villa nel suo bunker e
girava con auto costose
OPERAZIONE La conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’indagine [foto T. Vece]
silio. Deve centinaia di milioni
di lire al fisco, e chiede aiuto a
Grillo, facendo leva sui suoi
contatti americani. John Grillo
aggancia un esponente dei clan
calabresi, e a New York riceve
120 milioni, che Marsilio assicura poi di aver restituito.
La «Cupola» a stelle e strisce
è però convinta del contrario e
nel 2012 manda oltreoceano
uno dei suoi
luogotenenti,
«Ciccio l’americano», per recuperare i soldi.
Si attiva così
una rete tra le
famiglie mafiose degli Stati
Uniti – oltre ai Gambino e ai
Bonnanno, nella «commissione» siedono anche i Colombo, i
Lucchese, i Genovese e i clan
italiani. E così si mettono in
moto le amicizie in Campania,
Calabria e Sicilia, per arrivare
in Basilicata.
All’imprenditore lucano, Palmieri presenta un conto da un
milione di euro, e parla degli
«amici di Brooklyn». Dice di
loro «che sono pericolosi», e che
quando «partono poi non è possibile fermarli», ma se salda il
dovuto «non ci saranno problemi» e gli garantisce anche
«agganci politici».
Una realtà che ricorda il colossal del cinema «il Padrino» a
cui tutti i protagonisti paiono
ispirarsi. Dall’ordinanza di custodia cautelare emergono intimidazioni,
«imbasciate
dall’America»,
lettere anonime e descrizioni, non proprio
vaghe, di scenari pericolosi.
Quelli «si offendono
se
vengono presi
in giro», spiega «Ciccio» a Marsilio. E se proprio la questione
non è chiara, riferisce all’imprenditore che «l’altro» che gli
ha fatto visita in precedenza è
Farina: un «pizzino 2.0» perché
l’americano gli suggerisce di
controllarne il curriculum su
Google per scoprire che, con il
padre Ambrogio, Farina era
uno dei componenti del gruppo
di fuoco che nel 1983 uccise il
pm Ciaccio Montalto. Tutti poi
I SOSPETTI
L’estorsione sarebbe solo
la punta di un iceberg di
un affare più allettante
INIZIATIVA OPUSCOLI DELL’ADOC, ASSOCIAZIONE CONSUMATORI
Contraffazione
come difendersi
l In questo fine settimana, iniziative dell’Adoc Puglia,
l’associazione per la dfesa e l’orientamento dei consumatori regionale, a sostegno dei cittadini-consumatori,
ai quali verranno distribuiti per strada opuscoli informativi su frodi alimentari, questioni e contenziosi
condominiali, truffe in ambito tanto sanitario che alimentare e cosmetologico, nonché sul problema del gioco
d’azzardo. Oggi, a partire dalle 16,30 e fino alle 19,30,
appuntamento a Bari in via Sparano, all’altezza di via
Abate Gimma.
«Il progetto Salva famiglie – spiega Giulia Procino,
legale dell’Adoc Puglia – nasce dalla constatazione che il
cittadino-consumatore vive in questo particolare momento
storico in una condizione di
forte difficoltà economica e sociale. Per questa ragioni, nella
progettazione, ci si è concentrati su tre categorie di prodotti-servizi che quotidianamente interessano la nostra
vita: acquisti, affari domestici,
portafoglio».
La stessa iniziativa verrà
replicata domani, sempre a Bari, negli stessi luoghi e alla
stessa ora. L’Adoc Puglia tornerà a parlare di contraffazione con particolare riferimento alle contraffazioni
alimentari. «Non va dimenticato – dichiara Valeria Andriano, responsabile regionale del progetto “Io Sono
Originale”, finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico -, che il fatturato della contraffazione, vera e
propria industria illegale, ha raggiunto i 6 miliardi e
mezzo, per un mancato gettito di 5,3 miliardi e una perdita
di posti di lavoro pari a 105.000 unità. Dati importanti che
inducono le associazioni a voler conoscere le abitudini dei
consumatori che possono essere considerati vittime e
carnefici di questo traffico».
Sarà interessante, per esempio, sottoporsi al quiz che
l’associazione, con il ministero, ha predisposto in cinque
domande alle quali fornire una risposta per verificare
quanto se ne sa veramente di marchi, scadenze, etichette e
contraffazione.
OGGI E DOMANI
«Sportello» in strada e
risposte su truffe sanitarie
alimentari e azzardo
furono assolti, ma la poco velata minaccia poteva però essere idonea, secondo le intenzioni di «Ciccio», ad ammorbidire l’imprenditore.
La segnalazione fornita da
una fonte confidenziale alle autorità americane indicava che
Palmeri sarebbe arrivato in Italia nel mese di ottobre del 2013.
Qui avrebbe dovuto riscuotere
la somma di denaro relativa al
vecchio debito vantato dai fratelli Joe e John Gambino, da
Cesare Bonventre, capo dell’altra storica fa miglia della mafia
newyorkese, i Bonanno, e da
Roberto Pannunzi, broker internazionale della cocaina, arrestato l’anno scorso.
Tutto, per gli investigatori,
potrebbe essere però solo la
punta di un iceberg: troppo
forte la «potenza di fuoco» messa in campo dalla cupola newyorkese per una posta nei
fatti non alta.
L’imprenditore che ha denunciato l’estorsione lavora nel
settore dell’energia. È lì che
volevano mettere le mani i padrini? È quello che stanno cercando di accertare gli investigatori.
ALDO e FRANCESCA LOIODICE,
addolorati per la perdita del carissimo amico
Prof. Avv.
ANNIVERSARIO
Alessandro Rottola
Ordinario di Diritto
Internazionale
si stringono vicino ai familiari tutti
nel grande dolore e nel ricordo affettuoso della Sua simpatica ed amichevole personalità.
12 Dicembre 2013 12 Dicembre 2014
Conserva i Tuoi ricordi sono tutto
quello che resta.
Maria Gomes
Quaranta
Bari, 11 dicembre 2014
ISABELLA LOIODICE è vicina ai
familiari, nel dolore per la scomparsa del carissimo amico e collega
La Sua famiglia La ricorderà questa sera durante la funzione religiosa
che si terrà presso la Chiesa San
Ferdinando alle ore 19,00.
Prof. Avv.
Alessandro Rottola
Bari, 11 dicembre 2014
Dopo un’intera vita dedicata alla
famiglia, ha lasciato questa vita terrena, ricongiungendosi con l’amato
Pietro, la cara esistenza di
Maria Mastropasqua
ved. Sabato
Ne danno il triste annuncio, a
tumulazione avvenuta, i figli LUIGI
con RAFFAELLA PEPPE con ANGELA e gli adorati nipoti PIERFRANCESCO, AURORA, MATILDE
ed EDOARDO.
Bari, 11 dicembre 2014
Le famiglie MOSSA, RESTA e RISPLENDENTE partecipano al lutto
che ha colpito gli amici Angela e
Nino Pinto per la morte del caro
Giovanni Palmisano
Turi, 12 dicembre 2014
ri
È mancata all’affetto dei Suoi ca-
Teresa Micunco
ved. Introna
Ne danno il triste annuncio i figli
GRAZIA, MINA, FRANCESCOSAVERIO, i generi, la nuora e i tanto
amati nipoti.
Il rito funebre si svolgerà venerdì
12 dicembre alle ore 16,00 presso la
Chiesa dell’Immacolata (Cappuccini) di via Abbrescia.
Bari, 12 dicembre 2014
Con profonda tristezza partecipiamo alla scomparsa di
Nietta Lamorgese
ved. Cuccì
e siamo vicini con affetto a Maria
Elena.
MINNIE con ELENA, SERGIO e
GIORGIA, MARIA con LUCA e PAOLO.
Bari, 12 dicembre 2014
Per la pubblicità su
BARI: 080/5485111
BARLETTA: 080/5485391
FOGGIA: 080/5485392
LECCE: 080/5485393
TARANTO: 080/5485394
POTENZA: 080/5485395
RASSEGNASTAMPA
20
Venerdì 12 dicembre 2014
ECONOMIA&FINANZA
«Ferrari resta in Italia»
Ma Fca perde in Borsa
Il prezzo della benzina
0
7
1,686
MAXI ORDINE DI VENDITA
Agli esperti delle sale operative è
apparsa anomala un’operazione
fatta con il titolo ai massimi
controllo con il 43% dei diritti di voto
per effetto della norma olandese sui
diritti di voto multipli.
La reazione in Borsa è negativa. L’andamento del titolo Fca è sotto l’attenzione della Consob dopo le oscillazioni degli ultimi giorni e in par-
"i cittadini europei vedranno i risultati di anni di lavoro per migliorare le regole di etichettatura
delle derrate alimentari", afferma
il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare
Vytenis Andriukaitis che rileva
come "le nuove regole porranno il
consumatore in primo piano e forniranno informazioni più chiare
ai cittadini in una maniera che è
gestibile per le imprese".
Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo parla invece di
"un primo passo importante per
portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza, arma
importante per combattere la concorrenza sleale a danno delle nostre imprese e per garantire la possibilità di fare scelte consapevoli
al consumatore".
Plaude all’entrata in vigore della nuova etichetta anche il Beuc,
l’Ufficio europeo dei consumatori.
Mentre il Codacons, pur sottolineando i vantaggi per i consumatori, punta il dito sulle "insidie e
criticità" della nuova etichetta.
ticolare, secondo gli esperti delle sale
operative, dopo un anomalo maxi-ordine
di vendita quando l'azione era ancora ai
massimi storici. La giornata comincia
male: il titolo entra in contrattazione
con fatica ed è poi oggetto di scambi
boom. Passano di mano 78,7 milioni di
pezzi pari a poco meno del 6,5% del
capitale della società e il titolo, all’indomani del capitombolo registrato prima che il prezzo fosse ufficializzato, fa
un altro passo indietro verso il valore
fissato per il collocamento del pacchetto
di azioni.
Più contenuto il calo a Wall Street
dove il titolo del gruppo era scivolato
ieri più che a Milano: la flessione sul
listino Usa è contenuta all’1,5% a 11,29
dollari. In rosso anche Exor che cede il
2,54% a 33,71 euro.
Amalia Angotti
8 dic 2014
5 dic 2011
1,596
1,575
5
2013
2012
Fonte: Mise (prezzo medio rilevato ogni lunedì)
.
su richiesta del mercato venisse aumentata la quantità di azioni e obbligazioni da emettere, a circa il 29,5%,
ma manterrà comunque la quota di
1,729
8
FCA La sigla
con la quale
Fiat e Chrysler
si sono
quotate a
Wall Street
dopo la
fusione tra le
due case
automobilistiche
Consumi, in vigore
la nuova normativa
sulle etichette
l Con le nuove etichette per
alimenti e bevande che scatteranno domani è in arrivo una mini
rivoluzione nel carrello della spesa. Infatti parte anche in Italia
l’applicazione del regolamento comunitario 1169/2011, che uniforma in tutti i Paesi Ue le informazioni chiave sulla composizione del prodotto acquistato, rendendole più leggibili e trasparenti
e aumentando la tutela contro le
contraffazioni. Oltre all’obbligo di
caratteri «ben visibili», con grandezza definita in base alle dimensioni della confezione, tra le novità delle nuove etichette ci sarà
una maggiore evidenza sulla presenza di sostanze allergizzanti o
che procurano intolleranze, l’indicazione del tipo di oli e grassi
utilizzati, la data di congelamento
e le informazioni sullo stato fisico
degli ingredienti utilizzati. Non
sarà per esempio più possibile utilizzare il termine «latte» se si usa
latte in polvere o proteine del latte.
A partire da sabato 13 dicembre
1,890
Andamento degli ultimi 3 anni
1,751
9
La smentita dagli Usa non frena il titolo, sotto osservazione Consob
l TORINO. La Ferrari non lascia
Maranello, la residenza fiscale non sarà
trasferita all’estero. La smentita di Fiat
Chrysler Automobiles sul trasloco del
Cavallino arrivano alla fine di una
giornata difficile in Borsa, con il titolo
Fca che perde il 6,27% e si porta a 9,19
euro. Una soglia vicina al valore di 11
dollari (8,8 euro) fissato per il pricing del
pacchetto di azioni da collocare a Wall
Street.
I dettagli sulle operazioni sul capitale,
varate a ottobre per sostenere l’ambizioso piano di investimenti e contenere il debito industriale, arrivano
quando in Italia sono le 5,44. Il prezzo
delle 87 milioni di azioni ordinarie che
Fca collocherà sulla Borsa americana
(le banche avranno un’opzione per acquistare altri 13 milioni di titoli) sarà di
11 dollari per azione, mentre la cedola
del convertendo da 2,5 miliardi di dollari, scadenza 2016, sarà del 7,875%
annuo. Un collocamento supplementare
per ulteriori 375 milioni di dollari sarà
riservato alle banche collocatrici. Sia le
azioni sia i bond daranno diritto a
ottenere gratis azioni della Ferrari che
verrà scorporata e poi quotata a Wall
Street entro settembre 2015.
Fca smentisce poi le voci sull'intenzione di trasferire all’estero anche la
residenza fiscale della Rossa: "voci prive
di fondamenta", afferma in una nota
nella quale spiega che non c'è neppure
"alcun progetto di delocalizzare le sue
attività italiane, che continueranno a
essere soggette al regime fiscale italiano".
Exor, la holding della famiglia Agnelli,
sottoscriverà il prestito convertendo per
886 milioni di dollari senza cambiare la
quota in Fca e continuando così a
mantenere il controllo. L'azionista di
riferimento limerà la sua quota in Fca
dal 31% attuale a circa il 30% e, nel caso
10 set 2012
2014
ANSA
La benzina
al livello 2009
l Buone notizie per gli automobilisti in vista delle
feste di Natale, con la benzina scivolata sotto la soglia
di 1,6 euro per la prima volta da tre anni a questa
parte. A incidere è il crollo dei prezzi del petrolio, che
oggi è affondato, spingendosi per la prima volta dal
2009 sotto la soglia dei 60 dollari al barile, per poi
chiudere in calo dell’1,5% a 59,95 dollari.
Stando alle tabelle del ministero dello Sviluppo
economico, che elabora una media settimanale prendendo in considerazione impianti serviti, self service
e pompe bianche, la benzina è scesa a 1,596 euro,
portandosi al di sotto di 1,6 euro per la prima volta dal
dicembre 2011, quando era a 1,575 euro al litro. Analogo andamento per il gasolio, che oggi, secondo la
media del ministero, è 1,506 euro, allo stesso livello del
novembre 2011 (1,501 euro al litro). La gita fuori porta
nei giorni delle feste natalizie, dunque, quest’anno
costerà parecchio meno rispetto al 2014: per un pieno
di una macchina di media cilindrata ci vorranno
poco meno di 80 euro, contro i quasi 90 dello scorso
anno.
Malgrado la discesa dei prezzi, però, il Codacons
non è del tutto soddisfatto. L’associazione dei consumatori rileva infatti che i listini italiani sono ancora i più alti d’Europa, con la media Ue per un litro di
verde che è oggi di appena 1,333 euro al litro, quindi
quasi 30 centesimi in meno. "I listini dei carburanti in
Italia sono ancora troppo elevati e devono calare
ulteriormente – afferma il Presidente Carlo Rienzi –
Al di là dell’eccessiva tassazione che vige sulla benzina nel nostro paese, il forte decremento delle quotazioni petrolifere ha aperto margini per ampie riduzioni dei prezzi alla pompa, riduzioni che tuttavia
ancora non si sono viste, con evidente aggravio di
spesa per i consumatori". A incidere, infatti, è naturalmente il petrolio, che ieri è sceso ancora fino a
poco sopra la soglia psicologica dei 60 dollari.
ACCORDO CON GLI USA ANNUNCIO CONGIUNTO DEL MINISTRO PINOTTI E DELL’AMBASCIATORE PHILLIPS. PREVISTI 10MILA POSTI DI LAVORO
F35, manutenzione in Italia
Il polo è lo stabilimento piemontese che già produce componenti
l Sarà in Italia, a Cameri, il
"polo per la manutenzione, la
riparazione e l’aggiornamento
degli F35 in Europa", sia di quelli acquistati dai Paesi europei
che quelli americani di stanza
in Europa. L’annuncio lo hanno
fatto congiuntamente, in una
conferenza stampa convocata in
fretta e furia, il ministro della
Difesa, Roberta Pinotti, e l'ambasciatore Usa, John Phillips.
Un "risultato straordinario"
per lo stabilimento in provincia
di Novara, che già produce alcune componenti del velivolo di
quinta generazione. "Vuol dire
lavoro, tecnologia e ricadute positive per l’indotto", ha detto Pinotti. Diecimila posti, tra quelli
diretti e l’indotto, aveva stimato
il suo predecessore Di Paola. Un
"affare" che ha rischiato di sfumare dopo la sforbiciata al programma da 131 a 90 velivoli e,
soprattutto, al successivo possibile dimezzamento del budget
iniziale, così come previsto da
una mozione votata dal Parla-
mento. Entro fine anno il Libro
Bianco della Difesa dirà di quanti F35 l’Italia ha bisogno, sbloccando una situazione che vede
attualmente gli ordini dell’Italia
sospesi per decisione del Governo. Intanto, però, l’industria tira
un sospiro di sollievo.
I numeri non sono da poco: gli
Usa acquisteranno 2mila velivoli, altri mille in totale gli otto
altri Paesi partner del progetto.
I superjet potranno essere utilizzati per almeno 30 anni, e ciascuno dei velivoli ogni cinque
anni avrà bisogno di 3 mesi di
manutenzione. In Italia quella
del velivolo, in Turchia quella
del motore (e, negli anni futuri,
anche in Olanda e Norvegia).
Buone notizie, dunque, per Cameri, che "conta al momento circa 600 dipendenti, e per le 90
aziende dell’indotto". Un report
del Cesi (il Centro Studi Internazionali) parla di contratti già
stipulati dalle aziende italiane
per un importo di circa 667 milioni di dollari.
RASSEGNASTAMPA
RASSEGNASTAMPA
LETTERE E COMMENTI 23
Venerdì 12 dicembre 2014
PATRUNO
Le colpe della politica, le colpe...
>> CONTINUA DALLA PRIMA
M
a almeno allora, si commenta, le
tangenti finanziavano i partiti
(notare l’”almeno”). Ora finanziano chiunque anche senza avere un partito. Evoluzione della specie. Basta
un posto in cui si possa esercitare un ricatto,
fosse anche un documento da rilasciare in
ritardo o no, fosse anche una pratica da non
far finire in coda, fosse anche l’appaltuccio
per la cancelleria. Pagare per ottenere un
diritto per il quale si sono già pagate le tasse.
La tangente come regola non come eccezione. E una repubblica più fondata sulla mancanza della legge che sulla legge. Come un
elemento del paesaggio, si sa che è così e ci
mettiamo l’anima in pace. Senza nessuna differenza col pizzo della criminalità. Tanto che
in mano a due ceffi della criminalità era il
Comune di Roma, la capitale di uno dei dieci
Paesi più ricchi del mondo.
Soprattutto la destra, o ciò che ne resta,
paga il conto di 37 arresti e 101 indagati (per
ora). Ma fa sorridere la sinistra che manda un
mite Orfini a fronteggiare i lupi di un Pd
romano in cui nello stesso Pd sospettavano
che ci fossero associazioni a delinquere. Ora
l’ex sindaco Alemanno dice che certi suoi
collaboratori sono stati infedeli, capirai. E nel
Pd dicono che ci sono state sottovalutazioni,
accidenti. Denunciando inconsapevolmente
qualcosa che accomuna tanta politica e la
condanna al di là dei reati.
Ma la domanda è: perché si scopre tutto (o
quasi) solo quando interviene la magistratura? Quando i soldi sono ormai finiti in qualche impenetrabile Cayman o Lussemburgo e
chi si è visto si è visto? Che ci fanno nei partiti
(ma anche in altri organismi) gli organi disciplinari? Che ci fanno tutti i probiviri che si
scannano per diventarlo tanto quanto non si
affannano per farli? Come funziona il controllo sociale? Che senso ha parlare dopo di
mele marce quando non erano meno marce
prima? Che senso ha premettere sùbito che si
è colpevoli solo a sentenze definitive? Che
senso ha ricordare casi di precedenti mostri
troppo presto sbattuti in prima pagina quando un incarico politico non è riservato dominio e in caso di indegnità può benissimo
passare a un altro?
La politica è complice quando la banalizza
su pochi collaboratori infedeli tanto quando
manda un commissario con la missione di
non guardare in faccia nessuno, anzi ha detto
che userà le ruspe a cose fatte. La stessa politica (centrodestra) che riduce i tempi di prescrizione dei reati spacciando come civiltà
giuridica la voglia di farla franca di molti dei
suoi. E che (centrosinistra) depenalizza reati
come gli scippi e le rapine spacciando come
identica civiltà giuridica l’incapacità di svuotare le carceri costruendone altre (che pec-
cato, chissà quante tangenti).
Ma ancòra. Se destra e sinistra fanno la
stessa cosa, non rappresentano i due terzi
dell’elettorato italiano? E non è tutto il Paese a
essere, se non marcio, indifferente preferendo
pensare ai fatti propri? Lamentando l’insicurezza delle città ma incolpandone rom e
immigrati invece che una legislazione perdonista comoda per molti? Certo, uno dice, chi
voto, e finisce per votare un Grillo che gli
sterilizza i voti preferendo più urlare che proporre. E ora vede come messia un Salvini che
più attizza ogni paura invece di tranquillizzare più ci guadagna.
Ci sono fasi storiche in cui un popolo dà il
peggio di sé. Un popolo intero, altro che. E’ già
avvenuto in Italia (o in ciò che era) nei trecento anni dopo il Rinascimento che ci fece
faro del mondo. Il buio scese col Sacco di Roma
(ma guarda), 1527, Lanzichenecchi. Ora condanniamo la politica e poi commettiamo 26
mila abusi edilizi all’anno, uno ogni venti
minuti (con la politica che asseconda demolendo solo in un caso su dieci). Occupiamo le
case popolari degli altri e lo spacciamo come
un diritto. Ci indigniamo con i consiglieri
regionali che con i soldi pubblici si comprano
vibratori e mazze da golf ma, appena possiamo, infiliamo una nota spese falsa in azienda. C’è un’etica pubblica e un’etica privata: da
dove cominciamo?
Lino Patruno
FULVIA FIORINO DOTOLI
S. Nicola tra Puglia e Lorena
“S
an Nicola è amante dei forestieri”; “San Nicola Nicolò, Niki, Nicoletta, Coletta… Le brume del Nord proe le tre fanciulle da marito”; “Comincia il fumate di quiche risuonano invece di grida e nenie dei vari
Natale nella Città di Santa Claus”; “Più di Colas, Coliche, Colin, Grancolas, Peticolas, Grocolas…
diecimila per S. Nicola”; “Il Santo protegge i
Quando alcuni anni fa il giovane sindaco di Saint-Nibambini”; “I Baresi e le sgagliozze”. Sono alcuni dei ti- colas-de-Port venne per la festa del 7 e 8 maggio, ebbe a dire che
toli-slogan presenti sui giornali, alla radio e alla televisione, il corteo storico della Caravella, tra luci, colori e fuochi
nelle librerie, nei circoli e nelle innumerevoli mostre della d’artificio, era davvero suggestivo, che lo spettacolo delle
città ormai da svariati giorni.
Frecce Tricolori visto dalla Terza Legione Aerea non aveva
Certo il Santo mitrato, che ostenta nella sinistra tre sfere pari in nessun mare e in alcun cielo, e che un piatto come
d’oro e con la destra benedicente attira preghiere e lai, si “Patate, riso e cozze” è degno della raffinata tavola di Vatel.
impone subito a tutti, captando l’attenzione e la fede di
Egli fu impressionato dalla vastità, dagli spazi della nostra
ognuno. Sicché anch’io, che mi occupo di storia e leggenda Basilica, dalla fede dei Baresi e dei pellegrini, da S. Nicola a
nicolaiane da circa trent’anni (me ne innamorai nel momento Mare e davanti al Circolo Barion, dalla folla oceanica che si
preciso in cui qualcuno mi mostrò con fare
assiepava su tutto il Lungomare e che per
misterioso una preziosa ampolla della S.
ore aveva bloccato ogni traffico. Nella
Manna), che per lui mi sono avventurata
nostra città la festa comincia all’inter no
da sola e in compagnia fin nel Nord della
della Basilica, dove ognuno a suo modo
Francia e che ho raccolto una collezione
sosta dinanzi al Santo, si reca nella cripta
considerevole di oggetti anche bizzarri, mi
fra lumini, ori e argenti, rimira la famosa
sento autorizzata, col permesso del lettore,
colonna di brecciato rosa, ripensa le varie
a formulare qualche considerazione a proleggende affascinanti, per poi avventurarsi
posito del suo culto nel Nord della Francia,
all’esterno fra mercatini, fumi di fritto,
precisamente a Saint-Nicolas-de-Port, in
merci variopinte esposte dappertutto, col
Lorena.
cuore che si meraviglia, per l’azzurro del
Alla nostra basilica romanica situata sul
cielo e il turchino del mare.
mare, spoglia, essenziale, pura, corrisponIn Lorena colori come il celeste, lo
de a pochi chilometri da Nancy, capoluogo
zaffiro, il ceruleo esistono certamente, ma
di quella regione, una basilica gotica chiaspenti come sono per la mancanza del sole,
ra, ariosa, luminosa, nel più festoso stile
portano il visitatore illustre e il pellegrino
gotico “flamboyant”. Nelle vetrine pugliesi
sconosciuto all’interno, fra reliquari, afsi espongono candele, statue e statuette,
freschi, vetri colorati, busti argentei e
icone, pietre decorate, piatti e piattini, BARI I vasetti della manna di S. Nicola
stendardi ricamati, mentre la vasta fabtazzine, scatole e scatoline, e quest’anno
brica gotica si erge ed è visibile in ogni
persino la birra. Nelle vetrine lorenesi sono in bella mostra direzione con i suoi due torrioni, quasi due “soldati della
penne stilografiche, taccuini, foulard, cartoline illustrate del guardia napoleonica”. E’ qui la vera festa: tanti cuori tanti
Santo sullo slittino, cioccolatini e pampepato dalla forma di S. lumini, e candeline in onore di S. Nicola e, perché no, anche
Nicolino.
babbo Natale sfila tra le luci con barba bianca e stivaletti
Gli svariati archi che esaltano la prospettiva della chiesa ci guarniti di pelliccia. Le autorità religiose e civili accomconducono ai vicoli di Bari Vecchia, brulicanti di gente, di pagnano piccoli paggetti in costume e ogni sciarpa rossa
bottegucce, edicole, caffeucci e localini che espongono il indica che fuori il freddo è pungente, ma il cuore batte forte
nostro artigianato. Le piccole casette nordiche, allineate e per la gioia.
ordinate verso un solo punto di riferimento visibile dapPerché quindi non seguire l’invito rivolto nel 1985 da Padre
pertutto, ci prendono per mano fino alle due gigantesche Damiano Bova, in occasione del Simposio Internazionale tra
guglie traforate e ajourate all’estremo, svettanti contro il cielo la Basilica di Saint-Nicolas-de-Port e i Padri Domenicani di
bigio.
Bari? Egli proponeva lo spirito ecumenico, l’unione di due
Qui in Puglia i gabbiani volteggiano sul mare oltre la Basiliche visitate e omaggiate da papi, sovrani e pellegrini,
muraglia, librandosi contro l’orizzonte che sconfina; in che nel corso dei secoli si sono inchinati davanti al Santo di
Lorena, oltre il muro che delimita un tranquillo giardino, le tutte le genti, e hanno ammirato a Bari strutture arcicogne volano alte sui grandi nidi beneauguranti.
chitettoniche possenti del Romanico più puro, e a Saint-NiDa noi il forestiero gironzola curioso fra odori di fritto e di colas-de-Port vetrate policrome istoriate del più fastoso gocreme, e sente correre e rincorrere tra i vicoli i vari Nicolino, tico.
UNA POSTA IN GIOCO
D’ACCIAIO TRA MOSSE
E CONTROMOSSE
di DOMENICO PALMIOTTI
>> SEGUE DALLA PRIMA
I
l commissario Piero Gnudi e il Governo pensavano di vendere l’Ilva agli inizi del 2015. Gli
acquirenti si erano fatti avanti, le manifestazioni
di interesse c’erano, solo che quando si è trattato
di stringere la situazione si è rivelata più difficile del
previsto. Dei tre pretendenti - Arcelor Mittal-Marcegaglia, Jindal e Arvedi -, uno si è sfilato ed è l’indiano
Jindal, un altro ha detto di volere l’azienda ma di non
avere i soldi ed è Arvedi - ma nel frattempo aveva anche
perso l’alleanza col partner brasiliano Csn -, l’altro
ancora, Arcelor Mittal-Marcegaglia, si è fatto ulteriormente avanti ma ha posto condizioni tali da creare più
di un dubbio al Governo. L’Ilva ce la prendiamo tutta e
quindi non solo lo stabilimento di Taranto, avevano
infatti detto la multinazionale e il gruppo italiano. La
rilanciamo, manteniamo i posti di lavoro, però tu Governo deve garantirci alcune cose. Primo, che dei guai
di Taranto (leggi contenziosi, risarcimenti, cause e pendenze varie) noi non ne vogliamo sapere niente e quindi vedi tu, Governo, di creare uno spartiacque. Secondo, è vero che il sito di Taranto va bonificato dall’inquinamento, però, secondo noi imprenditori, le prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale sono
troppe, soprattutto rispetto ai competitori europei, ed
anche eccessivamente onerose. Dunque, un po’ di vincoli sono da rivedere. Ed è in questo contesto che
Governo e commissario dell’Ilva hanno pensato ad un
piano B e si sono detti: non si può più vendere l’azienda? Vuol dire che la prenderà lo Stato sia pure per un
tempo definito. Si sarebbe cercato di convincere l’Unione Europea che Taranto, oltre ad essere un nodo industriale, è soprattutto un nodo ambientale dal quale lo
Stato non può tirarsi fuori anche perchè l’azienda ha
avuto un rilevante passato pubblico e allora non è che il
siderurgico non inquinasse; si sarebbero chiesti finanziamenti alla Banca europea degli investimenti per
sostenere i diversi progetti; si sarebbe atteso che la
Cassazione - e su questo c’è fiducia - sancisca la legittimità dell’uso nel capitale dell’Ilva del miliardo e
200 milioni sequestrato nel 2013 ai fratelli Adriano ed
Emilio Riva per presunti reati fiscali e valutari. Nessuno nel Governo la voleva chiamare «nazionalizzazione» ma di fatto un pieno ritorno al pubblico era.
Individuato anche un possibile soggetto gestore
dell’operazione: Fintecna. Guarda caso la società che
ha gestito le liquidazioni di Iri e Finsider.
TRATTATIVA -Poi è successo qualcosa. E’ accaduto
che la trattativa con Arcelor Mittal e Marcegaglia è
ripresa con maggiore lena, che la mediazione è andata
avanti, e forse aver agitato, da parte di Renzi, la possibilità di un ritorno al pubblico dell’Ilva deve aver
convinto la cordata che non valeva tirare la corda
ponendo troppe condizioni perchè la corda si sarebbe
spezzata e l’operazione sfumata. Almeno per ora. Attenzione però: non è stata solo la cordata a fare un
passo avanti dando un segnale di disponibilità sul fronte degli investimenti ambientali. Anche Governo e commissario ne hanno fatto uno importante mettendo in
campo il Fondo strategico italiano che, a differenza
della Cassa Depositi e Prestiti, può intervenire meglio.
E così si è combinata l’alleanza pubblico-privato, chiave
di volta del futuro dell’Ilva.
Per ora c’è solo uno schema, una traccia. Il disegno
ha invece bisogno di contorni netti e definiti ed ecco
perchè è importante capire le prossime mosse del Governo, a iniziare dall’ammissione dell’Ilva all’amministrazione straordinaria che darà maggiori poteri a
chi la gestirà. Bisognerà poi vedere cosa effettivamente
avrà in pancia la bad company, se sarà creata, dove
finiranno i crediti che le imprese fornitrici vantano
verso l’Ilva e attrezzarsi anche alle contromosse dei
Riva. Che nessuno consulta, nessuno interpella - almeno ufficialmente non risulta -, ma che sono ancora
proprietari dell’azienda. E accetteranno tutto quello
che si prospetta senza colpo ferire? Ne dubitiamo. Ma
soprattutto bisognerà capire da chi, come e in che
tempi verranno i soldi per mettere in sicurezza la
fabbrica. Non dimentichiamo mai che il lavoro è sì
importante, ma che sulla tutela della salute dei lavoratori dell’Ilva e dei cittadini di Taranto è stata fatta
e si continua a fare una battaglia ancor più importante.
E che Taranto attende da oltre due anni di veder
finalmente declinati insieme e concretamente il rispetto del lavoro e il rispetto di quanti in questa città
vivono.
RASSEGNASTAMPA
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6
Primo piano
Venerdì 12 dicembre 2014
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UNDERBOSS
La super alleanza
tra mafia americana
Cosa Nostra
e il broker della coca
legato ai calabresi
di VALERIO PANETTIERI
POTENZA - Francesco Palmeri, alias Ciccio l’Americano, considerato il numero tre
della temuta famiglia mafiosa dei Gambino
è stato arrestato a New York dagli agenti
dell’Fbi nello stesso istante in cui il Servizio
centrale operativo della Polizia e la squadra
mobile di Matera stava procedendo con gli
arresti in Italia tra Milano, Matera e Trapani. L’operazione “Underboss” è stata coordinata dalla Dda di Potenza. Agli arresti
Salvatore Farina di Castellammare del Golfo, Giovanni Grillo di Ferrandina, Francesco Palmeri, nato a Castellammare del Golfo ma residente a Brooklyn, Michele Amabile nato a Napoli ma residente a New York,
Carlo Brillante di Montefalcone di Valfortore e i beneventani Daniele Cavoto e Raffaele Valente più il catanzarese Francesco Vonella, già Grillo (al centro) e Palmeri (a destra) fotografati durante un incontro
detenuti a seguito dell’operazione “New bridge”. La ragione è una tentata estorsione da un milione di euro ai
danni di Lorenzo Marsilio,
attuale amministratore della Sudelettra spa.
Tutto questo ad un anno
di distanza dall’operazione
“New Bridge” messa a punto dalla Dda di
Reggio Calabria, che ha fatto luce sull’alleanza tra pezzi della malavita calabrese e
le famiglie americane. L’operazione portò
all’arresto di 26 persone per traffico internazionale di droga. Ma questa storia, che
ha portato persino il luogotenente dei
Gambino a fare ripetuti viaggi a Matera,
presentandosi anche sotto falso nome alla
segreteria della Sudelettra, nasce soprattutto dalla stessa denuncia di Lorenzo Marsilio in relazione ad un prestito ricevuto 30
anni prima, richiesto subito dopo il crack
della Liquichimica.
Per ottenere quel prestito Marsilio si rivolse ad un uomo di Ferrandina, cognato
del fratello dell’imprenditore, trasferito da
tempo a Brooklyn. Si tratta di Giovanni
Grillo, alias Johnny, arrestato dalla Polizia
all’aeroporto di Malpensa dove stava per
imbarcarsi per New York con un biglietto
di sola andata. Johnny Grillo è il personaggio chiave di questa inchiesta, l’uomo che
più volte ha fatto da intermediario tra Marsilio, narcotrafficanti e famiglie americane
per cercare di risolvere una situazione che
si protrae da 30 anni. In mezzo c’è un prestito di 400 milioni di lire che Marsilio chiese a Grillo dopo il crack della Liquichimica.
Quel prestito non fu mai dato completamente, ma Marsilio negli anni propose a
Grillo anche un ingresso in società ed un
posto come dirigente in Egitto per conto
della Sudelettra, incarico poi ritirato a
quanto pare per le scarse competenze dello
stesso Grillo. Per ottenere questi soldi
Johnny Grillo parlò con Roberto Pannunzi
per avere almeno 120 milioni di lire.
Pannunzi, ex dipendente di Alitalia, in
Colombia è conosciuto come “Bé Bé”, ed è
uno dei calabresi arrestati il 6 luglio 2013 a
Bogotà per traffico internazionale di stupefacenti. Per la Dda di Reggio era lui l’uomo che ha gestito per la ‘ndrangheta le partite di droga in arrivo dal Sudamerica fino
Salvatore Farina (a sinistra) e Johnny Grillo (a destra) insieme a Castellammare del Golfo
al porto di Gioia Tauro.
Quei 120 milioni dice Marsilio agli inquirenti, è stato restituito con profumati inte- ria con il fisco di 200 milioni di lire e a for- agenzia viaggi di Brpooklyn. La somma di
ressi in 18 mesi. E con il passare degli anni malizzare il suo ingresso in società. La mia 30 milioni ricordo di averla restituita entro
a Grillo sono stati pagati in tutto 600 milio- proposta fu condivisa ma ottenni solo la 30 giorni».
Eppure Grillo decise di tornare, nel
ni. Soldi che sono serviti a pagare anche gli somma di 27mila dollari suddivisa in tre
studi dei figli a Roma mentre Grillo era in assegni (...) emessi dalla società di Giovan- 2012, a riscuotere. Lo fece assieme a Salvacarcere. Ed è lo stesso Marsilio a raccontare ni Grillo che si chiamava “Torino Tiles”. Gli tore Farina, siciliano di Castellammare del
i dettagli di quell’incontro a tre negli Usa. assegni li negoziai all’agenzia del banco Golfo, figlio del boss di Cosa Nostra Ambro«Dopo averlo raggiunto in America - dice Ambrosiano (...). Dopo alcuni mesi ricevet- gio Farina. Farina è presente in tante indaMarsilio a proposito di Grillo in una dichia- ti da Giovanni Grillo altri 60/70mila dollari gini, compresa quella sul delitto del pm
razione inserita nell’ordinanza - gli chiesi in contanti (...) e, più o meno nello stesso pe- Gian Giacomo Ciaccio Montalto, ammazzadi entrare in società con l’apporto di un ca- riodo, altri 30 milioni di lire, sempre trami- to a Valderice il 25 gennaio 1983, in quella
pitale di 400 milioni di lire che sarebbero te Giovanni Grillo, da un direttore di banca occasione fu assolto.
Lo scopo era cercare di incassare un miserviti ad estinguere la situazione debito- calabrese che era fratello di un titolare di
Minacce
e cartoline
dagli “Amici
di Brooklyn”
Da New York a Matera
per un vecchio debito
Volevano un milione dall’amministratore della Sudelettra, tra gli arrestati
il materano Giovanni Grillo e l’uomo dei Gambino, Francesco Palmeri
lione di euro “anche a rate mensili da
100mila euro” in cambio di «protezione».
Marsilio dice no, costringendo Ciccio l’Americano a prendere un aereo per farsi vivo
a Matera.
Palmeri, in America, gestisce assieme ai
fratelli una gioielleria, la Gold Mine. Qui,
per come racconta l’Fbi, ricicla per conto
dei Gambino gioielli rubati. Prima di farsi
vivo manda delle cartoline tutto sommato
esplicite: le firma “Gli amici di Albany e di
Brooklyn”. Poi si presenta sotto falso nome
alla reception della Sudelettra il 12 luglio
del 2013. Dice di chiamarsi Franco Lorenzo e di avere una «ambasciata dall’America». Palmeri, alla domande della segretaria, quasi si rivela: «Non posso dire niente dice - devo parlare direttamente con lui, gli
dica solo che devo lasciargli un messaggio
dall’America, lui capisce». Alla fine arriva
una lettera, scritta a mano e in stampatello.
«Dopo i vari tentativi - si legge nella lettera andati a vuoto le chiediamo di mettersi in
contatto con il nostro incaricato riguardo
al contenzioso che si protrae da quasi 30
anni, non ci faccia più aspettare».
Ciccio l’Americano avrebbe dovuto intimidire Marsilio per fargli sborsare un milione di euro come interessi per il vecchio
prestito personale concesso «da un’allenza
criminale - si legge nell’ordinanza - di cui
avrebbe fatto parte anche il noto narcotrafficante internazionale Roberto Panunzi.
Per realizzare tali propositi, a così lunga distanza, Palmeri si avvaleva della collaborazione e del sostegno di un gruppo di personaggi campani, con influenti proiezioni
anche a New York City, per il tramite del loro leader Raffaele Valente che, unitamente
ad altri componenti del gruppo (Michele
Amabile), era da anni residente nel borgo
italiano di Brooklyn, pur essendo rimasto
in stretto contatto “familiare” con il gruppo di origine».
RASSEGNASTAMPA
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Primo piano
Venerdì 12 dicembre 2014
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7
La rivelazione a “Ciccio l’Americano”, il capo materano è da identificare
«Ho un amico che comanda»
Dalle intercettazioni il consiglio su una rapida riscossione
Francesco Palmeri, alias “Ciccio l’Americano”
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IL PARTICOLARE
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Gli anelli per la “famiglia”
con due parole forgiate
«Omertà e sincerità»
LA PROPOSTA
«Dacci i soldi,
avrai appoggi
politici»
LA RICHIESTA all’imprenditore era di
un milione di euro,
in rate da centomila
euro, per «saldare»
il debito contratto
con la cupola statunitense negli anni
Ottanta: dando questi soldi «non avrai
più problemi e «noi
ti aiuteremo per
qualsiasi esigenza»
assicurando «anche appoggi politici». E’ uno dei particolari che emerge
dall’inchiesta “Underboss”, in base a
varie conversazioni
tra l'amministratore
della Sud Elettra,
Lorenzo Marsilio,
Francesco Palmieri, Giovanni Grillo e
Salvatore Farina.
Il “sopralluogo” in auto davanti la sede della Sudelettra
POTENZA - Ciccio l’Americano ci teneva molto alla famiglia, così tanto che c’era
bisogno di un segno di riconoscimento, un segnale di
appartenenza.
Dalle intercettazioni ambientali relative all’inchiesta
«Underboss» spunta anche
l’anello che Palmeri stava
preparando per distribuire
poi ai consociati come simbolo di appartenenza al
gruppo e alla famiglia.
Un anello particolare «che
sta facendo per tutti» dice
Francesco Vonnella durante una conversazione. «No
aspetta - dice Vonnella intercettato - io gli ho detto che
non lo voglio. “No per me
no” gli ho detto “non lo porto, lo devo lasciare a casa”...ma no che non lo porto,
che magari lo porto...li portavo gli anelli, ma non mi
ser...mi compro l’anello che
dico io, a mi mi scrive
“Omertà, sincerità”».
Omertà e sincerità: sono le
scritte da mettere sugli anelli, «una manifestazione - si
legge nell’ordinanza - di vera mafiosità». La questione
ritorna in un’altra conversazione tra Valente e Vonnella ovvero due degli arrestati.
Valente in questo cado
avrebbe dovuto consegnare
l’anello a suo cugino, Giuseppe Brillante.
«No perché mio cugino - si
legge nella trascrizione dell’intercettazione - mi telefona per l’anello capisci perché mi ha distrutto la mia vita, sette volte mi ha telefonato...sono arrivato e gli ho
detto, Ciccio se lo è venduto,
non è per cose, Ciccio si è dimenticato l’anello a New
York, gli ho detto, oh per la
madonna, quando sono arrivato non mi ha più salutato».
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POTENZA - «Sono cattivi quelli dell’A- centrano le indagini. Tutto questo permerica» e «si offendono se vengono presi ché mentre Palmeri racconta tutto sull’oin giro»: «loro» sono le famiglie america- rigine del ricatto e le difficoltà nel riscuone dei Gambino, Colombo, Lucchese, Bo- tere Ignelzi incalza: «Io ho un amico che
nanno e Genovese, ovvero «la commissio- comanda a Matera Cì».
ne» che Francesco Palmeri emissario delL’ipotesi viene scartata immediatala cupola di New York, cita per definire i mente da Ciccio l’Americano: «Non c’è bicontorni di pericolosità della vicenda al- sogno di gente che comanda, c’è bisol’imprenditore lucano Lorenzo Marsilio, gno...andare gente...e allora...quelli là
per riscuotere un
non
possono
credito di un milioscendere... come
ne di euro, frutto di
quelli sanno che
un debito risalente
poi... l’importanagli anni Ottanta.
te è che lui sa che
Dall’ordinanza
questi non si sono
emerge che gli «indimenticati
un
viati» della crimicazzo... non ci
nalità newyorkese
vuole quello che
hanno usato divercomanda, ci vuole
si tipi di intimidaquello che non cozioni per costrinmanda ...all’ultigere l’imprenditomo quelli che ...e
re a pagare, facenallora quando tu
do leva soprattutto
mi hai dato una
sul livello di «intemano e poi tu fai
resse» che la vicenfinta che non mi
da ha avuto nella
devi dare più
«commissione»: alniente».
le minacce di PalInsomma, l’ipomieri, appartenentesi di mettere in
te alla famiglia dei
mezzo
qualche
Gambino, ci sono
“capo” materano
poi quelle di Gio- Giovanni Grillo ripreso all’aeroporto di New York
è fuori discussiovanni
«Johnny»
ne, cosa peraltro
Grillo, altro persoribadita ancora
naggio chiave, che
da Palmeri: «Lo
spiega a Marsilio la
sai qual è diretta«necessità di parlamente? ...il borre» con «loro» dello
dello lo fa lui ...lui
stato del debito
si ritrova in mez«perché devo chiazo ai guai... io non
rire con questi qua,
vado per fare maperché non voglio che la vicenda arrivi le, io vado per risolvere».
«alla cupola, in commissione, che quelli
Da questo si capisce la caratura dell’e... poi partono le persone e come li vai a missario: «Non devi andare da nessuna
fermare più».
parte... l’interesse che funziona...ma non
La cupola americana non è affatto paci- mi interessa proprio, perché se lo dovevo
fica, anzi, hanno regole, commissioni fare con il capo... non con il capo squache sovraintendono tutti gli affari. Lo dra... io sai di cosa ho bisogno? Che te li
scopo è mantenere l’operazione di riscos- ho prestati e che me li devi dare indiesione sotto un basso profilo, una questio- tro... capo squadra dei miei coglioni... il
ne “privata” che non allerti troppo i capi capo squadra si deve fare i cazzi suoi...
famiglia statunitensi.
Tu mi devi dare i soldi... e basta... capisci?
Ed è molto probabilmente per questo Lui mi deve dare solo i soldi».
che ad un certo punto, in una conversaPeraltro la questione sembra essere
zione tra Palmeri ed Eugenio Ignelzi che già pronta e risolvibile. Sempre Palmeri
è uscita la proposta di mettere in mezzo parla di Marsilio: «Questo lo sa come deuna non meglio precisata persona di Ma- ve fare per chiedere i soldi, puliti, puliti...
tera che comanda tutto.
non è che ti da cash... capisci? Loro sanno
Una sorta di capo materano che gli in- cosa fare per farglieli riavere».
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vestigatori non sono riusciti ad identifi© RIPRODUZIONE RISERVATA
care. Ma è proprio su questo che si con-
Il consiglio è nato dal racconto
esasperato di Palmeri
sulla gestione della faccenda
L’INTERCETTAZIONE Nell’auto del referente campano del gruppo
«Oggi la strada del crimine è la legalità»
I picciotti critici sui metodi degli anziani
POTENZA - Non erano contenti i
“picciotti” della multinazionale
del crimine scoperta dagli agenti
dell’Antimafia dei metodi di «Ciccio l’americano». Quei modi di fare d’altri tempi che
fanno tanto folklore e
andranno ancora bene a Brooklyn, ma in
Italia sono già superati.
E’ quanto emerge
da una registrazione
effettuata sull’auto di
uno dei referenti
campani del gruppo,
che al suo interno si sentivano sicuri al punto di parlare di qualunque cosa. Anche dei dettagli
dell’operazione di recupero av-
«Pizzo,
dare legnate
Sono cose
finite»
viata dalla famiglia BonventreGambino nei confronti di quello
strano imprenditore di Matera.
Uno di loro, Francesco Vonella,
originario di Catanzaro, critica
in maniera aperto quanto accaduto poco prima nella sede della
Sudelettra di Lorenzo Marsilio.
Con «Ciccio», alias Francesco Palmeri, che si presenta alla segretaria con quel fare pesante: «Sai,
stile mafioso...» Per cui «quella
giustamente si è insospettita, hai
capito? Non è che... “Devo parlare
direttamente con lui perché è una
cosa seria. E’ una cosa che non si
scherza”». Dice Vonella riferendo
le parole di Palmeri.
«Mettiamo che quello chiamava i carabinieri. Mettiamo che
succedeva qualcosa». Insiste il
27enne Vonella. «Io ci ho messo la
faccia capito Nick? Se c’è una telecamera, una cosa, quello ci va a
denunciare. Mi riconosce o qualcosa... Come lo pago l’avvocato?»
Al che il suo interlocutore,
Francesco alias “Nick” Tamburello, appena rientrato dagli Stati
Uniti da cui era stato esplulso
«perché ritenuto soggetto indesiderato», gli dà ragione.
«Oggi la vera strada della criminalità è la legalità». Sentenzia.
«Queste cose: pizzo, a dare legnate... Chi... Uaglio’ queste cose sono finite, lo vuoi capire o no?»
Forse non è soltanto una questione di stile.
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RASSEGNASTAMPA
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8
Primo piano
UNDERBOSS
Venerdì 12 dicembre 2014
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Esiste la possibilità che l’estorsione servisse da pretesto
per potersi infiltrare in qualche settore economico
Sospetti sulla filiera del petrolio
La Sudelettra ha appalti nel settore dell’oro nero non soltanto in Basilicata
POTENZA - «Non è la solita storia, è come un iceberg.
Sotto la parte visibile si
nascondo altre storie».
una di queste potrebbe essere l’interesse della cupola americana a mettere le
mani sugli affari connessi
al ciclo del petrolio. Ha
esordito così ieri mattina
il procuratore Luigi Gay
durante la conferenza
stampa relativa all’operazione “Underboss” ma ha
anche lasciato uno spazio
bianco sul possibile interesse negli affari petroliferi. C’è una supposizione,
ma non una certezza. La
questione della richiesta
di estorsione è forse un
tentativo per «entrare in
qualche settore economico specifico». La Sudelettra ha appalti in tutto il
settore petrolifero, non solo in Basilicata, ma anche
sulle piattaforme offshore
tarantine della Shell e all’estero.
Il resto è il bilancio di
una operazione andata a
buon fine soprattutto per
la collaborazione tra Fbi,
Sco e squadra mobile di
Matera coordinati dalla
procura di Potenza. Per
La conferenza stampa dell’operazione “Underboss” (foto Andrea Mattiacci)
non parlare della Dda di
reggio Calabria che un anno fa aveva messo a segno
l’operazione “New Bridge”. Alcuni degli arrestati, infatti, si incrociano
con le indagini fatte a Reggio Calabria.
Il tutto ruota attorno all’«underboss» di Cosa No-
stra dei Gambino: Francesco Palmeri alias Ciccio
l’Americano.
«Intrecci rilevanti - dice
Gay - e molto pericolosi. Ci
ha colpito molto il collegamento con la più potente
famiglia di New York». Ed
è stato l’Fbi a mandare informative sui viaggi di
Palmeri, «Ci siamo attenuti alla tentata estorsione
aggravata è importante la
collaborazione con l’Fbi
che ha seguito alcuni personaggi. Ma l’inchiesta è
frutto di lavoro congiunto
anche con la Dda di Reggio Calabria». E poi c’è
quella dichiarazione sibil-
lina di Eugenio Ignelzi,
uno degli intercettati, che
parla con Ciccio l’Americano dicendo: «Io ho un
amico che comanda a Matera, Cì». una persona senza nome che «apre - dice
Gay - uno scenario preoccupante».
«E’ stata una fonte del-
l’Fbi sotto copertura ad
annunciare l'arrivo di Ciccio l'americano - racconta
il pm Laura Triassi - Siamo riusciti ad ottenere le
estradizioni in maniera
molto rapida».
«I sodalizi tra ndrangheta, mafia e derivazioni
Usa sono fortissimi - specifica il dirigente dello Sco
Raffaele Grassi - Questa
indagine è emblematica,
soprattutto sul metodo
mafioso messo in atto.
Cercano di raggiungere
l’obiettivo tramite messaggi trasversali, in questo modo in modo che l’interlocutore ne comprenda
la valenza.
Insomma, tra Usa e Italia non c’è «una forma di
dipendenza, neanche subordinazione. C’è molto rispetto reciproco.
Lo scenario e la Cupola
newyorkese dei Gambino
e dei Bonanno sono «un
passato che ritorna» e che
dimostra che ci sono «cellule di collegamento tra l’Italia e gli Stati Uniti, forse
silenti, ma attive e in
espansione», insistono gli
investigatori.
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IL DEBITO L’americano: «Marsilio aveva a che fare con gente...»
La “cresta” del re dei narcos
POTENZA - «Questo... è un cornuto... la
verità è che sono soldi... diciamo... non è
che c’è niente di... tu eri fallito... tu eri
fallito... tu mi hai... io ti ho dato a te i soldi, eri fallito, fallito proprio... Non lo so
come questo qua si convince ancora a
non... e poi aveva a che fare con gente...
capisci a me?»
Per “Ciccio l’Americano”, alias Francesco Palmeri, Lorenzo Marsilio non
era la vittima di un’estorsione, ma un
debitore della famiglia Bonventre-Gambino. Nulla più. Un imprenditore soccorso nel periodo più buio della sua carriera, quando nessuna banca l’avrebbe
fatto arrivare oltre il bancone dei correntisti, che a distanza di trent’anni
non sa mostrare riconoscenza per i suoi
“benefattori”. E fa finta di non sapere
cosa facessero davvero i suoi finanziatori. Gente del calibro di Roberto “Be bè”
Pannunzi, ex dipendente di Alitalia con
la facciata del broker internazionale,
per nascondere il boss del narcotraffico
ricercato dalle procure di mezzo mondo.
Intercettato dalle microspie piazzate
da uno dei referenti campani della multinazionale mafiosa scoperta dagli
agenti della Dda di Reggio Calabria,
Palmieri aggiunge anche altri dettagli
del patto stretto trent’anni prima tra gli
americani e quel giovane imprenditore
materano colpito dalla crisi del settore
della chimica in cui aveva investito
gran parte delle sue risorse. Come l’esistenza di accordi scritti sulla restituzione dei soldi.
«Quando tu mi hai dato una mano e
poi tu fai finta che non mi devi dare più
niente (...) I patti erano... i patti erano
che loro... Vedi che si sono le carte scrit-
|
PIZZINI 2.0
|
La minaccia via web, “zio” Bonanno
e le 5 famiglie mafiose di New York
«CICCIO l’americano» parla a nome
dei Gambino di New York, ma per
convincere l’imprenditore lucano a
onorare il suo debito l’intermediario
Johnny Grillo di Ferrandina, gli ricorda anche chi è l’altro referente:
«Cerca su Google Salvatore Farina» e
«vedi con chi hai a che fare», utilizzando quindi una sorta di «pizzino
2.0».
Per gli investigatori che hanno
condotto l’inchiesta «Underboss», Farina è un affiliato al boss Cesare Bonventre, capo dell’altra storica famiglia della mafia newyorkese, i Bonanno: l’invito era chiaro, e puntava
a far «scoprire» all’imprenditore - secondo quanto è stato spiegato nella
conferenza stampa che si è svolta stamani a Potenza - attraverso i link in
rete, che Farina era, con il padre, uno
te».
Accordi che Marsilio avrebbe disatteso. A meno che qualcuno incaricato di
restituirli agli americani non li abbia
trattenuti per sè.
«E’ emerso altresì nitidamente che a
fronte di tale dazione, il Pannunzi si sia
manifestato a Marsilio come il soggetto
deputato alla riscossione del credito».
dei componenti del gruppo di fuoco
che nel 1983 uccise il pm Ciaccio
Montalto. Tutti poi furono pero assolti, ma la «velata» minaccia poteva pero essere idonea, secondo le intenzioni di Grillo, ad ammorbidire l’imprenditore.
Come pure un po’ di storia sulle 5
famiglie mafiose di New York.
«Tu hai mai visto su Google Cesare
Bonventre? (...) Lui fu importato dalla Sicilia perché era un killer professionista... Quello arrivò a essere capo
a 28 anni (...) aveva un potere questo,
una cosa incredibile... (...) Bonanno
era zio a lui, hai capito? (...) Bonanno
era uno delle 5 famiglie».
Proprio quelle che hanno dato ispirazione al Padrino di Francis Ford
Coppola.
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Scrive il gip Luigi Spina nell’ordinanza
di misure cautelari eseguita mercoledì
sera tra l’Italia e gli Stati Uniti per Palmeri, e gli “amici di Brooklyn”.
Un credito «maggiorato degli interessi concordati all’atto dell’elargizione ( o
depurato, circostanza non da escludere
e da approfondire stante la genericità
della denuncia di Marsilio sul punto,
L’arresto di Roberto “Bé Bé” Pannunzi
della commissione spettante all’imprenditore prestatosi all’operazione di
pulitura)».
Il sospetto del magistrato, tutt’altro
che velato, è che gli affari dell’imprenditore materano siano serviti a riciclare
denaro sporco. E che per questo rispetto
a quanto ricevuto gli accordi prevedessero la restituzione di una somma minore come ricompensa per il “servizio lavanderia”.
«Appare intuitivo infine - conclude il
gip - che Pannunzi abbia omesso di “girare” il dovuto agli originali “finanziatori”, omettendo altresì di informarli
dell’avvenuto saldo del debito (o di parte
di esso). Ignote al riguardo sono le ragioni di tale inadempimento, che di fatto ha determinato l’evoluzione della vicenda così come registrata nel corso
delle indagini e la ferma e pervicace richiesta dei gruppi criminali rappresentati da Palmieri, se sol si pensi all’impiego cospicuo di mezzi e uomini».
Una mobilitazione del genere, con i rischi che comporta, per una banale
estorsione? Il magistrato sembra non
crederci, e sospetta che alla fine gli americani siano stati gabbati da “Be be’”: il
re dei narcos e la sua ricca cresta.
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RASSEGNASTAMPA
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Primo piano
Venerdì 12 dicembre 2014
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TOTALGATE
L’INCHIESTA DI WOODCOCK
Tutto è nato a Bucaletto
da un prefabbricato
Corruzione e turbativa:
un anno e 6 mesi
al parlamentare Pd
per l’appalto dei lavori
al Centro oli di Corleto
UN presunto giro di tangenti legato agli appalti per le estrazioni petrolifere in Basilicata, nell’area della Valle del Sauro, venuto alla luce
da uno dei fascicoli più longevi per reati contro la pubblica amministrazione della Procura
di Potenza, aperto nel 2005 a partire dalla segnalazione di una donna del quartiere dei terremotati di Potenza, che denunciò la truffa di
due millantatori agli agenti della Polizia Municipale. E’ nato così il processo Totagate, dalla
stessa radice che ha prodotto altre inchieste
eclatanti come Savoiagate e Vallettopoli. Archiviato il filone principale dedicato agli interessi di ambienti molto vicini alla massoneria
verso diversi affari a sfondo ambientale, restano le accuse su appalti e corruttele all’ombra delle trivelle, per cui a dicembre del 2008
erano scattati gli arresti dei vertici di Total e alcuni imprenditori locali, oltre alla richiesta di
autorizzazione a procedere nei confronti del
deputato Salvatore Margiotta.
di LEO AMATO
POTENZA - Il senatore Salvatore Margiotta
è «colpevole» dei reati di turbativa d’asta e
corruzione, e per questo deve scontare una
condanna a un anno e sei mesi di reclusione.
E’ il verdetto emesso ieri pomeriggio dalla Corte d’appello di Potenza nell’ambito del
processo “stralcio” nato dall’inchiesta su
appalti e corrutele all’ombra delle trivelle
nella Valle del Sauro.
Secondo i giudici Margiotta sarebbe intervenuto per favorire la cordata di imprese
locali capeggiate da Franco Ferrara nella
gara per le opere civili del nuovo Centro oli
Total di Corleto Perticara: l’infrastruttura
fondamentale del programma di estrazioni
di petrolio e gas nel Sauro.
Una gara truccata, da 26 milioni di euro,
e un intervento “comprato” da Ferrara con
la promessa di 200mila euro. Stando sempre all’accusa. Dopo che l’allora presidente
della giunta regionale, l’attuale sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, sempre Pd,
aveva posto un veto sull’imprenditore di Policoro. Causa “soffiata” sulle indagini in
corso.
Proprio il ruolo di De Filippo era stato al
centro della difesa di Margiotta, che anche
nell’udienza di ieri ha puntato il dito con
forza contro l’ex governatore e l’ex sindaco
di Gorgoglione Ignazio Tornetta, denunciando «lo strabismo investigativo» degli
inquirenti potentini.
«L’unico vero leader di questa vicenda è il
presidente». Ha tuonato in aula l’avvocato
Emilio Nicola Buccico, che ha assistito il senatore con Leonardo
Pace.
«La gara è stata turbata due volte prima
ancora che sulla scena si affacciasse il nome di Margiotta». Ha
insistito il legale, citando le parole di Ferrara che in un’intercettazione parla proprio dell’«inversione
di tendenza» da parte
della Regione. Un cambio repentino di
orientamento, che avrebbe spinto l’imprenditore a cercare e a incontrare il parlamentare del Pd sotto casa sua a Potenza, il 16 dicembre del 2007.
Tra gli elementi più forti a carico di Margiotta c’è proprio l’audio registrato nell’auto di Ferrara durante quella trasferta potentina, in cui l’imprenditore, a incontro avvenuto, elogia la disponibilità del senatore,
e denuncia il “gran rifiuto” incassato dall’entourage di De Filippo. Nonostante il
contatto avvenuto agli inizi di settembre a
Piacenza, durante una cena a margine della
presentazione della candidatura di Enrico
Letta (grande sponsor dell’attuale sottosegretario) alla guida del Pd.
Poi, a gara praticamente già vinta, ci sono
le frasi carpite dalle cimici nell’appartamento di un’amica di Ferrara, a cui l’imprenditore parlando dell’appalto Total, rivela di aver promesso 200mila euro a «Salvato’» in cambio del lavoro, e dei suoi buoni
uffici col «presidente».
Quindi la confidenza di Ferrara a uno dei
suoi più stretti collaboratori, sulla telefonata appena ricevuta da un onorevole «giannizzero», identificato con lo stesso Margiotta, che gli avrebbe chiesto un colloquio sul
«programma regionale sugli investimenti
infrastrutturali e sulle aree industriali eccetera».
Infine la conversazione con un altro imprenditore di Policoro vicino al Pd, e a Margiotta in particolare, che gli avrebbe rinfacciato il favore appena ricevuto dal parlamentare, dopo lo smacco per un altro appalto milionario perso nella “sua” Potenza.
Nel 2008, quando per Margiotta era stata
spiccata un’ordinanza di custodia cautelare, gli stessi indizi erano stati giudicati insufficienti per provare l’accettazione della
In aula l’attacco
al sottosegretario
De Filippo:
«E’ lui il vero leader
di questa vicenda»
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Condannato Margiotta
Accuse e intercettazioni
Il senatore Margiotta all’uscita del Tribunale di Potenza
Rovesciata in Appello l’assoluzione per il senatore decisa dal gup
«Ha favorito l’Ati Ferrara in cambio della promessa di 200mila euro»
promessa di quei 200 mila euro dal Tribunale del Riesame, che aveva annullato la misura. E nel 2011 era arrivata anche l’assoluzione in primo grado «per non aver commesso il fatto», dopo la scelta del rito abbreviato.
Di qui il ricorso della Procura (il fascicolo
nel frattempo era passato ai pm Salvatore
Colella e Laura Triassi), e la riapertura del
dibattimento disposta a gennaio dalla Corte
d’appello presieduta da Vincenzo Autera,
Bruno Verdoliva e Pasquale Materi.
Nei mesi scorsi sono stati sentiti Franco
Ferrara, che si è avvalso della facoltà di non
rispondere, la sua amica-confidente, e l’“intermediario” che l’aveva accompagnato all’appuntamento con il senatore. Ed è stata
effettuata anche una nuova trascrizione
delle registrazioni “incriminate”.
Le motivazioni della sentenza verranno
depositate entro 90 giorni, ma è proprio
quanto emerso in aula durante le scorse
udienze che avrebbe portato alla rivalutazione degli elementi già vagliati dal gup, e
alla condanna di Margiotta per turbativa
d’asta e corruzione a un anno e sei mesi di
reclusione (pena sospesa), con l’interdizione dai pubblici uffici per un periodo equivalente. In sostanza quanto chiesto dall’accusa, che richiamandosi in toto al ricorso della
Procura, aveva proposto il minimo edittale.
Nell’ambito del processo principale sullo
scandalo “Totalgate” restano sotto processo, tra gli altri, i vecchi vertici della compagnia francese in Italia, che avrebbero materialmente truccato la gara vinta dall’Ati
Ferrara, e l’imprenditore di Policoro, già
condannato in via definitiva in un altro pro-
cesso, perché al momento dell’arresto è stato trovato in possesso delle trascrizioni di
alcune delle registrazioni effettuate durante le indagini. Una fuga di notizie rimasta
ancora senza un colpevole, che ha alimentato a lungo i veleni all’interno del Palazzo di
giustizia di Potenza sfociati nell’inchiesta
soprannominata “Toghe lucane bis”, su un
presunto complotto per delegittimare investigatori ed inquirenti “scomodi” del capoluogo lucano.
Le indagini sugli affari dietro il programma di estrazioni Total in Basilicata risalgono al 2007/2008 e sono state condotte
dagli agenti della Polizia municipale e della
Squadra mobile di Potenza, e dai militari del
Noe dei carabinieri al comando del capitano
“Ultimo” Sergio De Caprio, coordinati dal
pm Henry John Woodcock.
LE REAZIONI Zanda: «Apprezzamento per la sua decisione»
Lo sfogo in aula: «Sono dei pazzi»
Poi si autosospende dal partito
Il presidente
della Corte
Vincenzo
Autera
«SONO dei pazzi». Non
è riuscito a trattenere
la sua ira verso i giudici, Salvatore Margiotta, ieri pomeriggio a
Potenza, subito dopo
condanna a un anno e
sei mesi per corruzione e turbativa
d’asta.
Il senatore, che ha voluto assistere a
tutte le udienze del processo riaperto
a gennaio dalla Corte d’appello, ha abbassato lo sguardo e ripiegato il suo
tablet prima ancora, che il presidente
Vincenzo Autera finisse di leggere il
verdetto. E mentre i magistrati guadagnavano l’uscita si è
lasciato andare al suo sfogo.
«Oggi ho subito oggi un’ingiustizia di cui non riesco a
farmi una ragione, combatterò, ricorrerò in Cassazione e
sono certo che in quella sede
farò valere le mie ragioni. Ma
nel frattempo, a tutela del mio
Partito, che amo e per il quale
Dimissioni
anche
dalla Vigilanza
della Rai
ho sempre lavorato, mi autosospendo
dal Pd e mi dimetto da ogni carica, dal
gruppo dei Senatori del Pd nonché da
Vicepresidente e componente della
Commissione di Vigilanza Rai». Ha
commentato più tardi, a freddo, con
una nota diffusa in serata.
«La Corte d’Appello di Potenza ha
ribaltato ben due decisioni della Magistratura a me favorevoli, quella del
Tribunale del Riesame, che aveva a fine 2008 rilevato la insussistenza di
gravi indizi e quella del Tribunale di
primo grado, che mi aveva assolto nel
2011 con formula piena per non aver
commesso il fatto».
«Al termine di un lungo processo di
appello, nel corso del quale nessuna
ulteriore prova a mio carico é emersa
e le testimonianze raccolte sono state
tutte a mio favore, vengo condannato
sulla base di congetture e illazioni».
Prosegue Margiotta, che assicura:
«continuerò a urlare la mia innocenza in tutte le sedi, a contestare la decisione di un Collegio che ha emesso
una sentenza contro legge. Mi hanno
insegnato che le sentenze si rispettano, ma non posso rispettare la palese e
pregiudiziale ingiustizia che ho subito», conclude. «Vengo condannato innocente e sento la mia vita sfregiata».
Sulla condanna del parlamentare
dem è intevenuto anche il presidente
dei senatori del Pd Luigi Zanda.
«E’ nostro dovere rispettare le sentenze della magistratura». Ha dichiarato. «Voglio però contestualmente
esprimere apprezzamento per la coerenza e l’immediatezza con le quali il
senatore Margiotta si è autosospeso
dal gruppo e dal partito democratico,
così come prevede il nostro codice etico».
«Margiotta ha annunciato il ricorso in Cassazione. Confido che in quella sede possano essere confermate la
decisione del Tribunale del riesame e
la sentenza di assoluzione decisa in
primo grado dal Tribunale», ha concluso Zanda.
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Primo piano
Venerdì 12 dicembre 2014
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POLITICA
Verso la Manovra economica 2014 della Regione
Difficoltà per le spese correnti, meglio gli investimenti
Finanziaria
con freno a mano
L’obiettivo è arrivare all’approvazione in Consiglio
entro il 30 dicembre ma ci sono pochi soldi
di SALVATORE SANTORO
POTENZA - Più che una passeggiata di
routine pare la scalata del Tourmalet. Alla Regione ci sono difficoltà concrete per
affrontare le spese correnti. Più margini
invece ci sono per quanto riguarda la
parte degli investimenti. Questo il terreno su cui si stanno muovendo alla Regione facendo i conti sulla disponibilità economica. E’
iniziata, infatti, la maratona alla Regione per approntare il bilancio 2014. E’ una
corsa contro il tempo. C’è da
preparare la Legge Finanziaria da approvare prima
in giunta e poi consegnare
alle Commissione che trasferiranno tutte la carte al
Consiglio che una volta convocato dovrà votare la manovra Finanziaria del massimo ente della Basilicata.
Le riunioni tra i dirigenti regionali sono già partite dall’inizio della settimana.
Numeri precisi ( e dettagli) ancora non
sono emersi. Ma si sa che non c’è molto
margine per far fronte ai tanti problemi
sul tavolo. L’obiettivo in ogni caso è riuscire a far quadrare i conti entro una set-
Nonostante
lo sforamento
del Patto
di Stabilità,
le casse
sono in rosso
timane. Anche prima. Di certo la Finanziaria quest’anno non sarà votata entro
Natale. L’obiettivo dei dirigenti che lavorano al fianco del presidente della Regione, Pittella è quello di approvare la Manovra economica negli ultimissimi giorni
del 2014. Da quanto si è appreso l’auspicio è quello di arrivare in Consiglio lunedì 29 dicembre e approvare la Finanziara
nella serata di martedì 30. Dagli ambienti vicini alla giunta pare che sia un obiettivo raggiungibile. Ma non c’è nulla di
certo ancora.
Non è escluso però che la legge Finanziaria della Regione venga approvata a
gennaio. Non sarebbe una novità assoluta. Nella legislatura guidata da Filippo
Bubbico (2000 - 2005) era la regola. Nella
gestione di Vito De Filippo invece la Finanziaria regionale è sempre stata approvata negli ultimi 10 giorni dell’anno.
Ma più che il quando (tecnicamente c’è
tempo fino alla fine di gennaio) è importante il come. E da quanto si è appreso
non ci sarebbero molti margini di manovra per affrontare le spese correnti nonostante la possibilità di sforamento del
Patto di Stabilità accordato da Governo
nazionale per una quota di 50 milioni di
euro. La coperta resta corta per i tagli già
previsti alle Regioni nella prossima Leg-
VADEMECUM SULLA CARD IDROCARBURI
Il Partito democratico di Viggianello su Facebook ha annunciato che nelle prossime
settimane verranno ricaricate le card carburanti dei lucani. Secondo i democratici di
Viggiano sono in arrivo bonus da 376 euro fino a 60 rispetto al reddito procapite.
ge di Stabilità annunciati da Renzi.
Diversa la situazione nel capitolo delle
spese per investimenti. I settori che maggiormente beneficeranno di fondi saranno quelli per il rilancio occupazionale,
per il sociale e il reinserimento nel mondo del lavoro. Altri settori in cui sono già
previsti cospicui investimenti sono quel-
li della tutela e prevenzione dei danni
idrogeologici e per l’efficientamento
energetico degli edifici pubblici. Ovviamente non sono ancora chiare le cifre. In
ogni caso sarà una Finanziaria, l’ennesima degli ultimi anni, più di lacrime che
di sogni.
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di NINO GRASSO*
Nino Grasso controreplica a Donato Ramunno
POTENZA - Caro Direttore, leggendo la nota a firma del consigliere
provinciale di Fratelli d’Italia, Donato Ramunno, pubblicata ieri dal
tuo giornale, sarebbe facile esercizio prendere atto della grande confusione intellettuale che regna in
quel partito sui contenuti di alcuni
articoli dello “Sblocca Italia”. Ma
dal momento che non è mia intenzione – soprattutto in qualità di
portavoce del presidente Pittella –
alimentare una polemica sterile
cercherò di utilizzare lo spazio che
il tuo giornale cortesemente vorrà
mettermi a disposizione, nell’ambito di un legittimo diritto di replica,
per fare un po’ di chiarezza su una
norma che evidentemente gli uomini di Fratelli d’Italia fanno fatica
a comprendere. Non perché manchi loro la perspicacia. Ma semplicemente perché nell’ansia di trovare una conferma alle proprie tesi
disfattiste sullo “Sblocca Italia” si
sono guardati bene dal leggere interamente e fino in fondo l’articolo
36 bis della legge 164.
La qual cosa è seriamente preoccupante. Perché se una persona,
che presumo intelligente e politicamente esperta come Ramunno –
per quanto impegnata nel duplice e
gravoso ruolo di consigliere provinciale di Potenza e di “portavoce”,
a sua volta, del consigliere regionale Rosa - non ha capito cosa significhi il richiamo (contenuto nell’articolo in questione) ai “progetti di
«Gli uomini di FdI faticano a comprendere la norma»
sviluppo la cui autorizzazione all’esercizio, di cui agli articoli 85 e 90
del decreto legislativo 25 novembre
1996 n. 624… sia stata rilasciata
successivamente al 12 settembre
2013”, non possiamo poi meravigliarci se la stessa cosa sfugga all’uomo della strada o alle migliaia
di studenti scesi in piazza.
Tenterò nel mio piccolo, e molto
umilmente, di spiegare agli autorevoli esponenti di Fratelli d’Italia,
ma soprattutto a beneficio dei lettori, qual è il senso dell’articolo 36
bis, alla luce degli articoli 85 e 90
del decreto legislativo 624/96 in esso richiamati. Piccolo passo indietro: tutto nasce con il famoso “Memorandum” del 2011 sottoscritto
tra Stato e Regione Basilicata, esaltato a suo tempo, nell’ambito di una
posizione quanto mai favorevole alle estrazioni petrolifere, dallo stesso leader lucano di Fratelli D’Italia,
del quale i suoi stessi elettori (prima ancora che il sottoscritto) fanno
fatica a comprendere le attuali posizioni “no oil”. Che nulla hanno a
che vedere con la sigla di uno dei
tanti Movimenti di protesta, scesi
in piazza accanto a “Mo’ basta” o ad
altri comitati del medesimo tipo.
Gianni Rosa è semplicemente uno
dei tanti esponenti di opposizione
che ha scelto di elevare il “no” al petrolio a manifesto politico alternativo all’attuale classe di governo (in
Italia e in Basilicata) nella speranza
di conquistare qualche voto in più,
speculando sulle paure della gente,
a loro volta alimentate da disinformazione e autentiche bugie. Come
quella propinata, per esempio, dal
Movimento 5 Stelle e dall’eurodeputato Pedicini sul “fracking”, che
è un metodo di estrazione vietato in
Italia, così come ribadito recentemente all’interno della stessa legge
Sblocca Italia.
Ma torniamo al “Memorandum”:
nel 2011 Stato e Regione fotografarono lo stato dell’arte delle estrazioni in Basilicata. E convennero su
un dato: tutte le maggiori produzioni rispetto agli 80 mila barili
estratti sino a quel momento (e per
la verità anche a tutt’oggi) avrebbero dovuto costituire la “base” su cui
calcolare l’Ires da retrocedere ai lucani per finanziare la nuova visione dello sviluppo, basata su infrastrutture, sostegno alle imprese,
alla ricerca e all’innovazione. Senza autorizzare nuove concessioni,
né tantomeno nuovi pozzi rispetto
a quelli previsti dalle intese del
1998 con Eni e del 2006 con Total,
la Regione Basilicata si vide asse-
gnare il diritto (fiscalmente rivoluzionario) di incassare oltre alle royalties previste per legge anche
una quota delle tasse pagate dalle
compagnie petrolifere sia sui 24
mila barili che Eni estrarrà per
raggiungere la soglia autorizzata
a suo tempo dei 104 mila barili/giorno, sia sui 50 mila barili che
costituiranno la produzione futura
di Tempa Rossa, per mano di Total.
Domanda: come si fa a scrivere
una norma che traduca in linguaggio giuridico il diritto della Regione Basilicata ad incassare il 30 per
cento di Ires per i prossimi 10 anni
solo sui 74 mila barili già autorizzati ma non ancora estratti in forza
degli accordi 1998-2006? E quale
escamotage tecnico è possibile utilizzare per stabilire, sempre legislativamente parlando, il tetto degli 80 mila barili giorno, al di sopra
dei quali calcolare il 30 per cento di
Ires da riconoscere ai lucani? La risposta a questi interrogativi, con
buona pace del consigliere provinciale Ramunno, la si trova esattamente nell’attuale stesura dell’articolo 36 bis della legge Sblocca Italia
ed in particolare in quel richiamo
agli articoli 85 e 90 del decreto legislativo 624/96, che disciplinano la
“verifica e il collaudo” degli im-
pianti per mano del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e della
sezione Unmig competente.
Per essere chiari: è vero che i 74
mila barili di petrolio in questione
sono stati “autorizzati” alle due
compagnie petrolifere che operano
in Basilicata da molti anni. Ma sia
nel caso di Eni (per i lavori della
quinta linea ancora in corso) che in
quelli di Total (il cui Centro Oli è ancora in fase di realizzazione) queste
maggiori produzioni non sono state ancora sottoposte alla “verifica e
collaudo” disciplinati dagli articoli
85 e 90 del decreto legislativo
624/96 emanato in attuazione della
direttiva comunitaria relativa alla
sicurezza e alla salute dei lavoratori nelle industrie estrattive. Di qui
anche il richiamo (non compreso
da Ramunno) alla data del 12 settembre 2013, quale anno di riferimento per calcolare le maggiori
produzioni di petrolio. Come si vede, quindi, quando il “portavoce”
del consigliere Rosa parla di “falso”, a proposito dei benefici rivenienti ai lucani dallo “Sblocca Italia” ed in particolare dall’articolo
36 bis, lo fa senza aver prima “letto
e capito”, per usare le sue parole, la
portata della norma in questione.
Così come quando usa, a sprezzo
RASSEGNASTAMPA
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Primo piano
Venerdì 12 dicembre 2014
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BREVI
IL GOVERNATORE FA IL PUNTO
Il petrolio non ci ha
distratti dalle altre priorità
di MARCELLO PITTELLA
GRILLO CONTRO NAPOLITANO
E Speranza difende
il Capo dello Stato
ENNESIMO attacco di Beppe
Grillo contro il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano.
E subito scatta la difesa del Partito democratico con il capogruppo alla Camera dei deputati, Roberto Speranza in prima linea.
Il deputato lucano ha dichiarato a nome di tutto il Pd: «Dopo
le batoste elettorali Grillo torna
in scena con la sua specialità:
insultare Napolitano. Ma non
aveva detto che era un pò stanchino?».
Per la cronaca in mattinata ieri, il leader del Movimento 5
Stelle aveva chiesto a Napolitano: «Mentre la Repubblica affondava nel fango, lei dov’era?
Su Marte? Non si sente responsabile di quel che è successo?
Chi è l’antipolitica, lei o io che mi
dichiaro eversore?».
del ridicolo e in chiave spregiativa,
il termine “servi”, lui che è un consigliere provinciale elevatosi (autonomamente?) a difensore d’ufficio
di un consigliere regionale, lo fa,
evidentemente, dopo aver rimirato
la propria immagine nello specchio, non avendo (al contrario del
sottoscritto) alcun rapporto di lavoro – dignitosamente disciplinato
da un contratto professionale, in
assenza di altri emolumenti – che lo
autorizza a fare da “portavoce” a
chicchessia.
Piccolo inciso: prendo atto che né
direttamente, né per interposto difensore d’ufficio, il consigliere
Gianni Rosa ha superato la sua piccola amnesia a proposito dei fondi
della ex carta carburanti (articolo
45, legge 99/2009) che ci sono stati
sottratti dai suoi alleati leghisti del
Veneto. Il consigliere regionale di
Fratelli D’Italia nulla dice (o fa dire)
a proposito dei 35 milioni di euro
che grazie alla norma leghista sui
rigassificatori i patentati lucani si
sono visti sottrarre in questi anni,
in barba alle assicurazioni più volte
venute dagli esponenti di centrodestra, sin dai tempi del governo Berlusconi.
Faccio rilevare che il consigliere
Rosa – solitamente pronto a bacchettare gli altri, in caso di mancate risposte - stavolta preferisce tacere. In questa circostanza, il populismo e la demagogia a cui solitamente attinge a piene mani per le
proprie intemerate, potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio.
*Portavoce presidente della Regione
11
POTENZA - La questione petrolio, in tutte le sue declinazioni e giunta ormai
alla sue battute decisive, ha inevitabilmente occupato spazio e tempo delle ultime settimane. I miei e quelli di buona parte del mio governo. Ma a nessuno
è sfuggita la rilevanza di alcuni provvedimenti e interventi che in queste
stesse settimane hanno visto la luce.
Parlo della legge regionale sullo spettacolo, che colma un vuoto normativo ormai non più tollerabile, vera rivoluzione culturale come molti operatori
del settore l'hanno definita. Una legge che per la prima volta distingue linguaggi (musicali, teatrali, cinematografici...)
e strumenti di programmazione, riconosce
professionalità, funzioni e ruoli legati all'occupazione.
E rilancia, complessivamente, l'offerta culturale regionale, riconoscendo premialità ai
professionisti dello spettacolo o a coloro che vogliono diventarlo. Applicando, di fatto, criteri
di contribuzione mai sperimentati prima.
E ancora, del Reddito minino di inserimento.
Ossigeno per la platea di quegli ultimi e penultimi che il governo regionale ha deciso di non
abbandonare. Strumento finanziato con circa
40 milioni di euro l'anno a cui va aggiunto uno
specifico fondo per Province e Comuni.
Dal prossimo gennaio, sarà poi operativo Il
“Nuovo sistema di valutazione” regionale grazie al quale cittadini, associazioni, imprese,
professionisti potranno essere informati - consultando il sito istituzionale dell'ente - sulle attività, i servizi, la qualità dell'operato e la tempistica degli uffici. Un sistema che esalta la trasparenza degli obiettivi, la chiarezza dei rapMarcello Pittella
porti e la responsabilità delle azioni, nella convinta consapevolezza che solo in questo modo è
possibile praticare quel cambiamento della gestione della macchina amministrativa predicato e poco praticato.
Perché a cambiare è il metodo di valutazione nel suo complesso, un metodo
condiviso con gli stessi dipendenti che inaugura quella stagione di partecipazione e trasparenza da tempo attesa.
Non ultimo dato da rilevare l'inserimento, tra i requisiti contenuti nel bando per l'efficientamento energetico, del nuovo modello Isee per la certificazione dei redditi che renderà la misura maggiormente equa in fase di valutazione. Una modifica introdotta, auspicata da più soggetti, e che giustifica
il ritardo nell’avvio del bando.
L'azione del buon governo non si ferma. Neppure quando i riflettori sono
puntati altrove.
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Il sindaco di Muro Lucano invita il governatore a un incontro pubblico
«E’ arrivato il momento di fare chiarezza
con primi cittadini e associazioni»
POTENZA - Il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani scrive al presidente
della Regione, chiedendogli un incontro ufficiale sul territorio al quale invita anche gli altri sindaci e le associazioni. Il motivo: fare chiarezza una volta
per tutte su tutta la questione petrolio.
Il sindaco Mariani quindi scrive: «La manifestazione dello scorso 4 dicembre a Potenza è stata certamente un grande movimento in cui soprattutto i
giovani hanno fatto sentire la propria voce sulla questione Petrolio. Il presidente Pittella ha voluto ringraziare gli studenti per il
contributo utile a limare divisioni e sfiducia».
E in tale logica Mariani “offre” al presidente della Regione l’opportunità di allargare la platea: «Al Presidente
chiedo di poter dar vita ad un incontro pubblico nella nostra città visto che ne abbiamo già tenuto uno e che il nostro territorio è fortemente interessato dalla possibilità
di trivellazioni. Credo possa essere un’occasione importante per chiarire definitivamente la questione petrolio
nella sua interezza».
L’intenzione di Mariani è evidentemente quella di unire intorno a un tavolo, oltre al governatore Pittella, anche quei sindaci che nutrono (ancora) forti perplessità
sul tema e i rappresentanti delle associazioni che hanno
manifestato contro lo Sblocca Italia e che comunque
hanno cercato di fornire un contributo, dimostrando la
Gerardo Mariani
loro partecipazione e presenza di fronte ad una tematica
tanto cara ai lucani.
In testa a tutte le questioni, il sindaco di Muro Lucano, mette quella dell’ambiente «che preoccupa maggiormente i cittadini».
«Vista la comprensibile preoccupazione dei cittadini dell’area ed anche
una dose di confusione che si è fatta larga negli ultimi giorni, Mariani auspica di fugare ogni dubbio circa rischi e possibilità relative a nuove trivellazioni: «I cittadini sarebbero contenti di avere il presidente della Regione Basilicata a Muro Lucano. Nessuno meglio di lui può chiarirci passo per passo
quanto sta accadendo. Prezioso sarebbe anche il contributo degli altri sindaci che potrebbero fornire spunti interessanti al presidente che potrebbero rivelarsi utili in fase di interazione col governo nazionale».
Latronico (FI) sulla
situazione delle imprese
del Mezzogiorno
«SU segnalazione della Confapi di Matera ho chiesto al gruppo di Forza Italia
del Senato di presentare un emendamento per correggere la norma della
stabilità che peggiora le condizioni agevolative per le imprese del Sud che vogliano assumere mettendo a rischio, come denunciato da Confapi, migliaia di
posti di lavoro». Lo ha annunciato il deputato forzista Cosimo Latronico che
aggiunge: «E’ un'altra conferma, l’ennesima, di come il governo Renzi a parola
parli di lavoro e di Mezzogiorno, peggiorando, però, nei fatti il quadro normativo.
Forza Italia si batterà per cambiare questa stortura ripristinando le attuali normative che prevedono lo sgravio totale
per 36 mesi per le imprese del Sud che
assumono».
Incontro di FdI - An
oggi alla Regione su
petrolio e Sblocca Italia
Appuntamento oggi su petrolio e Sblocca Italia. L’incontro previsto per le 15 e
30 nella Sala A del palazzo del Consiglio
regionale a via Verrastro a Potenza è
promosso da Fratelli d’Italia - Alleanza
nazionale. Questo il titolo del convegno:
“Energia e petrolio. Titolo V della Costituzione. Sblocca Italia”. Durante l’incontro a cui parteciperanno i dirigenti lucani
del partito di Giorgia Meloni verranno
appunto illustrate le proposte dello stesso partito su tutti i temi affrontati.
Cestrim e Libera
presentano a Potenza
il libro “Il Totem nero”
OGGI alle 17 e 30 in Via Sinni (traversa
Via Acerenza), nell’ambito della rassegna “Lib(e)ri” per cambiare, il Cestrim in
collaborazione con Libera Basilicata e
l'Associazione “Giacinto Abini” presenta
il libro “Il Totem Nero- petrolio, sviluppo e
conflitti in Basilicata" di Enzo Alliegro,
docente di Scienze etnoantropologiche
presso l'Università Federico II di Napoli.
Interverranno l'autore del libro, Enzo Alliegro e Don Marcello Cozzi, vice presidente di Libera. Nel corso della serata
sarà proiettato il video “L’oro nero” di Luigi Raucci sulle problematiche estrattive
in Val D'Agri. Gli organizzatori spiegano
che si tratta di un’occasione per «approfondire la problematica del petrolio in
Basilicata in un momento in cui il tema riveste una particolarmente importanza
per i cittadini e le Istituzioni locali».
Domani e domenica
parte la raccolta firme
dell’M5s contro l’euro
RACCOLTA firme per il Referendum
che chiede l’uscita dell’Italia dalla moneta unica. L’iniziativa promossa dal Movimento 5 Stelle è prevista anche in Basilicata. Domani e domenica partirà, anche in Basilicata, la campagna per la
raccolta delle firme. I gazebo e i banchetti organizzati dagli attivisti lucani,
verranno allestiti a Potenza, Matera e in
molti altri comuni lucani. Nella nota dei
grillini si legge: «L'iniziativa si è resa necessaria perché da un lato c'è il Pd di
Renzi che si disinteressa della macelleria sociale provocata dalla moneta unica, dall'altro la Lega di Salvini che critica
l'euro ma non prende alcuna iniziativa
per uscirne».
RASSEGNASTAMPA
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Primo piano
Venerdì 12 dicembre 2014
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SCIOPERO
FIL CGIL
«Atto grave
e illegittimo»
Cortei in tutta Italia
A Potenza
l’appuntamento
è nel rione
San Rocco
«ATTO grave e illegittimo».
Sono queste le parole usate
dalla Fil Cgil, per definire l’ordinanza precettiva di differimento dello sciopero emessa per delega del Presidente
del Consiglio dei Ministri.
L’ordinanza è rivolta, senza
alcuna distinzione di mansione e attività svolta, a tutto
il personale dipendente dalle
aziende del Gruppo Fs (Fs,
Trenitalia, Rfi, Ferservizi,
Italferr), da Nuovo Trasporto
Viaggiatori e da Trenord. «Il
procedimento seguito - spiega il sindacato - per giungere
a questa ordinanza e i contenuti dell’ordinanza stessa
rappresentano una palese
violazione delle norme che
disciplinano l’esercizio del
diritto di sciopero. L’ordinanza è un atto gravissimo, senza precedenti per quanto riguarda uno sciopero generale: un vero e proprio “abuso di potere”. L’ordinanza conclude il sindacato è chiaramente illegittima».
Sopra i segretari lucani di Uil e Cgil Vaccaro e
Genovesi. A lato una vecchia manifestazione a Potenza
In piazza contro Jobs act
Per Cgil e Uil effetti deleteri per la nostra regione. «Servono investimenti»
POTENZA - E’ IL gran giorno. Dopo settimane di polemiche, scontri verbali e rivendicazioni, i sindacati di Uil e Cgil manifestano contro il Jobs act e la legge di
stabilità. Questioni “nazionali” ma che
sulla Basilicata potrebbero avere effetti
deleteri sul già precario mondo lavorativo ed economico. Ne sono convinti i due
segretari lucani Carmine Vaccario (Uil)
e Alessandro Genovesi (Cgil). I sindacati
se da una parte rivendicano una diversa
politica economica, investimenti pubblici, politiche industriali all'avanguardia,
una vera riforma della Pubblica Amministrazione, il rinnovo dei contratti pubblici e privati, dall’altra si dicono preoccupati sul futuro della regione, alla luce
dei provvedimenti contenuti nel Jobs
act. «Quando parliamo di 40.000 precari
lucani, molti dei quali giovani - dice Genovesi - è evidente che il provvedimento governativo inciderà e non poco sui destini
dei cittadini». In particolare,
sostiene Vaccaro, se parliamo «dei contratti a tutela crescente. E’ sbagliato, secondo
il nostro modo di vedere, cercare di creare il lavoro con
una “legge”. L’occupazione
si la si incentiva con gli investimenti. In Basilicata, se
esclusiamo la Fiat, sono 20
anni che non vediamo investimenti».
Una cosa per i sindacati è chiara: il Jobs
act rischia di far “crollare” la già precaria economia lucana. Per questo - sostengono i sindacati - è il momento di agire e
“cambiare marcia”. Del resto lo slogan
scelto per la giornata è assai indicativo:
“Così non va”.
Da un punto di vista organizzativo il
concentramento del corteo è previsto per
le ore 9 presso il rione San Rocco da dove
si sposterà verso piazza Matteotti, luogo
in cui si chiuderà la manifestazione con
il comizio di Alessandro Genovesi, Segretario Generale Cgil Basilicata e Guglielmo Loy, Segretario Confederale Uil.
E’ previsto per stamattina - spiegano
gli organizzatori - l’arrivo di oltre 40 pullman che raggiungeranno Potenza dai
diversi comuni della Regione.
«Siamo consapevoli del sacrificio che
chiediamo ai lavoratori in un momento
di crisi come questo, - hanno spiegato i
segretari in una nota congiunta - ma
quando il Governo non ti ascolta lo scio-
I sindacati
chiedono
al governo
di «cambiare
marcia»
u ALCUNI DATI t
40.000 precari
30.000 famiglie
povere
2.776 lavoratori
espulsi dai cicli
produttivi
Secondo Cgil e Uil la riforma penalizzerebbe soprattutto i giovani
|
UGL
|
Parlano i segretari Tancredi e Giordano
«Bisogna dare un segnale»
«UNO sciopero benefico». E’ quanto sostengono i segretari dell’Ugl Basilicata
Giovanni Tancredi e Pino Giordano in
merito alla manifestazione di oggi.
«Dalla Basilicata - spiegano in una nota - giungerà un segnale forte della disapprovazione dei provvedimenti del
governo Renzi. In sintonia con la linea
politico/sindacale Confederale dell’Ugl, affermeremo duramente le ragioni
e i motivi dello Sciopero Generale: SI alla tutela dell’articolo 18, NO alla precarietà, SI al Ccnl del Pubblico Impiego,
NO al Tfr in busta paga, SI alle risorse
per i pensionati».
«E’ necessario volare alto - spiegano e lavorare per demolire e realizzare
l'alternativa, con intelligenza e pazienza, ma anche con forza e determinazione, a questa politica scellerata e non
condivisa del Governo Renzi. L’Ugl invita a fermarsi per ripartire, svuotare i
luoghi di lavoro per riempire le piazze
lucane. Và dato un segnale forte – concludono Giordano e Tancredi -, una
giornata fondamentale per cambiare le
sorti della Regione e dell’Italia intera,
mandando un segnale forte e chiaro al
Governo che con le sue politiche ci sta
portando sempre più in basso».
pero è l’unico strumento per fare sentire
le proprie ragioni e chiedere cambiamenti importanti».
«Scioperare e chiedere un ennesimo
sacrificio ai lavoratori - hanno continuato i Segretari - vuol dire comprendere a
pieno che la partita del Job Act non è
chiusa e che nei primi giorni di gennaio
si giocherà sulla definizione dei decreti
delegati che daranno effettiva attuazione ai contenuti, portando i loro effetti
sulla carne viva dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati, dei disoccupati».
Una soluzione estrema quella della
manifestazione, ma è l’unica «percorribile». «Il Paese - hanno ripreso i segretari
- non è con lui (riferito a Renzi ndr) e in
questa vicenda c’è bisogno di fare marcia
indietro e ascoltare le proposte del sindacato».
Insomma con lo Jobs Act così come è
stato concepito per i due sindacalisti, si
cancellerebbero «i diritti fondamentali
che nulla hanno a che fare con il mancato sviluppo del Paese». Con le modifiche
agli art. 4-13-18 dello Statuto dei Lavoratori (licenziamenti illegittimi, demansionamento, controllo a distanza), «non
si elimina il precariato, e non si prevedono risorse sufficienti per rendere universali gli ammortizzatori sociali». Sia
Vaccaro che Genovesi tengono a precisare che questo non è solo uno sciopero di
“protesta” è anche una manifestazione
di “proposta”. Non lo “sgretolamento”
dei diritti, bensì snellimento della burocrazia, lotta alla corruzione, l’infrastrutturazione, il riavvio degli investimenti
pubblici, la diffusione capillare della
banda larga e ultralarga, gli investimenti in ricerca e nella scuola. Sono questi «i
veri elementi, insieme ad una ripresa dei
consumi interni (per cui servono salari e
pensioni più alte, dopo anni di “congelamenti”) su cui puntare per rendere il nostro Paese più appetibile agli investimenti esteri».
Un messaggio infine anche all’altra sigla sindacale che ha scelto un’altra strada e non quella dello sciopero. «Torneremo a chiedere con ancora maggiore forza, anche agli amici della Cisl, - concludono - di riflettere sulle loro posizioni e
costruire percorsi di unità tra i lavoratori, partendo dalla domanda di più diritti
e più lavoro che emerge dalle aziende,
dalle scuole, dagli uffici pubblici».
g.r.
RASSEGNASTAMPA
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Venerdì 12 dicembre 2014
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AUTOMOTIVE
Lunedì tavolo
con Regione
e sindacati per
gli ammortizzatori
sociali
di MARIATERESA LABANCA
MELFI - Volendo usare una metafora
degna del settore, si potrebbe dire che in
Fiat Sata si stanno scaldando i motori
per correre una grande gara. Potrebbe
essere anticipata già a gennaio, al rientro dalle festività natalizie, la salita produttiva della 500 X, il secondo nuovo
modello made in Melfi, lanciato all’ultimo Salone di Ginevra, di cui, attualmente, è in produzione la pre serie.
E che, in aggiunta ai buoni numeri che
sta facendo registrare la Jeep Renegade
(270 unità impostate su ognuno dei tre
turni giornalieri), potrebbe determinare quasi il pieno rilancio dello stabilimento lucano.
Per ora, però, l’azienda ci va con i piedi di piombo e pensa a correre ai ripari.
Già a novembre scorso, Sata ha chiesto
la proroga fino ad agosto della cassa integrazione straordinaria per tutti i
5961 lavoratori. Lunedì prossimo, a
partire dalle 11 e 30 in viale Verrastro,
il tavolo congiunto con Regione e sindacati.
La nuova cigs a rotazione richiesta
per ristrutturazione dello stabilimento
in realtà si rende necessaria in una fabbrica in cui volumi produttivi non riescono ancora ad assorbire pienamente
tutti i dipendenti dello stabilimento.
Anche perché nessuno è perfettamente
in grado di stimare le potenzialità sui
mercati di due modelli nuovi di zecca.
Richiesta che ha spaventato la Fiom
Cgil che nell’incontro di lunedì vorrà
vederci chiaro sulla nuova richiesta di ammortizzatori sociali. «Innanzitutto Fiat dovrà chiarire
se tutti i lavoratori, a rotazione, saranno interessati
dalle nuove produzioni»,
spiega il segretario regionale, Emanuele De Nicola. Ma la categoria dei metalmeccanici della Cgil pone anche la questione dell’ammodernamento delle
seconda linea che al momento non è
pronta per l’assemblaggio dei due nuovi modelli. «Ci auguriamo - aggiunge
De Nicola - che anche la Regione faccia
la propria parte per garantire un futuro
di occupazione ai dipendenti Sata». Il
vero grande nodo rimane la linea sulla
quale viene ancora oggi prodotta la
Punto. Da tempo appare chiara l’intenzione del gruppo: portare fuori dalla
Basilicata il nuovo modello che la sostituirà. Ma Uilm di Basilicata sul punto
non si arrende, come ha ribadito nell’ultimo direttivo dei metalmeccanici, il segretario regionale, Marco Lomio. Anche la Fiom porterà questa richiesta sul
tavolo delle trattative per il rinnovo della cassa integrazione.
A dispetto della nuova cigs, l’aupicio
di tutti è che per Melfi questi siano gli
ultimi mesi di sacrifici per i lavoratori.
Segnali positivi continuano ad arrivare
dalla Renegade, la prima Jeep prodotta
in Italia. Tanto che l’azienda avrebbe già
chiesto un’integrazione dell’attuale
produzione.
Per ora gli impegni assunti da Marchionne in persona sono stati mantenuti: la Sata, grazie ai lavori di ristrutturazione, è diventata la fabbrica d’avanguardia a cui ora si ispirano anche gli
stabilimenti brasiliani. Il simbolo della
rinascita di tutto il gruppo.
E a due anni esatti dal “cantiere” inaugurato dall’Ad a Melfi, alla presenza di
Lapo Helkann e dall’allora presidente
del Consiglio, Mario Monti, nello stabilimento Fiat iniziano a vedersi i primi
importanti risultati. In un recente incontro con i sindacati, la direzione
aziendale ha sottolineato che le ore di
cassa integrazione dello stabilimento
Il nodo
cruciale
resta
la sostituta
della Punto
Nuova cigs in arrivo
Ma Fiat è in ascesa
La nuova 500 X
Ma il peggio sembra ormai alle spalle: crescono i numeri
della Renegade e la 500 X potrebbe anticipare i tempi
sono diminuite del 60 per cento nei mesi
di ottobre e novembre 2014 rispetto allo
stesso bimestre del 2013. Una cosa è
certa: la fine del 2014 ha, per le tute blu
di Melfi, un sapore ben diverso rispetto
a quello degli anni passati. Nessuna
lunga sosta lavorativa per il periodo che
va da Natale all’Epifania. Sembra che
questa volta, invece, ci sia il problema
contrario: se i volumi produttivi della
Renegade dovessero essere confermati,
si potrebbe lavorare anche nei giorni
delle due vigilie.
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L’INTERVENTO
Dopo anni, un Natale di speranza
di MARCO LOMIO*
SARA’ un Natale diverso e decisamente più sereno quello che si apprestano a
vivere i dipendenti della Fiat Sata di
Melfi e le loro famiglie. Questo sarà il
primo Natale, dopo molti anni, in cui
potranno finalmente ricominciare a
sperare che gli anni più drammatici
siano passati e che “futuro” non sia solo una parola retorica. Probabilmente
sarà anche il Natale in cui dopo molti
anni si troveranno, probabilmente, a
sentir parlare di lavorare il 24 dicembre, argomento decisamente inimmaginabile anche solo fino a qualche mese fa.
Da martedì 9 dicembre lo stabilimento Fiat di Melfi in Basilicata incrementerà la produzione a più di 1.000 esemplari al giorno e su tre turni della prima Jeep "made in Italy", la Renegade.
In termini numerici questo vuol dire
che dei 5.941 dipendenti dello stabilimento la quota di quelli in cassa integrazione scenderà al di sotto del 10 per
cento e quindi a circa 500 operai.
La Jeep Renegade, che a gennaio
sbarcherà anche negli Stati Uniti, a
quanto pare riscuote successo come
evidenziano i dati relativi alla cassa integrazione dello stabilimento nei mesi
di ottobre e novembre 2014. Le ore so-
La Fiat Sata di Melfi
no, infatti, diminuite del 60 per cento
rispetto allo stesso periodo del 2013.
Tutto lascia credere che il crollo della
Cig sarà ancora più forte a dicembre
grazie al richiamo di gran parte del
personale che consentirà alla nuova linea di montaggio della Renegade di
portarsi quasi al massimo delle possibilità di produzione.
Non è ancora giunto, tuttavia, il momento di abbassare la guardia. La Fiat
intende, infatti, prorogare fino al 30
agosto la possibilità di chiedere cassa
integrazione, come ha comunicato nel
corso dell'incontro fra l'azienda e i sindacati che hanno firmato il contratto
aziendale (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e
Quadri).
Resta poi ancora da capire cosa succederà alla vecchia linea di montaggio
della Punto, modello per il quale Fiat
ha intanto avviato una promozione
commerciale con forti sconti.
Secondo Sata, tuttavia, per la Punto
al momento non è possibile definire
obiettivi di produzione stabili per la
prima metà del 2015 e quindi l'azienda
preferisce mostrarsi prudente prima
di dichiarare definitivamente e totalmente chiusa la lunga stagione di crisi
della grande fabbrica lucana.
Inutile negare una certa soddisfazione per l’evoluzione della situazione in
Sata. La natura della nostra organizzazione sindacale ha dimostrato ancora
una volta che fare sindacato vuol dire
fare fare contrattazione, non fare uno
sterile muro contro muro. Un sindacato davvero riformista è quello che fa
proposte concrete per uscire dalla crisi
e si assume la responsabilità di portarle avanti. Crediamo nella nostra regione, nei nostri lavoratori e non smetteremo di batterci, quotidianamente,e di
pensare a nuove azioni da mettere in
campo, come ad esempio l’istituzione
della Consulta dell’Automotive, perché
la Basilicata sia ancora un potente attrattore per nuovi investimenti
*Segretario Uilm Basilicata
RASSEGNASTAMPA
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14
Primo piano
Venerdì 12 dicembre 2014
[email protected]
NEL CAPOLUOGO
Il centrosinistra da De Luca per le consultazioni
Verso una Giunta di esterni e Consiglio intatto
«Evitiamo pasticci su Potenza»
Invettiva di Lacorazza: ammonimento al Pd contro un accordo senza progetto
di SARA LORUSSO
POTENZA - «Per favore, non si facciano pasticci», dice Piero Lacorazza.
Perché «se qualcuno pensa che il tema sia quello di qualche assessore mi
sento di dire: fermiamoci, siamo ancora in tempo». La questione Potenza, insomma, è molto più complessa.
E il presidente del consiglio regionale prova a parlarne su Facebook perché, aggiunge, «i luoghi del confronto e della discussione sono sempre
più rari». Il che è anche un modo per
mandare a dire al Pd, al suo partito,
che il congresso cittadino di Potenza
non può essere più un appuntamento
vago, da fissare e rinviare, fissare e
rimandare.
Sul tavolo il punto principale resta
quello del governo di larghe intese a
cui il sindaco Dario De Luca ha richiamato tutti i gruppi consiliari.
Oggi, nel giro di consultazioni avviato dal primo cittadino, sarà proprio il
turno del centrosinistra. Dopo una
pausa chiesta per provare a trovare
una sintesi di coalizione, i capigruppo dello
schieramento che riunisce le sigle a sostegmo dei due ex candidati sindaci Roberto Falotico e Luigi Petrone,
saranno a Palazzo di
città per presentare
una linea e ascoltare il
sindaco De Luca. Sicuramente il centrosinistra - maggioranza in
consiglio, con un governo sostenuto invece dal centrodestra metterà a base della
trattativa alcune tematiche urbane (dai rifiuti al sociale), su cui costruire un
programma condiviso.
Uno dei nodi del dialogo politico riguarda invece il rimpasto. Il nuovo
corso potrà nascere solo dopo un prevedibile cambiamento nel livello esecutivo. Da un lato De Luca vuole che i
futuri assessori siano espressione di
tutti i partiti disposti a collaborare,
per condividere la responsabilità del
espresso la loro preferenza per il sindaco De Luca, chiedendo una discontinuità che, soprattutto dopo la scelta
del dissesto operata dal consiglio comunale, non può essere semplicisticamente interpretata come un referendum pro o contro Vito Santarsiero». L’ex sindaco, aggiunge, «ha ricoperto la carica di maggiore di responsabilità per il governo della città, ma
ha dato corso a scelte
condivise con una clas- CENTRO DEMOCRATICO
se dirigente più larga,
in una fase difficile sia
per una situazione in
partenza non semplice,
almeno sotto il profilo
dei conti pubblici, sia IL prossimo 15 dicembre,
per le tagliole prodotte a Potenza, si svolgerà
dalla legislazione con- l’assemblea regionale di
Democratico.
tabile e dai vincoli del Centro
Iscritti e dirigenti affrontepatto di stabilità».
Da dove partire? La- ranno un dibattito dedicato
corazza
suggerisce al percorso di Potenza citproprio da un dibattito tà, del ruolo di capoluogo,
interno sul dissesto e nell’attuale contesto regiosulla fase che la città di nale. “Una regione solidaPotenza si appresta a vi- le per una città condivisa” il
vere. Tema, dice, svisce- titolo dell’appuntamento,
che si svolgerà nella sala
rato poco.
Questione, aggiun- Principe di Piemonte, a
ge, di priorità. «Io non partire dalle 17.30.
credo che per i cittadini
il principale problema
ora sia quello della nuova giunta, con i connessi equilibri (o
equilibrismi) politici di contorno. I
cittadini sono preoccupati per il servizio di trasporto pubblico, per le
mense e gli asili, per le tasse, per il
servizio rifiuti. I giovani, e non, sono
preoccupati per il lavoro, le famiglie
in gran parte per la crisi e non riescono a leggere nella prospettiva una
speranza concreta. I professionisti, le
imprese, i commercianti vivono il peso di una crisi senza precedenti. È così che il dissesto viene vissuto nella
società di Potenza».
Al Pd chiede una riflessione «sulle
ragioni del voto, ed evitare che la
spinta al cambiamento, un mix tra
voglia di nuovo e reazione, che ha
portato alla vittoria di De Luca venga
appannata da un accordo senza progetto».
Assemblea
regionale
In alto Lacorazza; in basso il Consiglio e De Luca
nuovo governo cittadino. Contemporaneamente, però, è emersa forte la
richiesta bipartisan di non costruire
la giunta con attuali consiglieri, così
da non modificare l’equilibrio di relazioni «positive» presente oggi in aula.
Quello che Lacorazza nel frattempo sottolinea, però, è di non dare per
scontato l’alleanza con gli avversari.
|
«La sensazione è che ci siano due atteggiamenti, molto distanti fra loro».
Il primo coincide con l’idea che «dopo aver votato il dissesto (una scelta
rischiosa) possa passare l’idea che la
responsabilità amministrativa sia disgiunta da quella politica».
Contemporaneamente «ci sono i
cittadini che alcuni mesi fa hanno
L’INIZIATIVA
|
L’idea della Bottega Equomondo del capoluogo: chi ha materiale?
«Raccontiamo il collettivo femminista»
Raccolta di foto, documenti e giornali
LA foto - ma solo al momento - è
di archivio, di quelle che girano
in rete, ma non racconta un
pezzo di storia locale. «Accidenti, che peccato, è che ancora non
ne abbiamo sotto mano», racconta Antonietta. Ma presto, ne
sono sicure, fotografie, manifesti, giornali, potrebbero ammassarsi in bottega, a Potenza,
e piano piano far tornare i racconti di una storia recente,
quella del collettivo femminista
potentino, che di battaglie ne
ha fatte a decine.
Per non perdere la storia, per
recuperare la memoria e anche
il gusto della consapevolezza,
Antonietta, Anna e le altre amiche della Bottega Equomondo
di via Angilla Vecchia hanno
deciso di lanciare una campagna di raccolta.
«Parliamo degli anni Settanta», dicono lanciando una call
su Facebook (la pagina della
Bottega Equomondo è aggiornata costantemente con le iniziativa del gruppo).
«Riappropriamoci della storia e facciamo conoscere le
esperienze dei vari movimenti
che in quegli anni ci sono stati
nella nostra città». L’idea è
quella di far conoscere a chi
non c’era la storia del «mitico»
collettivo femminista di Potenza. La sede era in vicolo Fratelli
Assisi, in pieno centro storico.
Spazio in affitto, presto diven-
tato una struttura larga, accogliente, organizzata. Decine di
ragazze, studentesse la maggior parte, lavoratrici altre.
Dall’aborto ai servizi di assistenza, tantissime le campagne
organizzate.
«Chiediamo a tutte quelle
persone che hanno fatto parte
del collettivo o semplicemente
lo hanno conosciuto, hanno
partecipato a iniziative, cortei,
manifestazioni varie, di cercare nei propri cassetti dei ricordi
e tirare fuori fotografie, volantini, giornali, testi teatrali».
L’obiettivo è provare ad allestire in bottega una mostra,
magari in occasione del prossimo 8 marzo.
Una manifestazione femminista degli anni Settanta
Per adesso alla Bottega
Equomondo sono pronte a raccogliere ogni piccolo ricordo.
Basta recarsi in sede, in via Angilla Vecchia, tutti i giorni dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 18 alle
20.30.
«Abbiamo vissuto alcuni dei
momenti più emozionanti della
storia ribelle, la storia del movimento femminista e pensiamo
che sia nostro dovere e anche
nostro diritto - aggiungono far conoscere alle nuove generazioni quello che avveniva in
quegli anni e far conoscere le
tante esperienze collettive ed
individuali che hanno cercato
di trasformare il corso degli
eventi e che comunque molto
hanno ottenuto».
sa.lo.
RASSEGNASTAMPA
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15
Economia Italia / Mondo
Venerdì 12 dicembre 2014
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IL DECRETO Rivista anche la normativa delle sanzioni
Nuova strategia per il fisco
Più certezze al contribuente
ROMA - Il fisco cambia strategia.
Meno «manette agli evasori», ma
una inversione dell’approccio che
da punitivo diventa preventivo. Una
rivoluzione che porterà i dipendenti
dell’Agenzia delle Entrate ad «affiancare» prima le grandissime imprese, poi anche quelle più piccole,
con l’obiettivo di aiutarle a non sbagliare, dando loro certezza sui comportamenti tributari da tenere.
E’ l’altra faccia del «730 precompilato», quello che punta ad un fisco
giusto ma non punitivo anche per le
imprese: sarà tracciata dal decreto
delegato che attua tre importanti
aspetti della delega fiscale: il regime
delle sanzioni, l’abuso di diritto e la
cooperative compliance (cioè il nuovo meccanismo volontario di affiancamento delle imprese negli obblighi fiscali).
Il nutrito pacchetto è pronto e potrebbe approdare al Consiglio dei
Ministri in programma oggi nel tardo pomeriggio. Nella riunione il governo affronterà soprattutto il nodo
della corruzione e così non è escluso
che ci possa essere solo un primo
esame, per rinviare l’ok ad un cdm
successivo.
Le novità in arrivo sono importanti. Sul fronte fiscale, potrebbero segnare un cambio di atteggiamento
verso il «contribuente-impresa».
L’obiettivo principale è quello di dare maggiori certezze alle società che
lavorano in Italia e anche a quelle
che ci vogliono investire. A questo,
ad esempio, serviranno le norme
sull’abuso di diritto, che regolano
l’uso distorto di norme legali per aggirare il fisco. Si traccia il confine
tra legalità e illegalità in base a
quanto previsto da una famosa sentenza della Corte di Giustizia Europea (la «Alifax»).
Viene poi rivista la normativa delle sanzioni, alzando l’asticella per
trasformare l’evasione in un reato
penale. Si punta ad evitare che ci siano nuovi casi «Dolce e Gabbana». Così per far scattare la nuova versione
della «manette agli evasori» serve
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Mediolanum
Moncler
Pirelli E C
Prysmian
Saipem
Salvatore Ferragamo
Snam
Stmicroelectronics
Telecom Italia
Tenaris
Terna
Tod's
Ubi Banca
Unicredit
Unipolsai
World Duty Free
Yoox
0,8365
19,28
6,105
17,58
10,4
0
5,375
0,549
0
5,365
6,27
0
1,779
14,38
33,71
0
7,585
0
17,81
2,5
43,98
3,492
6,82
5,215
10,66
0
14,9
8,685
20,3
0
6,04
0,9425
12,33
3,762
66,9
6,075
5,65
0
7,62
18,72
La benzina scende
sotto 1,6 euro
dopo tre anni
di FRANCESCA PAGGIO
ROMA - Buone notizie per
gli automobilisti in vista
delle feste di Natale, con la
benzina scivolata sotto la
soglia di 1,6 euro per la
prima volta da tre anni a
questa parte. A incidere è
il crollo dei prezzi del petrolio, che ieri è affondato,
spingendosi per la prima
volta dal 2009 sotto la soglia dei 60 dollari al barile,
per poi chiudere in calo
dell’1,5% a
59,95 dollari.
Stando alle
tabelle
del
ministero
dello Sviluppo economico, che elabora una media settimanale
prendendo in considerazione impianti serviti, self
service e pompe bianche,
la benzina è scesa a 1,596
euro, portandosi al di sotto
di 1,6 euro per la prima
volta dal dicembre 2011,
quando era a 1,575 euro al
litro. Analogo andamento
per il gasolio, che ieri, secondo la media del ministero, è 1,506 euro, allo
stesso livello del novembre
2011 (1,501 euro al litro).
La gita fuori porta nei
giorni delle feste natalizie,
dunque, quest’anno costerà parecchio meno rispetto
al 2014: per un pieno di
una macchina di media cilindrata ci vorranno poco
meno di 80 euro, contro i
quasi 90 dello scorso anno.
Malgrado la discesa dei
prezzi, però, il Codacons
non è del tutto soddisfatto.
L’associazione dei consumatori rileva infatti che i
listini italiani sono ancora
i più alti d’Europa, con la
media Ue per un litro di
verde che è oggi di appena
1,333 euro al litro, quindi
quasi 30 centesimi in meno. «I listini dei carburanti
in Italia sono ancora troppo elevati e devono calare
ulteriormente - afferma il
Presidente Carlo Rienzi Al di là dell’eccessiva tassazione che vige sulla benzina nel nostro paese, il
forte decremento delle
quotazioni
petrolifere
ha
aperto
margini per
ampie riduzioni
dei
prezzi
alla
pompa, riduzioni che tuttavia ancora non si sono
viste, con evidente aggravio di spesa per i consumatori».
A incidere, infatti, è naturalmente il petrolio, che
ieri è sceso ancora fino a
poco sopra la soglia psicologica dei 60 dollari. Un
andamento che se rappresenta una boccata d’ossigeno per i Paesi importatori, pesa come un macigno
sui conti dei produttori.
Anche a causa del crollo
delle quotazioni la Banca
centrale della Norvegia, il
maggior produttore europeo di greggio, ha deciso
un taglio dei tassi di interesse dello 0,25% all’1,25%. Il Venezuela, secondo Moody’s, rischierà
addirittura il default se il
prezzo il prezzo si stabilizza intorno ai 60 dollari il
barile. La Casa Bianca, comunque, monitora «da vicino» l’andamento delle
quotazioni.
IL DATO A ottobre perso lo 0,1%
INDIA Dieci reattori
Le gite natalizie
costeranno
molto meno
La compilazione di un 730
non solo che l’evasione sia rilevante,
ma che si dimostri una volontà reale
di aggirare il fisco. Le strade tracciate sono due: la prima norma alza
la soglia di rilevanza penale per le tipologie di evasione per le quali è difficile comprovare o meno l’attività
messa in atto per non pagare le tasse dovute; la seconda prevede, per le
fattispecie di evasione dove invece
l’intenzionalità può essere provata,
di togliere completamente le soglie
oltre le quali l’evasione diventa penale. Quello che peserà non è l’interpretazione errata di una norma (come il caso Dolce e Gabbana) ma i
trucchi realizzati per non pagare
tasse.
Il vero cambio di passo del fisco è
però quello della cooperative compliance.
Si comincia con le grandi aziende
e poi si estenderà alle piccole. Ma se
una società lo chiede il fisco fornirà i
propri esperti. La affiancheranno
per indicare la corretta strada per
rispettare le norme fiscali. E le scelte fatte in comune non avranno ripensamenti da parte del fisco, dando certezza all’attività imprenditoriale. Una novità che potrebbe diventare un vero e proprio volano per
il rilancio dell’economia. Un aiuto
che in molti aspettano da tempo per
uscire dal pantano in cui anni di crisi versano moltissime imprese italiane. Quelle che ancora resistono.
Ma non c’è molto tempo.
LaBorsa
Titolo
I NUMERI Crolla il petrolio
Variazione
Max
Min
-0,89%
0,31%
0,33%
0,34%
-1,42%
0,86%
-1,65%
-2,23%
-0,09%
-0,46%
0,40%
0,21%
-0,45%
-0,62%
-2,54%
-6,27%
-1,04%
0,47%
0,23%
0,48%
-0,18%
0,40%
-2,92%
-0,86%
-0,84%
0,63%
-1,46%
0,35%
-1,46%
0,79%
-0,66%
2,06%
0,90%
-0,48%
0,91%
1,42%
0,98%
0,70%
0,59%
-0,16%
0,8485
19,47
6,195
17,77
10,64
0,593
5,535
0,5655
11,1
5,435
6,325
3,838
1,821
14,6
34,26
9,4
7,675
17,01
18,37
2,528
44,23
3,55
7,045
5,32
10,8
11,28
15,19
8,93
20,59
4,136
6,09
0,977
12,37
3,804
67,5
6,15
5,705
2,31
7,69
18,98
0,831
19,13
6,07
17,35
10,26
0,5775
5,345
0,544
10,68
5,325
6,21
3,75
1,775
14,27
32,93
9,035
7,48
16,66
17,66
2,462
43,87
3,432
6,8
5,17
10,62
11,1
14,73
8,67
20,1
4,05
5,94
0,937
12,01
3,754
65,8
5,95
5,57
2,254
7,53
18,58
Indici
FTSE/Nome
MIB
Italia All-Share
Italia Mid Cap
Italia Small Cap
Italia Micro Cap
Italia STAR
Valore
19201,07
20298,27
25116,96
16367,1
18819,39
18472,8
Var %
-0,09
-0,14
-0,44
-0,48
-4,78
-0,55
MaggioriRialzi
Nome
Telecom Italia
Ubi Banca
Unicredit
Tod'S
Tenaris
Valore
0,9425
6,075
5,65
66,9
12,33
Var %
2,06
1,42
0,98
0,9
0,9
MaggioriRibassi
Nome
Valore Var %
Fiat Chrysler Automobiles9,19 -6,27
Mediobanca
6,82
-2,92
Exor
33,71
-2,54
Banca Pop Milano 0,549
-2,23
B.Pop Emilia Romagna5,375
-1,65
MercatiEsteri
* ore 21
Indice
NASDAQ 100
Dow Jones
FTSE 100
DAX 30
CAC 40
Valore
4287,187
17731,14
6461,7
9862,53
4225,86
Var. %
1,47
1,13
-0,59
0,64
-0,05
Cambi
aggiornato ore 21
Nome
Acquisto Vendita
Euro/Dollaro
1,23902 1,23905
Euro/Sterlina
0,78842 0,78854
Euro/Franco Svizzero1,20138 1,20147
Euro/Yen
147,804 147,904
MateriePrime
Nome
Valore
Petrolio $ 60.78
Oro
$ 1228.0
Argento $ 17.125
Unità di misura
Barile (158,987 Litri)
100 Troy Oz. (3,110 Kg)
5000 Oz. (155,517 Kg)
Industria: arretra
la produzione
ROMA - Ancora una battuta
d’arresto per la produzione
industriale italiana che a ottobre, registra l’Istat, perde
un altro 0,1%, un calo che, se
confrontato con l’ottobre dello scorso anno, arriva addirittura al 3%. A confermare
il momento negativo della
nostra economia arriva poi
anche l’Ocse che nel terzo trimestre certifica una frenata
dello 0,1% del Pil rispetto ai
tre mesi precedenti, prestazione che ci relega al penultimo posto del G20, davanti solo al Giappone che cede lo
0,5%, mentre l’eurozona segna una crescita media dello
0,2%.
A novembre però, secondo
il Centro Studi di Confindustria, la dinamica della produzione dovrebbe tornare
positiva, seppur di poco, con
una crescita dell’0,1%, anche
se da Viale dell’Astronomia
avvertono «che gli indicatori
qualitativi confermano un
quadro di estrema debolezza
nell’industria».
L’ennesima frenata preoccupa non poco gli osservatori come il centro studi Promotor, specializzato nell’analisi del mercato automobilistico, che avverte che siamo
di fronte a un fatto «grave
che può aprire le prospettive
di ulteriori cali» anche perché «già il dato di settembre
aveva sancito il ritorno della
produzione industriale sui
livelli della seconda metà degli anni ‘80».
La preoccupazione che la
situazione possa peggiorare
è condivisa anche da Confcommercio: «il calo indica
non solo che il sistema economico è ancora in recessione ma, considerata anche la
riduzione della fiducia delle
imprese e delle famiglie, mostra la concreta possibilità
che dalla crisi si passi alla
stagnazione cronica». Anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi,
commenta i dati Istat: «L’Italia è ferma e ha bisogno di ripartire».
Putin
Intesa
sul nucleare
MOSCA - La Russia di Putin,
colpita dalle sanzioni occidentali, guarda sempre di
più all’Asia per rilanciare la
sua economia dai pesanti
contraccolpi dello scontro
con Usa e Ue sull’Ucraina. A
qualche mese da uno storico
accordo trentennale da 400
miliardi di dollari per fornire gas alla Cina, lo zar Vladimir - in visita a New Delhi annuncia un ambizioso piano per costruire almeno dieci
reattori nucleari in India,
compiendo così un altro passo per tentare di compensare
l’isolamento sul fronte ovest.
L’intesa prevede inoltre «la
fabbricazione» in India «di
apparecchiature e componenti». Ma Putin e il premier
indiano Narendra Modi hanno siglato anche una ventina
di altri accordi che rappresentano per Mosca un importante successo, diplomatico oltre che commerciale,
nel bel mezzo della tempesta
economica che si sta abbattendo sul Paese.
RASSEGNASTAMPA
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Venerdì 12 dicembre 2014
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16
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LA CRISI Risposta tiepida, a Draghi non resta che l’acquisto dei titoli per dare liquidità
Le banche deludono la Bce
Ritirati solo 148 miliardi rispetto ai 400 dati in prestito per aiutare l’economia
di DOMENICO CONTI
ROMA - Non è un buco nell’acqua, ma la risposta delle banche al secondo round
del «Tltro», il maxi-prestito della Bce alle banche finalizzato a stimolare il credito all’economia reale, è
tiepida. Il sistema finanziario resta poco incline ad
assorbire la liquidità della
Bce, lasciando al presidente Mario Draghi poche alternative agli acquisti diretti di titoli, il ‘quantitative easing’, che potrebbe essere annunciato già a gennaio.
Gli istituti di credito dell’Eurozona hanno ricevuto 130 miliardi dai prestiti
a quattro anni concessi da
Francoforte, contro previsioni che oscillavano fra i
90 e i 250 miliardi, in media 148 miliardi di euro.
Un totale fra l’operazione
di settembre e quella di oggi, circa 213 miliardi, che è
la metà del potenziale di
400 miliardi indicato da
Draghi.
I tassi vicini allo zero, e
una condizionalità tutto
sommato blanda dato che
l’unica penale per le banche che non prestano a famiglie e imprese è quella
di dover restituire i soldi
dopo due anni, non sono
riusciti a far decollare davvero il Tltro. Che era uno
degli architravi della strategia di Draghi per far ripartire il credito nel Sud
d’Europa e allontanare il
rischio-deflazione. Il ca-
Mario Draghi, Governatore della Bce
vallo non beve, sembra
confermare il presidente
di Confindustria Giorgio
Squinzi: «Vedremo se le
imprese hanno davvero bisogno di fondi per nuovi
investimenti, visto che
grandi percentuali di capacità produttiva sono
inutilizzati». Un sistema
produttivo già molto indebitato, e che non sente di
dover investire visto che
usa poco le risorse che già
ha, ha poco bisogno di
nuovo credito. E nemmeno
sono una svolta i circa 25
miliardi chiesti e ottenuti
dalle banche italiane, che
fra settembre e dicembre
totalizzano un quarto circa del totale in quella che il
presidente dell’Abi Antonio Patuelli definisce
«un’ulteriore dimostrazione dell’intenso impegno
delle banche italiane per la
ripresa».
Con le altre due operazioni, gli acquisti di prestiti cartolarizzati e di bond
garantiti, finora la Bce ha
immesso meno di 22 miliardi. E dal «Tltro» vanno
sottratti le cifre rimborsate dei precedenti prestiti a
lungo termine Ltro. I
1.000 miliardi di espansione dell’attivo della Bce, indicato da Draghi come
obiettivo anti-deflazione,
sono lontanissimi. Ecco
perché il ‘quantitative easing’ della Bce, da oggi, ap-
pare più vicino. Con molti
economisti convinti che
l’unico modo per arrivare
a quella potenza di fuoco,
per Draghi, siano gli acquisti del debito pubblico
dell’Eurozona sui mercati.
Un annuncio potrebbe partire persino al prossimo
consiglio di gennaio, dopo
un’inflazione che a dicembre si è attestata allo 0,3%.
Draghi, nelle scorse settimane, ha detto che il consiglio Bce non avrà bisogno
dell’unanimità per lanciare acquisti di «una varietà
di asset» inclusi i titoli di
Stato. Per sconfiggere la
riottosità dei tedeschi,
avrebbe bisogno dai governi di quel «passo decisivo»
verso l’Unione di bilancio e
le riforme che continua a
invocare, con scarso successo. Il braccio di ferro di
Francia e Italia con l’Ue sui
conti pubblici non lo aiuta,
né il sostanziale disimpegno di Roma e Parigi sul
progetto, caro invece alla
Bce e a Berlino, di stringere sulla condivisione di sovranità in materia di riforme e politiche di bilancio.
Forse anche per questo,
pur di fronte a un ‘QE’ all’orizzonte, le borse restano caute dopo lo scivolone
greco di questa settimana,
fra i dubbi di chi teme un
‘QE’ depotenziato o ormai
tardivo: Milano e Parigi
praticamente invariate,
Francoforte
recupera
(+0,64%) mentre anche lo
spread Btp-bund resta alla
finestra a 137 punti base.
IL CASO Il servizio chiuso dal prossimo 16 dicembre per evitare la legge
Google news sfida la Spagna
Decisione a sorpresa del gruppo per non pagare i diritti d’autore
ROMA - Mountain View dal 16 dicembre chiude il servizio Google News in
Spagna. La decisione, che non ha precedenti, è stata presa anticipando la
nuova legge spagnola sulla proprietà
intellettuale, che entrerà in vigore il 1
gennaio e che costringerebbe il colosso a pagare le aziende editoriali per l’utilizzo dei contenuti da queste prodotti
e veicolati da Google News. Anche se
dal gruppo negano ogni intenzione ritorsiva, è chiaro che si tratta di un nuovo passaggio - e molto duro - del braccio di ferro tra il colosso dei motori di
ricerca e gli editori di carta stampata.
Tra i palcoscenici che vedono contrapposti editori e Google, in Italia il ricorso al Tar dell’Agcom sull’obbligo di
rendere pubblici i dati del fatturato
pubblicitario, in cui la Fieg ha chiesto
nella memoria recentemente depositata di «rendere esplicito quello che finora risulta oscuro, superando il paradosso della rete tra trasparenza dichiarata e opacità praticata da Google». Recentemente il presidente degli
editori Maurizio Costa ha sottolineato
che per il presente e il futuro è fondamentale «il rapporto con gli over the
top, in particolare con Google che ha
una posizione egemone nell’area del
La sede di Google
search e rischia di distorcere il mercato».
«Questa nuova legge - spiega oggi
Richard Gingras, Head of Google News a proposito della vicenda spagnola impone alle testate di richiedere un
compenso a Google News per mostrare anche piccoli frammenti del loro testo, indipendentemente dal fatto che
queste vogliano farsi pagare o no. Dal
momento che Google News non genera ricavi (non mostriamo nessuna
pubblicità sul sito) questo approccio
semplicemente non è sostenibile. Perciò, è con grande dispiacere che il 16
dicembre (prima dell’entrata in vigore
della nuova legge a gennaio) rimuoveremo gli editori spagnoli da Google
News e chiuderemo Google News in
Spagna».
Google News, disponibile in più di
70 edizioni internazionali in 35 lingue, è un servizio gratuito e include
fonti che spaziano dai principali quotidiani del mondo a piccole pubblicazioni locali e blog. Gli editori possono decidere se far apparire o meno i loro articoli, come ha più volte ricordato Google. «Per secoli, gli editori - aggiunge
Gingras - si sono scontrati con i limiti
insiti nella distribuzione delle copie
stampate. Internet ha cambiato tutto,
creando incredibili opportunità ma
anche sfide concrete per gli editori,
che hanno visto aumentare la competizione nell’attrarre lettori e investimenti pubblicitari. Noi continueremo
a impegnarci per aiutare l’industria
dell’informazione ad affrontare queste sfide e siamo felici di continuare a
collaborare con le migliaia di partner
che abbiamo nel mondo, così come in
Spagna, per aiutarli ad aumentare lettori e fatturato online».
L’APPALTO
Sarà nel Novarese
la base per assistere
e riparare gli F35
ROMA - Sarà in Italia, a porto di circa 667 milioni
Cameri, il «polo per la ma- di dollari.
nutenzione, la riparazione
Lo stabilimento Faco
e l’aggiornamento degli (Final Assembly and
F35 in Europa», sia di Check Out) di Cameri delquelli acquistati dai Paesi l’Alenia Aermacchi, azieneuropei che quelli ameri- da di Finmeccanica, costacani di stanza in Europa. to circa 800 milioni (seL’annuncio lo hanno fatto condo i dati del Documencongiuntamente, in una to Programmatico Pluconferenza stampa convo- riennale per la Difesa per
cata in fretta e furia, il mi- il Triennio 2013-2015),
nistro della Difesa, Rober- oggi realizza le ali e una
ta Pinotti, e l’ambasciatore parte della fusoliera del
Usa, John Phillips.
cacciabombardiere della
Un «risultato straordi- Lockheed Martin. Le prinario» per lo stabilimento me consegne sono previin provincia di Novara, ste per la primavera 2015.
che già produce alcune
«Il riconoscimento del
componenti del velivolo di sito di Cameri quale unica
quinta
generazione. struttura in Europa per le
«Vuol dire lavoro, tecnolo- attività di logistica e magia e ricadute positive per nutenzione ad alto contel’indotto», ha detto Pinot- nuto tecnologico degli
ti. Diecimila posti, tra F35 rappresenta un’ultequelli diretti e
riore conferl’indotto, avema dei livelli
va stimato il
di eccellenza
suo predecesdi Finmeccasore Di Paola.
nica in campo
Un «affare»
aeronautico»,
che ha rischiaha commentato di sfumare
to l’amminidopo la sforbistratore deleciata al progato e direttogramma da
re generale
131 a 90 veliMauro Moretvoli e, sopratti, che auspica
tutto, al suc«il coinvolgicessivo possimento di Finbile dimezza- Un aereo F35
meccanica anmento del budche su altre
get iniziale, così come pre- componenti di qualità delvisto da una mozione vota- l’aereo, come l’avionica e
ta dal Parlamento. Entro l’elettronica».
fine anno il Libro Bianco
Il primo aereo italiano
della Difesa dirà di quanti uscirà dalla factory Usa a
F35 l’Italia ha bisogno, febbraio, e il primo volo è
sbloccando una situazione previsto entro l’estate. Atche vede attualmente gli tualmente la Lockheed ha
ordini dell’Italia sospesi consegnato 115 aerei, che
per decisione del Governo. hanno voltato in totale
Intanto, però, l’industria 23mila ore. Il costo dell’ultira un sospiro di sollievo. timo aereo prodotto, che
I numeri non sono da dovrebbe essere di oltre
poco: gli Usa acquisteran- 100 milioni di dollari, è
no 2mila velivoli, altri mil- sceso del 50% rispetto al
le in totale gli otto altri primo prodotto.
Paesi partner del proget«Dobbiamo avere un rito. I superjet potranno es- sultato migliore e ricadute
sere utilizzati per almeno economiche, il passo avan30 anni, e ciascuno dei ve- ti fatto oggi va in questa
livoli ogni cinque anni direzione», ha detto il miavrà bisogno di 3 mesi di nistro Pinotti. Resta fermanutenzione. In Italia mo l’impegno a riesamiquella del velivolo, in Tur- nare l’intero programma
chia quella del motore (e, per definirne i numeri,
negli anni futuri, anche in chiarirne criticità e costi,
Olanda e Norvegia). Buo- attraverso il libro bianco
ne notizie, dunque, per Ca- della Difesa, per il quale meri, che «conta al mo- assicura Pinotti - verranmento circa 600 dipen- no rispettati i tempi stabidenti, e per le 90 aziende liti: entro fine anno la Difedell’indotto». Un report sa completerà il suo lavodel Cesi (il Centro Studi In- ro, ci sarà poi l’interlocuternazionali) parla di con- zione con il governo e il
tratti già stipulati dalle consiglio supremo di Difeaziende italiane per un im- sa.
RASSEGNASTAMPA
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Venerdì 12 dicembre 2014
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18
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L’amministrazione comunale ha presentato le manifestazioni per Natale
Quaranta eventi sotto l’albero
Si comincia con la festa di Santa Lucia e 500 bimbi vestiti da angioletti
IL PROGRAMMA
CONCERTI MUSICALI A TEMA
Stabile;
17 dicembre
AIPD Tombola Stellare Palabasento
29 dicembre
Concerto di Natale a cura Ordine Comm.sti Potenza e Lagonegro Teatro Stabile
20 dicembre
Formamentis concerto presso Teatro Stabile
Bibliomotocarro del Maestro Antonio La Cava in
Piazza Giacomo Matteotti.
Concerto Gospel Associazione Potenzè Parterre
del Teatro Stabile
21 dicembre
Il sindaco De Luca e l’assessore De Francesco durante la conferenza stampa (f. Mattiacci)
POTENZA - «UN regalo per la città». E’ gioletti fino in periferia, laddove ci foscosì che ha inteso l’assessore alla Cul- sero anziani impossibilitati a raggiuntura del Comune di Potenza Margheri- gere il centro storico. Lo stesso vale per
ta De Francesco il cartellone natalizio i presepi illuminati, che quest’anno dapresentato ieri alla stampa. Circa una ranno luce solo davanti al teatro Stabiquarantina di piccoli e meno piccoli le grazie all’opera realizzata dall’azieneventi, frutto di un avviso pubblico che da Modrone su progetto del liceo artiha visto la partecipazione «gratuita» di stico. Ci saranno concerti Gospel e di
scuole, enti e associazioni.
altro tipo, sempre natalizi. Spettacoli
Il tutto, comprese le luminarie e gli teatrali, come quello de “La Ricotta” a
addobbi, «sono stati possibili – come ha piazza Macchia Giocoli per beneficenspecificato il sindaco De Luca – grazie za, spettacoli di magia, presepi viventi,
al contributo regionale pari a 45.000 due mostre e diversi laboratori. Due gli
euro, di cui 20.000 solo
appuntamenti più attesi,
per le luminarie «a fronte
la kermesse gastronomi– ha detto ieri – dei 79.000
ca Impasta il 19 e il 20 didello scorso anno». Primo
cembre che vedrà le trofie
appuntamento, la festa di
con bietole, olive e capperi
Santa Lucia, recuperata
preparate dal vivo dal sinnel suo valore storico e sodaco De Luca sfidare i buciale grazie a un lavoro di
catini e fagiolini del sinricerca a cura degli alundaco di Matera Adduce. E
ni degli istituti comprenpoi il concerto di Caposivi della città. I bambini danno, che vedrà in piazin tutto 5000 - saranno gli
za dopo la mezzanotte l’eangeli simbolici che difsibizione dei Folkabbestia
fonderanno tra le strade
nell’ambito di “Suoni del
del centro storico i valori
Basento”.
del Natale, attraverso il canto: “Nia
Lo scopo del cartellone è portare un
nia”, “Bambino bambinello”, “Tu scen- po’ di allegria in città, tra la gente, nel
di dalle stelle” e “Santa Lucia” le note centro storico.
scelte. A conclusione, una breve lettu«Rendere più leggera la vita – ha detra della vita di Santa Lucia. Con par- to il sindaco – in un momento così diffitenza alle 16.30 dal sagrato della chie- cile, in cui sono tanti i genitori che vensa di San Rocco muoveranno verso cor- gono a chiedere lavoro per i proprio fiso Garibaldi fino a piazza XVIII Agosto gli, anche quarantenni». Ma è la speper continuare in corso Umberto I, ranza quella che vuole trasmettere il
proseguire per Santa Lucia e fermarsi Comune di Potenza con questa serie di
in piazza Mario Pagano, dove incontre- iniziative e con atti concreti: «Con il
ranno la Santa. E’ questo solo il primo Fondo di coesione sociale e dello svipasso verso il recupero della festa reli- luppo, sicuramente potremmo dare
giosa e popolare che abbraccia in Nata- una risposta all’emergenza lavoro».
Anna Martino
le. L’intenzione, infatti, è quella di far
© RIPRODUZIONE RISERVATA
arrivare le voci angeliche di questi an-
Il tutto grazie
al contributo
regionale
di 45.000 euro
di cui 20
per le luminarie
20 dicembre
Concerto Gospel a cura della Rotary Club Potenza Chiesa di San Francesco
18 dicembre
Associazione
Cosmopoli
“Pastorale Lucana” presso
Cattedrale di San Gerardo ;
Concerto della Pro Loco Potenza “Notte Napoletana” a
Teatro Stabile
23 dicembre
MOSTRE
Mostra fotografica di Rocco Carnevale;
Mostra di Pittura Dino Ventura
Mostra di Pittura Milena Miglionico
ATTIVITA’ COLLATERALI
AI MERCATINI
12 dicembre
Cidi – Laboratorio di Quilling
Cappella dei Celestini ore
17.30/19.30
13 dicembre
Piccolo Coro Mariele Ventre
della Provincia di Potenza “Natale dal Mondo” - Chiesa
San Michele
26 dicembre
Villaggio di Babbo Natale a
cura dell’Associazione Fabula - Piazza Matteotti;
18 dicembre
Concerto “Una stella di nome Betlemme” Teatro Stabile.
28 dicembre
Cidi – Laboratorio di Quilling
Sala del Campanile ore
17.30/19.30;
20 dicembre
Concerto Orchestra a Plettro
“Domenico Manfredi” – Teatro Stabile
Coro dell’Università presso
Teatro Stabile
Concerto studenti del Liceo
Musicale nel Teatro Stabile
31 dicembre
Associazione Movimento
per l’Infanzia di Basilicata –
Presentazione Libro ore
18.00 ridotto T. Stabile
Liceo Scientifico Galilei Potenza ore 17.30-21.00 Galleria esterna T. Stabile
20 dicembre 2014
Concerto di fine anno a cura
della Pro Loco Potenza “Folkkabestia” Piazza M. Pagano
SPETTACOLI – EVENTI
14 dicembre
Presentazione del calendario Io Potentino Teatro
Stabile
Presepe vivente La Ricotta “T’ piac’ u Presepe”
Piazza Macchia Giocoli
19 e 20 dicembre
Pro Loco Potenza “Impasta kermesse enogastronomica” Cappella dei Celestini e Galleria Civica
27 dicembre
Spettacolo di magia - Marco Pacella “Potenza
magica gran gala della magia”-Teatro Stabile
Serata di Poesie del poeta Mario Santoro Teatro
gano;
Associazione Potenzè ore
20.00-22.45 Piazza M. Pa21 dicembre
Ferrigno Lara – Mercato dei Sapori Piazza Duca
della Verdura ore 18.00-22.00
22 dicembre
Cidi – Laboratorio di Quilling Cappella dei Celestini o Sala del Campanile ore 17.30/19.30;
23 dicembre
Cidi – Workshop cucina multietnica Cappella dei
Celestini ore 18.00/19.30;
Liceo Scienze Umane – Laboratorio teatrale
Cappella dei Celestini ore 16.30;
27 dicembre 2014
Masella Antonio – tartufi Piazza Duca della Verdura ore 18.30- 20.30;
LA POLEMICA CONTRO GLI AVVISI PUBBLICI CHE NESSUNO HA VISTO
E a rione Lucania funziona il fai da te
C’È chi non aspetta l’amministrazione comunale per rimboccarsi le
maniche e restituire un po’ di atmosfera natalizia al proprio quartiere.
E’ quello che hanno fatto i cittadini di rione Lucania, grazie alla collaborazione organizzativa e al contributo finanziario del “Centro di
aggregazione giovanile”, il Comitato di quartiere e la farmacia Trerotola. «Questo - commenta Orazio Colangelo – in rappresentanza dell’organizzazione – senza percepire un
soldo dall’amministrazione comu-
nale che, come sempre accaduto, se
la canta e se la suona». Dell’avviso
pubblico per presentare il programma di eventi, infatti, Colangelo non
ha traccia: «Non ho visto manifesto
– dice - né comunicazione».
Ciò nonostante, come da qualche
anno a questa parte, il quartiere ha
deciso di pensare da sé al proprio
quartiere.
Si partirà questa domenica con
l’illuminazione della fontana con luci e fiaccole.
Il 20 dicembre , alle 18, lettura del-
le letterine a Babbo Natale scritte
dai bambini con l’animazione di
trampolieri e palloncini. Il 27 il
campetto di calcio si riempirà di
splendide bolle di sapone giganti,
sempre accompagnata dall’animazione.
Il 28, originale “Veglione di quartiere”, con musica e piatti speciali
preparati dalle famiglie. Il 5 gennaio, infine, serata dedicati ai fuochisti.
an.mart
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Potenza
Venerdì 12 dicembre 2014
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19
L’Asp ha sottoscritto un protocollo per il progetto “Offriamogli un bagno caldo”
Quei gesti semplici ma non per tutti
Uno speciale macchinario a disposizione dei malati terminali e dei pazienti allettati
IL progetto “Offriamogli
un bagno caldo” attivato
nell’area del Vulture Melfese fin dall’estate 2013, è da
ieri, grazie a un protocollo
d’intesa stipulato tra Asp,
associazione “Gigi Ghirotti’
e “Rotary club”, operativo
in tutta la provincia di Potenza.
Si tratta, in sostanza, di
un programma volto al
«miglioramento della qualità della vita per i pazienti
terminali e gli allettati cronici, ai quali verrà consentito, attraverso il ricorso ad
un apposito macchinario,
un bagno caldo nel proprio
letto».
La fase sperimentale del
progetto, hanno spiegato i
sottoscrittori del protocollo
d’intesa, «è giunta a soddisfare nel suo primo periodo
d’attività ben 350 richieste».
A partecipare alla sottoscrizione dell’accordo di ieri, nella sede dell’Asp di via
Torraca il direttore generale dell’Azienda sanitaria
provinciale, Mario Marra,
il presidente dell’associazione “Gigi Ghirotti” per la
Basilicata, Domenico Saraceno, il rappresentante dei
Rotary club di Melfi, Potenza, Potenza Ovest e Venosa,
Fedele Zaccara, e Gianvito
Corona, direttore dell’Unità operativa per le Cure palliative e domiciliari dell’Asp.
«Si tratta di un passo in
avanti - ha spiegato Corona
riferendosi al progetto - nel
processo volto a rendere dignitosa e tollerabile la vita
di quei pazienti costretti definitivamente in un letto». «
“Offriamogli un bagno caldo” - ha aggiunto - è un ulteriore tassello verso il traguardo d’umanizzazione
della sanità che, in collaborazione con il mondo del volontariato, sceglie di prendersi cura dei pazienti terminali o allettati cronici».
Sono circa 140 i pazienti
oncologici assistiti dal di-
Mario Marra (al centro) insieme ai rappresentati del Rotary e dell’associazione “Ghirotti” (f.M)
partimento Cure palliative
nella sola città di Potenza.
Altrettanti nel Lagonegrese e nel Senisese. Circa 400,
invece, i malati cronici e oncologici assistiti nel Vulture Melfese. Una realtà che
necessita di assistenza adeguata anche laddove non è
più possibile intervenire
con delle cure. Così, dopo
l’alimentazione artificiale
direttamente a domicilio,
arriva quest’altro progetto.
«Potersi lavare - ha detto
Domenico Saraceno dell’associazione “Gigi Ghirotti” è uno tra i gesti più umanizzanti e dignitosi per l’essere umano». Ma come fare
se si vive costretti in un letto? Bene, a partire dalla
giornata di ieri, sarà possibile rivolgersi direttamente
Nella sede della Camera di commercio la cerimonia
Alla “Gigi Ghirotti onlus”
il premio “Pasquale Garaguso”
L’ASSOCIAZIONE “Gigi Ghirotti Basilicata onlus”, che ha come mission
il sostegno ai malati terminali e cronici nell’area Nord della provincia di
Potenza, è la vincitrice della sesta edizione del bando di concorso “Pasquale Garaguso”, ideato dalla Camera di
commercio potentina per premiare
la migliore idea di solidarietà sociale
sviluppata sul territorio.
All’iniziativa, nata in memoria del
consigliere camerale che a lungo è
stato protagonista appassionato nel
mondo non profit, hanno risposto
dieci associazioni: “La luna al guinzaglio”, associazione “Zia Lisa”, cooperativa “Betania”, Casa di riposo
“Virgo Carmeli”, cooperativa “Nasce
un sorriso”, associazione “Dopo di
noi”, società cooperativa “Effe”, Fondazione “Rosangela D’Ambrosio”,
associazione “In & Out” e la vincitrice “Gigi Ghirotti”.
E proprio quest’ultima è stata premiata grazie al progetto “Offriamo
un bagno caldo”, attraverso cui offre
un servizio che consiste in un bagno
completo a domicilio per persone allettate e non auto-sufficienti, aiutandole nelle attività di igiene personale.
«Un’equipe formata da tre volontari – hanno spiegato alcuni dei componenti dell’associazione che ieri hanno sottoscritto un protocollo con l’Asp (leggere articolo in apertura
n.d.r) - si reca a casa dei pazienti segnalati dalla Asp e dall’Unità di Cure
palliative con un dispositivo (bedshower system) composto da due serbatoi: nel primo viene caricata l’acqua
pulita da riscaldare; nel secondo confluisce l’acqua di scarico, il tutto
montato nel letto dell’ammalato. La
praticità dello strumento fa sì che
con pochi e semplici movimenti sia
possibile fare una doccia al paziente
allettato, apportandogli sollievo fisico e morale».
«Il tema della non autosufficienza
è di grande attualità e non sempre le
Istituzioni riescono a intervenire con
efficacia, soprattutto in tempi di riduzione dei servizi a causa dei costi –
La consegna del premio “Garaguso”
ha dichiarato il presidente dell’Ente
camerale, Pasquale Lamorte – L’associazione premiata ha dimostrato
nel tempo di poter essere di ausilio all’Ente pubblico, offrendo con una seria e continua azione di volontariato
un valido sostegno che apporta dignità e rispetto delle fasce più deboli
e sofferenti».
Attraverso il Premio Garaguso,
l’associazione potrà ampliare le prestazioni offerte, incrementare la disponibilità di attrezzature, estendere
il servizio e provvedere alla formazione continua dei volontari.
all’Asp di Potenza che incaricherà, a sua volta, la “Gigi
Ghirotti”, per fornire questo particolare macchinario, non invasivo, in grado
d’effettuare una vera e propria doccia al paziente senza sottoporlo a stress particolari e lasciandogli l’opportunità di stare in una
posizione comoda.
Senza contare i benefici
di poter lasciare operare
materialmente i familiari
dell’allettato, supportati da
personale specializzato.
«L’associazione “Ghirotti” - ha dichiarato il direttore generale dell’Asp, Mario
Marra - ha un ruolo di fondamentale
importanza.
Non si tratta di sopperire
ad eventuali nostre mancanze, quanto di rivestire
un ruolo sociale che la sanità tradizionale non può avere». Il servizio di “bagno
caldo” non prevede alcun
costo per l’utente. Questo
grazie ai Rotary che materialmente metteranno risorse economiche al servizio dell’associazione.
«La Basilicata - ha detto
ancora il presidente dell’associazione “Ghirotti” - deve
essere presa a esempio in
campo sanitario. Proprio
per questo domani a Venosa riceverà, per le sue capacità gestionali nell’ambito
delle cure domiciliari, l’attestazione nazionale di
“Città del sollievo”».
La popolazione lucana,
hanno concluso i sottoscrittori del protocollo, «va
sempre più invecchiando e
i dati su malati oncologici
terminali ed allettati cronici sono in crescita. È importante, dunque, dare più
spazio alle cure palliative
ed ai servizi sociali che possono assicurare a domicilio
non solo prestazioni sanitarie di vario genere, ma anche vicinanza dei familiari
ed un’umanizzazione delle
cure».
Michele Russomanno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il vescovo Superbo in visita ai bimbi ricoverati nel reparto
In Pediatria i doni della Trinità
UNA celebrazione eucaristica per i piccoli ospiti del
reparto di Pediatria dell’ospedale San Carlo di Potenza.
La messa, presieduta dall’arcivescovo Agostino Superbo, è stata concelebrata
da don Mario Galasso e don
Marcello Corbisiero. A fare
gli onori di casa il primario
della sede potentina dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù”, Michele Salata, e
il direttore generale, Rocco
Maglietta. Con loro una delegazione di ragazzi, genitori e catechisti della parrocchia della Trinità. Insieme a loro insegnanti e genitori degli alunni dell’Istituto “Canossiane”, che hanno
donato alcuni angioletti di
argilla, ma anche i volontari dell’Abio (Associazioni
bimbo in ospedale) e altri
che operano in ospedale.
Un’iniziativa che giunge al
termine di una raccolta
fondi promossa nelle scorse settimane dai giovani
che frequentano il catechismo nella parrocchia del
centro storico.
«Abbiamo realizzato alcuni lavoretti – spiega una
catechista della Trinità –
che sono stati offerti al termine della messa domenicale ai nostri parrocchiani.
Questi ultimi si sono sentiti
coinvolti dal progetto e
hanno donato con generosità consentendoci di raggiungere una bella cifra
con la quale abbiamo potuto acquistare giochi e materiale didattico, secondo
quanto suggeritoci dalle
docenti che lavorano in reparto».
Prosegue, dunque, l’atti-
Alcuni dei doni consegnati nel reparto di Pediatria
vità di formazione all’inter- parrocchia, parrocchia che
no della realtà parrocchiale continua a essere ospitata
della Trinità, con catechesi all’interno della chiesa di
settimanali per adulti e ra- San Francesco, in piazza
gazzi, assistenza spirituale Mario Pagano.
«Al termine del prossimo
domiciliare per anziani e
persone con disabilità, do- anno associativo saranno 6
nazioni alimentari alle fa- i ragazzi che riceveranno il
miglie più povere e ai biso- sacramento della Cresima.
gnosi che si rivolgono in Un numero non grande,
Bimbi, genitori e sanitari durante la celebrazione della messa
ma che per noi rappresenta per il bene dei piccoli è la
molto – hanno spiegato i mano e il cuore di Dio, a coformatori – perché frutto minciare dalla famiglia.
dell’impegno che tutti in- Essere mano e cuore di Dio
sieme stiamo producendo, è un grande dono. La vita
pur in una situazione logi- umana più è debole e fragistica di oggettiva difficoltà, le più è preziosa agli occhi
e che dà significato a un del Padre».
La celebrazione voluta
cammino che non si è mai
interrotto e che speriamo dal vescovo in preparaziopossa proseguire con sem- ne al Natale sarà seguita da
due iniziative analoghe,
pre maggior vigore».
Commossa l’omelia del che vedranno Superbo offivescovo che ha sottolineato ciare altre due messe all’ocome Dio operi «in tutti co- spedale San Carlo, il 16 nelloro che aiutano i fratelli l’auditorium e il 17 dicempiù deboli, più poveri, più bre prossimo nel reparto di
soli, più fragili. Chi opera Geriatria.
RASSEGNASTAMPA
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Potenza
Venerdì 12 dicembre 2014
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21
Con la proiezione di “Un intellettuale di borgata” al via le celebrazioni per il liceo
Dieci anni nel nome di Pasolini
La pedagogia anticonformista del regista come base per l’insegnamento
POTENZA - “IO so. Ma non
ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore,
che cerca di seguire tutto
ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne
scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si
tace”: così scrive l’intellettuale anticonformista Pier
Paolo Pasolini sul Corriere
della Sera del 14 novembre
1974.
Da questo assunto esplicito e inequivocabile si
snoda il filo della narrazione del docufilm “Un intellettuale in borgata” del regista Enzo De Camillis.
Quale inizio più calzante
per aprire le celebrazioni
del decennale del Liceo Pasolini di Potenza. La proiezione del video a studenti e
docenti dell’Istituto potentino nel cine teatro Don
Bosco mette in luce, nel
buio di un cinema di provincia, le molteplici sfaccettature di una figura
controversa del Novecento
italiano.
All’onestà e trasparenza
sociale e culturale imperante nelle difficili condizioni di vita delle borgate,
Pasolini oppone la rigidità
e il conformismo delle
classi dirigenti arroccate
in schemi chiusi e spesso
oscuri. La sua voce è frutto
di un’osservazione diretta
e non di una mera critica
fondata su riflessioni
astratte. Sì perché davvero
Pasolini indaga e denuncia una realtà che conosce
da vicino durante gli anni
del suo soggiorno a Monteverde.
L’attenzione dei giovani
in sala lascia intravedere
l’immediatezza di un messaggio sempre di grande
attualità.
«Bisogna sviluppare tutti i giorni il senso di appartenenza a una scuola - sottolinea il dirigente scola-
stico del Pasolini Giovanni
Latrofa - il documentario a
riguardo è davvero esemplificativo poiché interessante e trasversale».
«Intitolare una scuola a
Pasolini è strano - dice Angelo Favaro docente di latino e greco - è sicuramente
uno scrittore che genera
scandalo, non è rassicurante. La vera forza di Pasolini è rappresentata dalla sua pedagogia, da una
forte esigenza di palesare
a tutti il cattivo meccanismo della civiltà italiana in
cui il passaggio da mondo
contadino a società neocapitalistica non conosce soluzioni intermedie. La sua
è una cultura profonda e
ampia che ha il sentimento
dei problemi e si serve del
linguaggio dell’arte per
contrapporsi a una cultu-
L’ingresso del Liceo scientifico “Pasolini”
ra limitata e iperspeciali- denuncia di Pasolini - spiestica».
ga il regista Enzo De Ca«Mi interessa racconta- millis - il cinema è in grado
re la forza e il coraggio di di riprendere qualsiasi
forma di storia, è rilevante
tanto quanto un documento storico poiché stimola il
confronto tra cultura e società».
Gli effetti speciali delle
moderne produzioni non
si possono equiparare con
le ultime immagini di Pasolini nel documentario:
l’intellettuale tra le dune e
il vento di Sabaudia ha uno
sguardo malinconico ma
non rassegnato. Probabilmente intuisce già la difficoltà di parlare apertamente di ciò che non funziona. L’educazione e il rispetto in ogni forma di
confronto pubblico o privato sono un inizio, il resto
è dato dall’onestà delle parole che ricalcano pensieri
e azioni.
Angela Salvatore
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal 15 al 18 al “Galilei” una serie di iniziativa. Si parte con Flocchini
Ecco come ti oriento lo studente
Tema della prima giornata “Cala ancora studiare il Latino?”
MA oggi ha ancora senso studiare il
La conferenza, dal titolo “Vale ancolatino? La risposta al quesito merita ra la pena studiare il latino?”, rientra
qualche riflessione. Spiegare perché in un cartellone di iniziative culturali
lo studio del latino sia ancora attuale che la scuola ha voluto aprire alla cosignifica anche discutere di metodo- munità cittadina.
logia di apprendimento,
Il cartellone di appuntapercorsi formativi, cammenti è molto denso e
biamenti nella didattica.
vuole dare ai futuri stuEcco perché sarà molto
denti e alle famiglie alcuinteressante l’appuntani strumenti e alcune inmento organizzato dal liformazioni
importanti
ceo scientifico Galileo Ganella fase di orientamento
lilei, in collaborazione
per la scelta della scuola
con Rcs Libri Education e
superiore.
l’Agenzia Bibliofori di PoDal 15 al 18 dicembre la
tenza.
scuola offrirà interessanIl prossimo 15 dicemti appuntamenti (l’intero
bre, alle 15.30, nell’aula
programma è pubblicato
magna del liceo scientifi- La locandina dell’evento sul
sito
del
liceo
co di via Pienza sarà ospiwww.lsgalileipz.gov.it).
te il professore Nicola Flocchini, sui
Si comincia proprio con il professor
cui manuali studiano da anni mi- Flocchini, che in mattinata incontregliaia di studenti.
rà gli studenti della classi seconde;
poi nel pomeriggio l’evento aperto
agli insegnanti e ai cittadini in generale.
Il giorno successivo, il 16 dicembre,
grande spazio alla solidarietà. Alle
10.30 in aula magna sarà illustrato il
progetto AIRC, alla presenza del presidente dell’associazione Saverio Calia; il professore Roberto Bianco dell’università Federico II di Napoli incontrerà le classi quinte sul programma di ricerca universitario AIRC.
Ancora, laboratori d’arte a cura della professoressa Simona Di Benga ed
eventi dedicati alla divulgazione della
scienza: “giochi del corpo e della mente” è un appuntamento a cura dei dipartimenti di Matematica e Fisica e di
Scienze Motorie. L’evento di chiusura
il 18 dicembre, dalle 16 alle 19, prevede uno spazio musicale autogestito
dagli studenti del Galilei, che sarà allestito nell’atrio dell’aula magna.
Associazione “Sui-Generis”
Albini eletto nuovo presidente
È GIOVANNI Albini il nuovo presidente dell’associazione culturale
“Sui-Generis” che da oltre 10 anni
opera nell’Università della Basilicata.
Albini subentra a Anthony Rimoli.
Oltre alla nomina del nuovo presidente è stato rinnovato anche
tutto il consiglio direttivo.
Il rinnovo è avvenuto durante
una riunione che si è tenuta nella
sede dell’associazione nel Campus
universitario di Macchia Romana.
Alla carica di vice presidente è
stato eletto Domenico Nino, segretario Rosario Donato Verrastro e
tesoriere Davide Manganiello.
«È nostra intenzione – ha sottolineato Giovanni Albini - dare un
nuovo impulso alla vita studentesca dentro e fuori l’Ateneo, rinsaldando i rapporti con i due capoluoghi, attraverso una serie di iniziative che vanno dalla stipula di convenzioni con attività commerciali
di vario genere, all’organizzazione
di eventi di intrattenimento e seminari didattici che abbraccino le
tematiche più attuali riguardanti
gli aspetti sociali, ambientali ed
economici della nostra realtà».
«Ci impegniamo, inoltre – ha aggiunto il neo presidente - a garantire la rappresentanza degli studenti negli organi universitari e
nelle attività di supporto all’Ateneo qualora ci fosse richiesto. Nei
prossimi giorni, infatti, vorrei incontrare il Rettore per presentare
il nuovo Consiglio e il programma
delle iniziative che l’associazione
intende portare avanti. E per questo sono già all’opera due Commissioni: “Affari politici” che si occuperà della rappresentanza all’interno degli organi accademici ed
Eventi per la promozione e organizzazione di iniziative e incontri».
Fanno parte del nuovo consiglio
direttivo anche: Marialucia Camardelli, Mario Bellini, Agostino
Il presidente e alcuni dei componenti del nuovo direttivo di “Sui-Generis”
Armiento, Giulio Pacella, Amalia
Letizia Pascaretta, Oriana di Giacomo, Antonio Canosa, Renato Armignacco, Michele Lavella, Rosaria Visconte, Michele Cingolani,
Anna di Cosimo, Gianmichele Rapucci.
Sui-Generis è un’ associazione culturale nata nel 2003 con lo scopo
di tutelare e valorizzare gli studenti dell'Università della Basili-
cata. Tra i suoi impegni l’organizzazione di eventi, mostre, incontri
oltre a momenti di aggregazione
sociale.
Prima uscita ufficiale della nuova
Sui Generis, il prossimo 18 dicembre, alle 22.30, a Potenza, al New
Mhaè per l’evento “College in rouge” rivolto agli studenti dell’Unibas e promosso in collaborazione
con l’associazione “820 Sopra”.
PROGETTO INAIL
Prevenzione
e sicurezza
In scena
“La sposa
di Bucaletto”
SI intitola “La sposa di
Bucaletto” lo spettacolo teatrale che ha come
obiettivo quello divulgare la cultura della
prevenzione e della sicurezza nei luoghi di
vita e di lavoro attraverso approcci alternativi e accattivanti (come il teatro).
La manifestazione.
promossa dalla Direzione dell’Inail, sarà
itinerante e attraverserà l’intera Basilicata
coinvolgendo gli alunni delle scuole superiori di sei comuni (Potenza, Matera, Ferrandina, Lagonegro, Lavello, Rionero in Vulture).
La prima si terrà oggi a Potenza nel teatro
“Piccolo Principe” con
due spettacoli: la matinée riservato alle scuole e il serale aperto a
tutta la cittadinanza
con ingresso gratuito
Nel corso della rappresentazione verrà
consegnato il “Scuola
Ciak …sicura” il premio per i migliori cortometraggi realizzati
sul tema del lavoro sicuro.
Il premio sarà consegnato agli studenti del
“Nitti” che hanno realizzato l’opera “Sicurezza a scuola”.
“La sposa di Bucaletto” vedrà in scena 16
alunni delle scuole secondarie di secondo
grado della città di Potenza che hanno seguito un apposito percorso formativo tenuto da
esperti di elevata professionalità e competenza.
Lo spettacolo - la regia è dell’attore lucano
Pio Baldinetti - affronta il tema della prevenzione degli infortuni
in maniera comica e
brillante a conferma
che si può “fare cultura
della sicurezza” attraverso approcci alternativi e accattivanti come
il laboratorio teatrale.
Il teatro come “gioco”, il teatro come socializzazione, il teatro
come spunto di discussione e di riflessione: la
scommessa è stata
quella di fondere insieme diverse problematiche di grande spessore
sociale e dare l’opportunità ai ragazzi di cimentarsi con argomentazioni a volte difficili e complesse.
RASSEGNASTAMPA
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Potenza e provincia
Venerdì 12 dicembre 2014
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GINESTRA I ladri hanno agito di sera, quando nelle case non c’era nessuno
In azione topi di appartamento
Due furti in poche ore: rubato denaro contante e materiale informatico
GINESTRA - La relativa quiete del piccolo paese arberesh,
è stata sconvolta da una visita
“inaspettata”.
A turbare le solite giornate
di un tran-tran quotidiano, in
questo piccolo centro di poco
più di 700 abitanti, ci hanno
pensato alcuni ladri che si sono introdotti in due abitazioni
ed hanno rubato denaro ed un
computer.
E’ successo in serata, in un
orario in cui i proprietari non
si trovavano in casa.
Da tanto tempo che non succedevano furti del genere.
Evidentemente, la crisi investe anche i cosiddetti “topi di
appartamento”.
Per contrastare i danni subiti in alcune strutture pubbliche, l’amministrazione comunale da circa un anno, ha
installato in punti nevralgici
del paese, delle telecamere, ricevendo il plauso anche dall’allora Prefetto Nunziante, in
visita nel centro arbereshe.
In una di queste abitazioni,
in prossimità della sede comunale, dove si trovano queste telecamere, ci si augura
che l’autore o gli autori di
questo furto siano stati ripresi.
Le forze dell’ordine stanno
lavorando su queste riprese
delle telecamere.
Lorenzo Zolfo
Il municipio di Ginestra
RIONERO IN VULTURE La struttura che ospita il servizio è chiusa da mesi
Bagni pubblici “fatiscenti”
Presentata un’interrogazione da Spadola: «Impietoso abbandono»
RIONERO – Lo stato fatiscente e di
degrado dei “bagni pubblici” chiusi
al pubblico da mesi nella centrale e
frequentata villa Catena sono l’oggetto della interrogazione consiliare urgente del consigliere comunale
Antonio Spadola.
Questi sostiene che da tempo numerosi cittadini ed esercenti dell’adiacente via Nazario Sauro lamentano l’assenza del guardiania e la chiusura dei locali da mesi.
«L’impietoso abbandono – scrive
Spadola – porta i
fruitori della villa ad
espletare le necessarie impellenze fisiologiche all’esterno
dei bagni, creando
una situazione intollerante dal punto
di vista igienico-sanitario e offrendo
uno spettacolo indecente del centro cittadino che meriterebbe ben altra attenzione da un
punto di vista del decoro urbano».
Il consigliere di minoranza fa pure presente che all’interno del suddetto locale igienico, nonostante la
chiusura, persiste continuamente
l’illuminazione diurna e notturna,
con conseguenti costi per le casse
pubbliche e che il degrado riguarda
anche l’intera villa comunale con
panchine rotte e illuminazione fatiscente e insufficiente come in pros-
Il consigliere
di minoranza
chiede
la riapertura
simità della Fontana dei Morti. Stando così le cose si evince che con le loro numerose lamentele i cittadini,
che abitualmente frequentano le
aree della villa comunale, hanno evidenziato la necessità di porre in essere l’immediata apertura dei bagni
pubblici con interventi urgenti di
pulizia, di manutenzione, di ripristino del decoro urbano e di messa in sicurezza dell’intera area.Alla luce di
quanto sopra il consigliere di opposizione Antonio Spadola ha chiesto
nello specifico di sapere «se l’Amministrazione comunale intende attivarsi per intervenire al fine di ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza e di decoro urbano; di conoscere quali iniziative si intendono
prendere a breve per risolvere questo problema che lede l’immagine
della città e che può creare pericolo
dal punto di vista igienico-sanitario». Inoltre ha sollecitato la giunta
chiedendo tempi entro i quali verranno riaperti i bagni e le manutenzioni più volte sollecitate dai cittadini. Il consigliere Spadola ha pure
chiesto all’Amministrazione comunale di riconoscere le motivazioni di
carattere urgenti e indifferibili, magari supportate da un indirizzo del
consiglio comunale al fine di procedere con estrema urgenza alla sistemazione decente dei suddetti luoghi.
Michele Rizzo
BREVI
VIETRI
Mercatini
di Natale
VIETRI - Mercatini
di Natale con esposizione di prodotti, oggetti e lavori di idee
regalo, con la presenza di zampognari che
allieteranno le due
serate e di Babbo Natale per la gioia dei
bambini:
questo
quanto organizzato
dall’associazione
Sant’Anselmo Martire, con il patrocinio
del comune di Vietri
di Potenza. Un percorso da Piazza XXIII
Novembre alla Chiesa Madre, dalle 18 alla mezzanotte di domani e domenica 13 e
14 dicembre. Un
week-end quindi all’insegna di mercatini ed intrattenimento quello che si appresta a vivere la comunità vietrese.
I bagni pubblici di Rionero
SAVOIA
PIGNOLA Le attività dell’associazione “Insieme per il Kenia”
Solidarietà, l’impegno per i bambini di Sirimba
PIGNOLA - L’Associazione “Insieme
per il Kenya” continua la sua opera
per sostenere i bambini di Sirimba
A guidare il sodalizio è Rosa Maria Giordano. «Il progetto - ha detto
il presidente - è maturato tra gli studenti della scuola che hanno proposto di realizzare un mercatino durante il periodo natalizio realizzando manufatti per la raccolta di fondi
da destinare ad associazioni benefiche. Nel corso del tempo, avendo
avuto l’occasione di conoscere Padre
Crispino, sacerdote di Sirimba, villaggio che si trova in Kenya i nostri
orizzonti si sono aperti e l’estrema
povertà, la mancanza dei servizi, di
una scuola sono stati gli stimoli per
dare ai bambini una opportunità di
vita».
La comunità di Pignola è stata
estremamente sensibile verso questa iniziativa che vede anche il coinvolgimento di altre associazioni presenti non solo sul territorio lucano
ma anche nelle altre regioni. «Fino
ad oggi – ha aggiunto la presidente
A sinistra Padre Crispino. Sopra i ragazzi di Sirimba
Giordano - siamo riusciti a far realizzare una scuola, assicurato la scuola
dell’obbligo dall’infanzia alla quinta
elementare. In otto anni, il villaggio
ha cominciato a cambiare volto e tra
le diverse iniziative che portiamo
avanti nel corso dell’anno la sintesi
avviene nell’evento del Mercatino di
Natale che dal 7 al 14 Dicembre, a Pignola, nel Palazzo Gaeta in Piazza
Vittorio Veneto espone lavori realizzati dalle socie. Il ricavato sarà devoluto ai bambini del Villaggio Sirimba in Kenya». L’iniziativa intende
anche confermare una piena collaborazione con le diverse realtà del
territorio perché intorno al fine comune ispirato ai valori veri della vita
ci si possa ritrovare come il focolare
della famiglia ha da sempre avvicinato la diverse generazioni.
Tutto pronto
per il folk fest
SAVOIA - Musica, artigianato e gastronomia saranno gli elementi principali dell’evento “Folk Fest”,
il festival dei gruppi
folk lucani in programma in contrada
Perolla a Savoia di
Lucania, sabato 13
dicembre. A condurre la kermesse sarà
l’artista e poeta dialettale
aviglianese
Donato
Imbrenda.
Nella piazza di Perolla ci saranno I Maggiaioli), I Salviani, U’
Iascungiedde e l’Associazione Musicale
e Culturale Echo).
L’evento è organizzato dal Comune di Savoia di Lucania, dall’associazione culturale “Frazioni Unite”, dalla società cooperativa Iridia e dal
Gal Csr Marmo Melandro.
RASSEGNASTAMPA
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Potenza e provincia
Venerdì 12 dicembre 2014
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LAVELLO Caso Fenice, il Movimento 5 Stelle chiede la chiusura dell’impianto
«Provvedimento atteso da 12 anni»
Il grillino Gervasio parla di «superficialità» da parte degli amministratori
VIETRI DI POTENZA
LAVELLO – Interviene sulla que- gionali (la cordata che accomuna
stione Fenice anche il Consigliere il centro destra al centro sinistra)
comunale del Movimento Cinque che insistono nell'unica strateStelle Giancarlo Gervasio.
gia, secondo loro utile per la chiuNetta la presa di posizione in sura dell'inceneritore, che è quelun comunicato stampa diffuso in la di "affamare l'inceneritore" atquesti giorni.
traverso la raccolta differenzia«La regione Basilicata ed il co- ta».
mune di Melfi – fa sapere GervaIl leader pentastellato di Lavelo
sio - fermano il forno dei rifiuti ricorda «che i numeri della racpericolosi. Un atto dovuto, ma più colta differenziata regionale soche altro atteso da dodici anni».
no ancora ridicoli (quello che
«Accogliamo con
hanno fatto in anni
entusiasmo molto
si potrebbe fare in
moderato la notipochi mesi in un
zia, che conferma
paese civile e senza
quanta superficiamafie) e che il tema
lità sia stata usata
più importante rida parte degli ammane proprio il forministratori nel
no rotante, provvigiudicare l'inquisoriamente chiuso,
namento, prima
quello che smaltisce
possibile e poi evi30.000 T/anno di ridente,
prodotto
fiuti pericolosi e
dall'inceneritore
non i rifiuti solidi
da 14 anni a questa
urbani».
parte».
«La Basilicata in
Gervasio nella
questo - riprende - è
sua disamina è
al quarto posto in
sferzante.
«Per Il termodistruttore
Italia tra le regioni
qualche giorno - diche smaltiscono i rice - si potrà respirare e “imbotti- fiuti pericolosi tramite incenerigliare l'aria senza diossine” di La- mento (dati ISPRA), se a ciò agvello e dintorni. La società non ha giungiamo il fatto che l'unico che
giustificato il fumo rosso del 2 lo fa in Basilicata è Fenice, allora
novembre scorso, ma nemmeno il quadro è completo "Fenice è al
12 anni di inquinamento certifi- primo posto in Italia". E noi, cittacato dell'acqua con metalli pesan- dini di Lavello e paesi limitrofi,
ti, sulle diossine inoltre siamo a siamo i primi "utilizzatori finali"
zero dati».
degli aerosol alla diossina dovuti
“Integreremo questo "episodio" ai processi di combustione!”»
al nostro ricorso al Tar contro FeE conclude: «Non ci preoccupa
nice e regione Basilicata per il ri- il fumo rosso del 2 novembre, ci
lascio dell'Aia ad un inceneritore interessa la chiusura definitiva
che continua ad inquinare. Que- di un impianto che inquina da olsto episodio inoltre sia di monito tre 12 anni senza controllo».
da. ma.
per tutti. Quei politici locali e re-
Raccolta differenziata al 70 per cento
Soddisfatto il primo cittadino
Risultato raggiunto
in soli tre mesi
VIETRI DI POTENZA – «In tre mesi abbiamo raggiunto il 69,07 per cento della raccolta differenziata, abbattendo del 70 per cento i costi per la
trasferenza: siamo sicuri che per le bollette, già
dal 2015, registreremo ulteriori diminuzioni a
favore dei vietresi»: queste le parole di Carmine
Grande, primo cittadino di Vietri di Potenza, che
al “Quotidiano” illustra il report riassuntivo sia
dei costi, ma anche del quantitativo di rifiuti conferiti, la percentuale raggiunta e la parte economica, per quanto riguarda i primi mesi dalla privatizzazione del servizio (dal 1° agosto). I dati sono quelli ufficiali resi noti al sindaco da parte dell’azienda che gestisce il servizio di raccolta differenziata integrata ed altri servizi dell’igiene urbana, vale a dire la “Servizi Ecologici Giovanni
D’Andraia”. Dal 1° agosto scorso ha preso il via il
20-21
dal
24 Dicembre al 6 Gennaio
2-3-4-5 Gennaio
21
19-20-21
nuovo servizio della raccolta differenziata porta
a porta. E in questi primi tre mesi spesi poco più
di novemila euro per la trasferenza, mentre nello
stesso periodo del 2013 furono spesi circa 29mila euro. «Un risparmio di ventimila euro a trimestre, per un totale del 70 per cento», dichiara soddisfatto il primo cittadino. «Esprimo grande soddisfazione per questo servizio, e per i primi risultati. Un ringraziamento va sicuramente alla comunità, che sta collaborando e ben differenziando, e anche al personale impegnato nella raccolta». Un doppio risultato positivo: non solo l’abbattimento dei costi, ma anche il più che soddisfacente risultato del 69,07 % della raccolta
differenziata. Non mancano però alcune problematiche per quanto riguarda la raccolta, in alcune zone, specie montuose e di contrada, del territorio vietrese. «Ci sono state segnalate, saranno
risolte al più presto”, assicura il Sindaco. Per
quanto riguarda i dati più tecnici, poco più di
147 le tonnellate di rifiuti di vario genere raccolti
sul territorio comunale di Vietri di Potenza, nei
mesi di agosto, settembre, ottobre e novembre,
così suddivisi: 102 tonnellate di rifiuti del tipo
differenziati, e 45 di indifferenziata. Dai dati in
possesso del Comune si evince anche l’utilizzo,
da parte dei vietresi, dei vari servizi a disposizione, come il ritiro a domiclio dei rifiuti ingombranti, come legno, pneumatici, elettrodomestici e vari: in quattro mesi ben 53mila chili ritirati.
«Con questi risultati –ha dichiarato il Sindaco in
conclusione - ci sono tutti i buoni presupposti per
dichiarare che nel 2015 le bollette subiranno un
altro sostanziale abbattimento, a favore dei cittadini vietresi».
Claudio Buono
I luoghi e le vie dell’Aglianico e dei Briganti | RIONERO
Rassegna dei Presepi - XI edizione | GRASSANO
Presepe vivente nei Sassi | MATERA
Yeros - Concerto di musica darklassic | MATERA
Paesaggi d’autore | OPPIDO LUCANO
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Venerdì 12 dicembre 2014
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25
REDAZIONE: piazza Mulino,15
75100 Matera
Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466
MATERA
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Al Comune fu proposto di diventare socio di maggioranza. Adduce: «La finanziaria lo impedisce»
Teatro Duni, i problemi restano
I proprietari spiegano: «Servono due milioni di euro per ristrutturarlo»
MATERA - Freddo, poltrone a
volte in pessime condizioni,
tappezzeria sporca.
Il cine teatro Duni è sempre
più al centro delle polemiche,
con spettatori sempre meno
contenti di frequentarlo. I
problemi della struttura, però, non sono il risultato di un
capriccio perfido dei proprietari.
E’ Antonio Padula a spiegarlo con chiarezza, aggiungendo che i lavori per la ristrutturazione costerebbero
almeno 2 milioni di euro, una
cifra che i soci non riescono a
recuperare.
«Qualche tempo fa, grazie
ai fondi Piot presentammo un
progetto che speravamo potesse essere finanziato e che
riguardava un centro congressi da allocare nella struttura.
Invece non è stato così. Al
Comune - aggiunge Padula abbiamo presentato alcune
proposte per un nuovo volume culturale ma nemmeno in
questo caso è stato possibile
mettere a frutto queste idee.
L’interno del cine teatro Duni. I proprietari spiegano le loro ragioni
Vogliamo vendere la struttu- proposto all’amministrazione
ra - aggiunge - e per questo, comunale di diventare socio
solo verbalmente, abbiano di maggioranza ma pare che
ci siano delle difficoltà».
Problemi che illustra il sindaco Salvatore Adduce: «Nella finanziaria 2013 è stato inserito un divieto molto chiaro:
i Comuni non possono acquisire quote in società, nè acquistare immobili o acquistarli.
A prescindere dalla nostra
eventuale disponibilità e da
costi per questa operazione
che non sarebbero certo irrilevanti, la vicenda è condizionata da questo elemento. Siamo
impossibilitati a compiere
operazioni di questo tipo.
Purtroppo a volte capita che
alcune amministrazioni comprino strutture senza farne
più niente e per questo la Finanziaria 2013 ha posto un
freno».
Tutto fermo, dunque e in
prospettiva nulla sembra poter sbloccare una vicenda che
ruota attorno ad un teatro già
esempio significativo di architettura.
Bisogna rassegnarsi?
Antonella Ciervo
[email protected]
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Informazioni turistiche
Pali antichizzati
per indicare le strutture
L’AMMINISTRAZIONE Comunale di
Matera sta provvedendo alla posa in
opera di pali antichizzati sui quali posizionare i segnali di indicazione.
Le strade dei Rioni Sassi interessate
sono indicate nella planimetria allegata.
Per ogni palo sarà possibile installare
un massimo di 12 segnali, inclusi quelli
turistici collocati dall’Amministrazione
Comunale. I titolari delle attività regolarmente iscritte alla Camera di Commercio o di quelle di interesse turistico
e/o culturale di qualsiasi natura esse
siano, con sede nei Rioni Sassi, possono
richiedere, tramite la compilazione del
modello reperibile sul sito del Comune
di Matera (www.comune.mt.it) l’autorizzazione all’istallazione dei propri segnali.
Per tutte le altre attività sarà possibile, si legge nel regolamento, l’installazione su appositi pali, non più di tre,
predisposti dal Comune.
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Matera
Venerdì 12 dicembre 2014
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27
De Palo (Feneal-Uil): «Nel cantiere dovrebbero arrivare maestranze dalla Sicilia. Perché non i lucani?»
Campus, stipendi agli operai
Incontro alla Regione. Il salario di novembre dovrebbe arrivare entro Natale
SEMBRA giunta ad una
soluzione la vertenza degli operai che lavorano nel
cantiere del futuro Campus universitario, all'interno dell'ex struttura dell'ospedale civile in via Lanera.
In un incontro che si è
svolto alla Regione mercoledì, sono stati infatti affrontati i problemi principali che hanno portato i lavoratori.
Lo stipendio di novemrbe che non era stato ancora versato, arriverà entro
Natale.
Spiega Gianfranco De
Palo (Feneal-Uil): «All'incontro erano presenti anche i rappresentanti del
Consorzio Valori che riunisce le imprese, l'azienda
che ha vinto la gara, l'Università, l'assessore Aldo
Belinguer e il consigliere
regionale Roberto Cifarelli.
Abbiamo chiarito subito
le ragioni che ci avevano
costretti a chiedere un incontro alla Regione anche
perchè i lavori procedono
a rilento.
I rappresentanti dell'Università hanno sottolineato la necessità di aumentare la forza lavoro
nel cantiere che richiede
almeno 60 persone, mentre attualmente ce ne sono
20.
In quanto agli stati di
avanzamento, i pagamenti da parte dell'Università
sono in regola. Diversa invece la situazione dell'impresa, la Gife di Potenza,
che ha detto di avere problemi finanziari e di non
riuscire a pagare né lavoratori né fornitori, in parte anche perchè i lavori sono stati assegnati al ribasso.
Servono però – aggiunge De Palo – garanzie per
gli stipendi dei lavoratori,
nonostante la buona volontà dell'azienda. Ogni
16 del mese vanno pagate
le mensilità e se la Gife
non ce la fa, allora deve essere il consorzio a farsene
carico.
Quest'ultimo però, non
Domani la notte delle chitarre
L’ ASSOCIAZIONE “ Don Tommaso Rondinone” nel
ringraziare colui che fu “’Uomo, Amico e Sacerdote”, a
memoria gli dedica l’evento Musicale “La notte delle
chitarre elettriche” in quanto musicista e innovatore
con l’introduzione negli anni 1970 dei canti cosiddetti
“Messa beat” che conseguentemente videro nel corso
delle Messe avvicinare al mondo spirituale della parrocchia, giovani scettici del quartiere attratti a frequentare la Chiesa dal nuovo modello di musica religiosa che vide per la prima volta in Matera, contrariamente ai canoni rituali, l’utilizzo di canti, accompagnati da
chitarre elettriche, da basso, da batteria e da tastiere
amplificati ed in versione beat.
La kermesse “La notte delle chitarre elettriche” in
programma per domani presso l’Auditorium del Conservatorio Duni di Matera di Piazza Sedile, con ingresso libero, si presenta per la prima volta nella Città dei
Sassi.
L’iniziativa è stata ideata dal noto chitarrista dei “Basilischi” Emanuele D’Adamo in sinergia con l’Associazione culturale, sportiva, religiosa e musicale “ Don
Tommaso Rondinone“ e con l’ Associazione “Amici del
Cuore di Matera”.
[email protected]
Il presidio degli operai del cantiere della Gife nell’ex ospedale di via Lanera
accetta ma ha fatto da ga- mese di novembre.
già al lavoro. Alle nostre
rante per il pagamento deIl Consorzio Valori in- richieste sulle competengli stipendi di novembre. tanto ha annunciato che ze di questi nuovi arrivi,
Lo stato di agitazione con- stanno per arrivare altri purtroppo non ci sono statinua, comunque, fino a operai di una ditta sicilia- te certezze. L'attenzione
che non verrà versato il na che affiancherà quelli però – conclude De Palo –
rimane alta. Pre quanto ci
riguarda abbiamo chiesto
con fermezza che i lavoratori siano lucani, per evitare che alla crisi occupazionale già in atto con ef-
fetti drammatici in Basilicata, si aggiungano altri
elementi».
Antonella Ciervo
[email protected]
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Enzo Acito: «Il mercato emergente offre opportunità importanti»
L’export passa dalla Polonia
Successo della missione di alcuni imprenditori di Confapi
VALUTAZIONE positiva per questa
prima missione in Polonia, completamente autofinanziata. I 20 imprenditori e tecnici guidati dal presidente
di Confapi Matera, Enzo Acito, esprimono soddisfazione per le premesse
costruite nel corso degli incontri organizzati nella città di Wroclaw (Breslavia). «Il progetto di internazionalizzazione che abbiamo avviato – ha
dichiarato il presidente Acito – doveva, in questa fase esplorativa, la più
delicata probabilmente, verificare le
possibilità esistenti e “la fattibilità
delle idee”. Due elementi essenziali
per dare senso all’intero progetto e a
eventuali proposte che le aziende locali avrebbero costruito. Nel corso
dell’incontro con il capo di gabinetto
del sindaco di Wroclaw abbiamo infatti illustrato quelle che sono le capacità imprenditoriali del territorio
soffermandoci sulle potenzialità che
future intese tra le nostre imprese e
le loro omologhe potrebbero sviluppare». Molto interessante la visita del
Parco tecnologico di Wroclaw, che da
dieci anni è esempio di innovazione a
livello mondiale. Conoscenze e specializzazioni che li rendono particolarmente competitivi sul mercato internazionale. «Le nostre imprese
vantano una produttività significativa soprattutto in termini di qualità,
ma se vogliamo crescere dobbiamo
intensificare il livello di internazionalizzazione così da correggere quella che in molti definiscono come una
vera e propria “mancata propensione” all’export. Il mercato emergente
della Polonia, Paese che si caratterizza per la stabilità economica e finanziaria, - ha concluso il presidente Enzo Acito - offre opportunità importanti in tal senso. Perché la Polonia
oltre a rappresentare un mercato diretto, trovandosi nel cuore dell’Europa e quindi al centro degli scambi
commerciali tra est e ovest e tra nord
e sud, si pone come comodo punto di
accesso anche verso i mercati limitrofi. La missione in Polonia, autofinanziata dagli stessi imprenditori,
fa seguito a quella condotta a Malta
qualche mese fa – ha dichiarato il direttore di Confapi Matera, Franco
Stella – e si inserisce in una serie di
Enzo Acito, presidente di Confapi
iniziative promozionali delle nostre
imprese all’estero, nella consapevolezza che l’internazionalizzazione
può essere la carta vincente per rilanciare la nostra economia».
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Parla Martoccia: «No alle primarie per il sindaco a scatola chiusa» Oggi congresso dei Socialisti alle 18 a Masseria Pantaleone
I Popolari aprono a Forza Italia Serve consenso per le riforme
«SI legge con piacere - dice Fortunato Martoccia segretario Provinciale dei Popolari
per l'Itala - l'invito di Forza Italia a ricompattare il centrodestra per creare una alternativa al Pd che ormai ha logorato gli enti locali
con la propria presenza. I cittadini, hanno
già dimostrato che questo modo di fare (del
Pd) politica, allontana gli elettori dalla scelta degli uomini che devono amministrare;
ed è proprio su questo 60% dei cittadini, che
dobbiamo fare presa e riportarli al voto, presentando proposte serie, concrete e fattibili.
Ci sono alcune valutazioni essenziali da
prendere in forte considerazione; noi Popolari per l'Italia - continua Martoccia - abbiamo una nostra identità, e presenteremo la
nostra lista per le prossime votazioni di primavera.
Non si esclude la possibilità di una coalizione di centro o centrodestra basata sui
programmi che i Popolari hanno già in par-
te preparato».
Il segretario provinciale Martoccia apre a
tutti coloro che concordano ad un unico progetto rivolto alle reali problematiche dei cittadini di Matera.
«Inoltre, non siamo in alcun modo d’accordo ad una partecipazione per le primarie
alla scelta del sindaco a scatola chiusa e
quindi basata solo sugli uomini.
Siamo disponibili comunque ad un confronto che possa determinare una coalizione vera e coesa, per la risoluzione dei problemi principali quali lavoro e politiche sociali,
turismo, ambiente, urbanistica, patrimonio, attività produttive, trasporto, ecc. già
presenti nella nostra bozza di programma.
Siamo altresì disponibili ad un incontro con
Forza Italia per discutere e stipulare un progetto comune per la nostra città».
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I socialisti materani a congresso per il futuro della città, questo il tema del congresso cittadino della sezione Psi di Matera, in programma oggi a partire dalle
ore 18 presso la masseria
Pantaleone. «Il futuro della
città, si legge nella nota della
federazione provinciale del
Psi - si realizzerà inserendo
lo sviluppo culturale e civile
della comunità materana,
nell’ambito di una rinnovata
politica industriale e turistica dell’intero territorio regionale. Il dibattito congressuale partirà dai temi del lavoro e della sostenibilità ambientale ed economica, per
coniugare al futuro l’attuale
sistema industriale e logistico, basato su due pilastri che
evidentemente non reggono
più come prima: la Valbasento ed il polo del Salotto. Anche rispetto al turismo regionale, nonostante le “famose
4M” ,ad oggi è impossibile
per un turista riuscire a spostarsi con i mezzi pubblici fra
le città di Matera, Maratea,
Metaponto e Melfi. Pertanto
fra le tematiche che i socialisti pongono alla città di Matera, vi è certamente quella
di riuscire a cogliere il meglio dal percorso che porterà
Matera nel 2019, magari utilizzando l’adrenalina e l’entusiasmo di tale esperienza,
come lievito di un’ampia ri-
conversione del modo di produrre merci e servizi sul nostro territorio, orientandolo
verso beni e modalità maggiormente sostenibili ed
esportabili nel mercato globale. A questa crisi che è di sistema - conclude il comunicato - è necessario rispondere anche adottando strumenti nuovi e non convenzionali, questa è in fondo la
sfida che i socialisti pongono
alla società materana ed al sistema regionale, con l’obiettivo di aggregare un consenso sociale su riforme e cambiamenti di cui la società ha
bisogno».
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PISTICCI
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PISTICCI Il lavoro dei liceali presentato al Senato, oggi torna a scuola
Tra vecchia e nuova Questione meridionale
PISTICCI - “Fra vecchia e nuova
Questione meridionale”, è il tema
attualissimo che il liceo Classico
“Fortunato” affronterà questa sera nel suo istituto a Pisticci centro,
dopo che gli studenti hanno visitato il Senato in un recente viaggio,
maturato nell’ambito del progetto
nazionale “Scuole di Senatori”, cui
l’istituto ha partecipato per il secondo anno.
Nel corso della serata sarà esposto anche il lavoro multimediale
“Giustino Fortunato, lucano come
noi”, già presentato nella visita romana dello scorso 26 novembre all’interno della Biblioteca del Sena-
to e curato dalle classi II B, IV A, V
A, V B. L’obiettivo, in riferimento
alla prima e storica Questione meridionale, è quello di ripercorrere
vita e carriera parlamentare del
famoso meridionalista lucano.
Fortunato, politico e storico di fama nazionale, si dedicò a lungo alla Questione meridionale, consapevole che l’unità d’Italia, pur essendo una grande opportunità di
prospettiva, stesse, in quel momento storico, penalizzando il
sud, bisognoso di infrastrutture,
alfabetizzazione e sanità. Già nei
palazzi romani, tuttavia, il link
con la Basilicata moderna è stato
immediato. Con il senatore lucano
Vito Petrocelli e con i membri dell’Archivio storico del Senato gli
studenti del liceo classico di Pisticci hanno affrontato problematiche di scottante attualità, che introducono ad una nuova Questione meridionale, connessa, questa
volta, con lo sfruttamento delle risorse della Basilicata, le trivellazioni selvagge, l’inquinamento, la
diffusione di malattie oncologiche, l’emigrazione ed il dissesto
idrogeologico. L’esperienza dei
ragazzi, che successivamente
hanno potuto assistere ad una seduta del Senato, verrà adesso ri-
portata nel liceo di Pisticci, chiamato a discutere
ed approfondire una questione purtroppo sempre
attuale che pone la Lucania a cavallo fra ricchezza
e devastazioni. Una terra
di paradossi fra sfruttamento e opportunità;
aspirazioni ad un futuro L’aula del Senato
diverso e prospettive di emancipa- seconda dimensione manda in
zione negate. E, sullo sfondo, la cortocircuito i flussi della “ritorconsapevolezza di una nuova emi- nanza” minando la consistenza di
grazione, sempre in aumento. quei flussi verso la terra d’origine,
Dapprima c’è l’emigrazione uni- alla base di qualunque ipotesi di
versitaria e poi, o a volte in paralle- un futuro possibile.
Roberto D’Alessandro
lo, quella occupazionale. Questa
MONTESCAGLIOSO Progetto ministeriale “Lo zio Diritto”
MARCONIA
Diabete
Come vincere
la malattia
Grande successo per la rappresentazione al comprensivo del secolo
Diritti narrati in un musical
MONTESCAGLIOSO - Un lunghissimo applauso ha decretato
il successo del musical “Lo zio
Diritto”, liberamente tratto dal
libro di Roberto Piumini e interpretato dagli alunni dell’Istituto
comprensivo “Palazzo-Salinari”
di Montescaglioso.
Lo spettacolo è stato l’atto conclusivo di un riuscitissimo progetto, finanziato dal Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali, teso a fornire conoscenza e
consapevolezza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvati venticinque anni fa dall’Assemblea generale delle Nazioni
unite.
Ideato e fortemente voluto dall’associazione di volontariato
“Donna Italia” di Matera per la
comunità scolastica di Montescaglioso, il progetto “Viaggiando sul treno dei Diritti”, ha coinvolto il Comune, l’Istituto comprensivo montese e le famiglie
dei ragazzi, che nella prima fase
del progetto, iniziata l’inverno
scorso, hanno potuto frequentare diversi incontri tenuti dalla
sociologa Mariangela Giudicepietro, e sviluppato argomenti
che hanno favorito il confronto
tra le famiglie.
Le sceneggiature, i canti e le
coreografie sono stati interamente curati, ideati e rivisitati
dalle professoresse Ilaria e Livia Pompeo, che nell’arco di diversi mesi, hanno preparato i ragazzi; mentre della parte didattica si è occupata Maria Simmarano. Un lungo viaggio immaginario, condotto da un capotreno,
con tante fermate rappresentative dei diritti violati, ha condotto
il pubblico ad un’attenta riflessione su quelli che sono i diritti
di ogni bambino del mondo. Il
musical è andato in scena nel
teatro della Parrocchia Santa
Lucia, alla presenza delle famiglie, del parroco don Domenico
Monaciello, dell’amministrazione comunale e di tanti cittadini
incuriositi dall’esibizione, ma
anche dai messaggi che il progetto ha prodotto attraverso gli
stessi ragazzi in ambito scolastico e attraverso i mezzi di comunicazione. In quasi due ore di spettacolo, i piccoli attori hanno raccontato al pubblico che ogni
La preparazione dei musical
bambino ha diritto all’identità, alla pace, al gioco, all’istruzione, al
ricongiungimento familiare, alla
solidarietà e alla salute. Tra il
pubblico, la responsabile del progetto, Anna Selvaggi, già presidente dell’associazione “Aide” e
presidente regionale di FederAnziani, che ha espresso la propria
soddisfazione per un progetto il
cui ambito di azione è stato mirato alla prevenzione del disagio
minorile e giovanile, offrendo
un’occasione formativa attraverso attività di tipo ludico.
Presenti i volontari dell’associazione, che hanno lavorato per
mesi dietro le quinte per la riuscita non solo dello spettacolo, ma
soprattutto per il raggiungimento delle finalità del progetto. I ragazzi, impegnati non solo nella
recitazione, ma anche nel canto e
nella danza, hanno dimostrato di
aver appreso le tecniche per
esprimersi al meglio sulla scena,
ma soprattutto, attraverso un
percorso, la consapevolezza dei
propri diritti.
La referente locale del progetto, Maria Andriulli, nel suo intervento ha evidenziato le difficoltà incontrate, legate soprattutto alla mancanza, in una gran-
de comunità come Montescaglioso di una idonea struttura, tale
da favorire attività teatrali e musicali, facendo un chiaro riferimento alla ricostruzione della
scuola media, il cui progetto prevede un grande auditorium. Un
esempio dell’impegno delle associazioni di volontariato, che attraverso la costruzione di reti e
l’analisi dei bisogni dei territori,
pur operando con grandi difficoltà riescono a conseguire importanti risultati, lasciando segni indelebili nelle coscienze di ragazzi
e famiglie.
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MARCONIA - “Il diabete a scelto
me … ma anche io ho scelto me”. È
questo lo slogan della Giornata
mondiale del Diabete, in programma oggi, a partire dalle 17.30,
presso la sala consiliare della delegazione comunale di Marconia.
L'incontro è organizzato dall'Associazione provinciale Diabetici. Interverranno numerosi professionisti ed esperti. Oltre ai componenti della onlus, tra i quali il presidente provinciale, Raffaele Tammone, ed il vice Domenico Troia,
interverrà il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, anche in qualità di medico. La discussione sarà centrata
sulle diverse sfaccettature di una
patologia, sempre più comune nelle classi svantaggiate, laddove i
fattori di rischio come obesità e
inattività fisica sono più comuni.
In particolare, come confermano i
dati Istat, i soggetti affetti da diabete sono in aumento al sud Italia,
dove negli ultimi anni si sono registrati valori di gran lunga superiori alla media, con 900 mila affetti al
sud italia, contro i 450 mila nel
nordest ed i 600 mila del centro. Un
terzo della popolazione di anziani
affetti da diabete vive da sola. Così
entra in gioco, il prezioso lavoro
svolto da associazioni di volontariato come l'Apd, che opera a Matera e Scanzano Jonico.
Mario Quinto
ANGOLO DELLO SPORT Weekend con i trofeo “Hellas”
Le vele tornano a solcare lo Jonio
Gara di
vela agli
Argonauti
PISTICCI - Nuovo appuntamento con la vela sulla costa
jonica metapontina per
quarta prova del Campionato Invernale del Mar Jonio
“Trofeo Megale Hellas”, che
avrà luogo al Porto degli Ar-
gonauti di Marina di Pisticci
domani e dopodomani. La regata che si disputerà domenica è l’ultima gara in calendario per il 2014.
Il weekend al porto degli
Argonauti comincia sabato
alle ore 13.30 con l’allenamento in mare degli equipaggi. Alle ore 16 è previsto
l’incontro con Paolo Semeraro, olimpionico di vela e recente vincitore della Rolez
Middle Sea Race, con l’imbarcazione in carbonio “Neo
400”, interamente realizzata
in Puglia. Semeraro raccon-
terà, con foto e video, la lunga preparazione di quella
che è stata già definita la più
dura edizione di una regata
di altura mediterranea degli
ultimi 50 anni, con venti di
55 nodi e onde alte 7 metri.
Alla fine dell’incontro sarà
sorteggiato tra tutti i partecipanti, un buono sconto
messo a disposizione da
“Banks Sails srl”.
La giornata di domenica
inizierà alle ore 9 con il briefing degli equipaggi iscritti
alla regata e il sorteggio, tra
tutti i partecipanti, di un pre-
mio messo a disposizione dal
“Ristorante c’è di Buono”
presso Piazzetta del Porto e
l’assegnazione di un gadget
offerto da “Daddario yacht.it” presso il Cantiere nautico del Porto. Alle ore 9.30 è
prevista l’uscita in mare delle barche e alle 10 la partenza
della regata. A fine regata
nella piazzetta del Porto ci
sarà il tradizionale brindisi
per gli auguri di Natale. Non
resta che sperare in una bella
giornata con il vento in poppa.
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TRICARICO
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MIGLIONICO In mattinata le mountain bike hanno riempito i vicoli della città
Invasione pacifica su due ruote
Domenica avventurosa per un gruppo di bikers al lago di San Giuliano
MIGLIONICO - E’ stata una invasione.
Una domenica di “due ruote”, per la cittadina del Malconsiglio che, sul dipanar del
nuovo giorno, ha visto fra vicoli, vicoletti
e strade strette una simpatica e rumorosa
invasione di biciclette.
Un maxi raduno di mountain bikers ha
portato a Miglionico ciclisti pugliesi e lucani. “Discovery nature in Mountain bike”, lo striscione che campeggiava sulle
loro bici.
Ciclisti vestiti di tutto punto con tute
sgargianti, stanchi ma festanti, erano
tutti ad ammirare la cittadina un po’ assopita ed il suo castello in una sosta ristoratrice. Dopo il primo maxi-raduno di bikers organizzato dall’Asd Maximabike
Mtb di Casamassima (Ba), in collaborazione con altri gruppi pugliesi e lucani, tenutosi qualche settimana fa fra le radure
della foresta Mercadante fra Cassano ed
Altamura, si è voluto ripetere l’esperienza addentrandosi nel territorio lucano.
Meta prescelta, il Lago di San Giuliano
con escursione e proiezione verso l’abitato di Miglionico attraverso sentieri, mulattiere e strade di campagna a risalire la collina in un paesaggio
suggestivo. Ad organizzare il bikers tour,
hanno provveduto gli
amici del “Gruppo Ciclistico Santermano”,
coordinati dal presidente Erasmo Perniola, in collaborazione
con il Team Murgia Bike sempre di Santeramo in Colle, coordinato
dal presidente Piero
Bongallino, che si è avvalso della collaborazione del santermano
di origini miglionichesi, Claudio Centonze,
conoscitore di luoghi e
percorsi. Ai 2 gruppi si
sono aggiunti i ciclisti
dell’ASd Sport Bike
Lucania coordinati da
Franco Festa e quelli
dell’Asd Maximabike
I ciclisti al castello
Mtb, coordinati dal
presidente Tommaso Carissimo e da Massimo Carnevale. Una sessantina i bikers
partecipanti. Partendo dall’Oasi di San
Giuliano, hanno percorso la riva del bacino fino ad arrivare a un sentiero impervio
con tratti franati, ricco di fango profondamente scavato dalle piogge recenti, tra
la rada vegetazione, fino a raggiungere la
vetta della collina e vedere e godere di Miglionico e del suo castello.
Una giornata umida e con una leggera
foschia, che non ha fermato i motivati bikers che come cavallette in sella alle loro
biciclette, hanno affrontato la lunga ed
impervia salita che ha raggiunto una
pendenza del 22%.
«Solo alcuni hanno deciso di scendere,
in alcuni tratti –precisava Erasmo Perniola- per la difficoltà di tenere la ruota
anteriore a terra!». Il bancario di professione e amante delle due ruote per hobby,
Claudio Centonze aggiungeva: «Mentre il
fango schizza, a contatto con la natura,
l’adrenalina sale ed il divertimento aumenta. La fatica svanisce miracolosamente, e quando il panorama si presenta
tra le fresche alture, riempie gli occhi e il
cuore».
Il passaggio di tante biciclette con atleti
variopinti ha dato un tocco di colore e calore al paese, suscitando sguardi attoniti
per la “follia” di questi uomini in giro in
bici a sfidare la pioggia ed il freddo per
percorrere spensierati con le loro Mtb infangate sentieri e strade sterrate.
Antonio Centonze
Il turismo
di qualità
passa anche
dalla passione
per la bici
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I bikers pugliesi che hanno invaso Miglionico
L’associazion irsinese “Intercultura” è partner del progetto
“Promo(s)si”, a battesimo
la rete per la mobilità studentesca
IRSINA - Si chiama “Promo(s)si”, Progetti di MObilità Studentesca (S) Internazionale”, la rete della Regione Basilicata che si costituisce oggi, con l’intento di promuovere e condividere interventi, strumenti e risorse a sostegno
della mobilità internazionale dei giovani lucani.
Alle ore 10.30, presso l’aula magna
dell’I.i.s. “F.S. Nitti” di Potenza, scuola
capofila della Rete, verrà siglato il protocollo d’intesa con il quale si darà corso all’accordo. È nota l’attenzione che le
Istituzioni italiane ed europee pongono
all’educazione interculturale e alla mobilità studentesca come opportunità
per favorire la crescita culturale e civile
di tutti i cittadini; grande, poi, è la volontà, già espressa dal Miur, e definita
nella Cm del 10 Aprile 2013, che le
esperienze di mobilità diventino sempre più parte integrante dei percorsi di
formazione/istruzione.
In tal senso, quindi, opererà la Rete
Promos(s)i, che metterà a sistema materiali, buone pratiche e mezzi al fine di
sviluppare modelli condivisi per il ri-allineamento delle conoscenze e delle
competenze degli studenti partecipanti ai programmi di mobilità individuale
con quelle dei loro compagni.
A far parte della rete sarà un gruppo
di scuole secondarie di secondo grado
della Basilicata i cui dirigenti, e i relativi collegi dei docenti, vorranno consociarsi al fine di offrire progetti di mobilità studentesca internazionale di qualità e percorsi di formazione per diri-
genti scolastici e
docenti, finalizzati
alla promozione di
una didattica innovativa che valorizzi
le competenze interculturali, formali, non formali ed informali, che si sviluppano tramite lo
studio e la formazione dei giovani all’estero. L’associazione “Intercultura” di
Irsina, sosterrà e collaborerà attivamente con la Rete attraverso i suoi volontari, le ricerche e gli studi condotti
dalla Fondazione e dall’Osservatorio
nazionale sull’Internazionalizzazione
delle scuole e la mobilità studentesca;
madrina dell’evento sarà, allora, Flaminia Bizzarri,responsabile Relazioni
con le Istituzioni educative.
Studenti
in sciopero
per i
trasporti
scolastici
a Irsina
ALIANO Oggi l’inaugurazione della mostra promossa dal Museo internazionale
Presepi artistici a Palazzo De Leo
ALIANO - Anche quest’anno, in occasione del Natale, per iniziativa del Mig
(Museo Internazionale della Grafica),
della biblioteca comunale “Alessandro
Appella”- “Atelier Guido Strazza”, del
Museo Internazionale del Presepio
“Vanni Scheiwiller” e della Pro loco
di
Castronuovo
Sant’Andrea, si ripete il consueto appuntamento con i
"Presepi d'artista",
che dal 1995 si
muove da Trieste a
Palermo e vede l’esposizione, in antichi e suggestivi
Il presepe di Pirozzi
spazi allestiti per l’occasione, di alcuni
dei ventiquattro presepi realizzati, su
invito dello storico dell'arte Giuseppe
Appella, da artisti contemporanei.
Novità dell’edizione 2014 è l’ingresso
nel prestigioso circuito nazionale, che
per la Basilicata annovera già Castronuovo Sant’Andrea e Matera, di Aliano, Teana e Roccanova. Oggi alle ore
18, a Palazzo De Leo di Aliano, grazie
alla disponibilità del Parco letterario
“Carlo Levi”, sarà inaugurata, contemporaneamente al presepe di Franco Artese nella Chiesa di San Luigi Gonzaga,
il Presepe Dono di Giuseppe Pirozzi.
Trentasei formelle, tutte di cm 33x33,
dispiegate sul tondo simile a una volta
celeste rovesciata, con al centro, librate
verso l’alto, le braccia aperte del Bambino, il volto estatico della Madonna e
quello adorante di Giuseppe, apparecchiano doni, simboli, perle di saggezza,
annunci, preghiere, inviti: Non temete, oggi nella città è nato il vostro Salvatore. Quattro cartigli come attributo
degli evangelisti, tre uccellini che becchettano, quasi si apprestassero a saltare nelle mani del Bambino o dovessero essere tenuti per una funicella, una
stella caduta dalla corona della Madonna per indicare la via verso Betlemme,
una pagnotta che restituisce il corpo
del pargoletto sprofondato nella culla e
il sacrificio che verrà. Per informazioni
e visite al presepe, contattare il numero
349 7576705 (Antonio Colaiacovo).
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In campo bambini, studenti e giovani sposi per aiutare chi vive nel disagio
Solidarietà senza frontiere
Grande successo per la Colletta alimentare nei supermercati jonici
POLICORO - Due giovani
sposi sono passati dal supermercato “Maxi Futura” di
Policoro semplicemente per
fare la spesa. Pochi minuti
dopo, senza aver programmato nulla, indossavano anche loro la pettorina gialla
dei volontari del Banco alimentare.
A pochi chilometri da lì, all’Interspar del Centro commerciale “Heraclea”, decine
di studenti dell’Istituto professionale “Heraclea”, accompagnati dall’insegnante
Daniela Gentile, indossavano la stessa pettorina gialla.
Uno di loro ha trascorso
così la mattinata del suo
18esimo compleanno. Sarà
difficile dimenticarlo: la festa fatta in serata sarà simile
a quella di tanti amici, la
mattinata invece è stata unica. Ancora poco più a Sud, a
Nova Siri, al Supermercato
“Simply” di Antonio Chiaromonte, sembrava di assistere
a una festa per bambini. Tutti gioiosi e tutti, rigorosamente, in pettorina gialla.
Pettorine gialle anche in collina, a Rotondella, a Senise e
nella calabra Rocca Imperiale (Cs). E quest’anno, assieme agli storici volontari, c’erano anche le socie del Club
Inner Wheel Policoro- Heraclea (Distretto 210), con la
presidente Rossella Chiaromonte in prima linea, assieme ad altre volontarie. La loro presenza è rientrata nell’ambito della “partnership
sociale” tra i Rotary Club
(l’Inner Wheel ne è l’espressione femminile) di tutta Italia e la Giornata nazionale
della Colletta alimentare. Solidarietà dilatata, dunque. I
volontari hanno ricevuto
tanto dalla generosità di centinaia di clienti dei supermercati che hanno scelto di
donare prodotti non deperibili per i tanti poveri (si stimano in circa 6 milioni) di
tutta Italia. Questi i dati della
raccolta nei supermercati
dei diversi Comuni del comprensorio: a Policoro sono
stati raccolti 1.700 kg, a Nova Siri 1.250, a Rocca Imperiale 900, a Senise 600, a Rotondella 450. Guai a dimenticare lo slogan della Fondazione Banco Alimentare:
“Condividere i bisogni per
condividere il senso della vita”. Ovvero condividere il bisogno, per il Banco Alimentare, è un mezzo, non un fine.
Pino Suriano
Immagini dalla Colletta alimentare
Il sindaco di Tursi, Labriola, si rivolge di nuovo a Berlinguer
Torna a preoccupare la chiusura
della discarica di Pomarico
TURSI - La chiusura della discarica
di Pomarico continua a preoccupare. L’esaurimento della discarica
pomaricana sita in “Manferrara
Sottana”, che per anni ha garantito
tranquillità di smaltimento per gli
rsu anche di diversi comuni della
provincia. Tanto che il sindaco di
Tursi, Giuseppe Labriola, il 18 novembre e qualche giorno fa ha scritto, pure in qualità di rappresentante del Comune capofila dell’Area
programma Metapontino-Collina
materana, all’assessore regionale
all’Ambiente, Aldo Berlinguer, come per conoscenza al presidente
della Provincia, De Giacomo, e a tutti i suoi colleghi della zona (sindaco
di Pomarico compreso).
L’atto del primo cittadino tursitano prende le mosse dalle missive inviate invece da Massimo Marsicano, della società “Progente srl” (ditta di gestione della discarica della
Manferrara) e destinate ai sindaci
di: Miglionico, Grottole, Montalbano Jonico, Valsinni, San Giorgio
Lucano, Aliano, Colobraro, Craco,
Scanzano Jonico e quindi Tursi; ovvero quei comuni materani conferenti a Pomarico. “(...) Oggetto: discarica La Manferrara Sottana Esaurimento volumetria. (...) si comunica che ogni attività di conferimento rifiuti presso l’impianto di
cui in oggetto, sarà sospesa (...) per
esaurimento volumetria residuale,
salvo nuovi disposizioni impartite
dagli enti preposti“, scrive Marsicano. Nuove disposizioni che difficilmente arriveranno, visto che il sindaco di Pomarico, Francesco Man-
cini, dal primo momento ha spiegato come per il futuro il sito non deve
essere ampliato. Nonostante deliberazioni precedenti in merito, della
passata Amministrazione pomaricana. Il dubbio evidenziato da Labriola è in queste parole: “Non appare evidente se la potenziale emergenza ambientale sia scongiurata
(...)”. A Pomarico nel frattempo le
cose sono cambiate. Si vuole approvare in tempi brevi proprio alla revoca di alcune delibere di giunta dei
mesi prima delle elezioni scorse. A
partire dalla revoca dell’atto di delibera del progetto di ampliamento
che salverebbe subito tutti. Durante
l’ultima riunione della massima assise cittadina, intanto, il consigliere con delega all’Ambiente, Antonio
Molinari, ha letto la relazione titolata proprio “Verso Rifiuti Zero”.
Nunzio Festa
BERNALDA L’evento della parrocchia in piazza
Pettolata di Natale dedicata
agli operai in protesta
BERNALDA – La pettolata di
Natale nel segno della vicinanza ai lavoratori in mobilità, organizzati nel presidio permanente presso il municipio di
Bernalda, e a sostegno di tutti
coloro che lottano per la salvaguardia della salute e del territorio. Questo il tema che ha accompagnato il classico
evento natalizio, organizzato dalla parrocchia Mater Ecclesiae. Con la partecipazione
delle
parrocchie Mater
Ecclesiae e San Bernardino da
Siena di Bernalda, le quali si sono strette attorno agli oltre cento ex lavoratori bernaldesi, che
da oltre tre mesi si trovano in
presidio e al tema caldo della la
salvaguardia della salute e del
territorio lucano. Quindi scenario della pettolata è stata
piazza Plebiscito. Oltre alla de-
gustazione delle classiche pettole anche la musica targata Castaways. A dare il loro contributo alla parte logistica anche gli
ex lavoratori che di fatto durante la mattina di domenica hanno messo sù gli stand, che poi
hanno ospitato i volontari delle
due parrocchie che
hanno preparato
oltre cento chili di
pettole. Al termine
della serata, che è
stata allietata dalla
voce e dalla musica
del gruppo bernaldese Castaways, è
stato il messaggio del parroco
bernaldese Don Pasquale, che
ha sottolineato del perché si è
scelto come location piazza Plebiscito ringraziando poi al termine tutti quanti hanno contribuito alla riuscita dell’evento e
tutti quanti hanno partecipato
a questa edizione. Per l’occasione abbiamo parlato anche con
Vicinanza
a chi soffre
per il lavoro
Nino Paradiso, uno
dei tanti lavoratori
che da oltre tre mesi
si trova sotto il gazebo posto dinanzi al
municipio bernaldese. Paradiso ancora
una volta ha sottolineato lo sconforto ma
anche la speranza per
il futuro; un futuro
ha sottolineato Paradiso che impegni tut- Le mitiche pettole
te le forze politiche e sindacali più. Lo chiediamo alle forze poaffinchè si trovi una situazione litiche e sindacali in quanto la
situazione che stiamo vivendo,
dignitosa a tale problema.
«Ringraziamo –ha detto an- non solo noi di Bernalda, va olcora Paradiso– dell’impegno di tre qualsiasi realtà. Oggi ci troquanti ci fanno arrivare il loro viamo ad essere considerati comessaggio di vicinanza per la me ultimi o ancora peggio come
nostra situazione. Ringrazia- persone che cercano mantenimo anche per tali forme di sup- menti; ebbene noi non chiediaporto, come la pettolata di Nata- mo di essere mantenuti, bensì
le, ringraziamo le parrocchie di lavorare e di essere elemento
bernaldesi i parroci e i volontari di crescita del territorio».
per il loro calore, ed allo stesso
Fabio Sirago
tempo chiediamo che si faccia di
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BREVI
METAPONTO
Giornata dell’Alsia
L’ALSIA, in collaborazione con Unità
di Ricerca per i Sistemi Colturali degli
Ambienti Caldo-Aridi del Cra (Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione
in Agricoltura), organizza per oggi
dalle ore 9.30, una giornata dimostrativa dal tema: “Inerbimenti e Tecniche Agronomiche di adattamento
ad eventi climatici estremi”. Direttamente sul campo, gestito con metodiche di agricoltura biologica, saranno
illustrate attrezzature e tecniche in
grado di incrementare la “biodiversità funzionale” e prevenire o mitigare i
danni di eventi climatici estremi
(piogge intense o “bombe d’acqua”...
come si definiscono adesso). Apposite
sistemazioni del terreno, semine di
determinate essenze da sovescio e l’uso di un semplice attrezzo (“roller
climper” o “rullo schiaccia-erba”) per
l’allettamento del sovescio e per la
contemporanea preparazione al trapianto di colture ortive, possono ridurre i costi, minimizzare i danni e
migliorare la qualità e la redditività
complessiva delle colture.
E' anche l'occasione per un incontro
"propedeutico" a un progetto di ricerca e sperimentazione.
RASSEGNASTAMPA
II I BASILICATA PRIMO PIANO
INCHIESTA UNDERBOSS
UN PRESTITO DAGLI «STATES»
Venerdì 12 dicembre 2014
ARRIVANO I GAMBINO
Esponenti del clan Gambino di New York
a Ferrandina per recuperare da un
vecchio debitore un milione di euro
MINACCE CON «PIZZINO 2.0»
Uno degli indagati ha invitato l’imprenditore
«a controllare su Google» il nome dell’uomo
a cui avrebbe dovuto restituire i soldi
Vecchio debito smuove la mafia Usa
La Procura antimafia di Potenza scopre un intrigo italo-americano: otto arresti
FABIO AMENDOLARA
l Ci sono Ciccio l’americano della
potente famiglia mafiosa dei Gambino,
l’italo-americano John Grillo da Ferrandina, Raffaele Valente di Benevento
ma detenuto a New York e il trapanese
d’origini con casa a Brooklyn Francesco Palmeri. E poi ci sono Salvatore
Farina di Castellammare del Golfo in
provincia di Trapani, Carlo Brillante e
Daniele Cavoto di Montefalcone di Benevento e Francesco Vonella da Girifalco (Catanzaro). Potrebbero sembrare i nomi dei protagonisti di una sceneggiatura sulla mafia italo-americana. E invece sono gli arrestati dell’in-
chiesta «Underboss» coordinata dalla
Procura antimafia di Potenza e condotta da Fbi e polizia di Stato.
Al centro dell’intrigo c’è un milione
di euro, in rate da centomila al mese,
per «saldare» un debito di 120 milioni
di lire contratto con la cupola statunitense negli anni Ottanta. Restituendo quei soldi «non avrai più problemi»
e «noi ti aiuteremo per qualsiasi esigenza» grazie anche anche ad «appoggi
politici». Ma Lorenzo Marsilio (66 anni), di Ferrandina, all’epoca in difficoltà e oggi imprenditore di successo
nel settore della manutenzione elettrica di grandi impianti industriali, ha
deciso di riferire tutto alla polizia.
Palmieri («Ciccio l’americano»),
Grillo e Farina sarebbero i «latori» di
«imbasciate» dall’America, recapitate
non solo a voce, ma anche attraverso
cartoline e messaggi anonimi: «Dopo i
vari tentativi – è scritto in una lettera
scritta a mano e lasciata alla casella
postale della Sud Elettra nel 2013 - andati a vuoto le chiediamo di mettersi in
contatto con il nostro incaricato riguardo al contenzioso che si protrae da
quasi 30 anni, non ci faccia più aspettare».
«Ciccio l’americano» parla a nome
dei Gambino di New York, ma per convincere l’imprenditore lucano a onorare il suo debito, gli ricorda anche chi
è l’altro referente: «Cerca su Google
Salvatore Farina» e «vedi con chi hai a
che fare». Un «pizzino 2.0» per far tremare il debitore. Per gli investigatori
Farina sarebbe legato al boss Cesare
Bonventre, capo dell’altra storica famiglia della mafia newyorkese, i Bonanno: l’invito era chiaro, e puntava a
far «scoprire» all’imprenditore che Farina era, con il padre, uno dei componenti del gruppo di fuoco che nel 1983
uccise il pm Ciaccio Montalto. Tutti poi
furono assolti, ma la poco velata minaccia nelle intenzioni di «Ciccio
l’americano» sarebbe bastata ad ammorbidire l’imprenditore. Così non è
stato. E Marsilio li ha denunciati.
«S’offendono
se vengono
presi in giro»
L’OPERAZIONE
ARRESTI Nel
corso della
conferenza
stampa di ieri
in Procura con
il procuratore
Gay e il pm
Laura Triassi
gli investigatori
dello Sco e
della Squadra
mobile di
Matera hanno
illustrato i
dettagli di
«Underboss»
[foto Tony Vece]
l «Sono cattivi quelli dell’America» e «si offendono se vengono
presi in giro»: «loro» sono le famiglie americane dei Gambino, Colombo, Lucchese, Bonanno e Genovese, ovvero «la commissione»
che Francesco Palmeri - detto «Ciccio l’americano» ed emissario, secondo la Procura di Potenza, della
cupola di New York - cita per definire i contorni di pericolosità della
vicenda all’imprenditore lucano
Marsilio.
Dall’inchiesta - ha spiegato ieri il
procuratore di Potenza Luigi Gay emerge che gli «inviati» della criminalità newyorkese hanno usato
diversi tipi di intimidazioni per costringere l’imprenditore a pagare,
facendo leva soprattutto sul livello
di «interesse» che la vicenda ha
avuto nella «commissione»: alle minacce di Palmeri si sono aggiunte
quelle di John Grillo, altro personaggio chiave, che spiega a Marsilio la «necessità di parlare» con
«loro» dello stato del debito «perchè
devo chiarire con questi qua, perchè
non voglio che» la vicenda arrivi
«alla cupola, in commissione, che
quelli... poi partono le persone e
[f. a.]
come li vai a fermare più».
La soffiata dei detective Fbi alla polizia
«Un uomo dei Gambino verrà in Italia»
Fu Palmeri ad atterrare a Fiumicino e a raggiungere l’imprenditore di Ferrandina nella sua azienda
l La segnalazione fornita da
una fonte confidenziale alle
autorità americane indicava
che Palmeri sarebbe arrivato
in Italia nel mese di ottobre del
2013. Qui avrebbe dovuto riscuotere una somma di denaro
relativa a un vecchio debito
vantato dai fratelli Joe e John
Gambino, da Cesare Bonventre, capo dell’altra storica famiglia della mafia newyorkese, i Bonanno, e da Roberto
Pannunzi, broker internazionale della cocaina, arrestato
l’anno scorso.
Quest’ultimo è ritenuto - co-
me hanno spiegato gli investigatori ieri mattina nel corso
di una conferenza stampa in
Procura a Potenza - uno dei più
importanti trafficanti di droga
al mondo, uno dei pochi ad
avere contatti diretti con i cartelli sudamericani. Le indagini svolte dagli uomini dello
Sco e della squadra mobile di
Matera, attraverso pedinamenti, intercettazioni e rivisitazione di elementi raccolti
in altre indagini, hanno consentito di arrivare a ricostruire l’intero tentativo di estorsione. Marsilio, nel 2013, ha
presentato una denuncia, raccontando di aver ricevuto degli
avvertimenti e delle minacce.
Ed è stato proprio Palmeri,
sotto falso nome, a presentarsi
nella sede dell’azienda dell’imprenditore per portare il «messaggio degli amici americani».
Giovanni Grillo, secondo gli
investigatori è l’uomo di congiunzione tra le famiglie mafiose americane e l’imprenditore. È lui che a New York
incontra Palmieri ed è lui che
ha contatti sia con alcuni esponenti siciliani sia con i parenti
di Pannunzi. Salvatore Farina,
PROCURATORE Luigi Gay
invece, è l’uomo che già nel
2012 – dunque prima dell’arrivo di Palmieri in Italia – si
presenta a Matera per chiedere a Marsilio il pagamento
di un milione. Farina è figlio
del boss Ambrogio Farina legato a sua volta al boss Cesare
Bonventre. Per far capire
all’imprenditore che quei soldi
dovevano essere restituiti, sono state inviate anche delle
cartoline dagli Stati Uniti, con
dei messaggi molto chiari: «I
tuoi amici, i quali tu conosci
benissimo, ti vogliono vedere».
SEGNALATO
L’arrivo in
Italia di
Francesco
Palmeri è
stato
segnalato dai
detective
dell’Fbi
[foto Tony
Vece]
.
RASSEGNASTAMPA
BASILICATA PRIMO PIANO I III
Venerdì 12 dicembre 2014
«TOTALGATE»
CORRUZIONE E TURBATIVA D’ASTA
I giudici della Corte d’appello di Potenza hanno
ritenuto il parlamentare del Pd colpevole dei
reati di corruzione e turbativa d’asta
PETROLIO E MAZZETTE
ASSOLTO IN PRIMO GRADO
In primo grado il senatore aveva scelto il
giudizio con rito abbreviato, incassando
dal Gup un’assoluzione con formula piena
Sorpresa in Corte d’appello
Margiotta condannato
La pena: un anno e sei mesi di carcere e interdizione dai pubblici uffici
CONDANNA
Il
parlamentare
del Pd
Salvatore
Margiotta
[foto Tony
Vece]
.
Mannaia giudiziaria sulla famiglia
Solo un mese fa condannata la moglie
per peculato e rivelazione di segreto
È passato appena un mese dalla condanna di Luisa
Fasano, vicequestore aggiunto
della polizia di Stato, ex capo della Squadra mobile di Potenza. La
mannaia giudiziaria è caduta sulla
famiglia Margiotta per due volte a
distanza di pochissimo tempo.
Telefonate con il cellulare dell’ufficio per poche decine di euro e
una notizia sull’identificazione di
un giornalista indagato per diffamazione data a telefono a un ami- POLIZIOTTA Fasano
co costano al vicequestore aggiunto una condanna a un anno di reclusione per «peculato d’uso» e «rivelazione di segreti d’ufficio». Gli avvocati di Fasano hanno annunciato il ricorso in appello.
FABIO AMENDOLARA
l Con la neve, tempo rigido e
intemperie, quel giorno di dicembre del 2007, Salvatore Margiotta,
parlamentare del Pd (oggi anche
vicepresidente della Commissione di vigilanza Rai), incontrò
Francesco Ferrara - l’imprenditore al centro dell’inchiesta Totalgate (sospettato di aver tentato
di corrompere il parlamentare
per ottenere l’appalto per la costruzione del Centro oli a Tempa
Rossa) - per strada, in via Mazzini
a Potenza. Quell’incontro secondo
i giudici della Corte d’appello di
Potenza - così come documentato
dagli investigatori - sarebbe alla
base della turbativa d’asta dell’appalto per la costruzione del Centro
oli a Tempa Rossa, in provincia di
Matera. Ieri mattina, dopo una camera di consiglio durata un paio
d’ore, i giudici d’appello hanno
ribaltato l’assoluzione di primo
grado e condannato Margiotta a
un anno e sei mesi di carcere e
all’interdizione dai pubblici uffici
per la tessa durata (pena sospesa).
Gli avvocati di Margiotta, Emilio
Nicola Buccico e Leonardo Pace,
hanno annunciato che impugneranno la sentenza.
Riapertura del dibattimento
e nuovi testimoni d’accusa
Ecco come si è evoluto il processo a carico del parlamentare
l La Procura generale aveva chiesto ai l’attività politica) l’esito di quell’incontro. Ha
giudici della Corte d’appello l’accoglimento cercato di spiegarlo proprio Margiotta, ridel ricorso presentato dal pubblico ministero lasciando spontanee dichiarazioni durante
Salvatore Colella (ora in servizio alla Procura una delle udienze: «Ferrara aveva difficoltà a
di Matera) contro l’assoluzione del senatore incontrare Vito De Filippo, all’epoca prein primo grado.
sidente della Regione, e mi chiese di inLa richiesta era di una condanna al minimo tercedere. Io non lo feci, perché all’epoca i
della pena.
rapporti con De Filippo non erano buoni.
Margiotta, accusato di corruzione - secondo Voglio anche precisare - disse Margiotta - che
la Procura - per essersi accordato con un ho ricevuto Ferrara per strada perché ero a
imprenditore,
cena a casa di mio
scelse il giudizio
padre insieme ad
con rito abbreviaaltri parenti e non
to.
L’interessavolevo invadergli
mento del senatol’abitazione con
re (all’epoca depupersone
sconotato) sui vertici di
sciute».
Total per l’affidaElena
Zippo,
mento di un apall’epoca - seconpalto da 28milioni
do gli investigatodi euro nell’ambiri - legata sentito del programma
mentalmente
a
di estrazioni di peFerrara, ha poi
trolio a Tempa
spiegato ai giudici
Rossa, secondo la
che nella telefonaProcura, sarebbe
ta sospetta non si
costato
200mila PROCESSO I giudici hanno riaperto il dibattimento in appello parlava di Mareuro.
giotta.
Fu l’imprenditore Franco Ferrara a far
«In quella conversazione - disse la teriferimento ai «200mila euro per Salvatore» stimone - parlammo di soldi che Ferrara
durante una telefonata. Quel Salvatore, se- doveva dare a Salvatore. Ma quel Salvatore
condo l’accusa, era Margiotta.
non è Margiotta. Dovrebbe essere invece un
Fu Donato Bochicchio a prendere appun- collega di Ferrara».
tamento - per conto di Ferrara - con MarFu proprio Ferrara a chiarire la circogiotta. E lo accompagnò all’incontro. «Ma - ha stanza con Elena Zippo, dopo gli arresti. «Io detto ai giudici in aula durante il processo - spiegò la testimone - neanche lo conoscevo
mentre parlavano mi allontanai». Bochicchio Margiotta. L’ho visto per la prima volta a
sostiene di non sapere cosa i due si siano Porta a Porta (la trasmissione Rai condotta da
detti. E afferma di non aver chiesto né a Bruno Vespa, ndr) dopo gli arresti».
Ferrara - al quale era legato da buona amiMa i giudici della Corte d’appello non
cizia - né a Margiotta (che conosceva per hanno creduto alle versioni dei testimoni.
L’accusa: «Turbativa d’asta e
corruzione». I giudici avrebbero
dovuto decidere se assolvere o
condannare il parlamentare del
Pd già un anno fa, ma decisero di
ascoltare in aula due telefonate
intercettate. Poi hanno disposto
l’esame degli interlocutori di
quelle conversazioni. Il processo è
uno stralcio del «Totalgate» del
pm Henry John Woodcock (Margiotta scelse il rito abbreviato e fu
assolto, mentre gli altri indagati
sono a giudizio in primo grado
davanti ai giudici del Tribunale di
Potenza). Il deputato - assolto in
primo
grado
dal
giudice
dell’udienza preliminare «per
non aver commesso il fatto» - aveva scelto il rito abbreviato. Il caso
va avanti dal 2008, quando il pm
Woodcock chiese gli arresti domiciliari per Margiotta e nell’ambito della stessa inchiesta, ottenne l’arresto in carcere del l’ex amministratore delegato della Total,
Lionel Levha, di altri amministratori Total e di alcuni imprenditori. La giunta per le autorizzazioni della Camera dei deputati
negò la misura cautelare per il
parlamentare. E poco dopo arrivò
l’assoluzione. Ieri la sorpresa in
appello. Sentenza ribaltata.
LA REAZIONE
«È un’ingiustizia
Mi auto sospendo»
l «Oggi ho subìto un’ingiustizia di cui non riesco a farmi una
ragione, combatterò, ricorrerò in Cassazione e sono certo che in
quella sede farò valere le mie ragioni. Ma nel frattempo, a tutela
del mio partito, che amo e per il quale ho sempre lavorato, mi
auto sospendo dal Pd e da ogni carica, dal gruppo dei senatori del
Pd, nonché da vicepresidente e componente della Commissione
di vigilanza Rai». Il senatore Margiotta affida la sua dichiarazione a un comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio.
«La Corte d’Appello di Potenza ha ribaltato ben due decisioni
della magistratura a me favorevoli, quella del Tribunale del
Riesame, che aveva a fine 2008 rilevato la insussistenza di gravi
indizi e quella del Tribunale di primo grado, che mi aveva assolto
nel 2011 con formula piena per non aver commesso il fatto. Al
termine di un lungo processo di appello, nel corso del quale
nessuna ulteriore prova a mio carico é emersa e le testimonianze
raccolte sono state tutte a mio favore, vengo condannato sulla
base di congetture e illazioni. Continuerò a urlare la mia innocenza in tutte le sedi, a contestare la decisione di un Collegio
che ha emesso una sentenza contro legge. Mi hanno insegnato conclude il senatore - che le sentenze si rispettano, ma non posso
rispettare la palese e pregiudiziale ingiustizia che ho subito,
vengo condannato innocente e sento la mia vita sfregiata».
RASSEGNASTAMPA
POTENZA CITTÀ I V
Venerdì 12 dicembre 2014
DOPO IL DISSESTO
CALENDARIO
Questo pomeriggio si terrà il primo
incontro con il centrosinistra, per
concludere in poco meno di una settimana
AMMINISTRAZIONE COMUNALE
IL PD
L’appello del presidente del Consiglio
regionale Lacorazza, affidato ai social
network, è a «non fare pasticci»
Nuova Giunta, via
alle consultazioni
Il sindaco De Luca incontra tutti i gruppi
AFRA FANIZZI
l Prima del nuovo anno il capoluogo lucano potrebbe avere
una nuova giunta. Potrebbe davvero terminare così questo 2014
di passione per il sindaco Dario
De Luca che all’indomani della
dichiarazione di dissesto, si trova
a riorganizzare le fila dell’amministrazione comunale. Le consultazioni con i rappresentanti degli
schieramenti politici, perciò, inizieranno proprio questo pomeriggio con il primo incontro con il
centrosinistra e in poco meno di
una settimana il primo cittadino
cercherà di capire che percorso
avviare per la rinascita e il rilancio della città, provando ad attivare una collaborazione con tutte le forze politiche presenti in
Consiglio. A salire a Palazzo di
Città saranno perciò il presidente
del Consiglio Comunale Luigi Petrone, il Partito Democratico e
ancora tutti i gruppi presenti in
Consiglio Comunale: Fratelli
d’Italia, Con Cannizzaro Liberiamo la Città, Realtà Italia, Popolari
per l’Italia, Movimento 5 Stelle,
Forza Italia, Potenza Condivisa,
Scelta Civica per l’Italia, I Socialisti, Popolari Uniti, Socialisti&Democrats, Centro Democratico, Insieme si Cambia, Gruppo
Misto, Lista Civica per la Città.
Ma le consultazioni non sono
soltanto quelle che attendono il
sindaco e la giunta. Continuano
le consultazioni interne ai partiti, primo fra tutti il Partito Democratico che continua a intessere rapporti con tutti gli altri
gruppi del centrosinistra e che ha
in questo momento l’occasione
per dettare le regole alla nuova
amministrazione. Un rimpasto,
quindi, che va nella direzione delle larghe intese, diventate fondamentali per un sindaco vittima
dell’anatra zoppa, come confer-
POTENZA CON L’AGENZIA BNL
COMUNE Il sindaco De Luca
mato anche dalla sentenza del
Tar di qualche giorno fa, che, respingendo il ricorso che chiedeva
il riconoscimento del premio di
maggioranza alle forze politiche
collegate al sindaco De Luca, ha
marchiato a fuoco la stabilità di
questo governo che in aula vede
.
la maggioranza dei seggi in mano
al Pd democratico. E che queste
siano ore frenetiche per il Comune di Potenza, lo confermano anche le parole di Piero Lacorazza,
presidente del Consiglio regionale, che ha affidato ad un lungo
status su Facebook le sue riflessioni sulla vicenda. Per Lacorazza, mentre si decide del destino di
Potenza, c’è un doppio registro
nell’azione di chi fa politica. Da
una parte c’è quella politica pronta ad accaparrarsi poltrone e assessorati, in barba ad un dissesto
che dovrebbe porre fine ad ogni
spreco economico. Dall’altra, si
legge ancora «ci sono i cittadini,
che alcuni mesi fa hanno espresso la loro preferenza per il sindaco De Luca, chiedendo una discontinuità che, soprattutto dopo
la scelta del dissesto operata dal
Consiglio comunale, non può essere semplicisticamente interpretata come un referendum pro
o contro Vito Santarsiero». L’appello di Lacorazza, perciò, è a
«non fare pasticci».
DIBATTITO L’incontro di ieri nel cineteatro Don Bosco di Potenza
SCUOLA GLI STUDENTI DEL LICEO SCIENTIFICO IERI AL CINETEATRO DON BOSCO
Decennale del Pasolini
incontro con De Camillis
MESSAGGIO
Un invito a confrontarsi
a muso duro e a tenere
testa alla politica
La città dei colori
Invasione di palloncini nel segno del reggae
Ad ogni angolo di Potenza, dalla
Fondovalle dell’Unicef fino a Macchia
Romana.
La città si è svegliata invasa da palloncini colorati, verdi, gialli e rossi, attaccati ai pali della segnaletica stradale e
non solo.
«L'iniziativa – ha spiegato Massimo Pesce – mira a promuovere l’evento di
domani sera al Cycas di Tito Scalo, La
Voce del Reggae. Ma l’idea è quella di
colorare la città e di fare una pubblicità
alternativa a un evento di grande rilievo senza deturpare nulla, regalando un
sorriso ai più grandi e un palloncino ai
più piccoli».
SOLIDARIETÀ IN QUESTURA
POTENZA I palloncini colorati [foto Tony Vece]
l Un docufilm interessante e
di una trasversalità diffusa in
grado di testimoniare la personalità a 360 gradi del grande
Pier Paolo Pasolini. Ieri mattina, presso il cineteatro Don
Bosco di Potenza, si è svolta la
prima giornata di celebrazione
del «Decennale» del Liceo
Scientifico Pasolini di Potenza.
Alla presenza degli studenti,
del corpo docente ed amministrativo che hanno affollato
ogni settore dell’impianto, è stato proiettato il film documentario dal titolo «Un intellettuale
in borgata» del regista cinematografico Enzo De Camillis. Intervenuti al dibattito susseguito al film oltre al dirigente scolastico del «Pasolini» di Potenza
e Laurenzana Giovanni Latrofa, anche l’assessore Annalisa
Percoco del Comune di Potenza,
il professor Angelo Favaro
dell’Università Tor Vergata di
Roma ed ovviamente il regista
De Camillis. Prima della proiezione un saluto agli studenti da
parte del presidente del Consiglio Regionale di Basilicata
UNIVERSITÀ GIOVANNI ALBINI È IL NUOVO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE
Parte oggi La polizia
la maratona contribuisce
di Telethon ai fondi Ant
Sui-Generis si rinnova
ecco il nuovo direttivo
l Oggi parte la maratona di
Telethon: l’agenzia di potenza
della Bnl, che da 23 anni affianca la fondazione nella raccolta
di fondi per la ricerca, propone
le seguenti iniziative: domani
alle 10.30 si terrà un convegno
dal titolo «Parliamo di malattie
genetiche», con Rosaria Abate,
dirigente di Pediatria al San
Carlo, e Michele Salata, del centro bambin Gesù. Alle 10.30 La
banca dei Bambini e Pillole musicali con gli «Ambasciatori lucani». Alle 20.30 al Giubileo di
Rifreddo, cena di raccolta fondi
organizzata dalla Fondazione e
dall’ordine Ingegneri. «Io sto
con Telethon», pranzo di beneficenza all’hotel Kiris di Viggiano. Oggi e domani è prevista
l’apertura straordinaria degli
sportelli bancari.
l Giovanni Albini subentra ad Anthony
Rimoli alla presidenza dell’associazione
culturale Sui-Generis che da oltre dieci anni
opera nell’Università di Basilicata. L’organismo, riunitosi nella sua sede, nel Campus
universitario di Macchia Romana, nel capoluogo lucano, è composto da 17 membri in
rappresentanza dei due poli dell’ateneo lucano a Potenza e Matera.
Nel corso della prima riunione il consiglio direttivo, oltre ad Albini, sono stati
eletti vice presidente Domenico Nino, segretario Rosario Donato Verrastro e tesoriere Davide Manganiello. «È nostra intenzione – ha sottolineato Albini - dare un
nuovo impulso alla vita studentesca dentro
e fuori l’ateneo, rinsaldando i rapporti con i
due capoluoghi, attraverso una serie di iniziative». Fanno parte del nuovo consiglio
direttivo anche: Marialucia Camardelli,
Mario Bellini, Agostino Armiento, Giulio
Pacella, Amalia Letizia Pascaretta, Oriana
Di Giacomo, Antonio Canosa, Renato Ar-
l Anche quest’anno la Polizia di Stato della provincia di
Potenza ha aderito alla tradizionale raccolta fondi organizzata dall’Ant in occasione delle
festività natalizie. Ieri mattina,
nella sede della Questura volontari della sede di Potenza
della Fondazione, stelle di natale e confezioni di torroncini
in cambio di un piccolo contributo. Ad accogliere gli organizzatori il vice questore vicario Dario Sallustio. Il personale dipendente ha risposto
entusiasticamente all’iniziativa contribuendo così al finanziamento dell’assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e i
progetti di prevenzione oncologica portati avanti dalla Fondazione.
Pietro Lacorazza e del dirigente
dell’Ufficio Scolastico Regionale Nicola Caputo. «Pasolini ha
avuto il merito di imporsi con
forza in un momento storico
molto difficile – sono le parole
di Enzo De Camillis – ha avuto
la determinazione e la tenacia
di perseguire la verità. Io rimprovero alla cultura di oggi e
con essa mi riferisco agli intellettuali, agli scrittori, a chi fa
teatro o cinema ma anche a chi
fa giornalismo di non avere lo
stesso coraggio. Manca la forza
di confrontarsi a muso duro e di
tenere testa alla politica – prosegue il regista di Un intellettuale in borgata – da Pasolini ad
oggi in 40 anni in Italia è cambiato poco o nulla. Anche oggi la
politica, come dimostra il recentissimo scandalo romano di
questi giorni, si dimostra ampiamente impreparata ed inadeguata sul piano valoriale.
Manca una cultura che possa
tenerla a bada, purtroppo oggi
vedo solo una televisione servile che mette in onda ciò che la
politica vuole».
le altre notizie
EMERGENZE AMBIENTALI
L’assessore regionale Franconi
oggi sopralluogo a Bucaletto
n L'associazione di promozione sociale «La
nuova cittadella» di Bucaletto, a Potenza,
ha organizzato un incontro con l’assessore
regionale alla Sanità, Flavia Franconi, che
oggi si recherà nel quartiere potentino, alle
11, per una visita/sopralluogo durante la
quale verranno sottoposte le problematiche ambientali e lo stato di abbandono/degrado di diverse aree presenti nella cittadella.
COMUNE
RIUNIONE L’incontro del consiglio direttivo
mignacco, Michele Lavella, Rosaria Visconte, Michele Cingolani, Anna di Cosimo,
Gianmichele Rapucci. Prima uscita ufficiale della nuova Sui Generis, giovedì 18 dicembre, alle 22.30, a Potenza, al New Mhaè
(SS407 Basentana uscita zona industriale di
Vaglio Basilicata) per l’evento College in
Rouge rivolto agli studenti dell’Unibas, promosso insieme all’associazione 820 Sopra.
Servizio mensa scolastica
iscrizioni entro lunedì prossimo
n la presentazione delle domande di iscrizione
alla mensa scolastica per l'anno 2014-2015, già
fissata per il 9 dicembre, è prorogata entro le
13.30 di lunedì prossimo, 15 dicembre, utilizzando i modelli già resi disponibili presso le
scuole della città, scaricabili al link sulla home
page del sito del Comune. Il termine è perentorio: oltre tale data - fa sapere il Municipio non verrà accettata alcuna altra domanda e
che agli utenti in ritardo sarà applicata d’ufficio la tariffa massima.
RASSEGNASTAMPA
VI I POTENZA CITTÀ
IL CASO
INCHIESTA DELLA PROCURA
Venerdì 12 dicembre 2014
OGGI NUOVA ISPEZIONE
La Procura ha dato incarico ad
alcuni consulenti e alla Guardia di
finanza di ricontare il denaro
Ammanco da sette milioni
Sequestrati i caveau
della vigilanza «La Ronda»
l Da un controllo della Banca d’Italia sarebbe emerso un ammanco di
oltre sette milioni di euro. L’altra sera
agenti della polizia di Stato hanno
sequestrato a Potenza il caveau
dell’Istituto provinciale di vigilanza
«La Ronda» in cui sono custoditi temporaneamente milioni e milioni di
euro di banche e delle Poste.
Il provvedimento è stato eseguito
dalla polizia - su disposizione della
Procura di Potenza - dopo alcuni accertamenti della Banca d’Italia dai
quali sarebbero emerse anche «violazioni agli obblighi di gestione del
contante».
In particolare sarebbe stato rilevato
un rischio legato all’immissione in
circolazione di banconote non autentiche per la mancanza di apparecchiature in grado di stabilire l’autenticità delle banconote stesse.
I controlli avrebbero anche evidenziato un «grave disordine organizzativo». Nel caveau sono stati trovati
circa 29 milioni di euro.
Per tagliare i costi - e per evitare i
rincari assicurativi che negli ultimi
anni sono incrementati anche del 400
per cento - è da tempo che il denaro
contante non viene più conservato
nelle filiali delle banche.
Le mazzette di banconote finiscono
tutte nei caveau degli istituti privati di
vigilanza, dove, come è capitato in
altre regioni d’Italia, può accadere di
tutto («gli imprenditori più spregiudicati - emerge da una recente inchiesta del settimanale l’Espresso - da
un lato si aggiudicano gli appalti e
dall’altro, per rientrare nelle spese,
evadono l’Iva, i contributi previdenziali dei dipendenti e le imposte sui
redditi. Oppure, in qualche caso, mettono le mani sui soldi depositati»).
Stando alla segnalazione della Banca d’Italia - che gli investigatori stanno cercando di riscontrare - le somme
registrate nei computer non corrisponderebbero a quelle conservate
realmente. Il decreto di sequestro è
.
VIGILANZA La sede della società «la Ronda» di Potenza [foto Tony Vece]
stato notificato ieri mattina al titolare
della Ronda, Piergiulio Petrone.
I locali sono stati già perquisiti dagli investigatori. Oggi è prevista una
nuova perquisizione e un sopralluogo
con i consulenti tecnici individuati
dalla Procura e gli investigatori di
polizia e Guardia di finanza.
Da indiscrezioni si apprende che gli
investigatori dovranno ricontare il denaro (operazione che materialmente
richiede diverso tempo).
Ma verranno effettuate anche indagini tecniche e scientifiche per accertare chi aveva accesso ai caveau e
quindi al denaro.
È presto - secondo gli investigatori -
per ipotizzare dove siano finiti quei
soldi. Ma un piccolo sindacato del
settore, il Savip, da tempo denuncia
quello che accade da quando i soldi
sono finiti nei «forzieri» degli istituti
privati di vigilanza. Il Savip calcola
dal 2005 a oggi un totale di 59 milioni
663 mila euro sottratti.
E sono solo i casi denunciati: 49
milioni e 800 mila euro soltanto nel
2013, con gli scandali della «Nes» di
Treviso (circa 40 milioni) e della «Ipervigile» di Nocera Inferiore in provincia di Salerno (9,8 milioni). Ma
altre società starebbero per ammettere buchi nella contabilità. Ora è il
turno di Potenza.
DOPO L’EVENTO TRA GLI SPETTATORI UN PIZZICO DI DELUSIONE, MA IL CONCERTO HA MESSO TUTTI D’ACCORDO
Baglioni canta senza sosta
neppure una parola su Mango
l Non si è risparmiato. Oltre tre ore di concerto senza
break, senza tirare il fiato. I postumi della bronchite
gestiti con esperienza e con il supporto dei coristi che
nelle estensioni vocali hanno mascherato alla grande
qualche piccola defaillance del cantante. Sull’aspetto
puramente artistico niente da dire: Claudio Baglioni ha
confermato di essere uno dei grandi della musica leggera italiana, miscelando i suoi vecchi successi con le
nuove composizioni, sempre mantenendo alta l’attenzione del pubblico grazie anche alla bravura dei suoi
musicisti e a un impianto scenico camaleontico, pronto
a sorprendere con effetti di luce. Un pizzico di delusione
tra gli spettatori di fronte al suo silenzio sulla scomparsa di Mango, anche perché in quelle stesse ore, a
Matera, un altro grande artista, Eugenio Finardi, stava
dedicando la sua esibizione proprio al collega lucano. In
tanti, insomma, si aspettavano da Baglioni qualche
parola, un ricordo, magari l’abbozzo di un refrain di un
brano del cantautore lagonegrese. Niente. Solo ad inizio
concerto la voce fuori campo dello staff ha dedicato un
didascalico ricordo a Pino con conseguente applauso e
standing ovation. Poi nulla. Anche quando ha cantato
«Amore bello», brano che Mango ha inciso in un suo
album interpretandolo proprio in duetto con Baglioni,
non c’è stato un minimo cenno alla collaborazione.
Evidentemente il cantante romano ha voluto evitare
di «appesantire» il clima, di intristirlo, ma crediamo
che abbia giocato un ruolo anche il suo stato di salute.
Ha riservato la sua voce solo per le canzoni e se nelle
tappe romane (a casa sua) ha centellinato gli interventi
extra-musicali, a Potenza non ha proferito parola. In
ogni caso, fanno sapere dal suo entourage, l’artista non
ha affatto dimenticato Mango: avrebbe indirizzato alla
moglie Laura Valente un videomessaggio e al figlio
maggiore Filippo una lettera scritta di suo pugno.
Ma torniamo allo spettacolo. Godibile e ben organizzato in un Palabasento che ha dimostrato, dopo
Ligabue, di poter «reggere» l’onda d’urto di un grande
evento. A trovare il classico pelo nell’uovo c’è chi, tra gli
spettatori, non ha digerito i 4 euro da pagare per parcheggiare la propria auto davanti al palazzetto. Ai più è
sembrata una tassazione aggiuntiva al costo del biglietto che, oggettivamente, era piuttosto elevato (dai 30
agli 80 euro).
EVENTO
Alcuni momenti
del concerto di
Baglioni al
Palabasento. Nel
pubblico anche i
giudici Anna
Gloria Piccininni
e Tiziana
Petrocelli
[foto Tony Vece]
Grazie alla Gazzetta incontrano
il loro idolo nel backstage di Lavangone
BACKSTAGE I coniugi D’Andrea con Claudio Baglioni
l I sogni si avverano se la dea
bendata ci mette lo zampino. Grazie
al sorteggio realizzato per gli abbonati on line della Gazzetta del
Mezzogiorno, la famiglia D'Andrea
ha potuto conoscere Claudio Baglioni in occasione del suo concerto di
mercoledì sera al palabasento di
contrada Lavangone, a Potenza. Nella foto che pubblichiamo il momento del loro incontro con il cantautore romano che ha deliziato il pubblico con oltre tre ore di concerto,
proponendo vecchi e nuovi succes-
si. «Ringraziamo - ci scrive Enzo
D’Andrea - vivamente tutto lo staff
della Gazzetta del Mezzogiorno, augurando buone feste e buon lavoro
per l'impegno e la serietà che mettete ogni giorno nel campo dell'informazione sia nazionale che locale». Da parte nostra, siamo felici di
aver contribuito a rendere speciale
una giornata per i nostri lettori appassionati dell’artista romano. Il
concerto di Baglioni è stato un
evento che ha richiamato una platea formata da padri, madri e figli
grazie a canzoni e testi capaci di
abbattere gli steccati delle generazioni. Baglioni non si è risparmiato
sul palco, ha stretto mani, ha sorriso, ma non ha concesso autografi,
evitando una possibile ressa. In pochi hanno potuto raggiungerlo nel
backstage e tra questi proprio la
famiglia D’Andrea grazie al nostro
concorso. I nostri lettori, visibilmente emozionati, hanno abbracciato il loro idolo immortalando in
uno scatto quel momento che resterà impresso nei loro cuori.
RASSEGNASTAMPA
ATTUALITÀ I VII
Venerdì 12 dicembre 2014
LA NOSTRA STORIA
TOPONOMASTICA
La repubblica partenopea
attraverso i nomi delle strade
I MOTI NAPOLETANI DEL 1799
l RIONERO IN VULTURE. Nella toponomastica cittadina intorno alla casa natia del martire Michele Granata, troviamo le vie Caracciolo, Cirillo, Pagano, Sanfelice. Francesco
Caracciolo, Napoli 18 gennaio 1752 – 30 giugno
1799, fu ammiraglio della flotta italiana in Napoli. Con la restaurazione borbonica fu arrestato il 29 giugno 1799 e condannato a morte
per impiccagione. La sentenza fu eseguita il 30
giugno 1799 sulla nave Minerva e il corpo gettato a mare. Domenico Cirillo, nato a Grumo
Nevano il 10 aprile 1739 – 29 ottobre 1799, scienziato e patriota, membro del comitato provvisorio nel 1799 della repubblica partenopea e
presidente della commissione legislativa. Fu
condannato all’impiccagione con sentenza eseguita il 29 ottobre 1799 contemporaneamente al
lucano Mario Pagano. Francesco Mario PaganoNato a Brienza l’8 dicembre 1748, morì
impiccato il 29 ottobre 1799 sulla piazza del
Mercato a Napoli. Fu giurista, filosofo, politico
NAPOLI L’obelisco in piazza Mercato a Napoli
RIONERO
Il
monumento
a Granata a
Rionero in
Vulture]
.
e drammaturgo italiano, soprannominato il
Platone di Napoli. Luisa Sanfelice. Maria Luisa Fortunata de Molina era nata a Napoli il 28
febbraio 1764 da genitori di origine spagnola,
sposò a diciassette anni il nobile napoletano
Andrea Sanfelice. Fu patriota napoletana. Ma
poi tradita fu condannata a morte e decapitata
l’11 settembre 1800.
[d.d.l.]
Rionero non dimentica
La poesia
dedicata
il sacrificio di Michele Granata dal nipote
VERSI IN VERNACOLO
Oggi ricorre il 215esimo anniversario della morte del monaco-patriota
DONATO DI LUCCHIO
l RIONERO IN VULTURE. La città
natia non ha dimenticato, in tempi e
modi diversi, la figura e l’importanza
storico-culturale di Michele Granata
alias Padre Francesco Saverio da Rionero, martire della repubblica partenopea impiccato il 12 dicembre 1799. Il
Granata, rionerese dei Carmelitani
Calzi, era nato nella città fortunatiana
il 25 novembre 1748. Di lui si occupò per
primo, l’Apostolo del Mezzogiorno Giustino Fortunato che curò, ricorrendo la
Festa dello Statuto del 1881, il testo e
l’apposizione di una lapide marmorea
sulla facciata esterna della casa natia
del Granata che ancora oggi sorge in
via Umberto I, n. 75.
Presumibilmente agli inizi del secolo
XX, l’amministrazione comunale rionerese gli intitolò una strada oggi
compresa fra via Roma e via Fiera.
Ancora una iniziativa di tutta la cittadina ma fortemente voluta, fra gli
altri, dal giovane docente professore
Enzo Cervellino, avvenne nel 1945. A
Rionero in Vulture, infatti, la prima
ORIGINI La casa natale e Rionero in Vulture
RITRATTO Una immagine del monaco
scuola media, istituita nel 1945 fu intitolata proprio al nostro Patriota. In
occasione del ventennale di tale istituzione, domenica 6 giugno 1965, in via
Roma, nel larghetto oggi denominato
Largo Enzo Cervellino, è stato inaugurato un monumento col contributo di
un comitato d’onore formato da: On.
ancora una volta nel trentennale di
fondazione della scuola media con una
particolare manifestazione basata su la
rappresentazione teatrale degli alunni
del tempo, recite di poesie specifiche e
rapsodie di canti popolari delle regioni
d’Italia, con conferenze e mostre didattiche.
Emilio Colombo, Mons. Domenico Petroni, Ubaldo Bella, Luigi Fabiani,
Alessandro Sacchetti, Raffaele Ciasca,
Vincenzo Verrastro, Mons. Alfredo Caselle, Donato Martiello sindaco, Antonio Caggiano e Giuseppe Catenacci
modellatore del busto.
La figura di Granata è stata ricordata
RIONERO ENTRÒ NELL’ORDINE DEI CARMELITANI CALZI ASSUMENDO IL NOME DI PADRE FRANCESCO SAVERIO DA RIONERO
Insegnò matematica e filosofia
nel collegio della Nunziatella
l RIONERO IN VULTURE. «Il carnefice, addì 12 dicembre 1799, di giovedì,
levò dal mondo il dotto, il magnanimo,
il pio sacerdote Michele Granata da
Rionero; aveva da quindici giorni compiuto 51 anni». È quanto risulta dai
registri mortuari della Compagnia dei
Bianch. Era l’esecuzione, per impiccagione, della sentenza di condanna
che così dettava: «La Giunta di Stato
rassegna le sentenze profferite contro i
seguenti individui. Il Padre Francesco
Saverio Granata, religioso carmelitano inquisito, stato in prigione prima
della ribellione, reo di stato per aver
radunata gente nell’entrata dei Francesi nella Piazza del Mercato, predicando contro la Monarchia e le Persone
Reali, esponendo i vantaggi della democrazia nell’abolizione delle cacce e
pesche riservate, gabelle e feudalità,
discreditando le operazioni del Re nella
vendita degli argenti delle chiese e
nell’amministrazione della giustizia,
per avere sottoscritto un ricorso con i
più decisi repubblicani per la dimissione di alcuni rappresentanti delle cariche, per essere stato iscritto all’elenco della società popolare ed uno di quei
che frequentavano la casa del giustiziato don Prodocimo Rotondo, e per
avere finalmente sottoscritto con molti
altri una carta, che pubblicava la detronizzazione di Sua Maestà da ambedue i regni; è stato condannato a
morire sulle forche, precedente dissacrazione con la confisca dei beni, con
essersi disposta l’esecuzione della sentenza».
Quest’anno è il 215° anniversario
dell’impiccagione avvenuta in Napoli
il 12 dicembre 1799 in Piazza del Mercato. Michele Granata era nato il 25
novembre 1748, a Rionero in Vulture.
La casa dei Granata, si trova oggi
nell’antico Rione Morti. Il luogo, nella
toponomastica cittadina ricorda la napoletanità e alcuni dei martiri impiccati col Granata, con le vie Luisa Sanfelice, Domenico Cirillo, Francesco Caracciolo, Mario Pagano, Masaniello. Il
Nostro, la cui data di nascita è contraddittoria per due giorni, 25 o 27 novembre 1748, era uno dei 7 figli, sei
maschi e una femmina, dei coniugi
Ciriaco Granata e Maddalena Lauria.
Rimasto orfano di padre si trasferì a
Napoli dove entrò nell’ordine dei Carmelitani Calzi, assumendo il nome di
Padre Francesco Saverio Granata da
Rionero in Vulture. Dopo una breve
permanenza nel convento di Barile, fu
richiamato a Napoli presso il convento
del Carmine Maggiore. Intorno al 1778
insegnò Filosofia e Matematica nel collegio militare della Nunziatella. Rimosso dall’insegnamento nel 1787 per
le sue idee liberali, fu reintegrato nel
1791 sempre alla Nunziatella. Rettore
del convento dei Carmelitani di Montesanto nel 1793, ed arrestato due anni
dopo per le sue idee giacobine. Imprigionato nella fortezza di Gaeta, dove
trovò fra gli altri il lucano Mario Pagano, e con questi fu liberato nel 1798.
Dopo la cacciata di Ferdinando IV, ebbe, al tempo della repubblica partenopea, l’incarico di commissario del
cantone di Sannazzaro. Col ritorno di
re Ferdinando IV nel giugno 1799, fu
arrestato nell’agosto successivo. Dopo
5 mesi, e con sentenza del 5 dicembre
[d.d.l.]
1799 saliva sul patibolo.
SENTENZA Il
documento
della
sentenza di
condanna
.
Antonio
LU MONACO GRANATA
di Vincenzo M. Granata*
Viàt a idd’! Era n’Omo ri parola; mo nun ngi ni so chiùn ri
quèra stàmpa. Era n’Omo ri
ciapp’! Sciùt’ a la scòla; èra ri
n’àuto tiemp’; avìa la vàmpa; ri
la giustìzia miezz’a lu pinzièro;
ri lu còre. E picchè? Er’ Om’
ravèro!Era Carmilitàno e Prufissòre Ri lu Cullègio ri la Nunziatèdda; tinìa chiòcca e sàl’,
tinìa l’amòre r’Iddìo e ri la gènta puvirèdda.
Ricìa a cròce, vì, a cròce era; e
tann’ nun g’è Crist’à e banasèra! Lu rrè Burbòne, quìro
gran Tirànno facìa taglià ri
ccàpe ài cristiàni pi nu sì, pi nu
no ri nquann’ inquànno ‘ngalèra ‘ncatinàti cumm’ a ccàni!
E, vì, sciglìa i chiù capuzzulùni chi tiniènno ri sètul’ ài
rugnùni! E quist iè niènt! Ca
pùr a ri Signòre nòbili e grànn’
facìa ammurzà ri ccàpe, e nunn’
avìa piatà a manc’ rilòre
cumm’ si fòsre rafaniedd’ o ràpe! Lionòra Pimentèl, la Sanfilìceà E la cusciènza vòsta mo
che rìce?
Omissis.
Nu cuòrn a Firdinann’ e Carulìna; nun si chìeca lu Mònico
Granàta; ‘ncor’ àllur re sta
morta iè na spìna la pèra càre
quann’ iè maturàta. Lu vì, lu vì,
Francìsco vài ri struml’ nfìgno
chi fàce luu scazzilatruml’!.
omissis
Lè luèro; ma ri ccose s’hann’
r’aggiustà, ca lu munn’ nun si
iè fatt’ ndo nu mument’. Nu poco ri paciènz’, s’hann’ r’aggiustà, ci ànn’ ra pinzà Cuvèrn’ e
Parlament’; Umbert’ iè buòn assài, i èri grànn Còre, e pi la
Pàtria tèn’ prurènz e amòre. Sìno, si so cummèssi arrùri
grann’ rài Ministr’ e rài Galantuomini; ri ccòse chiàno
chiàn’ vànno cangiann’à
Spram’ a Dio, e facìm’ tutti gli
uòmini. Facìm’ lu duvèr’, vìv’ la
libirtà! Ca cu lu tiemp’ ngi hàd
ra fa scialà!
*Vincenzo Maria Granata,
pronipote del martire, nacque
a Rionero in Vulture il 1° marzo 1828 e vi morì il 23 aprile
1911. Monaco, fra i Riformati,
col nome di Antonio che cambiò, a ricordo del prozio in
Francesco Saverio.
RASSEGNASTAMPA
VIII I POTENZA PROVINCIA
Venerdì 12 dicembre 2014
POTENZA IL PROGRAMMA DI SOLIDARIETÀ È STATO PORTATO AVANTI NELL’AREA NORD DALL’ASSOCIAZIONE GIGI GHIROTTI
Un protocollo per aiutare
i malati cronici e terminali
Asp e Rotary sostengono l’iniziativa «Offriamogli un bagno caldo»
L’ALLARME DI SANITÀ FUTURA
Le strutture specialistiche
rischiano la chiusura
Sono in pericolo circa 600 posti di lavoro
LORENZA COLICIGNO
l «Chiediamo al Presidente Pittella di fare chiarezza sui motivi
di una situazione che porterà alla chiusura delle strutture della
specialistica ambulatoriale associate a Sanità Futura (una ventina
in totale, circa un terzo di quelle della regione) che erogano prestazioni di diagnostica per immagine, analisi, visite specialistiche
cure riabilitative». È quanto ha affermato il Presidente di Sanità
futura, Michele Cataldi, nella conferenza stampa di ieri mattina a
Potenza, nella quale sono state annunciate azioni di mobilitazione
e di protesta nel cosiddetto «Dicembre nero». Nei giorni scorsi
l’Associazione aveva chiesto le dimissioni dell’Assessore Flavia
Franconi, che, ha affermano Michele Cataldi, accompagnato dai
Dirigenti Antonio Mussuto e Teresa Canitano e da una delegazione
di titolari di strutture allo stremo «Non ha mai ritenuto di doverci
incontrare». Intanto la crisi dell’imprenditoria e nello specifico di
quella sanitaria, mette a rischio circa 600 dipendenti, oltre all’indotto. «Ma i più penalizzati – ha detto Cataldi – sono quegli utenti
che per una visita diabetologica devono aspettare 447 giorni, per un
esame di cardiologia 159 giorni, in ortopedia 95 giorni, che devono,
peraltro, fare slalom tra struttura privata e struttura pubblica per
le ricette, quando invece sarebbe sufficiente connettere le strutture
sanitarie private accreditate con il sistema pubblico per abbattere
le liste di attesa. C’è di più. Solo lo 0,25% del totale della produzione
sanitaria di Puglia e Campania “intercettata” dalle strutture lucane trasformerebbe l’attuale saldo passivo della Regione Basilicata in un saldo attivo di circa 200 milioni di euro».
ALESSANDRO BOCCIA
l Anche un bagno caldo
può contribuire a rendere più
dignitosa la vita dei malati
cronici e terminali. Un piccolo beneficio che nel Vulture
Melfese, con l’ausilio di un
apposito macchinario, i volontari già da tempo riescono
a portare nelle case dei pazienti allettati e che presto
sarà attivato in tutta la provincia di Potenza.
Merito dell’accordo, siglato
ieri mattina nel capoluogo di
regione tra l’Azienda Sanitaria del Potentino, l’associazione Onlus «Gigi Ghirotti» ed i presidenti dei Rotary
club di Melfi, Potenza, Potenza Ovest e Venosa, finalizzato all’ estensione dell’iniziativa «Offriamogli un bagno caldo», portata avanti
dall’associazione di volontariato.
Una preziosa sinergia tra
pubblico, privato e mondo del
volontariato che consentirà
ai
pazienti,
segnalati
dall’unità operativa di cure
domiciliari e palliative, di ricevere a domicilio, nel proprio letto, un bagno caldo.
Compito dell’Asp sarà quello
di assicurare i mezzi di trasporto e la logistica necessaria alla realizzazione del
progetto servendosi della
propria rete di operatori in
cure domiciliari che indicheranno i malati idonei a ricevere i bagni.
L’associazione «Gigi Ghirotti» eseguirà materialmente i bagni con i propri volontari, mentre i Rotary finanzieranno le spese di trasporto, quelle per l’acquisto
di materiale monouso, e quelle per il rimborso delle spese
di eventuali risorse umane
utilizzate, di formazione e di
promozione dell’iniziativa.
«Questo protocollo - ha evidenziato Mario Marra, direttore generale dell’Asp- rappresenta un importante momento di collaborazione e sinergia tra il pubblico, il privato ed il mondo del volontariato finalizzata a rendere
migliore la qualità della vita
di pazienti che purtroppo
non possono guarire. Garantire il piacere di un bagno
caldo è un diritto imprescindibile e, come tale, da garantire a tutti, anche a quelli
che non possono più alzarsi
dal proprio letto. L’Asp persegue da sempre un programma di miglioramento
dei servizi attraverso il potenziamento delle cure domiciliari e palliative perché
la vita del paziente e della
famiglia sia sempre più dignitosa».
POTENZA DAL PRECARIATO ASSOLUTO AL POSTO FISSO E BEN REMUNERATO AL FATIMA COLLEGE OF HEALTH SCIENCE
Un infermiere lucano in Arabia
La storia di Antonio Bonacaro emigrato ad Abu Dhabi per poter lavorare
LUCIA DE GREGORIO
l Un lavoro negli Emirati
Arabi, in una realtà così diversa da quella italiana. Chissà
se con la crisi che morde sarebbero in tanti ad accettare un
lavoro sicuro oltre oceano e oltre ogni conformismo europeo.
Di sicuro non ha avuto remore
Antonio Bonacaro, 41 anni, di
Potenza, emigrato da oltre un
anno in un Paese così diverso,
dove stili di vita ed abitudini
sono così differenti da quelle
nostrane. Eppure, dopo qualche riflessione e qualche comprensibile tentennamento, Bonacaro ha accettato la proposta
araba ed è volato ad Abu Dhabi,
presso il Fatima College of
Health Science a svolgere il
mestiere per cui ha studiato e si
è a lungo perfezionato: quello
di infermiere. Ennesimo caso,
dunque, di emigrazione di cervelli. Ennesimo impoverimento, perciò, per il nostro Paese e
la Basilicata, in particolare. La
gavetta è stata lunga: tredici
anni dedicati all’Italia come infermiere di emergenza, fino
all’ultimo lavoro svolto nel capoluogo di regione, presso la
centrale operativa del 118. Poi
la svolta: la laurea in scienze
infermieristiche e nel 2010 il
dottorato di ricerca. Dopo un
brillante percorso, tuttavia,
non c’erano all’orizzonte prospettive concrete: ancora qual-
che docenza a contratto e poi
nulla che assomigliasse ad un
contratto a tempo indeterminato. A quel punto la proposta
giunta dagli Emirati Arabi non
appare più tanto assurda e Bonacaro accetta. Attualmente
insegna nella facoltà di scienze
della salute, dipartimento infermieristico. Dopo un iniziale
periodo di prova, il contratto è
divenuto finalmente a tempo
indeterminato. Quanto ai gua-
dagni, non c’è di che rimpiangere la terra natia: rispetto
all’Italia si percepisce più del
doppio. Per tacere delle innumerevoli facilitazioni, quali il
rimborso delle spese sanitarie
o quelle per l’affitto dell’abitazione. Insomma, se non fosse
per l’attaccamento alle proprie
radici, a volte, tutto porterebbe
a tagliare i ponti con un Paese,
che sembra non saper apprezzare le proprie risorse.
INFERMIERE Antonio Bonacaro
SOLIDARIETÀ Lo speciale macchinario
POTENZA ALTRI RICONOSCIMENTI PER LA GHIROTTI
La Camera di Commercio
incentiva la solidarietà
L’iniziativa ha vinto il premio P. Garaguso
l L’Associazione «Gigi Ghirotti Basilicata Onlus», che ha
come mission il sostegno ai malati terminali e cronici
nell’area Nord della provincia di Potenza, è la vincitrice della
sesta edizione del Bando di concorso «Pasquale Garaguso»,
ideato dalla Camera di Commercio potentina per premiare la
migliore idea di solidarietà sociale sviluppata sul territorio.
All’iniziativa, nata in memoria del consigliere camerale che
a lungo è stato protagonista appassionato nel mondo non
profit, hanno risposto dieci Associazioni: La Luna al guinzaglio, Associazione «Zia Lisa», Cooperativa «Betania», Casa
di riposo «Virgo Carmeli», Cooperativa «Nasce un sorriso»,
Associazione «Dopo di noi», Soc. Coop. «Effe», Fondazione
«Rosangela D’Ambrosio», Associazione «In & Out», Associazione «Gigi Ghirotti». E proprio quest’ultima è stata premiata grazie al progetto «Offriamo un Bagno
Caldo», attraverso cui
offre un servizio che
consiste in un bagno
completo a domicilio
per persone allettate e
non auto-sufficienti.
«Un’equipe formata da
tre volontari – spiegano dall’Associazione PREMIAZIONE La cerimonia
si reca a casa dei pazienti segnalati dalla
ASP e dall’Unità di Cure Palliative con un dispositivo (bedshower system) composto da due serbatoi: nel primo viene caricata l’acqua pulita
da riscaldare; nel secondo confluisce l’acqua di scarico, il
tutto montato nel letto dell’ammalato».
«Il tema della non autosufficienza è di grande attualità e
non sempre le Istituzioni riescono a intervenire con efficacia, soprattutto in tempi di riduzione dei servizi a causa
dei costi – dichiara il presidente dell’Ente camerale, Pasquale Lamorte –. L’Associazione premiata ha dimostrato
nel tempo di poter essere di ausilio all’Ente pubblico».
Attraverso il Premio Garaguso, l’Associazione potrà ampliare le prestazioni offerte dall’Associazione, incrementare
la disponibilità di attrezzature specifiche per la cura
dell’igiene personale di persone allettate.
L’Associazione “Gigi Ghirotti Basilicata ONLUS“ nasce
nel maggio del 2006, ispirandosi alla figura del giornalista
scomparso nel 1974, che in varie trasmissioni televisive Rai
approfondì il tema della condizione e dei diritti dei malati, in
particolare i meno abbienti. Nel tempo, ha sviluppato una
serie di progetti in collaborazione con l’Asp di Potenza ed in
particolare con l’Unità di Cure Palliative, ma anche con
l’Hospice del Crob di Rionero in Vulture, finalizzati al
miglioramento della qualità della vita dei pazienti. Inoltre
ha avviato attività di volontariato in assistenza domiciliare,
volontariato in hospice.
PALAZZO S.G. PROTOCOLLO D’INTESA ROTONDA CERIMONIA A BRUXELLES LAGONEGRO DA SEI A DUE ANNI
Valorizzare la storia locale
Il Pollino riceve la carta
a partire dalle opere di d’Errico del turismo sostenibile
l PALAZZO SAN GERVASIO. Un protocollo d’intesa
tra Deputazione Lucana di Storia Patria, Comune di
Palazzo S. Gervasio ed Ente Morale Pinacoteca e Biblioteca Camillo d’Errico per il recupero, la valorizzazione e la fruibilità di aspetti, momenti e protagonisti
caratterizzanti la Carta storica identitaria della comunità di Palazzo S. Gervasio e del suo territorio, dall’antichità all’età contemporanea, a partire dalle figure e
dalle opere di Camillo e Vincenzo d’Errico. Si tratterà di
attività scientifico-culturali - hanno congiuntamente
sottolineato il Presidente della Deputazione Lerra e il
Sindaco di Palazzo S. Gervasio Mastro – volte, nel loro
insieme, alla più ampia valorizzazione e fruibilità del
complessivo patrimonio storico-artistico e culturale di
Palazzo S. Gervasio e del suo territorio, nel più generale
ambito dell’area Vulture-Alto Bradano, in attivo raccordo con Progettualità d’ambito regionale ed oltre.
l Il Pollino sempre più impegnato sul fronbte
del turismo sostenibile. Il Presidente del Parco
Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, ha
ricevuto ieri mattina a Bruxelles, nella sede del
Parlamento Europeo, la Carta Europea per il
Turismo Sostenibile. «È un ulteriore traguardo ha commentato Pappaterra - ma non un punto
d'arrivo. Le 61 azioni che abbiamo pianificato
nel Piano della Carta, ci impegnano a sviluppare
la processi sostenibili nell'area protetta calabro-lucana e a radicare sempre più il Parco
nelle comunità locali. Siamo orgogliosi del
risultato raggiunto e ora proseguiamo il cammino intrapreso».
Alla cerimonia hanno partecipato anche il
direttore del Parco, Annibale Formica e la
dott.ssa Marianna Gatto.
Ricalcolo della pena
per uno spacciatore di hashish
l LAGONEGRO. Ricalcolo della pena per uno spacciatore di hashish al quale non erano state concesse le
attenuanti. R. C., 42 anni, di Napoli era stato condannato
a seri anni di carcere. Dopo la sentenza sulla incostituzionalità della norma Fini Giovanardi, il suo difensore, l’avvocato Anna Maria Cucaro, ha presentato
richiesta di revisione. Il giudice dell’esecuzione Salvatore Bloise ha rideterminato la pena in due anni di
reclusione (già scontati) con revoca dell’interdizione
perpetua dai pubblici uffici. R. C. ha, così, potuto lasciare
il carcere. Chi è stato giudicato secondo le norme della
ben più severa legge Fini-Giovanardi ed è stato condannato a pene variabili dai sei ai vent'anni senza distinzione alcuna se per spaccio di droghe leggere o
pesanti, può vedersi ricalcolata la pena da un minimo di
due ad un massimo di sei anni, come prevedeva la
[p.perc.]
vecchia Jervolino-Vassalli.
RASSEGNASTAMPA
MATERA CITTÀ I IX
Venerdì 12 dicembre 2014
C’È ARIA DI NATALE
ALLESTITE LE LUMINARIE
SFORZO MAGGIORE
L’Amministrazione comunale ha stanziato
centomila euro per l’intervento che è stato
affidato a quattro associazioni di categoria
Selfie con l’ulivo bianco
nel segno di Matera 2019
Spiccano le luci bianche e le stelle nelle strade del centro storico
EFFETTI
NATALIZI
Piazza Vittorio Veneto illuminata a festa e
con le stelle
sull’imponente facciata di Palazzo dell’Annunziata.
In alto, l’ulivo
simbolo della
pace, l’albero
stilizzato
con luci
bianche che
il Comune
ha fatto
posizionare
nella piazza
[foto Genovese]
DONATO MASTRANGELO
l È l’ulivo simbolo della pace, posizionato
in piazza Vittorio Veneto, l’albero di Natale
dei materani. Un’opera stilizzata e addobbata
con le luci bianche che richiama la curiosità
di passanti e turisti che di buon grado scattano fotografie e si ritraggono in selfie. È il
bianco il tema cromatico dominante scelto
per adornare a festa le strade del centro.
Le cascate di luci degli anni scorsi per
l’edizione 2014 hanno invece lasciato il passo
ad un effetto decorativo con le stelle bianche
alimentate a led che campeggiano sia sulla
imponente facciata di Palazzo dell’Annunziata che in via del Corso. L’Amministrazione comunale ha messo in campo un budget di 100 mila euro per la realizzazione
dell’intero intervento relativo alle luminarie
nel perimetro urbano affidato a Cna, Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato. Nella parte del centro storico l’allestimento è stato materialmente eseguito dalla
ditta Mariano di Lecce, mentre nelle restanti
strade dalla ditta Saverio Morcinelli. Il progetto delle luminarie che riguarda l’area del
centro storico è stato praticamente donato da
due professioniste, Paola De Donno e Angela Venezia.
Il Comune, rispetto agli anni scorsi, ha
profuso uno sforzo maggiore anche per onorare al meglio il riconoscimento della città a
Capitale europea della Cultura per il 2019.
«L’area di interesse delle luminarie - afferma
Leo Montemurro della Cna - è stata ampliata notevolmente, implementando vie che
lo scorso anno era erano state comprese, come via don Minzoni o che erano state toccate
soltanto marginalmente dalle luci. È il caso,
ad esempio di via Nazionale o di via Lucana
estesa fino alla sede dell’Amministrazione
provinciale». «Le associazioni di categoria afferma Francesco Lisurici, presidente di
Confesercenti - hanno supportato con le loro
competenze e professionalità nel migliore dei
modi il Comune per offrire alla città un ef-
fetto decorativo consono al ruolo che la città
ricopre come patrimonio Unesco e Capitale
europea della Cultura per il 2019».
Sarà, dunque, un Natale “Open future” nel
UN RICCO PROGRAMMA
Nei prossimi giorni verranno
illustrati gli eventi. In cantiere
concerti, teatro e arte
segno del prestigioso titolo continentale che
la città dei Sassi ha guadagnato con pieno
merito lo scorso ottobre, superando la concorrenza agguerrita di località come Lecce,
Siena e Ravenna.
Nei prossimi giorni il programma degli
eventi natalizi verrà illustrato nei dettagli
dagli amministratori. Un programma, condiviso, in molte sue parti con il Comitato
Matera 2019 presieduto da Paolo Verri.
Molteplici le iniziative per celebrare al meglio la Natività, spaziando dall’arte, al teatro,
alla musica, d’intesa con le numerose associazioni radicate sul territorio.
Non mancheranno quindi concerti di vario genere musicale, tra cui quelli a tema
natalizio delle formazioni polifoniche ma anche attività ludiche come le attività previste
all’interno del Musma, il Museo della Scultura Contemporanea con “Enjoy your Christmart”, mentre il giorno 19 al Teatro Duni su
iniziativa del Lams si esibirà la Banda nazionale della Polizia di Stato. La ciliegina
sulla torta è però, San Silvestro, per salutare
il 2014 e dare il benvenuto al 2015. Anche in
questo caso, il programma dell’ultimo
dell’anno sarà svelato presumibilmente la
settimana prossima.
le altre notizie
NELLA MASSERIA PANTALEONE
Il congresso del Psi elegge
il segretario cittadino
n Convocato dalla federazione provinciale del
Psi, si svolgerà oggi il congresso della della
sezione “Sandro Pertini” che eleggerà il segretario cittadino. I temi dell’autodeter minazione della città, capitale della cultura
europea 2019, ed il ruolo dei socialisti per
creare lavoro ed operare per la sostenibilità
ambientale, saranno alla base del dibattito
dell’assemblea congressuale. I lavori avranno inizio oggi, alle 18, nella Masseria Pantaleone, in contrada Scattolino. La relazione
sarà svolta dal coordinatore cittadino, Nicola Andrisani. Dopo gli interventi dei consiglieri comunali Michele Lamacchia e
Gianfranco Depalo, si aprirà il dibattito con
le conclusioni del segretario provinciale
[fi.me.]
Sergio Stigliano.
I 50 ANNI DI VITA DELL’ISTITUTO
Conferenza sullo spazio
al Liceo scientifico
n Nuovo appuntamento nell’ambito del programma di iniziative messo a punto per
celebrare i 50 anni di vita del Liceo scientifico Dante Alighieri. È in programma oggi, dalle 10.15 alle 12.15, nell’aula magna
dell’istituto, la terza delle conferenze scientifiche organizzate in collaborazione con
l’Agenzia spaziale italiana, sul tema “Lo
Spazio e l’Universo... materia oscura ed
Energia oscura”, rivolto agli studenti delle
terze classi della scuola secondaria di primo
grado e agli studenti delle prime classi (primo turno) e delle quinte classi (secondo turno) del Liceo. Relatore Francesco Vespe,
dell’Asi.
CRIMINALITÀ IERI IL COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA
RUPESTRE DOMANI
Potenziati servizi contro furti e rapine e soccorsi stradali
Visite gratuite
nella chiesa
di Santa Lucia
alle Malve
La «città sicura» si organizza
per garantire feste tranquille
l Entrano nelle case come Babbi Natale,
a volte camuffati, ma i regali se li fanno,
impossessandosi di soldi e preziosi o svaligiando l’intero appartamento. I ladri sono
una costante minaccia per Matera, città tra
le più tranquille d’Italia secondo autorevoli
rapporti basati sull’indice di reati commessi nei capoluoghi di provincia. Ma naturalmente non saranno gli unici ad essere
temuti durante le festività natalizie.
Per pianificare le misure da adottare a
tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica
e i servizi di viabilità in occasione delle
festività natalizie e di fine anno, ieri mattina, a Palazzo del Governo si è tenuta una
riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal
prefetto, Luigi Pizzi. In considerazione del
prevedibile aumento delle transazioni finanziarie e commerciali e della maggiore
circolazione di denaro e di giacenza di liquidità presso istituti di credito, uffici postali, centri commerciali ed altri obiettivi a
rischio, sono stati disposti specifici servizi
di prevenzione a carattere generale e di
controllo del territorio, per scoraggiare l’attuazione di progetti criminosi.
Per evitare un incremento dei reati predatori, saranno intensificati i servizi di con-
trollo del territorio, in particolare in prossimità dei negozi e dei centri commerciali,
prevedendo una maggiore visibilità delle
forze di polizia. Saranno potenziati anche i
servizi già in atto volti a prevenire i furti
nelle abitazioni e nelle aziende agricole.
Specifici servizi di prevenzione e contrasto all’abusivismo commerciale e della
commercializzazione di prodotti contraffatti, già concordati nella precedente riunione
del Comitato provinciale per l’ordine e la
sicurezza pubblica del 3 dicembre, sono stati predisposti e saranno attuati dalle forze di
polizia, dalla Polizia provinciale e dalle Polizie locali in tutti i Comuni della provincia
e, in particolare nel capoluogo, in vista del
prevedibile incremento di turisti in visita
nella città, dopo la proclamazione di Matera
a capitale europea della cultura per il 2019.
Allo scopo di infondere maggiore sicurezza ai cittadini e ai turisti, nei Sassi saranno impiegate postazioni mobili della Polizia di Stato e Carabinieri ed effettuati specifici servizi di osservazione e controllo.
Ulteriori e mirate azioni di prevenzione, con
il concorso della Polizia provinciale e della
Polizia municipale del capoluogo, saranno
attuate per contrastare le altre attività criminali ricorrenti nel periodo natalizio quali
LA VISITA
DEI LADRI
Un poliziotto
sul luogo
di un furto
compiuto
con la tecnica del foro
in una parete
comunicante
la vendita, la produzione e la commercializzazione illegale di artifizi pirotecnici.
Sulle principali arterie stradali è stata
infine disposta l’intensificazione delle misure di prevenzione, di controllo e di contrasto delle violazioni delle norme di comportamento alla guida previste dal Codice
della strada, quali l’eccesso di velocità, la
guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di
sostanze stupefacenti (anche con l’utilizzo
di etilometri e precursori) nonché quelle
relative al mancato uso delle cinture di sicurezza, del casco protettivo, all’uso non
corretto del telefono cellulare durante la
guida e al mancato utilizzo dei dispositivi di
sicurezza a tutela dei minori, che saranno
sanzionate con estremo rigore.
Secondo la consolidata prassi operativa,
la Polizia stradale assicurerà i servizi di
vigilanza e controllo della viabilità extraurbana, mentre le forze di polizia programmeranno gli interventi sui restanti itinerari
stradali, con il concorso delle Polizie Municipali e della Polizia provinciale, per i
servizi di viabilità nei centri abitati. I Vigili
del fuoco ed il personale dell’Anas profonderanno il massimo impegno nel settore del
soccorso e di intervento nelle situazioni di
criticità, mentre l’Azienda sanitaria materana disporrà un potenziamento dei servizi di pronto soccorso presso le strutture
ospedaliere della provincia, nonché il potenziamento dei mezzi di soccorso sanitario.
l Nel giorno di Santa Lucia,
domani la visita della chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve
sarà gratuita, a partire dalle ore 10
fino alle 16, quando è prevista la
celebrazione eucaristica presieduta da mons. Salvatore Ligorio,
arcivescovo di Matera-Irsina.
«Abbiamo scelto di offrire la visita
gratuita per favorire il recupero
della devozione verso Santa Lucia, che nella nostra città ha dato il
nome all’insediamento monastico
femminile dell’Ordine benedettino più importante nella storia di
Matera, risalente all’VIII secolo»,
spiega Rosangela Maino, presidente della cooperativa Oltre l’Arte, che gestisce il circuito delle
chiese rupestri dei Sassi. «Invitiamo turisti e residenti – aggiunge Maino – a riscoprire quella profonda religiosità che ha abitato
questi luoghi lungo i secoli, regalando non solo una straordinaria esperienza culturale, ma anche l’opportunità di immergersi
in una atmosfera di profondo raccoglimento e di preghiera».
RASSEGNASTAMPA
X I MATERA CITTÀ
Venerdì 12 dicembre 2014
ANTICHI MESTIERI
IL LAVORO A MAGLIA
L’INSEGNAMENTO
Corsi per la realizzazione di baktus, sciarpa norvegese che sta spopolando sui blog italiani, e di cappellini di lana
L’uncinetto della nonna
rilanciato con i giovani
I due laboratori organizzati da Cna e Camera di commercio
TRADIZIONI
SCOMPARSE
Molti giovani
chiedono di
apprendere le
tecniche
per realizzare
sciarpe e cappelli. Altri, soprattutto laureati, per cimentarsi in un
nuovo hobby
[foto Genovese]
CARMELA COSENTINO
l In passato era un’arte che si imparare a
casa. Erano le nonne ad insegnarlo alle più
giovani che, con pazienza e costanza, apprendevano gli antichi segreti per realizzare con i
ferri e la lana capi di abbigliamento da indossare
nella quotidianità. Oggi quest’arte si è persa nel
tempo e così la Cna, la Confederazione nazionale
dell’artigianato, insieme alla Camera di commercio, ha voluto dedicare due laboratori, uno
alla creazione del baktus, sciarpa norvegese che
sta spopolando sui blog di maglia italiani, e
l’altro ai cappellini di lana, con l’intenzione non
solo di riportare alla luce questo antico mestiere,
ma anche per sensibilizzare la gente ad avvicinarsi a un’arte che, guardando in prospettiva, potrebbe rappresentare una nuova opportunità di lavoro.
A dimostrarlo è Nunzia Branà, la tutor del
laboratorio, che ad Altamura è titolare di uno
storico negozio di filati ereditato dai genitori. La
sua non è solo un’attività che porta avanti da
anni, ma una vera e propria passione che le è
stata trasmessa dalla nonna. «Ero piccola quando ho iniziato a lavorare a maglia – racconta – è
stata mia nonna a mettermi i ferri in mano e da
allora mi sono appassionata perché con questi
strumenti si possono realizzare tanti capi e
oggetti d’arredo. È un mestiere che andrebbe
riscoperto e valorizzato. Sono tanti i giovani che
vengono a trovarmi per imparare a lavorare a
maglia. Molti di loro seguono la moda e mi
chiedono di insegnarli a realizzare sciarpe e
cappelli, altri, soprattutto laureati, vengono da
me per imparare un nuovo hobby. L’obiettivo
sarebbe anche insegnare questa tradizione a
regolare d’arte anche ai ragazzi più giovani per
insegnare un mestiere».
Ed è con questo spirito che hanno voluto
frequentare il corso due ragazzi del Bangladesh,
sono Alì Ahadari e Nasiruddin. Vivono a
Grottole, non parlano bene l’italiano, solo qualche parola in inglese, ma non è un ostacolo
perché comprendono la nostra lingua. Mi raccontano che sono venuti a Matera per imparare
questo antico mestiere. Alì 28 anni non è molto
pratico, mentre Nasiruddin, 25 anni, ha realizzato in passato magliette e sciarpe e con
questo laboratorio spera di perfezionarsi.
Accanto a loro Caterina Pedone. È un’insegnante del Liceo Artistico che ha imparato a
usare i ferri all’età di 5 anni. «Ad insegnarmi
quest’arte – dice – è stata mia nonna che sapeva
anche ricamare molto bene. In quegli anni era
molto più facile trovare ragazze che sapevano
lavorare a maglia, era una tradizione che si
tramandava in famiglia. Adesso è più difficile. Io
ho questa passione da sempre, è un hobby che mi
ha portato a realizzare oggetti di vario tipo come
la sciarpa che indosso ed oggi sono qui per
imparare qualcosa di nuovo».
Intenta a lavorare a maglia, Delia Martiradonna. Segue il corso per ritrovare la praticità perduta negli anni. «Mi è sempre piaciuto
il lavoro a maglia –- afferma – e così ho deciso di
partecipare per imparare a realizzare maglie,
sciarpe e cappellini con ferri e lana. Non sono
molto pratica ma spero di riuscirci a fine giornata».
Ad armeggiare con i ferri anche Vita Vinelli.
Lavora nel settore alberghiero e per hobby si
dedica al lavoro a maglia. Una passione che ha
trasformato in una piccola attività che esiste
solo virtualmente sul social network Facebook.
«Si chiama “Fantasylife” – spiega – ed è una
pagina in cui ho inserito le mie creazioni. Mi
piace lavorare a maglia, realizzo cappellini,
sciarpe, oggettistica per Natale, e con questo
laboratorio mi piacerebbe imparare nuovi punti
e nuove tecniche».
Insieme a Marianna Stefanachi, infermiera
di professione, apriranno presto una bottega in
piazzetta San Pietro Caveoso, dove esporranno
oggetti ricercati, rigorosamente fatti a mano.
«La mia passione – afferma – è il macramè, ma
anche la decorazione di piatti e oggetti in generale. Oggi sono qui per imparare qualcosa in
più sul lavoro a maglia, un antico mestiere che
può aprire altre strade». Della stessa idea è Leo
Montemurro, presidente provinciale della Cna.
«Il nostro obiettivo – affer ma– è quello di trasferire ai corsisti le prime nozioni per poter
costruire qualcosa che segni anche il futuro».
RASSEGNASTAMPA
MATERA PROVINCIA I XI
Venerdì 12 dicembre 2014
SCANZANO JONICO INDAGINI DEL COMMISSARIATO DI POLIZIA DI POLICORO E DEI CARABINIERI DELLA STESSA CITTÀ
Svuotato un deposito di pneumatici
«Qui siamo dimenticati da tutti»
Due colpi in 24 ore. Rapinato anche un collettore di slot machine
Dopo la perdita del commissariato
Ci vuole. subito una risposta dello Stato
FILIPPO MELE
l SCANZANO JONICO. Criminalità senza
freni nel centro del Metapontino. Ieri, infatti,
sono stati messi a segno ben due “colpi”. Nella
notte è stato svaligiato il deposito-officina di
gommista e riparazione di biciclette; nel pomeriggio è stato rapinato un collettore di monete di slot machine. Per il primo caso indagano gli agenti del commissariato di Polizia
di Policoro; per il secondo i carabinieri della
Compagnia sempre di Policoro. Affranto, Leonardo Guarino, 63 anni, esercente da 40 di
“Cicli & gomme”, in piazza Giordano Bruno.
«Da 15 anni – ha detto alla Gazzetta – non
subivo furti. Mercoledì sera ho messo i lucchetti ed ho chiuso. Ieri mattina, ho trovato i
lucchetti per terra. Mi è venuto lo sconforto.
Mi hanno portato via tutti i caschi per motocicli, otto biciclette, i copertoni che avevo sul
soppalco, le catene da neve, le batterie per
auto. Un furto da circa 18 mila euro. Un mese fa
mi era scaduta l’assicurazione. Costava mille
euro. Una cifra eccessiva per me. Non ho antifurto, nè nella zona ci sono telecamere. Si
tratta di specialisti che, magari, hanno lavorato su commissione. Hanno portato via la
roba che costava di più. Gli agenti della Polizia
di Stato hanno fatto i rilievi. Ho presentato
denuncia, ma non credo che gli investigatori
scopriranno chi mi ha svaligiato l’officina.
Avevamo il Commissariato di Polizia e se lo
sono portati a Policoro. Purtroppo, in questo
paese siamo dimenticati da tutti».
Lo sfogo amarissimo di un artigiano che si è
visto, di colpo, azzerata la sua attività. O quasi.
Un colpo durissimo per Guarino sul cui volto
abbiamo visto una profonda delusione. Chi
saprà dargli coraggio?
Nel pomeriggio, poi, attorno alle 15.15, l’altro “colpo”. Un rapinatore, pistola in pugno ed
a volto coperto, ha bloccato il furgone di un
collettore degli incassi delle slot machine attive in alcuni bar del rione Santa Sofia, intimandogli l’alt e costringendolo a scendere
dal mezzo. Arma in pugno, il ladro si è messo al
volante e si è allontanato a tutto gas. Ovviamente, è stato dato subito l’allarme e nel rione
sono arrivati i carabinieri. Che si sono messi
sulle tracce del mezzo. Ritrovato nei pressi
della “scena del delitto”. Il ladro, presumibilmente al “lavoro” con complici che hanno
fatto da palo e da autisti, avrebbe portato via la
metà dei sacchetti di monete raccolte dal dipendente di una azienda specializzata.
SCANZANO JONICO. «In questo paese siamo stati abbandonati da
tutti». Lo ha detto ieri alla “Gazzetta”
l’artigiano gommista-riparatore di biciclette Leonardo Guarino, vittima di un
furto da 18 mila euro. Un colpo durissimo per lui. Ma la sua frase è quella più
ricorrente nel centro del Metapontino
che più di tutti è nel “mirino” della criminalità. Ma che è anche quello privo
di un qualsiasi presidio delle forze
dell’ordine dopo il “saluto” del Com-
missariato di Polizia. Lo Stato deve dare una risposta alla sindrome da abbandono dei cittadini di Scanzano. Le
forze politiche e sindacali facciano
sentire la loro voce. Urge un Consiglio
comunale aperto in cui gli scanzanesi
possano urlare la loro rabbia per quanto sta accadendo. Polizia e carabinieri
si organizzino per far stazionare, e girare dappertutto, una loro pattuglia,
nottetempo, dalle 20 alle 8, in questa
[fi.me.]
realtà disperata.
FURTO L’officina visitata dai ladri
MIGLIONICO L’ATTRICE, ORA IMPEGNATA IN UNA FICTION SU RAI 1, IN VISITA AL CENTRO STORICO, DOPO LA TAPPA NEI SASSI DI MATERA
Elena Sofia Ricci in paese
alla scoperta dei suoi tesori
GIACOMO AMATI
TRA LA GENTE Sofia Ricci accolta dai miglionichesi
l MIGLIONICO. Come un
raggio di sole. Abbagliante. La
brillante attrice toscana, Elena Sofia Ricci, 52 anni, in visita nel centro storico cittadino, ha suscitato emozioni indimenticabili tra i miglionichesi, giovani e adulti che,
all’improvviso, se la sono vista
davanti. Roba da non credere,
neppure ai loro occhi. Dopo
aver ammirato i Sassi di Matera, domenica scorsa, festa
dell’Immacolata, Elena Sofia
Ricci s’è concessa una passeggiata anche nel centro storico
cittadino e in corso Castello,
scatenando la curiosità e l’ammirazione dei tanti fan miglionichesi che, in questo periodo,
ogni giovedì sera, nella fiction
su Rai Uno, “Che Dio ci aiuti 2”,
seguono le sue gesta nei panni
di Suor Angela.
«A portarla tra noi – racconta
Antonio Centonze, fotoreporter d’assalto, che ha avuto l’opportunità di ammirarla da vicino e di scambiarci due parole
– è stato un suo amico, il dott.
Vito Corleto, miglionichese
doc, che da tanti anni vive a
Roma, ove lavora quale medico
gastroenterologo in un ospedale della capitale. Che impressione ha avuto di Miglionico, la
bella attrice italiana? «È rimasta piacevolmente sorpresa nel
vedere sia la bellezza del castello del Malconsiglio – afferma Centonze – sia le numerose
opere d’arte custodite nella
Chiesa Madre, dal celebre dipinto del Polittico di Cima da
Conegliano, alla pregevole
scultura del Crocifisso ligneo
seicentesco di Padre Umile da
Petralia. Per non parlare di una
SCANZANO JONICO RIVOLUZIONE PRODUTTIVA NEL RISPETTO DEL PROTOCOLLO DI KYOTO BERNALDA
Scoperto
Albicoccheti e fragoleti del Metapontino
sito di rifiuti
ad emissione zero di anidride carbonica
speciali
Sperimentati con successo due progetti diretti ad abbattere i gas serra
l SCANZANO JONICO. «Abbiamo ottenuto applicando i
processi scientifici studiati in
ambito universitario 30 ettari
di albicoccheti e 35 di fragoleti
del Metapontino ad emissione
zero di anidride carbonica
(CO2) nell’ambiente. Anzi, questi prodotti ne sono diventati
incubatori». Una sorta di “rivoluzione” produttiva, nel pieno rispetto del Protocollo di
Kyoto tendente ad abbattere i
gas serra come, appunto, la
C02, annunciata in conferenza
stampa, nella sede di Assofruit,
dal prof. Bartolomeo Dichio,
del Dipartimento culture europee e del Mediterraneo
dell’Università della Basilicata. Università che ha operato
con due partner: Frutthera (la
filiale commerciale di Assofruit), che ha fornito i frutteti e
gli orti delle aziende socie; e la
Agreenment srl, lo spin off (sviluppatore di processo) con cui è
stato possibile trasferire le innovazioni tecnologiche dai la-
boratori alla fase produttiva.
“Ovviamente – ha spiegato Dichio – i nostri percorsi sono
stati e saranno validati da una
certificazione che verrà rilasciata da un ente terzo, indipendente, come la DNV. La
DNV ha già studiato le nostre
applicazioni rilasciandoci il
documento di certificazione».
«Una innovazione sul piano internazionale – ha aggiunto il
direttore generale di Assofruit,
Andrea Badursi –. Frutthera
ha captato le esigenze dei consumatori, sempre più attenti
alla qualità e alla sostenibilità
ambientale, ed ha voluto la realizzazione del progetto Carbon
Footprint con Università ed
Agreenment. Già nel 2015 riusciremo ad avere albicocche e
fragole che hanno un impatto
molto più contenuto rispetto
agli anni precedenti di CO2. Un
valore aggiunto che avrà il suo
peso sui mercati». Ora si tratterà di estendere il “processo
produttivo” alla gran parte del-
le produzioni Frutthera. «Divulgheremo i risultati definitivi – ha concluso l’amministratore delegato della srl,
Francesco Nicodemo – nel gennaio 2015. Ma siamo molto fiduciosi perché abbiamo sempre creduto nella difesa delle
produzioni e dell’ambiente».
[fi.me.]
E ORA LA
SVOLTA
Risultati soddisfacenti
in agricoltura
grazie ai processi scientifici di sponda
universitaria
l BERNALDA. Un sito di rifiuti speciali, non pericolosi, abbandonati in via della Concordia, nei pressi del cimitero è stato rinvenuto dai Carabinieri
della stazione di Bernalda in
un’area di circa 4 mila metri
quadrati. Nella discarica i militari hanno ritrovato tre carcasse di autovetture abbandonate, benché radiate dal pubblico
registro automobilistico. agli
intestatari è stata inflitta una
sanzione pecuniaria di 600 euro
per aver rottamato i mezzi mediante lo smaltimento non autorizzato. Al sindaco di Bernalda è stata segnalata l’area per la
successiva emissione di un’ordinanza di sgombero e ripristino dello stato dei luoghi a carico
del proprietario del terreno e dei
mezzi. L’operazione dei carabinieri è maturata nell’ambito di
un’attività di monitoraggio del
territorio comunale, nei siti potenzialmente inquinati, per contrastare la commissione di reati
in materia ambientale. [p.miol.]
tela del Tintoretto e di quella
del Quercino».
Poi, dopo aver firmato numerosi autografi, l’attrice toscana ha accettato di farsi “immortalare” in numerosi click.
Tantissime le foto da collezione
che hanno fatto la felicità dei
suoi ammiratori. Quando si dice la felicità: basta così poco
per provarla. «Sono veramente
belli e affascinanti questi luoghi – ha osservato l’attrice –,
meritano di essere rivisti».
Non meno entusiasta, infine,
è stata quando è andata a pranzo: davanti ad alcuni gustosi
piatti tipici della prelibata gastronomia locale, sembra che,
alle prese con la pasta fresca
artigianale, condita col ragù di
pomodori paesani, non abbia
esitato a rinnegare la dieta. Per
un giorno. N’è valsa la pena,
avrà pensato.
le altre notizie
MARCONIA
NELLA DELEGAZIONE COMUNALE
Diabete, una giornata
dedicata alla prevenzione
n La giornata mondiale del diabete viene proposta anche a Marconia con un convegno, alle
17.30, nella delegazione comunale, su iniziativa della Apd, Associazione provinciale diabetici. Interverranno fra gli altri il presidente
e il vice presidente provinciale dell’Apd, Raffaele Tammone e Domenico Troia, la segretaria regionale di Cittadinanzattiva, Maria
Antonietta Tarsia, i responsabili della Diabetologia degli ospedali di Matera e Tinchi,
[p.miol.]
Roberto Morea e Pasquale Bellitti.
METAPONTO
SEMINARIO DELL’ALSIA A PANTANELLO
L’orticoltura e i sistemi agronomici
in caso di eventi climatici estremi
n Una giornata dimostrativa si terrà oggi a Metaponto, dalle 9.30, organizzata dall’Alsia,
l’Agenzia lucana per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura, su “Sistemi e tecniche
agronomiche di adattamento ad eventi climatici estremi in orticoltura biologica”.
L’iniziativa è stata programmata in collaborazione con l’Unità di ricerca per i sistemi
colturali degli ambienti caldo - aridi del Cra
(Consiglio per la ricerca e sperimentazione
in agricoltura) che qui, in contrada Casa Ricotta, ha un suo campo dimostrativo. [fi.me.]
RASSEGNASTAMPA
XII I LETTERE E COMMENTI
Venerdì 12 dicembre 2014
PIETRO VALICENTI *
VITO VERRASTRO *
digitale e il lavoro
Petrolio «docg» della Basilicata Ilun’opportunità
C
aro presidente Pittella, lei non sa, ma sono
le due di notte. Tiro
tardi. Sto elaborando
un prodotto editoriale sulle
grotte di San Giorgio Lucano.
Ogni tanto spulcio su internet.
Quanti post su questa faccenda
del petrolio, dello “Sblocca Italia”. I lucani temono il petrolio,
per l’agricoltura, il turismo, la
cultura e lei è nel pensiero di
tutti, giorno e notte.
Anch’io la penso – ma guarda
che sfiga per Pittella – fa tanto
per farsi eleggere Presidente
della Regione, arriva dove voleva, che per dirla alla popolana
è pure essere retribuito bene e
godere di privilegi e, anziché
godersela, gli arriva tra capo e
collo una questione bollente.
Non olio, ma petr-olio.
E poveraccio, si ritrova a cozzare proprio la politica del suo
segretario di partito. Porca puttana, il Presidente del Consiglio, che s’è messo in testa di
salvare l’Italia mettendolo però
in quel posto proprio ai lucani.
Un bel pasticcio per lei che dichiarava - con me al “potere”
non ci sarà un solo pozzo in
più.
E mo? Se i lucani lo prendono
in quel posto, lei se ne prende
uno enorme. Se le piace non si
discute.
Ma le pare edificante questa
posizione a 90°? Si ricomponga.
Ci mostri il lato A. Ha parlato o
no di attributi? Bella questione.
Mettiamo che mi abbiano affidato un pezzo giornalistico
sulle “posizioni” dei cittadini e
decidessi di impostarlo a mo’ di
inchiesta, calandomi nei panni
loro. Peccato per lei, di quante
cose sul suo conto si perde per
strada o nei bar. Perciò, farò
emergere questo vocio in prima
persona.
Ebbene tutti, finanche io capisco i timori di chi investe tempo energie e capitali in questa
terra. Sarei tentato di farmi i
cavoli miei, ad esempio, chiedendole di finanziare la riqualificazione delle Grotte. Il nostro petrolio. Non immagina
quanto tempo ci ho impiegato e
investito per proteggerle. Spero
non mi dica che il petrolio servirà anche a questo. Sono anni
che si estrae. Piuttosto prenda
la nostra parte e ce la versi. Ma
pozzi no in prossimità dei patrimoni culturali. Grazie.
Non vuole foraggiare il mio
Comune? Dia almeno soddisfazione a Giuseppe Mastrodomenico. Le ha scritto una bella lettera aperta sul sito “millevigne.it”. Chiaro è già tanto se
riesce a leggersi i giornali. Perciò la indirizzo io. Gli risponde?
Ha considerazioni per quel lucano?
Come anticipatole, se non ci
fosse da piangere ci sarebbe da
ridere su di lei. Non si può ser-
nese, mica andare a zonzo nel
Parco nazionale dell’Appennino Lucano, lungo itinerari leopardati a chiazza di petrolio… e
poi il mare, al parco dell’Uccellina, ma lo ammetta, che non
spenderebbe un centesimo in
un villaggio del litorale jonico
lucano a farsi un bagno radioattivo con le piattaforme all’orizzonte!
Eppure tranquillizza la popolazione sugli aumenti dei tumori. Paventa ritorni al medioevo,
atteggiamenti da superstiziosi.
Le pare il luogo e il momento
dei convincimenti in extremis
contro i cattivi maestri? In anni
di attività estrattiva qua pensano sia migliorato poco, men-
POZZI Dibattito sempre acceso su petrolio e «Sblocca Italia»
vire a Dio e a Mammona. Se le
sta più a cuore il suo partito e il
suo pontefice massimo, più di
quel popolo che l’ha eletta, pace!
Non gliel’ha ordinato il medico
di stare nei paraggi. Qui tira
brutta aria, perfino i fiumi divengono radioattivi. Cambi
aria. Le consiglierei d’andarsene in Toscana, la regione di
Renzi, fra i vigneti del Chianti o
sulle dolci colline senesi o a farsi il bagno sulle spiagge dell’Uccellina. Le ho dato un buon consiglio. Là potrà gustare del
buon Chianti intonso. Non c’è
paragone con l’Aglianico maturato a tiro di pozzo. Potrà godere dei paesaggi lunari del se-
tre è bastato aggiungere una sola “u” ai “timori”, per arricchire l’indotto del petrolio.
Il futuro che i lucani prevedono ha lo stesso colore del petrolio. Anche per quelli che
l’hanno eletta. Persino Gennaro Labollita, sindaco di San
Giorgio Lucano, un suo elettore, ha deliberato in Consiglio,
con voto unanime, l’invito a farle impugnare il decreto Sblocca
Italia (art. 36,37 e 38). Anche lui
il petrolio lo vede nero. Ed ha,
mi spiace per lei, sottolineato
aumenti di tumore e disastri
ambientali. Associazioni, imprenditori, comuni interi, le
chiedono di impugnare il de-
creto.
Migliaia di manifestanti il 4
dicembre a Potenza (i numeri li
dia lei). Solo un assaggio. Il resto lo servirà sempre lei. Noi
intanto, siamo già al caffè e leggiamo un suo post su Facebook.
Dice d’essere dalla parte dei cittadini, che bisogna solo saper
attendere, ma cosa?
Arriverà forse anche a dire
“assumo le vostre posizioni...
ma ci vuole pazienza”.
No, no. La posizione del popolo e ritta. Finora in “quella
posizione” c’è soltanto lei… che
attende con pazienza. Se scendesse a capeggiare quei “comitatini” diverrebbe un eroe. Questo lo sa. Se Renzi la vedesse a
capofila del suo popolo avrebbe
più rispetto, oltre che imbarazzo.
Ma sarebbe troppo cambiamento. Vuole darlo un suggerimento al suo amico Renzi, di
vero cambiamento? Investite
sull’idrogeno per la conversione dei motori. Facciamo un pieno d’acqua e partiamo. Più chilometri faremo più ossigeno
produrremo. Lo so, vi farebbero
secchi. Ma cosa importa. Passereste alla storia come martiri
a servizio dei vostri figli. Caro
Presidente, nemmeno se ne rende conto. Ci sta lei nel medioevo.
E quando è l’ora di andarcene
a letto, apprendiamo che avete
finalmente votato. Votato di attendere. Eh, lei non si smentisce mai. Attendere che accolgano i vostri emendamenti
all’art. 38. Giusto, va fatto, ma
non perché la Regione abbia
pieno controllo sulle coltivazioni dei pozzi, quanto piuttosto
che non prosegua più con le trivelle. Questo chiedono i lucani.
Ma lei non è d’accordo. Manderebbe a Quel Paese Renzi. Adduce gli atti notarili del ’98 e del
2006 tra Regione e multinazionali. Già, atti sottoscritti senza
consenso popolare, altrimenti
il notaio avrebbe avuto scarse
chances di presentare fattura.
Nella Regione Basilicata, popolo e rappresentanti del popolo
parlano lingue differenti.
[* giornalista]
MARCELLO PITTELLA *
L’azione del buon governo
L
a questione petrolio, in tutte le
sue declinazioni e giunta ormai
alla sue battute decisive, ha inevitabilmente occupato spazio e
tempo delle ultime settimane. I miei e
quelli di buona parte del mio governo. Ma
a nessuno è sfuggita la rilevanza di alcuni
provvedimenti e interventi che in queste
stesse settimane hanno visto la luce.
Parlo della legge regionale sullo spettacolo, che colma un vuoto normativo
ormai non più tollerabile, vera rivoluzione
culturale come molti operatori del settore
l'hanno definita. Una legge che per la
prima volta distingue linguaggi (musicali,
teatrali, cinematografici...) e strumenti di
programmazione, riconosce professionalità, funzioni e ruoli legati all'occupazione.
E rilancia, complessivamente, l'offerta
culturale regionale, riconoscendo premialità ai professionisti dello spettacolo o a
coloro che vogliono diventarlo. Applicando, di fatto, criteri di contribuzione mai
sperimentati prima.
E ancora, del Reddito minino di inserimento. Ossigeno per la platea di quegli
ultimi e penultimi che il governo regionale ha deciso di non abbandonare.
Strumento finanziato con circa 40 milioni
di euro l'anno a cui va aggiunto uno
specifico fondo per Province e Comuni.
Dal prossimo gennaio, sarà poi operativo Il "Nuovo Sistema di Valutazione”
regionale grazie al quale cittadini, associazioni, imprese, professionisti potran-
REGIONE
Il presidente
della giunta
regionale di
Basilicata,
Marcello
Pittella
[foto Tony Vece]
.
no essere informati - consultando il sito
istituzionale dell'ente - sulle attività, i
servizi, la qualità dell'operato e la tempistica degli uffici. Un sistema che esalta
la trasparenza degli obiettivi, la chiarezza
dei rapporti e la responsabilità delle azioni, nella convinta consapevolezza che solo
in questo modo è possibile praticare quel
cambiamento della gestione della macchina amministrativa predicato e poco
praticato. Perché a cambiare è il metodo di
valutazione nel suo complesso, un metodo
condiviso con gli stessi dipendenti che
inaugura quella stagione di partecipa-
zione e trasparenza da tempo attesa.
Non ultimo dato da rilevare l'inserimento, tra i requisiti contenuti nel bando
per l'efficientamento energetico, del nuovo
modello Isee per la certificazione dei
redditi che renderà la misura maggiormente equa in fase di valutazione. Una
modifica introdotta, auspicata da più soggetti, e che giustifica il ritardo nell’avvio
del bando.
L'azione del buon governo non si ferma.
Neppure quando i riflettori sono puntati
altrove.
[* presidente Regione Basilicata]
cambiando mentalità
I
giovani continuano a finire in prima pagina nei tg e
sui giornali per le proteste, i dati record sulla disoccupazione, le storie di disperazione, alimentando la percezione che la crisi sia un lungo tunnel
senza via di uscita. Il mondo degli adulti non li aiuta, non
li può aiutare; anche perché le traiettorie lavorative e
professionali che si sono sviluppate negli ultimi dieci
anni sono assolutamente sconosciute alla gran parte della
generazione precedente. Linkedin racconta che i profili
aumentati in maniera esponenziale negli ultimi 5 anni, 5
anni fa non esistevano (parliamo di sviluppatori Android
e Ios, ad esempio, ma anche più banalmente degli istruttori di zumba fitness) e fra 5 anni probabilmente non
esisteranno più, si evolveranno o si chiameranno in maniera differente.
Questa mutevole rapidità viene avvertita come spiazzante e genera solitudine, paura, staticità, proprio quando invece il mercato premia la proattività, l'imprenditività, l'essere “affamati e folli” di Jobsiana memoria. E
così la lamentazione finisce per diventare l'alibi per non
provarci, o si trasforma in rabbia, frustrazione, depressione o ancora, nella migliore delle ipotesi, voglia di
fuggire dalla Basilicata e dal Sud, che gli ultimi dati
Svimez e le indagini economico-statistiche hanno ormai
dipinto come walking dead.
Nel deserto che avanza non c'è dunque più nulla da fare,
se non abbandonarlo? Prendo spunto dalla discussione
sollecitata da un caro amico, su Facebook, che chiedendo
cosa mai potessero immaginare di fare, i giovani lucani,
in ambito lavorativo o professionale, vi riporto un mio
commento. Ho risposto "tantissime cose", e tanto per non
passare per matto, ho anche argomentato questa mia
affermazione indicando un sito web, www.skillprofiles.eu, che raccoglie le 24 nuove professioni del web censite a livello europeo, quelle che genereranno a detta degli
esperti 900.000 posti di lavoro nei prossimi due anni in
Europa. Negli incontri che realizziamo nelle scuole, nelle
Università, nei Master, portiamo questo riferimento come
emblema di un lavoro che c'è ma che in pochi conoscono.
Ma non è tutta colpa dell'informazione e della comunicazione, che pure ha le sue responsabilità. I giovani
avvertono il futuro come qualcosa di nebuloso e si sentono
fragili. Dicono “ci hanno rubato il futuro” ma non capiscono che il futuro non è un punto lontano ma parte da
oggi, da quello che si pensa e si fa fin da questo momento.
Sento poi ancora tanti, troppi genitori che, preoccupati
per i figli, pensano come prima ipotesi a una prospettiva
legata alle raccomandazioni, alle scorciatoie, alle conoscenze, non rendendosi conto che sono questi i meccanismi beceri che hanno generato un impoverimento
culturale generale, una classe dirigente meno che mediocre, un modo di pensare e di vivere che abbatte i talenti
e premia una anacronistica “fedeltà” al gruppo, al partito,
al politico, livellando l'asticella sempre più in basso. Bisogna cambiare paradigma.
Su Lavoradio consideriamo la crisi come un cambiamento e i vuoti come opportunità da riempire, pensando
che ci sia una quarta via oltre a rassegnazione, emigrazione e raccomandazione; una quarta via che è nella
radice e si chiama “azione”. Raccontiamo ogni settimana
le storie di chi si mette in gioco, a qualsiasi latitudine e in
qualsiasi contesto, e ce la fa, o comunque ci prova. Non
perché non vede i tanti problemi che esistono, ma solo
perché è convinto di poterli superare. Con un sé forte,
magari con un team che pensa, progetta, realizza, si mette
in rete, fa network, utilizza web e social network in
maniera intelligente.
In questa ottica, il digitale è un'opportunità infinita,
l'emblema del lavoro come dimensione globale. La sfida è
culturale: bisogna cambiare la mentalità, il modo di pensare e di proporsi ad un mercato del lavoro sempre più
difficile e selettivo. Non si deve "cercare un posto" ma si
devono "offrire competenze"; non si può essere disposti a
“fare qualsiasi cosa” ma bisogna specializzarsi, trovare la
propria scia, partendo dalle proprie passioni e dai sogni.
Si è persa l'idea di futuro da quando non si sogna più,
preferendo rifugiarsi in recriminazioni, autocommiserazione, attesa, invece di riflettere e provare a proporre
dei cambiamenti, prima di tutto dentro di noi.
Il talento non appartiene solo a chi vive nella Silicon
Valley ma è ovunque; basta riscoprirlo, tirarlo fuori,
metterlo a servizio del singolo ma soprattutto della collettività. Impegno e atteggiamento positivo e corretto
possono essere le chiavi per farcela, ovunque. E non è
neanche questione di soldi, altro alibi da scardinare,
almeno per certe professioni della conoscenza che hanno
bisogno di idee e altri fattori immateriali. Cosa manca,
allora? Il coraggio, la cultura del rischio, la voglia di
mettersi in gioco, la cultura di impresa, la profonda
conoscenza di sé e del mercato, la capacità di promuoversi
(personal branding) e di raccontarsi (utilizzando tecniche
come lo storytelling). La Basilicata e il Sud sono luoghi
difficili, in cui il contesto sociale, produttivo e politico non
aiuta; ma è possibile viverci, se la testa è costantemente
proiettata in Europa e nel mondo. Il mercato del lavoro ci
vuole forti, preparati, resilienti, antifragili, e dobbiamo
allenarci ogni istante per rispettare questi parametri.
Difficile? Certo, difficilissimo, ma non impossibile. Del
resto, come leggevo da qualche parte, “successo e sudore
sono in quest'ordine solo sul vocabolario”.
[* founder Lavoradio]
RASSEGNASTAMPA
rassegna.it
Il segretario presenta lo sciopero generale di Cgil-Uil del 12 dicembre. “L’obiettivo della protesta è cambiare le misure del governo. Jobs Act e legge di Stabilità non creano lavoro né investimenti. Se il governo tira dritto la mobilitazione continua”
Venerdì 12 dicembre sarà sciopero generale di Cgil e Uil, “l’obiettivo è cambiare le politiche del governo sul lavoro”. Lo ha detto
il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nella conferenza stampa di presentazione dello sciopero che si è svolta
oggi (9 dicembre) nella sede Uil di via Lucullo a Roma. Uno scenario inedito, quello che ha visto Susanna Camusso accanto a
Carmelo Barbagallo: è il primo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil nella storia del movimento sindacale.
“In Italia c’è troppo poco lavoro, lo dicono i numeri - ha esordito Camusso -, ogni mese facciamo il record di disoccupazione e
si allarga il divario con gli altri paesi. La legge di Stabilità, attualmente in discussione in Parlamento, non affronta i problemi
strutturali, mentre l’esecutivo prova a ridurre i diritti dei lavoratori”. Il vero nodo sono gli investimenti “che non si fanno da 20
anni”. Allo stesso tempo “si moltiplicano le vertenze, manca una politica industriale nel paese”.
Il leader della Cgil ha ricordato alcuni punti principali della protesta. “Bisogna smetterla con appalti e deroghe, che producono
lavoro povero e moltiplicano gli scandali. Inoltre, il governo è anche datore di lavoro pubblico: qui resta il problema del blocco
dei contratti, con la spesa pubblica che peraltro continua ad aumentare. Nella pubblica amministrazione c’è la non conferma
dei precari e la totale incertezza sui lavoratori delle province. Dal governo non arriva nessuna politica attiva”.
Al centro della protesta anche il Jobs Act di Renzi, che può ancora cambiare. “Ci sono tutti i termini perché il governo cambi
le politiche sul lavoro, è l’obiettivo dello sciopero generale. Il nostro scopo - per Camusso - è rideterminare le condizioni per un
cambiamento delle politiche sul lavoro, per un confronto serio sulle prospettive industriali e per la creazione di posti di lavoro.
Il combinato disposto di Jobs Act e legge di Stabilità non favorisce il lavoro né le imprese che davvero vogliano investire. E se il
governo tira dritto - ha avvertito - i sindacati continueranno la mobilitazione anche dopo lo sciopero generale”.
Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: “Speravamo che il governo in questi giorni si ravvedesse, invece tutte
le ragioni dello sciopero restano intatte. Non ha esteso gli 80 euro a incapienti e pensionati, vuole introdurre un contratto a
tutele calanti, altro che crescenti. Chiediamo una vera riforma fiscale, lotta alla corruzione e lotta ai costi della politica”. Poi
una battuta rivolta a Renzi: “Il sindacato continuerà ad esistere sempre, il premier se ne faccia una ragione. Chi pensa che
basti dire ‘non parliamo con i sindacati’ e andare avanti ha davvero sbagliato i conti”.
Lo sciopero generale di venerdì 12 dicembre, sotto lo slogan “Così non va!” si articola in tutta Italia con 54 manifestazioni, 10
regionali, 5 interprovinciali e 39 territoriali. Susanna Camusso partecipa alla manifestazione di Torino. Qui le piazze principali nel paese.