Ass. orticola varesina Rivista Graffiti ha realizzato interamente il

FONDATA NEL 1913 - NUOVA EDIZIONE N° 97
- MARZO
- APRILE - MAGGIO 2014 - SPED. IN ABB. POSTAL
E 70% - FILIALE DI VARESE
P E R I O D I C O T R I M E S T R A L E D I O RTO F L O R OV I VA I S M O, AG R A R I A , E C O L O G I A , E R B O R I S T E R I A
ASSOCIAZIONE
ORTICOLA
VARESINA
L’erba del vicino...
è sempre più verde
Il consumo di suolo
Varese: un caso
di cedimento strutturale
e schianto di piante
di cedro
Il frutticoltore
di Villa Toeplitz
Fiere & eventi
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VareseVita associativa pag. 22
EDITORIALE
"Potranno tagliare tutti i fiori,
ma non fermeranno mai
la primavera"
Pablo Neruda
Direttore tecnico
Enrico Gervasini
Rivista Orticola fondata nel 1913
Nuova edizione n. 97
Marzo - Aprile - Maggio 2014
Direttore Responsabile
Franchi Giovanni Nello
In Redazione
Luciano Riva
Collaboratori a questo numero
Fabrizio Ballerio, Pietro Cardani,
Achille Ghidoni, Pasquale Martinoli,
Ada Piccaluga
Direzione Redazione
Via dei Carantani, 23
21100 Varese
Tel. 0332.242385
Pubblicità
Graffiti - Via Malnasca, 13
21100 Varese - Tel. 0332.435327
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Grafica
Graffiti sas - Varese
Stampa
Graffiti
Reg. Trib. Varese n. 474
del 12.03.86
Copia omaggio
riservata agli iscritti
dell'Associazione Orticola
E' di nuovo Primavera! Ed ecco che noi, appassionati del verde, non vediamo l'ora di rimboccarci le maniche e preparare alla nuova stagione il
nostro orto o giardino che pian piano si risvegliano dal lungo sonno inver
invernale: diventeranno più belli di quello del nostro caro vicino? La risposta è
nel vecchio detto "L’erba del vicino... è sempre più verde", ma è davvero
così? Scopriamolo leggendo l'articolo del nostro prof. Achille Ghidoni.
La new entry dr. Pietro Cardani ci spiega che dobbiamo tutelare la biodiversità del nostro territorio partendo già dal suolo rimasto, evitando
ulteriori cementificazioni.
Poi faremo un tuffo nel passato con Pasquale Martinoli che ci porta nei
giardini di Villa Toeplitz attraverso i ricordi del frutticoltore Quinto Brilli,
a quel tempo a servizio della famiglia allora proprietaria della Villa.
Vi è mai capitato di vedere gli imponenti Cedri che sovrastano parchi e
ville varesine? Il dr. Luciano Riva ci illustra come alcuni di questi esemplari siano, purtroppo, soggetti a cedimenti strutturali e ci spiega le possibili cure per prevenire schianti e rovesciamenti.
Il dr. Fabrizio Ballerio, invece, ci racconta come Varese fosse "una terra
di orti" e come molte aziende agricole "grazie" al progresso abbiano
cessato la loro fiorente attività nel corso degli anni passati.
Il rosa come i fiori della primavera è il vostro colore? L'arch. Ada Piccaluga ci descrive come il più femminile dei colori nasconda anche caratteristiche inaspettate!
Infine, come di consueto, le pagine di vita associativa ci ricordano appuntamenti, corsi e gite per la nuova stagione che ormai è alle porte.
Come sempre vi auguro una rilassante e piacevole lettura!
Buona lettura Verde!
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Il presidente
Enrico Gervasini
CONOSCERE L'AMBIENTE
✿di Prof. Achille Ghidoni
Docente universitario
C
osì recita un adagio di
tempi lontani, diventato un detto proverbiale
considerato valido anche ai nostri tempi. Esso è riferito all’erba
del prato, ma ha anche un significato più ampio.
I possessori di una casa ne vanno ancora più orgogliosi se essa
è dotata di un bel giardino, con
essenze arboree, cespugli, un
prato erboso e aiuole con fiori.
Il giardino, soprattutto se ben
curato, conferisce prestigio
all’abitazione, suscitando ammirazione, e può incidere sul
valore dell’immobile, qualora
esso venga messo in vendita.
Quando l’area adibita a giardino è estesa può essere indicata
come un ‘parco’.
Quando il giardino è ‘importante’ può indicare un buon livello
economico, che non è necessariamente ostentazione del medesimo. Tuttavia, nel detto citato sopra, si può nascondere un
sentimento negativo, contrario
all’ammirazione, ossia l’invidia.
In psicologia l'invidia nasce da
un confronto tra noi e gli altri.
Il giardino non è solo una per
pertinenza, ma una ricchezza da
molti punti di vista. Nel folto di
alberi e arbusti gli uccelli fanno
i loro nidi, si riproducono vicino
5
ORTOFLOROVIVAISMO,
AGRARIA,
ECOLOGIA
ED
ERBORISTERIA
PRATICA
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L’e
iù verde.
è sempre p
a noi, e i loro canti e richiami,
soprattutto all’alba e al tramonto possono essere goduti al pari
di un concerto. Gli alberi del
giardino forniscono a molti animali ombra e protezione dalle
certole. Di sera e di notte nel
giardino circolano diversi animali, come ricci, gatti, rospi, scoiattoli, che approfittando del campo
libero, sembrano apprezzarne la
quiete. Il giardino, dunque, è una
intemperie, e queste caratteristiche sono apprezzate anche dalle persone perché contribuiscono anche ad attutire i rumori del
traffico di strade vicine. Questa
funzione del verde come arredo di un’abitazione è valida non
solo per i proprietari, ma anche
per i vicini.
Gli angoli più caldi del giardino
esposti al sole per alcune ore al
giorno ospitano simpatiche lu-
ricchezza su cui si misurano con
una certa ‘concorrenza’, almeno
virtuale, i fortunati possessori.
Di qui la possibile comparsa di
sentimenti anche se vaghi, di una
certa invidia.
Va ricordato che la manutenzione del giardino è anche un impegno, oltre che un costo, per i
proprietari, e questi aspetti se riconosciuti, dovrebbero controbilanciare, almeno in parte, i senti-
menti negativi come l’invidia per
chi ha un bel giardino.
Ma perché l’erba del vicino non
di rado è vista come ‘più verde’?
A questo punto vale la pena passare in rassegna i principali fattori che influiscono nel far apparire
“più verde” l'erba del prato:
Concimazione
Perché il prato cresca bene, folto
e verde è necessaria una regolare
concimazione, che consta di cir
circa quattro interventi ogni anno,
riducibili anche a
tre o due, se si impiegano ‘concimi
a lento rilascio’,
reperibili nei gar
garden più forniti. In
ogni caso, i periodi da considerare
per l’assistenza al
prato con i concimi sono quelli di
massimo accrescimento dell’er
dell’erba, ovvero, grosso modo, nei mesi primaverili
e in quelli autunnali. Si evita di
concimare nei periodi di riposo
vegetativo, che corrispondono
ai mesi invernali e a quelli estivi, specie se in concomitanza
con lunghi periodi di siccità. Le
regioni meridionali del nostro
Paese, dove le precipitazioni
sono più scarse, e dove le temperature medie sono più elevate,
richiedono un adattamento nei
ritmi di concimazione. All’inizio
dell’inverno si può impiegare un
concime cosiddetto ‘antistress’,
che, per via della sua composi-
6
zione, aiuta le piantine a resistere meglio al gelo. Nei periodi di
massima vegetazione i concimi
saranno generalmente a un titolo più alto di azoto, rispetto alla
media che si rileva per i concimi
durante l’anno.
Acqua
Fuor di dubbio, l’assistenza al
prato erboso con acqua, specie
nei periodi in cui le precipitazioni sono scarse dà risultati tangibili. La somministrazione di acqua,
mediante un impianto dotato di
centralina elettronica programmata è l’ideale, e permette di
allontanarsi da casa durante le
vacanze senza problemi (rischi
di rientrare per vedere il prato,
anziché verde, ingiallito). L’ingiallimento del prato erboso è
un segno evidente di sofferenza
per mancanza d’acqua. Nei periodi estivi, quando si ha l’impressione di inizio di sofferenza
per mancanza di acqua, bisogna provvedere alla irrigazione, assicurando la penetrazione
di acqua nel suolo per diversi
centimetri. Solo in questo modo
l’apparato radicale e le piantine
ne traggono beneficio completo
e durevole per un periodo di almeno una settimana.
Aerazione del suolo
Anche questo parametro è importante per la salute del prato er
erboso. Negli anni il terreno tende
a compattarsi e a diventare asfittico. Nei garden si possono acquistare attrezzature anche motorizzate, che consistono nel passare
il prato con un
rullo pesante, un
cilindro armato
di chiodi lunghi
alcuni centimetri. Dedicando al
prato le operazioni di aerazione i
risultati saranno
tangibili, e anche
le concimazioni
con concimi granulari saranno più
efficaci.
Taglio dell’erba
Con esclusione delle stagioni
fredde e dei periodi che sono a
cavallo della canicola agostana,
il prato non richiede tagli. Anzi,
con l’avvicinarsi di questi periodi
di riposo, è bene aggiustare gradualmente il taglio in modo da
non abbassare troppo il livello
superficiale del manto erboso. In
tal modo, il prato estivo soffrirà
meno la calura, perché le piantine di erba si fanno ombra vicendevolmente, mantenendo un
livello ottimale di umidità vicino
al suolo, e resistendo meglio,
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così, anche alla siccità e al vento secco. Anche con
l’avvicinarsi dei mesi freddi, è consigliabile ridurre
la severità del taglio, assicurando alle piantine di
erba una ‘statura invernale’, che deve essere superiore a quella dei mesi di piena attività vegetativa.
Questa pratica assicurerà condizioni migliori per il
superamento dell’inverno, fornendo al manto erboso di una specie di efficace coperta termica.
Le parti tagliate con la tosaerba devono essere raccolte in breve tempo, e allontanate dal prato. Diver
Diversamente, costituiranno un serio pericolo, a causa
dello sviluppo di marciumi dovuti a muffe e batteri,
capaci di uccidere le piantine di erba e permettere
la formazione di brutte macchie antiestetiche sul
prato danneggiandolo in modo evidente. Un danno
che durerà a lungo. L’asportazione dell’erba tagliata comporta l’impiego di cestelli e, ove necessario, anche operazioni di rastrellatura. Nei mesi più
asciutti la rastrellatura fatta nelle ore successive al
taglio è agevolata dal disseccamento delle foglie
tagliate, che, pertanto, rappresentano un volume
minore da asportare. Va da sé che il taglio del prato
in un giorno asciutto e con un po’ di venticello, è il
meglio che possa capitare.
Ci sono altre pratiche per tenere il prato in condicondi
zioni ottimali, come l’estirpazione di erbe infestanti
a foglia larga, l’asportazione di muschio dalle zone
più in ombra, e la somministrazione di microelementi.
Si può concludere che, se qualcuno invidia il vostro prato perché è più verde del suo, si può stare
tranquilli: non siete voi la causa del suo prato più
brutto.
Il detto riportato, sull’erba del vicino vale anche
per l’orto...
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BIODIVERSITA'
Il consumo
A
ORTOFLOROVIVAISMO,
di suolo.
partire dal suolo vivo si
è sviluppata la biodiversità che oggi dobbiamo
tutelare. Se non partiamo dalla
tutela del suolo, dalla tutela del
97% delle specie animali che
sono gli invertebrati (Danilo
Mainardi Corriere delle sera del
1 settembre 2012), non saremo
in grado di proteggere il restante
3% di vertebrati.
E’ di fondamentale importanza minimizzare il consumo del
suolo, così come chiaramente
prospettato dall’ art. 8 comma 2
della l.r. 12/2005.
Ciò è di rilevanza strutturale in
una Provincia che non dimentica quanti prati, seminativi,
boschi, vigneti, frutteti, parchi,
giardini, filari arborei, paesaggi
siano stati distrutti negli ultimi 50 anni. Il confronto fra la
città di Varese negli anni ’30,
agricola e boschiva, e la Varese
post-industriale, è chiaramente
illustrato accostando e sovrapponendo le planimetrie del settecentesco Catasto Teresiano,
dell’ottocentesco Catasto lombardo e gli aerofotogrammetrici
del 1934, del 1953 con quelle
del 2008-2012.
Le distruzioni paesaggistiche ambientali della nostra Provincia manifatturiera trovano ovviamente origine dall’aumento
8
demografico del secondo dopoguerra generato dal recente ed
orgoglioso passato industriale
della stessa.
Si pensi che nel 1881 la Varese
delle ville ottocentesche contava 14.161 abitanti. Nel 1912,
mentre viene costruito il Grande
Hotel Campo dei Fiori con la fu-
AGRARIA,
ECOLOGIA
ED
ERBORISTERIA
PRATICA
✿di Dr. Pietro Cardani
raddoppia in brevissimo tempo
passando da 53.115 abitanti nel
1951 ai 79.019 del 1968, ovvero
con una popolazione operaia e
impiegatizia 4 volte più numerosa rispetto ai tempi della Città
aristocratica, borghese e contadina in stile floreale. Nel 2013
la popolazione è pari a 44 anni
BIZZOZERO FOGLIO 5 DAL CATASTO TERESIANO ANNO 1776,
NuCLEO STORICO CONTORNATO DA DISTESE
DI CAMPI A SEMINATIVO, VITE E GELSI
nicolare e tutte le opere di viabilità stradale e tram - ferroviaria
necessarie, i varesini ammontano a 20.754 unità. Nel 1936 i
varesini salgono a 44.832 unità.
Nel periodo del boom economico, caratterizzato da forte inurbazione e immigrazione degli
anni ’60 e ’70, la popolazione
fa attestandosi ed invecchiando
a poco meno di 80.000 abitanti,
dimostrando come l’emergenza
abitativa non abbia più i connotati dell’emergenza derivante
dal boom economico. “Là dove
c’era l’erba ora c’è una città” (Il
Ragazzo della via Gluck A. Celentano, 1966).
E’ intuitivo dedurre
e sigillate provocano
che occorra evitare
un riscaldamento della
ulteriori cementificamassa d’aria sovrastante
zioni, impermeabilize i moti convettivi porzazioni di fertile suolo
tano al ricircolo delle
agricolo/boschivo non
polveri.
riscontrandone più la
Il calore del sole acoggettiva necessità, ascumulato ed irradiato,
sicurando “le dotazioni
ha come diretta condi verde, i corridoi ecoseguenza, un aumento
logici e il sistema del
delle temperature nelle
verde di connessione tra
nostre città, venendo a
territorio rurale e quello
mancare il naturale efBIZZOZERO FOGLIO 5 - AEROFOTOGRAMMETRICO
DEL NISTRI ANNO 1934
edificato” (art. 9 coma
fetto mitigatorio dato
1 della l.r. 12/2005).
incoerente ed è verosimile con- dal processo di evapotraspiraOccorre salvaguardare il suolo causa della mancata normale ri- zione della vegetazione. Il veloche è rimasto, prendendo atto carica delle falde. L’Ufficio Tute- ce deflusso delle precipitazioni
della biodiversità che esso con- la dell’Ambiente e del Territorio nei corsi d’acqua, essendo stata
tiene, trattiene e fa esplodere ad della città di Bolzano riconosce eliminata o fortemente ridotta la
ogni primavera. Ciò può attuarsi esplicitamente che “una parte naturale infiltrazione attraverso
evitandone lo scolturamento e dei processi di degradazione gli orizzonti del suolo, porta dila sua sterilizzante cementifica- macro – e microclimatica del sordine nella regimazione delle
zione che rende vano lo sforzo nostro ambiente è causata ed acque meteoriche sottratte al nadella terra di proporre ad ogni alimentata dalla sigillatura e turale ciclo di captazione e restigenerazione alimenti per il cor- impermeabilizzazione dei suoli. tuzione all’ambiente mediante
po e lo spirito quali scorci pae- Le superfici impermeabilizzate l’infiltrazione, l’evaporazione e
saggistici rilassanti,
brulicanti di vita,
profumi, sapori.
Occorre salvaguardare il suolo rimasto
in quanto assorbente,
drenante, purificante le acque di pioggia.
L'irreversibile
perdita di superficie
naturale ha messo in
moto notevoli dissesti
idrogeologici lungo
ESTRATTO DEL TAVOLA 44 - BIZZOZERO. uRBANIZZAZIONE E IMBOSChIMENTO
le nostre colline moDI CAMPI uN TEMPO COLTIVATI. LE AREE RIMASTE AGRICOLE
SONO CARATTERIZZATE DA SEMINATIVI (MAIS) E PRATI
reniche di materiale
9
l’evapotraspirazione”.
La capacità delle superfici a verde di assorbire, regimare e far
defluire lentamente verso valle l’acqua meteorica ha anche
notevoli risvolti economici. Per
quantificare la capacità della
superficie a verdi residuali di attenuare ed arginare gli effetti di
eventi piovosi oltre norma, basta
considerare che il coefficiente di
deflusso delle piogge lungo una
corso d’acqua. Questo aumento
del tempo di corrivazione (detto
anche tempo di concentrazione)
tampona efficacemente gli eventi temporaleschi di notevole altezza di pioggia ma di breve
durata e pertanto riduce a valle i
danni economici supportati dal
privato e dalla collettività. Valori comparativi della capacità di
assorbimento dell’acqua ovvero
della permeabilità del suolo del-
CAPOLAGO FOGLIO V DEL CATASTO TERESIANO 1722
superficie impermeabile quale
una copertura a tegole o una
superficie asfaltata risulta pari
al 100% dell’altezza di pioggia;
si riduce al 40% in superficie
agricole su suoli mediamente
permeabili e si limita ad un 10%
in superfici boscose radicanti su
suoli molto permeabili. Questa
capacità di far defluire poco
ovvero filtrare, è in grado di
aumentare il tempo necessario
perché tutta l’acqua caduta in
un bacino idraulico contribuisca
contemporaneamente alla portata in una sezione critica di un
10
le superfici boschive, agricole, a
verde residenziale e naturaliforme rispetto alle superfici edificate sono chiaramente quantificate
nelle procedura per la Riduzione
dell’Impatto Edilizio del Comune
di Bolzano sopra citata nonché
nella letteratura tecnica ingegneristica-geologica-forestale.
Questa è la strada da percorrere,
salvaguardare il suolo, e che ci
viene indicata anche da una Città, Bolzano, all’avanguardia per
la Tutela del territorio.
Alcuni dati possono dare un'idea
e quantificare i preziosi servigi
microambientali resi dai prati
arborati, dai filari e dai boschi:
dallo studio di Andreas Kipar,
presentato anche in un convegno a Varese il 2/12/05, risulta
che, grazie alla traspirazione dei
vegetali, un ettaro di prato polifita permanente (agricolo da
foraggio) emette in atmosfera
3000/4000 mc di acqua/anno
(400 lt/mq!) assorbendo lo stesso
calore emesso da circa 86 condizionatori domestici di media
potenza.
Un prato alberato ed un filare
arboreo traspirano dai 6.400
ai 10.800 mc/anno a seconda
della densità e sviluppo della
vegetazione arborea, assumendo una traspirazione media di
130/140 lt di acqua al giorno
emessi da un singolo albero
adulto dei climi temperati: tale
quantità d’acqua traspirata è
frutto dell’assorbimento di un
calore pari a quello emesso da
160-260 condizionatori domestici di media potenza.
In presenza di numerose aree industriali dimesse ed impermeabilizzate da oltre mezzo secolo,
è razionale ed ovvio agevolare,
al pari di quanto previsto per gli
interventi di edilizia bioclimatica (art. 44 comma 18 l.r. 12/05),
la bonifica di tali siti industriali e
convertirli in superficie residenziale e/o di dotazioni di verde
ad altro grado di permeabilità e
naturalità.
Appare ovvio che la salvaguardia ambientale, e del verde in
particolare, debba attuarsi cul-
turalmente a monte attraverso la protezione pianificata dallo scolturamento di terra fertile ed atta
ad ospitare i sistemi verdi del domani.
Il suolo è un’entità dinamica, è un complesso organico vivente, sintesi di substrato geologico, clima,
attività biologica e tempo. E’ un’entità complessa,
il terreno, come ben sanno gli agricoltori. Il sistema
tassonomico F.A.O. – uNESCO (World Reference
Base for Soil Resources, 1998) ha individuato 30
gruppi pedologici di riferimento (suoli su depositi
alluvionali recenti, suoli idromorfi, di limitata potenza poggianti su roccia dura, sabbiosi, con accumulo illuviale di argilla, torbosi etc. etc.).
Come per il suolo anche per l’humus vi sono
classificazioni a dare l’idea della complessità del
substrato da cui discende la biodiversità dell’area
indagata. Secondo Duchaufour vi sono humus aeae
robi ed anaerobi: mull, moder, mor appartengono
ai primi; anmoor e torba (anaerobiosi permanente) ai secondi.
Il suolo è il prodotto del lavoro di disgregazione
fisico-organica di migliaia di anni ai quali contribuiscono gli acidi organici di alghe, funghi, protozoi muschi, licheni, piante vascolari.
Le diffuse cascine di Varese ancora operanti fino
al secondo dopoguerra, (Cà Rossa, Cà Bianca, Cà
Nova, Cà Vescia, La Brusada, Il Ronco, Mirasole,
La Picca, Ronchetti, Ostini etc); i diffusi toponimi legati alle caratteristiche naturali del territorio
adiacente alle stesse quali Miogno (colle coltivato), Vigna-vignazza, Campaccio (prato incolto),
Palù (palude), Gaggio (boscaglia incolta), Ronco-Roncaccio-Ronchetto-Roncascetto (terreno
terrazzato generalmente coltivato a vite e gelsi),
Cioso (campo cintato, generalmente con siepi),
Roccolo, Valleggio (piccola valle), Motta (terreno rialzato o cumulo di terra), Sciresée (ciliegie),
Colombé-Colombera, Cà di Ratt
Ratt, Stretta di Sciatt
(rospi); Mirasole, Mirabello, Bellavista, suggeriscono quanto il terreno fertile sia stato fondamentale
per la sopravvivenza della popolazione locale e,
in questo periodo di sviluppo economico incerto,
è imperativo conservarne la produttività.
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Il frutticoltore eplitz.
di Villa To
I
ricordi sono lontani nel tempo. Parliamo di ottantant'anni fa. Ma sono ricordi vivi,
vivissimi nella memoria di chi li
ha interpretati da protagonista.
Quinto Brilli, classe 1915,
quinto perché tale di una filiazione numerosa, è stato il frutticoltore di casa Toeplitz, par
pardon di Villa Toeplitz.
«Dal '32 al'38» sottolinea con
precisazione. E così comincia
il suo racconto.
Appassionato di quel lavoro.
Pere, pesche, mele e prugne
«qualità speciale di susine» ha
visto spuntare là dove c’erano
«decine e decine di piante».
«Là» era accanto ma soprattutto
dietro la Villa. Un passo indietro.
Brilli era non solo il frutticoltore
ma soprattutto l’uomo di fiducia di
Donna Edvige, Mrozowska, seconda moglie di Giuseppe Toeplitz. «Quando arrivava il carbone
mandavano me a controllare il
quantitativo alla pesa nella piaz
piazzetta di Sant'Ambrogio». Quando
c'era un problema nel giardino
della Villa, oggi parco comunale,
veniva chiesto consiglio a Quinto.
Alle piante da frutta, lui, Brilli, dava
del tu. Ad esse, Donna Edvige, di
origini polacche, teneva tanto, tantissimo. Così come ai fiori. «Le
piante erano a cordone», forma di
allevamento simile a quella della
12
vite. Anche con «pomacee innestate su Cotogno franco». I frutti
erano tutti siglati. In che senso?
«C’era una signorina che faceva le
etichette naturali».Venivano attaccate con tuorlo dell’uovo quando
ancora erano sulla pianta. Alla
fine, rimaneva la sigla: ETM (acronimo anagrafico di Edvige Toeplitz
Mrozowska). I concimi erano, ovviamente naturali. Di cavallo. Arrivavano direttamente da Milano.
Viaggiando a bordo di furgoni su
quella primordiale autostrada da
Milano che proprio Giuseppe Toeplitz (fondatore e presidente di
banche, figura di spicco dell’alta
finanza internazionale) contribuì a
finanziare. Quante persone lavo-
AGRARIA,
ECOLOGIA
ED
ERBORISTERIA
PRATICA
✿di Pasquale Martinoli
Giornalista
ravano nel giardino e alla Villa?
Tra fioristi, frutticoltori e giardinieri una trentina. Altri venti
avevano mansioni di servizio,
da quella di custode a quella di
autista, fino ai camerieri e ai
cuochi. I ricevimenti, con ospiti
di rango, erano quasi un'abitudine. E sulla tavola, sparsi più
che a composizione, ricorda
Quinto Brilli, i fiori, tanti. La
frutta serviva per quei momenti.
Non veniva venduta, semmai
donata. Grandi signori i coniugi
Toeplitz.
Grande per sensibilità e modi,
lei, Edvige. Era un’artista. Affer
Affermata. Calcava i palcoscenici di
tutta Europa, tanto da meritarsi il
soprannome di "Duse della Polonia". La Villa era una casa di campagna quando fu acquistata nel
1914 da Toeplitz e divenne, in seguito, dopo la trasformazione, la
dimora nobile di villeggiatura. Ma
gli addetti al giardino e al frutteto ci
lavoravano tutto l’anno. Di serre
riscaldate e della limonaia parlano
ancora i ricordi di Quinto, senese
di nascita (Chianciano), varesino
d’adozione. Fu un noto professore, che curava anche le coltivazioni nella Brughiera oggi Malpensa,
a presentarlo ai Toeplitz. Tanti ricordi di quegli anni. Quanti ricor
ricordi. Ci vorrebbe un’altra puntata per
approfondirli. La prossima.
FIERE & EVENTI
IL MONDO DEI FIORI
Ricette
con i fiori
FRITTATA DI PORRI SELVATICI
Rosolate i porri a fuoco dolcissimo, aggiungendo qualche
cucchiaio d'acqua e lasciate raffreddare. Unite 2 uova sbattute
leggermente e trasferite in una
padella preriscaldata. Cuocete
qualche minuto per parte e salate leggermente. Col coppapasta
ricavate due tondi e servite accompagnati da sesamo tostato e
decorate con i fiorellini di porri.
TAGLIATELLINE ALLE ROSE
CON MANDORLE E TIMO
Ingredienti
• 250 g farina
• 2 uova
• 70 g petali di rosa
• 70 g mandorle
• timo
• burro, qb
• sale
Preparazione
Mettere a bagno i petali di rosa
in poca acqua fredda per 5 minuti. Preparate la pasta con uova,
farina e i petali strizzati. Tirate la
sfoglia dello spessore desiderato
e ricavate le tagliatelle. Lasciar riposare sotto un telo ben pulito.
In una padella larga, fate brunire
una bella noce di burro, unite le
mandorle tritate.
Lessate e scolate la pasta, unite
in padella le foglioline di timo,
unite le tagliatelline e spadellate
per condirle bene.
Impiattate, decorando con un rametto di timo e qualche petalo
di rosa.
13
APERTuRA GIARDINI DI VILLA
TARANTO
I giardini di Villa Taranto coprono
un’area di circa 16 ettari sul
promontorio della Castagnola,
ricca di oltre 20mila varietà
e specie botaniche, tra serre,
fontane e aiuole variopinte.
Dove: Pallanza, Lago Maggiore –
Villa Taranto.
Quando: dal 19 marzo 2014
Ulteriori info: www.villataranto.it
Viale Raimondi, 54.
Ulteriori info: www.fondazioneminoprio.it
GIORNATA DI PRIMAVERA DEL FAI
Apertura al pubblico di 670 beni
in 256 località italiane, tra chiese, palazzi, ville, borghi, castelli,
musei, giardini, teatri e molti altri
luoghi.
Dove: tutta Italia.
Quando: 22-23 marzo 2014
Ulteriori info: www.giornatafai.it
GIARDINI NEL TEMPO
Evento organizzato da un folto
gruppo di florovivaisti.
Dove: Parco Sandro Pertini, Cesano Boscone (MI).
Quando: 5-6 aprile 2014
Ulteriori info: www.giardinineltempo.it
RIAPRONO I GIARDINI DEL
LAGO MAGGIORE
Strepitose fioriture per la “Festa di
Primavera” con centinaia di tulipani, oltre cento varietà di viole,
azalee, rodondendri, camelie,
glicini e lillà.
Dove: Isole Borromeo (Isola Madre, Isola Bella, Rocca di Angera)
– Verbania, Stresa.
Quando: dal 22 marzo al 19 ottobre 2014
Ulteriori info: www.isoleborromee.it
RASSEGNA INTERNAZIONALE
DELLA CAMELIA
In mostra 900 varietà di camelie
da collezione e più di 300 varietà di camelie recise. A disposizione dei visitatori il Parco delle
Camelie, che si estende su una
superficie di oltre 10mila metri
quadrati.
Dove: Locarno.
Quando: 2-6 aprile 2014
Ulteriori info: www.ascona-locarno.com
APERTuRA DEL PARCO BOTANICO DI MINOPRIO
Il parco della Fondazione Minoprio apre il suo parco alle visite
tutte le domeniche e i festivi:
piacevoli passeggiate nel verde,
serra tropicale, giardino mediterraneo, orto primaverile, collezioni primaverili arboree e arbustive
del parco, uno dei più ricchi patrimoni botanici lombardi.
Dove: Vertemate con Minoprio
(CO), Fondazione Minoprio –
AZALEE E RODODENDRI IN
FIORE A VILLA CARLOTTA
Nel parco della villa fioriscono
nei viali i monumentali esemplari
di azalee e rododendri.
Dove: Tremezzo (CO), Villa Carlotta.
Quando: mese di aprile
Ulteriori info: www.villacarlotta.it
FIORI SuL NAVIGLIO
Piante, fiori e attrezzi da giardino
sulle storiche sponde del Naviglio
Grande, più di 200 espositori.
Dove: Milano, centro città.
Quando: 6 aprile 2014
Ulteriori info: www.vivereinavigli.it
FLORART
Mostra-mercato del verde e
dell'artigianato di qualità.
Dove: Padova – Giardini dell'Arena.
Quando: 3-4 maggio 2014
Info: www.flor-art.eu
ORTICOLA
Mostra-mercato di piante insolite.
Dove: Milano – Giardini Pubblici
“Indro Montanelli”, Via Palestro.
Quando: 9-10-11 maggio 2014
Ulteriori info: www.orticola.org
FRANCIACORTA IN FIORE
Rassegna di rose ed erbacee perenni, storia, fragranze e sapori di
Franciacorta.
Dove: Cazzago San Martino (BS)
– Palazzo Guarneri e Palazzo
Bettoni-Cazzago.
Quando: 16-17-18 maggio 2014
Ulteriori info: www.franciacortainfiore.it
GIARDINARIA
“Meraviglie del verde in Fran
Franciacorta”, seconda edizione della mostra di fiori e piante nella
splendida cornice storica del castello del 1600.
Dove: Brescia – Castello Quistini.
Quando: 24-25 maggio 2014
Ulteriori info: www.giardinaria.it
ARBORICOLTuRA
✿di Dr. Luciano Riva
[email protected]
L
ORTOFLOROVIVAISMO,
AGRARIA,
ECOLOGIA
ED
ERBORISTERIA
PRATICA
Varsetrusttuera:le
dimento
un caso di ce
.
piante di cedro
e schianto di
e piante di Ceecologiche.
dro sono molNel caso esaminato,
to diffuse nelle
in un’area verde del
aree a verde pubblico
Comune di Varese
e privato delle città
adiacente a via Monprealpine lombartello, furono messi a
de. Il loro successo
dimora, com’era in
iniziò parecchi anni
uso nel periodo fra le
orsono durante il pedue guerre, una deriodo liberty quando
cina di esemplari di
i giardinieri di allora
cedro dell’Himalaya
reputarono che cocon un sesto d’imnifere di prima granpianto ad alta densità.
dezza si insediassero
Nel 2013 il gruppo di
bene nei parchi di
piante constava di 8
grandi dimensioni
cedri, uno di questi il
che attorniavano le
giorno 11 novembre
ville costruite in quel
2013 è caduto al suoperiodo storico.
lo con ribaltamento
Delle specie esistenti
della zolla.
di cedro, due furono
Una prima indagine
largamente impievisiva, condotta nel
gate nei giardini: il
mese di novembre
Cedro Con radiCi
malate ma Con
cedro dell’himalaya
2013, è stata necesCaduta del Cedro Con
assenza di sintomi
rovesCiamento della zolla
sulla parte aerea
(Cedrus deodara) e la
saria per determinare
varietà Glauca del cedro delle muni ad altre piante ma al momen
momen- le cause dell’evento poiché la
montagne dell’Atlante (Cedrus to della scelta prevalsero ragioni di parte aerea non mostrava alcun
atlantica “Glauca”).
carattere estetico.
sintomo, la chioma era in buone
Gli elementi che determinarono il Dopo oltre un secolo di presen- condizioni e non c’erano segni
successo di queste piante furono la za e di impiego dei Cedri come di sofferenza. Le indagini preliveloce crescita soprattutto durante piante ornamentali nei parchi e minari evidenziarono che le rail periodo giovanile, il portamento nei giardini delle Prealpi lombar
lombar- dici principali dal tronco fino ad
pendulo degli apici dei rami nel de è ora possibile conoscerne il una distanza di 1,5 metri erano
cedro dell’Himalaya, la colora- comportamento nel nostro am- sane mentre tutte le radici distali
zione degli aghi, l’aspetto molto biente in termini di suscettibilità erano affette da carie del legno
compatto della vegetazione negli alle malattie, esigenze di manu- con completa degradazione dei
individui giovani in vivaio; alcune tenzione, pericolosità insieme ad tessuti. La presenza di feltro micedi queste caratteristiche sono co- altre caratteristiche ambientali ed liale nelle radici alterate e disfatte
15
lasciarono presupporre che la causa dello schianto era da imputarsi
ad un agente eziologico di tipo
fungino. La compromissione strutturale e funzionale dell’apparato
radicale può avere ripercussioni
generali su assorbimento, sostegno e immagazzinamento delle
sostanze di riserva e sullo stato
vegetativo della pianta.
La casistica osservata stando alle
prime indagini appare preoccupante in quanto non compaiono
sintomi né sulla parte aerea né sulle
arboreo che in caso di improvvise
sollecitazioni dinamiche da parte
del vento, o statiche dovute al proprio peso, può essere improvvisamente soggetto a ribaltamento.
Tra i possibili agenti di carie del
legno e di marciumi delle radici
su cedro, che possono causa-
Fitopatologico della Regione Lombardia. Un sopralluogo congiunto
è stato effettuato dopo lo schianto
dell’albero dove si è proceduti al
campionamento di tessuti da sottoporre a studio.
Le evidenze riscontrate nel caso in
esame, hanno portato a sospettare
Completa degradazione
dei tessuti legnosi radiCali
a seguito della malattia
zona radiCale di transizione
fra parte sana e parte malata
radici principali fino a 1,5 metri di
distanza dal tronco, ma la stabilità
delle piante colpite può venir seriamente compromessa.
Il fenomeno patologico potrebbe
essere caratterizzato da un periodo
di latenza dove le piante colpite
rimangono in buone condizioni,
con vegetazione apparentemente
normale, tuttavia gli apparati radicali perdono gradualmente la loro
capacità di ancorare l’esemplare
16
re le alterazioni sopra descritte,
ricordiamo: Armillaria mellea,
Phaeolus schweinitzii, Heterobasidion annosum e Coniophora
spp. Questi organismi possono
essere identificati attraverso le
loro caratteristiche morfologiche
qualora si rinvengano i carpofori,
unitamente all’osservazione delle
caratteristiche del processo di disfacimento (carie bianca, bruna,
cubica ecc..). In assenza di strutture fungine, giocano un ruolo importante nella diagnosi le moderne
tecniche micologiche che prevedono l’isolamento del patogeno
su substrati agarizzati selettivi e
la successiva estrazione e caratterizzazione molecolare del DNA.
L’attività diagnostica è in corso di
svolgimento presso il Laboratorio
come possibile agente causale Heterobasidion annosum: questo micete colpisce conifere, soprattutto
abete rosso, larice, pino strobo
per le quali esistono diversi studi
sul comportamento soprattutto in
ambiente forestale mentre, in ambito urbano su cedro, non si hanno
informazioni specifiche. Un ulteriore elemento di preoccupazione
nel caso analizzato è dato dalle
successive indagini compiute sugli
apparati radicali delle piante attigue a quella schiantata, dove sono
stati rilevati necrosi e processi
di disfacimento. Il fenomeno
del ribaltamento dell’esemplare
arboreo potrà essere oggetto di
ulteriori approfondimenti relativi
ad alcune caratteristiche del suolo che possono averlo favorito: tra
Cedri oggetto delle indagini
necessarie per stimare il rischio
di caduta e per provvedere alla
messa in sicurezza delle piante.
Un ringraziamento alla Dr.ssa Francesca Gaffuri e al Dr. Andrea Tantardini del Laboratorio Fitopatologico della Regione Lombardia che
ha sede in Viale Raimondi 54 a Vertemate con Minoprio (CO), presso
il quale sono in atto analisi per la corretta determinazione dei funghi
fitopatogeni associati al caso esaminato.
Glossario
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di filamenti ch
e
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e il grado di ris
per determinar
17
fonte: www.affaritaliani.it/green
NOTIZIE VERDI
questi potrebbero avere rilevanza
lo studio della tessitura, quello della composizione granulometrica
e delle caratteristiche idrologiche
del suolo, che possono influenzare
non solo lo sviluppo e la vitalità
delle radici ma anche l’ancoraggio
delle piante.
La sola analisi visiva non è quindi sufficiente per stabilire l’effettiva presenza di una patologia
importante come quella appena
descritta.
Ad oggi sono ancora in corso approfondimenti micologici volti a
stabilire l’effettivo coinvolgimento e ruolo di H. annosum come
causa di indebolimento delle radici. Al fine di prevenire ed evitare
ulteriori danni risulta importante
che vengano effettuate prove di
stabilità visiva e strumentale con
specifica e opportuna metodica,
QuANTO è ECOLOGICA LA
TuA AuTO?
Adesso puoi scoprirlo con
un'app. Si chiama RoadApp e
valuta la sostenibilità di un’automobile tenendo in considerazione le emissioni di CO2 e
altri parametri. Un modo per
dare un "rating" ecologico alla
propria mobilità.
-------------------------------------IL CLIMA MINACCIA LE OLIMPIADI: NEL 2050 ADDIO AI
GIOChI INVERNALI.
I cambiamenti climatici minacciano i giochi olimpici sulla
neve. Secondo le previsioni di
uno studio condotto dall'università di Waterloo (Canada)
insieme al Management Center Innsbruck (Austria), in 11
dei 19 luoghi che ospitano le
gare, di neve non ce ne sarà
più. Tra le località salve c'è
Cortina D'Ampezzo. Insieme
a lei, Albertville in Francia,
Calgary in Canada, St. Moritz
in Svizzera, Salt Lake City negli Usa e Sapporo in Giappone. "L'eredità culturale della
celebrazione mondiale degli
sport invernali è sempre più
a rischio", rileva l'autore dello
studio, Daniel Scott. "Sempre
meno località tradizionali per
gli sport invernali - conclude saranno in grado di ospitare le
Olimpiadi invernali a causa di
un mondo più caldo".
-------------------------------------AuSTRALIA: è ALLARME PER
LA BARRIERA CORALLINA
MINACCIATA DAL PORTO.
La costruzione del nuovo porto carbonifero ha infatti ricevuto il via libera nonostante i
rischi ambientali. A dare l'ok
sono state le autorità che presiedono al parco marino permettendo così l’espansione
del sito industriale di Abbott
Point, progetto che prevede lo
sversamento di oltre tre milioni di metri cubici di materiale
proprio nella baia, non lontano dai tesori naturalistici del
più importante reef del mondo. Non è servita a scongiurare il via libera ai lavori neppure una lettera firmata da 240
autorevoli scienziati marini.
-------------------------------------I NARCOS STANNO DISTRuGGENDO LE FORESTE
IN CENTROAMERICA.
Sezioni intere di foreste vengono regolarmente abbattute
anche per far posto a piste di
atterraggio per aerei utilizzati
dai narcotrafficanti. L'afflusso
di denaro e armi, inoltre, aggrava i problemi già esistenti
con la gestione delle foreste
nelle aree remote. I trafficanti
spesso riciclano il denaro attraverso l'acquisto e lo sfruttamento dei terreni, attività che
portano ad ulteriore deforestazione.
ORTICOLTuRA
Varese
✿di Dr. Fabrizio Ballerio
terra di orti
V
arese, nell'immaginario
collettivo, è sempre stata
considerata una tipica città industriale: basti pensare alle
decine di fabbriche che pullulavano sul suo territorio. In pochi
sanno che, almeno fino quasi alla
fine del secolo scorso, vantava
anche una gloriosa tradizione orticola. Sulle colline che
degradano verso il lago nella
parte sud della città venivano
coltivati ogni genere di ortaggi
e frutti, sfruttando la fertilità dei
terreni, il clima mite, l'esposizione eccezionale e l'alta professionalità dei "paisàn", già da
fine inverno si raccoglievano
primizie che venivano vendute
direttamente al mercato coper
coperto di Piazza Repubblica. Quelli che adesso parlano tanto
di km zero sono indietro di
cinquant'anni: a quei tempi
i varesini mangiavano quasi
esclusivamente prodotti or
ortofrutticoli coltivati sul territorio.
Nei giorni di mercato, al mattino
presto, dalle castellanze di Casbeno e Bobbiate partiva una vera e
propria processione di carri e
carretti, trainati da cavalli e, soprattutto da asini (i trattori erano
ancora una rarità) carichi di frutta
e verdura (foto 1). Una volta depositato il carico nelle piazzole del
mercato i quadrupedi venivano
poi legati lungo il muro del collegio Sant'Ambrogio. Alle ore 7 ar
arrivavano i fruttivendoli (allora non
18
esistevano i supermercati e ogni
rione, ogni via di Varese aveva il
suo fruttivendolo) ed iniziava la
vendita all'ingrosso. Alle ore 8 la
merce rimanente veniva venduta
direttamente al consumatore fina-
FOTO 2
le. Per quattro mattine
alla settimana i Varesini avevano
a disposizione ortaggi di stagione di primissima qualità, a prezzi
vantaggiosi e davvero a km zero.
Pergiunta i quadrupedi erano ad
emissioni zero di CO2.
Tra gli ortaggi coltivati sulle colline di Casbeno e Bobbiate quello
più famoso anche oltre i confini
varesini era senza dubbio il mitico "lattughino" che da febbraio
ad aprile inondava i mercati or
or-
tofrutticoli di mezza Lombardia.
Era coltivato sotto le pagliate (foto
2), un autentico esempio di inge2)
gneria orticola. Allora le materie
plastiche erano agli albori e per
le protezioni venivano usate le
cannette del lago
di Varese. Tutto
aveva inizio ver
verso la fine di agosto, quando ci si
recava nei canneti intorno al
lago a tagliare
le canne che,
FOTO 1
legate a fasci,
venivano por
portate in azienda ed essiccate al
sole. All'incirca dopo i morti,
si iniziava a lavorare il terreno,
che era rigorosamente vangato a strisce di circa 1 metro con
inclinazione di circa 30° ver
verso sud. L'inclinazione è fondamentale per favorire la precocità
della coltura: d'inverno infatti
il sole è basso e se il terreno è
inclinato i suoi raggi incidono
perpendicolarmente il suolo, rendendo massima l'energia radiante. Durante la vangatura veniva
incorporata un'abbondante dose
di letame maturo e successivamente si procedeva all'affinatura
del letto di semina ed alla semina
del lattughino con varietà come la
"Valdostana" o per le semine più
tardive la "Regina di maggio", tipi
di lattughe particolarmente resi-
stenti al freddo. Successivamente si procedeva alla
costruzione della pagliata usando i pali più robusti
nella parte posteriore e che venivano inclinati di
45° verso sud, quasi perpendicolari alla striscia di
terreno inclinato, e pali dritti nella parte anteriore
(foto 3). I primi venivano poi legati in cima con salici
ai secondi, venivano stesi 3 fili di ferro sui pali posteriori, equidistanti tra loro, sui quali venivano disposte
le cannette in uno strato di alcuni centimetri che
permettevano di proteggere il lattughino dall'acqua
e dalle intemperie.Si posizionavano le cannette più
grosse nella parte
basale e quelle
più fini con la
"lisca" nella parte
superiore. Le pagliate erano molto
robuste in quanto
dovevano sosteFOTO 3 nere il peso della
neve invernale. A
seconda dell'andamento stagionale e dell'esposizione, già a metà
febbraio si poteva
iniziare la raccolta
e la vendita della
FOTO 4 primizia (foto 4).
Il lattughino era
un'autentica prelibatezza, apprezzata non solo nel
circondario varesino. In stagione arrivavano a caricare nelle aziende di Casbeno e Bobbiate grossisti
da Como, Gallarate, Busto Arsizio e persino ditte
dall'ortomercato di Milano. Nel periodo pasquale
era un autentico assalto per accaparrarsi le partite
migliori. Purtroppo verso la fine degli anni '80 con
il cambiamento generazionale, l'avvento dei super
supermercati e la demolizione del mercato coperto di
Piazza Repubblica per far posto al teatro , la maggior
parte delle aziende orticole ha cessato l'attività ed è
finita l'era del lattughino. Sono rimasti pochi eroici
orticoltori che con grande difficoltà cercano di tener
vivi i fasti di quelli che hanno inventato il km zero.
19
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in fruttiferi
Innestiamo e coltiviamo
oltre 200 varietà di piante
da frutto su portinnesti
certificati, tra cui:
•Goji, “il frutto della salute”
•asimina triloba, “la banana
di montagna”
•Ciliegi “senza scala”
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AMBIENTE
ORTOFLOROVIVAISMO,
✿di Ada Piccaluga
Consulente bioedile Anab Studiocian
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I
l colore rosa, sia chiaro che
scuro, non fa parte dello
spettro dei colori dell'arcobaleno.
Deriva dal rosso, con aggiunta
del bianco.
Può essere chiaro (color pastello) oppure più intenso (fucsia).
Attualmente viene associato a
tutto ciò che è femminile, ma
non è sempre stato così.
Durante i primi anni del '900 le
riviste più alla moda, specializzate in vestiti per bambini associavano il rosa ai maschietti e il blu
alle femmine in quanto il rosa deriva dal rosso considerato un colore virile, mentre il blu deriva dal
colore del manto della Madonna
e quindi era considerato un colore più delicato e maggiormente
adatto alle bambine.
In seguito, sino alla seconda guerra mondiale, i colori rosa e blu
furono usati indistintamente sia
al maschile che al femminile.
Ad un certo punto, durante gli
anni '50 le cose incominciarono
a cambiare e iniziò una precisa
assegnazioni dei due colori in
base al genere dei nascituri (vedi
fiocco rosa o azzurro sulla porta
o sulla culla).
In seguito, durante gli anni
'60/'70 durante il periodo del
femminismo il colore rosa venne
rifiutato e criticato dalle donne
le quali iniziarono ad adottare
stili privi di dettagli che fossero
20
AGRARIA,
ECOLOGIA
ED
ERBORISTERIA
PRATICA
Rosa
riconducibili al sesso.
Attualmente sono le strategie di
marketing che fanno del colore
rosa una gradazione che viene
associata a particolari stati d'animo e situazioni della vita di tutti noi. Per quanto riguarda la
cromoterapia il rosa condiziona
al meglio il nostro umore: in car-
colore rosso che è considerato
stimolante all'aggressività.
Questo perchè in linea generale
le tonalità chiare di un colore
cere, per esempio, è stato dimostrato che dipingere le pareti di
rosa riduce l'incidenza dei comportamenti aggressivi e violenti
dei detenuti; a differenza del
sono legate alle sue qualità migliori, quindi le tinte pastello
rappresentano il colore nella sua
espressione più alta.
Se il vostro lavoro vi porta a
Per saperne di più visitate il sito: www.adapiccaluga.it
Specialità di gastronomia
Produzione propria
frequenti contatti interpersonali, o svolgete
mansioni di servizio o consulenza, l'abbigliamento rosa metterà a proprio agio le persone
con le quali interagirete.
Nell'arredamento il colore rosa è comunque
considerato riposante e rilassante e quindi indicato per le camere da letto con tonalità morbide
e accoglienti.
Il numero associato al colore rosa o fucsia è l'8.
Quanto il colore è considerato delicato, quanto
il numero corrispondente è considerato significativo della forza e della determinazione.
Le persone dominate dalla vibrazione dell'8 sono
grandi imprenditori, professionisti, manager,
insomma i cosiddetti individui di potere.
Quindi l'8 rappresenta il principio del controllo,
della gestione, del potere sia materiale che spirituale e rappresenta anche la capacità di ottenere risultati.
L'8 una volta che si è realizzato economicamente, si spinge oltre e cerca di raggiungere un'alta
qualificazione anche dal punto di vista spirituale; il suo dominio deve essere totale sia sulla
materia che sullo spirito!
Le doti dell'8 sono: decisione, coraggio, concentrazione, capacità di delegare.
Le sfide dell'8 sono: belligeranza, manipolazione, rabbia, giudizio sugli altri.
Le paure dell'8 sono: perdita del prestigio, perdita del controllo della situazione, essere in balia di altri o di circostanze ad esso estranee.
Il suo scopo personale è quello di esercitare il
controllo sull'ambiente, ottenere un potere e uno
status sociale molto elevato.
Il numero 8 ombra, diventa prepotente e arrogante, si fida solo di se stesso e soprattutto è
barricato nei confronti degli affetti, farà molta
fatica ad aprirsi verso gli altri, considerandoli
degli aggressori.
Per conquistare la sua fiducia è necessario farlo
sentire molto importante, “eleggerlo presidente”, lasciare a lui le decisioni da prendere, farlo
sentire un vincente!
21
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Vita associativa
A
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E
ASS E PRANZO SOCIALE
C
aro Socio, la nostra associazione indice l’Assemblea Ordinaria per Domenica 13 aprile 2014 presso il
Ristorante "La Pergola" di Fagnano Olona (VA) Via Mercadante
14, tel. 0331.612213 con il seguente programma:
• in prima convocazione: alle
ore 6,00 - in seconda convocazione: alle ore 11,00
• Inizio dei lavori con il seguente
ordine del giorno:
• Lettura ed approvazione verbale assemblea del 21/04/2013.
• Relazione del Presidente sull’attività sociale del 2013.
• Relazione ed approvazione del
Bilancio Consuntivo del 2013.
• Conferma del nuovo consiglio
direttivo.
• Varie ed eventuali.
Ci auguriamo una nutrita par
partecipazione assembleare con
interventi degli associati per
suggerimenti e consigli. I lavori
assembleari termineranno verso
le ore 12,30 e sarà quindi offer
offer-
ASSOCIAZIONE
ORTICOLA
VARESINA
Iniziative
Associazione
Orticola
Varesina
anno 2014
Ecco le date più importanti da annotare sulla vostra
agenda che riguardano
corsi, gite ed eventi della
nostra Associazione:
• Dal 05/03/2014 al
19/03/2014: corso di frutticoltura a Dairago, tenuto
dal Dr Ballerio Fabrizio.
to agli intervenuti un aperitivo
d'onore. Alle ore 13,00 avrà inizio il pranzo sociale, con l'inter
l'intervento di autorità e collaboratori
della nostra Associazione.
Prenotazioni:
• Studio Gervasini - Varese
Tel. 0332.242385
Fax 0332.286828
• Floricoltura Bianchi Franco
Fagnano Olona (Va)
Tel. e fax 0331.617316
• Manzini Rodolfo
Olgiate Olona (Va)
Tel. 0331.641089
Il Presidente
Enrico Gervasini
MENu DEL PRANZO
• Antipasti:
prosciutto crudo di Parma,
salame e coppa nostrani, insalata russa, crostata
all'ortolana, involtini di
speck e scamorza
• Bis di primi piatti:
risotto taleggio e speck,
garganelli alla boscaiola
DELLA
AGENDA 2014
BOLLETTINO
• Secondo piatto:
fettina alla valdostana con
verdure miste; in alternati
alternativa: spigola mare e monti
al cartoccio con insalata e
patate al forno
• Dessert: torta
• Vini bianchi e rossi, spumante, acqua minerale
• Caffè e digestivi
Costo di partecipazione: euro 35,00 a persona
• Dal 10/03/2014 al
20/03/2014: corso di frutticoltura con il Comune di
Varese, presso la palazzina di via Copelli 5.
• 30/03/2014: il Consigliere Bianchi Sergio terrà
un corso di uso della motosega e arboricoltura a
dipendenti e collaboratori
del Parco Pineta di Appiano Gentile.
• Dal 08/04/2014 al
20/04/2014: con il Comune di Varese corso di
orticoltura presso la sede
di via Copelli 5.
• 13/04/2014: pranzo sociale presso il Ristorante
"La Pergola" di Fagnano
Olona, riunione preliminare alle ore 11.00.
• Dal 25/04/2014 al
27/04/2014: escursione
a Grosseto (Volterra, oasi
naturalistica di Orbetello,
vivai Mates, oliveti e museo agricolo).
• Dal 05/09/2014 al
20/09/2014: corso sui
tappeti erbosi presso la
palazzina di via Copelli
5 sede dell’attività Verde
pubblico.
• 21/09/2014: Pentathlon
e Ortogara.
22
Vita associativa
CORSI
L’
Associazione Orticola
Varesina
assieme al Comune di Varese, Assessorato
alla Sostenibilità e Tutela
Ambientale, Verde Pubblico, Parchi, organizza tre interessanti corsi:
FRuTTICOLTuRA, ORTICOLTuRA e TAPPETI
ERBOSI.
• Prenotazioni dei corsi ai seguenti recapiti:
- Ballerio Fabrizio 348.2268562
- Riva Luciano 338.2906335
- Valli Gloria 339.3542486
CORSO DI FRuTTICOLTuRA
La sede delle lezioni sarà la palazzina di via Copelli 5, al piano terra, sede dell’Assessorato.
• Programma
10/03/2014 - ore 20.30-22.30: Impianto del
frutteto, concimazioni e cure colturali
13/03/2014 - ore 20.30-22.30: Conoscenza
della pianta e sua fisiologia
17/03/2014 - ore 20.30-22.30: Potatura di
allevamento e produzione delle principali
specie frutticole
20/03/2014 - ore 20.30-22.30: Principali malattie delle piante da frutto ed i più moderni
sistemi di prevenzione e lotta
•Seguiranno due lezioni in campo con potatura delle piante, in data da concordare.
Verranno distribuite le dispense del corso.
Costo del corso € 45,00. Il corso non avrà
luogo se il numero di iscritti sarà inferiore a
10 persone.
• Prenotazioni entro il 05/03/2014.
continua a pag. 25
23
PANIFICIO
Il buon sapore
del vero pane
Orario di
apertura
lunedì
a sabato
5.00
dalle ore
.30
alle ore 12
Varese - Masnago
Via Amendola, 3
Tel. 0332.227082
Vita associativa
BOLLETTINO
DELLA
ASSOCIAZIONE
ORTICOLA
VARESINA
Gita nelle colline toscane.
L
a nostra associazione organizza per soci e simpatizzanti una gita di tre giorni
in Toscana, dal 25 al 27 aprile
2014, per salutare il nostro socio
storico Fiorenzo Caselli, trasferitosi da qualche anno a Seggiano
(Gr). La gita si svolgerà, in linea
di massima, con il seguente programma:
• Venerdì 25 aprile:
Partenza in mattinata in pullman.
Dopo la sosta per il pranzo visiteremo, nel pomeriggio, Volterra
o in alternativa un'altra località
storica con guida locale. In serata alloggeremo ad Arcidosso (Gr)
al Park Hotel Colle degli Angeli
di Arcidosso (Hotel 4 stelle) con
cena e pernottamento.
• Sabato 26 aprile:
Dopo la prima colazione in hotel
partenza per Orbetello in visita
alla famosa laguna/oasi di Orbetello. E' un parco naturalistico di
importanza nazionale, che, grazie alla sua posizione lungo le
rotte migratorie, vede la concentrazione di migliaia di specie di
24
uccelli tra cui i fenicotteri rosa.
Dopo la visita all'oasi, pranzo
presso il Consorzio dei Pescatori di Orbetello. Al pomeriggio
visita alla tipica azienda Vivai
Mates. In alternativa pomeriggio libero per la visita della
cittadina di Orbetello e del suo
splendido lungomare. In serata
rientro in albergo con cena e
pernottamento.
• Domenica 27 aprile:
Prima colazione in hotel. In mattinata accompagnati dal nostro
Fiorenzo Caselli, visiteremo sul
monte Amiata i suoi uliveti e
castagneti ed il museo dell'olio.
Pranzo in ristorante tipico. Nel
pomeriggio partenza per il rientro a Varese con arrivo previsto
in serata.
Il costo di partecipazione è calcolato indicativamente in Euro
250,00 per sistemazione in camera doppia, comprensivo di tutto
quanto indicato nel programma.
Supplemento di Euro 40,00 per
sistemazione in camera singola.
Prenotazioni:
• Studio Gervasini - Varese
Tel. 0332.242385
• Floricoltura Bianchi Franco
Fagnano Olona (Va)
Tel. e fax 0331.617316
Le prenotazioni dovranno essere
accompagnate da un versamento in acconto di Euro 50,00 a
persona. All'atto del versamento
d'acconto, verrà assegnato il posto pullman che di conseguenza
sarà progressivo in funzione delle prenotazioni ricevute.
Vita associativa
Il macellaio
continua Da pag. 23
CORSO DI ORTICOLTuRA
La sede delle lezioni sarà la palazzina di via
Copelli 5, al piano terra, sede dell’Assessorato, le esercitazioni avranno luogo nella serra
di via Copelli 5.
•Programma
08/04/2014 - ore 20.30-22.30: Le principali
piante da orto, semine ed impianti
12/04/2014 - ore 14.30-16.30: Semine in
serra, esercitazione
15/04/2014 - ore 20.30-22.30: Costruzione
di un orto
19/04/2014 - ore 20.30-22.30: Impianto e
cure dopo la semina, esercitazione
20/04/2014 - ore 20.30-22.30: Cure colturali, concimazioni, malattie
• Costo del corso € 40,00. Il corso non avrà
luogo se il numero di iscritti sarà inferiore a
10 persone.
•Prenotazioni entro il 05/04/2014.
CORSO TAPPETI ERBOSI
La sede delle lezioni sarà la palazzina di via
Copelli 5, al piano terra, sede dell’Assessorato.
• Programma
05/09/2014 - ore 20.30-22.30: Semina del
prato e lavori preparatori
12/09/2014 - ore 20.30-22.30: Posa delle
zolle e lavori preparatori
19/09/2014 - ore 20.30-22.30: Cure manutentive
20/09/2014 - ore 14.30-16.30: Visita ad un
vivaio di zolle
•Costo del corso € 35,00. Il corso non avrà
luogo se il numero di iscritti sarà inferiore a
10 persone.
•Prenotazioni entro il 01/09/2014.
25
N
el cuore dello splendido borgo antico di
S. Ambrogio troviamo un vero artista del
macello: Tonino. Uomo brillante e dalla
simpatia innata, Tonino è senza ombra di dubbio
tra i più stimati macellai della città ed è
talmente cordiale che
è davvero impossibile
non restare conquistati dal suo savoir-faire e
dalla sua accoglienza!
Il bancone, ricco di specialità assortite, invoglia
all’acquisto. Ogni taglio
di carne tra le lame di
Tonino si trasforma in
un capolavoro che stimola le papille gustative e tra una battuta
e l’altra, il nostro macellaio riesce sempre a consigliare nel migliore
dei modi la sua clientela, suggerendo ricette di
grande semplicità e dal successo assicurato.
E
ntrando nella sua bottega si vede l’occhio at
tento di chi sa scegliere solo prodotti di prima
qualità. Lungo le pareti gli scaffali propon
gono salse, spezie, sali, olii e vini di artigiani locali
garantiti; la pasta viene prodotta in piccoli pastifici
dove la lavorazione è ancora tra
tradizionale, mentre al
bancone si trovano
specialità di carne
per tutti i gusti: tagli
classici, pregiati, le
immancabili fantasiose ricette pronte
per essere cucinate
e per stupire i palati.
M
a quel che più conta è che non basta en
entrare e dire “Tonino dammi una bistec
ca”; è fondamentale sapere che qui anche
il più inesperto dei clienti può scoprire le differenze
di qualità e provenienza dei tagli di carne che ac
acquista, oppure semplicemente fidarsi di un macel
macellaio con la M maiuscola.
Piazza Milite Ignoto, 1
tel. 0332 229395
Sant’Ambrogio • Varese
Iscrizione all'Associazione Orticola Varesina.
Ecco i vantaggi esclusivi riservati ai nuovi associati.
1
2
Il piacere di possedere la
Card Associazione Orticola e
quindi di appartenere ad una
delle più antiche (nasce nel 1901)
ed illustri associazioni varesine.
Riceverai tramite posta la
RIVISTA ORTICOLA dove
troverai preziosi consigli sulla
conduzione del tuo giardino, del
frutteto, dell'orto, sulla cura dei
tuoi fiori e piante ornamentali.
7
8
Potrai accedere a prezzo
scontato a mostre, fiere,
meetings ed altre manifestazioni convenzionate con l'Associazione.
Potrai ottenere, dietro esibizione della tessera, interessanti sconti su prodotti,
attrezzature e servizi presso gli
esercizi convenzionati con l'Associazione.
3
4
5
6
Potrai partecipare a tutte le
attività organizzate dall'asdall'as
sociazione: convivi, visite a
coltivazioni, a frutteti, a parchi
ecc.
Potrai portare il tuo contributo con consigli e
suggerimenti per migliorare le nostre attività socio-culturali, partecipare direttamente alle
nostre iniziative e vedere realizzate le tue proposte.
Iscrivendoti all'Associazione Orticola usufruirai dei
vantaggi come riportato nei dieci punti descritti.
La quota associativa per l'anno 2014 è di Euro 20,00.
Potrai partecipare a viaggi
culturali e di piacere che
l'Associazione organizza a
prezzi speciali per i propri soci.
Modalità di iscrizione e di pagamento:
Tramite bonifico bancario intestato ad Associazione
Orticola Varesina, causale: abbonamento Rivista
Orticola 2014.
• Banca Popolare di Bergamo SPA
Ag. Varese Sant'Ambrogio Olona
IBAN: IT 04 L 05428 10816 000000005057
Potrai beneficiare della consulenza gratuita degli esperti
botanici dell'Associazione.
Potrai partecipare con particolari facilitazioni a corsi
di floricoltura, frutticoltura,
giardinaggio, erboristeria ecc. che
l’Associazione organizza in vari
Comuni della provincia.
9
10
Potrai condividere interessi
e creare nuove amicizie con
altri appassionati del verde e
della natura.
Potrai anche iscriverti direttamente presso:
FAV snc:
Somma Lombardo (VA) - Via Ronchi, 16 - Tel. 0331 255 390
Besozzo (VA) - Via Trieste, 54 - Tel. 0332 970 731
•
Per ulteriori informazioni:
Inviare una e-mail a
[email protected]
Telefonare
allo 0332.435327
dal lunedì al venerdì
dalle ore 9.00 alle 12.30
e dalle 14.00 alle 18.00
uota
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Garanzia e diritti dell’interessato in ottemperanza del Decreto Legislativo 196/2003 sulla Privacy. L'Associazione Orticola garantisce la massima
riservatezza nel trattamento dei dati forniti, che saranno utilizzati solo per comunicazioni sui servizi offerti o per le elaborazioni amministrative.