Disfecemi Maremma p. II

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íbrorrbLno.S
PÌ.i!-i"JT]SSA
"i)is-teeemi
I'i3i^gtry;r3[, Sono 1e paroie che
:)ante pose sulle labl:ra. dell,a pia
pe:: indi_care
1a ;,o-rte violenta
c-raessa incont*atà
ira ria'eruna
iiia cire 1a leggcnda, leg.ata agli effetti
rnicidiari
je:,f a riia.l-aria,, volle
intenc.lere come morte per feb_
Qneste pagine, clie :-ron ha:rno -La prctesa
di :'isolve re i1 probt ei:ra stor-ico clel1a pial voglio
no Cirirostlîarc ver.osi,,nile il suo legame
a lîello"deT
1a Fietra
rlei ì]amoccjrieschi,
,*"o*do
i colmerauj'
to:ri {1i )ante,
precedeo ) trna clescrizione,
cosparsa di qiì.a1
cirecitazronec1assicaepoetica,r]e1ràstatoof
abba:rr]-ono d.el_la i,ta:'enu;rae cjelle sue p:-etese cause,
seguen"t-io1e tr"acce del naturarista
Giovanni Ta-rgioi"rr- -lozlett-i , citc visitù
e riescrisse ne1la pri:ira ltre_
tà riei Settecgrttr il i:iassir,ro delia <iesola::ione rii
(lrestc paese"
Tirtto è stato scl'itto
con interrto
:ii.,rul_
rra.ii.'o.
(I OUI5IAPAI,TACÍONT,
A((ENI{A
ALLAPARÎE
PAIilADIO.OESTA
OPI,MUSCI1A
A CI,IRA
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(0H0NE
Dt"L
E,DELTÀ
UBNAIALABAilARELLA.
bALt$OUO:OSte,rU'
IL CASTELTODELLA PIETRA
Un manoscritto dí poco più di due seco' r Dil i fa co sÌ ci d .escr íve il castello d.i Pietr a:
sta n te ci rca 7 miglia da i"íassa, il castello di Piedi un ottavo di rniglio, è situatra ha un circuito
e circondato da d'iruto in un posto assai rilevato
pi da levante, tramontana e scirocco renclenclosi so1o accessibile dalla parte di pOnente. Da qualunque
parte per giungerví si sale di circa mezzo miglio'
Rimangono alzate quasi tutte le mura caste l 1 a n e . V i si entr a da r r na sola aper tur a ( por ta)
a ponente. Le i.:ase sono un ammassodi pi-etre' aa
si riconoscorrolancora 1e strade. Rinrane in buona
crè i1
o roccar Nel- fortilizio
parte il fortilizio
p o z.-a (ci ste rn a ).
Entr o il castello ctè Ia chiedap a ro cch i a l e a n ti ca, d,edicata a S. Luea.
FuOl'i del castel
Hra a volta COn una Sofa finestra.
le antiche co1e
1 0 si ve d o n o 1 e str ad.e lastr ica- te
A u n miglio di d,istanza ctè il r nulino
ti va zi o n i .
con casa del mulinaro, che 1e suore di S' Chiara
na:rno in a-ffitto dal Vescovo e ne traggono rnoggia
6 d i g ra n o . p e r questo fanno offer ta di cer a alla
$lensa rrescovile nel giorrro di S' Cerbone'
V i ci n o a 1 mu l i n o , ver so il castel1o, ctè la casetdi proprietà di Aclalgisa Benvoglien
ta Benvoglienti
"
.
ti -sa n a i n i
f i n q ui il settecentesco nr anoscr itto' Oge si
g i i re sti d e l c astello sono assai dim inuiti
pui', clire che diminuisCOno continuamente. Sono riin parte le mura di cjyrta e de1la rocconosci.lili
C E . t\l e ssu n a tra ccia si nota di str ade lastr icate
ínter^narnente ed esterna"mente e meno ancora della
vecchia ehiesa. Si nota anche d4 lontano la rìrPe
a :5o
cli trarrertino su cui si ergeva in castelfo,
tLel mafer 5U posiziOne doninanitetr.i su1 1ivello
dalla Br a
te la pia.nura attravqrsata
della r n- r peè chiapiù
scoscesa
L ,a 'p a rte
ma ta a n ch e o 'ó l if ( ( salto della contessa) ) per chè
secondo alcuni commentari di Dante, l'Tello Pannocchiesc[:_, vole-ndo passare a nuove na?-ze con I''iarghe
rita AlCobrand.eschi, vedova di Guirdo di lionfort'
vi g e ttò o vi fece. gettar e 1a Pia d.ei Toloiaei' sua
mo g l i e . In (u e sta par ete della din"lta r occa ne1
i
1921 -fu. rnurata una lapide marmorea con incisl
Cr'-evez'si di Dan'[e:
sricorditídi mec6esonía ?iaz
Moremma;
Si.no mí !e'; úísJecemí
I
r{:-.':
Ì 1' _
i\ fl r .z ':
\
R e l i g iosam ente Fietr a costitu.iva una pie\rè
-r,tÉ ìn o ntealla Diocesi di Ìiassa ed è r icor dav u
*ro
r i - *rr2
*
ta -tivr dalla. -fine del secolo dodicesirno da Cerrcio
C a ri i e ra r'i o , P crduta 1a d"igr ità c.i pieve i1 suo ter fu p ri ma incor por ato ne11a pieve di Per olri to ri o
1 a e t::e se co l i fa insiejne a quello di Per olla'
ne11a Farrocchia .lel1a Ca.tteclrale r-1"ii:assa.
Civiliilcmte invece nel 183'4 Pietra fu cecluta d'al
Conuile di luiassa a quello di Gavorrano, P€3 averile
ín cainbio 1a zona comprendente Folloni-ca.
noti::'ie si
A queste brevi riassuntive
d-i Pietra è cli oripi.rò ag[iungei'e che i1 castello
o,uando i grandi -feudatari
gine "feu.da1e, costnlíto
di l.:ar:ei^nma,
91i nldobrand.eschÍ, si moltiplicarono
o elrbero bisogno di organizzare neglio i1 loro ter*
ce d .e ndonepiccole par tl ai r ami caCetti
ri to ri o ,
per ehè vi costr uisser o un 1oo a i p ro p ri fe deli,
i ro ca ste l l o . L a scel- ta del Iuogo, su cui sor se iI
ca .ste l 1 o d i P i etr a, fi,r sugger ita <la notiví di sidifesa in r.rn col1e d'i
cuvezza ntilj-tare, da facile
dirupato da
Pietra'
nome
<li
i1
donde
travertino,
ogni lato, ad eccezione de11a parte Surl-Ovest accessrbile ma resa be^n mr-lni-tada salde yÌltra.
P i e tra. nel li. E. appar isce com e Pietr a
Pa::nocchiensium= Pietra clei Pannocchiescl:'i-, a 1oro vol-ta sub-Fcudatarl degli Aldobrancleschi.
Varie ed incerte furono le vicende de1
ca ste l l o d i P ietr a nel Tr ecento e clopo liello Ce l Ia Fia- ne1 suo testal'nento non accenna ai suoi d'ine ri tti
su l ca stell0 ed in u:r elenco di castelli
gnr
ico
vIT ir nper ator e,
d a tto n e I 1 3 1 2 per or <.l.inedi
p i e tra a p p a re com e un castello sotto 1' alta pr opr ie
tà Ce1l f Impero, ma tenuto da1 Comr.medi Sienar mentre invece l.'iontemassi era tenuto cLalIello di Pietra.
Lopes-Pegna - (la forre I'lassetana - no.,rembre 1965) cita un docurnento del 3 Novembre 1328
co1 sLlale i1 Comune d,i l,iassa acquista il castello
(a
d"i Pietra per metà da lfino d.i Cione l'falevolti
su.a volta comprata d.a lderio Pannocchiesehi Cetto
scarpa e tla idel1o di llangiante Pannocehieschi) ;
p e r l f a l tra metà dagli stessi l' Ier io e Nello di lvl al
di fiangiante
giante. lderio e tilello sarebbero figli
C f l n ghir am o il padr e d"i Nello della pia fra te l l o
ìIe cl i a n n i o reced.enti tutto i1 castello sar ebbe
sta to cL i P ro p rietà di Ner io e Nello, cugini deI
1 { e 1 1 od e l 1 a P i a .
',.1t
i
!
ìj i.""
i.3.
LAGO DI PTfi'J]P*I.
poichè di tanto in tanto cir cola Ia noti
di un lago artifi-zia di eventuale ricostruzione
ci a l e d i Pietr a è bene dar notiz,ia di quello c os tr u.i
to dai Senesi nel Quattrocento.
di molto costo e di poc a duB r u n l a g o ar tifícia1e
ra ta , fa tto costnr ir e dai Senesi nella seconda m età
d e l s€ c, KV, nel1a par te super ior e de1 cor so del l a
Brru.na, in vicinanza d.el castello di Pietra. Lo seopo fu di farne wla pesehiera per forrrire il pesce
al 1ago.
Siena e in parte ai paesi vicini
t^a.
Y
e irnponenAncl:e oggi rimangono visibili
per
tr atteneti i re sti della d"iga .fatta costr uir e
re Le accue de1la Bnr.na in un luogo chiamato, alme\del
.LE:I
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Il"iulino
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;scorso,
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3\J t
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- =enesi nel 1469 de
p r e p a ra re i l p ro g e tto aI lor o ar chitetto,
il senes e F ra n ce sco d i Gi o rgio, discepolo del Bnr nelleschi
e m a .e stro d i B a l d a ssar r e Pem zzi. Fr aneesco, fatto
i I p ro g e tto , n o n a ssistè a1la costnLzione della diga clre importava 6.000 canne Ci lavoro a1 prezza
di-L,6acanna.
P ri ma d e l l a costr uzione deI1a diga funon o a b b a ttu te d e l l e folte for este che copr ivano la
zorla. Nel 1!rT3 1a d.iga era in costruzione e progrg
d.iva sotto Ie ispezioni di Antonio dÍ i,{atteo ?izzícagnolo, Operaio c1el murarnento de1 1ago, Era impresario del la'roro maestro Adamo di Oomernicoda S.
Vito Lombardor à. cui erano state versate in due
v o l te L . 1 O.2 OO. A l ar lor o eom pir .r ,tola diga fu midel1a R.epubblicar Pietro
surata tl.a1 caleolatore
d e l l tA b a co , e ri su l tò
di canne 3.772 con una spes a < 1 i L ' : r 8 . 1 9 2 . 1 1 1 a . g oe r a c h i a m a t o d e l l a P i e t r a
o ,iella BrLlna. 11 2J 1uglio 1476 -furono mandati aIcuni rnaestri di arte mura i-a a visitare
e controll a r e l a C i g a i n e l d i cenbr e de1 1492 fu r iscontr ato un pericolo gravissimo di frana e -fu inviato un
t n e ssa g g i o a F ra n ce sco di Gior gio per chè r itor nasse
irnnediatamente in Patria, da Ìdapoli, dove si era
p o i ch è " i l m ur o del lago del1a Br una
t r a s -fe ri to ,
nrinacciarra fortemente di rovinarerr. Dopo poehi giog
v l i , i l 'l Ge n n a i o 1 1 9 3, giungeva a Siena la tr iste
notizia
che 1a diga ar/eva ceduto, le acque aveva.no
allagato iI terceno vicino procurando Ia morte a
m o lti u o mi n i e a n i ma li,
Le cronache dicono che non si era ancora inconi-nciato a pescare, perchè si trasportava i1
pesce vívo c1a1Trasímeno al lago della Pietra per
p o p o l a rl o d i p e sce r îr a altr i
cr onisti
dicono che
già gran cuantità c1i pesce aveva popolato il 1ago.
îiportiamone
alcuni brani per meglio notare 1e notizie di-fferenti.
t
i _ f-.:
l /
14tt
di Siena
R i -fe ri s ce il FÍalavolti ( tstor ia
p . 3 e p . 9 6 ) e he ( ( ne1 1490 fu dato ordine che si
-facesso un muro, e si levassero i boschi e 1e macch i e d e l l a g o d i pietr a, ond.e potesser o la città
di Siena e suo Stato avere abbondanza d.i pesce di
ehe presero i1 carico Nei placidi
e Giacobbo petrucci e Aligetto Aligetti) ).
11 1 Gennaio 1493 avernmonovella come if
nostro lago <li l,iare:nma, il quale non si era ancora
coininciato a pescare, aveva cacciato jJl tema il
rnur.o, et allagato molto paese, e morto uomini e be
sti a me ,.e a u e sto è stato per difetto
di c} :i lr ha
-fa tto , d h e n o n l f ha fatto a per fezione, et accia(ti ra to
b a tta to l o
su alla r neglio) per guadagnar e
molto di più), Lrautore lesse negli Jstituti
e Ri.forma de1 l"ionte di pietà de1 1472, che iI lago (di
pidra) era stato assegî,ato come f eudo d.el l"ionte di
P i e tà , e ch e p e r la costr uzione del lago si impiegarono per tre anni i tributi
della gabella de1 vi
no e <lei tercatici.
Dati più precisi dà petrocchi tuigi
(lrassa i'iarittima,
Firer:.ze 1900, pag. AO) secondo i qua.Ii iI progetto di for^mare it lago dl píetra fu ideato ne1 1468 da rnaestro Guidaccio di Andrea, architetto e ingegnere al serviz,io dello Spedale de11a
Scala, e iI lavoro -fu affidato
nel 1469 a maestro
Adarao di tttaestro Domenieo di S. Vito di Val- di Lugano € maestro I'latteo di maestro facobo da $iuriano
in Val di tugano. Anche l"iassa dovette concorrere
co n e ri su l ta
d a 1le Ri- for magioni delltAr chivio
Comu n a l e l i b ro 5 3 0 pagg. 78 e 117; libr o 53t pagg.
18-ie 188.
S i tra ttava,
secondo i1 petr occhi, di un
rnuraglione veramente cielopico
perchè misurava cir
ea tre c}:ilometri
lunghezza,
di
era largo alla bal
se rn. 11 e a1la cima m. 6, ed alto m. 11. Sono aneo:ra iinponenti i resti del muraglione che si ved.ono attualmente ma sembrerebbe che le misure date
da.I Fetrocchi debbano essere attenuate.
L to p e ra , i n co mi n ciata ne1 1469, fu ter xr inata ne1
1 4 8 1 e ro vi n ò i 1 3O Dicembr e d.e1 1492, Costò
15.0OO -iiqfiq1 dl oro.
La clescrizione più terrificante
rl.el disa stro ca u sa to ti al _tr anam ento del1a diga del lago
a " rti fi ci a -l e n e I 149a è ouella che ci ha lasciato
-fra Agapito Gabbrielli nella sua "Storia de1l'e:lti ca ci tti ì cl i l '-i assa" scr itta nella pr ina m età det
sec. rff'rf ' conservata rilalloscritta ne1la aiblioteca co ,:a u n a l ed i I'-assa e pubclicata a Gr osseto nel
l8So.jfvedenclo li Senesi i1 sito opportu:ro per fare Lln superbo lago d.etto di pietra per la comod.ità d i mo l ti -F i u rn i ( la Bntna, 1a Gavosa e la Car sia)
t
É
t ,
'Jetere concoffevallor
c-frè ar.
minarono _farsi una bella parata di murO, anclre acc i n ' t i s i a l l t o p e r a p e r u t i l e r L e 1 1 ac i t t ; i d i , s i e n a ,
i .îa -ssae tu tto 1o Stato, - fecer o che i1 Com une Ci
concor r esser o
vicini
castelli
a l tr i
i .i a ssa co l l i
abbr"acciarono l- t inprealla spesa' che volentieri
s.3r vedevrdola di gran giova.mento alla loro patria'
CosÌ ne1 1494 diedero principio alltopera, che non
-fu -fi n i ta se non a capo ltanno con tanta m aestà
c g re n d e :za , cr uanto anche oggi ne apPar e dalle vie ri n i : - n i a e ra così veemente il eor so, cosi gr ande
i
s 4 ! r : L ! t
la
ri
accu€r che non avendo .fatto di fuoteirr.rta delle
alla ned.esiÍta rtLraglia,
gli &poggi
necessari
fida:rrLosi de1la sua g:and.ezza, e tavrto per essere
bene fa.l:bricato con calcine fatte a posto di pietre -scelte, :1e1 1tr92 veù1ne a rompersi con ta-nta
llra gran
-0uz'ra, cìre cagionò cJanno inesti:'rabile'
CoínpclSSione.redere gIi uonini che sj- ritrovavano
e giacer e insea l l a ca l i p rìg n a in Più par te nor ti,
solo oualcl:e r iem p o l ti ,
de1 tutto r icoper ti,
a l tri
inf ortunio
del1r
segno
trro appa.rirra -fti.ori cì:e da-,ra
o cco rso , € d i n - fatti a1la tom ba dei pesci "fur ono
p o rtò .r ia sì gr an nìlmer o d.i bestiam e' che
se p o l ti ;
il conto' P€r es-fu stinato impossibi)-e rinvenire
'ii-rel1a
più
parte
eopiosa, el'le
se:re la l"iarerr{a Per
p e r l e a l tre contr adei fur ono molte case spiantate cl a l ta rrío l enza del- lr aceua e Calla r nedesim ain'
cottre pure il rnedesimo muro' 4'-ìapiùL parti portate,
ta:r.to lontano' cne par eosa quale -0u trrsporteto
capanne gias,;ttp o ssi b i l e
i altz' r che sotto vili
cevano, sentito il rumore, insegnanColi 1a. madre
natura 11 proprio scalîPor ricorrevano agli alberi;
i:a ciascheduno d.ei cuali trovarono più -fortezza
alazzi e- case toro"Jche nei fond"ati p
'--'-\
S R U E q EL
LIX
óo
T PANNOCCHTFSCHI
I Pannocchieschi derivano iI nome da un
toro antenato ciriamato Pavrnocclria e non ben definito perchè nel Vo] terrano e nel FJassetano troviaSotlo
mo dei Pannocciria anche in altre famiglie.
Seguirrano Ia 1eginvece pirì sicure oueste notiziei
ge salica eon escll"tsione de1le donne d.aIla eredit;ì Cei loro .feudi. I.lon è improbabile cL:e iI seguire l a l cg g e sa l ica inipor ti anche una or igine fr ancar bencirè si debba. tener presente che 1a legge
seguita non si aqcorda sempre con uÌla origine cor)
rispoir<J.ente.
erano snbfeud.aPer alcu.ni loro castelli
per
non
si può in
cui
degli
ta:ri
aldobranrleschi
tnodo certo escludere ehe ne fossero ur ramo secondario. In auesto caso sa.rebbero Ci origÍne lqtgob a rd a .
Secondo i documenti c-lre conoseiamo i1 prino castelLo l eeiato ai Fannoeehiesclri fu Travale. Infatti
P-anieri Ci ?ravale detto Pannocchia (tlos Rainerius
eoa.es rui Pannocehia vacor) eon un doetlrnento rerl a tto i l )7 a e nnaio 1138 dichiar a che il suo defun
to p a d re U g o l i no ve- ndette per lir e 1OOdi Cenar i
lilcchesi a1 vescovo Adirnaro per la mensa vescoviquanto possedeva gpa iI tor r ente
1 e ci i V o l te rra ,
Fosci Cí Cecina, l-f l:-bra e i1 flafe-'ì.i.gire egli trenfu Fralmo ldtcuni beni
<-l-e
con sua moglie Sibilia
Vignale ( r :on di
e cor ti come legoli,
e ca ste l l i
Ce1lole, Ce11e, Ghezzano e
i 'l a re i n " n aJa
) ste l falfi,
Laiatico "l
aueste rzenCite sono una testimonianza
dei ::i.rnerosi e vasti possessi dei Pavrnocchieschi
Populoniese e Rovotterrano,
estesi i':.ei territori
tra
se1lano, Furono feuCatari C"i círca 37 castelli
i o_uali -scelgo que11i cLe11amia zona: A3;'Ia, Bnrcian o (S n rse i a n o e Bi.r cciano) , Castiglion Ber nar di, Cugnano, Le Rocche chi-alnate anche la Fannoeehaesca'
Ii 1 ci , F o sín i , Ger falco, Giuncar ico, Gavor r ano' Lustignano, iionterotonclo, t'iontemassi, i'iontepoz.za]- i ,
e Tr avale'
P i e tra , P e ro l l a, i?avi, Tatti Tir lí
Avevano coiile stemma una o più spighe dr oro i n ca rj l p o ro sso. Nel s€c. XVllI nel1a chiesa di
S. Francesco a lolassa si conservava una pietra sep o l cra l e co n questo stemm a. Í Pannocchieschi di
sono g1i unici che hani l l ci , ch e se condo il tisini
di conti, ebbero corne stenma
no go<luto il. titolo
cor oqats in cam Po r ossoa
u n a a q u i l a d ro ro bicipite
loro concessa da Ludovico iI B,avaro.
.
i
: : .
1.'{
Feutatari
Colne alttf
alcuni Pannocchiesch i furono guelfi ed altri
ghi-bel1ini tra i quaIi u l ti mi va n n o r icor dati
i conti dr Slci.
S p e cialmente nella seconda m età del s€cr
Xf f I esercitarono 1t ind.ustria mineraria,
Ecco alcuni accenni ai Pannocchieschi tratti
cia
doeulnenti, escludenclo i tre Vescovi Volterrairi
dei
Pa:rnoccl'rieschi.
l l i e l 1175, nel1a pace conclus4= tr a Fior entini e Satesi -fu convenuto di aiutarsi
reciprocame n te co n 1 5 C c avalli,
da non im piegar e contr o quel li ricordati neI patto daIle due città,
Siena acce ttÒ i P a n n o cc hieschi.
l l e l 1179 nel sottopor si a .9iena i conti
Argirend.eschi eccettuarono 91i aiuti tttilitari
volti
contro i- Pannoccliesciri.
T n u n d o cu me n to de1 ?- lug1io 1215 è r icor dato Ra'aiav.i rro
ciglio di Ranieri I" di ?ravale, che
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nel 12OB i1 conte patatiiro Fl€renbrando degli A1morendo, designò coine tutore de11e
dobrandeschi,
proprie -fi91ie,
;î-anieri da ?raval-e ;rel- 1222 atrclando in
iioiirania (inipero bizantino)
raccomand.ò i suoi ca-
ste l l i
a S i e n a - Una per gam ena r edatta in Castiglion
B e rn a rcl -i i l 2 C I settem br e 1248 attesta 1a venCita
cli un mulino su1la Cornia a Ranieri fu Ruggero Pannocc?rieschi. La -Famadei Pannocchiesciri -fino a1la
se co rrd a .i n e tà d e1 See. ;{ III è legata a tr e potentissiirii loro parenti, Galgano, Ildebrando e nuovamente Galgano, vescovi di Volterra forsedal 115Oa1
intirnaimperiali
1?-23- Erano vescovi e principí
t
i n e n te l e g a ti a l t Im per o o come si suol dir e GhibelLiiri coiL nualche temporanea oscillazione.
Allllì1€5saeone ipotesi la discendenza dei
Fannocchieschi c1ag1i nldobrandesehi come ramo cacletto infeurdato e talvolta
subfeudato ai nargini
d.el feudo aldobrandesco, i Pannocchiesehi ebbero
prina li::ritate prop::ietà intorno a I'lassa che in
cli subfeudi nelseguito con una duplice direttiva
1 a p a rte ;a e ri cl ionale e - feudi nel1a par te settentr io.fur ono intr odotti
n a l e . Ir1 c'u e str ultiiita dir ettiva
clivenuti vescovi di Volter r a,
d a t:'e l o ro fa rir iliar i
da una distesa Ci Pic€ a 1 o :'o vo l ta awantaggiati
co l r " F e u d i , n e l la par te con- fina.nte e ner iCionale
d e 1 1 a D i o ce si a- f- tidati ai pl' opr i consor ti.
11 primo è Galgano vescovo di Volterra
pritna aderorte al Papa,
d a l 1 1 5 ú al 1flA circa,
| jraperatore
^n-i
^'t'ì
(
f
r
r
F
e
d
e
r
i
co Barbarossa, che 1o riìrvr
compensò - f a c e n d o l o c o n t e C i V o l t e r r a
ed investend o l o c1 i n o l t i
feudi.
Fii"ì uomo di arrni che di pl"eci, Galgano
,j.ai Vol terrani
che 1o uecisero.
era li1al s o o p o r t a t o
secoirdo è Ildebrando
vescovo
dal
1185
il feudo ecclesiastico
al 1211. Questi ricostituÌ
vo l te rra n o ri ce venCo dallr lmper ator e
il pr ivilegio
c i e o n - f e r m a( t t g : ) ;
i1 diritto
di battere moneta
(tts0); di messoregio e conte palatino (tt9+).
Nonostante cruesti -fairori inperiali
abba.ndonò1e
p a z'ti d e l f i mp e ro per ader ir e al Papa Innocenzo
IIT o , ri ce ve n d o ne ugualm ente im m uniLà e pr ivilegi
(rrgg).
1 1 te rzo è Galgano vescovo da1 1212 aI
1 2 .1 9 , su cce sso al pr ecedm .te Ildebr ando, r ' i- conoscír:
to d.a Federico IIo non solo come conte palatino maa n ch e co me su o vi- ttar io iniper iale in Toscana ( laaO) .
i {o n o stante auesto i Pannocchieschi, somorte rli Galgano adelellio a!cu41 Sulilqlgpg_Àa
rirono al partito
guelfo, ma certanente r.'i aCeriro n o d o p o l a mo rte cli Feder ico f Io, quando il guelfi srn o ri a l zi : l a sua. potenza appoggiandosi atle Cue
re p u b b l i ch e d i F ir enze e cli Lueca.
F u a l l o r a che tutta 1a consor ter ia pann o cch i e sca a d e r.ì alla 1ega, quelfa.
tr rL COliUliE pr l"'lASSAr,j4jlITTri,iA
I PANI.IOCCSI$SCIIII
I ca stelli
dei Pannocclr ieschi er ano tutti disposti
intorno a1 Comune rl.i i'{assa e per 1a
'iricinartza -fisica avrebbero cLovnto avere relaz-ioni
ainichevoli con il Comune I"lassetano. fnvece i pannocchÍeschi non furono mai sinceri amici clí l'iassa,
-fiv:lchè -îurono potenti.
$i limitarono
a subire le
consesuenze e assumere atteggiamenti irepostr dal1 e ci rco sta n ze p i ù o m eno favor evoli.
Gi;i nel secolo Codicesímo ebbero r,m atte g g i a rrl cn to d i resiqtenza a Hassa sia cor ne - feudo
e ccl e si a sti co
si a in seguito com e liber o eomune.
Gra\ra-,/anoverso i1 Vescovato di Voltepf.a.r in raano
a l l a l o ro fa mi g l i a per nuasi un secoloi ne er ano
l e , se n ti n e l l e a vanzate, contr astando lr estender si del eontado o fer"rComassetano. Ciri vurole goCere urla maggiore autonomia p:'e-ferisce .fare lega con
una potenza lontana piuttosto
cl,re con un potente
vi ci n o .
llonostante questo i Pannocchieschi divenn e ro a n ch e ci tta d.ini nassetani, nuando, costituito il líbero eomun.e,lutassa di'renne un irresistibil e ce n tro C i a ttraz- ,ione per i castelli
vicini.
I
p
er
ò
pr
eser
o
P a n n o ccl ri e se h i
in var ie eir costanze
a tte g g i a ri e n ti o stili
a l,tassa "Fincliè, ver so Ia fin e d e l se co l o d e cinTo ter z- o, non dovetter o definiti va me n te a sso g g ettar si- .
IJe l 1 252 assalir ono 1t,{ bbazia ,1i j' ionteverCi, che, sottra.ttasi a VoIterra, si cra posta
in accontandicia a l.iassa.
i d e -fu rono poi pu.niti dal1r eser cito massetano.
ì , 1 c 11 , 1 5 1a n e h c i l _ c a s t e l l o , i j - C a s t i g l i o n B e r n a r d i ,
clre nel 118!i nnrîco IVo aveva donato a IldebranCo
P a :rr:o cch i cscì,1 i ,Vescovo di Volter r a,
si sottonise
a i .a ssa i i t q u e sto tnodo.
In q u el- lf enno iI conte Ugolíno d- i Roland o Ga l 1 e .:i 1 a , i a o:' enCo, lasciò er ede 1ti- r nica figlia
nr*i1ia raccomandandola e ]"iassa, a1la qi.iale Repubb l i ca a ve va p e r legato donato la r netà di Castiglion
3 er r : a r d i , A n e h e l t a l t r a
rnetà del castello, che appartene-ra a tsernardino fu gonifazio pannocelriesciri,
-fu so tto p o sta a ì' ' lassaehe affidò tutto il castello
in -feudo allo stesso Benrardino il 17 noverabre 125.+.
Ira cessione in -feudo a.j.ve:1necon docuinento re"'i-atto neI palazzo pubblico clel Corru":re
di I'tasslr alla presenza rli Guid.one, eonte di Sassetta,
erì esse:rclo nallevaC.ori Berrrard"ino, conte di perol1 a , B e .rn a rd i n o , conte Ci Pi' atai Inghir amo, conte
cli Pj-et:'a; F,anieri e Pepo fu Tancredi Lambardi,
siErori Ci Buriano.
cua.tt.':l.o
però si trattava di usare 1e armi, i Pannocc'ri e sch i si se h ier ar ,' ano in gener e dalla par te Cei
g u e l -fí co me a w e nne nella battaglia < li Ì,;onte Aper tr :reI 126C e furono scon-fitti
con i -fiorentini
tlilé\tfl
c.)1
qèÌ1 Érql
cTrîlr)F)l llnar
I se n esi vittor iosi
spedir ono un eser cito in t'.a:errunaper punire i Pannoccirieschi che nel
1 2 5 3 -fe ce ro a tto e1i sottom issione a Siena. Er "ano:
:?-anie:'i frr- lìanurccio, Boni-faz-io di Ugolino, Bernarrl i n c d i B o n i -ta zio, sigi:.or i di r lastiglion Ber nar dÍ,
T
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r .c;JìrTl v n r r r\ r1} i
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s aì
F
r ^ r( + ,
r ìÀ u a i L!
l, lJèv À7i 4' rq 4
r 2y.-
C i n o C i GÌre ra rd o, signor e di Per olla, e Paganello
rli, l,,angiante.
Foco C.opo i Fannocchieschi si unirono ai
g u e l fi fu o ri i rsci ti
di Siena, agli Cr vietani,
agli
l: 1 dob rar:,rl.e! q]r i, in i z i and o qpqqa z :-o4ll e]llglf q,sq:
sp e se p e r i n te rver r to Cel Papa Cler ,r ente TVor iI 2
a g o s t o 12 6 6 .
Con la cliscesa i:r ltalia
di Carlo d'Angir) e 1a sua noinina a Vicario lrnperial-e de1la Tosca i l a , o l trc ch e r e di ltr apoli e Ci Gem saler nr ,r e,
i l p a rti to g u e l -fo ebbe il pr eCominio in Toscana,
a c'-Li a'ieri anche Ì",ta-ssa.
i--r.-
l'toa
1274 i Fannocchieschi, insj.eme
Gh e ra rd e se a ' a causa d.i campetr oso, r ipr eser o le
o sti l i tà - co n tro lr assa che fur ono "o"p*"u per inter vento cii Siena. Un ultirno atto di ostj_Lità a }ías_
sa l re b b e ro i F annoechieschir
eudr ido i Hassetani,
nonostante i suggerimenti contrari
d.ei senesi, voIl e ro n o n i n a re l o ro potestà, r ldebr ando ai Bonifazi o A l d o b ra n d e sclr i, ad.enetr te a1 par tito ghibellirror Fu. ouesta una breve parentesi di incertezza
p o l i ti ca
d i Ì" ta ss a e di r ito:r to aIle ostilità
contrc i Pannocchieschi, perch.è ner 12Ta passò de-finitivanente
al partito
guelfo -gece tegà con siena
e si accorcò con i" pannocchiesehi, La potenza d.i
Hassa era andata aurnentando non solo politicamente na anche finanaiariamsrte
ed aveva iniziato
il
progf'anma di impadronirsi gradatamente di tutta
l fa tti vi tà
:n i n e rar ia' r pannocehieschi, che avevan o e se rci ta to a u .€sta attività
in pr opr io nei lor o
feu.rli ce1le !-ocche o Rocchette, cugnano e I'iontepozzalí, sotto 1a pressione d.el Comune, venclettero all -o ste sso 1 e l o ro minier e e attenuar ono mol_tissino
1 e l o ro i r::e q u i e tezze, 1o spir ito
di autononia, 1a
ma n i a d e l l a a rmi , usandole solo entr o iL r aggio
p i ù r7 3 s1 o d e l l a l ega Toseana Cei Guelfi.
' I'i e l l a se co n d a n età del
Sec, .tIfI si r i_
cord.ano cue ltelli
pannocchiesclr.i e <leI
o.Faganelli
1a Pietra: i_mo di Tnghiramo di t"Íangiante
e uno di
l'lailgiante - quind.i -fratello di rnghir-amo
e zio de1
- Ia-copo di
-figL io.rd
la
Pia
r-Ld" (dfrLe-sca
clantesca un
un tdello
Nelro
2et_9éligtrieri
pannocchieschT
pannoccilreschi
Le_g{ el:
e al
91Í
stu-
d i o s i i n te se i 'o se l n p re N e 1 1o dr lngi:,ir am o, mentr e
reconteaente alcuni p:.e-geriscono l,ie110 di ],îangian_
t€"
Qu e sto secondo tle1lo sar ebbe stato nel
1 2 7 9 -3 C co ma n d .a::tedelte nr itizie senesii eapo de1la Ta"glia (f ega) Guelfa nel 128,+, a cui -fu imputato lo smaeeo alla pieve rlel ?oppo del p5 giugno
1?BB - I'ia cr.resti incarichi
sono attriburti
anche
c: ' ll r yn -rn'i rr r-ni - i 1 .hi,'l ar 'el r 1r o
-
Per
lruno
e per
1ral tro
da
tene-
re preserte clre seconco lJberto Benvoglienti nessun
Pannocchieschi -fu in quel tempo tra i capitani dei
Senesi.
D a u n a bolla di Clenr ente IV da Viter bo
rlel 1267 si ricava ehe un pannocchia di pietra era sta to p ri va to del suo possesso di pietr a e pere ta e -fu ri sta b i l ito
nel possesso - un pannocchia
d i I:i e tra è ri co rdato anche ne1 1235. uno dei due
ìrT e l l i p o i va n te rà dir itti
su per eta.
3-itornando a r'tre11odi rnghiramo, in una divisione
d i b e n i d e g l i R rdobr aitdeschi ne1 12Bo questi r icor dano come pr:opri subfer4d-atari di pietr43paganello,
.i*:
o ll
(ffiÍ.lli
fi g l i
d tfn g h i ra n o di p1- etr a - per chè è assente NeI1o di l'Íqggiante? Parrebbe che l f unico Nel1o della
P re tra -fo sse a l l o ra lfello dtlnghir amo che 1a quasi to ta l i tà
d e g l i studiosi legano a1la pia - Questo N e l l o p o te va esser e nato ver so i.1 1?- 5Oe giovín e tto fu o sta g gio a Siena dopo il 1263 - , Cer tari e n te -fu p o te stà di Volter r a nel 177gi for se capo
d e l l e mi l i zi e n a sseta.yr enel 128O; capitano del1e
i n i l i zi e V o l te rra n e contr o S. Gimignano nel 13OB
iirsieme a Dino di Bertrardino pannocchieschi di
C a sti g l i o n B e rn a r cli- .- In ouelIo stesso annor - Nello
dtTnghinamo -fu condannato rl.a una sentenza del Cornrrnedi siena per alcuni atti contro l.fassa.par Hassetani infatti
avevano messo dei propri soldati a
g u a rd i a d e 1 l a strada ci:e por tava a pietr a, ma NeI1o li assali, Ii spogliÒ di armi e di vesti, e nudi 1i rinandò a i'jassai mefto -fu potestà di lucca
q q J. 1 3 1 3 d o ve e b be un. figlio
da una cer ta
Ea u_naarfna
Chiar in
corne veclremo nel suo test.*entó.Ner
r:oo donò aI
fra te l l o
ìra n g i a n te i pr opr i dir itti
sui castelli
d i T ra va l e , Ge rfa lco, Gavor yano e Tattii ne1 1303
cerlette a Dino di Bernardino di castiglion
Benî.arc11 Ia metà di Gavoryanoi ne1 1306 al comune di i"lassa l a n e tà d e l 1 e Rocche e di l,{ am m oleta.
D i N e 1 l o gli stor ici
senesi danno altr e
notizie
o presenta:ro eón maggiori partieolari
guel1 e p re ce d e n ti .
Quando nef 1e63 i pannocchieschi fecero
a tto di sottom issione ai senesi dóvetter o c ons egm ar€ ,. o ltr e i lor o caste1li,
tr e ostaggi fr a i qua1 i i te llo dtli:ghir amo, giovane tr a i 15 o 2A anni .
c1eisi o staggi fur ono affidati
a nobili fam i gl i e s e'n
e Nel1o alla fanr iglia l"ialvo1ti, che, es s endo
legata da vineoli
di parentera con i pannocchieschi,
10 te-nne coiîe un figlio
e 1o introdusse tra 1d nol b i l t.i
s€ns€s€r per tutta la vita r ,Iello r im as e 1eg a to a Siena; e vi scelse la r noglie pi_a s ec onC o l a
l'
ALDooteisrscHl
l e g g e nda e ne1 suo testamento lasciò detto di es s eqororatr
.a,frÉ
a Siena. Questo Nel1o iir età v i r i l e
+,. re se ppellito
p
o
testà
-fu
a
di Volter r a nel 1?_78e di Lucea. pi ù s i cura è 1a notizia
che più volte combattè in -favore
dei Senesi e che -fu capitano d.e1ta ?agIia Guelfa.
n l cw ri stor ici
1o pr esentano cone tr aditor e del l a
scon-fitta di Fieve d.et- Toppo awenuta in val di chia-.
na nel 1?_87. ln ordi:re cronologi-co troviarno ricord a to ÌdeIlo ne1 12Bo come subfeudatar io di pi etr a
assi-stre ai -fratelli.
fnfatti
con clocumento red.atto
n e I1 'o ttobr e
1280 fld.ebr andino di gonifazio Atd.obràncleschi, grande -feudatario de1Ia l..farernma,in-feudò o dette in sub-feudo il castello
c1i pietz.a a lter1o, i'..rangiantee lacfpo, figli
di Ingltii"amo.
t' .!,."..
'.!-<
tÈIl
U"
li militava
anche nlello, avevano vittorio;À;;
compiute azioni gnle*esche a danno degli
Aretini,
-fi:rchè avevano combattuto con g1i alleati
piorener-ci to 'vi tto ri o so
seapr e r r nito, i senesi, per ;on
segui.re una via lunga accompagnandosí con i Fioren
tini,
vollero viaggiare d.a so1i, cad.endo in una ífr
b o sca ta a l o ro testa da Bonconte di M onte.feltr o.
T più valorosi
senesi ne1lo scontro cadd.ero combat
te n d o , rn a a l cu n i si detter o a1la fuga. Tr a cuestici fu l ',Ie l l o co n 1a par te de11r eser cito aa r úi co:nandato. Gli storici
discord.ano ner dare i1 nrotivo per cui welto fuggì. Tutti concordano che non
-fu per timore, pe'chè -fu sempre un capitano coragg i o so e b a tta g l i e ro.
Alcuni, e sono i più benevo_
li,
dicono che -fu una vend.etta, perchè, rrorr 3r7sv3
arruto il eomando come lui ambiva, tanto ehe rimase .::rcl:e cì.opoal servizio di sienai altri
che fu
un traditore.
ouesta seconda opinione però fu espres
sa solo dopo che ltrello, abband.onando1a parte g_uel_fa , p a rte g g i ò co n i ghibellini
fuor iusciii
di Éi*r r *.
l'Iel1on pwessendo sigritore di pietra,
ave_
va d i ri tti
fe u d a l i cor l i pr opr i fr atelr i
e con i
P a n n o cch i e sch i d tElci e cli Tr avale, sul castello
di Gavorrano, che si regge\ra a Comlrne. Ne1 12TB i
volterraní
a-f-tid.arono al comune cLi Gavomano Ia
sce l ta r.l e 1l o ro potestà per lr anno seguente. For se erano incerti
tra i vari -feudatari di Gavomano e f ecero risolvere
r r incertezza ar comune <li
Gavoruano, Questa scelta Nel1o di fnghiramo con
deliberazione del 26 ottobre 1278.
ft
irrs?Aî.i NTO Df NF.iLLO
l'Iello fu uono drarmi, valoroso e sellza
scrupoli non solo in ternpo di guema, ma anche in
tempo di pace - rincl:è visse, come in genere i feu_
d .a ta ri , s'i n p a d rcn ì con facilità
dei beni di chieqeeconventieanche_
sib te sse p e r l u i u n dover e mor ale; nàr in
de]1a morten 1a fed.e, liberata
dai tr,rrbamenti del1e passioni,
1o spinse a riparare iI rsal fatto con
elargizioni
e opere pie talvoLta geleriche,
alcune
'ro l te co l n e sp e ci fi ca r ipar azione allr ente beneficiato e prima danneggiato. Vedi ne1 testamento che
riportiamo
quanto stabilisce
per la chiesa di ?ravale e per i1 monastero di S. Galgano, p€r 1g_pie-
h
a13
v e d i P e r o 1 1 a , p e r i l m onaster o di Ca1ve1lo.' , ttel1 0 d 'f:rg h i ra mo Pannocchieschi signor e di pietr a,
sano ii rnerte ma fisicanente
amraalato, a Gavoruan o d e ttò , i 1 I febbr aio 132?_,iI suo testar nento
a Fr.ancesco fu Bizino da l'.iassa.
S ce 1 se co rn e su a sepoltur a Ia chiesa di S. Fr ancesco d.i siena, desti-yrando per cruesto 1oo ribbre d,i
d e n a ri se n e si , i 1 suo cavallo destr ier o ( da guer 'l a ) n l a su a b a n dier a, il suo so;do, le coper te del
suo eavallo e Ia soprrrsberga (sopraveste che si
portava sopra 1 rusbergo).
L a sci ò l o 0 c -fi o rini d,for o, da d.istr ibuir si
i_n j anhi, d"uecento per anno, a fra Niccolò da trIci - e
un f rate minore i ai f rati iiinori di Siena - Grosse to , C a sti g l i o i :e della pescaia, piom bino, líassa,
Ì.i o n ti e ri ; a g l i n gostiniani
di Sestinga, di t,Íassa,
pievi
e di t-ler-falco; alle
di pietra e di Gavoryai1o; alle chiese dí S. Gus:nà di }.tontieri e Gavorranoi per la costruzione *i un nuovo nonastero (convento) a l"'iontieri; una chiesa nuova a l.{onter,rassi;
ai vescovi di Volterua, Grosseto e I'lassal a1 nonaste s'o d i S e re n a ( Chiusdino) e a que11o d.i S. Ga1g,?no in restitr.rzione
di qua/lto aveva plleso ingiusta me n te i a Il a chiesa di Per olla per i beni della
stessa ehe aveva avuto o percepito ingiustamenteí
al nonastero della Trinità
di lr,"lonteCalvo (Calvet1o) per i Canni ivi recati in tempo di guerra; 5C
libbre alla chiesa. rl.i Travale cire aveva av.uto dal
p re te Gi o va n n i per l t elezione sinoniaca dello stesso a rettcre della chiesa.
L a sq l È _ u n l e g a to a due fr ati
di l,iontier i, alltosped a l e cl e Il a l i :.se ricor ai" A:. SÍena, ai r ettor i
di
rp re sto e C .e 1 1 'o s pe<ì"ale
Ci S. I,iar ia e due consiaf I I
aq1
J * * ! . 4 + t
L a sci ò p e r vo l o n tà1 di s.r a noglie Ner a 25 libbr e
d i d e n a ro a l l a s ignor a Clar a, sua caner ier a, e 15
l i b b re a F a l i -a rii ser Ca- ffar ello d,i Ger faleo.
Se il figl.io di Bernard.ino di perotla
a ve sse co n se g n a to a Br ndino da Sticciano 27OA libb re r-=,iC e n a ri , g li er ecli di IIeIlo r estituisser o
a " l !i g 1 i o C i B e mar di.no, q.uel1a par te del castel1o di Gavorrairo cl:.e Irlelro aveva conprato d.al figlio
d1 Bernardrno. rn euesto caso Bindíno doveva annullare lratto di vendita. fattaali
r 1 i m e r ; - ìd e l c a s t e l 1o ,Li Pietra.
A l L t o sp e d a l e d i S. l.iar ia di Si.ena, lasciò iI castel
1 o d i ? a tti co n il :r uo ter r itor io
e distr etto
e i
d i ri tti
re a l i e per sonali, per chè in onor e d.elta
\/! orrr-i
r roc ; , rl, \ i. . r re) r
E À v Àvr
F rancescon
di
S. Lucia,
istituisse
l i .i 1o sp e d a re i n p entolina, specialnente per i fr ati
i ,,i n o ri e g l i a l tri
fr ati
e pover i di Dio - di passaggio - Se lrospedale di S. iiaria, non erigesse
1 'o sp e d a l e d i p e ntolina, 1o _tacesser o i gener i di
i'le11o o i1 Comune di Siena.
Se anche il Corilune
{4o
non-Tó-f a-ces sel Lcà st er r o di Tatti rimanesse a
d i sp o si zi o n e d e i Comnissar i, salvo che non nascestnaschio a cui sarebbe andato
se a i\,Ie11oun figlio
il castel1o.
S e i l -tiglio d.eIla Signor a Chiar ina di
L u cca vo l e sse ve nir e ad abitar e ne1le ter r e di Ne11 o e vo l e sse fa rsi r iconoscer e com e - 8iglio di Ne110, gli eredi di l{ello gli dessero vitto, vesti,
o a lmeno ur lo, e 1e ar m i; gi- i desser o
d u e ca va l l i ,
podere con Ia rendita da1 quale poun
buon
e:rc1te
tesse vivere onorevolmente con cavallo e armi.
noglie nradonna Bartola fu Ba1A1la sua legittima
d " o d i C o n 're C e l 1 a ?osa di Fir enze, lasciÒ 5OOfiorini dtoro per sua dote, i suoi gioielli
e orunal'r€fi
ti , i 1 su o l e tto - tor nito di coltr e e pium acci, Ie1 e sa i a , e due paia di lenzuola. împose
co l tri ,
cire vivesse nei possessi suoi, rimanesse vedova e
goverilasse i -8ig1i e Ie -tiglie,
avevido sempre i1
suoi vitto e vestito.
Se qualche persona o comunità, entro due
concul-cato d.a Nel-anni, reclamasse crualche diritto
1o o Can:ro recato, gli eredi soddisfacessero.
S e ci fosse una cr ociata per Iíber ar e la
Terra Santa, i suoi eredi ci mandassero per un allno un cavallo con le arrni e 1o rnanteness€fo. Se si
di rnandare il cavallo, 91i eredi desri.fiutassero
sero mi1le libbre d.i d"enari senesi ai Legati pontiperchè ouesta era una penitenza cl:e gLi avefici,
va i rn p o sto i l C ar d. Napoleone Or sini' Legato Poni n T o scana, per r ipar ar e i1 ma1to1to. Per
ti fi ci o
alle o1 ta .l tro rri a l to l to gli er ecli distr ibuisser o
p e re p i e 5 O0 l i b br e di clenar i.
Bianca,e dei figli'
i {o n ri i rò co me tu to ri d.e1la figlia
1a.moglie Bartola e i Rettori delltOspedale di S.
I';a ri a . d i S i e n a e de11a l4iser icor dia.
Alla figlia
dtor o,di cui BCIOgià
îrra n ce sca o l tre lCOO fior ini
sr a già moglie
looo "fior iir i.
sb o rsa ti , l a sci ò altr i
d i i i a n u e l l o L -o n te df [lci..
F re sca, inoglie di Bindino da Sticciano,
4 1 1 a . fi g l i a
'Jato
libbre 1Oc0 di denari iaa vo11e che
aveva già
d'oro.
fossero portate a 10oo fiorini
e
commissari lilerio di Ubertino da Faville
Ai fidi
Baschiera di Bindo della Tosa' un cavallo de1 valore di 1c0 .fiorini.
su1
i suoi diritti
i.langiante, tutti
A1 fratello
di Fosini. Sl estinguesser o
ca ste l l o e d i stretti
in Pannocchia. e nel calui
contratti
rLutui
da
clue
d.i I'qontenassi e in altri
stello e giurisclizione
castelli
e tei'f'e.
/
.15
S u o e r ede - Fosse i1 figlio
maschio o fig l i n a sci tu ri
d alla r noglie tsar tola. Se non ci - fosl n a scir i, 1e figlie
s.e ro fi g l i
Bianca e Fr ancesca
-fossero eredi di un terzo ciascuna d.i tutti
i ben i , 1 1 te rzo ri m anente - fosse cìiviso a netà, lîa ne
o4eglq 1'uso -fli4rto
:t:'
i
Ja €e.Vlla Fresca.
il
.
S e B i n dino di Sticciano r estituisse
ca ste l l o e i l ca sser o di l.Íontemassi, la sua r uoglie
F re sca e n tra sse a .far par te r 1eIl' er ecita com e le
so re l l e . C i 'rí si opponesse a questo testamento per desse ogni tliritto.
i figli
llon lasciÒ nul1a ai nipoti,
di
n i n d i n o e o i F re sea, Idello, i{ er io d- etto Buster cÍo,
Barnaba, Francesca e PÍa perchè insÍe$e al padre
Bilrclino st impadronirono a tradimento di l,iontemas^-i
>-L.
L e tre - 0iglie entr o 6 anni desser o 5A
cl f o ro p e r le lr esse cantate ai fr ati,
fi o :l i n i
ài
p o .re ri e a l 1 e ca se Fie.
Anirullò un testamento precedente redatto d.a Ser Tancredi Trrrchi da Lucca. Su.bito Copo
nuesLo testamevlto pare che i1 genero Sindino di
I'Jontenassi perchè in un co$ticciano restituisse
c1ell'11 luglio 1322, redatto ne1la chiesa
dieillo
p l e -b a n a c.1 iGa rro rrano,t' lello lasciò la figlia
Fr esca,
noglie di Bindino, corne erede di un terzo de1 painsieme ai precedenti, Ricordò
t::iinonio e tutrice
nuovamer:].tela costru.?,j-one de1 nuovo monastero pef
i';inori di t.iontieri,
i frati
da intendere .torse i]nuovo eili-ficio conventuale. tr)gualmente 'rolIe cire
si d e fi tri sse ro a l c uni inter essi pendenti con il fi
glio cii GÍacomo da l"iontieri e Buonaccorso di nustl
ch e l l o c1 aj ,i a ssa : lascic una dote di libbr e 1O0 cliC e n a ri a l L a :ri p o te, Figlia,
figlia
di } :angiante.
llel testamento e nel codicillo
nessun
accenno a Pia e al figlio
.Bindoccio che cone vedrer:1oebl:e Ca }targherita Ald"obrandesc.hi.
Alcruri ne in-feriscono che il ide11o eiel
Testa.ntento nr:n -fosse auello della Pia - de1 quale
i*nache .fosse
a b b i a n o ri p o rta to
sopr a le notizie,
uJr alti"o iTello non dtTnghiîamo, raa Ci l,langiante,
cu g i n o d i co n o o alcuni nipote.
i':entre nessun documento lnette in relaz-io
ne l,Tell-o cii Ingl:iramo
coll r4!1 qie !o1qle1,
o altro
lfe11o di
dobbi;rmo ricorrere
liangiante,
alt I episo-
rlio dantesco e specialrrrente ai suoi corutentatori
per coilosce un lega:ne t::a Pia e Ne11o - L.ipotesi
del-1a Pia, vcdorra Toloneir
rita nata Gua"stelloni,
è
stata. elitninata
da, nn clos,imento che af-fer:na anco::a viven.te una Fia Guastelloni
rLel
al prin.cipio
Treeento.
.
lóo
T .r ' i n o f a q i
!r
jrv
L\.Jr
/ r i l Í o l I o . 1i
.-!
r!
!!&v
l,anaiante
in
:'ela-
dalinl'aliCata
seiirbra essere
rj.one coil llaÍ'gherita
la scoillparsa Calta scel1a mar€rrrrana- e specialriente
nel 1!33 sul Oastell-o del1a Fietra,
l.:i di::itti
-ìi-:,rare solo ;leIl-o r-Lr lrrgiriramo.
,4._".&
-rîrrr
N,TERN\/NA
PATRls,Y.Er rN
VÉNrrÉ lENEDrcfI
PirRls. À^Er.rN IGNÉM ! É n P t T É n N V m
Ifr.ltn*r-orc'rl
r"'oloíí'
nins nadtrt f ùr '
'n*t;,f*lrA
qff >n,"í"f,60ú i; let teùtqîr \rr
NelI I antipurgatorio
si trovano 1e anine
ne5iligenii a pentirsi c norti in grazia, riaccr-ristata 1 ialtima ord. II.a cueste a:rime ,1e11t airtipurgato:'io, ci sono ancirc nue11e private Cella vita
coir vicleylirar le-Finiscono se stesse con fluesto verso (i r'::" . - c.v. 52) : ( ( llci _fur :ur rtutti
gi.. per For = a
o
'"+i \ \
r,rn
! , " * . r 4 t J F .
itloyrostante La_ mor[e violenta
flueste an,ir:c, c're crano gl:?y.atî ii pcccati,
c,bi:ero te::ipo di
penti::si
all t ultino
mone.rlto,
'Tn-i
crìrlrn
((n,-tnr-r-rfnr.i
inFin6
al 1tU_l-li,::ia.
Ofe:
Cffi-
v i l L r -rìc i e l c : i e l t l c l e c e a c c o r t i ,
si c'te , pentenr1o e l:er',ionendor fi;o:tt i1i vita
uscir,,r'iro a )io pacif i c a i j - ) ) ( c . . r , ; 5 3 * 5 t j ) , î . : : a .1 e , e n i n e p : i v a t e
del cour
,
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r
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ctà una
.r.-ro
l:'ia l:iat,:' e- Sien; e uccisa. iir l:a:'ennÌ..
iia es*r;iii:iano la te:::riita Cantesca de1
* i ' - r . ? g . i u o : i 5o - V - v 1 3 3 - 1 3 6 ,
.ìico:::<liti di ;ie ch.e son la pia:
Siena iiti -fòr ,lj"sceceni l'.arerniira;
íj:i1si t:ol:.ii cjre inanellato
pria,
:,'ì.t
iispcs,.,t.3r
evea. con -l-a sua. ctcl-tu:Ì,t
r
llessun doeurircnto sicu"ro rir;'iane per rCenlj-.ijc:.::c 1a. Pia, se noir ql-i antiehi eor,r'ricntj-d.i
?17
)ante,l]a::tencc'j.alp::ecottl:ettcclreDa;r.tea.f.teriní,
a
'ieLla nascita
1 * , i l . , - en o t i z i c
sg basr -.*oriche,
i;'naPia
d'i
in I'iarercita
Sj-*:a e d.ella nol:te r,'ioleirta
para notízie
giungono
i conr'*:'Lentatori
p*..at;:ice,
fa1) Ii'pparteneva all-a
cire anticipiaillo:
ticol-eri
di partisenese 4ei ràton"rel; a) sra donna
rriglia
"lel] ""r.-e
amante (ecco il peccato) deL 'facol-are
Fu noglie di
sco c piena di vanità niu'liebrei 3)
probabili'Iello ci:re se ne Cis-fece con ul1 delitto'
del
da' una 'finéstra
ncnte -Pacendola precipitare
fu un
Esecr'Ltore d'el rl'elitto
d.i Pietra.
Castcllo
di l'Iello, I":agliata da Piombino'
ia::ligrio
del Boccaccio sapDa una testirnonianza
1e notazl-e
piano che Da:rte fu pir'ì lrolte a Siena e
.l r,o si ri -fe rrva no alla Fia, Dante le appr ese Pr ofor se a qualb e b i l n T e .n te a S iena, a::' zi, assistette
rigi.,:.rdanti l-'in-feli ce rfonna' che
cutlo ici fatti
seconCo altro conr;ien
niser.o irr sr,,.bbuglio l-a citt::,
''- lr
{- L.
L
LV;
.r ar
'- .
'
persolralDanter Pelfi':, dice d'i nolr e'ver
l-a Pia, rna 1è presenta cofiÌe un'
lrente conosci*to
a l l o s t e s s ó i n o , L od e g l i e . . 1 t r i
personagSio storico,
nel 5110 po€lt1a"
Cel- i)L'.ece:1to clie ricorda
è, da Dante' volutaTutto lrepisodio
de1la Piar ci dice so:neni:e e-'fl/olto ncl niistcro:
Cel nodo
nr'rllai e nulla
l-o j-l nome ; di ((cofu:)),
<''i:'indi'
!t'
con cui avvenne la lxo::Le Cel1a Pia'
il
:J": come
lìsa'lîiniai'no prirna
rniste?o'
r,r.l'r.
t::iplice
Ie, Fia rlori '
.
liloi'tl e peccaDatltte la pone fra cuell-i per -forza
oÎiÌ' Cccorrono ql-leste C"'re
al1ti-lltil;ta
tojri infino
cond-i:;rio:ripcrtrorrarsirrellfantipi-r:'gatoÍ'ioeome
per "forza
ii- ,'lu, r) àr=*". peccatori; 2) essere
In
rna vj"olcnta'
i,ro.lti, cioè non 'Ci :norte natu::ale
sono seitPre peccatogli uonini
certo senso, tutti
rie,Í1ofeìl.,lopernortevLonnatu-rale'c'uasisemPre'
rultj-::la ofà' l:a, credo' cÌ:"e qui' -Dansi pen'Lono all
ad "ma pecca;ninosftà
tc :i-on .to5ilia solo :riferj'r'si
benchè troi: vog1r'r de-Pinirg+::+:lic;r' l',ia speci-ficar
-L -)-.
(r.i
iorzi
anclr.ealla Fia, arcmet-
,no:rtf)si ri-rcrisce
tel1 lo I a irnorte pc:il assassinio
o pe:: ,i.efenestra:zio-
i l e g i i ì d a l C a stello i"i Pietr a.: 11 ter zo' dunque'
::inta:re senp"e niste::o perchè 1o sapeva soltanto
((':orr,ri )).
I conrientatori più anticlri di Dante ci
concord.ano nelrisoh,'oito il )a rnistero, e, tutti
1f af.fernare cire ((Colui)) è i'letlo ri-i Pietra dei Panr:occ'i:lj-eschi o, a1 Più, il suo mand"atario, l'iagliata da. lliornbino.
notizie
sul primo ::tistero: la Pia
lj. d,anno .ar.cl'Le
e ra i n o g l i e C i Nello Pannoccir ieschi ci:e egli stcsq , t . :r ; r r - c i q o o e r
fa1lj.
da lei
comÍiessi.
> .
c1i D,ant€, nel
rifrio
facopo rrig:iiÀ"i,
il
riguardante
sLlo conmetlio, aggiunge r.;"nanoti'::ia
-fatda una visita
lÍeI1o, ritorrrando
terzo nistero:
dopo
ta. al-la contessa !:argherj-t.a Aldobrandesca,
f a fece
r.éìî.a- rrontv.e la Pia stava a1la -tinestra,
u\-rrLit
getta-r gir,ì cLaun servo. La Pia rinase rnorta su1
co1oo.
ÌJn altro conmentatore' Berrrardino dj- Da(ra
4 A ò I ò
!Àrr,"-ut
C .i ce ch e lfe11o c1e1la Pietr a( ( tr ovata
p i a ) i n adulterio,
in
cerÌ"larenrna,
in
la menò seco
ti. suoi p o d e r i e q u i : , ' i l t o c c i s e ) ) . .
corementatori ci hanno daI più antic]:i
to soLo il vrone ii.ella Pia, noglie di Ne1lor lÍia Ben.,.re:î.rÀto
t-anrbaLd.i da Irío1a, cire fino a1 1375 îu letto re ce 1 l a D i vi :r a Conr nedianella univer sità r ti 30l o g n a , p € r Ia p r ir na r .oita- volle aggiunger e iI coql'r.olncr1ella Pia, dicendola dei Tolonei, e disse
ci i e , a ca u sa rL elIa Piar sor se gr ande odio fr a iiiell o e i T o l o rn e i . liot' t dando 1a patennita detta Pia
non da una
fa so sp e tta re che der ivi } a notiziar
attinta
una
tradizione
na
da
solo
d.ocuttteittazione,
l o n ta n o cl .aS i e na, e consistente solo nellf eco C' i
politiche
tr a Tolomei e Per nocchieta rd e ri va l i tà
e 1esch í, d a l u i , per cì, tr as- 0or nate in falniliar i
gate alla Pia.
iU, r ;1r- rrSr :ci rJ i rl urrn tLaG ,
.fortuna
ot-n-inai
J ! ( : ! L V L L '
d
\f e
E rr
^^nhAr.A
LvurÀvJr'u
e -fr;i accettataiL
-pali
9 4 4 ! r
Pc' t t' a
*
t
dal
ebbe
i coru'nentatori- po-
da tutti
vv o
v * l*lva
! vr . o
-p"a::tbaldi,
ogftafe
I
anC,ife i]
COntfi-'
br.r.todel1a loro fantasia corle avevano fatto i prenotiz,ie niste ad
i l e ce -sso ri i n ve n tando par ticolar i
.Riporto un commento Ci un anonial.eu:re storiche'
p
i
u
:ro ce rr3 cc,
r iàcc Ci nuovi elenenti:- ( ( ' baPpi,
I of 1-orr.o- r-he
! \ '
L
! v !
9 '
nutrqta
Pia
Frre Una
-fanCiUlla
i:fOItO
b e l l a , n a ta d a i Tolomei Ci Siena, 1a cuale .fue m az'itafa a uno ruisse: l'Iel-lo Ce1la Pietra dè Pannoc,fi
si (F a ri n " o ccl ':i eschi) , i1 r uale fue uno bel1o e savi o ca .ra l l i e re e in oper e d- ' ar nia - 0ece gr andissime
ispc.se (imprese). Fue vile uono e poco leale, e
iice-si che ou.esta sua donna gli 1a -fece mopire in
e uccisela i"rno chreÌ:be nome i'Íagliata Ca
l',,arerliii1a,
P i o n b i n o , -fa n i glio C.cl detto lllcsser ;' Ie11o, il gua1 e I'.a g l i a ta rq u a ndo la detta donna si sPosoe a l"iesser i'Tello, egli si come sua Procurazione le dieC.e
-ì
t .:r. '#1r 9t 4=+l v I O
6pp
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'ra?l."
ru:L'
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SalSi
COIUj
Che
i-
pria disposata 1ìlravea con Ia sua gemma'
nanellat.r
morie r-1icie che'1 preCetto ilagli-ata -fue a farla
Fe, si-f-fuc ehed egli atnava la Contessa }{argherita
:noglie chtera stata clet Conte di Mon-forte, Andò
c5e per t6rre la dette contavrtc la- cosa innanzi,
la ,letta i':adonna
t è q s a i : ' r r n o c l i + - c ' r r li F r . e r . n o r i r e
L L J J q
'rrì*
f
;t
c . ì r a rr- ì- vnr ^. rn^ u' tr r 2 - n o i
r"*
J\"\.i
'l-olqo
1a
COnteSSB..
Or odi corne Dio 1o pagÒ: che ebbe da1la
poje quando ftle dreuno l>ello -figliolo
eontessa
tad.c rli 12 anno egli annegoe in un por'zo' Poi av-
L
venrlc ctie Tl papà se:
e ra -fa tto e -sotto che con.lizione sie, ir par tio.
)i ci i e l a co n te ssa i.a:' gìr c:' ita si par tio car - cetto
Llcsser irdello e per' lo rnond-oandÒ con t:listissiria
rri tà, bencirà ir .lorre :1on si dica. poi
aI cletto mess€I' ]lc110 gli fi-le .folto uno sL10castel-l-o clre avevîr cl:ianato l,aonte sasso o\rvero l,,.lo:rtei;asso, per
:ri'ì.s''.zonipote crie aveva none lùe110 .i.i Bindino 4a
sti -cci -a n o e ca -c ciònne - Fuor i il detto nesser Ì{ eLl_o;
1 i e h e e g l i vi vette poi poco ter ir po e dicesi che
corl gî,1ytd.j-sst4o Dro"!.b;1;"ofinio
poi la sua vÍta e
ci,', c fue assai giusto)),
--:_----
rlei eonriae:ttatori di
i brani
lhiucliamo
)ante con qì"iello più svili-rppato di u.no storico
se.icse i.lir-rgr.r::taTo::r:rasi, nrorià nel 16C6.
-((snccessc nelle parti
dell:
i-arenna sean
(cor*e quasi
dalo <li dannabile eser;rpio oceasionato
t r ; i : t i c; -l -i q î a ] . r d : l ' i n ' i i r . . - - ' - " r i ) a a t t a l i b i d r n e
rLi Una -fermina, La coyrtessa i:argireríta,
rnoglie tLel con
te di Ì:onfort,
savio c valoro-so cavalliere,
heredE
Coppo il conte iìosso, sl.ro padre, della eontea cli
So:/ana e di Pitiglia:'to,
con molte castella,
vènta
/ . , \
('rinta)
i:o:'nai clal tedio e del]a longa p::igionia
:lcl t;rilito
c dispc:rat:. rÌella sna liberti,
-Forternee
te sreccese di Ì{el-l-o da pj_etra ..i
Et sotto pz'etestc chc lontano i1 narito
e morto il pa.J.re, i sa:rcsi per privarfa
Cello stato, non prestassero
aiuto er r:onti di Santa Fio:la, suoi cugini,
hebbe moijo ci cìia:lare
i{ello
a sè i e lodata la riirtù
e i1
v*lo:'c
r,'.i 1ui, conincir)
cor:. molte lacrirne,
a cornri,::Ìlgcrsi r-lella solituC.ine sua ín ctì eosi -Fresca,
t;Lcstl'liando co1 pianto l>ene spesso un l-aiìlpeggie.r
d I occ,ri che a l,trello gio.rane a^ccorto d.isciorivano
(:.rostra''.':no) :lo1to bene la più occuLta .rolontà riella ,lo;t:ra. .)a poi lo pregr.) e gli chiese e 1o Scongi'-rr'., chtegli
prenC"esse la cura e la tttel-a Ci l-ei
€ clel1o stato suo, nè la lassasse venire nel pote:c e :rcl- superbo Cominio de1 popolo sallesei percirè
dicer"'a. ehe ania-,.aneglio
fare esperienza
clella -fede
d'i:.no clct grandi di l,arenna, STenerato e r'Lato eon
essa insieme nella- meriesina provincia,
clte di .íuel
cibtaCini,
incarninati
l-e forze l-oro alcon tutte
l - n l l c n . r . e q - . ; i o n ed e r o r a n d j e c l e t 3 a r o n i C e l C o n t a t
r
(;r.q*
.io, Tcr:.rinò 1e parole sue af-fermando che dove essí -fossero stati liberi
egli ha.ruebbe c'l.auna srìa
::i so l u n ro n e co n osciuto r u.anta stir r r a e11a facessi
'f r:.ppoggia::si a sostentanento tanto qir.lro rluanto
1,
ltl3,
wal
e | 1 valore di ]ui.
eLla conosceva essere la virtù
e l t età
La be1l ezza di costei era rara e notevole
e la potenza -sua in Tosca.na di
fresca e fiorita,
molto splenclorei onde supplieand.o eI1a e pregando
irlello che non ltabban<J.ollasse, ma Ie
strettamente
e
< 1 ag 1 i o p p r e s s o r i '
iessc la feCe di difenCerla
gii venenrlo e}l-a horl;rai più tosto alle lusinghe
intno31fu difficile
e alle cavezze che at preghi,
prigionare
ltanimo
di 1ui foorne sono i più degli
pieghevoli
a cornpiaeehuo::rini e <ler Sanesi :nolti)
lf infarnia che ne
re alla clonna. Nè considerando
,reniva da 1eí, o i pericoli
net quali esso starrviluppava,
in braccio di questa signosi diede tutto
suo appeFaila ciuale per i:.onestare iI disorrLinato
-J fir ^ i ' ' " 1 o c o n d u s s e V i c a r i o
GetL'riL vt o \n. . j14 (): ^r r snv t o D
^
{
^
r
'
lJL6
t/tJLCVcl
nerale in tutta gue1la contea, dandogli in un temp o i n p re d a e sottoponendogli sè, la pudicizia e
1 o sta to sl l o . L a fama cor se veloce per . tutta la
'Io sca n a , n è d ta L tr o quasi si r agJ- onava fr a gIi huon i n i ; p e rci ò ch e il conte Rldobr andino Rosso, suo
pacrre, era norto con opinione di leale e di valoroso carralliere.
EC al conte di lilonfort compianto
p e r 1 a m iser ia de1 caso suo por tavan hoC a tu tti
t:a 91i huot^tiiri compassione tanto rnaggiore' quanto
la l:ontà sua 1o renci.eva non degno di tanta ingiuria.
di poz'vi mod.o e di farne vendetta Ranieileliberati
i'i det Ba-schi, z,io de1la donna, e Ranieri da luionten€rano, suo consobrino, sentendo che essa si stava
co n l Ie Il o so l l a ri r zevolm ente in Or betello, mentr e 1e
g e n ti rL i 1 e i a ssediar r ano ltAr sedonia,
si r nosser o
ben provr"re<luti ed occuparono Saturnia donde andanegli
cl o a d , Oro -e te l 1 o per sor pr ender e ltadulter o;
ch e n e e b b e se n tor e si - fuggì a Per eta, lasciando
1a protnessa fatta dj- difenCer1a contesilcontro
i { uali havuto
l a , i n p re ci .aa i par enti adir ati;
l
e
i neIla Rocca'
iltaccordo 1a terra, assediarono
t
ci :e d o p o q u i n d i ci gior ni s ar r ese. 11 f ine fu' che
r.q qi
n . ar f n r r r l n g f
1 O , _1 a
Ot CfbCtel
COndUSSefO
COn 1O-
ro a Baschi, €d or"dinarono che ella ponesse lfel-lo
i n b a n d o e l t l ta - vesse in per petuo com e nem ico. Di
liello rì.oppor.rna lr.urga gueîra, nel-la auale srintei 'e ssò a n ch c i l Fonte- 0ice, fila per altr e occasioni,
e sse n C o e g l i sa vio guer r ier o, non poter ono pr endere p i e n a ve n d e tta. Pur e dopo 1a nor te del l:onfor t'
'l
corrrrit'-. ino'l o nr.iaioni
SqjyarLG
rlL.+iU
] ':&ìJrvIÀÀ
r.ii sìr'il
u!
u4vr-L4ut
ia-
ririiaritarono
fratello
1a I'largherita al Orso di RinaldoOrsini,
clel CarcLinale \Tapoleone; ed il gioneo del carneva-fino a opel tem1e 1)-91 ne celebrò 1€ nozze,
,onde
di 1ei 1a
po gli Orsini posseggono per retaggio
contea di Pigliano.
in Pitigliano
,,.Era d"el nese dtottobre
norto j.l conte Orso e,L haveva Ci ciuel matrimonio
il maschio e 1a femnrina. ltreIla.ssato drls pu.pilIi,
ì-
.L i
a2l
. L o r ' 1 t o r ^ n a t o - s u 1 e s p € t . , 1 . Ì . L zp€a s s a t e ,
t
lI
e 5en
tosto
tro va to si e scl u so, m andc\coÌ1 cento cavalli a lei
in sovana un -fancillino
che si preterdeva nato cli
loro adulterio r:ie:rtre i1 conte Gúiclo da lìon_fort
e r a r i t e n u t o p r i g i o n e , s p e r a n d . os r e l l a l r h a v e s s e
ricerruto cire ed e11a ad.d"olcita dall r aff etto materno eC i suoi per. i'ninor nale _fussero per piegarsi
a-i desideri su.oi. A costui che si -termò lontano
,:'l.a,iova11ar"urnigli-or' andarono innanzi molti Sanesi ,ie' Gi'an.li, paz'enti e arnici d.i Àlello, con diseg:ro Ci persuadere 1a Contessa. La cosa ebbe que_sto
-fine che j- senesi .furono tutti
i:irrpigionati
e ritenilti ciLindici gionei i e piùi longa sa_rebbe stata
l a p ri g i o i ri a ,
se di Siena non usciva gente i.r m sfs
sopra quel contado a predareí la quale lnesse tanto .Ler';'ore in Sovana che i prigioni
furono liberati. 11 fanciullo
ed i cento che 1o accompagnavano,
r.r.<iitoil successo de t 1oro, ritornarono
indietro.
fI P a p a ch e d i se gnava ( conie fece) di nar itar e la
contessa con i1 conte Lof_Fredo Gaetani, suo nipot€, citÒ j- Sanesi a Corte irrrputand.ogli di o,uel1a
sco z're ri a , i q u ali a giusti- Picar e la causa lor o
nanclarono Buo:rave:r.tura di Bartoloineo det i-Íarzi,
e coilvenne per rluetare i1 Ponte-Fice di aiutarlo
d i g e n te e d i n oneta che valser o a r idur r e gli 0r tiétanft
éua olueeienza)),. euanto perr), via vie*, hanno a-f-fermato
i corru:lenLatori .di )ante e 1o stesso Tornnasi non
ò cr:n va l i cL a to , anr i, è contr addetto dai docune- nti , e l ;l L e :tosl t e uesti par ticolar i:
1) l1on r isulta
clle '.:t1aFia, in '-u€31i anni, ed in quelle cir.cOsta.n":,:e,a.ppa::tenesse ai Toloinej.; 2) una pia Guastcl l o n i ,
ve C o vr Ci t.angiante To1oinei, esistè i:r
a u e l l r e p o e a , l l 1 a,non ebj:e r elazioni con i{ ello e,
rr.cl 1 .3 1 E , e ra a i lcor a viva, meiltr e iI viaggio di
D a rrte n e 1 P rl rg 'a tor io, è det 13OC; 3) ìdeIlo ebbe
pirì .r:lc,gli, ma ì,Lcssr_ma
eol nome .1i pia; 4.) llessuna
o sti l i tà
so p s€ rl ai tr a jr le1l< l ed i Tolor lei.
r,r una, i:rcnogra_tia" ,li
\lessanrL:,o l,lèIni
e Gi orratrnj. Bianchi-Banr]inelli,
si teyita Ci i,lenti.f icarc
la Pia Dantesca con pia I'ia.Lavol Li- c1i siena
ci1e, 1282, or1 ai primi clel ,l283, aveva sposato Tol
1 0 , C o n t e d i p r . a t a . , l . L : 1c a s t e l l o
vicino
a quelIo
di Piet'a.
Da To11o e ca pia nacqr.lero due -Figlie.
?oJ-1o, che giriÌ:elIino,
sj era nel 1eg:2 sottonesso
3 Siena, gorrema.ta ,rlalla pa::te. guel-ta, tr.a gli
a1tri
patti,
aveviì accetLato cuelLo Ci qposare Llna
se:lese, coliìe -feee.
r.ì
_ : . ! <
:
Ìlr
-i
t -! i -j l r+i- r -
l'
sr"ro-t::atel1o, Ghe*
T ,=,-rd op, r.i ;i i a ri .c l 1"3tr ucCisOr nella piazza del Car ,r
po, Cura:rte un tentatirro suo e ,lei ghibellini
dil'."a::eru,ra
di padroiri'si
di Siena, cori.servairono senti::ienti giribellir:.i anclte dopo Ia sottorîrissione, e
fe n ta ro n o d i sp inger e 1o zio a r onper e r patti con
S i e .n a . 'i o I1 o , i nvece, si r ifiutò,
pagan,Cocar a 1a
sr-la -0ecleltiì a Sie::e^, perchè in u_nadomenica rnattiI i a d e l l t a g o s t o 1 2 - n 5 ,u s c e n d o r l a l l - a c h i e s a c l i p r a ta , fu u cci so i Ì.a.inipoti e dai 1or .o consoz,ti ghib e j -ti n i . L a ve 'l or r a pia, cor l 1e figlie,
r i:r Lass pr i3ionic:.a. i:r Frata.
I senesi- vennero a ven..Lica:,e 1a_norte
rli Tol-1o' rìa ríron poterono conquistare Frata che
Copo t:'e a:tri iii assedio, quanCo o:,ma1 iron vi tro_
vaz'ono nè la Fia nè i :repoti, _tuggiti cla rempo.
ri n q l ri , 1 a sto ria' f.ia gli autos' i d.ella inonogr .afia
.' .) 1î
-q i ta ta l cg a n o P i a i.alar r ol- Li e I' iello di pi"ttaJ- l-rr
(,'on 1a prltna; ritengono
i.ue congercutre.
progabile
che ]dello" già a:nico dei se:resi, qua:rCo To1lo di
P îa ta si so tto n i se a1la par te guelfa, abbia, a nor:l e d i - q u -e sttu l ti n o, contr atto 91i sponsali con pia
i ,a 1 -a vo 1 ti , n e l l a cuí casa er a. vissuto ostaggio in
g i o ve r:tù :. C o l l a seconCa, sostengono che i nipoti
c'ti T o 1 l o ' fu g g e n do da pr ata assediata, abbiano seg re ta me n te co n se gnato la vedova pia alla custodia
C i 'i fe l l o d i P i e tra, l- or :o consor te <1i par te ghibellina e awerso a Siena, i1 guale si sarebbe poi
disfa,tto della rrerlova. Può darsi c.l.re, d,ata Ia prima congethrra e 1e relazioni
amicirevoli .precedenti tra ? o 1 1 o e }.tr ello, sia cor sa voce di un matr imonio tra ltreLlo e p'i er presto interyetto
c1al1e rel a zi o n i co n i u g a l i tr a Ì' felr o e r a contessa tiar cr herita,
ved.ova cli Guicio di l"lonforte,
l,lon a:anettendo 1a duplice congettura,
l te p i so d i o
d a n te sco r i::r ane ancor a awolto ne1 suo
triplice
nistero,
non conoscenrl.osi a quale famiglia
a p p a rte n e sse l a piai chi _sosse
1( cor ui) ) ; com e fosse
-L
r
llf,
l"ilorta 1a Piar
Storich.e inrrece e docu:lentate sono 1e
::elazioni tra l{e11o pannoccltiesehi e lulargherita,
verl.ova di Guiclo di i"ionfort.
),leIla chiesa di s. Frailceseo a l'lassa ltarittima
si
trova una iserizione
marmorea, frequenternente foto g ra -fa ta , ri p ro C otta in gior nali e r iviste,
ar gomento dí vari scritti,
inclusa iir alcuni commenti
alla Divina commecia percirè nessa ivr relazione indiretta
con Ia Pia - Fu rinvenuta nel IBTB quando
nellf esegir,ri-reaLcune riparazioni
alla chiesa furol1o riaperti
dei -finestroni.
Si trova ora murata
n e l l a C a p p e l l a a destr a di ctr i entr a in c' hiesa, m a
da un manoscritto sercentesco sappiar:ro che origitrariamente si trovava ne1la sagrestia (non l r attual e ) o ve e ra ]a to mba di Bindoccio.
-
-*-----'*-
'22.'
to?3,
=c:.ofto aaffe aUU;;;:
z,i o n i , " fa ce n d o l a,seguir e dalla t' aduzione.<tr leic
iacet :indocci.us filius
rlomi-nae l{argaritae coroiti ssa e P a l a ti n a e et domini tr letti de petr a pannoc- indictione
chieasium - Anno Domini i.llCCC
XIII Díe ,kalendaru:n líai - Qui gia.ce Bind.oceio figlio
d e l l a si g n o ra t" :ar gher ita contessa palatina e del
signror Ne1lo di Pietra dei pannocchieschi - Anno
d e I $ i g n o re 1 3 OO indizione :tfII ( er a una ser ie
c1 i 1 5 a n n i e tra scor sa incom inciava indicando lr or d i n e d e l l ra n n o de1la ser ie ) to l"iaggio.;) Nel vedere nell t epigrafe ricordata l,iarg h e ri ta , p ri ma di I' [ello, alcuni ne han pr eso m oti_
vo p e r d i ch i a ra re Bindoccio - figlio illegittimo,
ch.e 'da un esame acci.rrato derle vicende sembra dove rsi n e g a re - e spiega::e la pr ecedenza con la dignita di I'iarglrerita, ar-ta -teud.ataria di Ner.lo suo
su feudatario.
Non creì alcuna necessità di d.are questa
interpretazione
all t epigra-0e, anzi si può prerdei'e in un sÍgni-ficato anche rispettoso
per l{argherita.
Tl- -fatto che prima si ricordi l.{ar.gherita e
poi i'fel1o può benis.simo d.erivare d.al1a cond.izione
d e l l a co n te ssa c ome afta feudatar ia di quel castel1 o d i P i e tra d i cui llello er a iI subfeudatar io,
fn o u e sto ca so s ar ebbe r .m atto di gentilezza ver so d i l e i . S e p oi ltepigr afe
a- vesse avuto ver anente uno scopo o.ffensivo,
quasi in-fa::rante, corne riteng;ono alcllni, nt_ pare che llello non 1o avrebbe
p o tu to fa re , p e rc ir è si tr atta di una chiesa non
sì1a, non rLe1 suo casteIlo,
in cui era più facile
g i u n g e re a ce rti eccessii sia per chè, essendo una
cÌ:iesa conventuale, i -frati non 1o avrebbero perb
messo per non subire qualche rappresaglia in chiese €rancescane .-1e11acontea di Sovana; nè tanto
i?eno 1o avrebbe pernesso i1 comune d.i l.iassa in q:a!
cl:re rilodo chiamato ad essere coryesponsabile ne1
per:irettere una simile epigra-fe, a danno di una po-
:?:::"";i?Hi; iit.i3;di
'n?.è
DéîqOy-ìrf,
Jv:a!
yLÀ
un anicod*'Íassa"
\,?trtîaTOÌî1.1'r-i r.O-,1\ _ ! -;rte
.i uL
rnel I t oni-
Rii:doccio - ì'iarg',rerita - Ilello - i'Ie Cia:no
alcune n o ti zi e ri a -ssu n ti ve, specialnente insistenCo su.i nati'iinoni della seconda-.
rri:llr:
-
2à
+îF
a
Tr'TlrnnrlT n
.Ut:i,/vV\)&v
Fu figlio
tegittino
o almeno ritenuto
legittino
,li i-argherita e l,lello.
I1 trovare iL suo sepolcro nella chiesa di S. Fran
cesco a l";assa l,iaritti.ma,
e precisarnente ne1la vecl
ciria sagrestia,
-fa supporre che fosse allevato
a
pannocchiesch.i
i.iassa - neL palazzo ritenuto
clei
it'r. Corso Ce1la Liilertíi
i'io r.. poichè ne1 dietro,
sul vicolo
in eui ona si volge la I'iostra d.e1lf A:r*
tigianato,
crà una .recchia cisterr:a,
1a Pro-loco
:'nassetana ha cneduto opportuno porvi una epigrafe
clt^e ricorda
cone il giovinetto
morÌ per anneganento (notizia
assunta d.a antj-co comme:,rtatore Ci
cadend.o nella cisterna.
fante)
L t idèntif icazione
deI pal-azzo e rle1la
cisterna
è verosimile,
benchè a l"lassa ci sia un
secondo paLazzo, più in vistar
appartenente
ai Pannoccnj-.eschi, iI palazzo d.elle logge ci píaz,za Garii feu,Latari
balCi - Nel Sec, lillI
che clivevicinr
nivano cittarlini
rirassetani, avevayto Itobbligo
di
- I due rarni dei pannocchieschi
avervi 1r abitazione
r:jte gravavano su l-assa ereno o,uelli ,]i Pietra - e
que1li. rti Ferolla,
di cui ricoidiarao due personag'
gi a,ssa.i -roti: idello rli Pietra
e Bernar<lino di
Fe ro11;:. . - Fropel.d,o nel ritenere
che i Pannocchieschi d"i Ferolla
avessero il pa1-azzo di ptazza Ga,1i Pietra
-fos::ibalcLi e quello <lei Farnoccliieschi
se nel torso c.leI1a Lil:ertìr.
I lettori
comprendono
cl.'c si tralta
solo di opinioni.
ALDCBSéi,TDESCi]]
lìra figlia
de1 conte
Ildebrand.ino,
riet
to i l ? o sso , {i i par te guel_f.r e signor e ,jell_a con
tea di sovana e Fitigriano.
Dopo la ,fine ,ierla da
s.:,iSveva, ,larlo dtAngiir :narrdr_\
in Toseana, a riall
:ra re 1 e so rti d.el par tito guelfo, il conte Gr ,r ido
i i i ':o n -e o ::t, su o vicar io gener ale. Questi, aiutato
Jai
or.lelf i
nel
1269:, s. r,ìol-Ie Val
-fior.i:tini
e rÌal- r'onte
dtElsa,
?oqqo-
i Gjjíbellini
qconpi qqr.-
,1i Sie-
Iri,r-al_lora. c'he iI conte di Sovana dette
ip ;i'ioglie a G:-l:l-io, lf u.ilica -Figlia i,iargherita
che,
?oco d.opcr, rnorto il pad"re, iivenne
ered"e clella con
tea. Gr-iico fl'- r1 pr.into naritc'
r*ra neÎ
di l.ìargherita
'l;
sria vita ne ebbe al-tri
quattro,
lTa i qrr_aIi, f5r
se solo í1 second.o, fu -fnrtto di sua scelia.
II p:.7
t:Lo ;irat::iiiionio t',.rveì?rr€1 coll1c si safebbe d.etto dopàr*
ileî na-gicni di stato a scelta.d"el pad.re per la -figlia noir ancora veittenyle.
.2$
Da" r{,ì.esto ina.trj-filonio nacgue una figlia,
l'icl- 1?81 Gr-ri,l.odi- iion-for.t cadde pr.igionrero
àegf i
Aragonesi che per il suo riscatto
ciriesero prim:
j3Oiicpoi
- 1 c - c o C Io n c e d f o r o p a r i a B o . o o o f i o r i n i .
La irioglie, a.iutata car re carror dar comùne .di sie
Rar divenuto glrelfo,
e d.alle cittìr guel-0e di toscl
il&r tent,i di i.aggranellare
la sorniî3r r?13non vi riil
- ^-ì
Dopo pochi anni, Guido norì nelle earce_
j
'
r
e
s
s
ina nel 1,227, In cue1la circostanza,
t'i rii
a
elr:l- si u-nirono i ripetuti
tentativi
dei cugini gtclobralrd-e.chi di s. Fiora,
dtin{aci.r'onirsi de11a contea di Sor,r.11s,l''iargherita
ebbe bisogno di aiuto e
proterione
che trorrò in ivello pannocchiesclri
ard.ito glterriero,
e 1o sposò avencl.oi:e i1 -tigl"io Bi:r,loc
cr-o ri'ior.toncl 1jCO. Questo vincolo nut"i*orria1e,
-fcrse quello pirì a-f-fetti'ro di 1,iargSerita perch,i: di
sr.;a scelta
e con un uo&c di et;,ì di poco supei:iore
:l-la" su*., ciu::ò poco perch,l Ia contea di Sovana, pas
-
:a!*
ryTo
1,1.lro'iezione clel Fapap fu posta sottò
I'a l to
g o ve i mo pr iina del Car d.. Benedetto Gaetani,
e suìrito dopo del Card.. l,iapoleone Crsini - Que-sti
i:iconobl:e cor$e nullo il rnatrimonio d.i l.:argherita
con ldel1o, e feee sposare liargirerita, nellraprile
1 2 9 2 , co n i 1 si .ronipote Or so Or sini - Fu un m atr i
::tonio cl.i con.renienza ci:e d.urÒ -fino a1 1eg5, euanl
r]o Orso Orsi n i :l or i senua pr ole, fntanto il Car d..
B e i re d e tto Ga e ta ni er a stato eletto papa col nom e
':l"i Bonifaeio vrrr e poco copo a.n/ennero Ie auarte
nezz,e d.i i.Íargherita con Lo-0fredo Gaetani, nipote
del papa, c,:ie aveva circa la nretà di anni d.ella
sp o sa - rrr i l caso di dir e che questi sposi non
j.nte-nclevanosposare la sigJnora ds:lla
contea di So
r.ra.iràrna la contea della signora l"iargherita.
f,ome eratlo state considerate valide Ie
nozz.e di Ìiargl'.rerita con Orso Or.sini, cosi si eon_
sid.eraro:ro valide ou.este co:e Lofgred.o Gaetani, fin
cir i il giovane Gaetani non ebbe Ia speranza certad i sp o sa re l a g i ovane Giovannan contàssa dell r 4oui
'l
s e di tror:di, non meno ricca e potente di l,larghef
::i ta . A l l o ra si cor ninciò a metter e in dubbio la va
l i d i tà
d e i d u e r,r ltimi m atr imoni Ci iia:.gh,..r ita, r il
teuendo ancora valido euello preced.ente con irlello
P a n no ccl ti csch i .
1 1 p a p a sonifacÍo VIII incar icò il vesco
vo Gherard.o Bianchi di esaminare il matrirnonio trE
Ìí.a-arrlrar^ir= o iiello.
Lf e
L Js
q ra
r r sm e
cv voi t ui4rJdJ Eu: s s e
c o n s e g ' u e ncaL lI Jl a
za che <-lesicerarra il papa, c,1recioè il natrir:ronio
con }Íello ei.a stato valido ed era e.ncora ef-ficielr.te.
S i C i ce ch e i I p apd, udito il r isultato
del Vescovo
Bianchi, -tacesse <listrn;ggere i clocunenti e clichiara
re iilvaliclo il natrimonio dí suo nipote con i"iarghef
ri ta .
Qu e sta se n tenza doveva esser e basata su. validi
yrr
rî ,-\
motr_v llA
papa era urr grande giurista
e iI Ve
r/ LÀ u!,...
scovo tsianclri rloveva avere svolto un proced.imento mE
ti va to .
perché non coQuali le cause <1i 'ralidità?
nosciute dal Card. Orsini quando suo iripote sposò tiar
g i re ri ta ? l d o n vo l endo accusar e iI papa, iI Vescovo
Bianchi e il Card. Orsini di avere
ito motivi
e sp l i ci ta me n te fa1si, dobbiano dir e che auesti
r-tl ti rn i ci fo sse r o m a non cosÌ evidenti da str ap
pare lrasseilso per lf una o lraltra
sentenza di
-raliiiità.
Strano noti-,'i così complessi clr.e gli e
satr"rinatori, secondo il loro desiderÍo di giirnge
re o me n o a l l a v alidità,
sfoci- ar ono nelle due
se rte n ze c1 i i n vali,lità
secondo ItOr sini
e di va
l i C i tà
se co n d .o i1 Bianchi.
A qi-resto punto possiano inserire
la no
ti::ia non d.ocunentata, rna espressa dagli antichT
cormxe,*î.tatoridi Dante e dal1o storico Tommasi del
prececl.ente matrimonio di tÍello con la pia dei To
loraei - Ammettendo coire realnrente awenuto questd
matrimonio, r7sfli€rrnoconie si armoni zza eon la vicenda di hlelIo e ltargherita,
con Ia epigra-fe di
pindoccio, con altri
particolari
riguard.anti Nel1o - Per sposare l"largherita, idello, pr.enderndomotivo Ca un fallo cle11a pia sua moglie, più o msro
grave secondo i comnientato::i, la avrebbe uccisa o
-ta[ta uccidere commettendo.r.rn crirnine che gia allora rendeva invalido un secondo mafrimonio.
C i re 1 ru:< or icidio si pr estasse bene aC
essere Cichiarato
inesistente
è ne1la natura stes
sa de1 delitto.
Nel1o non poteva averlo cotnmessosenra aver preso prirna tutte
le precauzioni
per
^fa:: apparire
la norte di Pia come awenuta
per ca
so o per Cisgrar:ia
e anche, a.,'endo bisog:ro di coi
probabTl
i-'1ici, ne a'r:.à scelto r.rno e a-ssai fidato.
nenie Pi;: fr.l. d.e-Fd.nesti"ata, nra da Lur. solo f arniglio
el:e, agli aItri,
non avrà mai detto ci:e -fu lui a
gctta;'e Ia P:-a ;rcl Llirupo, rTrBa.,/îà -fa.tto in modo
c'r.e ;.ppariss'-. coli'ic u:ra Cisgrazia
o tr.n suicidio.
Si
possoilo -facilnente
Íirdoviirare
1e priiee notizie
dif
1a contessa è cad.utafuse r:el ce.stello di Pietra:
5ri-ùuel <ìi.::rrpo, oggi chiaiitato i1 Salto rlella Contessa, fi1 segni-to saranrlo venut'i i connenti
secont
.
J
e
l
l
a
g
e
t
t
a
t
a
clo I inclolc
contes:;a. Si è
nel climp o ; r o , , i . )s l a L a g e t t a t a r t e l c i i m p o . I ' i a c u e s t a i n terpi:r:ia:,j-onó del-l t episodio
anche se nata ne1 casLe1lo, si è t:ra:ri-festata altrove,
tra i parenti
C1
F i a , a S i e n a , p r esso altr i
- feudatar i che conosce
t
vailo I indole di i{eIlo e d.elle sue relazioni
cofi
i',argherita. Volendo però intentare un processo,
apche solo in ''rj.sta di un natrinonio,
quali testimonianr,e si potev.ano recare j.n favore o contro
1ru:<orj.cidio? La certezza non si poteva nai raggiunger:e perch{r i due soli superstiti
e responsa
.27
:ili,
il rnandante e iI nandatario, non-avreiSero
ntai confessato di essere rei Cel d.elitto, Ci sarebbe voluta una induzj.one, ma questa .avrebbe avuto più o meyrovalore, secondo 1e d.isposizioni
a-Ffettive e voi-itive dei giuclicir Non solo non ci
sa re b b e sta ta l a cer tezza assólutar ma pr obabilnente neppure alcuna valida testinronianzar
Et su q.uesto -fondo di incertezz,e, che i
giueiei del lzge e del 1a95, si son potuti nuover.e in direzioir.i inverse, hanno emesso rl.ue sentgrze co n tra sta n ti
di invalir lità
ltuna e lf altr a di
validità
del sratrimonio, La seconda emessa per ig
teressarnento di nonifacio VIlf,
anche se per opera
del Vescovo Rianchi, non fu più lasciata ad altre
intenpretazioni
a applicata fino a far separare
itargher"ita da un altro presunto sposo, il cugino
Guido di S. F'iora. Infatti
l,iargherita d.opo poco si
ri ti rò
a vi ta p rivata pr esso 1a _figiia Anastasia
maritata a Roma,
Alcuni infirmano questa successione di
awenirnenti
dicendo che ltargherita
si sarebbe dirirostrata troppo remissiva nell r accettare Ia sua se
parar-ione da Ne1lo e ne spiegano iI motivo.
S€, come dice iI Tommasi, Irrargherita si
awicinò
a ltrello cou. vera passione, Ia troviamo
t:'oppo renissiva ne11f aceettare 1e rLozze con Orso.
ilertarnente tra Nello e i"iargherita crera proporzioni
di età, essenclo quasi coetanei o Èi poco più giovan e l e i . A q u e sta cir costanza si unisca lr utilità
clte
i i a rg h e ri ta n e ri ceveva nellr aver e un m ar ito battaglie
Fo, pronto a di.Fendere la contea e nello stesso tem-po u:r pò reraissivo vdrso di lei che era di condizion€_jqperioqe,
essendo alta feudataria <lel rnarito a
,.-r,el
causa
sub-fer;r,ioriel lastef Ai Èietra, i-.a 1e
::a.gio:':i cLi stato sono tal,rolta
pià potenti
C.ei
',,incoli
a.f-Feti:ir.ri n caCr"lta la contea di Sova,4a
sotto 1a p:-otezione der pat:'irionio
cel1a. ciriesa,
prote'"jone p::i:na esplicata
per nezzo cLel Cardi_
: ' i a l e R e n e < 1 e t L oG a L e t a n i e p o i d e 1 c a r d i n a r e
l,Iapo
leone or-sini, sotto I'alta
vigilanua
di Bonif"Eio
vrrr'
bisog:1.Ar./aaccetta::e r-a 'licr:iai'azione di nul
1 r ti cl e i l e n o :ze con ideIlo, a cui r i:nase i1 - f.*j'
ciull-o Rindoccio; il passagg.io a- nuorre nozz,e priricr.con o::so e poi con I,o-ffreclo vro..,zernolto inteI
re ssa te c'l a p a rte dei nùovi nar itir
ap€cialmente
rlell- tul-tiiro, clic :lliravano piiì ad. avere la contea
d e I1 a " ::l o g l i e ch e a sposar e Ia signor a Cel1a con_
te a , co l n e a b b i a n o già .letto.
Da c'alrd.o j.lapoleone Orsir:i sri_nteressò
p c:: 1 a p ri n ra vo l ta Cr ella contea di Sovana,
non ta
pe::Cette più di r,,i-sta e irr sempre in :"aezao
alle
'ri-cer'l"e rli l;a::g:rer"ita con un $.;ro documento del
i 7 S e tte n b re 1 3 05 i;r ear icò il suo cappellano Gui
ilo ca t/iterrc
di- a-f-fe:'nare la donazióne o_er .u-=
"\t,
t:ffi
r.t*&e:
$
++
__
o e d e i cl i r itti
r Li piancastagna- o fattagfi
contessa. t"tar5;
lierita aldobrandeschi.
Da .alt:'o docurnento del 1Z Giugno 13Oz
.
sa p p l a n o ch e i l r :ar dinar e fu inter pellato
per 1et
te ra d a l p ri i rci pe .r ?ober to, Gr an Giustizier e
delr à
Terîa. di Lavoro e de1 t:.,tolise, figlio
primogenito
d e l re ca rl o rro d.i tlapoli e suo vicar io Gener ale
nel regno' riguardo alle vicende dei natrimoni ,ii
i .a rg ;r.e ri ta ' Jl car dinale r ispose che l r ultino m at.n i n o n i o l e g i tti no
contr atto da I' iar gher ita er a sta
tcr eon Lo-f-fred.o Gaetani nipote de1 -fìr papa 3onifal
ci o , tn a e ra sta to inter r otto
da d.ivor zio, 411or a
lia.rgi'lsrita fu costretta
ad u:rirsi in matrimonio con
tíe l Io d e Il a . p i e tr a, na poco r Lopoper m utuo consenso
si separarono, anz.i l.Iello aveva già sposato altra
ri-onna. questa namaziclne tace il matrimonio di t,iar
g h e ri ta co n Orso Or siyr i, sciolto per la. m or te dell
1f Orsini, La irnposiz,ione a l.ie1lo di unirsi
a t,.jargherita fu lopo il lpg} cioè dopo il divorzio corl
Lo-f-fredo Gaetani che sopra abbiamo definito
o;"rar*
i o n a tri mo n i o - pr :' C€cluto da quello delltOr sinÍ
a
sua volta seguito d quello con lfe1lo -. Forse a que
sta seconcla unione di Nerlo con l"iarghenita a1lude1 | episodio del f iglio Bindoccio, i,eviato alla madre e da questa respinto.
Un anonimo commentatore di Dante del Tre
cento a questo proposito dice che (( la contessa
I'iargherita si partio (aivise)
dal d.etto messer t{e}
1o e per 1o mondo andò con tristissirna
vita, bsr-ché il dove non si d.ica ) ) - Invece sappiamo che
ci fu il tentativo
di quinte nezze con it eugino
Guido di s. Fiora, ma -fu costretta
a separarsi,
ri
tirandosi
a vita priirata a Roma con fa Sig.fia AnaI
stasi-a, avuta dal conte di FÍonfort. Anastasia si
era sposata a lomano orsini,
portando a fruesta nobile famiglia tutta la contea di sovana e plancast.a
gnaio, coine attraverso le varie vicend.e, aveva
AeST
d'erato e perseguito il crrd,
ltrapoleone Orsini.
i,1a1o stesso ,lrronimo commentatoi,e dice
egua1.::reirtedi i'Iel1o che. in grand.issir4o brobbrio
(ob
b ro b ri o = u i n i l i a z ione) $inio ( - e:gr i) r a sua vita e ciù e -fue assaí giusto. ltrello, venduti i suoi dirit
ti su 1 l e n ri n i e re cLel ].tassetano, ne1 131A er a statoscacciato da Pietra - cacluta in rnano a1 cornune cli
siena, ritirandosi
a l.iontemassi in aue1l ranno di sua
proprietà*
rn seguito anche da j'tontémassi -tu scaccia
to dal geilero nindino da sticciano che come d.ice iltestamento di lfello,
se ne era proclitoriamente impad.roni-to con i suoi figli.
proprio da1lo stesso testanento sappiano clrre Nello tnascorse gli ultimi
arrni a Gavorrai,to, di cui non aveva la proprietà.
Da1
card. i'fapoleone onsini,
legato ponti-ficio
in Tosear].a, aveva ricevuto
la penitenza di prendere parte ad
r.ì.r1a
crocia.ta il- testanento d.ice a causa <1e1maltolto
ài peni-enzJ per una colpa
rnfeCe dl beni si traila
d.iversa, -iorse 1ru;<oricidùo opPure percì:c ne1 primo
periot1o cli r.mione con i'iargheriia - o nel secondo aveva [otto qttalcosa c]re iI Cardj:lale voleva .fosse conq Peq i suoi eredi? go;to sqlì:;en4a!o ler liargneqit4
cne non aumentano o dijeitruiscono 1a tri
posizioni
intraprendente
s[e e ur;rj-liante -0ine di ile11o i.ì.o]1io
clte, scolilparso dalla scena di vita
e giuer::iero
uella irarentma Senese aveva anclte perduto i Suoi a
ca ste l l i ,
vi ti
P€F conser var e solo il nor ne c1i Sí( , i 1O T a € .c* -l i
F
' *i -( ì1t f a .
Negli anni che de' Guelfi e Ghibellini
Repubbliche a que' tempi costumava,
Batteano i Cortonesi e gli Aretini,
Specie d'ogni partito guerreggiava:
I Pisani battean coi Fiorentini,
Siena con le Maremme contrastava;
E Chiusi combatteacontro Volterra...
Non vi era posto che un facesseguera.
Un Signoredi Siena,che non erra,
Che della Pietra vien chiamatoNello,
Sposòla Tolomei onestae sgherra
E un giusto matrimon passòcon quello:
Nativa è Pia della Seneseterra
Pietro diletto è il suo carnal fratello.
E l'altro è Ghino, che ora a voi vi dico
Che Nello lo teneafedele amico.
{Camàitl
r^: cehto sonettlhorentrneschi
>.di V'
Éolargir
L.€.f
,30
i l o l r c L u s l o l J A
ílo -fatto prececlere cl.teste poche pagine
cla una prei:lessa a- cui vorrei éssere ltuto fedele.
I,à . e sp o si zi o vrc del1e r ela:r ,ioni di ir lello pannocchie
sc.ri coir. i"argi:erita Alciobrancleschi e con Fia pse-rce d o n o su p i a n i diúer si:
stor ieo, per le pr im e, pr o
babile o veîosinile
per le secon<1e. i;rr sfàricale""ta
certo che lur ifello pannocchiescir.i ebbe relazioni
con
I'l a rg Ì:e ri ta , ma g1i stor ici
oscillzur o tr a un llello di
i''-angiante e i',Iello di rnghiral:ro - propend.o per i1 seconCo si.a per' l t età più confaciente , sia per 1a pro_
ì:abile scoirlpaz'sa.der pririo cialla scena irlarernrnana
o
a l me ,ro d a i ,i i ri tti
su castel cii piet*a ver so il 1aEo,
sia per 1a peni terlza Ímposta a.l seconclo'da1
carc.. i.,Ia
poleone crsiiri,
tr-rtore e euasi arbitro clei beri e g;r
se della. persona cli ì,-argirerita.
L € re l a::ioni di_ llello pannoccÌr iescir i ( per
rne figlio
i.rlng.:irarno e nipote d.i r.Ie110 <1i ì,rangiànt.)
co::r la tria- Dantesca non sono docr.rmentate, ma
verosi:tri
li e appoggiate ai corrunenti prirni e piu anticirj_-d;ti;
)ir'rina cor:uaedia - ;?ii:eto che soilo solo cor-urenti
na
r'r.onose::ci r'ii-r'e privi- cii una certa base
cli realtà anclte se i co:rurieliti stessÍ si dirigono second"o
alcuni
vcrso i'Ie110 di i'.langia:rte e secoi:do altri
.Ji rn_
i..tre110
gltiralrro.
: i1:
r {^ ?-_ r ^-.^ ^-*
Efl.Rrco Lororennor
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PER LE lLtÙSlRAzt0Nr rr t'lA-rr.Rt^Lt
x lL St(út.ì\.fE oP\,scolo É srAr'c RtcAvRT0Dfll SE6r,É$lrLtgRr :
LE CIiÀ]jIII
lìIlîCl'lli
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1,r'lÍrcl'lorìr{ -ì L;\ IIA'rcrrA }ELt E cRANr}rIqAZroNrEd. Brrnrr
PfA F--r*TOLOr",{,1,-f
îd. LIBqIîlfA
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3?tl:,lG{l, : LE ,STAiiF_rj Ed. LA }'iUOVil ITALTA
I,r, VIîìir Ill L,IIA CfTTAt CO:":I|*IAL.$
nd. t,0lfSClIEiì
:\f rl-ì,-ìì.lPfDEI CA:_ìT,îLLI F.qlIilAI_,f Ed. L,OE$úIIAR
f FOIIE'I nT COilfEl Erl. RAI)IR
irTTA rllil, 'lAqTlll.LCr Bd.. RADAR
LF cope?tina. e 1a ca.rta. tonografica
sono d.i Giancarlo
sbrilri.
"LABnilcnellrq"
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