n°1, gennaio 2015

Schuler: la Cia incontra l'assessore provinciale di Bolzano
I miliardi che mancano all'Europa
Un anno con i giovani agricoltori
Anno XXXIV - Numero 1/2015
Direttore
Massimo Tomasi
Direzione e Redazione
Michele Zacchi
Trento - Via Maccani, 199
Tel. 0461 1730452 - Fax 0461 422259
e-mail: [email protected]
In Redazione:
Ivonne Chistè, Gabriele Dalprà,
Francesca Eccher, Stefano Gasperi,
Sabrina Grillo, Nicola Guella,
Francesca Tonetti, Gianluca Turrina,
Nadia Paronetto, Martina Tarasco
Iscrizione n. 150 del Tribunale di Trento
30 ottobre 1970
A cura di
AGRIVERDE CIA SRL - Trento - Via Maccani 199
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38121 Trento
0461/1730452
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SOMMARIO
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Lavis, unità e condivisione per uscire dalla crisi
Parola di direttore
Insieme, per superare le difficoltà
Verso una nuova alleanza
I miliardi che mancano all’Europa
Un nuovo modo di operare in agricoltura, in esenzione fiscale
e nel pieno rispetto della normativa!
Faccia a faccia con Arnold Schuler
Il vero valore del settore agricolo
Capra pezzata mochena -Pletzen Goes van der Bersntol
La Confederazione
Notizie dal Caa
Italiana
Agricoltori del
Notizie dal Caf
Trentino,
Novità etichette alimentari
i suoi collaboratori
e dipendenti
Donne in Campo
augurano ai
Un anno con i giovani agricoltori della CIA
propri soci
e ai propri lettori
L’arte del riuso in cucina: come valorizzare gli avanzi
un sereno Natale
e un felice anno
Notizie dalla Fondazione Edmund Mach
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Abbiamo deciso, dopo attento monitoraggio e valutazione delle presenze, che dal
01 luglio 2014 la permanenza settimanale
di Malè, presso il Municipio, verrà chiusa.
Per mantenere un livello qualitativo elevato
così come è nostro obiettivo, concentreremo l’attività nell’ufficio di Cles aperto
durante tutta la settimana:
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c/o Confesercenti (3° piano).
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CIA
Lavis, unità e
condivisione per
uscire dalla crisi
di Paolo Calovi
L
a vicenda della cantina di Lavis ha chiuso l’anno passato
e probabilmente ci
terrà sul chi vive anche nel 2015.
È una storia che si trascina ormai
da tempo e che ha dato il la, in alcuni casi, a battaglie combattute
a colpi di comunicati stampa che
non hanno certo contribuito alla
soluzione del problema.
E quando pensiamo ad una soluzione per noi c’è una bussola che
non può essere ignorata.
Prima di tutto vanno salvaguardati
il reddito degli agricoltori coinvolti,
i prestiti sociali versati in passato
senza trascurare chi ci lavora.
Non è un’affermazione così scontata, solo avendo presente questo obbiettivo si potranno costruire proposte e progetti adeguati.
C’è poi un secondo elemento da
sottolineare: auspichiamo una
nuova (o rinnovata) partecipazione attiva dei soci in tutte le cooperative.
Senza il loro contributo nessuna soluzione sarà davvero soddisfacente.
Ci auguriamo che il confronto
e le discussioni assembleari riprendano forza, e che i soci siano dotati di tutti gli strumenti
necessari per conoscere ed approfondire tutte le questioni sul
tappeto. Senza questo impegno
ogni socio rischia di essere informato attraverso i giornali, le radio
e le televisioni, così come si sta
rischiando di fare in questo periodo con la cantina di Lavis.
Abbiamo già visto che su que-
sta vicenda esistono posizioni
diverse che, nei più, ingenerano
confusione e voglia di “affidarsi”,
magari a chi fa le dichiarazioni
più rassicuranti.
In merito alla cantina di Lavis, Cia
del Trentino ha fatto la propria proposta, a voce alta, per arrivare ad
una soluzione: tutti i soggetti del
mondo agricolo devono sedersi
attorno ad un tavolo e cercare il
percorso migliore per chiudere in
maniera certa questa lunga fase
di incertezza. Non aiuta l’azienda
questa perenne ansia sul destino
della società, dei suoi dipendenti, del patrimonio dei soci. Aiuta
soltanto la voglia di uscire da lì e
cercare rifugio in altri lidi.
La nostra proposta non è
assolutamente vincolante; saremo ben felici di
sentire che, al tavolo
di lavoro, altri vengono
con
proposte che
possono
anche
essere
Paolo Calovi,
presidente della CIA del Trentino
migliori della nostra.
Il punto sul quale però dobbiamo
essere tutti d’accordo, è il principio della condivisione e della corresponsabilità.
Senza questi due elementi le eventuali soluzioni sono costruite sulla
sabbia e rischierebbero di franare
al minimo sommovimento.
Abbiamo già detto che il tempo
delle attese è scaduto. Ora dobbiamo agire e chi fino ad ora è rimasto in silenzio deve far sentire
la propria voce.
CIA
È
Parola
di direttore
normale fare il bilancio dell’anno appena
trascorso, soprattutto
quando è stato così carico di eventi. La Cia del Trentino, nel
2014, ha rinnovato il suo gruppo
dirigente, ma ha anche cominciato a tirare le fila della “macchina”,
della sua struttura operativa.
“Anche quest’anno – ci racconta il direttore Massimo Tomasi - abbiamo
messo a bilancio una piccola crescita
della nostra organizzazione, in particolare per quel che riguarda i servizi. Il
nostro slogan è sempre molto chiaro:
offrire i migliori servizi al miglior prezzo
e credo che il nostro lavoro sia stato
coerente con queste parole.
Abbiamo avvicinato alla Cia del Trentino aziende che cercano un’alta qualità
dei servizi…
E vuol dire che le altre si accontentano?
“Niente affatto, anzi posso dire che
spesso sono le piccole realtà ad avere
bisogno della massima attenzione.”
C’è una ragione particolare?
“La vita burocratica per le aziende,
a prescindere dai numeri, è diventata molto più pesante. E se la grande
azienda può sopportare questo costo
(e uso il termine in tutti i sensi) per le
piccole e piccolissime sono dolori e in
tanti rischiano di uscire di scena.”
Con quali conseguenze?
“Molto serie. Possiamo tentare di
sintettizzarle in poche parole: minor
prodotto disponibile alle strutture cooperative, chiaramente non se ci riferiamo al singolo caso, ma tante piccole
assieme si fanno sentire e soprattutto
l’abbandono della coltivazione di appezzamenti che spesso sono anche
piccoli e scomodi e quindi poco appetibili ad altre imprese.
E tutti dobbiamo stare attenti, specialmente nei territori di montagna, a questo fenomeno, perché il terreno incolto
è il primo passo verso situazioni che
possono diventare drammatiche.Pensiamo a quel che è purtroppo successo recentemente durante le alluvioni in
Liguria e capiamo bene che i costi che
la comunità dovrà sostenere sono ben
più alti di quelli che servono per garantire quelle semplificazioni burocratiche
che tutti vogliono, almeno a parole.”
Torniamo alla Cia del Trentino
e parliamo della sua presenza
periferica.
“Il cuore dell’organizzazione è a Trento, ma per essere vicini ai nostri soci
abbiamo da tempo aperto, in varie forme, uffici periferici nelle valli.
Lì siamo strutturati in maniera da rispondere al meglio alle esigenze di
chi si rivolge a noi per una ampia serie
di problemi ed in caso di necessità abbiamo il supporto dalla sede centrale.
La novità più importante riguarda Rovereto, perché la Federazione Coltivatori Trentini ha deciso di entrare nella
nostra struttura e questo fatto dà uno
slancio particolare alla Vallagarina con
un ufficio aperto tutta la settimana e
con una presenza di personale che
permette un supporto importante ai
bisogni dell’impresa. Questa crescita
è un impegno forte sia per chi ci lavora sia per il gruppo dirigente della Cia;
la crescita chiede anche investimenti,
e sappiamo bene che non sempre è
possibile fare queste scelte soprattutto
in questo periodo. Noi ci crediamo ed
abbiamo fatto investimenti importanti.”
Voi aiutate soci e cittadini nei
meandri della burocrazia, ma dovrebbe arrivare dal prossimo anno
il 730 precompilato.
“Si tratta di una grande rivoluzione, ma
ci vorrà tempo per digerirla con una
selezione fra coloro che offrono determinati servizi ai cittadini. Noi dovremo
diventare ancor più professionali, essere ancora più attenti e quindi fornire
un servizio ineccepibile facendo aumente il valore del nostro lavoro. Ge6
stire il passaggio imposto dal governo
(ed è la direzione giusta) richiederà
impegno e sappiamo già che nulla
sarà facile.
Lo stesso processo dovrebbe interessare anche le domande legate alla
PAC. Anche qui il lavoro è avviato e
dovrebbe interessare molte imprese
agricole, ma trattandosi di risorse europee i vincoli sono ancora più pesanti e complicati da gestire.”
Un elemento forte, sulla base
dell’esperienza, è la richiesta
pressante di sburocratizzazione.
“Dobbiamo fare in fretta, noi siamo
davvero sommersi da una burocrazia
che è pensata per un paese uniforme
e sempre uguale che non esiste da
nessuna parte, tanto meno in Italia.
Come si possono chiedere le stesse
procedure a chi ha una grande azienda e a chi lavora su 1000 metri? So
bene che la Provincia non può risolvere tutto e che il centralismo romano
è pesante, ma da qui devono partire
azioni in controtendenza, per rappresentare un significativo momento a
livello nazionale. Il prossimo PSR, che
speriamo riesca a partire per quest’anno, sarà un banco di prova per valutare concretamente la semplificazione
provinciale.”
Cia è attenta ai bisogni di chi rappresenta e opera affinchè abbiano la giusta considerazione. Spesso si lavora
per tutto il mondo agricolo, non solo
per chi è nostro socio perchè i problemi sono comuni e quindi è nostro dovere darne risalto indipendentemente
da chi ne benificerà. Per capire come
fare al meglio questo importante compito abbiamo aperto un interessante
canale di collaborazione con Bolzano
e pensiamo di estenderlo anche oltreconfine essendo aree con le nostre
stesse esigenze. Prosegue poi il preziosissimo lavoro delle Donne in Campo che rappresentano la non meno
importante altra metà dell’agricoltura.
Con Agia abbiamo dato una solida
organizzazione ai giovani agricoltori
e si dedica a dare ancora più rilevanza alle loro esigenze e soprattutto
alle loro proposte. Inoltre prosegue la
spinta verso l’alto di Csa che conferma
sempre più la sua validità. Un anno
faticoso, insomma, ma qualche soddisfazione è arrivata, ma non è finita qui,
nel 2015 il lavoro prosegue.”
Convegno CIA
Insieme,
per superare
le difficoltà
L’intervento di Diego Schelfi, presidente
della Federazione Trentina della Cooperazione
al convegno della Cia del Trentino “Tutti per uno…”,
svoltosi a Trento il 24 novembre
U
n saluto particolare
a tutti voi anche da
parte mia e un grazie alla CIA per l’invito che non manca mai di farci
arrivare e, devo dire la verità, e al
quale ho sempre partecipato con
interesse e affezione. Parto dal
tema che avete messo sul tavolo
e considero il “tutti per uno”...” un
elemento importante di cooperazione. Noi abbiamo, se volete,
un’ulteriore frase che la completa
e che Don Lorenzo Guetti ha sempre riportato: “Uno per tutti e tutti
per uno”. Questa frase completa
il quadro e mostra come siamo
molto vicini, perché l’idea è, non
solo originale, ma piena di significato e devo dire la verità: i tanti
temi toccati su questo filone di
ragionamento ci trovano completamente in sintonia. Il presidente, Paolo Calovi ci ha
richiamato alla necessità
di avere visione comune.
Lo dico anche io, specie in questo mo-
mento. Siamo chiamati davvero,
in questo momento di difficoltà,
a unire le poche forze che abbiamo per centrarle tutte su obiettivi
comuni e devo dire che le rappresentanze, la CIA, la cooperazione, le istituzioni su questo devono trovare tavoli di ragionamento
e di condivisione perché adesso
o facciamo così o sarà difficile in futuro. Noi siamo in questo
momento lavorando sui territori
perché prepariamo il cambio al
vertice della Cooperazione e sentiamo da parte dei nostri cooperatori la necessità di avere questi
riferimenti: c’è n’è bisogno perchè
in ogni situazione,
in ogni realtà, c’è
preoccupazione.
Diego Schelfi,
presidente della Federazione Trentina
della Cooperazione
E hanno bisogno di fiducia, di visione, anche nei momenti difficili.
La nostra gente, che Paolo Calovi, in chiusura della relazione, indicato come un valore, se ha un
gancio a cui legarsi è fortissima
e non ha paura. Però bisogna individuare le cose e dirle con chiarezza e con coraggio.
In questo senso è vero, noi da un
po’ di anni, e devo dire in totale
sintonia con la CIA, cerchiamo
di dare qualche riferimento,
che è l’unità, certo, ma anche la visione. Calovi ha
fatto riferimento al valore della qualità. Su tutto:
qualità di prodotto,
Convegno CIA
qualità di territorio, qualità naturale delle persone.
Questa è una strada che noi continuiamo da un po’ di tempo, ma
l’ha fatto anche il presidente intravedere; dobbiamo essere una
parte del futuro del Trentino che è
un bel territorio; con l’occhio dei
poveri, diciamo noi.
Poveri, povertà: ha suscitato questo termine perplessità. Non deve.
Povero, le povertà che abbiamo
noi sono tante, davvero. Pensate ai giovani, pensate al tema del
lavoro, pensate al tema del territorio come avete hai ricordato, ne
abbiamo un’infinità... pensiamo
alle difficoltà sociali.
Il fatto che qui ci siano meno differenze tra chi ha e chi non ha è
un valore o un disvalore? Noi diciamo che questo nostro modo
di ragionare ci aiuta, noi li chiamiamo valori, però sono in pericolo perché non sono regali che
abbiamo in eredità, che esistono
senza un continuo lavoro di riassestamento, di modifica, di declinazione nella storia.
Per cui parlare di sociale è fondamentale. Hai ricordato più volte
il volontariato, e diciamo anche
la difficoltà e le povertà culturali,
delle persone, le nuove malattie:
ce n’è una infinità. Allora, questa
è una finalità che noi condividiamo con voi e sulla quale bisogna
essere veramente chiari anche
per il futuro.
Un altro elemento che voglio sottolineare: unione vuol dire anche
sforzo di stare insieme. Voi sapete che da tanti anni noi puntiamo
all’unione, anche del sindacato.
Il Trentino ha una storia che lo rende unico, per esempio nel mondo
della cooperazione.
Non esiste nel territorio europeo
una realtà come quella del Trentino, dove si è riusciti a superare
i confini del colore, dell’ideologia
e si è puntato sulle cose che uniscono e non su quelle che dividono. E questo è un valore straordinario che secondo noi, e so che
lo condividete, vale anche per
questa realtà.
Una breve riflessione su Agrinsieme. Non credevo che la manifestazione di qualche giorno fa
avesse un successo come quello che ha avuto e per cui tanto di
cappello, e come diceva Calovi
possiamo pensare ad un laboratorio che includa anche chi non
ne fa parte e che è importante per
questa terra. L’abbiamo lanciata
insieme, qualche anno fa, e non
abbiamo mai mollato.
Forse anche l’incontro di oggi
potrebbe rilanciare questo messaggio forte e trovare elementi
di novità. In questa sala c’è Luca
Rigotti che è il vice della Federa-
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zione e anche con responsabilità
in agricoltura. Se non sbaglio è
iscritto alla Coldiretti, prendiamoci dunque, questo impegno.
Un altro passaggio che non voglio dimenticare è quello su La
Vis. C’è una ferita che abbiamo:
avete fatto bene a ricordarla, perché non può un mondo essere
sereno se ha un malato in casa.
È il tema che ci preoccupa di più,
lo dico senza alcun timore, e devo
dire che convengo con voi sulla
visione di fondo.
Ricordate il piano Pedron? Il piano partiva dalle riflessioni che voi
avete fatto e la proposta che indicato la Cia è quella di allora, che
non è stata presa in considerazione purtroppo, e in questo caso
ci sono responsabilità anche nostre. Io dico forse non siamo stati
generosi come certe situazioni
richiedono, perché è vero, ci può
essere un progetto, ma se uno
non ci mette il cuore e l’anima,
anche dall’altra parte le cose poi
non avvengono.
E devo dire, tavoli ne abbiamo
fatti su questo e anche io ritengo che la soluzione vada assolutamente trovata. Nel frattempo
la situazione non si è sistemata,
anzi. E diciamo, sono 1150 i soci
ancora presenti sono tante le imprese che vivono di quella realtà.E allora, il senso di unione e di
solidarietà, e il “tutti per uno…” ci
devono impegnare a non lasciare
le cose come stanno. Oltretutto,
voi sapete che accanto alla cantina c’è anche il consorzio della
frutta deii cinque comuni, che sta
soffrendo. Per cui davvero quello
è un tema sul quale io, così con
tutto il mio mondo, diamo la disponibilità a mettersi in gioco.
Non è semplice trovare una via
d’uscita, però anch’io penso, che
se tutti fanno la loro parte qualche soluzione la possiamo anche
trovare e dare a quella terra - che
ormai da cinque anni è in subbuglio - un po’ di pace, farla rientrare
in quel giusto alveo, che è quello
che ci permette poi di traguardare
la crisi complessiva.
Verso una nuova
alleanza
L’intervento di Walter Nicoletti, vicepresidente delle
Acli trentine, al convegno della Cia.
Dalla fine del ciclo lungo della “rivoluzione verde”
ad una nuova intesa fra produttori ed acquirenti
in una logica di compatibilità ambientale e
valorizzazione etica dei prodotti di montagna
L’
anno
internazionale
dell’agricoltura famigliare celebrato lo
scorso anno dalle Nazione Unite ci ha indicato un cambiamento di paradigma
dello sviluppo. Un cambiamento che,
per la prima volta nella storia dell’umanità, viene dal sud del mondo.
Questa mutazione del modello di riferimento dell’agricoltura segna la fine
del ciclo espansivo della cosiddetta
“rivoluzione verde”, inaugurata nel
secondo dopoguerra negli Stati Uniti
e trasferita in Europa e quindi al resto
del mondo nei decenni successivi.
Una rivoluzione che è stata insieme
alimentare e produttiva, ambientale
ed occupazionale e che ha contribuito all’estensione massiccia del modello industriale applicato all’agricoltura.
Dentro questa mutazione c’è tutta la
nostra storia, con il passaggio dall’agricoltura contadina e di sussistenza
alla rivoluzione industriale e a quella
informatica. L’agricoltura ha retto, e
lo ha fatto anche bene, la sfida dello
sviluppo, assicurando benessere e
prosperità ad una parte significativa
dell’umanità. Il problema è che oggi
quel modello di crescita risulterebbe
semplicemente insostenibile se venisse esteso alla totalità del pianeta.
Da qui l’innescarsi di fenomeni inediti
e forieri di nuove contraddizioni come
la progressiva desertificazione in tanti
paesi cosiddetti in via di sviluppo e
il progressivo inaridimento dei suoli.
Accanto alle contraddizioni ambien-
tali e climatiche emergono altri volti
di un’agricoltura di rapina come nel
caso del land grabbing, letteralmente
l’accaparramento della terra, da parte di nuove potenze piratesche come
nel caso della Cina in Africa.
Ma il limite più grande del modello
espansivo e produttivistico dell’agricoltura industriale è la sua insostenibilità dal punto di vista energetico.
Oggi, per produrre una caloria di
prodotto agricolo ne sono necessarie
mediamente 8-9 di petrolio. Superato
il picco di Hubbert, fra qualche anno
il costo degli idrocarburi sarà destinato ad aumentare vertiginosamente, con conseguenze inimmaginabili
sul versante dei costi di produzione
e dei prezzi al consumo. Da qui la
necessità, ecologica ed economica, di cambiare rotta. L’agricoltura di
montagna si caratterizza da sempre
per un grande legame con la dimensione famigliare e comunitaria. Il nostro modello è, in altre parole, quello
dell’agricoltura famigliare. Nel clima
di condivisione e di forte empatia
che si è sviluppato attorno all’iniziativa dell’anno internazionale dell’agricoltura famigliare è quindi possibile
definire una sorta di naturale feeling
fra il nostro modello rurale e quello
auspicato da tanti sostenitori del ritorno da un’economia primaria di tipo
durevole e sostenibile. Questo non
significa, sia chiaro, un ritorno all’autarchia localistica. Significa semmai
lavorare con convinzione sul concetto
di sovranità alimentare e di regiona-
9
Walter Nicoletti,
vicepresidente delle Acli trentine
lizzazione delle filiere commerciali. Significa assumere un’inedita capacità
organizzativa per far funzionare realmente, senza retorica, sia il sistema
cooperativo della distribuzione che
quello turistico, in una logica di nuovo
patto con il consumatore e i cittadini.
Un patto che non può che svilupparsi
sull’impegno condiviso della salubrità
dei prodotti e sulla crescita responsabile di una nuova cultura alimentare
legata alle produzioni locali.
Un altro punto essenziale del patto riguarda poi la compatibilità ambientale, senza la quale le nostre produzioni
rischiano l’appiattimento sul prezzo
in una spirale di inevitabile sconfitta
sul piano della competitività. L’orientamento strategico della nostra agricoltura, pensiamo ad esempio alle
conseguenze pratiche conseguenti
alla fine delle quote latte, non dovrà
orientarsi meramente al confronto
con le produzioni della pianura, ma
dovrà assumere la capacità di individuare un “mercato identitario” dentro
il quale la scelta per il marchio Trentino si identifica solo ed unicamente
con la montagna.
Solo che la montagna, in questo caso,
dovrà assumere, sempre di più il significato di ambiente, salute e dimensione etica intesa come riconoscimento
dei diritti, buon governo, tracciabilità
e trasparenza. Fattori che indicano i
nuovi contenuti per un patto con un
consumatore sempre più attento, al
prezzo, ma anche ai valori che sono
incorporati nei nostri prodotti.
Europa
I miliardi
che mancano
all’Europa
La crisi entra nel portafoglio Comunità Europea,
e se permane il blocco con la Russia…
Herbert Dorfmann
di Massimo Tomasi
L
e difficoltà economiche dell’Europa provocano meccanismi
spiacevoli. Dai mezzi
di comunicazione abbiamo appreso che il bilancio previsto per la Pac subirà dei tagli e
quindi ci siamo rivolti all’on. Dorfmann, eurodeputato a Bruxelles,
per avere qualche chiarimento.
Cosa sta succedendo al bilancio
comunitario ?
“Negli ultimi anni l’Unione europea ha
accumulato debiti per 24 miliardi di
euro (situazione al 31.12.2013). Si tratta di fatture per programmi comunitari
spesso già terminati che devono essere pagate. Negli ultimi esercizi finanziari parte del budget annuale è stato
utilizzato per saldare impegni presi gli
anni precedenti costruendo un circolo
vizioso con un aumento di debito.”
In termini pratici cosa significa?
“I 24 miliardi non
sono un
vero e proprio debito che può rimanere contabilizzato per anni,
ma piuttosto dei pagamenti inevasi. Alla fine dell’esercizio finanziario invece di ritornare in una
situazione di equilibrio ci troviamo nella nuova programmazione
2014-2020 senza aver saldato tutti
i debiti della precedente.”
le risorse per pagamenti diretti e
sviluppo rurale sono già state votate e non ci dovrebbero essere
ripercussioni. A rischiare sono
invece i fondi per fare fronte a
situazioni eccezionali come quella legata alla crisi con la Russia.
In questo caso potrebbe essere
molto difficile trovare nuovi fondi.”
Quale sarebbe la soluzione
caldeggiata dal Parlamento
europeo ?
“La Commissione ha incassato 5
miliardi da multe erogate agli Stati
Membri. Anche se tale somma dovrebbe essere ridata agli stati stessi, si propone di trattenere nel bilancio comunitario i 5 miliardi per fare
fronte agli impegni pregressi.”
Potrebbero saltare i pagamenti per la crisi con la Russia già
richiesti dai nostri produttori?
“In questo caso abbiamo avuto la
fortuna che la gran parte di fondi
stanziati non saranno erogati visto
che la maggior parte delle domande era stata presentata da produttori che in Russia non hanno mai
esportato i loro prodotti. Per questo chi ha presentato, avendone
diritto, la propria domanda di aiuto
nei termini previsti non dovrebbe
avere problemi a ricevere l’ aiuto
finanziario comunitario.”
Data la situazione finanziaria è
certo che caleranno le risorse
per la Pac?
“Per fortuna
Quindi pericolo scampato ?
“No, direi piuttosto rimandato.
Se la crisi con la Russia dovesse
perdurare, rischiamo di non poter
più intervenire con aiuti economici
al settore agricolo. Rimane poi il
problema del debito che rischia di
mettere in pericolo il funzionamento stesso dell’Unione. Non possiamo quindi chiedere a Bruxelles di
intervenire su un numero sempre
più ampio di settori come giovani,
lavoro, PMI o trasporti senza un’adeguata dotazione finanziaria.”
Un nuovo modo di operare
in agricoltura, in esenzione
fiscale e nel pieno rispetto
della normativa!
CSA - Trentino è un’associazione
agraria, strumento previsto dalla normativa nazionale. Permette una collaborazione tra aziende che possono
fornire servizi ad altre aziende che ne
necessitano purché aderenti ed accreditati all’associazione stessa.
CSA - Trentino
permette lo scambio di macchinari
tra agricoltori, favorendo lo sviluppo
di rapporti tra chi necessita di utilizzare macchinari e chi li possiede;
favorisce lo scambio di manodopera per attività tecniche specifiche, ovvero facilita l’incontro tra chi
possiede competenze tecniche e
chi necessita di manodopera agricola specializzata.
L’accreditamento è necessario affinché siano garantiti il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa, la qualità
del servizio prestato e la corretta corresponsione del lavoro eseguito.
Tutte le aziende agricole e non che
prestano o si avvalgono di servizi da
esterni, possono beneficiare dei vantaggi di adesioni all’associazione.
Gli associati si distinguono in:
Agricoltore (o Ente pubblico)
committente
Chi non intende, o non ritiene opportuno, effettuare investimenti per
l’acquisto di macchinari agricoli,
può utilizzare macchine messe a
disposizione da altri. Inoltre chi
non è in grado di realizzare specifici lavori agricoli per mancanza di
competenze tecniche o per impossibilità temporanea, può contare su
manodopera specializzata.
Agricoltore realizzatore
Chi ha investito nell’acquisto di
macchinari può riuscire ad ammortizzare i costi sostenuti e quindi
integrare il proprio reddito, anche
grazie alla prestazione del proprio
lavoro presso altre aziende. Inoltre
chi è in possesso di competenze
tecniche specifiche può metterle a
disposizione di altre aziende.
Sono considerati servizi d’interscambio i lavori relativi alla sistemazione e
manutenzione del territorio montano,
quali lavori di forestazione, di costruzione di piste forestali, di arginatura,
di sistemazione idraulica, di difesa
dalle avversità atmosferiche e dagli
incendi boschivi, sia lavori agricoli e
forestali tra i quali l’aratura, la semina, la potatura, la falciatura, la mietitrebbiatura, i trattamenti antiparassitari, la raccolta di prodotti agricoli,
il taglio del bosco, e qualunque altra
attività di tipo agricolo.
Quanto svolto all’interno e grazie
a CSA - Trentino è interamente
escluso da qualsiasi tassazione
(rif. normativo: Legge 31 gennaio
1994, n. 97 - Art. 17, comma 1 bis.)
purché:
il macchinario agricolo venga utilizzato direttamente dal titolare dell’azienda del socio prestante o da un
suo collaboratore famigliare;
i lavori svolti riguardino la conduzione agricola o i miglioramenti
fondiari;
il macchinario agricolo utilizzato sia
di proprietà del socio prestante;
il valore complessivo delle attività
svolte nell’anno imputabili al singolo non deve superare gli euro
25.822,00 (euro venticinquemilaottocentoventidue/00).
Inoltre chi riceve il servizio lo fa con la
tranquillità di essere coperto dagli obblighi in materia di sicurezza. Il mancato rispetto, anche di uno solo dei
predetti punti, comporta la perdita
dell’agevolazione fiscale.
Per informazioni e adesioni:
CSA - Trentino
Trento - Via E. Maccani, 199 - tel. 0461/1730440
Cles - Via Dallafior, 40 - tel. 0463/422140
P.IVA 02284860224 / CF 96094660220
csa.cia.tn.it / e-mail: [email protected]
11
11
Bolzano
Faccia a faccia con
Arnold Schuler
Una delegazione della Cia del Trentino ha incontrato
l’assessore all’agricoltura della provincia
di Bolzano/Bozen, Arnold Schuler
D
oveva essere un incontro quasi simbolico, una prima relazione diretta fra la
Cia del Trentino, rappresentata
dal presidente Paolo Calovi e dal
direttore Massimo Tomasi, e l’assessore all’Agricoltura di Bolzano/Bozen, Arnold Schuler; invece
si è trasformata in una occasione
importante, in un ricco scambio
di opinioni.
Pur nei limiti della mezz’ora concordata, il colloquio ha affrontato
tante questioni, a partire dalla vicenda della Pac.
“Abbiamo messo a bilancio ci ha
detto l’assessore – la stessa cifra
dello scorso anno, ma è evidente
che dobbiamo stare attenti a quel
che succede a Bruxelles, e capire
bene dove vanno a colpire i tagli
previsti al finanziamento per l’agricoltura comunitaria.”
Ha poi ricordato che su questo
tema si tiene in
contatto
costante con
l’assessore Dallapiccola e questa
collaborazione va sostenuta con
impegno.
Quanto alle nuove tasse per gli
edifici e per i terreni, Schuler ha
affermato che in Alto Adige/Sudtirolo la legislazione provinciale ha
fatto sì che non ci fossero novità di
rilievo (diversamente dal Trentino,
dove verranno sottoposte a tassazione anche i terreni fabbricabili ma attualmente coltivati). Se a
Trento alcune esenzioni spariscono, a Bolzano/Bozen rimangono.
Dopo questi confronti veloci sui
temi di attualità più immediata,
il direttore della Cia ha chiesto
cosa sta succedendo dopo il
referendum di Malles (che ha regolamentato in maniera estremamente severa l’uso degli interventi con i fitofarmaci n.d.r.) e Schuler
ha risposto in maniera articolata.
“Tutti i pareri legislativi ci dicono
che il risultato di quel referendum
non è attuabile nella realtà. Attualmente la discussione va avanti e il
sindaco può
fare, a quel che
s a p pia m o,
Arnold Schuler,
assessore all’agricoltura della provincia
di Bolzano
un nuovo regolamento entro i binari della legislazione esistente.
Quindi ci troviamo di fronte ad un
bivio importante. O non succede
niente, oppure prendono scelte
drastiche e allora per tutti i comuni si apre un altro mondo.”
La Cia ha poi aggiunto che in
questa fase, in Trentino, si accentuano episodi di scontro fra gli
agricoltori biologici e quelli a lotta
integrata, con i primi in posizione
molto aggressiva.
“Da 25 anni facciamo produzione
integrata - ci ha ricordato Arnold
Schuler – e possiamo dire di aver
fatto grandi passi in avanti. Oggi
è cambiata la sensibilità di tutti e
la difesa dell’ambiente è diventata, giustamente, una priorità. Nella nostra società sono ormai forti
le voci critiche verso chi non tiene
conto dell’equilibrio del territorio.
La lezione di Malles è importante:
ci dice che non abbiamo fatto abbastanza per far conoscere ai cittadini il nostro lavoro, per spiegare
come opera, adesso,
l’agricoltore.
Io credo che là
il voto sia stato
condizionato
da
componenti emozionali (e chi non
lo sarebbe deve
scegliere
fra “il ve-
Bolzano
Da Bruxelles: Stop ai Gigaliner
leno o la salute”, come si chiedeva nel referendum?
Dobbiamo tener conto sono entrati in gioco soggetti nuovi (gli
ambientalisti e gli agricoltori biologici) e quindi la situazione è
molto più complicata. Dobbiamo
stare attenti ed evitare uno scontro che non fa bene a nessuno.
Gli è stato poi chiesto se nella
nuova Pac resisterà il sistema del
Maso chiuso, che attualmente è
oggetto di invidia.
“Io credo che resisterà e noi vogliamo difendere questa istituzione (so bene che in Trentino non è
stato possibile). Come si può difendere un territorio di montagna
Da Bruxelles: Stop ai Gigaliner
Oggi il Parlamento europeo e la Presidenza italiana del Consiglio europeo
confermano il divieto di transito per i Gigaliner in Europa.
Con questa decisione i viaggi transnazionali di questi super camion
da 60 tonnellate rimangono vietati. La posizione dell’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann, che ha presentato un emendamento in materia, è stata confermata. Già a marzo di quest’anno
il Parlamento europeo ha respinto la proposta della Commissione
europea di autorizzare la circolazione transfrontaliera dei Gigaliner in
Europa. Il deputato SVP Herbert Dorfmann: “i gigaliner sono troppo
pesanti e lunghi per le nostre strade è più intelligente e utile spostare
il traffico da gomma a rotaia.”
www.herbert-dorfmann.eu
13
se viene via via frazionato in appezzamenti sempre più piccoli?”
Poi una cortese segretaria ricorda all’assessore che lo aspetta
un altro appuntamento e quindi si
conclude un incontro molto positivo che, come hanno detto Paolo
Calovi e Arnold Schuler, vedrà altre occasioni di confronto.
Cooperazione
Il vero valore del
settore agricolo
di Eddi Fontanari*
I
n questi ultimi anni di crisi economica lancinante,
l’agricoltura sembra essere ritornata al centro della
cronaca, dei dibattici pubblici e
delle agende politiche. Ciò grazie alla sua funzione anticiclica,
strettamente legata alla capacità dei prodotti agricoli italiani di
conquistare l’apprezzamento dei
mercati esteri e di rappresentare
degnamente il made in Italy.
In molti casi (e questo è sicuramente il caso del Trentino) in virtù
dell’aggregazione tra produttori agricoli, i quali hanno potuto
proporre in questo modo prodotti di elevata qualità (soprattutto
produzioni tipiche) sfruttando le
economie di scala esterne all’azienda agricola (come
nel caso della cooperazione agricola) per le attività
di lavorazione, conservazione e
commercializzazione (attraverso
lo sviluppo di una politica di marca comune). Ma specialmente
mediante un sistema di gestione
e controllo (certificazione) della
qualità lungo la filiera, ottimizzato dalla capacità propria della
formula organizzativa cooperativa di creare i giusti incentivi nel
processo di produzione, gestione e diffusione della conoscenza
e dell’innovazione (soprattutto
all’interno della base sociale, ovvero tra i contadini e tra questi ultimi e la cooperativa).
Per non cadere nuovamente
nell’errore commesso in passato
di sottovalutare il ruolo del comparto agricolo anche nei sistemi
economici avanzati, è utile
comprendere, soprattutto
in sede di politica economica, la complessità e la
reale rilevanza del settore
in questione. L’agricoltura
andrebbe infatti intesa
più
correttamente
14
come un sistema produttivo, che
mette in relazione (intersettoriale)
imprese a monte e a valle dell’attività agricola. Questo cambiamento di prospettiva (di definizione) consente di tener conto, non
solo del valore creato nel settore
primario, ma anche della parte
dispersa in altri settori, come per
esempio nell’industria alimentare
e nel commercio. Il processo produttivo agroalimentare abbisogna
poi di beni e servizi intermedi, la
cui produzione attiva ulteriore valore, il quale sommato a quello
direttamente prodotto (passaggio precedente) contribuisce alla
formazione di redditi distribuiti ai
fattori produttivi (per es. contadini, dipendenti) spesi (in parte)
in consumi finali, che a loro volta
mobilitano altra produzione ancora. Il valore creato dall’agricoltura è dato dalla somma di questi
tre stadi di attivazione. Il calcolo
fatto sulla cooperazione agricola della Provincia Autonoma di
Trento (dati anno 2012) restituisce
un’immagine nitida del sottodimensionamento operato solitamente ai danni del settore agricolo. In Trentino, la cooperazione
agricola controlla infatti oltre i
3/4 della produzione lorda vendibile del comparto primario e
approssima quindi in buona sostanza la sua totalità. Adottando il
modus operandi delle statistiche
ufficiali, il contributo dell’agricoltura cooperativa alla formazione
del valore aggiunto provinciale
nel suo complesso (banalmente, il fatturato al netto dei costi
intermedi) sarebbe stato pari a
387,8 milioni di euro (relativo alle
sole aziende agricole). In realtà,
con gli aggiustamenti proposti,
ovvero innanzitutto sommando
Cooperazione
il valore creato dalle cooperative agricole (e loro controllate), il
contributo diretto cresce a 553,1
milioni di euro. Considerando anche le parti indiretta e indotta, il
valore aggiunto trentino attivato
dall’attività agricola sale invece
a oltre 900 milioni di euro (914,3).
Anche in termini occupazionali, la
differenza è degna di nota. Oltre
alle 10 mila ULA (unità di lavoro
equivalenti a tempo pieno) delle
sole aziende agricole socie delle
cooperative agricole, si aggiunge un numero quasi equivalente
di lavoratori impiegati a seguito
delle attivazioni indiretta e indotta, per un totale complessivo di
occupati dalla cooperazione agricola che supera le 19 mila unità
complessive. In termini percentuali, seguendo sempre il mede-
simo ragionamento, il contributo
del settore agricolo alla formazione del valore aggiunto provinciale
passa dal 2,6% al 3,7% includendo anche le cooperative agricole
e le loro controllate, per arrivare
fino al 6,2% considerando pure
gli effetti indiretto e indotto. Parallelamente, sul fronte occupazionale, dal 4,3% si raggiunge in
successione il 5,8% e l’8,1% delle
ULA trentine. Oltre a questo valore quantificabile, l’attività agricola genera una serie di esternalità
positive che i dati contabili non riescono a rendicontare. Basti pensare alle ricadute positive garantite dal presidio di aree marginali/
montane, come il mantenimento
dell’equilibrio idrogeologico, la
valorizzazione paesaggistica, la
promozione territoriale (anche at-
15
traverso l’estensione dell’attività
agricola a quella turistica, come
nel caso degli agriturismi, o la
nascita di marchi territoriali e l’adozione di pratiche di marketing
esperienziale) e l’incremento della coesione sociale. Per citarne
alcune. Risulta dunque del tutto
evidente come il settore agricolo
sia stato sistematicamente ridimensionato e relegato a un ruolo
di subalternità, a vantaggio di altri
comparti e proprio a causa della scarsa ricognizione definitoria,
che ne ha sottostimato pesantemente la capacità di creare (attivare) reddito e occupazione (oltre
che a rendere più competitivo il
Sistema Italia su scala globale).
Di qui l’imprescindibilità di una
corretta delimitazione e misurazione del fenomeno.
Pletzen Goes
Capra pezzata mochena Pletzen Goes van der
Bersntol
Ezio Quaresima, Presidente della Associazione allevatori capra pezzata mochena Pletzet Goes van der Bersntol – Zuchterverein è stato contattato
dal nostro giornale per illustrarci i motivi che hanno spinto alcune persone
a rilanciare un’attività che rischiava di scomparire per sempre.
Invece dell’intervista ha preferito fornirci il
materiale che noi “saccheggeremo”
per illustrare la situazione
L
a razza:
situazione e
prospettive
Al momento dell’attivazione del Registro Anagrafico nel 2004
c’erano all’incirca 100 capi suddivisi
in 17 allevamenti. Nel corso degli
anni la popolazione è risultata in co-
stante aumento. Nella fase iniziale
l’accrescimento del numero dei capi
era attribuibile al ritrovamento di capre non ancora individuate con conseguente iscrizione al registro. Circa
dal 2008 la costante espansione fu
identificata in una crescita reale con
la proliferazione dei soggetti già cen-
16
siti. Insieme alla crescita numerica
della popolazione si è visto aumentare anche il numero di aziende. Un
dato incoraggiante è che i nuovi allevatori sono quasi tutti giovani, particolarmente motivati ed attenti alle
buone pratiche di allevamento. Quasi tutti sono interessati a proseguire
Pletzen Goes
questo lavoro e lo testimonia il fatto
che la gran parte abbia intrapreso
un percorso scolastico presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige.
Tutte le aziende sono a gestione familiare e il numero dei capi, salvo un
caso, non supera mai i trenta.
L’evoluzione della razza è stata costante, soprattutto a livello di aziende
coinvolte. Rispetto al 2008, nel 2013
il numero di aziende che allevano
capra pezzata è quasi raddoppiato.
La distribuzione territoriale ha visto
un espansione geografica dalle aree
originarie (Pinè - Val dei Mocheni);
in valle dei Mocheni sono presenti
circa il 43% dei capi allevati; il numero degli allevatori Mocheni è in
diminuzione compensato dall’aumento dei capi detenuti da un allevatore di Fierozzo. Sull’ Altopiano di
Pinè risultano in crescita sia i capi
allevati che gli allevatori. Nell’ultimo anno sono stati venduti capi
ad aziende di Fiemme, Vallagarina,
Fassa, ecc. La consistenza media
aziendale è ufficialmente passata
dai 7,7 capi/azienda del 2009 agli 8,7
del 2013. L’incremento dei capi e degli allevatori coinvolti può essere attribuito principalmente a due fattori.
Un primo riguarda le attività dell’Associazione Allevatori Capra pezzata
mochena, grazie al servizio di gestione estiva del gregge, la relativa
attività di selezione dei riproduttori e
le attività di promozione dei prodotti.
Un secondo fattore fondamentale
è dato dalla Provincia Autonoma di
Trento, che da quasi un decennio
promuove azioni di salvaguardia delle razze ovicaprine autoctone in via
di estinzione come la Capra Bionda
dell’Adamello (nel PSR dal 2003), la
Pecora Tingola e la Capra Mochena (nel PSR dal 2005). L’efficacia di
tali azioni è evidente nell’incremento
del numero di capi allevati. I premi
concessi per l’allevamento consentono agli allevatori un pareggio delle
spese sostenute per l’allevamento
e quindi una maggior propensione
all’allevamento e incremento dei capi
detenuti. Dei circa 300 capi attualmente censiti in provincia (Dati ASSONAPA + esclusi) circa 150 sono
di proprietà di soci dell’Associazione
Allevatori Capra Pezzata Mochena
con sede a Bedollo. All’Associazione
sono inoltre iscritti soci simpatizzanti
e allevatori di altre razze che sostengono comunque il progetto.
Organizzazione di
manifestazioni zootecniche
L’Associazione ha partecipato e organizzato nell’ultimo triennio (201117
2013) due manifestazioni: la Desmontegada di Bedollo che si svolge
a settembre e nel mese di ottobre
una propria rassegna, l’Esposizione
della capra pezzata mochena, che
ha visto la partecipazione di quasi
tutti gli allevatori della razza e di numerosi appassionati.
Per importanza la rassegna ufficiale
che annualmente si tiene a Bedollo è
quella che ha dato i migliori risultati,
contribuendo in maniera fondamentale a dare visibilità alla razza. Giunta
alla settima edizione questa rassegna è cresciuta nel tempo sia nel
numero di partecipanti che di ospiti.
Nell’ultimo triennio il programma si è
anche arricchito con manifestazioni
parallele, mercatini tradizionali e rassegna gastronomica.
Miglioramento genetico
Il numero limitato di soggetti che costituisce la popolazione ha impedito
fino ad oggi l’avvio di un programma
di studio e interventi per la conservazione e la selezione genetica della
razza finalizzate all’incremento delle
performance produttive (quantitative e qualitative) e del mantenimento
della variabilità genetica, nel rispetto delle caratteristiche di rusticità ed
adattabilità della razza al territorio.
Nel corso del 2012, al fine di valutare
lo status della razza pezzata e di impostare un corretta pratica di gestio-
Pletzen Goes
ne genetica, l’Associazione Allevatori
ha supportato la realizzazione di una
specifica Tesi di Laurea.
Promozione prodotti
tipici legati alla capra
pezzata
Dal 2011 l’Associazione ha iniziato la produzione di prodotti tipici
a base di carne e latte di capra
pezzata. In concreto si è provveduto ad un analisi storica delle
produzioni tipiche locali attraverso interviste a persone anziane,
lettura di documenti, testi e articoli dell’epoca. Successivamente
sono stati contattati due produttori
specializzati nella trasformazione
di latte e carne di capra e con loro
è iniziata la produzione di prodotti
caseari e salumi. I prodotti caseari sono stati lavorati presso un caseificio aziendale di Bedollo (Az.
Le Mandre) mentre i salumi a Masi
di Cavalese presso la macelleria
Dagostin. Entrambe le produzioni
sono state promosse nell’ambito delle attività dell’associazione
Slow Food Valsugana Lagorai. In
occasione della manifestazione
del 2012, accanto al mercato dei
prodotti tipici locali è stato proposto il seminario “Prove di Presidio”
in collaborazione con la “Condotta Slow Food Valsugana Lagorai”,
presieduta da Tullio Valcanover.
In quell’occasione sono stati presentati i prodotti delle capre pezzate quali: formaggio caprino, le
luganeghe, i salamini kaminwurst.
Il progetto prevede di tutelare ed
identificare tale produzione attraverso un nuovo Presidio Slow
Food e un disciplinare di produzione improntato al rispetto della
tradizione e della sostenibilità ambientale. Il progetto si pone come
obiettivo quello di garantire una
nicchia di mercato, ed un reddito,
seppur minino, a produttori che
ancora credono nell’allevamento e
nella pastorizia; un modo reale per
dare futuro e nuove prospettive
economiche ad un’attività di tutela
e salvaguardia, che non può contare solo sulla buona volontà e la
passione di pochi amanti delle tradizioni e delle attività del passato.
18
l'associazione
Pletzen Goes
L’ASSOCIAZIONE
L’associazione allevatori della capra pezzata mochena si è costituita nel settembre del 2008 grazie alla volontà di
alcuni allevatori e amici. Il direttivo dell’Associazione è costituita da 10 persone con sede nel comune di Bedollo.
Scopo dell’associazione è quello di:
• Provvedere all’espletamento del lavoro di miglioramento zootecnico mediante i controlli delle attitudini produttive del bestiame;
• Promuovere e collaborare alla organizzazione di manifestazioni zootecniche atte ad evidenziare i progressi
realizzati attraverso la selezione, integrandole e sviluppandole ai fini economici;
• Svolgere attività di carattere promozionale e divulgativo finalizzate alla conoscenza, alla valorizzazione e conservazione della razza gestita;
• Valorizzare il ruolo sociale, scientifico, economico, ambientale e culturale della razza Pezzata Mochena;
• Promuovere, tutte quelle attività ed iniziative che reputa utili ai fini del buon rendimento della funzionalità dell’Associazione;
• Promuovere ed eventualmente gestire centri di allevamento, aziende agricole o Centri Genetici al fine di favorire il miglioramento e la valutazione genetica della razza gestita, subordinatamente al possesso dei requisiti
stabiliti dalla legge e nei limiti della normativa vigente;
• Assistere gli associati e provvedere, per delega ed esclusivamente a nome degli stessi, all’acquisto ed al collocamento, sia all’interno che all’esterno, di bestiame, materie prime, prodotti derivati e quanto altro necessario
agli allevamenti;
• Provvedere, per delega ed esclusivamente a nome degli associati, ad ogni adempimento necessario per l’ottenimento dei contributi previsti per
iniziative zootecniche;
• Favorire la formazione di imprese,
comitati, cooperative, società per la
valorizzazione e lo smercio di prodotti zootecnici e derivati;
• Promuovere ed attuare, anche d’intesa ed in collaborazione con l’autorità competente, azioni di profilassi
e di lotta contro malattie infettive e
diffusive del bestiame.
Ad inizio anno 2011 l’Associazione a
ricevuto un incarico dal Servizio Vigilanza e promozione agricola della
Provincia Autonoma di Trento per la
salvaguardia e la valorizzazione della
capra pezzata mochena. L’incarico
triennale prevede anche la gestione
di un gregge in purezza con custode
nel periodo estivo, la mungitura dei
capi e il recupero di aree abbandonate.
L’Associazione è accreditata per il
progetto 1% for the planet.
CONTATTI
Associazione Allevatori Capra
Pezzata mochena pletzet goes
van der bersntol – zuchterverein
via Verdi 1- bedollo 38043
Presidente Ezio Quaresima
3493911803
19
CAA
notizie dal caa
a cura di Stefano Gasperi (Responsabile CAA-CIA)
annotazione del comodato
sulla carta di circolazione
MOTORIZZAZIONE: ESCLUSI
I MEZZI AGRICOLI
A proposito della seguente notizia pubblicata sul numero di novembre di “Agricoltura Trentina” e
tratta tale e quale dal Sole 24 ore:
“La concessione in comodato del
veicolo per più di 30 giorni a un
soggetto diverso dal proprietario,
dovrà essere sempre annotato sulla
carta di circolazione: lo ha chiarito
la circolare n. 23743 del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, ricordando che l’obbligo scatta
per gli affidamenti che inizieranno il
prossimo 3 novembre. Al riguardo
si ricorda che: a. si è in presenza di
un comodato nei casi in cui l’utilizzo è esclusivo, personale e a titolo
gratuito; b. l’obbligo non sussiste
per gli utilizzi effettuati in ambito
familiare, a titolo di fringe benefit
nonché per i veicoli di servizio; c.
è invece tenuto all’adempimento
in esame l’imprenditore individuale
in relazione al veicolo iscritto quale bene strumentale dell’impresa.
(Il Sole 24 Ore del 28 ottobre 2014,
paga. 37, di Maurizio Caprino).
Gli uffici della Motorizzazione della Provincia ci comunicano che le
annotazioni di cui tratta l’articolo
non riguarda i mezzi agricoli che ne
sono esclusi.
MENO GASOLIO DEFISCALIZZATO PER GLI AGRICOLTORI
NEL 2015
Con la legge di stabilità è stato
decurtato del 23% il quantitativo
di gasolio agricolo defiscalizzato
destinato agli agricoltori per l’anno 2015.
Questo ulteriore taglio del contingente di carburante agevolato
porta a quasi il 50% la riduzione
dal 2013 a oggi: - 10% nel 2013 e
-15% nel 2014.
Questo significa che, per ogni litro di gasolio complessivamente
assegnabile, quasi un quarto del
carburante dovrà essere acquistato presso la rete di distribuzione stradale, con un maggior
costo di oltre 11 centesimi di euro
per la sola accisa.
PER 8 GIOVANI AGRICOLTORI
POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE A PROGRAMMA DI
FORMAZIONE E SCAMBIO DI
ESPERIENZE CON IMPRENDITORI DEL TEXAS
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, al fine
di favorire gli scambi di esperienza e l’internazionalizzazione
delle imprese agricole giovanili,
seleziona 8 giovani agricoltori titolari di aziende agricole come
individuate dall’art. 2 della legge
20
441/98, a cui è data la possibilità di partecipare ad un programma di formazione e scambio di
esperienze con altri imprenditori
nello Stato americano del Texas.
Il programma prevede visite studio presso aziende agricole operanti nei settori dell’allevamento
(bovino, ovino ed equino), della
produzione del mais, della frutta
con e senza guscio, degli ortaggi
e nel settore vivaistico ed incontri
con istituzioni texane operanti nel
settore agricolo e della ricerca.
La candidatura dovrà essere presentata tramite il MOD.
A ed il MOD. B, allegati al decreto, che dovranno pervenire al Ministero, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 14.00 del 30
gennaio 2015, data di scadenza
del concorso, secondo le modalità stabilite dall’art. 5 del decreto.
ulteriori informazioni e modulistica al seguente indirizzo: http://
w w w. p o l i t i c h e a g r i c o l e.i t / f l e x /
cm/pages/ServeBLOB.php/L /IT/
IDPagina/8202
PSR 2014/2020
ANCORA NESSUNA INDICAZIONE
Al momento in cui scriviamo non
sono ancora giunte, al Servizio
Politiche sviluppo rurale della
Provincia, le osservazioni e le richieste di modifica della comunità alla bozza di Piano di Sviluppo
Rurale a suo tempo presentate
(che trovate pubblicate sul sito
di APPAG al seguente indirizzo:
http://www.trentinoagricoltura.it/
Trentino-Agricoltura/Sviluppo-Rurale-2014-2020/Programma.
Risulta pertanto altamente improbabile l’apertura di bandi quantomeno sulle misure di investimento, insediamento giovani,
formazione e consulenza, diversificazione attività, piani leader nei
primi mesi dell’anno.
CAA
RIMBORSO AI CONSORZI DI
DIFESA PER LE POLIZZE COLLETTIVE PER LA CAMPAGNA
2014 ENTRO IL 17 APRILE
bollettini truffa
Agea Comunica che Il rimborso
da parte dei produttori ai Consorzi di difesa del pagamento dei
premi da questi effettuati in relazione alle polizze stesse, il cui
termine era fissato al 30 settembre è anticipato, per la campagna
2014, al 17 aprile 2015. Tale modifica si rende necessaria sia al
fine di razionalizzare la gestione
della misura sia per dare positivo riscontro alle osservazioni dei
Servizi della Commissione e della
Corte dei Conti europea che hanno più volte criticato la fissazione
di un termine successivo a quello di scadenza dei pagamenti
per l’esecuzione del rimborso in
questione. Si precisa che detta
anticipazione concerne esclusivamente i rimborsi dei premi relativi
alle polizze collettive e richieste
ad aiuto nell’ambito del regime di
sostegno specifico dell’art. 68 del
Reg. (CE) n. 73/2009.
ANCORA BOLLETTINI TRUFFA:
ATTENZIONE NON PAGATE
Nonostante ancora negli anni novanta del secolo scorso la Cia del
Trentino si fosse attivata per denunciare all’Autorità garante per
la concorrenza e il mercato l’invio
di bollettini ai neo iscritti alla Ca-
mera di Commercio dal contenuto
truffaldino e ingannevole i furbetti
continuano a lavorare pressoché
indisturbati.
Le nostre denunce avevano ottenuto quale massimo risultato
l’applicazione, da parte del Garante, di una multa di 14 milioni
di lire per pubblicità ingannevole,
il massimo come ci fu comunicato che la stessa autorità potesse
comminare.
La Cia nazionale era stata poi
presente anche in una puntata
della trasmissione di denuncia
“Mi manda Rai3”.
Della questione si sono occupate
perfino Le iene (vedi di seguito).
Ma a distanza di circa 20 anni una
Nel servizio della Iena Casciari si parla di una ditta operante in Campania, la Kuadra srl – che poi diventerà
Servimpresa srl – autrice della truffa postale che avrebbe fruttato la bellezza di 85mila euro al mese. Identica
modalità viene utilizzata anche dalla Daxit, con sede in via Pietro Nenni a Sassari, che già a fine 2011 spediva
alle ditte questo tipo di bollettini sotto il nome di Elenco Servizi.
Il collegamento tra le due aziende che spediscono i bollettini è ancora da appurare, ma è lecito presumere che
in tanti abbiano già pagato queste somme pensando ad un importo dovuto per legge.
21
CAA
ditta denominata Daxit continua a
inviare, alle ditte di nuova iscrizione alle camere di commercio, dei
bollettini che in nulla assomigliano ad una proposta pubblicitaria
e in tutto, invece, a una richiesta
di pagamento istituzionale.
Quindi attenzione.
CARBURANTe AGEVOLATO
2015: ASSEGNAZIONE INIZIALE MASSIMA DEL 50%
ATTENZIONE!!
Con una nota del 15 dicembre il
dott. Luca Sighel, direttore dell’Unità tecnica e di autorizzazione
investimenti di Appag ci comunica
che:
1. a partire da gennaio 2015 è possibile procedere all’assegnazione di carburante solo nei casi di
motivata urgenza e per un massimo del 50% dell’ammissibile ;
2. in caso di assegnazioni di cui
al punto precedente si dovrà
procedere alla rettifica delle
domande non appena si avrà
certezza dei nuovi quantitativi
ammissibili;
3. i quantitativi di carburante in
giacenza presso le aziende al
31,12,2014 devono essere dichiarati correttamente e compatibili con le date di prelievo
(alti quantitativi prelevati in negli ultimi mesi dell’anno danno
normalmente alte giacenze in
ATTENZIONE!!
Tutte le aziende che nel
corso del 2013 hanno acquistato gasolio per autotrazione (escluso quello del
libretto uma e dei distibutori stradali)
Entro il 31 marzo 2014
devono trasmettere apposita comunicazione alla
provincia chi non assolve
tale obbligo è soggetto a
sanzioni
quanto non vi sono operazioni
aziendali tali da giustificarne il
sostanziale consumo).
COEFIFCENTI DI RIVALUTAZIONE
DA APPLICARE A AI CONONI
DI AFFITTO DI TERRENI
AGRARI E FONDI RUSTICI
Con determinazione del dirigente
del Servizio agricoltura della PAT
è stato approvato il coefficiente di
rivalutazione da applicare ai canoni d’affitto per la corrente annata
agraria (2014/2015) nel 1,11%. Tale
coefficente andrà applicato, nella
generalità dei casi, alla rata del
canone scadente il 10.11.2015
Di seguito pubblichiamo i coefficenti per le ultime 15 annate, utilizzabili per il calcolo degli importi di
aggiuntivi per annate di canone liquidate ai concedenti senza applicazione della rivalutazione. Il riferimento deve essere però e sempre
il contratto di affitto. Per contratti
di breve durata è infatti frequente
il ricorso ad un canone fisso per
l’intero periodo contrattuale.
LA RINUNCIA ALLA PRELAZIONE SULL’AFFITTO è
INAVLIDA
Inefficacia del nuovo contratto
di affitto agrario in caso di inosservanza del diritto di prelazione
dell’affittuario di cui all’art. 4 bis
legge 203/82 E invalidità della rinuncia preventiva al relativo diritto, non ancora sorto.
L’art. 4 bis della legge 203/82,
introdotto dall’art. 5 del decreto
legislativo 228/2001, introduce e
regola l’istituto della prelazione
dell’affittuario sui nuovi contratti di
affitto che il concedente intenda
stipulare con terzi per il medesimo
fondo alla scadenza di quello in
corso. Con sentenza n. 1309 del
del 14/11/2002 la Sezione Specializzata Agraria del Tribunale di
Rimini afferma che l’inosservanza delle norme di cui all’art. 4 bis
legge 203/82 in tema di diritto di
prelazione dell’affittuario sui nuovi
contratti di affitto determina l’inefficacia dei nuovi contratti ed il subentro nel nuovo rapporto dell’af-
ANNATA agraria
COEFFICENTE DI
RIVALUTAZIONE RISPETTO
ALL’ ANNO PRECEDENTE
2000/2001
1,55%
2001/2002
2,42%
2002/2003
2,35%
2003/2004
2,75%
2004/2005
2,43%
2005/2006
2,00%
2006/2007
1,72%
2007/2008
1,96%
2008/2009
2,65%
2009/2010
2,10%
2010/2011
0,93%
2011/2012
1,37%
2012/2013
2,14%
2013/2014
2,42%
2014/2015
1,11%
22
ANCCA
vendita diretta
validamente transigere è necessario, sempre, avere la disponibilità dei diritti che costituiscono
l’oggetto della transazione.
Sul punto, la Cassazione è costante nell’affermare l’impossibilità di disporre validamente di un
diritto non ancora sorto, quale è,
p. es., pacificamente, il diritto di
prelazione del conduttore di cui
all’art. 8 legge 590/65, prima della
relativa comunicazione da parte
del concedente.
La prassi della contrattazione
agraria di inserire, nei testi-tipo
dei contratti di affitto in deroga,
clausole che prevedono la dichiarazione preventiva del conduttore di rinuncia alla prosecuzione
dell’affitto dopo il termine contrattuale convenuto (nella nostra provincia da parte dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero e altri
enti religiosi) dovrebbe ritenersi
radicalmente nulla anche se inserita in un accordo sottoscritto con
l’assistenza delle organizzazioni
professionali agricole ex art. 45
legge 203/82.
Quindi: l’inserimento, in deroga,
nei contratti di affitto di clausole
cciaa trento
fittuario preferito alle medesime
condizioni e, che non è valida la
rinuncia ad un diritto espressa
quando ancora lo stesso non sia
sorto in capo al rinunciante, ancorché la rinuncia sia contenuta
in un accordo in deroga, stipulato
con l’assistenza delle organizzazioni professionali agricole ex art.
45 legge 203/82.
Si ritiene che la decisione in esame faccia buon governo delle
nuove disposizioni, in sintonia con
l’intenzione del legislatore, che è
quella di assicurare all’affittuario
insediato sul fondo maggiori possibilità di continuare sui medesimi terreni l’esercizio dell’impresa agraria. In estrema sintesi, la
norma prevede che il concedente
che, alla scadenza del contratto
di affitto, intenda concedere nuovamente il fondo in affitto (evidentemente a diverso conduttore),
deve comunicare al conduttore
le proposte ricevute, con lettera
raccomandata con avviso di ricevimento, almeno 90 giorni prima
della scadenza. Nei quarantacinque giorni successivi l’affittuario
che intenda esercitare il diritto di
prelazione deve offrire al concedente, con le medesime modalità,
uguali condizioni.
La comunicazione, tuttavia, non
è dovuta, oltre che in caso di inadempimento del conduttore o di
recesso dallo stesso ex articolo 5
legge 203/82, anche se quest’ultimo abbia comunicato al concedente che non intende proseguire
nella conduzione.
Occorre evidenziare che per poter
di preventiva rinuncia alla riconduzione o, più genericamente, alla
prosecuzione all’affitto parrebbe
inidoneo a produrre gli effetti di
cui al comma 2 dell’art. 4 bis legge 203/82 nonché l’automatica
rinuncia alla prelazione dell’affittuario sui nuovi contratti di affitto.
BEN ARRIVATa
nicole!
Congratulazioni alla nostra collega Ivonne e al neopapà Claudio per la nascita di Nicole!
I dipendenti CIA
CCIAA TRENTO – NOMINA VICEPRESIDENTI
Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento ha
nominato vicepresidenti della Giunta camerale Graziano Rigotti,
Consigliere designato dall’Associazione artigiani e piccole imprese
della provincia di Trento, e Luca Rigotti, Consigliere designato dalla
Federazione trentina della Cooperazione. Tali nomine assicureranno
al Presidente un ulteriore supporto per un costante dialogo e confronto con la realtà imprenditoriale provinciale.
Sei un associato CIA e vuoi essere sempre
informato sulla possibilità di partecipare
a mercati e fiere?
Sempre più spesso CIA è invitata a partecipare a mercati, fiere e altre iniziative.
Al fine di diffondere gli inviti e le comunicazioni in modo efficace, stiamo raccogliendo gli indirizzi e-mail degli interessati alle iniziative di vendita diretta,
con l’obiettivo di creare una mailing list dedicata.
Invitiamo quindi tutti gli associati che desiderano essere coinvolti e informati
su questo tipo di eventi a contattare i nostri uffici, mandando una mail a
[email protected] o chiamando il numero di telefono 0461/1730452.
23
CAF
Notizie dal Caf
a cura di Nadia Paronetto (responsabile CAF-CIA Agriverde)
REVISIONE DEI TERRENI
MONTANI
Il decreto interministeriale del 28 novembre 2014 ha rivisto l’elenco dei
terreni montani e ha rimodulato l’applicazione dell’esenzione dall’IMU per
i terreni agricoli che si trovano in questi
comuni. È stata rivisto il criterio di individuazione, che ora si basa sulla base
dell’altitudine riportata nell’elenco dei
Comuni italiani predisposto dall’Istat,
al fine di delimitare i Comuni montani
nei quali si applica l’esclusione dall’IMU per i terreni agricoli, Il decreto interministeriale suddivide i Comuni in tre
fasce, in base all’altitudine (della Casa
comunale):
• quelli con altitudine fino a 280 metri
s.l.m.: i terreni agricoli posseduti dai
contribuenti e ricadenti in tali Comuni sono soggetti a IMU nel 2014;
• quelli con altitudine compresa fra
281 e 600 metri s.l.m.: i terreni agricoli se posseduti da contribuenti
con qualifica di CD e IAP iscritti alla
previdenza agricola, ricadenti in tali
Comuni sono stati e rimarranno
esenti da IMU anche nel 2014. Viceversa se il contribuente non possiede tale qualifica, dovrà conguagliare l’intera imposta a gennaio 2015. Il
DM 28/11/2014 (all’ art.2 comma 3)
specifica che l’esenzione si estende ai casi di terreni concessi in affitto o in comodato a CD e IAP iscritti
alla previdenza agricola. I terreni a
immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva
indivisibile e inusucapibile, ubicati
a un’altitudine compresa tra i 281
e i 600 m. s.l.m. posseduti da CD
e IAP o concessi a loro in affitto,
sono esenti da Imu (art. 2 co.6, DM
28/11/2014).
• quelli con altitudine superiore ai 600
metri s.l.m.: i terreni agricoli posseduti dai contribuenti (tutti) e ricadenti in tali Comuni sono esenti da
IMU anche nel 2014.
Per quanto riguarda il Trentino, che fino
ad ora era considerato tutto montano,
26 comuni rientrano nella prima fascia,
53 nella seconda e 144 nella terza.
La provincia di Trento ha però deciso
per il 2014 di mantenere l’attuale esenzione dall’imposizione IMU dei terreni
agricoli (o incolti). Esonerando tutti dal
pagare l’ IMU del 2014 sui terreni.
NUOVE MODALITÁ
DI EROGAZIONE DELLE TARIFFE
INCENTIVANTI A partire dal 2015 il GSE cambierà
le modalità operative relative all’erogazione in acconto-conguaglio delle tariffe incentivanti per impianti solari fotovoltaici di qualsiasi potenza.
Il comma 2 dell’art. 26, prevede,
relativamente a tutti gli impianti solari fotovoltaici che beneficiano dei
meccanismi relativi al I, II, III, IV e V
Conto Energia, che il GSE “eroga
le tariffe incentivanti con rate mensili costanti, in misura pari al 90
per cento della producibilità media
annua stimata di ciascun impianto,
nell’anno solare di produzione ed
effettua il conguaglio, in relazione
alla produzione effettiva, entro il 30
giugno dell’anno successivo”.
La producibilità media annua di
ciascun impianto è stimata sulla
base del numero totale di ore di
produzione dell’impianto riferite
all’anno precedente (se disponibili le misure valide di tutti i mesi
dell’anno precedente), ovvero in
caso contrario, del numero di ore
annue medie, definite in funzione
della regione in cui è localizzato
l’impianto.
In riferimento a ciò, il GSE effettuerà specifiche azioni di verifica
e controllo volte a consentire la
corretta erogazione delle tariffe incentivanti, attraverso la definizione
di un sistema di monitoraggio che
raffronti, per ciascun impianto, la
produzione effettiva con la producibilità media annua stimata. L’e-
24
sito di tale azione di monitoraggio
consentirà al GSE di rimodulare o
sospendere, ove necessario, gli
acconti erogati.
I pagamenti in acconto sono eseguiti alla fine del secondo mese
successivo a quello del periodo di
competenza e vengono effettuati,
se d’importo superiore a 100 euro,
con cadenza:
• quadrimestrale, per gli impianti di
potenza fino a 3 kW;
• trimestrale, per gli impianti di potenza superiore a 3 kW e fino a
6 kW;
• bimestrale, per gli impianti di potenza superiore a 6 kW e fino a
20 kW;
• mensile, per gli impianti di potenza superiore a 20 kW.
Nel caso in cui non sia raggiunta
la soglia di 100 euro, il conguaglio
viene erogato contestualmente
al successivo acconto. In caso di
conguaglio è negativo, il GSE avvia
tutte le azioni ne
TAPPI ANTIRABBOCCO
PER L’OLIO D’OLIVA
L’art. 18 della legge 30 ottobre 2014,
n. 161 stabilisce che “Gli oli di oliva
proposti in confezioni nei pubblici
esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e
di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa
vigente, forniti di idoneo dispositivo
di chiusura in modo che il contenuto
non possa essere modificato senza
che la confezione sia aperta o laterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo
dopo l’esaurimento del contenuto
originale indicato nell’etichetta”.
Una circolare del 15 dicembre ha
dato ulteriori precisazioni sulle due
caratteristiche fondamentali che
deve avere un “tappo antirabbocco”:
1. deve impedire un nuovo riempimento della confezione o una
modifica del contenuto;
2. deve essere saldamente vincolato al recipiente in modo che non
sia possibile asportarlo.
Viene chiarito inoltre che le confezioni monodose assolve all’obbligo
di legge.
Formazione
NOVITÁ
ETICHETTE ALIMENTARI
Cosa cambia con l’entrata in vigore del Reg. 1169/2011 (UE)
Trento, Mercoledì 21 gennaio 2015
orario 14:00 – 18:00
Obiettivo: Dal 13 Dicembre 2014 il Regolamento Europeo 1169/2011 è diventato legge. Viste le numerose
richieste pervenute si vuole offrire una seconda opportunità di aggiornamento (già nel febbraio 2014 CIA aveva
realizzato un seminario per anticipare le novità).
L’etichettatura dei prodotti agroalimentari è un aspetto molto delicato in quanto rappresenta l’interfaccia tra il
produttore e il consumatore. Durante il seminario verrà offerta una panoramica delle novità introdotte dal Regolamento e verrano forniti esempi pratici di etichette.
Docente: dott.ssa Manuela Malavolta
Destinatari: operatori del settore agroalimentare che etichettano prodotti destinati alla vendita. Il seminario
verrà attivato al raggiungimento di 25 iscrizioni.
Durata: 4 ore
Sede: Trento, via Maccani 211, presso sede dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro.
Modalità di iscrizione: iscriviti on-line su www.cia.tn.it oppure contatta la sede ai recapiti sotto per ricevere
il modulo cartaceo.
Quota di iscrizione: € 30,00
INFORMAZIONI
CIA DEL TRENTINO - AGRIVERDE CIA SRL - Via Maccani 199 – Trento
tel. 0461.1730452 fax. 0461.422259 - 0461.1738860 - e-mail [email protected] - sito www.cia.tn.it
25
Donne in Campo
san martino
a piedicastello
Piedicastello di Trento, domenica 9 novembre 2014
L’album della manifestazione
bre”
“L’album della manifestazione del 9 novem
AGIA
UN ANNO CON I GIOVANI
AGRICOLTORI DELLA CIA
di Francesca Eccher
a
meno di un anno
dalla
costituzione
dell’associazione, i
giovani imprenditori
agricoli si sono riuniti nella assemblea di fine anno. Obiettivo dell’incontro è stato dare conto agli associati delle attività della Giunta nel
corso del 2014, aggiornare sulle
ultime iniziative (Accordo sul credito
con Cassa Centrale Banca e incontri con i Giovani cooperatori), raccogliere idee e spunti per le iniziative
del prossimo anno. A chiudere l’assemblea un brindisi per gli auguri di
Natale e una cena insieme in agritur a Faedo. Erano presenti anche il
Presidente CIA Paolo Calovi, il vice
Francesco Cattani e il membro di
Giunta CIA Moreno Fedrigoni.
REPORT ATTIVITÁ AGIA 2014
10 gennaio - Assemblea elettiva
Nomina del Presidente e acquisizione dello Statuto nazionale
25 marzo - Assemblea
Elezione del vice-presidente, definizione dei membri di Giunta, approvazione
del Documento Programmatico
15 aprile - seduta di Giunta
Approvazione del Documento Programmatico
8 maggio - incontro con
Assessore Dallapiccola
Presentazione dell’Associazione e del Documento programmatico
13 maggio Assemblea Nazionale AGIA
Andrea Recchia e Riccardo Fiamozzi a Roma con il Ministro Martina
15 maggio - seduta di Giunta
Osservazioni per consultazioni nuovo PSR
4 luglio - incontro con
Cassa Centrale Banca
Accordo AGIA sul credito
8 luglio - seduta di Giunta
Incontro con i Giovani Cooperatori
ottobre - Ceja
Andrea Recchia è membro per il settore “Foreste” nei gruppi di dialogo civile
4 novembre - seduta di Giunta
Relazione sulla Giunta nazionale del 28-10
24 novembre – convegno CIA
Intervento del membro di Giunta Silvano Dominici
9 novembre –
San Martino a Piedicastello
Organizzazione laboratorio “Le Barelliadi ovvero.. la Gimkana agricola”
11 dicembre- Assemblea
Tra le attività 2015 c’è la pagina Facebook
27
L’arte del riuso in cucina:
come valorizzare gli avanzi
A grande richiesta tornano le ricette di Agricoltura Trentina!
Quest’anno proporremo alcuni piatti creati a partire dai prodotti del territorio trentino. Particolare attenzione sarà data
all’arte del riuso in cucina, alla tradizione del recupero degli ingredienti e alla capacità di “fare economia” in cucina.
Cestino alle pere Kaiser, Casolet e cioccolato
Ingredienti per la frolla:
400 grammi di farina;
200 grammi di zucchero;
200 grammi di burro;
6 tuorli d’uovo;
Una raschiatina di limone
Unite tutti gli ingredienti assieme e formate un impasto liscio. Foderare gli stampini da tartellette e cuocete in forno
per 4 minuti a 180°.
Per il ripieno:
2 pere Kaiser
200 grammi di panna
200 grammi di cioccolato
100 grammi di formaggio Casolet della val di Sole
Pelate le pere e tagliatele a cubetti, successivamente spadellatele con il burro. Portate ad ebollizione la
panna e poi unite il Casolet ed il cioccolato precedentemente sciolto.
Posizionate le pere all’interno delle tartellette di frolla
e ricoprite con la “ganache” di cioccolato e Casolet.
Buon Appetito dallo Chef Bruno
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28
Edmund Mach
Vitienologia trentina,
2014 annata difficile
Il 2014 non sarà certo un anno da
ricordare per la viticoltura trentina. La produzione ha raggiunto i
minimi storici attestandosi ad un
meno 25 per cento rispetto all’anno scorso. Tutto ciò a causa del
clima umido e piovoso (1600 millimetridi pioggia caduti ad oggi)
che ha provocato botrite e peronospora, ma anche marciume acido,
giallumi, in particolare flavescenza
dorata, e problemi di Drosophila
suzukii. Un’annata difficile in campo, con una qualità delle uve non
Mach, nell’ambito della 7^ giornata tecnica della vite e del vino
che ha chiamato a raccolta 180
operatori del settore, tra viticoltori,
tecnici di campagna ed enologi.
Scuola FEM sempre più
attrattiva
Gli incontri di orientamento destinati alle scuole medie inferiori hanno
registrato nelle scorse settimane un
boom di presenze di alunni e genitori, più di 400 persone. Una scuola dunque, quella di San Michele,
molto attrattiva, come dimostra anche la recente classifica Eduscopio
Notizie
dalla Fondazione
Edmund Mach
DI SAN MICHELE ALL’ADIGE
a cura di Silvia Ceschini (Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach)
sempre ottimale, che ha richiesto
un notevole lavoro di selezione in
vigneto e un’oculata gestione dei
mosti e delle fermentazioni in cantina, ma che ha portato a vini bianchi complessivamente buoni e vini
rossi soddisfacenti con un livello
di qualità superiore alle aspettative per le varietà autoctone.
Il punto è stato fatto l’ 11 dicembre
scorso alla Fondazione Edmund
Seguici su fmach.it
e sui nostri social media!
della Fondazione Agnelli che colloca la Fondazione Mach al secondo
posto nella classifica provinciale dei
migliori istituti tecnici-tecnologici.
Gli studenti che il prossimo anno intendono frequentare l’istituto superiore o la scuola professionale della
Fondazione Edmund Mach avevano tempo fino a martedì 16 dicembre per iscriversi al test di ingresso,
introdotto a settembre per porre un
Facebook
www.facebook.com/
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Twitter
www.twitter.com/
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29
Youtube
www.youtube.com/
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freno all’elevato numero di iscritti e
gestire al meglio l’offerta formativa.
3° Executive Master per
export manager del vino
Al via la terza edizione dell’Executive Master in Wine Export
Management,
promosso
dalla Fondazione Edmund Mach
in collaborazione con Winejob. Il master è in programma dal 30
gennaio al 23 maggio 2015 con formula week end di 16 giornate formative e 126 ore in aula; si propone di formare export manager nel
settore vinicolo ed è indirizzato a
neolaureati, imprenditori del settore, addetti commerciali del settore
vitivinicolo o dei beni di lusso o dei
beni di consumo che ambiscano
ad acquisire o perfezionare le competenze nella gestione dell’export
del vino. Sono 25 i posti disponibili. Il percorso formativo si rivolge a
laureati o professionisti con alle
spalle due anni nel settore vinicolo o nel marketing/vendite di
beni di consumo o beni di lusso ed è richiesta una buona conoscenza della lingua inglese. “Questa iniziativa formativa è uno
dei nostri punti di forza- spiega
il responsabile dell’area post secondaria e Universitaria del Centro
Istruzione e Formazione, Massimo
Bertamini-. Le prime due edizioni
sono andate molto bene e abbiamo riscontrato molto apprezzamento da parte dei frequentanti per
la formula week end ovvero lezioni concentrate il venerdì e sabato.
L’anno scorso abbiamo avuto più di
60 domande per 25 posti”. Pinterest
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TRENTO - Via Maccani, 199
tutti i giovedì dalle 16.30 alle 18.00
Avv. Andrea Callegari
CLES - Via Dallafior, 40
il primo lunedì del mese dalle 14.00
alle 15.30 - Avv. Piergiorgio Sandri
il secondo giovedì del mese dalle 14.00
alle 15.30 - Avv. Lorenzo Widmann
LocalitàIndirizzo
Borgo Valsugana
Corso Ausugum, 34
Cavalese
Via Bronzetti, 8/A
Cles
Via C.A. Martini, 28
Fiera di Primiero
Via Fiume, 10
Malè
Piazza Regina Elena, 17
Mezzolombardo
Via Filos, 2
Pergine Valsugana
Viale Venezia, 2/F
Pozza di Fassa
Strada de Meida, 23
Riva del Garda
Via Vannetti, 2
Rovereto
Viale Trento, 31 c/o Centro Intercity
Tione
Via Circonvallazione, 63
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Orario: da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13.00
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