Circolo PD Parigi Parigi, 7/2/2015 Ripensare la forma-partito, ripartire dai cittadini Documento su una prima riflessione sulla forma-partito, elaborato dal Circolo PD Parigi e messo a disposizione di tutti i Circoli PD all’estero per discussione, integrazione e condivisione. 1. Premessa La disaffezione per la politica degli Italiani negli ultimi anni è cresciuta, con un aumento dell’astensionismo e una riduzione dell’implicazione nella vita politica. Riteniamo che la risposta a questo fenomeno sia una maggiore partecipazione all’interno dei partiti stessi. Concordiamo con Fabrizio Barca nel ritenere la “mobilitazione cognitiva”, oltre che un valore in sé, l'unica soluzione efficace in un tempo di complessità come quello in cui viviamo. Occorre dare a cittadini e iscritti voce in capitolo. Non solo perché portino voti, ma perché possano assicurarsi che il partito produca programmi, politiche e uomini adeguati a governare il Paese nel loro interesse. Che è la ragione per cui in tanti ci siamo iscritti al Partito Democratico. Diverse esperienze, tra le quali la consultazione pubblica su La Buona Scuola, ci mostrano che i cittadini sono pronti a rispondere con impegno a queste sollecitazioni. 2 Come vogliamo il PD Per svolgere il suo ruolo, un partito deve radunare, coinvolgere, formare i cittadini; elaborare una linea politica, definendo gli obiettivi e formulando le politiche che rispondano ai bisogni dei cittadini; designare i dirigenti per implementare queste politiche; verificare l’azione politica dei dirigenti e il conseguimento degli obiettivi dati. Tutti questi elementi sono l’offerta politica che un partito propone agli elettori, e sul quale viene valutato nelle scadenze elettorali. 2.1 Radunare, coinvolgere, formare Per promuovere l'azione politica e stimolare la corretta partecipazione di ognuno alla vita politica, ruolo primordiale del nostro partito è fornire gli strumenti affinché ogni cittadino prenda coscienza delle problematiche che richiedono azione politica, si impegni con azioni concrete nell’interesse generale per il il bene comune, tramite l'azione collettiva si riappropri dell'arte del confronto costruttivo, sappia valutare e correggere l'operato della classe politica, concorra a ideare e realizzare la visione del partito. Quest’azione di formazione politica continua nel partito permette anche di formare al suo interno dei dirigenti che abbiano un grado di competenza adeguato agli incarichi loro affidati: il Partito democratico può e deve essere molto ambizioso nel pretendere oltre all’integrità (vedi sotto) anche la competenza per le sue figure chiave. Per ogni incarico - soprattutto se di governo - è 1 necessario richiedere requisiti di competenza minimi (competenza tecnica, capacità di individuare e gestire i collaboratori adeguati, conoscenza del territorio) e al contempo facilitare l’acquisizione di competenze ed esperienza per gli iscritti, per evitare ogni discriminazione nell’accesso agli incarichi stessi. 2.2 Elaborare una linea politica con gli iscritti per rispondere ai bisogni dei cittadini Arricchiti da un’adeguata informazione e formazione politica, gli iscritti devono poter contribuire alla definizione della linea politica e alle scelte locali e nazionali, attraverso strumenti come conferenze programmatiche, consultazioni interne, Forum e referendum tra iscritti, peraltro già previsti nello Statuto. Facendo questo, come già accade ad esempio nella SPD, dimostrerà che iscrivendosi e partecipando si può incidere sulla realtà. E anche a livello locale, a partire dai Circoli, le grandi decisioni devono essere votate dagli iscritti, la cui partecipazione deve essere promossa dalle segreterie. Gli strumenti di democrazia partecipata via internet, già utilizzati nella campagna di Zingaretti, permettono a comunità di formulare, elaborare e votare proposte, e sono in rapida evoluzione (LiquidFeedback, Airesis o piattaforme wiki). Proponiamo l’uso sistematico di questi strumenti nella PD community per fare una nostra piattaforma collaborativa, che alimenti programmi seri, basati su fatti e orientati al risultato, concretizzando pienamente l’istituto dei forum tematici. Gli iscritti devono anche potersi pronunciare sull’elaborazione delle mozioni e sulle proposte di programma, disponendo di questi documenti con anticipo sufficiente a proporre modifiche da valutare, per eventualmente integrare le diverse versioni messe al voto. Per assicurarsi che la linea politica risponda davvero ai bisogni dei cittadini è indispensabile aprire un canale bidirezionale con tutti i cittadini, che potranno indicare priorità e segnalare problemi, trovando nel PD le risposte, grazie al supporto dei militanti. 2.3 La scelta dei dirigenti: Circoli e primarie Il PD può svolgere il lavoro descritto fin qui solo se i Circoli che lo compongono sono sottoposti a una regolare verifica della loro attività, e se i dirigenti si misurano già all’interno dei Circoli con cittadini ed iscritti. Per la scelta dei dirigenti, noi crediamo che il miglior approccio sia il mantenimento generalizzato di primarie aperte a tutti gli elettori/cittadini così come oggi previsto, ma introducendo o ribadendo i seguenti elementi essenziali: Tutte le candidature a cariche elettive istituzionali (Sindaco, Presidente di Regione, Parlamentare di collegio, Presidenza del Consiglio) e quella di segretario nazionale devono, in presenza di più nominativi, essere decise da primarie aperte agli elettori. Rivedere il processo di candidatura perché agevoli l’emergere di candidati nuovi adottando meccanismi snelli e telematici di sottoscrizioni oltre a quelli già esistenti e garantisca a tutti equa visibilità sui media del partito La rosa di candidature multiple deve essere decisa dai soli iscritti Ad eccezione del segretario nazionale, tutte le cariche interne al partito (segretario regionale, di federazione, di circolo) devono essere decise dai soli iscritti Istituzione e utilizzo effettivo dell’Albo degli elettori Al fine di rendere effettivo l’utilizzo dell’Albo degli elettori senza comprimere la possibilità di ampia partecipazione, si propone di adottare le seguenti linee guida: L’albo degli elettori è ricostituito ad ogni tornata congressuale nazionale. Ha quindi una validità quadriennale. 2 Un elettore regolarmente iscritto all’Albo potrà partecipare ad una consultazione recandosi direttamente al proprio seggio abituale il giorno stesso della votazione Un elettore non iscritto all’Albo, potrà partecipare ad una consultazione, solo nel caso in cui chieda l’iscrizione all’Albo entro un congruo periodo antecedente la data della consultazione Il rinnovo dell’iscrizione all’Albo degli elettori potrà avvenire mediante esplicita richiesta oppure automaticamente all’atto della partecipazione alle primarie della nuova fase congressuale. Infine, le primarie vanno considerate non solo come un appuntamento elettorale, ma soprattutto come un'occasione preziosa per coinvolgere i simpatizzanti e far loro conoscere l'attività ordinaria dei Circoli. 2.4 Garantire integrità, efficacia e trasparenza dell’azione politica Affinché l’azione politica del PD possa essere valida, utile, apprezzata dai cittadini, e premiata dagli elettori, è necessario che essa sia portata avanti in modo trasparente e verificabile, da dirigenti di indiscussa integrità, che agiscano esclusivamente nell’interesse collettivo. Questo è un requisito fondamentale, su cui l’opinione pubblica porta molta attenzione, anche alla luce dei numerosi casi di corruzione e malcostume che negli anni hanno coinvolto più esponenti politici ad ogni livello. Il PD dispone già di un Codice etico, che definisce le norme che ciascun iscritto sottoscrive. Tuttavia, riteniamo che ci sia un’inderogabile esigenza di azioni di tipo preventivo, con criteri se necessario più severi di quelli previsti per legge, in modo da poter agire prima che, in caso di illecito, i danni alla collettività siano stati perpetrati. Proponiamo quindi un processo continuo attraverso il quale chi s’impegna a rispettare il Codice etico, dimostri di rispettarlo e sia certificato mediante una struttura, interna al PD e a livello almeno di federazione, che verifichi regolarmente l’azione dei nostri dirigenti e la certifichi, segnalando alle commissioni di garanzia omissioni e non conformità. Inoltre, per valutare l’azione politica quotidiana, il principio guida dovrà essere l’accountability: la valutazione del lavoro di un dirigente e dei funzionari sotto la sua responsabilità dovrà cioè basarsi sul raggiungimento o meno di obiettivi ben definiti che saranno declinati da quelli più generali del partito, e i risultati saranno messi a disposizione dei cittadini con la massima trasparenza. 3 Le proposte per il PD mondo Gli Italiani nel mondo sono più di quattro milioni, secondo i dati ufficiali dell’AIRE - un numero degli aventi diritto al voto comparabile a quello di una grande regione italiana – o molti di più se guardiamo le stime di cui disponiamo (Istat, Censis, anagrafi dei Paesi ospitanti). Il Partito Democratico, fedele alla sua tradizione di valorizzare gli Italiani nel mondo, deve rispondere all’emergere non solo di una nuova emigrazione, ma anche di un rinnovato desiderio di partecipazione degli Italiani all’estero. In un mondo globalizzato, la rete dei nostri iscritti all’estero deve essere messa a profitto del PD e del sistema-Paese, valorizzando il nostro ruolo di cittadini del mondo. A fronte di questa visione, gli strumenti statutari a nostra disposizione sono, sulla carta, molto elaborati, ma hanno mostrato la necessità di essere aggiornati e/o potenziati. Allo stato attuale infatti molti degli organi di coordinamento del PD Mondo non sono in funzione (vedi tabella n.1), creando un vuoto nella catena di responsabilità, partecipazione politica e organizzazione a cui noi attribuiamo gran parte delle difficoltà incontrate nell’ottenere una risposta alle sollecitazioni esposte dal nostro Circolo sia in condivisione con altri Circoli europei, sia attraverso i nostri delegati all’Assemblea Nazionale (3 su 44 nell'Assemblea Costituente, 2 su 44 nell’Assemblea eletta nel 2009, 3 su 50 in quella attuale). 3 Se il PD all’estero fosse comparato nell’organizzazione al PD a livello regionale (tabella 2) l’organigramma potrebbe essere modificato e semplificato con l’elezione diretta di un segretariomondo e dei coordinatori di circoscrizione (equivalenti a segretari provinciali). Fatta salva la comprensione della specificità del PD mondo per l’estensione geografica e la forte differenza delle realtà locali tra i continenti e i Paesi, riteniamo che sia necessario risolvere questa situazione: se si mantiene l’organigramma vigente, è necessario chiarire le cause dell’inefficienza perpetrata fino ad oggi e dotarsi di regolamenti e scadenziari tali per cui il funzionamento effettivo di tutti gli organi del PD Mondo sia assicurato al più presto, chiarendo in maniera inequivocabile le competenze dei singoli organi, nel rispetto delle prerogative di indirizzo politico dei delegati in Assemblea. se (soluzione da noi preferita) si opta per una semplificazione dell’organigramma, In particolare, la funzione politica attribuita attualmente all’Assemblea estero deve potersi esercitare in maniera cristallina (garantendo l’istituzione di un direttivo che abbia poteri esecutivi sull’indirizzo stabilito dall’assemblea) oppure deve essere sostanzialmente ceduta agli organi territoriali (coordinamenti di Ripartizione) i quali vanno rafforzati nei poteri e ridefiniti nelle modalità di designazione/elezione dei coordinatori. Le vie intermedie opacizzano il processo decisionale e impediscono ai iscritti di ricevere risposte adeguate alle proprie esigenze. bisogna in ogni caso scommettere sull’autodeterminazione dei territori e la loro autonomia, come da Statuto, e dotare immediatamente i territori di quegli strumenti basilari tecnologici che consentono il lavoro on-line, a cominciare dall’utilizzo adeguato della “PD Community” dei Circoli all’estero. Proficui sul territorio nazionale, sono indispensabili in quello mondiale. 4 Tabella 1 Struttura del PD estero secondo lo statuto vigente (approvato il 22 maggio 2010). Nomina/Elegge Appartiene Prassi Elettori/Iscritti Segreteria Nazionale Assemblea Nazionale >1000 Direzione Nazionale (4 membri da AE) Assemblea Estero = 50 Responsabile PD Mondo Presidente AE Coordinamento Circoscrizione Estero Componenti aggiuntivi Coordinamento Circoscrizione Estero (3) (Comitato Tesoreria) Parlamentari eletti estero Commissione Garanzia Circoscrizione Estero Attualmente NON eletti Coordinatori Ripartizione Estero (4) Coordinamento Ripartizione Estero (4 Ripartizioni:Europa America Nord, America Sud –unico in caricaAsia/Africa/Oceania: ogni ripartizione elegge 1 coordinatore e 1 tesoriere) 1 delegato singolo paese In funzione Segreteria Paese (Segretario, Presidente, Tesoriere, Assemblea Paese) Circoli Iscritti Segreteria Circolo Segretario Presidente Tesoriere 5 Tabella 2 Struttura del PD estero se l’estero fosse come una regione italiana Nomina/Elegge Appartiene Elettori/Iscritti Segreteria Nazionale Assemblea Nazionale >1000 Direzione Nazionale (4 membri da AE) Assemblea Estero = 50 Presidente AE Segretario “regionale” Mondo (Segretario, Presidente, Tesoriere, Assemblea Mondo) Segreteria Paese (Segretario, Presidente, Tesoriere, Assemblea Paese) Circoli Iscritti Segreteria Circolo Segretario Presidente Tesoriere 6
© Copyright 2024 ExpyDoc