PARROCCHIA S. ANTONIO ABATE Salita Villa Flavia - 98051 Barcellona P.G. (ME) Febbraio 2015 Quanto pesa una preghiera? Una donna, vestita sobriamente, con il volto triste, entrò in un negozio, si avvicinò al padrone e umilmente gli chiese se poteva prendere alcuni alimenti a credito…con delicatezza gli spiegò che suo marito si era ammalato in modo serio e non poteva lavorare e i loro sette figli avevano bisogno di cibo…il padrone non accettò e le intimò di uscire dal negozio. Conoscendo la reale necessità della sua famiglia la donna supplicò: «Per favore, signore, glielo pagherò non appena posso»…il padrone ribadì che non poteva farle credito e che poteva rivolgersi ad un altro negozio. In piedi, vicino al banco, si trovava un giovane sacerdote che aveva ascoltato la conversazione tra il padrone del negozio e la donna…il servo di Dio si avvicinò e disse al padrone del negozio che avrebbe pagato quello che la donna avrebbe preso per il bisogno della sua famiglia. Allora il padrone, con voce riluttante, chiese alla donna: «Ha la lista della spesa?»…la donna disse: «Si, signore»…«Bene!» disse il padrone, «…metta la sua lista sul piatto della bilancia e le darò tanta merce quanto pesa la sua lista». La donna esitò un attimo e, chinando la testa, cercò nel suo portafoglio un pezzo di carta, scrisse qualcosa e poi posò il foglietto su un piatto della bilancia. Gli occhi del padrone e del servo di Dio si dilatarono per lo stupore quando videro il piatto della bilancia, dove era stato posato il biglietto, abbassarsi di colpo e rimanere abbassato…il padrone del negozio, fissando la bilancia, disse: « E’ incredibile!». Il servo di Dio sorrise ed il padrone cominciò a mettere sacchetti di alimenti sull’altro piatto della bilancia…pur continuando a mettere molti alimenti, il piatto della bilancia non si muoveva, fino a che si riempì…il padrone rimase profondamente stupito…alla fine, prese il foglietto di carta e lo fissò ancora più stupito e confuso... non era una lista della spesa! Era una preghiera, che diceva: «MIO DIO, TU CONOSCI LA MIA SITUAZIONE E SAI CIO’ DI CUI HO BISOGNO: METTO TUTTO NELLE TUE MANI!» Il padrone del negozio, in silenzio, consegnò alla donna tutto ciò che aveva messo nel piatto della bilancia…la donna ringraziò e uscì dal negozio. Il servo di Dio, consegnando una banconota da 50, disse al padrone: «Ora sappiamo quanto pesa una preghiera!». La preghiera è uno dei doni più belli che riceviamo gratuitamente… non costa nulla, ma assicura abbondanti benefici! Grazie, Gesù! Data D 01 L 02 M 03 M 04 G 05 V 06 S 07 D 08 L M 09 10 M 11 G 12 V 13 S 14 D 15 L 16 M 17 M 18 G 19 V 20 S 21 D 22 L M 23 24 Ora Programmazione Febbraio 2015 08.00 11.00 18.00 S. Messa in oratorio S. Messa S. Messa e Benedizione delle Candele (La Candelora) Incontro di crescita del Gruppo Cristo potenza che libera S. Messa e Benedizione della Gola S. Messa Liturgia della Parola e Preghiera Carismatica (Gruppo Cristo potenza che libera) S. Messa S. Messa in latino ed Adorazione Eucaristica sino alle 12.00 Liturgia della Parola S. Messa in oratorio S. Messa S. Messa S. Messa Accoglienza e Preghiera di Lode S. Messa di Intercessione con Unzione degli Infermi ed Adorazione Eucaristica S. Messa ed adorazione sino alle 12.00 Adorazione animata dai MSC S. Messa S. Messa Preghiera del cuore (portare plaid) S. Messa in oratorio S. Messa S. Messa Incontro di crescita del Gruppo Cristo potenza che libera S. Messa S. Messa ed Imposizione delle S. CENERI Preghiera Carismatica (Gruppo Cristo potenza che libera) S. Messa ed adorazione sino alle 12.00 Adorazione animata dai MSC S. Messa e Via Crucis Prima Confessione S. Messa S. Messa in oratorio S. Messa Ritiro al Parco della Divina Misericordia S. Messa S. Messa 18.45 18.00 09.00 18.00 18.00 09.00 18.00 08.00 11.00 18.00 18.00 17.00 18.00 09.00 11/12 18.00 18.00 21.00 08.00 11.00 18.00 18.45 18.00 18.00 18.45 09.00 11/12 18.00 17.00 18.00 08.00 11.00 16.00 18.00 18.00 Note Festa della Presentazione di Gesù al Tempio S. Biagio S. Agata Vergine e Martire Beata Vergine Maria di Lourdes XXIII Giornata Mondiale del Malato Mercoledì delle Ceneri (DIGIUNO ED ASTINENZA) Cattedra di S. Pietro Apostolo I Domenica di Quaresima M 25 G 26 V S 27 28 D 01 18.00 18.45 09.00 11/12 18.00 18.00 08.00 11.00 S. Messa Preghiera Carismatica (Gruppo Cristo potenza che libera) S. Messa ed adorazione sino alle 12.00 Adorazione animata dai MSC S. Messa e Via Crucis S. Messa S. Messa in oratorio S. Messa II Domenica di Quaresima (il presente programma potrebbe subire variazioni, che saranno comunicate di volta in volta) Recapiti telefonici: Parrocchia Don Francesco Broccio Accolito Nino Foti Suore Salvatoriane Gianni (Gruppo Carismatico) 090.9791501 368.7410809 333.8471691 090.9795984 366. 8714280 Email: [email protected] [email protected] Sito internet: http://www.parrocchiasantantonioabate.it MESSE DI INTERCESSIONE 11 Febbraio 2015 - 8 Marzo 2015 19 Aprile 2015 - 10 Maggio 2015 - 14 Giugno 2015 INCONTRI DI CRESCITA CARISMATICA 2 e 16 Febbraio 2015 – 2 e 16 Marzo 2015 13 e 27 Aprile 2015 – 11 e 25 Maggio 2015 8 e 22 Giugno 2015 PREGHIERA DEL CUORE 14 Febbraio 2015 - 7 Marzo 2015 - 4 Aprile 2015 2 Maggio 2015 - 6 Giugno 2015 IL CUORE PIU’ BELLO C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello dei mondo o, quantomeno, dell'intera vallata. Tutti quanti erano sbalorditi per questo, e glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso. All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio che, emergendo dalla folla disse: "Beh, a onor del vero, il tuo cuore è molto meno bello del mio!" Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo. Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene. Così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi, dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, e si domandavano come egli potesse affermare che il suo cuore fosse non solo bello, ma il più bello! Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: "Starai scherzando!" disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, Mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime". "Vero", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai a cambio col mio. Vedi, ogni ferita che tu vedi rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato. Spesso ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mal esattamente uguale a quel che ricevi così ho qualche bitorzolo, a cui sono molto affezionato, però: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso. Altre volte, invece, ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare, tu lo sai, è rischioso, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che provo anche per queste persone... e chissà? Forse un giorno ritorneranno e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia la vera bellezza?". Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, corse incontro al vecchio, e glielo offrì con le mani che gli tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Il giovane guardò il suo cuore, che non era più il cuore più bello del mondo, eppure lo trovava meraviglioso come mai: perché l'amore dei vecchio ora scorreva dentro di lui! C’era una volta… La “parola” di Papa Francesco (Udienza del 7 gennaio 2015) Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Oggi continuiamo con le catechesi sulla Chiesa e faremo una riflessione sulla Chiesa madre…la nostra Santa madre Chiesa. In questi giorni la liturgia della Chiesa ha posto dinanzi ai nostri occhi l’icona della Vergine Maria Madre di Dio. Il primo giorno dell’anno è la festa della Madre di Dio, a cui segue l’Epifania, con il ricordo della visita dei Magi. Scrive l’evangelista Matteo: «Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono» (Mt 2,11). E’ la Madre che, dopo averlo generato, presenta il Figlio al mondo. Lei ci dà Gesù, lei ci mostra Gesù, lei ci fa vedere Gesù…ogni persona umana deve la vita a una madre, e quasi sempre deve a lei molto della propria esistenza successiva, della formazione umana e spirituale. La madre, però, pur essendo molto esaltata dal punto di vista simbolico…viene poco ascoltata e poco aiutata nella vita quotidiana, poco considerata nel suo ruolo centrale nella società. Anzi, spesso si approfitta della disponibilità delle madri a sacrificarsi per i figli per “risparmiare” sulle spese sociali. Accade che anche nella comunità cristiana la madre non sia sempre tenuta nel giusto conto, che sia poco ascoltata. Eppure al centro della vita della Chiesa c’è la Madre di Gesù. Forse le madri, pronte a tanti sacrifici per i propri figli, e non di rado anche per quelli altrui, dovrebbero trovare più ascolto. Bisognerebbe comprendere di più la loro lotta quotidiana per essere efficienti al lavoro e attente e affettuose in famiglia; bisognerebbe capire meglio a che cosa esse aspirano per esprimere i frutti migliori e autentici della loro emancipazione. Una madre con i figli ha sempre problemi, sempre lavoro. Io ricordo a casa, eravamo cinque figli e mentre uno ne faceva una, l’altro pensava di farne un’altra, e la povera mamma andava da una parte all’altra, ma era felice. Ci ha dato tanto. Le madri sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico. “Individuo” vuol dire “che non si può dividere”. Le madri invece si “dividono”, a partire da quando ospitano un figlio per darlo al mondo e farlo crescere. Sono esse, le madri, a odiare maggiormente la guerra, che uccide i loro figli. Tante volte ho pensato a quelle mamme quando hanno ricevuto la lettera: “Le dico che suo figlio è caduto in difesa della patria…”. Povere donne! Come soffre una madre! Sono esse a testimoniare la bellezza della vita. L’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero diceva che le mamme vivono un “martirio materno”. Nell’omelia per il funerale di un prete assassinato dagli squadroni della morte, egli disse: «Tutti dobbiamo essere disposti a morire per la nostra fede, anche se il Signore non ci concede questo onore… Dare la vita non significa solo essere uccisi; dare la vita, avere spirito di martirio, è dare nel dovere, nel silenzio, nella preghiera, nel compimento onesto del dovere; in quel silenzio della vita quotidiana; dare la vita a poco a poco? Sì, come la dà una madre, che senza timore, con la semplicità del martirio materno, concepisce nel suo seno un figlio, lo dà alla luce, lo allatta, lo fa crescere e accudisce con affetto. E’ dare la vita. E’ martirio». Fino a qui la citazione. Sì, essere madre non significa solo mettere al mondo un figlio, ma è anche una scelta di vita. Cosa sceglie una madre, qual è la scelta di vita di una madre? La scelta di vita di una madre è la scelta di dare la vita. E questo è grande, questo è bello. Una società senza madri sarebbe una società disumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale. Le madri trasmettono spesso anche il senso più profondo della pratica religiosa: nelle prime preghiere, nei primi gesti di devozione che un bambino impara, è inscritto il valore della fede nella vita di un essere umano. E’ un messaggio che le madri credenti sanno trasmettere senza tante spiegazioni: queste arriveranno dopo, ma il germe della fede sta in quei primi, preziosissimi momenti. Senza le madri, non solo non ci sarebbero nuovi fedeli, ma la fede perderebbe buona parte del suo calore semplice e profondo. E la Chiesa è madre, con tutto questo, è nostra madre! Noi non siamo orfani, abbiamo una madre! La Madonna, la madre Chiesa, e la nostra mamma. Non siamo orfani, siamo figli della Chiesa, siamo figli della Madonna, e siamo figli delle nostre madri. Carissime mamme, grazie, grazie per ciò che siete nella famiglia e per ciò che date alla Chiesa e al mondo. E a te, amata Chiesa, grazie, grazie per essere madre. E a te, Maria, madre di Dio, grazie per farci vedere Gesù. E grazie a tutte le mamme: le salutiamo con un applauso! C’era una volta un’isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere… e tutti gli altri, incluso l’Amore. Un giorno venne annunciato che l’isola stava per sprofondare, allora tutti i sentimenti prepararono le loro navi e partirono; solo l’Amore volle aspettare fino all’ultimo momento. Quando l’isola fu sul punto di sprofondare, l’Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza gli passò vicino su una barca lussuosissima e l’Amore le chiese: “Ricchezza, mi porti con te?”. “Non posso, c’è molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te”. L’Amore chiese allora all’Orgoglio, che stava passando su un magnifico vascello: “Orgoglio, ti prego, portami con te”. “Non ti posso aiutare, Amore, qui è tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca”. Chiese quindi alla Tristezza che gli passava accanto: “Tristezza, posso venire con te?”. “Oh, Amore, sono così triste che ho bisogno di stare sola…”. Anche il Buon Umore gli passò di fianco, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando. All’improvviso una voce disse: “Vieni, Amore, ti prendo con me”. Era un vecchio che aveva parlato. L’Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedergli il suo nome. Quando arrivarono a terra il vecchio se ne andò. L’Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: “Mi puoi dire chi mi ha aiutato?”. “É stato il Tempo”, rispose. “Il Tempo? Perché mai?” s’interrogò l’Amore. Il Sapere, pieno di saggezza rispose: “Perchè solo il Tempo è capace di comprendere quanto sia importante l’Amore nella vita.”
© Copyright 2024 ExpyDoc