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Cabine di verniciatura
Come fa una cabina a
costare 5.000 euro?
Sempre più spesso i lettori ci segnalano l’esistenza di cabine
di verniciatura, disponibili anche per l’acquisto via internet,
proposte a poche migliaia di euro: è possibile pensare a un
futuro in cui questi impianti saranno comprati su Amazon?
A cura della Redazione
Anno XXI - n.81 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2015 Metal
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Cabine di verniciatura
PREMESSA
La crisi economica e il conseguente calo dei prezzi ha
provocato negli ultimi anni un generale abbassamento qualitativo dei prodotti di consumo, ma soprattutto delle attrezzature e degli impianti. Il fenomeno
non ha risparmiato le cabine di verniciatura, che già
in passato erano vendute a prezzo di saldo, eludendo
le più elementari norme di sicurezza, come hanno dimostrato le verifiche realizzate sul campo dai funzionari delle ASL, tutte le volte che sono stati effettuati
controlli presso le aziende utilizzatrici.
I prezzi che attualmente circolano sul mercato delle
cabine di verniciatura sono incompatibili con gli standard di sicurezza minimi previsti dalle norme, che
spesso non vengono applicate e qualche volta non
sono neanche note ai costruttori.
Per dimostrare quali competenze siano necessarie
per la progettazione e la realizzazione di una buona
cabina di verniciatura e quali risorse umane e finanziarie siano necessarie per svolgere con competenza
il lavoro di costruttore, è sufficiente eseguire un’analisi di conformità alle norme tecniche vigenti.
Il caso che presentiamo è solo uno dei tanti in cui a un
consulente è stato conferito l’incarico di verificare
se una cabina di verniciatura utilizzata da un’azienda
fosse o meno conforme alle norme vigenti in materia,
con particolare riferimento alla velocità di captazione dell’overspray prodotto durante la fase di spruzzatura. LA verifica si è resa necessaria a causa della
scarsa aspirazione della cabina, per valutare i rimedi
da apportare per metterla in condizione di soddisfare
non solo le norme vigenti, ma anche le necessità produttive dell’utilizzatore.
Il sopralluogo svolto ha evidenziato tante e tali difformità alla norma EN 12215, da ritenere che la ditta
costruttrice non fosse nemmeno a conoscenza della
sua esistenza. Inoltre alcune scelte progettuali fanno
capire che i tecnici non hanno realizzato alcun fascicolo tecnico relativo all’analisi dei rischi e alla progettazione della cabina. Vediamo nel dettaglio tutte le
non conformità e le profonde lacune progettuali.
PRIMA NON CONFORMITÀ: I MATERIALI
Secondo la norma, le cabine di verniciatura devono
essere progettate e costruite impiegando materiali
resistenti alle sollecitazioni dei prodotti e delle apparecchiature in esse
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Cabine di verniciatura
trasmissione di vibrazioni.
I ventilatori sono invece collegati
senza alcun giunto antivibrante,
né in aspirazione nè in mandata.
impiegati e alle condizioni ambientaIi. In particolare per le strutture
devono essere utilizzati rnateriali:
• non combustibili (di classe 0
per le strutture portanti e di
classe 1 per le strutture divisorie e le pareti);
• non taglienti o pungenti e con
superfici che ne agevolino la
pulizia.
La cabina è costituita da pannelli di
lamiera pressopiegata a “C”. I bordi
dei vari pannelli, risultato di taglio
della lamiera madre con taglierina
a ghigliottina, risultano essere ta-
glienti e non sono protetti da alcun
profilo di gomma, nemmeno nelle
zone in cui l’operatore può venirne
a contatto.
SECONDA NON CONFORMITÀ:
I VENTILATORI
La norma prescrive che i ventilatori devono essere costruiti e installati secondo i criteri di buona
tecnica (vedere UNI 7179 P, UNI
7972 e UNI 9219). Inoltre il collegamento del ventilatore con le condotte d’aria deve essere effettuato
con giunti flessibili, per limitare la
TERZA NON CONFORMITÀ:
I CRITERI DI PROGETTAZIONE
Per quanto riguarda i criteri di progetto, la norma prescrive velocità
dell’aria tali da evitare l’intossicazione degli operatori e contemporaneamente concentrazioni di vapori infiammabili in cabina molto
minori di un quarto del limite inferiore di infiammabilità dei solventi
normalmente impiegati, prescritto
dalla CEI 64-2.
I valori medi ricavati dalla letteratura tecnica, indicano per la verniciatura a spruzzo una pressione
massima di 400 kPa (4 bar), con
consumi di vernice inferiori a 0.4 l/
min. Valori diversi possono essere adottati su base sperimentale
nelle condizioni precisate nel manuale operativo; tali valori devono
essere riportati sulla targa e sui
documenti di corredo all’impianto,
con la data dell’eventuale aggiornamento.
Il manuale d’istruzioni della cabina
di verniciatura deve segnalare agli
utilizzatori l’esigenza di consultare
il costruttore quando si superano
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Cabine di verniciatura
i limiti di pressione e di consumo indicati sulla targa.
Le portate massime devono essere stabilite con coefficienti di sicurezza superiori al 10% dei valori, individuati con anemometro e candelotto fumogeno in
prove sperimentali orientative.
La cabina avrebbe quindi dovuto essere dimensionata in questo modo: m 3,9 (larghezza) x m 3,84 (altezza) x: 0,4 m/sec (velocità minima) x 1,1 (coefficiente
di sicurezza) x 3.600 sec = 23.722 Nm3/h, cioè circa
24.000 Nm3/h.
Le perdite di carico minime da prendere in considerazione, esaminando le schede tecniche allegate al manuale d’uso e manutenzione, prevedono che solo i tre
stadi filtranti perdano un totale di 440 Pa, a cui vanno
aggiunte le perdite di carico accidentali per la prima
curva in mandata, pari ad almeno 100 Pa, una secon-
da curva che raccoglie gli effluenti dei due ventilatori,
pari ad altri 100 Pa minimo, un tratto rettilineo di alcuni metri, che perde almeno 60 Pa, una successiva
curva a 90°, che porta da orizzontale a verticale il
flusso degli effluenti, che fa perdere ulteriori 60 Pa,
ed infine l’uscita, dove si perde tutta la pressione dinamica per un minimo di 100 Pa.
Abbiamo quindi un totale minimo di 860 Pa, che si arrotondano a circa 90 mm H20 (la misura ufficiale è il
pascal Pa, anche se a volte viene usato il millimetro
di colonna d’acqua; 1 mm c.d.a. = circa 10 Pa).
Quindi, usando i due ventilatori installati, con potenza
di 3Kw, la quantità d’aria aspirata totale è: 140 m3/
min (valore di portata per una perdita di carico di 90
mm c.d.a.) x 2 ventilatori x 60 min/h = 16.800 Nm3/h.
Si tratta di un valore notevolmente sotto il criterio di
progetto stabilito dalla norma, che rivela non solo il
fatto di non averla mai letta, ma di avere anche poca
dimestichezza con i calcoli aeraulici. Tale valore di
portata infatti dice che la velocità d’aria in cabina sarà
non superiore a: 16.800 Nm3/h / 3600 sec / 3,9 m /
3,84 m = 0,31 m/sec.
Come vedremo più avanti, la velocità media dell’aria di
aspirazione in cabina é di 0,25 m/sec.
Si sarebbero dovuti installare in una cabina come
questa due ventilatori almeno di una taglia superiore
(potenza 4 Kw a 4 poli), o anche due (girante 630 mm
5,5 Kw a 4 poli), meglio ancora due ventilatori con girante da 800 mm, 5,5 kw a 6 poli.
QUARTA NON CONFORMITÀ: LA VENTILAZIONE
Nelle cabine di verniciatura manuali,
la ventilazione orizzontale o obliqua
deve essere progettata in modo che
nelle condizioni di verifica previste si
abbia:
•una velocità media dell’aria pari a 0,5
m/s;
•i singoli valori di velocità dell’aria rilevati siano almeno pari a 0,4 m/s.
Nelle cabine aperte di verniciatura
con manufatti aventi una lunghezza
massima di 6 m, la velocità media e i
singoli valori di velocità dell’aria rilevati devono rispettivamente risultare
almeno pari a 0,4 m/s e 0.3 m/s.
La misurazione, effettuata secondo i
criteri previsti dalla norma, con umidità relativa del 61%, e una temperatura
di 18,1 °C, ha evidenziato che la velocità media dell’aria è di 0.225 (i nove
punti previsti hanno dato i seguenti valori: A=0.22; B= 0.27; c= 0.33; D=
0.06; E= 0.33; F= 0,33; g= 0.26; H= 0,26;
I= 0,24).
In nessun punto si è quindi raggiunto il valore di 0,4
m/sec e in ben 6 punti su 9 non si arriva al valore
minimo.
Prima di effettuare la misura si è proceduto, come
indicato dal manuale d’uso e manutenzione della cabina, a un controllo dello stato di efficienza dei filtri,
trovando i filtri visivamente non intasati.
La norma prescrive che le cabine devono essere dotate di idonei dispositivi e di misure atte a prevenire
potenziali rischi per il personale, connessi a condizioni di funzionamento anomalo e conseguente alterazione dei parametri critici, in coerenza con le vigenti
norme di sicurezza e di igiene. Sono inoltre necessari
dispositivi di controllo della velocità dell’aria ed il ri-
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Depurazione
aria
Cabine
di verniciatura
lievo della temperatura dell’aria immessa in cabina.
Nella realtà in cabina non é presente alcun dispositivo che possa informare l’operatore sul grado di intasamento dei filtri (sarebbe bastato un semplice manometro differenziale, il cui costo è di poche decine
di euro che, con due semplici frecce, una verde (filtro
pulito) ed una rossa (filtro da sostituire), avrebbe informato l’operatore sul grado di intasamento del filtro
e su quando si deve sostituirlo.
Attualmente l’operatore non sa se sta lavorando in
condizioni di sicurezza o se è a rischio di intossicazione, in quanto non riesce a valutare alcuna variazione
dei parametri critici.
La norma prescrive che i quadri e i pulpiti di comando
e manovra installati all’esterno delle cabine di verniciatura provviste di finestratura, devono essere posti ed orientati in modo da consentire la visione della
zona comandata, se pericolosa.
Le cabine chiuse e le aree di spruzzatura devono disporre all’interno di arresti d’emergenza disposti lungo le pareti, in prossimità dalle linee operative e dei
posti di lavoro.
Nessun fungo di emergenza è presente, nemmeno
sul quadro elettrico. Nel quadro infatti vi sono solo
due magnetotermici a comando manuale “start” “stop”.
QUINTA NON CONFORMITÀ: GLI IMPIANTI ELETTRICI
Per gli impianti elettrici di distribuzione, comando e
manovra, la norma impone l’obbligo di conformità alle
norme CEI 17-13, CEI 44-5, CEI 64-2 (con particolare
riferimento all’appendice D), CEI 64-8 e CEI 70-1).
Il manuale d’uso e manutenzione della cabina riporta
uno schema elettrico non corrispondente a quanto
realizzato effettivamente nel quadro, ma soprattutto
non fa riferimento alla normativa CEI.
Inoltre la dichiarazione di conformità CE non fa alcun
cenno di conformità alla norma 92/31 CEE (inerente
la parte elettrica), che ha abrogato la norma 89/336
CEE (norma che invece viene riportata nella dichiarazione di conformità firmata dall’amministratore
dell’azienda fornitrice).
Sempre per quanto riguarda la dichiarazione CE di
conformità, alcune norme riportate e precisamente
la 89/392 CEE, 93/44 CEE, 91/368 CEE (quest’ultima
solo parzialmente) sono state abrogate dalla norma
98/37 CEE, che doveva quindi essere riportata unitamente alla 92/31 CEE (non citata).
SESTA NON CONFORMITÀ: IL RUMORE
La norma prescrive che la cabina di verniciatura deve
essere progettata, costruita e installata in modo che
il rumore emesso dagli impianti fissi installati (aspirazioni, condizionamento ecc) non sia maggiore di 70
dB (A). Il rumore presente sui posti di lavoro deve rispettare, nelle normali condizioni di funzionamento
dell’impianto, quanto stabilito dalla Direttiva 86/188/
CEE.
Le istruzioni per l’uso devono fornire le indicazioni sul
rumore aereo prodotto dalla cabina, precisando il valore reale o il valore stabilito in base alla misurazione
eseguita su una cabina identica e in particolare il livello di pressione acustica continuo equivalente ponderato A nei posti di lavoro (se supera 70 dB A); se tale
livello è inferiore o pari a 70 dB A, deve essere indicato
il valore massimo della pressione acustica istantanea
ponderata C nei posti di lavoro se supera 63 Pa (130
dB rispetto a 20 mPa), mentre deve essere indicato il
livello di potenza acustica emesso dalla cabina se il livello di pressione acustica continuo equivalente
ponderato A nei posti di
lavoro supera 85 dB (A).
Se non sono applicate
le norme armonizzate, i
dati acustici devono essere misurati utilizzando
il codice di misurazione
più appropriato adeguato
alla cabina.
Il fabbricante deve indicare le condizioni di funzionamento della cabina
durante la misurazione
e i metodi di misurazione
seguiti.
Se i posti di lavoro non
sono o non possono essere definiti, la misurazione del livello di pressione
acustica deve essere eseguita a 1 m dalla superficie
della cabina e a 1,60 m di altezza dal suolo. Devono
essere indicati la posizione e il valore della pressione
acustica massima.
Nel manuale d’uso e manutenzione, non viene riportato quasi nessuno di questi dati.
SETTIMA NON CONFORMITÀ: LA TARGA
Sulla cabina deve essere applicata una targa di identificazione, permanentemente leggibile e facilmente
riconoscibile, riportante almeno le seguenti informazioni:
• nome e indirizzo del fabbricante (o del suo mandatario);
• modello o tipo di impianto;
• numero di matricola o di serie;
• anno di costruzione e anno in cui sono state effettuate eventuali modifiche sostanziali;
• valore della massa, espresso in chilogrammi (per
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Cabine di verniciatura
le cabine che possono essere trasportate);
• potenza installata, in kilowatt;
• dimensioni massime del pezzo da verniciare.
Altre indicazioni possano essere riportare sulla targa,
per iniziativa del costruttore, o dopo accordi tra costruttore e utilizzatore.
Le indicazionl riportate sulla targa devono essere
scritte in modo indelebile nella lingua dell’utilizzatore
e devono risultare chiaramente visibili (per esempio:
altezza dei caratteri non minore di 6 mm per i titoli,
non minore di 4 mm per il testo), quando la cabina è
installata.
La targa e il sistema di applicazione (non smontabile)
devono resistere alle condizioni ambientali.
Nella cabina analizzata la targa non riporta il valore
della massa, né la potenza installata, né le dimensioni massime del pezzo da verniciare (che non sono riportate neanche nel manuale d’uso e manutenzione
e sono un dato importante per il corretto uso della
cabina). Inoltre i caratteri utilizzati sono di dimensioni
più piccole rispetto a quanto stabilito dalla norma.
OTTAVA NON CONFORMITÀ: LE INFORMAZIONI
Qualunque sia il tipo di cabina, devono essere riportate su una scheda informativa di accompagnamento
della cabina le seguenti indicazioni:
• dimensione massima del pezzo da verniciare;
• pressione massima di spruzzatura;
• portata erogazione massima delle pistole di
spruzzatura eventualmente fornite;
• velocità dell’aria, in m/s;
• velocità media dell’aria, in m/s;
• temperatura massima all’interno della cabina;
• livello di rumorosità all’interno della cabina, nelle condizioni normali di funzionamento,
in dB(A) Leq e comunque ogni ulteriore dato conforme alle richieste della Direttiva 89/392/CEE;
• sistema di depurazione
dell’aria adottato (per esempio:
lavaggio dell’aria, filtri a secco);
• rendimento globale del sistema di depuraziono, in percentuale;
• apporto di aria nuova in fase
di applicazione, in m3/h.
Altre indicazioni possono essere riportate sulla scheda, per
iniziativa del costruttore o dopo
accordi tra costruttore ad utilizzatore.
La scheda informativa deve fare
parte integrante delle istruzioni
d’uso e manutenzione dei costruttore.
Nella cabina analizzata la scheda informativa manca
del tutto e la non conformità non é solo formale. Ciò
significa ad esempio che non è stato fatto un verbale di collaudo, che non sono stati definiti i parametri operativi che hanno portato all’adozione di quella
specifica cabina e non di un altro modello.
NONA NON CONFORMITÀ: LA SEGNALETICA
La segnaletica di sicurezza applicata sulla cabina e
sulle sue apparecchiature deve essere:
• fissata in moda stabile;
• collocata in luogo ben visibile;
• conforme alle norme.
Nella cabina analizzata l’unico cartello affisso (tra
l’altro in posizione assolutamente non visibile dall’operatore, nella zona in altro a sinistra delle cabina, a
circa 4 metri d’altezza), è il divieto di usare fiamme
libere.
DECIMA NON CONFORMITÀ: LA DOCUMENTAZIONE
La cabina di verniciatura deve essere corredata con la
prevista documentazione tecnica. Essa deve tenere
conto di tutte le fasi di vita dell’impianto (trasporto,
installazione, regolazione, messa a punto, uso, pulizia,
manutenzione, riparazione) e di tutti gli altri eventuali
aspetti conoscitivi necessari all’utilizzatore per il corretto e sicuro uso della cabina.
La documentazione deve almeno comprendere:
• il riferimento alle norme applicate nella progettazione e costruzione della cabina;
• i dati di identificazione del fabbricante o del suo
mandatario;
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Cabine di verniciatura
•
l’indice degli argomenti, disegni, schemi e tabelle
previsti;
• i dati tecnici d’uso della cabina;
• la descrizione della cabina, delle sue apparecchiature e delle protezioni adottate ai fini della sicurezza personale e dell’impianto;
• le istruzioni per il trasporto e l’installazione della
cabina, con messa in evidenza, mediante disegni,
degli organi a della modalità di presa, aggancio e
fissaggio;
• i disegni degli ingombri e della disposizione topografica della cabina e delle sue apparecchiature;
• le indicazioni sulle condizioni d’uso della cabina;
• lo schema dei collegamenti con le fonti di energia
esterne (elettrica, pneumatica);
• gli schemi dei circuiti elettrici, elettronici e dei fluidi;
• le tabelle esplicative su simboli, segnali e colori
distintivi adottati;
• le certificazioni rilasciate da organismi riconosciuti su apparecchiature e componenti (per
esempio apparecchiature elettriche e sicurezza);
• le istruzioni per l’uso e la messa fuori servizio
della cabina (queste istruzioni devono comprendere varie indicazioni: a) sull’esigenza di porre
segnali di “Vietato fumare” su ogni porta di in-
gresso della cabina, all’interno ed all’esterno; b)
sulle posizioni del posto di lavoro dell’operatore,
situato nel flusso d’aria non inquinato, in particolare nel caso di cabine a ventilazione verticale
od obliqua);
• la descrizione delle anomalie che potrebbero verificarsi durante l’uso della cabina e le informazioni sui modi per prevenirle o porvi rimedio;
• l’elenco degli organi più soggetti od usura e quindi
a ricambio (elettrici, elettronici e fluidi);
• le specifiche relative ai ricambi;
• il programma degli interventi periodici di pulizia,
verifica e manutenzione della cabina, delle sue
apparecchiature e dei dispositivi di sicurezza e
di segnalazione adottati (tale programma deve
comprendere le indicazioni sul controllo dell’intasamento dei vari sistemi di filtrazione dell’aria);
• istruzioni sulle cautele e misure antincendio da
adottare, soprattutto nei lavori che comportano
l’uso di apparecchiature a fiamma libera o che
possono dar luogo a scintille pericolose.
Nella documentazione della cabina analizzata non vi
è traccia di:
1. riferimento alla norma UNI 9941 e EN 12215 (un
costruttore di cabine di verniciatura che non conosce queste norme è evidentemente imprepa-
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Cabine di verniciatura
rato);
2. indice degli argomenti;
3. dati tecnici d’uso della cabina;
4. istruzioni per l’uso della cabina, con particolare riferimento
alle posizioni dell’operatore;
5. il programma degli interventi
periodici di pulizia e manutenzione;
6. indicazioni
sul
controllo
dell’intasamento dei vari sistemi di filtrazione;
7. indicazioni sulle cautele e
sulle misure antincendio da
adottare nel caso di lavori con
l’uso di fiamma libera.
UNDICESIMA NON CONFORMITÀ:
LE ISTRUZIONI
Le norme prescrivono che le informazioni, le istruzioni e le prescrizioni devono contenere avvertimenti finalizzati alla sicurezza
del personale interessato. Devono
essere redatte con carattere corpo 10, elvetica chiara e nella lingua
dell’utilizzatore. Devono essere
riportati almeno i seguenti avver-
timenti:
• non spruzzare in vicinanza di
fosse e cavedi non ventilati;
• non fumare e non usare fiamme libere, oggetti incandescenti e apparecchiature che
diano luogo a scintille pericolose (pericolo d’incendio);
• non immagazzinare prodotti
infiammabili e relativi recipienti all’interno della cabina,
nelle sue immediate vicinanze
e davanti alle porte di accesso
(pericolo di blocco delle uscite
per incendio);
• richiamare sul manuale di
istruzioni e su una specifica
•
targa applicata alla cabina: a)
il valore, in kg/m2, della portata della copertura, se di tipo
praticabile; b) il divieto di accesso alle coperture della cabina senza l’apprestamento di
opere provvisionali, se di tipo
non praticabile;
usare attrezzature di posizionamento pezzi, per mantenere il verniciatore in un flusso
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d’aria non inquinato (pericolo
di intossicazione);
• usare correttamente la pistola
di verniciatura (non spruzzare
sulle pareti della cabina);
• ventilare la cabina al termine
del lavoro e prima di riprendere il lavoro dopo un intervento
manutentivo (pericolo di intossicazione e di incendio);
• impiegare personale competente ed autorizzato negli
interventi di taratura, regolazione e riparazione previsti dal
costruttore (pericolo di danneggiamento ed incendio);
• non manomettere i dispositivi
di regolazione e sicurezza (pericolo d’incendio);
• consultare il costruttore per
usi particolari e/o valori di
spruzzatura diversi da quelli
indicati nella scheda informativa e riportati nel manuale;
• il corretto esercizio dalla cabina nei limiti indicati nel manuale d’istruzione è essenziale per la sicurezza.
Nessuna di queste avvertenze è riportata, nè in cabina e neanche nel
manuale d’uso e manutenzione,
salvo che nel manuale è richiamato il fatto di avvalersi di personale
formato per gli interventi di taratura e manutentivi.
ERRORI PROGETTUALI
Oltre all’errato dimensionamento
dei ventilatori segnalato in precedenza, vi è un altro clamoroso
errore di progettazione. La cabina
dovrebbe avere una portata d’aria d’aspirazione di circa 24.000
Nm3/h. Secondo il progetto, l’aria dovrebbe passare attraverso
tre sistemi filtranti. Nella cabina
sono installati due setti filtranti, con una superficie di circa 6 m2
per tipo. Questi due stradi filtranti
sono correttamente dimensionati,
anche se non sono quelli più adatti per l’overspray di verniciatura. Il
terzo stadio filtrante è costituito
Cabine di verniciatura
da celle filtranti, la cui scheda tecnica indica una velocità consigliata
per l’aria di attraversamento di 1,5
m/sec, con una conseguente portata consigliata di 5.400 Nm3/h.
Tali valori sono quelli di velocità
massima e infatti, nelle prove per
la classificazione di tale filtro, i cui
dati sono riportati nella parte finale della scheda tecnica, si legge che
le prove sono state effettuate ad
una velocità di attraversamento di
0,25 m/sec, ed è a tale valore che i
dati sono riferiti (l’efficienza, come
le perdite di carico, variano notevolmente al variare delle velocità).
Nella cabina le celle filtranti sono
installate lungo tutti i 4 metri della larghezza della cabina. Tali celle sono poste in opera attraverso
uno sportello posto nella parte in
alto della cabina e hanno una larghezza di 400 mm, che si riduce
a 280 mm di larghezza utile, per
effetto dell’eccessiva profondità
delle guide installate.
In totale quindi la superficie filtrante è pari a 4 m x 0,4 m = 1.6
m2. Con una simile superficie a disposizione si sarebbero al massimo potuti trattare 8.640 Nm3/h. In
realtà il calcolo esatto sarebbe: 4
m x 0,28 m x 5.400 Nm3/h = 6.048
Nm3/h.
Il costruttore ha scelto di far trattare un volume d’aria che è almeno 3 (se non 4 volte) superiore a1
massimo che le celle filtranti possono sopportare.
Si tratta di un errore grossolano,
indice di scarsa dimestichezza con
la materia.
Le perdite di carico sono proporzionali al quadrato della velocità di
attraversamento dell’aria, e quindi
la perdita di pressione data dalle
celle diventa almeno 9 volte superiore a quella indicata.
La velocità di attraversamento di
tali celle è superiore a 4 m/s, un
valore incompatibile con le normali celle filtranti ondulate. Tale
valore di velocità è compatibile
solo con filtri a tasche di elevate
prestazioni.
CONCLUSIONI
I malfunzionamenti lamentati
dall’utilizzatore (scarsa captazione della cabina, con tutte le conseguenze in termini di polverosità
nell’ambiente di lavoro), sono dovuti alla scarsa perizia in materia
dimostrata dalla ditta fornitrice,
la quale non solo ha commesso
numerose non conformità alle
norme tecniche vigenti, che stabiliscono i requisiti minimi delle
cabine di verniciatura,
ma ha anche
impiegato componenti filtranti
assolutamente al di fuori del loro
normale range di utilizzo, che per
altro è chiaramente scritto nelle
schede tecniche del produttore.
Questo dimostra che tali schede
non sono state neanche lette, oppure non se ne compresi i concetti.
Il costruttore ha dimostrato non
solo l’assoluta ignoranza sull’esistenza delle norme che riguardano le cabine di verniciatura (UNI
9941 ed EN12215), ma anche su
alcune norme generali, riportando
la conformità a norme abrogate e
non riportando l’obbligatoria conformità ad altra norme.
Inoltre gli errori progettuali commessi lasciano intuire, al di là
dell’incompetenza professionale
del progettista, la mancanza del
fascicolo tecnico, che deve sempre accompagnare ogni cabina, nel
quale devono essere inseriti, oltre
all’analisi del rischio da effettuare
qualora manchi una norma specifica in materia, anche i calcoli progettuali ed i motivi di scelta di una
soluzione piuttosto che un’altra.
La mancanza di tale fascicolo non
può essere imputata al singolo
progettista, che po-
trebbe anche
commettere un errore materiale di
calcolo. La responsabilità va attribuita alla direzione aziendale, che
ha organizzato un ufficio tecnico
non adeguato ad operare nel rispetto delle procedure che stanno
alla base delle leggi sulla sicurezza
del lavoro
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