Il giardino paradiso - La Biennale di Venezia

Scuola secondaria di primo grado “Sansovino” - (Istituto comprensivo S. Girolamo)
Palazzo Jagher – Cannaregio 4760/a
30131 - Venezia
Telefono 0415227455
Docente responsabile del progetto: Erica Bulgheroni
Numero di classi coinvolte: terze A B D E – anno scolastico 2013/2014
Numero degli alunni: Terza A 21- Terza B 23 - Terza D 20 - Terza E 22
Breve descrizione del progetto
Il continuo mutare e trasformarsi della natura, nel suo instancabile divenire “altro”, fa in modo che
l’immaginario trova un laboratorio ricco di suggestioni, capaci di esprimersi in modi molto diversi
tra loro.
Le forme della natura, mosse dai processi di crescita e metamorfosi, diventano fonte di ispirazione
per le forme dell’arte.
Alle classi sono stati proposti artisti che hanno trattato il paesaggio naturale trasformandolo in
paesaggio affettivo: Ernst, Klee, Pollock, Calder, Delvaux…
Con effetto disorientante o rassicurante, le loro opere ci mostrano metamorfosi, piante pietrificatemetallizzate, forme ibride, figure simboliche, rami-radici raccolte in spazi che diventano un
giardino delle meraviglie.
IL GIARDINO PARADISO. Mario De Micheli – Le avanguardie artistiche del Novecento: Non è
facile uscire dai giardini di Klee. Ci si aggira tra fosforescenze lunari, tra cespugli di corallo, su
laghi d’amianto.(…) Si vive ora in un paesaggio di quarzo, ora in una landa sottomarina (…).
Talvolta invece si cammina sopra un mosaico vibrante oppure tra una selva di simboli domestici o
esotici (….).
L’osservazione e la lettura dei loro “paesaggi”, foreste e giardini, porterà gli alunni a costruire un
giardino di piante ispirata all’opera degli artisti stessi, e alla conoscenza di altri artisti che si
dedicarono alla rappresentazione geometrica del mondo vegetale , Balla, Blossfeldt, alle piante
grasse di Martinuzzi e artisti nostri contemporanei, Mauri in Borgo Valsugana e Chihuly.
Ogni classe ha distintamente progettato e costruito una superficie di grandi dimensioni ………..
Il tema riprende la divisione del giardino islamico, dove è reinterpretato l’antico simbolismo dei
quattro elementi: il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra.
Giardino di fuoco (Terza E).
Rete sintetica, lana, filo dorato, carta velina bianca, rami, colore spray rosso e giallo, colore acrilico
blu.
Cm 100 (150 compreso bastone supporto) x cm 2.20 circa
Per realizzare il pannello sono stati costruiti tanti “fiori” di carta, colorati con spray rosso e giallo
per evocare il colore del fuoco, legati alla rete nella parte alta. Il resto della rete è stato tessuto con
fili di lana di spessore e colori caldi diversi, alcuni rami blu scendono dai fiori, sulla base sono
applicate delle foglie ottenute con frottage. Ernst ha fatto da guida, per l’intrico dei segni e la
matericità della superficie.
Giardino d’aria (Terza A)
Zanzariera, garza bianca e nera, stoffa bianca semitrasparente, alluminio leggero, filo di ferro, filo
di cotone, pezzi di specchio rotto, colori per stoffa.
Cm 150 (200 compreso bastone supporto) x cm 250 circa
Per dare l’idea dell’aria si voleva rendere l’insieme rarefatto e mobile. Ci si è ispirati a Klee e
Calder.
La garza e la stoffa sono state tinte e cucite sulla zanzariera, le foglie di alluminio e garza sono
applicate infilandole nella stoffa, ma fuoriescono, in movimento. Infine i pezzi di specchio legati tra
loro dondolano come scaccia spiriti.
Giardino d’acqua (Terza B)
Foglio di plastica pesante trasparente, acetato trasparente e blu, bottiglie di plastica, colori per vetro,
filo da pesca.
Cm 170 (più bastone) x cm170 circa
La trasparenza è resa dal materiale, che riflette la luce. Si voleva rendere la consistenza del vetro,
come nelle opere di Chihuly e Martinuzzi.
Il pannello riprende l’idea dello specchio d’acqua, con fiori galleggianti, fatti di pezzi di bottiglie di
plastica colorati, cuciti alla plastica. Attorno altre piante; riprese da Blossfeldt.
Giardino di terra (Terza D)
Zanzariera, carta ocra-nera-bianca, foglie di magnolia, lana, colori acrilici, insetti di plastica.
Cm 200 x cm 400
Per questo pannello si è voluto rappresentare il sotto-terra, e i frutti che ci crescono: patate, carote,
rape.
Come se fosse una enorme pagina di manuale botanico, i tuberi sono disposti ordinatamente, su
sfondi di colore terroso. Le radici di lana pendono e si attorcigliano dovunque. Gli insetti sono
infilzati nella parte alta.
Fasi del progetto
- Breve introduzione della rappresentazione botanica e tipologia del giardino islamico
- Conoscenza degli artisti, delle avanguardie alle quali hanno aderito.
- Confronto dei modi diversi di rendere il soggetto con la materia e con il colore.
- Sperimentazione di tecniche, assemblaggio di materiali.
- Creazione di una superficie
Obiettivi
- Capire che elementi che provengono da contesti diversi, combinati tra loro, li libera dal loro
significato convenzionale.
- Far conoscere il pensiero artistico delle avanguardie.
- Superare gli stereotipi legati alla rappresentazione della “pianta”.
- Scoprire i meccanismi comuni in linguaggi diversi (pittura, scultura, fotografia).
- Saper usare strumenti e tecniche in relazione al progetto.
- Applicare quanto descritto sopra, progettare e costruire insieme agli altri.