Chi l`ha visto? - Comune di Pistoia

Ufficio Stampa
Roma, 11 febbraio 2015
Appunto per Chi l’ha visto?
Ecco le risposte alle domande formulate alla Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli
Assistenti sociali nel corso del servizio sul “caso Pistoia” durante la puntata di mercoledì 4 febbraio
scorso.
“Perché i bambini non sono stati tolti subito ai Barli, tre anni fa, quando gli assistenti sociali
hanno constatato che Stefano e Katiuscia erano una coppia disgraziata che trascurava i figli,
non capiva le loro necessità e li faceva vivere in uno stato di degrado?”
I bambini non sono stati subito inseriti in una famiglia affidataria di supporto perché il decreto di
affidamento del Tribunale dei Minorenni di Firenze del 2012 disponeva l’allontanamento e il
collocamento presso una famiglia affidataria e dall’emissione del decreto ci sono voluti alcuni mesi
per individuare la famiglia affidataria.
Vorrei ricordare che individuare una famiglia che sia disponibile e, soprattutto, adeguata alle esigenze
dei bambini e in grado di relazionarsi con i genitori richiede il suo tempo. I bambini, infatti, non
vengono affidati a una famiglia solo perché essa manifesta disponibilità in tal senso: le famiglie
affidatarie vengono sottoposte a severe e approfondite indagini per valutare le loro capacità ad
accogliere ed educare bambini in situazioni di difficoltà.
Quando la famiglia è stata individuata e valutata mancavano appena due settimana all’udienza in
Corte d’Appello presso la quale i coniugi Barli avevano impugnato il decreto che disponeva
allontanamento e affido.
La Corte di Appello di Firenze dispose una consulenza tecnica d’ufficio che la professionista
incaricata ha consegnato alcuni mesi dopo, nel 2013, e che ha portato la stessa Corte, nel novembre
2013, a respingere il ricorso dei sigg. Barli e a confermare il provvedimento di affidamento.
Va sottolineato che a quel punto, però, la famiglia affidataria ha ritirato la sua disponibilità.
“Il provvedimento è stato eseguito quasi due anni dopo: perché allora lasciare tutto quel
tempo due bambini in balia di due genitori tanto incuranti?”
Due anni dopo non è stato eseguito il provvedimento del 2012 ma un nuovo e diverso
provvedimento, emesso nel marzo 2014, a fronte di una situazione di grave pregiudizio per i minori
che restava immutata.
Il nuovo decreto del Tribunale dei Minorenni del marzo 2014 disponeva l’allontanamento e
l’immediato collocamento presso una comunità educativa ed è stato eseguito nel giro di pochi giorni
dalla notifica al Servizio in quanto le strutture che accolgono minorenni, che sono accreditate dalle
regioni, sono conosciute ed è possibile procedere in tempi brevi sulla base della valutazione delle
caratterististiche dei bambini, di quanto è previsto dal Tribunale in merito ai rapporti con la famiglia
d'origine, etc...
Nel luglio 2014 un nuovo decreto del Tribunale dei Minorenni disponeva di collocare
temporaneamente i bambini presso un’altra famiglia ed è questo decreto – non impugnato dai sigg.
Barli è quindi divenuto definitivo - che il Servizio sociale del Comune di Pistoia sta eseguendo.
Nel periodo durante il quale gli operatori hanno lavorato per trovare e valutare la famiglia affidataria i
Ordine degli Assistenti Sociali - Consiglio Nazionale
Via del Viminale, 43 sc. B int. 6 – 00184 Roma Tel. 06 5803425 – 5803465 Fax 06 96708586 www.cnoas.it e-mail: [email protected]
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bambini e la famiglia Barli non sono stati abbandonati a se stessi ma i servizi hanno continuato a
sostenerli e monitorare la situazione, tutto invano perché non sono riusciti a rendere adeguate le
condizioni di vita dei bambini.
“E’ vero che Stefano e Katiuscia dopo 60 colloqui con specialisti sono stati giudicati in grado di
fare i genitori e quindi di riavere i propri figli?”
Non è vero che i coniugi Barli siano stati giudicati in grado di fare i genitori. Essi, dalla nascita nel
2007 del primo figlio, si sono sempre rifiutati di seguire il percorso di sostegno alla genitorialità che
aveva il mandato di portare avanti nei loro confronti.
La consulenza tecnica d’ufficio disposta dalla Corte di Appello, lunga e articolata, dichiara la loro
incapacità genitorial e si pronuncia sulle scarse e nulle possibilità di recupero in tal senso.
Solo dopo tre salite sul tetto del Battistero da parte del sig. Barli, lo psicologo dell’azienda USL 3 di
Pistoia - che invano negli anni aveva tentato di seguirli - ha nuovamente provato a contattarli, questa
volta riuscendo a stabilire con loro un rapporto di fiducia.
Nel frattempo, mentre il percorso di sostegno alla coppia era in corso, è intervenuto il decreto del
Tribunale dei Minorenni del luglio 2014 che ha disposto l’affido.
Solo dopo che il Servizio Sociale il 3 novembre 2014 ha comunicato ai sigg. Barli che era stata
reperita la famiglia affidataria, il dott. Teglia (lo psicologo) ha inviato una brevissima relazione (29
righe in stampatello maiuscolo scritte a mano) al Tribunale per i Minorenni, che non l’aveva mai
chiesta.
Stessa cosa ha fatto il dott. Biagioni, neuropsichiatra infantile, che ha visto una sola volta i bambini e
che non si è pronunciato contro l’affido, anzi all’interno del progetto di affido ha dichiarato
l’importanza di intensificare gli incontri con la famiglia.
“Volevamo chiedere se [è vero che] i bambini, come teme papà Stefano, stanno per essere
affidati ad un’ altra famiglia”.
Sì, è vero. In attuazione del decreto del Tribunale dei Minorenni del luglio 2014, il Servizio Sociale del
Comune di Pistoia sta portando avanti un percorso di conoscenza con una famiglia affidataria, come
comunicato ai sigg. Barli il 3 novembre 2014.
Nel contempo, si continuare a supportare i coniugi nel rapporto con i figli cercando anche, con tutti i
mezzi disponibili, di ricostruire il necessario rapporto fiduciario tra i sigg.ri Barli e tutti i
professionisti che li seguono.
Va, infine, sottolineato che il clamore mediatico non sta certamente favorendo, per i bambini, una
positiva soluzione della vicenda.
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