Canada, incubo del mercato della morte

Provveditorato cattolico
nei guai, tra deficit
e commissariamento
Il buco fino al 2018 supera i 48 milioni di dollari. A pag. 4
ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER
$1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 03 ■ N. 35
www.corriere.com
Lunedi 23 Febbraio 2015
La comunità ancora maltrattata
Polemica per il trattamento ingiusto alla penalista italocanadese Laura Liscio, in manette in tribunale
TORONTO - In manette in tribunale, con indosso ancora la toga da
avvocato penalista. Ha suscitato
scalpore e provocato polemiche
l’arresto in un’Aula di giustizia
di Laura Liscio, accusata di aver
portato della droga a un imputato
direttamente nel tribunale di Hurontario Street.
 ARTICOLI IN ITALIANO
E IN INGLESE ALLE PAGINE 2 E 3
COLUMBUS CENTRE
“Leaders”
Pal, Nina
e Karen:
dove siete?
TORONTO - Nuova udienza in
tribunale, nuovo rinvio. Lawrence Grecchi, ex dipendente del
Columbus Centre, accusato di aggressione sessuale, ha fatto un’altra apparizione in tribunale in una
vicenda che potrebbe provocare
gravissimi danni reputazionali a
Villa Charities e al Columbus Centre. Il tutto con il silenzio da parte
della dirigenza delle due organizzazioni.
 ARTICOLI IN ITALIANO
E IN INGLESE A PAGINA 3
ROMA
Renzi avverte:
tre anni
davanti e non
mi fermeranno
 A PAG. 6
La delusione dei giocatori della Roma dopo l’ennesimo pareggio, questa volta contro il Verona di Mandorlini
Pari Roma, la Juventus allunga
Corsa all’Europa, si rialzano la Lazio e il Milan. L’Empoli continua a stupire
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LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015 • CORRIERE CANADESE
2
CANADA
LE ATTIVITÀ NELLA CORTE
Arresto di Laura Liscio, comunità sotto attacco...
TORONTO - Comunità sotto assedio, ancora una volta. Suscita ancora polemiche a non finire
l’arresto, avvenuto direttamente
dentro un’Aula di giustizia, della
penalista italocanadese Laura Liscio, accusata di aver portato della
droga a un imputato direttamente
nel Tribunale di Hurontario St. La
vicenda ha fatto scalpore anche
e soprattutto per le modalità con
cui è avvenuto l’arresto della penalista e per la controversia suscitata prima della smentite della Peel Police e poi della conferma su
come si sono svolti davvero i fatti.
Secondo quanto era stato riportato da numerosi organi di stampa, Laura liscio 32 anni, era stata
ammanettata in Aula e non le era
stato permesso di togliere la toga
che indossava. Un fatto, questo,
che aveva suscitato proteste da
parte delle associazioni di categorie, che avevano invece sottolineato come sarebbe stato più opportuno offrire la possibilità alla Liscio di cambiarsi e di essere condotta alla centrale di polizia in abiti civili. La versione riportata in
un primo momento era stata categoricamente smentita dagli ufficiali della Polizia di Peel.
L’avvocato penalista Laura Liscio
Le Peel Police aveva diramato
un comunicato stampa nel quale invece si sottolineava come alla Liscio fosse stata offerta “l’op-
portunità di cambiarsi, di togliersi
i vestiti che indossava in tribunale
per poter lasciare l’aula con i suoi
vestiti da civile”. Oltre a questo, la
Peel Police si era sentita in dovere di smentire quanto scritto sulle
manette. “In nessun momento - si
leggeva ancora in un comunicato -
lei è stata ammanettata mentre indossava la toga”.
Circostanze queste che poi sono state smentite da più parti, tanto da costringere la stessa polizia
di Peel a tornare indietro sui propri passi.
Così la polizia di Peel ha ammesso di aver fatto alcuni errori.
“La Peel Regional Police - recitava
un nuovo comunicato - rimpiange
sinceramente di aver pubblicato
informazioni sbagliate e l’impatto che questo ha avuto sui membri della comunità, sui membri
dei media e sulla signora Liscio”.
Un fatto che è poi stato confermato al portavoce della Peel Police Thomas Ruttan. «Si tratta di un
errore di comunicazione, e al momento è l’unica risposta che possa dare”.
Le circostanze che hanno condotto all’arresto della Liscio sono
state fortemente criticate anche
da Clayton Ruby, famoso legale
penalista. «Quello della polizia di
Peel è stato un atto deliberato volto a umiliare la Liscio. Questo non
sarebbe accaduto se la Liscio fosse stata un procuratore della pubblica accusa o un agente di polizia di Peel».
LA LETTERA
ENGLISH VERSION
“Un caso vergognoso”
“An humiliating arrest”
D
i seguito, pubblichiamo una lettera di una lettrice non italiana. Abbiamo deciso
di pubblicare la missiva in italiano e in inglese.
Un prominente costituzionalista/avvocato
penalista ebreo, Clayton Ruby, sta guidando la
difesa contro l’orribile e umiliante arresto di
un avvocato di difesa penalista con un nome
italiano, Laura Liscio, dalla polizia della Peel
Region.
C’è una virulente cultura di razzismo e bigottismo contro chiunque che non sia “angli-scozzese”, ma in particolare contro le persone di
origine italiana qui nella Regione di Peel.
Circa un anno fa, quando la vecchia guardia
di Brampton si scontrava per decidere come
rimuovere l’allora sindaco Susan Fennell dalla sua carica, molti nomi prominenti vennero fatti come possibili sostituti della Fennell.
Uno di quelli suggeriti era il mio Consigliere comunale, John Sprovieri dei Ward 9 e 10,
un veterano con alle spalle 25 anni di politica
municipale di Peel. Non appena il suo nome
venne menzionato, un famoso ex politico se
ne venne fuori dicendo: “È italiano, sono tutti mafiosi”.
John Sprovieri è un individuo splendido e
molto colto, un vero gentleman europeo. Lui
si sta avvicinando ai settantanni. Molto a modo. Ho lavorato in politica sin da quando avevo 14 anni, iniziando a Montreal, ho dovuto conoscere letteralmente migliaia di persone attraverso il mio lavoro politico lungo questi ultimi 48 anni. Non tutte sono state belle
mi ha aiutato a
“ Anna
sfruttare quegli sconti di cui
non conoscevo nemmeno
l’esistenza.
- Nancy R.
”
“
Amo il fatto che Anna possa
parlare in italiano e sia più
facile per me capire.
- Paulino M.
”
persone.
Ma in assoluto i peggiori razzisti, bigotti, ottusi e stupidi sono stati proprio qui a Brampton
e nella Peel Region.
Negli anni Novanta mi venne detto da un liberale locale che c’era stata una regola non
scritta nella Regione di Peel per decenni che
“nessuna persona di colore, nessun cattolico e
nessun italiano” sarebbe stato assunto per un
qualsiasi lavoro serio nella Regione di Peel e
nella Città di Bramtpon.
Quando un istruito italocanadese, Joe Pennacchetti, alla fine ottenne un ottimo lavoro alla
Regione di Peel, venne poi mandato via: alla
fine si trovò a fare il city Manager di Toronto.
Qualche anno fa, gente del locale apparato politico mi dissero che se Brampton avesse permesso a gente di origine italiana di avere posizioni di potere nella Peel Region e nella Città
di Brampton, il nostro comune avrebbe fatto
la fine di Hamilton, che è pieno di persone che
fanno parte “del crimine organizzato italiano.”
Sono assolutamente certa che l’orribile, umiliante e non professionale trattamento riservato a Laura Liscio dalla polizia di Peel ha tanto a che fare con il portare un nome italiano,
che lei abbia un backgroud italiano per nascita o matrimonio.
Certo, il fatto che sia un avvocato di difesa penalista e non un procuratore dell’accusa o un
agente di polizia, sono stati fattori importanti
che hanno portato la polizia di Peel a gestire
in così malo modo il suo arresto. Questo non
deve più accadere.
Sheila Jacobson
A prominent Jewish Constitutional/Criminal Lawyer, Clayton Ruby, is leading the
“charge” against the ugly and humiliating
arrest of Criminal Defense Lawyer with
an Italian family name, Laura Liscio, by the
Peel Regional Police.
There is a virulent culture of “racism” and
“bigotry” against almost everyone who isn’t
“Anglo-Scottish”, but particularly against
people of Italian background here in the Region of Peel.
About a year or so ago, when the Old Guard
of Brampton huddled to decide how to remove then Mayor Susan Fennell from office,
several prominent names were brought forward as possible replacements for Fennell.
One of those suggested was my own Councilor, John Sprovieri from Wards 9 and 10
– a 25 year veteran of Peel Municipal Politics. No sooner was his name mentioned at
that small gathering of “The Who’s Who” of
Brampton than a very famous former Politician burst out saying …”He’s Italian, and
they’re all “Mafia”.
John Sprovieri is a wonderful individual and
very cultured … a true “European Gent”. He
is in his late-60s; very dignified. I have been
working in back room Politics since the age
of 14, starting in Montreal, and, I have gotten to know literally thousands of people
through my political work over these last 48
years. They haven’t all been good people.
narrow-minded HICKS have been right
here in Brampton and the Region of Peel.
Back in the 1990s, I was told by a local Liberal that there has been an unwritten “rule”
in the Region of Peel (for decades) that “NO
coloureds, NO Catholics, and NO Italians”
were to be hired in any serious job at the Region of Peel or the City of Brampton.
When a highly educated Italian-Canadian,
Joe Panachetti, finally DID land a top job at
the Region of Peel, he was pushed out, ending up at The City of Toronto as its Manager.
Some years ago, people from the local political apparatus told me that if Brampton
were to allow people of Italian background
to hold powerful jobs at the Region of Peel
or at the City of Brampton, our Brampton City Hall would end up like Hamilton
City Hall, which is “full of Italian organized
crime persons”.
I am absolutely certain that the ugly, humiliating, and unprofessional treatment of
Laura Liscio by the Peel Police has a great
deal to do with her having an Italian family
name, whether she is of Italian background
by birth or by marriage.
Of course, the fact that she is a Criminal Defense Lawyer, and not a Crown Prosecutor
or a Police Officer, also were major factors
that led the Peel Police to “rough handle”
her during an arrest. This has to stop.
But the absolute WORST racists, bigots,
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esigenze.
- Dante R.
”
Sheila Jacobson
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015
3
CANADA
IL PROCESSO
... “Leaders” Pal, Nina e Karen: dove siete?
L’Onorevole Joe Volpe, Editore
S
ono andato per il malfamato
caso di aggressione sessuale
che ha coinvolto un dipendente
del Columbus Centre e una [ex]
cliente. Ma mi sono sentito come
uno spettatore non voluto dietro le quinte durante l’intervallo.
Ma questa non era una produzione teatrale. Ero infatti nell’Aula di
giustizia di Finch.
Ma bisogna tener presente che
c’erano molti “attori” tutti vestiti
per il loro ruolo: il personale del
tribunale, poliziotti in borghese,
avvocati alle prime armi e pezzi
da novanta. I corridoi erano popolati da queste persone.
La scena assomigliava a un
mercato medievale e il suo trambusto fatto di fornitori, venditori,
compratori e vedette (per la sicurezza) che scorrazzavano avanti
e indietro per “siglare l’accordo”
prima di un intervallo temporale
indefinito.
Tutti sembrava di conoscere il
proprio manoscritto ed erano vestiti per la loro parte. Gli ufficiali del tribunale erano tutti vestiti in nero, a testimonianza della
gravità della loro posizione, che
si muovono e parlano con una deliberazione e con una auto sicurezza che indica quelli che sanno
di essere ai posti di comando delle tabelle di marcia, dell’accesso e
dell’informazione.
Gli ufficiali di polizia, qui per
i doveri della Corte, stringevano
i loro fascicoli mentre si ammassavano insieme per provvedere le
loro testimonianze ben riprovate.
Loro non sembravano comodi nei
loro vestiti neri, ovviamente scelti dall’ex sindaco di Toronto in uno dei suoi momenti di “stupore
alcolico”.
Vestiti in altre gradazioni di
nero, le vittime/testimoni e l’accusato rannicchiato nervosamente da un lato, alcuni attenti al loro
legali, altri meno.
Questi ultimi, giovani, probabilmente senza molta esperienza,
erano un po’ più a loro agio nei
loro vestiti. Ancora, non riuscivo
a non pensare che loro assomigliassero a delle “salsicce appena
insaccate” in vestiti che erano di
tre taglie più piccole.
Reputazione di un’icona comunitaria in dubbio nella Corte
Conciati da parrucchieri recentemente fuggiti da un manicomio,
sembravano la caricatura di qualche modaiolo contemporaneo.
C’erano anche degli altri. Le
loro uniformi e comportamen-
ti suggerivano che erano dei “pesi massimi” - i pezzi grossi del sistema della giustizia criminale gli “avvocatini” che correvano da
loro per consigli e guida. E come
non potrebbero?
Loro ricordavano pavoni carichi di autostima che si esibivano
di modo che tutti potessero vederli.
Chissà perché avrei pensato di
trovare anche il Ceo del Columbus Centre in questo lotto? Ingenuamente, forse, ho pensato
che il signor Di Iulio o i rispettivi Chairs del Columbus Centre e
di Villa Charities avessero voluto
assistere al processo per affrontare il danno reputazionale alle loro organizzazioni - non importa il
risultato.
Posso concedere che loro devono essere molto occupati ad organizzare gli venti comunitari; ma
viene da chiedersi perché non abbiano inviato i loro avvocati dello
studio Fogler Rubinoff per gestire le domande da parte dei media.
L’accusa e la difesa non hanno alcun obbligo di trattare il Columbus Centre o Villa Charities
con i guanti di velluto mentre lo-
ro perseguo gli interessi dei rispettivi clienti. Chissà, forse sono
arrivato tardi io o loro probabilmente sono partiti prima.
Appena sono ripartiti i lavori
della Corte, i ruoli sono stati recitati così come era stato provato. Per un’ora, l’accusa ha strigliato la vittima/testimone per spremere ogni singola goccia di prova.
Lei ha parlato con un tono e una velocità che anche il mio nipote che sta imparando adesso a
scrivere potrebbe prendere appunti.
Per non essere da meno in prevedibilità, la Difesa si è imbarcata
in una strategia di dissezione che
avrebbe fatto impallidire un distruggi documenti.
Dovevo tornare in ufficio. Il caso è stato aggiornato al 23 giugno
2015. Ancora quattro mesi di bisbigli e insinuazioni. Più il caso
non viene risolto e peggio diventa per il Centre e la Villa.
ENGLISH VERSION
Columbus Centre... Pal, Nina, Karen where are you?
The Honourable Joe Volpe, Publisher
I
had come for the infamous sexual assault trial involving Staff
from the Columbus Centre and
[former] client. But, I felt like an
unwanted spectator backstage
during intermission. This was no
theatrical production. It was the
Courthouse on Finch.
Mind you, there were plenty of
“actors” all dressed for their part:
Court personnel, police in civilian attire, paralegals, junior lawyers and heavy hitters. The corridors were filled with them.
The scene was as close as one
can get to a medieval marketplace
and its hustle and bustle of suppliers, vendors, buyers and lookouts (security)scurrying back
and forth to “seal the deal” before
a undefined time lapses.
Everyone seemed to know their
script and dressed for their part.
Court officials all wore black, exhuding the gravitas of their position, moving and speaking with
a deliberation and self- assurance
indicative of those who know
they are in command of timetables, access and information.
Police officers, there for Court
duty, clutched their files as they
clustered together before being beckoned to provide their
well-rehearsed testimony.
They didn’t seem comfortable
in their black clothing, obviously
picked for them by Toronto’s former mayor in a moment of drunken stupor.
Dressed in yet another shade
of black, “victims”/witnesses and
accused huddled nervously to
one side, some attentive to their
counsel some less so.
The latter, young, probably juniors learning the ropes, were a
little more comfortable in their
skin. Yet, I couldn’t help thinking they resembled “salsiccie appena insaccate” in clothing that
was 3 sizes too small for them.
Coiffed by hairstylists recently
escaped from an insane asylum,
they looked like someone’s caricature of a contemporary foppish
fashionista.
There were others of course.
Their uniforms and demeanour
suggested they were “heavy hitters” – the big boys of the criminal justice system – the “avvocatini” scurried to them for advice
and guidance.
How could they not? They resembled peacocks filled with
self-importance and parading
themselves for all to see.
Why would I think that I would
find the CEO of Columbus Centre
among this lot? Naively, perhaps,
I thought that Mr. Di Iulio or the
respective Chairs of the Columbus Centre and Villa Charities
might also wish to be at a trial to
address reputational damage to
their organizations – no matter
the outcome.
I conceded that they must
be busy organizing community
events; but, did wonder why they
did not send their lawyers from
Fogler Rubinoff to handled Media
queries.
The Crown and the Defense
don’t have an obligation to treat
Columbus Centre or Villa Charities with kid gloves as they pursue the interests of their respective clients.
Oh well, I was late and they
probably left early.
Once the Court resumed, the
roles were played out according to cue as rehearsed. For one
hour, the Crown squeezed and
strained every possible drop of
evidence from her victim/witness. She spoke in a tone and at a
pace that even my grandson who
is just learning to write could
have taken notes.
Not to be outdone in predictability, the Defense embarked
on a character dissection strategy that would have put a paper
shredder to shame.
I needed to return to the office.
The case resumes June 23, 2015.
Four more months of whispers
and innuendo.
The longer this goes unresolved, the worse it becomes
for the Centre and the Villa.
L’IMPUNITÀ
ENGLISH VERSION
Il tragico caso Romagnuolo
Tony Romagnuolo’s tragedy
L
a vicenda di Laura Liscio richiama alla mente quella di un altro italocanadese,
Tony Romagnolo. Di seguito facciamo una breve ricostruzione della sua tragica storia. Anche all’epoca c’era silenzio.
TORONTO - Tre giorni dopo Natale, quattro agenti di polizia giunsero nella casa rurale di Tony Romagnuolo, in connessione per
una infrazione di guida minore commessa da
uno dei figli adolescenti dell’uomo. Enzo Romagnuolo apparentemente si lasciò scappare
una minaccia. Ora, otto giorni dopo, quell’agente voleva “insegnargli una lezione”.
Minuti dopo Romagnuolo era steso per
terra, ucciso dai proiettili esplosi dalla polizia. Suo figlio Rocco di 17 anni era stato ferito
gravemente, raggiunto da un proiettile all’addome.
La moglie di Tony Romagnuolo, Nancy,
venne ammanettata e fatta sedere sui sedili
posteriori di una volante della polizia.
Lei venne portata via mentre suo marito
era sdraiato per terra, morente sul loro prato di casa. Venne trattenuta e interrogata per
nove ore prima di essere liberata. Nessun capo di imputazione. Anche Enzo venne arrestato. Nessuno della famiglia era armato o
possedeva un’arma qualsiasi. L’allora capo
della polizia, Julian Fantino, difese i suoi ufficiali, perché Tony Romagnuolo apparentemente cercò di strappare la pistola dalla mano dell’agente: questo non poteva essere tollerato, disse all’epoca.
Tredici agenti di polizia sono stati coinvolti in sparatorie mortali.
Tutti eccetto due sono stati riconosciuti innocenti.
Laura’s case is reminiscent of a similar
circumstance several years ago. There
was silence then too.
Three days after Christmas, four police officers arrived at the rural Ontario
home of Tony Romagnuolo, in connection to a minor traffic infraction committed by one of the man’s teenage sons.
Enzo Romagnuolo had apparently uttered a threat.
Now, eight days later, that officer
wanted to “teach him a lesson”.
Minutes later Romagnuolo lay dead
from police bullets.
His 17-year-old son Rocco was critically wounded, shot in the abdomen.
Tony Romagnuolo’s wife, Nancy, had
her wrists handcuffed behind her back
and was stuffed in the back of a cruiser.
She was taken away while her husband
lay dying on their front lawn.
She was held and interrogated for nine
hours before being released.
No charges laid. Enzo was also arrested.
None of the family were armed, or
even possessed any weapons.
The then chief of police, Julian Fantino, defended his officers, because,
Tony Romagnuolo apparently attempted
to wrest the pistol from the officer’s
hand: that cannot be tolerated, he intoned at the time.
Thirteen police officers in the Greater Toronto Area have been involved in
fatal shootings.
All but two so far have been acquitted.
Sab. 21 feb. 2015
MIDDAY 2 5
Sabato 21 feb. 2015
Ven. 20 feb. 2015
AVETE
VINTO?
26 34 38 41 46 48 49
Bonus: 10
2101556
03 04 09 14 23 48
Bonus: 26
Sabato 21feb. 2015
04 15 22 35 44 47
Bonus: 42
ENCORE 0 7 0 3 6 5 0
VINCITA GARANTITA
98747418-02
0703650
EVENING 1 6
Sabato 21 feb. 2015
Sab. 21 feb. 2015
15 17 22 25 28 39
Bonus: 05
01 07 12 31 34 45
Bonus: 04
EARLY BIRD:
02 08 21 32
0703650
Sab. 21 feb. 2015
MIDDAY
1 4 8
EVENING
3 5 6
Sab. 21 feb. 2015
MIDDAY
5 4 2 7
EVENING
4 3 4 1
LUNEDI 9 FEBBRAIO 2015 • CORRIERE CANADESE
4
CANADA
MEETING STRAORDINARIO QUESTA SERA
RACCOLTI OLTRE $172MILA
TCDSB, deficit multi-milionario
Elijah ricordato
con una veglia
TORONTO - Che il provveditorato pubblico fosse in difficoltà lo si
sapeva. Quel che emerge ora è che
anche quello cattolico non nuota
nell’oro. Tutt’altro. Il Toronto Catholic District School Board si trova a dover far fronte a un deficit di
$16.9 milioni che sommati al previsto taglio di $26.75 milioni da parte
del Ministero dell’Istruzione portano a un deficit complessivo di
ben 43 milioni di dollari.
Una situazione molto grave quella che si prospetta al punto che questa sera si terrà un meeting straordinario dei fiduciari
scolastici per discutere due possibili piani per eliminare il deficit: sotto la lente d’ingrandimento saranno posti i due piani finanziari elaborati dallo staff del TCDSB. Il primo piano propone una riduzione di $32.55 milioni di dollari
in spesa durante l’anno fiscale che
termina il 31 agosto 2016 e una riduzione complessiva della spesa di
$58.75 milioni dollari entro il 31 agosto 2018 mentre il secondo piano propone una riduzione della
spesa di $42.55 milioni di dollari
durante l’anno fiscale in corso: tuttavia la riduzione totale necessaria
entro il 31 agosto 2018 ammonta a
soli $48.75 milioni.
«Sono problemi, questi, presenti da anni - dice il fiduciario scolastico del TCDSB Maria Rizzo - il
deficit non è però emerso prima
delle elezioni, non era noto fino a
quando cioè non è stato comunicato dal revisore dei conti. Il problema è molto più profondo di quan-
ROMA - «Siamo devastati dalla morte di Elijah ma anche veramente commossi dall’affetto e
dal sostegno dimostratoci dai canadesi». Georgette Marsh, mamma del piccolo di tre anni che
giovedì scorso è morto dopo aver trascorso sei ore al freddo,
ricorda tra le lacrime il suo bambino. «Elijah era meraviglioso,
sempre sorridente, allegro - dice la mamma - molto affettuoso.
Ora, tra gli angeli, non avrà più
freddo». La vicenda di Elijah ha
toccato il cuore dei residenti di
Toronto: il bimbo, è uscito di casa alle 4.20 del mattino con addosso solo una maglietta, gli stivali e il pannolino ed è stato ritrovato assiderato qualche centinaio di metri lontano dal suo appartamento che si trova su Neptune Drive. Inutili i tentativi di
rianimarlo. La raccolta fondi per
pagare le spese del funerale del
bimbo ha superato i $172mila.
Sabato sera, alla veglia per ricordare il bimbo, hanno partecipato circa 30 persone tra le quali il
sindaco di Toronto John Tory.
Ha avuto un esito diverto fortunatamente un’altra vicenda simile a questa di Elijah: un altro
bambino è stato trovato nudo, infreddolito e in lacrime nelle vicinanze di Lake Shore Boulevard:
a dare l’allarme dono stati dei vicini di casa che hanno chiamato
la polizia. La madre del bambino, una donna di 23 anni, è stata
arrestata e rilasciata dietro pagamento di una cauzione di $2mila.
Maria Rizzo,
trustee del Toronto
Catholic District
School Board
to non appaia a prima vista». Correggere il tiro prendendo delle misure che possano portare ad un pareggio di bilancio nelle casse del
TCDSB è quel che i fiduciari scolastici si prefiggono. «Il responsabile delle finanze non lavora più
per il board - afferma la Rizzo - ora
il provveditorato dovrà lavorare al
fianco degli esperti di finanze del
Ministero per formulare un piano
finanziario triennale speciale di risanamento ma non vogliamo fare
tutto questo in silenzio o a porte
chiuse. Vogliamo operare in piena
trasparenza e quindi ci piacerebbe
ascoltare il parere della comunità su questa questione così importante». Il conteggio esatto dei tagli
che il Ministero dell’Istruzione opererà verrà reso noto il 31 marzo.
Intanto prende sempre più consistenza il timore che, considerata la
situazione, Queen’s Park possa decidere di inviare un commissario
per revisionare le spese del board.
CRONACA
Violenze sessuali, è caccia a un uomo
TORONTO - La polizia sta dando
la caccia ad un uomo ritenuto responsabile di una serie di aggressioni sessuali ai danni di prostitute cinesi avvenute a North York nella zona tra Finch e Sheppard
Avenue. L’uomo fingeva di essere un cliente prima di violentare e
derubare le sue vittime. Chiunque
abbia informazioni può contattare
la polizia al 416-808-3200.
• La York Region Police chiede la
collaborazione dei cittadini per riuscire a trovare un uomo che avrebbe rubato una carta di credito
ad una anziana ricoverata in un ospedale di Richmond Hill. Il furto
PRIMO PIATTO
è avvenuto tra lo scorso 1 e 6 gennaio: transazioni fraudolente sono
state condotte nei giorni seguenti a Vaughan e a Brampton. Chiunque abbia informazioni è invitato a telefonare agli investigatori
all’1-866-876-5423, interno 7241.
• Tre persone sono rimaste ferite in un incidente, avvenuto sulla QEW a Burlington, che ha coinvolto un autobus turistico del Safeway Tours, un suv e una automobile. Nessuno dei 27 passeggeri che viaggiavano sull’autobus
sono rimasti feriti. L’Opp sta investigando per far luce sulle cause
dell’incidente.
• Un pedone di circa 20 anni è stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni dopo essere stato investito ieri a Scarborough da un’automobile. L’incidente
ha avuto luogo su McCowan Road, all’incrocio con Town Centre
Court.
• Gwendolyn Cartwright, 63 anni, versa in condizioni critiche in
seguito all’incendio che si è sviluppato nel suo appartamento al
piano terra del 19 Monck Road a
Bracebridge. La donna è stata trasportata in aereo al Sunnybrook
Hospital di Toronto. Nell’incendio sono morti i suoi due cani.
Brodetto con le acciughe
Calorie per porzione: 765
Tempo di preparazione: 40 min.
Economico: no Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone : 1,5 kg. di
pesce assortito - mezza cipolla - un ciufo di
prezzemolo - un gambo di sedano - una foglia
d’alloro - 5 iletti d’acciuga sott’olio - uno spicchio d’aglio - 8 fettine di pane fritte nel burro
- mezzo bicchiere di vino bianco - 6 cucchiai
di olio extravergine d’oliva - sale e pepe.
La Cucina
di
Teresina
SECONDO PIATTO
Il
Corriere Canadese
invita le sue afezionate
lettrici a inviare le ricette
a loro più care, quelle che
fanno leccare i bai
a tutta la famiglia,
che magari vengono
preparate per celebrare
una occasione speciale
oppure che sono semplici
da eseguire, ideali
quando si rientra a casa
dal lavoro.
La cucina italiana di oggi
nasce dalla tradizione:
condividete le vostre
ricette con noi:
le pubblicheremo in
italiano e in inglese!
L’indirizzo è:
[email protected]
Filetti di spigola al formaggio
Calorie per porzione: 285
Tempo di preparazione: 50 min.
Economico: no Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone : 2 spigole da
circa 400 gr. l’una - un cucchiaio di prezzemolo
tritato - 2 cucchiai di pangrattato - 30 gr. di burro
- 2 cucchiai di parmigiano grattugiato - mezzo
bicchiere di vino bianco secco - sale e pepe.
CONTORNO
Preparazione: “Pulire e lavare i pesci, eliminarne la testa, spellarli, diliscarli e tagliarli a iletti.
Disporli in una piroila imburrata; condirli con
sale e un pizzico di pepe, coprirli con il vino
bianco e il prezzemolo tritato e spolverarli di parmigiano grattugiato e pangrattato mescolati insieme. Versarvi il rimanente burro fuso e infornare
20 minuti a 180°C. Servirli caldissimi.
Fagiolini alla pancetta
Calorie per porzione: 190
Tempo di preparazione: 35 min.
Economico: si Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone :
600 gr. di fagiolini - 50 gr. di pancetta afumicata - 3 cucchiai di parmigiano - 20 gr. di
burro - un ciufo di prezzemolo - un cucchiaio
di olio extravergine d’oliva - sale.
DOLCE
Preparazione: Pulire, lavare e tagliare a
pezzi i pesci. In un tegame sofriggere in olio
un trito di prezzemolo, aglio, cipolla, sedano,
alloro e acciughe. Adagiatevi i pesci a carne
dura e via via quelli più teneri. Bagnare col
vino, salare, pepare e unire acqua ino a coprire. Cuocere 20 minuti e servire col pane fritto.
Preparazione: Lessare i fagiolini in acqua
bollente salata per 20 minuti. Tagliare la
pancetta a dadini e rosolarla in una piccola
pentola con l’olio. A parte, scaldare il burro ed
incorporarvi parmigiano, lasciandolo sciogliere. Scolare i fagiolini e disporli in un piatto da
portata; unire la pancetta rosolata, cospargere
con la salsa di formaggio preparata, spolverizzare con il prezzemolo tritato e servire.
Mirtilli al cucchiaio
Calorie per porzione: 355
Tempo di preparazione: 40 min.
Economico: si Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone : 300 gr. di mirtilli - mezzo litro di vino bianco - 100 gr. di
zucchero semolato - un limone - 2 cucchiaini di fecola - un bicchiere di panna - 50 gr.
di zucchero a velo.
Editore - Consorzio M.T.E.C. Consultants
Italia, nr 86 Via Maria, 03100 Frosinone.
M.T.E.C. Consultants Limited. 3800 Steeles Ave. W.,
Suite 300, Vaughan Ont., Canada
Preparazione: Lavare i mirtilli e mescolarli
in una casseruola con lo zucchero semolato, il vino, un bicchiere d’acqua ed il succo
di limone iltrato, lasciando sobbollire a
fuoco basso per 5 minuti. Unirvi la fecola
diluita con due cucchiai d’acqua e cuocere
ancora per 5 minuti. Lasciar rafreddare,
mescolando spesso e versare il composto in
una coppa; decorare con la panna montata,
dolciicata con lo zucchero a velo e servire.
Redazione: Corriere Canadese
Italia, nr 86 Via Maria, 03100 Frosinone.
Canada, 2790 Duferin St.,
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Amministrazione:
L'On. Joe Volpe, Presidente
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015
5
ESTERI
ISIS
L’INCHIESTA
Video con i Pashmerga in gabbia
Indagini su asse
Isis-’ndrangheta
Claudio Accogli
REGGIO CALABRIA, - La ’ndrangheta disponibile a fornire un appoggio logistico ai terroristi dell’Isis? L’ipotesi, inquietante, viene avanzata da chi la ’ndrangheta la
conosce bene e la combatte quotidianamente, il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de
Raho. Si tratta solo di una ipotesi,
specifica, ma su «cui vale la pena
lavorare e su cui tenere un’attenzione molto alta». Tanto più che
da alcune inchieste aperte dal suo
ufficio basate sul monitoraggio internet per verificare se soggetti
extracomunitari provenienti da aree calde possano avere rapporti
con esponenti dell’Isis o comunque con quel mondo vicino al terrorismo o con persone che si sono addestrate in quei territori emergono, dice il magistrato, «indizi di vicinanza ma non intraneità al terrorismo».
La ’ndrangheta, è il ragionamento del capo della Dda reggina, è un’organizzazione criminale il cui fine ultimo è il profitto. E
poco importa da dove viene. «Per
l’importazione delle armi - spiega
il magistrato - con chi ha rapporti la ’ndrangheta se non con determinati ambienti che sono vicini al terrorismo o che sono vicini
alle guerre che si sono sviluppate
negli ultimi anni in alcuni Paesi?
Quindi, comunque, le armi vengono da quei territori».
E da quei territori può arrivare anche la droga, soprattutto eroina. Le cosche del reggino sono protagoniste del traffico di cocaina grazie ai rapporti diretti con
i narcos sudamericani ma anche
dell’importazione di eroina da Paesi come Turchia, Iraq, Nigeria.
Tutti Paesi in cui l’Isis è comunque presenze in varie forme. Pensare dunque ad uno scambio armi
e droga per appoggi logistici, per
de Raho, è una «ipotesi da percorre», visto anche il controllo capillare che le cosche hanno del territorio calabrese e quindi la possibilità di offrire «un appoggio logistico, coperture in aziende agricole, in terreni di montagna o coperture attraverso documenti falsificati in cambio di armi e droga».
Al momento, comunque, non vi
è traccia di basi col vessillo nero
issato in Calabria, così come non
è emersa la presenza di soggetti individuabili come appartenenti allo Stato Islamico. Le inchieste
della Dda reggina, tuttavia, hanno
evidenziato la presenza di sostenitori dell’Isis, soggetti che «dimostrano di condividere in pieno quella propaganda, addirittura
quelle modalità operative, ma non
ci risulta che siano già dentro l’area del terrorismo».
ROMA - L’Isis fa ancora sfoggio
della sua barbarie mettendo letteralmente in gabbia 21 prigionieri,
soprattutto Peshmerga curdi, per
farli sfilare in parata in una cittadina irachena. Ma gli Shabaab somali, alleati di Al Qaeda, contendono la scena agli uomini del Califfo
e fanno scattare la massima allerta in Usa e Gb dopo le minacce di
attacchi ai centri commerciali dei
due Paesi e del Canada.
Le nuove vittime predestinate dell’Isis vengono immortalate tutte con la tuta arancione. Uno a uno vengono fatti sfilare a capo chino davanti alla telecamera, poi rinchiusi in una gabbia. Un
flashback inserisce l’immagine del
pilota giordano bruciato vivo, anche lui dietro le sbarre. Le gabbie
vengono caricate sui pickup, che
in parata fendono una folla di sostenitori, anche tanti ragazzini,
che inneggiano al califfo Abu Bakr
al Baghdadi.
L’ultimo video shock dell’Isis
sarebbe stato girato qualche giorno fa nel mercato principale di
Hawija, un villaggio controllato
dai miliziani a circa 50 chilometri
da Kirkuk, la città irachena dove
i miliziani sono stati costretti alla
ritirata proprio dai curdi. I prigionieri sono 16 Peshmerga, 2 ufficiali dell’esercito iracheno e tre poliziotti. Alcuni vengono “intervistati” nelle gabbie, costretti a dare
le proprie generalità e “recitare” il
copione scritto dai loro boia. «Sono prigioniero da 15 giorni e il mio
Miliziani dell’Isis in Iraq
governo non fa nulla», afferma uno. Un altro condanna i bombardamenti, e accusa i propri leader:
«Fanno il gioco degli Usa e degli
ebrei».
«Questo è un messaggio al popolo dei musulmani curdi. La nostra guerra non è contro di voi, ma
contro i laici e gli atei. Peshmerga
fermatevi, o il vostro destino sarà
lo stesso di quelli in gabbia o sottoterra», dice il miliziano dell’Isis
che introduce il video.
Nelle inquadrature finali, i prigionieri sono inginocchiati a terra con alle loro spalle i boia armati di pistola. La sequenza è interrotta da altri flash: sono le terri-
bili immagini dei copti cristiani
decapitati su una spiaggia libica
che hanno fatto scattare i raid egiziani. Poi il silenzio. L’inquadratura stringe sull’occhio di uno
degli ufficiali prigionieri. Per loro,
come nel caso dei 20 egiziani copti e di un cittadino del Ciad sgozzati in Libia, non sembrano esserci speranze. Le autorità curde non
hanno intenzione di intavolare alcuna trattativa e minacciano: «Se
li uccideranno, pagheranno un caro prezzo».
Intanto, fonti irachene rivelano che a qualche centinaio di chilometri di distanza da Kirkuk,
nei pressi di Ramadi, i miliziani
«stanno scavando una fossa comune per accelerare le esecuzioni dei loro oppositori, che vengono bruciati vivi».
In attesa di pubblicare nuovi
tremendi video, la macchina di
propaganda dell’Isis mette in rete altre immagini drammatiche,
quelle di decine di ragazzini in tenuta militare in un campo di addestramento a Raqqa, in Siria.
Gli osservatori segnalano che si
tratta di ennesimi tentativi di coprire con la propaganda le sconfitte che l’Isis sta patendo su quasi tutti i fronti, con la maxi offensiva per la riconquista di Mosul che
si avvicina.
LA CRISI
Evacuare il mausoleo: blitz turco in Siria
Francesco Cerri
ANKARA - È tempesta ad Ankara, dove l’opposizione insorge e grida al tradimento, mentre
Damasco denuncia una “flagrante aggressione” turca dopo il blitz condotto la notte scorsa in Siria dalle forze armate della Mezzaluna per evacuare il mausoleo
di Suleyman Shah, nonno del fondatore dell’impero ottomano, e i
38 soldati turchi che lo difendevano, circondati dai miliziani dell’Isis.
Il colpo di mano notturno, il
primo intervento militare a terra turco dall’inizio della guerra
in Siria, è stato un pieno “successo”, si è congratulato il presidente
Recep Tayyip Erdogan. Circa 100
blindati e 600 soldati, appoggiati
da droni e caccia, sono penetrati
per 35 chilometri in territorio siriano fino alla tomba di Suleyman
Shah, sulle rive dell’Eufrate, considerata una enclave turca in base ad un trattato del 1921. La zona, nella travagliata provincia di
Aleppo, è nelle mani dell’Isis da
un anno. Secondo la stampa turca i 38 soldati erano stretti d’assedio e non potevano muoversi da
almeno otto mesi.
Le forze turche hanno fatto
l’andata e ritorno in sei ore senza
dover combattere, ha detto il premier Ahmet Davutoglu. Un soldato però è morto in un “incidente”
sembra del traffico. Le forze turche hanno evacuato i 38 difensori del mausoleo e portato via le
spoglie del nonno del sultano Osman I.
Quindi la struttura è stata fatta esplodere. Con ogni probabilità
ROMA DEVASTATA
Raccolta fondi in Olanda
ROMA - Arrivano i primi provvedimenti nei confronti dei tifosi
del Feyenoord arrestati nei giorni
scorsi in seguito alle devastazioni nel centro di Roma, alla vigilia
del match di Europa League contro i giallorossi. Ieri i sei arrestati sono stati ascoltati nell’interrogatorio di garanzia nel carcere di
Regina Coeli. Il giudice ha accolto
la richiesta del pm titolare dell’inchiesta, Eugenio Albamonte, ed
ha deciso di confermare l’arresto
emettendo anche il divieto di dimora in Italia. Ai tifosi, che saranno rimpatriati probabilmente oggi a loro spese, vengono contestati i reati di resistenza a pubblico
ufficiale e lesioni. Intanto il sindaco di Roma Ignazio Marino e l’assessore allo sport Paolo Masino
hanno proposto alla Figc un’amichevole Olanda-Italia da giocare a
Rotterdam, «un grande appuntamento di sport e amicizia il cui ricavato servirà a riparare i danni di
piazza di Spagna».
Solidarietà concreta arriva dalla
stessa Olanda con l’azione “Scusa Roma Actie” lanciata via web
da una cittadina olandese, Elisabeth Jane Bertrand, sconvolta dai
danni provocati a Roma dai tifosi del Feyenoord, che in due giorni ha raccolto circa 4mila euro.
L’obiettivo è di raggiungere quota 100mula euro, per contribuire
a restaurare la Barcaccia di Piazza di Spagna. Nel frattempo a Roma continuano le indagini a Roma
con la visione di centinaia di filmanti degli scontri.
è già stata rioccupata dall’Isis. La
tomba simbolicamente sarà spostata in un pezzo di territorio siriano molto più facile da difendere, a 180 metri dal confine turco.
Il sito è stato occupato durante la
notte dai tank di Ankara. Ad Ankara però l’opposizione, furibonda, attacca, accusando il governo
islamico di essersi “inchinato davanti ai terroristi”. L’Isis da tempo esigeva la partenza dei soldati di Ankara.
«Per la prima volta in 90 anni
di repubblica cedete nostre terre senza combattere: è inaccettabile», ha tuonato il capo dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu,
parlando di «fuga e umiliazione» nazionale. Il partito nazionalista Mhp ha denunciato un «totale tradimento e l’abbandono della nostra terra all’Isis». La vicen-
da del blitz turco comporta aspetti oscuri, se non ambigui, come è
stata finora la politica di Ankara
verso i jihadisti in Siria.
Secondo l’agenzia curda Ajansamed, i tank turchi sono passati nella notte da Kobane, la città
martire riconquistata dai curdi il
mese scorso, strappandola all’Isis.
E i blindati sono sfilati indisturbati davanti ai posti di blocco dei
miliziani curdi-siriani dell’Ypc,
vicini al Pkk turco che Ankara accusa di essere un gruppo terrorista: a Kobane la Turchia si era rifiutata di intervenire accanto ai
curdi contro l’Isis.
Il fatto che non ci siano stati durante il blitz combattimenti
con i jihadisti, che circondavano
il mausoleo, potrebbe inoltre indicare che la mossa aveva il via libera del gruppo jihadista.
LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015 • CORRIERE CANADESE
6
ITALIA
ROMA - “Qualcuno dice che di riforme ne stiamo facendo anche
troppe, ma il meglio deve ancora venire». È solo un inciso, in un
lungo discorso sulla scuola. Ma
così festeggia, Matteo Renzi, il primo anno di governo. Con una dichiarazione d’intenti che poco dopo declinerà in avvertimento a
chi si mette di traverso: «Ascoltare tutti non vuol dire non fare più
niente, sennò è paralisi, palude». È
la replica a chi lo contesta sulla riforma della scuola e a chi lo critica
sul Jobs act. Così se Laura Boldrini
attacca, «è un problema suo», non
del governo. E se Maurizio Landini
evoca «sfida democratica» a Renzi, il premier replica tranchant: è
«naturale» che si butti in politica
dopo la «sconfitta sindacale» sulla
Fiat.
A un anno dal giuramento al
Quirinale con i suoi ministri, Renzi sceglie di celebrare con un’iniziativa su «la scuola che cambia
l’Italia». La prossima settimana venerdì, probabilmente - porterà
in Consiglio dei ministri il decreto e il disegno di legge che compongono la riforma. Perché, ribadisce, «l’Italia riparte» davvero
dall’istruzione, da un investimento culturale sulla Rai («da cambiare se serve anche con decreto, perché non può essere disciplinata da
una legge che si chiama Gasparri»)
e subito dopo dalla riforma di università e ricerca. L’obiettivo è rimettere «in moto, in piedi» il Paese. Lo si fa con le altre riforme avviate («lavoro, p.a., giustizia civile,
legge elettorale e Senato»). E quelle che verranno. Perché «c’è molto
da fare», ma il tempo non manca:
«Siamo alla prima parte del primo
tempo. È passato un anno. Ne mancano ancora tre». «Noi cambieremo l’Italia», dichiara Renzi. E che
suona soprattutto come un avver-
IL BOSS
Casalesi, è morto
il pentito Schiavone
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi
IL GOVERNO
Renzi: «Tre anni davanti,
non mi fermeranno»
timento ai suoi avversari.
Il leader del Pd li affronta a muso duro. Tutti. Sindacalisti, politici e insegnanti. Quando inizia a
parlare in un affollato centro congressi di Roma, alcuni insegnanti
gli urlano contro. Ma lui: «Pagliacciate. Se questa è una contestazione...», commenta. «È falso che non
abbiamo ascoltato gli insegnanti.
Può darsi che sbaglieremo meglio
la prossima volta», ma «ascoltare tutti non vuol dire non fare più
niente, sennò è paralisi, è la palude
che ha bloccato l’Italia per 20 anni.
Non lo consentiremo».
Respinge perciò, il presidente
del Consiglio, anche le accuse di
autoritarismo rivoltegli dalla sinistra dopo il via libera al superamento dell’articolo 18 con il Jobs
act. «Mio obiettivo non è costruire
una leadership carismatica». Boldrini critica? «È un problema suo,
non nostro. Noi andiamo avanti col
programma». Il Jobs act «è andato
ormai». Cosa fatta, critichino pure.
Ma la parte più dura è quella riservata, nello studio tv di In Mezz’Ora, a Maurizio Landini. Il segretario della Fiom, con un’intervista al
Fatto, annuncia una legge popolare
o referendum per cancellare il Jobs
act e dichiara che il sindacato deve
«aprirsi a una rappresentanza anche politica». In serata, dopo una
presa di distanze anche della Cgil,
preciserà di non avere in mente un
«impegno di tipo elettorale».
LA TRAGEDIA
Valanga al Gran San Bernardo, quattro morti
Marisa Alasia
MILANO - «Nessuno di loro era
un incosciente o uno sprovveduto:
quell’escursione non era considerata problematica, altrimenti mai
avrebbero messo a repentaglio la
loro sicurezza». Sono disperati
gli amici e i conoscenti dei quattro milanesi travolti sabato pomeriggio dalla valanga del Gran San
Bernardo, versante svizzero. Erano tutti professionisti, tra i 50 e i
52 anni, accomunati da una grande
passione per la montagna, e molto
conosciuti nel mondo accademico
e scientifico. Come Gianluca Spina, presidente del Mip, la School
of Management del Politecnico di
Milano. O Francesca Clerici, nota
neurologa dell’ospedale Sacco di
Milano, esperta del morbo di Alzheimer. Le altre due vittime sono Valeria Bassi, prof in un noto
liceo classico di Milano e il marito Paolo Agugini, commercialista.
Il bilancio della tragedia è diventato di 4 vittime in nottata. Le
due donne e uno dei due uomini,
portati in rianimazione negli ospedali del canton vallese, erano morti poco dopo il loro arrivo nelle
strutture sanitarie. Per qualche ora i medici hanno fatto di tutto per
salvare la vita al loro compagno.
Poi hanno dovuto arrendersi. La
comitiva era impegnata nella sali-
ta all’ospizio del Gran san Bernardo, quando attorno alle 13,30, una
grossa slavina si è staccata a 2.300
metri di quota, travolgendoli in località La Combe des Morts e seppellendoli nella neve. Il maltempo ha rallentato i soccorsi, al punto che le squadre sono state scaricate dagli elicotteri ad a una quota più bassa e sono risalite a piedi
fino al luogo della slavina. Quando
li hanno trovati erano in condizioni disperate sia per l’ipotermia che
per i traumi.
«La montagna, che tanto amava,
ci ha portato via, ieri, il nostro Presidente». Così i colleghi e collaboratori del Politecnico hanno voluto salutare dalla pagina uiciale
del Mip, Giancarlo Spina. “Lascia
un grande vuoto, che sarà diicile colmare, tanto in quel MIP che
guidava con intelligenza, passione
e abnegazione - scrivono ancora quanto nella comunità della conoscenza e della ricerca che la nostra
business school costruisce e interpreta giorno dopo giorno”. Sposato, due figli, ingegnere elettronico,
era in carica dal 2011 e sotto la sua
guida la School of management
del Politecnico di Milano è entrata nella classifica del Financial Times tra le più prestigiose del mondo. Anche Francesca Clerici era una professionista molta conosciuta, autrice di pubblicazioni, relatore in tanti convegni sull’Alzheimer.
NAPOLI - «Il nostro era un clan
di Stato: noi facevamo i sindaci in
tutti e 106 i comuni della provincia di Caserta. Noi potevamo fare
tutto». Non era un pentito qualsiasi, Carmine Schiavone: il boss che
teneva l’amministrazione dei Casalesi, morto d’infarto nella sua
casa nell’alto Lazio, è stato il primo a svelare i traici del più potente clan camorristico e, soprattutto, a raccontare come e quando
la provincia di Caserta è stata trasformata in un’immensa discarica
dove accogliere ogni tipo di rifiuto
tossico.
Omicidi, guerre tra clan, collegamenti con le altre organizzazioni criminali, rapporti tra politica e
camorra, infiltrazioni nell’economia, traico di rifiuti: le parole di
Schiavone, raccolte in decine e decine di verbali a partire dal maggio del 1993, hanno sconquassato
un sistema che andava avanti da
decenni e hanno portato, due anni dopo, al maxi bliz contro i casalesi che fece finire in cella 136 persone.
Dissero che si pentì perché sospettava che qualcuno all’interno del clan lo avesse tradito, dopo un’evasione dai domiciliari.
Fatto sta che le sue dichiarazioni
al processo furono la base per una
pioggia di condanne, tra cui quelle per suo cugino Francesco Sandokan Schiavone, Francesco Bidognetti e Michele Zagaria, la cupola
del clan.
«La sua collaborazione fu fondamentale - racconta il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, che nel 1993 raccolse le parole di Schiavone e sostenne l’accusa al processo - fu il primo
esponente del clan che ha aperto
uno squarcio sul sistema criminale creato dai casalesi».
Per spiegare come funzionavano le cose nella provincia di Caserta, il boss pentito raccontò un
aneddoto. “A Villa Literno ho fatto
io stesso l’amministrazione comunale. Abbiamo candidato determinate persone al di fuori di ogni sospetto ed abbiamo fatto eleggere
10 consiglieri...un seggio lo hanno preso i repubblicani, 8 i socialisti ed uno i comunisti, un certo Fabozzo...ho detto: “tu fai il sindaco
tu l’assessore e così via”. Mi hanno detto che mancava un consigliere per avere la maggioranza e
allora ho detto “andate a prendere Fabozzo” e lo facciamo diventare democristiano. La mattina dopo
lo facemmo assessore al personale. Era cosi che si facevano le amministrazioni».
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015
7
CALCIO
SPORTISSIMO
L’OPINIONE
Una mentalità
perdente dietro
ai tanti pareggi
Mario Cagnetta
D
C’eravamo
tanto amati...
La Roma non vince più: Totti protesta con Garcia per la sostituzione
oveva essere l’anno della
rivincita, la vendetta dopo
i furti bianconeri. Ma per la
Roma anche questa stagione non
sembra essere quella della gloria.
I risultati sembrano confermalo
oltre a ogni logica di complotto contro i colori giallorossi: sei
pareggi su sette partite non sono
soltanto un bottino troppo magro
per una squadra che guarda alla
vetta della classifica ma anche per
una che vuole mantenere il secondo posto.
Ora infatti il Napoli è vicino e
sarà sempre più dura tenerlo lontano. Le proteste di Totti a Garcia per la sostituzione sembrano
poi rievocare un triste ritorno ai
vecchi vizi della Capitale: ovvero
quell’irrefrenabile istinto di spaccare lo spogliatoio che a Trigoria
conoscono bene e che forse a dirla
tutta è sempre stata la vera causa
della vuota bacheca giallorossa.
Piagnistei continui contro arbitri
e guardalinee, complotti a ogni
angolo della strada, insulti a compagni di squadra non sono certo la
strategia migliore per vincere scudetti e Champions League. Garcia
viene dato già come futuro partente. E anche De Rossi potrebbe
fare presto le valigie destinazione
America.
E nella Capitale sembrano tutti
pronti all’ennesima rivoluzione.
Una rivoluzione già spuntata che
vedrà approdare sul Tevere anche
grandi nomi del calcio. Ma che
rischia di essere nulla se non si
cambia una mentalità perdente interrotta soltanto da Fabio Capello.
A Roma, è proprio vero, tutto è
eterno, anche le cattive abitudini.
LA GIORNATA
Pareggite giallorossa e la Juve scappa a +9, Inzaghi salva la panchina
ROMA - La Roma lascia le residue speranze di tenere testa alla Juve, almeno fino allo
scontro diretto tra otto giorni, pareggiando
1-1 a Verona contro un’altra squadra in lotta per non retrocedere e scivolando a nove punti di lunghezza dalla Juventus capolista. Dal giorno del derby è il settimo pareggio in dieci gare, un andamento lento e goffo per una squadra involuta e sfiduciata che
Garcia non riesce più a ravvivare.
In attesa dei posticipi di oggi, Napoli Sassuolo e Cagliari-Inter (domani il recupero
di Samp-Genoa), a trarre beneficio dal turno odierno sono Milan e Lazio. I rossoneri si aggrappano a Bonaventura per superare in casa il Cesena (il 2-0 finale è di Pazzini su rigore) salvando la panchina a Inzaghi. La Lazio soffre ma ribalta la gara con
il Palermo segnando il gol decisivo col solito Candreva, che poi si infortuna festeggiando. Per la squadra di Pioli è un successo fondamentale, perché vale il quarto po-
sto in solitudine, visto che la Fiorentina, nel
posticipo serale, non va al di là dell’1-1 casalingo contro il Torino, che acciuffa l’1-1 con
Vives a 3’ dalla fine.
Tre punti rassicuranti e facili per il positivo Empoli che strapazza 3-0 un Chievo
deludente. È una giornata che si sviluppa
all’insegna del made in Italy: finora i giocatori italiani hanno segnato 10 dei 13 gol finora siglati. Ora la Roma comincia a guardarsi
con preoccupazione alle spalle, visto che se
il Napoli vince domani si porta a tre punti,
ed è attesa da una settimana infernale: prima il ritorno insidioso di Europa League a
Rotterdam e poi la sfida dell’Olimpico con
la Juventus, che con la vittoria sull’Atalanta
si è portata a +9.
I giallorossi giocano la solita partita in
sofferenza: il Verona assiste al possesso
palla dei giallorossi con Ljajic e Gervinho
a proporre sulle fasce, ma è capitan Totti
a suonare la carica. Un suo tiro potente da
fuori area prende terra e si insacca per il
vantaggio. Ma il raddoppio non arriva e il
Verona trova il pari con Jankovic e una doppia deviazione di Manolas e Keita. Ljajic fa
tremare la traversa su punizione, poi nella ripresa la gara diventa più equilibrata e
le occasioni capitano a entrambe le squadre. Esce Totti lamentandosi per la sostituzione, entra Doumbia che non combina
nulla. La “pareggite” è una malattia insidiosa e neanche a Verona Garcia trova l’antidoto giusto con una situazione che comincia a sfuggirgli di mano. Il Milan gioca una
gara caparbia e generosa e salva la panchina a Pippo Inzaghi: il tecnico prova la coppia Menez-Destro contro un Cesena meno
concentrato rispetto al recente passato, ma
a fare la differenza è Jack Bonaventura che
prima trova un gol con un fendente angolato da fuori area, poi centra anche un palo. Non è la svolta, ma comunque ora per il
tecnico c’è la possibilità di lavorare un po’
più tranquillo.
Partita di pura sofferenza anche per la
Lazio che trova però la forza di ribaltare la
situazione sfavorevole contro il solito Palermo effervescente di Iachini. Per la verità la Lazio le prova tutte per farsi del palo: Mauricio regala la palla a Quaison che
innesta Dybala per il 12º centro stagionale.
Poi De Vrij e Radu provano a farsi autogol
per la disperazione di Marchetti. Ci pensa Mauri a ristabilire le distanze in mischia
su dormita palermitana, poi alla distanza i
tre punti li porta Candreva con un’ottima
conclusione. Il successo più facile lo ottiene l’Empoli su un Chievo deludente: apre le
marcature il promettente Rugani, poi chiude la pratica la vecchia quercia Maccarone
con una pregevole doppietta. Per i toscani
un passo forse decisivo sulla strada di una
meritata salvezza. In attesa di definizione la
situazione societaria del Parma, con la gara
con l’Udinese rimandata.
LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015 • CORRIERE CANADESE
8
SPORT
12 Tatarusanu
40 Tomovic
2 Rodriguez
19 Basanta
38 Rosi
5 Badelj
10 Aquilani
6 Vargas
72 Ilicic
18 Diamanti
30 Babacar
31 Rosati
15 Savic
7 Pizarro
17 Joaquin
32 Lazzari
74 Salah
4 Richards
23 Pasqual
9 Gilardino
33 Gomez
16 Kurtis
14 Fernandez
All Montella
5,5
5,5
7
6
5
6,5
6
5,5
6
5,5
5
Bruno Peres
Vargas
Maksimovic
Diamanti
Basanta
Benassi
Quagliarella
Aquilani
Tatarusanu
Padelli
Jansson
Babacar
Rodriguez
Vives
5,5
7
6
5,5
7
5,5
5
6
6
4,5
7
5,5
6
5,5
6,5
Ilicic
Badelj
sv
sv
5,5
-
M. Lopez
Moretti
Tomovic
Farnerud
Rosi
Molinaro
(3-4-2-1)
(3-5-2)
Arbitro: Guida 5
Padelli
Maksimovic
Jansson
Moretti
B. Peres
Benassi
Vives
Farnerud
Molinaro
Quagliarella
Lopez
Amauri
Gazzi
Darmian
Masiello
Basha
Martinez
Silva
Glik
Ichazo
Castellazzi
6 Ventura
30
19
18
24
33
94
20
8
3
27
11
22
14
36
32
4
17
21
25
1
13
All
Bella e sprecona, la Viola si fa raggiungere
In vantaggio con Salah, la Fiorentina subisce il pari del Torino in contropiede e perde i tre punti
FIRENZE - La sfida fra due delle
squadre più in forma del campionato, reduci dalle fatiche europee,
non ha visto vincitrici: la Fiorentina non è riuscita a difendere il gol
trovato a 5’ dalla fine con Salah,
ormai già idolo dei tifosi viola. E
così due minuti dopo ha subito il
contropiede dei granata pronti a
sfruttare una svagatezza difensiva degli avversari e a battere Tatarusanu con Vives. È finita così
1-1, con la squadra di Ventura che
allunga a 11 i risultati utili di fila in
campionato e quella viola che recrimina anche per il rigore fallito
da Babacar dopo 10’.
È stata una gara piena di errori
ma anche di colpi di scena. L’arbitro Guida, che poco prima aveva
sorvolato su un tocco di mano di
Moretti in area fra le proteste dei
viola, ha concesso con fare riparatore un rigore generoso alla Fiorentina per un fallo di Benassi su
Badelj al 10’: sul dischetto è andato
Babacar, l’attaccante senza patente, che ha tirato piano e centrale
favorendo l’intervento di Padelli.
Sollievo per la squadra granata
che aveva cominciato la partita
come peggio non avrebbe potuto:
senza partecipazione e idee, quasi
la cosa non la riguardasse.
La Fiorentina stravolta dal turn
over, visto che hanno cominciato
in panchina i vari Gomez, Pizarro, Salah, Joaquin, dentro ben 8
uomini diversi rispetto a quelli
che hanno fermato sull’1-1 il Tottenham compreso Rosi al debutto da titolare. Il Toro si è invece
presentato con 4 novità rispetto
alla sfida con il Bilbao e la coppia Quagliarella-Maxi Lopez. La
squadra di casa ha preso campo e
iniziativa da subito e, affatto scossa dal rigore fallito, ha costretto
Vives a rischiare il rosso per fermare Ilicic che si stava pericolosamente portando al tiro.
Il Torino si è fatto vedere al 25’
con Maxi Lopez che ha impegnato
di piede Tatarusanu e di lì a poco
Benassi ha sprecato un ghiotto
contropiede. Prima dell’intervallo
la Fiorentina, meno ordinata del
solito (i troppi cambi pesano), ha
provato ad aumentare i ritmi ma
senza incisività.
Nella ripresa gli allenatori hanno provato a correggere le loro
squadre: Montella ha inserito Joaquin e Salah per Rosi e Diamanti, Ventura ha risposto togliendo
Quagliarella per Martinez. Proprio quest’ultimo al 26’ ha avuto
l’occasione di sbloccare la gara
approfittando di un’uscita sciagurata di Tatarusanu, ci ha pensato
Gonzalo Rodriguez a salvare la
LE REAZIONI
Vincenzo
Montella
“
C’è un po’
di amarezza.
La squadra ha
provato a vincere
con molta più
convinzione
dell’avversario.
Dispiace perché
i ragazzi ci
tenevano. Abbiamo
concesso troppi
contropiedi”
Salah festeggia il gol con una genuflessione: due minuti dopo arriverà il pari di Vives
sua porta sguarnita.
Il finale ha visto la Fiorentina
spingere in cerca del gol: Babacar
ci è andato vicino con un gran tiro
alto di poco ma è stato Salah, ormai già idolo del popolo viola, a
far esplodere il Franchi con il suo
gol dopo una triangolazione con il
neo entrato Gilardino.
La gioia dei tifosi viola però è
durata pochissimo perché il Torino in contropiede, sfruttando una
distrazione difensiva degli avversari, riusciva a pareggiare con
Vives pronto a ricacciare in porta una respinta di Tatarusanu su
Maxi Lopez. Finale con un arrembaggio viola, rivelatosi inutile.
LA MOVIOLA
Molto generoso il rigore concesso ai rossoneri
Milan-Cesena, arbitro Tommasi: Molto generoso il rigore
concesso ai rossoneri nel finale di
partita: l’arbitro Tommasi vede il
braccio di Carbonero sulle spalle di Antonelli e punisce con il
penalty quella che giudica una
spinta. Decisione contestata dai
romagnoli: la forza della “spinta”
in questione sembra in effetti alquanto ridotta. Giusto, in apertura
di match, annullare il gol di Poli:
l’assistente Di Fiore segnala la
posizione di fuorigioco di Destro
sulla conclusione di Bonaventura,
la parata Leali da cui scaturisce
la respinta per il colpo vincente
di Poli è dunque ostacolata dalla
posizione irregolare dell'ex romanista.
La rabbia dei giocatori del Cesena
Verona-Roma, arbitro Gervasoni: Hallfredsson due volte graziato da Gervasoni: due interventi
su Florenzi che avrebbero meritato il cartellino giallo. Non solo
non arriva l’ammonizione ma nel
secondo caso neppure viene fischiato il fallo.
C’è poi un rigore non fischiato
a favore dei giallorossi: nel primo
tempo Ionita aggancia in piena
area il piede di Liajic, Gervasoni
lascia correre. C’erano gli estremi
per il penalty.
Juventus-Atalanta, arbitro Irrati: Fa discutere il pareggio di
Llorente.
Quando Bonucci colpisce il pallone, la posizione di Tevez, che partecipa all’azione, sembra regolare.
Giusto, quindi, convalidare la rete
dello spagnolo. Visibilmente dentro il pallone sulla rete del vantaggio atalantino di Migliaccio: nessun dubbio in questo caso.
Gianpiero
Ventura
“
Fare risultato
a Firenze è
importante:
abbiamo meritato il
pareggio. Abbiamo
concesso poco:
Padelli a parte il
rigore non è mai
stato impegnato
mentre noi
abbiamo avuto
anche delle buone
occasioni da gol”
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015
9
SPORT
CALCIO
La Roma non guarisce, la pareggite è cronica
Con il Verona di Mandorlini finisce 1-1: è il sesto pari in sette partite. La Vecchia Signora è a più nove
VERONA - La Roma non esce dalla morsa del pareggio, il sesto nelle ultime sette partite, e la Juventus allunga la sua fuga portando a
9 i punti di vantaggio.
A bloccare i giallorossi di Garcia stavolta è il Verona di Mandorlini che reagisce all’iniziale svantaggio a irma di capitan Totti e
difende senza particolari problemi il pareggio nel secondo tempo, creando anche qualche occasione favorevole. E allontanando
gli spettri sulla panchina del tecnico gialloblù. Anche in riva all’Adige, così, la squadra di Garcia ha
dilapidato il vantaggio, ma soprattutto ha messo in campo una gara scialba, priva di mordente, che
non è parsa all’altezza di una formazione che vuole cercare ancora di dare la caccia ai bianconeri.
Un pareggio che suona come
l’ennesimo segnale: la squadra capitolina deve fare una seria rilessione sulla classiica, cominciare a guardarsi anche alle spalle,
piuttosto che alzare il tiro per una lotta scudetto che, ora come ora, sembra avere un padrone assoluto in terra piemontese.
In casa Verona, invece, il punto
in più in classiica è salutare, è una boccata di ossigeno per la panchina di Mandorlini, che stava co-
il tecnico della Roma Rudi Garcia
minciando a scricchiolare, viste le
tre sconitte consecutive. La partita nel primo scorcio del primo
tempo mostra gli uomini di Garcia all’attacco con i padroni di casa a maglie strette.
La Roma palleggia bene, non af-
fonda con forza negli ultimi sedici
metri, ma si fa pericolosa con i tiri
da fuori. Ci prova prima Nainggolan e poi, al 26’, è il turno di Totti.
Da una trentina di metri dalla porta parte un tiro che buca Benussi
e porta in vantaggio i giallorossi.
Per l’undici di Garcia sembra l’avvio di una cavalcata, con un altro
paio di occasioni.
Nella prima mezzora il Verona
non vede la palla. Al 38’, però, il
cielo si oscura per la Roma: su un
cross da sinistra Jankovic salta più
in atto di tutti, la palla carambola sul corpo di Keita e inisce alle
spalle di De Sanctis.
Al 46’ Lajijc prova su punizione dai venticinque metri ma trova
l’incrocio dei pali. Si va negli spogliatoi con i giallorossi che hanno all’attivo tante tessiture, buone
occasioni, ma poca sostanza e con
l’incubo di un segno pari. Nella ripresa è il Verona a cambiare atteggiamento. La squadra di Mandorlini alza leggermente il proprio
baricentro ma soprattutto riesce a
ripartire con più frequenza. Al 54’,
i padroni di casa siorano il vantaggio. A salvare la rete romanista
è Torosidis che respinge una palla
di Hallfredsson.
La Roma fa un possesso di palla
sterile, ma in attacco non punge e
continua ad aidarsi ai tiri da fuori, ma senza impensierire più di
tanto il portiere veneto. Gli ultimi
minuti sono una girandola di cambi e nei tre di recupero i giallorossi tentano le ultime chance ma
senza portare a casa il risultato.
VERONA-ROMA 1-1
Verona (4-3-3): Benussi 5,5,
Pisano 6, Moras 6, Marquez 5,5,
Brivio 6, Ionita 6 (24’ st Obbadi
6), Tachtsidis 6,5, Hallfredsson
6, Gomez 6,5 (38’ st Lazaros
sv), Toni 6, Jankovic 6,5 (24’
st Greco 6). (95 Gollini, 5 Sorensen, 7 Saviola, 17 Lopez, 25
Marques, 30 Campanharo, 33
Agostini, 70 Fernandinho, 71
Martic). All.: Mandorlini 6.
Roma (4-3-3): De Sanctis 6,
Florenzi 6 (40’ pt Torosidis
6,5), Manolas 6, Astori 6, Cole
5,5, Pjanic 5,5 (38’ st Verde
sv), Keita 5,5, Nainggolan 6,
Gervinho 5,5, Totti 6,5 (20’ st
Doumbia 5,5), Ljajic 6. (12 Curci, 28 Skorupski, 2 Yanga-Mbiwa, 16 DeRossi, 25 Cholevas, 32
Paredes, 33 Spolli, 48 Ucan, 96
Sanabria). All.: Garcia 6.
Arbitro: Gervasoni di Mantova 5,5.
Reti: nel pt 25’ Totti, 38’
Jankovic.
LA CAPOLISTA
ALL’OLIMPICO
Candreva gol, la Lazio va La Juve non sbaglia e ora il Borussia
ROMA - La Lazio vince la sida dal
sapore d’Europa contro il Palermo
e sale momentaneamente a soli
due punti dal terzo posto del Napoli, impegnato oggi contro il Sassuolo. Un pomeriggio di festa per
i biancocelesti belli solo a metà
anche per merito del Palermo che
per più di un’ora ha fatto sofrire i padroni di casa e che avrebbe
meritato di più se non fosse stato
per Mauri e Candreva (nella foto,
ndr) che hanno preso per mano i
compagni, verso una vittoria ino
a quel punto insperata. Già perché
il Palermo di Iachini, mix di muscoli e tecnica, è davvero una bella squadra, col quel folletto lì davanti, Dybala, arrivato al 12º centro stagionale e Vazquez e Barreto
ancora una volta protagonisti (il
paraguayano due volte, visto che
al 95’ si è fatto espellere).
Alla Lazio mancano le accelerazioni di Felipe Anderson (squaliicato) mentre Candreva all’inizio va a sprazzi e non sempre il
suo piede inventa. È però decisivo quando serve, con una giocata d’autore a un quarto d’ora dalla ine che indirizza il match e fa
scoppiare di gioia la Nord. Il Palermo non è certo quello dell’andata (0-4): Iachini in questi mesi
l’ha plasmato e al resto ci pensa il
gioiellino Dybala che da solo tiene in apprensione la difesa biancazzurra.
Basta poco al gioiellino argentino per mettere la sua irma sul
match: al 26’ approitta di un erroraccio di Mauricio in disimpegno (il brasiliano poi ha chiesto
scusa al pubblico) e traigge Mar-
chetti. Tocca al sempreverde capitan Mauri (35 primavere) ristabilire la parità, approittando di una
mischia in area. La partita la risolve Candreva che prende palla, si
accentra e scarica un bolide all’incrocio dei pali: 2-1, 4º posto e tutti a casa.
Lazio (4-3-3): Marchetti 6,5; Cavanda 5,5, Mauricio 4,5, De Vrij 6,
Radu 5; Cataldi 6,5, Biglia 5,5 (15’
st Ledesma 6), Parolo 5,5; Candreva 7,5 (35’ st Onazi sv), Klose 5 (29’
Keita 6), Mauri 7. (1 Berisha, 77
Strakosha, 5 Braafheid, 27 Cana,
85 Novaretti, 10 Ederson, 34 Perea). All.: Pioli 6,5.
Palermo (3-5-2): Sorrentino 6;
Terzi 6, Gonzalez 6,5, Andelkovic
5; Morganella 6 (39’ st Rispoli sv),
Quaison 6 (29’ st Belotti 6), Barreto 6,5, Jajalo 5,5, Lazaar 6 (24’ st
Daprelà 6); Vazquez 6,5, Dybala 7.
(1 Ujkani, 2 Vitiello, 5 Milanovic,
22 Ortiz, 14 Della Rocca, 18 Chochev, 96 Bentivegna, 10 Joao Silva). All.: Iachini. 6,5.
Arbitro: Di Bello di Brindisi 6.
Reti: nel pt 26' Dybala, 33' Mauri;
nel st 33' Candreva.
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to save time” - Henry Ford
TORINO - C’è voluta una sberla, la zuccata di Migliaccio che ha
fatto sognare l’Atalanta, per svegliare la Juventus, forse un po’ distratta dall’imminente impegno di
Champions League contro il Borussia Dortmund. Una zampata di
“Re Leone” Llorente in mischia ed
un bolide di Pirlo da oltre 20 metri
hanno rimesso le cose a posto per
i bianconeri, temporaneamente a
+10 sulla Roma. Ma i bergamaschi
di Colantuono, espulso al 29’ del
secondo tempo per proteste, non
hanno mai gettato la spugna.
Anzi, sono stati loro ad attaccare nell’ultimo quarto d’ora, lasciando alla Juventus solo i contropiede, sprecati da Morata e Coman. Brava l’Atalanta malgrado le
tante assenze (gli infortunati Biava e Moralez, i tre squaliicati Carmona, Pinilla e Benalouane), forse la meno timorosa tra le squadre
della seconda metà della classiica allo “Juventus Stadium”. È stato Migliaccio a sorprendere tutti,
a cominciare da Caceres. Fino a
quel momento la Juventus non aveva combinato molto per schiodare lo 0-0: una girata di Llorente sul primo palo, un destro ancora dello spagnolo ma abbondantemente fuori. In compenso, Bufon
si era scaldato salvando su Baselli,
ma è poi capitolato primo sul corner.
Poi il protagonista è diventato il
portiere dell’Atalanta, Sportiello,
perfetto a chiudere su Pereyra che
aveva saltato Bellini, e poi a mandare in angolo il sinistro di Caceres, smarcato da un lancio in profondità di Pogba. È stato poi an-
carda, allontanandosi dalla zona retrocessione e guadando con
maggiore ottimismo alla sida allo Juventus Stadium martedì prossimo. Di Aubameyang (al 25’ pt),
Gündogan (39’ pt) e Reus (44’ st) i
gol dei gialloneri, mentre per i padroni di casa le reti portano la irma di Klein (al 32’ pt per il momentaneo 1-1) e Niedermeier nel
recupero (46’ st).
JUVENTUS-ATALANTA 2-1
Bonucci abbraccia Pirlo
cora decisivo, su Bonucci, ma nel
mischione successivo, non è riuscito ad evitare il tocco in porta di Llorente. Juve sull’1-1 e 5’ dopo rimonta completata da Pirlo,
prima un po’ in ombra. Sportiello ancora insuperabile su Pogba
(colpo di testa sul primo palo, alla ine di un’azione creata da Tevez). Allegri ha poi cambiato modulo, passando al 3-5-2, dopo aver
tolto Pogba. L’Atalanta ci ha provato: un tiro dalla distanza di Scaloni ha messo i brividi ai bianconeri. E per poco Migliaccio di testa non ha fatto il bis proprio nei
minuti inali.
*Terza vittoria consecutiva in
Bundesliga per il Borussia Dortmund. La squadra di Jurgen Klopp
ha vinto 3-2 sul campo dello Stoc-
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Il premier Renzi sfida
sindacati e minora
nza:
la scissione non serve
Il presidente del
Il nuovo
$1.00 Più tasse nella Gta
TORONTO - Dean
stato riconosciuto Del Mastro è
colpevole di
aver superato i
limiti
spesa per la campagnamassimi di
elettorale
del 2008. In tutto,
il
eletto nelle fila del parlamentare
Partito Conservatore è stato trovato
colpevole di
tre capi di imputazione,
ciascuno
dei quali prevede
un’ammenda di
2mila dollari e un
massimo di un
anno di carcere.
Del Mastro rischia di perdere
il suo seggio.
 ARTICOLI A PAGINA
Consiglio: il Jobs
ITALIAN COMMUNITY
(prezzo più alto fuori) ■
Anno 02 ■ N. 210
Lunedi 3 Novembre
La Corte condanna
Ontario Court convicts
MP Dean Del Mastro.
Act non cambia.
A pag. 6
DAILY NEWSPAPER
2014
www.corriere.com
Dean Del Mastro
A sentencing hearing
schedule for November
4
L'EPIDEMIA
ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER
Ebola, niente
visto a persone
dei Paesi colpiti
OTTAWA - Sulla
scia
lia, anche il Canada dell’Austradrastiche per evitare vara misure
la diffusione
dell’ebola sul proprio
territorio.
Ottawa ha deciso
il rilascio dei visti di sospendere
ai cittadini dei
Paesi dell’Africa
occidentale colpiti dal virus e alle
hanno soggiornato persone che vi
negli ultimi 3
mesi. Dopo l’Australia,
il Canada
è il secondo Paese
decidere di chiudereoccidentale a
le frontiere.
 ARTICOLO A PAG.
del Palermo dopo
il 3-1 alla Fiorentina,
IMMIGRAZIONE
“Immigrati di più
The GTHA received
TORONTO - Continua
a startling 0.35% of
la nostra
inchiesta sull’immigrazione.
Il governo federale colpisce
duramente le aziende e le
compagnia della
GTHA anche per
quanto riguarda
la distribuzione
degli Lmo alle
singole categorie
che
chiesta, costringendo ne fanno rigli imprenditori a rivolgersi
al mercato nero
del lavoro o ad
andare in Corte
per far valere i loro
diritti.
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capire.”- Paulino
M.
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e le mie esigenze.
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Impresa del Palermo
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Sampdoria terza dopo
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PAKISTAN
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il Milan a San Siro
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21
Juventus (4-3-1-2): Bufon 6.5,
Caceres 6, Bonucci 6, Chiellini
6, Padoin 6, Marchisio 6, Pirlo 7,
Pogba 6 (20’ st Lichtsteiner 6),
Pereyra 5.5, Llorente 6.5 (29’ st
Morata 6) Tevez 5.5 (44’ st Coman sv).(30 Storari 34 Rubinho
5 Ogbonna 7 Pepe 15 Barzagli 17
De Ceglie 27 Sturaro 32 Matri
33 Evra). All.: Allegri 6.5.
Atalanta (4-5-1): Sportiello 7,
Scaloni 6, Masiello 6, Bellini
6.5, Dramè 6, Emanuelson 6,
Baselli 6.5 (38’ st Gomez sv),
Migliaccio 6.5, Cigarini 6, Zappacosta 6 (6’ st D’Alessandro
6) Denis 6 (25’ st Boakye sv).
(1 Avramov 78 Frezzolini 3 Del
Grosso 9 Bianchi 95 Grassi 96
Kresic). All.: Colantuono 6.5.
Arbitro: Irrati 6.
Reti: nel pt 25’ Migliaccio, 40’
Llorente, 45’ Pirlo.
Angoli: 7 a 4 per la Juventus.
Recupero: 0’ e 4’.
Espulsione: Espulso il tecnico
dell’Atalanta Colantuono al 29’
del secondo tempo per proteste.
“Creative without
strategy
is called ‘art.’
Creative with strategy
is called
‘advertising.’”- Jef I. Richards
LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015 • CORRIERE CANADESE
10
CALCIO
Il Milan si ritrova, Inzaghi è più tranquillo
A San Siro contro il Cesena finisce 2-0 con reti di Bonaventura e Pazzini: lievi segnali di ripresa
MILANO - Due gol per esorcizzare la paura, una vittoria per non finire nel baratro, tre punti che allungano la vita rossonera di Filippo Inzaghi: il Milan batte il Cesena per 2-0, ed è ottavo in classifica
(insieme al Palermo) con 33 punti. Segnano Bonaventura e Pazzini su rigore, rifiata il gruppo, si
stemperano le polemiche. Berlusconi aveva saltato la visita a Milanello del venerdì, il clima non era dei migliori, solo Inzaghi continuava a chiedere una svolta. Non
si può dire che sia arrivata anche
se il Milan di ieri inizia bene, segna subito, non perde la testa, resiste contro un buon Cesena che
era riuscito a fermare la Juventus.
Inzaghi, assillato dagli infortuni e
dagli squalificati, cambia ancora:
in avanti manda Menez insieme a
Destro, alle loro spalle Bonaventura nel ruolo di trequartista.
In tribuna c’è Gullit, mito ed eroe di altri tempi. Il Milan scende
in campo meno impaurito e, subito, dopo appena sessanta secondi,
scatta in piedi il pubblico di San
Siro per un gol di Poli annullato
per fuorigioco attivo di Destro. Al
3’ Bonaventura manda alto, poi è il
Cesena a impensierire i rossoneri con Djuric sul quale salva Bocchetti. Ancora un buon recupero della difesa con Bonera bravo
a sventare una occasione di Ze’ Eduardo. Il Cesena non soffre di alcun timore reverenziale ma al 22’
Bonaventura porta in vantaggio la
sua squadra con gran destro angolato e preciso.
L’ex atalantino è un valore aggiunto e forse il migliore acquisto del Milan. Bravo anche Menez sempre vivace e abile nel saltare l’uomo, veloce sulla fascia.
Cerca inutilmente Destro, piuttosto avulso dalla manovra e isolato in area avversaria. Montolivo torna in regia, mostra personalità e cerca anche la conclusione personale. Sul finire del primo tempo, occasione incredibile
per il Cesena con De Feudis che
tira ma trova un Abbiati in stato
di grazia. Il Milan non è del tutto
Giampaolo Pazzini esulta dopo il rigore trasformato
guarito ma è meno rinunciatario
e molle: nel secondo tempo comunque si abbassano i ritmi. Menez serve Bonaventura che colpisce il palo, poi il Cesena fa vedere
un’ottima combinazione De Giorgi-Defrel. Inzaghi sostituisce Destro con Pazzini. Menez si confer-
ma il cuore del Milan, calcia e corre alla ricerca del raddoppio.
Il francese sforna cross sui quali però gli attaccanti non sono
precisi. Pazzini manda alto di testa, poi Menez stesso non trova
la porta dopo un’azione solitaria
e travolgente sulla fascia. Anco-
ra Pazzini manda sull’esterno della rete, mentre Capelli cerca il gol
d’effetto con un tacco pericoloso.
La partita sembra esaurirsi cosi’,
inchiodata sull’1-0.
A un minuto dalla fine l’ultimo colpo di scena: l’arbitro Dino
Tommasi fischia un rigore per un
fallo non chiarissimo di Carbonero su Antonelli. Protesta il Cesena in campo e Di Carlo alla fine.
Si incarica Pazzini che trasforma
e segna la sua prima rete in campionato. Nei 5 minuti di recupero, il Milan potrebbe anche trovare il tris.
Il Milan migliora lentamente
e, tuttavia, non sembra fuori dalla crisi di gioco e di personalità
che l’ha colpita. La vittoria è sempre una cura. I tre punti sono una
boccata d’ossigeno per un gruppo
che annaspava e per un allenatore in bilico. Inzaghi per ora è salvo. Il suo destino è appeso a un filo, quello dei prossimi risultati. Adesso, si gode la vittoria e il ritrovato calore del pubblico, dopo fischi e contestazioni.
MILAN-CESENA 2-0
Milan (4-3-1-2): Abbiati 6;
Bonera 6, Rami 6, Bocchetti 6,
Antonelli 6; Poli 6, De Jong 6,
Montolivo 6 (35’ st Van Ginkel
s.v.); Bonaventura 7; Menez 7
(41’ st Cerci s.v.), Destro 5 (18’
st Pazzini 6). (66 Gori, 99 Donnarumma, 4 Muntari, 8 Suso, 10
Honda, 15 Essien, 21 Van Ginkel, 33 Alex, 37 Felicioli, 97 De
Santis). All.: Inzaghi 6.
Cesena (4-3-3): Leali 5.5; Nica
6 (21’ st Capelli 6), Lucchini 6,
Volta 5.5, Renzetti 5.5; Giorgi
5.5, De Feudis 6.5 (29’ st Carbonero 5), Ze Eduardo 5.5 (42’
pt Mudingayi 5.5); Brienza 5.5,
Defrel 6, Djuric 5.5 (30 Agliardi, 81 Bressan, 9 Rodriguez, 15
Krajnc, 17 Magnusson, 19 Succi, Dalmonte) All.: Di Carlo 5.5.
Arbitro: Tommasi 6.
Reti: nel pt 22’ Bonaventura; nel st 45’ Pazzini (rigore).
Recupero: 3’ e 5’.
AL CASTELLANI
Tre schiaffi al Chievo, è un Empoli da perdere la testa
EMPOLI - Più cuore, più qualità, più tutto. È l’Empoli in edizione straordinaria, ragazzi. Asfalta il Chievo, mai così arrendevole, e avvicina la salvezza con i gol
pesanti di Rugani e Maccarone
(doppietta), rapaci in area di rigore quando conta esserlo. Finisce così lo spareggio salvezza tra
le provinciali in carriera del campionato.
Chievo in pericolo già in avvio:
Tavano impacchetta un cross, Saponara conclude a rete ma Dainelli e Bizzarri riescono in due tempi a deviare il pallone in angolo.
Avvio pirotecnico dell’Empoli: al
6’ la punizione dal margine destro calciata da Valdifiori attraversa tutta l’area di rigore degli ospiti senza che nessun compagno riesca a deviare in porta.
Al 10’ è Maccarone a salvare su
Schelotto in area di rigore, poi lo
stesso attaccante si rende minaccioso chiudendo un bel triangolo in area con Saponara: anche in
questo caso nessuno dei toscani
riesce ad intercettare il pallone restituito in mezzo da Big Mac.
Ma è solo questione di minuti.
Dai e dai, l’Empoli passa: sull’ennesima traiettoria carica di veleno
di Valdifiori in mezzo, il “golden
boy” Rugani colpisce imperioso di
testa e non dà scampo a Bizzarri.
Non passa nemmeno un minuto nella ripresa e l’Empoli raddoppia: splendida la percussione a
destra di Vecino (Zukanovic surclassato), il cui passaggio all’indietro viene spedito al volo sotto
la traversa da Maccarone. Azione
da manuale, Chievo rimasto negli
spogliatoi.
Il Castellani è colmo di gioia, mentre gli ospiti riorganizzano una strategia offensiva attorno
a Meggiorini, l’ultimo ad arrendersi. Che al 10’ ispira in profondità Paloschi: il tiro dell’attaccante è però telefonato e finisce tra le
braccia di Sepe.
L’Empoli ha sempre il predominio costante e 2’ dopo va vicino al
tris con Croce (attento nella circostanza Bizzarri) e Tavano su assist di Maccarone.
Che al 22’ lascia partire un missile sul palo più lontano che non
lascia scampo a Bizzarri.
Fine dei giochi. Toscani quasi
con un piede in salvo, lunghe giornate di battaglia in prospettiva per
il Chievo che non t’aspetti.
Empoli (4-3-1-2): Sepe 6, Hysaj
6.5, Tonelli 6.5, Rugani 6.5, Mario
Rui 7, Vecino 7.5 (38’ st Signorelli
6), Valdifiori 6.5, Croce 6, Saponara 6 (14’ st Zielinski 6.5), Maccarone 8 (29’ st Mchedlidze 6), Tavano
6.5. (1 Pugliesi, 28 Bassi, 2 Laurini,
19 Barba, 50 Somma, 25 Brillante,
18 Verdi, 20 Pucciarelli). All.: Sarri 7.
Chievo (4-4-2): Bizzarri 6, Schelotto 6, Dainelli 5.5, Gamberini 5.5,
Zukanovic 5.5, Birsa 4.5 (1’ st Paloschi 6), Izco 6, Radovanovic 6
(19’ st Fetfatzidis 5,5), Hetemaj
6, Meggiorini 5.5 (19’ st Pellissier
5.5), Botta 5.5. (25 Bardi, 90 Seculin, 7 Mattiello, 12 Cesar, 20 Sardo,
34 Biraghi, 14 Cofie, 9 Pozzi). All.:
Maran 5,5.
Arbitro: Tagliavento di Terni 6.5.
Reti: nel pt 22’ Rugani, nel st 1’
Maccarone, 22’ Maccarone.
SAMPDORIA-GENOA
LA SITUAZIONE
Derby: la Lega si difende sui teloni
Parma verso il fallimento pilotato
ROMA - I teloni c’erano ma “erano inutili’’, perché su Genova è caduto un nubifragio: in ogni caso, allo stadio Ferraris è stato imposto il completo rifacimento del drenaggio del campo, a giugno. È la posizione della Lega di Serie A, dopo le polemiche
per il rinvio del derby Samp-Genoa per domani. “In merito alla presunta assenza o al
mancato utilizzo dei teloni in occasione del
derby di Genova di ieri sera, la Lega Serie A
precisa che lo stadio di Genova, come previsto dalle norme federali, è regolarmente
dotato di teloni antipioggia”, sottolinea la
Lega in una nota.
“Nella giornata di ieri (sabato, ndr), nella
zona di Marassi, sono caduti complessivamente circa 50 millimetri di pioggia: 20 soprattutto nella tarda mattinata e gli altri 30
concentrati a partire dalle 6.30 pm. In tali
condizioni - sottolinea il comunicato - l’uso
dei teloni sarebbe stato praticamente inu-
tile, dal momento che gli stessi vanno abitualmente tolti un paio di ore prima dell’inizio della partita”. “Alle 6 pm si è regolarmente giocata sul prato del Luigi Ferraris
la gara della Junior Tim Cup tra due oratori di Genova, come si evince dalle immagini sul sito della Lega: non pioveva e il campo era in buone condizioni - ricorda la Lega
di via Rosellini - La precipitazione abbattutasi sullo stadio a partire dalle 6.30-7 pm è
stata a carattere di nubifragio, senza più interruzioni fino alla tarda serata”. “A rendere
il campo impraticabile ha certamente contribuito, oltre alla quantità di pioggia caduta in pochissime ore, l’insuiciente capacità di drenaggio del terreno dello Stadio di
Genova - conclude - per questo, a novembre e gennaio la Lega Serie A ha imposto
l’integrale rizollatura del campo e a giugno
imporrà il rifacimento integrale del sottofondo e del sistema di drenaggio».
PARMA - “Chiuso per rapina”. È il cartello aisso sui cancelli dello stadio Tardini
per una domenica senza calcio ma all’insegna dell’orgoglio crociato. Orfani del match Parma-Udinese, i tifosi della formazione emiliana si sono comunque ritrovati all’esterno dell’impianto sportivo parmigiano per una pacifica, ma arrabbiatissima
manifestazione di protesta per la disastrosa situazione della propria squadra di calcio. Una manifestazione parallela alla mobilitazione dei giocatori, che, soprattutto
via web, hanno raccolto e rilanciato la protesta dei tifosi con l’hashtag “SaveParma”:
si sono uniti capitan Lucarelli, Gobbi e Palladino ed alcuni ex.
Nonostante la pioggia in più di mille si
sono ritrovati fuori dall’ingresso principale dello stadio per poi sfilare nei quartieri
limitrofi, attraversando ad esempio la Cittadella (storica sede degli allenamenti del-
la squadra ai tempi dell’era Scala) e toccando anche l’abitazione del direttore generale
Pietro Leonardi. E così sindaco, Figc e Lega
Calcio vanno avanti da sole per cercare di
trovare una soluzione.
Questa mattina saranno ancora in Procura per un incontro con i pm che hanno presentato l’istanza di fallimento del club (udienza fissata il 19 marzo). Con loro ci saranno anche i giocatori ormai indirizzati
non tanto sulla messa in mora della società
ma direttamente sulla richiesta di fallimento per rendere la procedura più rapida e indolore per i dipendenti.
Si lavora infatti per arrivare ad un fallimento pilotato in grado di preservare il titolo sportivo e, magari, permettere alla
squadra di poter iscriversi il prossimo anno alla serie B. I tempi però sono strettissimi ed il pressing su Manenti perché getti la
spugna è asfissiante.
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015
11
CALCIO
Il Carpi rallenta, Bologna sempre più vicino
Terzo 0-0 consecutivo per gli emiliani. Cade il Lanciano a Bari, vincono Frosinone, Latina e Pescara
ROMA – Il Carpi non sa più vincere. Contro l’Entella colleziona il terzo 0-0 di fila e vede ridursi a cinque lunghezze il vantaggio sul Bologna, vittorioso di misura a Cittadella. Nel primo dei
due posticipi domenicali l’Avellino espugna Livorno e sale al terzo
posto solitario. Gli amaranto vengono agganciati dal Vicenza dopo
l’1-0 al Crotone. In chiave play-off
importanti successi del Frosinone
sulla Pro Vercelli e dello Spezia,
in rimonta, sul Modena. Bene anche il Perugia che passa a Brescia
e torna in corsa per la promozione. Male, invece, la Ternana, sorpresa in casa dal Latina. Si allontana dall’8° posto il Trapani, incapace di sbloccare lo 0-0 contro il Varese. Il Bari supera il Lanciano e il
Pescara batte il Catania.
Carpi-Virtus Entella 0-0 - Il
Carpi allunga a 282’ il digiuno
di reti e rallenta ulteriormente il
passo in vetta.
Cittadella-Bologna 0-1 - Il Bologna strappa tre punti d’oro a Cittadella e conserva il 2° posto. Dopo un’occasione per parte i felsinei passano al 41’ con il solito Laribi che gira in rete con un bel sinistro sotto la traversa. Il Cittadella reagisce con rabbia ma non
è fortunato e colpisce il palo con
Minesso.
Vicenza-Crotone 1-0 - Il Vicenza centra il 5° successo di fila a
spese del Crotone e sale al quar-
stiglia.
Spezia-Modena 3-2 - Con un finale al cardiopalmo, lo Spezia supera in rimonta il Modena e consolida il proprio piazzamento in
zona play-off. I canarini passano al 9’ con Fedato, ma lo Spezia
si sveglia e pareggia al 34’ con un
bel colpo di testa in tuffo di Nenè.
Il Modena torna avanti al 62’ con
Zoboli e resiste fino a pochi minuti dal termine. Lo Spezia però
pareggia all’87’ con Giannetti e ribalta il risultato al 90’ con Nenè.
Al 95’ Chichizola nega il 3-3 a Granoche parandogli un rigore.
Brescia-Perugia 1-2 - Il Perugia
passa in rimonta a Brescia e continua a sognare i play-off. Gli um-
to posto in classifica. I veneti dominano nel primo tempo sul piano del possesso palla ma trovano
il gol da tre punti soltanto al 72’
con Giacomelli.
Frosinone-Pro Vercelli 3-2 - Il
Frosinone vince lo scontro diretto con la Pro Vercelli e cancella la
brutta sconfitta di Avellino. I padroni di casa sbloccano il risultato all’11’ con un tiro da 25 metri di
Soddimo che, dopo aver picchiato sulla traversa viene deviato in
rete da Russo. I ciociari raddoppiano al 40’ con Gucher, ma la Pro
torna in partita al 48’ con Luppi.
Il Frosinone trova il tris al 61’ con
Soddimo prima che i piemontesi
accorcino di nuovo all’81’ con Ca-
bri vanno sotto al 39’ per un colpo
di testa di Tonucci ma pareggiano
al 47’ con Ardemagni e trovano il
gol da tre punti al 76’ col subentrato Falcinelli.
Ternana-Latina 0-2 - Con un gol
per tempo il Latina espugna Terni e aggancia il quintultimo posto in classifica. I laziali sbloccano il risultato dopo appena 12’ con
Alhassan e raddoppiano all’87’
con Valiani.
Trapani-Varese 0-0 - Il Trapani fallisce con Basso un rigore al
69’ contro il Varese e manca l’occasione per restare agganciato al
treno play-off.
Bari-Virtus Lanciano 2-0 - Un
brutto Lanciano cade al San Nicola e scivola all’8° posto. Il Bari
alla mezzora piazza un micidiale
uno-due in 5’: il vantaggio lo firma (32’) Galano. Poi, al 37’, arriva
il raddoppio di Donati.
Livorno-Avellino 0-1 - Marcello Trotta firma il colpo grosso e
rovina la festa del centenario del
Livorno. L’Avellino trova il quarto successo consecutivo e scavalca in classifica i labronici grazie al
gol dell’ex attaccante del Fulham
a 6’ dalla fine.
Pescara-Catania 1-0 - Il destino
della partita si decide al 91’ con
il rossazzurro Martinho che spara alto. Due minuti dopo Sansovini pesca l’incrocio dei pali da 20
metri e manda gli abruzzesi a un
punto dalla zona play off.
MARCATORI
Maccarone sale
a sette reti
14 reti: Tevez (2 rigori-Juventus).
13 reti: Icardi (1-Inter).
12 reti: Menez (6-Milan); Higuain (2-Napoli); Dybala (1-Palermo).
10 reti: Gabbiadini (Sampdoria/Napoli).
9 reti: Callejon (Napoli); Quagliarella (2-Torino); Di Natale
(Udinese); Toni (2-Verona).
8 reti: Mauri (Lazio); Zaza
(1-Sassuolo); Ljajic (1-Roma);
Thereau (Udinese).
7 reti: Maccarone (1-Empoli); Matri (Genoa); Babacar
(Fiorentina); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Eder
(1-Sampdoria); Berardi (3-Sassuolo).
6 reti: Morata, Pogba, Vidal
(2-Juventus); Honda (Milan),
Destro (Roma-Milan).
5 reti: Maxi Moralez (Atalanta); Brienza (2), Defrel (Cesena); Falque (Genoa); Guarin e
Osvaldo (Inter); Llorente (Juventus); Anderson, Parolo (1) e
Klose (Lazio); Belotti e Rigoni
(Palermo); Cassano (1-Parma);
Totti (1-Roma); Glik (Torino).
LE CLASSIFICHE SERIE A e B offerte da:
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SERIE B - 27ª GIORNATA
SERIE A - 24ª GIORNATA
SQUADRA PUNTI
G
V
N
P
GF
GS
Juventus
57 24 17
6 1 51 13
Roma
48 24 13
9 2 37 18
Napoli*
42 23 12
6 5 42 30
Lazio
40 24 12
4 8 40 27
Fiorentina 39 24 10
9 5 36 24
Sampdoria* 35 23
8 11 4 29 26
Genoa*
35 23
9
8 6 35 28
Palermo
33 24
8
9 7 38 39
Milan
33 24
8
9 7 35 30
Torino
33 24
8
9 7 27 25
Inter*
32 23
8
8 7 37 30
Sassuolo* 29 23
6 11 6 29 33
Udinese*
28 23
7
7 9 26 31
Empoli
27 24
5 12 7 25 27
Verona
25 24
6
7 11 27 43
Chievo
24 24
6
6 12 18 30
Atalanta
23 24
5
8 11 21 35
Cagliari*
20 23
4
8 11 30 43
Cesena
16 24
3
7 14 23 47
Parma* (-1) 10 23
3
2 18 20 47
Parma penalizzato di un punto per inadempienze amministrative.
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• Tel: 416.638.0506 • Fax: 416.638.1334 • Website: www.local506.ca
SQUADRA
24ª GIORNATA
Juventus-Atalanta
2-1
Empoli-Chievo Verona
3-0
Verona-Roma
1-1
Lazio-Palermo
2-1
Milan-Cesena
2-0
Parma-Udinese
rinv.
Fiorentina-Torino
1-1
Napoli-Sassuolo
oggi
Cagliari-Inter
oggi
Sampdoria-Genoa
domani
PROSSIMO TURNO
SABATO 28 FEBBRAIO
Chievo-Milan
2.45 pm
DOMENICA 1 MARZO
Cagliari-Verona
6.30 am
Atalanta-Sampdoria
9 am
Cesena-Udinese
Genoa-Parma
Palermo-Empoli
Sassuolo-Lazio
Inter-Fiorentina
12 pm
Torino-Napoli
2.45 pm
LUNEDÌ 2 MARZO
Roma-Juventus
2.45 pm
PUNTI G
V
N
P
GF
Carpi
52 27 14 10 3 43
Bologna (-1)
47 27 13 9 5 36
Avellino
45 27 12 9 6 28
Livorno
43 27 12 7 8 44
Vicenza
43 27 12 7 8 28
Frosinone
41 27 11 8 8 38
Spezia
39 27 10 9 8 31
Lanciano
37 27
8 13 6 39
Perugia
36 27
8 12 7 29
Pescara
36 27
9 9 9 42
Ternana
35 27
9 8 10 24
Bari
33 27
9 6 12 30
Pro Vercelli
33 27
9 6 12 29
Trapani
33 27
8 9 10 39
Entella
30 27
6 12 9 23
Modena*
30 26
6 12 8 24
Latina
30 27
6 12 9 23
Cittadella
30 27
6 12 9 33
Brescia
29 27
7 8 12 32
Catania*
28 26
7 7 12 38
Varese (-3)
28 27
7 10 10 31
Crotone
25 27
6 7 14 27
Varese penalizzato di 3 punti, bologna di un
punto. Catania e Modena una gara in meno.
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31
24
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26
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35
31
36
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50
34
24
26
38
39
41
38
38
27ª GIORNATA
Brescia-Perugia
Carpi-Virtus Entella
Cittadella-Bologna
Frosinone-Pro Vercelli
Spezia-Modena
Ternana-Latina
Trapani-Varese
Vicenza-Crotone
Bari-Virtus Lanciano
Livorno-Avellino
Pescara-Catania
1-2
0-0
0-1
3-2
3-2
0-2
0-0
1-0
2-0
0-1
1-0
PROSSIMO TURNO
VENERDÌ 27 FEBBRAIO
Latina-Trapani
1 pm
Bologna-Vicenza
3 pm
SABATO 28 FEBBRAIO
Avellino-Ternana
9 am
Catania-Frosinone
Crotone-Livorno
Modena-Bari
Perugia-Spezia
Pro Vercelli-Carpi
Varese-Brescia
Virtus Entella-Pescara
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015
12
CALCIO
LEGA PRO Girone A
LEGA PRO Girone B
LEGA PRO Girone C
26ª giornata
26ª giornata
26ª giornata
Como-Feralpi Salò
Cremonese-Pordenone
Lumezzane-Renate
Mantova-Pro Patria
Sud Tirol-Alessandria
Giana Erminio-Monza
Novara-Torres
Unione Venezia-Real Vicenza
Arezzo-Bassano Virtus
AlbinoLeffe-Pavia
Novara
Alessandria
Pavia (-1)
Bassano
FeralpiSalò
Real Vicenza
Como
Südtirol
Arezzo*
Unione Venezia
Torres
Mantova (-3)
Monza
Renate
Cremonese
Giana Erminio
Lumezzane*
AlbinoLeffe
Pro Patria (-1)
Pordenone
P
50
50
50
46
41
41
41
40
36
34
34
33
33
32
31
30
24
21
17
17
G
26
26
26
26
26
26
26
26
25
26
26
26
26
26
26
26
25
26
26
26
V
14
14
15
12
11
10
12
11
10
10
9
10
9
8
7
8
6
5
3
4
1-1
0-0
3-1
2-0
1-2
2-1
2-0
1-2
1-0
0-2
NP
8 4
8 4
6 5
10 4
8 7
11 5
5 9
7 8
6 9
4 12
7 10
6 10
6 11
8 10
10 9
6 12
6 13
6 15
9 14
5 17
Ascoli-Savona
Pontedera-Pisa
Santarcangelo-Tuttocuoio
Pro Piacenza-Reggiana
Grosseto-Ancona
Carrarese-Lucchese
Pistoiese-Forlì
L’Aquila-Teramo
Gubbio-Prato
Spal-San Marino
Ascoli
Teramo
Reggiana*
Pisa*
L’Aquila**
Ancona
Pontedera*
Grosseto (-1)
Pistoiese
Carrarese
Gubbio
Spal
Lucchese
Tuttocuoio*
Prato
Forlì
Savona
Santarcangelo
Pro Piacenza (-8)
San Marino
P
50
48
44
44
38
38
36
33
33
33
32
32
31
31
29
28
27
26
22
20
1-0
0-0
2-3
2-0
1-1
3-0
2-1
0-0
1-1
1-1
G
26
26
25
25
24
26
25
26
26
26
26
26
26
25
26
26
26
26
26
26
V
14
13
13
12
9
9
9
8
9
6
7
9
7
7
6
7
7
6
8
4
NP
8 4
9 4
5 7
8 5
11 4
11 6
9 7
10 8
6 11
15 5
11 8
5 12
10 9
10 8
11 9
7 12
6 13
8 12
6 12
8 14
Barletta-Lupa Roma
Benevento-Melfi
Cosenza-Reggina
Ischia-Savoia
Matera-Casertana
Salernitana-Foggia
Juve Stabia-Paganese
Vigor Lamezia-Martina
Aversa Normanna-Catanzaro
Lecce-Messina
Benevento
Salernitana
Juve Stabia
Casertana
Lecce*
Matera
Foggia (-1)
Catanzaro
Barletta
Vigor Lamezia
Lupa Roma
Paganese
Martina Franca
Cosenza
Melfi (-2)
Messina*
Ischia Isolaverde
Savoia
Reggina
Aversa
P
59
55
48
45
45
44
43
39
35
32
30
29
28
28
25
25
22
20
20
18
G
26
26
26
26
25
26
26
26
26
26
26
26
26
26
26
25
26
26
26
26
V
17
15
13
13
13
12
11
11
9
7
7
7
7
6
5
5
5
4
4
3
0-2
2-1
2-0
2-0
2-1
2-2
2-0
1-1
3-0
oggi
NP
8 1
7 3
9 4
6 7
6 6
8 6
11 4
6 9
8 9
11 8
9 10
8 11
7 12
10 10
12 9
10 10
7 14
8 14
8 14
9 14
SERIE D Girone A
SERIE D Girone B
SERIE D Girone C
SERIE D Girone D
SERIE D Girone E
26ª giornata
26ª giornata
23ª giornata
26ª giornata
23ª giornata
Correggese-A. Terme 2-3
D.P. Tolle-Fiorenzuola 0-0
Formigine-Bellaria
0-3
Imolese-Fidenza
1-2
Montemurlo-San Paolo 3-1
Ribelle-Fortis Juventus 0-1
Rimini-Mezzolara
2-0
Romagna C.-Piacenza 0-1
Scandicci-Este
1-1
T. Abano-V.Castelfranco 2-1
Colligiana-Trestina
0-0
Flaminia C.-Bastia
3-1
Foligno-S.Donato T.
2-2
Gavorrano-V.Spoleto
2-0
Gualdo-Pianese
4-1
Massese-Sansepolcro
1-1
Poggibonsi-Siena
0-0
Ponsacco-Rieti
1-3
S.Giovanni V.-Villabiagio 5-0
Rimini*
Este
Correggese*
D. Porto Tolle Rovigo
Piacenza
Bellaria
Fiorenzuola*
Abano
Fortis Juventus
Scandicci
Imolese
Mezzolara
Jolly Montemurlo
Virtus Castelfranco
Fidenza*
Romagna Centro
Ribelle
Termal Abano Teolo
San Paolo Padova
Formigine
Robur Siena
Poggibonsi
Rieti
Sansepolcro
Massese
Ponsacco
Foligno
Fl. Civitacastellana
Gualdo
Pianese
Voluntas Spoleto
Olimpia Colligiana
Gavorrano
San Giovanni Valdarno
San Donato Tavarnelle
Villabiagio
Trestina
Bastia
Argentina-Asti
Bellinzago-Vado
Bra-Valle d’Aosta
Chieri-Cuneo
Derthona-Acqui
Novese-Caronnese
P.Settimo-Borgosesia
Rapallo B.-Oltrepo V.
S.Levante-Borgoman.
Sancolomb.-Lavagnese
3-0
0-2
rinv.
2-1
1-2
rinv.
1-2
1-4
0-0
2-2
Caravaggio-V.V.Verona 0-0
Ciserano-Pro Sesto
2-1
F.Caratese-Seregno
2-1
Inveruno-P.S.Pietro
0-2
Mapello B.-Castiglione 0-3
Montichiari-Castellana 0-1
Pergolettese-Ciliverghe 0-1
Sondrio-Aurora Seriate rinv.
Villafranca-Olginatese 1-3
ha riposato il Lecco
Altovicentino-Triestina
Belluno-Arzignano
Clodiense-Mori
Dro-Tamai
Giorgione-Mezzocor.
Kras Repen-U. Ripa
Legnago-Union Pro
Padova-Fontanafredda
Sacilese-Montebelluna
Chieri
Cuneo
Caronnese*
Pro Settimo
Oltrepo Voghera
Borgosesia
Sestri Levante
Bra**
Lavagnese
Sporting Bellinzago*
Acqui*
Vado
Argentina
Novese*
Asti
Sancolombano
Rapallo Bogliasco
Derthona
Valle D’Aosta*
Borgomanero*
50
49
48
48
47
46
46
43
41
36
34
34
33
30
27
26
21
20
18
8
Castiglione
Seregno
Lecco*
Ciserano
Sondrio*
Virtus Vecomp Verona
Pergolettese
Ponte S.Pietro Isola
Inveruno*
Pro Sesto
Olginatese
Folgore Caratese
Aurora Seriate**
Caravaggio*
Ciliverghe Mazzano
Mapello Bonate
Villafranca Veronese
Castellana Castelgoff.
Atletico Montichiari
Biancoscudati Padova 56
Altovicentino
46
Belluno
43
Sacilese
40
Clodiense
38
Union Arzignano
37
Montebelluna
35
Union Pro
33
Tamai
31
Fontanafredda
31
Union Ripa La Fenadora 30
Giorgione
29
Legnago
23
Kras Repen
22
Dro
21
Unione Triestina
21
Mezzocorona (-4)
11
Mori Santo Stefano
11
54
49
45
45
39
39
38
37
36
33
31
30
30
30
28
28
25
18
3
2-3
1-1
3-1
1-1
2-1
1-0
2-4
2-0
1-2
61
48
48
47
45
42
36
36
35
33
29
29
28
28
27
26
26
25
24
24
SERIE D Girone F
SERIE D Girone G
SERIE D Girone H
SERIE D Girone I
23ª giornata
23ª giornata
23ª giornata
23ª giornata
46
43
40
40
39
37
36
36
35
32
28
28
28
25
22
17
14
9
Amiternina-Maceratese
Campob.-Recanatese
Celano-Giulianova
Civitanov.-Castelfid.
Fano-O.Agnonese
Fermana-Matelica
Jesina-Chieti
S.Nicolò-Vis Pesaro
Termoli-Sambenedett.
0-1
1-0
0-2
1-1
4-1
3-1
4-0
1-1
2-2
Aprilia-Palestrina
Arzachena-Selargius
Castelli Romani-Sora
Fondi-Astrea
Isola Liri-Anziolavinio
Nuorese-Ostiamare
Olbia-Terracina
San Cesareo-Budoni
Viterbese-Cynthia G.
1-1
3-1
2-0
2-1
0-1
0-0
3-0
1-0
0-1
Arzanese-Sarnese
1-1
Bisceglie-Puteolana
2-0
Brindisi-Potenza
4-2
Francavilla-Manfredonia 2-2
Gallipoli-San Severo
3-1
Gelbison-Cavese
2-1
Monopoli-Fidelis Andria 2-0
Pomigliano-Grottaglie 2-0
Scafatese-Taranto
1-3
Agropoli-Battipagliese
Akragas-Noto
C.Montalto-Sorrento
Gioiese-Neapolis
Hinterreggio-Frattese
Leonfortese-Due Torri
Marcianise-Roccella
Rende-Torrecuso
Tiger Brolo-Orlandina
Maceratese
Alma Juventus Fano
Campobasso
Sambenedettese
Civitanovese
Matelica
Chieti
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San Nicolò Teramo
Fermana
Giulianova
Recanatese
Amiternina Scoppito
Castelfidardo
Olympia Agnonese
Termoli
Vis Pesaro
Celano Marsica
55
47
43
42
40
39
34
33
32
30
27
26
23
22
19
17
15
14
Lupa Castelli Romani
Viterbese
San Cesareo
Ostiamare
Fondi
Aprilia*
Arzachena
Nuorese
Astrea
Olbia
Budoni
Sora (-1)
Cynthia Genzano*
Selargius
Isola Liri (-1)
Palestrina (-2)
Terracina (-1)
Anzio Lavinio
56
49
44
39
36
35
34
33
31
30
30
29
28
23
20
20
15
10
Fidelis Andria
Rossoblù Potenza
Taranto
Bisceglie
Brindisi
Cavese (-5)
Sarnese
Gelbison
Gallipoli
Monopoli
Manfredonia
Francavilla in Sinni
Grottaglie (-1)
Pomigliano
San Severo
Arzanese
Scafatese
Puteolana Internapoli
Akragas
50
Torrecuso
46
Agropoli
44
Rende
41
Frattese
40
Neapolis
39
Progreditur Marcianise 37
Leonfortese
33
Roccella
31
Hinterreggio
31
Due Torri
30
Sorrento
27
Tiger Brolo
25
Gioiese
24
Battipagliese
23
Noto (-1)
22
Compr. Montalto Uffugo 16
Orlandina (-2)
6
53
47
44
41
41
38
37
35
33
31
29
23
22
21
20
18
17
15
2-1
3-1
1-2
0-0
1-2
1-0
1-1
3-0
3-0
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 23 FEBBRAIO 2015
13
SPORT
Napoli, col Sassuolo è assalto alla Roma
Fuori Higuain, gli azzurri puntano il secondo posto. Inter a Cagliari senza Handanovic, obiettivo tre punti
NAPOLI - Rimettere il turbo anche in campionato per salire a -3
dalla Roma. È questo l’obiettivo
del Napoli che oggi affronta il Sassuolo sulla scia dell’entusiasmo
dopo 4-0 in casa del Trabzonspor
e con la spinta di un San Paolo
che si annuncia pieno, visti anche
i prezzi popolari voluti dal club.
Benitez arriva alla gara con gli emiliani, battuti 1-0 all’andata con
un gol di Callejon, senza lo squalificato Higuain ma con abbondanza di scelte in attacco: per il posto
di punta è in pole position Zapata, in rete anche in Turchia, anche
se resta in piedi l’idea di provare
Gabbiadini, in gol da quattro gare consecutive, nel ruolo di punta.
L’ex doriano ha il piede caldissimo e il tecnico spagnolo potrebbe anche proporlo nella linea dei
tre alle spalle del colombiano, anche se lì ci sono Callejon e Hamsik, freschi dopo aver riposato in
Turchia. Proprio loro potrebbero
prendersi sulle spalle il peso del
gol azzurro, pungolati anche dalla
media gol del nuovo arrivato Gabbiadini.
Lo slovacco non segna in campionato da quattro mesi, da quando cioè realizzò una doppietta nel
6-2 al Verona. Per lo spagnolo, invece, il digiuno dura dal 4-1 al Cesena seei gare fa.
Ma i dubbi di Benitez non riguardano solo l’attacco: quello
principale riguarda infatti il portiere con Andujar, che ha scalato
le gerarchie dopo la papera di Rafael a Palermo.
La scelta sarà però condizionata dalle risposte che il tecnico
sentirà di avere proprio da Rafael.
A centrocampo dovrebbe essere confermata la coppia Gargano-Lopez ma ci sono chances
anche per Jorginho. Sarà in campo, invece, Paolo Cannavaro, ca-
Rafa Benitez
e Roberto
Mancini
si salutano
durante
Napoli-Inter
di Coppa
Italia.
Le squadre
dei due
tecnici
cercano
oggi
tre punti
nei posticipi
pitano azzurro per cinque stagioni e mezza, che torna per la prima volta al San Paolo da avversario: lo scorso anno affrontò il Sassuolo a Napoli ancora con la maglia azzurra, stavolta saluterà i
suoi ex tifosi con cui il feeling è
rimasto immutato. Lo spazio per
i sentimenti sarà d’obbligo, ma si
chiuderà al fischio d’inizio: dopo la chance sprecata a Palermo,
il Napoli non può più sbagliare se
vuole meritarsi davvero il secondo posto.
Intanto nell’altro posticipo
del lunedì l’Inter va a caccia della terza vittoria consecutiva che
in campionato manca addirittura
dal 2012, quando in panchina c’era
Stramaccioni. Le premesse questa volta sembrano tutte a favore.
I nerazzurri hanno vinto e convinto con il Palermo e con l’Atalanta, e in Europa League col Celtic
il passaggio del turno è cosa quasi
fatta. La squadra sta bene, sta migliorando e anche lo stesso Mancini è fiducioso senza però abbassare la guardia.
«Lo spero - dice - Ci servono i
tre punti, ma domani (oggi, ndr)
sarà una partita diicile come tutte le partite fuori casa: il Cagliari mi sembra solido in questo momento. Vogliamo centrarla, ma
dobbiamo fare bene come a Glasgow in fase offensiva e meglio in
fase difensiva». Questo l’auspicio
del tecnico nerazzurro nella conferenza lash della vigilia durata
poco meno di dieci minuti, complice anche l’imminenza dei match di Serie A.
L’allenatore interista potrebbe
effettuare anche un po’ di turnover, per far rifiatare chi giovedì ha
affrontato il Celtic e concedere una chance a coloro che hanno avuto poco spazio nelle ultime uscite, come Kovacic. Per il croa-
to, escluso dall’undici titolare per
quattro partite consecutive, non è
una bocciatura. Lo ha ribadito anche Mancini: «Kovacic è importante ma ha 20 anni, la squadra ora non può essere basata su di lui. Deve essere aiutato da giocatori più esperti, rimane un titolare
dell’Inter e si baserà su di lui il futuro del club - chiarisce il tecnico - Ma deve imparare a fare delle cose, è splendido, straordinario,
deve solo capire questioni tattiche, ci vuole tempo e lui sa che avrà occasioni».
Insomma Mancini tiene tutti
sull’attenti, vuole il meglio dalla
rosa a disposizione. Anche perché
l’obiettivo è sfruttare il momento positivo e trovare quella continuità che manca da troppo tempo. Oggi però Mancini vuole i tre
punti anche per arrivare al ritorno di Europa League giovedì, con
il giusto spirito.
MLS
Toronto Fc,
primo successo
contro il Koge
TORONTO - Primo successo stagionale per Toronto Fc che sabato
ha battuto 1-0 i danesi dell’Hb Koge. Non è stata una partita spettacolare, quella giocata sul campo
della Img Academy a Bradenton
in Florida, ma ha permesso ai giocatori di Greg Vanney di aumentare l’intesa tra i nuovi e vecchi e
di mettere ulteriori minuti nelle
gambe.
I Reds hanno sofferto molto gli
avversari in difesa, specialmente
nelle loro ripartenze, ma hanno
portato a casa il risultato grazie
a un bel gol realizzato da Osorio
al 53’. Buona la prova di Sebastian
Giovinco nei 76’ in cui è stato in
campo prima di lasciare il posto a
Luke Moore. La Formica Atomica,
schierata da mezza punta centrale
nel 4-2-3-1 di Vanney, ha cercato
principalmente di ainare la sua
intesa col centravanti Jozy Altidore e di entrare nei meccanismi
della squadra. Ha pure cercato il
gol, ma il portiere danese gliel’ha
impedito in due occasioni. Prossimo impegno mercoledì alle 7.30
pm contro i New York Red Bulls
FORMULA UNO
Mistero Alonso, incidente e “giallo” sul malore: «Fernando sta bene»
ROMA - Momenti di paura sul
circuito di Montmelò per Fernando Alonso, autore di un incidente
che ha assunto i contorni del giallo per le sue modalità. Poco prima di mezzogiorno, il pilota spagnolo della McLaren è uscito di
pista per ragioni ancora tutte da
spiegare, tra la curva numero 3 e
4, finendo sulla via di fuga interna,
urtando le barriere e danneggiando pesantemente la monoposto. E
subito è scattata la macchina dei
soccorsi con l’ex ferrarista immobile nel suo abitacolo, trasportato
dopo poco nel più vicino ospedale di Barcellona.
Nel frattempo sia la Fia sia il fisioterapista dell’asturiano hanno rasserenato tutti assicurando
che «è cosciente e sta bene». Testimone oculare dello strano incidente capitato ad Alonso è stato
proprio l’uomo che lo ha sostituito alla Ferrari dall’inizio di questa
Fernando
Alonso
dopo
il malore
avuto
al volante
della sua
McLaren
stagione: mentre la McLaren dello spagnolo usciva dal tracciato, la
Rossa di Sebastian Vettel stava sopraggiungendo.
«Alonso andava piano - ha spiegato il tedesco quattro volte campione del mondo - ha fatto una
manovra strana: è andato a destra
verso il muro e lo ha urtato un paio di volte. A quel punto l’ho perso
di vista». Arrivato all’ospedale generale di Cataluna l’ex ferrarista
è stato sottoposto alla Tac che ha
dato esito negativo come assicurato anche dal suo “padrino sportivo” Flavio Briatore: «Fernando è
ok, tutti i test sono negativi. Solo
un po’ di riposo e poi più forte che
mai..Vamos». Resta però un alone
di mistero su quanto sia accadu-
to, un errore, un cedimento meccanico o un malore le prime ipotesi. E se la McLaren non ha ancora chiarito le cause dello schianto, a fare un po’ di luce su quanto accaduto ci ha pensato Garcia
Abad, agente dello spagnolo, che
ha smentito l’ipotesi di un mancamento: «Smentisco che Alonso
si sia sentito male prima dell’incidente. Tutto è accaduto in una situazione normale e smentisco anche qualsiasi colpa della macchina. Ha perso grip ed è uscito di
pista. La telemetria della macchina dice che stava girando da sinistra verso destra poi è stato spinto
improvvisamente verso bordo pista, c’era molto vento, un incidente come ne capitano tanti in F1».
L’agente dell’ex pilota della Ferrari ha poi spiegato come Alonso
sia «andato in ospedale per precauzione, hanno fatto tutti gli esami del caso, e sono andati bene. Lo
scontro con la recinzione ha causato tutto il resto. Resterà in osservazione per le prossime 24 ore
secondo il protocollo medico». E
mentre tutto il Circus era in attesa di avere buone notizie sullo stato di salute di Alonso (“in bocca al
lupo Fernando”, il tweet d’auguri
della Ferrari) l’ultima giornata di
test è andata avanti regolarmente
con la Lotus di Romain Grosjean
più veloce di tutti con il tempo di
1’24’’067. Il francese ha preceduto
la Mercedes di Rosberg (1’24.321)
e la Red Bull di Kvyat (1’24’’941).
Solo settima la Ferrari di Vettel
(1’26’’312), mentre la McLaren di
Alonso, fermato dall’incidente, ha
segnato il nono e ultimo tempo
con solo 20 giri all’attivo.
I prossimi test, gli ultimi prima
del via della stagione in Australia all’Albert Park di Melbourne, si
correranno sempre al Montmelò
da giovedì a domenica prossima.
TENNIS
HOCKEY
Fognini super, batte Nadal e centra la finale di Rio
I Maple Leafs vincono, finalmente!
ROMA - Impresa di Fabio Fognini,
primo italiano del tennis mondiale al numero 28, che ha raggiunto
la nona finale in carriera (tre i titoli vinti) battendo a Rio de Janeiro per 1-6 6-2 7-5 lo spagnolo Rafa Nadal, numero 3 e prima testa
di serie, oltre che campione in carica nel torneo brasiliano. In passato solo un altro azzurro, Andreas Seppi, era riuscito a sconfiggere il 28enne mancino di Maiorca nel 2008 a Rotterdam - ma sul veloce indoor, non sulla terra rossa,
sua superficie preferita.
In finale il 27enne ligure, al primo successo in cinque sfide contro Nadal, sfiderà stanotte un altro spagnolo, David Ferrer, numero 9 del ranking, che ha superato per 7-5 6-1 l’austriaco Andreas
Haider-Maurer e contro il quale
ha sempre perso nelle sette sfide
precedenti. Sul 2-1 per Nadal nel
secondo set, il match sembrava
compromesso per l’azzurro, che
aveva ceduto malamente il primo.
Ma Fabio ha reagito con sei game
di fila, aggiudicandosi la seconda frazione e portandosi sull’1-0
nella terza. Di lì è cominciata una battaglia punto per punto, con
i due che mantenevano i turni di
servizio e lo spagnolo che però
manifestava un problema muscolare alla coscia destra.
Unico break nel set decisivo
sul 6-5 in favore del ligure, che si
è guadagnato l’accesso in finale al
terzo match point, con un angolatissimo rovescio incrociato sotto rete.
TORONTO - Finalmente! I Toronto Maple Leafs vincono all’overtime per 4-3 contro i Winnipeg
Jets. Niente di clamoroso in grado
di riparare alla disastrosa stagione
che li ha visti perdenti in 23 delle
ultime 27 partite.
Ma almeno una dimostrazione
di orgoglio nei confronti dei tifosi
per dimostrare almeno un briciolo di dignità. James van Riemsdyk
ha siglato la rete della vittoria, la
22esima della stagione, riuscendo a battere Michael Hutchinson
capce di ben 29 salvataggi su 33
tiri. Anche i Jets non sembrano
tanto in forma dopo la sconfitta
rimediata giovedì scorso contro i
Capitals per 4-1.
Anche se restano pur sempre
in corsa per i playoffs. Cosa che
invece sembra ormai pura utopia
per i Leafs reduci da cinque sconfitte consecutive, l’ultima contro i
Carolina Hurricanes per 2-1. Ora
il bilancio per la franchigia canadese è di 24-31-5. Un bottini davvero magrissimo.
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22 SET-21 OTT cose, fate le piccole alla grande”.
La Luna vi lancia lazzi insieme a Mercurio e Giove. Non temete di mostrare
il vostro vero volto. Non nascondetevi
dietro maschere menzognere. In realSCORPIONE tà non riescono a nascondervi, perché
22 OTT-21 NOV le indossate secondo il vostro modo di
essere che è unico, dunque…
Liberarvi dalla zavorra di quello che
non volete più faciliterà sicuramente
l’andare incontro alle cose che, in
questo momento, desiderate otteneSAGITTARIO re. Saturno in congiunzione vi chiede
22 NOV-21 DIC di selezionare l’apparente dall’essenziale per procedere più spediti.
La Luna vi sorride e v’invita a lasciar
perdere le incombenze pratiche per
dedicare un po’ del vostro tempo
alle persone care. Riceverete da un
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Mercurio nel segno fa lo sgambetto
alla Luna in Toro e voi non potete di
certo mettervi a ridere, se non volete
ricevere un’antipatica rappresaglia.
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nutrono nei vostri confronti.
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La soluzione di venerdi
Si è spento serenamente giovedì 19 febbraio 2015 al Sunnybrook Health Sciences Centre, a Toronto
all’età di 88 anni. Amorevole marito di Vincenza per 57 anni. Caro padre di Teresa (Joe Martinello), Maria
(Frank Kolinek) e Gina (Peter Schafrick).
Premuroso Nonno di Renzo, Stella e Maxx.
Prima di lui sono scomparsi i suoi fratelli Angelo, Giovanni e Michele e le sue sorelle Luigina, Rosina e Angela. Vito mancherà tristemente alla sua famiglia estesa
e ai suoi amici.
Gli amici possono chiamare la TRULL
“NORTH TORONTO” FUNERAL HOME
& CREMATION CENTRE, 2704 Yonge St.
( 5 isolati a sud di Lawrence Ave.) martedì dalle 7:00 pm alle 9:00 pm. E mercoledì
dalle 2-4 e dalle 7:00 pm fino alle 9:00 pm.
Una messa funebre sarà celebrate giovedì al BLESSED SACRAMENT CHURCH, (Yonge St. a sud di Lawrence Ave.) alle 11:00 am. Seguirà la sepoltura al Forest
Lawn Mausoleum. In ricordo di Vito possono essere fatte delle donazioni alla Canadian Cancer Society.
Si possono fare condoglianze online al
www.trullfuneralsyonge.com.
PERSONAL
Preghiera alla Madonna
del Perpetuo Soccorso
Dite questa preghiera
3 volte per tre giorni
consecutivi senza
rivelare il vostro desiderio.
Dopo 3 giorni il vostro
desiderio sarà esaudito,
non importa quanto
diicile esso sia.
Promettete di pubblicare
questa preghiera
immediatamente dopo
aver ricevuto la grazia.
Our Mother of
Perpetual Help
Spirito Santo Tu mi illumini su tutto e mi mostri
la strada per raggiungere tutti i miei ideali.
Tu che mi dai il dono divino di perdonare e
dimenticare il male che mi viene fatto e che sei
in ogni istante della mia vita al mio ianco. Io, in
questo piccolo dialogo, voglio ringraziarTi per
tutto e confermare ancora una volta che mai
mi separerò da Te respingendo ogni tentazione
anche le più grandi. Voglio stare con Te e con
tutti i miei cari nella Tua gloria perpetua. Amen.
Per grazia ricevuta, A.T.
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L'ALMANACCO
Santo
S. POLICARPO vesc. mart.
S. Marta mart.
S. Primiano
B. Giuseppina Vannini verg.
Il Nome:
Modesto
Etimologia: Deriva dal latino "modestus", dall'ovvio significato, già
attestato tra i Romani come personale,
e diffusosi ampiamente tra le prime
comunità cristiane. Con il tempo è
divenuto sempre più raro, e ad oggi, in
Italia, resiste solo al Sud.
Carattere: Fantasioso e dotato di una
grande sensibilità, si commuove con
facilità davanti alle ingiustizie umane
come la guerra e la fame nel mondo. E'
un esteta poco pratico. Si innamora di
donne emotivamente forti, è convinto
che l'amore può durare solo se con il
proprio partner si riesce a parlare di
tutto, anche di tradimenti e dubbi personali. Con gli altri ha rapporti saltuari
e, pur non frequentando spesso gli
amici, ricorda dopo anni i loro gusti e
interessi.
Numero fortunato: 1
Sei nato oggi?
Chi ti circonda sa apprezzare la tua
simpatia, il tuo altruismo e il tuo senso
dell'amicizia. Nel lavoro sei portato
alla sociologia e alla psicologia, ma
per riuscire dovrai tenere a bada la tua
volubilità. Dopo i quarant'anni potrai
contare su un lungo periodo positivo.
La tua vita affettiva è un po' instabile,
ma se vuoi un rapporto più solido devi
cercare di essere più realistico e meno
sognatore.
Proverbio "Febbraio, se perde una luna, ti porterà
fortuna"
Oggi Accadde
"Il 24 febbraio 1530 Carlo V viene incoronato a Bologna, da Clemente VII,
imperatore del Sacro Romano Impero
e re d'Italia, con una solenne e fastosa
cerimonia."
Compleanni
Arrigo Boito - 1842
Victor Fleming - 1883
Peter Fonda - 1939
Daniela Rosati - 1963
EUREKA!
Scienza
Può un'oca credere che uno scienziato
austriaco sia sua madre? Incredibile,
ma può succedere, anzi è successo e
la cosa è spiegabilissima a sentire il
fondatore dell'etologia Konrad Lorenz, che poi è anche il protagonista
della strana vicenda. Nel 1935 Lorenz
pone le basi di una nuova scienza che
studia il comportamento degli animali
e degli uomini, formulando il concetto
di "imprinting". é questo una sorta
di marchio comportamentale, che
viene impresso in ogni nuovo nato dal
primo oggetto che egli vede muoversi
e che viene identificato con la propria
madre. Lo scienziato ne ha una prova
diretta, assistendo alla nascita di Martina, un'oca selvatica che da quel momento lo considera come sua madre.
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