Kadji: «Sassari è l'America» Il camerunense era in Grecia, si è fatto 6 0 0 km in auto sotto la neve pur di giocare in Italia Il lungo ha deciso la semifinale: «Una benedizione essere qui». Per avere il visto in tempo ha guidato da Trikala ad Atene e ritorno ROBERTO NARDELLA DESIO C'è una storia bellissima nella Final Eight di Coppa Italia: è quella del Banco di Sardegna che oggi difenderà il trofeo conquistato 12mesifa. Èia storia di una squadra e di una società che può essere vista come un'isola felice, nel senso letterale: un'organizzazione capace di cambiare uomini e programmi, ma di confermarsi grande seguendo i dettami di un allenatore rivoluzionario come Romeo Sac- Scovatodaflalmg Ha studiato a Bradenton, poi a Florida dove si fermò per un intervento alla schiena chetti. E nella Sassari che continua a stupire in Italia (più difficoltosa la strada nel europea in questa stagione senza acuti né in Eurolega né in Eurocup) c'è un'ulteriore storia commovente e che sottolinea ancora una volta in più come sia facile inserire un nuovo componente in un ingranaggio ben oliato e che funziona alla perfezione. È quella del lungo del Banco di Sardegna Kenneth Kadji letteralmente catapultato in un contesto completamente diverso rispetto a quello vissuto in Grecia fino a pochi giorni fa. «Il campionato greco è competitivo - spiega il lungo del Banco Di Sardegna - ma quello italiano lo è ancora di più e credo di poter dare una mano a Sassari che già di per sé è una squadra di talento. L'obiettivo chiaramente è fare il meglio possibile e finire alla grande questa stagione». Storia davvero particolare la sua Scovato dalla Img che lo ha portato alla sua Academy di Bradenton. Poi Florida il grande college. Ma anche un infortunio e un'operazione che sembrano sospenderne i sogni. Aqel punto il trasferimento a Miami, dove studiava un fratello. La rinascita e l'inclusione dopo due stagioni nel secondo miglior quintetto della ACC. Ma il sogno Nba non è esaudito. E allora ecco la Germania, la Grecia e l'Italia Perché i dirigenti isolani pur di averlo hanno aspettato che la precedente squadra del camerunense di scuola americana, il Trikala (una città della Grecia con 80mila abitanti) giocasse lo spareggio salvezza contro il Panionios. Poi l'arrivo nell'isola felice di coach Meo Sacchetti con Sassari che ha fatto volare il giocatore in Sardegna proprio per averlo pronto per questa manifestazione. E Kadji ha sposato con entusiasmo la possibilità: per risolvere la pratica burocratica del visto ha viaggiato per 600 chilometri in macchia sotto la neve per fare Trikala-Atene-Trikala (andata e ritorno) e avere i documenti necessari per sbarcare in Sardegna. Ora l'ultimo arrivo in casa Sassari sembra già pronto e con il feeling giusto con quelli che sono isuoinuovi compagni di squadra, quella chimica che invece non era riuscito a trovare Marco Cusin scappato a Cremona a inizio stagione e costretto al ko. in Coppa Italia nel quarto di venerdì dalla sua ex squadra. «Mi piace la squadra e il modo in cui giochiamo - prosegue il camerunense - perché tende a darefiduciaa tutti. So che dobbiamo fare un passo avanti sull'aspetto difensivo, ma ci stiamo lavorando». Un giocatore perfetto per il basket "sacehettiano" e che può giocare indifferente sia da ala grande che da centro. Tecnicamente è più un numero quattro, ma intanto ieri il 2,11 è stato il protagonista del break, con due triple e 8 punti per scavare il soli co, 57-46 contro Reggio Emilia E prima della seconda semifinale azzarda un pronostico che ne mostra la competititività: «Vorrei Milano, la squadra più forte, bisogna confrontarsi con i migliori». Accontentato, alle 19 (RaJSportl) la finale. «Essere qui è una benedizione». E i tifosi sardi organizzano charter. Kenneth Kadji, 25 anni e 2,11, vola a canestro. In semifinale contro Reggio Emilia 12 punti senza errori al tiro (CAMILLO)
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