savona provincia IL SECOLO XIX MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015 17 INTERROGATIVI SULLE CONSEGUENZE DEL TRASFERIMENTO DI DIPARTIMENTI AD AMBURGO Costa “taglia”, ora tremano venti aziende savonesi I fornitori occupano circa 400 addetti, poi c’è l’indotto ELENA ROMANATO moni, truster (eliche n.d.r) ed ingenereinterventisubacquei. SI TEMONO ripercussioni an- Serviamo Costa in tutto il monche nel Savonese, dove Costa do con interventi fatti nei porti ha scelto di avere il suo home del Mar Rosso, Mauritius, Duport, a seguito del trasferimen- bai e siamo stati chiamati anto di quattro divisioni della che nell’incidente del Giglio. compagnia croceristica da Ge- Doverci rapportare con uffici nova ad Amburgo. Tra queste dislocati ad Amburgo renderà c’è l’ufficio tecnico acquisti di tutto più complesso». Costa che stipula contratti con I servizi ai passeggeri del aziende italiane, genovesi e li- Consorzio Savona Crociere guri, comprese quelle savone- coinvolgono una media di 220 si. Intanto, trapela la notizia dipendenti, con punte di 250 che dalla Germania potrebbe- quando sono attraccate tre naro fare rotta su Genova quaran- vi; ci sono poi gli ormeggiatori ta dipendenti tedeschi. E che il che vedono operare ad ogni atsettore acquisti dovrebbe ri- tracco e partenza due squadre manere nel capoluogo ligure. di addetti ( da due persone ciaMovimenti che non lasciano scuna) , i piloti, i rimorchiatori tranquilli coloro che beneficia- olacompagniaPippoRebagliano della presenza in città delle ti. «Per Costa – dice il console navi Costa. Alberto Panigo – facciamo 2 Sono una mila avviaventina, tra menti l’anno IL RETROSCENA società e cooche occupano perative, i una media di Dalla Germania fornitori di potrebbero essere 8 persone». Costa nel caPer SV Port dirottati su Genova Service, sopoluogo, per circa 400 adcietà che forquaranta detti a cui si servizi dipendenti tedeschi nisce aggiungono di manutenquelli dell’inzione elettridotto; si va ca, meccanica dai servizi di assistenza ai pas- e gestione dei rifiuti Costa siseggeri (come trasporto baga- gnifica un fatturato di 1,8 migli, servizio parcheggio, ho- lioni di euro l’anno. «Tutti i nostess, vigilanza e servizi all’in- stri 18 addetti sono impegnati terno dei Palacrociere) che oc- con Costa – dice Mariano Rosacupano una media di 220 sco, amministratore delegato persone, ai servizi tecnico nau- di Sv Port Service – e legate a altici ad alta specializzazione co- la nostra attività con la compamelamanutenzionedelleparti gnia croceristica c’è una decina sommerse delle navi . «La si- di imprese per un totale di altri tuazione di Genova ci preoccu- 60 persone. Se per questi servipa - dicono ad Ilma Sub – per- zi si scegliessero altri fornitori ché temiamo che una volta tra- sarebbe un danno all’econosferiti i dipartimenti ad Am- mia locale». burgo si cerchino fornitori Legato all’attività crocierilocali. La nostra società si occu- stica c’è un indotto che moltepa della manutenzione di ti- plici settori legati sia alle merci che ai passeggeri. «Il nostro consorzio – dice Marco Albo presidentedelConsorzioSavonese Autotrasporti – ha otto mezzi in ingresso al porto al mese dedicati a Costa, 96 all’anno». Sempre dell’indotto fannoparteilserviziotaxi,ibus navetta (46 corse tra andata e ritorno quando ci sono navi in porto), commercio e servizi sia in Darsena che in centro città. Secondo uno studio del Siti, l’IstitutodeiSistemiTerritoriali per l’Innovazione, fatto sui turisti di Costa Crociere di passaggio da Savona per Confcommercio, i crocieristi che si fermano in città spendono una media di 36 euro a testa. 250 dipendenti al servizio dei passeggeri quando sono attraccate tre navi 36 euro la spesa media di ogni crocierista nei negozi e nei bar della città Navi Costa attraccate ai due terminal I SINDACATI SEGUONO ORA PER ORA L’EVOLVERSI DELLA SITUAZIONE «Pronti a sostenere la protesta genovese» Schivo (Filt): «Con la Compagnia c’è collaborazione ma questa scelta ci trova contrari» I SINDACATI affilano le armi: se ci sarà da dare battaglia a Costa sulla “smobilitazione”, loro sono pronti. Pronti a sostenere i colleghi genovesi. Non c’è, almeno per ora, la minaccia di bloccare le navi in porto, ma la vicenda è in continua evoluzione e le segreterie provinciali delle sigle sindacali guardano con attenzione gli sviluppi della vicenda di Costa, in un’economia sempre più in affanno e che fatica ad agganciarsi alla “ripresina” di cui parla il governo. «Siamo in costante contatto con i colleghi di Genova – afferma Claudio Schivo di Filt Cgil - e seguiamo i fatti di Co- RETROMARCIA DEL COMUNE, CAMBIA IL PROGETTO Via Nizza, la passeggiata non passerà sulla spiaggia sta con attenzione per le ripercussioni indirette che potrebbe avere sul porto di Savona, anche se qui non ci sono uffici dirigenziali o amministrativi». La dislocazione di parte degli uffici all’estero potrebbe però spingere Costa a guardare nel territorio in cui verrà ad operare ed anche i rapporti con imprese e cooperative che forniscono i servizi potrebbero cambiare, come i rapporti con le organizzazioni sindacali. «I rapporti tra Costa e le organizzazioni sindacali a Genova sono diventati molto tesi – prosegue Schivo- ed è chiaro che se sarà necessario sare- Claudio Schivo mo pronti a farci sentire anche noi». A Savona Costa è arrivata nel 1996 ed opera sulle banchine del porto di Savona con autorizzazioni concesse dall’Autorità Portuale. «Recen- temente in Comitato Portuale – conclude Schivo – abbiamo votato a favore del rilascio della concessione trentennale a Costa Crociere, questo perché c’è sempre stata collaborazione; a Savona non ci sono le problematiche di Genova ma temiamo l’atteggiamento e le scelte della compagnia crocieristica potrebbero avere ricadute anche sul nostro territorio. Inizialmente sembrava che su Genova ci fossero degli spazi di accomodamento poi i toni si sono alzati. E’ un clima che non fa bene al mondo della portualità in generale, nemmeno a quello savonese». LETTERA DI STUDENTI E DOCENTI PER LE LEZIONI AL SABATO Classico contro la Provincia «Difendiamo la didattica» Il primo lotto di lavori trasformerà il tracciato dell’Aurelia L’assessore Larosa: errore rendere pubblica la questione SILVIA CAMPESE SAVONA. Non passerà sulla spiaggia evitando possibili interferenzeedisagiaibagnimarini: è questa la più importante variazione, rispetto al progettooriginale,chelagiuntadiieri pomeriggio ha varato rispetto al piano per il restyling e la passeggiata di via Nizza, firmato dalla società Dodi Moss, vincitrice del Concorso di idee. «Abbiamo approvato il progetto definitivo–spiegailvicesindaco Livio Di Tullio, - che costituisce l’atto propedeutico al finanziamento. Nel regolamento del concorso era già indicato che, il vincitore, avrebbe realizzato il definitivo. Abbiamo, però, chiesto che venissero estromessi i passaggi in spiaggia, se non strettamente necessari, onde evitare incompatibilità con gli stabilimenti, che Rendering del progetto avevano sollevato il problema».Per il resto, ok al progetto originale che ridisegna completamente il tratto di via Nizza, con annessa passeggiata a mare, dai Serenella sino alle porte di Zinola. Il primo lotto, la cui ipotesi di costi si aggira sui 5 milioni e mezzo di euro, andrà a trasformarel’Aureliainstradaatraffico e velocità moderate. Si interverrà solo su aree di proprietà comunale creando un asse viario ondulato, con pic- coleanseadibiteaverde.Ilpercorso pedonale dei marciapiedi e la pista ciclabile saranno suddivisi sui due lati seguendo l’andamento di marcia delle vetture. Nella parte a ponente di via Nizza, vicino all’area del Miglio Verde, sorgerà un parcheggio pubblico a raso con alberature, mentre il parco di Villa Zanelli sarà aperto alla popolazione e costituirà un accesso diretto al mare. A levante, nell’area di Villa Pizzardi, proprietà delle Opere Sociali, ci sarà un altro accesso diretto al mare, così come dai Giardini della gioventù, a lato delle scuole XXV Aprile, con una riqualificazione dell’area verde. Questi i numeri: 10 mila metri quadri di verde, 120 alberi ad alto fusto, 5,5 chilometri di pista ciclabile e 30 mila metri quadri di aree pedonali contando i marciapiedi. SAVONA. Continua il braccio diferrotraProvinciaestudenti del Liceo Chiabrera Martini sul tema della settimana corta. Da una parte Palazzo Nervi, per risparmiare sul riscaldamento, chiede di chiudere la scuola il sabato: dall’altra, studenti e docenti difendono il diritto all’organizzazione dello studio su sei giorni, al fine di una miglior qualità didattica. Tanto che, i ragazzi della 2°A, insieme al docente G.F. Barcella, hanno scritto una lettera ribadendo le proprie opinioni. «Studiando educazione civica- dicono- abbiamo letto la Costituzione, che riconosce la libertà di insegnamento come diritto fondamentale del cittadino. Partendo da questo presupposto, il collegio docenti, rispetto anche alle leggi sull'autonomia scolastica, ha Il professor G. F. Barcella votato a inizio anno scolastico la settimana distribuita su sei giorni per poter così agevolare gli allievi che provengono da zone dell'entroterra lontane o disagiate. Racchiudere l'orario scolastico in cinque giornicomporterebbegravosi rientri pomeridiani impedendo lo svolgimento dello studio e dei compiti a casa». E la con- clusione: «Ci rammarichiamo che un ente in dismissione abbia come unico fine: quello del risparmio economico». La risposta dell’assessore provinciale all’istruzione Federico Larosa: «Non si tratta di decisioni punitive né di scelte che ledono la libertà di studio –ilcommento–sitrattasolodi un discorso ragionevole, che abbiamo posto sul tavolo, legato al taglio di fondi. Il Chiabrera Martini si ostina a difendere una posizione indifendibile». E ancora: «Avevo pregato i ragazzi di rivolgersi a me e di non rendere pubblica la discussione–diceLarosa–laposizione non cambia: restano, su 13 in provincia, l’unica scuola a non voler nemmeno affrontare il tema. Deciderà il Consiglio provinciale». S. C.
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