Periodico a diffusione gratuita Anno VIII 52 N° SPAZIO ALLE BAND EMERGENTI! Si parte con “No Panic Monamour” e “The Cliff” FEBBRAIO MARZO 2015 SOMMARIO: E’ utile o no studiare la Divina Commedia? Gli olocausti ABA - Due mani in sogno Sballando Ballando Cineforum Labirinto: rassegna “Sci-Fi Stories” La 4^C dell’ Artistico in mostra allo Spazio Paraggi Libri: Perché ci siamo lasciati Facebook, sì o no? Un racconto davvero infernale Ragazzi disinformati Pag.3 Pag.4 Pag.6 Pag.10 Pag.13 Pag.14 Pag.16 Pag.19 Pag.22 Pag.23 “OGGI E’ DONNA” Rassegna d’arte giovanile Ca’ Da Noal (Treviso) 6-15 marzo 2015 In occasione della Giornata Internazionale della Donna l’Amministrazione del Comune di Treviso, in collaborazione con il Progetto Giovani, ha lanciato nei mesi scorsi la prima edizione di “OGGI è DONNA” una rassegna d’arte giovanile avente come tema e filo conduttore la donna oltre gli abusati stereotipi di genere. Il risultato è una collettiva di artisti emergenti che stimolati dal tema proposto, certo non facile, hanno saputo realizzare opere altamente personali e ricche di suggestioni, anche molto diverse tra loro. CONTINUA A PAG. 9 La passione per la musica, le ore in sala prove e l’emozione del concerto, elementi che accomunano i giovani musicisti ai grandi miti della musica, con la speranza di arrivare, un giorno, a calcare palchi importanti e a “vivere di musica”. Gli inizi non sono mai semplici, sono necessarie forza e tenacia per continuare a coltivare il proprio sogno. In tale situazione un contributo di visibilità è sempre utile, per questo motivo le pagine de “la Sala- mandra” ospiteranno gratuitamente le presentazioni di band emergenti e, di numero in numero, offriranno alle stesse uno spazio per “news veloci”: date di concerti, registrazione di nuove canzoni, variazioni alle formazioni dei gruppi, nuove pagine o canzoni online… Spargi la voce e dillo ai tuoi amici musicisti! Per informazioni scrivi a: [email protected]. CONTINUA A PAG. 15 Lib re r ia CANOVA Un mondo di libri tutti i libri del mondo e un libraio amico In collaborazione con AlphaTest Corsi a Treviso c o r s i @ c a n o v a e d i z i o n i . e u , VA azioni ANO ti, inform ..... TA C CAR rvizi, scon vantaggi e, più se iniziativ ti, en ev O VA ico CAN r a i o a m lib TREVISO piazzetta Lombardi 1 tel 0422-546253 [email protected] w w w . c a n o v a e d i z i o n i . e u Punti sconto, servizi, vantaggi con Carta CANOVAlibraioamico 2 LE DOMANDONE DI ZIO PIPPUZZO - “Zio Pippuzzo nella Marca” – VIII Parte 28 giugno 1936, Salento, borghetto di Casamassella. Zio Pippuzzo, omone buono e vizioso, era ricercato dai carabinieri del Regno per non aver saldato numerosi debiti con l’oste. Fra’ Cicciuzzo, per sottrarlo al carcere, lo aggregò - come inserviente - alla carovana che portò il vescovo di Otranto al funerale di Monsignor Longhin, vescovo di Treviso insieme ai due tontoloni del paese: Ernestuzzo e Ignazzuzzo. Il gruppo partì in direzione Bari, da lì poi, avrebbero proseguito in treno alla volta di Treviso. Il viaggio fu interrotto da un piccolo incidente: all’auto degli inservienti scoppiò una gomma. Zio Pippuzzo, approfittando della pausa forzata si allontanò a caccia di un goccetto, ma trovò solo guai! I carabinieri, dopo averlo riconosciuto lo circondarono per arrestarlo. Quando ormai il destino del nostro omone sembrava irrimediabilmente segnato, la buona sorte si ricordò di lui. Passava in quel momento, Vito Cappuccio, amico di Pippuzzo e becchino di Casamassella che si trovava in zona per una visita ai suoi parenti. Il macabro personaggio, si avvicinò con il suo carro funebre ai carabinieri e facendo finta di non conoscere Zio Pippuzzo disse: “Scusassero milordi, quest’uomo che avete preso si dice che sia gravemente malato…” e i carabinieri: “Di cosa messere?” risposero in coro. “Non so bene, però posso dirvi che le ultime tre persone con cui ha passato del tempo, non lo possono più raccontare a nessuno. “E lei come lo sa messere?”, “Beh! È semplice: le ultime tre persone con cui ha passato del tempo sono diventate mie clienti!”. I militari, fecero prima un sobbalzo e poi dopo aver fatto i dovuti scongiuri, mollarono subito le braccia dello Zio Pippuzzo, allontanandosi da lui d’istinto. A quel punto, Vituccio, tirò un foglietto stropicciato dalla tuba e chiese ai carabinieri: “Scusassero, voi che siete dottori, non avrete di certo difficoltà ad aiutarmi a risolvere questo facile dilemma…”. Era uno dei soliti giochini matematici inventati da Zio Pippuzzo per spillar da bere ai polli del paese. I quattro gendarmi fecero il gioco del becchino dato che si concentrarono totalmente sull’intrigante giochino dimenticandosi completamente dello zione; quest’ultimo, approfittando della loro distrazione aprì il portellone posteriore del carro funebre di Vituccio e si infilò in una bara vuota che era riposta al suo interno. I carabinieri erano talmente presi dall’enigma che non si accorsero di nulla. Il becchino colse al volo quella favorevole situazione, accese il mezzo e sgommando si dette alla fuga. Nel frattempo, dopo che l’auto degli inservienti era stata riparata, l’autista, Ernestuzzo ed Ignazzuzzo, non vedendo tornare zio Pippuzzo, pensarono che si era allontanato di sua volontà per cercare un nascondiglio in zona e pertanto, dopo un’oretta di inutile attesa, ripartirono per la stazione ferroviaria di Bari dove, come concordato con Fra’ Cicciuzzo e il Vescovo, si sarebbero dovuti congiungere per la partenza in treno verso Treviso. Anche il becchino e Pippuzzo, dopo aver vagato per un po’ a vuoto in cerca di un nascondiglio sicuro, pensarono bene di riunirsi al gruppo e partire per Treviso. Il becchino decise di partire anche lui perché ormai, complice dell’evasione era anch’egli ricercato. Una volta giunti alla stazione di Bari, quando Fra’ Cicciuzzo vide Vituccio disse con il suo solito intercalare in rima: “Oh caro il mio Vituccio, qui ti porta qual ventuccio?” e il becchino rispose: “Portatemi con voi a Treviso, mi offro come volontario per spalare con i colleghi trevigiani…”. Fra’ Cicciuzzo, rispose: “Se la mano mossa dalla fede assai ti prude ed è ribelle, vieni meco e spalerai così tanto che ti verran fuori i calli dalle ascelle!”. La compagnia allegra partì alla volta della Marca Trevigiana mentre i poveri carabinieri erano ancor lì dove li avevamo lasciati a impazzire con l’enigma di Vito Cappuccio (riportato in figura), forse caro lettore, non credi che sarebbe il caso di aiutarli? [soluzione a pagina 23] Altre storie dello Zio Pippuzzo le trovi nel suo libro “le Domandone di Zio Pippuzzo” in tutte le librerie, anche in versione e-book (Amazon/3,49€). Ti piacerebbe capire meglio la Matematica e Fisica? Vai sul blog Skakko-Math di studenti.it del Professor Tortorelli (http://www.studenti.it/network/tutta-matematicae-fisica/), troverai dispense illustrate semplici e sintetiche e tanti problemi svolti su vari argomenti. Troverai anche articoli stravaganti sulla Matematica e la Fisica. Zio Pippuzzo è anche su Facebook (ricerca: “Lozio Pippuzzo”). 3 E’ UTILE O NO STUDIARE LA DIVINA COMMEDIA? Molti ragazzi delle classi seconde sono spaventati all’idea di studiare La Divina Commedia. Ai loro occhi, chiaramente, si tratta di un inutile testo! Soprattutto lungo e noioso. Ma è realmente così oppure si sbagliano? Ovviamente è una caratteristica soggettiva quella di ritenere o meno un testo noioso. Sicuramente ad aiutarci nella scelta sarà Dante stesso. Infatti egli non scrive il testo per intrattenere il pubblico, ma quello che scrive è un vero e proprio insegnamento. Nonostante si tratti di un poema completamente religioso, e precisamente cristiano, Dante è seguito e letto dal mondo intero, anche da chi professa religioni differenti. Questa commedia è addirittura studiata nelle università più prestigiose al mondo. Quindi, Dante Alighieri resta tuttora il “poeta simbolo” del trecento. La Divina Commedia raramente viene considerata noiosa da chi l’approfondisce. Infatti, è un testo meraviglioso, che trasmette emozioni forti, soprattutto ai giovani. La prima volta che si sentono i primi versi quasi “vengono i brividi”! Noi, studenti del “terso millennio”, abbiamo la fortuna che gli insegnanti hanno la libertà di scegliere come presentare l’argomento agli allievi. Per esempio ci sono insegnanti che, alla vecchia maniera, usano solo il testo ed altri, più moderni, che uniscono allo studio ed alla lettura del testo, anche, la visione di recite dei vari canti e tra queste le più famose in Italia ossia le recite di Benigni. L’istituto Mazzotti, dove io frequento attualmente la 3Br, fornisce proiettori e computer alle varie classi, in modo da utilizzarli autonomamente per le diverse modalità di approfondimento e ricerca. Oltre a ciò la scuola sta organizzando delle recite, dal vivo, di Giorgio Battistella, un appassionato conoscitore della Divina Commedia. Sicuramente quest’ ultimo non sarà famoso come Benigni, ma ha una capacità interpretativa ed espositiva che non ha nulla da invidiare a nessuno. Infatti, egli trasmette emozioni forti e precise, e quando parla anche gli alunni più vivaci si fanno quieti e silenziosi. Anche se è un testo religioso, la Divina Commedia, resta un insegnamento di vita. Quello che ci trasmette è un ammonimento a non compiere peccati cioè cattive azioni, ma, se non si è religiosi, si può interpretare il messaggio in modi diversi e ricavarne un’ etica personale. Quindi in ogni caso si rivela utile leggere e studiare il poema, perciò non spaventatevi all’ idea, perché la cambierete appena cominciato! Haddadi Amina - 3Br ITT “G. Mazzotti” LE NOSTRE VOCI Conclusione dei primi laboratori Alla fine di gennaio si sono conclusi i primi due laboratori di lettura espressiva con i nonni ospiti delle case di riposo di Villorba e Oderzo: 20 nonni e 16 ragazzi hanno condiviso giochi teatrali, risate, sguardi, letture, esperienze e sorrisi. Il gruppo di Oderzo ha scelto il tema degli animali, mentre quello di Villorba ha affrontato il tema dell’amore. I pensieri dei partecipanti sono stati raccolti in due video, visibili sul profilo FB del Lab Scuola Volontariato, che hanno raggiunto più di 45mila visualizzazioni! L’esperienza è stata emozionante, e sono nate belle amicizie tra i ragazzi e i nonni, tanto che molti degli studenti stanno continuando a far volontariato accanto ai nonni che hanno conosciuto. A febbraio sono partiti anche i laboratori al Menegazzi di Treviso e al Gris di Mogliano; a giugno prenderà avvio il quinto percorso alla casa di riposo di Monastier. Per maggiori informazioni chiama lo 0422-320191 o invia una mail a: [email protected] 4 GLI OLOCAUSTI Venerdì 23 gennaio, noi ragazzi della terza grafico e altre classi del CFP di Lancenigo siamo andati al Teatro Sant’Anna di Treviso per assistere a uno spettacolo in memoria del genocidio degli ebrei, intitolato “Olocausti”, interpretato della compagnia “Pandemonium Teatro”. È stata una rappresentazione teatrale piuttosto originale, diversa da quelle viste precedentemente, perché più coinvolgente. In scena era spesso presente un’attricenarratrice che leggeva alcune frasi di autori importanti, ad esempio, all’inizio ha recitato la poesia di Primo Levi “Se questo è un uomo”, mentre altri due attori interpretavano il ruolo di una studentessa e di un professore. Quest’ultimi, grazie alle loro animate conversazioni, ci illustravano quello che è stato l’olocausto. Lo spettacolo era composto da dialoghi, letture di brani letterari, spezzoni di film e foto: voleva far ricordare ciò che è avvenuto nel passato, puntando l’attenzione sull’olocausto degli ebrei ma senza tralasciare e dimenticare lo sterminio di altri popoli. Tra i film che inframmezzavano la recitazione vi erano: “Il Pianista”, “Schindler’s list”, “La Caduta degli dei”, “Cabaret” e “Jesus Christ Superstar”. Sono stati citati numerosi libri, come quello di Fred Uhlman “L’amico ritrovato”, “Ho sognato la cioccolata per anni” di Trudi Birger, “La bambina col cappotto rosso” di Roma Ligocka, “Sepolti a Varsavia” di Emanuel Rigelblum, “Comandante ad Auschwitz” di Rudolf Hoss, “Il silenzio dei vivi” di Elisa Springer, “La Storia” di Elsa Morante e “Il piccolo principe” di Antoine de Saint- Exupéry. Una citazione ci ha colpiti particolarmente: “erano solo ebrei pedine di un gioco che andava ben oltre le loro vite”, come se gli ebrei non contassero nulla e meritassero di morire senza avere nessuna colpa. Abbiamo trovato questo spettacolo diverso, decisamente più interessante, persino più scherzoso e leggero del solito, pur trattando un argomento così tragico. Al posto di quella ragazza che faceva domande al professore, sembrava ci fossimo noi; in questo modo siamo riusciti ad immedesimarci in quella che era la curiosità dell’allieva e quindi a comprendere meglio ciò che è avvenuto. La rappresentazione si è concentrata per buona parte su quello che è successo agli Ebrei ma alla fine sono state proiettate numerose diapositive composte da elenchi, date e numeri delle vittime di altri olocausti come la strage degli Armeni, dei Cambogiani, dei Russi durante la dittatura di Stalin, degli Aborigeni, degli Indiani e Indios d’America, di numerose tribù in Africa, di Serbi, Croati durante la guerra nell’ex Jugoslavia. Possiamo concludere con una citazione di Primo Levi: “Meditate che questo è stato”, ed è un ammonimento affinché tali olocausti non si ripetano oggi e in futuro. (Federica Digiovambattista e Michelle Pizzato Q3T grafico CFP di Lancenigo) Commenti e poesie scritte da alcuni allievi della classe Q2T grafico Sara De Vidi - Lo spettacolo “Olocausti” è stato interessante e mi ha colpito molto perché ci ha informati su questo avvenimento. Infatti hanno parlato anche di altri olocausti avvenuti nel mondo, sicuramente meno conosciuti, di cui sapevo poco o niente. Questa uscita non mi ha suscitato solo orrore, ma anche compassione: mi ha fatto ragionare, riflettere e soprattutto ricordare perché un popolo che non ricorda è anche un popolo senza futuro che rischia di commettere sempre gli stessi errori. “OLOCAUSTI” di Francesco Linotti Nient’altro per descrivere Quei corpi pieni di lividi Senza nulla per cui vivere Senza un nome, senza Vita Solo la consapevolezza che non sarebbe mai finita. E non si parla solo di ebrei, Secoli e secoli di vite perdute, Forse non sono cosi conosciute Ma anche più brutali sono state direi, Di questi stereotipi siamo esausti Perché non esiste il singolare di olocausti. Eros Martini - Quello che più conta nel ricordare l’olocausto, nel giorno della memoria, credo sia il simbolo rappresentativo di tutti gli eccidi, stermini, pulizie etniche, che non hanno colore e parte politica. Uno sterminio è uno sterminio, sia esso compiuto dai nazisti piuttosto che dal totalitarismo comunista sovietico di Stalin o da diverse etnie africane: nulla cambia! Certo che nella Shoah non era previsto solo l’annientamento fisico di un popolo, ma anche e sopratutto l’annientamento umano di ogni singola persona, un tragico stillicidio, un cinico gioco di una spirale che portava ad accettare la morte quasi come una liberazione. Si è cominciato privando delle normali libertà del vivere quotidiano, dello studio, del lavoro, del divertimento, fino alla privazione della casa, alla creazione dei ghetti, alla deportazione nei campi di lavoroconcentramento. Sono stati privati di tutto: degli affetti, del cibo, della pulizia, della dignità e tanti di loro si sono lasciati morire, perché togliere la speranza è la peggior cosa che si possa fare ad un uomo. LA MIA GUERRA di Emily Guizzo E guardo l’orizzonte infuocato attraverso il filo spinato in questa gabbia di dolore. Immagino il mio correre felice e libero su quei campi fioriti e colorati con il volto raggiante e gli occhi lucidi. Dietro alle mie spalle Si accettano buoni pasto CONSEGNA GRATUITA A DOMICILIO Acciughe Biancaneve Capricciosa Crudo Diavola Margherita Patatine Patatine e Wurstel Pomodoro fresco e Brie NORMALI MAXI € 5,30 € 6,50 € 5,90 € 6,80 € 5,30 € 4,30 € 5,30 € 6,20 € 5,80 € 11,70 € 14,10 € 12,90 € 14,70 € 11,70 € 9,60 € 11,70 € 13,50 € 12,70 Prosciutto Prosciutto e Funghi Ricotta e Spinaci Salsiccia e Scamorza Scalese Sfilatino Tonno e Cipolla Trevigiana Valdostana 0422 56900 www.pizzamaxipizza.it Treviso, Piazza Duca D'Aosta (Stazione FFSS) OFFERTE SPECIALI PER STUDENTI Tel. Orario: 12-14 e 18-21 - Chiuso il lunedì NORMALI MAXI € 5,30 € 5,80 € 5,80 € 5,80 € 6,30 € 7,60 € 5,80 € 6,10 € 6,50 € 11,70 € 12,70 € 12,70 € 12,70 € 13,70 € 16,30 € 12,70 € 13,30 € 14,10 Verdure miste 4 Formaggi Viennese Marinara "Giliberti" Special Fantasia Ingredienti Extra Trancio Margherita Trancio Farcito NORMALI MAXI € 6,10 € 5,80 € 5,30 € 3,70 € 5,80 € 6,30 € 1,20 € 2,00 € 2,20 € 13,30 € 12,70 € 11,70 € 8,50 € 12,70 € 13,70 € 2,40 5 pianti e urla di disperazione, mi fanno capire che sto solo sognando. Vedo una madre affranta guardare il volto di questa guerra cruenta e consumo la mia infanzia tra lacrime e spensieratezza. Suona il fischio del treno mentre annuncia nuovi compagni di giochi nuovi pigiami, nuovi sacrifici, nuove angosce. Ed io, aspetto, paziente quell’invano aiuto di quell’unico Dio che guarda inorridito l’odio degli esseri umani. Ilaria Dorigo - Non c’è stato solo l’olocausto degli ebrei. Non esistono stermini di cui parlare e stermini di cui tacere: ritengo che siamo tutti uguali a questo mondo e, quindi, per me un ebreo è uguale a un indiano, a un cambogiano, a un armeno, ecc. Pertanto meritano TUTTI di essere ricordati nello stesso giorno, nel giorno della “memoria”. NON CONOSCO I VOLTI di Ilaria Dorigo Non conosco i volti / né i loro occhi. Accovacciati / l’uno accanto all’altro immagino / per sconfiggere il terrore proteggersi le ferite profonde / indelebili... Corpi nudi / di sole ossa su assi scricchiolanti / dormono. Ora come allora / freddo solo ghiaccio intorno e l’eco continuo di quelle voci... Quei bisbigli / gridati / urlati in silenzio / per non dimenticare... TRENI DI DOLORE di Yuri Cenedese Salivano su vagoni / pieni di timore. Li punivano con forte ardore; bambini senza madre, nessuno scappava. Uccisi o bruciati, non importava ai soldati. Versavano lacrime, divisi, / pensavano che fosse colpa loro. E intanto viaggiavano incontro al loro destino. Testi controllati/rev da prof. Anny Quartiero LA MIA CITTA’ SOLIDALE Treviso e la sua impronta sostenibile Treviso è un bacino di esperienze, posti, idee e proposte di sviluppo a misura di persona e di ambiente: spesso poco conosciute, in molti vorrebbero saperne di più. Ad esempio, avete mai sentito parlare del più grande negozio equosolidale d’Italia? E’ a Treviso! Treviso è anche questo e... molto di più: negozi, locali, luoghi di incontro, di cultura e approfondimento, spazi di gioco e divertimento, eventi che hanno come obiettivo la tutela ambientale e la solidarietà. Ad esempio, locali che offrono bibite equosolidali o esercizi pubblici che propongono menù biologici, con prodotti provenienti da piccoli produttori agricoli. Pochi li conoscono, tanti vorrebbero saperne di più. Per questo nasce il progetto “La mia città solidale” promosso dalla Cooperativa Pace e Sviluppo ONLUS di Treviso che ha come obiettivo quello di realizzare una mappa interattiva dove emergano i luoghi di Treviso che hanno una marcia in più perchè si adoperano, ciascuno nel proprio ambito, per promuovere una cultura di rispetto della persona e dell’ambiente. Chiunque voglia contribuire alla realizzazione di questa mappa, che sarà disponibile online a partire da maggio 2015 nel sito www.4passi. org (4passi ... verso un mondo migliore!), può scrivere all’indirizzo [email protected] specificando: •nome del luogo/evento/iniziativa che vorresti segnalato nella mappa; •indirizzo preciso; •la ragione per la quale può essere considerato un’esperienza che risponde ai criteri della città solidale; •una foto, un’immagine. Il progetto ha bisogno del contributo di tutti: non è solo la città di Treviso ma tutti i suoi cittadini under 30, i protagonisti del progetto “La mia città solidale”, curato dalla Cooperativa sociale Pace e Sviluppo ONLUS di Treviso, grazie al bando sui Diritti Umani promosso dalla Regione Veneto. Cooperativa sociale Pace e Sviluppo ONLUS è una rete di oltre 1800 persone che dal 1993 promuove un modo diverso di fare economia: senza sfruttamento del lavoro e dell’ambiente. Info, indirizzi e orari: www.4passi.org. 6 DUE MANI IN SOGNO Vi capita mai di sognare? Può sembrare una domanda banale, ma non lo è affatto. Non tutti sognano: Alessandra, per esempio, la mia migliore amica, non sogna mai, o quasi. Io, invece, nonostante le numerosissime ore che durante la notte passo sveglia, sogno sempre; non so quanto durino effettivamente i miei sogni, forse solo qualche minuto, ma non è di certo la durata che conta. So per certo di riuscire a sognare perché la mattina mi sveglio con il ricordo, nitido e preciso, di ciò che la mia mente, o meglio, il mio inconscio, ha prodotto. In questo periodo della mia vita più che in ogni altro, i sogni hanno per me una funzione fondamentale, ossia quella di farmi vedere, di spiegarmi per vie traverse, ciò che con la razionalità propria della vita diurna non riesco a comprendere, non riesco a capire. Riprendendo alcuni termini del noto Sigmund Freud, vedere che dietro al “Contenuto Manifesto” esiste effettivamente un “Contenuto Latente” (che di legami con il nostro Io ne ha più di quanto si possa credere), è un qualcosa che mi meraviglia sempre; è incredibile come il nostro inconscio crei, durante il sogno, collegamenti stretti tra la nostra vera essenza, il nostro vero essere, e ciò che ci accade nella vita reale, ciò che viviamo, dando così spiegazioni sorprendentemente logiche a ciò che di logico, pensandoci razionalmente durante il giorno, sembra non avere nulla. Sto soffocando, non riesco a respirare. È terribile, mi manca l’aria, che non riesce ad arrivare ai polmoni: naso e bocca sono tappati; a far da tappo, ad occludere le mie vie respiratorie c’è un mano, magra ed ossuta. Per quanto esile, è fortissima. Da dove viene questa mano? Ho bisogno d’aria, sempre di più. Sto cedendo, il cuore batte all’impazzata, cerco invano di divincolarmi, gli occhi sono sbarrati per lo spavento. All’improvviso vedo un’altra mano, fine anch’essa, che afferra, decisa, la prima, sfidandola, come volesse giocare a “braccio di ferro”. Mi libera. Respiro, dapprima affannosamente, poi la respirazione si fa più calma, fino a tornare alla normalità. La seconda mano ha vinto. Apro gli occhi. Era un sogno. Sono turbata: all’inizio non capisco se tutto ciò l’ho sognato oppure se mi è accaduto realmente. Guardo le mie mani, le riconosco: sono quelle del sogno, sono loro, sono identiche. Cosa significa tutto questo? Improvvisamente, come per magia, la spiegazione a quanto è appena successo mi appare chiara, scontata, e trovo un collegamento diretto tra il sogno e la mia vita. Mi sono salvata da me stessa, mi sono salvata per un pelo, ho preso la mia vita in mano, l’ho strappata alla morte, una morte a cui io stessa mi stavo conducendo sempre più velocemente. La prima mano rappresenta la Erica malata, rappresenta l’anoressia, quel buio terribile che ha investito la mia esistenza circa due anni fa; la seconda mano rappresenta invece una Erica nuova, la Erica che sta nascendo dalle ceneri di un passato fatto di rinunce, rinunce al cibo, e di conseguenza rinuncia alla felicità, ai sorrisi, all’amore, alla vita. Mi sono salvata nel sogno, così come sono riuscita a salvarmi nella vita, o almeno è questo il percorso che ho intrapreso da poco: da non più di una settimana ho iniziato a mangiare di nuovo dopo un periodo, lunghissimo, di quasi totale digiuno. Sono qui, viva non per miracolo, ma grazie -oltre ad una sorprendente forza di volontà, una forza che non pensavo di avere- al Centro Aba, o meglio, grazie alle persone che per questo centro lavorano e che mi hanno aiutata ad intraprendere un lungo e difficile percorso la cui destinazione finale risulta essere la salvezza; e sono qui per raccontare la mia storia; non pretendo che quanto racconterò serva ad evitare che lo stesso accada a qualcun’ altro: non penso basti leggere l’esperienza di una persona per rendersi immuni da questa terribile quanto educativa malattia. Ma credo che, soprattutto per chi l’anoressia la sta vivendo in prima persona in questo momento, possa essere utile e rincuorante sapere che c’è chi ha passato, e sta passando, le stesse identiche situazioni, le stesse sofferenze, gli stessi momenti di sconforto e che, sebbene tante volte possa essere inconcepibile, la guarigione è possibile: bisogna lottare, bisogna combattere una durissima ed estenuante battaglia contro di sé, ma, ve lo posso assicurare, ne vale assolutamente la pena. E ne vale la pena perché Voi valete, perché la Vostra vita vale, più di qualsiasi altra cosa. Cos’altro dire? Spero di riuscire nel mio intento, raccontandovi la mia esperienza attraverso lo spazio che mi verrà riservato in questa rivista. Erica ABA Associazione per lo studio e la ricerca sui disturbi del comportamento alimentare www.bulimianoressia.it Per ogni informazione contatta il numero verde 800-165616 o scrivi a [email protected] Per appuntamenti e dettagli sul costo dei colloqui puoi contattare: Centro ABA di Venezia: Dorso Duro 3648/A (fondamenta Rio Novo), 30123 Venezia BICICLETTE ELECRTICAL BIKE RIPARAZIONI Viale IV Novembre, 30/A 31100 Treviso Tel./Fax 0422.543768 TA I D VENUSATE I BIC Telefono: 041/5229548 (Orari di risposta al telefono: da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Referente dott.ssa Giuliana Grando “ABA porte aperte”: ogni primo giovedì del mese colloquio preliminare con un terapeuta, prenotando l’appuntamento telefonicamente. 7 BEST SELLERS IN LIBRERIA Ancora NUOVI AUTORI VENETI (e un autore veneto di lungo corso) proposti da Librerie Canova negli incontri del giovedì sera alla Libreria di Treviso. Una sfida in verticale. Destini Verticali è un romanzo ambientato tra il monte Antelao e la catena del Civetta. Paco, un giovane rocciatore sogna di diventare una guida alpina. Il padre, Zirio, fortissimo rocciatore è caduto anni prima sul Civetta in modo misterioso e molti in paese pensano si sia trattato di una vendetta, per questioni amorose. E quando il giovane incontra in rifugio il presunto responsabile, l’atmosfera si fa rovente, ma poi ne scaturisce una sfida tra gente di montagna che sfocerà in una formidabile impresa alpinistica. Alessandro Toso è nato a Venezia ma è cresciuto a Treviso, dove ha frequentato il Liceo Canova e abita con la moglie e le due figlie. Ha cominciato a scrivere circa cinque anni fa, dopo aver fatto il radiocronista sportivo. Ora è un manager commerciale. Ha partecipato al contest Masterpiece di Rai 3 con un nuovo romanzo che uscirà da Bompiani. Alessandro Toso, DESTINI VERTICALI, Ediciclo, 2014, pp 208, €13,50 Nascere in un paese dell’Est ai tempi del “socialismo reale”. Il mondo di un paese nell’Europa dell’Est ai tempi del “comunismo” visto con gli occhi di una bambina. La società, la cultura, la vita quotidiana, la cucina... Nascere e crescere in un paese non libero è un’esperienza a noi ignota ma che merita di essere esplorata, soprattutto se raccontata da chi l’ha vissuta e sa narrarla con freschezza e anche ironia. Alla bambina che cresce affascinata da ideali e impegni sociali si presentano mano a mano i difetti e le incoerenze di una società assurdamente burocratizzata e dove soprattutto non si deve dire la verità. Il libro è però anche una notevole opera narrativa, una vera saga familiare ambientata nell’Est Europa degli anni ‘80, in cui le dimensioni di intimo e sociale si compenetrano, a mostrare la loro radicale indissolubilità nel cammino degli uomini. Michaela Sebokova, è nata negli anni ‘70 nell’allora Repubblica Cecoslovacca Socialista non lontano dai confini con Ungheria, da famiglia di origine ungherese. Vive e lavora in provincia di Padova. Michaela Sebokova, DAL DIARIO DI UNA PICCOLA COMUNISTA, BESA Edizioni, 2013, pp 353, €20,00 Un viaggio nella elegante e colta Treviso del Seicento. Frutto della consultazione di diversi anni delle carte dell’Archivio di Stato e dei manoscritti della città, questo libro racconta le vicende di cento anni nella Terraferma veneta. Non un volume dedicato a pochi eruditi, ma aperto alla lettura agevole e accattivante per chi voglia saperne di più su un periodo trascurato. Perché l’autore polemizza anche con l’idea radicata del seicento come secolo di decadenza, evidenziando come i territori ancora amministrati dalla Repubblica di Venezia, da Crema all’Istria e fino all’isola di Corfù, mantenessero una intensa vita di commerci e di istituzioni civili: il fisco, la finanza, il commercio, la religione, l’organizzazione militare, l’agricoltura, il vitto, l’abbigliamento fino all’informazione e alla nascita delle primissime gazzette. Sante Rossetto, giornalista e già direttore del “Gazzettino” ha pubblicato numerosi libri di storia e di storia locale in particolare, tra cui, per le edizioni Canova “Totila l’Immortale”, un romanzo storico che fa rivivere la grande figura del sovrano goto eletto re a Treviso. Sante Rossetto, VIVERE NEL SEICENTO, BETELGEUSE Edizioni, 2014, €16,00 Aperto tutti i giorni PIZZA* + BIBITA A SOLI TOASTONE + BIBITA PANINO CON HAMBURGER + PATATE FRITTE + BIBITA OFFERTA STUDENTI Solo a pranzo *Pizze in promozione: Margherita - Prosciutto - Diavola - Viennese - Wurstel+Patate Per i vostri ordini chiamate o inviate un sms al 335/1365257 (specificare scuola, classe e sezione) Via Largo Molino, 11 - Fontane di Villorba (Tv) - Tel. 0422.693071 8 MARCO, ILARIA E VALENTINA: IL LORO “PRIMA” E IL LORO “DOPO” Tre giovani vittime della strada si raccontano Tre giovani, tre storie, tre vite accomunate da un’esperienza simile: un incidente stradale che disegna per sempre uno spartiacque tra il primo e il dopo, quello che erano e quello che sono. Marco, Ilaria e Valentina sono ormai tre adulti di 36, 28 e 31 anni vittime della strada e tra i protagonisti del progetto “Abitare la strada” che da anni il Servizio Educazione promozione della salute dell’Ulss 8 propone nelle scuole del territorio per sensibilizzare alla prevenzione degli incidenti stradali. Le esperienze di Marco, Ilaria e Valentina vengono raccontate in prima persona ai ragazzi delle scuole superiori – le classi prime in particolare, da quest’anno il progetto viene proposto anche ai ragazzi delle classi quarte – stimolando la partecipazione e lo spirito di immedesimazione. La loro testimonianza è un valore fondamentale dell’intervento di promozione e di educazione alla salute per la prevenzione degli incidenti stradali. Del resto le loro storie sono piuttosto “normali”: le loro vite erano simili a quelle degli stessi studenti e quello che è capitato a loro, purtroppo, potrebbe capitare a chiunque. La vita di Marco cambia a soli 17 anni. Studiava all’Istituto grafico di Cittadella. Era il 17 dicembre del 1995 quando a notte fonda di rientro dopo una festa di compleanno con gli amici, in sella al suo motorino e senza casco va a sbattere contro un palo della luce. “Non avevo bevuto. Ricordo il freddo gelido di quella notte e poco altro. La dinamica dell’incidente mi è ancora tuttora poco chiara”. Marco si risveglia dal coma 153 giorni dopo quella notte ed inizia il suo lento percorso di riabilitazione anche se resteranno permanenti i danni ad un occhio, ad un timpano e i problemi di equilibrio. Per Ilaria, invece, la data che segna il prima ed il dopo è il 2 aprile del 2007. Aveva vent’anni, studiava Giurisprudenza a Treviso e, dotata di una bellissima voce, coltivava una grande passione per il canto. Quella sera stava rientrando con un’amica con cui aveva trascorso la serata e all’altezza di un semaforo l’auto su cui viaggiava come passeggera si scontra con un grosso camion. L’impatto è devastante e a sortire le conseguenze peggiori Istituto Scolastico Paritario “G. Mazzini” LICEO DELLE SCIENZE UMANE opzione ECONOMICO SOCIALE Stai cercando la scuola Hai fatto la scelta dopo le medie? sbagliata? VIENI DA NOI! TRASFERISCITI! TROVERAI Via Noalese, 17/A TREVISO - Tel. 0422.230028 - www.liceosocialemazzini.it è lei che viene prima portata all’ospedale di Castelfranco Veneto e poi in quello di Treviso dove, dopo un intervento, resta in coma per 20 giorni e al risveglio scopre di essere rimasta semiparalizzata. E poi Valentina, la sua vita cambia la notte del 6 marzo 2003. Aveva 19 anni, appena conseguito il diploma di maestro d’arte a Venezia e voleva andare all’università di Urbino, nel frattempo lavorava in uno studio grafico a Pieve di Soligo. Quella sera era uscita per una pizza con delle amiche che poi erano volute andare in disco, a lei non piaceva e, volendo tornare a casa, accetta un passaggio da un ragazzo del suo paese. Strada facendo si rende conto che il ragazzo era alterato e ricorda di avergli chiesto di guidare lei ma non riesce a convincerlo. “Guidava come un pazzo e non ho voluto chiamare a casa per non preoccupare i miei”. L’auto esce di strada e colpisce un platano. Valentina appare fin da subito gravissima: viene trasferita in elicottero all’ospedale di Treviso. Poi il buio fino al mattino del 13 maggio, quando urla alle fisioterapiste di Montebelluna che la stanno torturando: “Aiuto mamma”. Accorrono tutti, medici e personale, convinti che Valentina non avrebbe mai più potuto né parlare, né camminare. Era il 13 maggio, giorno della Madonna di Fatima. Da quella mattina, con tanta fatica, dolore e grinta Valentina ha recuperato quasi tutto ma, a suo dire, ha anche perso tutto: amici, lavoro e avvenire… Dopo il risveglio dal coma, sia per Marco che per Ilaria e Valentina, inizia un impegnativo periodo di riabilitazione e la dolorosa presa di coscienza che “nulla sarà più come prima”. “Dopo una settimana dall’uscita dal coma ho riconosciuto i miei genitori e mia sorella e dopo una decina di giorni i miei amici. Ma è stato difficile rassegnarmi all’idea di non poter essere più il Marco di prima. Riuscire a stare in equilibrio è qualcosa che si dà per scontato: solo perdendolo mi sono reso conto di cosa significhi”, racconta Marco. Anche per Ilaria non è stato semplice. “E’ stato altrettanto doloroso scoprire di non avere più la stessa voce di prima perché, avendomi intubata, mi erano state lesionate le corde vocali. Mi sono resa conto davvero di quanto mi era successo quando mi sono trovata di fronte all’enorme difficoltà di camminare. Ho capito che avrei “zoppicato” per tutta la vita e non trovavo pace all’idea che non avrei mai trovato un ragazzo per la mia condizione fisica. Ma non è stato così. Con tanta tanta forza di volontà e con l’aiuto dei miei cari ho iniziato a recuperare, ho ricominciato a cantare e dopo un anno ho incontrato un ragazzo che amo e che mi ama e grazie al quale ora sono mamma di due bimbi”. Per Valentina la presa di coscienza, invece, è stata più controversa: “Anche se in fondo non vorresti mai prenderne atto, la scoperta di quanto era accaduto è avvenuta quasi appena svegliata dal coma. E’ stata mia madre a raccontarmi tutto mentre io credevo e speravo che mi avessero tagliato i capelli per gioco…”. La dolorosa esperienza di questi tre ragazzi non è però rimasta cosa personale, intima. I loro racconti in questi anni si stanno diffondendo tra gli studenti più giovani sottoforma di messaggi educativi e di speranza. Marco è quello che ha iniziato per primo ad andare nelle scuole per parlare di sé. “All’inizio non è stato semplice ma col tempo ho scoperto che raccontarmi fa bene a loro ma soprattutto a me. Lo scambio che si istaura con i ragazzi mi arricchisce e mi fa sentire fiero di quello che sono, mi aiuta a farmi conoscere e a non sentirmi uno qualunque”. “Ho abbracciato il progetto ‘Abitare la strada’ per poter raccontare e dimostrare che con la testardaggine e la forza di volontà una persona può costruirsi una famiglia pur essendo disabile”, spiega Ilaria. “Racconto la mia storia ai ragazzi perché spero che si rendano conto che a volte basta una lieve disattenzione perché la propria vita cambi radicalmente”, sottolinea Valentina. Tre messaggi diversi. Tre messaggi di vita! 9 CIAK JUNIOR TREVISO La venticinquesima edizione di “Ciak Junior Treviso”, progetto promosso dal Gruppo Alcuni, avrà una nuova formula che porterà alla produzione di un cortometraggio scritto e interpretato dai ragazzi di una delle Scuole di Treviso. Il tema del cortometraggio è libero anche se verranno privilegiati i lavori che affrontano tematiche inerenti al mondo dei giovani. La proposta si rivolge anche agli studenti del biennio delle superiori e la presentazione dei lavori dovrà essere fatta entro il 6 marzo 2015. Nei giorni immediatamente successivi alla scadenza del termine verrà comunicata la proposta che è stata ritenuta più idonea a essere realizzata. Per informazioni: www.ciakjunior.it “OGGI E’ DONNA” SEGUE DA PAG. 1 Opere per lo più legate alle arti plastico figurative, dove pittura, disegno e fotografia fanno la parte del leone. Non mancano tuttavia anche episodi “eccentrici”: installazioni e performance musicali e teatrali. Di grande rilievo la felice collaborazione con l’associazione di giovani creativi “D’ArteFatti” di Treviso che ha curato l’allestimento e contribuito in modo sostanziale all’ottima riuscita dell’evento. La mostra che si terrà presso Ca’ da Noal (struttura di grande prestigio, nota anche come Casa Robegan) in via Canova, poco distante dal Duomo, verrà inaugurata venerdì 6 marzo alle 18.00 circa e chiuderà i battenti domenica 15 marzo. Questi gli orari di apertura: dal martedì al venerdì 15.00 – 18.00; sabato e domenica 10.00 – 12.30 e 14.30 – 18.30. Per informazioni: Progetto Giovani tel. 0422.541616, mail: [email protected] “SBRICIOLASTORIE 2015” Concorso di scrittura L’Associazione “Sassi per Pollicino”, in collaborazione con il GSLG “Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile”, promuove la nuova edizione del concorso di scrittura “sbriciolaSTORIE” rivolto agli studenti di ogni ordine e grado suddivisi in diverse sezioni in base all’età, con temi differenti legati al tema carnevalesco. La sezione dedicata ai ragazzi da 14 a 18 anni si intitola “Festa in maschera”, gli elaborati dovranno avere una lunghezza massima di due cartelle dattiloscritte da 1800 battute (spazi inclusi). Tra gli imput per la traccia citati nel bando del concorso troviamo: “In realtà, sono diverse le situazioni e i luoghi in cui si può prendere parte a una festa in maschera. E non è detto che sia Carnevale… E non è detto che…”. I testi dovranno essere inviati entro il 7 aprile, una giuria qualificata decreterà tre vincitori per ogni categoria, i quali si aggiudicheranno premi consistenti in libri. Per il regolamento completo: www.sassiperpollicino.it. “PANE IN ATTESA” CERCA VOLONTARI Anche a Treviso sbarca il “Pane in Attesa”, un’iniziativa che coinvolgerà numerosi panifici della città e soprattutto tutti i suoi cittadini. Cos’è “Pane in Attesa”? Semplice: chiunque, entrando in uno dei panifici aderenti, potrà regalare un panino a chi ne avrà bisogno acquistandolo alla cassa e “parcheggiandolo” in una delle apposite ceste, in attesa che qualcuno entri e ne faccia richiesta. Nel caso in cui a fine giornata rimanesse del pane nelle ceste, questo non verrà sprecato, bensì raccolto e portato nelle sedi di associazioni trevigiane no profit che perseguono finalità umanistiche a favore di famiglie con difficoltà socio-economiche o senza fissa dimora. Queste, accoglieranno il pane raccolto e provvederanno a distribuirlo nell’ambito delle loro attività. L’idea che circonda il Progetto è quella di aiutare chi si trova in una situazione di incertezza economica attraverso lo sviluppo di una rete di solidarietà dove ognuno può donare un prodotto alimentare nutriente come il pane e, contemporaneamente, inviare un messaggio di solidarietà e partecipazione. Proprio per questo, “Pane in Attesa” cerca associazioni e persone disponibili a collaborare per il ritiro del pane a fine giornata nei vari panifici e il trasporto dello stesso alle strutture di raccolta. Se sei interessato a far parte di questo progetto, qualsiasi sia la tua disponibilità, contatta Pane in Attesa. Noi ti stiamo aspettando! Per info: tel. 349.7464566 mail: [email protected] 10 SBALLANDO BALLANDO La Mission: Sostituire lo sballo con le vere emozioni: quelle del ballo, toccasana per il cuore e per l’anima. Nato sette anni fa, il progetto “Sballando Ballando”, si propone di insegnare e diffondere il sano divertimento tra i giovani, attraverso il linguaggio universale del ballo. Sballando Ballando vuole offrire, dunque, una sana alternativa allo “sballo” dovuto all’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti, proponendo uno strumento semplice e alla portata di tutti, divertente e ripetibile ovunque, attraverso il quale emozionarsi: il ballo, appunto. Partito da Bassano del Grappa, negli anni “Sballando Ballando” ha contagiato numerose città del Veneto arrivando persino a coinvolgere gli studenti di Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna. Gli obbiettivi principali del progetto: •Offrire un’alternativa pura al divertimento basato sull’alcol e sulle sostanze stupefacenti, allontanando giovani da questo tipo di dipendenze; •Far acquisire agli studenti maggiore abilità motoria e sicurezza in se stessi attraverso il ballo; •Sviluppare sensibilità musicale nei giovani; •Sviluppare una coscienza di sé in relazione dell’altro inteso non solo come corpo e come sesso diverso, ma anche nel rispetto del ruolo che quella persona ricopre durante l’esecuzione del ballo; •Recuperare il gusto ed il piacere dell’ascolto, dell’improvvisazione e della creatività che si esplicano attraverso la musica e la danza; •Valorizzare i giovani nel territorio, attivando tutte quelle iniziative che permettono di esaltarne i talenti; •Creare un collegamento tra la vita virtuale e quella reale, diventando un nuovo punto a cui far riferimento. •Far incontrare studenti provenienti da realtà diverse, innescando meccanismi di scambio e comunicazione. Grande importanza viene data alle tematiche sociali: durante tutto lo svolgimento di “Sballando Ballando” i giovani sono coinvolti in altre attività attraverso incontri, eventi, testimonianze e approfondimenti sui temi dell’alcol, della droga, della sicurezza, dell’alimentazione, dell’educazione e rispetto delle regole. “Sballando Ballando”, pertanto coinvolge le Forze dell’Ordine, gli Assessorati alla Sicurezza, Formazione e Pubblica Istruzione, le Ulss e i Ser.T, l’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada e la comunità di San Patrignano. Categorie di ballo: Balli Caraibici (salsa, bachata e merengue), Swing, Hip hop (Crew), Freestyle. Il progetto prevede corsi di ballo per i ragazzi e aggiornamenti per gli insegnanti coinvolti. “Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti. Ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che cosa fare. A questo punto comincia la danza” - Pina Bausch. Per informazioni: e-mail: [email protected] - Tel: 333/9369672. CONCERTI & SPETTACOLI Hubbard Street 2 Chicago - 5/3 Teatro Comunale Mario Del Monaco - Treviso March Division - 6/3 - Mattorosso - Montebelluna (Tv) El V and the Gardenhouse - 7/3 - Mattorosso - Montebelluna (Tv) Ibrevidiverbi - 8/3 - Mattorosso - Montebelluna (Tv) Amerika di Franz Kafka - 6-7-8/3 Teatro Comunale Mario Del Monaco - Treviso Arturo Brachetti - 7-8/3 - Gran Teatro Geox - Padova Pintus - 12/3 – Teatro Nuovo Giovanni da Udine - Udine Jack Walrath & Gary Smulyan - 12/3 Teatro Comunale Mario Del Monaco – Treviso Madame Sadowsky - 13/3 - Mattorosso - Montebelluna (Tv) Ale & Franz - 13-14/3 - Teatro J. Da Ponte - Bassano del Grappa (Vi) RBR Dance Company - 14/3 Teatro Comunale Mario Del Monaco - Treviso Charlie & The Superbad News - 14/3 Mattorosso - Montebelluna (Tv) Pintus - 20/3 - Gran Teatro Geox - Padova English Men - 21/3 - Mattorosso - Montebelluna (Tv) Morte di un commesso viaggiatore - 20-21-22/3 Teatro Comunale Mario Del Monaco - Treviso J-Ax - 21/3 - Supersonic Music Arena – San Biagio di Callalta (Tv) Trio di Parma (pianoforte, violino e violoncello) - 24/3 Teatro Com. M. Del Monaco - Treviso Alan Parsons Project - 26/3 - Gran Teatro Geox - Padova Francesco De Gregori - 27/3 - Palasport Forum - Pordenone Spandau Ballet - 27/3 - Pala Fabris - Padova Raul Cremona - 27/3 - Gran Teatro Geox - Padova UB40 + Vito War Dj - 28/3 - Gran Teatro Geox - Padova Il mercante di Venezia - 27-28-29/3 Teatro Comunale Mario Del Monaco - Treviso Fedez - 17-18/3 - Supersonic Music Arena – San Biagio di Callalta (Tv) Negrita - 25/3 - Palasport Forum - Pordenone Asaf Avidan - 9/4 - New Age Club - Roncade (Tv) Negrita - 14/4 - Pala Fabris - Padova Jack Savoretti - 17/4 - New Age Club - Roncade (Tv) CROSATO E BALDINO IN NAZIONALE Luca Crosato e Giordano Baldino sono due giocatori nati rispettivamente nel 1998 e 1997, cresciuti nelle file del minirugby di Villorba, oggi giocatori nel girone meritocratico categoria Under 18 del Villorba, dove abbiamo consolidato il primato dei primi della classifica. Entrambi sono stati scelti e selezionati per far parte del percorso biennale di formazione dell’accademia federale di Mogliano Veneto. Luca Crosato giocatore dei 3/4 riesce a indossare abilmente sia la maglia numero 9 che la 10, ruolo di primaria importanza nella gestione e nelle scelte di gioco, ruolo che chiede fermezza, responsabilità, sicurezza, che si guadagna e concretizza a piccoli sorsi, con il vissuto del campo e Luca, con tenacia e costanza di lavoro, potrebbe avere ottime potenzialità. Baldino Giordano, anche per le sue doti fisiche, resta un giocatore di mischia che svolge spesso un lavoro oscuro nella conquista del pallone sia aerea che nei raggruppamenti a terra, fondamentale nel gioco del rugby. Per entrambi i giocatori, la recente convocazione nelle nazionali Under 17 e Under 18, rappresenta un importante stimolo, una gratificazione che aiuta a crescere ma, nello stesso tempo, anche un punto di partenza di un percorso arduo e difficile, dove tenacia e capacità di saper mettersi costantemente in gioco saranno fondamentali. Un grande augurio a questi nostri atleti, motivo di orgoglio e di stimolo di tutto il movimento rugbystico villorbese! 11 PLA TUA NUOVA SCUOLA! Via Collalto, 20 - 31100 Treviso Tel. 0422 / 545307 Cell. 340 / 1228946 [email protected] istituto scolastico Corsi di recupero: Licei, Geometra (CAT), Ragioniere (AFM), Informatico, Scienze Umane Ripetizioni in ogni materia e assistenza scolastica Sostegno Universitario Orari flessibili Permettono a chiunque di frequentare l’Istituto, preparandosi adeguatamente. Assistenza e Servizi Manteniamo i contatti con le altre scuole , raccogliamo documenti e programmi. Classi poco numerose Qualità Da oltre 10 anni abbiamo più del 95% di esami superati grazie alla nostra preparazione e alla nostra didattica. Le ore di lezione delle materie d’indirizzo si svolgono in gruppi composti da 5-6 alunni. Ciò consente un lavoro più approfondito e la possibilità di seguire meglio ogni studente. www.istitutoscolasticopaideia.it 12 CREAZIONE DI UN CORTOMETRAGGIO Concorso per sceneggiatura e colonna sonora H•DEMIA Fonderia dello Spettacolo in collaborazione con DN Studio Project indice un concorso sul tema “Il centenario della Grande Guerra 19151918” finalizzato alla realizzazione di un cortometraggio. Il concorso invita gli studenti delle scuole superiori di Treviso e provincia a raccontare in modo personale ed originale l’Italia durante la Prima Guerra Mondiale. I ragazzi dovranno presentare il proprio progetto per una delle seguenti sezioni: SCENEGGIATURA e COLONNA SONORA. La commissione artistica esaminerà gli elaborati e selezionerà il vincitore di ogni categoria; sulla base della “Miglior sceneggiatura” sarà realizzato un video professionale la cui soundtrack sarà proprio la “Miglior colonna sonora”, arrangiata e registrata dalla Band di H•DEMIA. L’iscrizione è gratuita ed ogni studente potrà concorrere in entrambe le sezioni. La sezione “Sceneggiatura” è aperta ad ogni genere filmico in lingua italiana (saranno ammesse anche declinazioni dialettali) ed ogni concorrente potrà presentare al massimo 2 storyboard (durata massima del video 5 minuti). La sezione “Colonna sonora” è aperta ad ogni genere musicale, solo strumentale o cantato in lingua italiana ed ogni concorrente potrà presentare al massimo 2 partiture (durata massima del video 5 minuti). In assenza di partiture sono ammesse anche registrazioni musicali midi o mp3. Oltre ai premi assoluti per la “Miglior sceneggiatura” e la “Miglior colonna sonora” saranno assegnati anche altri riconoscimenti come il “Premio della critica” e il “Premio creatività”. Per maggiori informazioni su modalità e tempi di iscrizione e sui premi in palio è a disposizione la segreteria di H•DEMIA allo 0422 423692 o via mail a [email protected]. Cosa aspetti a dar sfogo alla tua fantasia? BIRRERIA RISTORANTE IN CENTRO A TREVISO Da oggi: 2 maxischermi con la possibilità di vedere 2 diverse partite contemporaneamente SERATE LIVE CON MUSICA DAL VIVO SCONTO STUDENTI A PRANZO sconto 10% su snack e bibite TREVISO - Via Avogari, 25 (ex Ugly Man) Per prenotazioni 393/0839711 UNA CANZONE E UN VIDEO IN DIFESA DEI DIRITTI UMANI La musica e i video, come qualsiasi altra forma di arte, possono essere veicolo di emozioni, ma possono diventare un potente strumento per portare alla ribalta le violazioni dei diritti umani che spesso vengono perpetrate impunemente all’oscuro delle masse. La sezione italiana di Amnesty International nel 1998, per il 50º anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, lancia il festival “Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty” per diffondere i principi della DU attraverso la musica e l’arte in generale. In questi giorni sono iniziate le iscrizioni per partecipare alla XVIII edizione di Voci per la libertà che si terrà dal 17 al 19 luglio 2015 a Rosolina Mare (Rovigo). Il termine ultimo per le iscrizioni è il 18 aprile 2015 e possono partecipare tutti i cantanti e gruppi musicali emergenti che abbiano realizzato un brano originale il cui testo incarni i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani. Gli artisti che avranno fatto pervenire la loro iscrizione entro il 7 marzo, saranno inseriti in una pagina Web dedicata e potranno partecipare al concorso Premio Web Social. Il vincitore sarà colui che otterrà più clic e parteciperà di diritto alla fase finale di Voci per la libertà. Gli altri 7 finalisti saranno scelti da una giuria che valuterà l’esecuzione musicale e l’attinenza dei testi ai principi della D.U. Durante le semifinali dal vivo una giuria di addetti ai lavori sceglierà i 5 gruppi/solisti che parteciperanno alla finale del Premio Amnesty International Italia Emergenti il 19 Luglio durante la quale verranno anche assegnati il Premio della Critica e il Premio della Giuria Popolare. Il vincitore farà da testimonial alla Cd Compilation del festival che conterrà i brani dei 5 finalisti e inoltre potrà produrre un Cd singolo/Ep o un videoclip con la canzone vincitrice per la divulgazione dello stesso attraverso Internet, carta stampata, radio e Tv. La passata edizione ha visto come vincitori Mud per il Premio Amnesty Emergenti, Villazuk per il Premio della Critica e Marmaja per il Premio Giuria Popolare. Parallelamente a Voci per la libertà, è stato indetto in collaborazione con DeltArte il concorso “3 minuti per 30 articoli” indirizzato a tutti i videomaker emergenti che possono partecipare inviando un video (massimo 3 minuti) che abbia come tematica centrale la Dichiarazione universale dei diritti umani o uno o più dei 30 articoli che la compongono. Il termine ultimo per le iscrizioni è sempre sabato 18 aprile 2015. I video partecipanti saranno caricati sul canale di YouTube dedicato. I dieci più visualizzati parteciperanno alla fase finale dove una giuria di qualità sceglierà i 3 vincitori. Il primo si aggiudicherà la promozione del proprio video tramite testate giornalistiche di settore, e i rispettivi uffici stampa di DeltArte e Voci per la Libertà Tutti i dettagli dei concorsi, con i bandi e le relative schede di partecipazione sono reperibili sul sito www.vociperlaliberta.it. Per saperne di più potete contattarci all’indirizzo gr008@amnesty. it, sul nostro gruppo Facebook Amnesty International Gruppo Treviso, sul sito Web www.amnestytreviso.it oppure passare a trovarci alla nostra riunione settimanale il mercoledì dalle 21 in fond. Benetton Studi e Ricerche. 13 CINEFORUM LABIRINTO: RASSEGNA “SCI-FI STORIES” Un viaggio alla scoperta del cinema di fantascienza a Ca’ dei Ricchi Cineforum Labirinto, in collaborazione con TRA Treviso Ricerca Arte, presenta una nuova rassegna cinematografica che avrà inizio nel mese di marzo ed avrà luogo nella splendida cornice del palazzo storico di Ca’ dei Ricchi. La rassegna, intitolata “SCI-FI STORIES”, sarà dedicata ad uno dei generi cinematografici più coinvolgenti e straordinari: la fantascienza. Da marzo si susseguiranno quattro proiezioni ad ingresso libero per un breve viaggio alla scoperta della fantascienza in compagnia di alieni, astronauti, uomini con superpoteri, mostri e tanto altro ancora! La serata inaugurale non poteva che essere dedicata all’inventore del genere fantascientifico e degli effetti speciali, Georges Melies. Venerdì 6 marzo, con una doppia proiezione alle 20.00 e alle 22.00, il mitico “Viaggio nella luna” e altri imperdibili opere del genio francese riprenderanno vita grazie ad una serata speciale accompagnata dalla musica dal vivo. “Viaggio nella luna”, capolavoro del 1902, racconta le peripezie di una navicella a forma di proiettile che viene sparata sulla Luna. Mentre un gruppo di ballerine festeggia l’evento, la navicella giunge a destinazione, conficcandosi direttamente nell’occhio della faccia dell’astro e dando l’avvio ad una improbabile spedizione sul suolo lunare. A seguire verrà proiettata una selezione di brevi e divertenti opere del “mago del cinema”, particolarmente interessanti grazie agli incredibili effetti speciali inventati da Melies. La proiezione che omaggia il grande Georges Melies sarà DIVENTA REGISTA PER UN GIORNO Crea un video promozionale per il vvfilmf6 La sesta edizione del Vittorio Veneto Film Festival-Festival Internazionale di Cinema per Ragazzi, che si terrà dal 14 al 18 aprile 2015, si sta avvicinando e vedrà la partecipazione di tantissimi ospiti e film di qualità. L’evento è totalmente gratuito: sia per i giovani che nella mattinata visioneranno le pellicole in prima visione nazionale e che nel pomeriggio verranno coinvolti in incontri con gli autori e grandi nomi del cinema italiano, sia per gli adulti che nella fase pomeridiana potranno fare parte della giuria dei +ALTI partecipando alle proiezioni delle ore 18. Inoltre, saranno completamente gratuite, per tutti, le proiezioni serali (ore 21.00 presso il Teatro da Ponte di Vittorio Veneto) e gli incontri con i protagonisti che le precederanno. I veri protagonisti rimangono i ragazzi e per questo motivo viene data loro la possibilità di contribuire alla promozione del festival attraverso la creazione di un video promozionale della durata massima di 2 minuti. La creatività sarà davvero essenziale e criterio di scelta, infatti, i migliori video verranno proiettati durante le giornate del festival. Non ci sono regole, potete rifarvi a film che vi hanno più emozionato o ai grandi cult del cinema internazionale, dai thriller del maestro Alfred Hitchcock (Psycho, Intrigo Internazionale…) alle commedie più irriverenti come Frankenstein Junior o Il grande Lebowski. Per informazioni ed eventuali chiarimenti sui video, vi rimandiamo al sito ufficiale del Vittorio Veneto Film Festival e sulla pagina Facebook ufficiale della manifestazione (https://www.facebook.com/vittoriovenetofilmfestival?fref=ts). accompagnata dal vivo dalle musiche composte da Lorenzo Tomio, Vittorio De Marin e Roberto Durante per chitarra elettrica, viola, synth e strumenti giocattolo. Venerdì 10 aprile alle ore 21 la rassegna proseguirà con la proiezione de “L’uomo invisibile” di James Whale. Il film del 1933 ha come protagonista lo scienziato inglese Jack Griffin, che riesce a scoprire un metodo per diventare invisibile. Dopo aver provato su se stesso il siero dell’invisibilità, lo studioso non riesce più a tornare normale e cerca di trovare un antidoto, ma ci rinuncia quando si rende conto che l’invisibilità ha suoi vantaggi. Venerdì 15 maggio alle ore 21 sarà la volta di un grande classico del genere sci-fi, “Ultimatum alla Terra” (1951) di Robert Wise. Le vicende raccontate riguardano una misteriosa astronave aliena che proviene dalle profondità dello spazio e che atterra negli Stati Uniti. Come reagirà l’umanità allo sbarco di Klaatu, uomo venuto dallo spazio, e dell’automa Gort? Dal regista di Star Trek, un film ricco di suggestioni e tematiche ancora attuali, impreziosito dalla colonna sonora realizzata da Bernard Hermann, compositore di fiducia di Orson Welles e Alfred Hitchcock. Venerdì 5 giugno, sempre alle 21, la breve rassegna si concluderà con un film molto particolare e curioso, “The Blob” (1958) di Irvin Yeaworth con Steve McQueen. Blob è una creatura informe e gelatinosa che giunge sulla Terra all’interno di una meteora e crea il panico in una piccola cittadina della Pennsylvania. “The blob” è un film che non necessita di particolari introduzioni, è un cult movie per eccellenza, un B-movie altamente rappresentativo del cinema di genere che ha ispirato Ghezzi e Giusti per il titolo del loro immortale programma TV. Per info: www.cineforumlabirinto.wordpress.com 14 LA 4^C DEL LICEO ARTISTICO IN MOSTRA ALLO SPAZIO PARAGGI Kairos, il tempo dell’ispirazione Spazio Paraggi, noto centro culturale ed espositivo di Treviso, ancora una volta apre le porte ai giovani, alle scuole. “Siamo convinti che i ragazzi abbiano molto da dare e da dire e noi vogliamo offrire loro la possibilità di esprimersi e di reclamizzare quello che sanno fare” sostiene Nicoletta Dell’Aria, Direttrice ed organizzatrice di eventi presso lo Spazio Paraggi. “BROKE ID” CONTEST: CREA LA TUA GRAFICA Broke Clothing è nata nel 1994 con la missione di essere la prima azienda a portare in Italia uno stile tutto americano legato al mondo street! Oggi Broke Clothing torna alle origini con uno stile che nasce in strada e vive fra la gente, conquista i giovani e gli sportivi con capi indistruttibili, realizzati con materiali resistenti e di qualità, curati nei dettagli. Da sempre i nostri prodotti sono creati e realizzati da giovani, per i giovani. Oggi Broke Clothing lancia una sfida a tutti i giovani creativi di Treviso e non, che hanno voglia di mettersi alla prova e dimostrare il proprio talento. Apre oggi il nuovo Contest BrokeID. Realizza una o più grafiche (massimo 3), che rispecchino l’identità e il mondo street, destinate alla stampa su t-shirt o canotta e inviale a: [email protected] Oppure caricala all’interno dei nostri social network: tagga su Instagram @brokeclothing utilizzando l’Hashtag #brokeid o posta la foto su Facebook, all’interno della pagina Broke Clothing Italy utilizzanto l’hastag #brokeid. Saranno selezionate dalla Broke Family le 3 grafiche migliori che verranno utilizzate per la prossima collezione estiva firmata Broke Clothing. I vincitori riceveranno un gift box Broke Clothing e la maglia da loro disegnata. Il concorso si chiuderà Mercoledì 15 Aprile 2015. Grazie a tutti i Brokers che decideranno di mettersi in gioco. Nasce così la collaborazione con il Liceo Artistico di Treviso, quest’anno con la classe 4^ C, che ha preparato una mostra seguendo personalmente tutti i passi dall’inizio alla fine; quindi dalla progettazione iniziale, alla grafica per la comunicazione, ai contatti con i media, all’allestimento, all’organizzazione dell’inaugurazione, agli inviti, all’organizzazione delle aperture dello spazio espositivo, fino ad arrivare al momento in cui la mostra viene smontata. Il titolo della mostra è Kairòs è l’espressione greca utilizzata per indicare quel periodo di tempo detto “opportuno” o “di Dio”. Ognuno però può attribuirvi un significato particolare e personale poiché indica uno specifico momento, facente parte di un intervallo più ampio, in cui qualcosa di speciale accade. Noi 4^ C abbiamo deciso che il nostro Kairòs è l’istante dell’ispirazione ovvero del tempo che dedichiamo alla nostra espressone artistica; abbiamo esposto dal 23 gennaio al 13 di febbraio 2015. Inviamo al periodico “la Salamandra” alcune foto riferite all’evento, ci proponiamo per dare visibilità al nostro messaggio con altre sequenze fotografiche nel corso di altre pubblicazioni del giornale, perché ciascuno ha scelto di valorizzare il proprio kairòs, il tempo che dedichiamo a noi stessi per esprimere ciò che siamo nel profondo. SABATO 4 APRILE nel pomeriggio DOMENICA 29 MARZO GIOCHI E DIVERTIMENTO CON ROTTURA UOVO GIGANTE Distribuzione di dolci per tutti* APERTO TUTTO IL GIORNO Oltre 30 negozi per il tuo shopping VIALE S.BIASUZZI, 28 - PAESE (TV) * fino ad esaurimento scorte 15 NO PANIC MONAMOUR & THE CLIFF NO PANIC MONAMOUR Nel 2012 Drugo e Fibia (rispettivamente batterista e bassista) si incontrano per la prima volta suonando assieme nel loro primo gruppo i “1Pound”. Per circa un anno lavorano con questa band registrando pure un piccolo CD ed esibendosi in alcuni concerti nel Trevigiano. Nell’estate del 2013 il gruppo si scioglie, Drugo e Fibia continuano però a suonare assieme cercando nuovi componenti per creare un loro nuovo gruppo Alternative Rock. Dopo mesi di ricerca, a gennaio 2014, trovano il cantante e il chitarrista necessari a completare il gruppo. La nuova esperienza non dura molto e, nel giro di un mese, causa incomprensioni con il cantante, il gruppo si divide. Drugo e Fibia restano comunque in contatto con il chitarrista, Joe, con il quale riprendono a suonare formando i No Panic Monamour. Vengono scritte le prime canzoni e per tutta l’estate lavorano sulla propria musica. A settembre entra a far parte del gruppo Ferdi, secondo chitarrista che conferisce alla band un tocco più Alternative. A dicembre 2014 viene registrato Napenda EP, un bigliettino da visita per approcciarsi al mondo della musica. Cominciano anche i concerti al CSO Django di Treviso e ai Rumori Strani a Dosson. Ad inizio 2015 Joe decide di lasciare il gruppo per motivi personali e i No Panic Monamour diventano un trio. Il progetto però continua tra canzoni nuove e concerti in giro per il Trevigiano! RETE PROGETTO PACE Viaggio interculturale ed umanitario 2015 Rete Progetto Pace è una rete internazionale di scuole, enti ed associazioni che collaborano per promuovere una cultura di pace: un network di soggetti della società civile impegnati quotidianamente nell’educazione ai diritti umani ed alla cittadinanza attiva, valorizzando il protagonismo e le energie dei giovani. La Rete, nata come progetto di sostegno per le realtà dei campi profughi della Ex-Jugoslavia, si è diffusa dapprima nel Veneto e poi a livello internazionale, portando nelle scuole una nuova metodologia educativa basata su tre pilastri: formazione, solidarietà, arte. Il sito web, www.reteprogettopace.it, ne riporta storia, finalità ed iniziative. Tra queste ultime si segnala la 26^ edizione del Viaggio d’istruzione a sfondo interculturale ed umanitario, che si svolgerà dal 26 Aprile al 2 Maggio in Bosnia e Croazia e per il quale l’iscrizione dovrà pervenire entro il 27 marzo 2015. Scuola capofila dell’iniziativa è l’Istituto Palladio di Treviso, al seguente link le informazioni dettagliate: www.reteprogettopace.it/partecipa/adesione-singoli-eventi.html. SEGUE DA PAG. 1 Prossimi concerti: 28-02-15 Ink Pub - Roncade 07-03-15 Tana Dell’orco - Treviso Pagina Facebook: https://www.facebook.com/ pages/No-Panic-Monamour/238755302981442 SoundCloud: https://soundcloud.com/nopanicmonamour Pagina Twitter: https://twitter.com/?lang=it THE CLIFF The Cliff sono un gruppo musicale Alternative Rock (con influenze Funk & Blues) nato nelle prime settimane del 2014, periodo in cui il bassista/cantante Francesco Modugno si ritrova coinvolto in un grave incidente stradale. Reduce da un gruppo musicale di Bari, Francesco inizia subito a buttar giù idee e testi, dentro un letto d’ospedale. Il nome the Cliff non venne scelto per un motivo particolare, semplicemente suonava bene facendo ricordare la scogliera che infrange le onde del mare, il calore, la potenza. Il progetto musicale vede la presenza di Alberto Lorenzon, chitarrista che ha suonato fino a un anno prima con Francesco in una band pop italiana. I due, successivamente, vengono raggiunti da Erik Bessegato (chitarra) e Giovanni Castriotta (batteria), i quali, condividendo la loro esperienza e il loro timbro, caratterizzano il sound dei Cliff. Il gruppo, per completare la formazione, è attualmente alla ricerca di un quinto componente per la parte tastiere. La band propone brani che toccano gli standard del Rock, nelle sue molteplici sfaccettature, sperimentando nuovi riff e giri melodici moderni. Hanno fatto il loro esordio ai Rumori Strani di Treviso e a breve annunceranno le prossime date sulla loro pagina facebook: https:// www.facebook.com/TheCliff2014. E’ possibile ascoltarli su SoundCloud: https://soundcloud.com/the-cliff SCONTO 15% via Roma 54/a, Villorba 31020 (TV) 16 PERCHE’ CI SIAMO LASCIATI Nel “mondo dei libri” febbraio è il periodo in cui ai lettori vengono proposti libri d’amore perché il giorno quattordici ricorre San Valentino, la festa degli innamorati che viene celebrata in gran parte del mondo. Solitamente in questo periodo si invita alla lettura di libri in cui l’amore, quello con la A maiuscola trionfa: Cupido, dopo aver scoccato la sua freccia, è testimone dei due innamorati che vivono il più romantico degli “happy end”. Nella realtà però le cose spesso non vanno in questo modo e allora, andando un po’ controcorrente, la Biblioteca Comunale di Treviso propone, questa volta, un libro in cui si descrive cosa succede quando l’amore finisce. “Perché ci siamo lasciati” è un romanzo che racconta appunto la fine della storia d’amore breve ma intensa tra Min e Ed. Se è vero che gli opposti si attraggono, Min e Ed confermano la regola: lei alternativa e appassionata di cinema d’essai, lui popolare capitano della squadra di basket della scuola. Nessuno avrebbe scommesso su quest’amore eppure in amore nulla è scontato. All’inizio sono “fuochi d’artificio”, ma alla lunga è difficile unire due mondi così distanti e alla fine quello che era prevedibile accade. Alla fine di una relazione, ciò che rimane, spesso, oltre all’amaro in bocca, è un ammasso di oggetti accumulati che con la loro presenza continuano a raccontarci quella storia. Il libro “Perché ci siamo lasciati” ha come sottotitolo “inventario di un amore”, perché la narrazione prende avvio proprio da uno scatolone che contiene tutti gli oggetti che Min aveva conservato gelosamente perché significativi della loro storia ma, quando ormai il sentimento si è spento, Min vuole restituire ad Ed quegli oggetti che ora si dimostrano per quello che effettivamente sono, ossia oggetti senza valore: tappi di bottiglia, un biglietto del cinema, una scatola di fiammiferi, un semplice elastico per legare i capelli. Tocca a Min compiere questo gesto che è insieme di liberazione e rinascita ma è soprattutto occasione per riflettere sul bagaglio di emozioni e ricordi che gli oggetti trasmettono. Se il primo amore non si scorda mai, neppure la prima volta che l’amore finisce e non resta a questo punto che consolarsi con l’affermazione che la fine di un amore rappresenta un momento doloroso ma anche un momento di crescita. “Perché ci siamo lasciati” è romanzo con illustrazioni di Maira Kalman e testo di Daniel Handler, alias Lemony Snicket. Se questo nome non vi è nuovo, molto probabilmente è perché Lemony Snicket è autore ma anche personaggio di Una serie di sfortunati eventi, una saga da cui nel 2004 è stato tratto anche un film fantastico (sia in sede Città Giardino che in BraT lo abbiamo in dvd) nel cui cast c’è anche un brillante Jim Carrey. Perché ci siamo lasciati: inventario di un amore, Daniel Handler, Milano, Salani, 2013. Disponibile per il prestito presso la sede Città Giardino. Biblioteca Comunale di Treviso www.bibliotecatreviso.it FAI IL TUO VIDEO E DIVENTA PROTAGONISTA! Ti invitiamo a fare un tuo video sul tema “Abuso di Internet: rischio dipendenza”, hai tempo fino al 3 novembre 2015. È questa la scadenza del 5° Concorso nazionale per la sensibilizzazione sui rischi di Internet a cui puoi partecipare gratuitamente con la tua classe. Il concorso, organizzato e promosso da InternetInSicurezza.it ed EDUMECOM, è rivolto agli studenti di tutte le scuole italiane per promuovere riflessioni sull’autotutela del minore nell’utilizzo della Rete. Tu con il tuo video ci puoi sicuramente aiutare! Nel portale di InternetInSicurezza (www.internetinsicurezza.it) e nella sezione “premi” nelle pagine Web di EDUMECOM (http:// bambinieinformazione.provincia.treviso.it) puoi trovare il bando del concorso e, se vuoi per farti un’idea, anche i video premiati nelle precedenti edizioni. Proponi ai tuoi insegnanti di partecipare, fare un video su questi argomenti in classe può essere molto divertente. Se vinci il tuo video potrà essere visto da tutti su YouTube. Dott.ssa Paola Stefanelli e Dott.ssa Mara Quarisa Provincia di Treviso - EDUMECOM Centro di Eccellenza per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione Articolo promozionale di H-Demia Fonderia dello Spettacolo H•DEMIA, NUOVI CORSI E PROPOSTE Danze africane e Djing e musica elettronica Marzo è all’insegna delle danze etniche! H•DEMIA Fonderia dello Spettacolo ospita e promuove, in collaborazione con l’associazione Africa Chiossan, stage di danza e percussioni con il vivace e variopinto gruppo dei Café Tuba. Domenica 1 marzo il maestro Boto Cissokho curerà un seminario di danza africana accompagnata da incredibili percussionisti! Sarà l’occasione per conoscere alcuni passi della tradizione mandingue. Domenica 15 marzo spetterà invece al maestro Ousmane Seydi introdurci nel fragoroso universo delle percussioni africane. Si potrà scegliere tra djembe’ e tamburi bassi. Dunque tanta musica e divertimento all’insegna dei caldi ritmi africani! Gli incontri sono aperti a tutti. Da marzo ricominceranno anche i consueti corsi di gruppo di danza e percussioni africane aperte ad adulti e bambini! Siete cultori di musica elettronica e vi interessa approfondire la materia? O forse siete appassionati di djing (l’arte del dj), ma non conoscete tutte le specifiche e le potenzialità dei programmi moderni? Allora non perdetevi la nuova iniziativa che HDemia ha in serbo da qui a poche settimane. Un pacchetto di corsi/ seminari per DJ e produzione musicale curati da Cristian Pavese, esperto professionista del settore: - Corso produzione musica elettronica, mixing mastering e utilizzo delle daw Steinberg Cubase & Ableton Live; - Corso Dee Jay. Per maggiori info su tutte le nostre iniziative non esitate a contattare la segreteria di H•DEMIA al numero 0422/423692. 17 18 CHI VI VUOLE CRETINI? Pochi giorni fa una classe dell’Istituto Einaudi-Scarpa di Montebelluna è venuta a far visita ai miei allievi all’interno dell’Istituto Penale per i Minori di Treviso. Una studentessa ha chiesto a uno dei miei come vedesse gli adolescenti di oggi. La risposta mi ha molto colpito nella sua condanna – Sono tutti uguali, non hanno voglia di far niente, non vogliono impegnarsi e vedono, come loro valori, solo cose superficiali. Si potrebbe pensare a una semplicistica generalizzazione di uno che sta in galera e che sarebbe meglio pensasse ai suoi problemi. Ma io che conosco il ragazzo che aveva risposto, persona che in questi mesi ha compiuto, come allievo, un interessantissimo percorso di studio e di riflessione, non posso fermarmi a questa conclusione. Credo che in questa risposta/condanna, che non condivido e che non mi piace, molta colpa ce l’abbiano quegli adolescenti che sono effettivamente così vuoti da farsi descrivere in questo modo e voglio sperare, e soprattutto pensare, che siano una percentuale marginale. Ma sono anche fortemente convinto che in questo giudizio grande colpa, e percentualmente molto pesante, ce l’abbiano quei giovani che accettano passivamente e talvolta con compiacimento modelli di imbecillità adolescenziale che non corrispondono ai loro comportamenti, ma che in qualche modo apprezzano e, peggio ancora, arrivano addirittura a invidiare. Voglio essere più chiaro con un esempio. Molte volte ho chiesto a studenti di vario genere del perché piacevano loro le banalità scritte da Federico Moccia nei suoi romanzi e soprattutto in Tre metri sopra il cielo. Loro dicevano perché si riconoscevano e io replicavo, e ancora adesso lo penso, che tra i ragazzi siano pochissimi, per fortuna, quelli che rischierebbero la faccia sull’asfalto facendosi portare su una moto impennata o che condividerebbero le imbecilli esperienze proposte dal “grande scrittore” romano. E che è altrettanto assurdo e terribilmente dannoso che i ragazzi si facciano descrivere in quel modo e lo accettino dicendo che lo trovano realistico. Se qualcuno parla e scrive di fogna dobbiamo riconoscerla, prendere le distanze e tirarci fuori da tale fogna. Insomma, quello che voglio dire è che i giovani devono avere la coscienza di differenziarsi da quello che stupide mode o luoghi comuni propongono. Non dire tutti lo fanno, lo dicono o ribadire, come nei Soliti idioti, ma è normale e così cadere in una melma che potrebbe descrivere solo pochi e che invece finisce per identificare gli adolescenti di oggi. Questo anche nell’uso continuo di parolacce e oscenità che si sentono dire da moltissimi ragazzi e ragazze, perché lo insegna il mondo televisivo (basti pensare a trasmissioni e ospitate in stile Maria De Filippi) o ancora perché tutti le dicono. Così il paradosso di prepararsi nel vestiario, nel pettinarsi, nel truccarsi per cercare di essere eleganti viene costantemente contraddetto da un esprimersi grezzo e ignorante che, nel contrasto, diventa ancora più evidente. Per non parlare di quanto ho visto visitando Istagram o Ask. Non l’avrei mai immaginato. La volgarità è di casa, le oscenità non si contano e in questo meccanismo ci cadono anche adolescenti dai quali non ti saresti mai aspettato simili cose. Questo perché lo fanno tutti, per sentirsi moderni, forse per sentirsi accettati. Ma accettati da chi? Da chi per primo è grezzo? Da chi usa il turpiloquio perché non sa esprimersi in altro modo? Da chi esercita un bullismo verbale o delle immagini? L’ho già detto: via dalla fogna. Basta dire tutti lo fanno, tutti lo dicono, ma è normale e cadere nella stessa fogna. Differenziatevi con quello di buono che avete da dire e avete da dare. Ribellatevi a chi non vale niente e trova vantaggio solo se tutti non valgono niente. Altrimenti si corre il rischio che abbia ragione il mio allievo dell’Istituto Penale. Prof. Roberto Franzin C.t.p. treviso 2 – Ist. penale per i minori 19 FACEBOOK, SI O NO? Utile network per creare o rintracciare amici o pericoloso strumento di violazione della privacy? Come tutti sanno, Facebook è considerato uno tra i social network più usati e noti anche a livello mondiale del XXI secolo, considerato come un’era di alte tecnologie e innovazioni. Ma con la sua miracolosa diffusione in quasi ogni angolo della Terra, è inevitabile porsi anche una riflessione sui lati negativi che potrebbe determinare. E’ solo un utile strumento per creare nuove amicizie o anche un pericoloso mezzo di violazione della privacy? Secondo le opinioni di molti è un ottimo mezzo per socializzare, condividere i propri sentimenti, le proprie esperienze, i viaggi e tutto ciò che accede nella vita ed è accessibile a tutte le persone appartenenti a qualsiasi fascia d’età. Apparentemente sembrerebbe vero, ma se venisse analizzato da un altro punto di vista, potrebbe diventare anche un pericoloso strumento che viola la privacy di tutti gli utenti connessi. Basta citare un caso, ossia il furto in casa denunciato giorni fa da una famiglia residente nella città di Padova, causato semplicemente da una pubblicazione su facebook in cui è stata riportata la frase “partenza alle ore 10:00 per il viaggio con tutta la famiglia in Croazia per due settimane!”. Ciò ci fa capire quanto possa essere imprevedibile la pericolosità di questo mezzo di comunicazione al quale tutti hanno possibilità d’accesso. Non solo, la violazione della privacy degli utenti si esprime anche per il fatto che tutti i dati, le foto profilo e le informazioni che vengono riportati e pubblicati su facebook vengono inviati alla sede centrale dell’azienda, ovvero a New York, dove vengono raccolti e utilizzati per vari tipi di indagini, quali l’analisi per conoscere i gusti delle persone, le statistiche e tanti altri aspetti. Dunque, occorre stare molto attenti all’uso che se ne fa col evitare di rivelare troppi dati personali, soprattutto quelli sensibili, minimizzando tutti i possibili pericoli. Ma ciò non significa toglierlo dalla nostra vita, bensì farne un uso appropriato affinché rimanga solo e semplicemente un mezzo di comunicazione e per creare nuove amicizie. LI Xuelan 3^Dr – Istituto Mazzotti Da molto ci si chiede se Facebook sia utile, per interagire, condividere file e video con amici, oppure se sia uno strumento pericoloso di violazione della privacy. Dal punto di vista giovanile, per i ragazzi della mia età, Facebook è uno strumento utilissimo, come detto sopra, per interagire con gli amici, per esempio chattando, inviandosi file, audio, video… qualsiasi cosa. Inoltre questi stessi possono essere pubblicati nel proprio o negli altri profili, condividendoli pubblicamente. A mio parere questo social network è utile anche dal punto di vista lavorativo, anche perché c’è la possibilità di poter creare una pagina riguardante ciò che si vuole comunicare in questo ambito. Per esempio sono molte le pagine di aziende, agenzie, scuole… e molto altro. E’ però risaputo che sono presenti, soprattutto in Facebook, molti casi di persone che ne fanno un utilizzo solo per scopi generalmente negativi, come atti di falsificazione di un profilo a scopo di attirare ragazzi e ragazze per poi magari fare loro del male. Sono frequenti anche i casi di cyber-bullismo, questo perché, “nascondendosi” dietro ad uno schermo, chiunque può offendere, seguire e spiare un’altra persona rendendo la vita degli altri un “inferno”. Sono queste le situazioni e gli episodi che confondono le idee sull’utilità positiva di Facebook, però, se si considera la modalità d’uso corretta, questo social network è un’invenzione a dir poco geniale, anche considerando che offre la possibilità di comunicazione con tutto il mondo senza costi eccessivi. L’unico pagamento è quello da effettuare per la connessione ad internet. Si può concludere quindi dicendo che, se usato nel modo corretto, Facebook è un utile, veloce ed immediato strumento per la comunicazione, la condivisione e l’informazione riguardante qualsiasi argomento. Marco Piovesan 3^Dr – Istituto Mazzotti FEDEZ IN CONCERTO Doppia data 17 e 18 aprile Il rapper Fedez si conferma fra gli artisti protagonisti di questo inizio 2015. Sold out in prevendita, con tre mesi di anticipo, il concerto di venerdì 17 aprile alla Supersonic Music Arena di San Biagio di Callalta (Tv), un successo che ha determinato l’organizzazione di una seconda data per sabato 18. Con “POP-HOOLISTA”, il suo quarto album e doppio disco di platino, il singolo “Magnifico” con Francesca Michielin, già triplo disco di platino e il singolo “Generazione Boh”, anch’esso disco di platino, Fedez è riuscito ancora una volta a intercettare i gusti del pubblico, sperimentando sia in termini di contenuti che di forme e di generi e sconfinando come d’abitudine nel punk, nell’elettronica, nella musica più melodica, nel reggae ma soprattutto nel classico cantautorato. Per informazioni: www.azalea.it. Gruppo TipoGrafico Villorba Grafica - STaMpa pubbliciTaria ed ediToriale Richiedi la tua offerta personalizzata a [email protected] Via Edison, 133 - 31020 VILLORBA (TV) - Tel. 0422 440200 - Fax 0422 918296 [email protected] - www.trevisostampa.it 20 LA DISTRAZIONE ALLA GUIDA - Arriva un messaggio su WhatsApp… [Seconda parte] Anche il guidatore più esperto, ritardando, a causa di una qualsiasi distrazione, una manovra necessaria a riparare ad un errore magari di un altro utente della strada, può perdere il controllo del proprio mezzo e restare coinvolto in un sinistro stradale. In particolare, dobbiamo avere assolutamente chiaro il concetto della percorrenza del veicolo durante il momento della distrazione. Spieghiamoci con un esempio: quando sentiamo il rumore di un nuovo messaggio arrivato su WhatsApp istintivamente siamo portati a prendere il telefono dalla tasca per guardare almeno chi l’ha mandato (quando non a leggerne il testo o addirittura rispondere!). Proviamo a pensare al tempo che trascorre da quando, estratto il telefono, guardiamo lo schermo, lo sblocchhiamo e vediamo il mittente… 1 secondo? Ecco in questo secondo a 50 km/h abbiamo percorso circa 15 metri!!! Riuscite ad immaginare quanti oggetti o persone (magari bambini che attraversano la strada!) possono trovarsi nei 15 metri che avete percorso senza nemmeno guardare la strada e, dunque, ancora col piede sull’acceleratore? Date un’occhiata alla tabella 1 dove sono riportate le distanze percorse in questo interminabile secondo con gli occhi sul telefonino in base alla vostra velocità… impressionante vero?! E’ necessario però pensare che un veicolo non si ferma istantaneamente quando noi ci accorgiamo di un ostacolo in quanto ci sarà anche un tempo c.d. di reazione: il cervello percepisce ed elabora che dobbiamo frenare, dà l’impulso alle gambe che esercitano pressione sul freno per iniziare a rallentare. Tutto ciò, in condizioni psico-fisiche integre, necessita mediamente di un secondo. Quindi, tornando al nostro messaggio di WhatsApp, il tempo di reazione farà percorrere altra strada al nostro veicolo e le distanze indicate nella nostra tabella andranno raddoppiate in quanto dallo squillo del messaggio al momento di inizio frenata saranno passati già 2 secondi con il piede ancora sull’acceleratore! Ora inizia la frenata del veicolo che, come ben sapete, impiega del tempo ad avvenire, tempo nel corso del quale viene percorso altro spazio. Lo spazio di frenata, il tempo che intercorre tra l’inizio della pressione sul freno e il momento in cui il mezzo si ferma, si calcola con una complessa formula che tiene in considerazione anche il coefficiente di attrito (strada asciutta, bagnata o ghiacciata). Ipotizzando quindi di guidare su una strada asciutta otterremo la situazione rappresentata nella tabella 2 riguardo allo spazio necessario ad ottenere l’arresto del veicolo. Nella tabella 3 è riportato lo spazio totale percorso dal veicolo dall’evento distraente (il messaggio di WhatsApp) all’arresto del mezzo formato da spazio di reazione, spazio di frenata e lo spazio percorso mentre eravamo distratti a guardare il telefono. Riflettendo su questi dati, siete ancora convinti che sia proprio il caso di guardare chi ci ha scritto e magari rispondere al vostro WhatsApp? Da questi esempi risulta evidente quanto sia necessario evitare di aggiungere altre variabili (distrazioni) che possano allungare ulteriormente lo spazio d’arresto di un veicolo e quanto invece sia opportuno rimanere concentrati su quello che stiamo facendo e che fanno gli altri utenti della strada tenendo sempre a mente che “la vita è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti” (John Lennon). Polizia Stradale di Treviso “PARTECIPI_AMO TREVISO” Scendiamo in campo per promuovere la solidarietà! Il Comune di Treviso scende in campo per promuovere la cittadinanza attiva e il volontariato. Per farlo presenta “Partecipi_ AMO Treviso”, un progetto parzialmente finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito della terza edizione del bando “Giovani, Cittadinanza Attiva e Volontariato”. L’obiettivo è avvicinare ragazzi e ragazze trevigiani al mondo del volontariato e offrire alle associazioni partner l’opportunità di presentare più da vicino ai giovani le proprie attività e di aprirsi ad un arricchente scambio intergenerazionale. Il progetto si rivolge a giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che siano residenti a Treviso, iscritti ad una scuola o ad un corso universitario con sede a Treviso o lavoratori presso imprese o società con sede nel capoluogo. La prima fase del progetto, che si concluderà entro la fine di aprile, consisterà in una formazione mirata ad acquisire competenze in ambito animativo, che saranno poi utilizzate nel corso della seconda fase, più operativa, durante la quale i giovani volontari svolgeranno attività presso le associazioni partner, operanti con anziani, disabili, giovani detenuti. Come previsto dal bando regionale, per le attività di volontariato i giovani partecipanti al progetto riceveranno un rimborso tramite erogazione di voucher. Molteplici le associazioni e le realtà che hanno sposato il progetto, attive in ambito culturale o sociale: le Associazioni Ailuros – Teatro della Nebbia, Aprisogni, bNet, Selaluna, Prosenectute, LILT, Enzimi, la Cooperativa Solidarietà e l’Istituto Penale Minorile di Treviso. 21 UN ANNO IN NORVEGIA “LE PAROLE DELL’ODIO E LE PAROLE DELLA SPERANZA” - 6 marzo – Istituto Mazzotti Ciao sono Alice e i miei studi di 4° liceo li ho trascorsi in Norvegia grazie a Intercultura. La mia avventura si è svolta oltre il circolo polare artico, in un paesino che si chiama Sørreisa. Ho ancora gli occhi pieni di quei meravigliosi momenti. Aurore boreali che danzano nel cielo fino a cadere e riflettersi nel mare. Mesi di puro buio dove solo la neve illuminava le strade e mesi di pura luce dove il sole di mezzanotte vegliava su di noi e sugli alci nel giardino, il Natale pieno di doni, decorazioni, luci e profumi. Saune e scii di fondo. Neve. Neve e neve. Moltissima fredda neve ma anche molti amici con i quali bere una tazza bollente di Gløgg. Sono voluta partire perché mi sentivo soffocare dalla solita routine e volevo mettermi in gioco. Volevo imparare cose nuove ed assorbire conoscenze in un modo diverso. Quando poi mi sono ritrovata nella classe di norvegese e ho scoperto che la mia scuola si chiamava “Finnfjordbotn Vidaregåande Skole” mi sono messa a ridere e forse solo allora ho realizzato che la sfida era iniziata. Quando però mi sono ritrovata ad affrontare le prime incomprensioni, da sola, a 3000 km da casa, mi sono resa conto di poter contare solo sulle mie forze ed era solo grazie alle mie capacità che potevo venirne fuori. La mia famiglia ospitante mi ha insegnato molto e mi ha anche fornito opportunità di confronto di tradizioni e usanze. Ho imparato a lavorare a maglia come fanno loro e qualche tempo dopo il primo maglione era pronto. Man mano che i mesi passavano e schiudevo i misteri della lingua norvegese iniziavo a capire la riservatezza e timidezza del popolo che stava intorno a me. Ho assaggiato ogni piatto che mi hanno proposto e a maggio ero io che mi preparavo pane, maionese e salmone per colazione. Ho iniziato a sentirmi integrata e un pochino norvegese. Consiglierei a tutti di vivere un’esperienza simile perché si torna con “una marcia” in più. Una lingua in più. Una famiglia in più. Un’identità in più. Alice L’Ufficio Scolastico di Treviso e la Consulta Provinciale degli Studenti promuovono l’iniziativa “Le parole dell’odio e le parole della speranza: una nuova cultura e una nuova società contro il terrorismo”, rivolta agli studenti degli Istituti Superiori della provincia che si terrà venerdì 6 marzo 2015 dalle 9.30 alle 12, a Treviso presso l’ITT “Mazzotti”. Interverrà il Dott. Luca Baucci, avvocato esperto in diritto penale internazionale e di diritto dell’informazione, scrittore e autore di varie pubblicazioni in materia giuridica, che ha seguito i più importanti processi in Italia per terrorismo internazionale. L’intervento si focalizzerà sull’incidenza del linguaggio di ogni giorno nella costruzione della cultura dell’odio che costituisce la base sulla quale opera l’ideologia del terrorismo cui è speculare una certa ideologia dell’antiterrorismo che piuttosto che progettare società nuove si preoccupa di trovare un nemico. Verrà evidenziato il rapporto tra media e violenza, tra informazione e rispetto delle varie culture che coesistono in una società. J-AX IN CONCERTO J-Ax, artista che ha fatto la storia italiana del rap, sarà in concerto sabato 21 marzo alla Supersonic Music Arena di San Biagio di Callalta per l’unico concerto del Triveneto. Lo spettacolo sarà l’occasione per ascoltare dal vivo i suoi grandi successi e i brani del nuovo album “Il bello d’esser brutti” da cui è stato estratto il singolo “Uno di quei giorni” nelle radio da dicembre. Per informazioni: www.azalea.it FEDERALE OMBRE DI TEATRO “L’importanza di chiamarsi Ernesto” – 21 marzo. Commedia deliziosa nella fine del XIX secolo, in cui Wilde prende in giro la “seriosità” del tardo vittoriano, l’aristocrazia e l’alta borghesia londinese che frequentava ed amava. Un mondo in cui la menzogna è regola, la crudeltà è presentata come buonismo, la discriminazione è travestita da solidarietà. Schernire questo mondo, giocare con quella stessa menzogna e irridere il vuoto da cui ci si sente circondati è la scelta di Wilde con questo lavoro che contrappone donne - superficiali, vendicative, passionali, ma anche volubili - e uomini - bugiardi, vittimisti, manipolatori - attraverso le armi tipiche della sua comicità: nonsense, equivoci, ironia, giochi di parole e aforismi. Cena su prenotazione, info: www.anticaosteriazanatta.com - Tel. 0422.778048. BENESSERE .it .it .it created by al ute! Sport è S created by Il PalaFabris di Padova ospiterà il prossimo 14 aprile una tappa del Negrita Tour 2015, live che accompagnerà l’uscita, ormai imminente, del nuovo album della band toscana. I Negrita si sono imposti negli anni come la più interessante rock band italiana, in grado di coniugare la tradizione rock europea a sonorità più pop e a suoni etnici, costruendo un sound unico. Sanno essere una band trascinante soprattutto dal vivo: la data padovana sarà quindi un’occasione imperdibile per ascoltare live i loro grandi successi e i brani del nuovo album. Per informazioni: www.zedlive.com. N ATATORIUM TREVISO created by NEGRITA TOUR 2015 - Padova, 14 aprile FEDERALE www.natatorium.it Piscine comunali Santa Bona e Selvana 22 UN RACCONTO DAVVERO INFERNALE Non ho mai creduto nell’esistenza di un Aldilà in cui le azioni compiute dall’uomo durante la vita trovino una disposizione. Ho sempre pensato all’oltretomba come ad un luogo metafisico più simile al Purgatorio, un posto ove si vive in serenità e pace. Fatico ad immaginare un Oltretomba punitivo, inquietante, come l’Inferno di dantesca memoria. Tuttavia, se dovessi elaborare un personale concetto di Inferno, come quello magistralmente narrato dall’Alighieri, avrebbe questa particolare struttura. La mia guida in questo viaggio sarebbe la Musica, poiché lei sola mi aiuta sempre a distinguere ciò che è giusto da quello che non lo è, per non compiere scelte sbagliate. Appena varcate le porte dell’Inferno m’immagino di vedere una struttura a più piani, che corrispondono ognuno ad una colpa, che non seguono un ordine di importanza o di gravità. Non ci sono punizioni: le persone in questo Inferno sono già state punite, in vita, attraverso un’esistenza meschina ed infelice. Uno di questi piani è dedicato agli apatici: questa mancanza riguarda ogni singola persona. L’apatia è un “sentimento” che si è generato solo nelle società che noi definiamo “civilizzate”. Finito il periodo delle grandi guerre, in cui si era creato un sentimento di patriottismo ed empatia umana, questo stato d’animo ha iniziato a dissolversi, fino a quando, col passare del tempo, è scomparso. Ora la gente, me compreso, non è più turbata venendo a sapere di assassini, bambini scomparsi, incidenti o fatti gravi a livello internazionale; si emoziona più facilmente guardando film, o leggendo libri, che, il più delle volte, narrano storie mai avvenute. Non ho mai visto lacrime dovute a notizie sul telegiornale, ma in compenso, ne sgorgano molte durante i film. Un altro piano è dedicato ai distratti, cioè tutti quelli che si sono fatti sviare da trasmissioni televisive, dalle chiacchiere, o dal calcio, che nella società italiana ha acquisito più importanza di qualsiasi altra cosa. (“C’è un leone a terra, sangue e segatura, gli animali in gabbia esplodono di rabbia sotto serratura, il pubblico applaude, la pecora infame, che ora pascola, mangia nel circo con le amiche schiave. Il pubblico ha paura e il circo butta via il leone, in campo ha quattro foche che si passano un pallone. É fatta, il pubblico sorride, sembra più felice, e anche le macchie di quel sangue sembrano sparite.”/Mezzosangue-Circus) Il terzo piano ospita le persone vittime di rimpianti: tutti coloro che hanno preferito arrendersi per avere una vita più semplice, piuttosto di insistere e affrontare a testa alta le difficoltà, per ottenere qualcosa che li rendesse davvero felici. (“La resa ha il volto della vittoria, emette una sentenza assolutoria, ma condanna alla memoria di un passato senza gloria”/ Mezzosangue-Musica Cicatrene) Il piano successivo contiene gli individui che hanno trascurato o abbandonato i loro ideali, facendosi scoraggiare dalla situazione odierna: quella di un popolo che non ha più fiducia nel governo e nelle istituzioni, senza la speranza che nel futuro le cose migliorino, senza sogni ed obiettivi. (“Crescono coi sogni e crepano con gli incubi chiusi in casa”, Mezzosangue-Soliloquio) Qui non ci sono solo le persone che hanno perduto i loro ideali, ma anche tutti quelli che, al contrario, utilizzano la violenza per sostenerli. Nel quinto e ultimo piano del mio Inferno sono collocate tutte le persone che non riescono a riconoscere la differenza tra bene e male. Questo cerchio è rivolto principalmente a coloro che compiono scorrettezze nei rapporti di amicizia. Mi è capitato spesso di frequentare persone che consideravo amiche, cui ho dato tutto me stesso e concesso la mia lealtà. Purtroppo, con il passare del tempo, esse si sono rivelate scorrette e irrispettose, tradendo il vincolo dell’amicizia, per me così importante. Queste persone, che non distinguono il bene dal male e anzi, spesso, lo arrecano, provocano negli individui chiusura e allontanamento, difficoltà nel fidarsi, paura di venire traditi di nuovo. (“Amici trasparenti nel conflitto d’interessi”/Salmo-S.A.L.M.O.) Superato questo piano, m’immagino un cancello dorato che porta al Paradiso, dove il mio accompagnatore, la Musica, cambia, poiché per ogni luogo, situazione o problema, c’è una colonna sonora adatta e pronta ad aiutarti e proseguire nel lungo viaggio della vita. Di questi tempi la gente fa fatica a credere in un Dio per via della sua -assenza- in momenti di estremo bisogno, in momenti di disperazione. Questo, a mio avviso, è un grave errore; tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che ci circonda, deve aver avuto origine da qualcosa: chiamatelo Dio, Allah, Archè, Buddha, Caos, ma un’origine di tutto dev’esserci. L’uomo è portato sempre più in basso da un vortice di consumismo ed egoismo che si è creato da solo: come potrà mai chiedere un aiuto esterno se lui in prima persona rifiuta di volersi salvare per poi incolpare qualcosa, o qualcuno, lassù? Tommaso Dalla Torre IV BL - Liceo Linguistico G. Galilei Treviso ISTITUTO SCOLASTICO “G. GALILEI” TREVISO CORSI PARITARI LICEO SCIENTIFICO - INDIRIZZO SPORTIVO LICEO LINGUISTICO ISTITUTO TECNICO-TECNOLOGICO (Costruzioni, ambiente e territorio) SEDE DI ESAME DI STATO E DI IDONEITA' PER CANDIDATI ESTERNI Per info: visitare il sito www.istitutoparitariogalilei.it O contattare [email protected] - Tel. 0422.404131 23 RAGAZZI DISINFORMATI - Colpa nostra o dei mass media? Un tema sempre più trascurato, sia dalla scuola che dai nostri argomenti comuni, è l’informazione dei fatti che accadono ogni giorno in Italia e in tutto il mondo, sia di attualità come della politica. Sembra quasi che noi ragazzi non dobbiamo informarci prima di una certa età, quasi a dire che siamo “troppo piccoli per certe cose”. Mi sembra una cosa ridicola. Soprattutto in periodi come questi, quando il nostro paese è in recessione da anni, e sembra che nessuno riesca a trovare la ricetta giusta per farlo ripartire. In questa situazione noi ragazzi ci tiriamo sempre fuori, giustificando il disinteresse con “non cambierà mai niente” o “non possiamo farci nulla” e perché “tanto vivo lo stesso”. Legittimo, ma è ovvio che se non sai, non ti poni nemmeno certi problemi. È proprio quando inizi a sapere che arrivi a un bivio con due strade: la prima è, appunto, di fregartene, di pensare ai tuoi problemi e a vivere la tua vita senza preoccuparti di problemi più grandi di te. La seconda è UN’ESTATE DI FORTI EMOZIONI, PARTI CON AEGEE! Destinazioni in tutta Europa Forse non lo sai, ma c’è un’estate fantastica che ti aspetta. E’ in fase di organizzazione proprio ora! Centinaia di ragazzi e ragazze in tutta Europa stanno già organizzando splendide vacanze, tra visite culturali, sport, mare, montagna, giochi e balli. Non sarà una semplice vacanza, ma un’esperienza unica ed irripetibile, in cui avrai la possibilità non solo di divertirti in compagnia di altri giovani provenienti da tutto il nostro vecchio continente, ma anche di visitare luoghi magici. L’occasione sarà infatti perfetta anche per conoscere tradizioni, cibi, danze, lingue e, più in generale, il modo di vivere e divertirsi locale. Le vostre guide saranno le migliori possibili e immaginabili: altri giovani come te che si stanno appunto preparando ad accoglierti al meglio e farti scoprire le bellezze della loro terra. Ti sembra impossibile? Non lo è! E’ semplicemente AEGEE! AEGEE (Association des Etats Generaux des Etudiants d’ Europe) è un’associazione studentesca tra le più grandi a livello europeo, con sede principale a Bruxelles e presente in molte città in Europa attraverso le cosiddette “antenne” locali, come ad esempio quella di Treviso. Il prezzo è un altro punto sorprendente! Questi eventi estivi infatti, della durata variabile tra i 10 e i 15 giorni, hanno un prezzo che varia tra i 90 e i 180 euro comprensivo di tutte le attività, vitto e alloggio e ci sono così tante destinazioni che si ha solo l’imbarazzo della scelta. ATTENZIONE! La scadenza per le iscrizioni alle Summer Universities è il 24 Aprile! Non lasciarti scappare l’opportunità! Per saperne di più non esitare a contattarci scrivendo a [email protected], ci trovi anche su Facebook (AEGEE Treviso). I siti dell’associazione sono: www.aegee-treviso.eu e www.aegee.org. Non sei molto convinto? Pensaci, la vita è fatta di scelte, sta a te decidere cosa fare: puoi catalogare questo articolo tra quelli “se fosse vero sarebbe bello” oppure puoi contattarci e conoscere l’associazione che ti cambierà la vita. Garantito! Quando torni dopo il tuo primo evento AEGEE non sarai più lo stesso! AEGEE Treviso Board rischiare, informarsi e alzare la testa, rifiutando quest’ ondata di menefreghismo che sta contagiando tutto e tutti. Oltre al disinteresse comune verso quel che realmente accade ogni giorno, ci mettono del loro pure tivù, radio e giornali per distogliere l’attenzione dalle questioni più importanti. Credete che l’informazione in Italia sia libera e trasparente? Siamo considerati un paese semi-libero. “House of Freedom” ci colloca al 56º posto al mondo per libertà di informazione, dietro a paesi come il Congo e la Sierra Leone. Vi stupisce? A me non tanto. Considerando che i giornali sono al 90% schierati politicamente e considerando che i nostri programmi di “informazione” sono Studio Aperto, Pomeriggio 5 e UnoMattina non mi sorprendo affatto. Il problema è quindi sia della nostra mentalità superficiale, sia dei mass media che offrono informazioni non sempre vere o incomplete e non trasparenti, mettendo in difficoltà il comune ascoltatore. Per questo mi sento di dire che la nostra è una generazione disinformata. Paradossalmente vorrei ricordare a tutti che siamo fortunati: internet ci permette di accedere a un mondo di informazioni che solo qualche anno fa era inimmaginabile. Certo, anche in rete bisogna riuscire a distinguere le notizie vere da quelle incomplete o false, ma si ha la possibilità di accedere a talmente tante fonti che, con un po’ di buona volontà, permettono la distinzione tra verità e opinione. Per questo io sono convinto che si debba almeno provare ad informarsi come si deve. “O i giovani si occuperanno della politica, o la politica si occuperà dei giovani” Sono pienamente d’accordo. Certo, salvare il mondo non si può, ma salvare sé stessi dalla disinformazione non solo si può, si deve. “CON OGNI MEZZO NECESSARIO, FATTI LA TUA INFORMAZIONE NON QUELLA CHE SENTI IN RADIO” Davide Miotto (Itc Riccati-Luzzatti) Soluzione quesito matematico di Zio Pippuzzo (pag. 2) 9 x 8 = 72 LA BOTTEGA DELL’USATO Vendita e Contovendita di Mobili, Oggettistica, Antiquariato, Elettrodomestici, Abbigliamento, Hi-Fi, Dischi Via Dei Da Prata, 34/A (zona Fonderia) Treviso - Tel. 0422.431822 mail: [email protected] - La Bottega Dell’Usato www.bottegadellusato.net Rivista interscolastica ed universitaria bimestrale a diffusione gratuita Anno VIII n. 52 - Reg. Tribunale Treviso n. 50 del 16-01-07 Impaginazione: www.anomaliecreative.it Stampa: Trevisostampa Srl (Villorba - Tv) Direttore Responsabile: Paolo Binotto Editore: Paolo Binotto - [email protected] - Tel. 328.6994839 Sede: Via B. Marcello 16 - Treviso
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