La Voce Notiziario Parrocchiale della Comunità di Zanica Quaresima La Voce Festivi 18.00 (vigilia) | 7.00 | 8.00 | 9.30 | 11.00 | 18.00 CAPANNELLE 18.30 (vigilia) | 10.00 Notiziario Parrocchiale Della Comunità Di Zanica Feriali 7.00 7.45 9.00 18.00 Lun | Ven Mer Lun | Mar | Gio | Ven | Sab Lun | Mar | Mer | Gio | Ven Anno 13 ‐ Numero 1 Quaresima 2015 Stampato in proprio Capannelle 18.30* Mar | Mer * Con il cambio dell’ora solare la messa verrà anticipata alle 17.30 Sommario Don Alberto 035. 67 10 29 Don Mattia 035. 305 89 53 Don Pietro 035. 67 50 63 Suore 035. 67 11 07 Oratorio 035. 67 05 58 www.parrocchiazanica.it [email protected] [email protected] [email protected] Direttore Responsabile Don Alberto Mascheretti Grafica e impaginazione Andrea Chimeri Don Mattia Magoni Redazione Don Alberto Mascheretti Ennio Locatelli Fabrizio Colombelli Marco Bassi Valeria Ubbiali Veronica Casanova Don Mattia Magoni Editoriale: Sinodo 2014 - terza parte pag. 1 Costruiamo insieme il volto di Cristo: Plasmati dall’Eucarestia pag. 4 La Quaresima in Comunità pag. 5 La Quaresima dei ragazzi pag. 7 Invito alla lettura: Daniele pag. 8 Il programma del Triduo pag. 9 Consiglio Pastorale pag. 12 Calendario di febbraio e marzo pag. 14 Relazione economica della Comunità anno 2014 pag. 18 Don Bosco di ieri & l’oratorio di Zanica oggi pag. 21 Dono di San Nicolo’ pag. 25 Campo Neve a Lizzola pag. 26 Capodanno a Capannelle pag. 30 Capodanno a Vienna pag. 32 Programmazione cinema pag. 36 Sito internet 2.0 pag. 37 Anagrafe pag. 39 Continuando una lettura condivisa nella nostra comunita' “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione” Continuiamo a leggere il documento finale steso dai padri sinodali che sta girando nelle Conferenze Episcopali di tutto il mondo. L’intento come dicevamo è quello di accostarci direttamente alle fonti, senza passare per mediazioni (e a volte adulterazioni) massmediatiche, generando un confronto condiviso in parrocchia. Dopo l’INTRODUZIONE, ci accingiamo a commentare la I parte. Riporteremo il testo nel carattere grafico che qui compare e un commento in corsivo. I Parte: L’ascolto: il contesto e le sfide sulla famiglia Il contesto socio-culturale Sinodo dei Vescovi La rilevanza della vita affettiva La sfida per la pastorale (5-19 ottobre 2014) PRIMA PARTE Don Mario L'ascolto.. il contesto e le sfide sulla famiglia Il contesto socio-culturale 5. Fedeli all’insegnamento di Cristo guardiamo alla realtà della famiglia oggi in tutta la sua complessità, nelle sue luci e nelle sue ombre. Pensiamo ai genitori, ai nonni, ai fratelli e alle sorelle, ai parenti prossimi e lontani, e al legame tra due famiglie che tesse ogni matrimonio. Il cambiamento antropologico-culturale influenza oggi tutti gli aspetti della vita e richiede un approccio analitico e diversificato. Vanno sottolineati prima di tutto gli aspetti positivi: la più grande libertà di espressione e il migliore riconoscimento dei diritti della donna e dei bambini, almeno in alcune regioni. Ma d’altra parte bisogna egualmente considerare il crescente pericolo rappresentato da un individualismo esasperato, che snatura i legami familiari e finisce per considerare ogni componente della famiglia come un’isola, facendo prevalere in certi casi l’idea di un soggetto che si costruisce secondo i propri desideri, assunti come un assoluto. A ciò si aggiunge anche la crisi della fede che ha toccato tanti cattolici e che spesso è all’origine delle crisi del matrimonio e della famiglia. 1 Commento: La prima annotazione è che la famiglia non è riducibile al livello dei genitori, ma s’inserisce all’interno di un intero familiado, una rete educativa, un “intero villaggio” di relazioni umane, di legami familiari. Di conseguenza i padri rilevano i virus infestanti, oggi capaci di far ammalare ogni rapporto. Il primo di questi virus è l’individualismo esasperato. Siamo intrisi del pensiero che ciascuno ha diritto di dire, fare, decidere della sua vita a prescindere dalle proprie responsabilità e dalle conseguenze che queste scelte avranno sulle persone che ci vivono accanto. Che sia un padre, una madre, un figlio, un nonno, una nonna, uno zio o un nipote non importa perché il “diritto di seguire la propria voglia” è un comandamento sacrosanto e intoccabile. Il secondo virus rilevato è la crisi della fede. In questo contesto lo formulerei cosi: “Anche Dio benedice la mia scelta e nessuna autorità religiosa (vedi Chiesa) né civile ha diritto di intromettersi nella mia vita”. Di conseguenza sono il matrimonio e la famiglia che devono adattarsi alle “mie” idee. Da qui la crisi. 6. Una delle più grandi povertà della cultura attuale è la solitudine, frutto dell’assenza di Dio nella vita delle persone e della fragilità delle relazioni. C’è anche una sensazione generale di impotenza nei confronti della realtà socio-economica, che spesso finisce per schiacciare le famiglie. Così è per la crescente povertà e precarietà lavorativa che è vissuta talvolta come un vero incubo, o a motivo di una fiscalità troppo pesante che certo non incoraggia i giovani al matrimonio. Spesso le famiglie si sentono abbandonate per il disinteresse e la poca attenzione da parte delle istituzioni. Le conseguenze negative dal punto di vista dell’organizzazione sociale sono evidenti: dalla crisi demografica alle difficoltà educative, dalla fatica nell’accogliere la vita nascente all’avvertire la presenza degli anziani come un peso, fino al diffondersi di un disagio affettivo che arriva talvolta alla violenza. È responsabilità dello Stato creare le condizioni legislative e di lavoro per garantire l’avvenire dei giovani ed aiutarli a realizzare il loro progetto di fondare una famiglia. 2 7. Ci sono contesti culturali e religiosi che pongono sfide particolari. In alcune società vige ancora la pratica della poligamia e in alcuni contesti tradizionali la consuetudine del “matrimonio per tappe”. In altri contesti permane la pratica dei matrimoni combinati. Nei Paesi in cui la presenza della Chiesa cattolica è minoritaria sono numerosi i matrimoni misti e di disparità di culto, con tutte le difficoltà che essi comportano riguardo alla configurazione giuridica, al battesimo e all’educazione dei figli e al reciproco rispetto dal punto di vista della diversità della fede. In questi matrimoni può esistere il pericolo del relativismo o dell’indifferenza, ma vi può essere anche la possibilità di favorire lo spirito ecumenico e il dialogo interreligioso in un’armoniosa convivenza di comunità che vivono nello stesso luogo. In molti contesti, e non solo occidentali, si va diffondendo ampiamente la prassi della convivenza che precede il matrimonio, o anche di convivenze non orientate ad assumere la forma di un vincolo istituzionale. A questo si aggiunge spesso una legislazione civile che compromette il matrimonio e la famiglia. A causa della secolarizzazione, in molte parti del mondo il riferimento a Dio è fortemente diminuito e la fede non è più socialmente condivisa. Commento: Basti solo leggere le parole in grassetto per rendersi conto della complessità delle questioni in gioco a più livelli. Colpisce come i padri sinodali abbiano un giudizio critico forte sull’attenzione dello Stato circa “una politica familiare” e su una legislazione civile. Annotiamo che massmediaticamente c’è molto spazio per “diritti di legami” che coinvolgono una percentuale che è sì da tutelare, ma che è veramente bassa rispetto al numero di famiglie reali presenti in Italia. 8. Molti sono i bambini che nascono fuori dal matrimonio, specie in alcuni Paesi, e molti quelli che poi crescono con uno solo dei genitori o in un contesto familiare allargato o ricostituito. Il numero dei divorzi è crescente e non è raro il caso di scelte determinate unicamente da fattori di ordine economico. I bambini spesso sono oggetto di contesa tra i genitori e i figli sono le vere vittime delle lacerazioni familiari. I padri sono spesso assenti non solo per cause economiche, laddove invece si avverte il bisogno che essi assumano più chiaramente la responsabilità per i figli e per la famiglia. La dignità della donna ha ancora bisogno di essere difesa e promossa. Oggi infatti in molti contesti l’essere donna è oggetto di discriminazione, e anche il dono della maternità viene spesso penalizzato piuttosto che essere presentato come valore. Non vanno neppure dimenticati i crescenti fenomeni di violenza di cui le donne sono vittime, talvolta purtroppo anche all’interno delle famiglie, e la grave e diffusa mutilazione genitale della donna in alcune culture. Lo sfruttamento sessuale dell’infanzia costituisce poi una delle realtà più scandalose e perverse della società attuale. Anche le società attraversate dalla violenza a causa della guerra, del terrorismo o della presenza della criminalità organizzata vedono situazioni familiari deteriorate, e soprattutto nelle grandi metropoli e nelle loro periferie cresce il cosiddetto fenomeno dei “bambini di strada”. Le migrazioni inoltre rappresentano un altro segno dei tempi da affrontare e comprendere, con tutto il carico di conseguenze sulla vita familiare. La rilevanza della vita affettiva 9. A fronte del quadro sociale delineato si riscontra in molte parti del mondo e nei singoli un maggiore bisogno di prendersi cura della propria persona, di conoscersi interiormente, di vivere meglio in sintonia con le proprie emozioni e i propri sentimenti, di cercare relazioni affettive di qualità; tale giusta aspirazione può aprire al desiderio di impegnarsi nel costruire relazioni di donazione e reciprocità creative, responsabilizzanti e solidali come quelle familiari. Il pericolo individualista e il rischio di vivere in chiave egoistica sono rilevanti. La sfida per la Chiesa è di aiutare le coppie nella maturazione della dimensione emozionale e nello sviluppo affettivo attraverso la promozione del dialogo, della virtù e della fiducia nell’amore misericordioso di Dio. Il pieno impegno richiesto nel matrimonio cristiano può essere un forte antidoto alla tentazione di un individualismo egoistico. 10. Nel mondo attuale non mancano tendenze culturali che sembrano imporre una affettività senza limiti di cui si vogliono esplorare tutti i versanti, anche quelli più complessi. Di fatto, la questione della fragilità affettiva è di grande attualità: un’affettività narcisistica, instabile e mutevole che non aiuta sempre i soggetti a raggiungere una maggiore maturità. Preoccupa una certa diffusione della pornografia e della commercializzazione del corpo favorita anche da un uso distorto di internet, e va denunciata la situazione di quelle persone che sono obbligate a praticare la prostituzione. In questo contesto, le coppie sono talvolta incerte, esitanti e faticano a trovare i modi per crescere. Molti sono quelli che tendono a restare negli stadi primari della vita emozionale e sessuale. La crisi della coppia destabilizza la famiglia, e può arrivare attraverso le separazioni e i divorzi a produrre serie conseguenze sugli adulti, i figli e la società, indebolendo l’individuo e i legami sociali. Anche il calo demografico, dovuto ad una mentalità antinatalista e promosso dalle politiche mondiali di salute riproduttiva, non solo determina una situazione in cui l’avvicendarsi delle generazioni non è più assicurato, ma rischia di condurre nel tempo a un impoverimento economico e a una perdita di speranza nell’avvenire. Lo sviluppo delle biotecnologie ha avuto anch’esso un forte impatto sulla natalità. Commento: La crisi della famiglia è crisi di coppia e la crisi di coppia ha a che fare con immaturità affettiva, emozionale e sessuale della persona adulta stessa. Quando l’adulto diventa adulto oggi? La sfida per la pastorale 11. In questo contesto, la Chiesa avverte la necessità di dire una parola di verità e di speranza. Occorre muovere dalla convinzione che l’uomo viene da Dio e che, pertanto, una riflessione capace di riproporre le grandi domande sul significato dell’essere uomini possa trovare un terreno fertile nelle attese più profonde dell’umanità. I grandi valori del matrimonio e della famiglia cristiana corrispondono alla ricerca che attraversa l’esistenza umana, anche in un tempo segnato dall’individualismo e dall’edonismo. Occorre accogliere le persone con la loro esistenza concreta, saperne sostenere la ricerca, incoraggiare il desiderio di Dio e la volontà di sentirsi pienamente parte della Chiesa anche in chi ha sperimentato il fallimento, o si trova nelle situazioni più disparate. Il messaggio cristiano ha sempre in sé la realtà e la dinamica della misericordia e della verità, che in Cristo convergono. Commento: “La Chiesa è luogo e segno della permanenza di Gesù Cristo nella storia”. Anche nel suo compito educativo, come in tutto ciò che essa è e opera, attinge da Cristo e ne diventa discepola, seguendone le orme grazie al dono dello Spirito Santo. La nostra azione educativa deve «riproporre a tutti con convinzione questa ‘misura alta’ della vita cristiana ordinaria: tutta la vita della comunità ecclesiale e delle famiglie cristiane deve portare in questa direzione». Siamo nel mondo con la consapevolezza di essere portatori di una visione della persona, che esaltandone la verità, la bontà e la bellezza, è davvero alternativa al sentire comune”. (cfr. Educare alla vita buona del Vangelo, CEI, 2010). La prossima volta, ci confronteremo su: II Parte. Lo sguardo su Cristo: il Vangelo della famiglia 3 Costruiamo insieme il volto di Cristo Plasmati dall'Eucarestia Il vostro Parroco Don Alberto 4 La Messa, buona abitudine per alcuni, fatica da assolvere per altri, pratica ininfluente per molti, desiderio per pochi, eppure l’Eucarestia - preferiamo chiamarla così - è fonte e culmine dell’esperienza cristiana, della vita della comunità stessa. Tante volte ne abbiamo parlato, tuttavia continua a rimanere una pratica molto difficile da capire e da vivere. Il motivo c’è ed è da ricercare nel fatto che nell’Eucarestia si celebra un MISTERO, si celebra il mistero di Dio che invita l’uomo a sedersi a mensa con Lui, dove il cibo è Cristo stesso che alimenta la vita dell’uomo perché l’immagine di Dio impressa nella creatura diventi sempre più evidente nella vita. Se da un lato l’Eucarestia è un mistero perché Dio si chiama in causa, dall’altro è quanto di più umano possa esserci, perché quei riti che lì si compiono sono i riti della vita di ogni uomo. Accogliere, sedersi a tavola, chiedere perdono, lodare, ascoltare e rispondere, offrire, ringraziare, fare memoria, sacrificare, pregare, rappacificare, fare comunione sono pratiche profondamente umane. Troppo spesso però sono disattese e non sempre ricercate e desiderate, a scapito della qualità della vita e forse, proprio per questo, sono difficilmente riconoscibili nell’Eucarestia. Nell’Eucarestia l’esperienza umana che si celebra viene restituita, esaltata, rinnovata, purificata dalla presenza dello Spirito del Risorto, che ci permette di dilatare la nostra esistenza assumendo i tratti dell’umanità di Gesù. È necessario sdoganarci da un’idea semplicemente devozionale o emotiva o legata principalmente al suffragio dei defunti. È certo vero che nella celebrazione dell’Eucarestia concorrono anche questi aspetti, ma è riduttivo e terribilmente impoverente ridurre l’Eucarestia a questo. Recidere il legame che tiene legata la vita all’Eucarestia e l’Eucarestia alla vita vuol dire, in sostanza, dichiarare che siamo sì disposti ad incontrare il Signore, purché non turbi e non stravolga la nostra quotidianità, purché quel sederci a mensa con Lui, quei gesti che celebriamo non mettano troppo in crisi la verità degli stessi gesti che compiamo nella vita. Come se avessimo a dire: “cristiani sì, ma non troppo” oppure “a mensa con il Signore sì, ma senza troppa confidenza, poi ognuno torni a casa sua”. Nell’Eucarestia il Signore per primo si mette in gioco: ci accoglie, ci lava i piedi, spezza il pane (vale a dire il Suo Corpo), versa il vino (vale a dire il Suo Sangue), la Sua stessa vita, lo fa Lui per primo e solo perché lo ha fatto Lui ci chiede di fare altrettanto per avere la pienezza di vita, per salvare la vita. È proprio questo profondo legame tra celebrazione e vita che intendiamo approfondire nel continuare il percorso di formazione comunitaria con la tappa dei Venerdì di Quaresima. A tutti l’invito a partecipare perché l’Eucarestia non sia abitudine, fatica da assolvere, pratica ininfluente, ma desiderio e fonte di vita personale e comunitaria che assume i tratti di Gesù. Spezziamo il pane nell’Eucarestia e lo condividiamo nella Vita Come ogni anno intendiamo apprestarci a vivere la Quaresima in modo serio e responsabile perché sia occasione di conversione del cuore, delle pratiche di fede – in particolare dell’Eucarestia - e delle azioni che caratterizzano la vita. Un progetto sicuramente ambizioso che ha dei momenti suoi propri. Papa Francesco li definisce così: La Quaresima in comunita' Il vostro Parroco Don Alberto “Il primo elemento è la preghiera. La preghiera è la forza del cristiano e di ogni persona credente. Nella debolezza e nella fragilità della nostra vita, noi possiamo rivolgerci a Dio con fiducia di figli ed entrare in comunione con Lui. Dinanzi a tante ferite che ci fanno male e che ci potrebbero indurire il cuore, noi siamo chiamati a tuffarci nel mare della preghiera, che è il mare dell’amore sconfinato di Dio, per gustare la sua tenerezza. La Quaresima è tempo di preghiera, di una preghiera più intensa, più prolungata, più assidua, più capace di farsi carico delle necessità dei fratelli; preghiera di intercessione, per intercedere davanti a Dio per tante situazioni di povertà e di sofferenza. Il secondo elemento qualificante del cammino Quaresimale è il digiuno. Dobbiamo stare attenti a non praticare un digiuno formale, o che in verità ci “sazia” perché ci fa sentire a posto. Il digiuno ha senso se veramente intacca la nostra sicurezza, e anche se ne consegue un beneficio per gli altri, se ci aiuta a coltivare lo stile del Buon Samaritano, che si china sul fratello in difficoltà e si prende cura di lui. Il digiuno comporta la scelta di una vita sobria, nel suo stile; una vita che non spreca, una vita che non “scarta”. Digiunare ci aiuta ad allenare il cuore all’essenzialità e alla condivisione. È un segno di presa di coscienza e di responsabilità di fronte alle ingiustizie, ai soprusi, specialmente nei confronti dei poveri e dei piccoli, ed è segno della fiducia che riponiamo in Dio e nella sua provvidenza. Terzo elemento, l’elemosina: essa indica la gratuità, perché nell’elemosina si dà a qualcuno da cui non ci si aspetta di ricevere qualcosa in cambio. La gratuità dovrebbe essere una delle caratteristiche del cristiano, che, consapevole di aver ricevuto tutto da Dio gratuitamente, cioè senza alcun merito, impara a donare agli altri gratuitamente. Oggi spesso la gratuità non fa parte della vita quotidiana, dove tutto si vende e si compra. Tutto è calcolo e misura. L’elemosina ci aiuta a vivere la gratuità del dono, che è libertà dall’ossessione del possesso, dalla paura di perdere quello che si ha, dalla tristezza di chi non vuole condividere con gli altri il proprio benessere”. In particolare noi cercheremo di approfondire e di cogliere lo stretto legame che esiste tra Eucarestia e 5 Vita, e tra Vita ed Eucarestia: già lo slogan della Quaresima annuncia questo nostro intento. I venerdì di Quaresima, le precisazioni liturgiche durante le domeniche di Quaresima sui vari momenti della celebrazione eucaristica, un piccolo sussidio di preghiera in famiglia, la disponibilità a spezzare il nostro “pane” con chi I venerdì di Quaresima: PLASMATI DALL'EUCARESTIA Mercoledì 18 febbraio Mercoledì delle CENERI IMPOSIZIONE DELLE CENERI Venerdì 27 febbraio Prima settimana I riti di accoglienza Attesi, accolti e riconciliati… e nella vita? Venerdì 6 marzo Seconda settimana La liturgia della Parola Senza ascolto profondo non ci sono risposte buone Venerdì 13 marzo Terza settimana L’offertorio Pane e vino frutto della terra e del lavoro umano Pane, terra, lavoro cosa ne facciamo? Venerdì 20 marzo Quarta settimana La preghiera eucaristica Sacrificio, memoria, affidamento Venerdì 27 marzo Quinta settimana I riti di comunione e di congedo Andate in pace… ma con quale pace 6 è nel bisogno saranno i segni evidenti del nostro cammino Quaresimale. Il segno che troveremo in chiesa: un grande pane è il simbolo del pane eucaristico e del pane delle nostre tavole. L’invito è a spezzarlo seguendo l’esempio di Gesù, nell’offerta delle azioni quotidiane e nella condivisione del nostro digiuno e delle nostre rinunce con chi è nel bisogno. h.20.30 in chiesa Consegna del Cammino Quaresimale h.20.30 in chiesa Don Claudio Visconti Direttore della Caritas diocesana di Bergamo h.20.30 in chiesa Don Ezio Bolis Docente alla Facoltà teologica dell’Italia sett. Direttore della Fondazione Giovanni XXIII h.20.30 in chiesa Don Cristiano Re Direttore dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Bergamo h.20.30 in chiesa Don Ezio Bolis Docente alla Facoltà teologica dell’Italia sett. Direttore della Fondazione Giovanni XXIII h.20.30 in chiesa Don Mario Della Giovanna Vice Direttore dell’Ufficio per l’Insegnamento della religione Cattolica della Diocesi di Bergamo SPEZZAVANO IL PANE: UNA TAVOLA PER GESÙ Il tema di questa Quaresima-Pasqua invita tutta la Diocesi a mettere al centro la celebrazione dell’Eucarestia, cogliendone anche quegli aspetti concreti, umani e quotidiani che la legano alla vita di ciascuno. Sarà quindi l’immagine della tavola a farci compagnia in questi 40 giorni: la tavola è il luogo che serve per mangiare, per mangiare come mangiano gli uomini, alzando il cibo da terra, perché ci si nutre davvero solo quando si mangia con gli occhi alti, non concentrati solo sulla propria fame, ma capaci di incontrare quelli degli amici seduti accanto a noi. Il cibo condito di sguardi e di parole che nascono quando ci si siede insieme a tavola diventa nutrimento non solo per il corpo, ma anche per l’anima, si svela sorgente di relazioni, di fraternità, di condivisione, di attenzione agli altri e ai nostri sprechi. D’altronde, anche Gesù, le cose più grandi le ha fatte sedendosi a tavola! ELEMENTARI E MEDIE La Quaresima dei ragazzi Don Mattia Le proposte della Quaresima per i ragazzi vanno quindi in questa direzione: dare valore alla tavola significa fare spazio con ancora più partecipazione convinzione a quella tavola attorno a cui i cristiani si riuniscono per spezzare il pane. La Celebrazione Eucaristica della Domenica alle 9.30 diventa l’appuntamento cardine a cui tutti sono invitati, da dove trae il suo spunto il cammino condiviso e comunitario… La Pasqua vissuta e preparata da soli non è Pasqua! E il gusto del ritrovarsi si prolunga nella preghiera: tutti i ragazzi delle elementari e delle medie sono chiamati alla preghiera del venerdì pomeriggio alle 16.45 in Chiesa. Da questa tavola prende poi forza la voglia di rendere anche la tavola di casa nostra luogo di condivisione bella e profonda come quella dell’Eucarestia: la preghiera personale di quest’anno consiste nel curare la preghiera di benedizione della tavola; è l’occasione in cui la famiglia si riunisce e – in un momento seppur breve – si prende però l’occasione di incontrare il Signore e di sentirlo ospite familiare alla propria mensa. Questa cura della momento in cui si mangia chiede di gustare la bellezza di questo gesto così quotidiano e di allargare la nostra tavola perché sia ospitale anche di chi è meno fortunato: ai ragazzi viene chiesto di costruirsi il loro salvadanaio della quaresima per raccogliere il frutto delle loro piccole rinunce, quelle che vengono dalla scelta di allargare lo sguardo e di non fermarsi al proprio ombelico. ADOLESCENTI E GIOVANI 7 La proposta ai più grandi vede come importante il momento della preghiera prima del martediado, che diventa l’occasione anche per vivere la dimensione di attenzione alla carità e ai bisogni degli altri. Rimane poi la proposta della cena povera e della lectio divina condivisa in oratorio, il mercoledì dalle 19.00 alle 20.45: è l’occasione per masticare insieme un po’ meno cibo e un po’ più di Parola di Dio, lasciando che l’incontro con il Signore– sempre un po’ difficile, ma soprattutto a quest’età – possa passare dal mettersi in gioco e dal lasciare che insieme nascano alcune domande. Roba da mangiare per l’anima non manca: il resto lo fa l’appetito! Buona Quaresima a tutti! Contenuti invito alla lettura Libro di Daniele Nella Bibbia ebraica, il libro di Daniele non è collocato tra i Profeti, ma tra gli Altri Scritti (Ketubìm). Il testo è redatto ora in ebraico (1,1-2,4a; 8,1-12,13), ora in aramaico (2,4b7,28); non si è ancora trovata una spiegazione pienamente convincente per questa presenza delle due lingue. Nella prima parte del libro (cc. 1-6), si narrano le vicende di un gruppo di giovani ebrei, tra cui spicca Daniele, presso la corte babilonese e persiana. Nella seconda parte (cc. 7-12) si hanno delle visioni piene di simboli, che appartengono al genere “apocalittico”. Nelle antiche versioni greche dei LXX si trova infine anche una terza parte, composta da racconti diversi (cc. 13-14). Questa terza parte, che manca nel testo ebraico usato in sinagoga, appartiene agli scritti deuterocanonici; così anche la preghiera di Azaria e il cantico dei tre giovani nella fornace (3,24-90). Il libro può essere suddiviso così: Daniele e i giovani ebrei alla corte del re (1,1-6,29) Visioni di Daniele (7,1-12,13) Susanna, Bel e il drago (13,1-14,42). Le caratteristiche Benché si presenti come scritto in Babilonia, all’epoca babilonese-persiana (VI-V sec. a.C.), in realtà il libro di Daniele è stato composto al tempo della persecuzione di Antioco IV Epìfane, rispecchia il clima di quell’epoca e ne testimonia la fede. Sia con i racconti, sia con le visioni, il libro di Daniele proclama il dominio assoluto di Dio nelle vicende storiche del mondo e la sua sollecitudine per coloro che credono in lui. Deve essere smascherato l’orgoglio del potere umano, che pretende di porsi come punto di riferimento assoluto; con questa pretesa, l’autorità politica diventa una potenza di male, si oppone alla realizzazione dei disegni divini e, in tal modo, provoca la propria rovina. Nel libro vengono esaltate le virtù del credente: Daniele è modello di fede, di preghiera, di giustizia, di sapienza; egli riconosce le proprie doti come doni di Dio. Vi si nota anche una certa ironia nei confronti dei culti idolatrici. L’origine Il nome “Daniele” richiama quello di un personaggio leggendario, esempio proverbiale di giustizia e di sapienza, ricordato sia nella Bibbia (Ez 14,14.20; 28,3) sia nei testi di Ugarit, risalenti al II millennio a.C. Tra le due figure vi è però solo un’identità di nome (con una leggera variante nella loro grafia nel testo ebraico). Il libro di Daniele, infatti, nella sua redazione finale risale al II sec. a.C., al periodo delle persecuzioni compiute dal re di Siria Antioco IV e delle lotte maccabaiche. Ne sono destinatari Ebrei di quell’epoca, sottoposti a persecuzione e, a volte, costretti sotto minaccia di morte a rinnegare la propria fede. A costoro vengono presentati racconti esemplari e visioni profetiche, nelle quali la storia passata è riproposta in chiave simbolica, per aprire l’animo alla speranza. Sono così invitati a rimanere saldi nella fede, anche di fronte alle minacce di morte, perché Dio non abbandona i giusti che confidano in lui. 8 IL SOLENNE APPARATO DEL TRIDUO della Chiesa Parrocchiale San Nicolo' a Zanica Relazione redatta da Maura Vezzali con riferimenti da “Il disegno dei Tridui” di Ivana Passamani Bonomi L’impianto architettonico decorativo è presumi‐ bilmente ispirato, per la sua realizzazione, alla titolazione della Parrocchiale stessa: “a Dio On‐ nipotente e Sommo” (O.D.M.), che si esprime anche con la statua in marmo bianco di Carrara posta al sommo dell’altare maggiore rappresen‐ tante Cristo Redentore. Nella terza domenica di Quaresima è consuetu‐ dine celebrare a Zanica la conclusione del Triduo dei Morti attraverso un allestimento ottocente‐ sco di spiccato gusto barocco. La struttura poggia sull’altare con una base continua anche oltre i lati dello stesso, poi si erge verticalmente masche‐ rando l’intera zona absidale. Nella parte centrale una serie di colonne simulano un tempio, al cui interno si sviluppa un oculo centrale. In questo spazio regolare, profondo circa cm. 80, viene collocato l’ostensorio con l’Ostia Consacrata. Da esso, su tre piani di profondità, partono dei raggi con tre diverse colorazioni luminose (chiaro riferimento allo schema dantesco del paradiso). L’appariscente raggiera (con un diametro di 3,5 metri circa) è sormontata da una corona sorretta da angeli. Questa parte centrale fu realizzata nel 1851 dall’intagliatore Giovanni Carminati di Spirano usando legno poi dipinto con toni che si integrassero con la cromia dell’altare in marmo, previlegiando la doratura per esaltare il senso di regalità e magnificenza che doveva permeare la costruzione. Ai lati si osservano costruzioni lignee di volute comprese in una formula piramidale, al cui centro due eleganti statue si presentano con elementi che l’iconografia ci porterebbe a identificare nelle virtù teologali della Speranza (àncora) e della Fede (calice). Queste parti laterali furono realizzate nel 1853 dall’intagliatore Agosti completando lo scenario della macchina del Triduo di Zanica. In origine la composizione era illuminata da lumini posti nei fori, volutamente realizzati nella struttura lignea, e da candele poste in candelabri di varie altezze. L’accensione del tutto richiedeva una severa attenzione da parte dei sagrestani. L’intera struttura verticale necessitava di ponteggi retrostanti che andavano a gravare sulla zona absidale. Inoltre erano previsti dei piani raggiungibili con scale a pioli, questo sia per operare ad elevare le varie parti del complesso scenografico, sia per poi concretamente raggiungere le zone da illuminare , sia per collocare l’ostensorio durante le funzioni. All’inizio del 1900 si provvide alla sostituzione delle candele in cera con un ricco impianto d’illuminazione elettrica che nel tempo venne intensificato in luminosità e colori. Alcuni Zanichesi amano ancora ricordare la suggestiva ricchezza di luci e colori evidente fino agli anni ‘60. Lo sfondo dell’apparato del Triduo è uniformato da un ampio telo detto postergale, originariamente di raso di seta rosso, oggi più adeguatamente in tessuto ignifugo, trattenuto da un baldacchino con frange dorate. La coreografia in passato continuava nella navata centrale con l’estensione, dall’alto del cornicione, di pesanti panneggi in velluto trattenuti da cocche dorate e argentate. Dall’alto scendevano voluminosi lampadari con gocce e con bottoni di vetro, inoltre venivano regolarmente intervallati dei lucernari d’argento intarsiati. Un’oggettistica ricca e impegnativa sia nell’allestirla ma ancor più nel conservarla, per cui nel tempo, anche per ragioni di sicurezza, è stata dismessa. Nel 1975 circa il profondo stato di deterioramento sia dell’impianto elettrico sia delle zone di giunzione dei vari pezzi che erano legati con viti e chiodi, inoltre la considerazione dei danneggiamenti subiti nel tempo dalle opere lignee e dalle tele poste nella zona absidale, portarono a concrete riflessioni sul futuro dell’impianto scenografico del Triduo dei Morti. La solidarietà e l’impegno dei fedeli hanno sostenuto e consentito il restauro dell’apparato. 9 I vari segmenti lignei sono stati adattati in modo da consentire un montaggio a incastro più veloce e sicuro, inoltre l’intera struttura architettonica si autosostiene essendo stato modificato il ponteggio retrostante che non va a premere né sul Coro né sulle preziose tele ottocentesche. Dal 1990 circa l’impianto elettrico è stato ridimensionato nella luminosità, diviso in settori e messo a norma. L’intero apparato è alto 11 m. ed è illuminato da circa 800 lampadine e da una serie di candele a cera poste nella zona più bassa. L’ostensorio che viene esposto è in argento cesellato di fine fattura settecentesca, acquistato dalla parrocchia di S. Alessandro in Bergamo. Durante l’ultimo restauro è stato introdotto un marchingegno costituito da una colomba in acciaio che scendendo dispiega le ampie ali e la coda a coprire l’ostensorio posizionato al centro della raggiera. Il congegno manovrato da una cordicella, si ricompone e viene sollevato lasciando visibile l’Ostia Consacrata. Il montaggio dell’apparato, ad oggi, viene realizzato da un gruppo di 10-15 persone, volontari manovali, falegnami, elettricisti, che si rendono disponibili per circa due settimane. Ad Essi, per tradizione, il parroco offre un “invito di riconoscenza”. Il Triduo dei Defunti è un evento di preghiera a suffragio per le anime purganti e di riflessione e di adorazione Eucaristica nel contesto della Quaresima ed in preparazione della Santa Pasqua di Cristo 10 APPUNTAMENTI DI PREGHIERA VENERDI 6 MARZO 7.45 S. Messa segue Esposizione del Santissimo Sacramento Adorazione personale 9.00 Preghiera delle lodi S. Messa - Adorazione personale 9.20 15.30 Adorazione scuole medie Adorazione scuole elementari 16.30 17.00 Adorazione comunitaria adulti 20.00 Ufficio funebre per i defunti del mese di marzo 20.45 Incontro “venerdì di Quaresima” SABATO 7 MARZO 9.00 Preghiera delle lodi 9.20 S. Messa Esposizione del Santissimo Sacramento - Adorazione personale Adorazione personale 15.00 16.30 Adorazione comunitaria adulti Vespri 17.30 18.00 S. Messa solenne - ricordiamo i defunti dell’anno 2013-14 DOMENICA 8 MARZO 15.00 Esposizione del Santissimo Sacramento Adorazione personale Adorazione comunitaria adulti 16.30 17.30 Vespri S. Messa solenne - ricordiamo tutti i defunti 18.00 Solenne Benedizione eucaristica a conclusione del Triduo 11 Luogo: Oratorio San Giovanni Bosco Presenti: Dionisia Poma, Giuseppe Rampinelli, Mauro Falbo, Giusy Bonacina, Elena Merigo, Maria Castelli, Claudia Facchinetti, Sara Moioli, Davide Zucchi, Monica Locatelli, Giancarlo Castelli, Paolo Cortinovis, Franco Arzuffi, Domenico Piatti, Don Alberto Mascheretti, Don Mattia Magoni. Sono presenti anche i membri del Consiglio dell’Oratorio. Consiglio Pastorale Assenti Giustificati: Don Pietro Scolari, Chiara Patelli, Stefano Ferrari, Marta Rossi, Don Mario Della Giovanna, Suor Donata Benini. Ordine del Giorno: 1. Preghiera iniziale Verbale 14 Gennaio 2015 2. Presentazione del Progetto dell’Oratorio a cura del Consiglio dell’ Oratorio 3. Comunicazione componenti Commissioni Liturgia, Carità, Iniziazione Cristiana e prossimi impegni 4. Condivisione linee giuda della Lettera del Vescovo 5. Varie ed eventuali Inizio dei lavori: ore 20.45, con la preghiera iniziale. Si approva all’unanimità il verbale della precedente seduta. Don Mattia introduce il secondo punto all’ordine del giorno: presentazione del Progetto dell’Oratorio (allegato 1) a cura dei membri del Consiglio dell’Oratorio. Dopo sua lettura ed argomentazione, don Alberto sottolinea come il progetto esplichi una specifica attenzione sui ragazzi e come questo cammino sia sì per loro, ma necessiti anche l’aiuto degli adulti nel suo espletamento. Questo compimento richiederà fatica, ma sarà una bella sfida. Il lavoro svolto potrebbe essere definito come un “Progetto a cipolla” con cinque strati, dove l’ultimo strato il più interno - cerchi di far comprendere che uomini e donne vogliono essere i nostri ragazzi. Essere uomini e donne autentici è uno dei tesori del cristianesimo, è la valorizzazione dell’uomo. 12 Un elemento emerso nella scrittura del testo riguarda la presa di coscienza della variabilità del curato, la certezza del cambiamento della guida dell’oratorio e quindi la necessità di creare una trasversalità nella comunità che permetta di guardare “oltre”: oltre il curato odierno e le persone che oggi vivono l’oratorio, permettendo alle future generazioni di prendere spunto da ciò che è stato prodotto in passato come base, spunto di riflessione per il loro presente. Il Progetto non ricalca nessun modello predefinito, perché un modello può deludere e l’unico modello da seguire è il Signore. È la comunità da cui dipende la qualità della testimonianza, è il tempo che l’adulto spende in oratorio che fa la differenza definibile da un certo modo di essere adulto, di fare volontariato. Quando il volontario svolge un qualsiasi servizio in oratorio, in quel momento rappresenta il volto dell’oratorio e quindi il modello da seguire. Il presentarsi per quello che si è nella propria quotidianità, con pregi e difetti, è frutto di un passato che ha permesso la realizzazione di un bagaglio personale di esperienze che ognuno custodisce. Fra le ricchezze dell’oratorio ci sono le relazioni interpersonali: tra gli adulti deve valere il principio della complementarietà e non dell’assoluto. La meta finale, ossia la possibilità di diventare Uomini e Donne, esprime l’immagine che Dio ha espresso dentro ognuno di noi che è quella di vivere pienamente la nostra umanità. Il progetto dà un contributo significativo alla formazione della comunità, perché permette di costruire sempre di più una comunità fatta di persone che si esprimono con il volto di Uomini e Donne, grazie a modalità consolidate e nuove proposte. Spetta al Consiglio Dell’Oratorio la declinazione concreta del progetto, anche se non sarà semplice perché certi aspetti saranno da sviluppare e approfondire. Si esortano perciò i membri del CPP ad inviare eventuali commenti in merito. Il documento non deve essere considerato come un programma, ma come uno strumento con cui si può leggere ciò che è proposto: non è una frontiera che divide “il vecchio” dal “nuovo”, è uno strumento per capire se l’oratorio c’è ed è vivo. Ogni giorno l’oratorio deve prendere delle decisioni in diversi ambiti, e un conto è decidere al momento partendo da una considerazione puramente personale del sacerdote, un conto è decidere supportati da uno scritto. Il Progetto dell’Oratorio è uno strumento per discernere. Il consiglio prosegue con la rilettura da parte di Don Mattia della Lettera del Vescovo (allegato 2) e della condivisione dell’avvio delle commissioni riguardanti: Liturgia, Carità, Iniziazione Cristiana e famiglia. La seduta è tolta alle 23:04 La segretaria Il presidente 13 Febbraio 2015 1 DOM Settimana di Don Bosco Dono S.Nicolò 15:00 SPETTACOLO DON BOSCO + GARA TORTE 17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica 2 LUN TU GHEDAR 3 MAR 20:45 Incontro Adulti A.C. 20:45 Incontro formazione vicariale (St.Az.Za) MartedìAdo 4 MER 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 20:30 Incontro redazione notiziario parrocchiale “La Voce” 5 GIO TU GHEDAR 6 VEN 7:30; 11:00 Adorazione Eucaristica 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 17:00 Adorazione Eucaristica Gruppo Giovani 7 SAB 8 DOM 9 LUN 10 MAR 14 14:00 Laboratori Creativi elementari/medie 16:00 Battesimi 20:30 4° Incontro Giovani Coppie Presentazione bilancio economico alla comunità Carnevale con frittelle a Capannelle Spettacolo burattini TU GHEDAR 20:00 Ufficio Comunitario 20:45 Incontro formazione vicariale (St.Az.Za) MartedìAdo 11 MER B.V. DI LOURDES - GIORNATA DEL MALATO 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 17:30 Vespri 18:00 Santa Messa 12 GIO 20:00 Ufficio Comunitario Capannelle TU GHEDAR 13 VEN 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 20:45 Incontro Genitori Gruppo CAFARNAO 14 SAB 9:00-11:00 Centro Primo Ascolto Stazza Festa di Carnevale 3a media e adolescenti Stazza 15 DOM GIORNATA DEL SEMINARIO 9:00 Ritiro coppie in preparazione al matrimonio 9:30-12:00 Gruppo BETLEMME - Laboratorio Liturgico con i genitori 17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica Carnevale sfilata 16 LUN 20:30 Incontro confratelli 17 MAR 14:30 Incontro sacerdoti della parrocchia 20:45 Incontro Adulti A.C. MartedìAdo 18 MER MERCOLEDI’ DELLE CENERI - Inizio del Cammino Quaresimale Le ceneri verranno imposte durante le messe: 9:20, 18, 20 in Parrocchia, 17:30 Capannelle. 16:45 Celebrazione delle ceneri: materna, elementari e medie 19 GIO 15:00 Confessioni Medie 20:45 Incontro Genitori Gruppo GERICO TU GHEDAR 20 VEN 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 16:45 Confessioni Gruppo GERUSALEMME 21 SAB 9:00 Consiglio Pastorale Vicariale 20:30 4° Incontro in preparazione al matrimonio 22 DOM PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA 17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica Animazione per bambini a Capannelle 23 LUN 20.45 Consiglio dell’ Oratorio TU GHEDAR 24 MAR 9:20 S. Messa e formazione MartedìAdo 25 MER 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 19:00 Cena povera e lectio per adolescenti e giovani in oratorio Gruppo Giovani 26 GIO 20:45 Incontro Genitori Gruppo CORINTO TU GHEDAR 27 VEN 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 16:45 Preghiera Elementari/Medie 20:45 I Venerdì di Quaresima - Incontro formazione 28 SAB 20:30 5° Incontro in preparazione al matrimonio 15 Marzo 2015 16 1 DOM SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA Dono S.Nicolò 9:30 Gruppo NAZARET - RINNOVO PROMESSE 10:30 Gruppo NAZARET - FAMILY DAY 2 LUN TU GHEDAR 3 MAR 9:20 S. Messa e formazione MartedìAdo 4 MER 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 19:00 Cena povera e lectio per adolescenti e giovani in oratorio Gruppo Giovani 5 GIO TU GHEDAR 6 VEN TRIDUO DEI MORTI 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 16:45 Preghiera Elementari/Medie 20:00 Ufficio Comunitario 20:45 I Venerdì di Quaresima - Incontro formazione 7 SAB TRIDUO DEI MORTI 18:00 Messa Solenne 20:30 6° Incontro in preparazione al matrimonio 8 DOM TRIDUO DEI MORTI - TERZA DOMENICA DI QUARESIMA 9:30-12:00 Gruppo BETLEMME - Laboratorio Liturgico con i genitori 18:00 Messa Solenne con benedizione Eucaristica Festa della donna a Capannelle 9 LUN 16:45 Gruppo GERICO - BAMBINE - Prova veste bianca TU GHEDAR 10 MAR 9:20 S. Messa e formazione 16:45 Gruppo GERICO - BAMBINI - Prova veste bianca MartedìAdo 11 MER 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 19:00 Cena povera e lectio per adolescenti e giovani in oratorio Gruppo Giovani 12 GIO 20:00 Ufficio Comunitario Capannelle 20:45 Incontro Genitori Gruppo GERICO TU GHEDAR 13 VEN 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 16:45 Preghiera Elementari/Medie 20:45 I Venerdì di Quaresima - Incontro formazione 14 SAB 9:00-11:00 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 20:30 7° Incontro in preparazione al matrimonio 15 DOM QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA Festa di San Giuseppe e dei papà a Capannelle 9:30 Gruppo CAFARNAO - Consegna Comandamento dell’amore FAMILY DAY 14:00 Laboratori Creativi elementari/medie 17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica 16 LUN TU GHEDAR 17 MAR 9:20 S. Messa e formazione 14:30 Incontro sacerdoti della parrocchia MartedìAdo 18 MER 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 19:00 Cena povera e lectio per adolescenti e giovani in oratorio Gruppo Giovani 19 GIO TU GHEDAR 20 VEN 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 16:45 Preghiera Elementari/Medie 20:45 I Venerdì di Quaresima - Incontro formazione 21 SAB 9:00 Consiglio Pastorale Vicariale 17:00 Conclusione Percorso in preparazione al matrimonio 22 DOM QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA 14:30 Celebrazione Prime Confessioni Gruppo ZANICA - Comunità SHALOM 23 LUN 20:45 Consiglio dell’ Oratorio TU GHEDAR 24 MAR 9:20 S. Messa e formazione Chiusura MartedìAdo 25 MER 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 19:00 Cena povera e lectio per adolescenti e giovani in oratorio Gruppo Giovani 26 GIO 15:00 Confessioni Medie 16:45 Confessioni Gruppo GERUSALEMME 20:45 Incontro Genitori Gruppo CAFARNAO TU GHEDAR 27 VEN 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto St.Az.Za 16:45 Preghiera Elementari/Medie 20:45 I Venerdì di Quaresima - Incontro formazione 28 SAB 29 DOM 30 LUN 31 MAR 17 La presente relazione del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici ottempera all’obbligo prescritto dalla normativa canonica di redigere il rendiconto annuale che comprende sinteticamente le entrate, le uscite, le attività e le passività della Parrocchia. Il rendiconto annuale che viene illustrato è relativo alla “gestione non commerciale” e riguarda la Chiesa parrocchiale, l’Oratorio e la Chiesa S. Giuseppe (Capannelle). Relazione economica 2014 A cura del Consiglio Affari Economici Le attività commerciali esercitate e relative alla Scuola dell’Infanzia S. Nicolò, al Cinema Teatro Nuovo e al bar sono supportate da un’apposita contabilità separata e da un apposito bilancio. Il rendiconto annuale di queste attività commerciali verrà portato a conoscenza della comunità nel mese di maggio mediante pubblicazione sul bollettino parrocchiale. Nel corso del 2014, nonostante il perdurare della crisi finanziaria che non accenna a diminuire, è stato dato corso agli interventi programmati e indicati nella precedente relazione. Nel realizzare gli interventi si è seguita la strategia di eliminare le inefficienze e il superfluo con l’obiettivo di rendere le spese compatibili con il livello delle entrate. Tra i principali impegni/interventi effettuati, ricordiamo: Ultimazione dei lavori di ristrutturazione del Cine Teatro Nuovo ora sala della comunità con il rifacimento dell’intonaco delle pareti esterne e relativa tinteggiatura; Ultimazione della catalogazione dei beni immobili della parrocchia secondo il programma indicato dalla Curia; Risistemazione della facciata della Chiesa Parrocchiale, perché il cornicione si stava ammalorando (causa infiltrazioni di acqua) e l’intonaco dell’orologio sul campanile si stava staccando mettendo a rischio la sicurezza dei passanti; Sostituzione di caldaie presso la Sala della Comunità su Piazza Giovanni XXIII e presso l’Oratorio, perché obsolete; 18 Rifacimento dell’illuminazione del cortile dell’Oratorio con sostituzione dei corpi illuminanti per renderla più efficace, adeguata alla struttura ed ottemperare al risparmio energetico; Sistemazione di alcuni giochi dell’Oratorio, perché non più a norma di legge; Ultimazione di tutte le pratiche amministrative per l’agibilità dell’immobile della Scuola Materna Quadro riassuntivo entrate e uscite: ENTRATE USCITE Descrizione Importo Descrizione Importo Rendite fabbricati 12.474,70 Manutenzione ordinaria 58.040,21 Rendite finanziarie 29,31 Assicurazioni 4.357,00 Offerte 202.656,14 Imposte e tasse 10.962,17 Contributi 29.496,83 Remunerazioni e compensi professionali 46.308,62 Attività pastorali 82.906,29 Spese generali e amministrative 85.987,99 Altre entrate straordinarie 2.684,16 Attività pastorali 31.741,07 Fondo di solidarietà parrocchie 8.228,00 Acquisto mobili, arredi e macchine 3.480,01 Manutenzione straordinaria 136.538,81 Uscite da attività commerciali 5.000,00 Totale uscite 390.643,88 Totale entrate 330.247,43 L’esercizio amministrativo 2014 si conclude con una perdita di €. 60.396,45. La situazione patrimoniale della Parrocchia al 31/12/2014 evidenzia: ATTIVITA’ 2014 2013 Descrizione Importo Cassa contanti 990,17 5.156,85 Depositi bancari 37.635,24 268.117,73 Titoli 1.189,38 1.189,38 Crediti 61.369,66 0,00 Totale Attività 101.184,45 274.463,96 PASSIVITA’ 2014 2013 Debiti verso fornitori e terzi 64.440,89 134.847,65 Debiti verso banche 639.084,16 675.248,41 Partite di giro (missioni – altri) 43.305,79 49.617.84 Totale Passività e partite di giro 746.830,84 859.713,90 Totale esposizione debitoria al 31/12 -645.646,39 -585.249,94 Variazione della esposizione debitoria con l’anno precedente -60.396,45 -18.267,49 Le buste dono del Natale 2014 Al 31.01.15 sono state riconsegnate n. 282 buste del dono natalizio, per un totale di € 15.195,00 Lo scorso anno al 31.01.14 erano state riconsegnate n. 331 buste per un totale di €. 14.825,00 19 In particolare ringrazio: • Tutti coloro che hanno dato contributi personali, in maniera diffusa, affettuosa e discreta; • Coloro che hanno contribuito con offerte fiscalmente deducibili; • I gruppi e le associazioni che hanno voluto contribuire alle opere di restauro in corso e alle iniziative parrocchiali: l’Associazione Cacciatori, Libera Associazione Donatori Sangue, Gruppo Podistico Insieme con amicizia, il gruppo Arcobaleno, il gruppo Alpini, Associazione Anziani e Pensionati, Associazione Commercianti, Associazione carabinieri in congedo, Associazioni d’arma, Comitato genitori scuola materna, i Coltivatori, il Club Amici dell’Atalanta, la Compagnia il Teatro del Gioppino, il Gruppo Museo, i gruppi ecclesiali (Missionario, Azione Cattolica, Unitalsi, Perdono d’Assisi, Gruppo Rugiada). Non sarà mai detto a sufficienza il grazie ai tanti volontari che consentono la realizzazione della vita ordinaria della nostra parrocchia (addetti alla sacrestia, all’addobbo floreale e alla pulizia delle chiese e dell’oratorio; addetti all’attività del cinema–teatro e del bar; volontari della festa dell’oratorio, della Famiglia, di Capannelle; volontari del Triduo, volontari della Madonna dei Campi, l’organista, il Coro e il Coretto, i Confratelli … ). Altrettanto grande la nostra riconoscenza verso le Rev.de Suore, per la loro infaticabile e laboriosa presenza nella Comunità e, in particolare, nella Scuola Materna. All’Amministrazione Comunale, da poco insediata, i nostri migliori auguri e l’auspicio di una costruttiva collaborazione nel desiderio di perseguire il bene comune per tutta la Comunità zanichese. I rapporti con le aziende di credito che operano nel nostro territorio, in particolare con la BCC, sono buoni e caratterizzati da fattiva attenzione e vicinanza. Intenzioni e progetti per il 2015 20 • Nel corso del 2015 si procederà a: • ridurre i mutui in essere di € 106.000,00; • ultimare i pagamenti relativi alle opere della Scuola dell’Infanzia € 22.928,32, del cinema teatro nuovo € 23.100,00, fornitori diversi; • tinteggiare i serramenti esterni dell’Oratorio; • ultimare e procedere al pagamento della potatura piante oratorio con messa in sicurezza degli storici cedri del Libano; • considerare in modo più deciso la messa a punto del progetto di ristrutturazione della casa parrocchiale, per essere pronti ad intervenire quando i tempi saranno più idonei. Ringrazio il CPAE: con la loro preziosa collaborazione anche questo aspetto della vita della parrocchia può essere affrontato con fiducia, in maniera competente e costruttiva. Don Bosco di ieri & l’oratorio di Zanica oggi Don Mattia Anche quest’anno la settimana che si spalma attorno al 31 gennaio – il giorno in cui si ricorda quel gigante dell’educazione e della fede che è rimasto stampato nei cuori col nome di don Bosco – si è condita di numerosi appuntamenti. Per il nostro oratorio è sempre l’occasione per darsi il tempo di stupirsi e di meravigliarsi di quello che in oratorio continua ad accadere – misteriosamente e straordinariamente come allora – quando il prendersi cura dei più giovani e dei più piccoli li vede diventare un po’ più grandi e più coraggiosi nel cominciare ad affrontare il mare della vita. Oggi come agli inizi. Cambiano i muri, le attività, i preti, i giovani, gli adolescenti, i ragazzi, i bambini… ma il desiderio è che non cambi mai quello che l’oratorio riesce a essere per molti di loro: una sorta di trampolino di lancio, di pista di decollo da cui transita l’avventura del diventare adulti. Quest’anno poi – per felice coincidenza – il 200° anniversario della nascita di don Bosco (1815-2015) si intreccia con un momento particolarmente significativo per il nostro oratorio e la nostra 21 comunità cristiana: dopo un anno e mezzo di lavoro, di riflessioni, di ore piccole, di fogli scarabocchiati e di bozze stracciate, il Consiglio dell’Oratorio ha posato una pietra miliare nel cammino educativo dei prossimi anni. Ha finalmente preso una forma definita il Progetto educativo dell’Oratorio. Un po’ di pazienza per scoprire meglio di cosa si tratta… Prima ci tengo a dirvi che io non credo troppo alle coincidenze: nulla capita per caso. Nemmeno il fatto che questo Progetto dell’Oratorio cada 200 anni dopo la nascita di don Bosco: è come se la sua vita ci avesse lasciato quest’eredità da far crescere e da continuare per restare fedeli alla sua intuizione, a quella scintilla che ha messo in moto il tutto. E allora buttiamoci a capofitto per provare a gustare quello che bolle in pentola nella nostra comunità quando si parla di educazione: può sembrare una cosa tanto lontana e filosofica, che interessa soltanto a un gruppo di addetti ai lavori, ad alcuni volontari – e magari nemmeno a tutti –, ma non è assolutamente così: avere un progetto educativo è avere in mano l’attrezzatura necessaria perché le cose più concrete che si fanno in oratorio – dal pulire, al fare catechesi, al servire al bar… – siano efficaci. Altrimenti il rischio è quello di fare un sacco di cose, che servono solo a stancarci e a illuderci di aver fatto qualcosa per gli altri, ma non servono a prenderci cura della crescita dei più piccoli e giovani. Perché un Progetto? Perché non si può improvvisare: un progetto si fa quando si vuole costruire qualcosa. Anche crescere è questione di costruire qualcosa. Occorre sapere bene cosa vogliamo costruire, se non vogliamo rischiare di investire le nostre energie migliori in attività che disperdano le forze. Un progetto serve per individuare quali sono le cose che i ragazzi devono avere nel bagaglio della loro vita per diventare grandi: solo a patto che ci sia questa chiarezza si riesce allora a disegnare un’idea di oratorio precisa, che opera anche delle scelte, dei tagli, degli investimenti. L’oratorio coinvolge un gran numero di bambini, di ragazzi, di adolescenti e di giovani, coprendo una fascia che va – grossomodo – dai 6 ai 26 anni: chi vogliamo essere domani dice chi dobbiamo essere in qualche modo già oggi. E poi, avere un Progetto Educativo condiviso aiuta ad andare tutti nella stessa direzione: ognuno che passa e che dà una mano, fa un pezzettino ben preciso, ma è importante che tutti abbiano ben presente qual è il disegno complessivo, per poter remare tutti nella stessa direzione. Dove vogliamo arrivare? La domanda più inquietante. Perché dirci dove vogliamo arrivare, ci chiede di dirci anche a cosa siamo disposti a rinunciare. Il sogno è che chi incrocia l’oratorio trovi una strada per diventare se stesso, per esordire pienamente nella vita a modo suo, canterebbe Elisa. Vogliamo arrivare a far sì che l’oratorio sia un posto attendibile per diventare donne e uomini reali, incarnati, sognatori e realisti, felici perché veri non perché frivoli, appassionati, lungimiranti, impegnati… Questo mette dietro le quinte le mitologie di un oratorio che funziona quando fa il pienone, che è vivo solo se c’è un’esplosione di attività, che fa il suo dovere quando accudisce più le ansie dei grandi che i sogni dei piccoli… Cosa siamo chiamati a fare per arrivare alla mèta? La domanda più complicata: e allora cosa dobbiamo fare in concreto? Cosa diventa necessario e prioritario? Su cosa dobbiamo scommettere? È impossibile riassumere in poche righe tutte le possibilità che il progetto educativo lascia intuire e le prospettive che squarcia dietro il velo dell’eterno ritorno delle attività, anno dopo anno. Spero che in questa manciata di battute qualcuno trovi l’appetito per approfondirlo e – magari – andarselo a leggere. Posso solo abbozzare il fatto che il nostro oratorio chiede di essere sempre di più un’esperienza – attraente, coinvolgente e promettente, perché aiuta a scegliersi – più che un luogo; è questa vocazione che ci chiede di prenderci cura dell’oratorio affinché sia uno spazio-tempo bello, perché sia capace di accoglienza e di accompagnamento per tutti, perché sia laboratorio di accesso al mondo e al reale attraverso la sua opera formativa ed educativa, perché crei le condizioni in cui l’incontro con Gesù possa risultare davvero significativo, perché abbia la forza di aiutare i più giovani a comprendersi, a decidersi, a mettersi in gioco nel mondo con fiducia e intraprendenza nell’avventura dell’interpretare la vita. Allora qual è il ruolo degli adulti che abitano l’oratorio? La domanda più esigente. Perché chiede a noi – ai grandi – di fare gli adulti. Di stare in oratorio da testimoni – quelli che dicono con il loro modo di fare, prima che con le parole, che diventare grandi è bello – da persone che hanno voglia di incontrare i più piccoli e che non sono in oratorio perché al bar il caffè costa di meno, o perché è un posto comodo… Ma sono qui perché hanno voglia – anche solo con un ciao – di dare attenzione, fiducia, spazio a chi sta crescendo e ha bisogno di sapere che gli adulti stanno “facendo il tifo” per lui. Solo a questa condizione, tutti i servizi che in oratorio vengono svolti trovano il loro senso: facciamo quello che facciamo a servizio della crescita delle giovani generazioni. Questo vuol dire che il modo con cui facciamo le cose, le parole, il tono di voce, la voglia di incontrarli è importante tanto quello che in concreto si fa. Tocca a noi non perdere la bussola! 22 23 24 Dono di S. Nicolo' A cura del Dono di S. Nicolo' Quando si tratta di carità la regola d’oro indicata dal Vangelo è: “non sappia la sinistra ciò che fa la mano destra”, e guidate da questa doverosa e condivisa riservatezza operano le volontarie del Dono di S. Nicolò, perché il cuore di chi dona non abbia a gonfiarsi e chi riceve non abbia a sentirsi umiliato. Tuttavia ci pare corretto comunicare a quanti sono interessati che la carità e la solidarietà non si possono fare a parole ma hanno bisogno di concretezza, una concretezza che si traduce in persone, in disponibilità fatta di tempo donato, di cose, di alimenti, di vestiario, di soldi ecc. ecc. Le volontarie del dono di S. Nicolò in realtà gestiscono quanto si raccoglie ogni prima domenica del mese in chiesa, quanto viene offerto da Zanica Solidale, dalla raccolta porta a porta dei ragazzi del CRE, dal Gruppo podistico, da Digeal, dalla Feste della Famiglia, dal torneo USO, dagli Scout CNGEI e dal contributo della BCC. In modo molto sintetico e peccando in difetto comunichiamo che nel corso del 2014 sono stati raccolti e distribuiti 1.043 kg di pasta e riso, 100 litri di olio, 2.389 confezioni di alimenti in scatola, 274 confezioni di articoli per la pulizia della casa e per l’igiene personale. Questi generi raccolti in chiesa nella prima domenica del mese sono stati poi integrati usando il contributo di Zanica Solidale e della BCC al fine di confezionare pacchi spesa, rispondenti ai bisogni delle singole situazioni familiari. Non è mancata la distribuzione di indumenti - soprattutto per bambini - e contributi in denaro per particolare situazioni. Sono stati aiutati circa 45 nuclei familiari di nazionalità italiana e straniera. Il lavoro del Gruppo consiste in: - distribuzione alimenti il lunedì e martedì della prima settimana del mese; - distribuzione vestiario su richiesta, in accordo con le volontarie; - erogazione di contributi per sostegno economico (utenze, farmacia, viaggi per ospedale, lavoro) su segnalazione del parroco o dell’Assistente sociale; - monitoraggio delle famiglie più bisognose (ascolto, consigli, collaborazione); - contatti settimanale con Assistente sociale, Centro di primo ascolto STAZZA, Associazioni locali Il lavoro e gli aiuti sono tanti, ma i bisogni sono molto, molto più grandi: molti rimangono inespressi e pesano sulle famiglie. Una comunità che crede nel Signore e che celebra l’Eucarestia non può rimanere insensibile, la parola del Signore è chiara e ci inchioda tutti alle nostre responsabilità: “tutto ciò che avete fatto a uno di questi, lo avete fatto a me”. L’invito che rivolgiamo a tutti è che non ci accada di celebrare indegnamente l’Eucarestia perché trascuriamo chi è nel bisogno. Ciò sarebbe motivo di vero scandalo. 25 Camponeve a Lizzola Kevin Carne Pronti, via! Si parte. Come di consueto, approfit‐ tando della pausa scolastica invernale, il nostro oratorio ha deciso di popolare il piccolo paese di Lizzola. Un’avventura che è partita il 26 dicem‐ bre, che ha visto coinvolti una 50ina tra ragazzi e ragazze delle medie e ben 7 animatori. Il tema che ha fatto da filo conduttore a quest’avventura è stato quello delle emozioni, che nell’età che i ragazzi stanno affrontando forse non sono espresse sempre al meglio e non sono controllate nel migliore dei modi. Le giornate in quel di Lizzola sono state molto vissute, dal mattino sino alla sera, contornate da sorrisi e risate condivisi con gli altri. Il risveglio non è mai una cosa facile, soprattutto quando si è in vacanza, se poi ci si mettono anche gli animatori che come “sveglia” utilizzano pentole e mestoli, andiamo bene! Tuttavia lo shock mattutino del risveglio è stato sempre attenuato dalle buonissime e gustosissime colazioni fatte per noi dalle famiglie che ci hanno accompagnato in questo Campo Neve. 26 Di “Campo Neve” stiamo parlando ma sembra che la neve in quel di Lizzola non volesse proprio scendere. Tuttavia, dopo varie danze della neve effettuate dai nostri ragazzi, il desiderio è stato esaudito e fiocco dopo fiocco Lizzola si è completamente dipinta di bianco, accrescendo ancora di più il desiderio di giocare e di stare insieme di tutti noi. Le montagne innevate erano uno spettacolo straordinario che non è assolutamente sfuggito a nessuno! Ed ecco allora che si inizia il vero Campo Neve, con una bellissima ciaspolata tra la neve soffice delle montagne, che ha portato tutti noi a rimanere a bocca aperta dinnanzi al fantastico panorama che la cima del monte ci proponeva, e a farci capire che la fatica che ci abbiamo messo per arrivare sino in cima è servita a qualcosa. La neve ovviamente è stata la massima protagonista dei giorni passati nel piccolo paese di montagna ed ha contraddistinto anche le nostre agguerritissime battaglie di neve. Non solo, perché Lizzola ha potuto anche ammirare la bellezza dei nostri fantastici pupazzi di neve, costruiti con del materiale guadagnato con merito dai nostri ragazzi nel grande gioco per tutto il paese. Giornate come detto intense, piene di emozioni, sorrisi, risate e gioie che hanno visto anche il nascere di nuove amicizie, l’aiutarsi a vicenda e il collaborare per raggiungere un obiettivo comune. Sono bei momenti quelli che abbiamo vissuto, perché difficilmente accadono spesso. L’andare lontano da casa e condividere la quotidianità della giornata con i nostri amici rende tutto più magico, e rende anche possibile fare alcune cose che forse in una nostra normale giornata non facciamo mai. Mai nessuno era stanco, un po’ perché con gli amici è vietato dire che si è stanchi, un po’ perché la sera era la parte della giornata più giocosa e divertente. E così, dopo le cene altrettanto squisite come le colazioni e i pranzi, il tutto sempre preparato dalle famiglie, le nostre serate sono state protagoniste di tantissime cose, come un gioco giallo impegnativo, una sfida di canto pazzesca, la visione di un film bellissimo e giochi di conoscenza divertentissimi. Giornate così sono quelle che ti rimangono dentro perché vissute al massimo e soprattutto fino alla fine. Tuttavia, è giusto anche ad un certo punto della serata darsi la buonanotte per godersi al meglio anche la successiva giornata, ed è così che ci si ritrova tutti assieme in una grande stanza, come una famiglia. Qui è l’occasione giusta per dirsi un grazie oppure per chiedere scusa. Scuse e ringraziamenti detti non inconsciamente ma provenienti dal cuore, dal profondo del cuore, che sanno di verità e sanno di amicizia, sanno di legami forti che si stanno instaurando e che si stanno consolidando pian piano, in un cammino che è solamente all’inizio. Arriva anche il giorno però che bisogna salutare e lasciare l’accogliente casa che ci ha ospitati per 4 fantastici giorni. E allora via! Si ritorna a Zanica, forse un po’ a malincuore, ricchi di momenti e ricordi impressi nella nostra mente ma soprattutto nel nostro cuore, e magari anche arricchiti di qualche amicizia in più, di quelle amicizie vere. Non resta altro che dire grazie, ma un grazie vero. Grazie in primis a tutti i ragazzi, che si sono messi in gioco in ogni attività proposta e si sono sempre aiutati l’uno con l’altro, come fratelli. Grazie alle famiglie che ci hanno accompagnato, per la loro passione in cucina che ci ha donato fantastici piatti e perché non ci hanno mai fatto mancare nulla. Grazie agli animatori per il tempo dedicato alla preparazione di questo Campo Neve e a tutte le attività che hanno proposto. Un grande grazie anche al don, che con queste avventure ci aiuta a crescere sempre un po’, grazie per la sua allegria e simpatia che in ogni momento ci dona e grazie per il fatto che riesce sempre a rendere messe e preghiere coinvolgenti. “L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi” 27 28 29 Capodanno a Capannelle Ilaria Maffioletti Ciao a tutti Finalmente quest’anno, per la prima volta, ho potuto festeggiare l’ultimo dell’anno nella mia piccola comunità di Capannelle, in un clima familiare e cortese, divertendomi parecchio pur nella sobrietà. Su iniziativa di alcuni volontari è stato organizzato, per chiunque avesse voluto partecipare, una splendida serata a base di pizza, musica, balli e divertimenti vari. Tra il consueto brindisi e una fetta di panettone, tra qualche scintilla colorata e stelle filanti, ho infine potuto dare il benvenuto al 2015 in modo insolito: in oratorio, sotto il cielo stellato, ogni commensale ha lasciato libera di elevarsi nella volta celeste la propria lanterna, che ha trasportato lontano lontano i sogni e le speranze di ciascuno. Ringrazio vivamente colore che hanno contribuito a realizzare tutto ciò, e spero di rivivere le stesse emozioni e l’esperienza trascorsa tante altre volte ancora. 30 Buon anno 31 Capodanno a Vienna Alberto Galli 32 Provate a mettervi nei panni di un ragazzo di 13/14 anni che inizia a frequentare l’oratorio di Zanica, ovvero l’unico vero punto di vita sociale per i giovani nel nostro paese; si trova insieme ai suoi amici davanti ad un gruppo di altri ragazzi più grandi di diverse età, che si conoscono già da tempo, che (solitamente) si trovano già bene insieme e che non si preoccupano quindi di inserire nelle loro amicizie altre persone di cui non sanno pressoché niente. Si capisce facilmente che integrare ogni anno ragazzi di prima superiore con altri giovani che arrivano magari anche a 18 anni non è un impresa facile; l’unico modo di riuscire in questo obiettivo è costringere le due parti a “convivere”: passare del tempo insieme induce chiunque a conoscere i propri compagni di avventura. Una di queste occasioni è il capodanno organizzato ogni anno dall’oratorio. Quest’anno la meta prescelta per ospitare i ragazzi di Zanica è stata la capitale imperiale e della musica classica, ovvero Vienna, una città che porta con sé tutta la storia che l’ha segnata e che l’ha resa prestigiosa. Come ogni anno all’inizio del viaggio si conoscono solo i propri amici e la gente nuova viene considerata interessante solo in proporzione alle percentuale di ragazze, ma con il passare del tempo si fa conoscenza - quasi spontaneamente - anche con quelle persone che non ci saremmo mai aspettati potessero rapire cosi la nostra curiosità. Questo comporta che si annullino le differenze d’età fra coloro che prendono parte al viaggio, e vengono messi da parte i pregiudizi che inevitabilmente ci accompagnano. Quest’anno è stata la “prima” volta di coloro che sono nati nell’anno 2000: anche loro, come precedentemente i ragazzi più grandi, si sono inseriti perfettamente nella “società” dell’oratorio, cominciando il loro percorso all’interno di questo luogo che vive grazie ai ragazzi per i ragazzi. Un altro punto abbastanza discusso riguarda il fatto che molti non considerano il capodanno tale se la serata non finisce dopo le 5 del mattino. Ovviamente ad una festa che dura tutta la notte non si dice quasi mai di no, ma se come alternativa si presenta la possibilità di passare 5 giorni in una città straniera con i propri amici, e dove la sera di capodanno si torna un po’ prima ma comunque dopo che la mezzanotte è stata festeggiata e rifesteggiata … beh … chi ha scelto quest’opzione finora non si è lamentato!! 33 34 35 Programmazione Gennaio- Febbraio 2015 AMERICAN SNIPER sabato 31 gennaio ore 20.45 domenica 1 febbraio ore 20.45 domenica 31 gennaio ore 14.30 spettacolo don bosco SI ACCETTANO MIRACOLI sabato 7 febbraio ore 20.45 domenica 8 febbraio ore 20.45 domenica 8 febbraio ore 16.30 spettacolo per la casa di cecilia 36 EXODUS: DEI E RE sabato 14 febbraio ore 20.45 domenica 15 febbraio ore 20.45 martedi’ 17 febbraio ore 20.45 UNA NOTTE AL MUSEO 3 sabato 22 febbraio ore 20.45 domenica 23 febbraio ore 16.00 e 20.45 www.parrocchiazanica.it [email protected] SITO 2.0 ...WOW! 37 Fissiamo nelle nostre menti questa data: 01/03/2015 … sarà un giorno che cambierà radicalmente il modo di vedere la nostra comunità! Vi starete chiedendo “Perché?” no tranquilli, nessun sacerdote ci lascerà per trasferirsi in un’altra parrocchia! Tranquilli, la festa dell’oratorio è rimasta a settembre, niente panico organizzativo! E allora che cosa succede il 01/03/2015? Succede che ci si rende conto della necessità di rinnovarsi e cercare di rimanere al passo con i tempi: più dinamicità, più colori, più chiarezza e rapidità nell’acquisizione delle informazioni Ora avete capito, vero? Nasce il nuovo sito della parrocchia di Zanica! Stesso indirizzo www.parrocchiazanica.it nuovo formato. Una ristrutturazione dalla A di “A noi piace cambiare” alla Z di “Zanica sempre un passo avanti”. Tutto realizzato grazie alle menti geniali di alcuni giovani della comunità che hanno messo a disposizione tempo ed energia per confezionare un prodotto che farebbe invidia a qualsiasi web designer. La filosofia, alla base dello strumento, è sempre la stessa: permettere a chiunque di poter usufruire in modo autonomo di notizie, informazioni, avvisi che riguardano l’intera comunità. Lo si potrebbe vedere da un lato come una mega bacheca contenente tutte le iniziative/proposte oratoriali e cinematografiche, dall’altro come un centro di raccolta di informazioni riguardanti la comunità nel suo complesso e oltre, aspetti liturgici, link a siti amici, la redazione della Voce. Buona navigazione! Rinati in Cristo Battesimi 47. Esposito Alissa21.12.2014 Mazzocchi Eva11.01.2015 2015 01. 02.Mauro Francesco 03. Maffi Michele 25.01.2015 04. Longo Tommaso 08.02.2015 05. Bottinelli Marianna 06. Mazzoleni Lorenzo 39 Sono tornati alla casa del Padre Defunti 65. Passera Giovanna ved. Artina anni 88 66. Bassis Pietro anni 66 67. Rampinelli Elisabetta anni 64 01. Baldi Renzo anni 66 02. Serighelli Giulietta in Brignoli anni 63 03. Fenili Vittorio anni 92 04. Colombi Ancilla ved. Mapelli anni 87 05. Minuti Luigia ved. Morsolini anni 88 06. Pecis Giovanni anni 89 07. Pesenti Angela ved. Pagani anni 93 2015 40 Morlacchi Via Serio, Ang. Via Padergnone 24050 ZANICA (BG) - tel. 035 670074 Castelli Confezioni VENDITA Pellicceria Pellicce Pelle Montoni Imbottiti con pelo di Castelli Pietro & C PulITurE • rIPArAZIONI • CAPI su MIsurA rIMEssE A MODEllO • CusTODIE EsTIVE • PErMuTE Via Padergnone, 28 - 24050 Zanica (Bg) Tel. 035.671051 - Cell. 333. 2382789 www.confezionicastelli.it [email protected] Orari di apertura: 9,00 - 12,00 / 15,00 - 19,30 & ProVa 1 Zanica - p.zza Papa Giovanni XXIII, 12 - 035 670335 Frutta e verdura di qualità con il 25% di sconto al SABATO se presenti questo coupon Via Padergnone 21 - Zanica (Bg) - Tel 035 672304 Fax 035 672304 - [email protected] Chiuso il lunedì La Calzolaia e La Bottega dei Sogni Risuolature, Tacchi e riparazioni accurate Creazioni personalizzate (su ordinazione) Vendita accessori e Pantofoleria Lavaggi e Tinture di Maffioletti Veronica - Via Mameli, 5 - Bergamo (Colognola) vicino all'ufficio postale, a solo due chilometri da Zanica Piazza Giovanni XXIII, 6/A - 24050 Zanica (BG)
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