4/ Il Camaleonte Ladispoli, maxisconto tari, i dettagli - 80% in bolletta per tutti i commercianti Esce la bozza del nuovo piano di gestione rifiuti voluto dal comune: 4 proposte a costo ridotto, in base al tipo di servizio. Ma Assobar protesta ancora. di Eugenio Vallone L a commissione igiene e ambiente del comune di Ladispoli ha discusso i nuovi parametri che andranno a determinare un maxisconto sulla tari per lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalle attività commerciali. Dopo una serrata concertazione con i rappresentanti di categoria dei commercianti ed una oculata analisi amministrativa conseguente, nuove regole ver- ranno adottate a vantaggio degli esercizi commerciali di ladispoli. Il nuovo piano di gestione dei rifiuti provenienti da attività commerciali prevedrebbe dunque una nuova organizzazione del servizio: il ritiro, come avevamo scritto in anteprima nelle sue linee guida generali , verrà effettuato in considerazione delle esigenze di ogni singola attività secondo linee guida standard. Aderendo ad ognuna delle soluzioni proposte dall’amministrazione, che di seguito sintetizziamo per una lettura semplificata da parte dei commercianti, sarà prevista dunque la riduzione pari all’80% della tariffa TARI in bolletta. Si tratta in sintesi di 4 tipologie di servizio di ritiro e\o conferimento all’isola ecologica. SI VEDA TABELLA A B RITIRI A DOMICILIO (somministrazione): RITIRI A DOMICILIO (somministrazione): Ritiri 3 giorni su 7. (5 tipologie di rifiuto a passaggio) Costo mensile per il servizio € 100,00 Costi di conferimento all’isola ecologica: Frazione organica €/kg 0,18 Secco residuo (indifferenziato) €/kg 0,19 Vetro e lattine €/kg 0,07 Carta e cartone €/kg 0,07 Plastica e imballaggi €/kg 0,07 Ritiri 6 giorni su 7. (5 tipologie di rifiuto a passaggio) Costo mensile per il servizio € 200,00 Costi di conferimento all’isola ecologica: Frazione organica €/kg 0,18 Secco residuo (indifferenziato) €/kg 0,19 Vetro e lattine €/kg 0,07 Carta e cartone €/kg 0,07 Plastica e imballaggi €/kg 0,07 C D RITIRI A DOMICILIO (somministrazione): RITIRI A DOMICILIO (altre attività): Ritiri 7 giorni su 7. (5 tipologie di rifiuto a passaggio) Compreso domenica e festivi Costo mensile per il servizio € 250,00 Costi di conferimento all’isola ecologica: Frazione organica €/kg 0,18 Secco residuo (indifferenziato) €/kg 0,19 Vetro e lattine €/kg 0,07 Carta e cartone €/kg 0,07 Plastica e imballaggi €/kg 0,07 Numero ritiri nel mese a scelta secondo esigenze 1 a settimana/1 ogni 15 giorni/ 1 al mese Costo per ogni ritiro € 8,50 Costi di conferimento all’isola ecologica: Carta e cartone €/kg 0,07 Plastica e imballaggi €/kg 0,07 ALTRE LINEE GUIDA PARTICOLARI CONTENUTE NELLA BOZZA DI NUOVO PIANO RIFIUTI I sacchi o le confezioni da ritirare non dovranno avere un peso superiore ai 25kg . Per ogni ritiro si può conferire fino ad un volume massimo di 1500 lt di rifiuto in totale. Le utenze verranno dotate di una carta digitale nominale e di una serie di codici a barre diversi per ogni tipologia di rifiuto, i quali andranno applicati sul sacco o sulla confezione al momento del ritiro. Sul codice a barre sarà registrato il nome dell’azienda e la tipologia del rifiuto. Una volta arrivata al centro di raccolta il gestore del servizio di ritiro a domicilio peserà i sacchi ed il lettore dei codici a barre istallato sulla bilancia registrerà il peso, la tipologia di rifiuto e l’azienda che lo ha prodotto. Il costo verrà automaticamente addebitato sul conto del produttore. Tutti gli utenti avranno accesso alla piattaforma informatica, dove potranno avere riscontro dei quantitativi conferiti divisi per le varie tipologie, del costo sostenuto e del credito rimasto . I costi relativi al servizio ed al conferimento dei rifiuti verranno fatturati direttamente dal gestore del servizio alle utenze commerciali. Oltre ai servizi sopra elencati, attivabili a richiesta dell’utente, la ditta assegnataria del servizio di Igiene Urbana, assicurerà i passaggi di ritiro ordinari per le cinque frazioni di rifiuto secondo le modalità e le quantità previste per le utenze domestiche. MA ASSOBAR NON SI ACCONTENTA: “VOGLIAMO PORTARE DA SOLI L’IMMONDIZIA ALL’ISOLA ECOLOGICA, MA 4 ATTIVITÀ ALLA VOLTA”. “Vorremmo organizzarci tra noi per conferire i rifiuti con un unico mezzo presentandoci all’isola ecologica con i sacchi separati e con lo strumento elettronico di ogni commerciante singolarmente considerato”. Questa la nuova lamentela dell’assobar, che a fronte del nuovo piano rifiuti non si accontenta e chiede di più. “Con il sistema che noi proponiamo”, dice Marco Nica, presidente dell’associazione di categoria che aveva protestato di recente in comune per ricontrattare le tariffe “è come se il commerciante conferisse all’isola ecologica singolarmente. L’unica differenza è che invece di avere 200 commercianti che ogni mattina si recano all’isola ecologica , ce ne saranno 50, dato che per ogni viaggio abbiamo stimato che è possibile riunire di media 4 attività commerciali. Pensate al risparmio e alla facilità di conferimento”. IL DUBBIO: La suddetta proposta dei commercianti può apparire come una sorta di bi-pass normativo del regolamento comunale che prevede, per ovvie ragioni di ordine e pulizia, un solo gestore municipale. Non e’ dello stesso avviso l’assobar: “in sostanza”, secondo Nica, “nella proposta dei commercianti non c’è un terzo soggetto che si inserisce tra comune, massimi e commercianti ma sono i commercianti che invece di conferire con un unico mezzo conferiscono con un mezzo comune”. ISTITUITO IL GRUPPO DI MONITORAGGIO SULLA NETTEZZA URBANA: Lo aveva promosso il consigliere comunale indipendente Gabriele Fargnoli, il quale, dopo aver ampiamente dibattuto in consiglio comunale, aveva trovato la convergenza di varie componenti della massima assise per la formazione di un nuovo strumento di monitoraggio del servizio N.U. Per ottimizzare il dialogo con la ditta massimi. Fargnoli l’aveva erroneamente battezzata “commissione di controllo” (forma non prevista dal regolamento essendoci già una commissione igiene ambiente): così il termine è stato diversamente declinato, anche se a quanto pare la sostanza non cambia: si tratta di un gruppo di lavoro tra consiglieri comunali avente lo scopo di ottimizzare il contratto che lega la città di ladispoli con l’azienda che espleta il servizio. Ne farà parte appunto un consigliere per forza politica. Il gruppo si riunirà con cadenza quindicinale. “Invece di votarlo in consiglio comunale ho preferito istituirlo tramite commissione”, dichiara Fargnoli. SEMPRE SUL TEMA DELLA TARI, ANCHE RISPETTO ALLA QUESTIONE DEI BOLLETTINI RECAPITATI ERRONEAMENTE ALLE AZIENDE DELLA ZONA ARTIGIANALE, INCONTRIAMO IL NUOVO ASSESSORE AL BILANCIO EUGENIO TRANI, VEDI p.28 8/ Il Fondo Come difendersi dal percolato Se la politica produce scorie non hai alternative: ogni cittadino diventa argine di Maurizio Archilei T orniamo a parlare di Cupinoro, di discarica, di immondizia. Cose che, guardando indietro, sono sempre poste in stretta relazione con un’altra cosa: la politica. Certo, non di politica con la P maiuscola. Si fatica quasi a distinguere una cosa dall’altra, o a capire in quale tipo di relazione causa-effetto stiano: è la politica ad aver creato la montagna di Cupinoro, o viceversa? La battaglia che molti cittadini hanno ingaggiato con poteri forti, ha portato alla luce tanto di quel marciume che rispondere sembra difficile. Nel passato della montagna dei rifiuti non manca nulla: bugie che sono durate poche settimane (il progetto fantasma), un omicidio colposo, tangenti e arresti che risalgono fino al momento della sua “nascita” quando a gestire la discarica era il gruppo Brignoli, il cui vertice è stato riconosciuto come responsabile di diversi reati ambientali, oltre ad essere stato nominato da un pentito di camorra. Quando una cosa nasce male, è molto difficile che cresca meglio, e risulta difficile credere che, con tali premesse, oggi sotto la discarica ci sia terriccio incontaminato e tutto proceda come deve. E oggi? Guardiamo attentamente cosa abbiamo oggi davanti, perché sia la discarica che la politica ci stanno proponendo lo stesso venefico prodotto: entrambi producono percolato, quel liquido putrido e nero risultato dal decadimento dei materiali conferiti in una discarica. Quello che esce da Cupinoro ha fatto parlare di se in una recente interrogazione parlamentare targata M5S. Ma la stessa sostanza vischiosa e maleodorante esce dai palazzi del potere ogni volta che la politica volta lo sguardo o agisce per interesse e senza dare spiegazioni. La Presidenza del consiglio dei Ministri che ribalta il no alla VIA per l’ampliamento di Cupinoro del Mibact, così come il tentativo reiterato di prendere in giro i cittadini finalmente scoperto pochi giorni fa, quando la Bracciano Ambiente stessa ha certificato che né nelle casse della società, né in quelle del Comune, ci sono i soldi per continuare a gestire la discarica chiusa. I fondi del post mortem scomparsi dovevano essere utilizzati adesso, e non ha mai avuto senso il discorso per il quale la discarica, per poter essere chiusa, deve restare aperta altrimenti non ci sono soldi per chiuderla. Questo non è amministrare, è produrre percolato. E non si tratta solo di metafore. La situazione è esplosiva. I gruppi e comitati cittadini l’avevano detto da subito, ma la partita non potrà dirsi chiusa fino a quando il sito non sarà messo in sicurezza. Ma attenzione: in Italia anche quello delle bonifiche è un business in cui, incredibile ma vero, si crea percolato, sporcizia, malaffare. E allora, davanti a questa montagna di politicanti corrotti, opachi, bugiardi o quantomeno incapaci, che arrivano fino al Consiglio dei Ministri, chiamati da più parti a sostenere giudizi in tribunale, in contatto con affaristi senza scrupoli che per il proprio tornaconto non esitano a creare bombe ecologiche a due passi dai centri abitati, l’unica possibilità di salvezza è che la cittadinanza rimanga vigile e presente. Perché se nessuno si fosse alzato, avesse domandato, avesse preteso risposte, oggi ci sarebbe Cupinoro2, un impianto TMB gigantesco, un altrettanto sproporzionato impianto per il biogas ed il gioco starebbe andando avanti dando l’apparenza che tutto va come deve, mentre sotto la superficie il baratro si farebbe molto più profondo. Oggi mancano 12 milioni di euro all’appello e rischiamo un danno ecologico catastrofico. Forse però, con un po’ di impegno da parte di tutti, il percolato si può ancora arginare. Una DOMENICA con gli ETRUSCHI di CERVETERI NECROPOLI MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO CERITE con il CRATERE di EUFRONIO ed ENOGASTRONOMIA Passa una domenica a Cerveteri, l’antica Caere, con visita guidata alla Necropoli Etrusca della Banditaccia, patrimonio mondiale UNESCO e alla mostra “I Capolavori di Eufronio a Cerveteri” allestita all’interno del castello medievale, sede del Museo Nazionale Archeologico Cerite. Il pacchetto comprende anche pranzo a base di prodotti tipici locali per un’esplorazione gastronomica e culturale di gusti e sapori ceretani tutta da scoprire. TOUR GIORNALIERO VISITA GUIDATA NECROPOLI MUSEO e PRANZO a partire da € 24,90 PRANZO INCLUSO IL BIGLIETTO DI INGRESSO AI SITI È INCLUSO NELL’OFFERTA SOLO LA PRIMA DOMENICA DEL MESE PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA A: cell: +39 392 6121692 - tel: +39 06 83664536 Il problema sicurezza incombe: tra telecamere, vigilantes e caserme mancate la scure della legge di stabilità Il titolare della Trattoria Da Alfredo: Non posso credere che con tutto quel rumore gli abitanti del circondario non abbiano udito nulla. In questo paese c’è troppa omertà. A ncora allarme malviventi a ladispoli, ancora un raid notturno in pieno centro, ancora dubbi sull’effettiva utilità delle telecamere nonostante gli investimenti copiosi di questi anni per dare l’impressione che “il grande fratello” tutto osserva e tutto risolve. Decine e decine di migliaia di euro investiti in circuiti elettrici non si può certo dire che stiano salvando Ladispoli. E neanche sotto il profilo della percezione della sicurezza le cose paiono migliorare: i cittadini sembrano sospettosi, e si chiedono se le telecamere funzionino correttamente soprattutto in alcune zone della città, o se puntano a caso la loro lente per osservare le condizioni meteo all’orizzonte. In questo contesto di criminalità crescente, giustificazionismo di comodo e buonismo dell’integriamo tutti ad ogni costo perché conviene così, anche la funzione di deterrente psicologico sembra deviare: i vandali, che probabilmente hanno ormai poco da perdere (come tra poco anche la brava gente), sono mutati nel dna e non sembra interessargli se vengano o meno ripresi in video durante le loro scorribande. Insomma, la cronaca lo dimostra e la legge soffre. Ci chiediamo: la vigilanza finanziata per il controllo del territorio secondo voi ha rappresentato la soluzione? E soprattutto: che fine hanno fatto le truppe “cammellate”? Ricordate le Jeep che in stile ranger hanno pattugliato per un pochino la città? Era se non altro suggestivo. E la nuova caserma dei carabinieri, per un’elevazione a tenenza con un maggior numero di unità, è destinata, nonostante impegni, promesse e pagine di Gazzettino, a restare una chimera, vuoi per difetti progettuali e guerre di ricorsi, vuoi per i tagli dello stato inflitti con la scure al comparto sicurezza? Nel mentre si organizzano momenti conviviali per parlare del controllo del vicinato: è passato un anno ma siamo ancora nella fase del convegno per l’assimilazione di un metodo. Ora andiamo al fatto di cronaca e vediamo come hanno agito stavolta i “professionisti” del crimine. I ladri, o i teppisti se preferite, stavolta hanno fatto irruzione durante la notte in uno degli storici locali della città, la trattoria sita in via Amalfi (di fronte alla stazione e a viale Italia), il ristorante “Da Alfredo”. (Si, quello che fa quella carbonara così buona).Dopo aver spaccato un doppio vetro dell’azienda a conduzione familiare con un oggetto contundente, non riuscendoci del tutto, hanno sfondato a calci la porta principale e, una volta entrati, hanno spaccato con un attaccapanni un ulteriore vetro (abbastanza resistente) e si sono trovati indisturbati a fare il loro comodo: pochi euro il bottino, tanta la rabbia dei titolari che hanno commentato con sdegno l’accaduto. Matteo Occhipinti, il giovane proprietario, smaltita l’arrabbiatura, dichiara costerna- to: “Non posso credere che con tutto quel caos gli abitanti del circondario non abbiano sentito nulla, e che nessuno del palazzo o del vicinato si è affacciato stamattina per dirmi di aver visto qualcosa o aver avvertito qualcuno (tipo i carabinieri) o semplicemente per chiedere cosa fosse successo..credo allora che il primo problema di questa cittadina non siano gli stranieri, chi smaltisce sterpaglie abusivamente o chi per lavorare l’estate mette un pó di musica fino a mezzanotte (lì i carabinieri si chiamano subito): il principale problema di questa città, come dell’italiano medio anche se non voglio parlare di tutti, è L’ OMERTÀ!!!”. Le ripercussioni più gravi si hanno certamente nel comparto economico: voi investireste in una città che è preda del primo delinquente che passa? Il resto (mancanza di lavoro, disagio, dispersione sociale) viene da sé. ANDANDO AI TAGLI DELLO STATO: DI SEGUITO, BREVEMENTE, I TAGLI ALLA SICUREZZA DELLA RECENTE LEGGE DI STABILITA’ - 74 milioni per ordine pubblico e sicurezza - 43 milioni per missione e tutela ordine pubblico - 32 milioni per coordinamento o pianificazione tra forze di polizia – 17 milioni per il soccorso civile ovvero per i Vigili del fuoco – 102 milioni per la giustizia – 36 milioni per l’amministrazione degli istituti penitenziari 17/ Nel territorio Ladispoli, distruggono un locale in pieno centro 20/ Nel territorio Ladispoli, spiagge libere: Chi le pulisce? Ultimatum del comune agli stabilimentari, assobalneari protesta: politica pensi al PUA D a oggi in poi a ripulire le spiagge dal degrado ci dovranno pensare i balneari di Ladispoli, ben 42, ai quali è arrivata la nuova direttiva da Palazzo Falcone. “Sarete voi a rimuovere canne e rifiuti dalle spiagge entro il prossimo 6 marzo”. Oltre a pulire la spiaggia – è scritto nell’aut aut del municipio – dovrete anche livellarla e poi provvedere al ripristino o alle sostituzioni delle recinzioni che costituiscono una barriera visiva verso il mare e si dovranno fermare a 5 metri dalla linea di battigia. Si vieta l’utilizzo di rete metalliche e in plastica”. L’elenco per i balneari non finisce qui. Sempre entro il 6 marzo “si dovrà provvedere alla manutenzio- ne degli intonaci e delle tinteggiature delle strutture”. La presa di posizione di Palazzo Falcone non piace agli operatori balneari. “Confidiamo in un dietrofront della classe politica – risponde il presidente dell’Assobalneari di Ladispoli-Marina San Nicola, Ugo Boratto – noi possiamo accatastare rifiuti e canne ma dovrebbe spettare, come negli anni precedenti, al Comune rimuovere materialmente la sporcizia depositata sugli arenili. Sulla data del 6 marzo credo ci sia un errore e per questo ci siamo già chiariti con il dirigente che pensava la Sagra del carciofo fosse in agenda a marzo e non ad aprile”. Tritone a gamba tesa. “La percepiamo come un ultimatum – critica il titolare dello stabilimento Tritone, Marco Lazzeri – ricordo ai politici ladispolani che tutte quelle canne si sono depositate sulle nostre spiagge anche per colpa di chi non ha bonificato i fiumi che attraversano la città. Il Comune ora vuole velocizzare il decoro urbano: benissimo, ma si ricordi che è latitante su molti altri punti vitali per l’economia e il turismo: il piano dell’utilizzo degli arenili e le mancate opere di difesa della costa contro l’erosione”. Mentre andiamo in stampa nuovi incontri sono in programma tra il comune e le rappresentanze dei balneari. Cicognanews Cerveteri, nuovo soprintendente per il polo museale: Edith Gabrielli nominata nel Lazio La Kylix e il Cratere di Eufronio attendono conferma di destinazione D opo la nomina di Alfonsina Russo come nuovo Soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio arriva la nomina del nuovo Soprintendente per il Polo Museale del Lazio, quello che gestirà anche il Museo Etrusco: si tratta della dottoressa Edith Gabrielli, nata nel 1970, laureata in lettere con indirizzo di Storia dell’Arte, e specializzata in Storia dell’Arte medievale e moderna. Edith Gabrielli dovrà decidere di lasciare la Kylix e il Cratere di Eufronio nelMuseo di Cerveteri o di riportarli nel Museo di Villa Giulia a Roma. Sicuramente l’Assessore Croci e il Sindaco Pascucci convocheranno un incontro a Cerveteri per presentare le bellezze archeologiche del territorio. Gabrielli nel suo precedente incarico da Soprintendente per i Beni storici, artistici e etnoantropologici del Piemonte, aveva rilasciato una bella intervista dalla quale traiamo alcune risposte per “cercare” di capire quale spirito storico - critico e quale approccio economico sarà alla base dell’intervento di questa giovane e prestigiosa nuova figura di Soprintendente per il territorio anche di Cerveteri. Qual è stato il percorso formativo che l’ha portata a ricoprire il ruolo di Soprintendente? INTERVISTA SUL QUOTIDIANO WWW. BARAONDANEWS.IT 24/ Casa Il bollino della caldaia è garanzia di durata nel tempo Incontriamo Stefano Giacomini, titolare del Centro Assistenza Tecnica Ariston di Fiumicino, per capire meglio il funzionamento della nostra caldaia e come farla durare negli anni. C he cosa dovrebbe sapere la gente della propria caldaia? Dovrebbe sapere che per un buon funzionamento dell’apparecchio è importante una manutenzione ordinaria che segue un piano di controlli annuali che si fanno attraverso un complesso di operazioni. Cosa avviene quando si trascura la manutenzione? Una cattiva manutenzione della caldaia porta all’usura dei componenti con tutte le controindicazioni in termini di sicurezza, consumo, rendimento e impatto ambientale. E poi il deterioramento di un pezzo che non viene sostituito provoca un peggioramento complessivo di tutte le altre parti. S’innesca un effetto a catena che porta ad una significativa riduzione dei rendimenti previsti dagli standard e ad un usura elevata di tutta la componentistica. Negli anni l’Ariston si è ritagliata un posto di primo piano sul mercato degli elettrodomestici, in particolare modo nel comparto dell’idrotermica. A cosa è dovuto questo successo? In primis Ariston è un marchio made in Italy con pezzi originali fabbricati nel nostro Paese. Fa parte del gruppo Merloni e i suoi stabilimenti sono nelle Marche, a Fabriano, dove si sviluppano “in house” tutte le soluzioni tecniche che gli consentono di ottenere una serie di certificazioni di qualità legate alle modalità di costruzione. Da ciò ne deriva un rapporto qualità prezzo molto alto dovuto al lavoro di un’azienda molto organizzata dove l’assistenza tecnica, con un numero verde dedicato per interventi immediati, rappresenta uno dei cardini della politica aziendale. Quale è vantaggio di rivolgersi ad un un punto CAT come il vostro piuttosto che andare da un manutentore generico? Un vantaggio notevole è che siamo sia un punto di assistenza, sia venditori autorizzati diretti dei ricambi Ariston. Quindi abbiamo sempre disponibili i pezzi necessari agli interventi. Si tratta di un valore aggiunto in relazione alla rapidità degli interventi e al costo complessivo. Rimane aperta la diatriba tra chi preferisce la caldaia tradizionale e chi invece quella a condensazione... A prescindere dal fatto che da settembre 2015 saranno obbligatorie sulle nuove istallazioni o sostituzioni le caldaie a condensazione, possiamo dire che il maggior costo dei nuovi apparecchi viene ammortizzato negli anni dalla diminuzione dei consumi. Quindi, a nostro parere, va considerato come un buon investimento. Quali sono i requisiti che deve avere un buon impianto termico? Sicuramente deve avere il circuito del riscaldamento privo di incrostazioni e depositi ed effettuare una pulizia con prodotti adeguati e specifici. Per quanto riguarda l’acqua calda sanitaria deve essere installato un dosatore di reagenti chimici, in base alla durezza dell’acqua, consentito dalla legislazione, per esempio decalcificatore o dosatore liquido. dp Edilizia, arriva l’Intelligent Planning 25/ Casa Dal confronto con altre realtà europee è nato il progetto di pianificazione intelligente B uongiorno Ing. Roberto Mazzocchi! Buongiorno! Di che cosa vogliamo parlare oggi? Vorrei far conoscere l’Intelligent Planning, uno strumento di monitoraggio e valutazione per organizzare al meglio lavori all’interno del condominio ma anche per opere private! Il 90% dei Condomini, attende CIRCOSTANZE DI EMERGENZA prima di effettuare interventi e ciò comporta: una cattiva pianificazione dell’opera; costi economici molto alti; sofferenze dei Condomini e del Condominio nei confronti dei fornitori. Come le è venuta l’idea? Parlando con dei colleghi inglesi e tedeschi ad un corso di aggiornamento ero colpito dalla loro attenzione alla pianificazione delle loro aziende e/o dei loro studi. Al mio ritorno mi sono semplicemente domandato questo: “Perché non si possono pianificare e gestire in modo dedicato anche i lavori nel Condominio?” Detto questo ho creato un documento che rispondesse a quei canoni di analisi, priorità di intervento e dilazione economica. Che cosa è l’Intelligent Planning? L’Intelligent Planning è un documento ideato dal sottoscritto che effettua una vera e propria “radiografia” di tutto il Condominio con una relazione nella quale rende note le problematiche ed i lavori da effettuare affidandogli dei coefficienti di impellenza. In questo modo verrà redatta una griglia dove compariranno le opere in ordine di importanza ed una griglia tempora- le dove in base alle esigenze della committenza verranno decisi gli anni per eseguire le opere; il passo successivo sarà appunto quello di stilare uno o più Capitolati e Computi metrici per la descrizione delle opere da eseguire. In questo modo il Condominio avrà la panoramica completa delle opere da compiere e potrà attuare PIANI MANUTENTIVI SPALMATI NEL TEMPO (ad esempio 5 anni) evitando così costi economici troppo onerosi da sostenere. Questo consente una spesa ponderata? Esatto direi eccessivo ed immediato! Facciamo degli esempi concreti, immaginiamo un condominio composto da 15 unità immobiliari che devono affrontare dei lavori di ristrutturazione delle facciate, impianto elettrico a norma e rifacimento dei cortili esterni; se approntassero tutti i lavori insieme andrebbero ad esempio a spendere una cifra ipotetica di 150.000,00 euro che suddivise per 15 unità (ri- partizione millesimale) graverebbe di circa 10.000,00 euro a famiglia. Se tale opere venissero invece PIANIFICATE, senza attendere circostanze di emergenza , con interventi costanti e “spalmati” nel tempo ad esempio in cinque anni, non avremmo più nel nostro condominio tipo un’incidenza di 10.000,00 euro a famiglia da versare in breve tempo, ma bensì 2.000,00 euro per ogni anno di attività. E’ logico che questi sono calcoli empirici e sappiamo che oggi è previsto dalla legge effettuare un fondo di accantonamento prima dell’inizio dei lavori; proprio per questo sento ancora più la necessità di consigliare a tutti di effettuare pianificazioni degli interventi da eseguire sia di carattere ordinario che straordinario onde poter preservare la proprietà comune a vantaggio di un aumento di valore della singola unità immobiliare. Grazie! Grazie a voi! dp 26/Il fatto ASSALTO DEI VANDALI AL CIMITERO Paliotta: “Colpita tutta la città”. 50.000 euro di danni e sulla rete cresce l’indignazione. L adispoli. Non si sarebbe trattato di un semplice furto di rame, bronzo e oggetti di valore, ma di un vero e proprio raid vandalico eseguito con l’intenzione di devastare il camposanto: foto strappate, fiori gettati a terra, vetri rotti e tanti altri atti di profanazione. Alle foto pubblicate su Facebook dagli utenti che hanno lanciato l’allarme, si è aggiunto un video girato da una concittadina, in cui si mostra chiaramente lo scempio del cimitero comunale. Sul luogo è arrivata una delegazione del municipio per verificare l’entità dei danni. Sui social network intanto è infuriata la polemica. Alcuni utenti affermano d’aver scritto personalmente al sindaco Paliotta, altri si chiedono quale sia a questo punto il servizio di sorveglianza notturno del cimitero comunale e come possano i vandali aver agito totalmente indisturbati. Uno scenario, questo, che aggrava ulteriormente l’emergenza sicurezza a Ladispoli. Nei giorni scorsi, infatti, a trovare il proprio locale distrutto era stato il titolare di un’attività in via Amalfi (in pieno centro, davanti alla stazione), con i ladri che avevano sfondato a calci la porta principale senza che nessuno (civile e non) intervenisse. Nel frattempo proprio il sindaco Crescenzo Paliotta ha commentato l’accaduto attraverso un comunicato stampa: “È stato un oltraggio a tutta la nostra collettività. Quello che è accaduto la notte scorsa nel cimitero di Ladispoli, oltrepassa la gravità di un semplice furto, è stata colpita tutta la città. A nome di tutta l’Amministrazione comunale esprimo solidarietà a tutte quelle famiglie che hanno subito questo che non possiamo che definire un oltraggio gravissimo. Insieme al gestore del cimitero stiamo valutando tutti i mezzi di controllo notturno, come la vigilanza e l’installazione di telecamere di sorveglianza”. “Si tratta di qualcosa a cui non eravamo abituati - ha dichiarato il consigliere comunale Gabriele Fargnoli - che va oltre tutto quello che abbiamo vissuto fino ad ora sotto questi aspetti. Almeno chi non c’è più fino ad oggi veniva lasciato in pace. A parte il mero danno economico, qui abbiamo assistito a un attacco alla spiritualità di questo paese. La situazione è grave, i cittiadini sono scossi”. Si aggiungono poi nuovi particolari. È stata portata via da una cappelletta familiare un’opera d’arte in rame dal valore di 30 milioni di lire in base ad una valutazione effettuata negli anni Settanta, periodo in cui era stata fabbricata. La redazione ha contattato la Sara 94, società che gestisce il camposanto comunale, che ha rilevato a caldo circa 30mila euro di danni solo in opere murarie, per non parlare del materiale rubato in rame per un valore di circa 20mila euro. I malviventi, almeno 8 persone, sono entrati con un furgone dopo aver forzato il cancello d’accesso laterale su Via Berlinguer. Contemporaneamente è giunta alla caserma dei carabinieri in via Livorno la segnalazione di un cittadino che denuncia un furgone rubato. Sono in corso le verifiche per stabilire se si tratti o meno dello stesso mezzo utilizzato per il furto al camposanto. Intanto, vista anche la crescente disapprovazione da parte di molti lettori della nostra testata, dobbiamo fare una precisazione per quanto riguarda il servizio di sorveglianza: nell’ordinaria amministrazione il custode lavora per contratto solo di giorno ed è reperibile solo in caso di apertura straordinaria o di interventi notturni su segnalazione, come incidenti o imprevisti di vario genere. Valerio Dieni 28/ Nel territorio Bollette Tari, tra maxisconti e chiarimenti L’assessore Trani traccia il quadro: “Gli Artigiani non devono pagare i bollettini errati”. E sul nuovo piano rifiuti: “Per i commercianti sconti dell’80% sull’immondizia di Eugenio Vallone L adispoli Immondizia\ Tari, gli artigiani che operano nei capannoni dell’area, in base al decreto del MEF, non devono essere doppiamente tassati sulle superfici di lavoro già assoggettate a contratti di smaltimento autonomo. L’Assessore Trani, su nostra richiesta con queste parole, spiega: “Lo scorso anno l’amministrazione comunale e’ arrivata con notevole ritardo all’approvazione del piano finanziario e del regolamento tari, questo grazie ormai all’ incapacità degli enti a programmare, dovuto dai continui cambiamenti in materia di imposte locali da parte del governo centrale. L’ introduzione della differenziata ha portato delle difficoltà da parte dell’amministrazione, e questo è innegabile, però non riesco a capire il problema. Sono stati recapitati agli artigiani dei bollettini errati perché non tenevano conto delle riduzioni previste dal regolamento comunale. Sono stati invitati a presentare istanza di autotutela e adesso sono invitati a recarsi all’ ufficio tributi del comune a ritirare quando dovuto. Leggo poi gli inviti costanti da parte di tutti alla corretta applicazione della direttiva del Mef, e io rimango basito perché da consigliere comunale, prima della direttiva, ho predisposto nel regolamento approvato un’articolo che probabilmente nessuno ha letto, nean- che chi era in aula con me quel giorno: “articolo 13 produzione di rifiuti non assimilati agli urbani “ “nella determinazione della superficie dei locali e delle aree scoperte assoggettabili alla tari non si tiene conto di quella parte delle stesse dove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali non assimilati agli urbani, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i produttori, a condizione che gli stessi dimostrino l’avvenuto trattamento in conformità della normativa vigente. Quindi tutti gli artigiani dovranno pagare all’ ente pubblico solo la superficie non soggetta a produzione, come ad esempio gli uffici dei capannoni”. Circa invece la bozza del nuovo piano di gestione rifiuti adottato dal comune ed illustrato a pagina 4, si prevede un maxisconto dell’80% sulla tari. L’assessore Trani, ce lo conferma? “Dopo vari incontri con i rappresentanti di categoria dei commercianti l’amministrazione ha elaborato una nuova organizzazione del servizio, prevedendo una riduzione complessiva pari all’80% della tariffa tari. È’ stato predisposto bozza del nuovo piano finanziario che prevede lo sconto della tariffa, il tutto è condizionato a varie condizioni che il delegato Claudio Lupi potrà spiegare in maniera più esaustiva” BENE, ATTENDEREMO IL COMUNICATO UFFICIALE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE. GRAZIE DOTT. TRANI DEI PREZIOSI CHIARIMENTI. DALLA REDAZIONE AUGURI DI BUON LAVORO PER IL SUO NUOVO DELICATO INCARICO DI ASSESSORE A BILANCIO E MUNICIPALIZZATE IN UN PERIODO NON CERTO SEMPLICE PER LE FINANZE DEI COMUNI...E DELLE MUNICIPALIZZATE. 32/ Speciale migranti MEDITERRANEO, IMMIGRAZIONE e FRONTIERE. I NUOVI ITALIANI E IL DRAMMA DEGLI SBARCHI La CIGL di Civitavecchia e la nascente rete di interscambio con l’Africa. Ladispoli incontra Sally Kane per capire meglio il complesso tema dei “migranti per forza”, ostaggio dei nuovi schiavisti. di Carla Zironi Con la testimonianza di Sally Kane, responsabile nazionale CGIL immigrazione, siamo andati direttamente laddove si consuma la tragedia di chi scappa dall’orrore delle guerre, dai regimi oppressivi, dalle terre dei diritti negati e dei conflitti tribali. Una guida nell’intricato retroscena dei barconi stracarichi di profughi in cerca di rifugio e di riscatto alle avversità nella speranza di raggiungere l’isola benemerita di Lampedusa che meriterebbe il Premio Nobel per la Pace. Cosa si aspetta a candidarla? Non si può parlare di Mare Nostrum o del surrogato inefficace detto Triton se non si affronta a 360 gradi il calvario di questi migranti per forza. Calvario aggravato dal “pedaggio” prepotente dovuto ai nuovi schiavisti a guardia di ogni tappa del cammino che definire impervio è un eufemismo: Chi conosce l’Africa conosce anche i tracciati, le immense distanze e i mezzi di locomozione. Su queste coordinate la CGIL di Civitavecchia sta portando avanti un programma itinerante per parlare di nuovi italiani, immigrati e rifugiati e sabato pomeriggio 21 febbraio era a Ladispoli, nell’Aula Fausto Ceraolo dove ha consegnato nelle mani della Delegata del Sindaco, Silvia Marongiu, una targa ricordo al Comune come gesto di gratitudine per la sensibilità dimostrata. Tante testimonianze, tanti interventi di vita vissuta a contatto con chi viene da lontano nel segno di “un patto dal basso” della mano tesa e della buona volontà, fondato sull’insegnamento della nostra lingua, la cucina, i lavori artigianali, sullo scambio culturale. E sfatiamo la leggenda degli immigrati che tolgono lavoro agli italiani. Semplicemente occupano settori da noi abbandonati, in primis l’edilizia e le badanti. E chi è inquadrato regolarmente sia come autonomo che dipendente versa, dati alla mano, i contributi. Sally Kane, senegalese, componente della segreteria della CGIL Marche, ha l’aspetto dell’eterna sorridente studentessa o della giovane prof., longilinea, elegante nel suo look casual, quando prende il microfono cattura l’attenzione con un italiano colto e fluente declinato con tono soft e sicuro. E prima di tutto ci ricorda che non solo l’Europa ma anche i Paesi africani ospitano i rifugiati. Verissimo, ho visto con i miei occhi l’enorme bidonville dei somali alla periferia di Nairobi, roba che al confronto le vecchie favelas brasiliane sono un lusso, oppure i campi nella verde e collinosa Uganda, per citare. Ma per molti, sia dall’Africa che dal Medio Oriente insanguinato, le coste della “scatola di sabbia rovente e petrolifera della Libia” sono la stazione di partenza verso la speranza subendo i metodi che tristemente conosciamo. La tratta degli esseri umani si potrebbe evitare o perlomeno contrastare efficacemente se l’ONU, dove siedono nel Palazzo di Vetro i Paesi coinvolti nei conflitti e negli esodi, l’Unione dei Paesi Africani, il Magreb e la UE istituissero gli invocati corridoi umanitari e organismi di informazione e supporto. Ma a quanto pare orecchie da mercante. Forse, aggiungo come opinione personale, per- segue p34 34/ Speciale migranti ché per la legge cinica dei grandi numeri planetari quei disperati rappresentano una misera percentuale. La globalizzazione non contempla l’umanesimo. La CGIL dal canto suo ha creato dei contatti, una rete intersindacale col Magreb, ma è una goccia in un oceano sterminato. Quanto alla UE, per chi non lo sapesse, il suo “corridoio umanitario” è così strutturato: “Frontex (nome completo: Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea) è un’istituzione dell’unione il cui centro direzionale è a Varsavia, in Polonia. Il suo scopo è il coordinamento del pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri degli Stati della UE e l’implementazione di accordi con i Paesi confinanti con l’Unione europea per la riammissione dei migranti extracomunitari respinti lungo le frontiere. Frontex è stata istituita con il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio del 26 ottobre 2004. L’agenzia ha iniziato ad operare il 3 ottobre 2005 ed è la prima ospitata in uno dei paesi di recente adesione dell’Unione. Nel 2008 il budget dell’Agenzia è stato raddoppiato a 70 milioni di euro, di cui 31 saranno destinati soltanto alle missioni di pattugliamento delle frontiere marittime”, oggi, se non erro, la voce missioni è stata drasticamente falcidiata. A Varsavia, appunto, lontana dal Mediterraneo come se i disperati risalissero il corso del fiume Vistola o sbarcassero dall’Africa nel Mar Baltico. Praticamente dobbiamo sbrigarcela da soli. Ho chiesto a Sally Kane: Non tutti i rifugiati vogliono rimanere in Italia, solo transitare, ma sembra ci siano difficoltà. La risposta è perentoria: “Il regolamento di Dublino va superato”. E’ pubblicato su Internet, chi ha pazienza può inoltrarsi nei meandri, personalmente capisco chi alla fine se la svigna. La posizione del sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino sull’eventuale apertura di un centro nella città portuale: “I cittadini ricordano lo scempio del 2011, quando l’emergenza immigrati non fu gestita al meglio. Incontreremo il prefetto” L a città ha il diritto di dire la sua opinione e di sapere cosa sta per succedere nel proprio territorio. Per questo i consiglieri del Movimento 5 Stelle stanno chiedendo un consiglio comunale aperto sul tema immigrazione, a cui saranno invitate tutte le istituzioni che avranno un ruolo nell’ipotesi di accoglienza migranti. Domani dovremmo finire di raccogliere le firme dei consiglieri necessarie e quindi passare alla conferenza dei capigruppo per decidere una data. Dalle notizie che si apprendono sulla stampa e dall’audizione del prefetto Morcone in Senato, registriamo la volontà del Governo centrale di istituire una prima accoglienza nelle città portuali, quindi anche a Civitavecchia, per poi distribuire i migranti sul territorio. Salvo imprevisti, dovrei incontrare il Prefetto dal quale, dopo i contatti di un paio di mesi fa, non ho più avuto novità sul tema; Ovviamente confermerò la nostra posizione: Civitavecchia non vuole sottrarsi ai suoi doveri di accoglienza ma attualmente non può dirsi preparata a farlo: c’è bisogno di potenziare la sanità, magari tramite un presidio fisso dentro la caserma De Carolis, la sicurezza, adeguando il numero dei responsabili delle forze dell’ordine, e la logistica, trasformando la caserma dall’attuale rudere ad un centro di accoglienza e prevedendo un trasporto pubblico in zona. Senza una pianificazione programmata per tempo e senza un preventivo coinvolgimento dell’amministrazione locale non possiamo dirci a favore di un qualcosa che neanche conosciamo. Nella memoria dei civitavecchiesi c’è ancora lo scempio del 2011, quando l’allora “emergenza migranti” non fu certo gestita con efficacia, ed è nostro dovere evitare che certi errori vengano ripetuti” 35/ Speciale migranti Incontriamo L’on. MARIETTA TIDEI MISSIONI ALL’ESTERO “Le informazioni sui paesi arabi sono necessarie per non decidere sull’onda dell’emotività. Le nostre missioni nel Mediterraneo devono essere di ricerca e di soccorso” L On. Marietta Tidei, deputata al Parlamento del nostro collegio, è appena rientrata da Vienna dal convegno dell’OSCE (Organization for Security and Cooperation in Europe) di cui è componente come delegazione parlamentare, e già si appresta a ripartire. Destinazione Asia Minore, sempre per conto dell’OSCE, come coordinatrice speciale per la missione di monitoraggio elettorale nella Repubblica del Tajikistan. A Vienna tra gli altri argomenti in programma si è parlato anche del Mediterraneo e di tutto ciò che sta accadendo come conseguenza della situazione in Libia, come ci descrive l’on. Tidei: “Gli ultimi avvenimenti in Libia sono un drammatico campanello d’allarme per chi, come noi, difende i valori della tolleranza, del pluralismo delle idee, della libertà, della democrazia. Il cosiddetto Islamic State è arrivato al di là del Mediterraneo, e questa è una notizia che deve indurre a reagire, ma anche ad avere prudenza. Non dobbiamo esagerare il pericolo, ma nemmeno minimizzarlo: chi sono questi individui che fanno riferimento all’IS? Quali i loro effettivi legami con il DAESH di Siria e Iraq? Qual è il loro effettivo controllo del territorio?Sono informazioni necessarie per non prendere decisioni sull’onda dell’emotività. E’ necessario agire in un contesto di legalità internazionale, operando nell’ambito delle decisioni delle Nazioni Unite e tentando prioritariamente di esperire qualsiasi tentativo politico, Se abbandoniamo la Libia a se stessa, l’Europa avrà il ventre scoperto e sarà più vulnerabile. Non è una questione di pochi: stiamo parlando dell’intera sicurezza dell’Europa. Su questo è necessario un cambio di passo da parte della comunità internazionale e l’ONU deve raddoppiare gli sforzi per favorire il dialogo politico, fare insomma un salto di qualità, perché se la situazione è tanto grave, le responsabilità vanno ricercate anche negli errori della comunità internazionale nella fase successiva alla caduta del vecchio regime. Se cede la Libia, la follia integralista potrebbe contagiare altri paesi con rischi gravissimi non solo per la sicurezza, ma anche per la tenuta dei valori di democrazia e libertà che sono alla base della nostra convivenza civile e sono a fondamento dell’OSCE. Uno dei motivi dell’avanzata del califfato tra le genti del Nord Africa è che la democrazia non è riuscita a legittimarsi e a prendere piede. La primavera araba è stata una luminosa, ma breve fiammata. Ha posto molti problemi sul progresso, sui diritti civili individuali e collettivi, sulla necessità di un rapporto nuovo con l’Occidente, ma ha anche messo in luce la fragilità, le contraddizioni, l’inadeguatezza ed il tormento dei rapporti con la tradizione di quella che si era proposta come nuova classe dirigente. Questo è il terreno di sfida dell’OSCE. Dobbiamo rom- pere gli indugi e svolgere il nostro ruolo a garanzia delle regole anche in quei paesi che non fanno parte del nostro organismo. Difendere la democrazia, sostenere le fragili strutture statali che vanno nascendo, educare nuove classi dirigenti. Questo ruolo non è secondario. Pone le basi affinché la democrazia possa fiorire. Non è poco. Ma per fare questo c’è bisogno di un grande sforzo di coordinamento e di un preciso indirizzo politico .Ma dobbiamo riflettere anche su un’altro fatto. E’ di pochi giorni fa la notizia dei 330 morti nel canale di Sicilia. Ricorderete i 366 morti del 3 ottobre 2013. Il Mediterraneo, il mare celebrato dal grande storico francese Fernand Braudel sta diventando un grande cimitero e noi donne e uomini impegnati in politica non possiamo accettarlo. Da qualche mese, come sapete, la missione Triton ha preso il posto della ben più strutturata ed efficiente missione “Mare Nostrum”. Ora è chiaro a tutti: Triton è insufficiente. Triton è solo una missione di pattugliamento, Mare Nostrum poteva invece portare i soccorsi in mare. Anche il Commissario europeo per i diritti umani, Nils Muiznieks, ha bocciato Triton, dichiarando: “La tragedia consumatasi nel Mediterraneo è un’altra sciagura che poteva essere evitata”.Le tragedie degli immigrati nel Mediterraneo e l’IS in Libia sono fatti collegati. Carla Zironi Segue su baraondanews.it 36/ Sport SULLA CRESTA DELL’ONDA Intervista a Marco Gregori impegnato in gara assieme ai più forti atleti del mondo, Marco racconta la sua esperienza appena iniziata di Maurizio Archilei S ole, mare, sabbia, vento, ma soprattutto onde e una tavola. Queste le passioni che hanno portato un nostro concittadino d’adozione fino a Capo Verde, per l’importante evento “Goya Pro Cabo Verde”. 39 anni, romano, Marco Gregori ha fatto delle sue passioni il proprio lavoro e oggi è un istruttore della federazione italiana vela e fondatore dell’Associazione Velica Ladispoli, nella terra dove nell’89 ha cavalcato la prima volta il mare. Il Trofeo Etruria in Vela è una sua creatura, e a Marina di San Nicola, il luogo esatto dove insegna, Marco cerca di trasmettere la propria passione ai bambini. Siamo riusciti a raggiungerlo telefonicamente e a fargli qualche domanda. Marco, raccontaci, di che tipo di competizione si tratta? Il Goya Pro è una tappa dell’American Windsurfing Tour, a cui partecipano i migliori professionisti del windsurf mondiale. La specialità è il wave, in cui il punteggio è stabilito in base alla scelta dell’onda, allo stile con cui la si cavalca ed il tipo di manovra. Si gareggia in batterie di 4 atleti di cui solo i migliori 2 passano il turno. Il livello è altissimo, e già solo esser riusciti ad accedere è un grande risultato. Non si fatica a crederti in effetti. Poco più di 60 gli atleti presenti, arrivati da tutto il mondo (Brasile, Croazia, Spagna, USA, Canada, Marocco, Turchia, Guadalupe eccetera), di cui ben 5 dall’Italia, di cui solo 3 nella categoria Pro che conta in totale 20 concorrenti. Tra loro te, Marco. Puoi fare una previsione? A livello Mondiale sono alla mia prima esperienza di gara, anche se ho viaggiato molto per affinare lamia tecnica. In ogni caso fare previsioni è impossibile. Sono tutti fortissimi ed io cercherò di fare del mio meglio, ma ribadisco: esserci è già una vittoria. Quando inizierai a gareggiare? Ancora non lo so, prima devono finire le gare della categoria amatori. Io sarò occupato nelle gare delle specialità “windsurf pro” e “Sup pro” e quando partiranno ancora non so dirlo, ma le gare in ogni caso termineranno tutte entro l’8 marzo. Salutandolo facciamo un sentito augurio di ogni successo a Marco, che seguiremo costantemente sul nostro sito: Marco ha infatti accettato il nostro invito a inviarci, con cadenza più o meno quotidiana (non dimentichiamo che deve tenere la testa su altre cose!), un aggiornamento personalizzato sull’andamento delle gare. Non vediamo l’ora di ricevere nuove notizie da parte sua. Un ospite che certamente impreziosisce il nostro giornale e di cui farà piacere a tutti conoscere le vicissitudini sull’isola di Capo Verde. Intanto, come nota di colore, possiamo aggiungere che il 26 febbraio, tra le donne in gara nella categoria amatori già ha avuto modo di distinguersi la giovane Nicole Bandini, di Forlì. La ragazza, in una giornata di venti e onde moderate, si è aggiudicata la prima posizione nella sua batteria e procede con determinazione nel suo percorso i gara. A passare il turno anche Andrea Martore, di Alessandria, Stefano Abis di Cagliari e Teo Agostinelli. VEGETARIANO? VEGANO? 45/ Salute Pro e contro dei nuovi stili alimentari che stanno spopolando negli ultimi anni di Dott. Daniele Segnini, biologo nutrizionista S ono in costante aumento i vegetariani ed i vegani nel nostro Paese; Secondo il rapporto Eurispes 2014, sono ormai il 7 % della popolazione: circa 4,2 milioni di persone, contro i 3,7 del 2013; nella galassia vegetariana i vegani – che rifiutano qualsiasi alimento collegabile agli animali - sono circa il 10%, il 90% consuma uova, latte e formaggi. Le due principali motivazioni alla base di questa scelta sono il rispetto per gli animali (31%) ed il valore salutistico del rifiuto – totale o parziale - dei prodotti animali (24%). La terza motivazione (9%) è il rispetto dell’ambiente: in genere chi è vegetariano adotta stili di vita ecosostenibili, capaci di ridurre l’impatto delle scelte alimentari degli esseri umani sull’ambiente. Ricordiamoci che gli allevamenti di bestiame sono tra i principali responsabili dell’inquinamento terrestre. Il più illustre testimonial vegetariano è sicuramente il professor Umberto Veronesi, che ci ricorda spesso quella ampia fetta di tumori (30%) legata a diete carnee ricche di grassi saturi associate all’obesità. Con regimi vegetariani equilibrati è, inoltre, possibile prevenire patologie quali ipertensione e diabete. La scelta vegetariana, infine, riduce il rischio di intossicazioni alimentari, essendo gli animali le principali cause di intossicazione. Per tutti questi motivi il passaggio alle diete vegetariane in linea di massima comporta benefici per la salute; a mio avviso permangono, comunque, alcuni punti critici da non sottovalutare. Il primo rischio è la monotonia alimentare; rinunciando a carni, pesci, molluschi, crostacei, (per i vegani anche uova e miele, latte e formaggi), ci si ritrova spesso a fare sempre le stesse cose o a ricorrere ad alimenti tutt’altro che naturali, come alcuni derivati della soia. Il secondo rischio è quello della difficoltà conviviale: nelle cene con amici, nelle feste con cibi tradizionali caratteristici della nostra storia ci si ritrova inevitabilmente con uno o più piatti da rifiutare. Nella prossima edizione proseguiremo il nostro viaggio nel dettaglio fra i rischi ed i benefici della scelta vegetariana 46/ Personaggi “Civitavecchia hub strategico nel Mediterraneo” Intervista a Pasqualino Monti, presidente autorita’ portuale Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta I di Sonia Bertino l porto di Civitavecchia verso la sua trasformazione in un vero e proprio hub di riferimento per tutto il Mediterraneo. Va in questa direzione l’accordo sottoscritto tra l’Autorità Portuale e Cfft (Civitavecchia Fruit & Forest Terminal) per l’approvvigionamento di provviste a bordo delle navi della Royal Caribbean? Oggi finalmente Civitavecchia diventa un hub strategico per le provviste di bordo per le navi da crociera. Dopo la Fiat, dopo i 52 accosti per l’ortofrutta finalmente si è demolito un muro che sembrava invalicabile. La Royal Caribbean, una delle compagnie più importanti al mondo e che con Carnival si divide l’80% del mercato crocieristico mondiale, ha fatto di Civitavecchia l’hub strategico nel Mediterraneo per le provviste di bordo alle proprie navi. Noi ci auguriamo che subito dopo queste 25mila tonnellate di provviste di bordo, si affianchi anche la Carnival che avrà bisogno di altrettante tonnellate di merce a servizio delle proprie navi. Non è una gara che abbiamo vinto nei confronti degli altri scali nazionali. Mi sembra però giusto che il primo porto nel Mediterraneo, insieme a Barcellona per le crociere, abbia ottenuto di servire con le merci e le provviste di bordo questi grandi alberghi a cinque stelle galleggianti”. Un traffico che guarda anche al terminal container? “Molta di questa merce arriva su container. Stiamo facendo capire che il nostro è un porto credibile dal punto di vista del mercato ed è pronto ad ospitare nuovi importanti traffici. Il nostro progetto, quello che dà veramente l’idea del lavoro, della programmazione e della pianificazione che abbiamo messo in campo in questi anni sarà quello di costruire e completare il terminal container a Civitavecchia. Questa è una risorsa non solo per il porto, ma per l’intera città perché garantirà davvero un volume di occupati veramente molto alto. E l’occupazione si crea abbassando la testa, mettendosi a lavorare. E quello che stiamo facendo ne è proprio un esempio. L’esempio di oggi è di una società che tre anni fa aveva 3 dipendenti ed era in grande crisi, quindi rischiava la chiusura. Oggi è un hub strategico dell’ortofrutta e credo che anche l’Autorità Portuale abbia dato un chiaro segnale in questi termini all’impresa: l’abbia affiancata, l’abbia aiutata come è giusto che sia, nel rispetto delle norme e oggi ha 32 dipendenti e adesso ne acquisirà altri. Questo è l’obiettivo: essere efficienti e dare occupazione”. IL PRES. MONTI È STATO DI RECENTE OSPITATO NELLA TRASMISSIONE “DENTRO LA NOTIZIA” CONDOTTA DA STEFANO PETTINARI IN ONDA SU PROVINCIA TV – 667 DIGITALE TERRESTRE 52/ Fatti e misfatti Pescatori di frodo, Sequestrati 4.000 ricci di mare Santa Marinella, colti sul fatto due uomini intenti a pescare i pregiati molluschi L a Guardia Costiera di Civitavecchia ha sequestrato una notevole quantità di ricci di mare durante l’attività di controllo notturno in località Pirgus, a Santa Marinella. Colti sul fatto due pescatori di frodo mentre caricavano sulle loro auto circa quattromila esemplari appena pescati. Subito elevati i verbali amministrativi per un ammontare di 4.000 euro. L’intera attrezzatura da pesca dei due uomini è stata sequestrata e i ricci di mare rigettati in acqua ancora vivi. L’attività di pesca illecita dei ricci di mare è altamente pericolosa per l’ecosistema marino durante questo periodo, specie nella zona Nord del litorale, che per caratteristiche biologiche è molto prolifera di questi echinodermi. Gli uomini della Guardia Costiera hanno operato in questi mesi il sequestro di circa 25.000 esemplari complessivi. I verbali elevati in totale sono stati 12, per un totale di 48.000 euro. “La Capitaneria di Porto di Civitavecchia, da sempre attenta al problema della pesca di frodo – spiega la direzione marittima del Lazio - proseguirà con sempre maggior incisività su tale linea d’azione, con l’intento di debellare l’illecita attività, posta in es- sere, nella quasi totalità dei casi, da persone provenienti da altre regioni e che vengono a razziare le coste laziali. Con l’occasione si rammenta che la pesca sportiva dei ricci di mare è consentita in misura di 50 esemplari per ogni pescatore e senza l’ausilio di autorespiratori, in orari diurni, ovvero dall’alba al tramonto”. 54/ Fatti e misfatti Colpo di scena al processo contro Sala e colleghi La parte civile rinuncia ai testimoni chiave sostenendo che la causa sono le intimidazioni B racciano, 26 febbraio 2015: colpo di scena al processo che vede imputati il sindaco di Bracciano Giuliano Sala, l’ex assessore all’Urbanistica Maurizio Capparella (oggi presidente del Consiglio Comunale) e l’ex vicesindaco Liberato Cavini. All’udienza, che si è tenuta la settimana scorsa nel tribunale di Civitavecchia, la parte offesa, Arturo Cimaglia, ha espressamente chiesto di rinunciare ai testimoni indicati nella lista testi, a causa della grave intimidazione e pressione nei confronti delle persone informate sui fatti. Secondo la persona offesa, tale stato di intimidazione si sarebbe concretizzato anche attraverso comportamenti amministrativi ritorsivi illegittimi, più volte denunciati alla Procura della Repubblica, che hanno indotto il dott. Cimaglia a presentare un esposto alla Procura della Repubblica evidenziando le singole situazioni. Nella fattispecie, si tratta del procedimento 2169/09 dove Sala e Capparella sono chiamati a rispondere del reato di abuso d’ufficio e Cavini di tentata concussione ai danni del dott. Cimaglia, reati questi legati alla nota lottizzazione La Lobbra (zona San Celso). Dal comunicato dell’Associazione Salviamo Bracciano 58/ Nel territorio Vivisezione, che fine hanno fatto i macachi? Totale mancanza di trasparenza e comportamenti contro la legge denunciati dagli animalisti. di Maurizio Archilei Anguillara, Cassaccia. Sono anni che diverse associazioni animaliste cercano di capire cosa accade all’interno del Centro Ricerche dell’Enea Casaccia, ma alle richieste di informazioni la risposta è sempre stata negativa. Il 22 gennaio scorso l’Associazione Animalisti Italiani Onlus (AAI) ha così organizzato un sit in non autorizzato davanti ai cancelli della Casaccia. Obiettivo: far entrare due parlamentari (Mirko Busto e Paolo Bernini) a sincerarsi delle condizioni in cui versano alcuni macachi usati per esperimenti all’interno del centro. L’accesso è stato negato, ma centrato in pieno è stato l’obiettivo secondario: la risonanza mediatica dell’evento. Inoltre un dato è emerso da quella giornata: il responsabile del centro, Gemma Peretta, confutando i dati in possesso dell’AAI ha dichiarato che i macachi presenti nello sta- bulario sono 65 e non 120, e che è da marzo 2013 che su di loro non si conducono sperimentazioni. Il giorno stesso, alla Camera, il M5S ha presentato un’interrogazione all’indirizzo del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si chiedeva se il Ministero fosse a conoscenza di quello stabulario all’interno dell’Enea Casaccia, e se fossero stati venduti degli esemplari (vietato per legge sulle sperimentazioni), come la diminuzione del loro numero sembrava suggerire. A tutt’oggi, però, nessuna risposta e nessun risultato si è avuto sul fronte delle ispezioni: i parlamentari hanno subito una serie di rinvii (per il giorno successivo, poi per la settimana successiva e via così). Il 30 gennaio l’Associazione è tornata sui cancelli dell’Enea portando delle proposte: trasferire a proprie spese i macachi rimasti in 4 centri di recupero già individuati. Anche a queste proposte il CNR (cui il centro Enea avrebbe affittato i locali delle sperimentazioni) non ha dato alcuna risposta. Il 28 febbraio il comune di Anguillara, tramite il Consigliere delegato alla tutela degli animali Secondo Ricci, ha organizzato assieme all’AAI un incontro pubblico presso la Stazione del Cinema (ex Consorzio Agrario), a seguito del quale si è tornato davanti i cancelli dell’Enea per reclamare trasparenza. Busto e Bernini sono riusciti stavolta ad «volendo sarebbe stato possibile “ripulire” e “riordinare”, nascondendo eventuali irregolarità». «In quel lasso di tempo sarebbero potute morire decine di primati, altri avrebbero potuto essere tra- sferiti, curati, fatti sparire - dichiara Walter Caporale, presidente dell’AAI - Il vaso di Pandora è stato scoperchiato e pian piano uscirà fuori tutto quello che al momento cercano di tacere» Vietato l’inalatore a scuola per un bambino asmatico Quando la burocrazia nuoce a famiglie e docenti B Cerveteri/Scuola. urocrazia senza senso. Accade in una scuola di Cerenova dove un bambino asmatico non può portare con sé l’inalatore. Dopo che la famiglia fa presente il problema alla dirigenza scolastica chiedendo che al piccolo allievo possa essere permesso di portare l’inalatore salva vita, la risposta della scuola è negativa: il regolamento lo vieta. Si tenta di trovare una soluzione, magari tenere il prezioso attrezzo a scuola per essere usato all’occorrenza. Un’altro no. La ragione questa volta è che il personale scolastico, compreso il docente, non è abilitato e autorizzato a somministrare farmaci agli allievi a meno che non se ne assuma una responsabilità diretta. Insomma, sembra che non ci sia via di uscita perché attenendosi al regolamento del ministero un bambino che soffre di crisi asmatiche (peraltro una patologia molto diffusa), per avere disponibile la propria medicina, non dovrebbe andare a scuola, consideranto che la rapidità con cui si manifestano le crisi respiratorie imporrebbe un intervento immediato. Dell’arcano vengono a conoscenza alcuni esponenti del Partito Democratico di Cerveteri, identificati dalla dicitura ‘‘L’altro Circolo’’, che si mettono subito all’opera e ottengono un appuntamento col vicesindaco Giusep- pe Zito che parla col nonno del bimbo in questione e si rende disponibile ad affrontare il problema e a trovare insieme una possibile soluzione. Insomma, la macchina del fare si è messa in moto per contrastare le regole ferree della burocrazia scolastica che nei propri principi iper auto garantisti si è dimenticata le ragioni della propria esistenza, in quanto l’istituto scolastico è stato concepito per gli allievi, a cui va garantito sempre e comunque il diritto allo studio e alla sicurezza. 59/ Nel territorio entrare, verificando di persona che all’interno sono detenute 87 scimmie di cui 65 macachi. Numeri distanti da quelli in possesso dell’AAI, che lamenta il fatto che in oltre 30 giorni di “silenzi” 60/ Nel territorio A Ladispoli prevista l’istituzione della polizia cinofila in posizione strategica tra Civitavecchia e Fiumicino Presso la Polizia a cavallo di Via Aurelia implementazione dell’organico di addestramento di Eugenio Vallone S ottoposto ai sindacati il decreto del ministero dell’interno per potenziare la squadra del centro di polizia a cavallo di via Aurelia Il ministero dell’interno, dipartimento della pubblica sicurezza, sta lavorando per l’attuazione del decreto riguardante l’istituzione della squadra cinofilia di Ladispoli, alle dipendenze della questura di Roma. La bozza è stata trasmessa ai sindacati che potranno presentare eventuali osservazioni entro il 4 marzo. La costituzione della squadra cinofila della polizia di stato, oltre a garantire la copertura del quadrante a nord della provincia di Roma, con posizione baricentrica tra l’aereoporto di Fiumicino e il porto di Civitavecchia, consentirebbe di non disperdere la professionalità delle unità cinofile già assegnate al centro di coordinamento dei servizi a cavallo della polizia di Stato di Ladispoli, in prospettiva del trasferimento anche delle funzioni di coordina- mento del settore cinofilo, attualmente svolte invece dal centro di Nettuno. L’ORGANICO DELLA NUOVA SQUADRA secondo il riassetto organizzativo è così previsto: 1 ispettore 2 sovrintendenti 13 agenti\assistenti 15 cani Attualmente nella caserma della polizia a cavallo sono presenti 1 dirigente, 2 commissari, 9 ispettori, 17 sovrintendenti, 43 agenti, per un totale di 72 unità, comprese quelle della fanfara a cavallo. I cavalli in dotazione sono invece 112 unità. Espletano nel centro di Via Aurelia, oltre ai reparti operativi, anche 27 unità di personale espletante attività tecnico scientifica. 62/ Solidarietà Ladispoli, scendiamo in campo per la Caritas. L’esondazione del Vaccina ha distrutto le derrate alimentari dei poveri di tutta la diocesi. Messaggio congiunto ai cittadini per una nuova raccolta alimentare, Condividiamo l’ appello di Don Emanuele Giannone: Gli alimenti possono essere consegnati presso il Centro Caritas “Santi Mario, Marta e figli” di Ladispoli, in via Enrico Fermi n.10 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30” I n seguito all’esondazione del fosso Vaccina che ad inizio febbraio ha causato l’allagamento di numerose abitazioni e garages nel quartiere Caere Vetus, il magazzino della Caritas diocesana, sito in via Mazzini, è stato invaso da circa un metro d’acqua e fango, subendo danni rilevanti. Nei vani vengono infatti stoccati gli alimenti, in gran parte irrimediabilmente danneggiati dall’inondazione, destinati alle parrocchie di tutta la Diocesi per la distribuzione alle famiglie indigenti. Nell’immediatezza dell’evento, l’intervento della Protezione Civile di Santa Marinella ha consentito l’aspirazione dell’acqua e i volontari e gli ospiti del Centro “Santi Mario, Marta e figli” hanno aiutato a ripulire dal fango. Solo in seguito si è poi potuto procedere alla conta dei danni. Oltre a quelli strutturali dell’immobile, sono andati completamente persi circa 300 Kg di farina, 250 Kg di pasta e 1.200 litri di latte, con ulteriori costi di smaltimento come rifiuti ingombranti e speciali a carico della Caritas. Don Emanuele Giannone, direttore della Caritas diocesana Porto-Santa Rufina, rivolge un appello alla solidarietà di quanti, uomini e donne di buona volontà, vogliano attivarsi per organizzare una raccolta straordinaria di alimenti a lunga conservazione che la Caritas diocesana destinerà alle esigenze delle parrocchie della Diocesi che sostengono le famiglie più bisognose. Gli alimenti possono essere consegnati presso il Centro Caritas “Santi Mario, Marta e figli” di Ladispoli, in via Enrico Fermi n.10 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30. La testata Baraonda news ha lanciato l’appello via web, che è stato raccolto anche dal settimanale l’Ortica che non si è tirato indietro di fronte a questa battaglia oggettivamente giusta. Si è dun- que concertato di diffondere tale appello il più possibile tra i cittadini attraverso il web, con centinaia di condivisioni di cittadini tramite il quotidiano baraondanews.it e la scorsa settimana sull’ortica cartaceo, in un editoriale del suo direttore. Le testate hanno convenuto di suggerire, qualora la prima raccolta alimentare non fosse sufficiente a ripristinare totalmente il livello di derrate alimentari andate distrutte, di pianificare una raccolta di solidarietà con presidi dislocati presso i supermercati della zona. Eugenio Vallone 64/ Storie MAFIA A LADISPOLI? GIURO NON L’HO MAI CONOSCIUTA Di “strozzinaggio” ne ho sentito parlare molto, ma di mafia no. di Aldo Ercoli Q uando nella metà fine seconda decade degli anni 70 mi trasferii a Ladispoli lasciando Roma , mia città natale, mi ricordo che specie nei sobborghi, nelle zone più periferiche, ove per altro abitavo, si sparava. Non erano né feste di fine anno,né celebrazioni di Sagre locali ( del carciofo). Quelli che talora sentivo nell’aria della mia abitazione di Via Nettuno ( zona Caere-Vetus) erano propri colpi di pistola. Roma sembrava tranquilla e la sua vita scorreva serena ai due lati del Tevere, così come lo erano i quartieri che ho frequentato: Ponte MilvioFleming Tomba di Nerone ( zona dove inizia la consolare Cassia; ove sono nato), la parte alta di Monte Mario da piazza Igea a Guadalupe e Tuar ( ove mi sono trasferito). A due passi dal Liceo Castelnuovo e dell’Ospedale S. Filippo Neri. Luoghi a me tanto familiari da diventare, prima l’uno ( quello scolastico) e poi l’altro (quello medico) la mia seconda casa. Frequentavo , quale studente, quartieri nobili e ricchi come la Camilluccia ( mio cugino Roberto, poi ambasciatore, a Lisbona, figlio di Zia Pierina e Armando Scrocca, abitava allora proprio li). Ho poi frequentato elementari e medie presso l’Istituto Calasanzio ( sempre sulla Via Camilluccia) forse il più rinomato di quella Roma di un tempo . La comitiva di amici del Liceo l’avevo in Prati specie tra Via Della Giuliana e via Leone IV, di fronte alle mura Vaticane. Qui vi è stata l’ultima mia dimora romana e, in quella casa ove vissero i miei genitori, ci abita ora mio figlio. Una scelta da pazzi la mia? Quando si ha poco più di 20 anni si è portati all’avventura, almeno per me era così. Ladispoli non mi faceva paura, né avevo rimorsi per tutto quello che mi ero lasciato alle spalle. Nel 2015 sono ben 40 anni che vivo qui. Di storie di mafie né ho sentito parlare non le nego. Giuro però che io, la mafia,quella che ti taglieggia, senza che ti “ chiede il pizzo” non l’ho mai incontrata. Nessuno mai mi ha minacciato né a parole ne con le armi a fare qualcosa che non era lecita e di mio gradimento. Giuro che ho vissuto, da persona libera, senza condizionamenti di questo tipo. Certo alcuni “ cancri” ( e non mi riferisco a quelli professionali) non mancavano. Non sono certo il tipo che “ come lo struzzo nasconde la testa sotto la sabbia”. Non conoscevo la politica e, per me, già massimalista a 30 anni, ebbi modo di approfondire … anche se all’inizio ( e ce ne misi di tempo!!) non ne capivo nulla. Pensavo fosse una cosa seria … ma così non era, pulita era la passione di tanti militanti, di vari partiti. Alquanto inquinata la politica di chi dirigeva le file,di quei burattinai che, indipendentemente dal colore politico, allacciavano e sfasciavano alleanze a loro piacimento, sempre a seconda della convenienza personale. Gli ideali li lasciavano agli altri, a chi ci credeva, a quelli che (come me) definivano … idioti. E non ero certo il solo “ sfruttato” allo scopo. Un onesto collega di partito, un professionista, che a stento ho riconosciuto un auto poche settimane fa, mi ha fermato per dirmi che lui, a differenza di me, non aveva perso contro quei politici perché il figlio, e i suoi amici (tutti di sinistra) avevano grande stima di lui come persona. Penso che quel mio compagno di viaggio sia stato sempre un mediocre. Uno che non abbia mai visto la realtà. Non ho anche io la stessa stima da parte dei compagni di mio figlio? Eppure ha avuto il coraggio di aver detto e scritto di aver perso la mia battaglia contro la politica di allora. Forse perché non ho “gli occhi foderati di prosciutto” e non mi sento … un mediocre. Politica a parte, di “strozzinaggio” a Ladispoli ne ho sentito parlare molto. Diversi miei pazienti sono finiti in quel perverso ingranaggio, sia esso legale o illegale. Ma mafia no. Nessuno qui mi ha mai taglieggiato, minacciato, fatto oggetto di attentati minatori. Sarà stato per la mia professione? Non credo. A Roma, e “torniamo a bomba”, sotto quei ruderi antichi si annidavano serpenti e scorpioni che “distinguevano politica dagli affari”. Gente al di sopra del bene e del male ( come dice Nitche) con divi, politici, banche, alti prelati, ai loro comandi … Noi a Ladispoli siamo stati in questi anni degli “agnellini” al loro confronto. Tutto quel marcio io qui non l’ho visto. E sono contento di aver vissuto da professionista libero. Grazie Ladispoli. Anche se non sempre si può vincere. 66/ Mondo scuola Nuovi masterchef In Via Federici Incontriamo la preside della scuola alberghiera di Ladispoli, la professoressa Vincenza La Rosa di David Paris I ncontriamo la preside della scuola alberghiera di Ladispoli, la professoressa Vincenza La Rosa, con la quale facciamo il quadro complessivo sui progressi ottenuti dall’Istituto nel corso dell’anno scolastico. Una scuola professionale che dopo il boom delle iscrizioni degli anni precedenti ha raggiunto un altissimo numero di iscritti. Una piccola città nella città con alcune criticità scaturite dai tagli complessivi alla spesa corrente imposti dal Ministero e la farraginosa burocrazia, cosicché oggigiorno, con un budget pro capite di soli 48 euro ad allievo, la scuola riesce a mantenere alti gli standard formativi richiesti dal mercato del lavoro. Professoressa La Rosa, ci può indicare le novità più rilevanti dell’anno scolastico? Sicuramente importanti rassicurazioni ci sono arrivate dall’incontro tenuto da poco con i rappresentanti della Provincia, il Sindaco di Ladispoli con esponenti della giunta comunale e l’architetto Loretano, responsabile del progetto, in merito alla realizzazione in tempi certi del Palasport annesso all’alberghiero. I ragazzi avranno finalmente il loro impianto sportivo che poi nel pomeriggio sarà messo a disposizione delle società sportive. L’opera è stata finanziata dalla Provincia di Roma per un ammontare di 563.000 euro e comprenderà delle tribune e un campo polivalente, sarà antisismica, come richiede la normativa ed avrà dei bellissimi interni il legno. Ci vorranno 10 mesi per la sua completa realizzazione ma alla fine avremo un impianto di tutto rispetto. Altra importantissima novità è quella legata al quarto indirizzo introdotto nel percorso formativo, quello che si occuperà dei prodotti artigianali e industriali di pasticceria, con particolare attenzione alla lavorazione del cioccolato. Sono pochi gli istituti alberghieri ai quali e’ stato dato tale indirizzo, che poi si traduce in una maggiore articolazione che il nostro istituto potrà offrire dal prossimo anno, con una ricaduta in positivo sulle possibilità di lavoro che potranno avere i nostri diplomati. Come si adopera il vostro istituto per introdurre i giovani diplomati nel mondo del lavoro? Aiutiamo gli alunni a partecipare a degli stage formativi, anche all’estero. Ad esempio un cospicuo gruppo di ragazzi è stato in Inghilterra, a Guilford (40 chilometri da Londra), altri studenti hanno fatto esperienze lavorative in hotel prestigiosi di Roma e provincia. Altri stage si sono svolti a Courmayeur, Malta e perfino sulle navi della Grimaldi. Molti di loro in seguito sono stati assunti: chi lavora in Inghilterra, altri in Danimarca e Svezia. Hanno delle opportunità grazie all’ottimo grado di preparazione ricevuto. Cerchiamo di tenerli sempre al passo con il progresso e con le richieste di un mercato in rapida evoluzione; ad esempio adesso è molto in voga la cosiddetta “cucina fusion”, la combinazione cioè delle tradizioni culinarie dei vari Paesi. Stiamo anche disponendo una strumentazione più sofisticata: una nuova cucina ad induzione con piastra di vetro ceramica; un forno statico di ultima generazione con camera di lievitazione ampia per i dolci; una nuova 67/ Nel territorio macchina per la preparazione del gelato tradizionale. Se ho ben compreso i ragazzi potranno scegliere diversi percorsi professionali. Si. Dal terzo anno, dopo un periodo di orientamento coadiuvato dai docenti, potranno scegliere l’indirizzo che meglio si addice alle loro attitudini, scegliendo tra i settori dell’enogastronomia per diventare chef, di sala, vendita o accoglienza turistica. Immagino che questa imponente “macchina educativa” abbia bisogno di risorse finanziarie rilevanti. Sì, la scarsità di fondi è uno dei maggiori problemi a cui in parte sopperiamo con gli apporti volontari dei genitori che stiamo sensibilizzando con gli OPEN DAY e ai quali chiediamo un piccolo supporto economico che oscilla tra i 100 e i 140 euro annuali. Ci aiutano anche i contributi degli sponsor che generosamente ci offrono materie prime fondamentali e altre iniziative che stiamo progressivamente mettendo in campo. È’ nota la vostra capacità di ospitare manifestazioni di un certo ri- lievo. Cosa bolle in pentola? Il 7 marzo ci sarà il consiglio nazionale delle 6000 pro loco italiane. Si tratta di un evento a cui teniamo moltissimo che sarà preparato nel nostro ristorante di- Costruiamo un futuro Ecosostenibile I stituto Tecnico Costruzioni, Ambiente e Territorio. Nella sede dell’Istituto Tecnico Costruzioni, Ambiente e Territorio per conoscere dal vivo le potenzialità di una scuola che attraverso l’impegno del corpo dei docenti rimane un “ever green” dei percorsi formativi nell’ambito dell’edilizia, dell’architettura, degli interni e arredamenti. La scuola di Ladispoli rappresenta un fiore all’occhiello del settore grazie ai suoi peculiari studi applicati sul campo. Noto ad esempio il progetto della Casa ad Impatto Zero dattico e servito nella sala convegni. Un’occasione per incontrare l’articolato mondo delle pro loco italiane e per mettere alla prova i nostri alunni. 68/ Mondo scuola realizzata interamente dagli studenti dell’istituto: un vero e proprio ecosistema domestico che sfrutta al meglio le risorse naturali e infine il progetto, “Scuola in cantiere” quando la formazione si fa pratica, che coinvolge gli studenti del 3°, 4° e 5° anno, volto a creare una rete di relazioni territoriali finalizzate ad arricchire l’offerta della scuola direzionata verso l’introduzione dei principi della bioedilizia e l’uso di materiali ecocompatibili e naturali. I ragazzi si approcceranno ai cosiddetti programmi “learning by doing” con lezioni pratiche volte a sviluppare le loro abilità, laboratori teorici e pratici sulle energie rinnovabili, sull’utilizzo della terra cruda e sui tetti ventilati. La scuola ha inoltre partecipato ad un altro importante progetto legato alla conoscenza del ciclo di vita dei materiali per l’edilizia In questo e altri progetti in “cantiere”, va sicuramente annoverato il ruolo rilevante assunto dai coordinatori come l’Architetto Irene Ausiello e l’Associazione Cantieri Comuni. Impresa, marketing e finanza in un progetto di vita I stituto Tecnico Amministrazione, Finanza e Marketing. “I ragazzi che seguono questo indirizzo chiudono un ciclo di studi - ci spiega una delle docenti, Franca Paolucci - ed hanno gli strumenti necessari per entrare nel mondo del lavoro e dell’impresa”. Nell’esposizione interviene anche Aurora, studente del 4 anno, “Uscendo da questa scuola si ha un diploma tecnico per fare pra- tica in uno studio di commercialisti, quindi non è indispensabile andare all’università. Apre più strade anche per chi vuole proseguire”. C’è anche chi ha preferito cambiare scuola e passare dal Liceo all’Istituto Tecnico. È il caso di Tiziano che ci spiega perchè ha scelto una scuola che gli offrisse l’opportunità di avere uno sbocco immediato sul mondo del lavoro. E poi ci sono i progetti scolastici e il corpo dei docenti, il loro rapporto empatico con le classi e la continua ricerca di nuovi stimoli, come quelli che hanno indotto gli studenti a partecipare e arrivare alla finalissima nel “Business Game Strategico”: la simulazione di una competizione tra 258 scuole italiane per la creazione di un’impresa. Ora attendiamo l’esito della super sfida. dp La procura di Civitavecchia, dopo un lungo iter giudiziario, inchioda un truffatore immobiliare specializzato I n relazione al decreto definitivo di confisca di beni, emesso dalla Corte Suprema di Cassazione, I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno emesso un provvedimento di confisca di natura economico-patrimoniale che giunge al termine di un lungo iter giudiziario coordinato dalla Procura di Civitavecchia . Le evidenze investigative, hanno messo in luce come un soggetto L.P., nel corso degli ultimi anni, si era specializzato nel settore delle truffe immobiliari. Lo stesso, infatti, nel ruolo di promotore e finanziatore di società operanti nel settore della compravendita di case e terreni, formalmente intestate a prestanome, era solito ottenere acconti dai promissari acquirenti, salvo poi rendersi irreperibile al momento della stipula dei rogiti. In altre occasioni aveva invece provveduto a far lievitare il prezzo di vendita di villini mediante ripetute compravendite fittizie in favore di soggetti di comodo, fino all’ultimo acquirente, il quale provvedeva a richiedere un mutuo che, una volta concesso, non veniva poi rimborsato; in tal caso, alle banche mutuanti non rimaneva che rivalersi sugli immobili, di valore nettamente inferiore al capitale erogato. Le somme così distratte venivano poi utilizzate per investimenti destinati ad accrescere il patrimonio personale. Tale ingente fagotto, costituito da immobili, beni mobili, attività commerciali e disponibilità finanziarie, nettamente sproporzionato rispetto al reddito dichiarato, è stato oggetto di analitica ricostruzione nel corso delle citate investigazioni del- leFiamme Gialle che hanno confiscato 23 unità immobiliari site tra Roma, Guidonia Montecelio, Ladispoli, Cerveteri, Santa Marinella e Tarquinia, e nel viterbese. Cinque autoveicoli, due società commerciali, quote societarie di quattro persone giuridiche, oltre a rapporti bancari, postali, assicurativi ed azioni, per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di circa 18 milioni di euro. EV 71/ Blitz Truffe per 18 milioni di euro, maxi confische della guardia di finanza tra Ladispoli, Cerveteri, Santa Marinella, Tarquinia e Roma 72/ Arte Scempio ISIS a Mosul La distruzione del museo è venuta dopo il bombardamento della Biblioteca Pubblica A cura di Andrea Cerqua, Artista, Editore Tracciati d’Arte U n video mostra la distruzione di reperti archeologici dell’antica città assira tra cui statue e bassorilievi del museo di Ninive, alla periferia di Mosul. L’Isis torna ad accanirsi contro la storia e la cultura dei territori occupati. Le immagini della devastazione del Museo di Mosul: statue e manufatti che vengono frantumati a martellate e ridotti in pezzi tanto piccoli che mai nessuno potrà ripararli è solo un altro tassello nello scenario dell’orrore perpetuato dagli uomini del Califfato. Un video di circa cinque minuti è stato rilasciato su Twitter, ed ha fatto il giro del mondo. In particolare nel video, sono riconoscibili una statua di un toro alato che rappresenta l’antica divinità mesopotamica di Nergal, oltre ai cartelli in arabo e in inglese che spiegano i manufatti esposti. Nel filmato che mostra la distruzione di statue vecchie di duemila anni, un uomo intona: «Oh musulmani, questi artefatti dietro di me erano idoli e dei venerati da popoli che vissero qui prima di Allah. E il nostro profeta ordinò che venissero distrutti». Il Califfato segue una dottrina fondamentalista sunnita che vieta qualsiasi riproduzione di esseri umani o animali, specialmente se raffigurano delle divinità. Stephane Dujarric, portavoce del Segretario generale dell’Onu (Ban Ki-moon), ha aggiunto che l’Isis «Compie un atto criminale: non solo deruba una società del suo futuro, ma ne vuole cancellare anche il passato, e così facendo ne annulla il carattere, la cultura, l’educazione». La distruzione del museo è venuta appena quattro giorni dopo il bombardamento della Biblioteca Pubblica di Mosul, dove si conservavano non solo libri rari, ma anche preziosi manoscritti. Era tradizione che le famiglie importanti della città regalassero le proprie raccolte alla Biblioteca. Difatti quando in città si è capito che gli uomini di Isis si apprestavano a dare tutto alle fiamme, una delegazione di anziani ha chiesto che la biblioteca venisse risparmiata, ma la supplica è stata inutile: nello stesso giorno di domenica, l’Isis ha prima bombardato e poi dato alle fiamme la biblioteca, e poi ha concluso la giornata distrug- gendo anche la Chiesa di Maria Vergine e il teatro dell’università. L’Iraq è la culla delle civiltà, luogo di nascita delle culture Sumere, Assire, Babilonesi, Arabe: «L’Iraq non ha mai visto una tale aggressione contro la sua ricca tradizione culturale sin dall’epoca del Mongoli nel Medio Evo» ha scritto Riyadh Mohammed, esperto di Isis e opinionista del “Fiscal Times”. La città di Mosul, la seconda per grandezza in Iraq, è diventata di fatto la capitale del Califfato. Caduta nel giugno scorso, è stata teatro di violenze estreme da parte degli uomini dell’Isis contro gli abitanti che hanno rifiutato di convertirsi alla loro visione estrema dell’Islam. Chiunque tenti di scapparne rischia di essere ucciso sul posto. 74/ Società e tecnologia Whatsapp tra i nostri ragazzi. Genitori vigiliamo, pericoli in agguato! L e nuove modalità di comunicazione sono molto potenti, ma anche molto pericolose, soprattutto perché i giovani non si rendono conto dei rischi e gli adulti non li conoscono. Ad esempio, a nessun ragazzo verrebbe mai in mente di urlare in mezzo alla piazza o in un gruppo di amici ingiurie, frasi sconce, razziste e a nessuna ragazza verrebbe in mente di mettersi in reggiseno e mutandine davanti a tutti. Eppure questo è proprio ciò che accade quando i nostri ragazzi usano il telefonino. I ragazzi usano le nuove tecnologie per fini che loro ritengono ludici, ma che invece hanno risvolti penali molto seri e pesanti e per i quali (non potendone rispondere loro in quanto minorenni) ne rispondono i genitori davanti alle autorità giudiziarie. Poiché non esiste privacy relativamente ai propri figli, invito tutti a controllare cosa si scambino i ragazzi tramite le app di condivisione veloce. Abbiamo avuto infatti conferma, verificando i molti casi segnalatici, che i ragazzi, ritenendosi al sicuro ed invisibili, isolati nella propria calda cameretta, usano insultarsi pesantemente e molto volgarmente fra di loro e fanno apprezzamenti pesantissimi su altri (diffamazione e ingiurie), si scambiano materiale pornografico e pedopornografico diffondendolo nel gruppo (istigazione alla prostituzione e pedofilia), insultano popoli stranieri e religioni diverse (razzismo e blasfemia), ridicolizzano compagni e compagne (cyberbullismo) e fermiamoci qui. La denuncia ai Carabinieri di uno solo dei fatti su riportati, può rovinare la serenità e la pace di una famiglia (altro che semplice sospensione dalla scuola) e tutto per non avere avuto il tempo o la volontà di prendere il cellulare del proprio figlio per leggere gli ultimi messaggi ricevuti. Ovviamente sarebbe sciocco (oltre che controproducente) vietare l’uso delle nuove tecnologie ai nostri figli, ma non è sciocco prendere le opportune precauzioni. Ad esempio se vostro figlio viene iscritto in un gruppo whatsapp creato da un loro compagno, sarà sufficiente pretendere di entrarci anche voi in modo da verificare in tempo reale che uso se ne faccia e poter difendere i vostri figli dai diffusi atti di cyber bullismo di cui la Scuola non può rendersi conto se non a danni fatti! Questi messaggi, inviati da minori adolescenti, non subiscono alcun controllo morale (comunque in fase di strutturazione nei minorenni) e forniscono uno “spaccato” della nostra città. Ad esempio se in famiglia si usano frasi xenofobe, i ragazzi (che magari a scuola o in parrocchia si controllano perché in quelle sedi si insegna la fratellanza e l’uguaglianza dei diritti) non hanno difficoltà a ripeterle tramite whatsapp perché “nascosto” dal visore del telefonino. Ecco che una, fortunatamente, piccola minoranza di ignoranti usa tranquillamente odiose frasi razziste e xenofobe, mettendo allo scoperto la loro immaturità e quella delle loro famiglie. In effetti, vista la minore età di questi fanciulli, certe frasi possono averle apprese solo nei pochi luoghi da loro frequentati che si riducono a scuola, parrocchia e famiglia. Ho volutamente usato il termine “ignorante” proprio perché costoro ignorano ciò che altri conoscono. Ad esempio nessuno fra quanto usano frasi xenofobe ha avuto un nonno (o bisnonno) emigrante che gli abbia raccontato l’accoglienza che gli italiani avevano negli USA agli inizi del secolo scorso. Certo questi racconti sono riportati in tanti libri, ma quanto leggono o hanno genitori che acquistano per loro libri invece di telefonini di ultima generazione? Negli USA allora (ed ancora adesso fra le frange meno colte della popolazione) gli italiani erano tutti trattati da sporchi ubriaconi stupratori. Personalmente mi sono creato un giudizio molto severo su quelle persone limitate mentalmente, ma forse solo limitate culturalmente, che ritenevano che gli italiani avessero dovuto tornarsene in Italia e la mia opinione non è mutata per quelli italiani che hanno lo stesso pensiero per altri nostri fratelli che fuggono da guerre e povertà come accadde per i nostri nonni e bisnonni. Se i ragazzi usano certe frasi senza rendersene conto, ecco che ancor più è necessario l’intervento della Scuola che deve insegnare a questi ragazzi come si esplichi il rispetto verso il prossimo. Rispetto che non va inteso come autocensura che nasconda il proprio pensiero razzista e xenofobo, ma con una reale presa di coscienza che ciascuno di noi sia diverso da tutti gli altri, ma ciascuno di noi abbia il diritto ad avere il massimo rispetto da parte di tutti gli altri, al di là del proprio genere, del proprio colore, della propria nazionalità, della propria lingua, della propria squadra preferita, dei propri gusti sessuali, della propria religione, della propria idea politica e così via. Riccardo Agresti 76/ Focus Civitavecchia nonostante il boom del porto alla città, restano poche briciole Tutto quello che va bene ovunque, va male a Civitavecchia; tutto quello che va bene a Civitavecchia, va male ovunque di Danilo Marsala D i Nei giorni scorsi, parlando con un commerciante “storico” di Civitavecchia, ho riascoltato una di quelle espressioni che gli abitanti di questa città si sono cuciti addosso e che recita così: “”. Provate a trasferire tale concetto al rapporto tra la città ed il suo porto. Di solito, per le località di mare il porto si definisce con enfasi come il “cuore pulsante”, il “motore dello sviluppo”, “il traino” della città. A Civitavecchia no, o almeno questo concetto per molt non vale. E’ di queste ore l’intervento del Sindaco Cozzolino che ha “bacchettato” un esponente della sua maggioranza (il consigliere comunale La Rosa), reo di aver esternato in questo modo: “Il porto sembra una città a parte nella città di Civitavecchia e quanto è situato fuori dalle sue mura non sembra interessare all’Autorità Portuale”. Si può discutere dell’opportunità politica di un’uscita di questo tipo, nel momento in cui l’amministrazione comunale sta per esprimere la sua terna di candidati alla presidenza dell’Autorità Portuale, stante la scadenza del mandato, i primi di giugno, per l’attuale Presidente Pasqualino Monti. Tuttavia, il sentimento che c’è dietro la dichiarazione di La Rosa è molto diffuso in città. Se poi passiamo dalle percezioni all’analisi dello stato di fatto, e soprattutto di alcuni dati, è difficile negare che in questi anni più di qualcosa non abbia funzionato nelle previste ed auspicabili sinergie di sviluppo tra il porto e la città. O meglio, lo sviluppo è andato solo in una direzione, e nonostante la crisi abbia toccato anche i traffici marittimi, la crescita del network portuale guidato da Civitavecchia è sembrata senza soste. Sicuramente sul versante croceristico, consolidando il primato in Europa per numero passeggeri totali (2,54 mln nel 2013, in calo ma comunque vicino ai 2,2 mln, nel 2014) e picchi di 45 mila sbarchi giornalieri. Meno sul fronte commerciale, ma qui il 2015 si è aperto con una decisa accelerazione. Sembra di vedere una sorta di “Fase Due” dello sviluppo del porto, in un senso che inserisce a pieno titolo il Network laziale Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta tra i sistemi logistici integrati più attrezzati nel bacino del Mediterraneo e non solo. Il 15 febbraio scorso, 3000 Jeep Renegade prodotte da FiatChrysler nello stabilimento di Melfi sono state imbarcate per Baltimora, evento figlio di un accordo a lungo termine che coinvolge anche il porto di Halifax. “Questo è solo l’inizio di un’era di sviluppo per il nostro porto… L’ambizione è quella di diventare un punto importante per il centro Italia nel settore merceologico”, afferma orgoglioso il Presidente Monti, che già aveva ottenuto le modifiche al paino regolatore portuale per la realizzazione della “Piattaforma Lazio”, finalizzata ai grandi container. Oltre a ciò, la conquista della leadership nel traffico ortofrutticolo, con l’attivazione della prima linea diretta che l’Italia avrà, tramite il porto di Civitavecchia, con il Guatemala, la Costa Rica e la Colombia attraverso l’armatore genovese Cosiarma. Si materializza quella che gli operatori chiamano “l’era del gigantismo navale”, e Civitavecchia risponde appaltando l’allargamento delle banchine per ricevere e gestire traffici merci su rotte oceaniche, ma anche navi da cro- ciera ormai sopra i 360 metri di lunghezza, come le ultime Oasis della Royal Caribbean. Il 2014 ha visto anche il completamento dei lavori per l’ormeggio di “…14 imbarcazioni da 40 ad oltre 100 metri di lunghezza che potranno utilizzare lo scalo sia per le soste invernali sia come base logistica di “crociere plesaure” in considerazione della posizione baricentrica di Civitavecchia nei confronti dell’Isola del Giglio, dell’Arcipelago Toscano, della Corsica, della Sardegna e delle Isole pontine.” (Piano operativo triennale 2014-2016 A.P. Civitavecchia). L’associazione dei Marina Yachting italiani parla di una media di 250 mila euro annui lasciati da mega yacht nelle città di sosta abituale, oneri portuali esclusi. Quindi: grandi appalti, flussi turistici enormi, grandi prospettive commerciali ed occupazionali. La città, invece, non solo sembra essere lontana da queste dinamiche, sia in termini di progettazione che di disponibilità economiche, ma lascia pensare di non riuscire neanche ad agganciarsi a questo treno che porterà opportunità, ma non per tutti. Perché la cultura del turismo, della ricettività, le professionalità e le strutture nella cantieristica navale e nella realizzazione di appalti importanti, non si creano in poco tempo. Il rischio è che sulla città ricadano le briciole della torta, come sta già accadendo, ed il grosso venga fagocitato da aziende e gruppi che provengono da fuori. Se poi, anche per loro interesse, trasformeranno la città in un giardino fiorito, potrebbe essere un bene, ma ad oggi i fiori e i pratini all’inglese si vedono solo attorno Forte Michelangelo… 79/ L’interrogazione Cupinoro: in Parlamento il Mov5Stelle interroga il Ministero dell’Ambiente. «Fare indagini approfondite» Tra le motivazioni: il fosco passato della discarica, il suo recente abbandono, le questioni giudiziarie legate alla gestione. di Maurizio Archilei G iovedì 26 febbraio il Movimento 5 Stelle ha depositato alla Camera un’interrogazione parlamentare a risposta scritta indirizzata al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Oggetto dell’interpellanza: Cupinoro ed il suo stato attuale. Per mano dei pentastellati (Alessandro Di Battista, Diego De Lorenzis, Marta Grande, Carlo Sibilia, Petraroli Cosimo e Scagliusi Emanuele) e direttamente in Parlamento, si evocano nuovamente indagini sullo stato di salute del territorio, motivando la richiesta con argomenti che potremmo definire sempre verdi, dal momento che non hanno mai trovato alcun tipo di risposta seria. Si va dall’alto tasso di tumori segnalato dai cittadini residenti nei pressi del sito alle conferme a questo dato che arrivano dagli studi ERAS sull’incidenza dei tumori presso le po- polazioni che vivono nei dintorni di discariche di tal quale. Dal degrado e l’abbandono in cui versa la discarica (denunciato apertamente anche dalla Bracciano Ambiente, la quale si è dichiarata, in un comunicazione al Comune di Bracciano ed alla Regione Lazio, non più in grado di garantire la corretta conservazione dei luoghi e di quanto vi è stoccato a causa di problemi economici, diffidando i due enti ad intervenire «al fine di prevenire ogni futura e imminente contaminazione del sito»), al fatto che la discarica di Cupinoro, prima di essere affidata alla Bracciano Ambiente, fosse della S.E.L. di tale Ettore Brignoli, un pluricondannato per reati ambientali. L’elenco chiude con l’indagine della Procura di Civitavecchia sull’ammanco dei fondi per il post mortem: 12 milioni di euro scomparsi per i quali si parla di reato di malversazione ai danni dello Stato da parte di alcuni dirigenti. I parlamentari grillini ricordano anche che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 8 agosto 2014, ha concesso il rinnovo dell’AIA annullando così gli effetti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (decisione contro la quale sono ora in corso 3 ricorsi al TAR) con argomentazioni che, diciamo noi, non giustificano la mi- sura adottata. Nell’interrogazione si fa riferimento alla proprietà del terreno su cui la discarica sorge, che è dell’Università Agraria di Bracciano ed è pertanto gravato da usi civici non decaduti, ed ai vincoli paesaggistici in vigore. Un elenco di ragioni per le quali si chiede che la discarica di Cupinoro sia monitorata in modo serio e scrupoloso, affrontando «la fase di risanamento e messa in sicurezza del territorio», come già richiesto ad esempio dal Comune di Cerveteri. Gli interroganti concludono chiedendo di sapere se si intende procedere, e come, per prevenire possibili disastri ambientali e sanitari, magari inserendo il sito tra quelli da bonificare di interesse nazionale. Si chiede anche se è intenzione del governo verificare se siano esistiti effetti sulla popolazione «derivati dall’attuale situazione di sostanziale compromissione dell’area», e se si intende procede ad un’indagine approfondita sullo stato dei luoghi nella zona della discarica e quelle limitrofe. Ora non resta che attendere la risposta, nella speranza che sia soddisfacente. 82/ Ambiente Civitavecchia, TVN: chi controlla il controllore? Il PD non disdegna i fondi ENEL, ma Cozzolino cassa l’osservatorio locale I 5 stelle preferiscono dialogare direttamente con la Regione Lazio e invocano il monitoraggio delle emissioni della centrale a carbone D opo il primo incontro introduttivo in Comune fra il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino, l’assessore all’ambiente Alessandro Manuedda ed il nuovo presidente dell’Osservatorio Ambientale Regionale, Luca Colosimo,l’amministrazione comunale civitavecchiese ha ribadito ancora una volta il suo indirizzo politico, ossia quello di uscire dal consorzio locale, costituito nel 2009 e finanziato con 1 milione di euro all’anno dall’Enel e di aderire, contrariamente a quanto avvenuto finora, all’Osservatorio Ambientale Regionale, quello rispondente alla prescrizione della valutazione di impatto ambientale del 2003. “Già nel 2009 - afferma Manuedda – il Ministero dell’Ambiente aveva rilevato la necessità di istituire un Osservatorio Ambientale che rispondesse pienamente ai requisiti richiesti dalla prescrizione Via, evidenziando, tra l’altro, che tale struttura non poteva naturalmente essere finanziata dal soggetto controllato, ovvero l’Enel, com’era ed è l’organismo creato originariamente dal comune di Civitavecchia e gestito ancora oggi in forma consortile con i comuni del comprensorio. Condividiamo tale impostazione e, come avevamo rappresentato all’Assessore Regionale all’Ambiente, Fabio Refrigeri, riteniamo che l’Osservatorio Regionale, istituito nel 2010 e rimasto inattivo nel 2014, debba essere prontamente riattivato. L’uscita dal consorzio e l’adesione all’Osservatorio Ambientale Regionale prescritto dalla Via era uno dei punti del programma. Nel corso della prima riunione che, come ci ha preannunciato il presidente Colosimo, dovrebbe tenersi entro il mese di marzo evidenzieremo la necessità di una solida programmazione, anche dal punto di vista economico, delle attività dell’Osservatorio e chiederemo agli altri membri di condividere la richiesta del Sindaco Cozzolino di rendere disponibili via internet e in tempo reale i dati del sistema di monitoraggio delle emissioni dellacentrale di Torrevaldaliga Nord”. Chiaramente non è d’accordo il PD che in una nota esprime le proprie preoccupazioni per il mancato sostegno all’osservatorio locale finanziato dalla stessa Enel: “La Giunta Cozzolino”, dichiara Roberto Fiorentini della Segreteria Pd, “e la sua maggioranza a cinque stelle si stanno mettendo in luce molto più per quello che chiudono, perdono o lasciano che per quello che fanno in concreto. Si inserisce perfettamente in questa ininterrotta teoria di cose non fatte o abbandonate anche l’ultima idea in fatto di Ambiente: uscire dal Consorzio dell’Osservatorio Ambientale per aderire a quello Regionale che, nella sostanza, ancora non è operativo. Come se l’adesione a quest’ultimo escludesse la partecipazione al primo. Forse è utile ricordare brevemen- te che il Consorzio per la Gestione dell’Osservatorio Ambientale nasce il 01 Giugno 2009, con la convenzione stipulata tra i Comuni di Civitavecchia, Tolfa, Allumiere, Santa Marinella , Tarquinia e , da ultimo, Monte Romano, per la gestione associata di attività di monitoraggio ambientale e sanitario da svolgersi sul territorio dei Comuni aderenti. Il Consorzio è gestito da un’Assemblea composta dai Sindaci dei Comuni consorziati e da un Comitato di Gestione composto da loro delegati ed è finanziato dall’Enel ai sensi dell’accordo stipulato con il Comune di Civitavecchia il 19/06/2003. Pertanto non costa nulla alla città, è sotto la diretta responsabilità del Sindaco e se non funziona, o se i suoi dati sono inattendibili od inutili , il potere di renderlo efficiente è solamente dei comuni aderenti , in quanto l’Enel è solamente l’ente finanziatore e non ha alcun proprio esponente nell’Assemblea del Consorzio. EV Segue su baraondanews.it 84/ Fotografando da Fiume rosso ad Anguillara Cimitero furti e vandalismo Santa Marinella Come eravamo negli anni ‘60 Tentativo di furto con “sgrugnata” Cresceranno Alberi di Vino a Ladispoli 88/ Curiosità È stata creata una cioccolata che aiuta a non invecchiare I ricercatori dell’università di Cambridge hanno inventato un particolare cioccolato in grado di diminuire l’invecchiamento delle cellule della pelle, grazie all’azione degli antiossidanti. CAMBRIDGE (Inghilterra) I ricercatori di un laboratorio biotecnologico dell’università hanno elaborato una particolare miscela di cioccolato che permetterà di mangiarsene tranquillamente 7,5 grammi al giorno, senza finalmente avere i sensi di colpa come spesso accade. D’ora in avanti l’alimento più consumato in tutto il mondo sarà considerato alla stregua di un prodotto di bellezza: i ricercatori affermano che la piccola quantità di 7,5 grammi può cambiare drasticamente la struttura della pelle di un 50enne facendola assomigliare a quella di un 30enne. La nuova cioccolata sarà chiamata, non a caso, Esthechoc. Il segreto che permetterà alla sostanza di agire a livello epiteliale è la capacità di aumentare i livelli di antiossidanti e l’aumento della circolazione del sangue, fattori che permettono alla pelle di rimanere giovane, liscia e senza rughe. Il ricercatore dell’università che ha condotto lo studio afferma che il tipo di antiossidante su cui hanno lavorato è lo stesso che mantiene il colore rosso nei pesci rossi, oppure il colore rosa dei fenicotteri. Nonostante alcuni dissensi, i ricercatori dichiarano di voler presentare ufficialmente Esthechoc al prossimo Global Food Innovation Summit che si terrà a Londra. E purtroppo accennano anche al fatto che sarà un prodotto non per tutti: la confezione di cioccolato, sufficiente per tre settimane, conterrà tavolette incartate separatamente e sarà venduta esclusivamente a commercianti esclusivi. La brochure preparata per l’occasione presenta il prodotto come l’ideale per donne eleganti e raffinate e uomini d’affari di successo, per sostenere il loro aspetto in un ambiente stressante come la società d’oggi. L’AEREO CAMBIA ROTTA E IL CAPITANO OFFRE LA PIZZA Se tardo vi offro la cena Il capitano di un aereo di linea di una compagnia americana ha comprato pizze per i 160 passeggeri dopo che il volo aveva accumulato diverse ore di ritardo. L’aereo della Frontier Airlines era partito da Washington DC con destinazione Denver, ma ha dovuto atterrare a Cheyenne nel Wyoming, in attesa che il tempo inclemente sull’aeroporto di destinazione si calmasse. Di fronte alla prospettiva di diverse ore di ritardo, il capitano ha deciso di rompere i normali protocolli, ed ordinare alcune decine di pizze che ha pagato di tasca sua, da distribuire ai passeggeri. Quando le pizze sono arrivate, i passeggeri sono rimasti piacevolmente sorpresi, entusiasti del gesto del comandante: “Non riguarda la pizza in sé, ma di come ti prendi cura delle persone di cui hai la responsabilità” racconta una dei passeggeri, di solito abituati a sentirsi abituati a sé stessi in queste situazioni. Il capitano Gerhard Bradner ha poi spiegato: “Se c’è bisogno devi prenderti cura della tua famiglia, e così devi prenderti cura dei passeggeri. Devi prenderti cura di loro da quando salgono in aereo a quando scendono”. EDITORE Studio4 Soc. Coop. Direttore Responsabile Maurizio Archilei Vice Direttore Orazio Paliotta REGITRAZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA N.4 DEL 13/06/11 Sede in via S.F. D’ Assisi, 2 00062 Bracciano (Rm) PER LA TUA PUBBLICITÀ CELL. 339.20.74.512 - CELL. 349.83.72.950 [email protected] Per inserire i tuoi ANNUNCI GRATUITI sulla rivista, devi collegarti al sito di BaraondaNews o al sito di Cittadamare.it e seguire la procedura dalla sezione Annunci VENDO COMPRO • Vendo Scooter elettrico Maxi Reale (Sovrana) Moto Carrozzetta per Disabili, anno 2011 colore grigio metallizzato usato pochissimo come nuovo, ( probabile sostituzione delle batterie ) visibile a Roma • Vendo due mute cressi mare :la prima 6mm completa pezzounico senza cappuccio.La seconda corpetto 4mm con cappuccio incorporato.Vendibile separatamente o tutte e due prezzo da concordare vero affare usata una sola volta. Visibile a Ladispoli,cerveteri e su tutto il litorale fino a Civitavecchia. Cell. 3396336615 • Vendo seggiolino auto marca “Inglesina”, colore grigio, gruppo 0+/1 per bambini dai 0 ai 18 kg, in buono stato € 80. 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Sebbene voliate in alto il ritmo sarà meno frenetico del solito ma, ci sarà ancora spazio per pause elettrizzanti che vi faranno cogliere tutte le occasioni che questa fase esistenziale sta offrendo al vostro segno. La sfera sentimentale vive un momento di positiva metamorfosi; gradevoli ma non determinanti incontri per i single. Cancro. La scarsa chiarezza nei rapporti contrasta con il vostro carattere protettivo e sensuale, pertanto, una gran voglia di cambiamenti vi rapisce la fantasia e vi fa percorrere con la mente situazioni passate; un dirompente leone potrebbe intromettersi e avviare piacevoli progetti con voi ma, entrambi, dovrete tenere a bada la possessività. Leone. Periodo piacevole in ambito sentimentale, vi sentite ampiamente capiti dal partner ma, solo quando gli astri saranno a vostra completa disposizione potrete risolvere una complessa controversia familiare: con il buonsenso, saprete risolvere una diatriba che si trascina da tempo. Vergine. Avete dato tensione a tutti gli interruttori del vostro corpo e qualcosa vi seduce inesorabilmente sotto lo sguardo benevolo degli astri. Il vostro intuito assicura che siete nella giusta direzione e vi sentite pronti allo start, in un percorso campestre in mezzo alla natura. Bilancia. La vostra vita sociale sta trovando la giusta dimensione. Portare a termine con efficienza tutti i sospesi lavorativi sarà un gioco da ragazzi, la vostra solarità attirerà la simpatia di tutti, in amore però non prendete decisioni avventate. Approfittate delle domeniche per riposarvi e recuperare energia. Scorpione. Sarà veramente improbabile che trascorriate la seconda metà di marzo senza entusiasmi, numerosi eventi fortunelli vi cascano addosso con la chiave del successo nelle vostre mani: la grinta e la determinazione vi daranno supporto per raggiungere lo scopo. Sagittario. Il quotidiano si annuncia brillante, circondati di affetto in famiglia e con le amicizie che si rivelano piacevoli e coinvolgenti, vi sentite pronti ad affrontare qualsiasi questione di lavoro con tempismo e abilità. Parola d’ordine: divertirsi! Capricorno. State meditando di riprendere un ritmo più dinamico solo dopo la pausa invernale, magari riallacciando i contatti con il vostro ambiente. Così facendo, marzo scorrerà lieto e privo di incognite ma, si annuncia un grande lavoro di recupero per il futuro. Armonia familiare e buona forma fisica. Acquario. Le occasioni e gli impegni sono come mattoni da utilizzare per la costruzione del futuro, senza tralasciare nulla, ma potrebbe mancare un mattoncino per completare un muro. Ricercate affinità mentali con il partner per riattivare passioni nella vita di coppia. Pesci. La voglia di far valere le proprie opinioni potrebbe indurvi a intraprendere strade incerte e prive di segnaletica, sebbene non vi manchi l’entusiasmo e il buonumore, dovrebbe prevalere la saggezza e la disponibilità al dialogo, l’essere accomodanti, con una questione che vi trascinate da tempo, può essere solo che benefico.
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