Una proposta di canti sul tema del servizio (Dal Repertorio nazionale) • Io vi do un grande esempio – D. Haas-M. Deflorian Alcune proposte di canto per accompagnare la presentazione e la raccolta delle offerte BATTESIMO ED ESISTENZA CRISTIANA “Se uno è in Cristo, è una nuova creatura” (2Cor 5,17) La “risalita battesimale” Anno pastorale 2014-2015 (Dal Repertorio diocesano) • O Dio dell’universo (n. 205) – T. Zardini • Ubi caritas (n. 313) – gregoriano • Se qualcuno ha dei beni (n. 439) (Dal Repertorio nazionale) • Cosa offrirti – D. Branca - L. Ciancia Un’antifona per la presentazione delle offerte • Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare – G. M. Durighello “SERVIRE” Battesimo, la vita fruttuosa di chi dona 4º VERBO SCHEDA PER LA LITURGIA DOMENICALE V domenica di Quaresima (22 marzo 2015) A cura dell’Ufficio Liturgico diocesano “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,20-33) GESÙ INDICA LA VITA RIUSCITA Introduzione alla Messa La liturgia di oggi ci invita a rinnovare la fede, la fiducia in Colui che mai smette di fare alleanza con noi nonostante le nostre infedeltà. Il Signore non si accontenta di “dire” l’amore suo per noi, ma lo “vive” fino in fondo, fino ad essere chicco di grano che scende in terra e muore. Il cammino di riscoperta del nostro Battesimo ci conduce oggi a riconoscere come il cristiano sia “naturalmente” predisposto a SERVIRE. È questa la forma elementare, e al tempo stesso sublime, per conformarsi a Dio stesso. L’Eucaristia che celebriamo ci renda più consapevoli dell’amore che riceviamo e ci fortifichi per ridonarlo con coerenza e determinazione. Spunti per l’omelia (ripresa della catechesi) (vedi “Scheda n. 3” del fascicolo giallo per la formazione degli adulti dell’anno pastorale 2014-2015 - http://www.diocesitv.it/diocesi_di_treviso/anno_pastorale/00007225_Schede_riflessione_per_l_Anno_Pastorale.html) Altri spunti... L’alleanza di Dio con gli uomini è sempre stata “servizio”: ci ha preso per mano, ci ha fatto uscire dalle schiavitù, ci perdona... Conoscerlo nella sua verità più profonda consiste nel prendere consapevolezza di questo suo amore continuo, tante volte sperimentato in prima persona pure nella nostra vita. Noi, popolo del Signore, che sentiamo quanto sia infinita la sua carità soprattutto nel dono di Gesù, offriamo tale amore gratuitamente ricevuto prendendo per mano e liberando i prigionieri, perdonando e dimenticando il male ricevuto... Servire l’umanità è costato dolore e angoscia al Figlio di Dio. Nella relazione col Padre, al quale si rivolge con preghiere ma anche con grida e lacrime, Egli trova la dimensione smisurata del cuore che serve per amare e salvare tutti. Chi vuole vedere Gesù può rimanere deluso, se cerca un volto “glorioso” alla maniera umana. Di fronte a questa richiesta, il Maestro pone immediatamente le prerogative essenziali della carità che giunge al dono totale, anche fino all’annullamento, all’umiliazione. L’amore che si fa servizio esprime un’impensata forza di attrazione. Noi cristiani non predichiamo la croce come simulacro di un dolore gratuito o quale espressione di una sciagurata fragilità umana. Il Cristo attira a sé ogni creatura perché la sua croce è il punto più alto del suo servizio all’umanità povera e peccatrice, è il segno più severo di un’auto-consegna totale nelle mani degli uomini. Intenzioni di preghiera - Per la preghiera dei fedeli Si possono sostituire a due intenzioni del foglietto le seguenti: – Per coloro che offrono tempo, energie, risorse in iniziative di volontariato, associazioni caritative, ambienti di povertà o urgenze di vario genere: possano sperimentare la presenza del Signore e la gioia della fraternità che cresce. Preghiamo: – Per la nostra comunità cristiana, popolo di sepolti e risorti con Cristo: con l’aiuto del suo amore, chiediamo di divenire capaci di perdono reciproco, di prendere per mano chi è prigioniero del male, di farci servi verso tutti gli ultimi. Preghiamo: Il segno • Raccolta delle offerte Si suggerisce di dare rilievo al gesto della raccolta delle offerte. Pertanto si può attendere ai piedi del presbiterio l’arrivo delle offerte raccolte; le si pone ai piedi dell’altare e si ricorda alla comunità quale sia la loro normale destinazione (le necessità della parrocchia, le attività pastorali, la carità...). Si può decidere e annunciare che saranno destinate a una situazione di particolare necessità presente nel territorio della parrocchia. • Annuncio della lavanda dei piedi Al termine dell’omelia o dopo la comunione si può annunciare, dopo averlo discusso e deciso insieme al Consiglio Pastorale, con chi si compirà il gesto della “Lavanda dei piedi” la sera del Giovedì Santo. Si potrebbero privilegiare persone che si trovano in qualche genere di difficoltà o volontari della Caritas, della San Vincenzo o altre realtà di servizio presenti (oppure tutt’e due le categorie assieme).
© Copyright 2024 ExpyDoc