arrestato - CNA Umbria

Giovedì 5 marzo 2015 il Giornale dell’Umbria
www.giornaledellumbria.it - [email protected] - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10
Volley, Champions
La Sir supera Belchatow
Final Four più vicina
Per chi cerca lavoro
Subito in Umbria 87 posti in Enti
locali e aziende. Richiesti anche store
manager per Kiko e Golden Lady
FANELLI PAGINA 35
RONCETTI PAGINE 44, 45
Anno XVI numero 63
In Umbria in abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro
NESSUN CONTRATTO FIRMATO E CHIESTI 8 MESI D’ANTICIPO
Affitti in nero,
raggirati cento
studenti cinesi
Perugia, dopo le denunce scatta l’indagine
G. CASTELLINI PAGINA 3
IL COMMENTO
LE FACCE DI TOLLA
DI UN SISTEMA MORTO
di GIUSEPPE CASTELLINI
acce di tolla. L’ultima, quella di
Roberto Helg, presidente della
Camera di commercio di Palermo. Un signore distinto, con un curriculum di tutto rispetto: Cavaliere della Repubblica, Commendatore Ordine al merito della Repubblica (il che
fa riflettere su come vengono concesse queste onorificenze), membro del
comitato esecutivo di Unioncamere
nazionale, membro del cda dell’Istituto Tagliacarne, autorevole esponente di Confcommercio, vice presidente della società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino e molto
altro ancora. Uno che non mancava
un convegno anti corruzione, (...)
F
SEGUE A PAGINA 46
PERUGIA - Cento studenti cinesi raggirati con l’affitto in nero e otto mesi di pigione anticipati tramite
agenzia immobiliare. Per aver solo un posto letto e, in
alcuni casi, con bollette di precedenti inquilini da pagare. È quanto hanno denunciato un centinaio di giovani allievi dell’impero del drago che stanno seguendo i corsi all’Università per stranieri di Perugia. Dopo
i furti e le aggressioni denunciate alcune settimane fa
e che avevano suscitato la reazione di istituzioni e forze dell’ordine, adesso i giovani cinesi sono alle prese
con un altro problema. E tremano anche i proprietari
degli immobili per i contratti non sottoscritti.
MAIORCA PAGINA 6
Cronache
Patumi nominato curatore
Il Foligno calcio è fallito,
ma prosegue il campionato
Gli scenari che si aprono
LUCCIOLI PAGINA 34
Perugia, strage
di cani: allarme
polpette killer
MAPELLI PAGINA 7
Terni, arsenale
in cantina:
arrestato
SCHILLACI PAGINA 21
REGIONE
CNA UMBRIA
Prima casa, due nuovi bandi
«Le 10 ricette per agganciare la ripresa»
Umbria incoronata
Contributi a fondo perduto a single
e famiglie monoparentali
Presentata un’importante indagine sulle imprese
“resistenti”. Giannangeli: «Ci sono segnali positivi»
Gli inglesi: è meta ideale
Il NYT: salvate San Giuliano
PETRUCCIOLI PAGINA 26
LUCCIOLI PAGINA 25
PAGINA 39
Terni
L’OPINIONE
Palazzi imbrattati
dalle scritte, il Comune
fa la guerra ai vandali
ECCO PERCHÉ
ROMIZI PUÒ FARCELA
di CHIARA MORONI*
CARDUCCI PAGINA 19
FOLIGNO
Maxi evasione
Scontrini truccati al ristorante,
sottratti al Fisco 400mila euro
PAGINA 16
e amministrazioni locali,
ancor più delle istituzioni
politiche nazionali, soffrono oggi di una crisi strategica che
le vede faticosamente rincorrere
esigenze e aspettative dei cittadini
sempre più specifiche (...)
L
SEGUE A PAGINA 46
Giovedì 5 marzo 2015 il Giornale dell’Umbria
La classifica di Forbes L’imprenditore tessile nel 2014 ha fatto registrare un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari
Cucinelli è il 38° uomo più ricco d’Italia
PERUGIA - Secondo l’annuale classifica di Forbes, il “re” del cachemire,
Brunello Cucinelli, è il 38esimo uomo
più ricco in Italia, mentre a livello
mondiale l’imprenditore si è piazzato
in 1712esima posizione. Questo gra-
zie ad un patrimonio netto stimato in
1,1 miliardi di dollari. Anche se il dato
aggiornato a marzo dice che il valore è
sceso ad un milione secco. Per Forbes,
Cucinelli è «l’uomo che ha fatto tornare di moda il pullover di cachemire».
25
Il termometro
indica la risalita
ARTIGIANATO E PMI L’INDAGINE
Le imprese “resistenti”, i dieci punti di forza
del tessuto umbro e le proposte di Cna
Giannangeli: «Agganciamo i segnali positivi»
di ANDREA LUCCIOLI
PERUGIA - Non siamo fuori dalla
crisi, «ancora ci serve del tempo, ma
ci sono dei segnali positivi che vanno agganciati». Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria, che ieri mattina ha presentato l’indagine realizzata dal Centro studi Sintesi
per Cna - sui “Dieci punti di forza da
cui ripartire” e che sono stati lo
spunto per annunciare le proposte
dell’associazione a sostegno delle
Pmi che finiranno direttamente sulle scrivanie dei candidati alla presidenza della Regione.
Nel 2015
si arresterà
il crollo
degli
investimenti
LO STUDIO DI CNA
Dall’indagine emerge che tra il
2007 e il 2014 l’Umbria ha perso 13
punti di Pil a causa della crisi (a livello nazionale la flessione è stata
del 9%) e per il 2015 si attende una
timida ripresa: +0,4%. Sempre tra il
2007 e il 2014, gli investimenti in regione sono calati del 20%, mentre a
livello nazionale il crollo è stato più
marcato: -28%. Finalmente, è emerso nella ricerca, nel 2015 «si arresterà la caduta degli investimenti in
Umbria». Venendo alla disoccupazione, in Umbria si è passati dal
4,6% di inizio crisi all’attuale
11,2%. A livello nazionale - è stato
spiegato da Alberto Cestari del Centro studi Sintesi - la disoccupazione
è maggiore. La via per agganciare la
ripresa, secondo l’indagine, è quella
di seguire l’esempio delle imprese
“resistenti”. In regione ci sono imprese che negli ultimi anni sono riuscite a crescere ancora di più senza
farsi travolgere dalla della crisi. Tra
il 2008 e il 2012 il fatturato di queste
imprese è aumentato del 24%; le imprese resistenti hanno adottato una
strategia congiunta, puntando su internazionalizzazione, differenziazione dei prodotti e contenimento
dei costi; le imprese resistenti, ora,
si trovano in una posizione più vantaggiosa rispetto alle altre. Ecco, invece, i 10 punti di forza del sistema
produttivo umbro.
Sistema economico. I dati delineano una regione “resistente”, il Pil
Il volume
dell’export
è tornato
ai livelli
pre-crisi
umbro tra il 2011 e il 2013 ha fatto
segnare una sostanziale tenuta
(+0,1%) e il volume dell’export è
ormai tornato ai livelli pre-crisi. Bene il saldo commerciale in attivo di
1,4 miliardi.
Filiere produttive. Secondo l’ultima rilevazione di Movimprese, nel
2014 il numero di imprese in Umbria è aumentato di 126 unità: un dato incoraggiante. Cresce l’export
delle filiere produttive umbre tra il
2008 e il 2013 (+31,2%): è una tendenza ampiamente positiva, ben oltre la media generale (+1,5%). Filiera «resistente»: la maglieria di Perugia e la meccanica di Foligno hanno
performance migliori rispetto ad altri omologhi del Centro-Nord.
Occupazione. Le piccole imprese
hanno un ruolo importante nella
«resistenza» del sistema economico
umbro. Il tessuto imprenditoriale regionale poggia sulle Pmi: l’82% degli addetti è occupato nelle micro e
nelle piccole imprese (media nazionale 75%). Tra il 2001 e il 2011, secondo i Censimenti Istat, il 74% della crescita degli addetti in Umbria
(circa 12.000 unità) è imputabile alle micro imprese.
Competitività. Durante la crisi,
la competitività del sistema economico umbro non è stata intaccata.
Secondo la classifica sulla competitività regionale stilata dalla Commissione UE nel 2013, l’Umbria è
una delle regioni che sono riuscite a
Da sinistra, Alberto Cestari e Roberto Giannangeli
scalare posizioni rispetto al 2010. Si
allarga la diffusione del web tra le
imprese: rispetto al 2009, la quota di
imprese umbre con siti internet è salita di 23 punti (miglior dato in Italia). Da segnalare il polo aerospaziale umbro: si compone di 26 imprese
associate, con 2.900 dipendenti e un
fatturato «consolidato» di 380 milioni di euro.
Credit crunch. In Umbria emerge una forte concentrazione del credito verso famiglie e imprese (95%),
a fronte di una media delle altre regioni pari al 77%. Anche le imprese
umbre hanno sofferto del «credit
crunch»: tuttavia, negli ultimi tre
anni la flessione degli impieghi (5,1%) è stata più contenuta rispetto
a quella delle altre regioni (-8,7%).
Tessuto sociale. Secondo la recente indagine dell’Istat sul benessere in Italia (Bex), l’Umbria è la seconda regione per grado di soddisfazione nelle relazioni familiari
(40%), alle spalle del Trentino-Alto
Adige. Umbria «promossa» sotto il
profilo dell’assistenza domiciliare
agli anziani, con una copertura del
7,9%. L’Umbria ha un tasso di criminalità minorile molto contenuto
(1,1 denunciati ogni 100 minori di
14-17 anni), ampiamente al di sotto
della media nazionale.
Sanità. L’Umbria è una delle Regioni benchmark (con Emilia Romagna e Veneto) in tema di costi
standard sanitari. L’Indicatore di
qualità ed efficienza (Iqe), calcolato
dal Ministero della Salute, pone
l’Umbria al primo posto. Secondo il
monitoraggio del ministero, nel
2011-2012 l’Umbria ha largamente
adempiuto ai livelli essenziali di assistenza. Tra il 2007 e il 2013 l’Umbria è l’unica regione che ha fatto registrare costantemente un saldo attivo nella gestione finanziaria della
sanità.
Ambiente. Progressi nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani: nel
2010 l’Umbria era al di sotto della
media nazionale; nel 2013 si trova
invece ampiamente al di sopra
(46%), con una crescita di 14 punti
percentuali. L’Umbria è la quarta
regione «green» d’Italia. In cinque
anni il peso delle rinnovabili è salito
del 36%. La regione è ai vertici per
numero di impianti fotovoltaici.
Istruzione. L’Umbria è la terza
regione italiana per tasso di scolarizzazione superiore: l’84% dei giovani tra 20 e 24 anni ha conseguito il
diploma di scuola superiore. Migliori performance si registrano
nell’istruzione universitaria. L’Umbria è seconda: il 27,5% dei giovani
30-34enni possiede un titolo universitario. L’Umbria è seconda solo al
Trentino-Alto Adige per quanto
concerne la formazione: l’8,4% degli adulti partecipano a corsi di studio o di formazione professionale.
Pubblica amministrazione. La
Regione è poco indebitata (412 euro
procapite), meno della metà della
media generale (869 euro). Emerge
un’elevatissima velocità di pagamento della Regione: il 92% delle
spese impegnate nel corso del 2013
è stata pagata entro la fine anno.
Gli assi su cui puntare: giovani e infrastrutture
In cima all’agenda, inoltre, la riduzione delle tasse e la riforma della pubblica amministrazione
PERUGIA - «La spina dorsale di questa
regione è rappresentata dalle piccole e
medie imprese, e questo è vero soprattutto in termini occupazionali se i suoi addetti corrispondono all’82% degli occupati umbri - ha detto Roberto Giannangeli
- Fra queste imprese alcune filiere produttive si sono rivelate la vera risorsa della
regione anche in termini di performance». L’Umbria, per Cna, deve ripartire dai
suoi punti di forza. «Abbiamo di fronte
scelte ineludibili e opportunità sulle quali
focalizzare la nostra attenzione se vogliamo rendere strutturale la ripresa – ha detto
Giannangeli - Tra le scelte rientra la riforma della Pubblica amministrazione, che
va razionalizzata, in modo da liberare risorse per ridurre le tasse sull’impresa e
sul lavoro. Poi vanno adottate politiche
industriali ad hoc per le diverse tipologie
d'impresa. I giovani, alle prese con gravi
problemi occupazionali, vanno aiutati
con politiche mirate a favorire l’autoimprenditorialità. Vanno rafforzate le infrastrutture, soprattutto viarie, per favorire
l'industria manifatturiera e turistica e rafforzare la regione in un’ottica macroregionale. Tra le opportunità da cogliere ci
sono invece la valorizzazione del turismo
e gli investimenti nell'economia green».
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Giovedì 5 marzo 2015
Anno XXXIII n. 63 Euro 1,20
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w.corrieredellumbria.it
Situazione calda all’Ast sul versante della sicurezza. Alla Trafomec scaduto il tempo senza nessuna novità
Se la vertenza è sempre accesa
A PERUGIA
Sport
Anche se da più parti si parla
di ripresa ed anche i dati di ieri
della Cna evidenziano un sistema che ha saputo resistere
ai colpi della crisi cisono situazioni incandescenti. Una su
tutte quella dell’Ast di Terni
dove le Rappresentanze sindacali unitarie hanno effettuato
un sopralluogo per verificare
la situazione sicurezza; sicurezza che, secondo le Rsu,
non è stata è garantita. Da
parte sua la dirigenza si è impegnata a mettere in campo
tutte le azioni necessarie per
colmare le lacune ma i delegati sindacali non ci stanno e sono pronti a nuove azioni.
Spostandosi nel Perugino la
situazione incandescente la si
trova alla Trafomec di Panicale dove è scaduto, con tanto di
calendario contrassegnato davanti allo stabilimento di Tavernelle, il count down duranteil quale sarebbe dovuta venire fuori una soluzione. Niente
arretrati ai lavoratori al momento, nessuna novità per il
futuro e l’ombra di una nuova
forte protesta da parte degli
addetti dell’azienda meccanica che attendono una risposta da mesi.
SERIE D Mismetti: “Ora pensiamo al futuro”
E’ fallito il Foligno calcio
Ma si continua a giocare
A FOLIGNO - Il
Foligno Calcio è
fallito. Ma la squadra continua a giocare. Ora il titolo
sportivo sarà in
vendita. Il sindaco
Mismetti: “Lavoriamo per il futuro”.
A
a pagina 48
VOLLEY Vittoria al tie break in Champions League
Sir Perugia eroica
Belchatow sconfitta
A
a pagina 55
A
La cantina era un arsenale
Narni Colpo grosso alla Bps
A
E’ scattata
l’allerta meteo
A
Maxi furto
di pannelli solari
A
A
Armi In cantina fucili, pistole e munizioni (foto Principi)
Abbinamento opzionale con: “I quaderni della buona cucina” Euro 2,80;
+ il prezzo del quotidiano
Ristoratore
evade il fisco
a pagina 39
A
a pagina 33
a pagina 11
Sanità Bene conti e punteggio totale
La guardia costiera recupera 10 cadaveri al largo della Sicilia
Il gommone dei disperati si ribalta
E’ l’ennesima strage di migranti
A
a pagina 5
Niente contributo perché sono troppo poveri
a pagina 17
FOLIGNO
La storia di una famiglia che non può avere aiuti perché ha un Isee sotto la soglia prevista dal regolamento
a pagina 20
a pagina 8
PERUGIA
Morto l’assassino
e ci sono
altri sospettati
A
a pagina 42
UMBRIA
Delitto Nemtsov
A PERUGIA
E’ quasi incredibile a credersi ma succede in
Italia e nello specifico a Perugia dove un uomo,
ex detenuto che da cinque anni cerca di reinserirsi nel contesto sociale con la moglie, tre figlie
e l’anziano padre di lei, ha visto negarsi il contributo come famiglia vulnerabile. La motivazione? Perché ha presentato un Isee da 2.000 euro
al di sotto della soglia prevista dal regolamento
attuativo. La sua è una denuncia ma anche un
appello perché non riesce a trovare lavoro.
“Quando sanno che sono stato in carcere - racconta - mi scartano a prescindere”.
Sfondano muro
e portano via
il bancomat
Terni Fucili, pistole e coltelli: in manette un uomo di Cesi
ITALIA & MONDO
A
Narni Bottino ricco
UMBRIA FELIX
Sono solo canzonette
di Giovanni Picuti
Un aiuto allo studio
dalla società di calcio
F
orse un mattino/ andando/in un’aria di vetro. Un mattino di un giorno qualsiasi, alla Feltrinelli. L’adolescente, che ha l’aria di aver disertato la
scuola, siede in terra accanto al suo zaino.
[continua a pagina 10]
A
a pagina 49
a pagina 4
Il Cuore verde arretra
sui livelli di assistenza
A PERUGIA
Nonostante i conti in
ordine sul fronte dei
cosiddetti “Lea, i livelli essenziali di assistenza, l’Umbria perde posizioni. La nuova classifica riferita al
2013 pone il Cuore
verde all’ottavo posto anche se il punteggio complessivo è aumentato. A a pagina 7
DELL’UMBRIA
CORRIERE
ECONOMIA
t
Giovedì 5
Marzo 2015
11
Redazione: via Pievaiola, 166 F-6
PERUGIA
Tel. 075 91191
Fax 075 4659140
[email protected]
z
SIDERURGIA Ancora clima molto caldo all’Ast. La dirigenza si è impegnata a sanare subito i problemi, ma i rappresentanti dei lavoratori sono pronti a nuove azioni
SOPRALLUOGO DELLE RSU: “LA SICUREZZA NON E’ GARANTITA”
A TERNI
Anomalie che mettono a rischio la sicurezza
dei lavoratori e vanno subito sanate. E’ quanto
emerso ieri da un primo sopralluogo nell’area
a caldo dell’Ast effettuato dalle Rsu. Sono state riscontrati problemi nella zona forni. E’ seguito un incontro con l’azienda che “... ha dichiarato - scrivono le stesse Rsu - che le anomalie verranno da subito risolte”. Già oggi i rappresentanti dei lavoratori effettueranno un secondo sopralluogo per verificare se alle parole
sono seguiti i fatti. Nel comunicato diramato
ieri sera, le Rsu precisano che ritengono grave
“... che tali situazioni di sicurezza siano affrontate solo dopo l’intervento sindacale”. “Alla
presenza del capo servizio, dell’Rspp e dell’ufficio personale - scrivono - abbiamo avuto un
confronto sul posto, dal quale è emerso che
nonostante sia stata applicata la nuova organizzazione del lavoro, gli operatori non erano
stati ancora informati rispetto al comportamento da tenere nelle normali fasi lavorative
edin quelle particolari. L’informativa si è avviata solo dopo il confronto”. “Riteniamo - scrivono ancora - che ciò sia preoccupante, per gli
aspetti legati a salute e sicurezza e per possibili
rallentamenti dell’impianto che possono generare perdite produttive ed economiche”. A
fronte della nuova organizzazione del lavoro
decisa “unilateralmente dall’azienda”, i rappresentanti sindacali hanno comunicato a tutti i lavoratori che, hanno avviato un percorso
di verifica e controllo che continuerà giornal-
P
mente in ogni postazione. E hanno invitato a
segnalare qualsiasi anomalia o problematica
legata alla sicurezza. Intanto mentre i sindacati provinciali dei metalmeccanici ribadiscono
“...l’esigenza di un’azione condivisa e coordinata sulle tematiche ambientali, degli appalti,
della salute e della sicurezza a maggior ragione, in questa fase delicata”, l’ad Morselli ha
fatto sapere che per il momento non ci sarà
l’incontro con il capo del personale, Arturo
Ferrucci, per l’indisponibilità dello stesso. B
y
ARTIGIANATO Pil in caduta libera,
ma tante piccole aziende hanno aumentato il fatturato
RESISTERE,RESISTERE,
RESISTERE:LAFORZA
DI CENTINAIA D’IMPRESE
di Isabella Rossi
A PERUGIA - Alcune sono piccole. Anzi molte sono proprio micro e
operano in tutti i settori economici
senza troppo clamore. Dal 2007 al
2012, tuttavia, in migliaia sarebbero
quelle riuscite non solo a resistere ai
colpi della crisi che ha messo in ginocchio molte aziende umbre ma
addirittura a far crescere il fatturato
in media del 24%. Della loro esistenza - e resistenza negli anni duri della
crisi economica - ha parlato ieri il
direttore di Cna Umbria, Roberto
Giannangeli, presentando i risultati
di una ricerca su caratteristiche del
sistema regionale e reazioni alla recessione.
La resistenza In una regione che tra
il 2007 ed il 2014 ha perso ben 13
punti di Pil ed il 20% degli investimenti, la resistenza a livello di picco-
le medie imprese è stata essenzialmente frutto della capacità di portare avanti strategie di rete puntando
su internazionalizzazione, differenziazione dei prodotti e contenimento dei costi, assicurano alla Cna sottolineando che il vantaggio “ora
che si intravedono segnali di uscita
dalla crisi” - vedi previsione della fine della caduta degli investimenti
entro il 2015 e previsioni Ue di un
aumento degli investimenti in Italia
dell'1% - è dalla parte di chi ha saputo cambiare. Non solo resistenza
ma anche ben dieci punti di forza
contraddistinguono il "sistema Umbria", secondo Cna.
Il sistema economico Le buone notizie sono la tenuta del Pil dal 2011 ed
il 2013 (più 0,1), il saldo commerciale regionale in attivo di 1,4 miliardi
ed il ritorno dell'export ai livelli precrisi, nonostante la flessione dell'ulti-
rugia e la meccanica di Foligno.
italiano”. E la realtà del polo aeroOccupazione Notevole è il contribu- spaziale: con 380 milioni di fatturato in termini di occupazione delle to "consolidato". Altri elementi di
23.431 imprese artigiane umbre con solidità e competitività dell'Umbria
61.308 addetti (dati Unioncamere - secondo Cna - vanno dalla sanità
2012) e massima concentrazione in all'istruzione passando per tessuto
manifatturiero e costruzioni. Nel sociale, ambiente, pubblica ammini2011 il 74% di questrazione e sistema
ste contava fino a 9
creditizio. CiononSecondo l’indagine
addetti, solo il 26%
dimeno tali opporsuperava la cifra.
tunità - ha comdella Cna
Inoltre l’82% degli
mentato Giannansono dieci i punti
addetti è oggi occugeli - necessitano di
di forza del tessuto
pato nelle piccole e
riforme e sviluppi
produttivo regionale
micro imprese, conprioritari, tra cui la
tro il 75% della merazionalizzazione
dia nazionale.
della pubblica amministrazione, poCompetitività Qui gli argomenti so- litiche industriali differenziate per
no: la miglior posizione dell'Um- piccole e micro e per medie e grandi
bria nella classifica della Ue del imprese, il "no al pedaggio per la
2013, rispetto al 2010. La maggior E45" ed il possibile rafforzamento
diffusione di imprese con siti web dell'Aeroporto San Francesco, "atB
con un salto di 23 punti, “primato traverso la privatizzazione".
z
Piccole imprese Cna Grandi capacità
mo anno.
Imprese Nel 2014 ci sono 126 imprese in più rispetto al 2013, l'export è
cresciuto - tra il 2008 ed il 2013 - del
31,2%. E due filiere sono particolarmente "resistenti": la maglieria di Pe-
y
MECCANICA Nessuna soluzione operativa, operai ancora in sospeso ma lo scontro potrebbe tornare a farsi durissimo
ALLA TRAFOMEC IL TEMPO E’ SCADUTO
A PANICALE
Il tempo è scaduto. L’atmosfera è a dir poco desolante. La
croce di legno davanti ai cancelli della Trafomec di Tavernelle sembra il presagio di un
tristissimo epilogo. Il cartello,
quello del count down ai giorni chiesti agli ex operai in presidio è stato riempito e depennato nelle 15 caselle. E’ finito il
conto alla rovescia. Il 18 febbraio, due alternative ed un pesante ultimatum erano state le
conclusioni della riunione fiume del tavolo composto da
prefetto di Perugia, Antonella
De Miro, questore Carmelo
Gugliotta, assessore regionale
Vincenzo Riommi e rappresentanti regionali di tutte le sigle sindacali insieme ai rappresentanti dei lavoratori della
Trafomec di Tavernelle e airappresentanti della proprietà di
Trafo Europe Baldo e Petullà.
Il questore aveva chiesto l’immediata rimozione del blocco
alle merci. Ma i sindacati da
quell’incontro erano usciti senza soluzione in tasca. Due uniche prospettive da quel giorno, la prima quella che la proprietà scrivesse al curatore fallimentare di Trafoitalia chiedendodi prendere in esame l’ipotesi di saldare le spettanze con
gli operai. La seconda (che dal
tavolo è stata ribattezzata come “piano b”) quella della costruzione con la Regione di un
percorso nel quale Trafo Europe cerca una svolta e lo sblocco della situazione con il pagamento di quanto dovuto agli
operai, che è stato ribadito essere una precisa volontà dell’azienda, pagando anche al di
fuori dalla procedura. Per questultima ipotesi era stato scandito un tempo massimo dei fatidici quindici giorni. Che ora
sembrano trascorsi senza che
nessuna buona notizia arrivi
oggi. Alle 17 una delegazione
di lavoratori incontrerà l’assessore regionale Riommi e il se-
gretario provinciale Cgil Vincenzo Sgalla, ma indiscrezioni
checircolano tragli operaiparlano di un nulla di fatto e di
“nessuna novità rilevante”. Il
che per gli ex lavoratori che attendono di avere quanto gli è
dovuto, in base all'accordo firmato da Trafo Italia e sottoscritto da Trafo Europe come
garante, significa probabilmente non vedere un euro, almeno
per il momento. Eppure due
settimane fa era stato anche
detto che Trafo Europe avrebbe dovuto onorare la sua figura di garante dell'accordo pagando al posto di Trafo Italia.
Se niente rispetto a quanto
Count down finito I lavoratori della Trafomec hanno segnato i vari giorni
stiamo scrivendo dovesse cambiare è ipotizzabile che i lavoratori tornino immediatamente
alpresidio, più motivati, se possibile, di prima. Del resto il
giorno in cui hanno lasciato
passare il primo camion avevano chiarito: "Abbiamo deciso
di dare un segnale di disponibilità al quale però dovranno seguire immediatamente i fatti.
Qui ci sono decine di famiglie
che hanno toccato il fondo e
non possono piùaspettare. Deve essere chiaro: possono toglierci tutto, come stanno facendo, ma non la nostra dignità". La situazione a questo
punto si profila veramente difficile e potrebbe nascerne uno
B
scontro durissimo.
Sara Minciaroni
-MSGR - 06 UMBRIA - 50 - 05/03/15-N:
50
Umbria Regione
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
Giovedì 5 Marzo 2015
www.ilmessaggero.it
Legge elettorale, Boschi: «Non elementi d’incostituzionalità manifesta» Todi e la conquista
dell’Acqua dei Castelli
IL TESTO NEL QUESTION
TIME ALLA CAMERA
La replica del ministro al M5s
Gallinella: «Il Governo prende tempo»
DICONO & FANNO
PERUGIA «Non pare sussistano elementi di incostituzionalità
manifesta». Sono parole del
ministro per le Riforme e i
rapporti col parlamento, Maria
Elena Boschi, contenute nella
replica all’interrogazione del
Movimento 5 stelle sulla legge
elettorale regionale dell’Umbria.
Da pochi giorni “licenziata”
dall’assemblea legislativa umbra,
il testo è entrata nel massimo
consesso nazionale, oggetto nel
question time della Camera.
Nell’atto, che vede l’onorevole
umbro Filippo Gallinella primo
firmatario, si sostiene
l’incostituzionalità del testo alla
luce della sentenza della Corte
Costituzionale sulla legge
elettorale nazionale, il cosiddetto
Porcellum. «Il governo prende
tempo - dice Gallinella - non
convinto dell’Umbricellum».
L’esecutivo, sempre per voce
del ministro, si è infatti riservato
una decisione per percorrere o
meno la strada dell’impugnazione.
«Essendo stata approvata il 25
febbraio - aggiunge il ministro
Boschi - il Governo ha a
disposizione 60 giorni per
valutare se impugnare o meno la
legge elettorale e l’istruttoria e in
una fase preliminare, e il Consiglio
dei ministri, al termine
dell’istruttoria, deciderà se
impugnarla o meno. Allo stato
dell’arte, sulla base di una prima
verifica non pare sussistano
elementi di incostituzionalità
manifesta. Ovviamente la
valutazione del governo non è di
carattere politico ma mira a
valutare se ci sono profili di
incostituzionalità o meno».
Quanto all’eccezione sollevata dal
M5s, rispetto alla sentenza della
Corte Costituzionale, la ministro
ha osservato che il verdetto
«riguarda esclusivamente la legge
nazionale e non incide e non ha
applicazione immediata sulle
leggi elettorali regionali». Il
ministro ha inoltre osservato
come «sia la legge nazionale
cedevole, sia le leggi elettorali
regionali non prevedono soglie
minime al raggiungimento delle
quali scatta il premio di
maggioranza, così come avviene
per la legge umbra. Al tempo
stesso, il premio del 60% è
attualmente previsto si aper
l’elezione dei consigli comunali
dei comuni con più di 15mila
abitanti, sia dalla legge elettorale
nazionale cedevole. Bisogna
inoltre tener conto che nelle
regioni c’è l’elezione diretta del
presidente, con ampi margini di
differenza col sistema elettorale
nazionale». Anche rispetto alle
eccezioni sollevate sull’accesso
degli altri partiti ai seggi, per il
ministro «l’individuazione di un
diritto di rappresentanza del
miglior perdente non è
apparentemente incostituzionale
ad una prima istruttoria». «Il
Governo si riserva tuttavia un
ulteriore approfondimento entro i
termini previsti», ha concluso
Boschi.
Per il M5s, il fatto che
l’esecutivo si riservi di decidere
sull’impugnazione, è il segnale che
«neanche il Governo è convinto
della prima verifica sul testo
regionale», osserva Filippo
Gallinella. «I 60 giorni rivendicati
dal ministro Boschi siano
impiegati per riequilibrare lo
sbilanciamento tra il principio di
governabilità e quello di
rappresentanza territoriale». Nel
testo, firmato anche
dall’onorevole Tiziana Ciprini, si
punta il dito sul premio di
maggioranza attribuito senza una
soglia minima di voti da
raggiungere, sull’assegnazione del
premio di minoranza al candidato
miglior perdente, e la disparità di
trattamento tra le liste che
compongono la coalizione vicente
rispetto alle altre. «È una legge
salva poltrone - aggiunge
Gallinella - che spinge verso un
sistema bi partitico e uccide le
piccole formazioni».
LEA E CLASSIFICHE
Il consigliere regionale Gianluca
Cirignoni chiede che la
governatrice Catiuscia Marini
riferisca rispetto ai dati Lea (livelli
essenziali di assistenza) pubblicati
da un quotidiano nazionale e che
vedono l’Umbria perdere terreno.
In tre anni, dal 2011 al 2013, la
regione è infatti passata dal terzo
all’ottavo posto in Italia.
COMUNITÀ MONTANE E STIPENDI
L’assessore all’Agricoltura,
Fernanda Cecchini rassicura i
lavoratori di Comunità montane e
Agenzia forestale sugli stipendi.
«Si tratta di gestire una situazione
transitoria legata a problemi che
non dipendono dalla Regione che
tuttavia si è fatta carico di risolvere
sopperendo al mancato impegno
di Governo e Comuni (per il 2013 e
il 2014, stanziati 8,5 milioni
l’anno)». Cecchini ha chiarito
inoltre che il mancato pagamento
di stipendi di gennaio e febbraio è
dovuto a difficoltà finanziarie
delle Comunità Trasimeno e
Orvietano.
FONDI PER L’AGENDA URBANA
La Giunta regionale, su proposta
della governatrice Marini, ha
approvato i primi indirizzi per
l’attuazione dell’Agenda urbana
per la quale è previsto un budget di
35,5 milioni. Risorse destinate a
interventi per lo sviluppo urbano
sostenibile e ripartite tra Perugia
(11,6), Terni (9,5), Foligno (6,5),
Città di Castello (4,18) e Spoleto
(3,7).
Fa. Nu.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La vignetta di Pino
LA RICERCA
TODI Una attenta analisi svolta negli archivi, una lunga e capillare
esplorazione del territorio, una
colta ed interessante stesura, sono
gli ingredienti che hanno portato
Massimo Rocchi Bilancini, dotto
ricercatore di cose antiche, alla redazione di un corposo volume di
ben 560 pagine, ricco di centinaia
di immagini, dall’esplicativo titolo
“L’Acqua dei Castelli: storia dell’approvvigionamento idrico delle
campagne todine, 1820-1970”. Prefazione del professor Alberto Melelli. Il testo, che è edito dal Gal
Media Valle del Tevere in sinergia
con l’Associazione Culturale
Toward Sky, ripercorre un interessante pezzo della storia locale, lungo due secoli, quando l’acqua era
un sogno e non era per tutti, soprattuto nelle campagne. Il volume, frutto di 15 anni di appassionato lavoro, è di fatto una indagine
sulla difficile ricerca dell’acqua
potabile nel territorio comunale
di Todi negli ultimi duecento anni.
Un territorio vastissimo, esteso
per oltre 220 chilometri quadrati,
dove insistono ben 35 frazioni, appunto i Castelli del titolo, che fino
ad anni recenti erano ancora
sprovvisti di sufficiente acqua per
bere e per gli altri usi domestici.
Le rare sorgenti a disposizione,
prima che i moderni acquedotti
portassero acqua da sorgenti poste anche a decine di chilometri di
distanza, erano quelle locali, superficiali, che riuscivano ad alimentare fontane e pozzi che, nei
periodi caldi dell’estate erano soggette ad essiccarsi. Ma il rischio
era ancora maggiore in quanto, talora, erano soggette ad inquinamento trasformandosi in veicoli
di malattie anche mortali. «Ho
percorso a lungo le campagne todine alla ricerca di questi manufatti ormai desueti, relitti di un passa-
to frettolosamente dimenticato,
quali sono i tanti abbeveratoi e lavatoi, pubblici o privati, costruiti
nel tempo per dissetare le bestie o
lavare i panni, durante epoche in
cui non vi erano in casa lavatrici
ad alleviare le mansioni delle donne – dice Massimo Rocchi Bilancini - a guidarmi sono stati i ricordi e
i racconti degli anziani del posto,
ma soprattutto la cartografia e la
ricca documentazione conservata
presso l’Archivio Storico locale,
costituita principalmente dalle innumerevoli petizioni popolari e
dalle relazioni dei tecnici succedutisi negli uffici comunali». Il libro
sarà presentato sabato alle ore
16,30 nella sala del Consiglio dei
Palazzi Comunali di Todi. Coordina Massimiliano Gioffrè, saluti
del sindaco Carlo Rossini e dall’assessore Catia Massetti, interventi
di Rita Chiacchella, Walter Trivellizzi, e Valerio Chiaraluce.
Luigi Foglietti
UNA MONUMENTALE
STORIA CURATA DA
MASSIMO ROCCHI
BILANCINI
SULL’APPROVVIGIONAMENTO
IDRICO DELLE CAMPAGNE
Imprese “resistenti”, così l’Umbria delle Pmi reagisce alla crisi
RICERCA CNA UMBRIA
«Investono, esportano e assumono»
L’ANALISI
PERUGIA Nella crisi gli indicatori socio-economici dell'Umbria non
sono precipitati anche grazie a
elementi, dal welfare al green, che
hanno assecondato il tessuto
imprenditoriale. Con le grandi
imprese, infatti, si muovono realtà
micro e piccole che la Cna umbra
definisce «resistenti» e che nelle
difficoltà sono cresciute
mantenendo il loro peso
occupazionale. È uno dei punti
osservati nel dossier Centro Studi
Sintesi (Css) e che l'organizzazione
considera uno dei pilastri su cui
La guida
e gli attacchi
di panico
IL PROBLEMA
Riconoscerli e superarli
poggiare la ripresa: dalla
competitività alla sanità,
dall’istruzione alla PA. Una base
per elaborare proposte e priorità,
in cima alle quali ci sono le
riforme, «l’unica via per contenere
imposte e tasse», sostiene Roberto
Giannangeli, direttore Cna
Umbria che pone l’accento anche
su politiche industriali («con
strumenti da differenziare») e per i
giovani («automprenditorialità»),
infrastrutture e opportunità
legate, ad esempio, a risparmio
energetico, turismo e digitale.
I DATI
«La ricerca conferma che la spina
dorsale della regione sono le Pmispiega Giannangeli - e questo vale
per il lavoro, visto che occupano
l'82% degli addetti umbri, ma
anche in termini di performance:
me una patologia da curare ricorrendo esclusivamente agli specialisti medici psichiatri e psicoterapeuti. Difatti comprendere il disturbo, le modalità di manifestazione e di interruzione del circolo
vizioso di auto-mantenimento
dei sintomi, senza farmaci con
modalità fai da te, rappresenta un
modo per rispettare la sicurezza
degli altri utenti della strada.
EMOZIONI E ANSIA
segue dalla prima pagina
Lo porteranno ad evitare le strade con semafori costringendolo a
scegliere percorsi alternativi oppure a commettere infrazioni: potrebbe anche accadere di bloccarsi all’interno di una galleria o su
un viadotto mettendo a rischio la
propria e l’altrui sicurezza e, perché no, gli limiteranno la mobilità fino a convincerlo a non mettersi alla giuda. È importante
quindi conoscere il disturbo da attacco di panico per affrontarlo co-
Spesso però si fa confusione.
L’ansia e la paura sono emozioni
che tutti provano. Entrambe hanno la funzione di segnalare situazioni pericolose o spiacevoli, mediante le modificazioni fisiologiche prodotte dall’adrenalina che
entra in circolo nel sangue. Ma
occorre distinguere. Esiste un’ansia normale (manifestazione fisiologica), quale risposta adeguata a situazioni oggettivamente pericolose che consente di affrontare il pericolo ricorrendo alle risorse mentali e fisiche più adeguate:
Alberto Cestari (Cs Sintesi) e Roberto Giannangeli (Cna)
come quando attraversiamo la
strada e una macchina suona il
clacson per avvertirci che potrebbe investirci o l’auto che ci segue
ci lampeggia per segnalarci il sorpasso; in tale situazioni possiamo
spaventarci ma la reazione è positiva e consente di metterci in salvo assumendo comportamenti
correttivi. Altra cosa è l’attacco di
panico (manifestazione patologica), quando una persona è molto
spaventata da situazioni (es. stare
in un autobus a porte chiuse) o da
stimoli interni innocui (es. l’accelerazione del battito cardiaco)
che però vengono percepiti come
minacciosi. In questi momenti il
soggetto, invece di subire una reazione positiva e ragionata sia pure istintiva, di solito non riesce bene a capire che cosa sta accadendo; nel tentativo di darsi una spiegazione può iniziare a pensare
che la causa sia dentro di sé e pensare «Sto per svenire», «Sto per
avere un infarto», «Perderò il controllo di me», «Impazzirò», «Od-
dio, sto per morire». Queste interpretazioni ovviamente spaventano: chi non si impaurirebbe all’idea di avere un infarto o di essere incapace di uscire da un ingorgo, da una galleria? Immaginarsi
alla guida della propria autovettura con palpitazioni o tachicardia;
sensazione di asfissia o di soffocamento; dolore o fastidio al petto
(es. senso di oppressione toracica); sensazioni di sbandamento o
di svenimento (es. debolezza alle
gambe, vertigini, visione annebbiata); disturbi addominali o nausea; sensazioni di torpore o di formicolio; brividi di freddo o vampate di calore; tremori o scosse;
bocca secca o nodo alla gola; sudorazione accentuata; confusione mentale; paura di perdere il
controllo o di impazzire; paura di
morire, rende qualsiasi reazione
non emotiva e risolutiva dei sintomi di ciò che invece è una vera patologia.
LA PAURA DI AVERE PAURA
tra tali imprese alcune filiere si
sono infatti rivelate una risorsa».
Per il trend di crescita si porta ad
esempio il tessile nel Perugino e la
meccanica di precisione a Foligno.
«Intorno a tali centri di eccellenza
si muovono centinaia di imprese
sub fornitrici che hanno un ruolo
importante». Anch’esse sono nel
novero delle “resistenti”. «Sono
migliaia e si aggiungono a quelle
definite eccellenti». Realtà
trasversali che esistono in tutti i
comparti. «Sono un esempio per il
sistema economico dell'Umbria spiega Alberto Cestari, ricercatore
del Css - la prova che è possibile
crescere anche durante la crisi.
Imprese che tra il 2008 e il 2012
hanno aumentato il fatturato del
24% puntando su mercati esteri,
differenziazione dei prodotti e
contenimento dei costi». Una
strategia congiunta che ha
consentito di costruire un
vantaggio competitivo che nell
griglia della ripresa le vedrà in
pole. «Grazie anche a loro il Pil
umbro, pur perdendo il 13% in
valori assoluti, sembra stia
invertendo la rotta già in questi
primi mesi del 2015», osserva
Giannangeli. Durante la crisi,
l’Umbria ha scalato la classifica Ue
della competitività regionale e
anche il Pil, +0,1% tra il 2011 e il
2013, delinea «una regione
resistente» dove il credit crunch è
stato arginato e dove il benessere
sociale non è stato intaccato.
«L’Umbria è seconda per grado di
soddisfazione delle relazioni
familiari e nell’assistenza agli
anziani».
Fabio Nucci
Le sensazioni provate durante il
primo attacco di panico sono così
spiacevoli da indurre nel soggetto il timore di riprovarle, per questo si sviluppa la “paura di avere
paura” (che gli specialisti definiscono ansia anticipatoria). La
persona può mettere in atto dei
comportamenti volti a prevenire
il verificarsi di altri attacchi di panico: tenderà a evitare le situazioni che teme possano provocarli
(comportamenti di evitamento) o
le affronterà soltanto dopo aver
preso delle precauzioni (comportamenti protettivi) ma che non
avranno il pregio di risolvere la
patologia. Attenzione però. Nel
corso della vita, in periodi di
stress così detto emotivo, può accadere di avere qualche sporadico attacco di panico, ma ciò non
significa che si soffre di disturbo
di panico. Non sarebbe sbagliato
al momento del rilascio o rinnovo
della abilitazione alla guida (patente) sottoporre al medico la
propria situazione attraverso
un’accurata anamnesi così da individuare i veri e propri fattori di
rischio patologico, quali situazioni stressanti fisiche (es. malattie,
mancanza di sonno, iperlavoro,
uso di sostanze stupefacenti) e
psicologiche (es. stress lavorativo, problemi finanziari, cambi di
ruolo, conflitti interpersonali,
malattie di familiari, lutti) e anche una predisposizione genetica. Così si potrebbero evitare situazioni di insicurezza nella mobilità e allo stesso tempo intervenire in maniera specifica su ciò
che grossolanamente non sembrava patologia ma mera paura.
Ruggero Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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ABCD
FONDATO NEL 1878
DIRETTORE RESPONSABILE:
Virman Cusenza
CAPOREDATTORE EDIZIONE UMBRIA:
Marco Brunacci
CORSI DI «MASTER OF WINE»
TUTTO ESAURITO A TORGIANO
LE SFIDE UMBRE
TUTTO ESAURITO per la 4^ edizione ‘made in
Umbria’ dei corsi per aspiranti Master of wine
che faranno di Torgiano (Le Tre Vaselle) la
capitale della formazione mondiale del vino.
LE STRATEGIE CONTRO LA CRISI
GIOVEDÌ
5 MARZO 2015
31
IL GIORNO
il Resto del Carlino
LA NAZIONE
Single e genitori separati con i figli
Fondi per acquistare la prima casa
C’è un mese per presentare domanda in Regione. Ecco i requisiti
· PERUGIA
L’ALLARME
«Nel Ternano
l’occupazione
è in picchiata»
· TERNI
DISOCCUPAZIONE-CHOC
nel Ternano, che fa registrare
uno dei peggiori trend delle
province italiane con oltre la
metà dei giovani senza lavoro
e un numero di inoccupati triplicato in tre anni . E’ infatti
aumentato
ulteriormente,
nel 2014, il tasso di disoccupazione nella provincia di Terni, che si posiziona tra i territori italiani in fase di declino
più grave per quanto riguarda il mercato del lavoro. E’
quanto emerge dai dati
dell’Istat e del relativo approfondimento da parte della Camera di Commercio. Nell’anno appena trascorso, in particolare, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,2%,
segnando un netto incremento rispetto al 2013, quando il
dato era pari al 10,3%. La disoccupazione nel territorio
ternano ha subito un aumento spaventoso oltre che repentino, se si considera che nel
2011 il dato raggiungeva appena il 4,2%: è quindi quasi
triplicato negli ultimi tre anni.
NEL NEFASTO contesto generale, è da brividi il tasso di
disoccupazione giovanile che
nel 2014 ha raggiunto il
50,9% contro il 38,5% del
2013, con un incremento di
oltre il 12% in un solo anno.
«I dati ufficiali sull’occupazione provinciale aggiungono
un ulteriore elemento di preoccupazione rispetto alle forti difficoltà del tessuto economico della nostra provincia –
spiega il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Flamini (nella foto) – visto che in nessun altro contesto territoriale si è assistito alla triplicazione del tasso di disoccupazione nel corso degli
ultimi tre anni e che più della
metà dei giovani risultano disoccupati. Il dato è inoltre in
controtendenza rispetto alla
dinamica imprenditoriale appena monitorata dallo stesso
ente camerale, secondo cui ci
sarebbero dei timidi segnali
di ripresa se si considerano il
numero delle iscrizioni e delle cessazioni delle imprese
nel corso dell’ultimo anno».
Stefano Cinaglia
C’E’ UN MESE di tempo per i single e le famiglie monoparentali
per presentare domanda alla Regione e ottenere un finanziamento per acquistare la prima casa.
Un’iniziativa, l’ennesima, portata
avanti dall’assessore alle politiche
abitative Stefano Vinti, per cercare di far fronte all’emergenza-casa
che anche in Umbria ha aspetti
spesso drammatici.
DA IERI e fino al 4 aprile sono
pubblicati infatti sul Bollettino ufficiale della Regione (Bur) i due
bandi rivolti ai nuclei familiari
composti da una sola persona e
nuclei monoparentali. Il contributo a fondo perduto, per quanto riguarda i «single», potrà essere richiesto dalle famiglie che, alla data di pubblicazione del bando, sono composte da una sola persona
di età superiore a 30 anni o che
compia il 30° anno di età nel
2014. Bisogna inoltre essere titolari di un reddito che può derivare
da attività lavorativa, pensione o
assegno di invalidità.
I RICHIEDENTI il contributo devono aver conseguito nel 2013 (dichiarazione 2014) un reddito complessivo compreso tra 7.000 e
23.000 euro. Per i richiedenti disabili il reddito complessivo 2013 sale a 28.000 euro. È previsto un
contributo di 450 euro a metro
quadro, fino a un massimo di
FOCUS
Controlli incrociati
LE DOMANDE che
otterranno il contributo
verranno sottoposte a
controllo da parte del
Comando regionale Umbria
della Guardia di Finanza.
«Con questi due bandi –
afferma Vinti – completiamo
il quadro degli aiuti messi in
campo dalla Regione per
agevolare l’acquieto della
prima casa da parte dei
famiglie in particolari
situazioni di difficoltà».
Occhio infine alla nuova
normativa di calcolo
dell’Isee.
27mila ad alloggio, se la casa è nel
centro storico di Perugia e Terni;
400 euro a metro quadro, fino ad
un massimo di 24mila euro ad alloggio, se si trova nel centro delle
altre 90 città della regione e 350
euro a metro quadro, (massimo di
21mila euro ad alloggio), negli altri casi.
MONOPARENTALI sono le famiglie con un solo genitore e uno o
più figli minorenni o con disabilità. Anche in questo caso il nucleo
familiare deve essere titolare di
un reddito ricompreso tra 16.000
ed 40.000 euro. Se è presente un
disabile la fascia sale a 45.000 euro. In questo caso, il contributo sarà del 40 per cento del costo
dell’alloggio, fino ad un massimo
di 40.000 euro, qualora l’alloggio
si trovi nel centro storico dei Comuni di Perugia e Terni; il 35 per
cento del costo fino ad un massimo di 35.000 euro, qualora si trovi nel centro storico degli altri Comuni umbri e il 30 per cento del
costo dell’alloggio fino a un massimo di 30.000 euro in tutti gli altri
casi.
GLI ALLOGGI da acquistare devono essere ubicati in Umbria, far
parte di un fabbricato costituito
da almeno due alloggi, essere accatastati nelle categorie A/2, A/3,
A/4, A/5, A/6 e avere una superficie utile non superiore a 95 metri
quadrati. Inoltre non devono essere di proprietà di ascendenti entro il secondo grado, né essere realizzati con contributo pubblico.
L’INDAGINE CNA & CENTRO STUDI «SINTESI»
«Riforme e piccole e medie imprese
Così si aggancia la ripresa»
· PERUGIA
DA DOVE RICOMINCIARE per agganciare la ripresa?
E che ruolo gioca la piccola e media impresa? A sorpresa l’Umbria è una delle regioni che esce meglio dalla
recessione, con le filiere del tessile e della meccanica
che hanno registrato ottime performance. Lo dice la
ricerca che Cna Umbria, in collaborazione con il centro studi Sintesi, ha condotto sulle caratteristiche del
sistema regionale e sulle sue reazioni alla recessione.
A finire sotto esame non solo il sistema economico ma
anche il tessuto sociale, il sistema sanitario, quello
dell’istruzione, le politiche ambientali, l’amministrazione pubblica e altro ancora: dieci ambiti dei quali si
sono analizzati i punti di forza e le opportunità. La sorpresa: l’Umbria è una regione «resistente». Molto più
di altre.
«SOPRATTUTTO – dichiara Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria – la ricerca conferma che la spina dorsale di questa regione è rappresentata dalle piccole e medie imprese, e questo è vero soprattutto in
termini occupazionali se i suoi addetti corrispondono
all’82% degli occupati umbri. Dai dati emerge infatti
che, soprattutto negli anni della crisi, le filiere del tessile nel Perugino e della meccanica di precisione a Foligno hanno registrato trend di crescita eccezionali.
Sono imprese che operano nei settori più disparati,
edilizia compresa, che in questi anni sono riuscite a
crescere (+ 24% del fatturato durante la crisi) contenendo i costi, differenziando i prodotti e diversificando i mercati di sbocco. È per questo che il Pil dell’Umbria, pur perdendo il 13% in valori assoluti, sembra
stia invertendo la rotta già in questi primi mesi del
2015». «Anche sul fronte degli investimenti – prosegue Alberto Cestari, del centro studi Sintesi –, che pure tra il 2011 e il 2013 si sono ridotti di circa 20milioni
di euro, la perdita è stata minore rispetto alla media
nazionale. E se il credit crunch continua a far soffrire
le imprese umbre, la flessione degli impieghi bancari
(- 5,1%) appare più contenuta che in altre aree del Paese (- 8,7%). Il tessuto sociale tiene, con l’Umbria che è
superata solo dal Trentino nel grado di soddisfazione
nelle relazioni familiari e un’assistenza agli anziani appena sotto a quella emiliana. Bene anche l’istruzione,
dove la nostra regione risulta ai vertici per laureati e
formazione».
FEDERALBERGHI
«Con l’imposta
di soggiorno
danni al turismo»
«E’ PARADOSSALE che i territori in cui purtroppo non
si vedono ancora segnali di
ripresa turistica, come il
Trasimeno, siano proprio
quelli più determinati ad introdurre l’imposta di soggiorno, un ulteriore balzello
che ha dimostrato ampiamente di danneggiare il turismo verso l’Umbria». Vincenzo Bianconi, presidente
di Federalberghi Confcommercio, lancia un appello alla Regione e all’assessore regionale al turismo Fabrizio
Bracco, perché sostenga la
battaglia che in questi giorni stanno portando avanti
Federalbergli e le altre organizzazioni del turismo aderenti a Confcommercio.