Giovedì 5 marzo 2015 il Giornale dell’Umbria www.giornaledellumbria.it - [email protected] - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10 Volley, Champions La Sir supera Belchatow Final Four più vicina Per chi cerca lavoro Subito in Umbria 87 posti in Enti locali e aziende. Richiesti anche store manager per Kiko e Golden Lady FANELLI PAGINA 35 RONCETTI PAGINE 44, 45 Anno XVI numero 63 In Umbria in abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro NESSUN CONTRATTO FIRMATO E CHIESTI 8 MESI D’ANTICIPO Affitti in nero, raggirati cento studenti cinesi Perugia, dopo le denunce scatta l’indagine G. CASTELLINI PAGINA 3 IL COMMENTO LE FACCE DI TOLLA DI UN SISTEMA MORTO di GIUSEPPE CASTELLINI acce di tolla. L’ultima, quella di Roberto Helg, presidente della Camera di commercio di Palermo. Un signore distinto, con un curriculum di tutto rispetto: Cavaliere della Repubblica, Commendatore Ordine al merito della Repubblica (il che fa riflettere su come vengono concesse queste onorificenze), membro del comitato esecutivo di Unioncamere nazionale, membro del cda dell’Istituto Tagliacarne, autorevole esponente di Confcommercio, vice presidente della società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino e molto altro ancora. Uno che non mancava un convegno anti corruzione, (...) F SEGUE A PAGINA 46 PERUGIA - Cento studenti cinesi raggirati con l’affitto in nero e otto mesi di pigione anticipati tramite agenzia immobiliare. Per aver solo un posto letto e, in alcuni casi, con bollette di precedenti inquilini da pagare. È quanto hanno denunciato un centinaio di giovani allievi dell’impero del drago che stanno seguendo i corsi all’Università per stranieri di Perugia. Dopo i furti e le aggressioni denunciate alcune settimane fa e che avevano suscitato la reazione di istituzioni e forze dell’ordine, adesso i giovani cinesi sono alle prese con un altro problema. E tremano anche i proprietari degli immobili per i contratti non sottoscritti. MAIORCA PAGINA 6 Cronache Patumi nominato curatore Il Foligno calcio è fallito, ma prosegue il campionato Gli scenari che si aprono LUCCIOLI PAGINA 34 Perugia, strage di cani: allarme polpette killer MAPELLI PAGINA 7 Terni, arsenale in cantina: arrestato SCHILLACI PAGINA 21 REGIONE CNA UMBRIA Prima casa, due nuovi bandi «Le 10 ricette per agganciare la ripresa» Umbria incoronata Contributi a fondo perduto a single e famiglie monoparentali Presentata un’importante indagine sulle imprese “resistenti”. Giannangeli: «Ci sono segnali positivi» Gli inglesi: è meta ideale Il NYT: salvate San Giuliano PETRUCCIOLI PAGINA 26 LUCCIOLI PAGINA 25 PAGINA 39 Terni L’OPINIONE Palazzi imbrattati dalle scritte, il Comune fa la guerra ai vandali ECCO PERCHÉ ROMIZI PUÒ FARCELA di CHIARA MORONI* CARDUCCI PAGINA 19 FOLIGNO Maxi evasione Scontrini truccati al ristorante, sottratti al Fisco 400mila euro PAGINA 16 e amministrazioni locali, ancor più delle istituzioni politiche nazionali, soffrono oggi di una crisi strategica che le vede faticosamente rincorrere esigenze e aspettative dei cittadini sempre più specifiche (...) L SEGUE A PAGINA 46 Giovedì 5 marzo 2015 il Giornale dell’Umbria La classifica di Forbes L’imprenditore tessile nel 2014 ha fatto registrare un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari Cucinelli è il 38° uomo più ricco d’Italia PERUGIA - Secondo l’annuale classifica di Forbes, il “re” del cachemire, Brunello Cucinelli, è il 38esimo uomo più ricco in Italia, mentre a livello mondiale l’imprenditore si è piazzato in 1712esima posizione. Questo gra- zie ad un patrimonio netto stimato in 1,1 miliardi di dollari. Anche se il dato aggiornato a marzo dice che il valore è sceso ad un milione secco. Per Forbes, Cucinelli è «l’uomo che ha fatto tornare di moda il pullover di cachemire». 25 Il termometro indica la risalita ARTIGIANATO E PMI L’INDAGINE Le imprese “resistenti”, i dieci punti di forza del tessuto umbro e le proposte di Cna Giannangeli: «Agganciamo i segnali positivi» di ANDREA LUCCIOLI PERUGIA - Non siamo fuori dalla crisi, «ancora ci serve del tempo, ma ci sono dei segnali positivi che vanno agganciati». Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria, che ieri mattina ha presentato l’indagine realizzata dal Centro studi Sintesi per Cna - sui “Dieci punti di forza da cui ripartire” e che sono stati lo spunto per annunciare le proposte dell’associazione a sostegno delle Pmi che finiranno direttamente sulle scrivanie dei candidati alla presidenza della Regione. Nel 2015 si arresterà il crollo degli investimenti LO STUDIO DI CNA Dall’indagine emerge che tra il 2007 e il 2014 l’Umbria ha perso 13 punti di Pil a causa della crisi (a livello nazionale la flessione è stata del 9%) e per il 2015 si attende una timida ripresa: +0,4%. Sempre tra il 2007 e il 2014, gli investimenti in regione sono calati del 20%, mentre a livello nazionale il crollo è stato più marcato: -28%. Finalmente, è emerso nella ricerca, nel 2015 «si arresterà la caduta degli investimenti in Umbria». Venendo alla disoccupazione, in Umbria si è passati dal 4,6% di inizio crisi all’attuale 11,2%. A livello nazionale - è stato spiegato da Alberto Cestari del Centro studi Sintesi - la disoccupazione è maggiore. La via per agganciare la ripresa, secondo l’indagine, è quella di seguire l’esempio delle imprese “resistenti”. In regione ci sono imprese che negli ultimi anni sono riuscite a crescere ancora di più senza farsi travolgere dalla della crisi. Tra il 2008 e il 2012 il fatturato di queste imprese è aumentato del 24%; le imprese resistenti hanno adottato una strategia congiunta, puntando su internazionalizzazione, differenziazione dei prodotti e contenimento dei costi; le imprese resistenti, ora, si trovano in una posizione più vantaggiosa rispetto alle altre. Ecco, invece, i 10 punti di forza del sistema produttivo umbro. Sistema economico. I dati delineano una regione “resistente”, il Pil Il volume dell’export è tornato ai livelli pre-crisi umbro tra il 2011 e il 2013 ha fatto segnare una sostanziale tenuta (+0,1%) e il volume dell’export è ormai tornato ai livelli pre-crisi. Bene il saldo commerciale in attivo di 1,4 miliardi. Filiere produttive. Secondo l’ultima rilevazione di Movimprese, nel 2014 il numero di imprese in Umbria è aumentato di 126 unità: un dato incoraggiante. Cresce l’export delle filiere produttive umbre tra il 2008 e il 2013 (+31,2%): è una tendenza ampiamente positiva, ben oltre la media generale (+1,5%). Filiera «resistente»: la maglieria di Perugia e la meccanica di Foligno hanno performance migliori rispetto ad altri omologhi del Centro-Nord. Occupazione. Le piccole imprese hanno un ruolo importante nella «resistenza» del sistema economico umbro. Il tessuto imprenditoriale regionale poggia sulle Pmi: l’82% degli addetti è occupato nelle micro e nelle piccole imprese (media nazionale 75%). Tra il 2001 e il 2011, secondo i Censimenti Istat, il 74% della crescita degli addetti in Umbria (circa 12.000 unità) è imputabile alle micro imprese. Competitività. Durante la crisi, la competitività del sistema economico umbro non è stata intaccata. Secondo la classifica sulla competitività regionale stilata dalla Commissione UE nel 2013, l’Umbria è una delle regioni che sono riuscite a Da sinistra, Alberto Cestari e Roberto Giannangeli scalare posizioni rispetto al 2010. Si allarga la diffusione del web tra le imprese: rispetto al 2009, la quota di imprese umbre con siti internet è salita di 23 punti (miglior dato in Italia). Da segnalare il polo aerospaziale umbro: si compone di 26 imprese associate, con 2.900 dipendenti e un fatturato «consolidato» di 380 milioni di euro. Credit crunch. In Umbria emerge una forte concentrazione del credito verso famiglie e imprese (95%), a fronte di una media delle altre regioni pari al 77%. Anche le imprese umbre hanno sofferto del «credit crunch»: tuttavia, negli ultimi tre anni la flessione degli impieghi (5,1%) è stata più contenuta rispetto a quella delle altre regioni (-8,7%). Tessuto sociale. Secondo la recente indagine dell’Istat sul benessere in Italia (Bex), l’Umbria è la seconda regione per grado di soddisfazione nelle relazioni familiari (40%), alle spalle del Trentino-Alto Adige. Umbria «promossa» sotto il profilo dell’assistenza domiciliare agli anziani, con una copertura del 7,9%. L’Umbria ha un tasso di criminalità minorile molto contenuto (1,1 denunciati ogni 100 minori di 14-17 anni), ampiamente al di sotto della media nazionale. Sanità. L’Umbria è una delle Regioni benchmark (con Emilia Romagna e Veneto) in tema di costi standard sanitari. L’Indicatore di qualità ed efficienza (Iqe), calcolato dal Ministero della Salute, pone l’Umbria al primo posto. Secondo il monitoraggio del ministero, nel 2011-2012 l’Umbria ha largamente adempiuto ai livelli essenziali di assistenza. Tra il 2007 e il 2013 l’Umbria è l’unica regione che ha fatto registrare costantemente un saldo attivo nella gestione finanziaria della sanità. Ambiente. Progressi nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani: nel 2010 l’Umbria era al di sotto della media nazionale; nel 2013 si trova invece ampiamente al di sopra (46%), con una crescita di 14 punti percentuali. L’Umbria è la quarta regione «green» d’Italia. In cinque anni il peso delle rinnovabili è salito del 36%. La regione è ai vertici per numero di impianti fotovoltaici. Istruzione. L’Umbria è la terza regione italiana per tasso di scolarizzazione superiore: l’84% dei giovani tra 20 e 24 anni ha conseguito il diploma di scuola superiore. Migliori performance si registrano nell’istruzione universitaria. L’Umbria è seconda: il 27,5% dei giovani 30-34enni possiede un titolo universitario. L’Umbria è seconda solo al Trentino-Alto Adige per quanto concerne la formazione: l’8,4% degli adulti partecipano a corsi di studio o di formazione professionale. Pubblica amministrazione. La Regione è poco indebitata (412 euro procapite), meno della metà della media generale (869 euro). Emerge un’elevatissima velocità di pagamento della Regione: il 92% delle spese impegnate nel corso del 2013 è stata pagata entro la fine anno. Gli assi su cui puntare: giovani e infrastrutture In cima all’agenda, inoltre, la riduzione delle tasse e la riforma della pubblica amministrazione PERUGIA - «La spina dorsale di questa regione è rappresentata dalle piccole e medie imprese, e questo è vero soprattutto in termini occupazionali se i suoi addetti corrispondono all’82% degli occupati umbri - ha detto Roberto Giannangeli - Fra queste imprese alcune filiere produttive si sono rivelate la vera risorsa della regione anche in termini di performance». L’Umbria, per Cna, deve ripartire dai suoi punti di forza. «Abbiamo di fronte scelte ineludibili e opportunità sulle quali focalizzare la nostra attenzione se vogliamo rendere strutturale la ripresa – ha detto Giannangeli - Tra le scelte rientra la riforma della Pubblica amministrazione, che va razionalizzata, in modo da liberare risorse per ridurre le tasse sull’impresa e sul lavoro. Poi vanno adottate politiche industriali ad hoc per le diverse tipologie d'impresa. I giovani, alle prese con gravi problemi occupazionali, vanno aiutati con politiche mirate a favorire l’autoimprenditorialità. Vanno rafforzate le infrastrutture, soprattutto viarie, per favorire l'industria manifatturiera e turistica e rafforzare la regione in un’ottica macroregionale. Tra le opportunità da cogliere ci sono invece la valorizzazione del turismo e gli investimenti nell'economia green». Seguici anche su Giovedì 5 marzo 2015 Anno XXXIII n. 63 Euro 1,20 www.corrieredellumbria.it w.corrieredellumbria.it Situazione calda all’Ast sul versante della sicurezza. Alla Trafomec scaduto il tempo senza nessuna novità Se la vertenza è sempre accesa A PERUGIA Sport Anche se da più parti si parla di ripresa ed anche i dati di ieri della Cna evidenziano un sistema che ha saputo resistere ai colpi della crisi cisono situazioni incandescenti. Una su tutte quella dell’Ast di Terni dove le Rappresentanze sindacali unitarie hanno effettuato un sopralluogo per verificare la situazione sicurezza; sicurezza che, secondo le Rsu, non è stata è garantita. Da parte sua la dirigenza si è impegnata a mettere in campo tutte le azioni necessarie per colmare le lacune ma i delegati sindacali non ci stanno e sono pronti a nuove azioni. Spostandosi nel Perugino la situazione incandescente la si trova alla Trafomec di Panicale dove è scaduto, con tanto di calendario contrassegnato davanti allo stabilimento di Tavernelle, il count down duranteil quale sarebbe dovuta venire fuori una soluzione. Niente arretrati ai lavoratori al momento, nessuna novità per il futuro e l’ombra di una nuova forte protesta da parte degli addetti dell’azienda meccanica che attendono una risposta da mesi. SERIE D Mismetti: “Ora pensiamo al futuro” E’ fallito il Foligno calcio Ma si continua a giocare A FOLIGNO - Il Foligno Calcio è fallito. Ma la squadra continua a giocare. Ora il titolo sportivo sarà in vendita. Il sindaco Mismetti: “Lavoriamo per il futuro”. A a pagina 48 VOLLEY Vittoria al tie break in Champions League Sir Perugia eroica Belchatow sconfitta A a pagina 55 A La cantina era un arsenale Narni Colpo grosso alla Bps A E’ scattata l’allerta meteo A Maxi furto di pannelli solari A A Armi In cantina fucili, pistole e munizioni (foto Principi) Abbinamento opzionale con: “I quaderni della buona cucina” Euro 2,80; + il prezzo del quotidiano Ristoratore evade il fisco a pagina 39 A a pagina 33 a pagina 11 Sanità Bene conti e punteggio totale La guardia costiera recupera 10 cadaveri al largo della Sicilia Il gommone dei disperati si ribalta E’ l’ennesima strage di migranti A a pagina 5 Niente contributo perché sono troppo poveri a pagina 17 FOLIGNO La storia di una famiglia che non può avere aiuti perché ha un Isee sotto la soglia prevista dal regolamento a pagina 20 a pagina 8 PERUGIA Morto l’assassino e ci sono altri sospettati A a pagina 42 UMBRIA Delitto Nemtsov A PERUGIA E’ quasi incredibile a credersi ma succede in Italia e nello specifico a Perugia dove un uomo, ex detenuto che da cinque anni cerca di reinserirsi nel contesto sociale con la moglie, tre figlie e l’anziano padre di lei, ha visto negarsi il contributo come famiglia vulnerabile. La motivazione? Perché ha presentato un Isee da 2.000 euro al di sotto della soglia prevista dal regolamento attuativo. La sua è una denuncia ma anche un appello perché non riesce a trovare lavoro. “Quando sanno che sono stato in carcere - racconta - mi scartano a prescindere”. Sfondano muro e portano via il bancomat Terni Fucili, pistole e coltelli: in manette un uomo di Cesi ITALIA & MONDO A Narni Bottino ricco UMBRIA FELIX Sono solo canzonette di Giovanni Picuti Un aiuto allo studio dalla società di calcio F orse un mattino/ andando/in un’aria di vetro. Un mattino di un giorno qualsiasi, alla Feltrinelli. L’adolescente, che ha l’aria di aver disertato la scuola, siede in terra accanto al suo zaino. [continua a pagina 10] A a pagina 49 a pagina 4 Il Cuore verde arretra sui livelli di assistenza A PERUGIA Nonostante i conti in ordine sul fronte dei cosiddetti “Lea, i livelli essenziali di assistenza, l’Umbria perde posizioni. La nuova classifica riferita al 2013 pone il Cuore verde all’ottavo posto anche se il punteggio complessivo è aumentato. A a pagina 7 DELL’UMBRIA CORRIERE ECONOMIA t Giovedì 5 Marzo 2015 11 Redazione: via Pievaiola, 166 F-6 PERUGIA Tel. 075 91191 Fax 075 4659140 [email protected] z SIDERURGIA Ancora clima molto caldo all’Ast. La dirigenza si è impegnata a sanare subito i problemi, ma i rappresentanti dei lavoratori sono pronti a nuove azioni SOPRALLUOGO DELLE RSU: “LA SICUREZZA NON E’ GARANTITA” A TERNI Anomalie che mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori e vanno subito sanate. E’ quanto emerso ieri da un primo sopralluogo nell’area a caldo dell’Ast effettuato dalle Rsu. Sono state riscontrati problemi nella zona forni. E’ seguito un incontro con l’azienda che “... ha dichiarato - scrivono le stesse Rsu - che le anomalie verranno da subito risolte”. Già oggi i rappresentanti dei lavoratori effettueranno un secondo sopralluogo per verificare se alle parole sono seguiti i fatti. Nel comunicato diramato ieri sera, le Rsu precisano che ritengono grave “... che tali situazioni di sicurezza siano affrontate solo dopo l’intervento sindacale”. “Alla presenza del capo servizio, dell’Rspp e dell’ufficio personale - scrivono - abbiamo avuto un confronto sul posto, dal quale è emerso che nonostante sia stata applicata la nuova organizzazione del lavoro, gli operatori non erano stati ancora informati rispetto al comportamento da tenere nelle normali fasi lavorative edin quelle particolari. L’informativa si è avviata solo dopo il confronto”. “Riteniamo - scrivono ancora - che ciò sia preoccupante, per gli aspetti legati a salute e sicurezza e per possibili rallentamenti dell’impianto che possono generare perdite produttive ed economiche”. A fronte della nuova organizzazione del lavoro decisa “unilateralmente dall’azienda”, i rappresentanti sindacali hanno comunicato a tutti i lavoratori che, hanno avviato un percorso di verifica e controllo che continuerà giornal- P mente in ogni postazione. E hanno invitato a segnalare qualsiasi anomalia o problematica legata alla sicurezza. Intanto mentre i sindacati provinciali dei metalmeccanici ribadiscono “...l’esigenza di un’azione condivisa e coordinata sulle tematiche ambientali, degli appalti, della salute e della sicurezza a maggior ragione, in questa fase delicata”, l’ad Morselli ha fatto sapere che per il momento non ci sarà l’incontro con il capo del personale, Arturo Ferrucci, per l’indisponibilità dello stesso. B y ARTIGIANATO Pil in caduta libera, ma tante piccole aziende hanno aumentato il fatturato RESISTERE,RESISTERE, RESISTERE:LAFORZA DI CENTINAIA D’IMPRESE di Isabella Rossi A PERUGIA - Alcune sono piccole. Anzi molte sono proprio micro e operano in tutti i settori economici senza troppo clamore. Dal 2007 al 2012, tuttavia, in migliaia sarebbero quelle riuscite non solo a resistere ai colpi della crisi che ha messo in ginocchio molte aziende umbre ma addirittura a far crescere il fatturato in media del 24%. Della loro esistenza - e resistenza negli anni duri della crisi economica - ha parlato ieri il direttore di Cna Umbria, Roberto Giannangeli, presentando i risultati di una ricerca su caratteristiche del sistema regionale e reazioni alla recessione. La resistenza In una regione che tra il 2007 ed il 2014 ha perso ben 13 punti di Pil ed il 20% degli investimenti, la resistenza a livello di picco- le medie imprese è stata essenzialmente frutto della capacità di portare avanti strategie di rete puntando su internazionalizzazione, differenziazione dei prodotti e contenimento dei costi, assicurano alla Cna sottolineando che il vantaggio “ora che si intravedono segnali di uscita dalla crisi” - vedi previsione della fine della caduta degli investimenti entro il 2015 e previsioni Ue di un aumento degli investimenti in Italia dell'1% - è dalla parte di chi ha saputo cambiare. Non solo resistenza ma anche ben dieci punti di forza contraddistinguono il "sistema Umbria", secondo Cna. Il sistema economico Le buone notizie sono la tenuta del Pil dal 2011 ed il 2013 (più 0,1), il saldo commerciale regionale in attivo di 1,4 miliardi ed il ritorno dell'export ai livelli precrisi, nonostante la flessione dell'ulti- rugia e la meccanica di Foligno. italiano”. E la realtà del polo aeroOccupazione Notevole è il contribu- spaziale: con 380 milioni di fatturato in termini di occupazione delle to "consolidato". Altri elementi di 23.431 imprese artigiane umbre con solidità e competitività dell'Umbria 61.308 addetti (dati Unioncamere - secondo Cna - vanno dalla sanità 2012) e massima concentrazione in all'istruzione passando per tessuto manifatturiero e costruzioni. Nel sociale, ambiente, pubblica ammini2011 il 74% di questrazione e sistema ste contava fino a 9 creditizio. CiononSecondo l’indagine addetti, solo il 26% dimeno tali opporsuperava la cifra. tunità - ha comdella Cna Inoltre l’82% degli mentato Giannansono dieci i punti addetti è oggi occugeli - necessitano di di forza del tessuto pato nelle piccole e riforme e sviluppi produttivo regionale micro imprese, conprioritari, tra cui la tro il 75% della merazionalizzazione dia nazionale. della pubblica amministrazione, poCompetitività Qui gli argomenti so- litiche industriali differenziate per no: la miglior posizione dell'Um- piccole e micro e per medie e grandi bria nella classifica della Ue del imprese, il "no al pedaggio per la 2013, rispetto al 2010. La maggior E45" ed il possibile rafforzamento diffusione di imprese con siti web dell'Aeroporto San Francesco, "atB con un salto di 23 punti, “primato traverso la privatizzazione". z Piccole imprese Cna Grandi capacità mo anno. Imprese Nel 2014 ci sono 126 imprese in più rispetto al 2013, l'export è cresciuto - tra il 2008 ed il 2013 - del 31,2%. E due filiere sono particolarmente "resistenti": la maglieria di Pe- y MECCANICA Nessuna soluzione operativa, operai ancora in sospeso ma lo scontro potrebbe tornare a farsi durissimo ALLA TRAFOMEC IL TEMPO E’ SCADUTO A PANICALE Il tempo è scaduto. L’atmosfera è a dir poco desolante. La croce di legno davanti ai cancelli della Trafomec di Tavernelle sembra il presagio di un tristissimo epilogo. Il cartello, quello del count down ai giorni chiesti agli ex operai in presidio è stato riempito e depennato nelle 15 caselle. E’ finito il conto alla rovescia. Il 18 febbraio, due alternative ed un pesante ultimatum erano state le conclusioni della riunione fiume del tavolo composto da prefetto di Perugia, Antonella De Miro, questore Carmelo Gugliotta, assessore regionale Vincenzo Riommi e rappresentanti regionali di tutte le sigle sindacali insieme ai rappresentanti dei lavoratori della Trafomec di Tavernelle e airappresentanti della proprietà di Trafo Europe Baldo e Petullà. Il questore aveva chiesto l’immediata rimozione del blocco alle merci. Ma i sindacati da quell’incontro erano usciti senza soluzione in tasca. Due uniche prospettive da quel giorno, la prima quella che la proprietà scrivesse al curatore fallimentare di Trafoitalia chiedendodi prendere in esame l’ipotesi di saldare le spettanze con gli operai. La seconda (che dal tavolo è stata ribattezzata come “piano b”) quella della costruzione con la Regione di un percorso nel quale Trafo Europe cerca una svolta e lo sblocco della situazione con il pagamento di quanto dovuto agli operai, che è stato ribadito essere una precisa volontà dell’azienda, pagando anche al di fuori dalla procedura. Per questultima ipotesi era stato scandito un tempo massimo dei fatidici quindici giorni. Che ora sembrano trascorsi senza che nessuna buona notizia arrivi oggi. Alle 17 una delegazione di lavoratori incontrerà l’assessore regionale Riommi e il se- gretario provinciale Cgil Vincenzo Sgalla, ma indiscrezioni checircolano tragli operaiparlano di un nulla di fatto e di “nessuna novità rilevante”. Il che per gli ex lavoratori che attendono di avere quanto gli è dovuto, in base all'accordo firmato da Trafo Italia e sottoscritto da Trafo Europe come garante, significa probabilmente non vedere un euro, almeno per il momento. Eppure due settimane fa era stato anche detto che Trafo Europe avrebbe dovuto onorare la sua figura di garante dell'accordo pagando al posto di Trafo Italia. Se niente rispetto a quanto Count down finito I lavoratori della Trafomec hanno segnato i vari giorni stiamo scrivendo dovesse cambiare è ipotizzabile che i lavoratori tornino immediatamente alpresidio, più motivati, se possibile, di prima. Del resto il giorno in cui hanno lasciato passare il primo camion avevano chiarito: "Abbiamo deciso di dare un segnale di disponibilità al quale però dovranno seguire immediatamente i fatti. Qui ci sono decine di famiglie che hanno toccato il fondo e non possono piùaspettare. Deve essere chiaro: possono toglierci tutto, come stanno facendo, ma non la nostra dignità". La situazione a questo punto si profila veramente difficile e potrebbe nascerne uno B scontro durissimo. Sara Minciaroni -MSGR - 06 UMBRIA - 50 - 05/03/15-N: 50 Umbria Regione (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133 Giovedì 5 Marzo 2015 www.ilmessaggero.it Legge elettorale, Boschi: «Non elementi d’incostituzionalità manifesta» Todi e la conquista dell’Acqua dei Castelli IL TESTO NEL QUESTION TIME ALLA CAMERA La replica del ministro al M5s Gallinella: «Il Governo prende tempo» DICONO & FANNO PERUGIA «Non pare sussistano elementi di incostituzionalità manifesta». Sono parole del ministro per le Riforme e i rapporti col parlamento, Maria Elena Boschi, contenute nella replica all’interrogazione del Movimento 5 stelle sulla legge elettorale regionale dell’Umbria. Da pochi giorni “licenziata” dall’assemblea legislativa umbra, il testo è entrata nel massimo consesso nazionale, oggetto nel question time della Camera. Nell’atto, che vede l’onorevole umbro Filippo Gallinella primo firmatario, si sostiene l’incostituzionalità del testo alla luce della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale nazionale, il cosiddetto Porcellum. «Il governo prende tempo - dice Gallinella - non convinto dell’Umbricellum». L’esecutivo, sempre per voce del ministro, si è infatti riservato una decisione per percorrere o meno la strada dell’impugnazione. «Essendo stata approvata il 25 febbraio - aggiunge il ministro Boschi - il Governo ha a disposizione 60 giorni per valutare se impugnare o meno la legge elettorale e l’istruttoria e in una fase preliminare, e il Consiglio dei ministri, al termine dell’istruttoria, deciderà se impugnarla o meno. Allo stato dell’arte, sulla base di una prima verifica non pare sussistano elementi di incostituzionalità manifesta. Ovviamente la valutazione del governo non è di carattere politico ma mira a valutare se ci sono profili di incostituzionalità o meno». Quanto all’eccezione sollevata dal M5s, rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale, la ministro ha osservato che il verdetto «riguarda esclusivamente la legge nazionale e non incide e non ha applicazione immediata sulle leggi elettorali regionali». Il ministro ha inoltre osservato come «sia la legge nazionale cedevole, sia le leggi elettorali regionali non prevedono soglie minime al raggiungimento delle quali scatta il premio di maggioranza, così come avviene per la legge umbra. Al tempo stesso, il premio del 60% è attualmente previsto si aper l’elezione dei consigli comunali dei comuni con più di 15mila abitanti, sia dalla legge elettorale nazionale cedevole. Bisogna inoltre tener conto che nelle regioni c’è l’elezione diretta del presidente, con ampi margini di differenza col sistema elettorale nazionale». Anche rispetto alle eccezioni sollevate sull’accesso degli altri partiti ai seggi, per il ministro «l’individuazione di un diritto di rappresentanza del miglior perdente non è apparentemente incostituzionale ad una prima istruttoria». «Il Governo si riserva tuttavia un ulteriore approfondimento entro i termini previsti», ha concluso Boschi. Per il M5s, il fatto che l’esecutivo si riservi di decidere sull’impugnazione, è il segnale che «neanche il Governo è convinto della prima verifica sul testo regionale», osserva Filippo Gallinella. «I 60 giorni rivendicati dal ministro Boschi siano impiegati per riequilibrare lo sbilanciamento tra il principio di governabilità e quello di rappresentanza territoriale». Nel testo, firmato anche dall’onorevole Tiziana Ciprini, si punta il dito sul premio di maggioranza attribuito senza una soglia minima di voti da raggiungere, sull’assegnazione del premio di minoranza al candidato miglior perdente, e la disparità di trattamento tra le liste che compongono la coalizione vicente rispetto alle altre. «È una legge salva poltrone - aggiunge Gallinella - che spinge verso un sistema bi partitico e uccide le piccole formazioni». LEA E CLASSIFICHE Il consigliere regionale Gianluca Cirignoni chiede che la governatrice Catiuscia Marini riferisca rispetto ai dati Lea (livelli essenziali di assistenza) pubblicati da un quotidiano nazionale e che vedono l’Umbria perdere terreno. In tre anni, dal 2011 al 2013, la regione è infatti passata dal terzo all’ottavo posto in Italia. COMUNITÀ MONTANE E STIPENDI L’assessore all’Agricoltura, Fernanda Cecchini rassicura i lavoratori di Comunità montane e Agenzia forestale sugli stipendi. «Si tratta di gestire una situazione transitoria legata a problemi che non dipendono dalla Regione che tuttavia si è fatta carico di risolvere sopperendo al mancato impegno di Governo e Comuni (per il 2013 e il 2014, stanziati 8,5 milioni l’anno)». Cecchini ha chiarito inoltre che il mancato pagamento di stipendi di gennaio e febbraio è dovuto a difficoltà finanziarie delle Comunità Trasimeno e Orvietano. FONDI PER L’AGENDA URBANA La Giunta regionale, su proposta della governatrice Marini, ha approvato i primi indirizzi per l’attuazione dell’Agenda urbana per la quale è previsto un budget di 35,5 milioni. Risorse destinate a interventi per lo sviluppo urbano sostenibile e ripartite tra Perugia (11,6), Terni (9,5), Foligno (6,5), Città di Castello (4,18) e Spoleto (3,7). Fa. Nu. © RIPRODUZIONE RISERVATA La vignetta di Pino LA RICERCA TODI Una attenta analisi svolta negli archivi, una lunga e capillare esplorazione del territorio, una colta ed interessante stesura, sono gli ingredienti che hanno portato Massimo Rocchi Bilancini, dotto ricercatore di cose antiche, alla redazione di un corposo volume di ben 560 pagine, ricco di centinaia di immagini, dall’esplicativo titolo “L’Acqua dei Castelli: storia dell’approvvigionamento idrico delle campagne todine, 1820-1970”. Prefazione del professor Alberto Melelli. Il testo, che è edito dal Gal Media Valle del Tevere in sinergia con l’Associazione Culturale Toward Sky, ripercorre un interessante pezzo della storia locale, lungo due secoli, quando l’acqua era un sogno e non era per tutti, soprattuto nelle campagne. Il volume, frutto di 15 anni di appassionato lavoro, è di fatto una indagine sulla difficile ricerca dell’acqua potabile nel territorio comunale di Todi negli ultimi duecento anni. Un territorio vastissimo, esteso per oltre 220 chilometri quadrati, dove insistono ben 35 frazioni, appunto i Castelli del titolo, che fino ad anni recenti erano ancora sprovvisti di sufficiente acqua per bere e per gli altri usi domestici. Le rare sorgenti a disposizione, prima che i moderni acquedotti portassero acqua da sorgenti poste anche a decine di chilometri di distanza, erano quelle locali, superficiali, che riuscivano ad alimentare fontane e pozzi che, nei periodi caldi dell’estate erano soggette ad essiccarsi. Ma il rischio era ancora maggiore in quanto, talora, erano soggette ad inquinamento trasformandosi in veicoli di malattie anche mortali. «Ho percorso a lungo le campagne todine alla ricerca di questi manufatti ormai desueti, relitti di un passa- to frettolosamente dimenticato, quali sono i tanti abbeveratoi e lavatoi, pubblici o privati, costruiti nel tempo per dissetare le bestie o lavare i panni, durante epoche in cui non vi erano in casa lavatrici ad alleviare le mansioni delle donne – dice Massimo Rocchi Bilancini - a guidarmi sono stati i ricordi e i racconti degli anziani del posto, ma soprattutto la cartografia e la ricca documentazione conservata presso l’Archivio Storico locale, costituita principalmente dalle innumerevoli petizioni popolari e dalle relazioni dei tecnici succedutisi negli uffici comunali». Il libro sarà presentato sabato alle ore 16,30 nella sala del Consiglio dei Palazzi Comunali di Todi. Coordina Massimiliano Gioffrè, saluti del sindaco Carlo Rossini e dall’assessore Catia Massetti, interventi di Rita Chiacchella, Walter Trivellizzi, e Valerio Chiaraluce. Luigi Foglietti UNA MONUMENTALE STORIA CURATA DA MASSIMO ROCCHI BILANCINI SULL’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO DELLE CAMPAGNE Imprese “resistenti”, così l’Umbria delle Pmi reagisce alla crisi RICERCA CNA UMBRIA «Investono, esportano e assumono» L’ANALISI PERUGIA Nella crisi gli indicatori socio-economici dell'Umbria non sono precipitati anche grazie a elementi, dal welfare al green, che hanno assecondato il tessuto imprenditoriale. Con le grandi imprese, infatti, si muovono realtà micro e piccole che la Cna umbra definisce «resistenti» e che nelle difficoltà sono cresciute mantenendo il loro peso occupazionale. È uno dei punti osservati nel dossier Centro Studi Sintesi (Css) e che l'organizzazione considera uno dei pilastri su cui La guida e gli attacchi di panico IL PROBLEMA Riconoscerli e superarli poggiare la ripresa: dalla competitività alla sanità, dall’istruzione alla PA. Una base per elaborare proposte e priorità, in cima alle quali ci sono le riforme, «l’unica via per contenere imposte e tasse», sostiene Roberto Giannangeli, direttore Cna Umbria che pone l’accento anche su politiche industriali («con strumenti da differenziare») e per i giovani («automprenditorialità»), infrastrutture e opportunità legate, ad esempio, a risparmio energetico, turismo e digitale. I DATI «La ricerca conferma che la spina dorsale della regione sono le Pmispiega Giannangeli - e questo vale per il lavoro, visto che occupano l'82% degli addetti umbri, ma anche in termini di performance: me una patologia da curare ricorrendo esclusivamente agli specialisti medici psichiatri e psicoterapeuti. Difatti comprendere il disturbo, le modalità di manifestazione e di interruzione del circolo vizioso di auto-mantenimento dei sintomi, senza farmaci con modalità fai da te, rappresenta un modo per rispettare la sicurezza degli altri utenti della strada. EMOZIONI E ANSIA segue dalla prima pagina Lo porteranno ad evitare le strade con semafori costringendolo a scegliere percorsi alternativi oppure a commettere infrazioni: potrebbe anche accadere di bloccarsi all’interno di una galleria o su un viadotto mettendo a rischio la propria e l’altrui sicurezza e, perché no, gli limiteranno la mobilità fino a convincerlo a non mettersi alla giuda. È importante quindi conoscere il disturbo da attacco di panico per affrontarlo co- Spesso però si fa confusione. L’ansia e la paura sono emozioni che tutti provano. Entrambe hanno la funzione di segnalare situazioni pericolose o spiacevoli, mediante le modificazioni fisiologiche prodotte dall’adrenalina che entra in circolo nel sangue. Ma occorre distinguere. Esiste un’ansia normale (manifestazione fisiologica), quale risposta adeguata a situazioni oggettivamente pericolose che consente di affrontare il pericolo ricorrendo alle risorse mentali e fisiche più adeguate: Alberto Cestari (Cs Sintesi) e Roberto Giannangeli (Cna) come quando attraversiamo la strada e una macchina suona il clacson per avvertirci che potrebbe investirci o l’auto che ci segue ci lampeggia per segnalarci il sorpasso; in tale situazioni possiamo spaventarci ma la reazione è positiva e consente di metterci in salvo assumendo comportamenti correttivi. Altra cosa è l’attacco di panico (manifestazione patologica), quando una persona è molto spaventata da situazioni (es. stare in un autobus a porte chiuse) o da stimoli interni innocui (es. l’accelerazione del battito cardiaco) che però vengono percepiti come minacciosi. In questi momenti il soggetto, invece di subire una reazione positiva e ragionata sia pure istintiva, di solito non riesce bene a capire che cosa sta accadendo; nel tentativo di darsi una spiegazione può iniziare a pensare che la causa sia dentro di sé e pensare «Sto per svenire», «Sto per avere un infarto», «Perderò il controllo di me», «Impazzirò», «Od- dio, sto per morire». Queste interpretazioni ovviamente spaventano: chi non si impaurirebbe all’idea di avere un infarto o di essere incapace di uscire da un ingorgo, da una galleria? Immaginarsi alla guida della propria autovettura con palpitazioni o tachicardia; sensazione di asfissia o di soffocamento; dolore o fastidio al petto (es. senso di oppressione toracica); sensazioni di sbandamento o di svenimento (es. debolezza alle gambe, vertigini, visione annebbiata); disturbi addominali o nausea; sensazioni di torpore o di formicolio; brividi di freddo o vampate di calore; tremori o scosse; bocca secca o nodo alla gola; sudorazione accentuata; confusione mentale; paura di perdere il controllo o di impazzire; paura di morire, rende qualsiasi reazione non emotiva e risolutiva dei sintomi di ciò che invece è una vera patologia. LA PAURA DI AVERE PAURA tra tali imprese alcune filiere si sono infatti rivelate una risorsa». Per il trend di crescita si porta ad esempio il tessile nel Perugino e la meccanica di precisione a Foligno. «Intorno a tali centri di eccellenza si muovono centinaia di imprese sub fornitrici che hanno un ruolo importante». Anch’esse sono nel novero delle “resistenti”. «Sono migliaia e si aggiungono a quelle definite eccellenti». Realtà trasversali che esistono in tutti i comparti. «Sono un esempio per il sistema economico dell'Umbria spiega Alberto Cestari, ricercatore del Css - la prova che è possibile crescere anche durante la crisi. Imprese che tra il 2008 e il 2012 hanno aumentato il fatturato del 24% puntando su mercati esteri, differenziazione dei prodotti e contenimento dei costi». Una strategia congiunta che ha consentito di costruire un vantaggio competitivo che nell griglia della ripresa le vedrà in pole. «Grazie anche a loro il Pil umbro, pur perdendo il 13% in valori assoluti, sembra stia invertendo la rotta già in questi primi mesi del 2015», osserva Giannangeli. Durante la crisi, l’Umbria ha scalato la classifica Ue della competitività regionale e anche il Pil, +0,1% tra il 2011 e il 2013, delinea «una regione resistente» dove il credit crunch è stato arginato e dove il benessere sociale non è stato intaccato. «L’Umbria è seconda per grado di soddisfazione delle relazioni familiari e nell’assistenza agli anziani». Fabio Nucci Le sensazioni provate durante il primo attacco di panico sono così spiacevoli da indurre nel soggetto il timore di riprovarle, per questo si sviluppa la “paura di avere paura” (che gli specialisti definiscono ansia anticipatoria). La persona può mettere in atto dei comportamenti volti a prevenire il verificarsi di altri attacchi di panico: tenderà a evitare le situazioni che teme possano provocarli (comportamenti di evitamento) o le affronterà soltanto dopo aver preso delle precauzioni (comportamenti protettivi) ma che non avranno il pregio di risolvere la patologia. Attenzione però. Nel corso della vita, in periodi di stress così detto emotivo, può accadere di avere qualche sporadico attacco di panico, ma ciò non significa che si soffre di disturbo di panico. Non sarebbe sbagliato al momento del rilascio o rinnovo della abilitazione alla guida (patente) sottoporre al medico la propria situazione attraverso un’accurata anamnesi così da individuare i veri e propri fattori di rischio patologico, quali situazioni stressanti fisiche (es. malattie, mancanza di sonno, iperlavoro, uso di sostanze stupefacenti) e psicologiche (es. stress lavorativo, problemi finanziari, cambi di ruolo, conflitti interpersonali, malattie di familiari, lutti) e anche una predisposizione genetica. Così si potrebbero evitare situazioni di insicurezza nella mobilità e allo stesso tempo intervenire in maniera specifica su ciò che grossolanamente non sembrava patologia ma mera paura. Ruggero Campi © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ABCD FONDATO NEL 1878 DIRETTORE RESPONSABILE: Virman Cusenza CAPOREDATTORE EDIZIONE UMBRIA: Marco Brunacci CORSI DI «MASTER OF WINE» TUTTO ESAURITO A TORGIANO LE SFIDE UMBRE TUTTO ESAURITO per la 4^ edizione ‘made in Umbria’ dei corsi per aspiranti Master of wine che faranno di Torgiano (Le Tre Vaselle) la capitale della formazione mondiale del vino. LE STRATEGIE CONTRO LA CRISI GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 31 IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE Single e genitori separati con i figli Fondi per acquistare la prima casa C’è un mese per presentare domanda in Regione. Ecco i requisiti · PERUGIA L’ALLARME «Nel Ternano l’occupazione è in picchiata» · TERNI DISOCCUPAZIONE-CHOC nel Ternano, che fa registrare uno dei peggiori trend delle province italiane con oltre la metà dei giovani senza lavoro e un numero di inoccupati triplicato in tre anni . E’ infatti aumentato ulteriormente, nel 2014, il tasso di disoccupazione nella provincia di Terni, che si posiziona tra i territori italiani in fase di declino più grave per quanto riguarda il mercato del lavoro. E’ quanto emerge dai dati dell’Istat e del relativo approfondimento da parte della Camera di Commercio. Nell’anno appena trascorso, in particolare, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,2%, segnando un netto incremento rispetto al 2013, quando il dato era pari al 10,3%. La disoccupazione nel territorio ternano ha subito un aumento spaventoso oltre che repentino, se si considera che nel 2011 il dato raggiungeva appena il 4,2%: è quindi quasi triplicato negli ultimi tre anni. NEL NEFASTO contesto generale, è da brividi il tasso di disoccupazione giovanile che nel 2014 ha raggiunto il 50,9% contro il 38,5% del 2013, con un incremento di oltre il 12% in un solo anno. «I dati ufficiali sull’occupazione provinciale aggiungono un ulteriore elemento di preoccupazione rispetto alle forti difficoltà del tessuto economico della nostra provincia – spiega il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Flamini (nella foto) – visto che in nessun altro contesto territoriale si è assistito alla triplicazione del tasso di disoccupazione nel corso degli ultimi tre anni e che più della metà dei giovani risultano disoccupati. Il dato è inoltre in controtendenza rispetto alla dinamica imprenditoriale appena monitorata dallo stesso ente camerale, secondo cui ci sarebbero dei timidi segnali di ripresa se si considerano il numero delle iscrizioni e delle cessazioni delle imprese nel corso dell’ultimo anno». Stefano Cinaglia C’E’ UN MESE di tempo per i single e le famiglie monoparentali per presentare domanda alla Regione e ottenere un finanziamento per acquistare la prima casa. Un’iniziativa, l’ennesima, portata avanti dall’assessore alle politiche abitative Stefano Vinti, per cercare di far fronte all’emergenza-casa che anche in Umbria ha aspetti spesso drammatici. DA IERI e fino al 4 aprile sono pubblicati infatti sul Bollettino ufficiale della Regione (Bur) i due bandi rivolti ai nuclei familiari composti da una sola persona e nuclei monoparentali. Il contributo a fondo perduto, per quanto riguarda i «single», potrà essere richiesto dalle famiglie che, alla data di pubblicazione del bando, sono composte da una sola persona di età superiore a 30 anni o che compia il 30° anno di età nel 2014. Bisogna inoltre essere titolari di un reddito che può derivare da attività lavorativa, pensione o assegno di invalidità. I RICHIEDENTI il contributo devono aver conseguito nel 2013 (dichiarazione 2014) un reddito complessivo compreso tra 7.000 e 23.000 euro. Per i richiedenti disabili il reddito complessivo 2013 sale a 28.000 euro. È previsto un contributo di 450 euro a metro quadro, fino a un massimo di FOCUS Controlli incrociati LE DOMANDE che otterranno il contributo verranno sottoposte a controllo da parte del Comando regionale Umbria della Guardia di Finanza. «Con questi due bandi – afferma Vinti – completiamo il quadro degli aiuti messi in campo dalla Regione per agevolare l’acquieto della prima casa da parte dei famiglie in particolari situazioni di difficoltà». Occhio infine alla nuova normativa di calcolo dell’Isee. 27mila ad alloggio, se la casa è nel centro storico di Perugia e Terni; 400 euro a metro quadro, fino ad un massimo di 24mila euro ad alloggio, se si trova nel centro delle altre 90 città della regione e 350 euro a metro quadro, (massimo di 21mila euro ad alloggio), negli altri casi. MONOPARENTALI sono le famiglie con un solo genitore e uno o più figli minorenni o con disabilità. Anche in questo caso il nucleo familiare deve essere titolare di un reddito ricompreso tra 16.000 ed 40.000 euro. Se è presente un disabile la fascia sale a 45.000 euro. In questo caso, il contributo sarà del 40 per cento del costo dell’alloggio, fino ad un massimo di 40.000 euro, qualora l’alloggio si trovi nel centro storico dei Comuni di Perugia e Terni; il 35 per cento del costo fino ad un massimo di 35.000 euro, qualora si trovi nel centro storico degli altri Comuni umbri e il 30 per cento del costo dell’alloggio fino a un massimo di 30.000 euro in tutti gli altri casi. GLI ALLOGGI da acquistare devono essere ubicati in Umbria, far parte di un fabbricato costituito da almeno due alloggi, essere accatastati nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e avere una superficie utile non superiore a 95 metri quadrati. Inoltre non devono essere di proprietà di ascendenti entro il secondo grado, né essere realizzati con contributo pubblico. L’INDAGINE CNA & CENTRO STUDI «SINTESI» «Riforme e piccole e medie imprese Così si aggancia la ripresa» · PERUGIA DA DOVE RICOMINCIARE per agganciare la ripresa? E che ruolo gioca la piccola e media impresa? A sorpresa l’Umbria è una delle regioni che esce meglio dalla recessione, con le filiere del tessile e della meccanica che hanno registrato ottime performance. Lo dice la ricerca che Cna Umbria, in collaborazione con il centro studi Sintesi, ha condotto sulle caratteristiche del sistema regionale e sulle sue reazioni alla recessione. A finire sotto esame non solo il sistema economico ma anche il tessuto sociale, il sistema sanitario, quello dell’istruzione, le politiche ambientali, l’amministrazione pubblica e altro ancora: dieci ambiti dei quali si sono analizzati i punti di forza e le opportunità. La sorpresa: l’Umbria è una regione «resistente». Molto più di altre. «SOPRATTUTTO – dichiara Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria – la ricerca conferma che la spina dorsale di questa regione è rappresentata dalle piccole e medie imprese, e questo è vero soprattutto in termini occupazionali se i suoi addetti corrispondono all’82% degli occupati umbri. Dai dati emerge infatti che, soprattutto negli anni della crisi, le filiere del tessile nel Perugino e della meccanica di precisione a Foligno hanno registrato trend di crescita eccezionali. Sono imprese che operano nei settori più disparati, edilizia compresa, che in questi anni sono riuscite a crescere (+ 24% del fatturato durante la crisi) contenendo i costi, differenziando i prodotti e diversificando i mercati di sbocco. È per questo che il Pil dell’Umbria, pur perdendo il 13% in valori assoluti, sembra stia invertendo la rotta già in questi primi mesi del 2015». «Anche sul fronte degli investimenti – prosegue Alberto Cestari, del centro studi Sintesi –, che pure tra il 2011 e il 2013 si sono ridotti di circa 20milioni di euro, la perdita è stata minore rispetto alla media nazionale. E se il credit crunch continua a far soffrire le imprese umbre, la flessione degli impieghi bancari (- 5,1%) appare più contenuta che in altre aree del Paese (- 8,7%). Il tessuto sociale tiene, con l’Umbria che è superata solo dal Trentino nel grado di soddisfazione nelle relazioni familiari e un’assistenza agli anziani appena sotto a quella emiliana. Bene anche l’istruzione, dove la nostra regione risulta ai vertici per laureati e formazione». FEDERALBERGHI «Con l’imposta di soggiorno danni al turismo» «E’ PARADOSSALE che i territori in cui purtroppo non si vedono ancora segnali di ripresa turistica, come il Trasimeno, siano proprio quelli più determinati ad introdurre l’imposta di soggiorno, un ulteriore balzello che ha dimostrato ampiamente di danneggiare il turismo verso l’Umbria». Vincenzo Bianconi, presidente di Federalberghi Confcommercio, lancia un appello alla Regione e all’assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco, perché sostenga la battaglia che in questi giorni stanno portando avanti Federalbergli e le altre organizzazioni del turismo aderenti a Confcommercio.
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