LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 LE CLASSI IN DIRETTA N. XXVIII NUMERO XXVI SETTEMBRE- OTTOBRE RICORDATE L’ INDIRIZZO DELLA REDAZIONE INVIATE I VOSTRI ARTICOLI A: [email protected] 1 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 La noia, la rabbia , la paura sono i tre nemici più grandi nella mia vita: Noia, rabbia, paura: sono le principali nemiche dell’uomo. Cambiano e modificano i rapporti con gli altri: sono i tre flagelli che ogni uomo deve sopportare e cercare di sconfiggere, ciascuno a modo proprio. Ti perseguitano ovunque tu vada, ma anche loro possiedono un tallone di Achille. Ma il fatto è: qual è il loro punto debole? Non credo che qualcuno lo abbia trovato veramente. C’è chi le ha ferite profondamente e per loro non sono più un problema. Per tanti grandi uomini non sono delle preoccupazioni: le ignorano completamente cercando di vivere intensamente la loro esistenza, dando spazio alle gioie della vita. Non è una cosa da tutti. Io non riesco a prendere coraggio per scontrarmi con loro. E a causa di che cosa? Della stessa paura. A volte non riesco a non abbandonarmi alla rabbia e altre volte la noia mi sovrasta. Ma la mia nemica numero uno, quella che mi infligge più incertezze, è la paura. Mi rende insicura anche solo suo figlio timore, che si presenta quando a scuola c’è una verifica o un’interrogazione, per starmi accanto a scoraggiarmi. Per ora il timore lo sto sconfiggendo, ma la paura è un osso duro. Non demorde facilmente. Credo che la sconfiggerò, piano piano, crescendo, e con la conoscenza, perché è la mia alleata maggiore. Con la conoscenza si ha meno paura, perché è il fatto di non conoscere è ciò che ci spaventa di più. La rabbia, la noia e la paura saranno dei flagelli, spietati forse, ma nulla ci può permettere di non sconfiggerle, al di fuori di noi stessi. Elena C., 2°C 2 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Una testimonianza: Sultana Razon Ogni anno, il 27 gennaio, si celebra la “Giornata della memoria”, per ricordare ciò che accadde negli anni dell'Olocausto (Shoha in ebraico) e mantenerne vivo il profondo significato. Per l'occasione, anticipando la data al 16 di gennaio, ci siamo recati al Teatro Nazionale per ascoltare la testimonianza di Sultana Razon Veronesi, sopravvissuta ai campi di concentramento, dove è stata rinchiusa a 11 anni. A introdurre la storia della signora Razon, lo storico e criminologo Andrea Bienati ha spiegato ciò che ha caratterizzato lo sterminio degli ebrei: tutto è avvenuto ex-lege; tutti sono stati “promotori”, in quanto non hanno impedito che ciò accadesse. Difatti dei 6.070 campi di concentramento realizzati sul territorio europeo, ben 43 si trovavano in Italia; il concetto di razza è stato studiato e divulgato dai medici e dai giuristi dell'epoca. Quindi gli ebrei, essendo considerati una razza nemica, in tempo di guerra hanno potuto essere eliminati. Questa è la storia dello sterminio degli ebrei vissuta da una bambina ebrea di 11 anni: Sultana Razon. Nel 1939, Sultana aveva 7 anni e viveva a Milano: sua madre aveva iniziato a piangere molto frequentemente e aveva preparato due bauli per una possibile partenza verso le Americhe. Alla fine, quei bauli sono rimasti nel corridoio della sua casa, sempre pieni e mai spediti, perché poi Sultana e la sua famiglia non sono partiti per attendere l'evolversi degli eventi. Con l'emanazione delle leggi razziali, Sultana iniziava però ad avvertire una crescente ostilità nei suoi confronti, prima di tutto a scuola tra i suoi stessi compagni. 3 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Nel gennaio del 1941, la vita di Sultana cambia quando suo padre sparisce arrestato dai nazisti e condotto in un campo di concentramento vicino a Cosenza. Solo alcuni mesi dopo, Sultana, sua madre e sua sorella lo rintracciano e si consegnano di loro spontanea volontà al campo di Ferramonti per ricongiungersi. Nel campo, situato in un territorio paludoso, si diffonde presto la malaria ed esso viene chiuso e, successivamente, demolito. Sultana e la sua famiglia vengono liberati e portati, insieme ad altri superstiti, a Taglio di Po, una frazione di Rovigo, dove viene loro assegnata una piccola casa di due stanze. Negli ultimi tempi dopo l'armistizio del '43, la gente inizia ad evitarli e a fare propaganda anti-ebraica, la scuola viene loro vietata. Nel novembre del 1943, dei soldati fascisti li portano nella prigione di Rovigo dove, però, la guardia si rifiuta di imprigionare i bambini. Così Sultana, sua sorella e i suoi cugini vengono abbandonati fuori dal carcere dove vengono raccolti da una guardia di Taglio di Po che li porta con sé. Nuovamente a Taglio di Po, i bambini si trovano da soli ad affrontare un momento terribile tra fame, miseria e malattie, affidati ad una povera donna del paese che non poteva garantire loro il cibo. Poi, una suora decide di prenderli con sé: li medica e dà loro un piatto di minestra al giorno finché Sultana si oppone fermamente quando il parroco cerca di convincere lei e gli altri bambini a convertirsi al cattolicesimo. Nel febbraio 1944, Sultana e i suoi genitori, nel frattempo scarcerati, vengono trasferiti nel “vagone bestiame” di un treno diretto al Nord verso quello che loro non sapevano essere il campo di concentramento di Bergen Belsen. Arrivati lì, durante lo smistamento nelle baracche, grazie ai loro passaporti turchi, anche se scaduti, riescono tutti a salvarsi, vecchi e bambini, perché vengono indirizzati in un'area del campo riservata agli ebrei provenienti dai paesi alleati o neutrali nella guerra. Qui, Sultana afferma di aver capito che la cattiveria degli uomini non ha limiti e racconta scene raccapriccianti vissute e viste. 4 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Finalmente nel 1946, dopo sei anni di detenzione, Sultana e la sua famiglia vengono liberati dagli americani ma vengono rimpatriati dopo un lungo viaggio per nave in Turchia dove vengono incarcerati in quanto ricercati dal governo turco perché il padre aveva evitare il servizio militare. Dopo sette mesi riescono a tornare a Milano, dove però avevano perso tutto e vengono ospitati da una loro parente. A causa di questa prigionia, Sultana ha riportato dei segni indelebili nel fisico e nella salute oltre ai ricordi terribili che conserva nella sua memoria. Questa è la storia di una sola dei milioni di ebrei che vennero deportati nei campi di concentramento. “Morirono 11 milioni di persone, anche se il primo a morire fu il diritto”, perché questi uomini e queste donne venivano privati dei loro beni, del loro nome (perché venivano schedati con un numero) e della loro dignità. Per questo è molto importante non dimenticare, tramandare le parole dei testimoni alle nuove generazioni e “rimetterle nei nostri cuori”. E' proprio per mantenere vivo questo ricordo, per opporsi ai negazionisti, che contestano la veridicità dell'Olocausto, e per evitare che la storia si ripeta che Sultana desidera raccontare, soprattutto a noi giovani “sentinelle”, la sua storia. Assistere a questa testimonianza è stato un evento particolarmente emotivo ma molto stimolante perché le parole di Sultana, forti e dirette, ci hanno coinvolto e fatto riflettere in modo consapevole sull'argomento drammatico dello sterminio degli ebrei e sugli episodi anche recenti di antisemitismo in Europa e Medioriente. I temi trattati durante questo incontro, ci sono rimasti particolarmente impressi perché questa esperienza ci è stata raccontata in prima persona, scavando nei ricordi di chi l'ha vissuta davvero con i suoi occhi. Cecilia R. Arianna C. 3C 5 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 MILANO NEL TEMPO Noi per il progetto “BOOK CITY” ci siamo occupati di “MILANO NEL TEMPO”. Prima abbiamo cercato delle immagini di Milano all’epoca e le abbiamo confrontate con quelle di oggi. Le abbiamo ritagliate e incollate sul nostro cartellone e lo abbiamo arricchito con delle didascalie. Infine abbiamo aggiunto il titolo e lo abbiamo esposto alla prof.ssa Francavilla e alla classe. Partecipando a questo lavoro abbiamo notato che Milano è molto cambiata nel tempo: i navigli per esempio non sono più usati per il commercio ma sono adesso inutilizzati. Anche piazza duomo il simbolo di Milano ha subito molti cambiamenti nel tempo infatti prima in piazza passavano molti tram invece adesso è utilizzata per lo più per il turismo. 6 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Ieri oggi Piazza duomo Testo e lavoro di: Zeno Scarpelli Alessandro Sala-Tesciat Elena Rinaldi Ludovica Palatiello sotto la supervisione della prof.ssa Nunzia Francavilla Progetto bookcity: IO A 30 ANNI Noi, il terzo gruppo, in particolare, ci siamo occupati di “Io a 30 anni”. Durante questo progetto i ragazzi della classe hanno scritto un testo rispondendo ad una serie di domande sul loro futuro lavoro, sulla loro futura abitazione e sui loro amici futuri. Leggendo tutti i temi, un gruppo di ragazzi ha elaborato un cartellone inserendo le frasi più significative e ci ha associato alcune foto esplicative. I fantasiosi temi dei compagni ci hanno trasportato nel futuro facendoci immaginare da adulti con una vita divertente e appassionante. I nostri compagni si sono immaginati di essere investigatori privati, veterinari, medici, stiliste, architetti... ; insomma, citando una nostra compagna, “da grandi ci divertiremo tantissimo!!!!” Molti nostri compagni hanno avuto idee straordinarie, per esempio: “Da grande avrò uno studio con i miei fratelli chiamato <<FRATELLI INVERNIZZI DAL 1966>>”, altri hanno trascritto frasi tipiche che si sentiranno ripetere spesso a 30 anni come “dottoressa Di Pietto in sala operatoria!!!”; altri hanno aggiunto le loro passioni durante il tempo libero: 7 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 “Nel tempo libero mi piacerebbe viaggiare, girare il mondo e conoscere culture diverse” o “Io e i miei amici ci divertiremo a parlare di quando eravamo alle medie”. Altri ancora hanno descritto le loro case ed il loro lavoro “Abiterò in un grattacielo che avrò costruito io”, “Da adulta mi immagino laureata in biologia in una bella casa con vista mare”, “Adorerò fare la pasticciera!!!” e “Diventerò un attore professionista e andrò a Hollywood”, infine alcuni hanno descritto l’ambiente circostante “Mi immagino che ci saranno i primi robot” o “tutta la città sarà tecnologica e la mia casa sarà comandata dal mio cellulare!”. DOMANI Come ti immagini da adulto a 30 anni ? Dove sarai ? Immagina il paesaggio intorno a te … Quali saranno i tuoi amici ? Quale sarà il tuo titolo di studio ? Che attività svolgerai ? Cosa farai con piacere ? Scrivi, descrivi, disegna, inventa, sogna … 8 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 VISITA AL CHIOSTRO DI SANTA MARIA ALLA FONTANA Martedì 2 dicembre, dopo lo spettacolo teatrale: “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, abbiamo visitato il chiostro e la chiesa di Santa Maria alla Fontana. LA CHIESA La chiesa di Santa Maria alla Fontana è un santuario mariano di Milano. Fu edificata nel 1500 a ridosso di una fonte alla quale venivano attribuite proprietà miracolose. Così come la vediamo oggi, la chiesa, è il frutto di vari e molteplici lavori di rimaneggiamento e restauri. La chiesa, come dicevamo eretta nel 1500, fu ampliata nei primi anni del ‘900, in seguito alla espansione del quartiere dove essa sorgeva. Decisero, in quei tempi, di ampliare la chiesa da una a due navate e di conseguenza prolungarono la chiesa verso la piazza per una campata. La stessa fu ristrutturata mantenendone lo stile rustico, utilizzando i mattoni rossi di terracotta tipica lombarda e aggiungendo anche una parte di arte contemporanea. I lavori si conclusero con l’erezione della facciata. Griffini, nel 1935, si occupò della sistemazione del campanile verniciandolo e imbiancandolo. Entrando l’occhio è attratto dall’altare per lo stile diverso da quello della chiesa, cioè molto decorato e pieno di lussuosi oggetti, mentre la semplicità è l’elemento che caratterizza di più questa chiesa, per i muri poco decorati e la mancanza di luce per le poche vetrate IL CHIOSTRO LA FONTANA MIRACOLOSA 9 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Il chiostro si riteneva un luogo sacro per l’acqua salubre della sorgente che guariva le persone con problemi di salute. Quando i ricchi si ammalavano si recavano di solito al santuario per guarire dalle malattie. Il chiostro risale ai primi anni del Cinquecento, presenta molte più decorazioni ed è molto più luminoso, pur essendo più piccolo, per via delle porte vetrate non presenti all’interno della chiesa. L’architetto è sconosciuto, ma si pensa che sia stato uno tra: Bramantino, Cristoforo Solari, Amadeo o addirittura Leonardo. E’ una chiesa di Milano poco conosciuta, ma davvero splendida e il chiostro ancora di più: andate a visitarla! Francesco B., Simone M., Marco R. 1F 10 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Il cammino di Santiago de Compostela Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, presso cui ci sarebbe la tomba dell'apostolo Giacomo il Maggiore. Le strade francesi e spagnole che compongono l'itinerario sono state dichiarate Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Il Cammino di Santiago di Compostela è intimamente legato alla presenza della tomba di Giacomo il Maggiore e al suo ritrovamento, che risale al IX secolo. Alfonso II il Casto (789-842), re delle Asturie e della Galizia, ordinò la costruzione sul posto di un tempio, i monaci benedettini nell'893 vi fissarono la loro residenza. Iniziarono così i primi pellegrinaggi alla tomba dell'apostolo (Peregrinatio ad limina Sancti Jacobi), dapprima dalle Asturie e dalla Galizia, poi da tutta l'Europa. Santiago di Compostela fu distrutta nel 997 dall'esercito musulmano di Almanzor e poi ricostruita da Bermudo II di León. Fu però il vescovo Diego Xelmírez ad iniziare la trasformazione della città in luogo di culto e pellegrinaggio, facendo terminare la costruzione della Cattedrale, iniziata nel 1075, ed arricchendola con numerose reliquie. Nella tradizione popolare e nell'iconografia di san Giacomo – soprattutto ispanica – è potente la figura del Matamoros, alfiere celeste, intercessore e vessillo della ribellione della Spagna al dominio islamico. Simboli dei pellegrini Storicamente, le vie degli stranieri verso Santiago furono anche marittime, soprattutto in primavera-estate, ed è anzi diffusa l'opinione che per mare fosse arrivata nella Francia carolingia la notizia della tomba dell'apostolo, e che i primi pellegrini arrivassero proprio dal mare: ci sono testimonianze di viaggi compiuti dall'Inghilterra verso La Coruña, nel XIII secolo, che duravano solamente quattro giorni, e certamente il percorso marittimo era il meno rischioso, se fatto nella buona stagione, in tempi di strade assai insicure e accidentate, di abitati scarsi e lontani tra loro 11 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 La Ruta de la Costa, cioè la via di Santiago lungo la costa cantabrica, è la principale traccia del cammino più antico, a testimoniare che i pellegrini arrivavano a Santiago da porti atlantici, anche più ad est di La Coruña (praticamente dalla Francia alla Galizia). Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha riconosciuto l'importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l'Europa per giungere a Santiago de Compostela dichiarando la via di Santiago "itinerario culturale europeo" e finanziando adeguatamente tutte le iniziative per segnalare in modo conveniente el camino de Santiag. I gridi di incitantamento dei pellegrini sono:”Ultreya! Suseya!”. Il cammino è lungo circa 800 km e dura circa 1 mese. Giulia P., Angela C., Francesca A. , 2C (Fonte: wikipedia) 12 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 TOUR NEI PAESI BASCHI Avete voglia di fare un viaggio in Europa e non sapete dove andare? Volete visitare luoghi diversi dalle solite mete? Ho una proposta per voi: visitate i Paesi Baschi! Sono una comunità autonoma nella Spagna del Nord, affacciata sull’Oceano Atlantico e confinante con la Francia. Il volo aereo da Milano a Bilbao dura poco più di 5 ore e il costo è di circa 600 euro, andata e ritorno, ma prenotando in anticipo e utilizzando voli low cost è sicuramente possibile spendere meno. Consiglio di affittare un’auto per gli spostamenti nella regione appena giunti in aeroporto. 1°GIORNO: BILBAO L’area metropolitana di Bilbao è la maggiore dei Paesi Baschi e una delle più importanti a livello economico dell’intera Spagna. E’ un importante porto marittimo e sorge sul fiume Nerviòn. Suggerisco di visitare: •IL MUSEO GUGGENHEIM. Inaugurato nel 1997 ha un’architettura molto particolare, visto dal fiume ha la forma di una nave, dall’alto invece ha la forma di un fiore. Ospita opere del XX secolo, ma le esposizioni cambiano di continuo. 13 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 •LA CATTEDRALE DI SANTIAGO. Ha un’architettura in stile gotico e risale al XIV secolo. Merita una visita per il caratteristico portico. •IL PONTE ZUBIZURI. Noto anche come Ponte di Calatrava, dal nome dell’architetto che lo ha realizzato, collega i due lati della valle fluviale della città. E’ un suggestivo ponte sospeso ad arco con la superficie di attraversamento interamente coperta di cristallo •IL MUSEO VASCO. Rappresenta la principale esposizione della storia archeologica ed etnografica della cultura basca. Consigliamo anche una piacevole passeggiata nel centro storico di Casco Viejo, già esistente nel 1300. 2°GIORNO: VICTORIA-GAZTEIZ In auto dista soli 45 minuti da Bilbao ed è il capoluogo della comunità autonoma dei Paesi Baschi. E’ costituita da due nuclei: a Nord, su una collina, sorge la città vecchia; a Sud sono situati i quartieri moderni. Da non perdere: •IL MUSEO ARTIUM. Inaugurato nel 2002 è uno dei più grandi musei d’arte contemporanea dell’intera penisola iberica. •LA CATTEDRALE DI SANTA MARIA. Conosciuta anche come Catedral Vieja (vecchia) sorge sul punto più alto della collina del Campillo. In origine la chiesa fungeva anche da fortezza e formava parte del sistema difensivo medievale della città. Nel corso dei secoli ha subito diverse modifiche che hanno trasformato in maniera decisiva il su aspetto originale. 3° GIORNO: LOGRONO Il percorso in auto da Victoria a Logrono dura circa un’ora. Bagnata dal fiume Ebro è un importante mercato agricolo e è il centro di produzione del famoso vino Rioja. Meritano una visita: ASIA B., IIC 14 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Viaggio a Siviglia Un’altra proposta per un viaggio interessante in Europa è sicuramente Siviglia. La città fu fondata dai Romani e poi fu abitata dagli Arabi verso l’anno 711 D.C. Questo lasciò un segno indelebile nella cultura e nell’architettura della città. Siviglia sorge sulle sponde del fiume Guadalquivir, cosa che le ha regalato il massimo splendore poiché era un importante centro commerciale. Cartina di Siviglia Che cosa abbiamo fatto: A Siviglia ci sono un sacco di monumenti, musei e parchi da visitare ma visto che il nostro viaggio era breve non abbiamo visto tutto. Ma ecco qui cosa siamo andati a vedere. Primo giorno Decidiamo di partire dal Barrio di Santa Cruz dove si trovano gli edifici più caratteristici di Siviglia. Si comincia dalla Cattedrale, per la cui visita è previsto il pagamento di un biglietto. Dichiarata Patrimonio mondiale UNESCO, fu costruita nel XII secolo, al posto della Moschea Grande della quale rimane il minareto, oggi conosciuto come Giralda, simbolo della città. Non bisogna dimenticare, poi, che la Cattedrale custodisce il corpo di Cristoforo Colombo. Per godere di uno splendido panorama sulla città è possibile salire in cima alla Giralda. La Giralda è uno dei più eleganti e colossali minareti lasciati dagli arabi, è stata costruita nel 1184 da un califfo, alta 70 metri è finemente di finestre bifore e delicati arabeschi in cotto. 15 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 La Torre Giralda Dopo la visita, ci si può dirigere verso un altro edificio poco distante ed anch’esso patrimonio dell’UNESCO: l’Alcazar Reale, palazzo risalente al X secolo ed in stile tipicamente arabo, costruito sui resti di una fortezza romana. Secondo Giorno Riprendiamo il viaggio dal Barrio di Santa Cruz, si trova l’Archivio delle Indie, un edificio di epoca rinascimentale a pianta quadrata inizialmente usato come Borsa dei mercanti, oggi custodisce tutti i documenti relativi al commercio tra Spagna ed Americhe. L’ingresso è gratuito. Da qui, in circa 15 minuti, è possibile raggiungere la famosa Piazza de Espana, costruita nel 1929 per l’esposizione Iberoamericana, al cui centro vi si trova una fontana ed è circondata da panchine in ceramica che simboleggiano le province spagnole ed è attraversata da un canale sul quale si può andare in barca! Proseguiamo con la visita del Parco di Maria Luisa, così chiamato perché fu donato dalla principessa Maria Luisa di Borbone alla città nel 1893 e attraversando il fiume Guadalquivir raggiungiamo il pittoresco quartiere di Triana. Ci dirigiamo poi verso i quartieri del centro che si trovano alle spalle della Giralda per visitare la Casa de Pilatos, capolavoro di arte plataresca con elementi gotici e rinascimentali. Eretta tra il 1492 e il 1533 per i duchi di Alcalà dopo un viaggio in Terrasanta. 16 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Casa De Pilatos Di fronte alla Casa è il grande complesso del convento di San Leonardo. Terzo Giorno Per vedere Siviglia in modo diverso e concludere il tour della città in modo memorabile, facciamo una crociera sul Guadalquivir e saliamo sulla Torre dell’Oro. La Torre dell’Oro, un tempo punto di osservazione e poi carcere, è adesso un museo navale. Dalla sua cima si gode di un’ incantevole vista del fiume e della città. In questo modo vedrete la città da ogni angolazione. La visita della città ci ha davvero entusiasmati e consigliamo a tutti di andare a visitarla! Paolo P., 2C 17 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 L’arcipelago delle Baleari è composto da quattro isole maggiori: Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera. Si trovano tutte a sud est della Spagna, nel Mediterraneo, è anche una regione autonoma di essa. L’unica provincia è quella di Palma di Maiorca ed è anche il capoluogo. Le lingue ufficiali sono il catalano e lo spagnolo. Il nome catalano, illes Balears, è quello convenzionalmente usato dal governo spagnolo. Sono tutte e quattro mete turistiche molto note, visitate da turisti di tutto il mondo. In senso stretto, Maiorca e Minorca sono le Isole Baleari vere e proprie, mentre Ibiza e Formentera appartengono alle isole Pitiuse, ma entrambi i gruppi vengono di solito indicati come Baleari. Storicamente, le isole sono state invase dai Romani, divennero una provincia romana con il nome latino di Baleares, dai Vandali. dai Bizantini, dagli Arabi, e dagli Aragonesi. Gli Aragonesi inizialmente governarono le Baleari tramite un regno vassallo, il Regno di Maiorca. In seguito le incorporarono direttamente nel Regno Aragonese, nel 1344; quest'ultimo regno venne successivamente assorbito dalla Spagna. Minorca fu una dipendenza britannica nel XVIII secolo. Alessandro B., Giulio M., Filippo R., 2C 18 CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 L’ISLANDA L’Islanda è un’isola situata sotto il circolo polare artico. La sua densità di popolazione è 3ab.7km.2. La sua capitale è Rekyavik che contiene più della metà della popolazione. La lingua ufficiale è l’islandese e la moneta è la corona islandese. La maggior parte della popolazione è protestante. Il clima prevede estati fresche e inverni miti. L’islanda viene chiamata isola DI GHIACCIO E FUOCO. Di ghiaccio perché si trova sotto il circolo polare artico e sono presenti molti ghiacciai. Il più grande d’Europa è il Vatnajokull. Di fuoco perché si trova sulla linea di frattura della crosta terrestre. Troviamo più di 200 vulcani fissurali. I gayser sono getti d’acqua che zampillano dal suolo quando vanno a contatto con le rocce magmatiche. 19 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 CURIOSITA’ 1) Gli islandesi conservano un’antica tradizione vichinga, di non distinguersi con un cognome ma usando il proprio nome seguito da quello del padre. Molti però hanno quindi lo stesso nome, e per distinguerli nell’elenco telefonico si indica il mestiere di ognuno. 2) L’Islanda ha due record: minor numero di omicidi (uno ogni 22 anni). più numeri di libri stampati e comprati. 3) Si mangia lo squalo putrefatto e la torta di sangue di pecora. 4) E’ la seconda produttrice di pesce dopo la Norvegia. Alessandro D. e Marianna A. 2°N 20 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 È arrvato un gommone carico di Europei Le uscite didattiche sono occasioni importanti per far capire meglio agli alunni quello di cui si discute in classe e sono un’ottima opportunità per conoscere la città in cui si vive. Sono anche straordinari momenti di svago e di socializzazione. Noi, la II C, vogliamo raccontare la nostra esperienza al teatro Sala Fontana di Milano, vissuta lo scorso 9 dicembre. Il teatro è situato in una zona lontana dalla scuola che abbiamo raggiunto con la metro gialla fino alla fermata “Zara”. Una volta arrivati, una guida ci ha mostrato il cortile interno della chiesa e ci ha parlato della sua storia antica. Il cortile è pavimentato con ciottoli ed è circondato da un porticato con colonne i cui capitelli raffigurano vari soggetti e conservano tracce degli stemmi delle famiglie nobiliari di Milano. Dal cortile si entra in una stanza con il soffitto suddiviso in tredici spicchi, che ospitano gli apostoli ed un angelo. La luce illumina la stanza attraverso vetrate colorate che la circondano; al centro della sala sono allineate file di sedie e sulla parete opposta all’ingresso si trova un grande altare in marmo. Nel santuario di Santa Maria alla Fontana, da cui il teatro prende il nome, si trova una fonte d’acqua miracolosa e la leggenda vuole che abbia effetti curativi soprattutto per gli occhi. Noi abbiamo voluto assaggiare l’acqua della fonte usando i bicchieri a disposizione: era molto fresca, diversa da quella in bottiglia che si beve abitualmente! Secondo gli studiosi gli affreschi che decorano l’interno del santuario sono da attribuirsi ad un allievo di Leonardo da Vinci ed in essi si riconosce il tipico paesaggio leonardesco. La chiesa costruita sopra il chiostro è abbellita da quattro grandi quadri con scene della vita di un monaco e da un altare dorato. Finita la visita, è iniziata la parte più piacevole della nostra uscita, lo spettacolo 21 teatrale. LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 La vicenda è ambientata su una spiaggia, in cui si incontrano un siciliano ed un milanese. I due attori interpretano due italiani che vogliono emigrare in Africa, territorio ricco e fiorente, mentre l’Europa è in crisi e decadente e non possiede più alcuna risorsa. All’inizio i due uomini sospettano l’uno dell’altro, ma poi, cominciando a parlare, scoprono che hanno lo stesso progetto: salire su un gommone che li porterà in una terra dove avranno la possibilità di lavorare. In Italia, infatti, non c’è più speranza di trovare lavoro. I due si raccontano le loro vicende, la perdita del posto di lavoro, il difficile distacco dalle famiglie. Di tanto in tanto passano le auto della polizia e i due si nascondono dietro un’imbarcazione e parlano sottovoce per non farsi sentire. La vicenda si svolge nella notte tra il 24 e il 25 dicembre e, quando Il milanese ricorda con rimpianto che è la vigilia di Natale, l’altro uomo allestisce un presepe sul tronco tagliato da un albero con oggetti improvvisati. I due uomini, pur essendo lontani dalle loro case, riescono ad essere felici e a consolarci a vicenda. Riescono persino a diventare amici e a condividere ricordi, cibo e sigarette. Quando in mare compaiono delle luci, i due pensano che sia arrivata l’imbarcazione che li porterà via, ma potrebbe anche essere la guardia costiera che li arresterà e li riporterà nelle loro città. Alla fine prevale l’ottimismo e i due, ormai amici perché uniti dallo stesso destino, si buttano in mare dirigendosi verso il gommone. Il finale rimane così aperto… Giorgio e Carmine, i due attori, hanno recitato in modo eccellente e dopo lo spettacolo si sono intrattenuti con i ragazzi e sono stati disponibili a rispondere alle loro domande. Il testo, vincitore del concorso europeo “Schoolyard Stories – Concorso Platform 11+” che ha visto coinvolte 13 compagnie da 12 differenti Paesi d’Europa, ha voluto ribaltare la situazione dei due continenti ed ciò ha reso molto interessante lo spettacolo. Inoltre nel testo erano presenti sketch e battute divertenti. Grazie allo spettacolo, piacevole ma allo stesso tempo istruttivo, siamo riusciti a capire quanta fatica facciano e a quanti pericoli sono esposti gli immigrati che cercano la felicità in Italia. Abbiamo trovato lo spettacolo molto stimolante e abbiamo riflettuto su come spesso si è costretti a fare ciò che non si vuole per sopravvivere. 22 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Alla fine dello spettacolo eravamo tutti affamati e in anticipo sulla nostra tabella di marcia. Per questo la nostra professoressa ci ha permesso di fermarci in un bar dove uno spuntino è diventato un vero e proprio pranzo! esperienza non solo ci ha divertito e riempito la pancia, ma ci ha AQuesta permesso di scoprire qualcosa in più sulla città in cui viviamo. La II C 23 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Una mattina a teatro Mercoledì 4 febbraio siamo andati, accompagnati della professoressa di Francese, alla recita organizzata per nostra scuola dagli allievi che frequentano il corso opzionale di teatro. Ci siamo recati al Teatro Silvestranum che si trova in via Maffei, a pochi minuti a piedi dalla scuola. Una volta accomodati, ci è stata presentata dal bravissimo insegnante di teatro una breve traccia dello spettacolo a cui avremmo assistito: si trattava di un dialogo riadattato, tratto dalla prima parte del libro “Il gabbiano Jonathan Livingston”, dello scrittore Richard Bach, accompagnato dall’augurio di trovare in tutti noi la forza di volare in alto e di fare grandi cose nel nostro futuro, come il gabbiano protagonista. La recita è stata molto coinvolgente: gli attori vestivano in modo molto semplice: pantaloni bianchi e una camicia bianca strappata, come a simboleggiare le penne del gabbiano. Il protagonista, il gabbiano Jonathan, era impersonato da più attori che si susseguivano in varie fasi del racconto. Intorno ad esso, un “coro” di gabbiani che rappresentava il branco, la voce dell’opinione pubblica, in contrasto a volte anche violento, con le idee rivoluzionarie e fuori dagli schemi di Jonathan. Jonathan infatti è un gabbiano diverso dagli altri: mentre gli altri uccelli dello stormo si affannano per trovare il cibo e sopravvivere, lui adora volare e si allena per diventare perfetto nel volo. Per questo è rimproverato dai genitori ed escluso dagli altri componenti del suo gruppo, che non comprendono la sua passione per il volo. Nonostante la buona volontà di Jonathan per cercare di essere un gabbiano come tutti gli altri, che lo porta a smettere di dedicarsi alla sua passione, il suo desiderio di volare è più forte di lui, così ricomincia ad allenarsi, arrivando in poco tempo a compiere acrobazie incredibili, mai compiute da nessun altro volatile. Fiero dei suoi risultati, Jonathan decide di mostrare allo stormo quanto ha imparato sul volo, ma riceve solo biasimo dai compagni, che lo considerano un folle. Alla fine, il gruppo decide di esiliarlo, deplorando la sua condotta temeraria e spericolata, inappropriata per un gabbiano. Abbandonato e solo, Jonathan conduce la sua vita presso delle scogliere solitarie, perfezionandosi sempre di più nel volo, fiero di aver seguito la sua passione. 24 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 La scenografia volutamente spoglia e con un bellissimo gioco di luci sul palcoscenico metteva in rilievo i personaggi e sottolineava i momenti più salienti. Con l’ausilio di oggetti di vario tipo, come pile tascabili, bastoncini fosforescenti, pezzi di stoffa colorati e scheletri di ombrelli decorati con nastri bianchi, ecc…, i personaggi riuscivano a rappresentare anche le nuvole, le onde, il vento, la luna e altri elementi naturali, che davano al dialogo fantasia e originalità. Mi è piaciuto molto come spettacolo, perché diverso dalle recite teatrali a cui ero abituato. Il ritmo del dialogo avvincente e coinvolgente, era scandito da musica, suoni, luci e altri effetti che destavano l’attenzione e lo stupore di tutti gli spettatori. Andrea G. II N 25 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Un salto nella letteratura del 1945 "La famosa invasione degli orsi in Sicilia"... vi ricorda qualcosa? A noi sì! Martedì 2 dicembre, al Teatro Fontana di Milano, è stato rappresentato il romanzo di Dino Buzzati. Dall'esterno il teatro sembrava un luogo piccolo, brutto e non sembrava neanche un vero teatro, ma abbiamo scoperto che dentro è un luogo molto accogliente e nasconde un prezioso tesoro artistico. Alle 10.30 si è aperto il sipario, mostrando sul palco uno schermo per la proiezione. I tre giovani attori hanno iniziato a interpretare il racconto ballando e cantando, mentre dietro la scenografia si muovevano delle figure che rappresentavano la storia. Per prepararsi allo spettacolo, gli attori hanno impiegato due mesi e mezzo per la coreografia, con luci, canzoni e oggetti inventati e costruiti da loro, utilizzando materiali come legno, cartone, stoffa e un telo bianco. Lo spettacolo è stato interpretato dagli attori Mauro Lamantia, Mattia Sartori e Simone Tangolo, mentre i costumi e le sceneggiature sono opera di Eleonora Rossi. Lo spettacolo é durato un’ora, mentre venti minuti sono stati dedicati a porgere domande agli attori. La parte rappresentata a teatro non corrisponde all’intera storia del romanzo. I protagonisti principali sono il re orso Leonzio, suo figlio Tonio, il Granduca e il professor de Ambrosis. 26 LE CLASSI IN DIRETTA MARZIO-APRILE 2015 I personaggi secondari sono il Troll, il Gatto Mammone, l’orso Babbone, l’orso Smeriglio, l’orso Frangipane e i vari fantasmi tra cui l’orso Teofilo. La vicenda racconta le avventure di un gruppo di orsi. Tonio, figlio del re degli orsi Leonzio, un giorno cade in un burrone e gli uomini lo fanno prigioniero. Il re degli uomini è il Granduca e il suo aiutante il fedele mago, di nome De Ambrosis. Bisogna sapere che il prof. De Ambrosiis aveva una bacchetta magica con cui poteva compiere solo due magie e se le voleva tenere per sé: una volta che le avesse usate entrambe, sarebbe diventato un uomo qualunque. Un giorno il mago predice che scoppierà una guerra disastrosa per gli uomini: per questo il Granduca lo caccia dal castello e lui si allea con gli orsi, nella speranza di diventare un personaggio importante presso di loro. Il mago usa una delle sue magie per trasformare in palloni aerostatici l’esercito di cinghiali del sire Molfetta, che avevano attaccato gli orsi. Così una magia è andata. Per vendicarsi degli orsi che gli avevano fatto usare una delle sue due importantissime magie, De Ambrosiis fa accadere svariate disavventure agli orsi. Leonzio e i suoi arrivarono così ad un castello dove incontrarono dei fantasmi che diedero loro degli indizi per trovare Tonio. Un fantasma stava per dire dove il figlioletto potesse trovarsi, ma scoccò la mezzanotte e i fantasmi sparirono e fecero in tempo solo a dire la lettera iniziale, cioè T. Il re fece fatica a capire dove dovesse andare: bisognava recarsi al castello Tremontano dove si trovavano il gigante Trol e il gatto Mammone. Il gigante li vide arrivare e liberò il gatto che, inferocito, andò a mangiarli. Tantissimi orsi morirono divorati, solo pochi sopravvissero e riuscirono a tornare in città. 27 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Dopo numerose avventure, Leonzio dichiara guerra agli uomini per riavere suo figlio Tonio. Gli orsi sono però sconfitti: mentre gli uomini stanno festeggiando, gli orsi attaccano a sorpresa il teatro dove un orsetto si sta esibendo. Era l’orsetto Goliath, ma Leonzio guardandolo bene lo riconobbe…era suo figlio Tonio! Il re si mise a urlare e a danzare di gioia. Il granduca per vendicarsi di Leonzio sparò all’orsacchiotto, che morì in una pozza di sangue. Il Granduca a sua volta fu colpito e morì. De Ambrosis, commosso, a questo punto usa la seconda ed ultima magia per salvare la vita a Tonio. Gli orsi possono così tornare a vivere felici. Questo spettacolo si è concluso così anche se poi si sa che non è veramente finito perché il racconto di Buzzati continua Finito lo spettacolo, ci siamo divertiti a rivolgere alcune domande ai tre attori e alla regista che li ha aiutati con la scenografia. Abbiamo scoperto che vengono tutti dalla Sicilia, il luogo in cui è ambientato il racconto; hanno voluto rappresentare questa storia con le ombre e non hanno voluto mettere in scena il finale perché dicevano che così noi avremmo avuto più interesse a leggere il libro. Ci hanno raccontato, inoltre, che si sono conosciuti sette anni fa alla scuola di teatro di Milano. Sono stati loro a progettare e realizzare con legno, stoffa, colla e fantasia, la scenografia. Lo spettacolo è stato molto originale e interessante perché gli attori, si sono mostrati particolarmente abili nel mantenere alta l'attenzione del pubblico. Abbiamo trovato la storia molto coinvolgente e abbiamo anche apprezzato il fatto che sia stato lasciato in sospeso il finale. Questo spettacolo è piaciuto tantissimo a tutti e per due giorni non si è parlato d’altro…a parte delle verifiche! Arrivato il momento di tornare a scuola, la prof. ci fece una sorpresa portandoci in pasticceria. Eravamo tutti felicissimi e con i soldi in mano per prendere pasticcini, focacce e pizzette. Tornammo a scuola sazi e preparammo i libri per l’ultima ora. Che bella giornata! La I C 28 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 La I C ha incontrato la scrittrice Sabina Colloredo “Chi sono gli eroi di oggi?” è stata questa la prima domanda rivolta agli alunni della classe 1C della scuola Majno da Sabina Colloredo, autrice del libro “Su e giù per l’Olimpo”, che gentilmente il 16 gennaio è venuta a trovarci a scuola. Il libro è stato letto dalla classe per approfondire lo studio della mitologia greca ed è stato molto apprezzato. Fra gli eroi di oggi ci sono le persone che aiutano la gente senza pretendere niente in cambio. Come Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, partite per la Siria come volontarie del Progetto Horryaty. O come quei medici italiani che vanno in Nigeria ad aiutare i malati di Ebola, potendo ugualmente lavorare nel loro Paese e mettendo a rischio la loro vita. Perché lo fanno? Una cosa è certa: senza di loro, le vittime delle guerre e della povertà, sarebbero completamente abbandonate. “La mitologia mi affascina da sempre, è per questo che ho scelto di pubblicare una saga sugli eroi e sugli dei per i ragazzi” spiega l’autrice. “I miti raccontano ciò che ogni giorno cerchiamo di dimenticare: la potenza delle emozioni e del libero arbitrio” ci dice, mentre ci incanta con la lettura del mito di Atena e Pallade - sempre della collana di “Hotel Olimpo” – e ci invita a riflettere e a confrontare gli antichi miti con i comportamenti recenti degli uomini. 29 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 “Mi è sempre piaciuto scrivere e leggere, fin da quando ero bambina. Era come se vivessi in tre mondi diversi: quello della realtà, quello della scrittura e quello della lettura. Quando qualcosa andava male, mi rifugiavo in un altro mondo” - ha raccontato la scrittrice. Le abbiamo rivolto tante domande e lei ci ha affascinato con le sue risposte. “Ho scritto molti libri, ma non saprei classificarli: il mio preferito è sempre l’ultimo che viene pubblicato. Tale è la mia gioia, quando vedo un mio libro sullo scaffale di una libreria: ho raggiunto un traguardo”. Tra i libri che Sabina Colloredo ha pubblicato ce ne sono tantissimi e alcuni per adulti, come uno sulla storia dei Longobardi, e la saga “Sogni d’oro Zoe” ispirato alla figlia maggiore. Noi tutti abbiamo imparato molto da questa lezione, che è diventata una lezione di vita: l’autrice ha soddisfatto tutte le nostre curiosità, con precisione e disponibilità. Con grande affetto conserveremo il ricordo di quella mattinata. Allegra P., 1°C 30 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 RECENSIONE DEL FILM THE BLIND SIDE Film drammatico del 2009: racconta la storia vera di Michael, famoso giocatore di football americano. Il suo ruolo è l’offensive tackle, cioè proteggere il quarterback dai placcaggi degli altri avversari. Micheal un diciassettenne rimasto orfano di padre e con una madre dipendente dal crack, inizialmente viene ospitato dal padre di un amico che successivamente muore in una sparatoria. Nonostante i problemi economici e il suo scarso quoziente intellettivo, il ragazzo riesce ad entrare in una scuola prestigiosa; però,a causa della sua introversione gli risultò molto difficile la relazione con i compagni. Un giorno il ragazzo viene notato dalla signora Leigh Anne che prende a cuore la sua storia e decide di adottarlo. Grazie alla sua nuova famiglia, Micheal riesce a realizzare il suo sogno, quello di diventare un giocatore professionista di football americano. Katia M.- Kimberly T. classe 2N 31 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 SPAGNA: STADI DA LEGGENDA Il Camp Nou, conosciuto anche come Nou Camp, è uno stadio di calcio situato a Barcellona, in Spagna. Con una capacità di 99 354 spettatori è il più capiente stadio di Spagna e di tutta l'Europa, davanti al nuovo impianto londinese di Wembley (90 000) e al Santiago Bernabéu di Madrid (85 454). Lo stadio ospita le partite casalinghe della prima squadra calcistica del Barcellona. Il nome ufficiale della struttura fu fino alla stagione 2000-2001 Estadi del Futbol Club Barcelona. Un referendum tra i soci decretò il cambiamento del nome ufficiale in Camp Nou, denominazione con la quale l'impianto era indicato informalmente dal 1957, anno della sua costruzione in sostituzione del vecchio stadio di Les Corts. Vicino all'imponente struttura sono presenti altre installazioni del club come La Masia e il Mini Estadi, lo stadio in cui giocano il Futbol Club Barcelona Atlètic e la nazionale di Andorra. Il Camp Nou è stato spesso utilizzato anche per eventi extracalcistici, numerose star internazionali come Michael Jackson, U2 e Bruce Springsteen si sono esibite in concerto al Camp Nou. Molti altri artisti, fra cui lo stilista Dirk Bikkembergs, hanno avuto la possibilità di utilizzare l'impianto per mostre e sfilate. 32 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Lo stadio Santiago Bernabéu è l'impianto di proprietà del Real Madrid, in cui si trovano sia la sede legale del club che quella degli incontri interni della sua squadra di calcio. Ideato dall'architetto José María Castell, i lavori di costruzione iniziarono il 27 ottobre 1944. Originariamente chiamato Nuovo Stadio Chamartin, fu inaugurato il 14 dicembre 1947 e fu ribattezzato con l'attuale nome il 4 gennaio 1955 in onore del grande presidente Santiago Bernabéu. All'interno dell'impianto è presente il museo del Real Madrid, oltre a numerosi ristoranti e lo store ufficiale del club, gestito dall'Adidas. L'impianto è facilmente raggiungibile grazie ai mezzi pubblici. Nelle immediate vicinanze è presente l'omonima stazione della metropolitana, situata sulla linea 10 e inaugurata pochi giorni prima dell'inizio dei Mondiali del 1982. Risulta inoltre lo stadio, tra quelli dei top club, a più elevata altitudine d'Europa (circa 700 m). 33 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 L'Estadio Vicente Calderón si trova a Madrid. Ospita le partite interne dell'Atletico Madrid e ha una capacità di 54,907 spettatori. Il 17 marzo del 1961 Javier Barroso acquistò i terreni (35.000m.a riva del Manzanarre) per la costruzione di un nuovo stadio che rimpiazzasse l'estadio metropolitano di Madrid, che stava diventando piccolo per le esigenze del club. Nello stesso anno vennero avviati i lavori del nuovo impianto. Il 2 ottobre del 1966 l'Estadio Manzanares, venne inaugurato con una partita tra Atletico e Valencia, che terminò 1 - 1. Fu il primo stadio in Europa ad avere tutti posti a sedere L'Atletico, tuttavia vuole costruire un nuovo stadio che andasse a sostituire questo storico impianto di nome Vicente Calderon, lo stadio storico del club. Ma perché si chiama Vicente Calderon? Questo stadio deve il nome a Vicente Calderon Perez-Cavanda che è stato un imprenditore spagnolo, noto per essere stato il presidente dell'Atletico Madrid per 21 anni. Lui nacque a Torrelaveganella comunità autonoma della Cantabria nel 1913. Rimasto orfano a vent'anni, si fece strada con le sue sole forze, diventando uno stimato businessman. Il suo sviluppo professionale è avvenuto per lo più a Madrid, anche se un altro ramo importante è stata la località valenziana di Gandia, dove tra l'altro fu seppellito per sua stessa volontà. Fu stato un uomo dalla salute cagionevole ed è morto il 24 marzo del 1987 a causa di un infarto. Marco G. Marco C. Andrea S. IIC 34 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Consiglio di Zona 1 dei Ragazzi e delle Ragazze Aggiornamento sulle attività in corso relative al CdZ1RR Riprendiamo dalla la riunione di insediamento, svoltasi il 21.11.14 presso la Sala Consiliare di Palazzo Marino, durante la quale sono stati proposi tre punti fondamentali su cui lavorare: 1. GIARDINI, PARCHI PUBBLICI E SCOLASTICI 2. MOBILITA’E SICUREZZA 3. ATTIVITA’ SPORTIVE E CULTURALI. I consiglieri, in classe, dopo aver raccolto le indicazioni fornite dagli alunni della scuola, quelle riportate nello spazio dedicato alle proposte, e dopo aver sintetizzato gli argomenti trattati in seduta, hanno lavorato in classe utilizzando alcune schede “guida” per valutare la fattibilità delle ipotesi e per trovare i modi con cui adulti e ragazzi possono collaborare e contribuire alla realizzazione dei progetti Il 19.1.2015 si è tenuta una riunione preparatoria, con tutti i consiglieri e due rappresentanti dell’UNICEF , Benedetta e Paola, che hanno sostenuto i ragazzi nel loro lavoro. Durante questa riunione sono stati scelti gli argomenti e le idee da presentare davanti al Presidente Arrigoni 35 LE CLASSI IN DIRETTA MARZO-APRILE 2015 Il Consiglio di zona ufficiale si è tenuto in data 26.1.2015, presso la sede di via G. Marconi, 2. Durante la riunione, alla presenza del Pres. Dott. Arrigoni e dei consiglieri Donatella Capirchio e Lorenzo Sitia, i ragazzi hanno raccontato le loro idee e hanno votato e quindi definito i punti più importanti su cui lavorare: 1) Incontrare le persone (ingegnere e geometra) che si occupano di manutenzione e cura delle aree in zona 1; individuare e progettare insieme un’area da riqualificare, inserendo, se possibile, un’area gioco accessibile anche ai ragazzi disabili. 2) Ideare dei cartelli da posizionare nelle aree verdi esistenti che invitino alla cura e alla pulizia, prendendo spunto dal regolamento comunale già esistente. 3) Organizzare tornei sportivi tra le scuole con discipline paraolimpiche . Nei giorni successivi, in classe, i ragazzi hanno scelto l’argomento da trattare. La 1°A ha scelto di lavorare al progetto di riqualifica di un’area verde pensando anche ai ragazzi disabili La 1° C ha scelto di lavorare al progetto dell’organizzazione dei tornei sportivi nelle discipline paraolimpiche. Poiché entrambe le classi hanno in comune il focus “disabilità”, per documentarsi al meglio verrà presto organizzato un incontro con esperti sull’argomento. A tutti i compagni di scuola chiediamo di continuare a seguirci e di sostenerci con i vostri preziosi suggerimenti attraverso lo spazio dedicato al CDZ1RR sito sempre al piano terra della sede di Via della Commenda. Il prossimo appuntamento sarà lunedì 16 marzo, proprio nella nostra scuola per la riunione preparatoria e sempre lunedì 23 marzo nella sede del CDZ1. I A: Giulia B., Umberto B., Blanca D., Cecilia D., Lorenzo P., Francesco R. 36
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