Rassegna piccola industria

Rassegna piccola industria
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna piccola industria
Evidenza Confindustria
Corriere Veneto
10/03/2015
p. 18
Alle Pmi venete 1,3 miliardi Intesa: aiuto per sfondare in Usa
Enrico Bellinelli
1
Gazzettino
10/03/2015
p. 25
Biennale del "rinascimento" firmata piccola industria
Marco Dori
2
Giornale Di Vicenza
10/03/2015
p. 7
Piccola Industria, la rinascita con quattro "exit strategy"
Roberta Bassan
3
Sole 24 Ore
10/03/2015
p. 12
Pmi, talento e ricerca per il futuro
Barbara Ganz
4
Nuova Venezia
10/03/2015
p. 14
A Venezia mille imprese per parlare di ripresa
Giacomo Costa
5
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
AIIP Pmi vPnPtP EA miliardi
' Intesa: aiuto per sfondare in Usa
di Enrico Bellinelli
Piccola, a Venezia il convegno biennale a fine mese
VENEZIA Il Biennale di Piccola
Industria di Confindustria nazionale fa tappa a Venezia il 27
e 28 prossimi con un titolo che
è già un manifesto: «Il Rinascimento è l'Impresa». L'epoca di
trasformazione per eccellenza,
nella città simbolo del Made in
Italy. «E in Veneto, perché è la
regione che da sempre s'interroga sul cambiamento» dice
Alberto Baban, presidente nazionale della Piccola industria.
La parola chiave, che legherà
tutti gli interventi è trasformazione. Basta parlare di crisi, è
ora di capire bene come utilizzare internazionalizzazione,
innovazione, talenti e magari
trovare il lato buono della finanza che le realizzi tutte e tre.
Per dirla con Baban: «Soldi alle
imprese che lo meritano».
Chi resiste sul mercato, e
magari cresce quando la maggioranza soffre, come dimostra
il progetto di monitoraggio
sulle imprese fatto da Regione
e Università Ca' Foscari «Innovarea», riesce perché innova.
«E questo non è solo il tratto
distintivo delle circa 3.500 start
up, ma di moltissime delle 220
mila Pini italiane che investono
in ricerca e sviluppo, tanto che
il governo ha accolto la nostra
proposta di inserirle nel pacchetto Investment Compact»
dice Baban.
Intanto, però, impresa e burocrazia procedono a due velocità. «Scontiamo tutta la lentezza del sistema-Paese: fiscalità e burocrazia» ripete Matteo
Zoppas, presidente Confindustria Venezia. «E per valorizzare
i talenti, non possiamo competere sulla produzione della
Evidenza Confindustria
Il 27 e 28
marzo
Una
iniziativa
sull'uscita
dalla crisi
delle
imprese
quantità, ma sulle eccellenze»
aggiunge il presidente degli industriali veneti Roberto Zuccate.
Confindustriali, accademici,
manager e forse il ministro del
Lavoro Poletti ne discuteranno
tra due settimane, mentre già
ieri Baban e Zoppas assieme ad
Agnese Lunardelli (presidente
Pmi Confindustria Venezia)
hanno presentato a Venezia
l'accordo tra Piccola industria e
Intesa SanPaolo che mette a disposizione delle imprese venete 1,3 miliardi di euro, con un
focus sul mercato Usa e i servizi
di Intesa per l'internazionalizzazione.
«L'obiettivo è che gli associati possano aprirsi a nuovi mercati e queste risorse possono
aiutarci» commenta Zoppas.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 1
INNOVAZIONE A Venezia due giorni per illustrare le ricette anti crisi
Biennale del "rinascimento
firmata piccola industria
if
Il 27 e il 28 marzo al Mulino Stucky oltre mille Pmi italiane, duegiornate
per capire come cambia l'azienda di fronte alle sfide dellaglobalizzazione
Marco Dori
MESTRE
Dopo 20 anni d'assenza, torna a Venezia la
«Biennale Piccola Industria» di Confindustria,
appuntamento che, dal 27 al 28 marzo, farà
convergere al Mulino Stucky di Venezia oltre
1000 Pmi italiane. «Due giornate per capire come
è cambiata l'industria italiana», annuncia Alberto
Baban, presidente della Piccola industria di
Confindustria.
Oggi, nel mondo dell'economia, la parola d'ordine è «trasformazione». Chi è sopravvissuto alla
crisi, ci è riuscito perché ha capito e anticipato il
cambiamento, senza farsi trovare impreparato,
puntando su export e qualità. «Oggi - continua
Baban - le dimensioni di un'azienda non sono più
determinanti. Sono le aziende più innovative
quelle con le maggiori prospettive sul mercato
internazionale». Per questo, la biennale del
«Rinascimento» s'interrogherà sugli scenari
dell'internazionalizzazione e dell'innovazione, ma
anche sulla necessità di far affidamento sui
talenti e su un nuovo rapporto con la finanza
d'impresa. Il giorno prima della «Biennale» delle
Pmi, a Venezia si riunirà «Business Med», la
Confindustria del Mediterraneo. «In quei tre
giorni - conclude Baban - Venezia sarà al centro
della discussione, anche internazionale, sul sistema industriale del futuro. Non ci saranno molti
politici perché, se il paese sta ripartendo, lo deve
prima di tutto alle imprese e a fattori esterni
all'Italia». Sulla politica, il giudizio è infatti
negativo. Perché se le aziende hanno vinto la
sfida con il cambiamento, così non è andata con la
macchina pubblica. «Come imprese, quelle italiane sono delle F1», spiega Matteo Zoppas, presidente Confindustria Venezia, che poi spiega
meglio il paragone: le aziende italiane hanno
CONFINDU STRIA
Alberto Baban
presidente della Piccola Industria
dopo
vent'anni di assenza riporta a
Venezia la Biennale delle Pmi
saputo innovare e stare nel mercato mondiale,
nonostante il sistema paese. «Per questo dico che
siamo più bravi degli altri - continua il presidente
veneziano - perché li superiamo nonostante la
solita, immane zavorra». «Il sistema pubblico non
sta facendo niente per cambiare - incalza Baban e tocca ai privati sopperire alle mancanze del
pubblico». Se si vuole cambiare, tutti e in meglio,
c'è però bisogno anche della politica. Per questo
Confindustria Veneto presenterà ai prossimi
candidati regionali un manifesto. «Confindustria
c'è e non è solo un sindacato, ma un motore di
cambiamento», sottolinea Roberto Zuccato, presidente Condindustria Veneto. «Il manifesto verrà
presentato il 9 aprile, al Campus scientifico di Cà
Foscari. Tra le nostre proposte, anche quella di
dar vita al politecnico veneto», conferma Zuccato.
E visto che il pubblico latita, a dare una mano alle
imprese ecco l'impegno di Intesa Sanpaolo, che
ha stretto un accordo con la Piccola Impresa di
Confindustria. Per le Pmi venete sono pronti 1,3
miliardi di nuove risorse.
© riproduzione riservata
IL PROGRAMMA
Nel manifesto anche la proposta
di creare un Politecnico veneto
Evidenza Confindustria
Pagina 2
CONFINDUSTRIA. Convention nazionale a Venezia il 27 e 28 marzo per «una nuova economia della trasformazione»
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Innovazione, finanza d'impresa,
internazionalizzazione, talenti
«Ma troppe zavorre nella Pa»
Roberta Bassan
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La Piccola c'è, eccome, è la spina dorsale del sistema economico italiano dove «le grandi
industrie sono 3200 scarse»,
la più grande - il gruppo Fiat
Chrvsler Automobiles - non è
più italiana da quest'anno. « E
un Paese di piccole imprese, il
38% delle borse italiane è in
mano ad investori esteri, si
stanno già prendendo la parte
buona». Il presidente della Piccola Industria di Confindustria nazionale, il veneziano Alberto Baban, non aspetta di
farsi travolgere dai cambiamenti. Così è accaduto per le
nostre Pmi nel 2007, «è successo qualcosa dall'altra parte del
mondo, la velocità del cambiamento ci ha trovato scoperti».
Ora il momento sembra buono «ma non durerà in eterno». La trasformazione di
quello che è successo e di quello che potrebbe riaccadere pas-
Alberto Baban
Evidenza Confindustria
sa per quattro "exit strategy ,
su cui si è costruita la via d'uscita, in particolare nelle Pini
venete, «centrali» nel cambiamento. Sono i driver su cui impostare la rinascita: innovazione, internazionalizzazione, finanza d'impresa e talenti. "Il
Rinascimento è l'impresa per
una nuova economia della trasformazione" sarà il filo conduttore della biennale di Confindustria nazionale dedicata
alla Piccola Impresa che si
svolgerà il 27 e 28 marzo al Molino Stuckv di Venezia (due anni falakermesse fu al Lingotto
di Torino), un migliaio gli imprenditori attesi, ci saranno
studiosi, economisti, studenti,
«pochi politici», tra cui al termine della prima giornata il vice ministro per lo Sviluppo
economico Carlo Calenda.
1 DRIVER PER LA T RASFORMAZIONE. «Puntiamo sui contenuti, vogliamo sapere se c'è un sistema capace di intravedere il
futuro e così aiutare le imprese a crescere», ha anticipato
Baban presentando ieri l'appuntamento insieme al presidente di Confindustria Veneto
Roberto Zuccato, alla presidente Piccola Industria Confindustria Veneto Cinzia La
Rosa e a Matteo Zoppas, presidente Confindustria Venezia.
Innovazione diventa sempre
più discriminante per la trasformazione in un sistema in
cui la dimensione conta sempre meno rispetto «al valore
aggiunto», a quel «buono, bello, ben fatto e ben servito» ribadito da Zuccato. Innovazione che ha permesso di intercettare la domanda internazionale e «talenti», perni del nuovo
manifatturiero. «Abbiamo bisogno di capitale umano e innovativo», ribadisce Zuccato,
che torna ad evidenziare l a necessità di un Politecnico veneto «non pensato come i politecnici di Milano e Torino, ma
utilizzando le eccellenze dei
Cinzia La Rosa
Matteo Zoppas
nostri atenei fare un Poli-tecnico, più scienze messe assieme
a sviluppare persone che nella
loro formazione s'intersecano
con le esigenze delle nostre
aziende». C'è poi l'esigenza di
trasformazione della finanza
d'impresa (tra i relatori il consigliere delegato
d'Intesa
Sanpaolo Carlo Messina), tema che - osserva la veronese
Cinzia La Rosa - esprime il fatto che c'è un modo diverso di
lavorare con la finanza, al di là
in buona sostanza eli quello
classico degli impieghi.
DUE VELOCITÀ. Non mancheranno di emergere, come
esprime Matteo Zoppas, anche le solite «zavorre», dalla
pressione fiscale alla burocrazia. «Il tappo non sta nel rinnovare l'industria- sottolinea Baban - tra Pa e privato ci sono
due velocità. E nella Pa non
sta accadendo nulla». «E noi dice Zoppas - siamo Formule i
con la zavorra attaccata». e
Pagina 3
Al convegno biennale a Venezia (27 e 28 marzo), la Piccola Industria di Confindustria disegna gli scenari dell'impresa
i, talento e ricerca per il fin
Il presidente Baban: «Siamo un Paese che invecchia, e cruciale investire sui giovani»
Barbara Ganz
VENEZIA
Per due giorni, il 27 e 28 marzo, Venezia diventa il luogo dove disegnare il futuro del sistema imprenditoriale: «Non l'ennesimo convegno sulla crisi e
sulla congiuntura, ma l'occasione di raccontare il domani» sottolinea Alberto Baban, presidente della Piccola di Confindustria. «Perché basta col dirsi che
il 2007 ha cambiato tutto: la trasformazione era già in atto, e la
sua velocità ci ha trovato impreparati. Molte imprese non hanno avuto il tempo di riposizionarsi, di reggere alla competizione internazionale».
Al convegno biennale della
Piccola Industria sono attesi i ministri del Lavoro Poletti e il viceministro dello Sviluppo Calenda,
mala presenza dellapolitica è decisamente minoritaria rispetto
alle testimonianze dirette di imprenditori e rappresentanti dei
diversi settori, dalla moda alla
meccanica. Un programma che
si regge su quattro pilastri, fra i
quali l'innovazione ha il ruolo di
cardine: «Questa è la discriminante delle Pini innovative, tanto
da rovesciare il concetto di dimensioni minime: se sei una pic-
cola realtà e hai saputo reggere
all'urto della crisi, significa che
l'innovazione conta più dei tuoi
stessi limiti», spiega Baban. Seguono l'internazionalizzazione,
la finanza, troppo spesso limite
ma potenzialmente fattore di
traino, e i talenti: «Siamo un Paese che invecchia, vedere un giovane formarsi qui è poi trasferirsi
all'estero è una perdita assoluta.
La crisi è costata a [Veneto
otto punti di Pil, ma l'export
eaumentatoda 55a 71 miliardi
eora leimprese pensano
a un manifestosullenuovesfide
Parlare del futuro delle nuove generazioni è cruciale».
Nella prima giornata del
quantitative easing varato dalla
Banca Centrale europea, «il rischio è quello di sedersi su una
serie di fattori favorevoli alla ripresa, ma che sono tutti esterni a
noi e che potrebbero finire. E allora in una Italia declassata e incapace di cambiare, e con un sistema Paese che non sta al passo
delle esigenze di chi lavora, il ri-
schio è vedere riemergere tutti i
problemi quando la congiuntura
favorevole finirà».
Il Veneto «ha saputo ripartire
prima di altre aree», osserva Roberto Zuccato, presidente di
Confindustria regionale che, in
prossimità delle elezioni, stapreparando un manifesto di lungo
periodo sulle sfide da affrontare.
«Qui l'innovazione sifa ed è quella che ci ha salvato: a volte non
sappiamo nemmeno misurarla,
perché finisce nel conto delle
spese generali e sfugge a ogni rilevazione, ma è un fenomeno che
spesso parte dagli stessi fornitori
delle aziende, specializzati come
sono. Questo è il valore aggiunto
su cui puntare, perché nel gioco
del ribasso dei costi ci sarà sempre qualcuno pronto a rilanciare.
A noi serve il capitale umano necessario a pensare e realizzare
prodotti di eccellenza, imprese
centrate sul valore delle persone».Ementre il sistemalo cale del
credito ragiona su riforme e aggregazioni, «non va dimenticato
che le banche qui hanno sostenuto le imprese e le famiglie».
"Il rinascimento è l'impresa",
nelle sale delMolino Stucky,mette al centro «un mondo diverso,
lasciato in eredità dalla crisi eco-
Biennale
Alla guida . Alberto Baban è presidente della Piccola dal novembre del 2013
Evidenza Confindustria
® Il convegno di Piccola
Industria si tiene a Venezia il 27
e 28 marzo. Al centro è una
nuova concezione dell'impresa
imperniata su fabbriche
intelligenti: l'Industria 4.0. La
crisi ha cambiato le regole e le
sfide coinvolgono ogni ambito
dell'attività aziendale. Su questo
verterà il confronto per
informarsi etrasformare la sfida
in opportunità
nomica, nel quale è più complesso muoversi, caratterizzato daincertezza e rapidi mutamenti di
scenario; nulla può più essere dato per scontato». Un «orgoglio
per Venezia - sottolinea il presidente di Confindustria territorialeMatteo Zoppas- doveleproduzioni di eccellenza, la qualità e il
servizio fanno parte della nostra
storia. Quotidianamente ci chiediamo se il nostro prodotto è il
migliore: se così non fosse, perché dovrebbe essere preferito a
quello del nostro concorrente?».
E i numeri dicono che la strada
è quella giusta: «Anche in questa
regione abbiamo lasciato sul terreno 8 punti diPil-ragiona Cinzia
La Rosa, presidente della Piccola
industria del Veneto -. Eppure le
imprese hanno saputo reagire, e
negli stessi anni l'export è aumentato da 55 a 71 miliardi, ha saputo intercettare nuovi mercati e
destinazioni. Un segnale di capacità di capire il cambiamento che
va accompagnato e supportato,
«lavorando su un contesto Paese
finamente competitivo, senza
più chiederci quanto ci costa la
mancata modernizzazione della
pubblica
amministrazione»,
conclude Baban.
El RI PRODUZID NE RISERVATA
Il programma
® Il convegno si articola in due
mezze giornate. Nella prima
vengono delineati gli scenari e
analizzati driver fondamentali
dello sviluppo quali
internazionalizzazione e
innovazione con risvolti per
l'organizzazione aziendale, nella
seconda sono esaminati la
finanza d'impresa, il ruolo del
capitale umano e la gestione dei
talenti
Pagina 4
APPUNTAMENTO IL 27 E IL 28 MARZO
A v enezia nune nnprese -er -arlare ffi r"resa
Piccola di Confindustria, al Mulino Stucky il convegno biennale. Baban: il jobs act non basta
MESTRE
Ripartire dalle piccole imprese,
dallavoglia di innovare, dallatenacia di chi, di fronte alla crisi,
ha saputo reinventarsi ed adattarsi, trasformando le modeste
dimensioni in un punto di forza:
Confindustria, consapevole di
come restino sempre le piccole
e inedie realtà imprenditoriali a
costituire l'ossatura del sistema
economico italiano, rilancia
nell'anno del Jobs act la
"Biennale della Piccola Industria", che questa volta (dopo 21
anni di assenza) tornerà a Venezia, nella cornice del Molino
Stucky, il 27 e il 28 marzo.
Un migliaio le imprese coinvolte, ma anche spazio ai collegamenti via streaming e agli studenti, invitati a partecipare alla
due giorni per la prima volta. Per
presentare l'iniziativa, ieri mattina, sono intervenuti al parco Vega di Mestre Alberto Baban, presidente di Piccola Industria; Roberto Zuccato; presidente di
Confindustria Veneto; e Matteo
Zoppas, numero uno per Venezia, oltre ad altre figure di spicco. La recente riforma del lavoro
è stata uno degli argomenti del
giorno, definita da Zuccato come «un bel segnale capace di far
da traino anche ai consumi interni»: il Jobs Act sta «rispettando le previsioni» e offre un'opportunità alle aziende che vanno bene e ai lavoratori, con
«molti contratti stabilizzati e i vari CoCoCo e Cocopro che passeranno a tempo indeterminato».
La previsione, ora, è che gli effetti positivi della legge permettano anche di «arrivare ad una crescita di un punto del Pil». Le novità volute da Renzi, però, non
sono sufficienti secondo Baban,
che critica la lentezza della macchina amministrativa, colpevole
di «viaggiare a diversa velocità rispetto alle realtà imprenditoriali
che hanno già superato la difficile prova della crisi. D'altronde,
sul fronte normativo, quello che
da noi viene spacciato come
straordinario altrove in Europa
è già la regola»; «se una situazione come quella del 2007, determinata datanti fattori esterni all'
Italia, si ripeterà - si domanda
infine l'esponente di Confindustria - in quanti resteranno ancorainpiedi?».
Ieri è stato anche il giorno della presentazione dell'accordo
tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, che ha destinato proprio alle Pini venete 1,3 miliardi. Anche in questo caso l'accento è
stato posto sull'internazionalizzazione, con un occhio di riguardo al mercato statunitense. «Il
nostro obiettivo - ha spiegato
Zoppas - è rilanciare le potenzialità del sistema manifatturiero
veneziano e gettare solide basi
affinché le aziende possano
aprirsi ad altri mercati, avviando
relazioni con investitori esteri interessati. Proprio negli Usa si
conferma una grande richiesta
di prodotti di alta gamma in cui
sia riconoscibile il marchio artigianale del made in Italy».
Giacomo Costa
Da destra Matteo Zoppas, Alberto Baban e Agnese Lunardelli
Evidenza Confindustria
Pagina 5