1 CAST STRATEGICO presentazione L a bellezza? E’ dietro l’angolo, a casa nostra. Un patrimonio straordinario, fatto di storia, di arte, di cultura, riconosciuto in tutto il mondo, una ricchezza inestimabile da tutelare, riscoprire e valorizzare. Senza dimenticare alcune “ombre” della nostra grande bellezza. E’ l’obiettivo che si propone Rai Cultura con tre nuovi appuntamenti settimanali, in onda dalla serata di lunedì 16 marzo su Rai Storia. “Cuore” del lunedì sera è “Italia: viaggio nella bellezza”, un progetto di comunicazione crossmediale in onda alle 22.00 e realizzato in collaborazione con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Venti puntate di un’ora firmate da Eugenio Farioli Vecchioli e Davide Savelli, e dedicate, ciascuna, a un luogo “prezioso” per i suoi beni culturali. Si parte da Brescia, lunedì 16, per poi spaziare da Nord a Sud della penisola, tra resti romani, città longobarde, santuari, basiliche e persino nel sottosuolo di Napoli. Il tutto con la collaborazione di grandi esperti e la consulenza scientifica di Francesco Caglioti, docente di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, di Ester Coen, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi dell’Aquila e dell’archeologa Maria Pia Guermandi. Ogni settimana un documentario, girato in alta definizione, ma anche altri spazi e rubriche per raccontare i “mestieri della cultura”. A precedere “Italia: viaggio nella bellezza” ci sono le “Cronache dall’Antichità” con Cristoforo Gorno, alle 21.30: istantanee di storia che raccontano giorni o fatti particolarmente significativi, dalle Idi di Marzo e la morte di Cesare all’incendio di Roma, dalla rivolta di Spartaco alla fine degli etruschi, passando per lo scontro tra Atene e Sparta. Otto puntate di “cronaca”, di fatti storici raccontati nei luoghi dove si svolsero, tra siti archeologici e beni culturali del nostro Paese, rispettando appunto le “regole” della cronaca: il chi, il cosa, il dove, il perché e il quando di un determinato avvenimento. Chiude la serata del lunedì di Rai Storia, alle 23.00 circa, “Speciale Crash - I luoghi e la Storia”, condotto da Valeria Coiante. Una geografia dei “non luoghi” della nostra Penisola: dai palazzi di Scampia e Corviale alle miniere abbandonate di Ingurtosu in Sardegna; dalle Officine Meccaniche di Reggio Emilia ai borghi medievali “fantasma” di Craco e Frattura; dal carcere di Ventotene alla tonnara di Favignana. E’ un viaggio tra luoghi di lavoro, di divertimento, di culto, dismessi per cause naturali, o anche solo per incuria; impianti industriali e minerari che non producono più, paesi diventati fantasma per terremoti o bradisismi, borghi agricoli resi deserti dall’emigrazione e poi ripopolati dall’immigrazione. 2 GLI APPUNTAMENTI DEL LUNEDI SERA “CRONACHE DALL’ANTICHITÀ” Rai Storia ore 21.30 le schede Come un inviato nel mondo antico, Cristoforo Gorno guida il telespettatore ora dopo ora nei luoghi dell’azione, raccontando anche il contesto in cui quell’avvenimento si è determinato. Un racconto arricchito da un esame accurato delle fonti letterarie e iconografiche, e scandito da frasi famose e virgolettati dei protagonisti, ed estratti dai resoconti dei contemporanei. E non mancano le mappe per permettere di ripercorrere, oggi, gli stessi passi compiuti dai protagonisti dei diversi avvenimenti. Il primo appuntamento è dedicato a una delle giornate più famose della storia, le Idi di marzo, l’assassinio di Giulio Cesare, ricostruito seguendo quasi fisicamente Cesare dal risveglio nella propria casa fino alla sede del Senato, dove troverà la morte. Una ricostruzione dei fatti basata sulle fonti antiche e sull’esplorazione dei luoghi di Roma. 3 Dopo la morte di Cesare, “Cronache dell’Antichità” racconta “Capua 73 a.C.: io sono Spartaco”; “Roma 14 d.C fine agosto: il divo Augusto”; “Vulci e Volsinii, 280 a.C. un giorno d’inverno: gli ultimi Etruschi”; “Roma 64 d.C., 9 giorni a luglio: il grande incendio”; “Roma, 753 a.C. 21 aprile: la fondazione”; Siracusa, 413 a.C. 13 settembre, la disfatta ateniese”; e “Siracusa e Mozia, 366 a.C, Platone la Sicilia e la nascita di un’idea: Atlantide”. “ITALIA: VIAGGIO NELLA BELLEZZA” Rai Storia ore 22.00 le schede Primo appuntamento della serie con “Le ali di Brixia”, l’antica Brescia. Un’“Urbe” in miniatura, con il tempio Capitolino più scenografico dell’Italia Cisalpina. Un tesoro di bronzo dorato nascosto a lungo, e la Vittoria alata. Gli affreschi pompeiani del Santuario Repubblicano e i pregiati mosaici delle Domus. Brixia, l’antica Brescia, lussuosa colonia romana e città pluristratificata dove è possibile ripercorrere tremila anni di storia. La città romana di Brixia, con un impianto urbanistico dominato dallo splendido Tempio consacrato all’imperatore Vespasiano, fu scoperta negli scavi intrapresi nel 1823. Il documentario racconta l’impresa voluta dall’Ateneo di Brescia che recuperò, oltre ai resti dei principali monumenti antichi, anche un ricchissimo tesoro di opere in bronzo, e ripercorre la storia della città nel suo sviluppo, avvenuto nel corso del primo secolo a. C., da dominio dei Galli Cenomani a colonia romana. Un secolo in cui l’abitato di Brixia si trasforma in una piccola e perfetta Urbe, con edifici pubblici e privati che denunciano 4 le schede l’assimilazione dei canoni estetici propri della raffinata civiltà del centro Italia. Lo sviluppo di Brixia prosegue negli anni dominati dalla figura di Vespasiano e raggiunge il suo apice nella prima età imperiale, testimoniato dalle lussuose Domus che sorgono in tutto il centro abitato. E’ l’età aurea della colonia romana, la cui magnificenza si può forse riassumere attraverso un unico simbolo: la Vittoria Alata, uno dei rari bronzi sopravvissuti al naufragio dell’antichità, custodito nel Museo di santa Giulia. Obiettivo, inoltre sul laboratorio di “ergonomia della visione”, situato nell’antico opificio di Firenze, dove Alessandro Farini conduce le proprie ricerche sulla luce nell’arte. Seguendo metodi scientifici, Farini prova, infatti, a rispondere a un interrogativo: in che modo diverse condizioni di illuminazione possono influenzare la nostra percezione di un’opera d’arte? Con Luca Pezzati, infine, si parla di “riflettografia all’infrarosso”, grazie alla quale è possibile vedere oltre l’opera d’arte, ovvero quello che si cela dietro il dipinto: tutta la fase preparatoria, gli schizzi del pittore, le modifiche pensate in corso d’opera. Si è scoperto, ad esempio, che “la cena di Emmaus” di Caravaggio (che oggi ci appare con uno sfondo nero), originariamente era stata tratteggiata dall’artista in altre condizioni di luce, per cui il dipinto mostrava il paesaggio: il sole, degli alberi, una finestra. 5 “SPECIALE CRASH - I LUOGHI E LA STORIA” Rai Storia ore 23.00 Chi progetta spazi, progetta comportamenti. Ma chissà se questa regola era ben chiara agli architetti che tra gli anni Sessanta e gli Ottanta progettarono e realizzarono alcuni dei più noti quartieri popolari italiani, grazie alla legge numero 167 del 1962. “Zona 167” è il titolo del primo appuntamento con “Speciale Crash”, il programma dedicato ai “non luoghi” italiani, in onda lunedì 16 marzo. Valeria Coiante guida i telespettatori tra i palazzi tristemente noti come “Le vele” di Scampia a Napoli e l’enorme palazzo di Corviale, a Roma, lungo un chilometro e finisce raccontando una storia positiva: la riconversione totale di una ex famigerata “zona 167”, quella di Rozzol Melara a Trieste. Nella puntata si scopre che anche gli abitanti di Corviale e Scampia hanno voglia di riscatto e stanno organizzando decine di piccole e grandi iniziative le schede per valorizzare e riqualificare gli spazi in cui vivono. Dentro il palazzone di Corviale si trovano laboratori artistici, mostre, e sedi di associazioni culturali impegnate a tenere sveglia la coscienza della comunità. Nei “vicoli” artificiali delle Vele di Scampia, oggi molto richiesti come set cinematografici per raccontare storie di camorra e microcriminalità, gli abitanti reagiscono al de6 le schede grado, invece, impegnandosi nello sport, nell’organizzazione di laboratori di creatività e di cucina. Infine, il complesso Ater di Rozzol Melara, a Trieste, edificato fra il 1969 e il 1982, dove le bombolette degli street artist e l’impegno delle associazioni culturali hanno trasformato il cosiddetto “quadrilatero” in un luogo unico, molto caratterizzato. Tre casi di luoghi che stanno recuperando le loro identità perdute grazie all’orgoglio e al senso di appartenenza di chi li abita. 7
© Copyright 2024 ExpyDoc