Paleari_Educazione e Ispirazione_18032015

Educare e ispirare:
Maestro e allievo nel XXI secolo
Stefano PALEARI
Mercoledì 18 Marzo 2015
Ispirazione ed educazione
• Ispirare:
o Influenzare, muovere, guidare, ‘indurre’ alla creazione
o Dal lat. inspirare, der. di spirare ‘soffiare’, ‘assorbire l’aria’
• Educare:
o Guidare, condurre ad un conveniente livello di maturità;
o Dal lat. educare, intens. di educĕre ‘trar fuori, allevare’,
‘affinare le attitudini’
• Ispirazione ed educazione sono due facce della
stessa medaglia, forse identificano la missione
dell’insegnamento
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Ispirazione, educazione, istituzioni
• Educazione e ispirazione non sono dominio esclusivo
di scuola e università;
• Tuttavia scuola e università sono le «istituzioni
sociali» di riferimento per educazione e ispirazione,
in una logica che nel corso degli anni è diventata
sempre meno di «consegna», e sempre più di
relazione, partecipazione, consapevolezza (es.
orientamento);
• Per questo ogni riforma che riguarda la scuola e
l’università dovrebbe avere queste premesse.
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Tra avanguardia e ripiego amministrativo 1/3
• Oggi alle istituzioni scolastiche e universitarie, così
come agli insegnanti, è richiesto un ruolo di
avanguardia nei processi di evoluzione sociale e
culturale:
o I rapporti con le classi multietniche;
o Le nuove demografie e socialità (la famiglia come concetto
«esteso»)
o I bisogni educativi in un contesto continuamente in
movimento (l’obsolescenza in costante agguato)
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Tra avanguardia e ripiego amministrativo 2/3
• E’ molto limitativo immaginare il futuro della scuola
senza la consapevolezza di questo ruolo
• Oggi l’insegnante è una figura che gioca in difesa: la
difesa del sapere classico, del sapere incondizionato,
dell’identità, del ruolo sociale dell’insegnante. E’
tutto un difendere, come se l’obiettivo fosse quello di
«contenere i danni»
• «L’insegnante e la pizza con gli amici». Scuola e
università come la «nazionale di calcio»
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Tra avanguardia e ripiego amministrativo 3/3
• L’attuale fase di trasformazione, però, vede prendere
il sopravvento aspetti di natura giuridica e
amministrativa.
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Eppure «sapere» e «salute»………
• Si fa un gran parlare di diritti confondendo quelli
della persona da quelli contrattuali
• I primi non dovrebbero essere negoziabili, i secondi
dovrebbero essere conclusivi dell’esercizio di un
dovere e regolati nello spazio e nel tempo
• Talvolta, invece, nella difesa dei secondi
sacrifichiamo i primi perché meno visibili
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Tra «1%» e «Pasto gratis»
• Ai giovani invece possiamo lasciare solo i primi
diritti: l’uguaglianza di genere, il diritto di
espressione, una buona educazione, una buona cura
• Non è forse questa l’identità europea? Ciò che
distingue il nostro Continente da tutti gli altri? Ciò su
cui dovremmo costruire il nuovo «welfare state»?
• Non il welfare state delle «corporazioni» e delle
«lobbies» ma quello delle persone, non quello del
tutti uguali alla fine ma quello del tutti uguali
all’inizio
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Ispirazione, educazione, creatività
• Scuola e università sono istituzioni «dalla mente
aperta»:
o Insegnano a creare nuove cose e pensare nuove idee;
o Allevano l’intelligenza (la capacità di «leggere attraverso»);
o E talvolta le capacità artistiche (cioè di fare qualcosa che
non mai stata fatta prima).
• Cosa succede quando cresciamo? Perdiamo la nostra
creatività per «troppo pieni» anziché «ben fatti»?
(Michel Eyquem de Montaigne 1533-1592)
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Ispirazione, Educazione, Esperienza
• La testimonianza spesso è la migliore fonte di
educazione e ispirazione
• L’insegnante come testimone, come esempio, prima
ancora che come conoscitore
• Un’esperienza è una “traccia”
o Che si può seguire, ma compiendo “i propri passi”
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Non programmare tutto, affidarsi alla serendipity
• La linea che va dall’ispirazione al cambiamento
spesso non è una linea retta, perché richiede…
serendipity
• Serendipity nella scienza
o La capacità di rilevare e interpretare correttamente un
fenomeno occorso in modo del tutto casuale durante una r
• Serendipity nella vita
o Vivere cullando l’impredicibile, il non atteso, il non inteso.
Gli inglese parlano di «unintended consequences and facts»
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Esempi di serendipity
Penicillina
Post-it
Coca-Cola
Kevlar
Corn Flakes
Viagra
Micro-onde
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Cosa (non) conosciamo sull’ispirazione
• Non si compra
• Nessuno può essere costretto a “ispirare”
• Non possiamo prevederne del tutto gli effetti
o Le grandi ispirazioni generano rivoluzioni!
• Un contesto idilliaco non è per forza il più adatto a
ispirare
o Mentre Michelangelo dipingeva la Cappella Sistina, i suoi
contemporanei morivano di fame
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Il ruolo di scuole e università
• Non solo trasmissione di informazioni e tecniche, ma
anche di visione e prospettiva critica:
o Non accettare la realtà per quel che sembra
o Cambiare la realtà per dare un senso alla vita
o Diffondere l’innovazione
• Le scuole e le università non devono
necessariamente «insegnare un lavoro», ma possono
ambire a «ispirare i lavori del futuro»
o Senza far diventare tutti filosofi…
o Michelangelo era ispirato… ma anche ben istruito!
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Perché abbiamo bisogno di (più) ispirazione oggi?
• Il «nostro» mondo arriva da lungo di un periodo di
crescita nella disponibilità di risorse.
• Oggi invece la disponibilità di risorse è decrescente:
o Non possiamo usare i vecchi modelli di analisi;
o Molte parole assumono un nuovo significato: consenso,
accettazione psicologica, aspettative, disponibilità al
cambiamento…
o Abbiamo bisogno di trovare nuovi metodi, nuove risorse…
nuove ispirazioni!
o Abbiamo bisogno di «testa» e di «cuore»
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Le difficoltà nutrono l’ispirazione
• Occorre scommettere sui propri limiti e trasformare i
propri limiti in opportunità
• L’esperienza del sistema universitario:
o Un contesto piuttosto caotico, con una scarsa capacità di
potere decisionale a livello centrale;
o Ma allo stesso tempo un ambiente flessibile, dove la
creatività può essere sviluppata!
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Il caso di UniBG: ispirati dalle difficoltà
DEBOLEZZE
IDEE
1. Piccola e giovane
1. Flessibile
2. Competitor forti
2. Internazionalizzata
3. Senza facoltà di medicina
3. Più «eguale» e multidisciplinare
4. Sotto-finanziamento
4. DNA efficiente
5. Assenza di campus
5. Città universitaria
6. Scarsa tradizione
6. …ma terra laboriosa e
universitaria
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imprenditiva che ha conosciuto la
povertà
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Un’ultima attenzione
• Scuola, università e insegnanti sono così importanti
per la società che, se tutto è visto solo in chiave
normativa e giuridica, puramente contrattuale, tutto
è perso.
• Quando l’insegnante sarà ricondotto a una linea di
programma non potrà più dirsi tale.
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E poi………………….
«There is no cream without milk!»
Bene le eccellenze in una buona qualità
media, è questa la vera “buona scuola”
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