mb re 2 014 - Beati i m iser ic nizz az ione ordia iseric om i, perché trovera s o i nn ord - C a no Giovanni Battista Clemente Saggio nacque a Longobardi (Cosenza) in Calabria il 6 gennaio 1650, primo di cinque figli da onesti e devoti lavoratori. Il papà Fulvio Saggio era contadino, la madre filatrice. Il 10 gennaio 1650 fu battezzato nella chiesa parrocchiale “S. Domenica V. e M.” ricadente allora nella diocesi di Tropea. Il 3 maggio 1668 ricevette la cresima. Nello stesso periodo si aggregò al ramo secolare dei Minimi di San Francesco di Paola. Nel 1670 entrò come oblato professo nell’Ordine dei Minimi nel protoconvento di Paola, a circa 15 Km da Longobardi assumendo il nome di Nicola. Il 29 settembre 1671 pronunciò i quattro voti religiosi dei Minimi: castità, povertà, obbedienza e vita quaresimale. Trascorre la vita di religioso nei conventi di Longobardi (1671), San Marco Argentano (16731674), Montalto Uffugo (1675), Cosenza (1676), Spezzano della Sila (1676-1677), Paola (16771679), Roma (1679-1682): pellegrino a Loreto (1683), di nuovo a Paola (1692, Longobardi (1694-1696), di nuovo a Roma (autunno 1696). Morì il 3 febbraio 1709 invocando due volte con esclamazione felice Paradiso! Paradiso! Il 17 settembre 1786 il papa Pio VI lo ha beatificato. Il 3 aprile 2014 con il Decretum super miraculum è stato riconosciuto il miracolo che ha permesso la sua canonizzazione. Il 23 novembre 2014 Papa Francesco lo ha canonizzato. · R o m a · 2 3 no ve Punti ristoro e soggiorno Hotel San Francesco Via della Timpa 3 (a 100 mt. dal Santuario) Info: Tel. 0982611438 - Longobardi Pellegrino in cerca di Verità e Santità Buon Cammino con San Nicola Saggio da Longobardi L a figura del pellegrino ha attraversato la storia della devozione dei cristiani, soprattutto nel Me- dioevo. Inteso come metafora della vita, il pellegrinaggio assume un forte significato religioso e va inteso come una risposta del cristiano all’invito del profeta Isaia: “Venite saliamo sul monte del Signore” (Is. 2,3), per tendere alla santità. Anche il calabrese fra Nicola Saggio da Longobardi, in provincia di Cosenza, oblato professo dell’Ordine dei Minimi di San Francesco da Paola, nel 1683 compì a piedi, da Roma ove viveva, un pellegrinaggio di preghiera e di penitenza a Loreto per ottenere dalla Vergine la liberazione di Vienna e dell’Italia dai Turchi. Questo viaggio determinò in fra Nicola un profondo progresso di perfezione, tanto che i suoi stessi confratelli osservarono: “È andato buono ed è tornato santo”. Anche San Francesco da Paola, per voto, ne compì uno ad Assisi con i suoi genitori. Calabria terra dei Santi Ostello della gioventù “G.Marcelli” Padri Minimi Longobardi Marina (CS) Info: p. Marco Gagliardi tel. 0982582518 “Umiltà per avere più carità sia tutto a gloria di Dio benedetto” www.sannicolasaggio.it. Facebook: sannicolasaggio “L’umiltà è nutrice della carità progredire di bene in meglio” Nicola Saggio da Longobardi umile figlio di San Francesco SAN MARCO ARGENTANO (1673-1674): ortolano e questuante MONTALTO UFFUGO (1675): sagrestano e portinaio COSENZA (1676): sagrestano e portinaio SPEZZANO DELLA SILA (1676-1677): uffici interni PAOLA (1677-1679): compagno e segretario del P. Provinciale Pietro Curti (1692): secondo sagrestano I luoghi Nel 1670, a 20 anni, Giovanni Battista Clemente Saggio entra nell’Ordine dei Minimi di San Francesco da Paola nel protoconvento da questi costruito e assume il nome Nicola. Durante i 38 anni trascorsi nei vari conventi dell’Ordine dei Minimi, fra Nicola fu sempre impegnato in mansioni umili come sagrestano, ortolano, dispensiere, cuoco, questuante e portinaio. In ognuna di queste mansioni viene a contato con le povertà più disparate, come questuante e come accompagnatore del vecchio parroco. Ovunque sia andato ha rivolto la sua attenzione ai poveri, ai miseri, ai derelitti. È nell’esercizio di portinaio, sia a Roma, che a Paola, che l’indole di fra Nicola si manifesta e si esercita nella pratica e nel perfezionamento delle virtù evangeliche. La figura del portinaio, in un convento, è centrale perché la portineria è un luogo di passaggio obbligato. Solo attraverso la portineria, infatti, si entra nel convento; il portinaio, quindi, ha insieme la responsabilità e il peso di quanto e di quanti lasciano il mondo esterno ed entrano nella sacralità di quel che sta al di là della porta d’ingresso. Nella portineria di Paola il frate ha sostato per due anni dal 1677 al 1679 e poi nel 1692. Attraverso le sue mani il soffio dello Spirito ha operato concretamente a favore dei poveri. Essa si conserva ancora oggi come luogo fisico, testimone e palestra di virtù e prodigi. Dopo la beatificazione di fra Nicola la cella è stata trasformata in cappella. Dal 2010, trasferite dalla chiesa di san Francesco da Paola ai Monti in Roma, vi sono poste le ossa del frate ed esposte temporaneamente al culto dei tanti devoti che si recano al Santuario, in attesa di essere collocate definitivamente in un, speriamo prossimo, futuro Santuario dedicato al frate che proprio nel dono della carità tradusse il suo “folle” amore per la Trinità divina. Biografia (1679-1682) compagno del vecchio parroco locale P. Angelo da Longobardi. (1682-1684) compagno del nuovo parroco P. Isidoro Villani. (1683) pellegrinaggio a Loreto da cui torna accresciuto nel suo cammino di perfezione. (1684) portinaio umilissimo e discreto, dedito alla preghiera pura e assidua. (1687-1689) estasi, esperienze mistiche, frutto di una intensa e continua pratica di preghiera contemplativa. (1698) ritorna a Roma; sagrestano, cura la casa, il giardino e l’orologio della torre campanaria A contatto con la gente povera e bisognosa, ma anche con nobili e ricchi della aristocrazia romana (Colonna, Orsini, Borghese), è apprezzato e ricercato da tutti per ottenere preghiere e consolazione, in virtù dei suoi doni che era solito nascondere dicendo:”Sia tutto a gloria di Dio benedetto”. oma onti LONGOBARDI (1671-1673): svolge uffici di sagrestano, ortolano, dispensiere, cuoco e questuante (1694-1696): ingrandisce e restaura la chiesa
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