PROVATO E TESTATO IN ESCLUSIVA E IN ANTEPRIMA PER I NOSTRI LETTORI IL NUOVO MOTOAIRBAG v2.0 PROTEGGERSI NON È UN LUSSO, MA UN ATTO DI COSCIENZA NEI PROPRI CONFRONTI. A cura di PAOLO CIAPESSONI M ancava solo l’ultima verifica, perché dopo le svariate prove e i test di attivazione tra le mura aziendali, rimaneva un solo posto che potesse decretare definitivamente la resistenza e la qualità di un prodotto per motociclisti. Mototurismo, dopo la presentazione in occasione dell’EICMA 2013, ha provato e testato in esclusiva e in anteprima per i suoi lettori il nuovo Motoairbag v2.0 dell’azienda “DPI Safety”. Ben quattordicimila chilometri in terra africana in pochi mesi, piste sterrate, sabbia del deserto con temperature al limite e qualche caduta sono stati lo strumento migliore per togliere ogni dubbio sulle caratteristiche costruttive di questo dispositivo che irrompe nel mercato come una vera e propria rivoluzione in fatto di sicurezza. Ma cosa potrà mai avere in più rispetto al suo collaudatissimo predecessore, il Motoairbag v1.0, ormai in commercio da dieci anni e utilizzato da oltre diecimila motociclisti? Presto detto: il sistema airbag rimane lo stesso di sempre per la parte po- steriore, ma con l’aggiunta del sacco airbag anche nella parte anteriore del corpo per una protezione totale delle parti vitali. Dopo tante ricerche e sforzi progettuali, l’azienda milanese è riuscita a dare una svolta importante sul fronte della sicurezza rivolta all’utilizzo di un mezzo a due ruote. In tutto ciò la DPI Safety non ha tralasciato alcun dettaglio e non si è dimenticata dei propri clienti già possessori del Motoairbag v1.0: infatti il Motoairbag v2.0 in questa prima fase di produzione è disponibile come “aggiornamento” della versione già sul mercato. In pratica basta riconsegnare in azienda il proprio Motoairbag v1.0 per l’integrazione con il sacco anteriore acquistando quindi il solo aggiornamento. Il sistema, infatti, si integra al precedente con poche piccole modifiche che consentono di non dover “archiviare” l’airbag utilizzato fino a oggi. Le caratteristiche strutturali del nuovo dispositivo sono diverse, quasi tutte legate alla dinamica di intervento che, ovviamente, è sempre più complessa e articolata. Anche in questo caso l’azienda, pensando alla propria clientela, non ha modificato in alcun modo i componenti esterni al sistema e tutto è rimasto come nella precedente versione, compreso il cavo a spirale con moschettone che viene agganciato all’anello di fissaggio della fibbia alla sella. La “cover a gilet” esterna è opportunamente modificata con accorgimenti che consentono l’alloggiamento dell’airbag frontale, e una modifica alla parte laterale evita la compressione del torace durante la fase di fuoriuscita dei sacchi airbag di protezione. Il tessuto è notevolmente resistente per sopportare le dinamiche che si manifestano durante l’attivazione e per resistere alle abrasioni in caso di prolungata frizione con l’asfalto. Anche la cerniera centrale è stata modificata e maggiorata, adeguandola alle caratteristiche del sistema. Il design complessivo è stato rivisto e impreziosito di particolari, il Motoairbag v2.0 è disponibile in due versioni: una in nero con rete frontale tridimensionale e linee di profilo rifrangenti ed una seconda ad “alta visibilità” che prevede la presenza di inserti giallo fluorescente. I D DEI SERVIZ Con la CAR MO CLUB MOTOTURIS uistare a cq è possibile a i prodotti iale prezzo spec G sul sito MOTOAIRBA bag.com oair w w w.mot La parte “nascosta” del dispositivo, quella interna che gestisce le fasi di attivazione dei due sacchi airbag, è composta da un cavo sdoppiato e opportunamente calibrato che interviene sui generatori di gas in maniera selettiva. Questa è una delle caratteristiche più importanti del nuovo Motoairbag v2.0. Infatti per “attivazione a intervento selettivo” si intende che il sistema ha la possibilità di “capire” da quale direzione avviene il primo impatto e di dare priorità di intervento al sistema airbag: in caso di impatto frontale il sacco anteriore sarà il primo ad attivarsi e successivamente quello posteriore. Viceversa, in caso di tamponamento interverrà prima il sacco posteriore. La differenza di apertura dei sacchi in entrambi i casi è di pochi millisecondi. In caso di impatto laterale, il sistema è in grado di attivare contemporaneamente entrambi i sacchi di protezione. Questa caratteristica rafforza ancor di più la teoria che la gestione meccanica del comando di attivazione rappresenta ancora oggi una soluzione estremamente affidabile ed efficace per attivare un sistema airbag, oltretutto è estremamente facile da utilizzare e privo. Il trigger ad attivazione meccanica è sinonimo di affidabilità del suo funzionamento. I tempi di intervento sono rimasti immutati: in meno di 80 millesimi di secondo il sistema garantisce la protezione. Anche in questo caso nulla è cambiato per quanto riguarda la fase di riattivazione, consentendo agli utenti di poter ricaricare il dispositivo con la semplice procedura del modello v1.0. Ovviamente, ora le fasi saranno due, indipendenti l’una dall’altra, per la presenza del doppio sacco airbag. In pochi minuti si ottiene il ripristino totale del dispositivo per ripartire in sicurezza. Apparentemente più voluminoso rispetto al modello precedente, il Motoairbag v2.0 una volta indossato è ben bilanciato e non crea alcun disagio durante la marcia. Il peso aumenta di circa ottocento grammi rispetto al suo predecessore. Con il sacco airbag anteriore, si arriva così a un totale di circa due chilogrammi. Nelle parti laterali della cover sono state applicate, oltre a inserti di tessuti elastico, alcune fibbie di regolazione che consentono di ottimizzare al meglio la vestibilità con qualsiasi tipologia di abbigliamento. La protezione all’impatto del nuovo Motoairbag v2.0 posteriormente non è cambiata, ed è affidata al collaudato sacco airbag già presente nella versione precedente, che ha caratteristiche di assorbimento molto elevate. Per la parte anteriore, DPI Safety ha progettato un sacco airbag con caratteristiche particolari e innovative, frutto di un’attenta osservazione rivolta a considerare le dinamiche che possono manifestarsi in caso di impatto. La sagoma è realizzata per creare un effetto “fasciante” su tutta la superficie del torace, delle clavicole e del collo. La capacità complessiva dei sacchi airbag oltrepassa i venti litri, volume che permette di estendere la protezione ad ampie zone e ottenere spessori protettivi importanti. Il dispositivo è certificato secondo il recente standard europeo per airbag per motociclisti (EN162/4:2013). L’azienda ha previsto la possibilità da parte dell’utilizzatore di poter disinserire l’attivazione del sacco airbag anteriore, cosa che però sconsigliamo. I sistemi airbag di Motoairbag v2.0 sono estraibili per permettere l’ispezione e il lavaggio delle parti in tessuto. Le taglie vanno dalla S alla XXXL, ciò consente l’utilizzo a qualsiasi età e a motociclisti di diverse corporature. Nelle fasce laterali sono state previste delle regolazioni che consentono di adattare il gilet a qualsiasi tipologia di giacca, da quella invernale alla estiva. Una volta effettuata la regolazione, il gilet diventa un corpo unico con la giacca ed è naturale indossarli e toglierli contemporaneamente. Il Motoairbag v2.0 risulta versatile per qualsiasi tipologia di utilizzo, dalla strada urbana all’autostrada, fino all’off-road sulle piste africane. Il costo del dispositivo varia dai 500 Euro nella versione Mab v2.0 predisposto per airbag frontale, ai 700 Euro versione Mab v2.0, completo di sacco airbag anteriore. Una cifra sicuramente importante, ma non esorbitante se comparata al servizio che il sistema offre.
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