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LUISA DE LUCA
Quello che immediatamente colpisce nelle opere della De Luca è lo studio del particolare, quella
scrupolosa attenzione al dettaglio che viene dalla sua formazione di maestra orafa. La delicatezza e
la minuziosa ricerca di ogni aspetto caratterizzano queste opere di elegante bellezza che sono
cariche di significati simbolici che affondano le loro radici nell’antropologia culturale e nella storia.
Ne “La vita del mondo” la sfericità è il simbolo predominante dell’opera. La gravidanza della donna
che siede sul mondo rimanda alla sfericità della Terra e diventa un tutt’uno con essa: archetipo di
accoglienza e di protezione.
La donna, come la Madre Terra, porta in sé una forza creatrice e il suo grembo materno, simbolo di
vita, di fertilità e di nutrimento, la fa equiparare all’identità della Terra.
L’artista ha forgiato la figura femminile in forma quasi “grezza” ricordando quella che era l’antica
rappresentazione della “Grande Madre”, divinità primordiale simbolo del femminile come elemento
mediatore tra l’umano e il divino e volutamente rappresentata con accentuati quelli che sono gli
elementi fisici propri della donna: le gambe, i fianchi, i seni, il ventre.
Uno studio attento e approfondito della figura femminile ritorna anche ne “La Sirena” dove la De
Luca ha voluto ispirarsi all’antico e affascinante mondo della mitologia.
La sirena porta da sempre con sé il potere della passione e della seduzione: essere ambivalente per
aspetto fisico e per indole rappresenta l’archetipo primordiale della bellezza, della seduzione e del
pericolo. Leggendaria e fantastica questo essere misterioso ha da sempre ammaliato l’uomo con la
grazia del suo canto e delle sue forme. Tra gli svariati significati ad essa attribuiti è diventata nel
corso del tempo simbolo di libertà e di voglia di indipendenza ma anche di aggregazione femminile
come elemento di forza, lei che nella pagine letterarie e nelle raffigurazioni artistiche non ha mai
agito da sola ma sempre in piccoli branchi. Ecco allora che vuole diventare un monito per la donna
moderna troppo spesso isolata dal resto delle donne per egoismo o competizione.
Dott.ssa M. Ferrarini