SCHEDA PROGETTO PER L`IMPIEGO DI

(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
“L’Arcobaleno” coop. Soc. Sede Legale v. Tagliamento N°1- 41026 Pavullo nel
Frignano (MO) P. IVA 01746880366
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ01855
EMILIA-ROMAGNA
4°
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
“Chi non serve, non serve”
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Area di intervento: DISABILI
Codice: A6
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Esiti monitoraggio interno del progetto di servizio civile depositati a marzo 2011,
effettuato attraverso questionari, l’area d’intervento e il contesto territoriale sono i
medesimi.
AREA DI INTERVENTO:
Il settore nel quale si realizza il presente progetto è quello dell’assistenza,
dell’educazione e del reinserimento sociale di persone diversamente abili dal punto
di vista fisico e/o psichico.
La cooperativa L'Arcobaleno opera attraverso differenti strutture con sede a
Gorzano, nel Comune di Maranello, e a Pavullo.
1
(Allegato 1)
La cooperativa proponente il progetto opera sul territorio dal 1991.
Le sedi operative, indicate nel presente progetto, sono due centri diurni
polifunzionali capaci di rispondere alle esigenze dell'utenza sopra descritta.
Entrambe le strutture offrono percorsi di assistenza, cura alla persona e inserimento
sociale.
Obiettivo primo della Cooperativa è l'accoglienza degli utenti nei confronti dei quali
si cerca di articolare quotidianamente un rapporto dialogico e di relazione autentica,
al fine di recepirne i bisogni a cui dare risposta educativa.
L'Arcobaleno, inoltre, opera sul territorio attraverso percorsi socio-educativi
finalizzati al reinserimento sociale e al recupero delle autosufficienze di base.
STRUTTURE
LA GRANGIA
Il centro diurno “La Grangia” è situato a Gorzano, nel Comune di Maranello, dove
figura, per il suo specifico settore d’intervento, quale unica realtà presente con
valenza anche extra-distrettuale.
Attualmente sono inseriti utenti provenienti da due diversi distretti AUSL:
- Distretto Ausl N°4 di Sassuolo
- Distretto Ausl N°6 di Vignola
Essa conta 236 giorni di apertura durante l’anno, offrendo un servizio giornaliero
dalla durata di 8 ore (dalle 8,30 alle 16,30). La fascia oraria giornaliera di ogni
utente viene stabilita con i Servizi Sociali, a seconda delle esigenze della famiglia, in
quanto l’utenza della struttura non si rivolge solo ai soggetti disabili, ma anche alle
rispettive famiglie che usufruiscono di tale servizio.
Attualmente la struttura conta 28 utenti.
All’interno della struttura vi è un personale formato da 7 operatori tra educatori
professionali e OSS, affiancati da volontari.
Il tipo di servizio che offre La Grangia, garantisce un reinserimento sociale
attraverso:
-laboratori artigianali
-attività ludico-motorie
-attività espressive
-negozio La Bottega Artigiana, punto vendita di prodotti fatti da a mano
-gite, uscite extra e attività di tempo libero.
-percorsi di alternanza scuola-Centro, attraverso il quale un soggetto disabile,
partecipa alla vita del Centro una volta la settimana, aderendo ad un progetto ponte
tra la frequentazione scolastica e l’inserimento a tempo pieno o parziale nella
struttura, una volta raggiunta la maggiore età o assolto l’obbligo scolastico.
ALL’OPERA
Il laboratorio ergoterapico “All’Opera” ha sede a Pavullo nel Frignano e accoglie
utenti provenienti anche da altri comuni del comprensorio dell’appennino Modenese
e precisamente dai comuni di: Lama Mocogno, Polinago, Serramazzoni e
Montecreto. Essa conta 225 di apertura durante l‘anno dando assistenza a 16 utenti.
All’interno delle strutture operano 4 operatori affiancati da volontari.
Il tipo di srvizio che offre All’Opera garantisce il reinserimento sociale attraverso
-laboratori artigianali
-attività espressive
- negozio il Banco Artigiano delle Arti e Mestieri (punto vendita di prodotti fatti a
mano)
2
(Allegato 1)
-gite, uscite extra e attività di tempo libero
Per entrambe le strutture vi è un responsabile dell’amministrazione e personale
addetto alle pulizie.
CONTESTO TERRITORIALE:
Il Comune di Maranello conta una popolazione di circa 17.000 abitanti ed è inserito
all’interno del Distretto di Sassuolo, di cui fanno parte anche i Comuni di Fiorano
Modenese, Formigine, Sassuolo, Frassinoro, Montefiorino, Palagano e Prignano S/S,
per complessive 120.000 persone circa.
Il solo Comune di Maranello garantisce assistenza stabile a circa 80 disabili adulti,
inoltre all’interno del sistema scolastico nell’anno 2012/13 si sono registrati N° 42
ragazzi con disabilità e certificazione del Servizio di Neuropsichiatria infantile
dell’Az Usl che frequentano i nidi d’infanzia, le scuole dell’infanzia, scuole
primarie, secondarie di primo grado e di secondo grado.
Il comune di Pavullo conta attualmente 17.400 abitanti circa. Le persone adulte
affette da disabilità e prese in carico dai servizi sociali del distretto sono in totale
circa N°120.
3
7) Obiettivi del progetto:
Esiti monitoraggio interno del progetto di servizio civile, depositati a marzo 2011,
effettuato attraverso questionari, gli obiettivi riguardano sia la crescita personale
del volontario che il miglioramento e l’ampliamento delle attività in essere.
OBIETTIVI GENERALI RIVOLTI AI VOLONTARI
- Fornire ai volontari del servizio civile un’occasione proficua e costruttiva di
civismo, senso della solidarietà e del servizio, e difesa della patria non
violenta
- Far crescere attraverso l’esperienza di persone nuove all’interno del Centro,
la comunità e il territorio di riferimento.
- Diffondere l’esperienza consolidata della cooperativa.
OBIETTIVI SPECIFICI RIVOLTI ALLE ATTIVITA’ DEL CENTRO
Presso entrambe le sedi di progetto realizzazione per gli utenti inseriti di
iniziative a carattere prevalentemente ludico-ricreativo, espressivo, per la
crescita delle capacità relazionali e il reinserimento sociale.
Principali proposte già in essere che si prevede di ampliare e migliorare (con
cadenza settimanale o periodica):
- Laboratori artigianali finalizzati all’integrazione sociale di persone disabili: i
laboratori si svolgono all’interno di classi delle scuole elementari della
provincia di Modena. Solitamente hanno la durata di due incontri con ogni
classe che aderisce all’iniziativa: il progetto si chiama “integrazione a
rovescio” poiché, durante i laboratori, i “ragazzi” disabili (affiancati da
personale educativo) spiegano le fasi di lavorazione e aiutano i bambini a
realizzare alcuni prodotti artigianali in vari materiali (cuoio, legno, carta
ecc…), che poi rimarranno ai bambini quale ricordo dell’esperienza fatta.
- Laboratorio teatrale e allestimento delle rappresentazioni pubbliche finali.
Al laboratorio teatrale sono collegati altri due laboratori che si svolgono
durante le normali attività del centro: un laboratorio di costumistica e un
laboratorio per la realizzazione delle scenografie e degli oggetti di scena.
N.B. tale laboratorio prevede la realizzazione di uno spettacolo che verrà
presentato alle scuole elementari della zona e al Festival delle abilità
differenti, evento organizzato da figure professionali, con la finalità di
promuovere incontri sulla disabilità e psichiatria, e manifestazioni
artisticomusicali
coni performance da parte di gente diversamente abile.
- Uscite di gruppo per momenti ludici, ricreativi e distensivi negli orari di
apertura del centro quali: gite in località turistiche, pranzi o cene fuori
struttura, shopping ecc….
- Realizzazione di almeno un periodo di soggiorno estivo in montagna della
durata di una settimana.
- Allestimento e realizzazione di laboratori di musicoterapia in setting
appositamente preparati e condotti da personale specializzato.
- Uscite serali o nei fine settimana in orari extra-struttura con finalità ricreative e
socializzanti (cinema, teatro, concerti, sagre paesane, fiere, cene ecc…).
4
- Accompagnamento al corso di ippoterapia che si svolge presso il locale
maneggio della durata di circa 10 incontri.
Miglioramento di alcuni servizi inerenti al funzionamento delle strutture
quali:
Trasporti casa-centro o accompagnamento ai mezzi pubblici (autobus) per
alcuni ragazzi disabili che frequentano le strutture.
Ampliare l’orario di apertura del punto vendita presente all’interno del
CSRD La Grangia, denominato Bottega Artigiana, al fine di valorizzare
maggiormente il lavoro artigianale eseguito all’interno dei diversi atelier.
I giovani volontari saranno chiamati a collaborare con gli operatori durante
lo svolgimento dei laboratori artigianali ai quali quotidianamente partecipano
gli utenti inseriti presso le due strutture. Da quasi vent’anni presso i nostri
centri si svolgono attività artigianali attraverso l’utilizzo dei materiali di:
cuoio, legno,feltro, creta e carta riciclata per la produzione di oggetti
finalizzati alla vendita.
Aiuto nella gestione e apertura dei punti vendita presenti all’interno delle due
sedi di realizzazione del presente progetto (Bottega Artigiana“La Grangia” e
“Banco Artigiano delle Arti e Mestieri” a Pavullo).
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1;2 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI:
Il presente progetto prevede l’impiego totale di N°4 volontari su due sedi progetto.
Il responsabile del progetto, insieme agli operatori definirà nel dettaglio un percorso
che tenga conto e valorizzi massimamente (fatte salve le esigenze organizzative e gli
obiettivi generali del progetto) le attitudini, gli interessi, le conoscenze di base e gli
orientamenti professionali di ogni volontario.
AZIONE 1
I volontari affiancheranno costantemente gli operatori nello svolgimento del loro
lavoro sia intervenendo nel rapporto con gli utenti che partecipando al lavoro
educativo più specifico, organizzativo e artigianale.
Dopo il primo mese e mezzo di avvio al servizio civile (che sarà prevalentemente
dedicato all’apprendimento delle sequenze operative pratiche e dei saperi necessari
per lo svolgimento delle attività artigianali e delle dinamiche relazionali con gli utenti
inseriti presso la sede di progetto), verrà affidato ai volontari un preciso mansionario e
più specifiche responsabilità.
5
AZIONE 2
Formazione : formazione specifica e formazione generale
Per fornire al volontario gli strumenti utili per poter affrontare il contesto in cui andrà
ad operare.
Per formazione non si intende solo quella interiorizzata attraverso strumenti didattici,
ma fa parte di essa anche il bagaglio di conoscenze e competenze concrete sul campo
che il volontario imparerà vivendo l’esperienza stessa.
AZIONE 3
inserimento e affiancamento strutturato:
l’inserimento avviene attraverso tre fasi:
- presentazione di tutti gli utenti, dello staff e conoscenza della struttura.
- partecipazione a tutte le attività che si svolgono
- partecipazione ad una specifica area a seconda delle attitudini del volontario e
dei bisogni della struttura.
Attraverso l’affiancamento il volontario entra a contatto con gli utenti e la realtà della
struttura, apprendendone le modalità adeguate per poter accompagnare e rispondere ai
bisogni richiesti.
AZIONE 4
attività per lo svolgimento del progetto.
È necessario che il volontario apprenda le competenze di ogni attività, imparando a
maneggiare i prodotti artigianali, per i laboratori creativi, e spirito di iniziativa nelle
attività espressive. Un atteggiamento attivo e partecipe rende il lavoro più costruttivo
e dinamico utile al miglioramento delle proposte educative.
AZIONE 5
monitoraggio
attraverso il monitoraggio si cerca di osservare e riflettere sull’esperienza che si sta
vivendo. La verifica di tale monitoraggio è un importante strumento sia per il
volontario per un autoanalisi e coscienza di sé, sia per l’ente in quanto attraverso tali
strumenti la struttura può lavorare per incrementare i punti di forza e modificare i
propri punti deboli.
AZIONE 6
verifica finale
come detto sopra la verifica è un importante strumento di analisi della realtà, e punto
di partenza per progetti futuri.
Diagramma di Gantt:.
1°
mes
e
TIPOLOGIA DI
ATTIVITÀ
FASE 1:
FORMAZIONE
FASE 2:
INSERIMENTO
E
AFFIANCAMEN
2°
mes
e
3°
mes
e
4°
mes
e
5°
mes
e
6°
mes
e
7°
mes
e
8°
mes
e
9°
mes
e
10°
mes
e
11°
mes
e
12°
mes
e
Formazione
generale
Formazione
specifica
Affiancamen
to
strutturato
6
TO
STRUTTURATO
FASE 3:
ATTIVITA’ PER
LO
SVOLGIMENTO
DEL
PROGETTO
FASE 4:
MONITORAGGI
O
FASE 5:
VERIFICA
FINALE
Attività nella
Sede di
progetto
Monitoraggi
o
Verifica
finale
e chiusura
progetto
8.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER
L’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE:
Per l’espletamento delle attività stabilite è previsto l’impiego:
- N° 11 fra educatori ed operatori OSS dipendenti della cooperativa operanti
presso i due centri
- Personale amministrativo dipendente della cooperativa (N°1)
- Personale addetto specificatamente al progetto di servizio civile e personale
addetto alla formazione (volontario e a specifico contratto).
- Personale specializzato in specifiche attività (volontario e a specifico
contratto) quali attività artigianali, educative, riabilitative e di animazione.
8.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL’AMBITO
DEL PROGETTO:
ESITI MONITORAGGIO INTERNO DEL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE,
DEPOSITATI A MARZO 2011, EFFETTUATO ATTRAVERSO QUESTIONARI, LE
ATTIVITÀ PREVISTE SONO:
a) Il centro “La Grangia” di Maranello:
Il centro socio-riabilitativo diurno “La Grangia” è aperto dal lunedì al venerdì dalle
8.30 alle 17.00 per il lavoro educativo con gli “ospiti”(o utenti del centro); inoltre gli
operatori svolgono anche il servizio di trasporto casa-centro (andata e ritorno) e
accompagnano ai mezzi pubblici (autobus) altri ospiti che li utilizzano per il rientro
serale (questi servizi si svolgono dalle 8.00 alle 8.30 e dalle 16.30 alle 17,30 circa).
Lo spazio del centro adibito a negozio/laboratorio ergoterapico, funziona
normalmente dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e al pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore
17.00. In alcune giornate o periodi dell’anno particolari (Natale, Pasqua,…..) il
negozio è tenuto aperto grazie al supporto di personale volontario della cooperativa
anche dal lunedì al venerdi fino alle ore 19.00 e al sabato mattina (9.30-12.30).
Presso la struttura è presente anche personale con mansioni di segreteria e di
amministrazione.
Durante l’anno sono previste anche diverse iniziative che fuoriescono dal normale
orario di apertura del centro o che si svolgono nei fine settimana quali:
- organizzazione di gite o partecipazione a feste popolari durante alcuni fine settimana
(almeno 5 in un anno).
- un periodo di vacanza estiva della durata di almeno 6 giorni.
7
- Allestimento di bancarelle per la vendita dei prodotti realizzati dai “ragazzi” del
centro in occasione di sagre e fiere della zona.
- Incontri di formazione per gli operatori e i volontari in servizio presso la struttura
- Messa in scena di spettacoli teatrali realizzati dalle nostre Compagnie Integrate di
Maranello e Pavullo (con attori disabili e normodotati).
Principali attività che si svolgeranno durante l’anno solare nei normali orari di
apertura del centro “La Grangia” alle quali parteciperanno anche i giovani
volontari secondo le modalità strutturate all’interno del loro specifico
mansionario di servizio:
Oltre alle quotidiane attività per la cura di sé, il mantenimento e il miglioramento
delle autosufficienze di I° livello (alimentazione, cura dell’abbigliamento,
deambulazione e controllo degli sfinteri) e II° livello (uso mezzi
pubblici, conoscenza e uso dei soldi, uso del telefono e di altri mezzi di
comunicazione, gestione della casa, saper far la spesa ecc….) e la proposta di attività
didattiche per l’apprendimento delle conoscenze scolastiche di base, gli ospiti del
centro possono usufruire delle seguenti altre proposte:
1) I laboratori artigianali e creativi tesi a favorire un’esperienza di gratificazione
attraverso il lavoro manuale finalizzato alla creazione di prodotti finiti di aspetto
piacevole che vengono poi venduti o regalati ad amici e famigliari. Attraverso
l’affiancamento educativo, i “ragazzi” sono aiutati ad utilizzare le loro capacità
manipolative e creative intervenendo nelle fasi di lavoro consentite alle abilità di
ciascuno. I laboratori artigianali quotidianamente funzionanti sono: la lavorazione
del cuoio e del feltro, il laboratorio di falegnameria, il laboratorio artistico e
creativo di decorazione, il laboratorio di carta riciclata e il confezionamento di
bomboniere (solo su richiesta della clientela). All’interno del centro è allestita
anche una vendita ed esposizione dei prodotti artigianali realizzati: gli educatori
insieme agli utenti, si occupano anche dell’allestimento di questo ambiente e del
rapporto con la clientela tale punto vendita è denominato Bottega Artigiana.
2) Il laboratorio di cucina con finalità di apprendimento educativo delle fasi per la
realizzazione di dolci, primi e secondi piatti, antipasti e altre specialità culinarie.
3) Il laboratorio informatico finalizzato all’acquisizione delle competenze base
nell’uso del computer (pacchetto Office di Windows ecc…) e per la navigazione e
la comunicazione multimediale (internet, posta elettronica ecc…).
4) Attività di giardinaggio e di coltivazione di erbe aromatiche.
5) Momenti comuni giornalieri in grande gruppo quali canti di gruppo e lettura
giornaliera di un quotidiano.
6) Accompagnamento degli utenti a svolgere attività riabilitativa e distensiva in
piscina con vasca attrezzata e personale specializzato.
7) Attività di psicomotricità e di distensione posturale in ambiente interno
attrezzato.
8) Gestione interna della lavanderia.
9) Corsi di musicoterapica con personale specializzato.
10) Il laboratorio teatrale integrato e i conclusivi spettacoli pubblici replicati più
volte.
11) Corso di ippoterapia.
12) Pulizia e manutenzione dei furgoni del centro.
8
Ai volontari che svolgeranno il Servizio Civile presso il centro “La Grangia” sarà
proposto un orario settimanale di minimo 20 ore su cinque giorni lavorativi
indicativamente dal lunedì al venerdi salvo occasioni particolari come feste,
vacanze estive, gite ecc.
Nel caso che il mansionario di servizio del volontario preveda la partecipazione e
l’assistenza ai ragazzi disabili durante la consumazione del pranzo al centro, questo
sarà offerto anche ai volontari in servizio a complete spese dell’ente.
E’ preferibile il possesso della patente di guida (ma non indispensabile). L’orario di
servizio dei giovani volontari potrà rientrare fra le ore 8.15 e le ore 19.00 in
considerazione delle esigenze del centro in funzione del raggiungimento degli
obiettivi del progetto e delle reali disponibilità dei giovani selezionati.
b) Laboratorio Ergoterapico “All’Opera” di Pavullo e negozio “Banco Artigiano
delle Arti e Mestieri” (annesso al laboratorio).
Il laboratorio ospita attualmente 16 utenti (in rapporto educativo mediamente di 1:4)
ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 17.00 (orario continuato) per
almeno N° 225 giorni in un anno. I trasporti degli ospiti sono a carico dei comuni di
provenienza e le pulizie giornaliere dei locali sono svolte da personale specializzato.
Nella struttura sono presenti i seguenti locali:
- Tre laboratori artigianali: uno per la produzione di oggetti d’arredo in legno, uno per
la lavorazione del cuoio e del feltro e il terzo laboratorio per la produzione di oggetti
in carta riciclata, cera e per il confezionamento di bomboniere.
- Una sala da pranzo con zona cucina e soggiorno (si utilizza anche per i momenti
comuni d’inizio e fine giornata).
- Bagni per il personale e per gli utenti.
- Zona magazzino delle materie prime
- I prodotti realizzati dagli ospiti vengono esposti per essere venduti presso un
negozio situato sulla via principale del paese di Pavullo denominato “Banco Artigiano
delle Arti e Mestieri”. La gestione di questo locale è sempre in carico agli operatori
del Laboratorio i quali a rotazione, insieme ad alcuni utenti, vi si recano per tenerlo
aperto al pubblico e per curare l’esposizione dei prodotti (il negozio è aperto dal
lunedì al sabato compreso dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30).
Gli utenti che frequentano il Laboratorio “All’Opera” hanno un’età variabile dai 16 ai
55 anni e solitamente sono già in possesso delle autonomie di base (igiene personale,
alimentazione ecc..). Il lavoro educativo perciò è prevalentemente finalizzato
all’acquisizione delle autonomie di II° livello (uso del telefono, computer ecc..), allo
sviluppo delle capacità cognitive e manipolative e all’introduzione alle dinamiche
dell’attività lavorativa (per questo fine gli utenti ricevono anche un compenso mensile
proporzionale all’impegno dimostrato e alla produzione realizzata). Presso il
laboratorio “All’Opera” sono previste proposte extra-orario quali:
- organizzazione di gite o partecipazione a feste popolari durante alcuni fine settimana
(almeno 5 in un anno).
- un periodo di vacanza estiva della durata di almeno 6 giorni (insieme al centro “La
Grangia”)
- Allestimento di bancarelle per la vendita dei prodotti realizzati dai “ragazzi” del
centro in occasione di sagre e fiere della zona.
- Incontri di formazione per gli operatori
Oltre ai laboratori artigianali sono proposte attività espressive e di socializzazione
quali:
– I laboratori Artigianali Integrati con classi delle scuole elementari della zona.
9
- Attività ludico-ricreative come canti di gruppo, attività ginnico-motoria, piscina
ecc…
- Una volta alla settimana è previsto un pranzo fuori struttura (pizzeria, ristorante
ecc..).
Altre necessità gestionali della struttura:
- acquisti di vario genere.
- Servizio mensa (con ristorazione esterna ma da consumarsi presso il Laboratorio).
- Manutenzioni ordinarie interne ed esterne della struttura.
- Cura e pulizia dei mezzi di trasporto.
Ai volontario che svolgeranno il Servizio Civile presso il laboratorio “All’Opera”
sarà proposto un orario settimanale di minimo 20 ore su cinque giorni lavorativi
indicativamente dal lunedì al sabato salvo occasioni particolari come feste, vacanze
estive, gite ecc..
Nel caso che il mansionario di servizio del volontario preveda la partecipazione e
l’assistenza ai ragazzi disabili durante la consumazione del pranzo al centro, questo
sarà offerto anche ai volontari in servizio a complete spese dell’ente.
E’ preferibile il possesso della patente di guida (ma non indispensabile). L’orario di
servizio dei giovani volontari potrà rientrare fra le ore 8.30 e le ore 19.00 in
considerazione delle esigenze del centro in funzione del raggiungimento degli
obiettivi del progetto e delle reali disponibilità dei giovani selezionati.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
4
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
4
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
1400 ore in un anno;
ore settimanali obbligatorie minimo 20
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
10
L’ente pone come condizione unica ma imprescindibile l’adesione al progetto stesso.
Sono richieste, inoltre, discrezione rispetto a dati sensibili di cui il volontario potrà
venire a conoscenza nel corso del servizio, capacità di rispettare le regole e le
consuetudini instaurate da chi lavora già da tempo nelle strutture.
Idoneità psicofisica minima rispetto alle attività proposte e disponibilità a
partecipare ad attività artigianali di vario genere.
Non rivolgendosi a “professionisti del sociale”, si richiede infine sufficienti capacità
di entrare in contatto con l’altro, di tollerare la frustrazione ed una adeguata maturità
psicologica.
Viene inoltre richiesta flessibilità oraria per rispondere alle esigenze di servizio
emergenti e la disponibilità a partecipare a periodi programmati di servizio fuori
sede anche prolungati (vacanze con gli ospiti di una settimana, gite ecc.) o ad
iniziative che si svolgeranno durante alcuni fine settimana nell’arco dell’anno
(presumibilmente cinque/sei).
11
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
1
2
Sede di
attuazione del
progetto
Centro
“La Grangia”
Lab.
“All’Opera”
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
Maranello
v. Cappella 119
98517
Pavullo
vl. Martiri, 59
23543
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
N. vol. per
sede
3
1
Cognome e
nome
Malagoli
Marinella
Bardelli
Piergiorgio
Data di
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di
Ente Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita
C.F.
MLGMNL78P
41F257V
BRDPGR75E1
19/05/1975 9I496J
1/09/1978
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
12
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE
- pubblicizzazione e diffusione (volantinaggi al mercato paesano e affissioni
pubbliche) del progetto tramite la realizzazione interna alla cooperativa di un
apposito volantino (anche utilizzando il materiale preparato dal Copresc), si
intende promuovere specifici incontri di sensibilizzazione e promozione al
servizio civile all’interno dei centri giovani comunali e parrocchiali del
comprensorio.
- Incontri tenuti da volontari uscienti, con i giovani, nelle sedi parrocchiali,
comunali, durante i quali si darà testimonianza del lavoro svolto.
- Sarà di 6 ore complessive la durata di suddette attività di sensibilizzazione
Inoltre l’ente darà massima disponibilità a partecipare alle iniziative di promozione e
sensibilizzazione organizzate dal Copresc di Modena come stabilito nel protocollo
d’intesa del piano attuativo provinciale (vedi sotto)
ATTIVITÀ COORDINATE E CONGIUNTE FRA IL COPRESC DI
MODENA E GLI ENTI ACCREDITATI
L'Ente partecipa alle attività di promozione e sensibilizzazione organizzate dal
COPRESC di Modena come da protocollo sottoscritto secondo il seguente schema:
–
Pianificazione delle attività:
Il Copresc di Modena favorisce la collaborazione degli enti sulle attività di
sensibilizzazione e di promozione del servizio civile attraverso il tavolo di lavoro
provinciale che ha il compito di programmare le iniziative e valutare gli elementi di
successo e di criticità di quelle già attivate.
CAMPAGNA PERMANENTE
L’attività di sensibilizzazione permanente viene svolta durante tutto l’anno e
comprende principalmente l’organizzazione e realizzazione, insieme al Centro
Servizi per il Volontariato, del progetto “Giovani all’arrembaggio”; si tratta di
interventi di sensibilizzazione nelle scuole superiori dei Distretti di Modena, Carpi,
Sassuolo, Mirandola, Vignola e Pavullo con la proposta agli studenti interessati di
svolgere un’esperienza pratica di stage presso una sede accreditata di servizio civile.
Il progetto viene coordinato dagli operatori del Copresc di Modena e del Centro
Servizi Volontariato; nel Distretto di Pavullo, collabora con il Copresc Serena
Muracchini.
Obiettivi:
- promuovere la cultura della solidarietà;
- costruire canali sani di comunicazione tra scuola e mondo del volontariato e
del servizio civile volontario;
13
- presentare le associazioni e gli enti aderenti al progetto come opportunità di
servizio adatte ai giovani;
- incrementare il livello di informazione degli studenti sulle associazioni di
volontariato e sugli Enti di Servizio Civile;
- favorire un cammino sul piano dell’impegno civico e della cittadinanza solidale;
- offrire elementi di analisi e conoscenza rispetto alle problematiche sociali e
rispetto ad alcune realtà di volontariato;
- promuovere, attraverso la testimonianza di volontari e dei ragazzi/e in Servizio
Civile, il Servizio Civile Volontario.
Metodologia d'intervento:
l’azione formativa standard prevede 2 interventi da svolgersi in 2/4 ore consecutive
o divise a seconda del calendario dei docenti.
La struttura dell’intervento è la seguente:
- la prima ora è propedeutica alla seconda e mira a sensibilizzare gli studenti rispetto
al tema dell’impegno sociale e della partecipazione attiva grazie ad attività
funzionali a stimolare i giovani coinvolgendoli con azioni mirate.
- la seconda ora prevede un incontro con alcuni volontari di associazioni e volontari
in servizio civile/OLP presenti nel territorio a cui gli studenti possono
rivolgere domande di loro interesse. L’obiettivo finale è di far conoscere le diverse
opportunità presenti sul territorio e di proporre un periodo di stage presso le
associazioni di volontariato e le sedi degli Enti di Servizio Civile che aderiscono al
progetto per sperimentare sul campo la dimensione della solidarietà e dello scambio
con un Altro diverso da sé e lontano dai modelli pubblicitari.
Agli studenti viene consegnato del materiale orientativo/informativo sulle varie
offerte di stage.
Sul distretto di Pavullo le classi coinvolte sono le III e le IV di tutti gli Istituti.
Come ulteriore offerta di intervento formativo per le classi quarte e quinte il
progetto propone:
- Servizio Civile Volontario: si tratta di incontri con classi IV e V in cui
approfondire l’esperienza del Servizio Civile Volontario nei suoi diversi
aspetti: cos’è il SCV, le modalità e i requisiti richiesti per partecipare al
bando, la formazione, gli aspetti economici e i crediti formativi, i vari settori
in cui può essere svolto il servizio. Sono incontri di sensibilizzazione al
servizio civile ai quali partecipano volontari e operatori locali di progetto
allo scopo di informare i giovani dell'opportunità del Servizio Civile e di
come partecipare al Bando.
- Sul Distretto di Pavullo tali incontri sono svolti nelle classi V di tutti gli
Istituti Superiori.
Proposta stage:
agli studenti viene proposto uno stage nelle sedi di enti/associazioni aderenti al
progetto della durata di minimo 20 ore, dilazionate in più settimane, al termine del
quale, il tutor designato a seguire il percorso dei ragazzi, rilascerà un attestato di
partecipazione che, consegnato in segreteria, darà diritto al riconoscimento di un
credito scolastico.
Quest'esperienza diretta nelle sedi accreditate per il SC offre ai giovani l'opportunità
di conoscere il mondo del Servizio Civile, i volontari, gli operatori che ci lavorano; è
un'esperienza utile ai fini di una futura scelta di SC consapevole e motivata.
La gestione degli stage prevede una presenza costante dei coordinatori, che
14
affiancano i ragazzi nei momenti di passaggio: dall’attività in classe al racconto del
volontario, dalla scuola all’Ente, attraverso l'accompagnamento dei giovani presso le
sedi degli enti affiancandoli nell'incontro di conoscenza del tutor, delle attività
proposte e degli utenti.
Verifica stage:
Al termine degli stage la coordinatrice del Copresc telefona ai ragazzi e ai tutor per
avere un ritorno sull'esperienza vissuta.
I coordinatori hanno anche il compito di monitorare l’andamento degli strage e
verificare gli apprendimenti, le scoperte, le elaborazioni avvenuti al termine del
periodo di tirocinio, attraverso colloqui e attività di verifica svolti a scuola e nelle
sedi di servizio.
Viene prestata attenzione anche al momento di verifica prevedendo la
somministrazione di questionari agli studenti impegnati nello stage, per valutare le
ricadute dell’esperienza nel loro vissuto personale.
Tempistica:
Incontri con gli studenti: quelli nelle classi III e IV partono generalmente nel mese
di ottobre per concludersi entro la prima metà del mese di aprile. Mentre gli incontri
specifici di sensibilizzazione al Servizio Civile Volontario nelle classi IV e V sono
concentrati prevalentemente nei mesi di marzo-aprile -maggio in modo da essere
ravvicinati alla pubblicazione del Bando di sc.
Avvio stage: conclusi tutti gli incontri previsti in un istituto, nell'arco di 15 giorni
vengono raccolte le schede di adesione allo stage degli studenti interessati e
nell'immediato sono organizzati gli incontri di avvio presso le sedi degli
enti/associazioni prescelti. L'arco di tempo considerato va dai primi di novembre alla
prima metà di maggio.
Assicurazione:
Tutti gli studenti in stage presso le sedi degli enti Copresc sono assicurati per
“Infortuni” e “Responsabilità Civile verso Terzi”.A partire dall’a.s. 2011-2012 gli
Istituti scolastici che aderiscono debbono inserire il progetto nel Piano dell’Offerta
Formativa e quindi l’assicurazione rispetto alle attività di stage risulta essere a carico
degli stessi Istituti.
Le attività di sensibilizzazione, per quanto concerne la parte a carico del Sistema
provinciale degli Enti di servizio civile, vengono coordinate dall'operatrice del
Copresc e realizzate in collaborazione con gli enti, coinvolgendo, ove possibile, i
volontari di servizio civile in qualità di testimoni diretti dell’esperienza.
Agli Enti - soci viene richiesto di:
- individuare una o più sedi dove è possibile realizzare gli stage;
- fornire i volontari in SC (anche ex-volontari oppure olp) per incontrare gli studenti
nelle scuole e presentare loro testimonianze rispetto alla loro esperienza;
- individuare una o più figure interne al proprio ente che svolgano le funzioni di
“tutor” rispetto agli studenti coinvolti negli stage presso le sedi dell’ente stesso; al
fine di accompagnare gli studenti durante l’esperienza e consentire un esito positivo
sia per gli studenti che per le sedi.
15
Stage educativi: percorsi alternativi alla sospensione scolastica
Si conferma l’impegno del Copresc nel collaborare alla realizzazione di stage
educativi: percorsi di volontariato alternativi alla sospensione scolastica da proporre
agli studenti segnalati dal consiglio di classe che hanno ricevuto una sospensione per
motivi disciplinari e da svolgere preferibilmente in orario extrascolastico. Ai ragazzi
viene offerta la possibilità di assumere un ruolo attivo e responsabile nella comunità
in cui vive. I contesti di volontariato (associazioni-enti) sono luoghi privilegiati in
cui sperimentare attività socialmente utili e in cui i giovani possono maturare idee
nuove e/o prospettive sul loro ruolo nella società.
La gestione degli stage prevede il supporto del referente del Copresc che nello
specifico svolge un colloquio preliminare con professori e ragazzo ai fini
motivazionali - orientativi; in seguito organizza e accompagna il ragazzo nel suo
inserimento presso l’associazione/ente e nella fase finale di chiusura dello stage.
Saranno attivati stage personalizzati per studenti dell'Istituto “Ipsia Corni” di
Modena , degli Istituti “Marconi” e “Cavazzi” di Pavullo, e degli Istituti ITI Volta,
Ipsia Ferrari ed Elsa Morante di Sassuolo.
Agli Enti/odv soci Copresc viene richiesto di: garantire la presenza di un tutor
interno;
scrivere una breve relazione finale sui comportamenti-atteggiamenti osservati del
ragazzo.
1. Proposte di volontariato estivo (Sayes):
Si conferma l’impegno del Copresc nel collaborare alla realizzazione di percorsi di
volontariato estivo: agli studenti di II, III e IV superiore viene offerta la possibilità
di vivere esperienze di volontariato costruttive per la loro crescita e seguite da un
tutoraggio interno, durante i mesi estivi di giugno e luglio. E’ possibile realizzare
anche un eventuale incontro in classe tra i rappresentanti del mondo del volontariato
e i giovani per sensibilizzare gli studenti sui temi della solidarietà e della
cittadinanza attiva e per presentare associazioni aderenti al progetto. Lo studente
interessato si rivolge al coordinatore di progetto territoriale che lo contatterà per un
primo appuntamento presso la sede dell’associazione in cui oltre al momento
conoscitivo - motivazionale sarà possibile programmare il percorso in base alla
disponibilità delle parti.
La gestione degli stage prevede il supporto del referente del Copresc che nello
specifico organizza e accompagna il ragazzo nel suo inserimento presso
l’associazione/ente e nella fase finale di chiusura dello stage.
Oltre al progetto “Giovani all’arrembaggio” possono essere realizzate altre attività di
sensibilizzazione a livello provinciale quali:
- feste rivolte ai giovani, coinvolgendo in particolare i volontari in SC al fine di far
conoscere il SC stesso;
- partecipazione ad eventi pubblici rivolti alla cittadinanza e ai giovani, realizzando
stand con materiale promozionale;
- partecipazione ad assemblee scolastiche nelle scuole superiori e in assemblee
universitarie, realizzando interventi informativi riguardo al SC.
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2. Elemento innovativo:
Adesione Copresc al progetto regionale “YOUNGERCARD”
Ad Aprile 2014 è stato approvato e sottoscritto il protocollo di adesione al progetto
regionale “YOUNGERCARD”, tra Comune di Modena, Centro Servizi per il
Volontariato, Copresc e Circolo Alchemia, che prevede la costituzione di un
comitato di coordinamento per garantire e facilitare la corretta realizzazione del
progetto.
L'obiettivo è quello di fornire ai giovani una carta sconti (che è una carta di
cittadinanza attiva) a connotazione etica (si considereranno solo consumi culturali,
cioè librerie, teatri, cinema, musei), per promuovere la partecipazione dei giovani
alla comunità e per renderli “protagonisti”.
Si prevede di attivare, sul territorio di Modena, un insieme di convenzioni
commerciali e progetti di volontariato, cittadinanza attiva in collaborazione con enti
locali, associazioni, università, scuole, polisportive, circoli etc...
Il progetto è rivolto a tutti i ragazzi dai 14 ai 29 anni che vivono, studiano e lavorano
in Emilia Romagna, che hanno voglia di diventare cittadini attivi e protagonisti del
proprio territorio. Ad ogni volontario che aderisce ad un progetto( in ambito
educativo, sociale,artistico-culturale, informatico o linguistico), visionabile sul sito
www.youngercard.it,si chiede un impegno che va dalle 20 alle 80 ore di volontariato
presso l'ente scelto; ogni ora di volontariato permette di accumulare un punto sulla
Yangercard e, a tutti i giovani che raggiungeranno la soglia minima di 20 punti/ore,
verrà riconosciuto un premio simbolico (credito formativo, gadget, sconto 10%). Le
premialità oltre i 20 punti/ore verranno gestite a livello territoriale (prevedendo
premi sulla base di specifiche convenzioni con sponsor o esercizi locali).
Il Copresc sarà coinvolto per offrire un servizio di orientamento e assistenza ai
giovani interessati al progetto; e per promuoverlo nelle scuole superiori di Modena,
in collaborazione con il Centro Servizi di Volontariato, nell'ambito del progetto
“Giovani all'Arrembaggio”.
Il 17 Giugno 2014 nell'incontro di valutazione finale del progetto Giovani
all'Arrembaggio con gli enti e le associazioni che l'hanno promosso e realizzato
nell'anno scolastico 2013/2014, è stato presentato il progetto Yangercard ed è stata
prospettata la possibilità di collegarlo a Giovani all'Arrembaggio, coinvolgendo gli
studenti delle scuole superiori di Modena e, nello specifico, prevedendo dei premi
aggiuntivi (sconto maggiore) per stage di volontariato che superano le 20 ore; fermo
restando il riconoscimento del credito formativo per chi svolge minimo 20 ore di
stage di volontariato.
La proposta è quella di promuovere il progetto nelle classi delle scuole superiori di
Modena, già a partire da settembre 2014.
PROMOZIONE DEL BANDO
L’attività di promozione dei bandi di servizio civile e di orientamento dei giovani
17
nella presentazione delle domande di partecipazione consiste in:
- attività di sportello informativo;
- aggiornamento del sito web;
- diffusione informazioni attraverso la pagina facebook;
- diffusione delle informazioni attraverso i mezzi di comunicazione:
comunicati stampa;
- inserzioni nei quotidiani, spot nelle radio e tv locali, ecc.;
- affissione di manifesti in luoghi pubblici;
- realizzazione di pieghevoli e volantini informativi specifici sul bando e
relativa distribuzione
- presso i luoghi di aggregazione giovanile (università, scuole superiori,
polisportive, locali);
- collaborazione con i servizi informativi e i centri di aggregazione giovanile.
Agli Enti-soci viene richiesto di collaborare attivamente alla realizzazione di queste
azioni, in particolare nella distribuzione del materiale cartaceo nei diversi distretti
per assicurare una capillare divulgazione dell’opportunità del SC.
Sull’attività di orientamento nella presentazione delle domande si prevede, come nei
Bandi precedenti, di attivare un sistema di monitoraggio condiviso sul numero di
domande presentate, da aggiornare settimanalmente e da trasmettere agli enti
coinvolti nel Bando.
E’ richiesto agli Enti-soci di favorire la distribuzione delle domande in modo da
riempire tutti i posti disponibili a livello provinciale, anche sensibilizzando i giovani
a presentare la propria candidatura nelle settimane precedenti la scadenza del bando
e, nel caso di esubero di richieste al proprio ente, orientando i giovani verso enti del
proprio territorio che hanno ricevuto meno domande.
Abbiamo sperimentato negli anni scorsi, e riproporremo nei prossimi,
l’organizzazione di incontri pubblici rivolti ai ragazzi e alle ragazze dai 18 ai 29 anni
e alle loro famiglie in cui vengono presentati i progetti di servizio civile per cui
possono candidarsi. Gli incontri sono organizzati dal Copresc in collaborazione con
gli Enti che hanno avuto progetti finanziati di Servizio Civile Nazionale e
Regionale, uno per ambito distrettuale1, e prevedono la presenza di un operatore del
Copresc che introduce e presenta gli aspetti generali sul Servizio Civile, il quadro
normativo, il significato che assume nella comunità in cui si realizzeranno i progetti;
successivamente i referenti degli Enti illustrano i progetti nelle loro caratteristiche e
infine intervengono volontari o ex volontari di servizio civile che testimoniano la
loro esperienza diretta.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Elementi di valutazione e punteggi per la selezione dei volontari elaborati
dall’ufficio nazionale del servizio civile (decreto 11 giugno 2009 n.
173)
____________________
1 Presso il Distretto di Pavullo, viene organizzato un maggior numero di incontri per arrivare a tutti i
giovani sparsi sul territorio montano (almeno 3 incontri, cui partecipa il coordinatore del SC del distretto, un
operatore del Copresc e responsabili/OLP del SC del territorio).
18
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
no
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
MONITORAGGIO PREVISTO IN AMBITO COPRESC:
Internamente alla cooperativa al fine di monitorare l’andamento del presente progetto sono state
approntate le seguenti schede (allegate al presente progetto)
progetto percorso di condivisione per l’attuazione da parte dei singoli Enti del monitoraggio
interno dei propri progetti di servizio civile.
–
Pianificazione delle attività:
Il Co.Pr.E.S.C di Modena ha attivato un Tavolo di lavoro Provinciale per accompagnare gli Enti alla
condivisione degli esiti del monitoraggio interno di ogni progetto presente sul territorio provinciale
nelle sue diverse fasi.
Il Piano di monitoraggio e valutazione interno ai progetti verrà predisposto ed attuato autonomamente
dall’Ente e condiviso a livello provinciale attraverso il percorso concordato in ambito Co.Pr.E.S.C.
Gli Enti aderenti, nel predisporre il proprio Piano di monitoraggio e valutazione interno ai progetti,
dovranno quindi inserire il percorso di accompagnamento in ambito Co.Pr.E.S.C.
Riguardo ai progetti presentati per il Bando 2013, si propone agli Enti un percorso di condivisione
descritto attraverso il seguente schema:
Settembre 2014
Febbraio/Marzo
2015
Percorso di condivisione
in ambito Copresc
Incontro del Tavolo provinciale
Predisposizione attività di promozione del SC in ambito Copresc in vista
dei Bandi 2014/15: strumenti e materiali comuni, incontri sul territorio, ecc.
Confronto su iniziative di orientamento dei giovani per perseguire la
copertura dei posti disponibili.
Incontro del Tavolo provinciale
Verifica delle attività di promozione del Bando 2013 in ambito Copresc.
Confronto sui progetti che verranno avviati (settore/area, obiettivi, attività)
e sul percorso di monitoraggio interno predisposto dagli Enti.
Definizione delle aule di formazione coordinata e congiunta sulla base dei
progetti finanziati nei diversi distretti e confronto su data di avvio dei
progetti.
Organizzazione dei corsi di formazione coordinati e congiunti rivolti agli
OLP e raccolta dei nominativi degli OLP che necessitano di partecipare ai
corsi
19
Ottobre 2014 e
Marzo 2015
Maggio 2015
Ottobre 2015
Aprile 2016
Mappatura Copresc
Il Copresc raccoglie dagli Enti con progetti attivi i dati relativi a: n.
domande – n. giovani selezionati – n. giovani realmente avviati – n. rinunce
prima del servizio – n. subentri; sulla base dei dati il Copresc realizza ed
invia agli Enti una mappatura del SC in provincia
Incontro del Tavolo provinciale
Predisposizione della programmazione annuale e condivisa delle iniziative di
sensibilizzazione rivolte alla comunità e ai giovani.
Verifica dei corsi di formazione coordinati e congiunti rivolti agli OLP.
Incontro del Tavolo provinciale
Confronto sull’andamento dei progetti a metà servizio a partire dai Piani di
monitoraggio interno: grado di raggiungimento degli obiettivi del progetto;
esperienza del giovane e sua crescita formativa; il rapporto con gli operatori/
volontari dell’Ente e con gli utenti.
Verifica della formazione generale coordinata e congiunta rivolta ai giovani alla
conclusione dei percorsi distrettuali.
Incontro del Tavolo provinciale
Confronto sull’andamento dei progetti di servizio civile a partire dai report
finali predisposti dagli enti.
Costruzione della mappa del valore del servizio civile a livello distrettuale.
Confronto riguardo alle modalità per rendere pubblici i risultati dei progetti
realizzati in provincia
1) Scheda mensile di rilevazione oraria del volontario (da compilare a cura del volontario. A fine
mese la scheda sarà consegnare debitamente firmata al responsabile interno del monitoraggio
per la rilevazione mensile dell’orario di servizio e degli eventuali permessi usufruiti) .
2) Scheda generale di servizio individuale per ogni volontario (da conservare nella cartella
personale).
3) Compilazione trimestrale da parte del volontario del questionario interno di valutazione
dell’andamento del progetto (mansioni svolte, conoscenze acquisite, difficoltà incontrate,
obiettivi raggiunti). Con cadenza mensile è previsto un colloquio individuale fra il responsabile
del monitoraggio e il volontario con a tema: giudizio sull’andamento del progetto, problemi
incontrati (organizzativi ed educativi) ed eventuali proposte di cambiamento.
4) Strumento di valutazione trimestrale sull’operato di ogni volontario redatto dagli Operatori
Locali di Progetto riguardante: rispetto dell’orario e delle altre regole di lavoro, rispetto dei
compiti assegnati, interesse dimostrato e capacità reali dimostrate.
5) Report interno di andamento del progetto da compilare a cura dell’esperto del monitoraggio
dell’ente con cadenza quadrimestrale (si allega Report).
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
no
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Nessuno in particolare.
20
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Nuovo progetto:
Personale dedicato in specifico al progetto:
- 15 ore al mese per amministrazione, segreteria e informatizzazione,
monitoraggio e tutoraggio: 15 ore X 30 euro X 12 mesi = 5400 euro in un anno.
- Periodo di vacanza estiva con utenti e altre uscite da organizzare durante
l’anno (gite, cene, feste ecc...): 600 euro X 4volontari = 2400 euro in un anno.
- Consumazione dei pasti durante il periodo di servizio: presumibilmente
N°800 pasti suddivisi tra i 4 volontari X 5.50 euro a pasto = 4400 euro in un
anno.
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
1) Dichiarazione del Presidente della coop. Soc. Arti e Mestieri di Bologna
che attesta il contratto in essere con la nostra cooperativa finalizzato
all’allestimento di punti vendita e alla commercializzazione in genere dei
prodotti realizzati dai nostri utenti all’interno dei laboratori artigianali. Essa è
una cooperativa ONLUS con sede a :
Bologna
Via Collegio di Spagna 5/2
40123 Bologna
Tel 051236688
Fax 051236688
e-mail: [email protected]
Carpi
Via Paolo Guaitoli 15/a
41012 Carpi (Mo)
Tel 059681950
Fax 059681950
e-mail: [email protected]
Pavullo
Via Giardini 162
41026 Pavullo (Mo)
Tel 053620178
Fax 053620178
e-mail: [email protected]
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Fornitura di abbigliamento adeguato allo svolgimento delle mansioni (camice da
lavoro, guanti usa e getta ecc…): 500 euro X 4 volontari = 2000 euro in un anno.
Gli strumenti per il supporto del lavoro del volontario riguardano:
21
- Materiale specifico, utilizzato dei vari lavoratori artigianali precedentementie
indicati.
- Strumenti informatici
- Automezzi
- Possibilità di partecipare alle riunione dell’equipe.
- Occasioni per potere mettere alla prova le proprie capacità relazionali.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
no
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
no
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Possibilità di apprendere un approccio metodologico finalizzato all’educazione,
riabilitazione e reinserimento sociale di persone in situazioni di disagio psicofisico,
lavorando in affiancamento agli educatori dei centri e apprendendo le basi del lavoro
d’equipe.
Conoscenza delle principali problematiche gestionali riguardanti la cooperazione
sociale in convenzione con il Servizio Pubblico.
Apprendimento delle conoscenze e delle abilità riguardanti diverse attività
artigianali, creative, espressive e socializzanti (lavorazione del cuoio, lavorazione
del legno, lavorazione della creta, laboratorio teatrale ecc…..) lavorando in
affiancamento a professionisti del settore.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
- Presso una sala del Comune di Fiorano Modenese o Maranello,per i volontari
che svolgeranno il servizio presso la struttura “la Grangia”
- Presso l’Aula del Frignano, sala offerta dal comune di Pavullo, per i volontari
che svolgeranno il servizio alla struttura All’Opera.
in collaborazione anche con i comuni di Formigine e Prignano, aderendo al
protocollo d’intesa con il CO.PR.E.S.C. di Modena come previsto nel piano
provinciale- Specifiche delle attività coordinate e congiunte di formazione a favore
dei giovani in servizio civile.
30) Modalità di attuazione:
22
L’ Ente progettante attribuisce importanza all'azione condivisa del Copresc di
Modena, e pertanto concorda nell’aderire e partecipare annualmente alla definizione
di un sistema di formazione generale coordinata e congiunta a favore dei giovani
in Servizio Civile definita insieme al Copresc di Modena nel rispetto dei moduli
formativi e delle metodologie previste nella determinazione del direttore generale
dell’Ufficio Nazionale 4 aprile 2006, relativa alle Linee guida per la formazione
generale dei giovani in servizio civile nazionale.
Detta formazione coordinata e congiunta presenta i seguenti elementi di qualità:
[1] partecipazione del coordinatore tecnico Co.Pr.E.S.C. per la materia di cui trattasi
al tavolo di lavoro provinciale con gli Enti e al percorso regionale.
[2] Le classi in formazione relative a progetti dello stesso ambito territoriale non
dovranno avere un numero superiore a 20 giovani,
[3] oltre a 1 classe sperimentale con massimo 15 giovani.
[4] La progettazione e attuazione del/i percorso/i formativo/i con formatori
accreditati e/o referenti della formazione, messi a disposizione dagli Enti presenti in
ambito provinciale, deve tener conto del gruppo di giovani coinvolti, dei progetti di
servizio civile di provenienza e della formazione specifica ivi prevista, e deve
valorizzare anche l’esperienza di servizio in relazione ai temi della formazione
generale.
[5a] I Co.Pr.E.S.C. che hanno sperimentato la classe da 15 giovani nel 2010
dovranno predisporre una relazione sull’attività svolta, da allegare alla
rendicontazione finale di cui alla precedente deliberazione n.1900/2009; tale
relazione dovrà riferirsi, oltre alle valutazioni operate in ambito Co.Pr.E.S.C., ai
riferimenti qualitativi da [6] a [8] sotto riportati.
[5b] I Co.Pr.E.S.C. che viceversa non hanno ancora sperimentato la classe da 15
giovani dovranno prevederla nelle attività 2013, mettendo in evidenza alcuni dei
punti qualificanti emersi nel percorso regionale di accompagnamento ai
Co.Pr.E.S.C.
di seguito evidenziati:
[6] - definizione delle modalità operative e delle funzioni del “referente della
formazione” già indicato dai singoli Enti nelle schede annuali d’attuazione del
protocollo d’intesa Co.Pr.E.S.C./Enti, quale garante dell’attivazione delle relative
previsioni progettuali stante la confermata responsabilità in materia dei singoli Enti,
prendendo come riferimento le indicazioni contenute nella stessa scheda per la
formazione coordinata e congiunta a favore dei giovani in servizio civile;
[7] - sperimentazione della presenza in aula, per una quota oraria consistente
rispetto al monte ore complessivo, di un “formatore prevalente”, referente del
gruppo classe per garantire continuità formativa e restituzioni in itinere e finale agli
Enti (mediante incontri con referenti della formazione e OLP) al fine d’attivare le
necessarie connessioni con la formazione specifica e con le attività di servizio civile;
[8] - codifica e descrizione dei ruoli delle figure coinvolte nella progettazione e
nell’attuazione dei percorsi di formazione generale coordinata e congiunta dei
giovani in servizio civile (formatore prevalente, referenti della formazione degli
Enti, formatori ed esperti, ecc.);
Obiettivo principale della formazione generale per il Copresc di Modena è
accompagnare i giovani a dare senso al Servizio Civile attraverso la rielaborazione
23
della propria esperienza e aiutarli a connettere il servizio svolto ai valori che sono
alla base del Servizio Civile.
Per favorire questo accompagnamento formativo è necessario che chi costruisce e
realizza il percorso formativo abbia una buona conoscenza dei progetti, delle sedi e
delle loro problematiche e che abbia una costante relazione con i responsabili degli
enti, i tutor, gli operatori locali di progetto, favorendo la connessione dei percorsi
formativi con l’esperienza vissuta dai giovani nei progetti.
Pertanto il Copresc di Modena favorisce la collaborazione degli Enti promuovendo
la costruzione di attività coordinate e congiunte di formazione a favore dei giovani
in servizio civile, purché vi sia partecipazione con continuità da parte di ogni Ente
alla progettazione e realizzazione di tali attività.
L'Ente quindi rende disponibili esperienze e competenze dei formatori accreditati al
fine di strutturare il percorso formativo a livello distrettuale; il formatore accreditato
dell’ente si impegna a partecipare al gruppo di lavoro per contribuire alla
costruzione del sistema di formazione, alla definizione del percorso formativo e alla
sua verifica.
L'ente progettante si avvale, già da anni, della professionalità di formatori di
esperienza dell’Ente stesso ed esterni.
Il percorso di formazione verrà costantemente monitorato (oltre che dall'Ente
progettante) dalla segreteria del Copresc di Modena in accordo con i referenti e con
i formatori.
La formazione viene organizzata attraverso lo strumento della “mappa della
formazione” che prevede la suddivisione delle aule dei giovani per il bando 2013
secondo i seguenti criteri:
- suddivisione delle aule di formazione su base distrettuale;
- aule di max 20 giovani in SC;
- sperimentazione di aule di massimo 15 giovani
- progettazione di percorsi formativi specifici per i diversi distretti: i percorsi
saranno costruiti da un gruppo di lavoro composto da formatori accreditati e/o dal
referente della formazione indicato dall'Ente con progetti attivi e dovranno tener
conto del gruppo di giovani coinvolti, dei progetti di servizio civile di provenienza e
della formazione specifica ivi prevista, e dovranno valorizzare l’esperienza di
servizio in relazione ai temi della formazione generale;
- individuazione di un formatore prevalente per ogni gruppo classe.
Attraverso il Tavolo di lavoro provinciale il Copresc promuove il confronto tra gli
Enti rispetto all’organizzazione dei diversi percorsi formativi a livello distrettuale,
alla loro attuazione e verifica. I percorsi verranno costantemente monitorati dalla
segreteria del Copresc di Modena in accordo con i referenti dell'Ente e con i
formatori.
L’intero corso di formazione generale sarà svolto congiuntamente con gli altri
enti del distretto della Pedemontana, alla presenza del formatore accreditato
dell’ente e il consulente accreditato.
24
Formatori:
- Massimo Becchi nato a Reggio Emilia il 03.08.1971 (per la sede di Fiorano).
Serena Murracchini nata a Pavullo nel Frignano il 18/10/1976 (per la sede di
Pavillo)
aderendo al protocollo d’intesa con il CO.PR.E.S.C. di Modena - Specifiche delle
attività coordinate e congiunte di formazione a favore dei giovani in servizio
civile.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
no
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Metodologia condivisa nel Distretto Pedemontana:
Obiettivo primario del ciclo formativo è quello di poter fornire conoscenze,
competenze e strumenti che i volontari in SCN possano sfruttare per aumentare la
qualità e la consapevolezza nello svolgimento del proprio compito. Inoltre si vuole
dare l’opportunità di aprire spazi di riflessione sul senso della volontarietà e dell’
impegno lavorativo all’interno della società e della comunità in cui il
volontario/cittadino è inserito. Oltre alla trasmissione di contenuti e valori
importanti, gli obiettivi principali trasversali a tutti gli argomenti della formazione
che abbiamo individuato sono in sintesi i seguenti:
- favorire un buon clima di gruppo;
- creare condizioni favorevoli al confronto e allo scambio;
- favorire la consapevolezza della pluralità dei progetti di SCV attraverso
l’esperienze di altri;
- fornire degli spazi di discussione su tematiche attuali, su temi sociali che
coinvolgono tutti al fine di sviluppare interesse e accrescere nei giovani la
partecipazione attiva alla vita della società.
La metodologia adottata nella formazione è di tipo misto, con particolare prevalenza
assegnata alle tecniche di partecipazione attiva attraverso l’utilizzo di:
brainstorming, giochi di ruolo, discussione aperte, momenti di autovalutazione,
simulazioni, problem solving, ecc.
Particolare importanza inoltre viene riconosciuta al lavoro di gruppo, attraverso il
quale si favorisce la socializzazione e si offre a ciascun partecipante maggiori
possibilità di espressione. L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla
consapevolezza che le tematiche trattate nella formazione generale del SC, quali la
relazione tra identità e diversità, il concetto di gruppo e delle sue dinamiche, il
significato di cittadinanza attiva o la gestione dei conflitti, sono argomenti di
cui tutti hanno pre-conoscenze, convincimenti e opinioni, è quindi importante che i
momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo
scambio, alla messa in gioco dei partecipanti al fine di permettere a ciascuno di
esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni esplicitandole innanzitutto a
se stessi.
- Il formatore è dunque chiamato a svolgere il delicato compito di moderatore e
facilitatore del dialogo maturo tra individui. Egli pertanto è il primo che nel trattare
le varie argomentazioni deve riuscire a mantenere un atteggiamento imparziale e
25
aperto in grado di accogliere le opinioni di tutti.
Si farà pertanto uso di lezioni frontali e dinamiche non formali, ovvero:
- giochi di conoscenza per l’avvio del gruppo
- role play
- esercitazioni di gruppo sui temi della formazione generale
- lezioni frontali integrate da momenti di dibattito
- proiezione di audiovisivi
- training
- simulazioni
- giochi di valutazione
- proiezione video e schede informative;
- problem solving.
33) Contenuti della formazione:
I contenuti della formazione generale, in coerenza con le “Linee guida per la
formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”, (determina Direttore
UNSC del 19 luglio 2013 n. 160/2013) prevedono:
1 “Valori e identità del SCN”
1.1 L’identità del gruppo in formazione e patto formativo
Questo modulo, dato il suo contenuto, è propedeutico a tutti gli altri moduli. Si tratta
di un modulo/laboratorio nel quale il formatore, utilizzando tecniche formative
appropriate, lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari in
servizio civile, che esprimeranno le loro idee sul servizio civile, le proprie
aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali. Il formatore, partendo dai
concetti di “Patria”, “difesa senza armi”, “difesa non violenta”, ecc., avrà come
obiettivo quello di creare nel volontario la consapevolezza che questo è il contesto
che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di servizio civile.
1.2 Dall’obiezione di coscienza al SCN
Si metterà in evidenza il legame storico e culturale del servizio civile nazionale con
l’obiezione di coscienza, ripercorrendo la storia del fenomeno in Italia a partire dalla
legge n. 772/72, passando per la legge di riforma n. 230/98, fino ad arrivare alla sua
attuale configurazione così come delineata dal legislatore del 2001, ovvero di difesa
civile della Patria con mezzi ed attività non militari, dimensione che lo caratterizza e
lo differenzia da altre forme di intervento ed impegno sociale.
1.3 Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e nonviolenta
1.3.a Si approfondirà il concetto di Patria e di difesa civile della Patria attraverso
mezzi ed attività alternativi a quelli militari a partire dai principi costituzionali della
solidarietà (art.2 Cost.), dell’uguaglianza sostanziale (art.3 Cost.), del progresso
materiale o spirituale della società (art.4), della promozione dello sviluppo della
cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della Nazione
(art.9) e della pace tra i popoli (art. 11 Cost.). In particolare ciò avverrà attraverso lo
studio delle varie pronunce della Corte costituzionale nelle quali è stato dato a tale
concetto un contenuto ampio e dettagliato.
1.3.b Muovendo da alcuni cenni storici di difesa popolare nonviolenta, si
presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano
istituzionale, di movimento e della società civile. Nell’ambito dei riferimenti al
26
diritto internazionale si potranno inoltre approfondire le tematiche relative alla
“gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”, alla “prevenzione della guerra”
e alle “operazioni di polizia internazionale”, nonché ai concetti di “peacekeeping”,
“peace-enforcing” e “peacebuilding”. Possono, inoltre, essere inserite tematiche
concernenti la pace ed i diritti umani alla luce della Costituzione italiana, della Carta
Europea e degli ordinamenti delle Nazioni Unite.
1.4 La normativa vigente e la Carta di impegno etico
Verranno illustrate le norme legislative che regolano il sistema del servizio civile,
nonché quelle di applicazione riguardanti l’ordinamento e le attività del servizio
civile nazionale. In particolare si evidenzierà l’importanza della sottoscrizione della
Carta di Impegno Etico da parte del legale rappresentante dell’Ente, quale
condizione per l’accreditamento di quest’ultimo: un patto tra l’UNSC e l’Ente, con
cui essi si impegnano reciprocamente al rispetto dei valori posti alla base della
cultura e dell’identità del servizio civile nazionale.
2 “La cittadinanza attiva”
2.1 La formazione civica
Se il legislatore ordinario, nella legge istitutiva del 2001, ha posto tra le finalità del
SCN il “contribuire alla formazione civica dei giovani”, il legislatore delegato nel
2002, nel confermare e ribadire tale concetto, ha inserito tra i contenuti obbligatori
del corso di formazione generale “un periodo di formazione civica”. La formazione
civica si sostanzia nella conoscenza della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani e della Carta costituzionale e, quindi, dell’insieme dei principi, dei valori,
delle regole e dei diritti e doveri in essa contenuti che costituiscono la base della
civile convivenza e quadro di riferimento indispensabile affinché i giovani volontari
possano diventare cittadini attivi. Sarà opportuno analizzare la funzione ed il ruolo
degli organi costituzionali, i loro rapporti, dando particolare risalto
all’organizzazione delle Camere e all’iter di formazione delle
leggi. Il percorso di formazione o educazione civica serve non solo a fornire al
giovane volontario la consapevolezza di essere parte di un corpo sociale e
istituzionale che cresce e si trasforma nel tempo, ma anche a trasmettere allo stesso
la conoscenza di quelle competenze civiche e sociali funzionali per vivere una
“cittadinanza attiva”. Si illustrerà quindi il percorso che lega l’educazione civica alla
cittadinanza attiva ricollegando i principi teorici ad azioni pratiche ed insegnando ai
volontari a tradurre in comportamenti ed azioni le idee e i valori sanciti dalla Carta
costituzionale.
2.2 Le forme di cittadinanza
Richiamandosi al concetto di formazione civica prima descritto, si farà presente
come tale formazione abbia come auspicabile conseguenza l’incremento di impegno
civico da parte dei giovani. Si illustreranno in questo modulo le forme di
partecipazione, individuali e collettive, che possono essere agite dal cittadino, in
un’ottica di cittadinanza appunto attiva. La partecipazione alle formazioni sociali del
volontariato, della cooperazione sociale, della promozione sociale, l’obiezione di
coscienza, il servizio civile nazionale, l’impegno politico e sociale, la democrazia
partecipata, le azioni nonviolente, l’educazione alla pace, la partecipazione
democratica alle elezioni e ai referendum, i bilanci partecipati, sono tutti esempi
concreti che possono essere illustrati e discussi nell’impostazione, nell’azione e
nelle conseguenze, invitando i ragazzi a proporre ed elaborare, anche tramite le
metodologie non formali e la logica progettuale, un percorso di azione.
2.3 La protezione civile
Il tema della protezione civile, che si integra perfettamente nel concetto di difesa
27
della Patria come difesa dell’ambiente, del territorio e delle persone, nonché fattore
di educazione e di crescita di cittadinanza attiva, verrà affrontato non solo attraverso
propedeutici cenni tecnici e operativi, ma soprattutto dal punto di vista culturale.
Partendo dall’importanza della tutela e valorizzazione dell’ambiente e del territorio,
visti come il necessario ed imprescindibile substrato delle attività umane, si illustrerà
come tale territorio/comunità possa essere colpito da eventi naturali ed antropici, in
grado di metterne a dura prova l’esistenza. A tal scopo, seguendo un percorso che si
estrinseca attraverso la logica del progetto, si mostrerà come la protezione civile
agisce attraverso la previsione e prevenzione dei rischi (concetto connesso alla
responsabilità, individuale e collettiva) e l’intervento in emergenza e la
ricostruzione post emergenza. Sarà opportuno in tale ambito formativo sottolineare
lo stretto rapporto tra prevenzione/tutela ambientale e legalità, nonché tra
ricostruzione/legalità.
Nel presente modulo verranno inoltre illustrate le norme di comportamento da
seguire nella gestione delle emergenze, anche per poter espletare al meglio gli
eventuali compiti di assistenza e soccorso nei confronti delle popolazioni colpite da
eventi calamitosi.
2.4 La rappresentanza dei volontari nel servizio civile
Una delle forme di partecipazione e di cittadinanza attiva che si presenteranno ai
volontari durante l’anno di servizio civile, sarà la possibilità pratica di partecipare e
di candidarsi alle Elezioni per i Rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in
SCN. Sarà dunque opportuno illustrare ai volontari tale possibilità, inserita nel
contesto della cittadinanza agita, il suo funzionamento ed importanza, anche come
presa in carico di un comportamento responsabile, le cui conseguenze potranno
essere visibili solo in tempi medio lunghi, ma non per questo meno importanti.
A tale riguardo sarebbe auspicabile la partecipazione, durante le ore di formazione,
di ex-volontari o rappresentanti in carica, nonché di delegati di Regione dei
volontari in servizio civile, in qualità di consulenti, al fine di rendere maggiormente
incisivo l’argomento.
3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”
3.1 Presentazione dell’ente
In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in
cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le
caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente
accreditato.
3.2 Il lavoro per progetti
Il lavorare per progetti è un metodo nato e sviluppato per consentire la governabilità
dei processi complessi, nel rispetto degli obiettivi prefissati e dei vincoli temporali.
Lavorare per progetti è un lavoro ad alta integrazione, risultato che non si ottiene
automaticamente ma va costruito e la sua qualità dipende dalla qualità delle
competenze che ciascuno mette in gioco. Il progetto viene suddiviso in fasi e
compiti che vengono assegnati ad un team di persone. L’integrazione del team è il
risultato della capacità di comunicazione, coordinamento e cooperazione di tutte
queste figure. I volontari in servizio civile sono parte integrante di questo processo e
la loro crescita umana è fondamentale per la riuscita del progetto. Non bisogna
dimenticare che una conoscenza imprecisa del progetto nel suo insieme, una
scorretta definizione iniziale dei tempi, dei metodi, degli obiettivi, una scadente
qualità dei rapporti fra le persone possono determinarne il fallimento.
3.3 L’organizzazione del servizio civile e le sue figure
Come già espresso nel modulo precedente, per la buona riuscita del progetto è
28
fondamentale una buona conoscenza dello stesso nel suo insieme e quindi un’attenta
conoscenza delle diverse figure e dei loro ruoli. Il raggiungimento degli obiettivi
attraverso la realizzazione di una serie di azioni è direttamente riconducibile alle
figure che operano al suo interno. A sua volta, lo stesso ente è collocato all’interno
di una sovrastruttura più grande , che costituisce “il sistema di servizio civile” (gli
enti di SCN, l’UNSC, le Regioni e le Province autonome). E’ importante che il
volontario conosca “tutte” le figure che operano all’interno del progetto (OLP,
RLEA, altri volontari etc.) e all’interno dello stesso ente (differenza fra ente e
partner, fra sede operativa etc.) per il raggiungimento degli obiettivi.
3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale
In tale modulo verrà presentato e illustrato ai volontari il “Prontuario concernente la
disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale”, (DPCM 4
febbraio 2009 e successive modifiche) in tutti i suoi punti.
3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
Partendo dall'ingresso del volontario nell'organizzazione sarà utile soffermarsi sulla
comunicazione quale elemento essenziale dell'esperienza quotidiana, sia nei rapporti
fra singoli individui, sia a livello di gruppi. Poiché la comunicazione serve una
combinazione di scopi e può produrre una combinazione di risultati, occorrerà
prendere in esame i suoi elementi costitutivi: il contesto, l'emittente, il messaggio, il
canale comunicativo, il destinatario e la ricezione del messaggio da parte di
quest'ultimo. L'analisi della comunicazione all'interno di un gruppo, quale è quello
in cui è inserito il volontario, condurrà ad un esame delle dinamiche che ogni nuovo
inserimento sviluppa in un gruppo di lavoro. Sarà utile, pertanto, considerare il
gruppo come possibile causa di conflitti, riconoscendo il momento iniziale del
sorgere di questi ultimi (capacità di lettura della situazione), l'interazione con gli
altri soggetti (funzionale/disfunzionale), la loro risoluzione in modo costruttivo
(alleanza/mediazione/ consulenza).
Mediazione culturale ed interculturalità
In questo modulo saranno affrontati e approfonditi i temi del punto 6) del presente
box, portando l’esperienza di mediatori culturali e di progetti di interculturalità che
hanno sviluppato reti sociali sui territori tali da formare i giovani del servizio civile
nazionale sull’integrazione fra migranti e residenti e nel caso si presentino progetti
di Servizio Civile Regionale, come già accaduto in precedenti progetti, favorire
la formazione unica fra volontari italiani e stranieri.
34) Durata:
La durata complessiva della formazione è di 42 ore, con un piano formativo di 6
giornate, questa è parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai
fini del monte ore. Tutta la formazione generale sarà svolta nei primi 180 giorni
dall’avvio del progetto stesso.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Presso le due sedi indicate a progetto.
29
36) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’ente con formatori dell’ente e in più esperti in specifiche attività
e competenze forniti da enti di formazione esterni.
All’inizio del servizio civile, il primo mese sarà interamente dedicato alla
formazione generale e specifica, teorica e sul campo. Inoltre:
- Incontri con i responsabili interni di: progetto di servizio civile (2 ore ogni
mese in incontri individuali), responsabile del pronto soccorso, antincendio e
legge sulla privacy (12 ore in totale),
- incontri sulla metodologia educativa interna e tecniche di contenzione con il
coordinatore educativo del centro (14 ore circa),
- incontri con collaboratori esterni (psichiatra, fisioterapista, neurologo, esperto
di comunicazione in azienda, ecc…) per circa 20 ore in un anno.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
LA COOPERATIVA SI AVVARRA’ INTERNAMENTE DEI SEGUENTI
FORMATORI:
1) ZINI SERGIO, NATO IL 14/10/1956 A CASTELLARANO (RE),
RESIDENTE A CARPI (MO) IN VIA NAZIONI UNITE N° 36
(FORMATORE ACCREDITATO DELL’ENTE).
2) BIAGINI MARCO NATO IL 11 APRILE 1985 A SASSUOLO. RESIDENTE
A FORMIGINE (MO) VIA SANT’ANTONIO 12F.
3) CATTANI ELISA NATA A SASSUOLO (MO) IL 30/01/1983 E RESIDENTE
A SASSUOLO IN V. MANTOVA N° 15.
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
ZINI SERGIO:
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pavia con tesi
dal titolo: “Le cure palliative nell’AIDS”
Competenze specifiche nel settore della formazione di personale educativoriabilitativo.
Dal Curriculum: Membro della “Scuola Pratica di Psicologia e di Psicopatologia”
presso il Servizio di Formazione permanente dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano. Aderente allo Studium Cartello (Milano) di cui segue i seminari
settimanali e il Corso Annuale.
Consulente per la Scuola Educatori dell’Azienda USL di Reggio E. come referente
di tirocinio per alcuni allievi. Relatore ad alcuni seminari della Scuola Educatori di
Reggio E Componente gruppo di lavoro di preparazione alla ricerca “Fabbisogno
formativo degli educatori coordinatori e dirigenti”.
Consulente per i Centri di Formazione Professionale
1998 Responsabile per Federsolidarietà per la Formazione con partecipazione alla
30
Progettazione dei Corsi APRIS (Riqualificazione sul Lavoro per Educatori
Professionali) organizzati da IRECOOP Emilia Romagna. 2002
Nominato “esperto” nell’Organismo Nazionale di Coordinamento per l’Anno
Europeo delle persone con disabilità dal Ministro del Welfare e dal Ministro delle
Politiche Comunitarie. Dal 2003 già impegnato come formatore specifico per
Volontari in servizio civile presso la cooperativa “Nazareno” di Carpi.
BIAGINI MARCO
2006-2008
Tutor presso il Liceo Scientifico Formiggini, Sassuolo, Modena
2006-2009
Esperienza saltuaria come barista e cameriere al Caffè del Teatro Astoria, Fiorano
Modenese (Mo), ,
2009
Esperienza saltuaria come cameriere presso Temple Bar di Sassuolo, Modena
2008-2013
Esperienza come attore nelle serate di “Cene con delitto” organizzate dalla VanStones Entertainment
2006
Esperienza semestrale come aiuto allenatore presso pallacanestro sassuolo per una
squadra di minibasket(età 8-9 anni)
2006-2011
Educatore presso Anffas Onlus di Sassuolo, esperienza rodata in rapporti
individuali, oltre che in attività di gruppo di tipo laboratoriale. Esperienza
pluriennale in soggiorni estivi prolungati ed in week end con soggetti disabili di età
compresa tra i 15 ed i 50 anni circa d’età, con disagio fisico e intellettivo.
Area di intervento: disabilità cognitiva, relazionale e fisica, rapporto diretto con
utenti affetti da ritardi mentali di varia entità, disturbi dello spettro autistico (basso
ed alto funzionamento), sindrome di down, patologie o deviazioni di natura
psichiatrica.
2010
Collaborazione con Aut Aut Sassuolo
2011
operatore presso centro giovani Casa Corsini a Spezzano di Fiorano, Modena,
esperienza nel ramo dell’educativa adolescenziale e nella programmazione musicale
e culturale
2011-2014
educatore non professionale per conto della Coop sociale L’arcobaleno, presso
centro diurno “la Grangia” a Gorzano di Maranello, Modena
CORSI e SEMINARI
“Insegnare Abilità sociali “, Laboratorio psico-educativo indirizzato a soggetti
affetti da disturbi dello spettro artistico tenuto dal Dr Enrico Micheli e da Cesarina
Xaisz (Marzo 2008)
”Sessualità e disabilità intellettiva”,Corso d’aggiornamento tenutosi a Desenzano
del Garda (Marzo 2009) organizzato dall’Anffas di Desenzano
ALTRE INFORMAZIONI
31
Consigliere Comunale presso il Comune di Fiorano(Mo) nel 2004-2009 e rieletto nel
2009-2014 (in corso), dal settembre capogruppo in consiglio comunale 2009 .
Basket a livello agonistico per 10 anni.
31
Calcio a livello amatoriale dal 2005 al 2010.calcetto a livello amatoriale dal 2010 al
2011
Socio per diversi anni di un’associazione di giochi di ruolo
Socio per due anni in un’ associazione culturale di letteratura e partecipante attivo
ad alcune delle iniziative di promozione culturale
CORSI e SEMINARI
“Insegnare Abilità sociali “, Laboratorio psico-educativo indirizzato a soggetti
affetti da disturbi dello spettro artistico tenuto dal Dr Enrico Micheli e da Cesarina
Xaisz (Marzo 2008)
”Sessualità e disabilità intellettiva”,Corso d’aggiornamento tenutosi a Desenzano
del Garda (Marzo 2009) organizzato dall’Anffas di Desenzano
ALTRE INFORMAZIONI
Consigliere Comunale presso il Comune di Fiorano(Mo) nel 2004-2009 e rieletto nel
2009-2014 (in corso), dal settembre capogruppo in consiglio comunale 2009 .
Basket a livello agonistico per 10 anni.
Calcio a livello amatoriale dal 2005 al 2010.calcetto a livello amatoriale dal 2010 al
2011
Socio per diversi anni di un’associazione di giochi di ruolo
Socio per due anni in un’ associazione culturale di letteratura e partecipante attivo
ad alcune delle iniziative di promozione culturale
TITOLI DI STUDIO
Luglio 2004
Conseguimento del diploma di maturità scientifica presso il liceo scientifico
Formiggini di Sassuolo, con la valutazione di 92/100.
Marzo 2010
Laureato in corso di studi triennale di Scienze Etno-antropologiche presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna con
tesi di laurea su sessualità e disabilità intellettiva, dal titolo “ Da una sessualità
disabile ad una sessualità del disabile” e votazione di 104/110
Marzo 2014
Laureato presso l’Università di Bologna Alma Mater Studiorum alla facoltà di
Scienze Politiche nel corso triennale ad accesso limitato (150 posti) di Servizio
Sociale. Laureato con voto di 102/110 e con tesi dal titolo “sessualità e disabili,
spunti per un’istituzione accogliente”
CATTANI ELISA:
ESPERIENZE LAVORATIVE:
Da Gennaio 2014 titolare presso Anseo-laboratorio creativo che si occupa di
scultura e complementi d'arredo con sede a Sassuolo (MO).
2012-2013 Servizio Civile Nazionale Volontario in campo socio-assistenziale
presso il Centro “La Grangia” a Gorzano di Maranello.
Dal 2008-2013 collaborazione con C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) o strutture
private in occasione di feste o iniziative comunali con laboratori ludico-creativi per
bambini in cui si disegna, si leggono fiabe o si realizzano oggetti con materiali di
recupero.
Da Ottobre 2011 a Gennaio 2012 sono stata rilevatrice I.S.T.A.T. Per il 15°
Censimento Generale di popolazione e abitazioni per il Comune di Sassuolo (MO).
Nel Settembre-Dicembre 2009 ho svolto un tirocinio formativo, nell'ambito del
32
Progetto Leonardo, all'Origin Gallery e Urban Retreat Art Gallery di Dublino (IE).
Svolgevo attività di accoglienza dei clienti, allestimento delle mostre e mantenevo i
rapporti con clienti e artisti.
Negli anni ho spesso lavorato a contatto con il pubblico come commessa, barista e
cameriera.
ESPERIENZE FORMATIVE:
A.a. 2001/2002. Dipolma di Maturità al Liceo Scientifico A.F.Formiggini di
Sassuolo (Votazione 73/100) A.a. 2008/2009.
Diploma in Scultura dell'Accademia di Belle Arti di Bologna con la tesi “Rachel
Whiteread: tra presenza e assenza” (110/110) 2009.
Attestato Livello C1-Advanced, Corso di Inglese intensivo preso Alpha College of
English, Dublino (IE) 2006.
Attestato di partecipazione al Corso di “Lavorazione Artistica dei Metalli: Tecniche
Orafe” presso il Centro T.A.M. Di Pietrarubbia (PU).
GIUGNO 2013 Attestato di partecipazione al corso "Le forme della porcellana"
organizzato dal MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche) di Faenza presso l'
I.S.I.A. Di Faenza.
LUGLIO 2013 Attestato di partecipazione al corso “Ceramica Base” basato sulla
metodologia "giocare con l'Arte" di Bruno Munari presso il laboratorio didattico del
MIC di Faenza.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Le tecniche sono quelle normalmente previste nei corsi di formazione per
Educatori professionali o nei corsi per operatori di base. Si darà prevalenza
all’utilizzo di metodi convenzionali quali lezioni frontali, colloqui, verifiche,
esercitazioni pratiche e confronti di gruppo.
Strumenti didattici e metodologie:Brainstorming; analisi di casi e simulazioni
di situazioni; lettura e discussione di articoli, testi, documenti legislativi;
condivisione delle esperienze personali; utilizzo di internet e materiale audiovideo (film, fotografie, dipinti…).
I formatori trasmetteranno le conoscenze e ne valuteranno l’acquisizione da
parte dei volontari, avvalendosi di strumenti di valutazione il più possibile
oggettivi.
40) Contenuti della formazione:
In rapporto allo specifico ambito in cui andrà ad operare il volontario si
organizzeranno percorsi autonomi differenziati, anche integrati nell’ambito delle
specifiche équipe di settore, per fornire gli elementi di orientamento e conoscenza
utili e necessari alle attività di assistenza e collaborazione cui saranno chiamati i
volontari.
Principali contenuti:
Fornire un riferimento condiviso ai volontari circa i significati del proprio
intervento. Sensibilizzazione ai temi della relazione interpersonale
Caratteristiche del servizio e/o del progetto a cui si collaborerà.
33
Storia dei progetti in cui su andrà ad operare e loro evoluzione
L’attenzione per gli utenti coinvolti e loro specificità (discussione di casi concreti).
Organizzazione delle attività e competenze del volontario
Metodologia del lavoro educativo e riabilitativo con persone con disabilità
psicofisica. Cenni sulle psicopatologie
Tecniche di primo soccorso
Utilizzo base del computer
Apprendimento pratico di attività artigianali già in essere presso i laboratori e
apprendimento nel corso dell’anno, di nuove tecniche e utilizzo dei materiali.
Principali metodi di contenzione.
Altri contenuti specifici proposti dagli stessi volontari in servizio.
Momenti di focus group.
41) Durata:
70 ore per ogni volontario in un anno.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
In collaborazione con il Copresc è stato redatto un questionario mensile di
valutazione dei contenuti appresi, gradimento delle lezioni e contenuti che interessa
approfondire.
Tramite un apposito registro viene tenuta monitorata la presenza dei volontari alle
lezioni, il numero delle ore di lezione svolte e i contenuti comunicati.
(Si allega copia del registro della formazione utilizzato sia per la generale che per la
specifica).
Inoltre internamente alla cooperativa ogni tre mesi viene consegnato ai volontari in
servizio un questionario di valutazione delle conoscenze e competenze apprese,
l’interesse suscitato e l’indicazione di eventuali argomenti che interessa
approfondire inerenti la nostra specifica area d’intervento (si allega questionario di
monitoraggio interno sulla formazione).
Ai volontari verrà fatto inoltre compilare un questionario sul rapporto avuto con
l’Olp, in quanto è necessario capire come quest’ultimo debba lavorare e intervenire
per poter essere efficace strumento per la promozione del servizio civile.
Maranello, 25/07/2014
Il Responsabile legale dell’ente
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