attualità Aggiungi a cura della Redazione un posto a tavola... Che c'è un amico in più... che in questo caso in NovaGroup gli amici o i nuovi soci sono due importanti realtà come Binetti e Pascoli. Ecco le dichiarazione dei "commensali" sui perché di queste scelte C apita spesso di sedersi a tavola e di non avere nulla da dire, o banalmente parlare del tempo e di poco altro. È comunque a tavola che spesso ci si conosce, si discute liberamente... O almeno si affrontano anche temi caldi per poi mettere tutto nero su bianco in altre sedi. Di sicuro i soci NovaGroup non hanno problemi a comunicare le loro strategie e a confrontarsi con gli attori della filiera, i quali condividono la bontà dei loro progetti. Così facendo sono nate delle sinergie con fornitori, clienti e soprattutto soci, come confermano i due primi ingressi dalla nascita di NovaGroup. Abbiamo incontrato i principali attori, per conoscere i perché di certe scelte. Denominatore comune la voglia di fare bene, di lavorare e di affrontare le sfide del mercato - nazionale e internazionale - con la determinazione di chi vuole mettersi in gioco partendo da solide basi. E così con Vittorio Amura, Elisabetta Pa- scoli e Mariateresa Binetti abbiamo parlato di NovaGroup e delle sue ultime novità (fino a dicembre). A Vittorio Amura, presidente di NovaGroup abbiamo chiesto come sono trascorsi i primi mesi dalla nascita di NovaGroup. Sono stati mesi molto proficui nonostante il poco tempo a disposizione. Ci tengo a sottolineare che fino al 31 dicembre 2014 sarò ancora Presidente di I.DI.A International e che quindi mi sono occupato solo in parte della fase di start up del nuovo gruppo. Nonostante questo, grazie al supporto di alcuni fornitori e alla disponibilità dei cinque soci (iniziali) di NovaGroup, siamo riusciti ad avviare la fatturazione centralizzata. Grazie a questa scelta si favorirà ulteriormente il processo di condivisione dei marchi trattati. La neonata entità è stata accolta con ampi consensi da parte di tutti i fornitori, partendo da quelli storici, ed il nostro obiettivo per i prossimi anni è quello di confermare l’eccellente livello di relazioni attualmente gestito. Quali sono gli obiettivi di NovaGroup per il 2015? Sono tanti e tutti particolarmente ambiziosi. Inizieremo però a lavorare sugli obiettivi da raggiungere a partire dal prossimo gennaio. Vittorio Amura 54 • www.ilgiornaledellaftermarket.it L’ingresso in NovaGroup di due importanti distributori cosa sta ad indicare? Indica il preciso orientamento di NovaGroup, ovvero quello di trasformare in fatti le dichiarazioni di intenti, comunicando esclusivamente quello che abbiamo già la certezza di poter realizzare. Da qualche mese si parlava dell’inserimento di soci per la divisione Truck e, attualità Proprio l'esperienza e la presenza sul mercato da anni è la realtà di Binetti spa. Maria Teresa Binetti, titolare, ci parla della storia della sua azienda. Maria Teresa Binetti nonostante qualche commento che metteva in dubbio la veridicità della nostra dichiarazione, lo scorso 5 novembre le società Pascoli SpA e Binetti SpA sono ufficialmente entrate a far parte di NovaGroup. Siamo tutti entusiasti di questo ingresso perché le società in questione rappresentano il modello di operatore ideale che NovaGroup intende avere al suo interno. Solidità finanziaria, affidabilità commerciale, condivisione delle progettualità del gruppo e ambizioni di crescita sono caratteristiche proprie dei nostri due nuovi soci. Se a tutto questo aggiungiamo la competenza, la determinazione e l’entusiasmo di Elisabetta Pascoli e di Maria Teresa Binetti, il mix è semplicemente perfetto. Fondata originariamente nel 1951, la società Binetti è un’azienda arrivata alla terza generazione. Creata oltre 60 anni fa da Rocco Binetti, deve la sua crescita al figlio Francesco. Da oltre 20 anni la guida dell’azienda è nelle mani di Maria Teresa Binetti, figlia di Francesco. Nel 2013 il fatturato è stato di circa 14 milioni di euro; in azienda lavorano 38 dipendenti. Binetti ha un capannone di 3500 metri quadri e due depositi di oltre 800 metri quadri l’uno. Specializzata nella vendita di ricambi di tutti i marchi per veicoli industriali l'azienda è, quindi, distributore di prodotti per il settore truck (tra cui Knorr, Wabco, Haldex, ZF, Ror, Saf, Bpw e Jost). Binetti è presente nelle regioni Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con due consegne giornaliere. Fondamentale il rapporto con il mercato nel dare e ricevere informazioni: oltre ai cinque agenti in grado di apprendere rapidamente le richieste della clientela, è presente anche un tecnico che segue tutta la parte formativa che si svolge nella sala corsi interna all’azienda. Nel 2012 in società con la ditta Pascoli è nata la CENTER BUS, dedicata alla vendita di ricambi bus in Puglia e Basilicata. Qual è la filosofia della Binetti spa? Diamo al cliente un servizio che non è solo basato sul prezzo e sulla qualità dei ricambi. Forniamo assistenza tecnica attraverso il nostro personale altamente qua- Servizio, qualità di ricambi, rapporto con i fornitori, rapporto tra i soci, visione nazionale e internazionale….può darci un ordine di importanza? Sono tutti aspetti di vitale importanza per la crescita di un’azienda e più in generale di un gruppo, quindi vanno tutti gestiti con lo stesso impegno, coerenza e disciplina. L’esperienza in tal senso, visto le realtà in campo, non manca certamente. www.ilgiornaledellaftermarket.it • 55 attualità lificato, giorno dopo giorno, per fare crescere i nostri clienti aiutandoli ad essere parte attiva in un mercato movimentato. Preferiamo vendere prodotti “equivalenti” lavorando con aziende capaci di garantire elevata qualità dell’aftermarket e del primo impianto. In questi ultimi anni il mercato dell’aftermarket in Italia è in fermento? Cosa ci può dire in proposito? Il mercato italiano, dovuto alla crisi che stiamo vivendo, è decisamente in fermento. Tutte le aziende sono alla ricerca di qualche unione commerciale, situazione di una forte disaggregazione avvenuta in passato che ha portato diversi gruppi stranieri ad entrare nel nostro mercato. Questa situazione, negli operatori italiani, ha portato ad una consapevolezza del cambiamento in atto, facendo così nascere consorzi per unire sinergie e obiettivi. Secondo il mio punto di vista il tempo farà una selezione naturale, lasciando sul mercato esclusivamente le aziende affidabili, serie e ben strutturate. Quali sono i motivi che vi hanno spinto ad entrare in NovaGroup? Sono convinta che il detto “l’unione fa la forza”, se fatto con persone serie e affidabili, è il modo migliore per costruire qualcosa di serio e importante. Proprio per questo, insieme a Elisabetta Pascoli, abbiamo deciso di entrare a far parte di un gruppo affidabile e strutturato come NovaGroup. Sicuramente il carisma di Vittorio Amura è stato fondamentale nella nostra decisione di entrate nel gruppo. Dei soci conosciamo Rimat e la loro serietà ha confermato la mia scelta. Quali sono le aspettative e gli obiettivi per i prossimi anni? Gli obiettivi sono sicuramente di crescita e consolidamento sia nelle zone di competenza sia oltre i nostri confini. Per quanto riguarda l’ampiamento della gamma dei prodotti siamo costantemente alla ricerca di nuovi marchi da inserire. Rispetto al mondo dell’auto il settore dei veicoli industriali in cosa differisce? Ho la sensazione che il veicolo industriale sia molto più tecnico e richieda un’altissima preparazione con una continua frequentazione dei corsi di aggiornamento. Anche con Elisabetta Pascoli abbiamo "conosciuto" l'azienda. La Pascoli Spa nasce nel 1973 ed è una delle aziende del gruppo presente nel mondo del ricambio aftermarket da più di 40 anni. È specializzata nella distribuzione di ricambi per Bus, truck, rettifica e per il settore chimico. Tutte le attività del gruppo hanno come obiettivo la creazione di un polo di vendita locale o a livello nazio- Elisabetta Pascoli 56 • www.ilgiornaledellaftermarket.it attualità settore aziendale. Il futuro del veicolo industriale sarà determinato soprattutto dalle aziende che continuano ad investire in uomini, prodotti, Know how e innovazione. Perché questo accada le aziende devono avere alle spalla una sana situazione economica; solo così potranno garantirsi un futuro in un mercato sempre più “duro” e faticoso. nale, lavorando sempre con la massima professionalità e organizzazione. Le Aziende del gruppo si avvalgono delle capacità di circa 80 collaboratori che, con il loro impegno e la loro professionalità, sono fondamentali per la crescita del marchio. Per lo svolgimento delle attività di stoccaggio e distribuzione ricambi sono utilizzati 12.500 metri quadri totali distribuiti tra nord e sud; grazie a contratti a livello nazionale con i migliori trasportatori, le consegne avvengono in tempi rapidi su tutta la penisola isole comprese. I fatturati sono in crescita grazie a fattori come l’inserimento di nuovi marchi, la costante cura del cliente, il servizio garantito dal personale specializzato e la fiducia confermata giorno dopo giorno dai clienti storici e nuovi. Elisabetta Pascoli, ci può illustrare la vostra filosofia aziendale? Vogliano assicurare una formazione ben strutturata che tiene conto sia del nostro contesto aziendale e delle persone che ci lavorano. Questa scelta crea uno sviluppo virtuoso, basato su giuste scelte operative e sul fondamentale apporto dei nostri collaboratori. E' stato creato un gruppo di persone che lavora per fornire alla nostra clientela servizi ad alto valore aggiunto. La filosofia del Gruppo Pascoli può essere riassunta con la capacità di analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni critiche, fornendo cosi la giusta base per una crescita concreta. Come sta andando il mercato dell'aftermarket in Italia? E nei paesi europei? Secondo Lei quale sarà il futuro del settore? Il mercato rispetto alla chiusura del 2013 ha invertito la tendenza? L'andamento in Italia del primo semestre ha fatto registrare una crescita positiva, situazione che ritroviamo sul mercato europeo. Questo trend positivo ci fa ben sperare per il futuro che vedrà sempre maggiore competitività. Proprio per questo sarà necessario farsi trovare pronti attraverso importanti investimenti in ogni Specializzazione, servizio, qualità dei ricambi, rapporti con clienti e i fornitori, internazionalizzazione... Può fare una classifica di queste parole in termini di importanza? Sono tutti processi importanti per la crescita di un’azienda. Mi sembra più adatto non fare una classifica ma mettere i punti elencati sullo stesso livello di importanza. Quali sono motivi che vi hanno spinto ad entrare in NovaGroup? Conoscete gli altri Partner di NovaGroup? Uno dei motivi che ci ha spinto ad entrare in NovaGroup è stato l'incontro con Vittorio Amura, il quale ci ha presentato un progetto ambizioso e con molte opportunità di crescita. Il gruppo inoltre è uno dei principali protagonisti della distribuzione dell'aftermarket e segue con molta attenzione le strategie di sviluppo e le sollecitazioni del mercato. Abbiamo avuto il piacere di conoscere alcuni partner di NovaGroup e presto faremo la conoscenza di tutti. Quali sono le aspettative per i prossimi anni? Vi siete dati degli obiettivi? Abbiamo, per i prossimi anni, delle aspettative incoraggianti. Ci siamo dati degli obiettivi importanti che si realizzeranno grazie alla grande e qualificata preparazione delle persone che lavorano in azienda, alla qualità e affidabilità dei nostri prodotti, alle specifiche competenze tecniche e all'estensione sempre continua della gamma. Rispetto al mondo dell’auto il settore dei veicoli industriali in cosa differisce? Il mercato del veicolo industriale a differenza di quello dell'auto è abbastanza chiuso. Oggi la clientela chiede la competenza, la qualità dei prodotti, la disponibilità, il prezzo, la velocità e soprattutto un pieno supporto da parte del fornitore. La clientela del veicolo industriale ha bisogno di tempi di reazione molto brevi e questo è uno dei motivi per cui la filiera è più corta rispetto a quella dell'auto. Da anni spero di vedere collaborazione e dialogo con i colleghi di settore. Chiudersi a riccio sulle proprie posizioni, non aprirsi agli altri, non ascoltare le posizioni rende l'Italia un paese di piccoli distributori isolati e arroccati nelle proprie convinzioni. Questo lascia spazio a realtà internazionali pronte ad insediarsi nel nostro territorio. www.ilgiornaledellaftermarket.it • 57
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