Aprile 2015 - Parrocchia di Torri del Benaco

Aprile 2015 - Anno 17 (n° 197)
Mensile della
Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco
Il mese di aprile si apre con l’annuncio
immagine
misteriosa
della Pasqua! “Cristo è veramente risorto”
Passione
canta la liturgia: “Morte e Vita si sono
mistero del Risorto. Alcune teorie sulla
del
che
Signore
e
ricorda
la
rimanda
al
affrontate in un prodigioso duello.
formazione dell’immagine
Il Signore della vita era morto;
di
ma ora, vivo, trionfa”.
ipotizzano
È l’esplosione della vita in
sia
da
quel particolare momento
storico,
ma
è
alla
questo
nostro
lenzuolo
che
stata
essa
impressa
un’esplosione
energia,
anche
l’esplosione della vita oggi,
su
questo
dovuta
risurrezione.
di
proprio
Ipotesi
affascinante, ma che non fa
mondo
segnato in tante parti da una
dimenticare che ci troviamo
cultura di violenza di crudeltà e
di fronte ad un mistero di
di morte: Cristo è vivo e la
morte e di vita, che il
Vangelo
morte non ha più potere!
Annunciare
la
Pasqua
mistero
vuol
descrive
di
come
amore.
Ed è
questo mistero di amore che
dire sperimentare ed affrontare
questo prodigioso duello, spargere a
attrae, che suscita domande,
piene
che affascina i nostri cuori.
mani
amore
alla
vita,
gioiosa,
La Sindone è un invito a prendere sul
squarciare le nubi che opprimono gli
serio e a vivere nella gioia e nella
uomini perché risplenda nuovamente il
speranza l’avventura cristiana.
sole. Di questo siamo chiamati ad essere
A
testimoni credibili e coraggiosi.
Pasqua!
annunciare
una
speranza
Dal 19 aprile al 24 giugno, a Torino ci
sarà
l’esposizione
della
Sindone,
tutti
l’augurio
di
una
Santa
Don Giuseppe
dell’Eucaristia e quello del Sacerdozio
ministeriale. In quella stessa notte
Gesù ci ha lasciato il comandamento
nuovo, il comandamento dell’amore
fraterno. Prima di entrare nel Triduo
Santo, ma già in stretto collegamento
con esso, avrà luogo in ogni comunità
diocesana, giovedì mattina, la Messa
Crismale, durante la quale il vescovo e i
sacerdoti del presbiterio diocesano
rinnovano
le
promesse
dell’Ordinazione.
Vengono
anche
benedetti gli olii per la celebrazione dei
Sacramenti: l’olio dei catecumeni, l’olio
dei malati e il sacro crisma. È un
momento quanto mai importante per la
vita di ogni comunità diocesana che,
raccolta attorno al suo pastore,
rinsalda la propria unità e la propria
fedeltà a Cristo, unico Sommo ed
Eterno Sacerdote. Alla sera, nella
Messa in Coena Domini si fa memoria
dell’Ultima Cena quando Cristo si è
dato a tutti noi come nutrimento di
salvezza, come farmaco di immortalità:
è il mistero dell’Eucaristia, fonte e
culmine della vita cristiana. In questo
sacramento di salvezza il Signore ha
offerto e realizzato per tutti coloro che
credono in Lui la più intima unione
possibile tra la nostra e la sua vita. Col
gesto umile e quanto mai espressivo
della lavanda dei piedi, siamo invitati a
ricordare quanto il Signore fece ai suoi
apostoli: lavando i loro piedi proclamò
in
maniera
concreta
il
primato
dell’amore, amore che si
fa servizio fino al dono di
se stessi, anticipando
anche così il sacrificio
supremo della sua vita
che si consumerà il
giorno dopo sul Calvario.
Secondo
una
bella
tradizione,
i
fedeli
chiudono
il
Giovedì
Santo con una veglia di
preghiera e di adorazione
eucaristica per rivivere
più intimamente l’agonia
di Gesù al Getsemani.
IL TRIDUO PASQUALE,
CUORE
DELL’ANNO LITURGICO
E DELLA VITA DELLA CHIESA
CHIESA
L’amore è più forte dell’odio
I tre giorni del Triduo Pasquale vengono
comunemente chiamati «santi» perché ci
fanno rivivere l’evento centrale della
nostra Redenzione; ci riconducono infatti
al nucleo essenziale della fede cristiana:
la passione, la morte e la risurrezione di
Gesù Cristo. Sono giorni che potremmo
considerare come un unico giorno: essi
costituiscono il cuore ed il fulcro
dell’intero anno liturgico come pure della
vita
della
Chiesa.
Al
termine
dell’itinerario
quaresimale,
ci
apprestiamo anche noi ad entrare nel
clima stesso che Gesù visse allora a
Gerusalemme. Vogliamo ridestare in noi
la viva memoria delle sofferenze che il
Signore ha patito per noi e prepararci a
celebrare con gioia, domenica prossima,
«la vera Pasqua, che il Sangue di Cristo
ha coperto di gloria, la Pasqua in cui la
Chiesa celebra la Festa che è l’origine di
tutte le feste.
Il Giovedì Santo, la Chiesa fa memoria
dell’Ultima Cena durante la quale il
Signore, la vigilia della sua passione e
morte, ha istituito il Sacramento
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ai quali si giunge attraverso un’erta
salita che richiama il cammino doloroso
della Passione, consentendo ai fedeli di
partecipare all’ascesa del Signore verso
il Monte della Croce, il Monte dell’Amore
spinto fino alla fine.
Il Sabato Santo è segnato da un
profondo silenzio. Le Chiese sono
spoglie e non sono previste particolari
liturgie. Mentre attendono il grande
evento della Risurrezione, i credenti
perseverano con Maria nell’attesa
pregando e meditando. C’è bisogno in
effetti di un giorno di silenzio, per
meditare sulla realtà della vita umana,
sulle forze del male e sulla grande forza
del bene scaturita dalla Passione e
dalla Risurrezione del Signore. Grande
importanza viene data in questo giorno
alla partecipazione al Sacramento della
riconciliazione, indispensabile via per
purificare il cuore e predisporsi a
celebrare intimamente rinnovati la
Pasqua. Almeno una volta all’anno
abbiamo
bisogno
di
questa
purificazione straordinaria interiore di
questo rinnovamento di noi stessi.
Questo
Sabato
di
silenzio,
di
meditazione,
di
perdono,
di
riconciliazione
sfocia
nella
Veglia
Pasquale, che introduce la domenica
più
importante
della
storia,
la
domenica della Pasqua di Cristo. Veglia
la Chiesa accanto al nuovo fuoco
benedetto e medita la grande promessa,
contenuta nell’Antico e nel Nuovo
Testamento, della liberazione definitiva
dall’antica schiavitù del peccato e della
morte. Nel buio della notte viene acceso
dal fuoco nuovo il cero pasquale,
simbolo di Cristo che risorge glorioso.
Cristo luce dell’umanità disperde le
tenebre del cuore e dello spirito ed
illumina ogni uomo che viene nel
mondo. Accanto al cero pasquale
risuona
nella
Chiesa
il
grande
annuncio pasquale: Cristo è veramente
risorto, la morte non ha più alcun
potere su di Lui. Con la sua morte Egli
ha sconfitto il male per sempre ed ha
fatto dono a tutti gli uomini della vita
Il Venerdì Santo è la giornata che fa
memoria della passione, crocifissione e
morte di Gesù. In questo giorno la
liturgia della Chiesa non prevede la
celebrazione della Santa Messa, ma
l’assemblea cristiana si raccoglie per
meditare sul grande mistero del male e
del peccato che opprimono l’umanità, per
ripercorrere, alla luce della Parola di Dio
e aiutata da commoventi gesti liturgici, le
sofferenze del Signore che espiano questo
male. Dopo aver ascoltato il racconto
della passione di Cristo, la comunità
prega per tutte le necessità della Chiesa e
del mondo, adora la Croce e si accosta
all’Eucaristia, consumando le specie
conservate dalla Messa in Coena Domini
del giorno precedente. Come ulteriore
invito a meditare sulla passione e morte
del Redentore e per esprimere l’amore e la
partecipazione dei fedeli alle sofferenze di
Cristo, la tradizione cristiana ha dato vita
a varie manifestazioni di pietà popolare,
processioni e sacre rappresentazioni, che
mirano ad imprimere sempre più
profondamente nell’animo dei fedeli
sentimenti di vera partecipazione al
sacrificio redentivo di Cristo. Fra queste
spicca la Via Crucis, pio esercizio che nel
corso degli anni si è arricchito di
molteplici
espressioni
spirituali
ed
artistiche legate alla sensibilità delle
diverse culture. Sono così sorti in molti
Paesi santuari con il nome di «Calvario»,
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stessa di Dio. Dalla splendente notte di
Pasqua, la gioia, la luce e la pace di
Cristo si espandono nella vita dei fedeli
di ogni comunità cristiana e raggiungono
ogni punto dello spazio e del tempo.
IL GIUBILEO DELLA
MISERICORDIA
8 XII 2015 - 24 XI 2016
ANNO SANTO STRAORDINARIO
Papa Francesco ha annunciato nella
Basilica di San Pietro la celebrazione di un
Anno Santo straordinario. Questo Giubileo
della Misericordia avrà inizio con l’apertura
della Porta Santa in San Pietro nella
solennità dell’Immacolata Concezione 2015
e si concluderà il 20 novembre 2016 con la
solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re
dell’Universo. All’inizio dell’anno il Santo
Padre aveva detto: “Questo è il tempo della
misericordia. È importante che i fedeli laici
la vivano e la portino nei diversi ambienti
sociali. Avanti!”
L’annuncio è stato fatto nel secondo
anniversario
dell’elezione
di
Papa
Francesco,
durante
l’omelia
della
celebrazione penitenziale con la quale il
Santo Padre ha aperto l’iniziativa “24 ore
per il Signore”. Questa iniziativa, proposta
dal Pontificio Consiglio per la Promozione
della Nuova Evangelizzazione, promuove in
tutto il mondo l’apertura straordinaria delle
chiese per invitare a celebrare il
sacramento della riconciliazione. Il tema di
quest’anno è preso dalla lettera di San
Paolo
agli
Efesini
“Dio
ricco
di
misericordia” (Ef 2,4).
L’apertura del prossimo Giubileo avverrà
nel cinquantesimo anniversario della
chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano
II, nel 1965, e acquista per questo un
significato particolare spingendo la Chiesa
a continuare l’opera iniziata con il Vaticano
II.
Nel Giubileo le letture per le domeniche del
tempo ordinario saranno prese dal Vangelo
di Luca, chiamato “l’evangelista della
misericordia”. Dante Alighieri lo definisce
“scriba mansuetudinis Christi”, “narratore
della mitezza del Cristo”. Sono molto
conosciute le parabole della misericordia
presenti nel Vangelo di Luca: la pecora
smarrita, la dramma perduta, il padre
misericordioso.
L’annuncio ufficiale e solenne dell’Anno
Santo
avverrà
con
la
lettura
e
pubblicazione presso la Porta Santa della
La grande speranza
I suggestivi riti del Giovedì Santo, del
Venerdì Santo, il silenzio ricco di
preghiera del Sabato Santo e la solenne
Veglia Pasquale ci offrono l’opportunità di
approfondire il senso e il valore della
nostra vocazione cristiana, che scaturisce
dal Mistero Pasquale e di concretizzarla
nella fedele sequela di Cristo in ogni
circostanza, come ha fatto Lui, sino al
dono generoso della nostra esistenza.
Far memoria dei misteri di Cristo significa
anche vivere in profonda e solidale
adesione all’oggi della storia, convinti che
quanto celebriamo è realtà viva ed attuale.
Portiamo dunque nella nostra preghiera la
drammaticità di fatti e situazioni che in
questi giorni affliggono tanti nostri fratelli
in ogni parte del mondo. Noi sappiamo
che l’odio, le divisioni, le violenze non
hanno mai l’ultima parola negli eventi
della storia. Questi giorni rianimano in noi
la grande speranza: Cristo crocifisso è
risorto e ha vinto il mondo. L’amore è più
forte dell’odio.
Lorenzo
HA RICEVUTO IL
BATTESIMO
NOEMI
4
Dio misericordioso che invita tutti a
tornare da Lui. L’incontro con Lui ispira la
virtù della misericordia.
Il rito iniziale del giubileo è l'apertura della
Porta Santa. Si tratta di una porta che
viene aperta solo durante l'Anno Santo,
mentre negli altri anni rimane murata.
Hanno una Porta Santa le quattro basiliche
maggiori di Roma: San Pietro, San
Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le
mura e Santa Maria Maggiore. Il rito di
aprire
la
Porta
Santa
esprime
simbolicamente il concetto che, durante il
Giubileo, è offerto ai fedeli un “percorso
straordinario” verso la salvezza.
Le Porte Sante delle altre
basiliche verranno aperte
successivamente
all'apertura
della
Porta
Santa della Basilica di San
Pietro.
La misericordia è un tema
molto
caro
a
Papa
Francesco che già da
vescovo aveva scelto come
suo
motto
“miserando
atque eligendo”. Si tratta di
una citazione presa dalle
Omelie di San Beda il
Venerabile,
il
quale,
commentando
l’episodio
evangelico della vocazione
di San Matteo, scrive: “Vidit
ergo Iesus publicanum et
quia miserando atque eligendo vidit, ait illi
Sequere me” (Vide Gesù un pubblicano e
siccome lo guardò con sentimento di amore
e lo scelse, gli disse: Seguimi). Questa
omelia è un omaggio alla misericordia
divina. Una traduzione del motto potrebbe
essere “Con occhi di misericordia”.
Nel primo Angelus dopo la sua elezione, il
Santo Padre diceva: “Sentire misericordia,
questa parola cambia tutto. È il meglio che
noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un
po’ di misericordia rende il mondo meno
freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di
capire bene questa misericordia di Dio,
questo Padre misericordioso che ha tanta
pazienza” (Angelus 17 marzo 2013).
Nell’Angelus dell’11 gennaio 2015 ha
affermato: “C’è tanto bisogno oggi di
misericordia, ed è importante che i fedeli
laici la vivano e la portino nei diversi
Bolla
nella
Domenica
della
Divina
Misericordia, quest’anno il 12 aprile, festa
istituita da San Giovanni Paolo II che viene
celebrata la domenica dopo Pasqua.
Anticamente presso gli Ebrei, il giubileo era
un anno dichiarato santo che cadeva ogni 50
anni, nel quale si doveva restituire
l'uguaglianza a tutti i figli d'Israele, offrendo
nuove possibilità alle famiglie che avevano
perso le loro proprietà e perfino la libertà
personale. Ai ricchi, invece, l'anno giubilare
ricordava che sarebbe venuto il tempo in cui
gli schiavi israeliti, divenuti nuovamente
uguali a loro, avrebbero potuto rivendicare i
loro diritti. “La giustizia, secondo la legge di
Israele, consisteva soprattutto
nella protezione dei deboli” (S.
Giovanni Paolo II in Tertio
Millennio Adveniente 13).
La Chiesa cattolica ha iniziato
la tradizione dell’Anno Santo
con Papa Bonifacio VIII nel
1300. Bonifacio VIII aveva
previsto un giubileo ogni
secolo. Dal 1475 – per
permettere a ogni generazione
di vivere almeno un Anno
Santo – il giubileo ordinario fu
cadenzato con il ritmo dei 25
anni.
Un
giubileo
straordinario, invece, viene
indetto in occasione di un
avvenimento di particolare
importanza.
Gli Anni Santi ordinari celebrati fino ad oggi
sono 26. L’ultimo è stato il Giubileo del
2000. La consuetudine di indire giubilei
straordinari risale al XVI secolo. Gli ultimi
Anni Santi straordinari, del secolo scorso,
sono stati quelli del 1933, indetto da Pio XI
per il XIX centenario della Redenzione, e
quello del 1983, indetto da Giovanni Paolo II
per i 1950 anni della Redenzione.
La Chiesa cattolica ha dato al giubileo
ebraico un significato più spirituale.
Consiste
in
un
perdono
generale,
un'indulgenza aperta a tutti, e nella
possibilità di rinnovare il rapporto con Dio e
il prossimo. Così, l’Anno Santo è sempre
un’opportunità per approfondire la fede e
vivere
con
rinnovato
impegno
la
testimonianza cristiana.
Con il Giubileo della Misericordia Papa
Francesco pone al centro dell’attenzione il
5
« Desidero – ha detto Gesù – che la festa
della Misericordia sia di riparo e rifugio
per tutte le anime e specialmente per i
poveri peccatori » (Diario, p. 440).
ambienti sociali. Avanti! Noi stiamo vivendo
il tempo della misericordia, questo è il tempo
della misericordia”. Ancora, nel suo
messaggio per la Quaresima 2015, il Santo
Padre ha detto: “Quanto desidero che i
luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre
parrocchie e le nostre comunità in
particolare,
diventino
delle
isole
di
misericordia
in
mezzo
al
mare
dell’indifferenza!”
Nel
testo
dell’edizione
italiana
dell’esortazione
apostolica
Evangelii
gaudium il termine misericordia appare ben
31 volte.
Federico
L’importanza di questa festa si misura con
le straordinarie promesse che Gesù ha
legato ad essa.
« In quel giorno, chi si accosterà alla
sorgente della vita – ha detto Cristo –
questi conseguirà la remissione totale
delle colpe e delle pene » (Diario, p. 235).
« In quel giorno sono aperte le viscere
della Mia Misericordia, riverserò tutto
un mare di grazie sulle anime che si
avvicinano alla sorgente della Mia
Misericordia. (…) Nessun’anima abbia
paura di accostarsi a me, anche se i
suoi peccati fossero come lo scarlatto »
(Diario, p. 441).
LA FESTA DELLA DOMENICA
DOMENICA
DELLA DIVINA MISERICORDIA
MISERICORDIA
SECONDA DOMENICA DI PASQUA
12 APRILE 2015
In questa domenica verrà indetto
indetto
il Giubileo straordinario
della Misericordia
Per ottenere questi grandi doni bisogna
adempiere alle condizioni del Culto alla
Divina Misericordia (fiducia nella bontà di
Dio e carità attiva verso il prossimo), essere
in stato di grazia (dopo la confessione) e
ricevere degnamente la santa Comunione.
La Festa della Divina Misericordia occupa il
posto più importante tra tutte le forme di
devozione alla Divina Misericordia che sono
state rivelate a Santa Faustina. Per la prima
volta Gesù le ha parlato dell’istituzione di
questa festa a Plock nel 1931, quando le
trasmise
la
sua
volontà
riguardo
all’immagine:
« Nessun’anima troverà giustificazione
finché non si rivolgerà con fiducia alla
Mia Misericordia e perciò la prima
domenica dopo Pasqua deve essere la
festa della Misericordia ed i sacerdoti in
quel giorno debbono parlare alle anime
della Mia grande ed insondabile
Misericordia » (Diario, p.378).
« Io desidero che vi sia una festa della
Misericordia: voglio che l’immagine, che
dipingerai
con
il
pennello,
venga
solennemente benedetta nella prima
domenica dopo Pasqua; questa domenica
deve essere la festa della Misericordia »
(Diario, p. 75).
Elena
La scelta della prima domenica dopo Pasqua
come festa della misericordia ha un suo
profondo significato teologico, che indica un
forte legame tra il mistero pasquale della
Redenzione e il mistero della Divina
Misericordia. Questo legame è sottolineato
ulteriormente dalla Novena alla Divina
Misericordia, che precede la festa e inizia il
Venerdì Santo e durante la quale si recita la
Coroncina. La festa non è soltanto un giorno
di particolare adorazione di Dio nel mistero
della misericordia, ma è un tempo di grazia
per tutti gli uomini.
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l’ingiustizia sociale, il peccato trovano motivi
di conforto e di speranza. Speranza e
proposito di una vita rinnovata dall’incontro
con Gesù. Speranza e testimonianza del
Vangelo, la “buona notizia”. Speranza e
partecipazione alla sofferenza di tutti gli
uomini. Speranza e inventiva di iniziative di
solidarietà verso i poveri, gli ammalati, le
persone in difficoltà, gli immigrati, i
sofferenti.
L’immagine
sindonica
ci
suggerisce tutte queste cose proprio a
partire da una condizione di silenzio
assoluto: il momento nel quale il Salvatore
tocca il punto estremo dell’abbassamento e
muore. Non c’è, quindi, invito migliore a fare
silenzio anche in noi, così da lasciare spazio
alle parole che giungono, quasi un sussurro,
da quel corpo martoriato, da quel volto
sfigurato, da quegli occhi chiusi eppure
penetranti, e capire che come sulla Croce il
Salvatore toccando l’estremo abbassamento
dimostra di essere il Figlio di Dio, così
ciascuno di noi, pur provato da fatiche e
sofferenze, trova la forza per sperare e
reagire. l’Ostensione della Sindone può
essere una grande opportunità per
conoscere e amare meglio il Signore Gesù, i
fratelli e anche se stessi. In una parola, per
riscoprire la gioia di sentirci amati
infinitamente da Dio e per testimoniarlo al
mondo.
PAPA FRANCESCO IN
PELLEGRINAGGIO A TORINO
TORINO
IL 21 GIUGNO 2015
Papa Francesco sarà a Torino il 21 giugno per
venerare la Sindone esposta in occasione del
bicentenario della nascita di san Giovanni
Bosco. A dare l'annuncio è stato il Papa stesso
durante un’udienza generale. “Sono lieto di
annunciare che, a Dio piacendo, il 21 giugno
prossimo, mi recherò in pellegrinaggio a
Torino
Torino per venerare la Sacra Sindone e
onorare San Giovanni Bosco, nella ricorrenza
bicentenaria della sua nascita”.
nascita Lo sguardo
dell’Uomo della Sindone si poserà in
particolare sui giovani e sui malati. È
soprattutto per loro che Francesco ha voluto
l’Ostensione,
l’Ostensione, in programma nel capoluogo
piemontese dal 19 aprile al 24 giugno 2015
Facciamo silenzio, davanti
alla Sindone
L’immagine dell’Uomo della Sindone, che
richiama con impressionante chiarezza la
sofferenza patita da Gesù, ci fa riflettere sul
suo immenso amore verso ciascuno di noi.
L’apostolo Giovanni scrive che “Dio è Amore”
(1 Gv 4, 8) e “ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque
crede in lui ... abbia la vita eterna” (Gv 3, 16).
Così la Sindone, testimone silenziosa del
dolore e dell’angoscia patita da quell’Uomo,
da un lato può sbigottire, ma dall’altro ricorda
a ciascuno che “Dio mi ama immensamente”.
La Sindone è richiamo forte a contemplare,
nell’immagine, il dolore di ogni uomo, le
sofferenze alle quali spesso non sappiamo
neppure dare un nome. La contemplazione
della Passione ci aiuta a capire che la
sofferenza umana non può essere compresa
se non a partire da quella del Signore, pena il
cadere nella disperazione e nel senso
nichilistico che non poca parte del pensiero
moderno e contemporaneo ha evidenziato.
La Sindone presenta agli occhi e al cuore dei
fedeli la figura di Cristo sofferente che,
contemplato a partire dall’evento della
Risurrezione, evidenzia non soltanto la
vittoria sulla sofferenza e la morte del Figlio,
ma anche sulla sofferenza e la morte delle
persone di ogni tempo e di ogni luogo.
Guardando la Sindone, la fatica umana, la
delusione, la sofferenza fisica e morale, il
lutto,
la
solitudine,
l’emarginazione,
Roberto
Il motto dell’Ostensione:
"L'amore
"L'amore più grande"
Il motto dell’Ostensione straordinaria della
Sindone in questo 2015 sarà “l’Amore più
grande”.
“Papa Francesco ha detto
grande”
giustamente che la contemplazione della
Sindone non è la contemplazione di un
uomo morto: è un uomo vivo. E non siamo
noi che guardiamo la Sindone: è Lui che ci
guarda e che ci spinge quindi a quell’amore
più grande e quindi è il richiamo di una
presenza forte della Passione del Signore. La
verità del Telo c’è, però la scienza non ce lo
dice ancora questo. E allora, finché siamo in
questa incertezza scientifica, certamente per
noi prevale una certezza di fede, perché noi
troviamo la forza e il vigore che nasce da
questo sacro Telo: il messaggio forte della
fede cristiana, l’amore che dona la vita, e
questa realtà te lo richiama e te lo incarna
nel cuore”.
Andrea
7
Abbiamo poi ricordato il momento del
battesimo: i genitori hanno fatto sulla
fronte dei bambini il segno di croce e poi
insieme professato la nostra fede. I ragazzi
hanno poi letto alcune richieste di perdono
e finito questo momento sono incominciate
le confessioni.
Ogni bambino conclusa la confessione ha
acceso un piccolo lumino e lo ha posto
davanti al crocifisso come segno di
ringraziamento e di voler fare del Signore il
centro della loro vita.
Il tutto è culminato nella celebrazione
eucaristica, semplice ma vissuta come
rendimento di grazie per quanto il Signore
ha operato.
FESTA DEL PERDONO
PRIMA CONFESSIONE
22 MARZO 2015
Domenica 22 Marzo, quinta domenica di
Quaresima
è
stata una giornata
significativa ed importante per i ragazzi di
terza elementare: per la prima volta si sono
accostati
al
Sacramento
della
Riconciliazione incontrandosi con Signore,
Padre di ogni misericordia.
Durante la quaresima si sono preparati più
intensamente
accompagnati
da
don
Giuseppe e dai loro genitori. In questo
tempo hanno scoperto il volto di un Dio che
è Amore e Misericordia e che si manifesta
nella creazione e nelle persone che sono loro
accanto. Sono stati accompagnati nel
prendere coscienza che possono fare
scegliere sbagliate, che li allontanano dal
Signore, ma che Lui li aspetta sempre
perdonandoli.
Hanno scoperto i dieci comandamenti, non
come dei no, ma come il cammino per vivere
felici e che li aiuta a sentire il Signore nel
loro cuore. Scoprendo che proprio nel loro
cuore c’è una vocina, la coscienza che li
aiuta nel fare le scelte. Coscienza che va
alimentata con il “frequentare” Gesù nel
Vangelo, nella Messa Domenicale e al
catechismo.
Durante
tutta
la
quaresima
hanno
partecipato alla Messa delle Famiglie alle
ore 10, con i loro genitori. Durante queste
domeniche hanno portato all’offertorio:una
girandola con scritto il comandamento
dell’amore, un cubo con l’esame di
coscienza e l’albero con le scelte di bene:
segni concreti del cammino fatto.
La celebrazione di domenica è stata molto
semplice.
Ci siamo accostati alla presenza del Signore
ascoltando un brano del Vangelo. Don
Giuseppe ha rivolto alcune parole ai bimbi e
ai genitori… raccomandando a quest’ultimi
di ascoltare la domanda dei loro figli
“vogliamo vedere Gesù” . Come dice San
Giovanni Apostolo: “quello che noi abbiamo
udito, quello che abbiamo veduto con i
nostri occhi, quello che contemplammo e
che le nostre mani” lo annunciamo.
Per Aurora il momento in cui sì è molto
emozionata è stato quando è andata sull'altare
a confessarsi
Questa domenica è stata speciale per me. Ero
agitata ma don Giuseppe mi ha messa a mio
agio quando sono andata a confessarmi. Mi è
piaciuto molto quando abbiamo accesso il
lume e lo abbiamo appoggiato sull'altare.
Giorgia
Domenica 22 marzo è stata proprio una
bellissima giornata. Ero emozionatissimo
soprattutto quando sono andato sull' altare per
confessarmi. Mi è piaciuto tanto quando ho
portato il lumicino sotto il crocifisso .Fabio
È stata una grande emozione ricevere per la
prima volta il sacramento della Riconciliazione.
Matteo
8
commesso e il bene omesso verso Dio, il
prossimo e sé stessi.
È stato un momento bellissimo ed emozionante;
per noi di terza la Prima Riconciliazione è stato il
dono che Dio ci ha fatto vivere. Luca
Nei confronti di Dio
Mi rivolgo a Dio solo nel bisogno?
Partecipo alla Messa la domenica e le feste
di precetto?
Comincio e chiudo la giornata con la
preghiera?
Ho nominato invano Dio, la Vergine, i
Santi?
Mi sono vergognato di dimostrarmi
cristiano?
Cosa faccio per crescere spiritualmente?
Come? Quando?
Mi ribello davanti ai disegni di Dio?
Pretendo che egli compia la mia volontà?
L'eccitazione era tanta...ma mi sono sentita
vicina al Signore.. so che lui è vicino a me e mi
aiuta a fare scelte giuste..Letizia
Il giorno della confessione ero agitato,poi una
volta finita la cerimonia mi sono reso conto che
non c'èra niente da avere paura. Mattia
Sono andato in chiesa alle 17 a confessarmi per
la prima volta. Io ero in primo banco. Quando
sono salito sull’altare e mi sono inginocchiato ero
molto emozionato. Nel dire i miei peccati don
Giuseppe mi aiutava. Alla fine della confessione
mi ha chiesto di recitare un’Ave Maria e un
Padre Nostro. Poi siamo andati a mangiare la
pizza. Francesco
Nei confronti del prossimo
So perdonare, compatire, aiutare il
prossimo?
Ho calunniato, rubato, disprezzato i piccoli
e gli indifesi?
Sono invidioso, collerico, parziale?
Ho cura dei poveri e dei malati?
Mi vergogno della carne di mio fratello,
della mia sorella?
Sono onesto e giusto con tutti o alimento
la “cultura dello scarto”?
Ho istigato altri a fare il male?
Osservo la morale coniugale e familiare
insegnata dal Vangelo?
Come vivo le responsabilità educative
verso i figli?
Onoro e rispetto i miei genitori?
Ho rifiutato la vita appena concepita?
Ho spento il dono della vita?
Ho aiutato a farlo?
Rispetto l’ambiente?
È stata una domenica ricca di emozioni anche x
noi genitori. Vedere che i nostri figli vanno verso
Gesù con gioia è bellissimo. Sono scesi
dell'altare con una luce diversa negli occhi.
Erano contenti e questo rende felici anche noi
genitori. mamma di Giorgia
Essere accanto a lei in questo momento molto
importante e intenso ravviva in me la fede nel
Signore...Erano splendidi da vedere, nella loro
agitazione e passo che stavano compiendo.
Ogni giorno dobbiamo aiutare i nostri figli a fare
scelte giuste e allontanare quelle tentazioni che li
portano a compiere scelte sbagliate. mamma di
Letizia
È stata una bella cerimonia e un'emozione
vedere i nostri bambini avvicinarsi con curiosità
ad uno dei primi passi del loro cammino
cristiano. Genitori Mattia
Sr. Antonella - catechista
Nei confronti di sé
Sono un po’ mondano e un po’ credente?
Esagero nel mangiare, bere, fumare,
divertirmi?
Mi preoccupo troppo della salute fisica, dei
miei beni?
Come uso il mio tempo?
Sono pigro?
Voglio essere servito?
Amo e coltivo la purezza di cuore, di
pensieri e di azioni?
Medito vendette, nutro rancori?
Sono mite, umile, costruttore di pace?
***
INDICAZIONI PER FARE UN
BELL’
BELL’ESAME
L’ESAME DI COSCIENZA PER
PER LA
CONFESSIONE PASQUALE
"La
Quaresima
è
un
cammino
di
conversione che ha come centro il cuore", e
allora [...] bisogna "custodire il cuore,
perché non diventi una piazza dove vanno e
vengono
tutti
tranne
il
Signore".
Pubblichiamo qui le indicazioni per l'esame
di coscienza contenute nel libretto
che
Papa Francesco ha fatto distribuire in
piazza San Pietro dopo l'Angelus di
domenica 22 febbraio 2015, e che
consistono
nell’interrogarsi
sul
male
9
PARROCCHIA DI PAI
RICORDO DI UNA
DONNA SPECIALE
SPECIALE
“Perché le mie parole,
come delicati petali di rosa,
vengano portate dal vento lontano:
oltre il mare, oltre le montagne più alte;
per posarsi e trovare rifugio nel cuore di
chi comprende…”
Con questa frase tratta da una sua poesia,
viene dato l’annuncio della morte della
nostra poetessa GELMINA DALLA BONA,
dopo breve malattia.
Rimarrà sempre vivo nel nostro cuore il suo
ricordo di persona solare, dolce, sensibile e
buona.
Lei che amava il “nostro” lago e il nostro
paese dove trascorreva sempre le sue
giornate di tranquillità.
La ricordiamo sull’altare a leggere la sua
ultima composizione in occasione del 500°
anniversario della dedicazione della Chiesa
di Pai, come in occasione del 200°
anniversario della dedicazione della Chiesa
di Torri. Oppure quando recitava le sue
poesie ogni qualvolta le si chiedeva di
partecipare a serate a tema.
Lei era sempre disponibile e pronta a
donarci un momento di estasi e di pace con
le sue parole.
Era uno spettacolo anche guardarla…
perché con il suo sguardo dolce ti catturava
e ti riempiva il cuore di tanta serenità.
Grazie cara Gelmina!... Grazie per tutto
quello che ci hai donato!
Grazie per l’esempio che ci hai dato!
Grazie per la bella persona che abbiamo
avuto l’onore di conoscere e incontrare!
Un abbraccio ai tuoi cari e un arrivederci
con le tue belle poesie che ci hai lasciato.
Anna
EL ME TUTO
Són gnente!
Davanti a la Tó teneressa
che me impenisse.
Drento al Tó oceano de amor
mi, picola gossa…
són gnente.
Ti, universo infinido
de perdono.
Mi, granelin de sabia
che te gira intorno.
Ma scolta…Te prego…
fame restar cossì;
’n gnente
e Ti…el me tuto.
IL MIO TUTTO
Sono niente// Davanti alla Tua
tenerezza/ che mi riempie.// Dentro al
Tuo oceano d’amore/ io piccola
goccia…/ sono niente.// Tu, universo
infinito/ di perdono.// io, granellino di
sabbia/ che ti gira intorno.// ma
ascolta… Ti prego…/ fammi restare
così;/ un niente/ e Tu…il mio tutto.
SONO TORNATI AL PADRE
PARROCCHIA DI TORRI
CARLO
BRUNO MASSIMO
ANGELINA
DORIS
10
VIAGGIO IN ANGOLA
Ed eccomi al rientro dal viaggio in Angola a cui sono
stata
invitata
come
rappresentante
della
Commisione Missioni del mio Istituto non avendo
ancora vissuto un'esperienza di visita ad una realtà
all'estero.
Sono partita martedì 10 marzo alle 15:40 da Milano
Linate e facendo scalo a Londra sono arrivata a
Luanda alle 04:25 dove insieme alla mia consorella sr
Raffaelisa siamo state accolte da 3 delle 4 sorelle
della comunità: sr Patricia argentina, sr Bruna italiana
e sr Genevieve togolese.
Luanda è la capitale dell’Angola, nell’Africa centrale,
affacciata sull’Oceano Atlantico fondata nel 1575 da
un esploratore portoghese, conquistò l’indipendenza
nel 1975 ma poi scoppiò la guerra civile che terminò
nel 2002. Oggi sta attraversando un periodo di
intensa crescita e ricostruzione dopo la guerra, la
lingua ufficiale è il portoghese anche se vengono
parlate molte lingue indigene.
Scesa dall’aereo ho avuto l’impressione che qualcuno
avesse acceso il riscaldamento! Cammina cammina
ed arrivata dai funzionari per l’immigrazione ho
percepito di essere arrivata in terra Angolana…
mentre prima le lingue si mescolavano ora era una e
non comprensibile!
Giunte in casa abbiamo goduto della vera accoglienza
delle Piccole Suore… ed insieme a sr Silvane sorella
brasiliana abbiamo iniziato la giornata con la
celebrazione della santa messa… canti molto
coinvolgenti e tanti i partecipanti… ed erano le 6.30!
Mi piacerebbe raccontare nel dettaglio quanto
vissuto ma rischierei di essere troppo prolissa… mi
limito nel dire per sommi capi qualcosa di questa
magnifica esperienza.
Sin dall’arrivo nella capitale ho visto molte persone
ma poche rispetto a quelle del giorno … tante auto e
tantissimi venditori ambulanti che incuranti delle
manovre assai pericolose tentano di vendere
qualche prodotto come cibo e bibite, tergicristalli e
olio per l’auto.
La strada principale è asfaltata ma piena di buche
che rendono pericoloso il tragitto, con la pioggia si
trasforma in una Venezia con l’acqua alta; ai
margini della strada, molte donne sedute tra
l’immondizia che fa da regina ovunque, si
arrangiano come possono e tentano di vendere i
prodotti da loro coltivati: frutta e verdura tutta ben
esposta ed accatastata, dalla mattina alla sera,
stanno lì in attesa che qualcuno spenda qualche
kwanza (moneta locale) così che tornando a casa
possano comperare del pane.
Le vie laterali che portano all’interno della città e
della periferia, sono in terra battuta e piene di
buche e di “liscio” (così chiamano la spazzatura… ).
In una di queste vie, nella località Golf 2, abitano da
circa 20 anni le nostre sorelle.
La prima realtà che è stata avviata è quella della
scuola che oggi conta 1892 bambini e ragazzi,
dalle” pre” alla nona classe. Volti ed esperienze
varie che ogni giorno vengono accostate… povertà
culturali ed economiche le più presenti.
Non di meno impegno viene richiesto dalla
pastorale nella Cappella Madonna de la Paz dove si
presta il servizio nella carità con i poveri,
nell’animazione liturgica e dei gruppi, e nella
catechesi.
Una sorella lavora presso l’Ospedale della Divina
Provvidenza dei fratelli di Don Calabria dove
quotidianamente circolano più di 1000 bisognosi.
Le giornate a Luanda sono trascorse tra le varie
attività nelle quali ho cercato di inserirmi per
quanto e come, anche se poco, ho potuto essere di
aiuto… ma molto più è quanto ho ricevuto!
Nonostante la difficoltà di comunicare a causa della
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lingua ho imparato a comprendere il necessario per
potermi muovere.
Ci siamo poi spostate a 300 km nella località di Lucala
dove vive un’altra comunità di Piccole Suore, tre
sorelle: sr Maria Sabina italiana e sr Rosinette e sr
Genessi brasiliane che condividono con i sacerdoti di
Pia Marta l’attività pastorale nella Chiesa
Parrocchiale e nelle “aldee o bario” villaggi molto
poveri dove vivono piccoli nuclei di famiglie (dalle 70
alle 200). La comunità ospita 12 ragazze che
frequentano la scuola nel centro di Lucala e poi
vivono insieme cercando di crescere a 360 gradi a
livello culturale, umano e spirituale… alcune
manifestano un particolare desiderio di approfondire
il cammino nella fede e non si chiudono all’ipotesi di
un possibile cammino di formazione alla vita
consacrata.
In una piccola casetta vicino si svolge un dopo scuola
con 115 alunne suddivise in due gruppi al mattino e
tre nel pomeriggio.
Ho avuto la possibilità di trascorrere sia con le
ragazze ospitate che con le bambine del dopo scuola
momenti molto belli e carichi che hanno aperto i
miei occhi a nuove immagini e situazioni, il mio cuore
a sentimenti e desideri diversi, le mie orecchie sono
divenute custodi di suoni e voci capaci di
oltrepassare la comprensione della lingua…
Il tempo da una parte è letteralmente volato
mentre dall’altro mi pareva di essere lì da sempre…
sento di ringraziare il Signore per quanto mi ha
donato e sono felice di poter insieme a voi
raccogliere qualcosa per aiutare le tante situazioni
bisognose che ho incontrato…
Prima di spiccare il volo ho detto arrivederci a
quella terra che è divenuta casa anche se per poco
tempo… ora sono qui felice di condividere con voi,
per quanto possibile, in parte ciò che ho vissuto.
Sr Adriana
QUARESIMA DI FRATERNITÀ CON LE MISSIONI DEI PADRI STIMMATINI
Anche noi contribuiamo per i poveri in Tanzania
Costruzione di una
centrale elettrica
Costruzione di una scuola
per bambini poveri
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VIA CRUCIS DEL VENERDÌ SANTO
3 Aprile 2015 ore 20.30
Stazione I - piazza Chiesa
Stazione II - via per Albisano, San Giovanni
Stazione III - Rotonda località Sant’Antonio
Stazione IV - via R. Simoni
Stazione V - capitello “S. Antonio”,
via Rossini
Stazione VI - Incrocio via Lombroso,
via per Coi
Stazione VII - loc. Coi, fontanella
Stazione VIII - capitello “S. Famiglia”,
incrocio Valmagra
Stazione IX - Loncrino –
capitello “Madonna e Santi”
Stazione
X - Prea Scritta, incrocio Via Rossini
Stazione XI - loc. Crosetta
Stazione XII - via dall’Oca Bianca,incrocio bivio
Stazione XIII - piazza Umberto
Stazione XIV - piazza Chiesa
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CELEBRAZIONI
CELEBRAZIONI PASQUALI 2015
2015
PARROCCHIA DI TORRI
DOMENICA DELLE PALME - 29 MARZO
ore 8.30
S. MESSA
ore 9.45
Benedizione delle Palme presso il Centro Giovanile.
ore 10.00
S. MESSA DELLE FAMIGLIE.
ore 11.00
Benedizione delle Palme presso oratorio SS. Trinità
PROCESSIONE
ore 11.15
S. MESSA SOLENNE
ore 17.00
VESPERO
ore 18.00
S. MESSA
LUNEDÌ 30 MARZO – MARTEDÌ 31 MARZO - MERCOLEDÌ 1 APRILE
ore 7.00 LODI
ore 10.00 S. MESSA
ore 17.00 VESPERO
ore 18.00 S. MESSA
GIOVEDÌ SANTO - 2 APRILE
ore
7.00 LODI
ore 20.30
ore 17.00
VESPERO
MESSA IN “COENA DOMINI”
ore 21.30 ADORAZIONE EUCARISTICA (fino alle 24.00)
VENERDÌ SANTO - 3 APRILE
ore
7.00 LODI – CONFESSIONI e ADORAZIONE EUCARISTICA
ore 15.00
CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
ore 16.00
VENERAZIONE DELLA CROCE
ore 16.00 – 19.00 CONFESSIONI
ore 20.30
VIA CRUCIS COMUNITARIA PER LE VIE DEL PAESE
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SABATO SANTO - 4 APRILE
ore
7.00
LODI VENERAZIONE ALLA CROCE
ore
8.00 - 12.00
ore 21.30
CONFESSIONI - ore 15.00 - 19.00
CONFESSIONI
VEGLIA PASQUALE
DOMENICA DI PASQUA - 5 APRILE
ore 7.00
S. MESSA
ore 8.30 S. MESSA
ore 10.00
S. MESSA DELLE FAMIGLIE
ore 11.15
S. MESSA SOLENNE
ore 17.00
VESPERO SOLENNE
ore 18.00
S. MESSA
NEI GIORNI VENERDÌ SANTO, SABATO SANTO E DOMENICA DI PASQUA
SARÀ PRESENTE UN SACERDOTE PER LE CONFESSIONI
PARROCCHIA DI PAI
DOMENICA DELLE PALME – 29 MARZO
ore 9.45 BENEDIZIONE DELLE PALME PRESSO IL CAPITELLO, PROCESSIONE
ore 10.00
S. MESSA SOLENNE
GIOVEDÌ SANTO – 2 APRILE
ore 17.00
MESSA IN “COENA DOMINI”
VENERDÌ SANTO – 3 APRILE
ore 17.00
CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
ore 20.30 A TORRI VIA CRUCIS COMUNITARIA PER LE VIE DEL PAESE
SABATO SANTO – 4 APRILE
ore 9.00 - 12.00 - 15.00 - 19.00
ore 21.30
CONFESSIONI A TORRI
VEGLIA PASQUALE:
DOMENICA DI PASQUA – 5 APRILE
ore 10.00 S. MESSA SOLENNE
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APPUNTAMENTI APRILE 2015
OGNI DOMENICA
ore 10.00: S. MESSA DELLE FAMIGLIE.
ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CANTO DEL VESPERO.
OGNI LUNEDÌ
ore 9.00-12.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CONFESSIONI.
OGNI MARTEDÌ
ore 15.00: CATECHESI SCUOLA MEDIA.
OGNI GIOVEDÌ
ore 15.00: CATECHISMO SCUOLA ELEMENTARE.
ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA.
OGNI VENERDÌ
ore 20.00: INCONTRO GRUPPO ADOLESCENTI/GIOVANI.
OGNI SABATO
ore 15.00 - 18.00: TEMPO PER LE CONFESSIONI.
GIOVEDÌ
VENERDÌ
SABATO
2
3
4
DOMENICA
5
LUNEDÌ
6
MERCOLEDì
8
DOMENICA
TRIDUO PASQUALE
vedi programma all’interno del giornalino
SOLENNITÀ
PASQUA DI RISURREZIONE
LUNEDÌ DELL’ANGELO
S. Messe ore 10.00 – 18.00
ORE 20.00: INCONTRO DI PREGHIERA IN ONORE DI S. ANTONIO
DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA
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indizione dell’Anno della Misericordia
SAN MARCO EVANGELISTA - FESTA PATRONALE A PAI
SABATO
25
ore 10.00 S. MESSA SOLENNE, PROCESSIONE E
BENEDIZIONE DI AUTO E MOTO.
CELEBRAZIONE DELLA LITURGIA
PARROCCHIA DI TORRI
ORARIO FESTIVO
ORARIO FERIALE
Sabato
ore 17.00 Vespero
ore 18.00 S. Messa
Domenica
ore
ore
ore
ore
ore
8.30
10.00
11.15
17.00
18.00
S. Messa
S. Messa
S. Messa
Vespero
S. Messa
ore
ore
ore
7.00 Lodi
17.00 Vespero
18.00 S. Messa
PARROCCHIA DI PAI
ORARIO FESTIVO
Sabato
ore 19.30
Domenica ore 10.00
Bollettino di informazione Parrocchiale stampato in proprio
La Redazione: Don Giuseppe Cacciatori – Daniela Pippa – Addea Cestari - Anna Menapace - Nuccia Renda – Rosanna Zanolli - William Baghini. Collaborazione
fotografica: Mario Girardi /Impaginato e stampato da: Daniela Pippa