Aprile 2015 - Anno 17 (n° 197) Mensile della Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco Il mese di aprile si apre con l’annuncio immagine misteriosa della Pasqua! “Cristo è veramente risorto” Passione canta la liturgia: “Morte e Vita si sono mistero del Risorto. Alcune teorie sulla del che Signore e ricorda la rimanda al affrontate in un prodigioso duello. formazione dell’immagine Il Signore della vita era morto; di ma ora, vivo, trionfa”. ipotizzano È l’esplosione della vita in sia da quel particolare momento storico, ma è alla questo nostro lenzuolo che stata essa impressa un’esplosione energia, anche l’esplosione della vita oggi, su questo dovuta risurrezione. di proprio Ipotesi affascinante, ma che non fa mondo segnato in tante parti da una dimenticare che ci troviamo cultura di violenza di crudeltà e di fronte ad un mistero di di morte: Cristo è vivo e la morte e di vita, che il Vangelo morte non ha più potere! Annunciare la Pasqua mistero vuol descrive di come amore. Ed è questo mistero di amore che dire sperimentare ed affrontare questo prodigioso duello, spargere a attrae, che suscita domande, piene che affascina i nostri cuori. mani amore alla vita, gioiosa, La Sindone è un invito a prendere sul squarciare le nubi che opprimono gli serio e a vivere nella gioia e nella uomini perché risplenda nuovamente il speranza l’avventura cristiana. sole. Di questo siamo chiamati ad essere A testimoni credibili e coraggiosi. Pasqua! annunciare una speranza Dal 19 aprile al 24 giugno, a Torino ci sarà l’esposizione della Sindone, tutti l’augurio di una Santa Don Giuseppe dell’Eucaristia e quello del Sacerdozio ministeriale. In quella stessa notte Gesù ci ha lasciato il comandamento nuovo, il comandamento dell’amore fraterno. Prima di entrare nel Triduo Santo, ma già in stretto collegamento con esso, avrà luogo in ogni comunità diocesana, giovedì mattina, la Messa Crismale, durante la quale il vescovo e i sacerdoti del presbiterio diocesano rinnovano le promesse dell’Ordinazione. Vengono anche benedetti gli olii per la celebrazione dei Sacramenti: l’olio dei catecumeni, l’olio dei malati e il sacro crisma. È un momento quanto mai importante per la vita di ogni comunità diocesana che, raccolta attorno al suo pastore, rinsalda la propria unità e la propria fedeltà a Cristo, unico Sommo ed Eterno Sacerdote. Alla sera, nella Messa in Coena Domini si fa memoria dell’Ultima Cena quando Cristo si è dato a tutti noi come nutrimento di salvezza, come farmaco di immortalità: è il mistero dell’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana. In questo sacramento di salvezza il Signore ha offerto e realizzato per tutti coloro che credono in Lui la più intima unione possibile tra la nostra e la sua vita. Col gesto umile e quanto mai espressivo della lavanda dei piedi, siamo invitati a ricordare quanto il Signore fece ai suoi apostoli: lavando i loro piedi proclamò in maniera concreta il primato dell’amore, amore che si fa servizio fino al dono di se stessi, anticipando anche così il sacrificio supremo della sua vita che si consumerà il giorno dopo sul Calvario. Secondo una bella tradizione, i fedeli chiudono il Giovedì Santo con una veglia di preghiera e di adorazione eucaristica per rivivere più intimamente l’agonia di Gesù al Getsemani. IL TRIDUO PASQUALE, CUORE DELL’ANNO LITURGICO E DELLA VITA DELLA CHIESA CHIESA L’amore è più forte dell’odio I tre giorni del Triduo Pasquale vengono comunemente chiamati «santi» perché ci fanno rivivere l’evento centrale della nostra Redenzione; ci riconducono infatti al nucleo essenziale della fede cristiana: la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. Sono giorni che potremmo considerare come un unico giorno: essi costituiscono il cuore ed il fulcro dell’intero anno liturgico come pure della vita della Chiesa. Al termine dell’itinerario quaresimale, ci apprestiamo anche noi ad entrare nel clima stesso che Gesù visse allora a Gerusalemme. Vogliamo ridestare in noi la viva memoria delle sofferenze che il Signore ha patito per noi e prepararci a celebrare con gioia, domenica prossima, «la vera Pasqua, che il Sangue di Cristo ha coperto di gloria, la Pasqua in cui la Chiesa celebra la Festa che è l’origine di tutte le feste. Il Giovedì Santo, la Chiesa fa memoria dell’Ultima Cena durante la quale il Signore, la vigilia della sua passione e morte, ha istituito il Sacramento 2 ai quali si giunge attraverso un’erta salita che richiama il cammino doloroso della Passione, consentendo ai fedeli di partecipare all’ascesa del Signore verso il Monte della Croce, il Monte dell’Amore spinto fino alla fine. Il Sabato Santo è segnato da un profondo silenzio. Le Chiese sono spoglie e non sono previste particolari liturgie. Mentre attendono il grande evento della Risurrezione, i credenti perseverano con Maria nell’attesa pregando e meditando. C’è bisogno in effetti di un giorno di silenzio, per meditare sulla realtà della vita umana, sulle forze del male e sulla grande forza del bene scaturita dalla Passione e dalla Risurrezione del Signore. Grande importanza viene data in questo giorno alla partecipazione al Sacramento della riconciliazione, indispensabile via per purificare il cuore e predisporsi a celebrare intimamente rinnovati la Pasqua. Almeno una volta all’anno abbiamo bisogno di questa purificazione straordinaria interiore di questo rinnovamento di noi stessi. Questo Sabato di silenzio, di meditazione, di perdono, di riconciliazione sfocia nella Veglia Pasquale, che introduce la domenica più importante della storia, la domenica della Pasqua di Cristo. Veglia la Chiesa accanto al nuovo fuoco benedetto e medita la grande promessa, contenuta nell’Antico e nel Nuovo Testamento, della liberazione definitiva dall’antica schiavitù del peccato e della morte. Nel buio della notte viene acceso dal fuoco nuovo il cero pasquale, simbolo di Cristo che risorge glorioso. Cristo luce dell’umanità disperde le tenebre del cuore e dello spirito ed illumina ogni uomo che viene nel mondo. Accanto al cero pasquale risuona nella Chiesa il grande annuncio pasquale: Cristo è veramente risorto, la morte non ha più alcun potere su di Lui. Con la sua morte Egli ha sconfitto il male per sempre ed ha fatto dono a tutti gli uomini della vita Il Venerdì Santo è la giornata che fa memoria della passione, crocifissione e morte di Gesù. In questo giorno la liturgia della Chiesa non prevede la celebrazione della Santa Messa, ma l’assemblea cristiana si raccoglie per meditare sul grande mistero del male e del peccato che opprimono l’umanità, per ripercorrere, alla luce della Parola di Dio e aiutata da commoventi gesti liturgici, le sofferenze del Signore che espiano questo male. Dopo aver ascoltato il racconto della passione di Cristo, la comunità prega per tutte le necessità della Chiesa e del mondo, adora la Croce e si accosta all’Eucaristia, consumando le specie conservate dalla Messa in Coena Domini del giorno precedente. Come ulteriore invito a meditare sulla passione e morte del Redentore e per esprimere l’amore e la partecipazione dei fedeli alle sofferenze di Cristo, la tradizione cristiana ha dato vita a varie manifestazioni di pietà popolare, processioni e sacre rappresentazioni, che mirano ad imprimere sempre più profondamente nell’animo dei fedeli sentimenti di vera partecipazione al sacrificio redentivo di Cristo. Fra queste spicca la Via Crucis, pio esercizio che nel corso degli anni si è arricchito di molteplici espressioni spirituali ed artistiche legate alla sensibilità delle diverse culture. Sono così sorti in molti Paesi santuari con il nome di «Calvario», 3 stessa di Dio. Dalla splendente notte di Pasqua, la gioia, la luce e la pace di Cristo si espandono nella vita dei fedeli di ogni comunità cristiana e raggiungono ogni punto dello spazio e del tempo. IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA 8 XII 2015 - 24 XI 2016 ANNO SANTO STRAORDINARIO Papa Francesco ha annunciato nella Basilica di San Pietro la celebrazione di un Anno Santo straordinario. Questo Giubileo della Misericordia avrà inizio con l’apertura della Porta Santa in San Pietro nella solennità dell’Immacolata Concezione 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016 con la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo. All’inizio dell’anno il Santo Padre aveva detto: “Questo è il tempo della misericordia. È importante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambienti sociali. Avanti!” L’annuncio è stato fatto nel secondo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, durante l’omelia della celebrazione penitenziale con la quale il Santo Padre ha aperto l’iniziativa “24 ore per il Signore”. Questa iniziativa, proposta dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, promuove in tutto il mondo l’apertura straordinaria delle chiese per invitare a celebrare il sacramento della riconciliazione. Il tema di quest’anno è preso dalla lettera di San Paolo agli Efesini “Dio ricco di misericordia” (Ef 2,4). L’apertura del prossimo Giubileo avverrà nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, nel 1965, e acquista per questo un significato particolare spingendo la Chiesa a continuare l’opera iniziata con il Vaticano II. Nel Giubileo le letture per le domeniche del tempo ordinario saranno prese dal Vangelo di Luca, chiamato “l’evangelista della misericordia”. Dante Alighieri lo definisce “scriba mansuetudinis Christi”, “narratore della mitezza del Cristo”. Sono molto conosciute le parabole della misericordia presenti nel Vangelo di Luca: la pecora smarrita, la dramma perduta, il padre misericordioso. L’annuncio ufficiale e solenne dell’Anno Santo avverrà con la lettura e pubblicazione presso la Porta Santa della La grande speranza I suggestivi riti del Giovedì Santo, del Venerdì Santo, il silenzio ricco di preghiera del Sabato Santo e la solenne Veglia Pasquale ci offrono l’opportunità di approfondire il senso e il valore della nostra vocazione cristiana, che scaturisce dal Mistero Pasquale e di concretizzarla nella fedele sequela di Cristo in ogni circostanza, come ha fatto Lui, sino al dono generoso della nostra esistenza. Far memoria dei misteri di Cristo significa anche vivere in profonda e solidale adesione all’oggi della storia, convinti che quanto celebriamo è realtà viva ed attuale. Portiamo dunque nella nostra preghiera la drammaticità di fatti e situazioni che in questi giorni affliggono tanti nostri fratelli in ogni parte del mondo. Noi sappiamo che l’odio, le divisioni, le violenze non hanno mai l’ultima parola negli eventi della storia. Questi giorni rianimano in noi la grande speranza: Cristo crocifisso è risorto e ha vinto il mondo. L’amore è più forte dell’odio. Lorenzo HA RICEVUTO IL BATTESIMO NOEMI 4 Dio misericordioso che invita tutti a tornare da Lui. L’incontro con Lui ispira la virtù della misericordia. Il rito iniziale del giubileo è l'apertura della Porta Santa. Si tratta di una porta che viene aperta solo durante l'Anno Santo, mentre negli altri anni rimane murata. Hanno una Porta Santa le quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Il rito di aprire la Porta Santa esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un “percorso straordinario” verso la salvezza. Le Porte Sante delle altre basiliche verranno aperte successivamente all'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro. La misericordia è un tema molto caro a Papa Francesco che già da vescovo aveva scelto come suo motto “miserando atque eligendo”. Si tratta di una citazione presa dalle Omelie di San Beda il Venerabile, il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: “Vidit ergo Iesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me” (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi). Questa omelia è un omaggio alla misericordia divina. Una traduzione del motto potrebbe essere “Con occhi di misericordia”. Nel primo Angelus dopo la sua elezione, il Santo Padre diceva: “Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza” (Angelus 17 marzo 2013). Nell’Angelus dell’11 gennaio 2015 ha affermato: “C’è tanto bisogno oggi di misericordia, ed è importante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi Bolla nella Domenica della Divina Misericordia, quest’anno il 12 aprile, festa istituita da San Giovanni Paolo II che viene celebrata la domenica dopo Pasqua. Anticamente presso gli Ebrei, il giubileo era un anno dichiarato santo che cadeva ogni 50 anni, nel quale si doveva restituire l'uguaglianza a tutti i figli d'Israele, offrendo nuove possibilità alle famiglie che avevano perso le loro proprietà e perfino la libertà personale. Ai ricchi, invece, l'anno giubilare ricordava che sarebbe venuto il tempo in cui gli schiavi israeliti, divenuti nuovamente uguali a loro, avrebbero potuto rivendicare i loro diritti. “La giustizia, secondo la legge di Israele, consisteva soprattutto nella protezione dei deboli” (S. Giovanni Paolo II in Tertio Millennio Adveniente 13). La Chiesa cattolica ha iniziato la tradizione dell’Anno Santo con Papa Bonifacio VIII nel 1300. Bonifacio VIII aveva previsto un giubileo ogni secolo. Dal 1475 – per permettere a ogni generazione di vivere almeno un Anno Santo – il giubileo ordinario fu cadenzato con il ritmo dei 25 anni. Un giubileo straordinario, invece, viene indetto in occasione di un avvenimento di particolare importanza. Gli Anni Santi ordinari celebrati fino ad oggi sono 26. L’ultimo è stato il Giubileo del 2000. La consuetudine di indire giubilei straordinari risale al XVI secolo. Gli ultimi Anni Santi straordinari, del secolo scorso, sono stati quelli del 1933, indetto da Pio XI per il XIX centenario della Redenzione, e quello del 1983, indetto da Giovanni Paolo II per i 1950 anni della Redenzione. La Chiesa cattolica ha dato al giubileo ebraico un significato più spirituale. Consiste in un perdono generale, un'indulgenza aperta a tutti, e nella possibilità di rinnovare il rapporto con Dio e il prossimo. Così, l’Anno Santo è sempre un’opportunità per approfondire la fede e vivere con rinnovato impegno la testimonianza cristiana. Con il Giubileo della Misericordia Papa Francesco pone al centro dell’attenzione il 5 « Desidero – ha detto Gesù – che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori » (Diario, p. 440). ambienti sociali. Avanti! Noi stiamo vivendo il tempo della misericordia, questo è il tempo della misericordia”. Ancora, nel suo messaggio per la Quaresima 2015, il Santo Padre ha detto: “Quanto desidero che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!” Nel testo dell’edizione italiana dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium il termine misericordia appare ben 31 volte. Federico L’importanza di questa festa si misura con le straordinarie promesse che Gesù ha legato ad essa. « In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita – ha detto Cristo – questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene » (Diario, p. 235). « In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. (…) Nessun’anima abbia paura di accostarsi a me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto » (Diario, p. 441). LA FESTA DELLA DOMENICA DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA MISERICORDIA SECONDA DOMENICA DI PASQUA 12 APRILE 2015 In questa domenica verrà indetto indetto il Giubileo straordinario della Misericordia Per ottenere questi grandi doni bisogna adempiere alle condizioni del Culto alla Divina Misericordia (fiducia nella bontà di Dio e carità attiva verso il prossimo), essere in stato di grazia (dopo la confessione) e ricevere degnamente la santa Comunione. La Festa della Divina Misericordia occupa il posto più importante tra tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia che sono state rivelate a Santa Faustina. Per la prima volta Gesù le ha parlato dell’istituzione di questa festa a Plock nel 1931, quando le trasmise la sua volontà riguardo all’immagine: « Nessun’anima troverà giustificazione finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua deve essere la festa della Misericordia ed i sacerdoti in quel giorno debbono parlare alle anime della Mia grande ed insondabile Misericordia » (Diario, p.378). « Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia » (Diario, p. 75). Elena La scelta della prima domenica dopo Pasqua come festa della misericordia ha un suo profondo significato teologico, che indica un forte legame tra il mistero pasquale della Redenzione e il mistero della Divina Misericordia. Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla Novena alla Divina Misericordia, che precede la festa e inizia il Venerdì Santo e durante la quale si recita la Coroncina. La festa non è soltanto un giorno di particolare adorazione di Dio nel mistero della misericordia, ma è un tempo di grazia per tutti gli uomini. 6 l’ingiustizia sociale, il peccato trovano motivi di conforto e di speranza. Speranza e proposito di una vita rinnovata dall’incontro con Gesù. Speranza e testimonianza del Vangelo, la “buona notizia”. Speranza e partecipazione alla sofferenza di tutti gli uomini. Speranza e inventiva di iniziative di solidarietà verso i poveri, gli ammalati, le persone in difficoltà, gli immigrati, i sofferenti. L’immagine sindonica ci suggerisce tutte queste cose proprio a partire da una condizione di silenzio assoluto: il momento nel quale il Salvatore tocca il punto estremo dell’abbassamento e muore. Non c’è, quindi, invito migliore a fare silenzio anche in noi, così da lasciare spazio alle parole che giungono, quasi un sussurro, da quel corpo martoriato, da quel volto sfigurato, da quegli occhi chiusi eppure penetranti, e capire che come sulla Croce il Salvatore toccando l’estremo abbassamento dimostra di essere il Figlio di Dio, così ciascuno di noi, pur provato da fatiche e sofferenze, trova la forza per sperare e reagire. l’Ostensione della Sindone può essere una grande opportunità per conoscere e amare meglio il Signore Gesù, i fratelli e anche se stessi. In una parola, per riscoprire la gioia di sentirci amati infinitamente da Dio e per testimoniarlo al mondo. PAPA FRANCESCO IN PELLEGRINAGGIO A TORINO TORINO IL 21 GIUGNO 2015 Papa Francesco sarà a Torino il 21 giugno per venerare la Sindone esposta in occasione del bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco. A dare l'annuncio è stato il Papa stesso durante un’udienza generale. “Sono lieto di annunciare che, a Dio piacendo, il 21 giugno prossimo, mi recherò in pellegrinaggio a Torino Torino per venerare la Sacra Sindone e onorare San Giovanni Bosco, nella ricorrenza bicentenaria della sua nascita”. nascita Lo sguardo dell’Uomo della Sindone si poserà in particolare sui giovani e sui malati. È soprattutto per loro che Francesco ha voluto l’Ostensione, l’Ostensione, in programma nel capoluogo piemontese dal 19 aprile al 24 giugno 2015 Facciamo silenzio, davanti alla Sindone L’immagine dell’Uomo della Sindone, che richiama con impressionante chiarezza la sofferenza patita da Gesù, ci fa riflettere sul suo immenso amore verso ciascuno di noi. L’apostolo Giovanni scrive che “Dio è Amore” (1 Gv 4, 8) e “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui ... abbia la vita eterna” (Gv 3, 16). Così la Sindone, testimone silenziosa del dolore e dell’angoscia patita da quell’Uomo, da un lato può sbigottire, ma dall’altro ricorda a ciascuno che “Dio mi ama immensamente”. La Sindone è richiamo forte a contemplare, nell’immagine, il dolore di ogni uomo, le sofferenze alle quali spesso non sappiamo neppure dare un nome. La contemplazione della Passione ci aiuta a capire che la sofferenza umana non può essere compresa se non a partire da quella del Signore, pena il cadere nella disperazione e nel senso nichilistico che non poca parte del pensiero moderno e contemporaneo ha evidenziato. La Sindone presenta agli occhi e al cuore dei fedeli la figura di Cristo sofferente che, contemplato a partire dall’evento della Risurrezione, evidenzia non soltanto la vittoria sulla sofferenza e la morte del Figlio, ma anche sulla sofferenza e la morte delle persone di ogni tempo e di ogni luogo. Guardando la Sindone, la fatica umana, la delusione, la sofferenza fisica e morale, il lutto, la solitudine, l’emarginazione, Roberto Il motto dell’Ostensione: "L'amore "L'amore più grande" Il motto dell’Ostensione straordinaria della Sindone in questo 2015 sarà “l’Amore più grande”. “Papa Francesco ha detto grande” giustamente che la contemplazione della Sindone non è la contemplazione di un uomo morto: è un uomo vivo. E non siamo noi che guardiamo la Sindone: è Lui che ci guarda e che ci spinge quindi a quell’amore più grande e quindi è il richiamo di una presenza forte della Passione del Signore. La verità del Telo c’è, però la scienza non ce lo dice ancora questo. E allora, finché siamo in questa incertezza scientifica, certamente per noi prevale una certezza di fede, perché noi troviamo la forza e il vigore che nasce da questo sacro Telo: il messaggio forte della fede cristiana, l’amore che dona la vita, e questa realtà te lo richiama e te lo incarna nel cuore”. Andrea 7 Abbiamo poi ricordato il momento del battesimo: i genitori hanno fatto sulla fronte dei bambini il segno di croce e poi insieme professato la nostra fede. I ragazzi hanno poi letto alcune richieste di perdono e finito questo momento sono incominciate le confessioni. Ogni bambino conclusa la confessione ha acceso un piccolo lumino e lo ha posto davanti al crocifisso come segno di ringraziamento e di voler fare del Signore il centro della loro vita. Il tutto è culminato nella celebrazione eucaristica, semplice ma vissuta come rendimento di grazie per quanto il Signore ha operato. FESTA DEL PERDONO PRIMA CONFESSIONE 22 MARZO 2015 Domenica 22 Marzo, quinta domenica di Quaresima è stata una giornata significativa ed importante per i ragazzi di terza elementare: per la prima volta si sono accostati al Sacramento della Riconciliazione incontrandosi con Signore, Padre di ogni misericordia. Durante la quaresima si sono preparati più intensamente accompagnati da don Giuseppe e dai loro genitori. In questo tempo hanno scoperto il volto di un Dio che è Amore e Misericordia e che si manifesta nella creazione e nelle persone che sono loro accanto. Sono stati accompagnati nel prendere coscienza che possono fare scegliere sbagliate, che li allontanano dal Signore, ma che Lui li aspetta sempre perdonandoli. Hanno scoperto i dieci comandamenti, non come dei no, ma come il cammino per vivere felici e che li aiuta a sentire il Signore nel loro cuore. Scoprendo che proprio nel loro cuore c’è una vocina, la coscienza che li aiuta nel fare le scelte. Coscienza che va alimentata con il “frequentare” Gesù nel Vangelo, nella Messa Domenicale e al catechismo. Durante tutta la quaresima hanno partecipato alla Messa delle Famiglie alle ore 10, con i loro genitori. Durante queste domeniche hanno portato all’offertorio:una girandola con scritto il comandamento dell’amore, un cubo con l’esame di coscienza e l’albero con le scelte di bene: segni concreti del cammino fatto. La celebrazione di domenica è stata molto semplice. Ci siamo accostati alla presenza del Signore ascoltando un brano del Vangelo. Don Giuseppe ha rivolto alcune parole ai bimbi e ai genitori… raccomandando a quest’ultimi di ascoltare la domanda dei loro figli “vogliamo vedere Gesù” . Come dice San Giovanni Apostolo: “quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani” lo annunciamo. Per Aurora il momento in cui sì è molto emozionata è stato quando è andata sull'altare a confessarsi Questa domenica è stata speciale per me. Ero agitata ma don Giuseppe mi ha messa a mio agio quando sono andata a confessarmi. Mi è piaciuto molto quando abbiamo accesso il lume e lo abbiamo appoggiato sull'altare. Giorgia Domenica 22 marzo è stata proprio una bellissima giornata. Ero emozionatissimo soprattutto quando sono andato sull' altare per confessarmi. Mi è piaciuto tanto quando ho portato il lumicino sotto il crocifisso .Fabio È stata una grande emozione ricevere per la prima volta il sacramento della Riconciliazione. Matteo 8 commesso e il bene omesso verso Dio, il prossimo e sé stessi. È stato un momento bellissimo ed emozionante; per noi di terza la Prima Riconciliazione è stato il dono che Dio ci ha fatto vivere. Luca Nei confronti di Dio Mi rivolgo a Dio solo nel bisogno? Partecipo alla Messa la domenica e le feste di precetto? Comincio e chiudo la giornata con la preghiera? Ho nominato invano Dio, la Vergine, i Santi? Mi sono vergognato di dimostrarmi cristiano? Cosa faccio per crescere spiritualmente? Come? Quando? Mi ribello davanti ai disegni di Dio? Pretendo che egli compia la mia volontà? L'eccitazione era tanta...ma mi sono sentita vicina al Signore.. so che lui è vicino a me e mi aiuta a fare scelte giuste..Letizia Il giorno della confessione ero agitato,poi una volta finita la cerimonia mi sono reso conto che non c'èra niente da avere paura. Mattia Sono andato in chiesa alle 17 a confessarmi per la prima volta. Io ero in primo banco. Quando sono salito sull’altare e mi sono inginocchiato ero molto emozionato. Nel dire i miei peccati don Giuseppe mi aiutava. Alla fine della confessione mi ha chiesto di recitare un’Ave Maria e un Padre Nostro. Poi siamo andati a mangiare la pizza. Francesco Nei confronti del prossimo So perdonare, compatire, aiutare il prossimo? Ho calunniato, rubato, disprezzato i piccoli e gli indifesi? Sono invidioso, collerico, parziale? Ho cura dei poveri e dei malati? Mi vergogno della carne di mio fratello, della mia sorella? Sono onesto e giusto con tutti o alimento la “cultura dello scarto”? Ho istigato altri a fare il male? Osservo la morale coniugale e familiare insegnata dal Vangelo? Come vivo le responsabilità educative verso i figli? Onoro e rispetto i miei genitori? Ho rifiutato la vita appena concepita? Ho spento il dono della vita? Ho aiutato a farlo? Rispetto l’ambiente? È stata una domenica ricca di emozioni anche x noi genitori. Vedere che i nostri figli vanno verso Gesù con gioia è bellissimo. Sono scesi dell'altare con una luce diversa negli occhi. Erano contenti e questo rende felici anche noi genitori. mamma di Giorgia Essere accanto a lei in questo momento molto importante e intenso ravviva in me la fede nel Signore...Erano splendidi da vedere, nella loro agitazione e passo che stavano compiendo. Ogni giorno dobbiamo aiutare i nostri figli a fare scelte giuste e allontanare quelle tentazioni che li portano a compiere scelte sbagliate. mamma di Letizia È stata una bella cerimonia e un'emozione vedere i nostri bambini avvicinarsi con curiosità ad uno dei primi passi del loro cammino cristiano. Genitori Mattia Sr. Antonella - catechista Nei confronti di sé Sono un po’ mondano e un po’ credente? Esagero nel mangiare, bere, fumare, divertirmi? Mi preoccupo troppo della salute fisica, dei miei beni? Come uso il mio tempo? Sono pigro? Voglio essere servito? Amo e coltivo la purezza di cuore, di pensieri e di azioni? Medito vendette, nutro rancori? Sono mite, umile, costruttore di pace? *** INDICAZIONI PER FARE UN BELL’ BELL’ESAME L’ESAME DI COSCIENZA PER PER LA CONFESSIONE PASQUALE "La Quaresima è un cammino di conversione che ha come centro il cuore", e allora [...] bisogna "custodire il cuore, perché non diventi una piazza dove vanno e vengono tutti tranne il Signore". Pubblichiamo qui le indicazioni per l'esame di coscienza contenute nel libretto che Papa Francesco ha fatto distribuire in piazza San Pietro dopo l'Angelus di domenica 22 febbraio 2015, e che consistono nell’interrogarsi sul male 9 PARROCCHIA DI PAI RICORDO DI UNA DONNA SPECIALE SPECIALE “Perché le mie parole, come delicati petali di rosa, vengano portate dal vento lontano: oltre il mare, oltre le montagne più alte; per posarsi e trovare rifugio nel cuore di chi comprende…” Con questa frase tratta da una sua poesia, viene dato l’annuncio della morte della nostra poetessa GELMINA DALLA BONA, dopo breve malattia. Rimarrà sempre vivo nel nostro cuore il suo ricordo di persona solare, dolce, sensibile e buona. Lei che amava il “nostro” lago e il nostro paese dove trascorreva sempre le sue giornate di tranquillità. La ricordiamo sull’altare a leggere la sua ultima composizione in occasione del 500° anniversario della dedicazione della Chiesa di Pai, come in occasione del 200° anniversario della dedicazione della Chiesa di Torri. Oppure quando recitava le sue poesie ogni qualvolta le si chiedeva di partecipare a serate a tema. Lei era sempre disponibile e pronta a donarci un momento di estasi e di pace con le sue parole. Era uno spettacolo anche guardarla… perché con il suo sguardo dolce ti catturava e ti riempiva il cuore di tanta serenità. Grazie cara Gelmina!... Grazie per tutto quello che ci hai donato! Grazie per l’esempio che ci hai dato! Grazie per la bella persona che abbiamo avuto l’onore di conoscere e incontrare! Un abbraccio ai tuoi cari e un arrivederci con le tue belle poesie che ci hai lasciato. Anna EL ME TUTO Són gnente! Davanti a la Tó teneressa che me impenisse. Drento al Tó oceano de amor mi, picola gossa… són gnente. Ti, universo infinido de perdono. Mi, granelin de sabia che te gira intorno. Ma scolta…Te prego… fame restar cossì; ’n gnente e Ti…el me tuto. IL MIO TUTTO Sono niente// Davanti alla Tua tenerezza/ che mi riempie.// Dentro al Tuo oceano d’amore/ io piccola goccia…/ sono niente.// Tu, universo infinito/ di perdono.// io, granellino di sabbia/ che ti gira intorno.// ma ascolta… Ti prego…/ fammi restare così;/ un niente/ e Tu…il mio tutto. SONO TORNATI AL PADRE PARROCCHIA DI TORRI CARLO BRUNO MASSIMO ANGELINA DORIS 10 VIAGGIO IN ANGOLA Ed eccomi al rientro dal viaggio in Angola a cui sono stata invitata come rappresentante della Commisione Missioni del mio Istituto non avendo ancora vissuto un'esperienza di visita ad una realtà all'estero. Sono partita martedì 10 marzo alle 15:40 da Milano Linate e facendo scalo a Londra sono arrivata a Luanda alle 04:25 dove insieme alla mia consorella sr Raffaelisa siamo state accolte da 3 delle 4 sorelle della comunità: sr Patricia argentina, sr Bruna italiana e sr Genevieve togolese. Luanda è la capitale dell’Angola, nell’Africa centrale, affacciata sull’Oceano Atlantico fondata nel 1575 da un esploratore portoghese, conquistò l’indipendenza nel 1975 ma poi scoppiò la guerra civile che terminò nel 2002. Oggi sta attraversando un periodo di intensa crescita e ricostruzione dopo la guerra, la lingua ufficiale è il portoghese anche se vengono parlate molte lingue indigene. Scesa dall’aereo ho avuto l’impressione che qualcuno avesse acceso il riscaldamento! Cammina cammina ed arrivata dai funzionari per l’immigrazione ho percepito di essere arrivata in terra Angolana… mentre prima le lingue si mescolavano ora era una e non comprensibile! Giunte in casa abbiamo goduto della vera accoglienza delle Piccole Suore… ed insieme a sr Silvane sorella brasiliana abbiamo iniziato la giornata con la celebrazione della santa messa… canti molto coinvolgenti e tanti i partecipanti… ed erano le 6.30! Mi piacerebbe raccontare nel dettaglio quanto vissuto ma rischierei di essere troppo prolissa… mi limito nel dire per sommi capi qualcosa di questa magnifica esperienza. Sin dall’arrivo nella capitale ho visto molte persone ma poche rispetto a quelle del giorno … tante auto e tantissimi venditori ambulanti che incuranti delle manovre assai pericolose tentano di vendere qualche prodotto come cibo e bibite, tergicristalli e olio per l’auto. La strada principale è asfaltata ma piena di buche che rendono pericoloso il tragitto, con la pioggia si trasforma in una Venezia con l’acqua alta; ai margini della strada, molte donne sedute tra l’immondizia che fa da regina ovunque, si arrangiano come possono e tentano di vendere i prodotti da loro coltivati: frutta e verdura tutta ben esposta ed accatastata, dalla mattina alla sera, stanno lì in attesa che qualcuno spenda qualche kwanza (moneta locale) così che tornando a casa possano comperare del pane. Le vie laterali che portano all’interno della città e della periferia, sono in terra battuta e piene di buche e di “liscio” (così chiamano la spazzatura… ). In una di queste vie, nella località Golf 2, abitano da circa 20 anni le nostre sorelle. La prima realtà che è stata avviata è quella della scuola che oggi conta 1892 bambini e ragazzi, dalle” pre” alla nona classe. Volti ed esperienze varie che ogni giorno vengono accostate… povertà culturali ed economiche le più presenti. Non di meno impegno viene richiesto dalla pastorale nella Cappella Madonna de la Paz dove si presta il servizio nella carità con i poveri, nell’animazione liturgica e dei gruppi, e nella catechesi. Una sorella lavora presso l’Ospedale della Divina Provvidenza dei fratelli di Don Calabria dove quotidianamente circolano più di 1000 bisognosi. Le giornate a Luanda sono trascorse tra le varie attività nelle quali ho cercato di inserirmi per quanto e come, anche se poco, ho potuto essere di aiuto… ma molto più è quanto ho ricevuto! Nonostante la difficoltà di comunicare a causa della 11 lingua ho imparato a comprendere il necessario per potermi muovere. Ci siamo poi spostate a 300 km nella località di Lucala dove vive un’altra comunità di Piccole Suore, tre sorelle: sr Maria Sabina italiana e sr Rosinette e sr Genessi brasiliane che condividono con i sacerdoti di Pia Marta l’attività pastorale nella Chiesa Parrocchiale e nelle “aldee o bario” villaggi molto poveri dove vivono piccoli nuclei di famiglie (dalle 70 alle 200). La comunità ospita 12 ragazze che frequentano la scuola nel centro di Lucala e poi vivono insieme cercando di crescere a 360 gradi a livello culturale, umano e spirituale… alcune manifestano un particolare desiderio di approfondire il cammino nella fede e non si chiudono all’ipotesi di un possibile cammino di formazione alla vita consacrata. In una piccola casetta vicino si svolge un dopo scuola con 115 alunne suddivise in due gruppi al mattino e tre nel pomeriggio. Ho avuto la possibilità di trascorrere sia con le ragazze ospitate che con le bambine del dopo scuola momenti molto belli e carichi che hanno aperto i miei occhi a nuove immagini e situazioni, il mio cuore a sentimenti e desideri diversi, le mie orecchie sono divenute custodi di suoni e voci capaci di oltrepassare la comprensione della lingua… Il tempo da una parte è letteralmente volato mentre dall’altro mi pareva di essere lì da sempre… sento di ringraziare il Signore per quanto mi ha donato e sono felice di poter insieme a voi raccogliere qualcosa per aiutare le tante situazioni bisognose che ho incontrato… Prima di spiccare il volo ho detto arrivederci a quella terra che è divenuta casa anche se per poco tempo… ora sono qui felice di condividere con voi, per quanto possibile, in parte ciò che ho vissuto. Sr Adriana QUARESIMA DI FRATERNITÀ CON LE MISSIONI DEI PADRI STIMMATINI Anche noi contribuiamo per i poveri in Tanzania Costruzione di una centrale elettrica Costruzione di una scuola per bambini poveri 12 VIA CRUCIS DEL VENERDÌ SANTO 3 Aprile 2015 ore 20.30 Stazione I - piazza Chiesa Stazione II - via per Albisano, San Giovanni Stazione III - Rotonda località Sant’Antonio Stazione IV - via R. Simoni Stazione V - capitello “S. Antonio”, via Rossini Stazione VI - Incrocio via Lombroso, via per Coi Stazione VII - loc. Coi, fontanella Stazione VIII - capitello “S. Famiglia”, incrocio Valmagra Stazione IX - Loncrino – capitello “Madonna e Santi” Stazione X - Prea Scritta, incrocio Via Rossini Stazione XI - loc. Crosetta Stazione XII - via dall’Oca Bianca,incrocio bivio Stazione XIII - piazza Umberto Stazione XIV - piazza Chiesa 13 CELEBRAZIONI CELEBRAZIONI PASQUALI 2015 2015 PARROCCHIA DI TORRI DOMENICA DELLE PALME - 29 MARZO ore 8.30 S. MESSA ore 9.45 Benedizione delle Palme presso il Centro Giovanile. ore 10.00 S. MESSA DELLE FAMIGLIE. ore 11.00 Benedizione delle Palme presso oratorio SS. Trinità PROCESSIONE ore 11.15 S. MESSA SOLENNE ore 17.00 VESPERO ore 18.00 S. MESSA LUNEDÌ 30 MARZO – MARTEDÌ 31 MARZO - MERCOLEDÌ 1 APRILE ore 7.00 LODI ore 10.00 S. MESSA ore 17.00 VESPERO ore 18.00 S. MESSA GIOVEDÌ SANTO - 2 APRILE ore 7.00 LODI ore 20.30 ore 17.00 VESPERO MESSA IN “COENA DOMINI” ore 21.30 ADORAZIONE EUCARISTICA (fino alle 24.00) VENERDÌ SANTO - 3 APRILE ore 7.00 LODI – CONFESSIONI e ADORAZIONE EUCARISTICA ore 15.00 CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE ore 16.00 VENERAZIONE DELLA CROCE ore 16.00 – 19.00 CONFESSIONI ore 20.30 VIA CRUCIS COMUNITARIA PER LE VIE DEL PAESE 14 SABATO SANTO - 4 APRILE ore 7.00 LODI VENERAZIONE ALLA CROCE ore 8.00 - 12.00 ore 21.30 CONFESSIONI - ore 15.00 - 19.00 CONFESSIONI VEGLIA PASQUALE DOMENICA DI PASQUA - 5 APRILE ore 7.00 S. MESSA ore 8.30 S. MESSA ore 10.00 S. MESSA DELLE FAMIGLIE ore 11.15 S. MESSA SOLENNE ore 17.00 VESPERO SOLENNE ore 18.00 S. MESSA NEI GIORNI VENERDÌ SANTO, SABATO SANTO E DOMENICA DI PASQUA SARÀ PRESENTE UN SACERDOTE PER LE CONFESSIONI PARROCCHIA DI PAI DOMENICA DELLE PALME – 29 MARZO ore 9.45 BENEDIZIONE DELLE PALME PRESSO IL CAPITELLO, PROCESSIONE ore 10.00 S. MESSA SOLENNE GIOVEDÌ SANTO – 2 APRILE ore 17.00 MESSA IN “COENA DOMINI” VENERDÌ SANTO – 3 APRILE ore 17.00 CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE ore 20.30 A TORRI VIA CRUCIS COMUNITARIA PER LE VIE DEL PAESE SABATO SANTO – 4 APRILE ore 9.00 - 12.00 - 15.00 - 19.00 ore 21.30 CONFESSIONI A TORRI VEGLIA PASQUALE: DOMENICA DI PASQUA – 5 APRILE ore 10.00 S. MESSA SOLENNE 15 APPUNTAMENTI APRILE 2015 OGNI DOMENICA ore 10.00: S. MESSA DELLE FAMIGLIE. ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CANTO DEL VESPERO. OGNI LUNEDÌ ore 9.00-12.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CONFESSIONI. OGNI MARTEDÌ ore 15.00: CATECHESI SCUOLA MEDIA. OGNI GIOVEDÌ ore 15.00: CATECHISMO SCUOLA ELEMENTARE. ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA. OGNI VENERDÌ ore 20.00: INCONTRO GRUPPO ADOLESCENTI/GIOVANI. OGNI SABATO ore 15.00 - 18.00: TEMPO PER LE CONFESSIONI. GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO 2 3 4 DOMENICA 5 LUNEDÌ 6 MERCOLEDì 8 DOMENICA TRIDUO PASQUALE vedi programma all’interno del giornalino SOLENNITÀ PASQUA DI RISURREZIONE LUNEDÌ DELL’ANGELO S. Messe ore 10.00 – 18.00 ORE 20.00: INCONTRO DI PREGHIERA IN ONORE DI S. ANTONIO DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA 12 indizione dell’Anno della Misericordia SAN MARCO EVANGELISTA - FESTA PATRONALE A PAI SABATO 25 ore 10.00 S. MESSA SOLENNE, PROCESSIONE E BENEDIZIONE DI AUTO E MOTO. CELEBRAZIONE DELLA LITURGIA PARROCCHIA DI TORRI ORARIO FESTIVO ORARIO FERIALE Sabato ore 17.00 Vespero ore 18.00 S. Messa Domenica ore ore ore ore ore 8.30 10.00 11.15 17.00 18.00 S. Messa S. Messa S. Messa Vespero S. Messa ore ore ore 7.00 Lodi 17.00 Vespero 18.00 S. Messa PARROCCHIA DI PAI ORARIO FESTIVO Sabato ore 19.30 Domenica ore 10.00 Bollettino di informazione Parrocchiale stampato in proprio La Redazione: Don Giuseppe Cacciatori – Daniela Pippa – Addea Cestari - Anna Menapace - Nuccia Renda – Rosanna Zanolli - William Baghini. Collaborazione fotografica: Mario Girardi /Impaginato e stampato da: Daniela Pippa
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