Al Ministro Franceschini Al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru Al Presidente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Massimo Zedda Alla Sovrintendente Angela Spocci Al C.D.I .della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Cagliari 19 Aprile 2015 Sono numerosi i comunicati in cui abbiamo stigmatizzato l’inadeguatezza che traspare dagli atti della Sovrintendente del Lirico di Cagliari. L’incontro del CDI avvenuto nella giornata del 13 c.m. avrebbe dovuto mettere la conclusione a questa assurda e gravissima situazione di stallo che immobilizza il Teatro. Inspiegabilmente non è avvenuto nulla di nuovo. Un Sovrintendente che per la terza volta viene sollecitato dal Consiglio d’Indirizzo a consegnare la Stagione Lirica (già in pesante ritardo) e si presenta con una stagione non rendicontata e senza i nomi degli artisti è a nostro parere da revocare immediatamente. Il Teatro è in questa situazione di immobilismo anche per le contrapposizioni tra fazioni rivali che paralizzano chi dovrebbe fare le scelte scevro da pressioni mediatiche e politiche. Ancora ci si perde nei meandri del “debito si, debito no”. Reputiamo che invece del debito si debba avere profonda consapevolezza per affrontare la situazione; il CDI ha incaricato una professionista per la predisposizione degli atti di bilancio. Il previsionale, inizialmente stimato dagli amministratoti precedenti su entrate per 25 milioni di euro, é stato riposizionato su entrate certificate per 19 milioni di euro. I Revisori dei Conti ed il CDI devono prendere una posizione ufficiale sui risultati del Consuntivo 2014. Il disavanzo d’esercizio che emerge dalla relazione è un fatto grave che causerà la perdita della premialità FUS. Il CDI dovrebbe prendere atto del fatto che sia giunto il momento di agire. Non serve strumentalizzare o crocifiggere chi ha compiuto una scelta davanti ad un curriculum ineccepibile, che per altro era considerato valido anche dal CDA precedente (vedi Stampa 26 Gennaio 2014). Ma ora è impossibile concedere ancora del tempo. Non bisogna pensare che proporre al Ministero la revoca del Sovrintendente possa essere un problema; sarebbe invece dimostrazione di interesse reale nei confronti del Teatro. Il Ministro Franceschini conosce benissimo la grave inadeguatezza delle governances che investe tutte le Fondazioni Liriche denunciata più volte dalle segreterie nazionali di categoria. Solo un’azione pronta e veloce può aiutare il Teatro Lirico a riprendere la propria normalità abbandonando l’idea che il Sovrintendente sia un organizzatore di spettacoli. Per le stagioni liriche basta un bravo Direttore Artistico e si lasci al Sovrintendente, come vuole la legge, la gestione delle strategie aziendali e del rispetto del principio della veridicità di bilancio. Esisterà in Europa una figura di questo tipo? Noi pensiamo di si. E il Lirico la merita. Questo è quello che impone la realtà odierna con risorse dimezzate negli anni ed è indispensabile in questa situazione disegnare nuove strategie; i vecchi cliché dei riflettori puntati su Cagliari abusando dei grandi nomi blasonati sono da accantonare ma sicuramente non si può lasciare la gestione di una Fondazione nazionale all’improvvisazione e al pressapochismo. Nel ribadire quindi che le azioni intraprese sino ad oggi dalla Sovrintendente del Lirico di Cagliari sono già sufficienti per scindere il contratto le Scriventi FISTel-CISL e USB comunicano che se lunedì 20 non verrà presa una decisione radicale, in accordo con i lavoratori si ricorrerà a tutte le forme di lotta necessarie alla salvaguardia del Teatro, nel contempo dichiarano lo stato di agitazione. Per la FISTel-CISL Annalisa Pittiu Per l’USB Massimiliano Cecalotti
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