Prossima Gita - Club Alpino Italiano

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Roma
Commissione Escursionismo
T I T O L O D E L L’ E S C U R S I O N E
GRUPPO DEL MONTE CERESA
ANELLO DI TALLACANO
PER IL CANYON DELLA TASSINARA ED IL PIZZO DELL’ ARCO (1011 m)
DATA DI EFFETTUAZIONE
CATEGORIA
MEZZO DI TRASPORTO
Giovedì 23 Aprile 2015
Gruppo Senior
Pullmino da 30 Posti
Partenza: P zza Sassari ore 6:30 – Settebagni Parch. Triscount ore 7:00 part.
DESCRIZIONE
Tallacano base di partenza della nostra escursione ad anello sarà raggiunto percorrendo la via Salaria passando per Rieti
,Antrodoco e proseguendo fino ad Acquasanta Terme di cui è una delle 60 frazioni. Da Acqusanta T. passando per
Paggese,Centrale,in direzione di Collefalcione in 9 Km si raggiunge la frazione di Tallacano che si trova alla sx del fiume
Tronto e fa parte del gruppo del Monte Ceresa ; pur essendo prossimo ai Monti Sibillini di natura calcarea si trova ad
avere la stessa conformazione marnosa-argillosa dei Monti della Laga che hanno inizio a dx del Tronto. Tallacano è
famosa per i suoi estesi boschi di castagno da cui si ricava una abbondante produzione di castagne e marroni. Dal
parcheggio ci dirigeremo verso il paese che si può definire rupestre visto che le sue case del 1500 costruite in pietra locale
detta tufo (da non confondere con la roccia vulcanica in quanto trattasi di un calcare poroso) sono costruite sulla roccia, in
mezzo alla roccia ed attraversarlo darà anche un’ idea di ciò che incontreremo lungo il percorso. Dopo l’ interessante
visita del paese inizieremo a salire lungo il sentiero roccioso fino a raggiungere la chiesa di San Pietro quindi ci
dirigeremo verso il castagneto per andare a vedere il canyon della Tassinara o Sasso Spaccato una tagliata naturale in
arenaria che presenta scritte obituarie indicanti cioè i nomi di persone morte di colera nel 1800. Qui si torna sui nostri
passi nel castagneto cominciando a salire in direzione del Pizzo dell’ Arco preceduto prima da banchi di arenaria tra
arbusti di Leccio e Ginepro che offrono vertiginosi affacci sul fosso di Novele , attenzione non sporgersi! pur non essendo
il sentiero direttamente esposto in quanto c’è vegetazione a protezione dei baratri si sconsiglia a persone particolarmente
sensibili al vuoto anche se situato da qualche metro a un metro dal sentiero. Panoramo stupendo tutto attorno,
si prosegue poi per il Pizzo dell’Arco (1011 m) dal quale si gode un magnifico panorama sulla Valle del Tronto e sull’
antistante catena dei Monti della Laga. Si ridiscende quindi verso il castagneto secolare in direzione di Capo Castello
fino a raggiungere l’ abitato di Cocoscia la cui casa più importante è stata restaurata splendidamente con fondi europei per
1,5 mln di euro per farlo diventare un centro turistico purtroppo mai partito.Da qui con un percorso ancora abbastanza
lungo tra prati e castagneti sbucheremo sulla strada che porta a Tallacano ove ritroveremo il pullmino per Roma.
Lunghezza del percorso circa 12 Km.
Prenotazioni telefoniche alla responsabile del Gruppo Senior AE Fiorangela Bellotti. Cell 388 61 980 26 entro
mart.21/04 ore 15,00 per richiesta Ditta Calabresi, nei giorni feriali fornisce altri servizi e deve metterci in
lista. I non soci devono dichiarare data di nascita a fini assicurativi. Arrivare ai parcheggi 5 min prima.
DISLIVELLO IN SALITA
DISLIVELLO IN DISCESA
TEMPO PRESUMIBILE DI PERCORRENZA
670 m
670 m
ore 6
DIFFICOLTÀ
E
EQUIPAGGIAMENTI PARTICOLARI
Equipaggiamento da media montagna
Bastoncini telescopici
ACCOMPAGNATORI
ASE-s Ezio Di Pietro
AE Fiorangela Bellotti
(331 6037408)
(388 6198026)
Costo: € 20 soci, € 15 famigliari, € 30 non soci.
N.B. Le coperture assicurative operano esclusivamente nei confronti dei soci in regola con il pagamento del bollino sociale. I non soci che volessero
usufruire di copertura assicurativa maggiorata dovranno richiederla all’atto dell’iscrizione e versare la relativa maggiorazione del premio. Gli acconti
versati per le prenotazioni in caso di disdetta da parte dei partecipanti non verranno rimborsati.
Club Alpino Italiano
Sezione di Ascoli Piceno
Via Serafino Cellini
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www.caiascoli.it -
Domenica 18 marzo 2012
A Tallacano da Acquasanta (I) e anello per Cocoscia (II)
SALARIA
QUATTRO REGIONI SENZA CONFINI
“la montagna unisce”
Escursione inserita nel progetto CAI 150 – Salaria
DATA ESCURSIONE: Domenica 18 marzo 2012
RITROVO: I - Ore 8.00, parcheggio “Parco Rio”, ingresso
Acquasanta Terme, lato ovest (v. carta pag. 2)
II - Ore 8.30, Tallacano
DISLIVELLO: I - 800 m c.ca; II - 600 m c.ca
LUNGHEZZA: I - 10 km c.ca, II - 8 km c.ca
DIFFICOLTA’ TECNICA: E
DURATA: I - 6 h c.ca; II - 5 h c.ca
ACCOMPAGNATORI:
I - Marcello Nardoni
II - Franco Laganà
Premessa
Per festeggiare i 150 anni del Club Alpino Italiano, dieci sezioni e sottosezioni CAI di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria
– Amatrice, Antrodoco, Ascoli Piceno, L’Aquila, Leonessa (sottosez. Rieti), Monterotondo (sottosez. Tivoli), Rieti,
Roma, San Benedetto del Tronto e Spoleto – hanno definito il progetto denominato “CAI 150 Salaria - Quattro regioni
senza confini” mirato alla valorizzazione della fascia appenninica intorno all’antica via Salaria e al più longevo confine
di stato preunitario. L’avvio è previsto già nel 2012 con un programma di escursioni congiunte organizzate da ciascuna
sezione su percorsi paralleli e trasversali alla Salaria e la Sezione di Ascoli Piceno ha il compito di organizzare la prima
escursione. L’epilogo avverrà nel 2013 con la percorrenza di due grandi itinerari escursionistici dall’Adriatico al Tirreno
e da Spoleto a L’Aquila e con la presentazione della guida escursionistica della Salaria comprendente itinerari sia a
piedi che in mountain bike.
Per ulteriori informazioni e per effettuare prenotazioni potete rivolgervi presso la sede del CAI
ogni mercoledì e venerdì dalle ore 19 alle 20, telefonare allo stesso orario allo 0736 45158
oppure consultare il nostro sito www.caiascoli.it
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Sezione di Ascoli Piceno
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Gli itinerari
Parcheggio “Parco Rio”
Per ulteriori informazioni e per effettuare prenotazioni potete rivolgervi presso la sede del CAI
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Sezione di Ascoli Piceno
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www.caiascoli.it Descrizione itinerario
L’escursione proposta è un doppio itinerario che si svolge in un’area contigua ai due Parchi nazionali dei monti Sibillini
e del Gran Sasso Laga: l’Itinerario I è una traversata dal centro di Acquasanta a Cocoscia e arrivo a Tallacano,
l’Itinerario II è un più tranquillo anello da Tallacano a Cocoscia, con ritorno per Tallacano sullo stesso percorso del
precedente. Elementi comuni sono: Tallacano, base di arrivo che consentirà la visita di un particolarissimo borgo
appenninico, il piccolo abitato di Cocoscia in parte restaurato per diventare un centro turistico (ancora da aprire),
l’attraversamento di un castagneto secolare, l’affaccio panoramico sulla valle del Tronto dove passa l’antica via Salaria
e il caratteristico Sasso Spaccato.
Itinerario I
Da Acquasanta Terme (392 m) si fa un breve tratto di Salaria fino
al bivio per S. Vito, si passa per il ponte sul Tronto e si segue la
strada in salita che va al paese, da dove parte il sentiero n. 402 che
sale al piccolo borgo abbandonato di Vallesaggia (600 m) e poi
ancora fino a Cocoscia (696 m). Da qui si segue l'itinerario n. 417
fino a risalire, a sinistra, un largo sentiero che si addentra nel bosco.
Il sentiero, molto evidente anche se a volte confuso nella
vegetazione, inizia ad aggirare un rilievo della cresta (Capo Castello)
facendosi più esile e superando tratti di arenaria affiorante in zone
ripide. Si giunge infine ad un'ampia radura con esemplari
giganteschi di castagno e ci si dirige verso la cresta, seguendo una
larga traccia che si porta poi sulla destra a risalire il ripido pendio.
Quando la pista torna in piano la si lascia per salire, a sinistra, verso
la cresta sulla quale si individua un piccolo sentiero che la risale fra i lecci che ostruiscono il lato sinistro. Tra splendide
viste sulla sottostante valle del Tronto, si aggira a destra l’ultimo saltino, si torna a sinistra fra i lecci sbucando infine
su Pizzo dell'Arco (1011 m) dal quale si gode un panorama mozzafiato sulla valle del Tronto e sull'antistante catena
della Laga.
ATTENZIONE A NON SPORGERSI!
Nei pressi di Pizzo dell’Arco
Si ripercorre il breve tratto finale, poi si continua sullo cresta Nord Est di Pizzo dell'Arco tra arbusti di leccio e ginepro;
da questo punto si mantiene il filo di cresta che, in corrispondenza di banchi di arenaria, offre vertiginosi affacci sul
sottostante Fosso di Novele. Si prosegue sulla cresta ampia e boscosa fino a raggiungere una pista che sale dal basso
(a destra, bivio con itinerario n. 416).
Per ulteriori informazioni e per effettuare prenotazioni potete rivolgervi presso la sede del CAI
ogni mercoledì e venerdì dalle ore 19 alle 20, telefonare allo stesso orario allo 0736 45158
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Nei pressi di Pizzo dell’Arco
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Dal bivio, si segue lo sterrato a sinistra che in lieve salita e dopo un netto
tornante, torna pianeggiante lasciandosi a destra il Monte Vicito. Poco oltre, dove
il bosco si fa più rado, si incrocia il sentiero n. 419 (1069 m) e si prende a destra
per abbassarsi sul filo della cresta che consente di scendere rapidamente al piano
sottostante, dove si incrocia una pista (801 m). Prendendo uno sterrata a sinistra,
dopa pochi minuti si arriva a Sasso Spaccato (800 m), dagli abitanti chiamato
anche la Tassinara, ovvero un “canyon” naturale formato da due alte e lisce
pareti di arenaria, con incise in alcuni punti scritte obituarie, indicanti
probabilmente i nomi di morti di colera seppelliti nell’Ottocento fuori dal Paese.
Da Sasso Spaccato si torna indietro e dopa qualche minuto, verso destra,
superato il pianoro, si giunge alla chiesa di San Pietro (764 m). Si lascia la
pista e si prende il sentiero che inizia a destra della fonte, davanti alla chiesa, e
che scende il versante fino ad incrociare la strada bianca che collega Poggio
Rocchetta a Tallacano (660 m).
Sasso Spaccato
Itinerario II
E’ l’itinerario n. 17 della Guida del Monte Ceresa denominato “Il sentiero dei Castagni”. Si parte Tallacano (660 m) e
si scende per la strada asfaltata fino ad arrivare al cimitero in corrispondenza del quale e si imbocca, sulla destra, il
sentiero n. 402, una larga mulattiera che attraversa il castagneto e ci porta a Cocoscia (660 m). Da qui, l’escursione
prosegue seguendo le indicazioni dell’Itinerario I.
Tallacano in versione invernale ed estiva
Acquasanta Terme
Il luogo, il suo stesso nome, è legato alle copiose e calde acque termali,
utilizzate fin dall'epoca romana quando si chiamava Vicus ad Aquas:
Secondo Tito Livio, nel 50 a.C. il console Lucio Munazio Planco guarì con le
acque di Acquasanta dopo aver inutilmente provato cure analoghe in
Toscana; nel medioevo, secondo lo storico ascolano Francesco Antonio
Marcucci, anche Carlo Magno visitò le terme nell'800 d. C. durante il suo
viaggio verso Roma per l'incoronazione al Sacro Romano Impero. Ruderi
delle terme romane si ritrovano nella frazione Santa Maria, (una cisterna e
resti delle piscine), mentre le attuali hanno sede ad Acquasanta, realizzate
nel 1780 su progetto dell’architetto ascolano Lazzaro Giosaffatti, al quale si
è affiancato un più recente stabilimento termale.
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Altro elemento caratteristico del territorio, sempre conseguenza delle acque sulfuree, sono le cave di produzione del
caratteristico travertino, pietra con la quale è stata costruita interamente la città di Ascoli e la stessa Acquasanta. La
vicinanza del confine tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie ha fatto si che nel corso dei secoli il territorio
acquasantano sia stato teatro di episodi di banditismo. Il brigantaggio riprese vigore con l'annessione al Regno
d'Italia: si distinse in particolare Giovanni Piccioni, ex priore di Montecalvo, che tenne testa ai Piemontesi del Generale
Pinelli per un paio di anni. E’ anche da citare il ponte romano sul torrente Garrafo, sul quale insiste il ponte superiore
realizzato a metà ‘880 dall’ing. Gabrielli.
Cocoscia e Tallacano
Nel 1991 un bellissimo trekking organizzato dal CAI di Ascoli fece riscoprire una
zona “perduta” dell’Appennino acquasantano, quella attorno al monte Ceresa
(1494 m) nell’area contigua al Parco Nazionale dei Sibillini posta tra le valli del
Fluvione a nord e del Tronto a sud. Meschia, Piandelloro, Rocchetta, Agore,
Tallacano, Cocoscia sono alcuni dei tanti borghi una volta densamente abitati che
nel dopoguerra furono in parte o del tutto abbandonati dagli
abitanti, attratti dal boom economico che aveva interessato la
parte valliva e litoranea del territorio. Tallacano era il paese
più grande, contava ben 500 abitanti, a fronte della ventina di
oggi ai quali vanno aggiunti i ritorni estivi degli ex abitanti
emigrati nelle città e dei loro eredi; il borgo è molto
particolare, allungato sopra l’arenaria con le sue case
cinquecentesche dai portali ricchi di scritte e disegni.
Oggi si sta cercando, con molta difficoltà, di recuperare quanto più possibile il patrimonio storico ambientale e sono
nati diversi progetti: nel 2005 il CAI ha tabellato una rete di sentieri escursionistici pubblicando carta e guida, Comune
e Provincia hanno ristrutturato con fondi comunitari un centro turistico a Cocoscia, è stata restaurata la piccola chiesa
di S. Pietro sopra Tallacano, un’azienda privata ha addirittura acquisito l’intero paese abbandonato di Rocchetta,
mentre attività di recupero di singoli edifici sono state avviate da diversi privati. Occorrerebbe però un’azione più
coordinata e convinta, facendo anche scelte che consentano di avere qualche risultato apprezzabile senza disperdere
le poche risorse disponibili.
La chiesa di S. Pietro
Di origine benedettina farfense, l’edificio di culto sorge isolato su un pianoro
sopra il centro abitato di Tallacano. L’edificio è in pietra arenaria e nel corso dei
secoli fu restaurato più volte, come nel 1569, come risulta dalla data incisa sul
portale principale, ed in anni recenti, quando è stato rifatto il tetto che era
completamente crollato. All’interno si evidenziano gli affreschi di S. Pietro tra gli
angeli e la Crocifissione (sec. XVI).
Per orientarsi:
Monte Ceresa, Guida escursionistica, CAI 2005.
V. Cognoli, Acquasanta, 939-1914, Ascoli Piceno 1995.
A. Latini, A. Rodilossi, Acquasanta Terme, Rimini 1982.
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Informazioni utili
Equipaggiamento
Sono indispensabili gli scarponi da escursionismo-trekking. Nello zaino è bene riporre una giacca a vento. Portare con
sé un ricambio completo (meglio se una tuta), da lasciare in auto e da poter utilizzare una volta rientrati
dall’escursione.
Regole e consigli
Le escursioni propongono itinerari privi di specifiche difficoltà, ma adatti a coloro che sono abituati a fare esercizio
fisico.
Attenersi sempre alle indicazioni fornite dagli accompagnatori, evitando di uscire dai sentieri.
Al momento della partenza, cercare di ridurre al minimo il numero delle auto necessarie per lo spostamento fino al
luogo di partenza dell’escursione.
Attenzione: Leggere attentamente il Regolamento Escursioni, scaricabile dal sito www.caiascoli.it
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