il report sulle performance occupazionali dei laureati della regione

IL REPORT SULLE PERFORMANCE OCCUPAZIONALI
DEI LAUREATI DELLA REGIONE LOMBARDIA
Grazie alla stretta collaborazione tra il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea e
l’Iniziativa Stella, che ha recentemente portato all’ingresso di altre sei Università
(Bergamo, Brescia, Milano Statale, Palermo, Pavia e Pisa) all’interno del sistema
AlmaLaurea – che, con 72 atenei, rappresenta oggi oltre il 90% dei laureati italiani - è
possibile tracciare un Report sulla Condizione Occupazionale dei laureati 2013 della
Regione Lombardia.
Il Report, frutto dell’integrazione tra documentazione raccolta nel corso del 2014
distintamente dalle due strutture, non permette confronti con il dato nazionale evidenziato
nel XVII Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale, ma offre comunque un
primo quadro di sintesi delle performance occupazionali dei laureati lombardi.
L’integrazione ha riguardato i dati relativi ai laureati 2013 di primo livello e magistrali
biennali, indagati da AlmaLaurea e da Stella a un anno dal titolo. Si tratta di oltre 17 mila
laureati di primo livello e di 8 mila laureati magistrali biennali che hanno conseguito il
titolo in uno dei nove atenei della Regione: Milano Bicocca, Milano IULM, Milano VitaSalute San Raffaele, Insubria e Carlo Cattaneo-Liuc, già inserite nel sistema
AlmaLaurea, e Bergamo, Brescia, Milano Statale e Pavia, indagate nel 2014 nell’ambito
dell’iniziativa Stella, ma che hanno recentemente fatto il loro ingresso nel Consorzio
Interuniversitario.
I laureati di primo livello della Lombardia alla prova del lavoro
L’indagine ha coinvolto oltre 17 mila laureati triennali intervistati dopo un anno,
ovvero nel 2014.
Il tasso di occupazione mostra le ottime performance dei neolaureati triennali lombardi
già a un anno dal titolo: isolando quanti non hanno proseguito la formazione
iscrivendosi alla magistrale, raggiunge quota 75%. L’area della disoccupazione,
d’altra parte, supera di poco il 15% dei triennali.
Il lavoro stabile - contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo (lavoratori in proprio,
imprenditori, ecc.) - coinvolge, a un anno dalla laurea, poco meno del 40% dei laureati
occupati di primo livello (non impegnati in formazione). Gli occupati che non hanno un
lavoro stabile rappresentano il restante 60% (prevalentemente con contratti a tempo
determinato). Il guadagno (calcolato su chi lavora solamente) supera, in media, i 1.000
euro mensili netti.
Report AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati 2014 della Regione Lombardia
Università di Milano Bicocca
16 aprile 2015
L’analisi deve tenere conto che una quota consistente di triennali continuano gli
studi, rimandano cioè al post laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo
del lavoro. Le considerazioni qui presentate sono circoscritte a quanti hanno deciso
di terminare la formazione dopo il primo livello.
Cosa avviene, dunque, ai laureati magistrali biennali lombardi a un anno dalla
laurea?
A dodici mesi dalla conclusione degli studi, il tasso di occupazione supera il 75% dei
laureati magistrali biennali lombardi. Corrispondentemente, il tasso di disoccupazione
è prossimo al 15% dei laureati magistrali lombardi.
A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per circa un terzo dei laureati occupati. La
precarietà coinvolge i restanti due terzi (prevalgono i contratti a tempo determinato).
Il guadagno, infine, sfiora i 1.100 euro mensili netti.
Report AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati 2014 della Regione Lombardia
Università di Milano Bicocca
16 aprile 2015