Xxxxxxxxxxxxxx Xxxxxxxxxxxxxx 00 La Nostra Voce - Maggio 2014 mensile di cultura e informazione cristiana MAGGIO 2014 PARROCCHIE S. FRANCESCA CABRINI - CODOGNO ASSUNZIONE B.V. MARIA - TRIULZA Xxxxxxxxxxxxxx 00 La Nostra Voce - Maggio 2014 LA NOSTRA VOCE mensile di cultura e informazione cristiana Direttore responsabile: Don Giorgio CROCE ANNO 31 - N° 9 - MAGGIO 2014 registrato presso il Tribunale di Lodi in data 03/11/86 al N° 189 Pubblicato il 1-05-2014 - Tiratura copie N° 400 Sede redazione e stampa: PARROCCHIA SANTA FRANCESCA CABRINI Viale Papa Giovanni XXIII n° 1 - 26845 CODOGNO (LO) Sito web: www.cabrinitriulza.it Posta elettronica: [email protected] Sito web della Parrocchia S. Francesca Cabrini di Houston (Texas, USA): sfchoutx.org Giornata per le vocazioni 1 La Nostra Voce - Maggio 2014 MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA 51ª GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI 11 MAGGIO 2014 - IV DOMENICA DI PASQUA Le vocazioni, testimonianza della verità Cari fratelli e sorelle! 1. Il Vangelo racconta che «Gesù percorreva tutte le città e i villaggi … Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe”» (Mt 9,35-38). Queste parole ci sorprendono, perché tutti sappiamo che occorre prima arare, seminare e coltivare per poter poi, a tempo debito, mietere una messe abbondante. Gesù afferma invece che «la messe è abbondante». Ma chi ha lavorato perché il risultato fosse tale? La risposta è una sola: Dio. Evidentemente il campo di cui parla Gesù è l’umanità, siamo noi. E l’azione efficace che è causa del «molto frutto» è la grazia di Dio, la comunione con Lui (cfr Gv 15,5). La preghiera che Gesù chiede alla Chiesa, dunque, riguarda la richiesta di accrescere il numero di coloro che sono al servizio del suo Regno. San Paolo, che è stato uno di questi “collaboratori di Dio”, instancabilmente si è prodigato per la causa del Vangelo e della Chiesa. Con la consapevolezza di chi ha sperimentato personalmente quanto la volontà salvifica di Dio sia imperscrutabile e l’iniziativa della grazia sia l’origine di ogni vocazione, l’Apostolo ricorda ai cristiani di Corinto: «Voi siete campo di Dio» (1 Cor 3,9). Pertanto sorge dentro il nostro cuore prima lo stupore per una messe abbondante che Dio solo può elargire; poi la gratitudine per un amore che sempre ci previene; infine l’adorazione per l’opera da Lui compiuta, che richiede la nostra libera adesione ad agire con Lui e per Lui. 2. Tante volte abbiamo pregato con le parole del Salmista: «Egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo» (Sal 100,3); o anche: «Il Signore si è scelto Giacobbe, Israele come sua proprietà» (Sal 135,4). Ebbene, noi siamo “proprietà” di Dio non nel senso del possesso che rende schiavi, ma di un legame forte che ci unisce a Dio e tra noi, secondo un patto di alleanza che rimane in eterno «perché il suo amore è per sempre» (Sal 136). Nel racconto della vocazione del profeta Geremia, ad esempio, Dio ricorda che Egli veglia continuamente su ciascuno affinché si realizzi la sua Parola in noi. L’immagine adottata è quella del ramo di mandorlo che primo fra tutti fiorisce, annunziando la rinascita della vita in primavera (cfr Ger 1,11-12). Tutto proviene da Lui ed è suo dono: il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro, ma – rassicura l’Apostolo – «voi siete di Cristo e Cristo è di Dio» (1 Cor3,23). Ecco spiegata la modalità di appartenenza a Dio: attraverso il rapporto unico e personale con Gesù, che il Battesimo ci ha conferito sin dall’inizio della nostra rinascita a vita nuova. È Cristo, dunque, che continuamente ci interpella con la sua Parola affinché poniamo fiducia in Lui, amandolo «con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza» (Mc 12,33). Perciò ogni vocazione, pur nella pluralità delle strade, richiede sempre un esodo da se stessi per centrare la propria esistenza su Cristo e sul suo Vangelo. Sia nella vita coniugale, sia nelle forme di consacrazione religiosa, sia nella vita sacerdotale, occorre superare i modi di pensare e di agire non Giornata per le vocazioni 2 La Nostra Voce - Maggio 2014 conformi alla volontà di Dio. E’ un «esodo che ci porta a un cammino di adorazione del Signore di servizio a Lui nei fratelli e nelle sorelle» (Discorso all’Unione Internazionale delle Superiore Generali, 8 maggio 2013). Perciò siamo tutti chiamati ad adorare Cristo nei nostri cuori (cfr 1 Pt 3,15) per lasciarci raggiungere dall’impulso della grazia contenuto nel seme della Parola, che deve crescere in noi e trasformarsi in servizio concreto al prossimo. Non dobbiamo avere paura: Dio segue con passione e perizia l’opera uscita dalle sue mani, in ogni stagione della vita. Non ci abbandona mai! Ha a cuore la realizzazione del suo progetto su di noi e, tuttavia, intende conseguirlo con il nostro assenso e la nostra collaborazione. 3. Anche oggi Gesù vive e cammina nelle nostre realtà della vita ordinaria per accostarsi a tutti, a cominciare dagli ultimi, e guarirci dalle nostre infermità e malattie. Mi rivolgo ora a coloro che sono ben disposti a mettersi in ascolto della voce di Cristo che risuona nella Chiesa, per comprendere quale sia la propria vocazione. Vi invito ad ascoltare e seguire Gesù, a lasciarvi trasformare interiormente dalle sue parole che «sono spirito e sono vita» (Gv 6,62). Maria, Madre di Gesù e nostra, ripete anche a noi: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela!» (Gv 2,5). Vi farà bene partecipare con fiducia ad un cammino comunitario che sappia sprigionare in voi e attorno a voi le energie migliori. La vocazione è un frutto che matura nel campo ben coltivato dell’amore reciproco che si fa servizio vicendevole, nel contesto di un’autentica vita ecclesiale. Nessuna vocazione nasce da sé o vive per se stessa. La vocazione scaturisce dal cuore di Dio e germoglia nella terra buona del popolo fedele, nell’esperienza dell’amore fraterno. Non ha forse detto Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35)? 4. Cari fratelli e sorelle, vivere questa «misura alta della vita cristiana ordinaria» (cfr Giovanni Paolo II, Lett. ap. Novo millennio ineunte, 31), significa talvolta andare controcorrente e comporta incontrare anche ostacoli, fuori di noi e dentro di noi. Gesù stesso ci avverte: il buon seme della Parola di Dio spesso viene rubato dal Maligno, bloccato dalle tribolazioni, soffocato da preoccupazioni e seduzioni mondane (cfr Mt 13,19-22). Tutte queste difficoltà potrebbero scoraggiarci, facendoci ripiegare su vie apparentemente più comode. Ma la vera gioia dei chiamati consiste nel credere e sperimentare che Lui, il Signore, è fedele, e con Lui possiamo camminare, essere discepoli e testimoni dell’amore di Dio, aprire il cuore a grandi ideali, a cose grandi. «Noi cristiani non siamo scelti dal Signore per cosine piccole, andate sempre al di là, verso le cose grandi. Giocate la vita per grandi ideali!» (Omelia nella Messa per i cresimandi, 28 aprile 2013). A voi Vescovi, sacerdoti, religiosi, comunità e famiglie cristiane chiedo di orientare la pastorale vocazionale in questa direzione, accompagnando i giovani su percorsi di santità che, essendo personali, «esigono una vera e propriapedagogia della santità, che sia capace di adattarsi ai ritmi delle singole persone. Essa dovrà integrare le ricchezze della proposta rivolta a tutti con le forme tradizionali di aiuto personale e di gruppo e con forme più recenti offerte nelle associazioni e nei movimenti riconosciuti dalla Chiesa» (Giovanni Paolo II, Lett. ap. Novo millennio ineunte, 31). Disponiamo dunque il nostro cuore ad essere “terreno buono” per ascoltare, accogliere e vivere la Parola e portare così frutto. Quanto più sapremo unirci a Gesù con la preghiera, la Sacra Scrittura, l’Eucaristia, i Sacramenti celebrati e vissuti nella Chiesa, con la fraternità vissuta, tanto più crescerà in noi la gioia di collaborare con Dio al servizio del Regno di misericordia e di verità, di giustizia e di pace. E il raccolto sarà abbondante, proporzionato alla grazia che con docilità avremo saputo accogliere in noi. Con questo auspicio, e chiedendovi di pregare per me, imparto di cuore a tutti la mia Apostolica Benedizione. Dal Vaticano, 15 gennaio 2014 FRANCESCO Omelia 3 La Nostra Voce - Maggio 2014 27 aprile 2014: Santa Messa e Canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II Omelia del Santo Padre Francesco Piazza San Pietro II Domenica di Pasqua (o della Divina Misericordia), 27 aprile 2014 Al centro di questa domenica che conclude l’Ottava di Pasqua, e che san Giovanni Paolo II ha voluto intitolare alla Divina Misericordia, ci sono le piaghe gloriose di Gesù risorto. Egli le mostrò già la prima volta in cui apparve agli Apostoli, la sera stessa del giorno dopo il sabato, il giorno della Risurrezione. Ma quel- la sera, come abbiamo sentito, non c’era Tommaso; e quando gli altri gli dissero che avevano visto il Signore, lui rispose che se non avesse visto e toccato quelle ferite, non avrebbe creduto. Otto giorni dopo, Gesù apparve di nuovo nel cenacolo, in mezzo ai di- scepoli: c’era anche Tommaso; si rivolse a lui e lo invitò a toccare le sue piaghe. E allora quell’uomo sincero, quell’uomo abituato a verificare di persona, si inginocchiò davanti a Gesù e disse: «Mio Signore e mio Dio!» (Gv 20,28). Le piaghe di Gesù sono scandalo per la fede, ma sono anche la verifica della fede. Per questo nel corpo di Cristo risorto le piaghe non scompaiono, rimangono, perché quelle piaghe sono il segno permanente dell’amore di Dio per noi, e sono indispensabili per credere in Dio. Non per credere che Dio esiste, ma per credere che Dio è amore, misericordia, fedeltà. San Pietro, riprendendo Isaia, scrive ai cristiani: «Dalle sue piaghe siete stati guariti» (1 Pt 2,24; cfr Is 53,5). San Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto. Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scanda- Omelia lizzati di Lui, della sua croce; non hanno avuto vergogna della carne del fratello (cfr Is 58,7), perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della parresia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia. Sono stati sacerdoti, e vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte in loro era la misericordia di Dio che si manifesta in queste cinque piaghe; più forte era la vicinanza materna di Maria. 4 La Nostra Voce - Maggio 2014 In questi due uomini contemplativi delle piaghe di Cristo e testimoni della sua misericordia dimorava «una speranza viva», insieme con una «gioia indicibile e gloriosa» (1 Pt 1,3.8). La speranza e la gioia che Cristo risorto dà ai suoi discepoli, e delle quali nulla e nessuno può privarli. La speranza e la gioia pasquali, passate attraverso il crogiolo della spogliazione, dello svuotamento, della vicinanza ai peccatori fino all’estremo, fino alla nausea per l’amarezza di quel calice. Queste sono la speranza e la gioia che i due santi Papi hanno ricevuto in dono dal Signore risorto e a loro volta hanno donato in abbondanza al Popolo di Dio, ricevendone eterna riconoscenza. Papi Santi, Martinez: miracoli dello Spirito Santo «Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sono stati due "miracoli dello Spirito Santo". Due veri riformatori della Chiesa e facilitatori della fede; due innamorati di Gesù che lasciavano ovunque, specie nei cuori di chi incontravano, il segno di questa passione per il Vangelo della salvezza». Inizia così il messaggio che Salvatore Martinez presidente italiano del Rinnovamento nello Spirito Santo, ha inviato in occasione della canonizzazione dei due Papi. «Hanno cambiato il cammino della storia, nell'ultimo scorcio di secondo millennio, con una "fantasia della carità" che ha tradotto in realtà il sogno del Concilio ecumenico Vaticano II: una Chiesa "riconciliata" con gli uomini, con le culture, con le religioni. Hanno saputo vincere le attese inquiete e alimentare le speranze più vere, più profondamente umane di tutte le genti, globalizzando, senza mai recedere, l'anelito all'amore, all'unità, alla pace. In questo trinomio è senza dubbio iscritta l'originalità e la consonanza di fede e di opere dei due nuovi Santi». Inoltre a Giovanni XXIII e a Giovanni Paolo II «dobbiamo anche il ritorno allo "spirito originario del cristianesimo", nel prevalere dei gesti umili, semplici, diretti di cui i due Papi continuamente si sono fatti espressione – ad imitazione di Gesù di Nazareth – suscitando simpatia, stupore, emulazione. Questo ritorno vitale alle sorgenti dell'esperienza cristiana ci lascia in eredità preziosa la riscoperta del protagonismo dello Spirito Santo, della sua azione non solo sacramentale ma anche carismatica, dunque legata non più solo ai chierici ma anche ai laici, elemento questo di vera modernità e di rinnovamento voluto per la Chiesa del post Concilio». Mese mariano 5 La Nostra Voce - Maggio 2014 Maria, la mamma di tutti i giorni Don Bosco racconta Mi prese con bontà per mano C'è un bellissimo e delicato ricordo nella mia fanciullezza. Avevo appena 9-10 anni quando sognai. Fu un sogno che lasciò un segno indelebile nella mia vita. Avevo visto un gruppo di ragazzi intenti a giocare; ad un tratto il passatempo era degenerato in una lotta furibonda: volavano pugni, calci, parolacce e purtroppo anche bestemmie. Ero partito all'attacco. Poi un Signore maestoso mi aveva interrotto, indicandomi un modo ben diverso per migliorarli. Subito dopo era apparsa una stupenda Signora, affettuosa e bella: aveva fatto cenno di accostarmi a lei. Siccome ero confuso con questo rapido susseguirsi di scene, mi aveva preso per mano. Questo gesto di squisita bontà materna mi conquistò per sempre. Con molta semplicità ti posso assicurare che non mi sono mai staccato da questa mano; anzi l'ho sempre tenuta ben stretta, sino alla fine... Quando sei venuto al mondo... Fin da bambino ho assorbito il clima religioso e devozionale mariano del mio tempo. Maria era di casa da noi. So pure ciò che scrisse di me un buon salesiano: "Maria era ovunque attorno a lui". Mi ha fatto piacere leggere questa asserzione perché era proprio così. C'era la recita quotidiana del rosario in famiglia, ogni sera. La preghiera dell'Angelus scandiva puntualmente la nostra giornata, alle sei del mattino, a mezzogiorno e alle sei di sera. Ricordo ancora l'ultima notte che precedette il mio ingresso nel seminario di Chieri. Nell'umile casetta dei Becchi la mamma stava piegando il mio corredo. Scelse questo momento per una importante rivelazione, un segreto tra madre e figlio: «Gioanni mio, quando sei venuto al mondo ti ho consacrato alla Beata Vergine; quando hai cominciato i tuoi studi ti ho raccomandato la divozione a questa nostra Mese mariano 6 La Nostra Voce - Maggio 2014 Madre; ora ti raccomando di esserle tutto suo». La mia santa mamma sapeva come a quei tempi era paurosamente alta la mortalità infantile, sia nella casupola dei poveri come nel palazzo del re. "Ti ho consacrato" voleva dire: ti ho affidato a Maria, ti ho offerto a Lei, sei suo! Un atto di fiduciosa consegna alla Mamma che tutto può. «Speriamo molto da chi molto può»: ripetevo agli altri ciò che tante volte avevo udito da mia madre. Così, quando sarò in mezzo ai ragazzi, trasmetterò loro lo stesso stile di devozione: non come un abito festivo, quello che si usa solo alla domenica, ma l'incontro quotidiano, familiare, feriale con Maria, la mamma di tutti i giorni! le ancor oggi, la mattina in cui diedi inizio agli scavi per costruire il bel santuario a lei dedicato. Con tutta solennità svuotai nelle mani del capomastro il mio povero borsellino: ne uscirono otto miseri soldini di rame, il primo acconto. Ma in me c'era una certezza: «In lei ho posto tutta la mia fiducia». Quella stessa mattina le varie lettere che avevo scritto nella notte precedente giacevano ancora sul mio tavolino; in casa non avevamo nemmeno i soldi per comprare i francobolli! La Madonna sarebbe stata la mia «questuante». Ti posso assicurare: si rivelò una questuante con i fiocchi! Quando riuscii a concludere la costruzione, potevo dire ai fedeli che vi accorrevano: «Vedete questa chiesa? Maria la fece venir su, direi, a forza di miracoli». Immacolata e Ausiliatrice: è lei che ha fatto tutto Gli studiosi salesiani che con tanto amore e puntigliosa esattezza hanno scritto tante cose su di me si sono accorti che nelle ultime preghiere fatte sul letto dell'agonia, non è l'abituale invocazione Maria Ausiliatrice che fiorisce sulle mie labbra, ma la supplica: Madre, Maria Santissima, Maria, Maria. Dimenticanza mia? No! Una spiegazione certamente c'è. Alla fine della vita, negli estremi rantoli dell'agonia, ero finalmente giunto a comprendere tutto. Volevo morire proprio come il bambino del sogno di 62 anni prima. Con la Madonna che mi prendeva con bontà per mano, mentre io le sussurravo: «Oh Madre... Madre... apritemi le porte del paradiso». Poi, con il passar degli anni, accorgendomi che la fede stava diminuendo anche tra la gente semplice, sentivo che era sempre più urgente diffondere la devozione alla Madonna con il titolo di Ausiliatrice, colei che ci dà la mano, che ci aiuta, che mai ci perde di vista, che ci mantiene uniti alla Chiesa. Non sono stato io a inventare la devozione all'Ausiliatrice; ne sono stato instancabile e convinto divulgatore, questo sì. Spiegavo ai miei primi salesiani: «Non sono più i tiepidi che debbono essere infiammati, i peccatori che devono essere convertiti, gli innocenti che devono essere preservati, ma è la stessa Chiesa cattolica che è attaccata». Ricordo, anche se un brivido di paura mi assa- Adesso e nell'ora della nostra morte Pascal Chavez Villanueva (Bollettino Salesiano) Prima comunione 7 La Nostra Voce - Maggio 2014 I nostri ragazzi/e ricevono il Signore Aprile e maggio sono i mesi nei quali i nostri ragazzi si aprono alla grazia del Signore e lo accolgono nel cuore. Possiamo allora dire che si tratta di avvenimenti di grazia e di speranza non solo per questi nostri ragazzi, ma anche per i loro genitori. Noi desideriamo che tutta la parrocchia viva questi momenti di grazia, ma anche preghi perché queste nostre giovani speranze crescano sempre con il Signore nel cuore. La prima confessione Crescendo sempre più anche questi nostri ragazzi fanno l’esperienza del peccato e allora ecco la prima confessione. Sperimentano, accostandosi a questo sacramento, la misericordia del Signore e si rafforzano nel fare il bene. Accompagniamoli allora, e per loro chiediamo al Signore che si accorgano che il peccato non dà la vera gioia e che – facendo il bene – si cresce nell’amore del Signore e si vive la vera libertà. Celebreremo questo momento di grazia domenica 25 maggio alle ore 15. Siamo invitati in quanto si tratta di una grazia offerta a tutti. La prima comunione Noi sappiano che crescendo nella vita fisica è necessario che il cibo sia sempre più solido, sempre più pieno di vitamine. Dobbiamo dire la stessa cosa per la vita di figli di Dio. Non basta aver ricevuto il dono del battesimo, bisogna che la vita divina cresca e si irrobustisca. Ecco allora l’Eucarestia, il cibo dei figli di Dio. Noi accompagneremo questi nostri ragazzi al grande incontro con il Signore e per loro chiederemo che non si stanchino di riceverlo con fede e con abbondanza in tutti gli anni della loro vita. Noi infatti sappiamo che quanto più si riceve il Signore, tanto più Lui diventa la nostra forza. Con lui nel cuore possiamo essere sicuri che collaborando insieme compieremo meraviglie. Noi celebreremo la Messa di Prima Comunione il 4 maggio alle ore 11. E i genitori? Noi come parrocchia chiediamo ai genitori non solo di accompagnare i propri figli a questi solenni appuntamenti con il Signore, ma di essere loro vicini con la parola, con i consigli e soprattutto con la loro testimonianza cristiana. I figli, come diciamo sempre, si formano adagio adagio con un costante impegno di vita cristiana. I figli, soprattutto se piccoli, hanno bisogno di vedere come si vive da cristiani. Se vedono degli adulti contenti di esserlo, capiranno da se stessi che solo con il Signore nel cuore la vita fiorisce. Noi ci auguriamo che i genitori non si preoccupino in questi prossimi giorni solo per la festa, ma per la crescita umana e cristiana dei loro figli in questo particolare momento nel quale il Signore viene a loro con la sua misericordia e con il suo stesso corpo. Il Parroco Cresimandi 8 La Nostra Voce - Maggio 2014 IO GIOVANE CRESIMANDA CRE do: dico SI senza MA ! Riflessioni e testimonianze di alcune cresimande • Sono una ragazza di dodici anni e il 17 maggio mi troverò alla presenza del Vescovo per ricevere il sacramento della Cresima. Accompagnata dalla mia madrina, rinnoverò le promesse del battesimo e riceverò lo Spirito Santo. Quando ero piccola, i miei genitori hanno scelto il Battesimo per me; ho così ricevuto il primo sacramento, sono stata liberata dal peccato originale e sono entrata a far parte della Chiesa. Ora, avendo seguito un cammino di fede, consapevole e decisa, in prima persona, davanti alla comunità cristiana, esprimo il mio sì al Signore per ricevere lo Spirito Santo, i suoi doni e il sacramento della Cresima, che è il sacramento della maturità e che mi permette di entrare a pieno titolo tra gli adulti della Chiesa. Ricevendo il dono dello Spirito Santo, mi impegno ad essere testimone di Gesù nel mondo, nelle piccole azioni della giornata, come nelle attività più impegnative della vita,non dubitando, non nascondendo la mia fede in Lui e proponendolo a chi ancora non lo conosce.Sto crescendo e sento che la mia fede cresce in me. O Gesù illumina il mio cammino sii sempre presente in ogni attimo della mia vita. ElisaPedrazzini • La Cresima per me è il sacramento che completa tutto il cammino che ho intrapreso in questi anni. Ho già ricevuto i sacramenti del Battesimo, Riconciliazione ed Eucaristia, e adesso riceverò il sacramento della maturità cristiana. Per me è stato sempre piuttosto difficile comprendere uno dei grandi misteri della nostra fede: la Trinità; ossia un solo Dio distinto in tre persone Padre, Figlio e Spirito Santo. In questo anno catechistico, ho approfondito la conoscenza dello Spirito Santo, la sua presenza e i 7 doni che ci elargisce: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio. Il 17 di maggio, con i compagni con cui ho condiviso il cammino di preparazione, riceverò il sacramento della Cresima dal Vescovo che, segnandoci la fronte con il sacro crisma e imponendo le mani, invocherà lo Spirito Santo su ciascuno di noi. Da quel momento inizierà il mio nuovo cammino nella chiesa con una fede più matura e consapevole. Alice Polledri • Non è passato molto tempo da quando i miei genitori mi hanno fatta battezzare ed entrare così nella comunità cristiana: la Chiesa. Nello scrivere questa riflessione, mi rendo conto che a differenza del Battesimo, sarò io a scegliere di continuare e confermare con l’aiuto dello Spirito Cresimandi 9 La Nostra Voce - Maggio 2014 Santo, attraverso il Sacramento della Cresima o Confermazione, il mio cammino di fede. Nell’attesa, mi sto preparando per ricevere tale sacramento con maturità e consapevolezza Letizia Esposti • Nel ricevere il sacramento della cresima, ho scelto come madrina mia sorella Giada che, essendo più grande di me e più matura nella fede, potrà aiutarmi nel mio cammino. Nell’attesa di ricevere il sacramento della Cresima, mi sforzerò di prepararmi in maniera adeguata per ricevere degnamente lo Spirito Santo. Nicole Amoruso Domenica 6 aprile incontro dei cresimandi con il Vescovo a Lodi Che emozione!... Domenica 6 aprile noi cresimandi siamo andati al Palasport di Lodi, accompagnati dai nostri catechisti e da alcuni genitori, per incontrare il nostro vescovo Giuseppe Merisi e partecipare alla Festa dei Cresimandi intitolata “New Direction, muovi i tuoi passi nella vita nuova”. Il palazzetto era pieno di ragazzi e ragazze provenienti da tutte le parrocchie della diocesi: eravamo più di 2000 persone.Non ho mai visto così tanti ragazzi tutti allegri e con una gran voglia di far festa. All’entrata della struttura salendo le scalinate delle ragazze con frange colorate ai polsi distribuivano dei foglietti colorati. Su ognuno di Cresimandi 10 La Nostra Voce - Maggio 2014 lore dei doni dello Spirito Santo e l’importanza del sacramento della Cresima che stiamo per ricevere. Sono seguite delle testimonianze, intervallate da canti, musiche, coreografie e contemporaneamente un abile disegnatore rappresentava ogni canto o gesto o parola che veniva detta con bellissimi disegni che venivano proiettati su uno schermo gigante. Durante questo incontro più volte mi sono detta: “Il sacramento della Cresima è davvero un dono grande, io mi sto preparando bene per riceverlo consapevolmente e degnamente?” Lo Spirito Santo Spirito scenderà su di me ed io con la preghiera e la testimonianza devo sempre alimentare questa fiamma. In queste settimane che ancora mancano per il giorno in cui riceveremo lo Spirito Santo con il sacramento della Cresima dobbiamo impegnarci a far tesoro di tutto ciò che ci hanno insegnato i nostri catechisti e don Giorgio perché questo è un traguardo molto importante nella nostra vita di cristiani. essi era scritto un dono dello Spirito Santo. Mi sono chiesta a cosa servissero. Successivamente ho capito il senso di questa distribuzione. Infatti durante l’incontro, ad un certo momento guidati dall’animatore, sono stati richiamati tutti e sette i doni dello Spirito Santo e chi era in possesso del foglietto colorato su cui era scritto il dono citato lo sollevava in alto ringraziando. Alla fine dopo aver elencato tutti e sette i doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio, tutti assieme abbiamo sollevato i nostri foglietti colorati in un inno di gioia e ringraziamento. Elisa Pedrazzini Aspettando il Vescovo abbiamo cantato e ballato: mi sono stupita di questo modo di pregare e lodare Gesù. Era una festa piena di gioia e allegria, è stato veramente Periodo di osservazione: bello! dal 29 marzo 2014 al 26 aprile L’arrivo di sua Eccellenza è stato accolto da un grande applauso e un forte “Ciao” Giornate di pioggia 6 ed egli era molto sorridente e compiaGiornate di grandine 1 ciuto di vederci. Giornate di nebbia 1 Dopo aver letto il brano del vangelo in Temporali 0 cui si parla dell’incontro di Gesù con Temperatura minima +3 (il 29 marzo) Temperatura massima +24 (il 14 e 24 aprile) Zaccheo, il Vescovo ha tenuto una breve Umidità (media) 62.4% omelia richiamando il significato e il va- Il clima a Codogno Pedagogia 11 Far Sì, anche questa è una delle mosse fondamentali dell'arte di educare che veniamo proponendo da mesi. Nessuno ci fraintenda! Non vogliamo vedere i ragazzi soffrire, non vogliamo tornare al pane nero. Se parliamo di fatica, è esclusivamente perché non vogliamo ingannare i nostri figli: ci sta a cuore che crescano liberi e forti. La grande truffa "A mio figlio non deve mancare niente; non vogliamo che soffra quello che abbiamo sofferto noi, non vogliamo che faccia la nostra vita...": è la litania che ha contagiato, si può dire, tutti i genitori ultima generazione! Litania insidiosissima, avvelenata! Sia subito chiaro: non vogliamo tornare al lavoro dell'operaio e del contadino aggiogati alla fatica come buoi all'aratro! Ciò che vogliamo dire è ben altra cosa. Vogliamo ricordare che troppo benessere finisce con l'uccidere l'essere: il benessere può ingrandire il corpo, ma non liberare l'anima, non farla divenire se stessa! Vogliamo dire, poi, che viziare è sempre ingannare! La vita non è La Nostra Voce - Maggio 2014 faticare una cuccagna; non è una crociera, non tutti i giorni è Natale o il compleanno. Sì, non è mai stato così saggio il nostro più noto pediatra del secolo scorso, Marcello Bernardi, come quando ha detto a tutto tondo: "Il pensiero di poter evitare tutte le battaglie, le delusioni, i dispiaceri, è un pensiero folle, perché la vita non è così. Anzi, è ben diversa: la vita è fatta di combattimenti!". Insomma, educare è anche attrezzare alla fatica! Educare è porre ostacoli proporzionati allo sviluppo fisico e psichico del figlio. Parliamoci chiaro: che cosa succede a far crescere il figlio con il sedere nel burro? Non succedono che guai. Basta aprire gli occhi: ecco tanti nostri ragazzi con la grinta del pesce bollito o della mozzarella. Ragazzi che alla prima difficoltà si accasciano su se stessi, come cerini esauriti che si accartocciano. Ragazzi mollicci. Friabili. Pastafrolla. Ragazzi con le ossa di cristallo. Fiacchi. Alcuni li hanno definiti 'ragazzi-peluche'. Gli psicologi parlano di 'psicastenia': mancanza di resistenza alla fatica. Al termine di una conferenza qualcuno ha do- Pedagogia mandato al sociologo: "Secondo lei la nostra è davvero un generazione 'bruciata'?". Il conferenziere, pronto: "Macché 'gioventù bruciata'!: 'gioventù bollita'!". Adesso è chiaro perché parliamo di fatica. Tutto ciò che è troppo dolce e caramelloso è contro l'Uomo, contro il suo emergere. Non è forse vero che senza gli scogli le onde non salirebbero in alto? Parliamo di fatica perché è dalla sua assenza che nascono le quattro più antipatiche malattie della personalità. Il conformismo: la malattia di chi non ha il coraggio di andare contro corrente, ma si intruppa e va dove lo porta la massa. Il minimismo: la malattia di chi vive seduto, senza impegnarsi. La malattia del sei in tutte le materie, anche nella vita. L'anguillismo: la malattia di chi sgattaiola via, si nasconde, ha paura di mostrarsi. Il 'pilatismo': la malattia di chi si lava le mani: di chi guarda dalla finestra la storia passare per strada e lascia che decidano e vivano gli altri! A questo punto si comprende perché lo psicologo americano William James (1842-1910) era solito esortare i suoi studenti universitari: "Fate tutti i giorni due cose solo perché vi piacerebbe non farle!". Applausi! Il ragazzo che ha la fortuna di incontrare la pedagogia della fatica, sarà un ragazzo capace di compiere il proprio dovere, un ragazzo che tiene duro anche quando la vita mostra i denti; un ragazzo che non abbandona la partita.Un ragazzo prezioso che impreziosisce il mondo! Bentornato sacrificio! È pericoloso stare a lungo senza soffrire. Una giornata senza sacrifici è una giornata di sconfitte: la volontà si allenta; il nemico (pigrizia, egoismo, animalità...) troverà più facile vincere. Che fare, dunque? La risposta è chiara: riaprire le porte al sacri- 12 La Nostra Voce - Maggio 2014 ficio! I sacrifici possono dividersi in due categorie: i passivi e gli attivi. I primi sono quelli imposti (per questo li chiamiamo 'passivi') dalla vita stessa: il lavoro, lo studio, i disturbi di salute, la convivenza umana, le condizioni climatiche... I secondi sono i sacrifici cercati, voluti, preparati da noi stessi. Qualche esempio? Saltare giù dal letto elettricamente, al primo squillo della sveglia; mangiare le rape che non piacciono; bere un caffè amaro; soffrire il mal di denti senza dirlo a nessuno; aspettare che tutti si siano serviti; praticare il digiuno televisivo; non fare telefonate chilometriche... Forse qualcuno potrà anche sorridere. Eppure son proprio questi preziosi sacrifici che tengono a galla la volontà, perché possa sopportare il prezzo del vivere umano. Nessuno sorrida: il sacrificio non è un'idea che poteva valere prima di Freud. Anche dopo Freud deve restare nella nostra pedagogia. • Deve restare perché il comodismo è un inganno, come abbiamo detto: la vita non è zucchero filato. • Deve restare perché "chi non sa negarsi qualcosa di lecito, difficilmente potrà evitare le cose proibite" (Toth Thiamer, scrittore ungherese vivente). • Deve restare perché (la riflessione è finissima!) "una grande felicità ha bisogno di un grande ostacolo" (Robert Musil, scrittore austriaco: 1880-1942). Tra gioia e sacrificio, infatti, vi è un rapporto di stretto gemellaggio. La felicità nasce sulla pianta che ha radici a forma di croce, si dice in Africa. D'altronde non è forse vero che una vita troppo facile diventa una vita noiosa? Dobbiamo dare ragione a Gandhi (1869-1948): "La storia del mondo sta lì a dimostrare che non vi sarebbe alcunché di romantico nella vita, se non esistessero i rischi". Pino Pellegrino Carlo Maria Martini 13 La Nostra Voce - Maggio 2014 Un malfattore si fece avanti... ...Sorrideva, o forse sogghignava, e non si capiva se scherniva il mondo intero o solo se stesso. Si vantava d’essere tanto intelligente da non aver bisogno di prediche; era tanto contento di sé che irrideva il rimprovero e annegava di sarcasmo maledizioni e minacce. Anche lui parlò al vescovo Ambrogio e disse così: “Vescovo Ambrogio, tu sei un grand’uomo e una benedizione per questa città, ma io non ho bisogno di te. Le tue parole che tengono sospesi gli animi dei tuoi devoti mi sembrano noiose complicazioni. Io vivo contento di ciò che scelgo: e perché dovrei rendere conto ad altri della mia vita? Se riesco a spremere un poco di piacere da questa poca e misteriosa vita me ne rallegro: perché tu lo chiami peccato? Se invece qualche volta va mal e nei miei imbrogli rimango imbrogliato, pazienza: perché dovrei chiamarlo castigo? Percorro la vita come un deserto e mi accontento della provvisoria compagnia che rende meno noioso il cammino: perché dovrei chiedere di più? Alzo gli occhi al cielo a contemplare le stelle: mi piace la loro bellezza e mi smarrisco a contarle: perché dovrei cercavi Dio? Vivo di giorno in giorno senza pretendere d’essere buono, senza temere d’essere malvagio e non sono peggiore di tanti. Sono un peccatore, ma non conosco il pentimento. Vescovo Ambrogio, io ti sfido a dire una parolai”. Il vescovo Ambrogio restò silenzioso. A molti però parve che piangesse. E anche gioiva con quelli che gioivano e piangeva con quelli che piangevano; difatti tutte le volte che qualcuno gli confessava i suoi peccati per ricevere la penitenza piangeva tanto da indurre anche quello al pianto; gli sembrava di essere caduto con il caduto. Dei delitti che egli apprendeva in confessione, a nessun altro parlava, se non al Signore soltanto, presso il quale intercedeva, lasciando buon esempio ai vescovi venturi, affinché fossero in maggior misura intercessori presso Dio che accusatori presso gli uomini. (Paolino, Vita di Ambrogio, 39, 1) NEL MESE DI MAGGIO • 11 maggio - SCACCHI Via Vittorio Emanuele, 5 - Codogno (LO) Tel. 037732214 • 1 maggio - NAVILLI SNC piazza XX Settembre, 6 - Codogno (LO) Tel. 037732356 • 18 maggio - S. BIAGIO SNC Via Dei Mille, 5 - Codogno (LO) Tel. 037735090 • 4 maggio - PONTI largo Casali, 48 - Casalpusterlengo (LO) Tel. 037784279 • 25 maggio - NAVILLI SNC piazza XX Settembre, 6 - Codogno (LO) Tel. 037732356 Maestro Tranquillo Salvatori 14 La Nostra Voce - Maggio 2014 Salmo 41: Desideri del Signur e del so Santüari Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core Cume ‘l cerv in piena estad el va ‘n cerca d’ aqua fresca, stes fo mi, Signur, cun ti; mi gh’ ho séd de la to vita: quand gnarò denans da ti? Mangi pan e caragnà tüt el dì e anca de not; e i me disun per schersam: «In due l’ è ‘l Signur che t’ cerchi?» Quand ch’ j a senti, mi m’ useghi. Sèri ‘ndai fin a la ca del Signur in mes a gent tuta in festa, inghirlandada: ma perché son ‘nsì scamuf, e gh’ ho l’ anima ch’ la crida? Met’la lì la to fidücia ‘n de le man del to Signur: Lü ‘l te salva anca la vista per guardal in facia amò. Sì, son triste mi per quest, me ricordi del Giordano, de l’ Ermon del monte Modico. L’ è tüt un fracasament tame d’ aqua che ven su d’le muntagne e pö la va ‘ndi fupon; e l’ è tampesta sü la testa bestrügiada. Pö del dì Lü ‘l m’ ha fai ved, el Signur, la so buntà e de not mi canti e preghi Lü che ‘l senti rent a mi; e ghe disarò: Signur, ti che t’ sè la man che jüta t’ pödi no desmentegam. Cume pödi filà drit ‘n mes a can sensa cadénas Me sé spaca tüti i osi pödi pü gnanca bufà: i sügütu a dìm: «Due l’ è ‘l to Signur? El indurment?» Ma perchè son ‘nsì scamuf, e gh’ ho l’ anima che crida? Met’la lì la to fidücia ‘n de le man del to Signur: Lü ‘l te salva anca la vista, per guardal in facia amò. Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? Le lacrime sono il mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: “Dov’è il tuo Dio?”. Questo io ricordo e l’anima mia si strugge: avanzavo tra la folla, la precedevo fino alla casa di Dio, fra canti di gioia e di lode di una moltitudine in festa. Perché ti rattristi, anima mia, perché ti agiti in me? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. In me si rattrista l’anima mia; perciò di te mi ricordo dalla terra del Giordano e dell’Ermon, dal monte Misar. Un abisso chiama l’abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati. Di giorno il Signore mi dona il suo amore e di notte il suo canto è con me, preghiera al Dio della mia vita. Dirò a Dio: “Mia roccia! Perché mi hai dimenticato? Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?” Mi insultano i miei avversari quando rompono le mie ossa, mentre mi dicono sempre: “Dov’è il tuo Dio?”. Perché ti rattristi, anima mia, perché ti agiti in me? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. Via Crucis drammatizzata 15 La Nostra Voce - Maggio 2014 La Via Crucis dei giovanissimi... Lo scorso 11 aprile il gruppo giovanissimi ci ha aiutato a meditare sull’incommensurabile Amore di Dio nei nostri confronti, animando la Via Crucis lungo il Viale Giovanni XXIII. I ragazzi non hanno rappresentato una Via Crucis “tradizionale”, con le “classiche” 14 stazioni che tutti ben conosciamo, bensì, prendendo spunto da un passo della lettera ai Romani, in cui San Paolo dice che “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm5,5), hanno drammatizzato cinque scene, che vedevano coinvolti alcuni personaggi della Passione di Gesù, con l’obiettivo di mettere in risalto la differenza tra l’infinito Amore di Dio e il loro misero amore. Accompagnati dal canto e guidati da una grande croce greca e da due vasi, uno grande e uno piccolo – simboli rispettivamente del Cuore grande di Dio e del nostro piccolo cuore, nel quale questo Amore straripante vuole riversarsi tutti insieme, adulti e bambini, siamo andati alla scoperta delle caratteristiche dell’Amore di Dio che ogni scena voleva rappresentare. E’ così che, nel complotto di Giuda coi sommi sacerdoti e gli anziani, abbiamo scoperto che l’Amore di Dio è gratuito, disinteressato: non c’è un perché, non c’è un doppio fine, non c’è un interesse, Dio ci ama e basta, completamente gratis! Attraverso i discorsi dei soldati che preparavano il cartello da apporre sopra la croce abbiamo poi scoperto che l’Amore di Dio è sconfinato: Dio non chiede la carta di identità a qualcuno prima di amarlo, semplicemente lo ama, a qualunque popolo appartenga! Nel rammarico di Pietro per tutte le sue vane promesse, invece, abbiamo scoperto che l’Amore di Dio è concreto, non si ferma alle parole: Gesù ce l’ha dimostrato coi fatti, con tutte le percosse, le ferite, le cadute, gli insulti, la morte che ha subito! Nei discorsi dei soldati, che ai piedi della croce avevano ascoltato Gesù dire “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno”, abbiamo scoperto che l’Amore di Dio è incondizionato: non finisce davanti ai tradimenti, ai rifiuti, alle incomprensioni! Via Crucis drammatizzata Infine, nel “divertimento” dei soldati, che hanno trafitto il costato di Gesù assistendo all’uscita di un torrente di sangue ed acqua, abbiamo scoperto che l’Amore di Dio è smisurato, straripante, incontenibile, ed è questa misura smisurata che Dio vuole riversare nei nostri cuori, affinché anche noi impariamo ad amare veramente, come Lui ci ama! Perché il vero amore non ha misura!!! Invece noi, quanti limiti mettiamo al nostro amore! Infatti, al termine di ogni drammatizzazione, attualizzandone il messaggio, abbiamo potuto riflettere su come il nostro personale modo di amare non sia poi così diverso da quello di Giuda, o dei sommi sacerdoti, o dei soldati, o degli apostoli! Quanti calcoli, limiti, condizioni, promesse, steccati poniamo noi stessi prima di amare qualcuno! Quanto siamo inclini ad amare solo chi ci è simpatico, o chi può farci dei favori, o solo quelli della nostra cerchia! E come siamo abili a fare promesse, a sognare l’amore, a pretenderlo dagli altri o a criticare chi ce lo nega! E quante condizioni 16 La Nostra Voce - Maggio 2014 poniamo al nostro amore, che se qualcuno non le rispetta subito lo ritiriamo, che basta così poco perché vada in frantumi! No, non siamo proprio capaci di un amore così grande!!! Da qui la preghiera corale: Gesù, fa’ che rimaniamo sotto la Tua croce! Fa’ che il Tuo amore allarghi il nostro cuore ed anche noi impariamo ad amare i nostri fratelli come Tu ci ami: di un amore gratuito, sconfinato, concreto, incondizionato, smisurato! Un ringraziamento speciale a don Giorgio per la fiducia accordataci; alle catechiste del gruppo giovanissimi per la preziosissima collaborazione in tutto; ai ragazzi, disponibili e davvero bravi nell’interpretare ed attualizzare le scene; ai bambini della catechesi, che hanno partecipato numerosi e che ci hanno aiutato a “colorare” la croce greca con le caratteristiche dell’Amore di Dio man mano trovate; al coro per l’animazione liturgica; ai proprietari delle case per aver predisposto con cura le “stazioni”; a tutti coloro che, con grande disponibilità, da dietro le quinte, a vario titolo hanno collaborato per la realizzazione di questa via crucis; e, naturalmente, a tutti voi che vi avete partecipato con devozione e raccoglimento. Grazie a tutti! Sr Daniela Via Crucis 17 La Nostra Voce - Maggio 2014 “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mc 8, 34). La Via Crucis vuole ravvivare in noi questo gesto di aggrapparci al legno della Croce di Cristo lungo il mare dell’esistenza. La Via Crucis non è dunque una semplice pratica di devozione popolare, ma esprime l’essenza dell ’esperienza cristiana. Eli sa Quest’anno abbiamo realizzato una Via Crucis diversa rispetto agli anni precedenti, ci siamo immedesimati nelle parti assegnate, abbiamo capito cosa provava la gente di allora, e con l’attualizzazione abbiamo compreso che gli sbagli di allora li compiamo ancora oggi, e che Gesù sarà comunque sempre pronto ad amarci. Giada Di questa via Crucis mi ha colpito il fatto che se qualcuno di noi non ci fosse stato non si sarebbe potuta fare. Infatti ognuno, da Gesù sulla croce al poveretto che deve portare il vaso (non proprio leggero), era importante, fondamentale; e nonostante non sia stato facile prepararla ne è valsa la pena!!! Marco Abbiamo avuto la testimonianza di quello che hanno vissuto amici e nemici di Gesù e l’abbiamo rivissuto in una Via Crucis diversa dalle altre. Salvatore L’ho trovata alternativa, ma in senso totalmente positivo; credo sia stata un modo anche più coinvolgente di vivere questo momento. Andrea Animare la Via Crucis è stata davvero una bella esperienza: ci ha permesso di rivivere quei famosi episodi così lontani nel tempo, narrati dalle Sacre Scritture, e di immedesimarci nei personaggi che, nel bene o nel male, hanno affiancato Gesù negli ultimi, ma più importanti, momenti della sua vita terrena. Emanuele È stato un momento di riflessione molto importante, abbiamo potuto vivere ciò che hanno vissuto all’epoca gli apostoli e gli altri che sono stati testimoni delle sue azioni. Matteo Indubbiamente rivivere le azioni, le gesta e i momenti della passione del nostro Gesù Cristo è qualcosa di indescrivibile, qualcosa che colma gli animi di un’emozione impagabile. Alessandro La bellezza della nostra Via Crucis è stata quella di ricercare, attraverso la semplicità, il significato di un gesto così profondo e grande, un memoriale che non vogliamo solo ricordare, ma che ogni volta vogliamo rivivere provando anche noi, per qualche istante, a metterci nei panni di Cristo. Federico Schola Cantorum 18 La Nostra Voce - Maggio 2014 ...Tra una nota e l’altra... Che il gruppo corale della Parrocchia S. Francesca Cabrini fosse una piacevole e bella realtà si sapeva da qualche anno: il suo prezioso e puntuale supporto alla liturgia domenicale era sotto gli occhi di tutti e nelle orecchie sensibili ed educate di molti frequentatori della parrocchia e nelle parole di plauso di Don Giorgio, visibilmente compiaciuto. Ma ora se ne sono accorti anche i sacerdoti del lodigiano e gli inviti a condecorare le funzioni anche lontano dalla propria sede si fanno insistenti. Ne voglio ricordare due molto significative: un pomeriggio prima di Pasqua per una meditazione sulla passione e morte del Signore presso la parrocchiale di Valera Fratta e le sottolineature della “Divina Misericordia” nella domenica “in albis” nella chiesa convento delle Carmelitane a Lodi. Il gruppo corale, oltre che farsi onore, ha manifestato la sua vera vocazione e il suo modo di essere: ha partecipato con devozione e fede convinta ai due momenti liturgici sciorinando un ottimo repertorio sia in latino che in italiano, impregnato di succosa spiritualità dimostrando che la musica liturgica non può seguire le mode di un momento, ma che ha in sé una dotazione di misticismo e di preghiera che si sposa prepotentemente con il rito sacro e ne completa la concentrazione, trasportando l’orante in uno stato di abbandono allo spirito di Dio, alla Sua bontà, nella richiesta di perdono e di pietà, e nella lode. C. Coppi Volontariato 19 La Nostra Voce - Maggio 2014 A proposito di “volontariato” E’ notizia dei giorni scorsi la delibera del sindaco di Verona Flavio Tosi che vieta alle “Ronde della Carità” di portare cibo ai senza tetto. I trasgressori verranno multati pesantemente: da 25 a 500 euro. Il motivo della scelta del sindaco Tosi? La miseria… “deturpa il decoro cittadino e mette a rischio la situazione igienica dei quartieri del centro città”. I mendicanti, non è una novità, disturbano; la loro presenza spesso ci infastidisce. Sarebbe troppo facile puntare il dito contro il sindaco veronese; la pulizia e l’igiene della città sono valori da tenere in seria considerazione; tuttavia non si può negare che la miseria umana ostentata e buttata in faccia ai “benpensanti” è un’accusa bruciante per chi preferisce girare la faccia dall’altra parte. Così si enfatizzano le pur legittime esigenze di una città che merita quel rispetto che prevede anche il giusto decoro urbano. Un intervento drastico del sindaco sarebbe pienamente giustificato se l’Amministrazione cittadina fosse attivamente impegnata sul piano assistenziale. Non so se a Verona siano previsti luoghi di accoglienza per i senza tetto, dove possano trovare ricovero nelle notti, soprattutto quelle invernali, dove possano lavarsi, dove possano trovare un piatto caldo, meglio se servito con un sorriso. Il dubbio è quantomeno legittimo, se la Caritas si è vista costretta ad intervenire e a farlo in modo “ro- busto” considerando che i pasti distribuiti sono diverse decine di migliaia ogni anno. La cosa è ancora più stupefacente se si pensa che le Ronde della Carità sono attive da ben 22 anni in 75 città di tutto il mondo (e tra queste le opulente Piacenza e Milano), senza che a nessun sindaco sia mai passato per la testa di sanzionarne l’operato; anzi a molti (Verona compresa) fa certamente molto comodo che qualcuno surroghi l’Amministrazione e colmi le sue inadempienze. Evidentemente i pressanti richiami del Santo Padre ad occuparsi dei più poveri vengono accolti da alcuni fedeli, ma vengono ignorati da molti politici. Questo ignorare gli accorati appelli di Papa Francesco è soprattutto sgradevole di questi tempi in cui ogni giorno giornali e televisione ci snocciolano il lungo elenco degli sprechi (forse sarebbe meglio dire delle ruberie) dei politici che si permettono di spendere e spandere il denaro pubblico senza alcun riguardo per i cittadini, soprattutto i meno abbienti. A Lourdes è attiva una grande struttura che ac- 1° maggio 20 La Nostra Voce - Maggio 2014 Festa dei lavoratori Il 1° maggio è la festa di S. Giuseppe lavoratore. La ricorrenza, istituita da Pio XII nel 1955 per dare un senso cristiano alla Giornata internazionale del lavoro, cade nella grave crisi che vede oltre 200 milioni di disoccupati nel mondo. Nelle politiche economiche “la priorità va data ai lavoratori e alle famiglie”: il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è proprio l’uomo. Obiettivo prioritario dei governi sia garantire l’accesso al lavoro e il suo mantenimento per tutti. “La Chiesa sostiene, conforta, incoraggia ogni sforzo diretto a garantire a tutti un lavoro sicuro, dignitoso e stabile”. Le speculazioni e un cattivo utilizzo della finanza ha danneggiato l’economia reale; è cresciuta una classe cosmopolita di manager, che spesso rispondono solo alle indicazioni degli azionisti.Tra le cause della crisi c’è l’attaccamento al denaro: “L’avarizia umana è idolatria contro il vero Dio e falsificazione dell’immagine di Dio con un altro Dio, «mammona»”. Contro lo sfruttamento dei lavoratori, in particolare immigrati, usati spesso come “merce”, il lavoro, soprattutto per le donne, sia armonizzato con la famiglia, e sia rispettato il riposo domenicale, perché l’uomo non deve essere schiavo del lavoro. La crisi attuale può diventare un’opportunità per rivedere i modelli di sviluppo e gli stili di vita. “Soltanto con la sobrietà, solidarietà e responsabilità, è possibile costruire una società più giusta e un futuro migliore per tutti”. Il lavoro per i cristiani diventa anche preghiera quotidiana, come faceva Gesù: il Figlio di Dio si è dedicato “per molti anni ad attività manuali, tanto da essere conosciuto come il figlio del carpentiere”. San Giuseppe è un Invito a svolgere con fedeltà, semplicità e modestia il compito che la Provvidenza ci ha assegnato. coglie chi non si può permettere di pagare un albergo; mi riferisco alla Cité Saint Pierre. All’ingresso di questo luogo di accoglienza c’è una grande scultura che rappresenta una bilancia: su un piatto un globo terrestre, sull’altro un’Ostia circondata da spighe di grano: il Pane, sia quello divino che quello umano “pesa” il mondo. Accompagna la scultura una frase: “La Carità non pesa nessuno, ma tutti saremo pesati con il metro della Carità”. Tutti, anche i politici, saremo pesati col metro della carità, ma fortunatamente non saranno gli scivoloni di qualche pubblico amministratore a impedire che la Carità si fermi. Il volontariato, soprattutto quello fatto nel nascondimento, non si fermerà di certo. Mi tornano alla memoria le parole del nostro parroco che nello scorso numero del nostro giornale, ringraziava i molti volontari che nelle nostre due parrocchie operano quotidianamente per migliorare la vita delle nostre comunità. Non dobbiamo dimenticare che sia alla Cabrini che alla Triulza ogni giorno si danno un gran da fare per curare gli oratori e la catechesi dei giovani, per pulire le nostre chiese ed i nostri oratori, per curare il verde, e per tante altre incombenze. A volte queste attività non vengono apprezzate come meriterebbero, anzi, a volte, sono anche oggetto di critiche. Tutto si può migliorare e tutto si deve migliorare, ma sarebbe veramente banale scandalizzarci di un sindaco così disumano da vietare la distribuzione di cibo agli indigenti e poi non avere la Carità di aiutare a far meglio chi lavora per tutti noi. Cristiano Grassi Riflessione 21 La Nostra Voce - Maggio 2014 Vivere I primi quindici giorni che hanno preceduto la Pasqua, cara Enrica, li abbiamo trascorsi in apnea. Tu, perché faticavi a respirare e seguitavi a espellere troppa secrezione polmonare. Ed io, perché, dovendoti curare con antibiotici e cortisone in quantità massicce, avevo il fiato corto. Quando da noi non c’era nessuno, per tutta la durata del trattamento farmacologico, seguitavo a piangere. Sì, lo so, sono un debole e, come marito, avresti meritato senz’altro di meglio. Mi spiace! Ma vederti soffrire mi fa stare male. Ed è proprio in questi frangenti che la mia mente si offusca, si restringe e naviga nell’ignoto, ancora e sempre, alla ricerca di risposte. Così, scopro, in questo caotico e dispersivo modo di vivere, che forse è meglio lasciarmi interrogare dal tempo e non dal “perbenista” che posso incontrare per strada o leggere dal giornale. Perché i suoi occhi non sono autentici, e le domande che mi rivolge non sono vere domande. Perché mi chiede come sto e forse cosa penso, ma non domanda mai chi sono. E poi, col suo incedere da oratore, mi racconta di democrazie intellettuali perfette e di libertà universali, mentre in realtà vuole solo illudermi che il denaro e il possesso sono le chiavi che aprono la porta della felicità. Eppure, a uno sguardo più attento, è facile accorgermi che esistono persone talmente povere da possedere solo un ricco conto in banca e null’altro. E allora, in questo monologo in cui lascio parlare il tempo, prendo posizione e mi appoggio a punti fermi: non permetterò a nessuno di trattarmi come un mero bene di consumo, un qualche cosa di utile finché servo. Rammentati, mi dico dopo qualche secondo, che sei unico e irripetibile e che lo sono perché esisto. Perché, in fondo, l’alternativa alla vita è la non vita. E il buio è sempre peggiore della penombra in cui il nulla si annichilisce nel tutto. Questo pomeriggio, mentre scrivo il presente articolo, è il 26 di aprile. Un sabato. E sto pensando ai miei figli che sono in vacanza, ma la cosa più sorprendente, e che alla lunga mi allibisce, è che sto speculando sull’aggettivo “miei” e non “nostri” come invece dovrebbe essere. Perché i figli, sono anche tuoi, cara moglie, seppure da diversi anni non sei più stata impegnata a rapportarti né con loro, né con la loro esistenza. Da questa semplice disquisizione, provo a deconcentrarmi e lasciare che il pensiero scivoli da un’altra parte senza aderire. Ma è un artificio che ha perso la propria efficacia, tant’è, che non faccio neppure in tempo a prendere le dovute distanze e perdermi a contemplare entità inafferrabili. Perché, in simultanea, una zona del cervello che ignora del tutto la mia volontà, mi si para davanti servendo, su di un piatto d’argento, il peso di quest’altro pensiero: la vita ci offre più dolori che gioie e, tra le une e le altre, c’è soltanto la grigia quotidianità ricca di problemi senza soluzione. Con uno sforzo ulteriore, cerco di distogliermi da quest’argomento su cui, incautamente, mi sono avventurato, ma non ci riesco. Alla mente, o meglio, a quella particolare porzione, non so più cosa escogitare per riacciuffare il controllo e indirizzarla altrove. E allora mi alzo per una breve pausa e ne approfitto per raggiungerti e per controllare che non ci siano complicazioni in corso perché non sento i “rumori” che sei solita riversare nell’ambiente. Con mia sorpresa, molto gradita, noto che stai dormendo e la tua respirazione normale mi tranquillizza a sufficienza. Pare, da questa visione, che l’universo si sia rimesso in ordine: la terra sotto, il cielo sopra, i mari al loro posto, le foreste al loro. Ed è allora, un po’ come il fuoco che in natura brucia il vecchio per fare posto al nuovo, che scopro del sottile contrasto che risalta dalla differenza tra essere vivi e vivere: nel primo caso basta respirare e un encefalogramma che non sia piatto, ma per vivere ci vuole almeno l’autosufficienza. Bassano Nino Fusari Bilancio economico 22 La Nostra Voce - Maggio 2014 Anche quest’anno, come di consueto, in data 17/03/2014 si è riunito il Consiglio Pastorale e il Consiglio degli Affari Economici presso la Sala Parrocchiale S. F. Cabrini per approvare il Bilancio Consuntivo 2013 e analizzare un preventivo di spese per il 2014. Riportiamo di seguito i dati del BI LANCI O 2 01 3 ENTRATE: Totale Offerte (Cestini e bussole, Offerte a mano, Sacramenti, Benedizione case, Candele e ulivo, da Enti vari, Fiera autunnale, Lotterie, Varie, Buona Stampa, La Nostra Voce) La Cattolica Assicurazioni – per un danno subito – ha rifuso alla Parrocchia la somma di € 2.150,00 € 75.197,25 da Impianto Fotovoltaico € 10.574,44 € 85.771,69 USCITE: • Mutuo Cappellina (restano da pagare all’1/01/2014 n° 11 rate per un debito residuo di capitale di € 10.214,71 oltre agli interessi e spese di commissioni (complessivamente circa € 100, 00: diciamo circa, poiché la variazione è dovuta al tasso di interesse variabile). Il sopracitato mutuo si estinguerà con la rata del mese di novembre 2014. • Mutuo Fotovoltaico (restano da pagare all/1/01/2014 n° 88 rate per un debito residuo di capitale di € 78.624,42 oltre agli interessi e spese di commissioni. Difficile quantificare ora il costo complessivo degli interessi e spese di commissioni poiché mancano più di sette anni alla estinzione del mutuo: scadenza maggio2021 (indicativamente e complessivamente € 9/10.000). Come già precisato l’anno scorso il GESTORE SERVIZI ELETTRICI rifonde alla Parrocchia le quote di energia prodotta e venduta (nell’anno 2013 sono stati accreditati € 10.574,44). • A Curia, Spese x il Culto, Manutenzione ordinaria € 13.973,23: trattasi di spese necessarie per il buon funzionamento parrocchiale), Manutenzione Straordinaria (€ 24.770,00 spese sostenute per lo smaltimento e il rifacimento del tetto della Casa Parrocchiale), Assicurazioni varie, Enel, Metano, Acqua e Fognatura, Rifiuti, Geometra e Collaboratori € 93.251,00 IL BILANCIO VIENE APPROVATO Un cordiale saluto a tutti CONSIGLIO AFFARI ECONOMICI Civitarese, Scolari, Coppi Consigli agli anziani 23 La Nostra Voce - Maggio 2014 Polizia di Stato PER LA TERZA ETÀ Come difendersi dalle truffe QUANDO SEI IN CASA Non fare entrare in casa sconosciuti, anche quando vestono in divisa o dicono di dover fare dei controlli per l’energia elettrica, il gas, l’acqua, su banconote o altro. In ogni caso prima di farli entrare contatta le Forze dell’ordine (113, 112, 117) e chiedi l’intervento di una patuglia che verifichi la veridicità di quanto affermato dagli sconosciuti. Ricordati che nessun ente (Enel, Asm, Telecom, ecc.) manda personale a casa per il pagamento di bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false. Non tenere denaro e oggetti preziosi in vista, o in luoghi troppo scontati. Chiudi sempre la porta a chiave. ALL’UFFICIO POSTALE O IN BANCA Quando fai operazioni, depositi o prelievi, se possibile, fatti sempre accompagnare da persone fidate. Evita di andare all’apertura degli sportelli per non essere coinvolto in resse e confusioni. Per strada, durante il tragitto da e verso casa, non fermarti con sconosciuti e non farti distrarre. Se hai il dubbio di essere osservato avvisa subito il personale. Non parlare di operazioni di prelievo o deposito con sconosciuti che si avvicinano per qualsivoglia motivo. QUANDO SEI PER STRADA Non fermarti mai a parlare con sconosciuti specie con chi ti offre facili guadagni o ti chiede di controllare le tue banconote. Se possibile metti la borsa a tracolla o portala dal lato interno del marciapiede e cammina rasente al muro. Al mercato, sugli autobus e in luoghi affollati non mettere il portafogli nelle tasche posteriori, se hai la borsa portala a tracolla e posizionala davanti. In bicicletta non agganciare la borsa al manubrio, o se la metti nel cestino coprila con altre cose. 8 e 5 per mille 24 La Nostra Voce - Maggio 2014 Invito a destinare l’8‰ alla Chiesa Cattolica Il Cud non arriva più per posta. Firmare si può Ogni firma per la Chiesa Cattolica genera opere di fraternità, sostegno ai sacerdoti e interventi caritativi. La Chiesa per questo si affida alle libere decisioni dei fedeli, da riconfermare ogni anno. Per questo è importante non rinunciare a esprimere la scelta per destinare l’8 x mille. Ai titolari di Cud è rivolto un messaggio in più rispetto ai destinatari degli altri modelli fiscali. Con le nuove norme infatti da un anno il Cud non viene più spedito a domicilio. I pensionati e i giovani al primo impiego, per lo più titolari di questo modello fiscale, che non hanno più l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi, conservano però il diritto di firmare l8 x mille. Ed esprimere la scelta è facile. Chi desidera avere il Cud può richiederlo recandosi all’Inps di Codogno con il proprio codice fiscale. Telefonando al numero verde gratuito Inps 800434320 o al numero con operaore 803164 lo riceverà a casa. C’è la possibilità di scaricarlo dal sito www.Inps.it previa registrazione. Coloro che presentano il mod. 730 o Unico, hanno la possibilità di destinare l’8 per mille firmando l’apposito modulo presente nel modello. Rivolgendosi in parrocchia i pensionati sprovvisti del Cud trovano l’apposito modulo per la firma 8 x mille. Gli incaricati, sig.a Rita Ventura e sig. Angelo Dadda, li aiuteranno a compilarlo e provvederanno a consegnarlo nelle opportune sedi. Sul medesimo foglio si può destinare anche il 5 per mille a qualche associazione benemerita. Si rammenta che firmando l’8 e il 5 per mille non comporta una maggiorazione dell’Irpef a carico del titolare dei redditi, ma questi fondi vengono presi dall’imposta Irpef già pagata. E’ necessario per la compilazione della scheda 8 e 5 per mille, oltre ai propri dati anagrafici, fornire il codice fiscale personale. qui la firma O R P RI U D O ZI E N E L IA Z R A P Note di Vita Parrocchiale Parroco tel. 430244 - tel. 33949 N O T E 25 La Nostra Voce - Maggio 2014 P A R R O C C H I A L I Parrocchia S. FRANCESCA CABRINI BATTESIMO: E' rinato dall'acqua e dallo Spirito Santo nella Veglia Pasquale il piccolo: LEONARDO CERIOLI al papà e alla mamma le nostre felicitazioni e al bambino l'augurio di crescere sempre in età, sapienza e grazia davanti al Signore. DEFUNTO: E' tornato alla Casa del Padre il nostro fratello: PAOLO ROCCA (anni 91) alla moglie ed ai figli le più sentite condoglianze da parte della Comunità e per il defunto l'assicurazione della preghiera del suffragio. MAGGIO: UN MESE CON MARIA, LA MADRE DI GESU' Come è ormai tradizione, nelle nostre due Comunità Parrocchiali, il mese di Maggio è tutto incentrato a vivere il Mistero Pasquale sotto lo sguardo e la protezione della Vergine Santa. Non mancheremo, sono certo, a tutti gli appuntamenti che le Parrocchie offriranno in questo periodo. Pertanto ricordo tutte le sere dal Lunedi al Venerdi alle ore 20,45 l'ora Mariana dove i vari Gruppi Parrocchiali si alterneranno per animare la preghiera del Santo Rosario. I Sabati li dedicheremo, come sempre alla preghiera davanti alle Edicole sparse nel territorio della Triulza e compiremo le tre Rogazioni: Benedizione della Campagna, della Città e delle Acque. Va aggiunto, per chi è nella possibilità e certamente superando la pigrizia e la malavoglia, la S. Messa feriale delle ore 17,30 e del Martedi e Giovedi alle ore 20,00 alla Triulza. Affidiamoci con impegno e generosità alla devozione Mariana affinchè la nostra Mamma celeste ci aiuti a proseguire il nostro cammino di fede attraverso le sue Grazie che ogni giorno con fervore insieme invocheremo. CHIUSURA MESE MARIANO: SABATO 31 MAGGIO ORE 20.45 - VESPERI E PROCESSIONE per: Viale Papa Giovanni XXIII°, Viale Kennedy, Viale San Biagio e Viale Dei Mille Note di Vita Parrocchiale 26 La Nostra Voce - Maggio 2014 SABATO 31 MAGGIO SOLENNITA' DELL'ASCENSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO CELEBRAZIONE DELL'OLIO DEGLI INFERMI Sempre per favorire una celebrazione più partecipata e distesa il Sacramento verrà Amministrato nella Messa della vigilia alle ore 17.30. Per motivi di serietà e di giusta programmazione è bene per chi intende rinnovare (dopo 3 anni) o celebrare per la prima volta tale Sacramento, dia il proprio nominativo al parroco ed ai Ministri Straordinari dell'Eucaristia. GREST 2014 "PIANO TERRA" In Parrocchia il Grest sarà vissuto da Lunedi 9 Giugno a Giovedi 31 Luglio Notizie dettagliate nel prossimo numero GRAZIE! In occasione della memoria di San Giorgio Martire ringrazio tutti coloro che hanno voluto esprimere i loro auguri con un presente gradito e carico di affetto. RINGRAZIAMENTI I fiori che anche quest'anno hanno decorato i nostri altari per la Santa Pasqua, sono stati offerti dall'impresa Funebre MARNI, attraverso questo giornale giunga il nostro vivo ringraziamento. Dopo Pasqua, sempre con puntualità e gentilezza, l'Impresa di Pulizie "ANTEA" ha provveduto a pulire i nostri locali Parrocchiali venendo in aiuto ai volontari che per l'età e anche per le attrezzature non possono attendere in modo pieno alle pulizie. Questa prestazione offerta due volte all'anno è certamente preziosa a cui va tutta la nostra riconoscenza. Note di Vita Parrocchiale 27 La Nostra Voce - Maggio 2014 Note di Vita Parrocchiale 28 La Nostra Voce - Maggio 2014 OFFERTE MESE DI APRILE Per la Chiesa N.N. €. 20,00 - Funerali: (Rocca) €. 100,00; (Fiorani) €. 150,00 - N.N. €. 10,00 - N.N. €. 50,00 - N.N. €. 50,00 - Galligioni Dott. Enzo e Famiglia €. 500,00 - ad onore Madonna N.N. €. 20,00 Lampada SS. Sacramento N.N. €. 20,00 Incaricati Vie: Papa Giovanni, De Gasperi Passerini (Medaglia) Kennedy Scala O (Cappelletti) Scala N (Marazzi M.) Scala T (N.N.) Scale V (N.N.) €. €. €. €. €. €. €. N.P. 20,00 40,00 10,00 10,00 6,00 15,00 Varie: Giornale "La Nostra Voce" Benedizione case Rappresentazione Teatrale: Omaggio Ulivo nelle case: Vendita miele: €. €. €. €. €. 6,00 4.295,00 120,00 1.544,80 40,00 Cassa Ufficio Defunti: €. 41,00 Fiori per Altare: €. 134,00 €. €. 5,00 5,00 Gruppo donne Lampada tomba Don Ennio: Marignani Amalia Sentitamente si ringraziano tutti gli offerenti che nonostante i momenti di difficoltà e di crisi dimostrano di amare la propria Comunità e di sostenerla nelle attività. Per i benefattori vivi e defunti tutte le Domeniche viene celebrata la S. Messa PRO POPULO. Sante Messe 29 La Nostra Voce - Maggio 2014 SANTE MESSE DI MAGGIO UFFICIO PER TUTTI I DEFUNTI DELLA PARROCCHIA 2 Vn PRIMO VENERDI’ DEL MESE 1 Gv Ore 16:00 - Adorazione Eucaristica 17:00 - Canto del Vespero e Benedizione Eucaristica 17:30 - def.ti Nuncia ed Ernesto CAVIADA 3 Sb def.to Vincenzo IANNUCCI 4 DO Ore 8:00 - Pro Populo 11:00 - def.ti cg. Margherita e Salvatore FASANO 5 Ln def.to Giuseppe BRUSCHI 6 Mt def.to Giovanni ALNI 7 Mc def.ti fam.e QUAGLIA - CALZARI 8 Gv def.ti cg. Maria e Luigi SUSANI e Maria 9 Vn def.ti cg. Virginia e Giuseppe SOLDATI 10 Sb def.ti Santino CATTANEO e cg. Silvia e Pietro 11 DO Ore 8:00 - def.ti fam.e GEROLI - BARONI 11:00 - Pro Populo 12 Ln Per intenzione 13 Mt def.ti fam. SERGIO 14 Mc def.ti fam. CORRADIN 15 Gv def.to Dario TOGNON 16 Vn def.ti fam.e BRACCI - CODECA’ 17 Sb def.to Angelo PETTINARI 18 DO Ore 8:00 - def.ti fam.e CIBRA - STOPPINI ed Elvira e Fernando 11:00 - def.to Livio FERRO 19 Ln def.to Vincenzo MARTINO 20 Mt def.ti cg. Antonia e Giuseppe ZAMMATI 21 Mc def.ta Teresa GALLONI 22 Gv def.ta Luigina SCALMANI 23 Vn def.to Mario SARTORI 24 Sb def.ti Maria e Attilio TOGNON Sante Messe 30 La Nostra Voce - Maggio 2014 25 DO Ore 8:00 - Pro Populo 11:00 - def.to Luciano LURIGHI 26 Ln def.ta Carolina FOSSATI PREMOLI 27 Mt def.ti Laura e Adalberto e fam.e ZANABONI - ALBERTARIO 28 Mc def.to Luigi MONTANARI 29 Gv def.to Francesco GRECCHI 30 Vn def.to Egidio BIANCHI 31 Sb def.ti cg. Adele e Alessandro SALVI SANTE MESSE DI GIUGNO 1 DO Ore 8:00 - Pro Populo 11:00 - def.ti cg. Domenica e Vincenzo FOLETTI 2 Ln def.to Sac. RIZZARDI don Ennio 3 Mt def.ti Rino SBARSI e Alessandro CAPPELLETTI 4 Mc def.ti cg. Giuseppina e Giuseppe LINZAGHI UFFICIO PER TUTTI I DEFUNTI DELLA PARROCCHIA 6 Vn PRIMO VENERDI’ DEL MESE 5 Gv Ore 16:00 - Adorazione Eucaristica 17:00 - Canto del Vespero e Benedizione Eucaristica 17:30 - def.to Giuseppe BRUSCHI 7 Sb def.ti cg. Maria e Attilio GALLIGIONI Note di Vita Parrocchiale - Triulza 31 La Nostra Voce - Maggio 2014 Casa Parrocchiale - Custode tel. 33949 N O T E P A R R O C C H I A L I Parrocchia ASSUNZIONE B.V. MARIA MAGGIO MESE DELLA VERGINE MARIA Con il solenne inizio di Giovedi 1 Maggio, ricordiamo che le sere del MARTEDI e GIOVEDI alle ore 20.00 la nostra Comunità Parrocchiale, offre ai fedeli l'incontro Mariano. Mentre al Sabato l'incontro verrà celebrato presso alcuni "Madonnini" sparsi nella nostra campagna. In tali incontri, come ormai tradizione, effettueremo le SANTE ROGAZIONI CALENDARIO "MADONNINI" Sabato 3 Maggio - ore 20,30 Madonnino B.V. di Caravaggio Via Emilia BENEDIZIONE DELLA CAMPAGNA Sabato 10 Maggio - ore 20,30 Madonnino B.V. di Pompei viale Pietro Nenni BENEDIZIONE DELLA CITTA' Sabato 17 Maggio - ore 20,30 Madonnino B.V. Addolorata presso Cascina Gazzina Processione presso Famiglie Comizzoli (Mulino) per Benedizione della nuova immagine Mariana - BENEDIZIONE ACQUE - Momento conviviale Sabato 24 Maggio - ore 20,30 Madonnino della Ven. Belloni N.B.: Se il tempo non lo permette l'incontro si svolge nella Parrocchiale di Triulza. Note di Vita Parrocchiale 32 La Nostra Voce - Maggio 2014 DENUNCIA DEI REDDITI - MOD. 730 - UNICO - CUD 2013 SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL'OTTO PER MILLE I.R.P.E.F. Vedi pag. 24 Incaricato per la Parrocchia di Triulza: Angelo Dadda SOLENNITA' DELL'ASCENSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO CELEBRAZIONE DELL'OLIO DEGLI INFERMI SABATO 31 MAGGIO - ore 17.30 presso la Parrocchia S. F. Cabrini Per motivi di serietà e di giusta programmazione è bene per chi intende rinnovare (dopo 3 anni) o celebrare per la prima volta tale Sacramento, dia il proprio nominativo al parroco ed ai Ministri Straordinari dell'Eucaristia. AVVISO: Con l'edizione del primo Sabato di Maggio il giornale "IL CITTADINO" aumenterà di 20 Centesimi, attestantosi ad €. 1,20 OFFERTE MESE DI APRILE 3 Lotterie: €. 270,00 Per i fiori: Gruppo donne N.N. €. €. 35,00 10,00 Sante Messe - Triulza 33 La Nostra Voce - Maggio 2014 SANTE MESSE DI MAGGIO 4 DO Ore 9:30 - def.ti Gaetano GRAZIOLI e familiari 8 Gv Ore 20:00 - def.ti cg. Pina e Lino ZOPPI 11 DO Ore 9:30 - def.ta Teresa MUSSI 15 Gv Ore 20:00 - def.ti cg. Augusta e Giuseppe VIGNAROLI 18 DO Ore 9:30 - def.ti Maria, Giorgio e Paola 22 Gv Ore 20:00 - def.ti nonni fam.e MUSSI e ZOPPI 25 DO Ore 9:30 - def.to Bruno BARATIN 29 Gv Ore 20:00 - def.to Luigi TANSINI SANTE MESSE DI GIUGNO 1 DO Ore 9:30 - def.ti cg. Maria e Angelo MARABELLI 4 Mc Ore 20:30 - def.ti cg. Angela e Mario GAVARDI
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