Unità pastorale di Mandrio ~ Mandriolo ~ S. Martino via Chiesa Mandrio ~ Vicariato 3° ~ Correggio (RE) tel. 0522/699134 DOMENICA 21 SETTEMBRE verde XXV DOMENICA TEMPO ORDINARIO Liturgia delle ore prima settimana Is 55,6-9; Sal 144; Fil 1,20c-24.27a; Mt 20,1-16 Il Signore è vicino a chi lo invoca Ore 08.00 S. Messa suf don Giancarlo e don Piergiorgio Mandrio Ore 09.30 S. Messa suf. Lotti Alessio, Dora, Aristodemo a Mandriolo Ore 11.00 S. Messa pro popolo a San Martino Ore 15.00 S. Messa in polacco M. Mediatrice Ore 16.30 Battesimo di Alessandro Di Andrea, Mara Carlotta e Alessandro Salvaterra a S.Martino Ore 18.00 Adorazione Eucaristica a Mandriolo LUNEDI’ 22 SETTEMBRE verde Liturgia delle ore prima settimana Pr 3,27-35; Sal 14; Lc 8,16-18 Ore 19.00 S. Messa Sufi Alessandrina a Mandriolo Ore 21.00 Consiglio Pastorale a Mandrio MARTEDI’ 23 SETTEMBRE bianco Liturgia delle ore prima settimana S. Pio da Pietrelcina - memoria Pr 21,1-6.10-13; Sal 118; Lc 8,19-21 Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi Ore 19.00 S. Messa Suf. Paola a Mandriolo Ore 21.00 Incontro genitori gruppo cresima 3° media a Mandrio MERCOLEDI’ 24 SETTEMBRE verde Liturgia delle ore prima settimana Pr 30,5-9; Sal 118; Lc 9,1-6 Lampada per i miei passi, Signore, è la tua parola Ore 19.00 S. Messa di ringraziamento Fernanda a Mandrio GIOVEDI’ 25 SETTEMBRE verde Liturgia delle ore prima settimana Qo 1,2-11; Sal 89; Lc 9,7-9 Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione Ore 20.30 S. Rosario e S. Messa di ring. Fernanda a Mandrio VENERDI’ 26 SETTEMBRE verde Liturgia delle ore prima settimana Ss. Cosma e Damiano - memoria facoltativa Qo 3,1-11; Sal 143; Lc 9,18-22 Benedetto il Signore, mia roccia Ore 19.00 S. Messa Suf. Ottilia a Mandrio SABATO 27 SETTEMBRE bianco Liturgia delle ore prima settimana S. Vincenzo de’ Paoli - memoria Qo 11,9 - 12,8; Sal 89; Lc 9,43b-45 Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione Ore 07.30 S. Messa Suf. Giuseppe Franco a Mandrio Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore DOMENICA 28 SETTEMBRE verde XXVI DOMENICA TEMPO ORDINARIO Liturgia delle ore seconda settimana Ez 18,25-28; Sal 24; Fil 2,1-11; Mt 21,28-32 Ricordati, Signore, della tua misericordia I Ragazzi delle Superiori sono in Ritiro sabato e domenica a Bardolino Oggi si raccolgono le offerte e i viveri per la Caritas Vicariale Ore 08.00 S. Messa pro popolo Mandrio Ore 09.30 S. Messa Suf. Brenno e Nella a Mandriolo Salutiamo i ragazzi di Czarnobyl dell’ Associazione “Ciao” Ore 11.00 S. Messa Suf. Bruno Lusuardi a S. Martino Ore 16.00 Battesimo di Andrea Coletta a S. Martino MARTEDI’ 23 SETTEMBRE ore 21.00 presso il Cinema di Rivalta Testimonianza del Vescovo del Chad “Vivere con i musulmani” VENERDI’ 26 SETTEMBRE ore 18.00 Hotel President Correggio Incontro con il prof. Ettore Gotti Tedeschi Tema:“l’uomo per l’economia o un’economia per l’uomo?” chi desidera ricevere il notiziario via mail può richiederlo a: [email protected] La CARITAS Correggio Raccoglie contenitori da uova di gallina GRAZIE FERMIAMO L'ISLAM O I MUSULMANI CI SPAZZERANNO VIA di Riccardo Cascioli «Aiutateci, la nostra unica speranza è che qualcuno ci salvi da una morte certa». Questo grido che arriva dai cristiani iracheni costretti a rifugiarsi in Kurdistan, e raccontato da chi si è recato a visitarli, non può non scuotere le nostre coscienze. È un grido reso ancora più drammatico dal fatto che è stato raccolto un mese fa e da allora per i cristiani iracheni profughi nulla è cambiato, anzi è peggiorato, perché il mondo non pare affatto interessato alla sorte dei cristiani. Al contrario, malgrado i vescovi cattolici iracheni e i Patriarchi cristiani abbiano insistentemente invocato un intervento militare per salvare i cristiani – e non solo – permettendo loro di tornare nelle proprie città e villaggi, nulla sembra muoversi in questo senso. E anche nel mondo cattolico si sprecano gli interventi pacifisti che escludono qualsiasi ricorso alle armi e anzi invocano una sorta di disarmo unilaterale. È vero che quella di frenare il flusso di fondi e di armi verso le milizie sunnite è una delle misure necessarie per combattere lo Stato Islamico, ma pensare che basti questo per fermare una guerra è ingenuo. La lezione del Ruanda e Burundi, dove vent'anni fa furono massacrate in poche settimane un milione di persone quasi esclusivamente a colpi di machete, dovrebbe avere insegnato che è l'odio la vera arma che distrugge, e si possono commettere genocidi anche senza artiglieria Ed è anche vero che il perdono è la strada per costruire la pace, ma ciò non ci esime dal rispondere alla domanda: cosa fare per salvare quei 120mila fratelli rifugiati in Kurdistan? Possiamo metterci a posto la coscienza con i sermoncini spirituali, ma solo perché ad aver abbandonato in tutta fretta case e averi non siamo noi né sono i nostri familiari quelli massacrati e non sono le nostre figlie quelle ragazze rapite e fatte schiave sessuali. La preghiera è sicuramente la prima forma di aiuto che possiamo dare, ma la preghiera non è astrazione dalla realtà, è invece una comprensione più vera della realtà. Ci fa sentire ancora più bruciante la necessità di fare tutto il possibile per aiutare – anche materialmente – le persone per cui preghiamo. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, la "Terza guerra mondiale a pezzi", di cui ha parlato il Papa è in gran parte provocata dal fondamentalismo islamico che avanza grazie al nostro non voler vedere, non voler riconoscere ciò che sta accadendo davanti ai nostri occhi. L'Isis è cresciuto a colpi di "Sosteniamo la primavera araba contro i vecchi dittatori", "Non è una guerra di religione", "Non si parli di scontro di civiltà" "L'islam non c'entra". Non possiamo dimenticare le parole del vescovo di Mosul che un mese fa ci avvertiva: «Per favore, cercate di capirci. I vostri principi liberali e democratici qui non valgono nulla. Occorre che ripensiate alla nostra realtà in Medio Oriente perché state accogliendo nei vostri Paesi un numero sempre crescente di musulmani. Anche voi siete a rischio. Voi pensate che gli uomini siano tutti uguali. Ma non è vero. L'islam non dice che gli uomini sono tutti uguali. I vostri valori non sono i loro valori. Se non lo capite in tempo, diventerete vittime del nemico che avete accolto in casa vostra». Non vogliamo sostenere che tutti i musulmani debbano essere trattati da nemici ma proprio per evitare questa deriva è necessario: colpire con decisione le centrali dell'odio che sono ben diffuse anche in Europa e in Italia; evitare di scegliere come interlocutori personaggi e associazioni che giustificano violenze e guerre sante; impedire che si creino zone extraterritoriali dove impera la legge coranica. E non aver paura di correre in soccorso di quanti vengono schiacciati e perseguitati dai fondamentalisti islamici. Non dobbiamo muoverci per conquistare paesi e territori, ma per difendere la dignità di ogni uomo e la possibilità che una civiltà – sviluppatasi grazie al Cristianesimo - non venga spazzata via dalla barbarie.
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