AVVENIMENTI NON TERMINATI

AB ENERGY S.r.l.
VIA FRATELLI BANDIERA, 27
56025 PONTEDERA (PI)
PROGETTO DI UN NUOVO IMPIANTO IDROELETTRICO
DENOMINATO “PIANELLA” SUL
TORRENTE ARBIA
NEL COMUNE DI CASTELNUOVO BERARDENGA (SI)
DOCUMENTAZIONE ALLEGATA ALLA DOMANDA DI
CONCESSIONE DI DERIVAZIONE
Ai sensi dell’art.7 del R.D. 1775/33
PROGETTO PRELIMINARE
A - RELAZIONE TECNICA
Ottobre 2014
Il Tecnico
Dott. Ing. Federico Boldrini
AB ENERGY S.r.l.
VIA FRATELLI BANDIERA, 27
56025 PONTEDERA (PI)
PROGETTO DI UN NUOVO IMPIANTO IDROELETTRICO
DENOMINATO “PIANELLA” SUL TORRENTE ARBIA NEL COMUNE
DI CASTELNUOVO BERARDENGA (SI)
PROGETTO PRELIMINARE
A
RELAZIONE TECNICA
INDICE
1. PREMESSA
4
2. LOCALIZZAZIONE DELL’AREA DI PROGETTO
5
3. CARATTERISTICHE TERRITORIALI DEL TORRENTE ARBIA
11
4. ANALISI IDROLOGICA E IDRAULICA DEL TORRENTE ARBIA
12
4.1. Disponibilità idriche utilizzate
12
4.2. Deflusso Minimo Vitale (DMV)
14
4.3. Portate turbinabili
15
4.4. Metodi di misura delle portate turbinate e rilasciate
16
4.5. Salto disponibile
18
5. STATO DI FATTO DELLE OPERE ESISTENTI
18
6. DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO
22
6.1. Opera di captazione
22
6.2. Canale di ingresso
23
6.3. Struttura di alloggiamento della coclea
23
6.4. Canale di restituzione
23
6.5. Scala di risalita dell’ittiofauna
24
RELAZIONE TECNICA
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6.6. Locale elettrico di gestione e connessione alla rete elettrica
24
7. SCAVI DI CANTIERE
25
8. MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO
25
9. CONCLUSIONI
26
10. CRONOPROGRAMMA
27
11. DATI DI CONCESSIONE
28
12. STIMA DEL COSTO DI COSTRUZIONE
29
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO
30
RELAZIONE TECNICA
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1. PREMESSA
Il presente Progetto Preliminare illustra gli interventi di costruzione di un nuovo
impianto idroelettrico, denominato “PIANELLA”, sul Torrente Arbia, localizzato nel
Comune di Castelnuovo Berardenga (SI).
Il committente del progetto è la Società AB ENERGY SRL, con sede a Pontedera
(PI), in Via Fratelli Bandiera 27.
Il progetto si compone della presente "Relazione Tecnica", contenente l’analisi
tecnica, idrologica ed idraulica degli interventi prospettati e gli "Elaborati Grafici"
per l’individuazione delle caratteristiche geometriche delle opere.
ELABORATI GRAFICI
N.
DESCRIZIONE
SCALA
FORMATO
1
COROGRAFIA IGM
1:25000; 1:5000
A3
2
CARTOGRAFIA CTR
1:10000; 1:2000
A3
3
CARTOGRAFIA CATASTALE
1:2000
A3
4
PLANIMETRIA E SEZIONI – STATO ATTUALE
VARIE
A1
5
PLANIMETRIA E SEZIONI – STATO DI PROGETTO
VARIE
A1
6
INSERIMENTO CATASTALE
1:2000
A3
7
AREA DI CANTIERE E ALLACCIO ALLA RETE ELETTRICA
1:2000
A2
ELABORATI SCRITTI
N.
A
DESCRIZIONE
RELAZIONE TECNICA
FORMATO
A4
RELAZIONE TECNICA
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2. LOCALIZZAZIONE DELL’AREA DI PROGETTO
Il presente progetto riguarda la realizzazione di una centralina idroelettrica con
captazione idraulica sul Torrente Arbia, che scorre per circa 57 km in Provincia di
Siena per immettersi nell’Ombrone in prossimità di Buonconvento.
Figura 1:Localizzazione dell’area di progetto.
Si prevede di localizzare l’opera in prossimità della traversa esistente nei pressi
della frazione di Pianella nel comune di Castelnuovo Berardenga, più precisamente
in Loc. Molino delle Bagnaie. Si prevede inoltre di realizzare le opere necessarie
alla captazione delle acque e a quelle necessarie per il sostegno dell’impianto di
produzione di energia elettrica, in prossimità della sponda idrografica destra. Tali
manufatti, completamente integrati con l’ambiente circostante, serviranno per
convogliare le acque verso una turbina a coclea e restituirle subito a valle della
traversa esistente.
Si evidenzia che il progetto, così come illustrato, prevede la realizzazione di un
"Impianto di derivazione con presa e rilascio non fisicamente distinte" e quindi di
tipo PUNTUALE. Pertanto tutte le opere e i manufatti in progetto (presa, coclea,
restituzione unica delle acque nel canale) sono dislocati in corrispondenza della
traversa esistente.
RELAZIONE TECNICA
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Di seguito si riportano stralci di cartografie per chiarire l’esatta posizione
dell’intervento.
Figura 2: Ortofoto della zona di progetto.
Figura 3: Stralcio di cartografia CTR.
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Figura 4: Stralcio di cartografia Catastale vettoriale.
Figura 5: Inserimento opere su catastale.
L’identificazione delle ditte catastali facenti parte dell’area di progetto è perciò
così individuata:
Foglio 55 P.lla 63 – Tuscan Estates Agricultural Company
Foglio 55 P.lla 64 – Tuscan Estates Agricultural Company
Foglio 55 P.lla 221 (ex P-lla 72) – Tuscan Estates Agricultural Company
Foglio 62 P.lla 6 (GORA) – Calamati Eugenia e Calamati Annalisa
Foglio 62 P.lla 8 – Tuscan Estates Agricultural Company
Foglio 62 P.lla 1 – Tuscan Estates Agricultural Company
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La cartografia catastale in scala di dettaglio (1:2000) con le opere sopra
riportate per evidenziare le aree interessate è riportata nella Tavola 6 di progetto.
Di seguito sono riportate alcune foto relative al manufatto esistente.
Foto 1: immagine della briglia
Foto 2: la briglia allo stato attuale.
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SINTESI DEL PROGETTO
Le opere in progetto consistono sostanzialmente dei seguenti manufatti:
opera di captazione “ad acqua fluente” senza bacino di regolazione
-
composta da manufatti realizzati in corrispondenza di manufatti esistenti
ma non più utilizzabili;
-
canale di ingresso che immette l’acqua nella coclea;
-
struttura di alloggiamento della coclea;
-
canale di restituzione che reimmette l’acqua nel torrente;
-
scala di risalita dell’ittiofauna;
-
locale elettrico, in grado di contenere i quadri di controllo e di misura.
Alla chiusura in esame dell’opera in progetto, in corrispondenza della traversa di
presa, si hanno le seguenti caratteristiche:

corso d’acqua sotteso: Torrente Arbia

bacino imbrifero alla sezione di presa: 147 kmq

ubicazione: località Pianella, Castelnuovo Berardenga

ubicazione captazione: Est 695693; Nord 4803831 (UTM 32 T)

ubicazione restituzione: Est 695704; Nord 4803812 (UTM 32 T)

portata massima derivabile: 2,000 m3/s

portata minima derivabile: 0,400 m3/s

portata media derivabile: 0,850 m3/s

DMV: 0,060 m3/s

salto legale di concessione: 3,16
La derivazione d’acqua richiesta è pari a 0,850 m3/s medi annui, a fronte di una
portata massima pari a 2,00 m3/s e ad una portata minima pari a 0,40 m3/s. La
portata minima derivabile è essenzialmente imposta dai rendimenti della macchina
idraulica; essa infatti al disotto del 10% della portata massima prevista presenta
evidenti cali di rendimento. Le portate di magra del Torrente Arbia, sono per lunghi
periodi minori della portata minima che l’impianto potrebbe derivare. Per questo
motivo l’impianto sarà in grado di funzionare, con rendimenti buoni, per 9 mesi
l’anno, sviluppando una producibilità media annua di circa 196199 kilowattora
(kWh).
Si riporta un grafico attestante i vari gradi di rendimento di differenti tipologie di
impianti, alle medesime condizioni di portata.
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Grafico 1. Valori di rendimenti medi per le varie tipologie di turbine idrauliche (studio
effettuato dal Politecnico di Kaiserslautern).
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3. CARATTERISTICHE TERRITORIALI DEL TORRENTE ARBIA
Il torrente Arbia nasce dalle pendici del Poggio della Macia Morta a poche centinaia
di metri dall'Acropoli etrusca di Salingolpe (m 620), nel comune di Castellina in
Chianti, nelle alture del Chianti. Attraversa un territorio di elevato interesse turistico
ed agricolo nel Chianti e nelle Crete senesi, per poi sfociare nel fiume Ombrone nei
pressi di Buonconvento. Attraversa i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in
Chianti,
Castelnuovo
Berardenga,
Siena,
Monteroni
d'Arbia,
Asciano
e
Buonconvento.
Da notare come questo fiume sia citato da Dante Alighieri nell'Inferno della Divina
Commedia, dove il sommo poeta immagina l'Arbia "colorata di rosso" dallo
scempio dei fiorentini nella nota Battaglia di Montaperti, località vicina a Siena
attraversata dal torrente.
« Lo strazio e 'l grande scempio
che fece l'Arbia colorata in rosso,
tal orazion fa far nel nostro tempio. »
(Inferno X, 85)
RELAZIONE TECNICA
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4. ANALISI IDROLOGICA E IDRAULICA DEL TORRENTE ARBIA
4.1. Disponibilità idriche utilizzate
Nella presente relazione si fa riferimento ai dati ricavati dalle misurazioni di
portata effettuati sul Fiume Merse in Loc. Casa Mallecchi poiché non esistono
stazioni di misura di portata sul Torrente Arbia.
Si è scelto pertanto un corso d’acqua adiacente, anch’esso affluente del
Fiume Ombrone.
Dati stazione di misura:
Periodo di osservazione: 1961-1978
Area Bacino: 265 kmq
Afflusso meteorico nel periodo: 988 mm
Posizione: 5 km a valle della confluenza col Torrente Feccia
Grafico 2. Curva di durata delle portate relative al Torrente Merse in Loc. Casa Mallecchi
RELAZIONE TECNICA
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Occorre ragguagliare i dati misurati con il sito oggetto di intervento,
prendendo in considerazione, oltre alla diversa area di bacino anche le differenze
di afflussi meteorici.
Secondo i dati riportati sugli Annali Idrologici, gli afflussi stimati sul bacino
del Merse a Casa Mallecchi sono pari a 988 mm.
Si è considerato come stazione di misura pluviometrica all’interno del bacino
in oggetto quella di Vagliagli:
Codice: TOS10002640
Coordinate: GB (m) E 1689901 N 4811952
Quota (m): 407,60
Bacino: Ombrone Alto
Per tale stazione, considerando un periodo di misura 1978-2004, è risultata
una media di afflussi meteorici pari a 800 mm.
Eseguendo un rapporto sia in termini di bacino che di afflussi si ottiene una
curva di durata per il sito in oggetto come in Figura:
Grafico 3. Curva di durata delle portate relative all’opera di presa
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4.2. Deflusso Minimo Vitale (DMV)
Si evidenzia che il progetto, così come illustrato, prevede la realizzazione di
un "Impianto di derivazione con presa e rilascio non fisicamente distinte" e quindi di
tipo PUNTUALE. Pertanto tutte le opere e i manufatti in progetto (presa, coclea,
restituzione unica delle acque nel canale) sono dislocati in corrispondenza della
briglia sul salto esistente, senza che vi sia alcun tratto di torrente sotteso dalla
derivazione.
Per quanto riguarda il DMV si evidenzia come l’Autorità di Bacino
dell’Ombrone non abbia ancora fornito le modalità di calcolo; trattandosi tuttavia di
un impianto puntuale si farà riferimento, per il DMV, del valore ottimale per il
funzionamento della scala di risalita dell’ittiofauna, stimato in 60 l/s e che è
necessario prelevare dalle portate naturali del torrente quando queste siano di
entità maggiore o uguale a tale valore.
Quando le portate naturali scenderanno al di sotto di tale soglia, fin tanto
che il funzionamento della scala, sebbene non ottimale, sia comunque garantito,
tali portate continueranno a transitare interamente nella scala di risalita.
Quando invece le portate naturali saranno inferiori a circa 40 l/s, sarà
possibile scegliere se continuare a far defluire l’acqua lungo la scala (senza che
questa assolva al suo servizio) oppure farla defluire dal coronamento della traversa
esistente, tenendola bagnata. È bene specificare che in tali periodi dell’anno,
caratterizzati da magre, il pesce non migra, per cui il non funzionamento della scala
non influenza in alcun modo il comportamento della fauna ittica.
Nel paragrafo 4.4 viene precisata la modalità di ripartizione delle portate nei vari
manufatti.
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4.3. Portate turbinabili
Le portate turbinabili dalla coclea sono quelle derivate all’opera di presa nel
rispetto del DMV, e della portata massima e minima utilizzabile dall’impianto.
Detraendo pertanto dalle portate naturali relative alla sezione in esame del
Torrente Arbia il DMV, preso pari a 60 l/s (per il corretto funzionamento della scala
di risalita, par. 4.2), si ottengono le portate derivabili all’opera di presa e quindi
turbinabili dalla coclea.
Grafico 4. Curve di durata delle portate naturali, turbinabili e rilasciate relative al Torrente
Arbia nella sezione in esame.
Si deduce che la portata media derivabile (turbinabile) risulta pari a 0,85
m3/s, avendo fissato la portata massima turbinabile a 2,00 m3/s e la portata
minima turbinabile a 0,40 m3/s.
Durante l’anno l’impianto è a massimo regime per 63 giorni e riesce a
produrre per 258 giorni. L’impianto è quindi inattivo per 107 giorni all’anno nel
periodo di magra del torrente.
Il volume annuo turbinabile risulta pari a 26.805.600 metri cubi d’acqua.
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Detraendo, dalle portate naturali, le portate effettivamente turbinabili
dall’impianto in progetto, si ottengono le portate rilasciate all’opera di presa.
portata media annua turbinabile
0,85 mc/s
63%
portata media annua rilasciata
0,49 mc/s
37%
portata media annua naturale
1,34 mc/s
Da questo si deduce come la portata media annua rilasciata sia
effettivamente molto superiore al valore del Minimo Deflusso Vitale, fissato a 0,60
mc/s.
4.4. Metodi di misura delle portate turbinate e rilasciate
Durante la fase di esercizio dell’impianto verranno effettuate regolari attività
di monitoraggio delle portate, sia per quanto riguarda quelle derivate attraverso
l’impianto ai fini produttivi, sia per quelle rilasciate ai fini del Deflusso Minimo Vitale
attraverso la traversa e la scala di risalita dell’ittiofauna. Tale monitoraggio verrà
effettuato utilizzando le opportune strumentazioni tecniche in grado di restituire dati
e di trasmetterli in tempo reale, anche a distanza, ai ricettori abilitati.
Si prevede quindi di realizzare, in prossimità della briglia esistente e
dell’opera di presa in progetto, una stazione di misura in continuo grazie alla quale
è possibile risalire alla misura delle portate derivate transitanti nella coclea ed alla
misura di quelle rilasciate ai fini del DMV.
Si calcola il battente necessario per far transitare 60 l/s attraverso l’imbocco
della scala di risalita dell’ittiofauna. Si considera l’imbocco della scala a sezione
rettangolare di larghezza 0,50 m.
La portata transitante attraverso l’imbocco viene stimata mediante la formula
dello stramazzo in parete grossa:
dove:
μ = coefficiente di efflusso pari a 0,385;
L = larghezza dello stramazzo (0,50 m);
h = carico idraulico tra la quota del pelo libero della corrente e la soglia fissa.
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Q [mc/s]
h [m]
0,035
0,12
0,040
0,13
0,045
0,14
0,050
0,15
0,055
0,16
0,060
0,17
0,065
0,18
Tabella 2. Valori di portata e relative altezze per il calcolo della gaveta di passaggio del
DMV transitante nella scala di risalita dell’ittiofauna.
Come si nota dalla tabella precedente, la portata di 0,060 m3/s transita,
attraverso la gaveta, con un battente d’acqua di circa 17. La quota della soglia
d’imbocco della gaveta viene pertanto ribassata di 17 cm rispetto alla quota del
pelo libero di monte, ovvero fissata ad una quota di 220,69 - 0,17= 220,52 s.l.m..
L’eccedenza di portata, in caso di portate naturali superiori a 2,000 m3/s,
defluisce ad un livello superiore di pelo libero e transita sulla sommità della
traversa.
Quindi il minimo livello di monte sarà costante e pari alla quota di 220,69 m
s.l.m.. Tale livello è mantenuto costante al variare dei regimi di portata (inferiori ai
2,000 m3/s) dai sensori di livello che accoppiati con il sistema di gestione
automatico dell’impianto fanno variare la portata transitante dalla coclea per
garantire il DMV come sopra calcolato.
Il livello può salire qualora la portata naturale fosse superiore a 2,000 m3/s.
L’eccedenza infatti transita dalla sommità della traversa, con un battente variabile a
seconda della portata.
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4.5. Salto disponibile
Il salto disponibile è stato calcolato come differenza dei peli morti a monte e
a valle della traversa di presa. Il livello di monte è fissato dalla quota della traversa
di presa esistente. I valori di valle sono dettati dal pelo libero del Torrente Arbia al
piede della traversa. Il salto utile risulta essere di 3,16 m. Tale valore è stato
misurato con strumento GPS Leica a correzione differenziale automatica, come
differenza tra la quota di pelo libero di monte, calcolata in 220,69 s.l.m., e la quota
del pelo morto di valle, misurato in 217,52 s.l.m..
5. STATO DI FATTO DELLE OPERE ESISTENTI
La traversa si presenta in buone condizioni di conservazione e l’accessibilità
all’area si attua attraverso una strada di campo.
La vecchia opera di presa che faceva defluire l’acqua nel canale (Catasto
Foglio 62 P.lla 6) è tuttora presenta ma molto interrata e del vecchio canale non
rimangono tracce apprezzabili se non in alcuni elementi murari.
Figura 5: Vista aerea
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Foto 3: Vista dell’imbocco del canale
Allo stato attuale l’opera di presa ed il relativo canale non sono più in
funzionamento, ed è presente una fitta vegetazione (foto 3).
Non sono presenti altre opere se non ruderi probabilmente di un vecchio
mulino che tuttavia non risulta in nessuna mappa.
Complessivamente quindi, a parte la traversa, non rimane traccia delle
vecchie opere idrauliche, che dovranno essere completamente realizzate.
C’è da dire che, utilizzando un sistema puntuale a coclea, l’unica costruzione
di una certa importanza è il canale di alloggiamento della coclea medesima, che
partirà dalla presa attuale, ma devierà subito verso il fiume, proprio per realizzare
un’opera puntuale col minimo impatto.
Di seguito, si inseriscono alcune foto della briglia esistente e del paesaggio
circostante.
RELAZIONE TECNICA
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Foto 4: Ruderi coperti da vegetazione
Foto 5: Punto di inserimento della scala di risalita
RELAZIONE TECNICA
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Foto 6: Strada vicinale di accesso
Foto 7: Torrente Arbia a valle della briglia
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6. DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO
Le opere in progetto consistono sostanzialmente dei seguenti manufatti:
-
opera di captazione “ad acqua fluente” senza bacino di regolazione;
-
canale di ingresso che immette l’acqua nella coclea;
-
struttura di alloggiamento della coclea;
-
canale di restituzione che reimmette l’acqua nel torrente;
-
scala di risalita dell’ittiofauna;
-
locale elettrico, in grado di contenere i quadri di controllo e di misura.
In base a quanto illustrato nel capitolo 5, per l’inserimento delle nuove opere
di progetto si ritiene opportuno sfruttare in parte i manufatti esistenti; in tal modo si
minimizza l’impatto derivante dalla costruzione di nuove opere, procedendo al
contempo alla riqualificazione estetica e funzionale di quelle già presenti.
6.1. Opera di captazione
Al fine di minimizzare l’impatto idraulico dell’opera, la derivazione idrica in
oggetto prevede di riutilizzare, in corrispondenza della sponda idraulica destra,
l’esistente bocca di presa del vecchio canale adiacente la traversa.
Foto 8: Particolare dell’imbocco
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Si fa presente come l’utilizzo della vecchia bocca di presa sia sostanzialmente
soltanto a livello di ubicazione effettiva poiché la presa dovrà essere realizzata ex
novo viste le condizioni dell’attuale; la nuova sarà una presa rettangolare di
larghezza pari a circa 3,8 metri; questa misura è stata posta preliminarmente
uguale a quella di altri progetti analoghi ma potrà subire variazioni in fase definitiva
ed esecutiva.
Sulla bocca d’ingresso è prevista l’installazione di barriere antintrusione (per
evitare ingressi voluti o accidentali all’interno dell’impianto) e i relativi meccanismi
con nuovi dispositivi automatici.
6.2. Canale di ingresso
L’acqua captata a monte della traversa viene convogliata nella coclea
attraverso il tratto iniziale del vecchio canale esistente (cap. 5), per uno sviluppo di
circa 45 m; operando in tal modo si minimizza l’impatto nella zona d’intervento,
lasciando invariata la viabilità lungo l’argine.
In base alle attuali condizioni di rinterro del canale, sarà necessario procedere
ad una risagomatura e ad un abbassamento della quota di fondo di quest’ultimo. Si
prevede di realizzare il nuovo canale di adduzione con rivestimento in c.a. a
sezione rettangolare.
Il piccolo canale immette così direttamente nella coclea e nell’adiacente scala di
risalita dell’ittiofauna.
6.3. Struttura di alloggiamento della coclea
Questa specifica tipologia di impianto idroelettrico, di limitati taglia ed impatto, non
necessita di un fabbricato di centrale vero e proprio. La coclea infatti si può
installare all’interno di appositi canali in c.a. a cielo aperto a lato dei corsi d’acqua.
In questa specifica situazione, la struttura di alloggiamento della coclea è prevista
chiusa tramite un’apposita copertura, amovibile in caso di necessità. Tale
copertura, nell’eventualità di particolari vincoli paesaggistici, potrebbe essere
mascherata con specifici tappeti erbosi per limitarne l’impatto visivo.
6.4. Canale di restituzione
Il canale di restituzione è il tratto a pendenza nulla posto al termine della coclea.
Esso ha come compito quello di reimmettere l’acqua nel torrente. Tramite una
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leggera curva il canale, attraversando la sponda arginale posta a valle della
traversa e costituita da massi in gabbioni metallici, restituisce al torrente le acque
derivate.
6.5. Scala di risalita dell’ittiofauna
La scala di risalita dell’ittiofauna serve per garantire il regolare transito del pesce
nei periodi di funzionamento dell’impianto. Si prevede di realizzare la scala di
risalita in adiacenza al canale di derivazione dell’impianto, mediante una
successione di vasche comunicanti in c.a.. Caratteristiche tipiche di una tale scala
sono:
• praticabilità da parte di tutte le specie ittiche;
• limitati costi di realizzazione;
• funzionalità in tutte le condizioni;
• limitato impatto ambientale;
• assenza di manutenzione;
Foto 3: tipica scala di risalita in cemento armato.
6.6. Locale elettrico di gestione e connessione alla rete elettrica
Il locale elettrico di gestione e connessione alla rete elettrica dovrà essere
realizzato ex novo, in conformità ai vincoli paesaggistici ed urbanistici della zona.
Tale locale sarà collegato al generatore della coclea con un cavidotto a bassa
tensione interrato.
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7. SCAVI DI CANTIERE
Il cantiere prevede lo scavo di una trincea per l’alloggiamento del canale e di tutte
le attrezzature atte al funzionamento dell’impianto idroelettrico. In particolare il
canale di adduzione dell’impianto seguirà il tracciato iniziale del vecchio canale
esistente per qualche metro, sarà realizzato a sezione rettangolare e rivestito in
cemento armato; gli scavi per la realizzazione di tale canale si limiteranno, quindi,
alla risagomatura e al ribassamento del fondo del vecchio alveo.
Le terre scavate saranno trattate in due modalità distinte. La gestione degli scavi
seguirà il seguente criterio:
-
le terre derivanti da scotico del terreno ed escavazioni degli orizzonti
superficiali, se di buona qualità, verranno riutilizzate nelle operazioni di rinterro,
piantumazione, risagomatura sponde, miglioramento della viabilità campestre;
-
i materiali di risulta da scavi profondi, ciottolami, rocce, altro materiale
grossolano ed eventuali demolizioni verranno trattate come rifiuti da discarica ai
sensi del D.Lgs 152/2006.
In termini di volumi, espressi in metri cubi, lo scavo avrà le seguenti dimensioni:
-
scavo complessivo per un volume di circa 300 mc;
-
terre di scotico riutilizzate esclusivamente all’interno del cantiere, per un
volume di circa 80 mc;
-
materiali di risulta da smaltire, per un volume di 220 mc.
8. MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO
Il
funzionamento
della
centralina
prevede
che
tutte
le
manovre
siano
automatizzate, da quelle inerenti la normale gestione a quelle di emergenza nel
caso in cui l’impianto debba essere messo in sicurezza in modo tempestivo. Infatti,
nel caso di fenomeni idraulici anomali come piene o esondazioni, l’impianto è
progettato per andare in arresto di sicurezza. Infatti l’impianto è provvisto di un
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sensore che monitora costantemente il livello del pelo libero di monte, che qualora
dovesse superare un determinato valore stabilito come limite, metterebbe in atto la
procedura di sicurezza, chiudendo la paratoia sulla bocca di presa e fermando
l’impianto.
9. CONCLUSIONI
Il progetto prevede l’installazione di una micro-centrale idroelettrica ad acqua
fluente. Questa tipologia di centrale è caratterizzata da bassissimo impatto
ambientale e bassissima impronta antropica.
Inoltre la tipologia dell’impianto, unito all’adozione di un’apposita scala di risalita
dell’ittiofauna, permetterà il transito delle varie specie ittiche in modo agevole e
sicuro in entrambe le direzioni.
Si specifica che le opere in progetto sopra descritte, fermo restando i dati di
concessione, sono relative ad un livello di progettazione preliminare. La
configurazione esecutiva delle opere potrebbe essere adeguata in corso di
iter autorizzativo.
In conclusione il progetto si ritiene idoneo.
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10. CRONOPROGRAMMA
Il programma dei lavori è sviluppato sulla base delle principali fasi di lavoro
previste dal progetto dell’opera, come descritto nelle relazioni tecniche e sulle
tavole di progetto.
Si prevede una durata dei lavori di circa 3 mesi, considerando due squadre
di lavoro: una per le opere edili ed una per le opere elettromeccaniche.
Si riportano nella seguente tabella il cronoprogramma con le diverse fasi di
lavoro e le relative durate.
CANTIERE
FASE DI LAVORO
MESI
1
2
3
Installazione cantiere
Scavi
IMPIANTO
Opere civili
GLOBALE
Paratoie ed automazioni
Opere elettromeccaniche
Finiture e ripristini
Tabella 3. Cronoprogramma dei lavori.
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11. DATI DI CONCESSIONE
 Salto legale o di concessione
dislivello tra i due peli morti della corrente a monte e a valle del
meccanismo motore
H = 3,16 m
 Portata massima derivabile
la portata massima che l’impianto può derivare in relazione alle portate
naturali e a quelle rilasciate
Qmax = 2,00 m3/s
 Portata media annua derivabile
la portata media che l’impianto può derivare per l’intero anno in relazione
alle portate naturali e a quelle rilasciate Qmed = 0,850 m3/s
 Potenza media teorica o nominale dell’impianto
la potenza teorica sviluppabile in assenza completa di perdite
P = Qmed*H*9.81 = 26,35 Kw
 Potenza media effettiva dell’impianto
la potenza media sviluppabile in relazione alla portata media derivabile
ed al salto effettivo
P = *Qmed*H’*9.81 = 22,40 Kw
dove:  = rendimento medio macchine pari a 0,85
H’ = salto effettivo pari a quello legale (3,16 m)
 Producibilità media dell’impianto
la producibilità media ottenibile in relazione alla portata media derivabile
ed al salto effettivo
E = *9,81*Qmed*H’*(24*365) = 196 199 Kwh/anno
 Potenza massima effettiva dell’impianto
la potenza massima erogabile in relazione alla portata massima
derivabile, al salto effettivo e al rendimento medio macchine
P = *Qmax*H’*9,81 = 52,70 Kw
RELAZIONE TECNICA
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12. STIMA DEL COSTO DI COSTRUZIONE
Sulla base del confronto con opere analoghe, e di una stima sommaria dei
costi di costruzione, è stata effettuata una stima del costo di realizzazione
dell’impianto in progetto.
L’importo complessivo di costruzione dell’impianto è stimato in 250.000
Euro, come risulta dalla seguente ripartizione.
BOCCA DI PRESA
5.000 Euro
CANALE
50.000 Euro
SCALA DI RISALITA
20.000 Euro
APPARECCHIATURE ELETTROMECCANICHE
SISTEMAZIONI ESTERNE
ALLACCIO ENEL
SPESE TECNICHE E IMPREVISTI
TOTALE
150.000 Euro
10.000 Euro
5.000 Euro
10.000 Euro
250.000 Euro
Tabella 4. Tabella della stima dei costi di costruzione dell’impianto, parziali e totale.
RELAZIONE TECNICA
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CENTRALINA IDROELETTRICA SUL TORRENTE ARBIA
in Comune di Castelnuovo Berardenga (SI)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE CARATTERISTICHE
DELL’IMPIANTO
Portata massima derivabile
2,00 m3/s
Portata minima derivabile
0,40 m3/s
Portata media annua naturale
1,34 m3/s
Portata media annua turbinabile
(Portata di concessione)
0,85 m3/s
Portata media annua non turbinata
0,49 m3/s
Salto legale
3,16 m
Salto utile (dedotte le perdite di carico)
3,16 m
Potenza massima nominale dell’impianto
Rendimento medio (stima)
62,00 Kw
0,85
Potenza massima effettiva dell’impianto
52,70 Kw
Potenza media nominale dell’impianto
(potenza di concessione)
26,35 Kw
Potenza media erogata
22,40 Kw
Funzionamento annuo teorico
258 giorni
Producibilità effettiva media annua
196199 Kwh/anno
Tabella 5. Tabella riassuntiva dei dati caratteristici dell’impianto.
Siena, Ottobre 2014
Il Tecnico
Dott. Ing, Federico Boldrini
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