Catalogo "Ossimoro" - Febbraio 2014

col Patrocinio del
Unione Provinciale
BRESCIA
ossimoro
à rebours
ossimoro
Figura retorica che consiste
nell'unione
sintattica di due termini
contraddittori
ossimoro
à rebours
Titolo del romanzo del 1884 di Huysmans (che significa “ a ritroso”, “controcorrente”) che fu di riferimento per il
“superamento”
dell’impressionismo
pie range l o ar bo sti
e m anu el a br izz i
pinu c cia n icol osi
p aol o p et rò
an tonio gig ant e
l au ra be l lini
p ier o t ram ont a
rob er to vie si
regardons après avec
à rebours
deuxième édition
7 AL 23
Febbraio 2014
DAL
SALA
SANTI FILIPPO E GIACOMO
Via Battaglie 61
Brescia
Il titolo “strano” che vuole indicare
come le reali novità nel campo artistico
siano frutto di un esercizio
e un’attenzione
al “mestiere” che
non si può cancellare in nome
dell’effimera novità,
ma che per durare nel tempo futuro
devono rifarsi a un radicamento nel passato: è questo l’ ossimoro
a cui rimanda
à rebours seconda edizione che propone
otto “piccole personali”
di artisti bresciani:
Pierangelo arbosti, laura
bellini, emanuela brizzi,
antonio gigante, Pinuccia nicolosi, Paolo Petrò,
Piero tramonta,
roberto Viesi
in mostra anche
opere dei partecipanti alla prima edizione:
italo acchiaPPati, Fausto borrani,
Katia sellini,
riccardo Fregoni,
MOSTRA
A CURA DI ALBERTO
ZAINA
e, eccezionalmente,
una delle ultime opere di
lamberto melina
ALLESTIMENTI
RICCARDO BORONI ALESSIA PASQUALI
EVENTI COLLABORAZIONE
ARTE AL PONTE (RICCARDO COLLODORO)
comunicazione WEB ROBERTO VIESI
e in fine la partecipazione di pittori
recentemente proposti dal nostro centro,
su questa linea interpretativa
bePPe Verani e antonella
giaPPonesi tarenghi
memento di à rebours
C’è qualcosa di nuovo anzi d’antico nell’arte bresciana, proclamammo nella prima edizione di à rebours che prendeva il titolo dal romanzo di
Huysmans che col suo gusto estetizzante rappresentò il riferimento letterario per una vera e propria
reazione al gusto allora divenuto dominante del realismo impressionistico. Si reagiva all’ormai dominante conformismo del progressismo scientifico
andando “controcorrente”
Allora proponemmo sei mini-personali di artisti
che hanno iniziato la carriera nel XX secolo per
proporre nel Terzo millennio ancora forme antiche, rivissute con sensibilità moderna che resistono allo tsunami dell’orinatoio di Duchamp e
anche all’adesione frettolosa alle avanguardie: un
discorso promosso nell’intervista di Umberto Eco
su Prometeo a lamberto melina, il più modernamente antico di tutti, al quale affiancammo due
“allievi” di Antonio Gigante, Katia sellini e riccardo Fregoni, con i loro ritratti, i paesaggi di
cubisteggiante chiarismo di Franco Paderno,
per approdare a due acquarellisti, quello “tradizionalissimo” di Fausto borrani, e infine quelli
più mossi verso la modernità dello scomparso
italo acchiappati che approdò anche all’informale.
Questi artisti sono richiamati da un’opera ciascuna, a cui si accompagnano altri due, beppe
Verani e antonella giapponesi tarenghi che
interpretano la figura umana con un carica emozionale ricca di vividi umori contemporanei
ora sono otto le minipersonali, artisti tutti
ben presenti nella scena artistica bresciana dalla
buona scuola della tradizione dei tre “generi” classici (natura morta, paesaggio ritratto) approdano
all’astratto, al materico-informale sfiorando le
tangenze dell’espressionismo, del surreale e vedono anche gli orizzonti delle installazioni. Ma
sempre mantengono un rigore “formale” che si costruisce con il mestiere antico per approdare ad
esiti moderni senza essere costretti ad onorare le
tangenze di orinatoi o merde d’artista, che oramai
emanano sentori di fatto e rifatto (già... perché le
provocazioni di Duchamp hanno compiuto un secolo...)
opere ospiti di autori
di a rebours
Italo Acchiappati
Fausto Borrani Katia Sellini
Riccardo Fregoni
Franco Paderno
Lamberto Melina
Si tratta quindi di artisti che sono anticonformisti a
proprio modo, visto che oggi c’è il conformismo dell’anticonformismo, un vizio antico, ma che non demorde. Essi seguono una via, quella di una
contemporaneità che si fonda sull’assimilazione della
buona pittura delle “avanguardie storiche” del Novecento, che hanno che si sono sviluppate “nonostante”
il discorso dirompente di Duchamp
due autori nel solco di a rebours
Antonella Giapponesi
Beppe Verani
ossimoro
SALA EST
alle pareti: Bellini Arbosti
al Centro:Petrò
Bellini
Laura Bellini
Pinuccia
Nicolosi
Antonio Gigante
Bellini
VANI LATERALI
Brizzi Nicolosi Viesi
VANO SOTTO LA CUPOLA
Gigante Tramonta
Roberto
Viesi
Ingresso
Un’opera per ognuno
degli otto partecipanti
ad Ossimoro- à Rebours
Paolo Petrò
Piero Tramonta
Arbosti
Emanuela
Brizzi
SALONE
Arbosti
SALONE
PARETE OVEST
OPERE OSPITI
i sei partecipanti
alle precedente
edizione di
A’ Rebours
Katia Sellini
Franco Paderno
Lamberto Melina
Fausto Borrani
Italo Acchiappati
Riccardo Fregoni
e
Beppe Verani
Antonella Giapponesi
Pianta-guida delle oPere
Pierangelo Arbosti
à rebours
deuxième édition
gli artisti delle otto mini-personali di ossimoro
Paolo Petrò, sempre aggrappato a una figurazione e vigorosa con le sue sapide
nature morte, e gli intesi nudi dove la materia densa e potente assume forme e
espressività di forte impatto, che à si impasta drammaticamente nello spessore
della madre terra con un tono di naturalità drammatica
emanuela brizzi Partita da esperienze
pittoriche vicine alla “nuova oggettività” si
esprime negli ultimi tempi con la tecnica
dell’elaborazione a computer di immagini
dove le forme classiche di opere celebri si
fondono e si combinano con sprazzi di colore e di reperti fotografici.
Pierangelo arbosti Nelle sue composizioni le donne emergono da una composita realtà simbolica che presenta iati e
fratture, come elemento di ricomposizione
di una dolcezza ancora possibile in atmosfere intrise di cielo
Pinuccia nicolosi Il cammino di Pinuccia Nicolosi procede da un immedesimasizione nel groviglio nella natura come
impasto lirico e psichico, cogliendo le va-
riazioni, della matura naturans approdando
poi alla pura forza del segno-colore prossimo
all’informale.
antonio gigante E’ tutto dedicato alla poetica del “muri” su cui fanno breccia vividi cromatismi che rendono lieve la materia leggera
– si spostano verso una pura leggibilità di
forme e di colori nello svolgersi del tempo, e
quindi di opera in opera, giungono quasi al limite dell’ astrazione.
Piero tramonta Da figurazione intrisa di
elementi surreali approda ad una sperimentazione liberi da riferimenti precisi , espolorando soprattutto il mondo dell’incoscio, del
subconscio, giocado sull’iterazione variata di
elementi astratto-materici e sfiorando, con i
totem le forme della scultura e dell’istallazione.
roberto Viesi. L’approccio figurativo dei
suoi “multipli” a piccola tiratura si traduce in
icona ed in codice grafico di linee che descrivono e alludono al tempo stesso. In questi lavori realtà ed il mito si fronteggiano e si
fondono, così come religiosità, superstizione,
antiche credenze.
ossimoro
pierangelo arbosti
note CritiChe
Ancora le costanti di un linguaggio, visionario e insieme realistico, comunque disincantato, di uno
sguardo implacabile. MILENA MoNETA
Il suo micromondo è composto essenzialmente da
una sedia in stile Luigi Filippo, una colomba, fasce
metalliche o di stoffa tentacolarmente sommosse da
un evento violento, in direzione di un disvelamento,
della scoperta di qualcosa di grandioso, come le
donne ectoplasmatiche chiamate a riempire di una
dolcezza estenuata e irreale la stanza stessa[...].
L’osservatore si specchia nel luogo di un proprio
segmento esistenziale, nella stanza dell’addio.
MAUrIzIo BErNArDELLI CUrUz
Negli interni vengono riproposti oggetti metallici
e affilati [...] ma riappare l’azzurro come simbolo
della tensione verso la bellezza; si affaccia, delineato, il volto di una donna assorta, che comunque
è scampata alla catastrofe; e forse la colomba abbandonerà la poltrona-totem e riconquisterà la libertà. VASCo FrATI
Nelle sue composizioni le donne emergono da una
composita realtà simbolica che presenta iati e
fratture, come elemento di ricomposizione di una
dolcezza ancora possibile in atmosfere intrise di
cielo. ALBErTo zAINA
Note biografiche
e’ nato a ghedi, dove vive e lavora, nel 1949. dopo avere completato gli
studi all’accademia delle Belle arti di Brera a Milano, fin da giovane si è
distinto fra i più interessanti artisti bresciani, soggiornando per studio e
lavoro a londra, affermandosi fin da giovane nel panorama artistico italiano. nella sua lunga esperienza artistica ha esposto in varie città italiane
ed estere realizzando opere per enti pubblici.
nella sua recente attività, la personale del 2009 all’aaB, e del 2011 alla
Pieve di urago Mella. tra le collettive ha partecipato “una diversa immagine di femminilità” (BCC agrobresciano di Via triumplina)” alla mostra
“la Vite per la Vita”, “Sei stanze per un giardino” (ucai) e “art’è natale”.
sala dei santi
Filippo e giacomo
brescia
7-23 febbraio 2014
ossimoro
laura bellini
E’ interessata all’osservazione del reale che intende soprattutto non come resa oggettiva di
“riproduzione” della realtà, ma come interpretazione di momenti e situazioni particolari, che
vanno dall’osservazione dell’antico mondo dei
fossili al mondo animale, ma che si soffermano
soprattutto sulla figura umana. Il suo stile ultimamente si è avvicinato anche ad espressioni
vicine alla linea astratto-materica ”.
La sua indagine sul mondo della donna si manifesta cogliendo situazioni che stanno tra l’evidenza dell’immagine femminile e il suo
riflettersi in situazioni diverse tra evidenza
della corporeità femminile e specchiante introspettivi.
ALBErTo zAINA
note biografiche
laura Bellini si è diplomato al liceo artistico a lovere e quindi ha seguito i corsi di perfezionamento in disegno e pittura. ha esposto in
rassegne d’arte in provincia di Brescia e di Bergamo, e ha ottenuto
notevoli apprezzamenti ricevendo nel 2009 il premio della critica alla
collettiva “i love beauty” nel centro museale Santa giulia di Brescia
(2009), alla rassegna d’arte della Città di Breno. ha esposto in personali a darfo Boario terme (artcafè), a Palazzolo sull’oglio (2010).
ha esposto nelle collettiva “art’è natale” presso la BCC agrobresciano
(Via triumplina). Vive e lavora a darfo-Boario t. dove ha recentemente aperto un proprio spazio espositivo.
Opere espOste
1. SPiraglio 2. Fonte BatteSiMale
3. CroMo 4. Fossile WillSiuStroBuSrhoMBoidaliS
5. Fossile aragoSta (periodo eocenico Bolca) 8. riFiuti del teMPo
7. Puro SPirito9. natiVità
10.olenoideS SerratuS-triloBita del CaMBriano
sala dei santi
Filippo e giacomo
brescia
7-23 febbraio 2014
ossimoro
emanuela brizzi
Partita da esperienze pittoriche vicine alla “nuova oggettività” si esprime negli ultimi tempi con la tecnica
dell’elaborazione a computer di immagini dove le
forme classiche di opere celebri si fondono e si combinano con sprazzi di colore e di reperti fotografici.
ALBErTo zAINA
Propone elaborazioni digitali su carte acquerellate che
vogliono squarciare - e subito riparare - tornando a nascondere - i veli e gli enigmi dell’esistenza. Manipolazioni, alterazioni e miscele di immagini catturate sul
web, distorte e immesse in un contesto di forti effetti
pittorici nella volontà di creare visioni da visioni. Nell’evocare frammenti di statuari, travolti dalla vitalità
naturale del colore, sembra annunciare la vitalità della
natura e dei sensi, la rivincita quasi della natura sulla
cultura. L’esperienza mischia memorie figurative, d’emblemi e reperti di bellezza classica, tra balzi, scie e stati
di agitazione. FAUSTo LorENzI
note Biografiche
ha frequentato la scuola quadriennale d’arte dell’aab di Brescia e per quattro
anni la scuola internazionale di grafica a Venezia e quindi vari corsi di acquerello,
incisione e figura. dopo aver dipinto ad olio per lungo tempo ha sostituito la tela
con il computer, il pennello con il mouse, fondendo nelle sue elaborazioni fotografie di sue opere, fotografie di attualità e di arte classica, producendo così immagini “nuove”
Opere espOste: Olii su tela 1. Petali cm 60x90 2. Calle cm
65x95 3. Petali e vetri cm 65x 70 4 ,il giardino dipinto cm. 70x90
elabOraziOni a cOmputer su carta acquerellO 5. il divano e la
rosa cm 67x80 6. tempi moderni cm 57x80 7. danza tra i ghiacci cm
57x80 8. oriente cm 57x80 9. l’angelo della morte
sala dei santi
Filippo e giacomo
brescia
7-23 febbraio 2014
ossimoro
antonio gigante
Legato alla narrazione, sviluppa un lavoro di ricerca: curiosa,
attenta, tenace, diurna. … Quel suo lungo operare per cicli
(i racconti del Sud, i Finti marmi, e le Prefiche) ci pare più
che mai necessario oggi, che lungo il pretesto lessicale del
muro, il pittore, abituato alla discorsività teatrale da un
lungo e specifico esercizio, si lascia andare nella costruzione
di immagini dipinte che, dalle figure e dalle fisionomie –
affondate quasi in cromìe che si propongono come se fossero
stracciate e quindi a bande – si spostano verso una pura leggibilità di forme e di colori nello svolgersi del tempo, e quindi
di opera in opera, giungono quasi al limite dell’ astrazione.
Secondo connotazione cromatiche, dissonanti perfino, che
vanno dai gialli lividi ai rossi rubino, ai verdi squillanti, come
se fossero schegge incontrollate di un racconto o anche i resti
di una splendida fiaba.
Toti Carpentieri dal Catalogo “Quale figura” 2004.
Note biografiche
antonio gigante nasce a lecce nel 1935, e dopo aver frequentato il locale istituto d’arte
si trasferisce a Firenze per iscriversi presso l’accademia di Belle arti. Si dedica subito all’insegnamento svolgendo tale attività fino al 1994 presso il liceo artistico ii di Milano.
attento e vivace, si fa promotore di avvenimenti artistici, e nel 1973 “spinto dalla necessità
di approfondire, conoscere, spiegarsi l’evoluzione dei fatti artistici”- come afferma egli
stesso-, si trasferisce a Brescia dove vive e opera tuttora. Qui, fonda il gruppo artistico
“ottoperarte” cui aderiscono artisti bresciani e milanesi.
attento alla narrazione espone le sue opere fin dal 1965, lavorando per cicli: “le prefiche”, “i racconti del sud”, “i finti marmi”,
“i muri”, che propone in varie città d’italia e all’estero. notevole il suo complesso lavoro
di pittura unitamente alle vetrate per la chiesa di “Jesus ouvrier” di Paray Vieille Poste
(Parigi).
dal 1960 collabora per l’allestimento di scenografie con vari teatri, i cui bozzetti sono
spesso oggetto di mostre.
OPERE ACRILICI SU MDF 1. Muro cm 80x80 2004
2. Squarci su muro 2007 3. Memoria del vissuto cm 50x40 4. Muro
2009 cm 25x25 5. Frammenti 2010 cm 40x40 6. Muro cm 30 x30
sala dei santi
Filippo
e giacomo brescia
7-23 febbraio 2014
ossimoro
pinuccia nicolosi
Viene da una consuetudine di affondo nella natura
come impasto lirico e psichico, cogliendo le variazioni, il senso primigenio, in un crescendo sinfonico,
ma anche in una estrema foga, all’appassionata ricerca di una luce “tutta fisica” tutta interna al
mondo delle cose e al loro presentarsi improvviso
alla coscienza. Domina una luce “0scura” che come
un barbaglio o una reliquia viene proprio dall’interno della materia stessa, sottoposta a varie metamorfosi, liberandosi da colori oscuri e
drammatici. Il brulicare della natura è anche un impasto psichico, a dire d’umanità e di piante irretite
nello stesso destino di viluppo tenace, organico, perché solo nella metamorfosi incessante che dissolve la
forma avanza la vita.
FAUSTo LorENzI
Proviene da esperienze figurative, che poi sono
sboccate, nel porre attenzione alla natura e ai suoi
grovigli di materia e colore, ad una visione della
“natura naturans” che la avvicinare ad espressioni
vicine all’informale, sia nelle pitture ad olio, sia
nelle espressioni dove usa la tecniche miste su
carta. ALBErTo zAINA
Note biografiche
laureata, ha insegnato materie letterarie nella scuola media. già durante gli
studi universitari e anche in seguito ha frequentato corsi di disegno, nudo, pittura e affresco presso l’associazione artisti Bresciani. le prime esposizioni iniziate nel 1977 mostrano un indirizzo nettamente figurativo, privilegiando
soprattutto il colore. dopo aver frequentato la Scuola internazionale di grafica
a Venezia, si è espressa anche con tecniche incisorie, l’acquarello astratto e tecniche miste. ha esposto in numerose mostre personali e collettive in italia, in
europa (monaco, Berlino) e oltreoceano (new York, Pechino). ha esposto recentemente nella collettive organizzate presso la BCC agrobresciano di Brescia
“guardando ai longobardi” (2010) “un’altra immagine di femminilità” (2011)
“art’è natale” presso la BCC agrobresciano di Brescia e all’ucai (“Sei stanze e
un giardino”).
Opere Olii su tela
Fiori cm 60x80 - Via col vento cm 80 x100 - ombre rosse cm 100x100 0.
Paesaggio: collina, olio cm 100x80 il limite dell’ombra olio
tecniche miste su carta Sul fondo - Flutti a Venezia -
sala dei santi
Filippo
e giacomo brescia
7-23 febbraio 2014
ossimoro
paolo petrò
Entro un fondale di pennellate più veloci, sgocciolanti,
come ad allontanarle in una consapevolezza fantasmatica,
a dire d’una pittura che vorrebbe essere anche gesto, pulpito vitale, e si cristallizza. La stessa densa materialità dei
colori bruniti, fino a parere talvolta sporchi e opachi, segnala l’avvolgimento delle cose, e delle rare presenze femminili nel sudario del tempo. FAUSTo LorENzI
Nei bellissimi nudi dalle posture talora complicate, raffigurati in un interno, abbandonati nell’intimità di una penombra grigia, dimessa. Donne e uomini dall’espressione
spesso celata o sfuggente, la cui anatomia perfetta e plenitudine carnale sembra affiorare, a fatica, da una materia
cauterizzata, dove la luce radiosa del corpo è vista quasi
attraverso una carta carbone color cenere, in un’atmosfera
cromatica spenta, bassa, livida, esprimente tenerezza e nascondimento.
DoMENICo MoNTALTo
Le sue donne sono colte soprattutto negli atti che esaltano
la corporeità, dove la materia densa e potente assume
forme e espressività di forte impatto, dove la sensualità si
impasta drammaticamente nello spessore della madre
terra con un tono di naturalità drammatico, quasi “testoriana”. ALBErTo zAINA
Paolo Petrò è nato a Brescia il 13 ottobre 1948. Si è diplomato al liceo artistico di Brescia e successivamente all‘accademia di Belle arti di Brera a Milano. e‘ stato per diversi
anni nel direttivo dell‘associazione artisti Bresciani, dove ha insegnato alla scuola di
nudo e tecniche dell‘incisione. ha iniziato la sua attività espositiva nel 1970. oltre alla
pittura ad olio si è dedicato all‘acquerello ed all‘incisione. ha ricevuto numerosi primi
premi nazionali Sue opere sono presso la Civica raccolta Bertarelli di Milano e presso
il gabinetto nazionale delle Stampe di Bagnacavallo. nel 1984 si è trasferito a Camignone in Franciacorta, dove oggi vive e lavora. tra le ultime personali recenti all’auditorium BCC di ghedi (2003) all’aba 2009 e allo Spazio Pinelli (2011).
sala dei santi
Filippo e giacomo
brescia
7-23 febbraio 2014
opere oli su tela e carte le Joies cm 100x120 Figura cm 80x60
il tavolo pausa cm 50x60
ossimoro
piero tramonta
Nato nel 1951 a Bovezzzo (Bs). Si è formato artisticamente frequentando i corsi di pittura dell’Associazione Artisti Bresciani. Ha iniziato ad
esporre nel 1987 e da allora si è presentato in
oltre settanta mostre personali. Ha iniziato con
una figurazione intrisa di elementi surreali in cui
per poi approdare ad una sperimentazione liberi
da riferimenti precisi alla figura o al paesaggio,
esplorando soprattutto il mondo dell’incoscio, del
subconscio, in vari cicli, come i Ripercorsi della
memoria, e quindi liberare l’espressione pittorica
in liberissime fantasie, che danno luogo a composizione in cui si libera dai riferimenti visivi, con
esplorazioni pittoriche dove si agitano spesso
grovigli e dipanamenti metalllici o epressioni pittoriche cariche di materia cromatica che si presenta come ampie amebiche zolle di di colore o
in viluppi e grovigli metallici o in frammenti
dove gioca sulla ripetizione variata di elementi
visivi (Frammenti delle dinamiche esplorative).
Significativa l’elaborazione di forme totemiche
dove la pittura si coniuga con la scultura.
Ultimamente si è cimentato anche in performances e in istallazioni, come la recentissima L’ultima caduta, dove tra una selva di aste che da
un suolo di metallo svettano verso l’alto supportando due serie di tele che, insieme a musica e
parole percorso rono un percorso di riflessione
sull’umano destino. ALBErTo zAINA.
Opere totem 2010-2011
ripercorsi della memoria disegno 1990
tempesta rossa olio 1994
triplice ritratto olio su tela 2010
Frammenti delle dinamiche esplorative
tecniche mista su tavola 2012-2013
sala dei santi
Filippo
e giacomo brescia
7-23 febbraio 2014