n o t i z i a r i o c i s n i a r 47 Si è tenuto il primo Big Year per la provincia di Modena di Federico Capitani &Fausta Lui Nel 2013, su iniziativa di Federico Capitani è stata lanciata tramite la mailing list mo_ bw (http://it.groups.yahoo.com/group/ mo_bw/) l’iniziativa del primo Big Year per la provincia di Modena. La tradizione del Big Year, cioè della gara per avvistare/individuare il maggior numero di specie nel periodo, appunto, di un anno, è piuttosto consolidata in Nord America, dove abitualmente chi partecipa alla competizione dedica tutto l’anno alla gara, viaggiando spesso per centinaia di migliaia di chilometri in tutto il continente. A livello italiano, il primo Big Year nazionale è stato indetto da EBNItalia nel 2012 ed è stato vinto da Gianni Conca con 353 specie (il resoconto si può leggere sul numero 10 di Quaderni di Birdwatching). Tuttavia, già altre competizioni simili erano state lanciate a livello locale, ad esempio nella provincia di Verona nel 2011 per iniziativa di Maurizio Sighele dell’associazione Verona Birdwatching (http://www.veronabirdwatching.org/associazione/big2011.html. La competizione modenese è stata sponsorizzata dalla LIPU e dal CISNIAR, che hanno messo in palio i premi per i primi 3 classificati, e cioè, rispettivamente, una copia della della “Guida degli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente” di L. Svensson, D. Zetterstrom, K. Mullarney, ed un nido ed una mangiatoia di produzione CISNIAR. Ci sono stati una decina di partecipanti, non male per una iniziativa nuova e piuttosto impegnativa. La classifica finale (http://modenabirdwarching/news) ha visto vincitore Raffaele Gemmato con 215 specie, seguito da Andrea Ravagnani ed Aldo Imperiale. Un effetto non trascurabile della competizione è stato quello di incentivare le osservazioni in provincia, tanto che le specie segnalate durante l’anno sono state un numero record di 247, superiore a quelli registrati negli anni precedenti (http://modenabirdwarching//check_list/check.htm). La premiazione per i vincitori si è tenuta durante una serata conviviale davanti ad una buona pizza, con la presenza di quasi tutti i partecipanti alla competizione, oltre che di vari amici birdwatcher da tutta la provincia (http://modenabirdwarching/ prem_bigyear2013.htm). E’ online il nuovo sito web del CISNIAR di Fausta Lui E’ stato recentemente approntato il nuovo sito web del CISNIAR, soprattutto grazie al lavoro di Giordano Cerè, con l’aiuto competente di Simone Gualtieri e il contributo dei molti volontari che hanno fornito testi e foto sulle varie attività; questo sito ha sostituito il precedente allo stesso indirizzo, e cioè http://www.cisniar.it/. Il nuovo sito è molto agile e vario, fin dalla prima pagina, che accoglie il visitatore con una rotazione di foto di ambienti e specie, e con i link alle pagine delle varie associazioni confederate per la pubblicazione di Picus. Da qui si accede alle varie sezioni, che riguardano: le riviste pubblicate dal CISNIAR, Picus appunto, e Natura Modenese; il birdgardening, con i vari nidi e mangiatoie di produzione CISNIAR; gli appuntamenti previsti per l’associazione. Particolarmente sviluppata la sezione dedicata all’associazione come tale, in cui si trovano,oltre naturalmente ai quadri organizzativi e ai contatti, due corpose sezioni dedicate alle attività di punta gestite dal CISNIAR, e cioè il Museo Civico di Ecologia e Storia naturale di Marano e la Stazione Ornitologica Modenese “Il Pettazzurro” di Mirandola; ognuna di queste sezioni è corredata da varie foto a rotazione. L’aspetto grafico e la qualità delle foto risultano particolarmente curati, grazie alla grande competenza di Giordano. Confidiamo che il nuovo aspetto grafico e la nuova organizzazione delle varie sezioni siano graditi e funzionali per tutti i soci e i semplici curiosi che visiteranno il nuovo sito. n o t i z i a r i o c i s n i a r 48 La Stazione Ornitologica Modenese (CISNIAR/SOM) per la conservazione del Mignattino piombato di Antonio Gelati & Carlo Giannella La bassa modenese ha ospitato dal ’96 una popolazione nidificante di Mignattino piombato Chlidonias hybrida di importanza nazionale (cfr TINARELLI, 2006). Per un insieme di fattori, quali la cattiva gestione dei livelli delle acque nelle vasche dove la specie si riproduce, la cronica carenza di prede, come girini e piccoli pesci, e una qualità delle acque che è andata scadendo nel corso degli anni, la colonia ha dimostrato una progressiva instabilità nell’occupare i siti storici di nidificazione. Il Mignattino piombato predilige acque ferme o a debole scorrimento, con canneti o lamineti a Nymphaea, ove costruisce nidi galleggianti. Necessita di acque poco profonde, comprese generalmente tra 15 e 150 cm, solitamente 60-80. L’habitat preferenziale sembra essere rappresentato da isole di lamineto piccole, dense e ampiamente circondate da acqua libera (BOLDREGHINI & MELEGA, 1997). Il Mignattino piombato è specie di interesse comunitario in base all’allegato I della direttiva 2009/47/CE. Attualmente è classificato come spec 3, depleted (status di conservazione sfavorevole), sia nei paesi della Unione Europea che nel resto d’Europa, da BIRDLIFE INTERNATIONAL (2004). La specie ha mostrato un largo declino delle popolazioni presenti nell’UE nel periodo 1970-1990, seguito da stabilità nel periodo 1990-2000 (BIRDLIFE INTERNATIONAL 2004), ed è considerata Specie Vulnerabile (VU), criterio D1 (popolazione < 1000 esemplari maturi) nella Lista Rossa Nazionale (PERONACE et al. 2012). Nella revisione delle specie nidificanti in Italia (GUSTIN et al., 2009) il suo status in Italia viene considerato inadeguato per tutti e tre Photo T. De Cristian Al via un Progetto per la conservazione del Mignattino piombato e di altre spcie di uccelli ittiofagi di interesse comunitario ricostruendo la loro rete trofica tramite la regimazione delle acque quali garanzia sanitaria relativa agli “Arbovirus” Mignattino piombato i parametri (range, popolazione e habitat). Analogamente, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, Tinarelli e Serra (2009) considerano il Mignattino piombato terzo in una graduatoria delle specie meritevoli di misure prioritarie di conservazione, dietro solo al Fratino Charadrius alexandrinus e al Fraticello Sternula albifrons. Il Mignattino piombato si è insediato nella bassa modenese recentemente, a seguito della creazione, tramite contributi comunitari, di ambienti permanentemente allagati in maggiogiugno. Nel modenese i nidi sono costruiti su un materasso di Ceratophyllum, con resti e detriti vegetali secchi di Rumex sp. e ammassi di alghe verdi filamentose, in zone di acque profonde meno di 20-30 cm; i territori di alimentazione sono collocati principalmente nel raggio di 500 m dal nido e le prede più frequenti paiono essere gli anfibi, anche se le specie ittiche di piccola taglia rientrano nel suo spettro alimentare (GEMMATO et al. 1997). Nella bassa modenese, a seguito delle azioni legate a contributi comunitari, oltre 900 ettari di zone umide sono stati ripristinati. Esse nel corso degli anni hanno ospitato un’avifauna sempre più ricca; da un recente studio (GIANNELLA & GEMMATO inedito) è documentata la presenza di 93 specie di interesse comunitario, delle quali 30 nidificanti. D’altro canto la presenza di queste numerose vasche a bassa profondità ha creato un ambiente ideale per gli insetti ematofagi; in particolare l’eccessiva presenza di ditteri ematofagi (Culex, Aedes), vettori competenti per diversi Arbovirus, ha reso possibile l’insorgenza di due epidemie di West Nile Disease su un’ampia fascia di n o t i z i a r i o c i s n i a r 49 vi di pesce, come il Cormorano e l’Airone cenerino. Altre specie di uccelli ittiofagi nidificanti nella bassa modenese e di interesse comunitario potrebbero trarre vantaggi dal progetto. Queste specie, ordinate in ordine decrescente per priorità di conservazione in EmiliaRomagna (cfr TINARELLI & SERRA, 2009), sono: • Fraticello Sternula albifrons (-5) Nidificante irr • Tarabusino Ixbrychus minutus (-4) Nidificante • Sterna comune Sterna hirundo (-3) Nidificante • Nitticora Nycticorax nycticorax (-3) Nidificante • Mignattaio Plegadis falcinellus (-2) Nidificante irregolare • Spatola Platalea leucorodia (-2) Tentativi di nidificazione • Garzetta Egretta garzetta (-2) Nidificante • Mignattino comune Chlidonias niger (-2) • Airone rosso Ardea purpurea (-2) Nidificante • Martin pescatore Alcedo atthis (-2) Nidificante irregolare • Airone bianco maggiore Casmerodius albus (0) Nidificante (?) • Tarabuso Botaurus stellaris (0) Nidificante • Sgarza ciuffetto Ardeola ralloides (0) Nidificante Photo A. Gelati territorio delle regioni Emilia-Romagna e Veneto, in modo particolare nella bassa modenese. Si è manifestato anche un caso di Chikungunya in Romagna, che ha creato allarme per la possibile insorgenza di altre arbovirosi (Dengue, Rift Valley Fever). Questa proliferazione di zanzare, oltre all’arrivo di nuove specie che hanno assunto un carattere invasivo (zanzara tigre), è anche dovuta alla scarsa presenza di piccole specie di pesci predatori degli stadi larvali delle zanzare nei canali adduttori e nelle acque ferme. E’ perciò evidente la necessità di ristabilire la catena trofica con l’introduzione di specie ittiche predatrici degli stadi larvali di ditteri ematofagi, in modo particolare di Culicidae. Oltre a migliorare gli aspetti sanitari e ad attenuare il fastidio legato alle punture di zanzare, la regolare presenza di queste specie ittiche all’interno della nicchia trofica del Mignattino piombato potrebbe incentivarne una presenza più costante, tanto da farla funzionare da “specie ombrello” anche per altre di importanza comunitaria. Va considerato infine che la presenza di una discreta popolazione ittica, con specie di pesci fuori dalla portata predatoria del Mignattino piombato, potrebbe richiamare nell’area altre specie di uccelli che risultano problematiche per gli allevamenti intensi- Liberazione di piccole specie di pesci predatrici di larve di zanzare n o t i z i a r i o c i s n i a r Photo F. Gardosi 50 Tarabusino L’area oggetto del progetto quindi abbisogna di un equilibrio costante per quanto riguarda la presenza di acqua e di pesce. Le zone scelte per azioni pilota si trovano all’interno della ZPS IT 4040014 (Valli Mirandolesi) e IT 4040018 (Le Meleghine). Questi gli obiettivi del progetto: - ripopolamento della fauna ittica predatrice di larve di zanzare e creazione di area idonea alla nidificazione del Mignattino piombato - diminuzione del numero di zanzare allo stadio adulto, potenziali vettori di Arbovirus e in modo particolare del virus West Nile - migliore gestione delle acque nelle zone naturali del territorio vallivo - incremento del successo riproduttivo della popolazione nidificante di Mignattino piombato attraverso la protezione dei nidi e degli habitat di riproduzione - definizione di pratiche di gestione delle aree che ospitano popolazioni nidificanti di Mignattino piombato e adozione delle suddette pratiche da parte dei soggetti governativi e non governativi competenti e interessati - sensibilizzazione e informazione dell’opinione pubblica sui comportamenti sostenibili da adottare nelle aree di maggiore interesse naturalistico I parametri di risultato da adottare per la valutazione della sua efficacia sono: - superficie assoluta e relativa a livello re- gionale dei tratti di zona valliva interessati dalle attività del progetto - successo riproduttivo della popolazione di Mignattino piombato - numero di soggetti coinvolti (volontari, organizzazioni governative e non governative, imprenditori etc.) Hanno aderito al progetto redatto dalla Stazione Ornitologica Modenese “Il Pettazzurro” (CISNIAR/ SOM) il Consorzio Bonifica di Burana, l’Unione dei Comuni Area Nord e l’AUSL Modena Servizio Veterinario. Bibliografia BIRDLIFE INTERNATIONAL, 2004 - BirdLife Conservation Series N. 12; BOLDREGHINI P. & MELEGA L., 1997 - Avocetta 21: 110; GEMMATO R. et al., 1997 - Picus 23: 41-44; GUSTIN M. et al. 2009 - LIPU/MATTM 1-1153; PERONACE V. et al. 2012Avocetta 36: 11 - 58; TINARELLI R., 2006 - 32: 67-73; TINARELLI R. & SERRA A. 2009 - ALULA XVI (1-2): 531-536. n o t i z i a r i o c i s n i a r 51 Relazione dell’attività della Stazione Ornitologica Modenese “Il Pettazzurro” - Anno 2013 di Carlo Giannella, Raffaele Gemmato & Antonio Gelati Introduzione Photo G. Sala Questa relazione analizza le attività svolte dai ricercatori della Stazione Ornitologica Modenese “Il Pettazzurro” (SOM) nel corso del 2013; inoltre essa riporta, per quanto possibile, le più significative informazioni ornitologiche raccolte durante l’anno nell’area delle valli della parte settentrionale della provincia di Modena. Nel 2013, con un impegno ininterrotto da maggio a ottobre, è stata realizzata la nuova sede della SOM, comprese tutte le pertinenze necessarie allo svolgimento dell’attività di ricerca. In particolare è stata costruita una casetta in legno di 6x6 m con relativa veranda e bagno all’interno. Tra le pertinenze da segnalare, la messa in opera di un container, da utilizzare per il rimessaggio delle attrezzature, e di una tettoia, dotata di Cavaliere d’Italia e Piro piro piccolo illuminazione, per poter effettuare l’attività di inanellamento e ospitare le scolaresche. Tutto questo ha implicato un sforzo economico non indifferente per il CISNIAR, associazione Onlus di cui la SOM fa parte. La realizzazione di tutte queste strutture è stata possibile grazie ai contributi pervenuti dal Comune di Mirandola, dall’Unione dei Comuni dell’Area Nord, dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Mirandola e da Federparchi attraverso Lottomatica. Attività di ricerca e attività divulgative Le ricerche portate avanti dalla Stazione Ornitologica Modenese (SOM) “Il Pettazzurro” sono coordinate a livello centrale dal Museo Civico di Ecologia e Storia Naturale di Marano sul Panaro, del quale la SOM è parte integrante. La stazione si trova all’interno della ZPS IT4040014 (Valli di Mortizzuolo - Mirandola), in un’area di proprietà delle famiglie Braga, L’ attività principale di ricerca è basata sull’inanellamento a scopo scientifico, portata avanti principalmente nella stazione fissa “La Fontana” (44°53’N - 11°10’E), n o t i z i a r i o c i s n i a r 52 localizzata a Confine di Mirandola; altre attività di cattura sono concentrate a Sorbara (Bomporto), in località Villa Benassi (44°44’N - 11°00’E), e in un parco della periferia urbana di Medolla (44°50’N 11°03’E). Durante le sedute d’inanellamento o anche attraverso specifici surveys sono state raccolte numerose osservazioni sulle specie presenti. La maggior parte delle osservazioni ornitologiche sono state effettuate nelle cosiddette Valli di Mortizzuolo, Valli Comuni e Valli Le Partite (Mirandola), nell’area dell’impianto di fitodepurazione “Le Meleghine” (Finale Emilia) e nelle cave di Val di Sole (Concordia s/Secchia). Le segnalazioni degne di nota sono state fatte circolare su internet, principalmente sulle piattaforme http://www.modenabw. it e http://www.ebnitalia.it, e sono quindi confluite nella banca dati nazionale per la realizzazione sia del Progetto Atlante degli Uccelli d’Italia in inverno (2009/2010 2013/2014) che dell’Atlante degli Uccelli nidificanti in Italia, ambedue circolanti sulla piattaforma http://www.ornitho.it. Con i dati raccolti in questi anni è stato possibile aggiornare il quadro conoscitivo dell’avifauna di due ZPS presenti nell’area: IT4040014 (Valli di Mortizzuolo - Mirandola) e IT4040017 (impianto di fitodepurazione “Le Meleghine” (Finale Emilia). In questa relazione tralasciamo volutamente le segnalazioni più interessanti effettuate nel corso del 2013, per le quali rimandiamo alla relazione completa e già abbondantemente circolate su internet. Si tratta di segnalazioni relative ad alcune specie poco comuni o decisamente rare per la provincia di Modena. Vengono invece riportate le segnalazioni relative alla loro riproduzione. Sono state confermate le riproduzioni per Marzaiola Anas querquedula, Mestolone Anas clypeata; inoltre numerosi esemplari di Volpoca Tadorna tadorna sono stati ripetutamente osservati senza raccogliere indizi sulla loro probabile riproduzione. Almeno 5 coppie di Moriglione Aythya ferina si sono sicuramente riprodotte nei diversi ripristini e nell’area della fitodepurazione di Finale Emilia. Per quanto riguarda le specie di interesse comunitario, è da segnalare la riconferma della nidificazione di Grillaio Falco naumanni in almeno 4 località diverse, per un totale circa di 10-15 coppie, una delle quali prossima al confine mantovano; il Falco cuculo Falco vespertinus si è riprodotto con almeno 3-5 coppie, il Falco di palude Circus aeruginosus con 1-2 coppie, mentre almeno 1 coppia di Albanella minore Circus pygargus si è riprodotta nelle valli a nord di Quarantoli. Da segnalare la riproduzione di almeno 5 coppie di Ghiandaia marina Coracias garrulus, 1 nelle campagne tra San Felice s/P e Camposanto, 1 presso Medolla e almeno 3 nel finalese. Questa variopinta specie, di recente immigrazione, sta ottenendo un buon successo riproduttivo. Almeno 4 maschi di Tarabuso Botaurus stellaris sono stati contattati durante il periodo riproduttivo. Sono stati segnalati numerosi individui di Airone bianco maggiore Casmerodius albus immaturi (a becco giallo) assieme ad altri in abito nuziale (becco nero e piumaggio nuziale completo) nelle località adatte. Confermata anche la presenza ripetuta di adulti di Airone rosso Ardea purpurea in abito nuziale in ambienti caratterizzati da folti canneti allagati. Tutte queste segnalazioni lasciano presupporre potenziali riproduzioni. Ripetutamente sono stati segnalati maschi in canto di Schiribilla Porzana parva e Voltolino Porzana porzana in maggio-giugno in area idonea alla loro riproduzione. Almeno 30-40 coppie di Avocetta Recurvirostra avosetta, assieme a 60-70 coppie di Cavaliere d’Italia Himantopus himantopus e a circa 20 coppie di Sterna comune Sterna hirundo hanno nidificato nei vari ripristini dell’area di Mortizzuolo, caratterizzata da acque basse. Sull’esito positivo delle nidificazioni esistono fondati dubbi, dovuti al fatto che, con regolarità impressionante, in particolare nelle AFV durante il periodo di massima nidificazione, viene innalzato il livello delle acque al fine di far insediare le prime covate involate di Germano reale. Praticamente nulla è stata la riproduzione di Mignattino piombato Chlidonias hybrida: un centinaio di coppie, dopo essersi insediato, improvvisamente (disturbo, carenze trofiche), durante il mese di maggio, ha abbandonato l’area. In occasione della n o t i z i a r i o c i s n i a r 53 Photo R. Gemmato ristrutturazione della nuova stazione, particolare cura è stata posta nella modellazione della vasca dove insiste l’osservatorio, allo scopo di rendere disponibile un ambiente idoneo alla riproduzione di questi Charadriformi di alto valore conservazionistico. A questa prima fase, nel corso del 2014, ne seguirà una seconda per rendere più appetibile l’area. Sono stati realizzati i censimenti di metà inverno (International Waterbirds Census) nelle zone umide della bassa modenese ricadenti nelle macroaree MO0101, MO0102, MO0103. Tali censimenti, di valenza paleartica, sono realizzati in collaborazione con la provincia di Modena e ISPRA (ex I.N.F.S) e coordinati in regione da AsOER (Associazione Ornitologi Emilia-Romagna). Durante il 2013 si è attivata una collaborazione con Elisa Mancuso, ricercatrice, incaricata di studiare attraverso l’analisi del sangue di migratori primaverili (Combattente, Piro-piro boschereccio, Rondine) potenziali vettori della malattia west-Nile. Nel corso del 2013 si è ulteriormente estesa la collaborazione tra il CEA “La Raganella” e la SOM, con la partecipazione dal mese di marzo a tutto maggio di un numero notevole di scolaresche, dalle elementari ai licei. Durante l’anno scolastico 2012-2013 almeno 23 classi hanno frequentato la stazione. Dal 25 al 28 aprile la SOM ha ospitato il XXIII meeting italiano di EBN Italia, la maggiore e più importante associazione italiana di birdwatching: oltre 30 birdwatchers, provenienti da tutta Italia, hanno potuto verificare, “toccando con mano”, le potenzialità ornitologiche ed Elisa Mancuso durante i prelievi sui migratori primaverili eno-gastronomiche dell’area. Alla fine della “task force” è stato possibile osservare oltre 110 specie. Un nutrito report è scaricabile dal sito dell’associazione: http://ebnitalia.it/ easy-News. Il 20 Ottobre ha avuto luogo l’inaugurazione della nuova sede, con la partecipazione di oltre un centinaio di cittadini. Un ringraziamento particolare va all’amministrazione comunale d Mirandola, per aver offerto il rinfresco di benvenuto. Al taglio del nastro ha partecipato Fausto Braga (proprietario dell’area) e il vicesindaco di Mirandola, nonché assessore all’ambiente, Enrico Dotti, mentre uno “stormo” di alunni delle scuole di Mortizzuolo “sciamava” verso la SOM con una divertente biciclettata organizzata dalla maestra Gabriella Mambrin. Il 22 novembre la SOM è stata visitata da una folta delegazione di Federparchi e di Lottomatica; erano presenti, tra gli altri, il Dott. Gampiero Sammuri (Presidente Parchi per Kyoto, Presidente Federparchi), Francesco Carlucci (Consigliere Parchi per Kyoto, Segretario Federparchi), Sergio Andreis (Consigliere Parchi per Kyoto, Direttore Kyoto club), Gennaro Schettino (Direttore Institutional Relations GTECH S.p.A.). Attività di inanellamento L’attività di inanellamento a scopo scientifico è coordinata a livello nazionale da ISPRA (ex INFS); questa tecnica si basa sul marcaggio individuale degli esemplari catturati. Il marcaggio avviene con un anello di dimensioni appropriate a quelle del diametro del tarso (tarso-metatarso) dell’esemplare catturato. L’anello riporta l’indirizzo di ISPRA (per lo schema italiano) e una numerazione alfa-numerica progressiva. Per informazioni dettagliate su questa tecnica si rimanda a quanto già riportato in analoghe relazioni relative agli anni precedenti. Gli indirizzi di ricerca portati avanti dalla stazione sono: - Verifica del ruolo rivestito per l’avifauna migratoria dalle cosiddette “paludi artificiali”, realizzate attraverso le azioni D1/9 e F1/10 delle misure agro-ambientali previste nei regolamenti CEE 2078/92 e CE n o t i z i a r i o c i s n i a r 54 1257/99 (Marchesi & Tinarelli, 2007 - Risultati delle misure agro-ambientali per la biodiversità in Emilia-Romagna. Regione Emilia-Romagna); - Verifica dell’utilizzo spazio/temporale di questi ambienti da parte di due guild di uccelli migratori, la prima rappresentata dagli uccelli acquatici nell’accezione più ampia (sensu censimenti IWC) e la seconda formata dai cosiddetti Passeriformi di canneto appartenenti ai generi: Acrocephalus, Locustella, Cettia, Luscinia, Panurus ed Emberiza. Nell’ambito delle ricerche portate avanti dalla SOM, l’inanellamento a scopo scientifico è sicuramente quella più importante. Nel 2013 sono state effettuate ben 211 sessioni di cattura, relative a 207 giornate effettive spese sul campo. L’attività di inanellamento è stata svolta principalmente nelle Valli di Mortizzuolo (Mirandola), area nella quale sono incluse le vasche della Fontana e della Tomina, località all’interno della ZPS 4040014. Alcune sessioni sono state svolte anche in due parchi privati nelle località di Sorbara e Medolla, dove si concentrano molti Fringillidi; in uno di essi (Sorbara) è presente anche un dormitorio di una certa importanza. Con meno frequenza sono stati monitorizzati anche altri ambienti della bassa modenese. Anche nel 2013 è continuata l’attività di coaching. Attualmente due trainee, Rossella Casari e Lorenzo Corradini, stanno facendo apprendistato presso la stazione. Molte altre persone hanno contribuito alle attività della stazione sia come collaboratori che come semplici assistenti, in accordo con i protocolli di ISPRA (vedi Ringraziamenti). Le catture sono avvenute con reti mistnet a 4 sacche con maglia da 16 mm per Passeriformi e da 30 mm per Limicoli; questi ultimi, come anche alcune specie di Rallidi, sono stati catturati anche con reti orizzontali (prodina) e saltuariamente anche con alcune walk-in traps. Durante la migrazione pre-nuziale i transetti di mistnets sono stati predisposti a fine febbraio; la loro chiusura è avvenuta a fine maggio, mentre quello più complesso è stato predisposto a inizio agosto, per essere smontato definitivamente a fine novembre. L’ impianto autunnale era formato da 4 transetti di mist-net, per uno sviluppo di 362 metri (356 nel 2012); in questi transetti, durante il mese di settembre, sono state predisposte 2 doppie reti tese tra 2 pali dotati di carrucola, chiudendo la parte di canneto arborata da piante di salice. Una terza doppia rete è stata attivata già a inizio agosto, chiudendo fino alla chioma il filare di tamerici che separa le due vasche dove sono impiantati i transetti. Nel 2013 sono stati catturati, controllati e inanellati 7.364 esemplari appartenenti a 97 taxa relativi a 92 specie (36 non-Passeriformes e 61 Passeriformes), 14 delle quali di 2000 1.859 1800 1600 1529 N. esemplari 1400 1200 1000 800 600 400 715 628 585 476 470 315 269 200 0 Grafico 1 - Le 10 specie catturate nel 2013 (75% di tutte le catture dell’anno) 263 255 n o t i z i a r i o c i s n i a r interesse comunitario e 50 di valore conservazionistico; inoltre sono stati catturati 39 esemplari, appartenenti a 10 specie, inanellati in altre località italiane (33) ed estere (6). A questi sono da aggiungere 16 letture a distanza di esemplari recanti anche anelli colorati relativi a individui di Spatola (11 esemplari), Cicogna bianca (2 esemplari), Pittima reale (1 esemplare), Gabbiano reale (1 esemplare) e Airone bianco maggiore (1 esemplare). 13 esemplari inanellati nella SOM, appartenenti a 8 specie, sono stati ripresi altrove: 6 all’estero e 7 in altre località italiane; a queste sono da aggiungere le letture di anelli di plastica applicati in anni precedenti a pulcini di Cavaliere d’Italia o a esemplari di Combattente. Di particolare interesse l’osservazione, a distanza di 9 anni, di Cavaliere d’Italia inanellato da pulcino nella stessa località, a dimostrazione della spiccata filopatria di questa specie. Le dieci specie più catturate nel 2013 sono riportate nel grafico 1. Le autoricatture (per autoricatture si inNome italiano Piviere dorato Cutrettola Luì piccolo Migliarino di palude Storno Tordo bottaccio Forapaglie comune Cannareccione Pavoncella Rondine Topino Pendolino Cannaiola comune Fringuello Verdone Pettirosso Piro-piro boschereccio Passera scopaiola Capinera Beccafico Usignolo Lucherino 2013 50 585 156 628 148 54 269 83 140 1529 315 255 715 120 134 470 476 105 263 142 50 153 Photo R. Gemmato 55 Pispola golarossa tendono le riprese di esemplari già precedentemente inanellati dagli scriventi) sono state 364 e hanno interessato 199 esemplari appartenenti a 29 specie, pari a circa il 2,7 % di tutti gli esemplari inanellati (valori molto simile a quello del 2012 (2,3%). Questo valore indica qual è il tasso di fedeltà di un esemplare al territorio riproduttivo, di svernamento o di sosta. n > 50 media 2008-2012 137,2 1267,6 312 1025,2 211,4 73,2 352,2 104,2 160,6 1627,8 333,6 257 662,4 109,8 101,6 338,8 313 68 149,8 59,2 20 18 Variazione % -63,6 -51,4 -50,0 -38,7 -30,0 -26,2 -23,6 -20,3 -12,8 -6,1 -5,6 -0,8 7,9 9,3 31,9 38,7 52,1 54,4 75,6 139,9 150,0 750,0 Tabella 1 - Specie con differenze % nel numero delle catture tra il 2013 e la media del periodo 20082012; solo specie con catture nel 2013 > 50 es n o t i z i a r i o c i s n i a r 56 Specie Interesse Species European Conservation Concern segnalate Comunitario Totale 1 2 3 Priorità Conservazione Totale Regolari Irregolari Accidentali 312 202 36 74 93 52 14 27 122 80 14 28 16 3 2 11 28 21 4 3 78 56 8 14 77 52 11 14 Totale nidificanti Regolari Irregolari Presunti Introdotte 122 30 47 2 12 33 31 95 9 15 3 22 3 5 0 37 3 5 2 1 1 0 0 9 1 1 1 27 1 4 1 22 3 5 1 Tabella 2 - Presenza di specie di uccelli nell’area di studio dal 1975 al 2013 e numero di specie per classi di conservazio-ne. Interesse comunitario (DIRETTIVA 2009/147/EC), status di conservazione (BIRDLIFE, 2004) e priorità di conservazione e monitoraggio in Emilia-Romagna (TINARELLI & SERRA, 2009) Photo V. Bergamini Dall’inizio dell’attività (1995) sono stati controllati, inanellati e misurati 109.340 esemplari appartenenti a 191 taxa (179 specie). I non-Passeriformes sono stati 13.675 (94 taxa appartenenti a 94 specie), mentre i Passeriformes sono stati 95.665 (97 taxa e 85 specie). Nel 2013 nella stazione sono state effettuate le prime catture modenesi di Piovanello tridattilo, Ghiandaia marina e Pispola golarossa. Due specie, già inanellate in altre realtà provinciali, sono risultate nuove per la stazione: il Gruccione ed il Luì bianco. Come in anni precedenti, anche nel 2013 alcune specie hanno presentato marcate fluttuazioni rispetto agli anni precedenti. Nella tabella 1 sono confrontate le specie con un numero di esemplari catturati nel 2013 superiore a 50. Le quantità catturate nel 2013 sono state confrontate con il loro valore medio nel quinquennio precedente. Delle 22 specie analizzate, 7 hanno subito un calo: Piviere dorato, Cutrettola, Luì piccolo, Migliarino di palude, Storno, Tordo bottaccio e Forapaglie comune; 8 specie, invece, hanno avuto una crescita superiore al 20%: ricordiamo i marcati aumenti di Lucherino e di Verdone, veramente abbondanti nella prima parte dell’anno. Altre 7 specie hanno avuto fluttuazioni in un range del +/-20%, che può essere considerato fisiologico. L’interno della Stazione Ornitologica Modenese “Il Pettazzurro” n o t i z i a r i o c i s n i a r 57 Da segnalare infine la perdurante assenza dell’Usignolo di fiume (1 cattura), del Beccamoschino e del Saltimpalo. Da evidenziare, invece, la gradita ricomparsa del Basettino, con un’osservazione fatta a fine dicembre. I dati raccolti hanno riconfermato l’importanza delle valli di Mortizzuolo quali area di sosta, svernamento e nidificazione. Essi, inoltre, pongono la stazione “il Pettazzurro” tra le più attive in Italia e, per alcuni gruppi sistematici (Limicoli), sicuramente la più attiva in assoluto. Infine, dai dati raccolti anche nel 2013 viene confermato il valore ornitologico delle valli della bassa modenese (Mortizzuolo, Finalese e Val di Sole), dove le specie finora segnalate sono 312, delle quali ben 202 sono risultate regolari e 95 nidificanti. A queste ne dovrebbero essere aggiunte altre 15 (presunte), per le quali la riproduzione non è stata documentata, più 3 introdotte per scopi venatori. Le specie di interesse comunitario finora segnalate sono 93, delle quali 22 sono nidificanti regolari e altre 5 presunte. Ringraziamenti A conclusione della presente relazione vogliamo innanzitutto ringraziare tutti i collaboratori che ci hanno aiutato nello svolgimento quotidiano dei lavori sul campo, senza il contributo dei quali molte delle attività non sarebbero state realizzate. Un sentito ringraziamento, quindi, va a Graziano Sala (Bondeno - FE), Ermes Borghi (Massa Finalese), Lucio Bonetti (Sermide - MN), Manuel David (Mirandola), Lino Lipparini (Anzola dell’Emilia - BO), Guido Baroni (Bazzano - BO), Tonino De Cristan (Sorbara), Rossella Casari (Sorbara), Pia Cavicchioli (Sermide - MN), Mauro Ferri (Modena), Valentina Bergamini (Massa Finalese), Enzo Borghi (Mirandola), Loris Golinelli (Crevalcore-BO), Enrico Gabrielli (San Felice s/P.), Rosalba Pinti (Finale E.), Adriano Balanzoni (Crevalcore - BO), Gianni Carpeggiani (Dodici Morelli - Cento-BO), Maurizio Lodi (Novi di Modena), Alberto Massarenti (Mirandola), Vainer Tassi (Mirandola). Un ringraziamento particolare a Franco Vandelli (Bondeno - FE) e a Imo Luppi (Bondeno - FE), i quali hanno collaborato alle catture con reti orizzontali per i Limicoli da prato (Pavoncelle e Pivieri dorati). Inoltre la stazione ha richiamato molte altre persone, provenienti dalle località più disparate, che hanno avuto l’opportunità di avvicinarsi alle attività di ricerca. Il nostro più sentito ringraziamento va infine alla proprietà dell’azienda agricola “La Fontana” per aver permesso l’accesso ai fondi e l’utilizzo delle pertinenze quali base logistica, ai proprietari delle aree ricadenti nelle valli di Mortizzuolo oggetto di ripristino: alla cooperativa Focherini e in particolare al presidente sig. Fabbri, a Braga Fausto, Fulvio e Massimo, ai signori Facchini Giuseppe, Budri, Chiari, Capello e Fregni per avere ospitato sui loro terreni le nostre attrezzature di cattura per Limicoli da prato, ai signori Giovanni Pasquali (AFV “Le Partite”) e Carlo Bertelli (AFV “La Casazza”) per averci ospitato durante i censimenti e aver permesso le catture nelle loro aziende. Infine un ringraziamento speciale va all’Azienda Monari & Federzoni per l’aceto balsamico offerto come gadget durante le manifestazioni, al Comune di Mirandola (Ufficio Promozione del Territorio) per il materiale documentativo. Ancora: un sentito grazie alla ditta EmilSpeed di Pomponesco per averci regalato un container da adibire a ricovero delle attrezzature. La versione integrale della relazione può essere scaricata dal sito www.cisniar.it visitando la pagina della SOM “Il Pettazzurro”
© Copyright 2024 ExpyDoc