ANICA CITAZIONI ANICA SCENARIO

ANICA
ANICA CITAZIONI
30/06/2014 Il Messaggero - Nazionale
Quote rose nel cinema
5
29/06/2014 Corriere Adriatico - Fermo
Anche Gabriele Salvatores alla quarta edizione di Cinè
6
28/06/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Una donna a capo dei produttori: Cima presidente
7
28/06/2014 La Repubblica - Nazionale
Medusa all' italiana
8
28/06/2014 QN - Il Resto del Carlino - Rimini
Stelle del cinema, vip e anteprime Riccione prepara il red carpet
10
28/06/2014 La Voce di Romagna - Forli - Cesena
STRA CULT
11
28/06/2014 Ciak
LA CINECITTA` INCANTATA
13
28/06/2014 Ciak
LA GUIDA CINE CIAK
15
ANICA SCENARIO
30/06/2014 Corriere della Sera - Nazionale
«Mio padre Mordecai e Peter Sellers prove, ben riuscite, di umorismo»
18
30/06/2014 La Repubblica - Nazionale
La scelta di Placido
20
30/06/2014 La Stampa - Cuneo
La sfida della Valle per il film su Bonatti
22
30/06/2014 Il Messaggero - Nazionale
L'esposizione In mostra al Vittoriano i documentari dell'Istituto Luce
23
30/06/2014 Corriere Economia
Tablet Nuovo cinema tavoletta
24
30/06/2014 Bloomberg
'Transformers' Debut of $100 Million Sets High Mark for 2014
26
30/06/2014 Il Giornale - Nazionale
In 3D, pop o wrestler Così Hollywood si rimette i «sandaloni»
28
29/06/2014 Yahoo Finanza 02:59
Porsche e la quadratura del cerchio: Nastri d'Argento, 911 Targa e Favino
30
29/06/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Ai Nastri d'argento premiate le sorprese Pif e «Song 'e Napule»
32
29/06/2014 La Repubblica - Napoli
"Ana Arabia" di Amos Gitai ha aperto ieri l'IFF
33
29/06/2014 La Repubblica - Napoli
L'Ischia Film Festival 2014 al Castello Aragonese
34
29/06/2014 La Stampa - Savona
Voghera Country Festival È l'ora di Trent Willmon, dal canto al grande schermo
35
29/06/2014 La Stampa - Novara
I gestori del Moderno donano alla città il cinema più antico
36
29/06/2014 La Stampa - Imperia
Omaggio a Pietro Germi al Genova Film Festival
37
29/06/2014 La Stampa - Imperia
I carrugi diventano set per un tuffo nel Medioevo
38
29/06/2014 Il Messaggero - Marche
Un road movie al femminilevince il Festival di Pesaro
39
29/06/2014 Il Messaggero - Nazionale
Gli abiti magici di Tosi
40
29/06/2014 Il Messaggero - Nazionale
"Il Capitale umano" di Virzì sbanca i Nastri d'Argento a Taormina
42
29/06/2014 Il Sole 24 Ore
Se i bambini ci guardano
43
29/06/2014 Il Sole 24 Ore
Il festival raffinato scopre l'America
45
29/06/2014 Il Giornale - Nazionale
I Nastri d'Argento avvolgono i soliti noti
46
29/06/2014 Libero - Nazionale
Le tartarughe ninja ancora al cinema
47
29/06/2014 Libero - Nazionale
Paolo Limiti, causa per plagio alla major Usa
48
29/06/2014 Corriere Adriatico - Ancona
"Liar's Dice" è il migliore
49
29/06/2014 La Prealpina - Nazionale
Domani Luino, poi tante città "Scherzi - Il film " in crescita AL SOCIALE
50
29/06/2014 Corriere di Bologna - Bologna
La lezione di Tornatore su «Salvatore Giuliano» di Rosi
51
29/06/2014 Corriere della Sera - La Lettura
Aprite gli occhi, il cinema è la medicina del mondo
52
28/06/2014 Corriere della Sera - Milano
A Barzio tra America latina e Africa
55
28/06/2014 Corriere della Sera - Roma
Isola del cinema al via con Geppi
56
28/06/2014 La Repubblica - Torino
Guerra degli schermi per il cinema d'estate "Troppe arene illegali"
57
28/06/2014 La Repubblica - Genova
Pietro Germi, ritorna il "ferroviere" per una sera insieme all'amico Claudio G.
59
28/06/2014 La Stampa - Milano
Com'è rock questo film a luglio tutti al cinema
60
28/06/2014 La Stampa - Nazionale
Nuovo Cinema Napoli risate oltre la denuncia
61
28/06/2014 Il Messaggero - Nazionale
Il Festival Venezia lancia la sfida a Cannes Lido rinnovato e film di qualità
63
28/06/2014 Il Tempo - Roma
Premio Green Cross al Maestro Rosi
64
28/06/2014 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari
Cinema comico del Sud
65
28/06/2014 Il Foglio
NUOVO CINEMA MANCUSO
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28/06/2014 Il Giornale - Milano
Cinema tra le guglie Cinque film d' autore sul tetto del Duomo
69
28/06/2014 Corriere del Veneto - Venezia
Da Mestre al Lido Un'estate al cinema sconti e anteprime
70
ANICA CITAZIONI
8 articoli
30/06/2014
Il Messaggero - Ed. Nazionale
Pag. 27
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LAVORI IN CORSO
Quote rose nel cinema
GLORIA SATTA
Le quote rosa si fanno strada anche nell'industria del cinema, un mondo finora a prevalenza maschile.
Francesca Cima è il nuovo presidente dei produttori italiani in seno all'Anica, l'associazione che ha appena
confermato, votandolo all'unanimità, Riccardo Tozzi come presidente fino al 2016. Un minuto dopo aver
conquistato il mandato bis, Tozzi ha annunciato la volontà di creare un gruppo dirigente «in grado di
esprimere il cambiamento». Detto fatto, Cima si è ritrovata, prima donna nella storia, a ricoprire «per
acclamazione» il ruolo che fino a ieri era di Angelo Barbagallo. Carica meritata: la produttrice, titolare insieme
con Nicola Giuliano e Carlotta Calori della società Indigo Film, ha appena vinto l'Oscar per La grande
bellezza di Sorrentino e sta producendo il nuovo film del regista napoletano, La giovinezza , in lavorazione in
Svizzera con Michael Caine e Harvey Keitel. Cima vanta solide credenziali anche per quanto riguarda il
cinema al femminile: ha prodotto la serie di successo Una mamma imperfetta di Ivan Cotroneo, ritratto
semiserio delle migliaia di donne che si fanno in quattro per conciliare lavoro e famiglia. E appena insediata,
la nuova presidente dei produttori si è richiamata a due parole chiave: stabilità e innovazione. Nel mercato
che cambia, ha detto, bisogna consolidare i successi che il cinema italiano sta attualmente riscuotendo in
patria e all'estero. Ottime intenzioni, buona fortuna.
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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29/06/2014
Corriere Adriatico - Fermo
Pag. 39
(diffusione:18490, tiratura:24149)
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Anche Gabriele Salvatores alla quarta edizione di Cinè
Riccione Torna Ciné - Giornate Estive di Cinema, l'appuntamento dell'industria cinematografica nazionale
giunto alla quarta edizione. La manifestazione promossa e sostenuta da Anica, in collaborazione con Anec e
Anem, e prodotta e organizzata da Cineventi, si svolgerà a Riccione da domani al 3 luglio. Tra gli
appuntamenti con i protagonisti del cinema italiano, martedì il regista Gabriele Salvatores incontrerà il
pubblico per parlare del suo ultimo lavoro "Il ragazzo invisibile" in uscita a dicembre per 01 Distribution.
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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28/06/2014
Corriere della Sera - Ed. Nazionale
Pag. 48
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Anica
Una donna a capo dei produttori: Cima presidente
Per la prima volta una donna alla guida dei produttori cinematografici italiani. Francesca Cima (foto) , titolare
con Nicola Giuliano e Carlotta Calori della Indigo Film (quest'anno premio Oscar con La grande bellezza di
Sorrentino) è stata nominata alla presidenza della sezione produttori dell'Anica, in sostituzione di Angelo
Barbagallo. «Sono onorata di ricoprire questo ruolo in questo momento di crescita e trasformazione del
settore» ha commentato Cima. Alla presidenza dell'Anica è stato riconfermato per il triennio 2014-2016
Riccardo Tozzi.
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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28/06/2014
La Repubblica - Ed. Nazionale
Pag. 48
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R2/ Giampaolo Letta, ad del cinema di Mediaset, anticipa la nuova stagione "Puntiamo sui nostri autori e sui
giovani. Il segreto è esportare la qualità"
Medusa all' italiana
"C'è crisi ma non chiudiamo però addio a Hollywood"
ARIANNA FINOS
ROMA C'È l'azzardo, il film su papa Francesco di Daniele Luchetti, e la commedia sicura: Aldo Giovanni e
Giacomo, Ficarra & Picone. L'autore consacrato, Paolo Sorrentino, e il giovane, Edoardo De Angelis.
Giampaolo Letta, amministratore delegato e vicepresidente di Medusa (la società del Gruppo Mediaset
dedicata al cinema) anticipa il listino e fotografa il momento, tra l'Oscar appena vintoe le voci allarmistiche di
ridimensionamento e chiusura. «Per noi si conclude un'annata trionfale. Con tutte le difficoltà del paese,
certo. Ci siamo dovuti restringere e riorganizzare ma basta ricordare due nomi: Zalone e Sorrentino. Questo
dà il senso di quel che vuole essere il nostro listino 20142015». Per la prima volta non ci sono acquisti
dall'estero.
«Concentriamo attenzione e risorse sul cinema italiano. Puntiamo a coproduzioni e film che siano esportabili:
come La giovinezza di Sorrentino, di cui siamo coproduttori con Indigo, Il mio amico Nanuk di Brando Quilici e
Roger Spottiswoode: cast internazionale, coproduzione europea e canadese, girato in inglese. Farà rumore
Chiamami Francesco di Daniele Luchetti, di cui non anticipo niente. Penso all'opera prima di Piero Messina,
aiuto regista di Sorrentino, L'attesa . E voglio ricordare l'opera seconda di De Angelis, Perez , storia forte
ambientata a Napoli con Luca Zingaretti e il Ciro della serie Gomorra , Marco D'Amore».
Parliamo di cifre. Quanto investe Medusa nell'anno? «Circa trenta milioni di euro sul prodotto e quindici nella
promozione. Un impegno importante seppure ridotto rispetto al passato. È la risposta alle voci di
ridimensionamento e chiusura. Abbiamo dovuto far frontea una situazione economica generale. Mediaset è
una società che vive di pubblicità e di fronte alla contrazione della raccolta nell'ultimo anno e mezzo si è
riorganizzata, ha contenutoi costi mantenendo una presenza forte e qualificata. Il resto è gossip. Non solo
Mediaset è attenta al cinema, ma Canale 5 è la rete che trasmette più cinema italiano in prima serata tra le
generaliste».
Gabriele Muccino su Twitter ricordava l'impegno di Medusa per gli autori italiani ma parlava di rischio
eutanasia.
«Fatti e cifre dimostrano che non c'è stata. Gabriele lo portiamo nei nostri cuori,è nato con noie Procacci. Al
di là della piccola provocazione, è una manifestazione d'affetto».
Qual è oggi la vostra quota di mercato? «Se la calcoliamo la stagione che va da dicembre a oggi è del 7%.
Al netto di Sole a catinelle , uscito a fine ottobre, altrimenti la cifra sarebbe diversa».
C'è stato un forte calo.
«Fino al 2012 abbiamo navigato tra il 16 e il 20: ai vertici. Questo 7% lo abbiamo ottenuto con pochi film
andati bene».
Cosa pensa del governo Renzi e delle prime mosse del ministro per i Beni culturali Dario Francheschini?
«Su Franceschini giudizio ottimo, sulla scia del predecessore Braye del governo Letta che tra i primi atti
aveva prolungato il tax credit e gli incentivi fiscali che erano a rischio scadenza. Franceschini ha alzato il tetto
degli investitori stranieri e allargato l'utilizzo degli incentivi fiscali. Verso il governo Renzi la speranzaè alta,i
primi segnali incoraggianti: un'attenzione al settore che finora era stata a corrente alternata. L'aver messo
nelle linee programmatiche non solo i Beni culturali ma il lavoro dell'industria che ruota attorno alla cultura mi
sembra un segnale importante».
Nella prossima stagione avete un pieno di commedie.
«Sì, con varie declinazioni. Il classico di Natale con Aldo Giovanni e Giacomo e opere con note di originalità,
penso ai due film di Alessandro Genovesi, Soap opera è romantico e brillante. O Le leggi del desiderio di
Silvio Muccino. Nel 2015 produrremo con Colorado il film di Gennaro Nunziante: avevamo attivato un
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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28/06/2014
La Repubblica - Ed. Nazionale
Pag. 48
(diffusione:556325, tiratura:710716)
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rapporto con lui a prescindere da Checco Zalone, che non ci sarà. Restano salvi i suoi rapporti con Zalone e
Valsecchi. Sul fronte giovani, Paolo Ruffini dopo Fuga di cervelli punta a un pubblico familiare. Restando sui
nuovi talenti della tv, facciamo debuttare Maccio Capatonda: ha scritto Italiano medio , ispirata al personaggio
alla base del suo successo su Mtv e sul web». Avreste voluto Pif? «Magari. È l'esempio perfetto del cinema
nuovo: forza di racconto e originalità di forma. E ha la capacità di raggiungere i giovani».
Investiamo 30 milioni di euro sui prodotti e 15 milioni in promozione È la risposta ai falsi allarmi sul futuro
FONTE: ANICA 01/RaiCinema 13.5 Lucky Red 4,7 Medusa 13,6 Eagle Pictures 3,8 Altri italiani 13,4 Major
Usa 51 Il mercato del cinema italiano 2013 per presenze in sala dati in %
Foto: IL TRIO Aldo Giovanni e Giacomo girano il nuovo film "Il ricco, il povero e il maggiordomo". Nella foto
piccola, Giampaolo Letta ad di Medusa
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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28/06/2014
QN - Il Resto del Carlino - Rimini
Pag. 23
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Da lunedì a giovedì al Palacongressi torna Cinè
AL PALACONGRESSI di Riccione si prepara il red carpet di Cinè, giornate estive del cinema che, da lunedì a
giovedì richiameranno oltre cinquanta attori e registi e duemila addetti del settore. Tra le celebrità Gabriele
Salvatores, che incontrerà il pubblico martedì alle 19,45 per parlare dei suoi prossimi lavori tra cui Il ragazzo
invisibile nelle sale a dicembre, Luca Zingaretti e Marco D'Amore che, in un faccia a faccia, ripercorreranno i
loro capolavori, dal Commissario Montalbano a Gomorra, fino a Perez, nuovo film di Edoardo De Angelis che
li vede insieme sullo stesso set.Tra gli ospiti anche Belen Rodriguez, Dino Abbrescia, Silvio Muccino, Fabio
Troiano, Paolo Ruffini Gabriele Salvatores, Vincenzo Salemme, Alessandro Genovesi e Diego Abatantuono.
Con loro Chiara Francini, Frank Matano, Gianluca Fubelli (Scintilla) Marco Belardi, Marcello Macchia (Maccio
Capatonda), Luigi Luciano (Herbert Ballerina), Enrico Venti (Ivo Avido), Edoardo De Angelis e, ancora, Rocco
Papaleo, Sergio Castellitto, Attilio De Razza, Pierpaolo Verga, Neri Parenti e Pierfrancesco Favino,
protagonisti dei film in uscita tra autunno e inverno. PRESENTATO ieri al Pascucci Caffè dal patròn Remigio
Truocchio, l'evento prevede anche attività formative e di aggiornamento, un trade show (area espositiva con
le ultime tecnologie per il cinema in digitale), presentazioni dei listini, mostre, anteprime di pellicole e party
esclusivi. Tra i momenti clou il CinéCiak d'Oro, premio che il mensile Ciack, dedica al genere commedia. C'è
dell'altro: Ciné , che vuole diventare un vero festival (progetto avvallato dai neo assessore al Turismo Claudio
Montanari e dal presidente dell'Istituzione per la cultura, Giovanni Bezzi), presenterà centinaia di trailer e
diversi film in anteprima nazionale e in parte aperte al pubblico. Tra queste Jimi: all is by my side, (Oscar per
la sceneggiatura di 12 anni schiavo) con protagonista André 3000 nei panni di Jimi Hendrix, e Barbecue e
Walking on Sunshine. Da non perdere la mostra «Bellezze al Bagno» allestita a Villa Mussolini con il Centro
sperimentale di Cinematografia. In esposizione trenta scatti del celebre fotografo Angelo Frontoni sulle dive in
costume,come Raffaella Carrà, Catherine Spaak, Claudia Cardinale, Edwige Fenech, le gemelle Kessler e
Stefania Sandrelli. A Cine, organizzato da Cineventi in collaborazione con Anica, Anec e Anem, non
mancheranno le majaor del settore, come la 20th Century Fox, Walt Disney, Medusa, Eagle Pictures, Warner
Bross e Universal, solo per citarne alcune. Nives Concolino Image: 20140628/foto/10581.jpg
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato
Stelle del cinema, vip e anteprime Riccione prepara il red carpet
28/06/2014
La Voce di Romagna - Forli - Cesena
Pag. 40
(diffusione:30000)
Anteprime da urlo (il documentario su Jimi Hendrix, il film con Fassbender e quello con Michael Douglas) e
una mostra superba Con imbarazzante qui pro quo del Comune Dalla prossima settimana Riccione diventa la
città delle star. Comincia Ciné. E sbarcano nella Perla Verde Gabriele Salvatores, Luca Zingaretti e Belen.
Con l'idea di fare un festival
nel segno di Marcello Mastroianni. Sul manifesto dell'ultimo Festival di Cannes c'era il faccione di Marcello,
occhiali scuri che caracollano lungo il setto nasale, un fotogramma da Otto e mezzo . La locandina di Ciné,
«la grande convention dell'industria cinematografica», come dicono loro, promossa da Anica, in cui
convergono una quindicina di case cinematografiche tra le più importanti al mondo (dalla Disney alla 20Th
Century Fox, dalla Eagle Pictures alla Medusa, da Lucky Red a Warner Bros e Bim), per un centinaio di
proposte e proiezioni, «alcune blindatissime, a cui non sono ammessi neanche i giornalisti» (tra mille segreti,
manco il cinema fosse la Cia, di certo c'è che il 2 luglio, ore 17,20, mostrano agli addetti ai lavori il Pasolini di
Abel Ferrara), il tutto nel Palacongressi di Riccione da lunedì prossimo al 3 luglio, beh, il manifesto pubblico
di Ciné è ancora Marcello Mastroianni, biancovestito e con fazzoletto nero al collo, assiso sulla spiaggia de
La dolce vita . Non è tanto una questione di anniversari (il ventennale dalla morte di Fellini, lo scorso anno; i
novanta che avrebbe compiuto, quest'anno, Mastroianni) o di occasionali liaison (Ciné si presenta, di
consuetudine, durante Cannes), quanto di obbiettivi. Quarta edizione di Ciné a Riccione ( www.cinegiornate.it
), «portiamo quasi duemila persone tra agenti, proprietari di sale, distributori, attori, registi. Siamo, insomma,
un "mercato" dove le grandi industrie del cinema mostrano il catalogo della propria stagione»: e dove c'è un
mercato, «vedi Cannes, Berlino o Toronto», sgorga, prima o dopo, un festival, «un contorno che porti un
indotto diverso da quello che già realizza la convention». Già, il sogno di Remigio Truocchio, patron di Ciné, è
quello di organizzare, a partire dalle giornate professionali, un festival del cinema, «che in Romagna non c'è
da troppo tempo (i fasti di Rimini sono lontanissimi) e avrebbe in Riccione il suo cuore». Perché proprio
Riccione? Per una serie di eccellenze nostrane: la presenza del pachidermico palazzone in Viale Ceccarini,
«con sale che mi permettono di ospitare quasi duemila persone»; la capacità alberghiera (per un pubblico
«che vuole strutture a quattro e cinque stelle, nell'arco di pochi chilometri»); il clima, «che crea quell'effetto
"mondano", di intrattenimento, necessario a manifestazioni come queste». Nuova amministrazione in visibilio,
per l'Assessore al Turismo Claudio Montanari «dobbiamo riuscirci», secondo il Presidente dell'Istituzione
culturale Giovanni Bezzi, «Riccione è la città di tutti, un luogo mitico, nazionalpopolare, che ha l'obbligo
dell'eccellenza». Vedremo cosa accadrà il prossimo anno. Roba da festival. Intanto, c'è da dire che Ciné è
già, in breve, un festival. Rissa di attori da red carpet (una sessantina, sappiamo che verranno Fabio De Luigi
e Silvio Muccino, Belen Rodriguez e Vincenzo Salemme, Diego Abatantuono e Sergio Castellitto, Neri Parenti
e Pierfrancesco Favino), evento doc (la consegna, in Piazzale Ceccarini, giovedì 3 luglio, ore 21,30, dei
CinéCiak d'oro dedicati alla commedia, sotto l'egida di Piera Detassis) e una sfilza di party notturni particolari
(tanto per dire, dalle 23 in poi, 2 luglio, al Flamingo Beach, riservatissimo Sin City Party a cura della Lucky
Red). Come da copione, ci sono anche le anteprime nazionali aperte al pubblico, alcune imperdibili (trinità di
film lunedì: alle 15 il documentario su Jimi Hendrix, Jimi: All Is By My Side ; alle 19,15 la nuova commedia
francese Barbecue ; alle 22,30 Frank , con Michael Fassbender, di cui non si vede mai il bel visino, e Maggie
Gyllehaal; martedì c'è il film commovente, Colpa delle stelle , e la commedia sofisticata, Mai così vicini , con
Michael Douglas e Diane Keaton) e lo spazio per i bimbi (mercoledì 2 luglio, ore 19,30, Max Steel sbarca a
Riccione , con gadget per i fan del Big Jim postmoderno). Come in ogni festival che si rispetti, ci sono anche
gli "eventi speciali": Gabriele Salvatores incontra il pubblico il primo luglio, ore 19,45, nella terrazza del
Palacongressi (posti limitati, verranno mostrati dieci minuti dell'ultimo film, Il ragazzo invisibile , in scena a
Natale); il 2 luglio alle 21, nelle aule del Palazzo, incontro tra Luca Zingaretti, indimenticabile commissario
Montalbano, e Marco D'Amore, memorabile boss mafioso della serie Gomorra , insieme nel nuovo film di
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato
STRA CULT
28/06/2014
La Voce di Romagna - Forli - Cesena
Pag. 40
(diffusione:30000)
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato
Edoardo De Angelis, Perez . Affaracci riccionesi. In questa sorta di preparazione al festival c'è pure la mostra.
S'intitola Bellezze al bagno , porta la firma di Angelo Frontoni e la collaborazione con il Centro Sperimentale
di Cinematografia. Sarà a Villa Mussolini dal primo luglio fino al 30 agosto, a ingresso libero, ed è una rissa di
icone, dalla Loren a Virna Lisi e Stefania Sandrelli. Problemino: nello stesso luogo e nello stesso arco
temporale (7 luglio, 24 agosto) c'è un'altra mostra di fotografie, Ciao maschio , firmata Adolfo Franzò e
costata al Comune 15mila euro. Una sovrapposizione imbarazzante. Che Riccione si attrezzi a saper ospitare
con la dovuta garanzia di grandezza un festival del cinema. (D.B.)
28/06/2014
Ciak - N.7 - Luglio 2014
Pag. 92
(diffusione:71087, tiratura:109788)
LA CINECITTA` INCANTATA
Inizia il 4 luglio, al Vittoriano di Roma, la grande mostra che festeggia i 90 anni del Luce. Un'appassionante
storia pubblica e privata d'Italia attraverso gli archivi oggi in fase di digitalizzazione. Un'avventura che vi
raccontiamo in esclusiva, regalandovi i mitici scatti dietro le quinte del nostro grande cinema. E la guida a
come accedervi
TINA PEDROTTI
Ci si perde tra sogni e fantasie nella meravigliosa memoria dell'Archivio Luce tanto è grande e tanto ci è
familiare. C'è di tutto, ci sono i miti, le star, i grandi personaggi di ogni settore, dalla politica allo sport, allo
spettacolo. Ma ci sono anche tante persone comuni, tanta vita vissuta da tutti, scene quotidiane, lavoro,
svago, passione. Non è diffìcile trovare la foto di un parente che partecipa a uno sciopero o la propria strada
di casa prima delle edificazioni più recenti. Il fascino di questo archivio è proprio la sua eterogeneità e allo
stesso la sua profondità, il suo essere così familiare. Nel guardare alcune foto, l'Italia ritratta ci appare a volte
più bella e felice di quella attuale. Dove la speranza era un bene comune e non così ambita; la gioia e il
benessere erano un traguardo quotidiano e diffuso, ad appannaggio di tutti, dei giovani soprattutto. Ma
quell'Italia, a guardarla meglio siamo gli stessi noi di oggi, forse con altre consapevolezze, che l'Istituto LUCE
in questa sua responsabilità sibilliana non smette di raccontare. Come è accaduto all'ultimo festival di Cannes
dove grazie al contributo di Chopard ha esposto una bella mostra, Backstage at Cinecittà, di divi e dive
italiani e stranieri che hanno girato negli anni Cinquanta e Sessanta a Cinecittà i film che ci hanno fatto
sognare. La mostra sarà itinerante nelle più importanti città del mondo per tutto il 2014. Da novant'anni ormai
l'Istituto Luce registra e descrive il costume italiano. Nato, come spesso accade nel nostro paese, per
esigenze o addirittura emergenze puntuali, ovvero quelle di propaganda del regime fascista nel 1924, nel giro
di poco però la produzione audiovisiva del Luce si configura come un unicum. Proprio quello che l'ha fatto
entrare nel registro Memory ofthe World dell'Unesco nel 2013. Chi non ricorda i cinegiornali? Oppure la
settimana Incom che oggi è conservata proprio dall'Archivio LUCE? Il cinegiornale, superata la sua funzione
di propaganda, nel dopoguerra contribuisce a formare una cultura popolare unitaria, diffonde nuovi modelli
sociali di comportamento e rappresenta un veicolo di informazione più efficace della carta stampata.
Ovunque infatti, anche se in locali di fortuna o all'aperto, si allestiscono proiezioni cinematografiche. Lo stile
spesso ironico dei cinegiornali, le voci sempre caratterizzanti, hanno una manifattura indimenticabile per tutti
gli italiani. I cinegiornali cessarono la loro funzione con la diffusione della televisione tra la fine degli anni
Sessanta e gli inizi dei Settanta. Oggi l'Archivio Storico LUCE è memoria, di un' Italia che c'è stata e forse
continua sempre un po' ad esserci, di un'Italia fatta di guerre, di dolore, ma anche di folklore, spettacolo,
sport, vita quotidiana, arte. E la bellezza delle sue donne, della sua arte, delle sue abitudini, dei suoi
paesaggi, delle sue atmosfere. Quel life style che \ ancora il mondo ci invidia e tenta di imitarci. L'Istituto Luce
Cinecittà è una società pubblica proprietaria dell'Archivio Luce che raccoglie un patrimonio di storia d'Italia
fatto di tre milioni di fotografìe, circa cinque mila ore di filmati e mille cinquecento titoli cinematografici e
documentari. Quest'anno si festeggiano i novanta anni del Luce con una grande mostra di narrazione al
Vittoriano di Roma che inaugura il 4 luglio e dura tutta l'estate. Ma l'Istituto con l'ultima gestione, da un paio di
anni, ha compiuto un grande sforzo di modernizzazione creando una divisione digitai. LArchivio, in gran parte
digitalizzato e restaurato, è presente sui più importanti canali internazionali web: Google, , \ Apple,
Dailymotion, Twitter, Facebook. In occasione della celebrazione dei novanta anni, è stato lanciato su
Repubblica.it il canale "Repubblica in Luce" con decine di playlist tematiche legate alla storia, al costume, allo
spettacolo e allo sport per conoscere l'attualità di ieri. Il canale offrirà, oltre ad una nutrita selezione di filmati
di archivio, un nuovo video ogni settimana fatto con materiale di repertorio. L'Istituto digitai vuole mettere a
disposizione di tutti i suoi contenuti e avvicinarsi anche a un pubblico di giovani che molte cose non le hanno
vissute ma le hanno nel loro dna, nella loro cultura, le respirano in ogni angolo e momento di vita sociale e
quotidianeità. Ma il digitale permette anche un rapporto stabile con gli stranieri, non a caso il 30% dei
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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PORTOFOLIO
28/06/2014
Ciak - N.7 - Luglio 2014
Pag. 92
(diffusione:71087, tiratura:109788)
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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visitatori di questi canali si connette da altri paesi. Sulle rete internet oltre ai suoi canali istituzionali
{cinecitta.com, cinecittanews, archivioluce.com), ci sono trentacinque mila filmati su Youtube, alcune migliaia
su Dailymotion dedicate al solo spettacolo, una selezione di dodici mila foto acquistabili per usi personali dal
sito Cinecittashop.it, realizzato in collaborazione con Mymovies per gli amanti del cinema, che vengono
spedite a casa in qualsiasi parte del mondo. Sono state create delle App, sia free che pay: Cinecittà e Luce
dal Passato. Inoltre una parte crescente della library cinematografica e documentaria dell'Istituto è fruibile on
demand (sia acquisto che noleggio) sulle piattaforme iTunes, Google Play, Infinity e Anica on demand. Sono
già centinaia i titoli disponibili. •
VENERE IN PELLICCIA Una malinconica immagine diAnita Ekberg, la Sylvia di i-a MISERIA E NOBILTÀ A
sinistra, la Gardner prova uno dei sontuosi abiti della contessa scalza nel leggendario atelier romano delle
Sorelle Fontana, che firmano tutti i suoi costumi nel film. Alle sue destra, nello stesso anno, il 1954, una più
ruspante Gina Lollobrigida in pausa pranzo sul set di La romana.
DOLCE SIESTA Qui sopra, pennichella alla romana nel caldo di Cinecittà sotto il manifesto gigante che
pubblicizza La dolce vita. Fellini, uscito in Italia nel i fra infinite polemiche, vinse ,u • Palma d'oro a Cannes e
l'Oscar", per i migliori costumi. Il manifesto, oggi quotatissimo, è opera di Giorgio Olivetti. Altre versioni sono
di Sandro Sii
PALLONE E SANDALONE Tra un chk e l'altro, Ciarlton Hestcn nel costume discena dì Ben Hur, il capolavoro
del genere peplum, si rilassa nei campetti di Cinecittè giocando a calcio con le comparse. Anche nel 1958 il
pallone è sempre rotondo...
28/06/2014
Ciak - N.7 - Luglio 2014
Pag. 57
(diffusione:71087, tiratura:109788)
LA GUIDA CINE CIAK
ALLE GIORNATE ESTIVE DI CINEMA RICCIONE 014
ANDREA MORANDI CON ALESSANDRA DE LUCA E ELISA GRANDO
I film, le star, gli eventi della prossima stagione: dal 30 giugno al 3 luglio a Riccione ritorna Ciné,
appuntamento estivo delle Giornate Professionali, promosso dall'ANICA in collaborazione con ANEC e
ANEM. In questo magazine esclusivo vi raccontiamo tutto quello che c'è da sapere sul cinema che vedrete in
sala in autunno CINECIAK La commedia? Purtroppo non è mai stata un genere da Festival né da
riconoscimenti, per questo nel 2012, in collaborazione con Ciné, abbiamo voluto creare, in omaggio a
Riccione, i CinèCiak d'oro alla commedia, spin-off del nostro Ciak d'oro, l'anno scorso andati a Una famiglia
perfetta di Paolo Genovese e a Claudia Gerini. E quest'anno? A pag. 62 iccione? In questi anni è diventato
un appuntamento fondamentale perché è il luogo dove tutti - dalle major alle case indipendenti pensano e
presentano i prossimi sei mesi di cinema. Non solo, credo sia anche un modo efficiente per incontrare gli
esercenti e fare il punto sul mercato, seguire dibattiti e confrontarsi sul futuro. In più trovo molto positivo che,
anno dopo anno, C/né stia diventando anche un appuntamento per non addetti ai lavori, per far conoscere ciò
che accade nel cinema non solo a esercenti e distributori, ma anche al pubblico che poi andrà a vedere i film.
Non possiamo non essere soddisfatti noi di Ciné, perché ce un crescente interesse attorno alle Giornate,
abbiamo numeri sempre più alti, con un fermento che vede sempre più indipendenti arrivare a Riccione per
presentare il loro prodotto. Un tempo era uno spazio unicamente dedicato alle major, oggi invece sono
sempre più gli autori e i distributori indipendenti che chiedono spazio. Per questo la nostra idea, e il nostro
sogno - in accordo con la regione Emilia-Romagna sarà allargare di un giorno Ciné nel 2015, per offrire un
servizio ancora migliore. C/né si è ormai accreditato come uno dei maggiori eventi dell'estate riccionese,
sicuramente quello di maggior prestigio, capace - con i suoi oltre 2000 ospiti accreditati, attori, registi,
giornalisti - di proiettare la città sulla ribalta del cinema italiano. Una ribalta prestigiosa ma impegnativa,
anche per una città che sin dagli albori della sua notorietà è sempre stata in grande sintonia e familiarità con
il mondo dello spettacolo. Grazie a Ciné, Riccione si conferma un luogo d'elezione dove lo scambio d'affari si
combina con il divertimento e lo stare bene insieme. Giocheremo al meglio le nostre carte anche in questa
occasione, potete contarci. Dal Palazzo dei Congressi di viale Ceccarini, dove si svolgerà Ciné, alla mostra
Bellezze al bagno a Villa Mussolini sul Lungomare della Repubblica, ma non solo, perché l'intera Riccione
sarà coinvolta nelle Giornate, un vero e proprio set urbano dove sarà anche possibile incontrare attori e
registi. A pag. 62 David Fincher e Lue Besson, il debutto alla regia di Russell Crowe e il Macbeth con Michael
Fassbender fino all'atteso ritorno di Christopher Nolan con Interstellar, qui a fianco. Un viaggio unico nei titoli
titoli della stagione che vedrete al cinema. Da pagina 64 a pag. 90 La vita di Jimi Hendrix e la malattia di
Shailene Woodley, una raffinata commedia francese e un atipico musical inglese girato in Puglia: a Riccione
andranno in scena quattro anteprime assolute, con il fenomeno Colpa delle stelle, il biopic Jimi: Ali Is By My
Side, il divertente Barbecue e il coloratissimo Walking on Sunshine. A pag. 60 ome Sorrento, Riccione è un
appuntamento importantissimo, anche se bisognerebbe che fosse finalizzato di più alla collaborazione tra tutti
i settori dell'ambiente. Dobbiamo trovare la formula giusta per far dialogare distributori ed esercenti, e
speriamo di riuscirci. Anche perché i problemi sono tantissimi, e a Ciné cercheremo di parlare di molti di
questi, dall'allungamento della stagione - che quest'anno non c'è stato causa assenza di titoli forti e
concomitanza dei Mondiali -alla Festa del Cinema e ai rapporti di mercato. Ci sono molte questioni sul tavolo
che hanno bisogno di una risposta... C/né è senz'altro un appuntamento importante per tutto l'esercizio,
anche perché è una manifestazione ben riuscita, nel periodo giusto e in una località ospitale. A Riccione
cercheremo di r solvere i problemi, che in questa situazione economica non mancano, anche se rispetto ad
altri settori in Italia il cinema non è messo tanto male. Rimane l'assenza dei film nel periodo estivo che non
può essere spiegata ccn la concomitanza dei Mondiali. Dobbiamo inparare a convivere con i grandi eventi,
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SPECIALE
28/06/2014
Ciak - N.7 - Luglio 2014
Pag. 57
(diffusione:71087, tiratura:109788)
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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anche perché in Italia ci sono molte persone affatto interessate al calcio. Su questo si deve sicuramente
migliorare. ANDREA OCCHIPINTI REMIGIO TRUOCCHIO RENATA ORSI LIONELLO CERRI CARLO
BERNASCHI
ANICA SCENARIO
39 articoli
30/06/2014
Corriere della Sera - Ed. Nazionale
Pag. 27
(diffusione:619980, tiratura:779916)
«Mio padre Mordecai e Peter Sellers prove, ben riuscite, di umorismo»
La figlia di Richler: insieme capacità di invenzione e malizia raffinata Una vocazione intensa «Da quando
aveva 18 anni papà non fece altro che scrivere, dalla mattina alle quattro del pomeriggio. Lo fece fino a
settant'anni»
MARTHA RICHLER
È una circostanza straordinaria quella che vuole tre film scritti da mio padre presentati in Italia a tredici anni
dalla sua morte, avvenuta nel 2001. L'Italia è una terra che amava, e dove avrebbe sperato di vivere.
Una notte di pioggia, a Londra, poco prima di morire, suggerì a mia madre che forse era giunto il momento di
trascorrere assieme i loro inverni in Italia, dove quello che sarebbe diventato il suo ultimo, e, a mio avviso più
grande, romanzo, La versione di Barney , si è trasformato in un bestseller, cosa che lo sorprese e lo riempì di
felicità. Sono sicura che l'amore dei lettori italiani per La versione di Barney abbia dato a mio padre un
piacere ancor maggiore di quello procuratogli persino dai suoi migliori sigari e scotch whisky... e sto parlando
di cose molto importanti!
Nel 1957, Peter Sellers era sconosciuto, ma il suo talento era talmente notevole che già questi tre brevi film
mostrano un maestro al lavoro. Non era facile trovare un autore umoristico che potesse pareggiare o
addirittura superare la presenza sullo schermo di Peter Sellers e il suo straordinario ventaglio di voci ed
espressioni. Mio padre, benché avesse solo ventisei anni - era nato nel 1931 -, aveva già scritto due romanzi,
Cocksure e The Acrobats , e stava per pubblicarne un terzo, Scegli il tuo nemico , nello stesso anno in cui
venivano realizzati questi tre film. Scegli il tuo nemico , che ho di nuovo letto recentemente, è così fresco e
divertente, rivela il lato più caotico della vita bohémien londinese: il non aver nulla da perdere, la povertà
disinvolta di artisti e scrittori degli anni Cinquanta.
Sarà stato perché mio padre era quasi senza un soldo, ma le trecento sterline per scrivere quei tre film gli
sono sembrate un jackpot! Qualunque lavoro per la televisione era per gli scrittori di allora come una vincita
alla lotteria. Quel denaro donava loro il tempo per scrivere, la risorsa più importante, e potevano quindi
permettersi quel poco che serviva per tirare avanti per mesi senza alcuna preoccupazione che non fosse il
foglio bianco. Mio padre affittò quindi una stanza da cinque sterline al giorno, in un'isola greca, e batteva i
tasti della sua macchina da scrivere dall'alba al tramonto.
E aveva appena conosciuto mia madre, che gli diede, come le disse sul letto di morte, molto di più di quanto
avrebbe osato sognare.
La verità è che le abitudini di lavoro di mio padre non sono poi cambiate tanto, in oltre cinquant'anni di
scrittura, dalle stanzette londinesi al tavolo di legno con la sua sedia al sole della Grecia, a Montréal e, infine,
nell'ufficio che guardava sul lago Memphremagog in Québec, dove lavorò meglio che in qualunque altro
posto. Da quando aveva diciott'anni, non fece altro che scrivere, dalla mattina alle quattro del pomeriggio.
Mantenne la stessa abitudine fino a quando si ammalò, a settant'anni, e con sua grande frustrazione, perché
aveva appena iniziato un nuovo romanzo. Come ultimo atto, lasciò il suo certificato di nascita alla fine
dell'ultimo manoscritto, in modo che mia madre lo trovasse alla sua morte.
La sua vita era scrivere. Tutto il resto era in più, o un'interruzione, benché abbia sopportato cinque bambini e
diversi animali. Mia madre era quella che badava a tutto per lasciargli la libertà di scrivere. Al di là del lavoro,
tutto ciò che desiderava, oltre a mia madre, erano un drink o due al bar di fiducia, The Owl's Nest, al lago
Memphremagog, o, quando era a Montréal, al Grumpy's, che si vede nel film tratto da La versione di Barney ,
e dove una targa lo ricorda. Tutti scherzano sul suo amore per lo scotch e i sigari, ma quello che amava,
quello di cui aveva veramente bisogno, erano storie e personaggi. Come i professori vanno in biblioteca,
papà andava nel suo bar preferito.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato
Anteprima Al festival di Bologna Il Cinema Ritrovato, i cortometraggi che la coppia girò insieme nel 1957,
scoperti in una discarica a Londra
30/06/2014
Corriere della Sera - Ed. Nazionale
Pag. 27
(diffusione:619980, tiratura:779916)
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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La cosa più eccezionale di questa collaborazione tra Peter Sellers e Mordecai Richler sta nella freschezza dei
loro approcci, nella loro capacità d'invenzione, in un momento in cui l'umorismo era fatto di torte in faccia e
banalità. La loro raffinata malizia, il gioco attorno ai confini sono caratteristiche di entrambi questi artisti. In
particolare in Dearth of a Salesman , c'è una vena tragicomica nel ritratto del venditore. Una tale
compassione per l'uomo fallito era un tema che mio padre portò avanti per il resto della vita. Sapeva
comprendere il dolore e l'umiliazione che nascono dalle ambizioni fallite. Credo che Dearth of a Salesman
possa essere visto come il primo esercizio per il personaggio di Duddy Kravitz.
Il primo lavoro di un artista che amiamo è sempre un evento imprevedibile. Qui possiamo cogliere Sellers e
Richler nel tentativo di trovare la loro cifra, prima con passo incerto, poi con spavalderia e coraggio che
sorprendono, realizzando questi film, freschissimi ancor oggi. Si prendono carico del rischio assieme, in un
modo che gli scrittori e gli attori d'oggi dovrebbero ammirare e invidiare. Nel mio piccolo, da disegnatrice,
guardo sempre alla commedia, e studio spesso i primi lavori dei maestri della comicità. Se pensiamo a un
Woody Allen, già nei suoi primi spettacoli a Londra possiamo intravedere i tratti di Annie Hall.
Conoscendo e amando Sellers e Richler, possiamo considerare una vera fortuna avere questi primi film. E
quanto è curioso - date le umili origini di mio padre nel ghetto ebraico di Montréal - che questi tesori siano
stati scoperti in una discarica a Londra, non da un archivista, ma da un custode dall'occhio attento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Testimonianza
] Questo testo di Martha Richler (nella foto sopra ), figlia di Mordecai, è stato composto in occasione della
presentazione della «Trilogia di Hector Dimwittie», i tre cortometraggi scritti da Mordecai Richler, diretti da
Leslie Arliss e interpretati da Peter Sellers nel 1957.
] La trilogia, che per oltre cinquant'anni era sparita, viene presentata alla ventottesima edizione del festival «Il
Cinema Ritrovato», a Bologna fino al 5 luglio.
La proiezione sarà al cinema Arlecchino (ore 16) giovedì 3 luglio, anniversario della morte dello scrittore
scomparso 13 anni fa. L'iniziativa è promossa dalla Cineteca di Bologna
Foto: Qui sopra, l'attore Peter Sellers (1925-1980). Nella foto grande Mordecai Richler ritratto a Montréal nel
1992 (Christopher J. Morris / Corbis). I libri di Richler sono editi in Italia da Adelphi
30/06/2014
La Repubblica - Ed. Nazionale
Pag. 32
(diffusione:556325, tiratura:710716)
La scelta di Placido
L' attore dirige e interpreta il film tratto da "L'innesto" di Pirandello protagonisti Ambra Angiolini e Raoul Bova,
coppia in crisi "Messe di fronte a un bivio le donne sono sempre più forti"
MARIA PIA FUSCO
ROMA LAURA e Giorgio sono una coppia senza figli, apparentemente felice. Ma un evento drammatico
rimette in gioco equilibri e sentimenti. Michele Placido rilegge Pirandello nel film La scelta che sta girandoa
Bisceglie, in Puglia; firma la sceneggiatura con Giulia Calenda,i protagonisti sono Ambra Angiolini e Raoul
Bova, nel cast Valeria Solarinoe lo stesso Placido nel ruolo di un commissario. Il film (prodotto da Charlot,
Goldenart con RaiCinema, distribuito da Lucky Red) è liberamente tratto da L'innesto del drammaturgo
siciliano. Con tono appassionato, Placido definisce l'opera «rivoluzionaria, scritta nel 1919, quando l'Italia si
avviava al fascismo. Una donna della buona borghesia rimane incinta, non si sa se del marito o dopo una
violenza subita. Vuole essere lei a decidere se abortire. Quanti anni sono passati per arrivare alla legge
sull'aborto? Io l'ho trasportata a oggi: in un tempo in cui la maternità spesso viene programmata, la storia mi
sembra ancora più significativa. L'arco è di tre mesi, dalla scoperta della gravidanza fino al limite di tempo per
interromperla». Placido, ha scelto un testo poco noto.
«Mi ha incuriosito l'eterno conflitto uomo-donna, la cosa bella di Pirandello è che sottolinea la fragilità
dell'uomo: quando Laura torna a casa sconvolta, Giorgio rimane paralizzato, come se l'offesa fosse stata
fatta a lui. Laura è più forte e determinata, un personaggio esemplare, "scandaloso" per l'epoca. Tanto che
L'innesto non è mai stato rappresentato, l'ha usato solo Ronconi in un laboratorio teatrale. Un altro temaè la
seduzione, con cui Laura cerca di riconquistare il marito. L'equilibrio del matrimonio è sconvolto, forse la
felicità era solo apparente. Lei decide di ricostruire il legame usando tutta la sua femminilità».
Secondo lei Pirandello che rapporto aveva con le donne? «Si sa che nel privato aveva grossi problemi. Non
era misogino ma guardava le donne con soggezione.
Dopo l'internamento della moglie, che soffriva di problemi mentali, ha avuto una sola storia d'amore, si dice
non consumata, con Marta Abba, un'attrice molto più giovane alla quale ha dedicato le sue opere.
Mai sentimenti, le passioni non vissute nella realtà sono nei suoi scritti. Si è sfogato nella letteratura».
Come mai ha scelto come coppia la Angiolini e Bova? «Ho visto Ambra a teatro in La misteriosa scomparsa
diW di Stefano Benni, un dramma, ma lei offriva allo spettatore una sensazione di leggerezza, humour,
autoironia. Mi sembra una persona positiva, perfetta per Laura, una donna che affronta la maternità non può
essere negativa. Nel film ci sono, sì, momenti drammatici ma i personaggi di contorno, con le loro opinioni
scandalizzate o indignate, sfumano il dramma. La leggerezza è anche nel lavoro di Laura, dirige corali di
bambini. Ambraè stata generosa, si sta preparando da tre mesi. Raoul l'ho scelto perché mi piace l'idea di un
uomo, così aitante e figo, che scopre tutta la sua fragilità». Quanto c'è, nei personaggi, della piéce originale?
«Quello interpretato da Bova, in Pirandello non aveva una professione precisa, era un imprenditore, un
possidente dell'epoca. Nel film gli ho aperto un'enoteca, un posto tipo happy hour dove si consumano
aperitivi, un ambiente in contrasto con quello della musica classica, Lauraè più vicinaa Mozart che ai vini
pugliesi. Sono due mondi di cui la gravidanza porta alla luce anche la diversità culturale». Leiè legato alle sue
radici e gira in Puglia. Cos'ha di speciale Bisceglie? «È la città ideale perché, come in tutta l'Italia meridionale,
il centro storico è di una bellezza strepitosa ma è diverso da quelli visti finora, è dominato da una pietra
particolare, rigorosa, gotica e ha vicoli strettissimi, tortuosi, sembra Venezia.
Quasi un labirinto in cui Laura si perde nella notte del drammatico evento. Poi, avendo io una storia teatrale,
mi piace fare gruppo e gli abitanti di Bisceglie si sono prestatia essere protagonisti.
In Puglia c'è tutto, gli attori, gli elettricisti, i tecnici, le sarte, le maestranze. Da Roma porto con me solo il
direttore della fotografia, Arnaldo Catinari».
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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R2 Spettacoli "La protagonista rimane incinta non si sa se del marito o dopo uno stupro: l'aborto è un tema
attuale INTERVISTA
30/06/2014
La Repubblica - Ed. Nazionale
Pag. 32
(diffusione:556325, tiratura:710716)
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Foto: AL LAVORO Michele Placido con Ambra Angiolini durante una pausa di lavorazione del film Nella foto
in basso è con Raoul Bova
30/06/2014
La Stampa - Cuneo
Pag. 44
(diffusione:309253, tiratura:418328)
La sfida della Valle per il film su Bonatti
«Il rischio è quello di perdere un'occasione rara. Di vedere le macchine da presa impegnate solo per qualche
panoramica del Monte Bianco, ma tutto il resto girato su altre montagne. E sarebbe una possibilità enorme, a
sfumare». La racconta così, Alessandra Miletto, quella che la Film Commission si trova davanti: una chance
preziosa, ma che potrebbe sfumare a pochi passi dal traguardo. Al centro di tutto c'è Daniele Vicari. Il regista
di «Diaz» (il film sulle proteste del G8 a Genova) ha in cantiere un progetto ambizioso: portare sul grande
schermo la tragedia del Frêney, quella che nel 1961 ebbe come protagonista una cordata guidata da Walter
Bonatti. «Bianco», ovviamente, avrà come scenario le pareti italiane del Monte Bianco: in ballo c'è però la
possibilità che tutta la produzione trovi spazio in Valle d'Aosta. Molto dipende, però, dal supporto che la Film
commission valdostana (a finanziamento regionale) sarà in grado di fornire alla produzione. «Il pericolo spiega la responsabile - è che scelga alternative più allettanti. Di fatto, a oggi non abbiamo ancora una
dotazione stabilita: il budget 2014 è di 280 mila euro, con 60 mila euro a sostegno delle produzioni. Il set
lascerebbe sul territorio un milione di euro, in otto settimane di riprese. Parliamo di un potenziale di 5.000
notti d'albergo. La concorrenza, però, è con soggetti come la Film commission dell'Alto Adige, che ha un
bilancio di 5 milioni».
Vicari ha incontrato la vicenda grazie a «Frêney 1961: tragedia sul Monte Bianco», libro di Marco Albino
Ferrari che ripercorre quello che divenne un caso non solo alpinistico, ma mediatico. Sette alpinisti, tra cui
Bonatti e Pierre Mazeaud, si trovarono bloccati nella salita del Pilone Centrale. Un cambiamento
meteorologico li intrappolò: alla fine le vittime furono quattro. Su quella vicenda si è messo a lavorare
Massimo Gaudioso, tra gli sceneggiatori di «Gomorra» di Matteo Garrone. E per il budget complessivo del
progetto si parla di 6 milioni di euro. «Siamo all'opera da nove mesi - ancora Miletto -. La volontà del regista e
della produzione è quella di rimanere qui: amano il territorio e si sono trovati bene con noi. Le prime riprese
saranno quest'estate, poi si continuerà nel 2015. E speriamo che tutto rimanga qui». [D. J.]
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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È caccia ai fondi
30/06/2014
Il Messaggero - Ed. Nazionale
Pag. 1
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Gloria Satta
L'esposizione In mostra al Vittoriano i documentari dell'Istituto Luce Satta a pag. 21 Da novant'anni
custodisce in milioni di immagini i ricordi, i segreti, la storia dell'evoluzione sociale, culturale e politica
dell'Italia. E oggi che le immagini, grazie alla rivoluzione digitale, invadono la nostra vita, l'Istituto Luce si
mette in mostra. Dal 4 luglio al 21 settembre, al Vittoriano, la più antica istituzione cinematografica pubblica
del mondo sarà protagonista dell'esposizione multimediale "Luce-l'immaginario italiano" curata da Roland
Sejko e Gabriele D'Autilia, patrocinata dal Presidente della Repubblica, organizzata e realizzata da
Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. Nella percezione collettiva, il Luce è inscindibilmente
legato alla propaganda fascista: Mussolini fu infatti il primo a sfruttare su larga scala le potenzialità divulgative
"trasversali" dell'istituzione che era stata fondata nel 1924 a scopi didattici, in pratica per alfabetizzare
attraverso le immagini in movimento gli innumerevoli italiani illetterati (il nome è l'acronimo di L'Unione
Cinematografica Educativa). Ma per quasi un secolo il Luce è stato molto più che il megafono del regime. Ha
documentato, nel bene e nel male, l'evoluzione dell'Italia: il passaggio dall'arretratezza alla modernità, la
spinta alla ricostruzione dopo la guerra, gli anni del boom economico, la nascita di una nuova società
democratica. Milioni di italiani hanno scoperto il proprio Paese proprio attraverso i cinegiornali in bianco e
nero e le immagini pubblicate dai rotocalchi. Il Luce ha messo in posa l'Italia. Ed è stato lo scrigno della sua
storia, la testimonianza più attendibile di come eravamo. Allestita nell'Ala Brasini del Vittoriano, la mostra è
concepita come un flusso ininterrotto di immagini, una sorta di videoinstallazione gigante. Cinquecento foto e
200 minuti di filmati diffusi da 40 schermi ne scandiscono il percorso. In contemporanea con la mostra, una
retrospettiva di 130 film e documentari, a cura di Gianni Canova, è dislocata in quattro luoghi: Vittoriano, Fori
Imperiali, Piazza Santa Croce in Gerusalemme e Maxxi. I curatori hanno immaginato due binari ideali: da una
parte l'Italia come viene rappresentata dal Luce, dall'altra come si è rivelata al di là delle rappresentazioni
ufficiali. Otto sono le sezioni della mostra: città/campagna, autarchia, uomo nuovo, architettura, censura,
propaganda, modernità/arretratezza, guerra e rinascita, vincitori e vinti, giovani, economia, neotelevisione...
Quattro sale sono dedicate a temi specifici: i "cinemobili", le "meraviglie", il "Paese reale", il Duce". Per
cinemobili s'intende la piccola flotta di camionicini dotati di proiettore, schermo portatile e gruppo elettrogeno
che negli anni del fascismo giravano di paese in paese insegnando alla gente le regole elementari della vita
civile (misure igieniche, lotta ai parassiti delle piante...). Nella sala delle "meraviglie" si scopre come il Luce
abbia svolto il ruolo di grande enciclopedia visiva, divulgando le meraviglie del mondo e portando per la prima
volta lo sguardo degli italiani sulla globalità. La saletta del "Paese reale" racconta la vita del nostro Paese
durante il Ventennio, al di là della retorica e della propaganda del regime. La saletta dedicata al Duce è una
cavalcata attraverso il culto di Mussolini. Comizi, adunate, proclami. C'è un video di montaggio che lega tutte
le volte in cui il Duce ha detto le parole "io, noi, voi" ai suoi silenzi: irresistibile documento della mimica e della
retorica dell'uomo... Quattro sezioni comprendono 130 film, documentari e cortometraggi: identità, effetto
Luce, documentari, XXI secolo. Tra i titoli in programma "Roma", evergreen come "I clowns", "La caduta degli
dei", "L'albero degli zoccoli", "Partner", "Il portiere di notte", "Un borghese piccolo piccolo", "Sacco e
Vanzetti", "L'ultimo capodanno", "L'udienza" e tanti altri...Desterà molta impressione il video (montato al
rallentatore e arricchito da effetti grafici) sul bombardamento dell'Abbazia di Montecassino. E ha un impatto
altamente spettacolare il grande spazio intitolato "Frammenti di Luce" in cui quattro schermi giganti proiettano
immagini d'archivio rielaborate con colorate elaborazioni grafiche. L'ultimo segmento della mostra è dedicato
al cinema: a fare da protagonisti sono trailer e backstage di film, foto di attori e set.
Foto: I VOLTI L'Istituto Luce è un fantastico archivio di come eravamo: qui bimbi in colonia negli anni Trenta
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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L'esposizione In mostra al Vittoriano i documentari dell'Istituto Luce
30/06/2014
Corriere Economia - N.24 - 30 Giugno 2014
Pag. 16
Tablet Nuovo cinema tavoletta
L'ultima moda è scaricare i film in streaming. In fretta e anche ad alta definizione Dal Galaxy Tab S , in arrivo,
al Surface Pro 3, da Cupertino a Sony: le novità e i prezzi
UMBERTO TORELLI
I tablet vivono una seconda giovinezza. Dopo l'utilizzo iniziale in sostituzione dei notebook, ora è il momento
dello streaming, per guardare film e video su dispositivi mobili. Non solo. Ora l'iPad e affini vengono spesso
utilizzati come secondi schermi, mentre si sta guardando la tivù. Risultato: il mercato delle tavolette luminose,
per ora, non conosce crisi e registra crescite a due cifre. Lo confermano i dati Gartner.
L'impennata
L'anno scorso, in tutto il mondo, sono stati venduti 195 milioni di tablet, con un incremento del 59% sull'anno
precedente. Su tutti primeggiano i modelli Android compresi fra i sette e i dieci pollici, con 121 milioni di pezzi.
Seguono gli iPad Air e Mini con 70 milioni di unità, Microsoft è al terzo posto con quattro milioni. Secondo le
stime quest'anno il mercato salirà ancora a oltre 200 milioni di pezzi.
Di questi, 7,5 milioni dovrebbero essere destinati all'Italia. I produttori, come sempre, si adeguano alle
richieste del mercato, che esige modelli ultraleggeri con peso sotto il mezzo chilo e ampi schermi per vedere i
film in alta definizione. Ma, soprattutto, i nuovi tablet per lo streaming devono essere ultraveloci nello
scaricare i contenuti ed equipaggiati con batterie al litio per almeno dieci ore di autonomia.
Banda ultralarga
Galaxy Tab S di Samsung sarà sugli scaffali dalla fine di questa settimana, in due formati: 10,5 pollici (599
euro) e 8,4 pollici (499 euro). Per progettare questa tavoletta luminosa i coreani ritengono di avere scelto il
meglio dell'hi-tech. Dice Carlo Carollo, direttore vendite telefonia di Samsung Italia: «È un tablet ultrasottile,
con 6,6 millimetri di spessore, e ultraleggero, con 467 grammi di peso. Inoltre, grazie allo schermo superAmoled, permette di vedere i filmati Hd, online». Per la prima volta i tecnici sono riusciti a superare l'ostacolo
della velocità di trasmissione, che è stata finora tra i maggiori limiti per connettersi in mobilità. Infatti Tab S
prevede l'innesto di una sim, con la possibilità di collegamenti 4G in tecnologia Lte (la rete a banda
ultralarga). Questo consente una velocità di 150 megabit al secondo, dice l'azienda.
Per gli utenti si apre così la possibilità di scaricare da Internet un film Hd di due ore, in meno di cinque minuti.
Un altro punto di forza è l'accesso di tre utenti allo steso dispositivo, con il riconoscimento delle impronte
digitali. Interessa i più piccoli, anche perché Samsung ha previsto un'«area bambini»: una zona protetta nella
quale navigare e scaricare app in sicurezza, cliccando solo icone di siti certi.
Tastiera luminosa
Punta invece a uno chassis in lega di magnesio e un ampio schermo da 12 pollici Surface Pro 3 di Microsoft,
in vendita in Italia da un paio di settimane (819 euro). L'anima è quella di un tablet-Pc con funzioni «due in
uno». A caratterizzarlo è la presenza di una tastiera luminosa (119 euro) che si aggancia con un solido
contatto magnetico. Un vantaggio, rispetto a quella virtuale presente sullo schermo touch: è utile per scrivere
testi, elaborare tabelle di calcolo e gestire presentazioni. Così il tablet si trasforma in computer mobile,
capace di sostituire il notebook quando ci si sposta.
Pro 3 ha installato Windows 8.1 con il doppio utilizzo casa-ufficio, per lavorare in sicurezza grazie alla
creazione di differenti profili utente in aree protette.
Musica e autonomia
Anche Xperia Z2 di Sony (499 euro) punta sulla leggerezza. È un tablet di ultima generazione e di soli 426
grammi di peso, prodotto sia in versione wi-fi sia con sim 3G-Lte, per essere sempre connessi in mobilità su
reti a banda larga. A renderlo diverso dai concorrenti è l'impermeabilità ad acqua e pulviscolo, nonché la
possibilità di accedere all'archivio musicale Sony con 25 milioni di canzoni.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Visioni Mercato ancora in crescita a 200 milioni di pezzi. Sei su dieci sono Android, seguono Apple e
Microsoft
30/06/2014
Corriere Economia - N.24 - 30 Giugno 2014
Pag. 16
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Amazon si è invece messa in corsa con il nuovo Kindle Fire Hdx7. È un sette pollici con grande autonomia
delle batterie (fino a 17 ore), ideale come lettore di ebook. Peccato che il software proprietario sia limitato, per
lo scarico di applicazioni.
Infine c'è Apple. L'iPad Air (479 euro), uscito a novembre 2013, compie già otto mesi di vita. Così al quartiere
generale di Cupertino stanno pensando alla «nuova collezione» dei tablet autunnali. Non trapelano notizie
ufficiali, ma in Rete circolano rumore sul rilascio di una tavoletta luminosa da 12,9 pollici con schermo ultraHd. Questo amplierebbe l'offerta del gruppo guidato da Tim Cook, consentendogli di mantenere il secondo
posto senza perdere altre quote di mercato.
@utorelli
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Produttore e modello Display Retina da 9,7" con risoluzione da 3,1 Megapixel *Varia a seconda della
memoria Pparra Fonte: elaborazione Corriere Economia su dati dei costruttori Fonte: Gartner, 2013 La sfida
sullo streaming Il primato di Google Tablet venduti nel mondo per sistema operativo Prezzo* Android iOs
Microsoft Milioni di tablet 62% 36% 2% venduti Sony Xperia Z2 Apple iPad Air Amazon Kindle Fire Hdx 7
Microsoft Surface Pro 3 Samsung Galaxy Tab S 479 Autonomia delle batterie fino a 17 ore in lettura 244
Riconosce fino a tre utenti dalle impronte digitali 599 Accesso a 25 milioni di brani musicali 499 Schermo da
12" e tastiera luminosa qwerty 819 195 € € € € € Novità
30/06/2014
Bloomberg
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'Transformers' Debut of $100 Million Sets High Mark for 2014
"Transformers: Age of Extinction," Paramount Pictures (VIAB)' summer blockbuster, opened with weekend
sales of $100 million to mark the biggest domestic debut of the year.The film, the first in a new trilogy of the
alien-robot franchise from Viacom Inc.'s studio, generally met estimates. It was projected to open with $99
million and $104 million, respectively, by researchers BoxOffice.com and Box Office Guru. The only movie in
wide release in U.S. and Canadian theaters, it easily outdistanced returning film "22 Jump Street," according
to an e-mailed statement from Rentrak Corp. (RENT)"Transformers: Age of Extinction" is forecast to be the
biggest movie of summer, and may give a lift to the domestic box office, which has lagged behind last year in
ticket sales. The film pulled in more than $300 million worldwide in its first weekend, shattering the record in
China on Imax Corp. (IMAX) large-format screens. It may reach $1 billion in its global theatrical run, according
to BoxOffice.com chief analyst Phil Contrino."For Paramount, it's huge to have the no. 1 film," Jeff Bock, an
analyst at Exhibitor Relations Co. "Their release schedule is probably the leanest. This was important to make
sure this franchise is firing on all cylinders.""Transformers: Age of Extinction" is one of Paramount's most
important pictures of the year, alongside "Hercules," scheduled for next month, and "Teenage Mutant Ninja
Turtles," set to open in August. The April release "Captain America: The Winter Soldier" from Walt Disney Co.
(DIS), had been the biggest domestic debut of 2014, at $95 million.Filmed in the U.S. and China,
"Transformers: Age of Extinction" had a production budget of $165 million, excluding marketing costs,
according to IMDB.com. The movie may produce total domestic sales of $265 million in its theatrical run,
according to BoxOffice.com. The preceding film in the series, "Transformers: Dark of the Moon," opened with
$97.9 million in June 2011, and grossed $352.4 million domestically, according to Box Office Mojo."Age of
Extinction," which opened in China at the same time as its domestic debut, may draw a significant amount of
its box-office sales from Asia. "Dark of the Moon" had the second-biggest opening weekend for a U.S. film in
China, pulling in $56 million, and ending with total sales of $165.1 million. Early estimates show the new film
bringing in about $90 million in China, Rentrak said.The almost $10 million in ticket sales to view the film on
Imax screens in China more than doubled the previous record held by "The Hobbit: The Desolation of
Smaug," according to Imax."Keeping in mind the staggering growth of the Chinese box office since then,
expectations are high for this film," Contrino said in an interview.The new movie, which stars Mark Wahlberg
for the first time in the series, also features Chinese actors as Paramount seeks to increase the appeal of the
series in the country."Adding Mark Wahlberg to the mix is a very smart move," Paul Dergarabedian, an
analyst at Rentrak, said. "It added new blood into the franchise and new excitement.""Age of Extinction" will
open in South America and Western Europe toward the end of soccer's World Cup to avoid competing with
the tournament for viewers.The new movie, the fourth in the series, is again directed by Michael Bay. The film
picks up with the battling robots that convert into cars and trucks. Wahlberg stars as Cade Yeager, a car
mechanic, who with his daughter Tessa, played by Nicola Peltz, makes a discovery that brings the Autobots,
and government officials, down on them.The film garnered only a 15 percent positive rating with critics on
Rottentomatoes.com, while 69 percent of audiences liked it, according to the review aggregator."Two hours
and 46 minutes of pulverized architecture is a lot to endure," A.O. Scott wrote in the New York Times. One of
the action sequences "reminds you what these movies are really about: a boy at play, reveling in the creative
and destructive power, and the glorious uselessness, of his own imagination."Among returning movies, Sony
Corp.'s cop comedy sequel "22 Jump Street" collected $15.4 million to place second in its third weekend.
"How to Train Your Dragon 2," from DreamWorks Animation SKG Inc. (DWA) collected $13.1 million to place
third in its third weekend. "Think Like a Man Too," a comedy starring Kevin Hart, collected $10.4 million to
place fourth for Sony in its second weekend.Weekend revenue for the top 10 films fell 5.9 percent to $169.7
million from the year-earlier period, Rentrak said. Domestic box-office sales year to date are $5.19 billion, a
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decrease of 0.9 percent from the same period in 2013.The following table has U.S. movie box-office figures
provided by studios to Rentrak. The amounts are based on gross ticket sales for June 27, June 28 and
estimates for yesterday.To contact the reporter on this story: Theo Mullen in Atlanta at
[email protected] contact the editor responsible for this story: Andrea Snyder at
[email protected]
30/06/2014
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In 3D, pop o wrestler Così Hollywood si rimette i «sandaloni»
Da Ercole a Mosè, arriva un'invasione di film mitologici. E Brad Pitt sarà Pilato
Cinzia Romani
L'apparizione degli eroi copre un periodo brevissimo nella storia della Grecia: tra il crollo cretese e il sorgere
di Atene, tutto si brucia in pochi anni. Ma se dall'uccisione del Minotauro all'uccisione di Agamennone
passano due generazioni, eccoci ancora a ricordare quell'epoca breve, però densa di destino. E scocca l'ora
dei «sandaloni», come in gergo si chiamano quei film a sfondo mitologico, che non siamo noi a rispolverare,
ma i disinibiti americani, attratti dalla teologia omerica, rivisitata senza alcun rigore filologico. Anzi, con una
certa disinvoltura. Hercules. Il guerriero in 3D, film d'azione di Brett Ratner, esce il 13 agosto e apre lo spazio
a un'altra prospettiva dei miti arcaici. Qui l'eroe, il muscolare ex wrestler Dwayne «The Rock» Johnson,
diventa il nuovo mostro, investito di un potere e di una sapienza che lo rendono temibile per Giganti e Titani.
Ispirato al fumetto omonimo Hercules. Il guerriero si ambienta in una dimensione terrena, dalla quale è
bandito il soprannaturale. Il tormentato figlio di Zeus è il più infelice fra gli eroi: essere sfuggente e multiforme,
supererà le mitiche dodici fatiche e perderà la propria famiglia, scoprendo che, lontano dagli dèi, l'unico suo
piacere è la battaglia. Selvatico e bestiale, Ercole assembla intorno a sé altri mercenari, disposti a lottare in
cambio di denaro. Sarà il re di Tracia ad assumere questi trafficanti di morte a credito: essi dovranno
addestrare i suoi uomini, per trasformarli nel più potente esercito di ogni tempo. Urla, pelli di leone, bronzo di
scudi e loriche di cuoio gonfiano un ardire blasfemo, appena corretto dall'unico greco che, con Ryan Condal,
firma la sceneggiatura, Evan Spilliotopoulos. È la seconda volta, quest'anno, che Ercole rivive al cinema,
dopo Hercules. La leggenda ha inizio di Renny Harlin. Se la breccia verso «queste cose che non avvennero
mai, ma sono sempre» è stata aperta dalla miniserie tv La Bibbia , aspettiamoci un diluvio di storie in peplo
anche l'anno prossimo. Si parte con Exodus (15 gennaio 2015), l'atteso kolossal di Ridley Scott, interpretato
dal camaleontico Christian Bale, nel ruolo di Mosè, e affiancato da un cast notevole: Ben Kingsley, John
Turturro, Sigourney Weaver a narrarci l'epica fuga degli ebrei dall'Egitto. Stavolta Ridley Scott fa sul serio e
pigia il pedale del cinema grandioso, stile Dieci Comandamenti . Niente effetti speciali, ma set costruiti per
davvero e polvere del deserto sotto ai roveti ardenti. «La religione è la fonte più ricca di sempre. Ognuno ha il
suo dio personale», ha detto Scott, che presenta Mosè come un guerriero, pronto a ricevere i Comandamenti
direttamente da Dio. Anche il taiwanese Ang Lee pare sia stato precettato dalla Warner Bros. per un biopic su
Mosè, dopo che Steven Spielberg ha abbandonato il progetto, descritto come «un Braveheart che incontra
Salvate il soldato Ryan , che incontra I Dieci Comandamenti ». Per il momento, occorre attendere l'esito di
Exodus , tanto più che, per entrambi i progetti, la novità è costituita dall'istinto bellicoso di un Mosè, che
prende in mano il destino del suo popolo. «Sandaloni» anche ai piedi di Brad Pitt, che si appresta a
impersonare Ponzio Pilato, quinto prefetto della Giudea, che si lavò letteralmente le mani della morte di Gesù
Cristo. Visto che la sua compagna Angelina Jolie lo rimprovera di non lavarsi affatto, non male. Il film,
sceneggiato da Vera Blasi e prodotto da Mark Johnson, è in fase di preparazione, ma già si sa che la storia
vuole esaltare la complessa personalità del governatore romano che ordinò l'esecuzione di Gesù. Dopo
l'armatura di Achille, in Troy , è la seconda volta del mito per il fascinoso attore. Teseo, il forte per eccellenza,
che da bambino gettò un'ascia contro Ercole, vedendolo con la pelle di leone, rivivrà in Theseus di Javor
Gardev. Qui l'epos narra della battaglia di Teseo contro il Minotauro, fra l'Argolide e l'Epiro: budget di 50
milioni di dollari e design affidato allo stesso Joseph C.Pepe di Avatar . Prepariamoci all'ennesimo
«sandalone» pop.
Foto: AZIONE In alto, una scena di «Hercules. La leggenda ha inizio». Sotto, Brad Pitt, che sta girando un
film su Ponzio Pilato, in una scena del celebre «Troy» di Wolfgang Peterse del 2004
Foto: MUSCOLOSO Dwayne «The Rock» Johnson è protagonista di «Hercules. Il guerriero» in 3D, il film
d'azione di Brett Ratner in uscita in Italia il 13 agosto. Nella nuova versione Ercole supererà le dodici fatiche
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LA TENDENZA Le nuove pellicole in costume
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e, lontano dagli dèi, scoprirà che l'unico suo piacere è la battaglia
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29/06/2014
02:59
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News
Taormina (ME) - Porsche ha trovato la quadratura del cerchio. Sì, perché non poteva scegliere di patrocinare
un evento più azzeccato di quello appena andato in scena nell'incantevole cornice di Taormina, in Sicilia,
dove sono stati assegnati i Nastri d'Argento 2014, premi cinematografici tra i più ambiti e prestigiosi del
panorama nazionale. Porsche: un richiamo naturale per il cinema e la Sicilia Il perché è presto detto. La Casa
di Zuffenhausen innanzitutto può vantare un legame fortissimo con il mondo del grande schermo, a cui ha
regalato, grazie a modelli leggendari, alcuni momenti che rimarranno scolpiti nella storia del cinema. Si
contano a decine infatti le apparizioni delle sportive Porsche - 356 e 911 in particolare - nei più celebri film
hollywoodiani . Senza contare che non basterebbe un libro per raccontare di tutti quegli attori - uno su tutti
Steve McQueen - che sono rimasti letteralmente stregati dal marchio Porsche, tanto da non poterne più fare
a meno per l'intera vita. Ma il costruttore tedesco ha rapporto fortissimo anche con la Sicilia, la terra che
ospita tradizionalmente le premiazioni dei Nastri d'Argento. È lungo le impervie strade che si inerpicano sulle
Madonie infatti, che Porsche si è affermata per ben undici volte alla Targa Florio. Una storia di assoluto
successo, che ha lasciato pagine indelebili sul grande libro del motorsport. I vertici Porsche tengono così
tanto alle vittorie siciliane che nel 1965 decidono di dedicare direttamente il nome "Targa" ad un modello
molto particolare che è appena scaturito dalla matita dei designer, in omaggio alla corsa sulle Madonie. Era
nata la Porsche 911 Targa, destinata a diventare un vero e proprio cult, tanto che ancora oggi rimane un
pilastro irrinunciabile della gamma. porsche nastri d argento 2014 3 Dal 1965 a oggi la 911 Targa è un
pilastro della gamma Porsche. Il nome deriva alla celebre gara siciliana sulle Madonie Porsche non ha fatto
altro che unire i puntini tracciati da questa emozionante storia, fatta di cinema e sport. E la scelta di
patrocinare l'edizione 2014 de i Nastri d'Argento a questo punto è risultata molto più che naturale. Soprattutto
avendo appena lanciato la nuovissima 911 Targa (991), che è stata scelta immediatamente per diventare la
madrina dell'intera premiazione. Gli altri modelli della gamma attuale poi - Panamera, Cayenne e Macan sono stati scelti per accompagnare i vip a tutti gli appuntamenti previsti del weekend taorminese. Nastri
d'Argento: ecco perché sono così ambiti Quella di appoggiare i Nastri è stata un'opportunità che il costruttore
tedesco non si è fatto scappare, non solo per questo collegamento quasi fisiologico con il grande schermo e il
territorio siciliano, ma anche perché si tratta del premio cinematografico più prestigioso e ambito insieme al
David di Donatello. I Nastri d'Argento infatti vengono assegnati non dalle case di produzione bensì dal
Sindacato dei Giornalisti Cinematografici Italiani, ovvero da chi i film li guarda per giudicarli e recensirli,
decretandone in parte l'eventuale successo. Si tratta quindi di un premio molto "attendibile", che viene
assegnato da una commissione di più di 100 giornalisti, critici e fotografi. Per un attore ricevere un Nastro
diventa quindi una pietra miliare della propria carriera. porsche nastri d argento 2014 52 Mauro Gentile,
Direttore della Comunicazione di Porsche Italia, consegna il premio "911 Targa, Tradizione e Innovazione a
Pierfrancesco Favino, per la straordinaria interpetazione di Clay Regazzoni in Rush Un riconosimento, quello
dei Nastri d'Argento, apprezzato unilateralmente non solo per la sua grande credibilità, maturata in ben 68
edizioni (è il premio cinematografico più antico d'Europa e il secondo del mondo dopo gli Academy Awards),
ma anche per la grande contaminazione che si materializza durante le giornate delle premiazioni. Qui, attori,
produttori, sceneggiatori, registi sono a stretto contatto l'uno con l'altro e con gli ospiti delle serate, in un clima
di grande convivialità, dove si incrociano storie diverse e nascono nuove idee e bozze di progetti utili anche
per il futuro del cinema italiano. Il premio Porsche a Favino: ha incarnato Clay Regazzoni in Rush Quest'anno
Porsche ci ha tenuto a consegnare in prima persona un premio, intitolato "911 Targa - Tradizione e
Innovazione". Il vincitore non poteva che essere Pierfrancesco Favino, l'attore italiano che ha saputo portare
sullo schermo, grazie al suo talento e ad una grande preparazione specifica, i valori del coraggio, della lealtà
nella competizione e del gusto per la pura sfida agonistica, interpretando il ruolo del mitico ed indimenticato
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Porsche e la quadratura del cerchio: Nastri d'Argento, 911 Targa e Favino
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La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato
Clay Regazzoni, nel film Rush, capolavoro di Ron Howard dedicato alla F1 e alla leggendaria sfida tra James
Hunt e Niki Lauda della stagione 1976. "Abbiamo voluto premiare l'eccezionale professionalità con cui
Pierfrancesco Favino si è calato nel personaggio di Clay Regazzoni, facendo emergere in maniera nitida i
valori più nobili della competizione quali la lealtà e l'agonismo" A consegnare il premio, costituto da un
bellissimo roll bar in argento, emblema inequivocabile della 911 Targa, è stato direttamente Mauro Gentile,
Direttore della Comunicazione di Porsche Italia, che ha dichiarato: «Abbiamo voluto premiare l'eccezionale
professionalità con cui Pierfrancesco Favino si è calato nel personaggio di Clay Regazzoni, facendo
emergere in maniera nitida i valori più nobili della competizione quali la lealtà e l'agonismo. Per Porsche è un
piacere quindi consegnare questo premio, che vuole essere anche un omaggio a questa terra, dove abbiamo
vinto per ben 11 volte la Targa Florio». porsche nastri d argento 2014 9 Le auto della gamma Porsche sono
state utilizzate come VIP shuttle I Nastri 2014: i vincitori Il Nastro dell'Anno quest'anno è andato a La sedia
della felicità del compianto Carlo Mazzacurati, un omaggio più che meritato ad un grande maestro del cinema
italiano. Il film più vittorioso di quest'anno resta in ogni caso Il Capitale Umano di Paolo Virzì, premiato con
ben sei premi - Regista del Miglior Film (Paolo Virzì), Sceneggiatura (Paolo Virzì, Francesco Bruni,
Francesco Piccolo), Attore protagonista (Fabrizio Bentivoglio e Fabrizio Gifuni), Scenografia (Mauro
Radaelli), Montaggio (Cecilia Zanuso) e Sonoro (Roberto Mozzarelli) - mentre la grande sorpresa rimane Pif
che con la sua opera prima La Mafia uccide solo d'estate si porta a casa il Nastro come Miglior Regista
Esordiente e per il Miglior Soggetto, insieme ai suoi due sceneggiatori Michele Astori e Marco Martani.
porsche nastri d argento 2014 62 Molte star della storia del cinema sono rimaste folgorate dal fascino del
marchio Porsche Importante risultato anche per la commedia Song' e Napule, che conquista quattro premi Miglior Commedia, Miglior Attore Non Protagonista (Carlo Buccirosso e Paolo Sassanelli), Miglior Colonna
Sonora e Miglior Canzone Originale. Soddisfazione anche per Allacciate le cinture del regista Ferzan
Ozpetek che ha premiato in prima persona sul parco del Teatro Antico di Taormina Kasia Smutniak - Miglior
Attrice Protagonista - e Paola Minaccioni - Miglior Attrice Non Protagonista, mentre il divertente film Smetto
quando voglio conquista il premio per la Miglior Produzione (Domenico Procacci e Matteo Rovere con Rai
Cinema). Importante soddisfazione anche per Salvo che vince per la Migliore Fotografia (Daniele Ciprì) e per
Grand Hotel Budapest, Something good che si aggiudica il Nastro per i Costumi (Milena Canonero). I premi
speciali: un'esplosione di star Premiati con una serie di riconoscimenti speciali anche una lunga serie di star
del cinema italiano, che hanno catalizzato l'attenzione nelle due giornate di premiazione: oltre a Stefano
Accorsi - Miglior Esordio alla regia "in corto", anche Claudia Gerini, Alice Rohrwacher, Asia Argento (che
all'ultimo momento non è riuscita a raggiungere Taormina), Pino Pellegrino, Claudio Santamaria per il
bellissimo film di impegno civile Il venditore di Medicine e poi ancora Anna Foglietta, Valeria Solarino, Marco
Giallini e Claudio Amendola. In collaborazione con Automoto.it
29/06/2014
Corriere della Sera - Ed. Nazionale
Pag. 29
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Ai Nastri d'argento premiate le sorprese Pif e «Song 'e Napule»
Stefania Ulivi
TAORMINA - «Le vie del cinema sono infinite». Da buon napoletano Giampaolo Morelli commenta così la
buona sorte che continua ad accompagnare Song 'e Napule , il film di Marco e Antonio Manetti che ieri a
Taormina si è portato a casa quattro premi (tra cui quello alla miglior commedia) ai Nastri d'argento dominati
da Paolo Virzì e il suo Il capitale umano (sei riconoscimenti su otto candidature).
«Non vedevo Napoli raccontata così bene dai film di Nanny Loy», commenta Morelli. Alias Lollo Love, il
tenero cantante della band neomelodica chiamata a suonare ai matrimoni dei boss (la sua hit «Cuoricina»
ormai vive di vita propria su Youtube) in cui viene infiltrato Paco Stillo (Alessandro Roja), ex disoccupato
entrato in polizia grazie alla raccomandazione del questore Vitali (Carlo Buccirosso) e mandato in missione
per conto del commissario Cammarota (Paolo Sassanelli).
Una delle sorprese positive della stagione insieme a La mafia uccide solo d'estate di Pif e Smetto quando
voglio di Sydney Sibilia (il primo miglior regista esordiente e miglior soggetto, l'altro miglior produttore a
Domenico Procacci e Matteo Rovere). Uscito in 18 copie il 17 aprile, dopo un fortunato passaggio al Festival
di Roma, Song 'e Napule settimana dopo settimana è arrivato a quintuplicare le sale. Dopo due David di
Donatello, e Globo d'oro, ora i Nastri: premiate le musiche di Pivio e De Scalzi, la canzone «Song 'e Napule»
di Di Risio e D'Ancona (interpretata da Morelli), Buccirosso e Sassanelli come attori non protagonisti. Come
protagonisti hanno, invece, vinto i Fabrizi de Il capitale umano , Bentivoglio e Gifuni. Tra le attrici en plein
delle interpreti di Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek, Kasia Smutniak e Paola Minaccioni. Il Nastro
dell'Anno è andato a La sedia della felicità , l'ultima regia dello scomparso Carlo Mazzacurati.
«Il merito del successo di Song 'e Napule è dei Manetti» dice Morelli: «Hanno capito che i musicisti come
Lollo Love magari suonano solo ai matrimoni ma hanno talento e sensibilità. E che Napoli non è solo
quell'inferno che si racconta: c'è una città pulita che ci mette il cuore. Da filmmaker d'assalto, sono stati
capaci di portare la troupe fin dentro ai vicoli del centro storico». I Manetti Bros, romani di nascita, toscani e
calabresi d'origine, un po' napoletani per scelta, rendono merito a tutta la troupe. «Selvaggia e ingestibile
come sempre sui nostri set». La dedica è per chi ci ha creduto fin dall'inizio, Luciano Martino, scomparso
nell'agosto scorso durante la lavorazione del film, che con le figlie Lea e Diana ha prodotto il film. «Lui è
l'unico che non si sarebbe stupito».
Non era neanche scontato il successo di Il capitale umano , commenta Paolo Virzì, vincitore come regista del
miglior film. «All'inizio alcuni committenti hanno tagliato la corda», racconta. La battuta «avete scommesso
sulla rovina di questo Paese e avete vinto» sembra ogni giorno più attuale. «Quella era una descrizione di
qualcosa successo in un momento preciso, tra il 2010 e il 2011, quando la finanza ha scommesso sui debiti
dei Paesi». Felice dei premi raccolti e anche di un altro risultato: le vendite internazionali. «Venduto in oltre 35
Paesi, anche opzioni per remake. È il riconoscimento del talento italiano in quella combinazione di tragico e
ironico che ci rende unici».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Coppie A sinistra, Ciro Petrone e Alessandro Roja nel film «Song 'e Napule». A destra, Pierfrancesco
Diliberto (detto Pif) e Paolo Virzì
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato
Cerimonia Sei riconoscimenti a «Il capitale umano» di Virzì. Tra i vincitori «La sedia delle felicità» di
Mazzacurati e gli attori Bentivoglio e Smutniak
29/06/2014
La Repubblica - Napoli
Pag. 10
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Ana Arabia" di Amos Gitai ha aperto ieri l'IFF
Ieri Amos Gitai ha aperto l'Ischia Film Festival, presentando il suo film Ana Arabia. La proiezione si è tenuta
alle ore 22.00 alla presenza del regista che ha salutato il pubblico e del direttore del Festival, Michelangelo
Messina. Filmato in un unico piano sequenza di 81 minuti,Ana Arabia è un momento nella vita di una piccola
comunità di reietti, ebrei e arabi, che vivono insieme in una enclave dimenticata al "confine" tra Jaffa e Bat
Yam in Israele. "Per Ana Arabia - dice Gitai - mi sono dato l'obiettivo di realizzare l'intero film in un unico
piano sequenza, senza tagli in cui il ritmo avvolge i frammenti delle figure. Ma c'è - spiega il regista - anche
una dichiarazione politica nel commentare che i destini degli ebrei e degli arabi non saranno recisi, né
separati. Essi sono intrecciati e devono trovare il modo - pacifico - di coesistere e la forma attraverso cui
vivere la propria vita, così - conclude - si rafforzeranno e si stimoleranno e non più solo attraverso i continui
conflitti". In Ana Arabia,Yael, una giovane giornalista decide di visitare un piccolo villaggio; in quelle baracche
fatiscenti tra i frutteti carichi di limoni, circondate da gigantesche abitazioni popolari, scopre una serie di
personaggi distanti dai cliché con i quali viene descritta la regione. Yael ha la sensazione di aver scoperto
una miniera di umanità. Non pensa più al suo lavoro. Le facce e le parole di Youssef e Miriam, Sarah e Walid,
e dei loro vicini e amici la introducono alla vita, ai sogni e alle speranze, agli amori ai desideri e alle illusioni.
La loro relazione con il tempo è diversa da quella della città che li circonda. In quel luogo provvisorio e fragile,
c'è la possibilità di coesistere, di vivere insieme. Una metafora universale. Ana Arabia è distribuito da Boudu
distribuzione che ha deciso di scommettere sul film acquistandolo per il territorio nazionale. il film è
riconosciuto Film D'Essai e inserito nel progetto Schermi di Qualità 2014.
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29/06/2014
La Repubblica - Napoli
Pag. 10
(diffusione:556325, tiratura:710716)
L'Ischia Film Festival 2014 al Castello Aragonese
L'Ischia Film Festival è diventato un appuntamento internazionale dove ogni anno illustri ospiti e giovani
autori promuovono opere che raccontano attraverso l'audiovisivo il territorio e la diversificazione culturale"
Michelangelo Messina Fondatore e Direttore Artistico IFF
Dal 28 Giugno al 5 Luglio 2014, presso il Castello Aragonese di Ischia, ha luogo la dodicesima edizione
dell'Ischia Film Festival, unico concorso internazionale dedicato alle location cinematografiche che attribuisce
un riconoscimento artistico alle opere audiovisive, ai registi, ai direttori della fotografia e agli scenografi che
hanno maggiormente valorizzato location italiane ed internazionali sottolineandone i paesaggi e l'identità
culturale. Ideato e diretto da Michelangelo Messina il festival è realizzato con l'alto Patrocinio del Parlamento
Europeo, l'adesione del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano e con il contributo del MiBAC
Direzione Generale Cinema e della Regione Campania, Assessorato alla cultura. Tutte le sere a partire dalle
ore 21.00 proiezioni all'aperto, omaggi e incontri con ospiti internazionali. Otto giorni ricchi di lungometraggi,
documentari e cortometraggi provenienti da oltre 30 diversi paesi del mondo. 107 le opere selezionate tra le
quali 7 anteprime mondiali e 28 anteprime nazionali. Opere capaci di valorizzare e promuovere le tradizioni,
la realtà storica, i paesaggi e le peculiarità di quei territori che sono stati scelti per la narrazione filmica o
documentaristica. Ad arricchire le serate incontri con registi e attori per "Parlare di cinema" sotto le stelle nel
meraviglioso contesto storico\paesaggistico del Castello Aragonese. Tra i personaggi che interverranno il
premio Oscar Bille August, il regista italiano Pupi Avati (presidente di edizione), uno dei massimi esponenti
del cinema israeliano, il regista Amos Gitai, l'attore Mattia Sbragia che presenterà al festival la sua opera
prima come regista, i registi, Ugo Gregoretti, Davide Ferrario, Alessandro Rossetto, Fabio Mollo, Edoardo
Winspeare, Angelo Longoni. L'attore americano Sean Kanan, famoso per l'interpretazione di Dicon nella nota
serie Beautiful. La giuria che decreterà i vincitori di questa edizione è composta dal direttore della fotografia
Arnaldo Catinari, il documentarista Roland Sejko, l'attore Giovanni Esposito e lo scenografo di origini francesi
Jean Manuel Martinez. Durante la kermesse vi è inoltre una sezione mercato con la 'Borsa Internazionale
delle Location e del Cineturismo', occasione di incontro tra il mondo del cinema e quello del turismo e il
'Convegno internazionale sul Cineturismo', che vedrà la partecipazione dei massimi rappresentanti del
mondo del cinema correlato al marketing territoriale. A completare il ricco programma la mostra fotografica
"Villeggiatura e vacanze nel cinema italiano (1949 - 2011) a cura di Antonio Maraldi. Per partecipare al
festival è necessario acquistare un accredito culturale presso l'Info- Point del Festival che sarà allestito al
Piazzale Aragonese dal 26 Giugno in poi. L'Ischia Film Festival, grazie alla collaborazione delle migliori
strutture ricettive dell'isola, mette a disposizione pacchetti di soggiorno ad Ischia per l'intera settimana o solo
per il week end di apertura e di chiusura a prezzi scontati per gli accreditati del festival.
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Informazione pubblicitaria a cura della A. Manzoni & C DAL 28 GIUGNO AL 5 LUGLIO HA LUOGO LA
12ESIMA EDIZIONE DEL CONCORSO CINEMATOGRAFICO INTERNAZIONALE DEDICATO ALLE
LOCATIONS
29/06/2014
La Stampa - Savona
Pag. 62
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Voghera Country Festival È l'ora di Trent Willmon, dal canto al grande
schermo
Uno show incredibile, con una sensazione identica a quella che si prova nei festival americani. Questo è il
Voghera Country Festival, giunto alla settima edizione, creato all'interno del Cowboys' Guest Ranch. Un
evento iniziato venerdì e che si conclude oggi, tra balli continui e musica live.
Migliaia di persone all'interno delle due arene, tutte rigorosamente in jeans, cappello da cow boy, stivali in
cuoio a tacco alto, cintura stile Tex - Mex e tanta voglia di divertirsi ballando il country. Uno spettacolo da
vedere. Eccezionali le presenze da tutta Europa, con ospiti provenienti anche dalla lontana Estonia, poi
olandesi, francesi, belgi e naturalmente tanti italiani, affascinati da una musica che ti obbliga a muoverti.
Il Voghera Country Festival è ormai diventato un meeting continentale, una vera e propria festa per tutti gli
appassionati del country, tra concerti, stage di ballo, un mercatino con oggettistica a tema e tantissima
musica. Migliaia di appassionati costantemente in pista, ascoltando artisti americani di fama mondiale,
unendo il divertimento che si prova ballando la Line Dance, il Two Step e il Catalan Style. Ospite d'eccezione
sarà il texano Trent Willmon, una leggenda vivente negli USA, per l'unico concerto previsto in Europa.
Il festival country nel Ranch di Voghera vede la partecipazione dei migliori country DJs italiani, tra stage e
workshop con i più importanti coreografi europei, perfetti per imparare a ballare il country o per aggiornarsi
con le ultime novità e tendenze americane.
Non mancheranno ad arricchire il festival tantissimi stand di vendita dedicati al country, il Parco Divertimenti
per la famiglia Cowboyland, colmo degli animali della fattoria americana, di bisonti, cavalli e di tantissime
attrazioni. L'evento principale (unica data europea) è il concerto della star mondiale Trent Willmon, stasera
dalle 22,30 in avanti. L'artista americano è autore di quattro album. Il primo, omonimo, «Trent Willmon», poi
«A Little More Livin'», «Broken In» e «Little Ol' Cafe» in più anche una partecipazione nel film western «Palo
Pinto Gold». Moltissimi i suoi successi cantati dai più importanti artisti del country americano.
Stasera i momenti clou saranno le competizioni di ballo: la collaudata Tacchino Hat Dance Trophy e la new
entry The Best Of The West Catalan Cup, gare di Line Dance e Catalan Style per coreografie originali con le
più importanti scuole europee. Anche all'interno del Cowboys' Saloon non mancheranno eventi con musica
live e, novità dell'anno, il Pick Your Guitar dove chiunque potrà con la propria chitarra esibirsi sul palco.
Ovviamente il cibo nei ristoranti del festival sarà rigorosamente Tex - Mex. Info 0383-364631,
[email protected]. Il programma del Festival e molto altro su www.vogheracountryfestival.it.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Al Cowboys' Guest Ranch
29/06/2014
La Stampa - Novara
Pag. 43
(diffusione:309253, tiratura:418328)
I gestori del Moderno donano alla città il cinema più antico
marcello giordani
L'ex cinema Moderno in dono alla città. La proposta verrà esaminata domani alle 18 in Consiglio comunale.
L'idea di regalare l'immobile di via Valenzasca, il locale per spettacoli più antico di Borgomanero, è dei
proprietari, Armando Radice, 86 anni, ex insegnante di educazione musicale, e la figlia Patrizia, anche lei
docente alla media «Gobetti».
«Abbiamo acquistato l'edificio nel 1958 io e mia moglie Angela - racconta Radice - e nel 1971 abbiamo
iniziato a gestire direttamente il cinema. Siamo andati avanti sino al 2004, quando abbiamo proiettato l'ultima
pellicola. Io ero arrivato alla pensione, il mondo del cinema era completamente cambiato e nel frattempo il
ministero dei Beni culturali aveva dichiarato l'immobile di importanza socio-culturale».
L'edificio, di proprietà del Collegio delle Orsoline, fu consacrato nel 1700 alla Madonna Assunta. Nel 1811
avvenne la confisca napoleonica, poi lo stabile fu acquistato da Vincenzo Tornielli e nel 1834 passò al notaio
Carlo Monti. Tre anni dopo diventò il teatro Monti, quindi passò in gestione alla Società operaia fino al 1898.
Con il Novecento arrivarono le pellicole e il locale si chiamò prima Cinema Vittoria, poi Cinema Moderno.
«Fino agli Anni '50 e '60 il locale - racconta Radice - era frequentatissimo. Ricordo che per la proiezione della
Ciociara si dovettero chiamare i carabinieri, perché era strapieno e c'era la coda fino sul "corso" di gente che
voleva entrare. Non si riusciva a stare neppure nell'atrio».
Negli Anni '80, ogni lunedì sera alla proiezione delle 20, erano ospiti immancabili il presentatore Mike
Bongiorno e la moglie Daniela Zuccoli: «Alla fine della proiezione la signora veniva sempre alla cassa a
chiacchierare e discutere del film appena visto».
Al Moderno, dietro alla macchina da proiezione alle prese con le «pizze» c'era Luigi Gattone mentre il
deposito delle biciclette e dei «motorini», accanto al cinema, era controllato da un altro personaggio
conosciuto da tutti i borgomaneresi, il «Nando».
Dal Moderno è passato un pezzo della storia cittadina: qui si tenevano i grandi comizi, e ogni anno veniva a
parlare Oscar Luigi Scalfaro, grande amico di Radice. «Ormai ho 86 anni, credo di essermi meritata la
pensione. Poi il cinema è diventato un'altra cosa, con l'arrivo dei dvd, di Internet e delle multisale. Così ho
deciso, insieme con mia figlia di fare un regalo alla città». «A noi - aggiunge Patrizia Radice - piacerebbe che
questo edificio diventasse un centro culturale, magari ospitando ancora delle proiezioni cinematografiche».
L'idea di fare dell'immobile del Moderno una struttura per cultura e spettacoli è condivisa
dall'amministrazione comunale che domani sera illustrerà il progetto nel corso del Consiglio.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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borgomanero. la proposta sarà discussa domani in consiglio
29/06/2014
La Stampa - Imperia
Pag. 55
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Con un omaggio a Pietro Germi e a Claudio G. Fava, cui la manifestazione è dedicata, si apre domani sera al
The Space Cinema del Porto Antico la diciassettesima edizione del Genova Film Festival, rassegna
organizzata dall'Associazione Daunbailò e diretta da Cristiano Palozzi e Antonella Sica. Proiezioni, incontri,
workshop caratterizzano il calendario fino a domenica 6. Sabato la proclamazione dei vincitori del concorso
cortometraggi e documentari. Mercoledì il festival festeggia Pivio e Aldo De Scalzi che hanno ricevuto il David
di Donatello e il Globo d'Oro per la colonna sonora di Song'e Napule. Per l'omaggio a Germi, nei cento anni
dalla nascita e quaranta dalla morte, verrà proiettato «Il ferroviere». Ricorderà la figura del regista genovesel
il critico Oreste De Fornari e Marialinda Germi, alla quale il padre dedicò il film, e l'attore Edoardo Nevola, che
interpretava Sandrino, il figlio del macchinista. «Ingrandimenti», sezione curata da De Fornari, è dedicata a
Enrico Vanzina.
Tra gli autori dei 20 cortometraggi in gara, alcuni volti noti del grande schermo per la prima volta dietro la
macchina da presa, come Stefano Accorsi , Valentina Carnelutti e Lorenza Indovina e, fra i protagonisti, lo
stesso Accorsi, Elena Arvigo, Lydia Biondi, Chiara Caselli, Gianfelice Imparato, Anita Kravos, Agnese Nano,
Vittoria Puccini, Rolando Ravello, Teresa Saponangelo, Tilda Swinton, Francesco Tricarico.
Dopo la premiazione verrà proiettato il film «I Corpi Estranei» di Mirko Locatelli, alla presenza del regista e
della sceneggiatrice Giuditta Tarantelli. [ale.pie.]
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Omaggio a Pietro Germi al Genova Film Festival
29/06/2014
La Stampa - Imperia
Pag. 53
(diffusione:309253, tiratura:418328)
I carrugi diventano set per un tuffo nel Medioevo
LORENZA RAPINI
Seborga diventa un set per un film 3d ambientato nel Medioevo, unendo tradizioni e nuove tecnologie. Il
progetto è già stato avviato e il trailer di «Castrum Sepulcri» (nome medievale di Seborga appunto) è pronto.
L'idea è di Andrea Iacona, che è anche l'attore protagonista. Con lui collabora un gruppetto di amici e
appassionati di cinema della zona, compresi i ragazzi del sestiere Burgu di Ventimiglia, che si sono resi
disponibili, forti della loro esperienza con costumi e atmosfere medievali.
Il trailer (anzi, in gergo, il «teaser») sarà presentato al festival «Pitchtrailer» di Catania. Servirà per introdurre
i personaggi, far capire la tematica della storia e incuriosire lo spettatore. L'obiettivo è realizzare un film o
eventualmente un cortometraggio, che racconterà una tormentata storia d'amore, tra ostacoli, riferimenti a
fatti e personaggi realmente accaduti e vissuti, «conditi» ovviamente con un po' di fantasia. Il «teaser» dura 2
minuti e 50 secondi e consente uno sguardo veloce su tutta la storia.
Gran parte del cast e dello staff è composto da giovani di Ventimiglia. A partire dal regista Andrea Iacona di
27 anni (ideatore, sceneggiatore e produttore esecutivo), Syria Castello di 16 anni (personaggio femminile
principale), Emanuele Rumè di 20 anni (attore e collaboratore), oltre a Cosimo Fanara di 50 anni (scenografo
e attore secondario); Antonio Galluccio di 72 anni (attore e produttore); Rohme Niederdorf di 37 anni (attrice
nel ruolo della madre); Teresa Gullace di 32 anni (attrice nel ruolo della nutrice) e Cristian Iacona di 31 anni (
attore nel ruolo di Guardia).
L'ideatore del progetto spera comunque di ampliare gli orizzonti del trailer e di riuscire a girare tutto il film.
Per questo chiede la collaborazione di altri giovani e meno giovani appassionati di cinema che abbiano la
voglia di mettersi alla prova e si appella anche agli altri sestieri di Ventimiglia, i gruppi di quartiere che da anni
portano alta la tradizione medievale nella città di confine e che possono dare un valido aiuto al film.
La location principale rimarrà in ogni caso Seborga. Un paese che tiene stretto il suo legame con il passato,
grazie alla tradizione del Principato, ma anche grazie alla sua conformazione: i carrugi, le piazzette e le case
in pietra del centro storico si presentano oggi praticamente come erano un tempo.
Il progetto sarà interamente realizzato dall'associazione culturale Ali (Artisti Liguri Indipendenti) di cui fanno
parte Iacona con alcuni suoi stretti collaboratori.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Seborga
29/06/2014
Il Messaggero - Marche
Pag. 53
(diffusione:210842, tiratura:295190)
L'EVENTO
La Mostra del Nuovo Cinema chiude la sua 50esima edizione e saluta Pesaro (oggi alle 11 al Teatro
Sperimentale la replica della proiezione del film vincitore), lasciando tracce indelebili nella città. Come la Walk
of Fame allestita al porto con la posa dei calchi delle mani dei registi e degli attori transitati a Pesaro e
l'inaugurazione di Largo Lino Miccichè in centro. Ieri sera in piazza del Popolo la cerimonia di chiusura con la
consegna dei premi di questa edizione dedicata al nuovo cinema americano e a quello d'animazione. Ha
vinto il Concorso Pesaro Nuovo Cinema - Premio Lino Miccichè il film indiano Liar's Dice, opera prima di
Geethu Mohandas; un road movie che racconta il viaggio di due donne alla ricerca del padre scomparso. La
giuria presieduta dall'attrice, regista portoghese Maria De Medeiros e composta dalla sceneggiatrice
Francesca Marciano, dal regista Daniele Vicari e dal critico e giornalista Silvio Danese ha deciso inoltre di
assegnare una menzione speciale al film: Tierra en la lengua di Rubén Mendoza. Il film del regista
colombiano è risultato invece il vincitore secondo il verdetto della giuria giovani, costituita da dieci ragazzi al
di sotto dei 25 anni di età e provenienti da tutta Italia. I giovani giurati hanno deciso di attribuire anche una
menzione speciale a Free Range - Ballad on approving of the world di Veiko Õunpuu (Estonia, 2013, 104'). Il
Premio di Amnesty è andato invece al film «Mamma, io ti ucciderò», spietato documentario sugli ospedali
psichiatrici russi della regista Elena Pogrebizhskaja. La giuria del premio, giunto all'ottava edizione, era
presieduta dall'attrice, scrittrice e testimonial Isabel Russinova e composta anche dalla critica
cinematografica Dina D'Isa, dal produttore Rodolfo Martinelli Carraresi e da Riccardo Noury. La giuria ha
deciso di assegnare un premio speciale a The Fall from heaven del regista turco Ferit Karahan. Il premio del
pubblico delle proiezioni in piazza è andato a «I ponti di Sarajevo», film per i cento anni dall'attentato
dell'arciduca Francesco Ferdinando che ha dato inizio alla prima guerra mondiale. Un film firmato da 13 autori
tra cui due italiani (Leonardo Di Costanzo e Vincenzo Marra), oltre a Jean-Luc Godard, Ursula Meier e Aida
Begic ed altri. Il film, proiezione speciale della Piazza, ha vinto di poco spuntandola di un soffio sul film di
apertura Swim Little Fish Swim di Lola Bessis e Ruben Amar. Assegnato infine anche il Premio CineMarche
Giovani, organizzato dalla Fondazione Pesaro Nuovo Cinema. Il concorso è riservato a cortometraggi
realizzati da giovani fino a 30 anni d'età che vivono, studiano o lavorano nelle Marche. La giuria, coordinata
da Pierpaolo Loffreda, ha assegnato all'unanimità il premio al video X+Y = Z di Alia Simoncini. La giuria ha
segnalato altri due corti con una menzione speciale: Andando in giro di Alfredo Rodriguez e Don't Think di
Iorio Sebastianelli.
Claudio Salvi
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Un road movie al femminilevince il Festival di Pesaro
29/06/2014
Il Messaggero - Ed. Nazionale
Pag. 18
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Gli abiti magici di Tosi
IN ESPOSIZIONE A SPOLETO 24 VESTITI DAL "MACBETH" DI VISCONTI DEL 1958 AL "MATRIMONIO
SEGRETO" DELL'ANNO SCORSO
Paola Pisa
Claudia Cardinale alza delicatamente il velo bianco da sposa e l'emozione è intensa. Quando l'attrice indossa
l'abito di Angelica e balla con il bel principe di Salina, un indimenticabile Burt Lancaster, si è travolti con lei in
valzer vorticosi tra i sontuosi saloni del "Gattopardo". Nelle nicchie, e sulla cupola della bellissima Chiesa
sconsacrata della Manna d'Oro, che si trova nella piazza del Duomo di Spoleto, scorrono gigantesche le
immagini di Alida Valli in "Senso", di Silvana Mangano in "Morte a Venezia", di Charlotte Rampling in
"Portiere di Notte", di Helmut Bergen in "Ludwig" e creano momenti di spettacolarità onirica. La storia del
cinema avvolge e circonda come un sogno. I più bei film rivivono nella emozionante messa in scena che è un
omaggio a uno dei più grandi talenti della cinematografia mondiale e alla sua arte di fare costumi. Disegni,
schizzi di cappelli e mise, scatti del fotografo Fiorenzo Niccoli arricchiscono le immagini sugli schermi. Questa
è solo una delle parti in cui si compone "I due mondi di Piero Tosi", mostra-installazione che è stata
inaugurata ieri ed è stata fortemente voluta da Carla Fendi e dalla sua Fondazione. Nella seconda parte,
quella che si trova in un fascinoso sotterraneo della stessa chiesa, foderato di materia metallica, sono raccolti
i costumi che lo stesso Tosi ha creato per il Festival di Spoleto, in questi ultimi tempi è tornato ad avere gloria
e fama grazie alla direzione di Giorgio Ferrara. «Ho voluto una Cappella Sistina del cinema. Ho pensato che
proprio il grande schermo con le sue potenti immagini potesse diventare la storicizzazione della nostra
cultura», dichiara Quirino Conti, regista e scenografo direttore artistico dell'esposizione. Si possono ammirare
i vestiti fatti per il "Macbeth" del 1958 tra cui uno femminile di raso azzurro, con strascico e drappeggi, ricami
in argento brunito. Ci sono gli abiti per "Manon Lescaut" del 1973, regia ancora di Visconti. Direttore, il mitico
Thomas Schippers. Per la protagonista un vestito di seta salmone, con pizzi antichi e sottogonna originale del
1890. Artigianelle e studenti portano corpetti stringati e marsine. Tutto è perfetto, artigianale, concesso dalla
Fondazione Tirelli-Trappetti. Opera della celebre sartoria teatrale romana. Per la "Traviata" del 1963 ecco
due enormi gonne, la seta avorio gioca con il verde delle balze, dei ricami, delle frange. "La Maschera", nata
per la performance di Peppe Barra Theatre Minute "Che cos'è l'amore", Tosi ha fatto un costume da Pierrot in
raso avorio con nastri albicocca. Le scarpette ornate da grandi fiocchi. E ancora gli abiti per "Il matrimonio
segreto", di Cimarosa, del 2013, ed ecco allora marsine con profili di seta. Bottoneria fatta a mano.
Perfezione, esigenza nei dettagli, ma grande personalità per dare carattere ai personaggi. Con Tosi il
costume diventa moderno. Cambia. L'abito non è un "di più", ma parte integrante della narrazione.
Costumista teatrale e cin e m a t o g r a f i c o , nato a Sesto Fiorentino nel 1927. Ha studiato con Ottone
Rosai. È stato tra i collaboratori preferiti di Visconti, Monicelli, Cavani, Bolognini. Ha inventato l'abito della
Magnani in "Bellissima". Firmato i costumi di "Rocco e suoi fratelli", di "Le notti bianche", di "Medea" di
Pasolini, di "Vacanze a Ischia" e de' "I compagni" di Monicelli. Di tantissime opere liriche. Di lui Alberto
Arbasino in "Ritratti Italiani" (Adelphi) scriveva: «Il personaggio Piero Tosi continua a ritirasi nell'ombra, a non
uscire di casa, a non frequentare nessuno, a chiudersi nella sua ritrosia e nel lavoro, a sfuggire le prime, i
parties» Ha collezionato premi. Tre Nastri d'Argento, Tre David di Donatello, cinque Nomination agli Oscar,
Globo d'oro e tanto altro ancora per il professore che da venti anni insegna Creazione del costume al Centro
Sperimentale di Cinematografia. Nel 2013 l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che assegna
annualmente i premi Oscar, ha deciso di conferirgli un premio alla carriera ma lui è rimasto a casa perché
non ama gli aerei né le grandi kermesse. Il "maestro" dichiara: «Spoleto per me è sempre legata al ricordo
della prima volta del mio sopralluogo al Teatro Nuovo. Un viaggio fantastico». E qui Tosi torna, perché lo ha
chiamato la Fondazione Carla Fendi che dice: «Perchè Piero è un artista. Perchè ha ideato personaggi che
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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L'evento organizzato dalla Fondazione Carla Fendi rende omaggio al costumista che ha reso grande il
cinema e il teatro LA MOSTRA
29/06/2014
Il Messaggero - Ed. Nazionale
Pag. 18
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ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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sono scolpiti nel tempo. Perchè è l'unico Premio Oscar alla Carriera per i costumi. E perché è un grande e un
amico». Il Festival e la mecenate mettono la sua arte a disposizione del pubblico.
I capolavori
Candida organza e tulle per il ballo di Angelica Nel Gattopardo organza di Dior con sotto una dozzina di strati
di tulle per Claudia Cardinale nel ballo con il principe di Salina- Burt Lancaster
Tessuti da neorealismo per Anna Magnani In "Bellissima" Anna Magnani porta sullo schermo abiti veri,
con tessuti che si trovavano comunemente nei negozi. Tosi la ricorda davanti allo specchio
Le intriganti bretelle per la Rampling Nel "Portiere di notte" della Cavani bastano due bretelle sul piccolo
seno della bellissima a renderla immortale con i cappello e guanti militari
I tailleur bianchi per il giglio Mangano La regalità di Silvana Mangano in "Morte a Venezia". il premio Oscar
Tosi ricorda: «Le mettevi addosso una cosa qualsiasi e diventava un giglio»
Foto: L'INAUGURAZIONE Piero Tosi a Spoleto con la costumista premio Oscar Gabriella Pescucci e Carla
Fendi a Spoleto LA MASCHERA Costume per Beppe Barra in "Che cos'è l'amore", performance del Theatre
minute nel 2012
Foto: I COSTUMI Le giubbe e i vestiti del "Matrimonio il segreto " Sotto l'abito di Lady Macbeth
29/06/2014
Il Messaggero - Ed. Nazionale
Pag. 1
(diffusione:210842, tiratura:295190)
"Il Capitale umano" di Virzì sbanca i Nastri d'Argento a Taormina
Gloria Satta
"Il Capitale umano" di Virzì sbanca i Nastri d'Argento a Taormina/ a pag. 23 T A O R M I N A Il capitale
umano sbanca anche i Nastri d'Argento: il film di Virzì ne ha vinti sei, più il "Biraghi" andato all'attrice
esordiente Matilde Gioli. Il miglior regista debuttante è Pif per La mafia uccide anche d'estate , il Nastro per l'
attore protagonista se lo dividono Fabrizio Gifuni e Fabrizio Bentivoglio ( Il capitale umano ), la migliore attrice
è Kasia Smutniak ( Allacciate le cinture ). Per i non protagonisti vincono Paola Minaccioni ( Allacciate le
cinture ) e la coppia Carlo Buccirosso e Paolo Sassanelli per Song'e Napule , la vera sorpresa dell'anno: la
commedia dei Manetti Bros incassa ben quattro premi. I Nastri, assegnati dal Sindacato Giornalisti
Cinematografici, sono stati consegnati ieri sera nella fastosa cornice del Teatro Antico di Taormina. Alla
cerimonia, condotta dalla presidente del Sindacato Laura Delli Colli, c'erano tutti i premiati, tutti euforici in
un'atmosfera scanzonata da gita di classe. Tra i destinatari dei Nastri speciali (Favino, Solarino, Santamaria,
Foglietta, Accorsi, Trappetti, Rohrwacher), c'era anche Marco Giallini, che ha vinto il Premio "Nino Manfredi".
«Sono particolarmente contento», dice l'attore romano, «perché Manfredi è uno dei miei idoli: da giganti
come lui e come Sordi, Tognazzi, Abatantuono, Verdone ho rubato i segreti del mestiere anche senza
volerlo». La stagione felice di Giallini, che a cinquant'anni ha scoperto il successo come protagonista, non si
arresta. Tutti lo vogliono e non c'è commedia che non lo contempli ormai nel cast. «Ultimamente ho dovuto
rifiutare dei film», spiega Marco, «perché non ce la faccio fisicamente. Ma non mi lamento, quello che mi sta
capitando è magnifico». L'attore è sbarcato a Taormina direttamente dal set di Storie sospese , il film di
Chiantini che sta girando nel ruolo di un operaio addetto alla manutenzione dei piloni di un'autostrada in
Abruzzo: «Ho seguito un corso di roccia e mi arrampico senza controfigura», spiega orgoglioso.Il film,
interpretato anche da Maya Sansa, racconta una lotta contro il degrado paesaggistico: «Dopo tante
commedie, una bella incursione nel cinema d'autore è proprio quello che mi serviva», dice Giallini. Ma si
tranquillizzino i fan, non smetterà di far ridere. Lo vedremo dopo l'estate in due commedie: Confusi e felici e
Ogni maledetto Natale . Il suo sogno? «Vorrei interpretare un prete di frontiera che ho conosciuto in periferia,
un personaggio straordinario morto troppo giovane d'infarto: si chiamava Don Fabrizio, era pieno di tatuaggi
e, all'occorrenza, sapeva menare le mani».
Foto: Valeria Solarino
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I premi
29/06/2014
Il Sole 24 Ore - Domenica Da Collezione
Pag. 37
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Se i bambini ci guardano
«La gelosia» di Garrel e «Quel che sapeva Maisie» raccontano in modo diverso il divorzio visto dai ragazzi
Cristina Battocletti
Il mondo può incenerirsi attraverso la toppa di una serratura, soprattutto se a reggerlo sono spalle che
distano poco più di un metro dai piedi. Philippe Garrel in La Gelosia scurisce lo schermo quando Charlotte
(Olga Milshtein) spia il padre Louis (Louis Garrel) nel dare l'addio alla madre Clothilde (Rebecca Convenant).
Un buio p pece tranne che pper uno spicchio di luce in cui vengono inquadrate le facce dei genitori. L'animo
di Charlotte dovrà passare attraverso quel pertugio, stringersi e p riallargarsi, prendendo corpo in una pièce
con personaggi nuovi. Come accade alla protagonista di Quel che sapeva Maisie (Onata Aprile) di Scott
McGehee e David Siegel che osserva il falegname lavorare al pla porta di ingresso e presagisce già che il
padre, Beale (Steve Coogan), non riuscirà più a infilare piede in casa.
I pfilm di Garrel e di McGehee e Siegel, ora nelle sale, sono molto distanti tra loro, ma qualcosa di profondo li
accomuna. Il primo autoriale, immerso in un tinello in bianco e nero in cui vagano poeti, attori, artisti e in cui si
culla la viscerale, sempre raffinata e autorevole indagine dei sentimenti del regista francese incline
all'autobiografismo. Come in questo caso: p Charlotte è la trasposizione femminile d ello stesso autore pche
fa interpretare al figlio Louis il ruolo di suo padre.
pQuel che sapeva Maisie di autoriale ha forse solo l'origine - p è tratto dall'omonimo romanzo di Henry
James (pubblicato nei classici di Marsilio) - p. È patinato, holl y pwoodiano anche se la coppia di registi (già
nota per il noir Suture del 1994, I segreti del lago con Tilda Swinton, 2001, Parole d'amore del 2005 con
Binoche e Gere e Uncertainty del 2009) rivendica indipendenza. Ed è p furbo nell'agganciare la pancia dello
spettatore attraverso le musiche e gli sfondi di una New York p n pon convenzional e p. Eppure allaccia
riflessioni non banali; psaranno le gambette scheletriche di Maisie, apparentemente troppo fragili per
sopportare il p solipsismo genitoriale, la buona scrittura della sceneggiatura, la sempre ottima interpretazione
di Julianne Moore nel ruolo della madre Susanna, sciatta ed egoriferita . O p l'imbarazzante capigliatura del
bravo Coogan (lo abbiamo visto recentemente in Philomena di Stephen Frears) , p premonitrice di un
giovanilismo autocompiaciuto e individualista p.
Fatto sta che la pellicola invade un piano ben diverso da quello della commedia sentimentale estiva che
scivola nel cestino p non appena si abbandona la sala. Soprattutto perché la trama non racconta vessazioni
estreme, ma una pquotidianità infima e banale, fatta di dispettucci, dimenticanze, spilorcerie d'animo reiterate
, ma così ben raccontate da essere in grado di reggere da sole lo schermo. Mai abbastanza ppotenti da
sgretolare la fiducia di Maisie che, come un fiore, ogni mattina si rinnova nonostante le dimenticanze, i
rimpalli e le fughe alla chetichella a cui devono porre rimedio i nuovi partner p. Susanna e Baile n pon sono
mostri , p anzi , p quasi fan pena quando si piegano all'ennesima meschineria, come chi non è in grado di
governare i sentimenti e si crede migliore di quello che è, inventandosi impegni per mascherare la propria
mediocrità professionale e umana p. Così Maisie nonostante veng a p parcheggiata a scuola prima del
tempo, o dal portiere, o nel bar dove lavora il nuovo marito di mamma, Lincoln (Alexander Skarsgård), o con
la nuova moglie ed ex tata Margo (Joanna Vanderham), è pronta a credere ai « pTi voglio bene » p, « pSei la
persona più importante della mia vita » p, con cui mamma e papà la investono, cercando di insabbiare le
proprie irresponsabilità p. Certamente sulla riuscita della pellicola ha un grosso peso lo sguardo pie pno di
meraviglia di Onata Aprile davanti all'ennesim o abbandono p. Dove più che l' pincoscienza affiora la
psaggezza, che ricorda p quell a p di Billy (Justin Henry) in Kramer contro Kramer (Robert Benton, 197 9 p)
quando chiede perché la mamma se n e sia a pndata. C'è da pensare p che chi ha p fatto il casting p per
Mais i pe abbia privilegiato Onata anche per quelle gambe di giunco, che rendono ancora più erculeo lo
sforzo di sostenere pcolpi che piegherebbero una pgrossa stazza. Ma la verità è che O n pa t pa è
credibilissima, tanto che viene il sospetto che abbia frequentato paludi simili alla protagonista della pellicola,
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schermaglie
29/06/2014
Il Sole 24 Ore - Domenica Da Collezione
Pag. 37
(diffusione:334076, tiratura:405061)
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come Luciano De Ambrosis , p che paveva perduto la madre proprio prima di rivestire i panni di Pricò
nell'indimenticabile I bambini ci guardano (1943) di Vittorio De Sica. Maisie pispes s pirà l'anima, creando il
primo argine tra lei e l'infantilismo dei genitori, solo quando si sveglierà nel letto di una sconosciuta. p
Benché la pellicola di Garrel abbia come missione quella di sviscerare la gelosia in tutte le sue declinazioni,
e pntrambi i film illuminano le conseguenze di una separazione p con conclusioni simili. La coppia scoppiata
in La gelosia è pcivil e p, elegant e p, ai limiti dell'eccesso . Quella di Maisie pbiecamente litigios a, p anche
se mai grottesca pquanto quella del precente Incompresa di Asia Argento. Ma in tutt e p e due le opere p si
apre una finestra verso le p famigli e p allargat e p, forti e fragili insieme, come insegna anche Il passato di
Asghar Farhadi (2013). Maisie prende le misure e si accomoda tanto nella gentilezza di Margo, quanto nella
tenerezza goffa di Lincoln; Charlotte si fa imbrigliare nel fascino ombroso della nuova compagna del padre,
Claudia (Anna Mouglalis). E ci riporta a una riflessione sui legami di sangue, pche l'affetto non si fa
imbrigliare nei ruoli, come spiegava anche padre Turoldo p.
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Foto: strane famiglie|Da sinistra, «Quel che sapeva Maisie» e «La gelosia» di Philippe Garrel, ora nei cinema
29/06/2014
Il Sole 24 Ore - Domenica Da Collezione
Pag. 35
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Il festival raffinato scopre l'America
Emiliano Morreale
Giunto alla 50ma edizione, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro - che si chiude oggi ripercorre la propria storia con una ventina di titoli tratti dalle edizioni dei decenni passati. Negli anni '60,
infatti, quello di Pesaro fu il festival delle Nouvelle Vague internazionali, dai paesi dell'Est (Jan Nemec, Jerzy
Skolimowski) all'America Latina (Tomas Gutierrez Alea, Glauber Rocha), ma anche agli Stati Uniti (i primi
western di Monte Hellman). Nelle prime edizioni, ai convegni che avevano luogo durante il festival, Pasolini
espose le sue fortunate teorie sul cinema come lingua scritta della realtà, e sulla distinzione tra cinema di
prosa e cinema di poesia. E Pesaro, modello per molti festival italiani piccoli e medi, fu anche il primo festival
italiano a venir contestato dagli studenti nel '68. Diretto da Giovanni Spagnoletti dal 2000, il festival si
caratterizza di solito, oltre che per il concorso internazionale (quest'anno c'è anche un film italiano, I resti di
Bisanzio di Carlo Michele Schirinzi), per le sue retrospettive. Ma in verità nell'edizione 2014 sembra saltare
un po' il consueto equilibrio tra una retrospettiva dedicata a un autore o un periodo del cinema italiano
passato, e una dedicata all'esplorazione di una cinematografia nazionale contemporanea. La sezione "estera"
è infatti dedicata al cinema indipendente statunitense degli ultimi 15 anni, con le opere di nomi storici come
Jonas Mekas o Ken Jacopbs, o di autori delle generazioni successive ormai celebri tra il pubblico
specializzato come Bill Morrison o James Benning, autore di ipnotici poemi visivi sull'America. Ma c'è anche
spazio per il film che ha vinto l'Oscar come miglior film animato nel 2006, The Moon and the Son di John
Canemaker alias John Cannizzaro jr., diario del rapporto col padre immigrato calabrese, e per un backstage
su se stesso girato da quella figura (troppo) poliedrica che è l'attore-scrittore-regista-ecc. ecc. James Franco.
Sarà interessante fare il punto su una cinematografia americana in parte sommersa, per lo più ignota da noi
tranne qualche apparizione ai festival, mostrandoci quanto il cinema degli Stati Uniti continui a essere più
vario di quanto il pubblico possa dedurre dal mainstream dei suoi prodotti che arrivano in sala, o al limite dalle
ondate di serie tv di livello anche alto. La parte sull'Italia, invece, è dedicata a un aspetto in apparenza minore
ma di grande interesse, i film d'animazione. Che hanno, curiosamente, una loro storia particolare proprio nelle
Marche, dove il festival si svolge. Non ci riferiamo ovviamente al fenomeno della Rainbow di Iginio Straffi, che
ha conosciuto il successo internazionale con le terrificanti Winx, quanto al piccolo e paziente lavoro svolto
dalla Scuola del Libro di Urbino che, ha sfornato geniali artigiani (in senso tecnico, nobile) dell'illustrazione,
del fumetto e del cartone animato. I più noti oggi sono Gian Luigi Toccafondo e Simone Massi, cui sono da
aggiungere, formatesi sotto la guida di Roberto Catani, almeno le formidabili trentacinquenni Magda Guidi (di
cui a Pesaro si vedranno due film), Mara Cerri, Beatrice Pucci. Una vera "scuola", quella di Urbino, con
affinità e forti individualità trai suoi esponenti, fatta di segni leggeri e di improvvise cupezze quasi gotiche, con
un'attenzione precisa alla materialità del disegno in era di animazione digitale.
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i premi
Ha vinto la 50esima edizione del concorso «Pesaro Nuovo cinema» il film indiano «Liar's Dice» di Geethu
Mohandas.
«Tierra en la lengua» di Ruben Mendoza si è conquistato il premio «Pesaro Cinema Giovane» e la Menzione
speciale del Concorso, mentre «Mamma, io ti ucciderò» di Elena Pogrebizhskaja si è aggiudicato il premio «
Cinema e diritti umani» di Amnesty International. «I ponti di Sarajevo» di Autori Vari, tra cui i nostri Leonardo
di Costanzo e Vincenzo Marra, ha ottenuto il «Premio del Pubblico» per la sezione Cinema in Piazza.
Foto: vincitore|«Liar's Dice» di Geethu Mohandas ha vinto la 50esima edizione del concorso «Pesaro Nuovo
cinema»
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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pesaro / 2 - nuovo cinema
29/06/2014
Il Giornale - Ed. Nazionale
Pag. 25
(diffusione:192677, tiratura:292798)
I Nastri d'Argento avvolgono i soliti noti
A Paolo Virzì ben sei premi con «Il capitale umano». Unica sorpresa: la consacrazione di «Song'e Napule»
Cinzia Romani
Se non è zuppa, è pan bagnato. Così a Taormina i Nastri d'Argento li vincono gli stessi membri della casta
dei cast, che avevano il nome in cartellone ai recenti David di Donatello e quindi restano in giostra. Sei premi
(su otto candidature) a Il capitale umano di Paolo Virzì, che aveva fatto il pieno ai David col suo film targato
Rai Cinema sui «maledetti» ricchi del Nordest. Ma Rai Cinema riciccia anche dietro Pif, alias il prezzemolino
mediatico Pierfrancesco Diliberto, il cui La mafia uccide solo d'estate incassa il premio quale miglior regista
esordiente e per il miglior soggetto. Un bel traino per la campagna televisiva Tim? A sorpresa (si fa per dire:
produce Rai Cinema con Devon), Song'e Napule dei Manetti Bros si avvolge in quattro Nastri, dopo un testa
a testa con Smetto quando voglio , distribuito da Rai Cinema, sconfitto a Roma e risarcito in Sicilia col premio
al miglior produttore, Domenico Procacci, nella vita in coppia con l'attrice Kasia Smutniak, un Nastro per
Allacciate le cinture , film di Ferzan Ozpetek trombato ai David e prodotto da Rai Cinema. Valeria Solarino,
Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Claudia Gerini, Stefano Accorsi e Asia Argento, amati dal
Sindacato Giornalisti Cinematografici, organizzatore dei Nastri, indossano l'abito da sera per ritirare premi
sponsorizzati da grandi gioiellieri, importanti produttori d'auto, dominatori della cosmesi. C'è crisi: meglio
puntare su nomi collaudati dal reference system come quello di Stefano Accorsi: Nastro per il miglior esordio
alla regia (un corto). Né poteva mancare Erminia Manfredi, taorminese doc che rinverdisce la memoria del
marito Nino Manfredi, riportando sull'isola il Premio intitolato all'attore scomparso. Premi speciali per i 50 anni
della sartoria Tirelli e alla carriera per Piero Tosi, Marina Cicogna e Francesco Rosi. Naturalmente,
riconoscimento ad Alice Rohrwacher per il successo a Cannes de Le meraviglie : ancora Rai Cinema
monopolista su un mercato che premia e premia, mentre le sale chiudono e i pochi giovani rimasti guardano i
film sul computer.
Foto: ATTESI Asia Argento (a sinistra) e Paolo Virzì, premiati ieri ai Nastri d'Argento senza sorprendere
nessuno
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Cinema Ieri la (prevedibile) cerimonia
29/06/2014
Libero - Ed. Nazionale
Pag. 31
(diffusione:125215, tiratura:224026)
Le tartarughe ninja ancora al cinema
Nuovo film sulla serie culto degli anni Novanta, con atmosfere ancora più dark
MARCELLO RUFFO
L'infanzia di tantissimi bambini cresciuti negli anni Novanta sta per riaccendersi nei cinema. È bastato
pubblicare il trailer ufficiale del nuovo film delle Tartarughe Ninja per scatenare sul web quelli che da piccoli
sognavano di far parte del gruppo di tartarughe più agguerrito che si sia mai visto. La storia fantascientifica
dei Teenage Mutant Ninja Turtles (nome originale della serie in America) nasce dai disegnatori di fumetti
Kevin Eastman e Peter Laird e mescola elementi tradizionali della cultura guerriera giapponese con
ambientazioni punk-metropolitane newyorkesi. Il film in uscita il 18 settembre nelle sale cinematografiche
italiane è solo l'ultimo tassello di una storia di successo che dal 1984 affascina ragazzini di tutto il mondo. Si
capisce subito dal trailer che questa trasposizione cinematografica del fumetto è dedicata agli appassionati di
vecchia data delle tartarughe ninja e non solo ai bambini di oggi. Le ambientazioni metropolitane sono più
cupe che nella versione del cartone animato dedicato al pubblico giovanissimo. A ricoprire il ruolo di April
O'Neil, la reporter amica delle tartarughe mutanti che fa loro da tramite con la società umana, c'è la splendida
Megan Fox. Dopo un'assenza di qualche anno dal cinema, dovuta all'allargamento della famiglia con due
gravidanze, la Fox torna a ricoprire un ruolo per gli amanti del mondo dei comics, lei che è diventata uno dei
volti più noti e belli di Hollywood interpretando i capitoli cinematografici dei Transformers . Anche in questo
film, scollegato dalle precedenti pellicole, le tartarughe guerriere sono quattro: Leonardo, Donatello, Raffaello
e Michelangelo, nomi ovviamente ripresi dal Rinascimento di cui è un grande appassionato il loro mentore. I
nostri vengono geneticamente modificati da un misterioso liquido che cola nelle fogne di New York dopo un
incidente stradale e insieme a loro diventa un mutante anche un vecchio topo, Splinter, che - appartenuto in
passato ad un guerriero giapponese - insegnerà alle giovani tartarughe la via dell'onore e del combattimento.
Nel trailer s'intravede il nemico di sempre, Shredder, il feroce capo (dotato di pericolosissime lame) di
un'organizzazione criminale che tiene sotto scacco la metropoli americana. Le tartarughe ninja hanno vissuto
più volte il successo negli ultimi trent'anni e se il fumetto è materiale per collezionisti, la serie animata
televisiva ha reso mainstream gli eroi con il carapace e non è raro vedere a carnevale bambini vestiti da ninja
verdi. Oltre al fumetto e alla serie animata le tartarughe sono già apparse sul grande schermo in alcuni film e
la loro trilogia degli anni Novanta è una serie di culto che ogni tanto viene ritrasmessa in televisione,
inchiodando gli attuali trentenni al divano. Dal 2000 ad oggi il successo era calato, anche per colpa di alcuni
crossover troppo azzardati - per esempio quello con i Power Rangers - ma con il trailer uscito in questi giorni i
fan sono tornati a sognare. Poi si sa che oltre ad essere tra gli animali più longevi, la tartaruga ha il carapace
duro e sa come difendersi dalle avversità e dal tempo. E le tartarughe ninja lo fanno al grido di
«Cowabunga!».
Foto: Nella foto, due delle quattro Teenage Mutant Ninja Turtles, precisamente Raffaello (con la maschera
rossa) e Leonardo (in blu). Le altre sono Michelangelo (in arancione) e Donatello (in viola). Il loro mentore è il
topo Splinter [u.s.]
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Con Megan Fox
29/06/2014
Libero - Ed. Nazionale
Pag. 31
(diffusione:125215, tiratura:224026)
Paolo Limiti, causa per plagio alla major Usa
G.L.M.
Uno dei più famosi autori televisivi e musicali in Italia contro la major delle major hollywoodiane. Paolo Limiti
sembra non volerla far passare liscia alla 20th Century Fox. L'autore di brani come La voce del Silenzio ha
intenzione di denunciare la società di produzione cinematografica americana. A suo avviso, la commedia
Tutte contro Lui , diretta da Nick Cassavetes e che vede come interpreti principali Cameron Diaz, Kate Upton
e Leslie Mann è un plagio. Possibile? Sembra quantomeno strano che una delle commedie di maggiore
successo nell'ultima stagione hollywoodiana abbia a che fare col 74enne presentatore di Ci Vediamo in Tv .
Eppure Limiti ritiene che la sceneggiatura scritta da Melissa Stack sia stata copiata dal suo libro intitolato
Bugiardo e Incosciente , uscito nel 1999 per Mondadori. Nel film di Cassavetes la protagonista scopre per
puro caso che l'uomo con cui ha una storia le ha nascosto di essere sposato; quindi, decide di coalizzarsi con
la di lui moglie per attuare uno spietato piano di vendetta. Le due apprenderanno in seguito che esiste una
terza donna nella vita dell'adultero. Limiti ha dichiarato all'Ansa che la trama del film ha una forte somiglianza
con il suo libro. Ci sarebbero addirittura delle scene identiche: «Per questo ho dato mandato ai miei legali di
intentare causa alla 20th Century Fox».
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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COPIATO IL SUO LIBRO
29/06/2014
Corriere Adriatico - Ancona
Pag. 43
(diffusione:18490, tiratura:24149)
LETIZIA FRANCESCONI
Pesaro
È il film "Liar's Dice", opera prima del giovane regista indiano Geethu Mohandas, il vincitore del premio Lino
Miccichè per il miglior film del concorso Pesaro Nuovo Cinema 2014. La pellicola, scelta dalla giuria del
festival tra sette opere di registi esordienti o al loro secondo lavoro provenienti da tutto il mondo, è la storia di
una madre e di una figlia che intraprendono un difficile viaggio per Nuova Delhi alla ricerca del padre
scomparso. Road movie atipico, il film mette in risalto i problemi sociali e politici dell'India contemporanea
dalle sperdute comunità montane alle megalopoli. La strada e il viaggio sono anche il tema del film 'Tierra en
la lengua', del colombiano Ruben Mendoza, vincitore del premio Pesaro Cinema Giovane e della Menzione
speciale del concorso. Il premio Cinema e Diritti Umani di Amnesty International va invece a Elena
Pogrebizhskaja con 'Mamma. Io ti ucciderò', mentre quello del Pubblico per la sezione Cinema in Piazza è
stato assegnato a 'I ponti di Sarajevo', di autori vari. Vince il Premio CineMarche Giovani 2014 la maceratese
Alia Simoncini col video 'X+Y = Z'. Menzioni speciali infine per 'Free range-Ballad on approving of the word' di
Veiko Ounpuu dalla giuria giovane e per 'The fall from heaven' di Ferit Karahan da Amnesty International.
"Ricordo le prime edizioni della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro come una delle occasioni più eccitanti
della mia gioventù, quando con Jack Nicholson corteggiavamo la stessa donna e discutevamo con Pier Paolo
Pasolini". Così Bernardo Bertolucci ha ricordato in un video registrato apposta per l'evento i 50 anni della
manifestazione nel corso del convegno "Nuovo cinema: ieri oggi e domani", che ha concluso il 28° Evento
Speciale dedicato alle passate edizioni.
A parlarne in un affettuoso 'amarcord' assieme a Bruno Torri, uno dei padri fondatori della rassegna e attuale
presidente del comitato scientifico, anche i precedenti responsabili della mostra, Adriano Aprà e Andrea
Martini, l'attuale direttore Giovanni Spagnoletti, critici, studiosi, registi, e storici collaboratori come Vito
Zagarrio. Oltre un migliaio di film presentati in 50 anni e 200 volumi pubblicati, cui vanno aggiunti i cataloghi
delle singole iniziative. Artisti e registi provenienti dai cinque continenti per i quali la mostra come nel caso
dell'Argentina, del Cile, della Germania Est o dei Paesi asiatici, è stata nel tempo l'occasione per sfuggire alla
censura dei propri Paesi, incontrarsi, discutere, ribellarsi, avere nuove opportunità. Un passato testimoniato al
convegno dalla proiezione di Moviextra-Speciale Pesaro, realizzato con materiali Rai da Paolo Luciani e
Cristina e Roberto Torelli, con il pensiero al fondatore della manifestazione Lino Miccichè, al quale oggi è
stato intitolato una via nel centro di Pesaro.
"Un gran rompiballe - l'ha definito affettuosamente Francesco Casetti, professore di filmografia alla Yale
University - che rimpiango perchè dai nostri furiosi scontri d'idee quando collaboravo al festival nasceva
sempre qualcosa di nuovo".
"Era il '68 - rievoca Bertolucci - con alcuni amici del festival ci ritrovammo chiusi in un bar circondati da
fascisti romagnoli che ci gridavano capelloni. Oggi - prosegue, spostando il tema sul futuro del cinema - credo
siano interessanti le serie televisive americane (ha citato Mad Men e Breaking Bad, ndr), perchè si
consentono il lusso della lentezza che il cinema non si può più permettere". D'accordo con lui il critico Piero
Spila, che come secondo filone creativo vede quello del cinema di Hollywood, "in grado di sperimentare con
Avatar e Gravity straordinari effetti speciali". Ma al convegno si è parlato anche di documentari , di web e
degli audiovisivi, nuova frontiera del cinema di domani. In sala anche il figlio di Lino Miccichè, Francesco,
autore del film 'Lino Miccichè, mio padre. Una visione del mondo', proiettato ieri nel pomeriggio.
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ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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"Liar's Dice" è il migliore
29/06/2014
La Prealpina - Ed. Nazionale
Pag. 41
(diffusione:38000)
LUINO - Visto che "Scherzi-il film" è un prodotto tutto varesino, non poteva mancare l'approdo in un'altra
importante sala della nostra provincia: il cinema Sociale di Luino (corso XXV aprile 13). La pellicola diretta da
Alessandro Damiani e scritta dallo stesso regista insieme a Paolo Franchini e Stefano Damiani sarà proiettato
domani alle 21 nell'ambito della rassegna "Incontro con l'autore". Infatti al termine del film ci sarà un incontro
con il regista e gli altri autori della pellicola alla presenza di parte del cast. Chi non ha fatto in tempo a vederlo
al "Miv" di Varese (dove ha debuttato l'8 maggio per poi tornare in sala a giugno) o chi ha voglia di rivederlo
ha un'occasione di cui approfittare. Infatti, essendo una serata a sé, il film per ora resterà al Sociale una sera
soltanto.
Anche se da settembre potrebbe ricomparire nelle sale della provincia e oltre: venerdì il regista ha avuto la
conferma ufficiale che dopo l'estate "Scherzi" sarà distribuito su tutto il territorio nazionale, grazie all'interesse
e al sostegno della PGA (che si è occupata anche della serata di domani).
«Sono davvero contento - ha detto Damiani con evidente soddisfazione - per noi è molto importante che la
pellicola giri il più possibile».
Il film è ambientato tutto nel nostro territorio e ha coinvolto circa 80 comparse e 40 attori, tutti della zona.
Alcuni con un'esperienza teatrale più corposa alle spalle come due dei protagonisti principali, Annick
Mustapic e Fabio Corradi. Altri con un background amatoriale ma con la voglia di mettersi in gioco: tutti a
titolo volontario, il che ha contribuito a mantenere un budget da record di soli 2000 euro. Non mancano le
"guest star", come l'ex cestista Andrea Meneghin e dj Aladyn di Radio Deejay. Grazie alla distribuzione
nazionale, i numerosi scorci varesini che appaiono nel thriller (piazza Monte Grappa, il Palace Grand Hotel
Varese, Malnate, Cartabbia) potranno arrivare agli spettatori di tutto lo Stivale. Il momento "clou" potrebbe
essere proprio l'autunno, in particolare il periodo di Halloween, visto che l'inquietante vicenda è ambientata
proprio in quella data. E, a tal proposito, c'è già un'altra notizia in arrivo: un'altra casa, la Seitre Distribuzione,
ha confermato ufficialmente l'interesse per la pellicola e ha dato l'ok per il canale home video: quindi a
novembre potremmo vedere "Scherzi" anche in dvd.
Vesna Zujovic
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Domani Luino, poi tante città "Scherzi - Il film " in crescita AL SOCIALE
29/06/2014
Corriere di Bologna - Bologna
Pag. 19
(diffusione:11265)
La lezione di Tornatore su «Salvatore Giuliano» di Rosi
Roy Menarini
È da molti anni che Il Cinema Ritrovato propone puntualmente la sezione «Cento anni fa». Ed era dunque
evidente che si sarebbe presto giunti al fatidico 1914, laddove non sarebbe stato possibile preoccuparsi
solamente di preziosi e rari reperti d'archivio ma auspicabile riflettere sulla Grande guerra. E ancora prima
che scoppiassero le ostilità, il cinema già ne prediceva gli orrori. Nel 1913, infatti, Alfred Machin girava
Maudite soit la guerre , orientato al pacifismo e conscio della carneficina incipiente. Il restauro di Maudite soit
la guerre , è il piatto forte della giornata di oggi, quando verrà proiettato alle 21.45 in Piazza Maggiore, cui
seguiranno, a completamento del programma, alcune immagini girate dai dirigibili francesi sui luoghi di
battaglia, nel 1918, al termine del conflitto. Il film di Machin immagina un conflitto immaginario che divide due
amici di lunga data a causa della loro appartenenza a diverse nazioni. C'è di mezzo anche una giovane
donna, inorridita dal conflitto e al centro del melodramma che moltiplica il disgusto di Machin per le guerre.
Peccato nessuno abbia ascoltato il cri du coeur di questo film un secolo fa. Nel resto del programma di oggi e
domani, spicca il ruolo riservato al cinema italiano, con un omaggio ai film ad episodi tra anni Cinquanta e
Sessanta e soprattutto la presenza di Giuseppe Tornatore. Il regista siciliano terrà una lezione di cinema
lunedì alle ore 17.15 al Cinema Lumière, dedicata a Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, autore a cui
Tornatore è particolarmente legato e con il quale ha scritto il libro-intervista Io lo chiamavo cinematografo. E
alla sera presenterà al pubblico di Piazza Maggiore il nuovo restauro del capolavoro di Francesco Rosi. I
cinefili attendono con particolare curiosità la nuova edizione di Salvatore Giuliano per risarcire un autore che,
sebbene amatissimo dal pubblico, ha talvolta scontato l'incomprensione di certa critica, che lo classificava
esclusivamente come cineasta militante e di contenuto. E invece Salvatore Giuliano fa suoi,
contemporaneamente, i codici del western e dell'epica, lavorando con grande respiro sull'inquadratura e sulla
tavolozza del bianco e nero, sortendo effetti stilistici mirabili, non a caso perfettamente recepiti, e apprezzati,
dagli spettatori internazionali. Pochi poi ricordano che alcuni dei personaggi furono interpretati dai veri
protagonisti delle vicende. Rosi, che nel film non serve sul piatto nessuna verità ma lascia aperti i dubbi
privilegiando la cronaca delle ricostruzione, è riuscito infine a fare della strage di Portella della Ginestra un
archetipo dei misteri d'Italia.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Cinema Ritrovato Il cineasta domani al Lumière e in piazza Maggiore. Stasera invece il via ai film pacifisti
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Corriere della Sera - La Lettura - N.136 - 29 Giugno 2014
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Aprite gli occhi, il cinema è la medicina del mondo
Wim Wenders : noi artisti dobbiamo smascherare la menzogna delle immagini Guardare non basta: vedere è
toccare
VINCENZO TRIONE
Sulle note di una canzone di Lou Reed, Paul e Lena arrivano in una New York ferita a morte. Si recano a
Ground Zero. E, in silenzio, l'osservano dall'alto: è come un corpo squarciato. Sono le ultime sequenze di
Land of Plenty (La terra dell'abbondanza , 2004), ritratto dolente dell'America post-11 settembre, la prima
opera profondamente politica di Wim Wenders. Non un documentario di denuncia, ma un film che, dietro
l'artificio della fiction, affronta tematiche di stringente attualità: l'inganno, il patriottismo viziato, la
manipolazione delle notizie.
Quel film potrebbe essere considerato come il prologo di Inventare la pace , in uscita da Bompiani. Ne sono
autori Wenders e la scrittrice australiana Mary Zournazi. Si tratta di un «dialogo sulla percezione», in cui si
mescolano annotazioni autobiografiche, meditazioni morali, richiami lirici e riferimenti geo-politici: la Zournazi
ha saldato parti narrative e filosofiche, mentre Wenders ha proposto poemetti in prosa d'impronta
impressionistica dai quali affiora il temperamento di un pensatore dotato di una «mente più intuitiva che
accademica». Si prediligono divagazioni e digressioni. Tanti gli echi letterari (Rilke, Eliot, Berger), filosofici
(Bergson, Bachelard, Buber), cinematografici (Ozu, Tarkovskij, Antonioni), pittorici (Wyeth).
Questo libro-confessione ha il valore di un approdo (provvisorio) nell'itinerario poetico di Wenders. Che può
essere scandito in diversi passaggi. Negli anni giovanili, il regista tedesco ha soprattutto bisogno di esprimere
la purezza dello sguardo. Rifiuta l'idea di un cinema attento solo all'intreccio e alla suspense. Considera la
trama come lo spazio della menzogna e della falsificazione. Egli, invece, si mette in ascolto delle immagini e,
insieme, vuole «lasciarle parlare». Le concepisce come il luogo della verità incontaminata, dell'adesione
incondizionata al reale. Per poter essere pronunciate, quel «luogo» ha bisogno di una percezione rallentata,
estenuante. Fare cinema? È «come stare a guardare dalla finestra»: ogni tanto passano personaggi che
parlano, e poi vanno via. Ben presto quelle illusioni si dissolvono. Da Lisbon Story in poi, Wenders avverte
l'urgenza di reagire all'«immenso flusso visivo» generato dai media e dalla pubblicità. Capisce che, nell'età
del disincanto, le immagini non sono affatto il regno dell'autenticità: non dicono le cose come sono, ma
mentono. Sono state contagiate. Per avere una maggiore forza, devono essere riempite di contenuti, di
vicende, di parole. Di tensione civile.
A questa necessità si rinvia in Inventare la pace : quasi la cronaca di una speranza possibile. Sullo sfondo,
l'utopia di Martin Luther King e le guerre di Bush ai terroristi. Wenders e la Zournazi si confrontano
innanzitutto sul senso del vedere: un gesto attivo, che coinvolge tutti i nostri sensi, la memoria e la tecnologia
e «ha la capacità e il potere di cambiare ciò che si è visto». Partendo da questa convinzione, dichiarano la
centralità della dimensione politica (non ideologica) dell'arte. E si concentrano sul concetto di pace. È un
concetto ambiguo che, lungi dal farsi racchiudere dentro figure chiare e riconoscibili, tiene in sé antitesi e
«punti di vista divergenti»: amore e violenza, equilibrio e conflitto. Si fonda su compassione e umiltà: sul
saper ascoltare l'altro. Allude all'«essere con il mondo». Ed evoca il desiderio di trasformare l'esistente, di
estirpare dalla nostra cultura il linguaggio della guerra, determinando «un rinnovamento di storie, valori e
credenze».
Nella nostra conversazione con Wenders, che sarà ospite mercoledì 2 luglio alla Milanesiana (Piccolo Teatro
Grassi di Milano, ore 21, vedi box nella pagina accanto), muoviamo dal monologo di Manoel de Oliveira, in
Lisbon Story : «La macchina da presa può fissare un momento, ma quel momento è già passato (...).
Abbiamo la certezza che quel momento sia esistito al di fuori della pellicola? O la pellicola è garanzia
dell'esistenza di quel momento?».
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Protagonisti Un libro a quattro mani con la scrittrice Mary Zournazi, un dibattito alla Milanesiana. E qui il
grande regista ci parla di film e di impegno civile
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Corriere della Sera - La Lettura - N.136 - 29 Giugno 2014
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Qual è oggi il ruolo del cinema rispetto al visibile? Testimonianza? O critica?
«Fin dall'inizio, il cinema ha seguito e approfondito entrambe le tendenze. Da un lato, ha voluto dare voce e
forza all'esistenza delle cose; dall'altro, ha creato nuove verità. I registi legati alla tradizione dei Lumière
hanno sempre avuto il massimo rispetto per il visibile; quelli legati alla tradizione di Méliès hanno costruito
universi fantastici. Io sono attratto da un cinema che è ancorato alla nostra realtà e alla nostra esistenza: e
aspira a rendere visibile l'invisibile. È un "cinema trascendentale", che ha i suoi padri in Dreyer, in Bresson e
in Ozu, ed è ancora vivo oggi: ad esempio, nell'opera di Terrence Malick».
In «Inventare la pace» lei si interroga sul rapporto tra il guardare e il vedere. Quali differenze esistono tra
questi due atti?
«L'osservatore resta all'esterno: è solo un testimone. Se vuole, può voltare gli occhi dall'altra parte. Evita di
farsi toccare. Colui che vede, invece, permette al suo cuore di essere coinvolto. Vedere è un atto molto più
complesso ed emozionale del guardare».
Nel nostro tempo, spesso anche i drammi sono contemplati con superficialità. I media, come hanno rilevato
Susan Sontag e Tzvetan Todorov, non si limitano a rappresentare i dolori, ma li spettacolarizzano; li trattano
come eventi fotogenici, alimentando in noi indifferenza.
«È una triste realtà. È vero: guardare troppe sofferenze può renderci indifferenti. Sovente, le tragedie e le
guerre finiscono per essere viste come forme di intrattenimento. Questa è una delle ragioni per cui io e Mary
Zournazi abbiamo dovuto scrivere questo libro. Abbiamo capito che, prima di parlare di pace, dobbiamo
esaminare la natura della nostra percezione oggi».
Dinanzi all'indifferenza dilagante nei confronti del male, in che modo cinema, fotografia e pittura possono
riaffermare la responsabilità etica dello sguardo?
«Gli artisti non devono mai accettare e tollerare quel che accade. Ma devono insegnare a vedere; affrontare il
mondo con serietà. Non possono limitarsi ad accogliere la spazzatura che ci circonda. Hanno l'obbligo di
scegliere: lasciarsi inquinare o trovare alternative etiche. È allora che scatta la risposta dei nostri occhi, della
nostra mente. Un film, una fotografia o un quadro possono guarire l'anima spezzata. È, questa, la nostra
responsabilità come artisti: non rinunciare mai. Ma proteggerci dal cinismo dominante. Smascherare i trucchi
nascosti dietro la valanga di cose false che ci assediano. E dare spazio a immagini diverse».
In tal senso, rivelatore «Land of Plenty». In che modo il post-11 settembre ha condizionato il suo modo di fare
cinema?
«Il dopo 11-9 è stato un periodo particolare. C'erano tutti gli ingredienti per trasformare questo mondo in un
posto migliore. All'inizio, c'è stata una solidarietà planetaria, al di là di ogni differenza religiosa, sociale,
politica. Poi, il brutale cinismo della politica americana ha ucciso questa speranza. Il governo Bush ha usato
l'11-9 come pretesto per annullare convenzioni e diritti democratici. È stato invaso un Paese che non aveva
nulla a che fare con quella catastrofe. Ci si è nascosti dietro tante bugie. È stato un errore che ci tiene ancora
nella stretta del terrorismo. L'America non si è mai ripresa dalla follia degli anni di Bush. Ho girato Land of
Plenty con la rabbia di chi stava assistendo a tutto ciò».
Negli anni, il suo cinema si è fatto più politico, come è emerso anche dal documentario a più mani in 3D da lei
ideato, «Cathedrals of Culture» (presentato al Festival di Berlino del 2014) e dal suo recente film su Salgado,
«The Salt of the Earth»?
«Ha ragione ad accostare queste due imprese diverse. The Salt of the Earth (Il sale della Terra) è un film
sulla percezione, dedicato un fotografo che ha visto tutte le sofferenze del mondo, ma è riuscito a conservare
la sua sanità mentale: non è mai diventato cinico. In Cathedrals of Culture (Cattedrali di cultura) sei registi, tra
i quali Glawogger, Redford e Aïnouz, hanno scelto altrettanti luoghi storici e hanno invitato gli spettatori a
immergersi in quei luoghi. Questi due progetti vengono dalla medesima matrice "civile"».
«The Salt of the Earth» e «Cathedrals of Culture», appunto. Sempre più spesso lei è affascinato dalla
possibilità di sperimentare, portandosi al di là delle regole del mainstream. Come si spiega questo desiderio
di fare cinema anche fuori dai canali consueti?
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Corriere della Sera - La Lettura - N.136 - 29 Giugno 2014
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«Il mio principale impulso a fare cinema è la curiosità. La mia più grande paura: ripetere me stesso. Non
voglio fare qualcosa che io possa illudermi di sapere già come si fa. Tanto cinema di oggi è guidato solo da
calcoli precisi. Io non ho molto rispetto per le ricette in arte. Ho rispetto per le ricette solo in cucina».
E il suo prossimo film?
«È in corso di montaggio. È un dramma familiare. Si intitola Every Thing Will Be Fine . Tra gli interpreti,
James Franco, Charlotte Gainsbourg, Rachel McAdams e Marie-Josée Croze. Ed è in 3D».
Infine, ritorniamo a «Lisbon Story». Il protagonista, Friedrich, si dice addolorato perché oggi le immagini «non
sono più quelle di un tempo». Non sanno più narrare storie, culture, identità. «Sono in svendita». Friedrich,
perciò, decide di rifiutare regia, calcolo, montaggio. E si comporta un po' come uno Dziga Vertov di fine
millennio. Anche lei avverte il medesimo desiderio di girare un film fatto solo di immagini non «filtrate», quasi
rubate? Un modo per ritornare a un vedere puro, incontaminato?
«Friedrich è un pazzo. Lo guardo con tenerezza, ma è davvero un idiota. Molto di ciò che ha detto e pensato
era estremamente romantico. O almeno del tutto anacronistico. Ma, ehi!, in un modo o nell'altro, Friedrich è
ancora un mio amico».
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i
Il libro
Inventare la pace di Wim Wenders e Mary Zournazi esce mercoledì 2 luglio (traduzione di Francesca Valente,
Bompiani, pp. 263, e 20)
Gli autori
Wim Wenders, 68 anni, è un regista, produttore, fotografo e scrittore tedesco. Tra i suoi film: L'amico
americano ; Paris, Texas ; Il cielo sopra Berlino; Fino alla fine del mondo ; Lisbon Story ; Buena Vista Social
Club . Mary Zournazi è una scrittrice e filosofa australiana. Insegna Sociologia dell'Università di New South
Wales a Sydney
Foto: Da sinistra in alto, in senso orario: cartelloni pubblicitari (Gila Bend, Arizona, 1983), foto di Wim
Wenders; pompa di benzina (Ludlow, California, 1993), foto di Wim Wenders; un'inquadratura di Lisbon Story
, girato nel 1994 (nel cast Rüdiger Vogler, Patrick Bauchau, Teresa Salgueiro e il gruppo musicale dei
Madredeus, autori anche della colonna sonora, più una partecipazione del regista portoghese Manoel de
Oliveira); un altro scatto di Wenders, un set in allestimento (Glendale, California, 1983); ritratto del regista sul
set di Land of Plenty ( La terra dell'abbondanza , 2004)
28/06/2014
Corriere della Sera - Milano
Pag. 23
(diffusione:619980, tiratura:779916)
A Barzio tra America latina e Africa
Il festival del cinema d'Africa, Asia e America Latina di Milano, marchio Coe, emigra a Barzio per una tre
giorni di conferenze e proiezioni, con prenotazioni aperte allo 02.66.96.258. Appuntamenti al Coe della
località lecchese (via Milano 4) da venerdì 18 a domenica 20, con orari dalle 9 alle 24. Titolo degli incontri è
«Un mondo a parte», un excursus su infanzia e adolescenza attraverso i film del festival. Nella giornata di
apertura, alle 10.15 Ornella Castiglione, docente della Bicocca, parla di «I giovani e il cinema», alle 21 «7
Cajas» (2012) di Juan Carlos Maneglia e Tana Schembori, storia del diciassettenne Victor in un Paraguay da
incubo. Sabato 19 si recupera la bimba indonesiana che cerca il padre in «Lo specchio non mente mai»
(2011, foto ) di Kamila Andini, un trionfo ai festival di Tokyo e Hong Kong. (Giancarlo Grossini)
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FESTIVAL
28/06/2014
Corriere della Sera - Roma
Pag. 21
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Isola del cinema al via con Geppi
R. S.
Si comincia stasera con L'Arbitro , l'opera prima di Paolo Zucca con Stefano Accorsi e Geppi Cucciari. L'Isola
del cinema, uno degli appuntamento di punta dell'Estate Romana, è arrivato quest'anno alla XX edizione. Un
cartellone per il 2014 ricco di anteprime nazionali e internazionali, retrospettive, rassegne, workshop, dibattitie
eventi speciali. Quattro le sale: Sala Arena, sala Cinelab, Schermo Tevere, Sala dell'Assunta. Fino a
settembre, otto settimane di programmazione divise nelle sezioni ufficiali: Premio Groupama Assicurazioni
Opera Prima (in programma ogni lunedì un'opera prima: il 30 giugno Spaghetti Story di Ciro De Caro, poi Via
Castellana Bandiera di Emma, La mafia uccide solo d'estate di Pif, , Zoran il mio nipote scemo di Matteo
Oleotto e Smetto quando voglio di Sydney Sibilia), Ciak d'Italia - Cinema Italiano Contemporaneo, che
programmerà i titoli più interessanti della stagione con registi e interpreti in sala, Isola Mondo (film e doc in
lingua originale). E, ancora, Viaggio in Italia con il supporto delle Film Commission (prevista una serata
dedicata a Pier Paolo Pasolini per festeggiare i 50 anni dall'uscita de «Il Vangelo secondo Matteo». Ci
saranno concorsi di cortometraggi: Mamma Roma e i suoi quartieri e Urban Islands. Quindi Cinema e...,
Cinema e Ambiente, Cinema e Videogiochi, Sportello di Cinema e gli Eventi speciali. Tra le novità del 2014,
una postazione radio, una web tv e il concorso #selfieisola20, che rimbalzerà sui social network.
Info: www.isoladelcinema.com
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Tiberina Parte stasera la XX edizione dell'arena estiva sul Tevere
28/06/2014
La Repubblica - Torino
Pag. 13
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Guerra degli schermi per il cinema d'estate "Troppe arene illegali"
Non c'è accordo sull'interpretazione della legge che ha bloccato il multiplex vicino lo stadio della Juve
CLARA CAROLI
«NESSUNO vuole togliere ai cittadini il cinema all'aperto, ma quelle arene sono fuorilegge.
È tutto un proliferare di spazi abusivi». Questa l'accusa di Gaetano Renda di Slow Cinema-Arthouse, il cui
malumore cova dallo scorso anno, quando la Circoscrizione 2 gli ha aperto, a poche centinaia di metri da una
delle sue sale, i Due Giardini, lo spazio da 350 posti di Parco Rignon. Ancora non è cominciata e già l'estate
di cinema sotto le stelle si annuncia burrascosa. I programmi sono decollati o stanno per decollare in vari
punti della città: a Mirafiori c'è la Casa nel Parco, in Vanchiglia il Cecchi Point outdoor, a Borgo Dora la
Holden Summer, a Santa Rita l'arena di Villa Amoretti, in centro il maxischermo di Palazzo Reale che
inaugura tra pochi giorni. Senza contare, fuori Torino, Parco Salvemini a Rivoli, il Planetario di Pino, la
Cascina Duc a Grugliasco, il Mulino a Piossasco, il Giardino delle Rose a Moncalieri, il Castello di Roddi nel
Cuneese, e tutto l'arcipelago di spazi grandi, piccoli e piccolissimi che con la bella stagione- si fa per direospitano in Piemonte, tra luglio e agosto, proiezioni di film "à la belle étoile".
Un fatto senza dubbio positivo, che fa bene al cinema e alla cittadinanza. Ma c'è arena e arena. E la
distinzione non è di poco conto per chi, come alcuni esercenti cinematografici, denuncia attività «in aperta
violazione di legge». Ma di quale legge stiamo parlando? Dal 2006 è in vigore una normativa regionale,
restrittiva rispetto alla legge Veltroni, che regola l'esercizio cinematografico e impedisce l'apertura di arene al
di sopra dei 100 posti - come quella di Palazzo Reale che ha una capienza di 500 spettatori, quella di Parco
Rignon che ne tiene 350 o quella del Parco Salvemini a Rivoli che ne può accogliere finoa 498- in aree nelle
quali siano già presenti sale o multisale (norma che ha bloccato, ad esempio, la nascita del multiplex
nell'ambito del Progetto Continassa della Juventus). «Molti di questi punti estivi operano senza
autorizzazione» sostiene Renda. Difficile da credere per un programma come quello di Parco Rignon
organizzato dall'Associazione 35mm, "Notti di stelle", che comprende anche spettacoli dal vivo di musica e
teatro ed è finanziato dalla Circoscrizione 2 con la bella cifra di 33mila euro. «È clamoroso che usino denaro
pubblico per farci concorrenza sleale» insiste il presidente di Slow Cinema. Il quale, pur consapevole
dell'impopolarità della battaglia, lancia l'allarme: «Il settore vive un momento di crisi, siamo vittime di pirateria
, non possiamo reggere la sfida del mercato e del digitale se anche gli amministratori ci remano contro. Sono
favorevole alle liberalizzazioni ma nel rispetto delle regole. Andrò fino in fondo, se necessario rivolgendomi
alla Procura».
Più che di «pirateria», l'impressione è che si tratti, come accade spesso in Italia, di norme a maglie larghe,
deroghe eccezionalmente concesse (con la benedizione istituzionale) e libere interpretazioni.
«La legge non è chiarissima - ammette Simone Castagno, presidente dell'Anec - Regna una certa
confusione, ci sono in effetti un paio di punti oscuri. Ma in presenza di eventuali abusi è giusto che vengano
messe in atto le opportune correzioni. L'Associazione esercenti si muoverà per verificare con le istituzioni che
tutte le arene siano aperte nel rispetto della normativa vigente».
La regola a quanto pare esiste, ma si chiude un occhio. «Un divieto formalmente c'è ma di fatto non viene
rispettato» - conferma il presidente di Distretto Cinema, Fulvio Paganin, che organizza "Cinema a Palazzo" e
per il terzo anno ha ottenuto dalla Direzione regionale per i beni culturali il permesso di realizzare 38 serate
nel Cortile d'Onore di Palazzo Reale, capienza 500 posti (un'attività finanziata dal Comune con 8mila euro).
Da parte di chi organizza tutto sta, fa capire Paganin, a non farsi notare troppo. «Se al posto di fare tre film
alla settimana ne fai uno solo, anziché 45 serate ne fai 15, non dai fastidio a nessuno - dice - Anche noi
abbiamo ricevuto lamentele dai gestori delle sale del centro, il primo anno. Poi tutto è rientrato».
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato
L'inchiesta del sabato L'accusa di Renda, gestore di sale : gli spettacoli all'aperto con denaro pubblico sono
concorrenza sleale L'organizzatore della rassegna di parco Rignon: "Tutto in regola, un conflitto che non ha
alcun senso"
28/06/2014
La Repubblica - Torino
Pag. 13
(diffusione:556325, tiratura:710716)
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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Sul fronte legalità i gestori delle due arene, Parco Rignon e Parco Salvemini a Rivoli, si dicono tranquilli.
«Siamo attentissimi alle autorizzazioni - spiega Mariella Rocchietti dell'Associazione 35mm - È tutto in regola.
Organizziamo l'estate rivolese da ventiquattro anni. Non siamo stati noi a proporci al Rignon, è la
Circoscrizione2 che ci ha offerto l'appalto. Mi dispiace che sia nato un conflitto con Renda. Si dovrebbe
collaborare, non farsi la guerra». La Circoscrizione 2 replica, a sua volta, per voce del direttore Michele
D'Arienzo: «Sul tema abbiamo già dato risposta, lo scorso anno, in consiglio di circoscrizione: c'è stato un
avviso pubblico nel pieno rispetto delle norme». Nessuna irregolarità, insomma, risponde il quartiere: «Si dà
per scontato che l'amministrazione operi nel rispetto delle regole». Ma, nello specifico della vertenza,
scontato non è. E per chiarire il nodo potrebbe essere necessario l'intervento di un giudice.
I NOMI RENDA Gestore di alcune sale sostiene che alcune arene sono in violazione delle legge CASTAGNO
Presidente dell'Anec rappresenta gli interessi degli esercenti
I numeri della discordia Palazzo Reale la capienza del Cortile d'Onore di Palazzo Reale che ospita "Cinema
a Palazzo" 38 e serate della rassegna dedicata ai classici del cinema 3 8mila euro il contributo del Comune
destinato a Distretto Cinema che organizza Parco Rignon 350 posti la capienza dell'arena al Parco Rignon
dove si svolge "Notti di stelle" 45 le serate della rassegna cinematografica che propone titoli recenti 33mila
euro il contributo che la Circoscrizione 2 eroga all'Associazione 35mm per l'intero cartellone estivo a Santa
Rita, compresi gli spettacoli dal vivo 500 posti Rivoli di sera 498 posti la capienza dell'arena di Parco
Salvemini dove si svolge "Rivoli di sera" 50 le serate dell'estate di cinema rivolese 6.600 euro il finanziamento
del Comune di Rivoli Le "miniarene" Sotto i 100 posti la capienza di altre arene all'aperto come quelle di
Cecchi Point e Casa nel Parco di Mirafiori Arthouse 105 i titoli di Aiace Summer Edition, programma estivo
"indoor" nelle sale cittadine Arthouse 14 gli schermi del circuito Arthouse che fa capo alla società Slow
Cinema gestita da Gaetano Renda e Fulvio Marcellino sale a Torino: Centrale, Due Giardini, Fratelli Marx 3
ale in regione: Mulino di Piossasco, Politeama di Ivrea e i Portici Fossano 30 i dipendenti 2 milioni di euro il
fatturato della società 500mila gli spettatori annui del circuito
Foto: SOTTO LE STELLE Nel cortile d'onore di Palazzo Reale "Cinema a Palazzo". Sopra: un'arena estiva
28/06/2014
La Repubblica - Genova
Pag. 13
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Pietro Germi, ritorna il "ferroviere" per una sera insieme all'amico Claudio
G.
Al via l'edizione 2014 della rassegna cinematografica giunta alla 17° edizione con "corti" e doc d' autore
RENATO VENTURELLI
CLAUDIO G. Fava e Pietro Germi, due grandi nomi del cinema genovese, due grandi personaggi cui verrà
dedicato il Genova Film Festival 2014 della settimana prossima: una manifestazione che da 17 anni va a
scovare in giro per l'Italia i giovani talenti del corto e del documentario, ma che è da sempre anche
profondamente legata nel territorio ligure e ai suoi autori.
A ricordare Germi nel centenario della nascita verranno lunedì sera la figlia Marialinda insieme ad altri
parenti, amici e collaboratori storici. Sarà l'occasione per scoprire nuovi dettagli della sua figura leggendaria
di regista scomodo e scontroso, assolutamente "genovese" per l'ambiente romano: un autore tradizionale e
innovatore al tempo stesso, per certi versi uomo testardamente all'antica, ma anche pronto a imboccare
strade sempre nuove e diverse per il cinema italiano. Nato in via Ponte Calvi nel 1914, amatissimo da Billy
Wildere dagli americani, Germiè stato prima l'autore di sorprendenti "western meridionali", poi del miglior
giallo italiano ("Un maledetto imbroglio", da Gadda), infine protagonista della svolta grottesca di "Sedotta e
abbandonata" o "Divorzio all'italiana". Ma lunedì verrà ricordato sullo schermo attraverso uno dei suoi film più
intimi e personali, interpretato non a caso in prima persona: "Il ferroviere", con la presenza in sala anche di
Edoardo Nevola che nel film faceva il figlio di Germi.
A Claudio G. Fava sarà invece dedicata la serata di venerdì, attraverso filmati, testimonianze di amici e
colleghi, proiezioni a sorpresa, oltre che attraverso la memoria collettiva di tutti i presenti: perché Fava è stato
per anni presidente onorario del Genova Film Festival, protagonista di memorabili serate come una geniale
intervista telefonica in diretta a Dino Risi.
Ogni serata del festival sarà comunque incentrata su un evento con ospiti di grande interesse della scena
cinematografica italiana. Altri due liguri illustri saranno presenti mercoledì sera: Aldo e Pivio De Scalzi, da
quasi vent'anni colonne sonore di tanto ottimo cinema italiano, appena premiati col David di Donatello per
"Song 'e Napule".
Martedì arriverà invece Enrico Vanzina per un incontro condotto da Oreste De Fornari, giovedì per il cinema
indipendente italiano ci saranno i fratelli De Serio con "Bakroman", mentre sabato sera sarà dedicato alla
premiazione e domenica ci sarà un workshop di Luca Massa.
Per il resto, passeranno ogni giorno sugli schermi cortometraggi e documentari del concorso nazionale e di
Obiettivo Liguria, presentati dai loro stessi autori: e in calendario c'è pure la serie web genovese "Giustizia
privata di una suora per bene"! Tutto nelle sale di The Space al Porto Antico, a ingresso gratuito, da lunedì 30
giugno a domenica 6 luglio. Il programma completo si può trovare sul sito web genovafilmfestival.org.
INSOSTITUIBILE FAVA
Una memoria collettiva per il nostro presidente onorario e le sue geniali trovate in diretta
Foto: A GENOVA, CENT'ANNI DOPO Pietro Germi sarà ricordato lunedì sera nel centenario della nascita
dalla figlia Marialinda e da amici e storici collaboratori
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato
GenovaFilmFestival/ Gli amici di ieri
28/06/2014
La Stampa - Milano
Pag. 38
(diffusione:309253, tiratura:418328)
adriana marmiroli
Cinema per tutti i gusti. In sala, all'aperto, in mostra. Oggi alle 18 allo Iulm (via Carlo Bo 1, fino al 10 luglio,
ingresso libero) inaugurazione sotto l'egida de La Milanesiana della mostra fotografica «Tinto Brass. Tra
popolarità e arte», percorso fotografico inedito sul lavoro del regista veneziano, presente per l'occasione.
Brass sarà poi ancora ospite de La Milanesiana il 5 luglio: alla Sala Buzzati (via Balzan 3) dalle 15 proiezione
di alcuni film degli Anni 60/70; alle 21 incontro con Brass, quindi proiezione di alcuni corti, concerto di Antonio
Ballista, e infine il film «Chi lavora è perduto».
Si completa in questi giorni la programmazione di Arianteo (spaziocinema.info) con l'accensione dello
schermo dedicato al cinema d'autore dell'Umanitaria (via San Barnaba 48, ore 21.45, 6.50 euro, oggi «Anni
felici» di Luchetti) e dal 1° luglio di quello del Conservatorio (via Conservatorio 12, 6/8 euro) , dove si realizza
il connubio tra musica (ore 20.30) e cinema (ore 21.30). Si parte con il concerto «Ritmi, bacchette e
martelletti» e «Pina» di Wenders.
Prende il via il 30 giugno Cinema Rock Festival (c/o The Space Cinema, thespacecinema.it): 5 titoli inediti
che fino al 24 luglio scandiranno con una proposta «extra» l'ordinaria programmazione delle sale The Space
(questa scontata fino al 13/8 a 5/7 euro) . Primo titolo rock, «Can't Stand Losing You» (fino al 2 luglio): Andy
Summers racconta gli anni d'oro dei Police, amicizia e dissapori, la separazione fino alla reunion del 2007
con Sting e Stewart Copeland. A seguire Vasco Rossi, Metallica, Duran Duran, The National.
Sempre il 30 parte anche Estate Tabacchi (Mic, viale F. Testi 121, fino al 1° agosto, ore 21.15, 5.50 euro,
cinetecamilano.it) , bella serie di film trasversali: documentari (il musicale «Viramundo. Un viaggio musicale
con Gilberto Gil», che inaugura la programmazione, «Pompei. Dal British Museum» il 3/7), commedie d'
autore e classici.
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Com'è rock questo film a luglio tutti al cinema
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La Stampa - Ed. Nazionale
Pag. 30
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Nuovo Cinema Napoli risate oltre la denuncia
Nastro d'Argento ai Manetti, dopo i successi di Garrone e Sorrentino «C'è grande vitalità - dice Angelo Curti purtroppo qui non si produce più»
FULVIA CAPRARA INVIATA A TAORMINA
L'ultima vittoria si deve a Song' e Napule dei Manetti Bros, che, dopo il gran successo di pubblico, ha appena
vinto il Nastro d'argento in un settore ad alta concorrenza come la commedia. Gli altri candidati erano Carlo
Verdone, Paolo Genovese, Claudio Amendola e Sydney Sibilia, ma il thriller ambientato nel mondo dei neomelodici, protagonisti Giampaolo Morelli (anche autore), Alessandro Roja, Paolo Sassanelli, Carlo
Buccirosso, ha raccolto il maggior numero di preferenze confermando la vitalità di una «nouvelle vague»
napoletana. Alla testa dell'albero genealogico del cinema partenopeo ci sono i talenti della generazione più
recente, ormai maestri affermati, Paolo Sorrentino, Oscar 2014, e Mario Martone, probabilmente in corsa per
il Leone d'oro della Mostra di Venezia (madrina la napoletanissima Luisa Ranieri) con Il giovane Leopardi .
Poi vengono i registi esplosi tra gli Anni 90 e i primi 2000, come Pappi Corsicato, Vincenzo Marra, Antonietta
De Lillo, Antonio Capuano, Francesco Patierno, attori come Toni Servillo, Silvio Orlando, Anna Bonaiuto,
Licia Maglietta e anche autori come Matteo Garrone che è nato a Roma ma ha girato a Napoli sia Gomorra
che Reality e ora è di nuovo al lavoro con la rilettura di un caposaldo della letteratura del Mezzogiorno, Lo
cunto de li cunti di Basile. Insomma, si può essere napoletani anche senza esserlo, un po' come è capitato ai
Manetti, nati e cresciuti nella capitale, da genitori calabro-toscani, con lunghe vacanze in Calabria che li fanno
sentire «molto del Sud». Il trionfo di Song' e Napule li ha presi quasi alla sprovvista: «Non ce lo aspettavamo,
solo dopo un po' ci siamo resi conto che è riuscito a sfondare un muro». Allora sono arrivate le analisi:
«Abbiamo presentato una Napoli che forse, dal cinema e dalla cronaca, mancava da tempo. Dopo tanta
Napoli depressa e criminale, se n'è vista una vitale, reattiva, bellissima. Gomorra di Garrone è un film
grandissimo, uno dei più belli degli ultimi anni, ma mostra solo alcuni aspetti. Noi non nascondiamo nè
giudichiamo, ma facciamo vedere anche l'anti-Gomorra, che pure esiste». Una delle scommesse era
ambientare le riprese in centro, regno di un caos indomabile particolarmente difficile da piegare alle esigenze
di una troupe: «Abbiamo fatto uno sforzo in più, ma riuscendo a mostrare cose che da tempo sullo schermo
non si vedevano. Napoli va raccontata nella sua interezza, ci abbiamo creduto, e siamo stati premiati da
un'accoglienza ottima: nessun problema, anzi, un grande aiuto dalla gente». L'altro, fondamentale apporto si
deve alla musica, protagonista al pari degli attori. Il mix vincente ha mescolato la colonna sonora di Pivio e
Aldo De Scalzi, con le canzoni di Pino Moccia e Franco Ricciardi, i brani interpretati da Morelli-Lollo Love
(prodotti e arrangiati dagli Avion Travel di Peppe Servillo) e i classici come Era de maggio affidata a Serena
Rossi. Note diverse per descrivere le diverse facce della città, quella dell' Intervallo di Leonardo Di Costanzo,
quella di Mozzarella Stories di Edoardo De Angelis, quella di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno che nelle
Cose belle raccontano «la fatica e la bellezza di nascere al Sud» in un «film dal vero» dedicato a Adele,
Enzo, Fabio e Silvana, giovani «nella Napoli piena di speranza del '99 e adulti in quella paralizzata di oggi».
Eppure idee, talenti, invenzioni, non bastano a creare un'industria stabile e fiorente: «Il cinema napoletano osserva Angelo Curti, fondatore nel '79 con Mario Martone, Pasquale Mari e Andrei Renzi del gruppo Falso
Movimento e poi, con Toni Servillo e lo scomparso Antonio Neiwiller, della cooperativa Teatri Uniti - è stato
pienamente napoletano quando è stato prodotto a Napoli. Nel periodo compreso tra Morte di un matematico
napoletano e Le conseguenze dell'amore la città offriva possibilità di produzione artistica. Poi il centro
propulsivo si è spostato, tanti, come Nicola Giuliano, produttore con Indigo della Grande bellezza , si sono
trasferiti a Roma. Oggi c'è fermento, ma, rispetto a 10 anni fa, è meno vivace». Certo, aggiunge Curti, il genio
e l'energia creativa non si disperdono, però succede che Garrone giri Lo cunto de li cunti fuori dalla
Campania: «si va dove c'è sostegno», anche se «i pionieri siamo spesso noi». Unica e originale, Napoli,
come sempre, avrebbe bisogno solo di un po' di fiducia in più.
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Autori partenopei Il giovane favoloso Mario Martone viene dalla scuola gloriosa dei Teatri Uniti: il suo
prossimo film, in pole per la Mostra del Cinema di Venezia, è la storia di Giacomo Leopardi (Elio Germano)
Lo cunto de li cunti Matteo Garrone attinge sempre alle storie della sua terra ma, dopo Gomorra e Reality ,
stavolta guarda al passato con il Decameron partenopeo Lo cunto de li cunti
Foto: Nastro d'argento
Foto: A sorpresa è Song'e Napule dei Manetti Bros. la migliore commedia 20132014 . Al film, interpretato da
Giampaolo Morelli e Alessandro Roja, Carlo Buccirosso e Paolo Sassanelli, il Nastro sarà consegnato
stasera, sul palcoscenico del Teatro Antico di Taormina
Foto: ANSA
28/06/2014
Il Messaggero - Ed. Nazionale
Pag. 1
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Gloria Satta
Il Festival Venezia lancia la sfida a Cannes Lido rinnovato e film di qualità a pag. 27 Quando non ospita la
Mostra del cinema, il Lido di Venezia è una città di fantasmi. Nessuno in giro, saracinesche abbassate, un
silenzio spettrale. Ma in queste settimane l'isola è risvegliata dal fragore dei martelli pneumatici, dal via vai
delle escavatrici, dalle voci degli operai. È in pieno svolgimento la ristrutturazione della "fossa dei leoni": la
Sala Darsena, dove la stampa del mondo intero applaude (o spesso fischia) i film in anteprima. Dal 27 agosto
al 7 settembre accoglierà il popolo della 71ma Mostra con un volto completamente rinnovato: 130 posti in più
(che portano il totale a 1430), attrezzature tecnologiche di ultima generazione, poltrone comodissime e
tappezzerie dal grigio al rosso pompeiano. Fiore all'occhiello del progetto è il nuovo tunnel di collegamento
con la Sala Grande del Palazzo del Cinema (già modernizzata insieme al foyer) che consentirà le anteprime
simultanee di fronte a una platea complessiva di 2500 persone. «I lavori saranno finiti il 10 agosto», annuncia
il presidente della Biennale Paolo Baratta, aggirandosi tra le betoniere, «e il costo non supererà i sei milioni:
molto poco, rispetto all'entità dell'operazione». SCELTE E' orgoglioso, Baratta, della progressiva opera di
riqualificazione, iniziata nel 2010: un pezzo all'anno e il Lido somiglia sempre più a un luogo moderno,
accogliente, competitivo con le sedi dei grandi festival. Nel 2013 sono state rifatte le Sale Volpi, Pasinetti,
Casinò, il tendone del Palabiennale che ora ha 1800 posti. L'anno prossimo toccherà alla Sala Perla e sarà
"rinfrescato" lo spazio delle conferenze stampa. Ma che film vedremo in questa edizione della Mostra, che
avrà Luisa Ranieri come madrina? Mentre il direttore Alberto Barbera è a Los Angeles per assicurarsi gli
ultimi "acquisti", il tam tam internazionale rilancia alcuni titoli. Per l'Italia, innanzitutto, Il giovane favoloso di
Martone con Germano nel ruolo di Leopardi. Ci sarà Olmi con Torneranno i prati ? Se sì, fuori concorso. Dalla
Francia sono attesi La rançon et la glorie di Beauvois, Une nouvelle amie di Ozon, con Duris in un ruolo
femminile, Retour à Ithaque di Cantet, Eden di Hansen Love. Poi The cut del turco-tedesco Akin, Birdman di
Iñárritu, Phoenix di Petzhold. Dall'America potrebbero sbarcare Knight of Cups di Malick, A most violent year
di Chandor, L'amore bugiardo di Fincher, Manglehorn di Gordon Green, con Al Pacino. E c'è chi scommette
su Big Eyes di Tim Burton. SINERGIE Altra novità, lo snellimento: non ci saranno più di 70-80 film. «Non ha
senso selezionare 140 titoli, come si è fatto nel passato», dice Baratta riferendosi a Müller senza nominarlo.
Intanto, in nome della sinergia interdisciplinare tanto cara al Presidente, il cinema e la danza regalano ulteriori
emozioni a BiennaleArchitettura, aperta il 7 giugno: danzatori si esibiscono nei padiglioni e su decine di
schermi scorrono 82 frammenti di film che hanno il paesaggio italiano come sfondo. Lavori in corso
Poltrone rosse L'interno della Sala Darsena: pannelli fonoassorbenti, impianti acustico e di proiezione
rinnovati All'esterno L'area prospicente la nuova sala avrà aree verdi e un nuovo foyer in legno, ampliato e
tutto coperto. Ci sarà il red carpet per le star
Foto: LA MADRINA Luisa Ranieri terrà a battesimo la prossima edizione del festival di Venezia
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Il Festival Venezia lancia la sfida a Cannes Lido rinnovato e film di qualità
28/06/2014
Il Tempo - Roma
Pag. 10
(diffusione:50651, tiratura:76264)
Premio Green Cross al Maestro Rosi
Al regista Francesco Rosi il riconoscimento Green Cross per il film di denuncia sociale e ambientale «Le mani
sulla città», proiettato in versione restaurata, alla Casa del Cinema dall'organizzazione ambientalista Italiana,
Green Cross International è stata fondata e diretta da Mikhail Gorbaciov . L'evento con Anac e il Centro
Sperimentale di Cinematografia di Roma, il maestro ha ricevuto un premio speciale da Green Cross: il Blue
Drop Award. Presente all'evento anche il regista Ugo Gregoretti, presidente dell'Anac.
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Casa del cinema Per il film «Le mani sulla città»
28/06/2014
La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari
Pag. 54
(diffusione:48275, tiratura:63756)
Prosegue il 3 al Cineporto la rassegna «Da Troisi a Checco Zalone»
l Un viaggio nei territori del cinema comico meridionale, un omaggio ai protagonisti di un genere tanto amato
dal pubblico, quanto snobbato dalla critica cinematografica. Dopo l'inaugurazione col film Amici come noi di
Enrico Lando , con il duo comico foggiano Pio D'Antini e Amedeo Grieco (in arte Pio e Amedeo), al Cineporto
di Bari, prosegue la rassegna curata dal regista Nico Cirasola , «Da Massimo Troisi a Checco Zalone, dalla
Tv al cinema» (ingresso libero). La visione dei film sarà anticipata dal «Comic / aperitivo» alla caffetteria del
Cineporto, un incontro con i protagonisti della pellicola condotto dall'attore Luca Michele Cirasola . Il secondo
appuntamento, giovedì 3 luglio, prevede la proiezione del film Che bella giornata di Gennaro Nunziant e , con
Checco Zalone . Prima della visione, Luca Cirasola introdurrà il film con Stefano Sabelli , il cugino molisano di
Checco in Piove catinelle , e Rita Del Piano , madre cinematografica di Pio e Amedeo e di Checco Zalone in
Cado dalle nubi . A introdurre Compagni di scuola di Carlo Verd o n e , giovedì 10 luglio, insieme a Luca
Cirasola saranno gli attori Dante Marmone e Car mela Vi n c e n t i . Infine, venerdì 18 luglio, ultimo
appuntamento della rassegna con la proiezione del film La scomparsa di Patò di Rocco Mortelliti , tratto dl
romanzo di Andrea Camilleri, con Nino Frassica , Maurizio Casagrande , Neri Marcorè , F l av i o Bucci ,
Danilo Formaggia . Ad introdurre il film insieme a Luca Cirasola, l'attore Nino Frassica. La rassegna
coinvolgerà quasi tutti i protagonisti del cinema comico meridionale ma soprattutto gli artisti pugliesi: da Dino
Abbrescia a Renzo Arbore , Lino Banfi , Gianni Ciardo . Info: 3331974139.
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Cinema comico del Sud
28/06/2014
Il Foglio
Pag. 15
(diffusione:25000)
NUOVO CINEMA MANCUSO
scelti da Mariarosa Mancuso
QUEL CHE SAPEVA MAISIE di Scott McGehee e David Siegel, con Alexander Skarsgård, Julianne Moore,
Steve Coogan Un "monster movie", scrive Nicholas Barber sull'Independent. Nel senso che ferisce, lascia
cicatrici, distrugge come Godzilla quando sfracella i grattacieli. "Bisognerebbe far vedere questo film per
obbligo di legge a chi sta per mettere su una famiglia e a chi una famiglia la sta per sfasciare" (il giornalista
non specifica a quale delle due categorie appartiene, ma è chiaro che lo choc l'ha provato sulla pelle sua).
Avremmo preferito lodare i due registi per il geniale adattamento da un quasi illeggibile romanzo di Henry
James con lo stesso titolo. Lo scrittore americano ha la fissa dei punti di vista, meglio se obliqui o parziali, e
per pagine e pagine si diletta a inseguire le intermittenze del cuore e i contorcimenti della ragione. Ovvio che
quando costruisce un romanzo attorno a una bambina di sei anni con genitori divorziati rasenta
l'incomprensibilità. Ma son faccende tecniche che non interessano a nessuno, meno che mai agli
sceneggiatori italiani sempre pronti a copiare film altrui. Si intende, smussando e addolcendo: "Benvenuti al
sud" di Luca Miniero imita il francese "Giù al nord" di Dany Boon, perdendo in traduzione certe perfidie
campanilistiche (chissà se qualcuno avrà il coraggio di lanciarsi sull'ultimo campione di incassi, "Qu'est-ce
qu'on a fait au Bon Dieu?": padre francese conservatore con una figlia sposata a un ebreo, una seconda
sposata a un musulmano, la terza sposata a un cinese; la quarta ha finalmente un fidanzato cattolico ma
nero, e i primi tre generi fanno comunella per cacciarlo). Il passaggio dalla parola scritta allo schermo
funziona benissimo. Merito dei registi, delle sceneggiatrici Nancy Doyne e Carroll Cartwright, della ragazzina
Onata Aprile che fa Maisie: una seienne senza lagne sentimentali e senza carinerie. Funziona benissimo
anche il passaggio dal divorzio britannico di fine Ottocento al divorzio newyorchese d'oggi. L'affidamento
congiunto - sei mesi con la mamma rockettara Julianne Moore, sei mesi con il papà mercante d'arte Steve
Coogan - c'era già allora. E già ai tempi di Henry James esistevano i consorti-trofeo: il padre sposa la tata di
Maisie, giovane e bionda; la madre para il colpo portando all'altare un muscoloso barista. Trascurati entrambi
dopo qualche mese, come la povera Maisie dimenticata a scuola: gli ex coniugi vogliono solo litigare. LA
GELOSIA di Philippe Garrel, con Louis Garrel, Anna Mouglalis, Emanuela Ponzano, Arthur Igual E'un film di
famiglia, quindi era più facile girarlo in famiglia": Philippe Garrel lo ripete in ogni conferenza stampa e in ogni
intervista, neanche aspetta che gli facciano la domanda. A leggere il cast c'è da stramazzare: il padre
Philippe scrive e dirige, il figlio Louis fa l'attore protagonista, la sorella Esther fa l'attrice (un po' più defilata,
ma in un fim camera da letto, cucina e teatrini da venti posti non fa tanta differenza). Per trama, un episodio
nella vita del padre, rispettivamente del nonno, Maurice Garrel. Anche lui attore, lasciò la famiglia per un'altra
donna, e si capisce che Philippe - 66 anni, per chiarire - non gliel'ha ancora perdonato. E' un film di famiglia.
Era più facile girarlo in famiglia. Ed era anche meglio che restasse in famiglia. Visto e commentato dai parenti
stretti del regista, che ormai comprendono Valeria Bruni Tedeschi, ex fidanzata dell'imbronciato e mai
pettinato Louis Garrel, e l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy, marito della di lei sorella Carla Bruni. La
più simpatica è mamma Marisa Borini: nel film "Un castello in Italia", diretto da Valerià, dopo un grave lutto si
rivolge seccatissima alla Vergine Maria, dandole del lei: "Non la pregherò più" (d'accordo: un conto sono le
battute di un film, altra è la vita vera, ma siamo disposti a giurare che questa frase Madame Marisa l'abbia
pronunciata davvero). Da parte sua, Philippe Garrel risulta imparentato con la Factory di Andy Warhol, per via
di una decennale relazione con la cantante Nico dei Velvet Underground (anche questa messa a buon frutto,
cinematograficamente parlando: sette film insieme, per non parlare delle lagne dopo la rottura). Per
completare il quadretto di famiglia: al momento Philippe Garrel sta con Caroline Deruas, sceneggiatrice di
questo film e di "Un été brûlant", con Monica Bellucci e fischiatissimo a Venezia. Insomma, pubblico ce n'era.
I non parenti come noi si sono annoiati parecchio, apprezzando qualche battuta non si sa quanto
intenzionale. "Al verde va bene, ma non sopporto di essere povera" dice Anne Mouglalis in impermeabile e
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SPETTATORI PER UNA SETTIMANA
28/06/2014
Il Foglio
Pag. 15
(diffusione:25000)
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stivali da feticista - quintessenza della gattamorta french style. Da esporre al museo, l'appartamento
alternativo anni 70, epoca delle corna di papà Garrel e quindi di questo esercizio - in bianco e nero - sulla
gelosia: muri un po' scrostati, materasso per terra, tessuto batik con elefantini. STORIES WE TELL di Sarah
Polley, con Michael Polley, Harry Gulkin, Pixie Bigelow, Susy Buchan, Deirdre Bowen Da una foto di famiglia,
lacerata e riaggiustata con poca cura, Paul Auster scopre l'orribile verità: la nonna aveva ucciso il nonno con
una fucilata, nella cucina di casa (lo racconta in "L'invenzione della solitudine", da Einaudi). Ecco perché la
fotografia scattata a Kenosha, Wisconsin, mostrava dita non riconducibili a nessuna mano e braccia
appoggiate su spalle fantasma (capitava anche nelle fotografie sovietiche malamente ritoccate dopo le
epurazioni). Ecco perché "il più europeo degli scrittori americani" - non è un complimento, ora che Paul
Auster ha smarrito la bravura dei primi tempi, quando scriveva "Città di vetro", "Leviatano", "Mr Vertigo" aveva sentito da suo padre tre diverse versioni sulla morte del nonno, il primo a essere sepolto nel cimitero
ebraico della cittadina (la vedova non piangeva, i pettegoli spettegolarono). Ecco perché il Kenosha Evening
News dedicò al caso una serie di articoli scandalistici (sulle cronache raccapriccianti già marciavano gli
scrittori vittoriani, con mappe e ricostruzioni: Bruno Vespa non ha inventato niente). "Altri casi di malattia
mentale in famiglia?" chiede lo psichiatra in un manicomio dello Yorkshire al padre di Alan Bennett, dopo il
ricovero della madre. Fu così che lo scrittore di "La sovrana lettrice" e "Nudi e crudi" scoprì che il nonno si era
suicidato (la storia è in "Una vita come le altre", Adelphi). E' successo anche all'attrice e regista australiana
Sarah Polley, che ricordiamo soprattutto per "Lontano da lei", tratto da un racconto del premio Nobel Alice
Munro - "The Bear Came Over the Mountain" (Julie Christie scivolava nell'Alzheimer e si prendeva una cotta
per il vicino di ospizio: è il "vorrei anch'io quel che ha ordinato la signora" dei tempi nostri). Sarah Polley
comincia il suo bellissimo film-verità con un ritratto della madre Diane, morta quando lei aveva 11 anni (ora
ne ha 35); dal primo marito aveva avuto due figli, sposò Michael Polley in seconde nozze. Si improvvisa
detective tra i segreti di famiglia, e a furia di rovistare qualcosa si scopre sempre (segue prova del Dna per
confermarlo). Fa scrivere a suo padre un memoir, da recitare nel film: gli corregge dizione, grammatica, e
scopre le bugie. Senza (troppi) rancori. "Le storie che raccontiamo" sono il punto in comune tra la vita e il
cinema, e al 90 per cento almeno sono "fiction". Nel senso delle invenzioni, non delle miniserie italiane.
INSTRUCTIONS NOT INCLUDED di Eugenio Derbez, con Eugenio Derbez, Jessica Lindsey, Loreto Peralta,
Daniel Raymont Il padre di Valentin ha i suoi metodi per insegnare a combattere le paure. Prende il figlio
ragazzino e lo chiude in una cantina con un lupo. Lo fa sdraiare nell'erba e gli piazza un ragno velenoso sul
petto. Lo fa salire su una roccia e lo butta in acqua. Volendo dargli un nome lo possiamo chiamare "metodo
Martin Amis": nel suo memoir "Esperienza", lo scrittore spiega di aver combattuto le ansie perché non voleva
diventare nevrotico come suo padre Kingsley Amis. O p p u r e " m e t o d o Caitlin Moran", la cattiva ragazza
- ed editorialista del Times - che nel suo ultimo libro "How To Build a G i r l " racconta l'imbarazzo provato
davanti a certi comportamenti genitoriali. Per questo, spiega Sigmund Freud, tutti i bambini credono di essere
stati adottati, o perlomeno trovati nella foresta, con i due babbioni che vivono in casa loro non hanno nulla da
spartire: e adesso ancora vi chiedete perché il maghetto Harry Potter abbia fatto diventare J. K Rowling più
ricca della regina d'Inghilterra? L'educazione messicana non serve a nulla: da adulto Valentin ha paura
dell'acqua, dei lupi, dei ragni, e del matrimonio, che sta in cima alla lista delle cose temibili. Passa da una
fanciulla all'altra, finché una vecchia fiamma americana suona alla porta, gli mette in braccio una bambina di
un anno, si fa prestare i soldi per il taxi e scappa verso l'aeroporto. Figlia di Valentin, intuisce lo spettatore
che ha visto "Tre uomini e una culla" di Coline Serreau, anno 1985. Il giovanotto conferma a modo suo:
"Maledetti preservativi in offerta", mentre l'amante del pomeriggio se ne va sbattendo la porta. Il regista e
protagonista, figlio dell'attrice messicana Silvia Derbez, ha battuto ogni record d'incasso - si intende, per un
film in lingua spagnola distribuito negli Usa. Successo costruito a tavolino, e sempre a tavolino si sarebbero
potute tagliare via le ridondanze. Esaurito "Tre uomini e una culla", sbrigata l'obbligatoria satira di Hollywood Valentin finisce per fare lo stuntman mentre la figlia cresce, esaurendo le smorfiette del repertorio "volevo
abbandonarti sul ciglio della strada ma ora non posso vivere senza di te" - arriva un altro film da scopiazzare.
28/06/2014
Il Foglio
Pag. 15
(diffusione:25000)
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Aiutino: c'erano Meryl Streep e Dustin Hoffman, gli spettatori nel 1979 piansero tanto. Già, perché la mamma
torna, e ora che la parte faticosa è finita vorrebbe pure indietro la piccina.
28/06/2014
Il Giornale - Milano
Pag. 13
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Cinema tra le guglie Cinque film d' autore sul tetto del Duomo
Prima lo spettacolo delle guglie al tramonto sulle terrazze della Cattedrale. Poi dal maxischermo le
spettacolari immagini dei film scelti per le serate di luglio sul tetto del Duomo. Appuntamenti di straordinario
fascino e una delle più belle viste sulla città. A partire dal 14 luglio, le Terrazze del Duomo accoglieranno
cinque straordinari film in lingua italiana con sottotitoli in inglese con inizio alle ore 21: un incontro tra arte,
tecnologia e emozioni. L'iniziativa è stata voluta dalla Veneranda Fabbrica per donare nuova bellezza alla
Cattedrale: il ricavato di questi eventi sarà interamente destinato ad «Adotta una Guglia», a sostegno dei
grandi lavori della Veneranda Fabbrica. I pass d'accesso per ogni film saranno rilasciati come benefit a fronte
di una donazione minima di 30 euro per ogni proiezione, effettuabile anche on line . Per completare gli
interventi di restauro più urgenti, il progetto di raccolta fondi «Adotta una Guglia», nato nell'ottobre 2012, ha la
necessità di raccogliere ancora 9 milioni di euro, per raggiungere la somma di 13 milioni inizialmente
programmata. Duomovie comincia il 14 luglio con «Il Vangelo secondo Matteo», il capolavoro di Pier Paolo
Pasolini, che quest'anno compie cinquant'anni. Il 16 luglio verrà proiettato il lavoro di Claudio Malaponti «7
km da Gerusalemme», film del 2007 che si struttura come metafora del percorso di fede dell'uomo
contemporaneo. Altri nomi seguiranno per il 18 luglio, con Guido Chiesa e il suo «Io sono con te», presentato
in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma. Il 21 luglio le Terrazze ospiteranno il capolavoro di
Franco Zeffirelli «Fratello Sole, sorella luna», premiato con il David di Donatello, liberamente ispirato alla vita
di san Francesco d'Assisi. A chiudere, il 23 luglio, c'è Checco Zalone con «Che bella giornata», diretto da
Gennaro Nuziante, grande successo al botteghino del 2011 che si relaziona col Duomo e le sue molteplici
realtà in modo fresco e ironico.
Foto: RESTAURO Biglietto con sottoscrizione
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«DUOMOVIE»
28/06/2014
Corriere del Veneto - Venezia
Pag. 23
(diffusione:47960)
Da Mestre al Lido Un'estate al cinema sconti e anteprime
G.B.
Cinema aperti per tutta l'estate. In passato, chi rimaneva in città e aveva voglia di gustarsi un film al cinema
aveva molta poca scelta. Quest'anno invece, in centro storico e nella terraferma veneziana, non chiude per
ferie nemmeno una sala. Per la gioia degli appassionati del grande schermo c'è la rassegna «Un'estate al
cinema», con oltre 200 appuntamenti in programma dal 3 luglio a fine agosto nelle sale di Giorgione e Rossini
a Venezia, di Astra al Lido e del cinema Dante a Mestre. Al multisala Img di piazzale Candiani a Mestre è
invece già iniziato «Summer festival» con film a 5,5 euro fino al 20 agosto. Il programma delle sale da
proiezione lagunari accontenta tutti i gusti, ci sono film d'essai in lingua originale, i classici «svisti di stagione»
tra cui Locke , applauditissimo alla scorsa Mostra del cinema del Lido, o Dallas Buyers Club , premiato a Los
Angeles con l'Oscar. Due le anteprime pensate soprattutto per i piccoli di casa, il 12 agosto c'è Dragon
Trainer 2 e Planes 2 il 13. Tra le novità dell'estate, al Rossini 2, va in scena «Il cinema della realtà» con sei
film, rigorosamente in lingua originale, dell'etichetta Feltrinelli Real Cinema e cioè Alla ricerca di Vivian Maier ,
Jiro e l'arte del sushi , Downtown 81, The Summet K2 , The Imposter e Bill Cunningham a New York . Chi
ama i classici potrà gustarsi pellicole come Hiroshima mon amour o la trilogia del dollaro di Sergio Leone in
versione restaurata mentre nella sezione «Movies for kids» sono in calendario i cult della stagione appena
passata. Per tutta l'estate, andare al cinema costa meno, nelle sale del Circuito cinema veneziano si pagano
5 euro a proiezione. Con la fine dell'estate e il ritorno del Festival del Lido, Img e Rossini propongono tra il 25
agosto e il 7 settembre «Esterno notte», con le anteprima dei film in concorso.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 28/06/2014 - 30/06/2014
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I programmi Biglietti a 5 euro