www.rotary2050.net - [email protected] Direttore responsabile: Andrea Pernice - Coordinatore editoriale: Patrizia Zanotti Allegato a Rotary n. 3/2014 - Registrazione Tribunale di Milano n. 89 del 8/3/1986 Pernice Editori - Via Verdi, 1 - 24121 Bergamo - Stampa: TCP - Via Vigentina, 29/B - 27100 Pavia Aprile 2014 - Nº 3 La lettera del Governatore COMUNICHIAMO IL ROTARY... SEMPRE! Cari Presidenti e cari Rotariani tutti del Distretto 2050, ad Aprile il Rotary ci invita ad promuovere nei nostri club la lettura e l’uso della rivista ufficiale del Rotary, The Rotarian, e di altre pubblicazioni regionali edite nelle diverse lingue. La rivista regionale in italiano è ROTARY e viene inviata con cadenza mensile in forma digitale e, a mesi alterni, anche su supporto cartaceo. A mio parere il tema mensile deve essere interpretato nel senso più ampio di riflettere sulla comunicazione in generale, e cioè su come comunicare nel Rotary, fra Rotariani, e come comunicare il Rotary attraverso i media e i social media. Comunicare nel Rotary è mantenere viva in tutti noi la consapevolezza della nostra identità, dei nostri valori, ma anche avere la possibilità di accedere all’informazione sul maggior numero di progetti ideati e di risultati ottenuti dai rotariani che, nei diversi club, operano in questo straordinario social network che è da oltre un secolo il Rotary. Le riviste ufficiali del Rotary hanno sempre giocato in questo senso un ruolo determinante e continueranno ad essere insuperate per trovare stimoli intellettuali ed esempi di progetti. Accanto ad esse però il Rotary, che ha il dovere di essere contemporaneo ai suoi tempi, sviluppa altri strumenti di comunicazione. Dallo scorso agosto il sito www.rotary. org ha una nuova impostazione ed è veramente una fonte informativa considerevole e preziosa per trovare tanto, dagli articoli di attualità e di approfondimento, alla possibilità, navigando attraverso la vetrina dei progetti disponibili, di scoprire le opere che i Rotary Club stanno svolgendo a livello locale e internazionale. Vi invito a consultare il nostro sito internazionale e, in particolare, ad abituarvi ad usare la sezione Il mio Rotary. A livello internazionale si è lavorato e si sta lavorando molto anche sui social media che riscuotono un sempre mag- gior numero di adesioni. Qualche citazione numerica per i frequentatori di social media • più di 270.000 Mi piace sulla pagina di Facebook del Rotary • 52.000 Mi piace sulla pagina End Polio Now di Facebook • 228.000 follower sugli account ufficiali Twitter @Rotary • oltre 20.000 follower per il profilo @ EndPolioNow I media sociali si caratterizzano per la sinteticità e l’immediatezza della comunicazione, hanno a che fare con l’emozione e per comunicare il Rotary è necessario suscitare una scintilla di interesse. Ognuno di noi ha una sua personale storia e raccontare la propria storia è un modo di spiegare cosa sia il Rotary. Se poi la storia è riassunta nei 140 caratteri permessi da Twitter, il messaggio, necessariamente sintentico, ha maggiori probabilità di colpire in modo efficace. Ma la comunicazione oltre che avvenire tra Rotariani, nell’ambito del nostro sodalizio, deve allargarsi verso l’esterno. Comunicare il Rotary è far sapere a chi non ci conosce, o ci conosce solo superficialmente, che - essere Rotariani significa impegnarsi, mettere a disposizione le proprie competenze professionali in progetti per gli altri, - essere Rotariani non è fare beneficenza è di più: è individuare problemi, esigenze e pianificare e realizzare progetti per risolvere questi problemi, - essere Rotariani significa dare esempi e sostegno alle nuove generazioni perché i giovani possano esprimere i loro talenti e le loro capacità. In Italia c’ è molto bisogno di lavorare sulla percezione comune del Rotary. Per questo per la prima volta tutti i Governatori Italiani 2013-14 hanno deciso di unire gli sforzi per un progetto di comunicazione comune a tutti i Distretti, nella certezza che uno sforzo unitario renda più efficace la capacità di comunicazione. Il Rotary International ha approvato il progetto di comunicazione della cor- data dei Governatori Italiani per la Pubblica Immagine con un contributo di 150.150 euro. È stato un risultato eccezionale, basti solo pensare che il nostro progetto ha ottenuto il 10% dell’ammontare messo a disposizione per i progetti di tutto il mondo. Stiamo sfruttando questa straordinaria opportunità per dare visibilità al nostro Rotary italiano. La campagna viene condotta secondo le impostazioni generali del Rotary International e ha suscitato all’interno dei distretti e dei club discussioni sull’opportunità per il Rotary di farsi una sorta di promozione pubblicitaria. Cynthia Palmer-Kenzer, Public Image Grant Specialist, Public Relations & Marketing Group di Evanston, ha recentemente esaminato il rapporto sullo stato d’avanzamento del progetto e ha scritto a noi Governatori Italiani “molteplici pubblicità sono comparse sui quotidiani e riviste nazionali e locali. E proprio grazie a tutte le pubblicità, sono stati pubblicati molti articoli positivi dalla stampa italiana. Quasi 200 articoli! Oltre agli articoli, ho avuto modo di vedere brochure, materiali per la formazione e altro ancora. Si tratta davvero di un risultato impressionante che ha permesso di realizzare un’enorme promozione del Rotary in Italia! Per l’anno rotariano 2013/2014, sono state approvate solo alcune sovvenzioni Immagine pubblica, solo quelle per i migliori progetti. La sovvenzione multidistrettuale presentata dai 13 distretti italiani è una delle poche selezionate”. Un apprezzamento significativo per il nostro lavoro a livello nazionale. E anche a livello distrettuale stiamo conducendo iniziative con lo scopo di far percepire il Rotary come è davvero. Ma bella più di tutte è la nostra iniziativa di comunicare il Rotary ai bambini regalando il libro Chicco alla ricerca della nota perduta, una fiaba per stimolare i bambini a riflettere e ad affrontare i problemi in maniera positiva e propositiva, come noi Rotariani ci sforziamo di fare dal 1905. L’adesione dei Club è stata corale e la risposta dei bambini splendida. Ho avuto una forte emozione nel vedere (su Facebook, per restare in tema di comunicazione attraverso i social media) la scritta Crediamo in te ROTARY sul disegno dei bambini di Piadena: mi sono convinta ancora di più che questo nostro modo di comunicare il Rotary è giusto. Il 25 Febbraio ho avuto modo di consegnare a Ron Burton, nostro Presidente Internazionale che era a Roma, le prime copie della versione in inglese della Fiaba di Chicco. Gli ho chiesto di diffondere la nostra iniziativa a livello internazionale e mi sono fatta promettere che lo farà. Abbiamo fatto al meglio la nostra parte e ora, se il Presidente Internazionale ci sosterrà, come ha detto, potremo portare questa iniziativa di comunicazione inusuale e innovativa in tutto il mondo. Un affettuoso saluto a tutti. 2 RIFLESSIONI Organizzato dal D 2080 RI Uno sguardo oltre l’orizzonte a cura di Gianni Jandolo IN UN FORUM: LEGALITÀ E CULTURA DELL’ETICA 4.000.000 $: DONAZIONE SHOCK DALL’ITALIA Quella di Vera Bozzola è la più grande contribuzione alla Fondazione Rotary che la storia italiana ed europea ricordi. 59 anni, insegnante, nubile, vita estremamente regolata, solitaria, passata tra gli studi, quasi una venerazione per un padre che le ha trasferito principi forti, una madre che amava di più la vita di famiglia che quella di relazione sociale. Una famiglia che lega però la propria esistenza all’impegno verso gli altri, all’elevazione morale e umanitaria, una famiglia in cui si respira l’aria di chi dona innanzitutto sé poi, le proprie disponibilità. Una coltivazione di principi relativi alla costruzione, all’educazione di una società diversa. Non rotariana, Vera Bozzola lascia un patrimonio di quasi 4 milioni di dollari alla Fondazione Rotary. L’ha conosciuta solo attraverso le parole del padre, sì Rotariano dal 1965 al 1994 e a quelle dei pochi che la poterono avvicinare negli ultimi tempi. Una vita che si ripercorre tutta in un soffio in quel “romanzo” che è rappresentato dal suo testamento. 72 pagine di minuziosi ricordi, di dettagliate ragioni per fare quel che ha fatto. Colpita dalle parole del padre relativamente ai programmi educativi della Fondazione, pensava di dar seguito a quell’attenzione paterna donando inizialmente due borse di studio a lui intitolate. Si domandò se fosse possibile, domandò più chiaramente e direttamente, capì di più, di meglio, conobbe in modo più ampio il profilo dell’Associazione e della sua Fondazione. Ne giunse eco delle sue domande in modo fortuito, l’ascoltai. Un lungo e minuziosissimo lavoro che porterà con il cruciale aiuto di molti (Rotariani e Staff europeo e americano) un contributo straordinario a quel poco conosciuto Fondo di Dotazione, la “dote” della nostra Associazione che accoglie in perpetuità le donazioni: ogni anno i Fiduciari della Fondazione decidono quale parte degli utili spendibili generati dal nostro Fondo di dotazione, serva a integrare le attività della Fondazione e a rafforzare i nostri impegni futuri. Una percentuale del valore totale del fondo di dotazione viene poi spesa su base annuale a favore delle sovvenzioni e dei programmi attuali e futuri della Fondazione, la quale ha tra l’altro indicato come obiettivo entro il 2025 la somma di 1 miliardo di dollari come valore patrimoniale del Fondo. Ascoltare è dunque prezioso. Non cercare né aspettare donazioni ma cercare piuttosto donatori, persone in cui cogliere comuni sintonie, saper identificare, coltivare, sollecitare e raccogliere è dunque vitale come vitale specializzare le nostre competenze. In un panorama economico così difficile, in un’arena così competitiva come quello dell’associazionismo, del volontariato e della filantropia è ben comprensibile come la focalizzazione sulle strategie per sostenere i nostri programmi sia essenziale per continuare a far bene nel mondo. ***** Non c’è ramo di attività che riguardi la nostra vita individuale e collettiva che non richieda ogni giorno maggior impegno e maggior focalizzazione, ma anche competenza, specializzazione. Per chi non si rassegna, per chi ama essere vivo, per chi sa prendere le giuste distanze, non c’è situazione che non richieda attitudini diverse e nuove rispetto alle nostre abitudini, rispetto anche alle nostre usuali e sempre razionalmente (e inutilmente) denunciate difficoltà al cambiamento e al riposizionamento continuo come se riguardasse altri e non noi e come sarebbe invece opportuno in nome dell’efficacia e della pragmatismo, se non della coerenza e dei principi che diciamo di voler difendere. Noi da che parte siamo? Che ruolo abbiamo scelto? Ne abbiamo scelto uno nell’intimo dei nostri pensieri? Siamo sicuri di averne scelto uno quando ci troviamo insieme ad altri Rotariani, nel nostro Club? Succede così anche nel campo della filantropia dove basta l’ottimo Chronicle of Philantropy (www.philantropy.com) per comprendere come il mondo della filantropia e dell’umanesimo si stia radicalmente trasformando. Anche “fare bene nel mondo”, comunque si affronti questo tema, da qualunque angolazione religiosa, sociale, economica, politica lo si esamini, con qualunque bagaglio di stereotipi, magari di pregiudizi, lo si affronti, rimane un tema complesso per il quale è necessario attrezzarsi in modo competente, ma soprattutto in modo innovativo e aperto. Possiamo imparare guardandoci intorno. IL TEAM REGIONALE Il Team Regionale di quest’anno per le zone relative a Italia, Spagna e Portogallo (Zone 12, 13b e parte della 19) di supporto a Distretti e Club è formato da quattro figure di riferimento: Coordinatore Fondazione Rotary: PDG Henrique Gomes de Almeida (RRFC) Coordinatore Pubblica Immagine: PDG Alberto Cecchini (RPIC) Coordinatore Rotary: PDG Andrea Oddi (RC) Adviser Fondo di Dotazione e Donazioni Rilevanti: PDG Gianni Jandolo (EMGA) Nel salone d’Onore della Caserma “Gen B. Sante Laria” del Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma il 21 marzo si è tenuto il Forum dal titolo “Immigrazione: la ricchezza della diversità, un’opportunità per cambiare la vita di tutti”, patrocinato dal Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Guardia di Finanza, O.I.M. (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) e Unione Consumatori. Per la prima volta a livello mondiale, 167 club Rotary appartenenti a 9 dei 13 Distretti italiani si sono ritrovati uniti in un’unica missione: produrre consapevolezza e favorire l’integrazione di chi arriva nel nostro Paese con un fardello di paure e speranze, sensibilizzando, coinvolgendole, le nuove generazioni. E’ proprio alle nuove generazioni che affidiamo il nostro domani perché sia migliore di quello in cui viviamo oggi. I lavori sono stati aperti da Pier Giorgio Poddighe, Governatore del Distretto 2080, che ha evidenziato “Ci apprestiamo a discutere due temi forti: l’etica e la legalità, consci del fatto che parlarne non è cosa semplice ma siamo certi che rivolgersi alle nuove generazioni sia la scelta giusta. E’ a loro che dobbiamo guardare se vogliamo che le società del domani siano più integrate di quelle in cui viviamo oggi”. Un’alchimia di video sul tema dell’immigrazione ha accompagnato gli interventi di numerose personalità tra cui Peter Schatzer, Capo Missione a Roma dell’O.I.M. A fare da moderatore il giornalista di Rai News 24, Alessandro Bracchini. Quanto sia sentito il tema dell’immigrazione dai giovani è stato dimostrato dagli oltre 600 elaborati e 100 video con i quali oltre 130 scuole di tutta Italia hanno partecipato. L’originalità dell’interpretazione del concetto di immigrazione è stata egregiamente espressa da uno studente dell’istituto alberghiero Carlo Porta di Milano che attraverso un percorso storico e letterario ha individuato le analogie tra piatti internazionali evidenziando quanto prodotti tipici di certi paesi possano cambiarli, arricchendoli. Momenti di grande emozione quando sono andati in onda il video di un ragazzo che raccontava la sua storia di immigrato e quello di una ragazza di Lampedusa, che vive ogni giorno il fenomeno dell’immigrazione. Anche 5 club del nostro distretto hanno aderito all’iniziativa: Fiorenzuola d’Arda, Pandino Visconteo e Valle Staffora hanno sostenuto il concorso mentre Valtidone e Brescia Castello hanno sponsorizzato rispettivamente un manifesto realizzato dagli studenti della I media della scuola di Borgonovo Val Tidone ed un video realizzato dall’istituto secondario Capirola di Leno (BS) dal titolo L’ombelico. Il video, che ha come colonna sonora L’ombelico del mondo di Jovanotti e protagonisti gli studenti ed i professori dell’istituto Capirola, si è aggiudicato il secondo premio nella sezione Video Scuole Superiori. Un lungo applauso della platea, composta da rotariani, studenti e professori, ha accompagnato alcune immagini mandate in onda mentre il Governatore Poddighe consegnava il premio a Ermelina Ravelli, Dirigente dell’Istituto Capirola e socia del RC Brescia Castello e si complimentava con Anna Spalla, per aver accettato con entusiasmo di partecipare al concorso. Il successo ottenuto da questo video sarà condiviso prossimamente con la pubblicazione sul sito distrettuale. Il Forum si è concluso con un caloroso ringraziamento da parte di Patrizia Cardone, Presidente Commissione “Legalità e Cultura dell’Etica” del Distretto 2080, ai Governatori presenti che hanno saputo motivare e coinvolgere i loro club, ai referenti d’area, ai rotariani e soprattutto ai tanti studenti. Lorenza Dordoni Referente d’Area D 2050 RI RC Gonzaga Suzzara UNA BORSA DELLA SALUTE Il Rotary Club Gonzaga Suzzara ha presentato il service “Borsa della Salute” che si concretizza in un tangibile aiuto per contribuire alle cure di un bimbo affetto da una rarissima malattia genetica. Ha commosso tutti i presenti la presenza e la testimonianza di Davide e Daniela, genitori del piccolo Giovanni, un meraviglioso bimbo che affronta ogni giorno con entusiasmo le sue attività quotidiane, pur con le problematiche legate alla grave patologia di cui soffre. Davide ha ringraziato di cuore gli amici rotariani per quanto hanno fatto e continuano a fare, auspicando la prosecuzione della ricerca per vincere questa malattia genetica. 3 EVENTI SUL TERRITORIO RC Brescia e RC Cremona UN CONVEGNO PER RISPONDERE ALLA CRISI. EXPO, OCCASIONE UNICA. IL MADE IN ITALY CI SALVERÀ. La serata nella settecentesca Villa Zaccaria di Bordolano in interclub interprovinciale rotariano tra due Club Rotary, tra i più antichi del Distretto 2050, il Rotary Club Cremona, nato nel 1926 e il Rotary Club Brescia, nato nel 1927, ha voluto essere uno scambio di opinioni sotto forma di intervista da parte di Matteo Bernardelli, giornalista di “Agrisole”, a relatori d’eccellenza da noi invitati: Giuseppe Ambrosi, Giandomenico Auricchio, Giovanni Trerotola, operativi sui due territori confinanti, territori storicamente vocati ad una stessa importante destinazione agricola. Il tema della serata,“ Il futuro sostenibile dell’agroalimentare in Italia”, lo abbiamo pensato alcuni mesi fa, proprio perché voleva essere in linea e in Il prosciutto di Parma, il latte bresciano, il Grana mantovano, la pasta pugliese, l’olio toscano. L’Italia si può descrivere anche come un mosaico di eccellenze agroalimentari. Ogni provincia potrebbe giustamente reclamare un ruolo da protagonista. Ma, anche in vista di Expo 2015, gli operatori del settore si stanno convincendo che solo l’apprezzamento all’estero del made in Italy in quanto tale consentirà uno sviluppo del comparto. La tesi è emersa nel corso di un convegno organizzato a Bordolano (in provincia di Cremona, ma proprio sul confine), nella splendida villa Zaccaria, dai Rotary Club Brescia e Cremona. Sul futuro sostenibile dell’agroalimentare si sono confrontati, moderati dal giornalista Matteo Bernardelli e introdotti dalle presidenti dei club Elisabetta Conti e Annalisa Balestreri, due big industriali del settore caseario: il bresciano Giuseppe Ambrosi (oltre a guidare l’omonima azienda, è presidente di Assolatte) e il cremonese Giandomenico Auricchio (Amministratore del noto gruppo e presidente della Cdc di preparazione del grande evento di EXPO 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, nel quale anche il Rotary tutto sarà coinvolto a Milano nella sede EXPO. La presenza del governatore Anna Spalla ha inoltre sottolineato l’importanza della serata, vissuta in perfetta amicizia rotariana e che ha visto la presenza di numerosissimi soci ed ospiti dei due club, piacevolmente mescolati nei tavoli delle antiche sale affrescate. Per introdurre la serata abbiamo ricordato la definizione di Ippocrate: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”, per sottolineare che la buona coltivazione della terra, la sostenibilità dell’ambiente e la produzione di cibi sani costituiscono il modo migliore per salvaguardare la salute dell’uomo e il suo benessere. E sappiamo molto bene che il Rotary International pone tra i suoi fondamenti proprio la preoccupazione per il cibo, la salvaguardia dell’ambiente e la salute dell’uomo. Annalisa Balestreri e Elisabetta Conti Presidenti RC Cremona e RC Brescia ***** Cremona). Le conclusioni sono state affidate a Giovanni Trerotola, consigliere del presidente dell’Upa di Brescia, Francesco Martinoni. Auricchio ha ricordato come l’agroalimentare italiano sia una corazzata. Lo dicono i numeri: il valore della produzione è stato di 132 miliardi nel 2013 (+1%); l’export vale 26,4 miliardi (+6% sul 2012); si tratta del secondo comparto industriale italiano dopo il metalmeccanico, con 17.000 imprese; nei sei anni di crisi, l’agroalimentare ha ridotto la produzione del 3%, contro il -23% di tutta l’industria nazionale. Si tratta quindi di un settore anticiclico che sta guardando all’estero per una politica di crescita. In Italia, infatti, i consumi stanno calando: -3,5% in valore e -2,5% in quantità lo scorso anno. Oltre confine, invece, come ha spiegato Am- brosi, lo stile di vita italiano è sempre più apprezzato e i prodotti made in Italy sono sempre più richiesti. “C’è una crescita costante delle esportazioni - ha detto il presidente di Assolatte - e quindi non dipendiamo più dalla domanda di un solo Paese: ristoranti e cuochi italiani sono i nostri ambasciatori nel mondo”. Trerotola ha invece sottolineato l’elevato livello dell’agricoltura italiana, fondata su una tradizione millenaria. “Occorre difendere queste radici - ha affermato - ma anche aprirsi al futuro, attraverso la ricerca, compresa quella sugli Ogm”. E naturalmente l’Expo del 2015, dedicato proprio ai temi dell’alimentazione sostenibile, rappresenta un’occasione unica per diffondere nel mondo la conoscenza della qualità dell’agricoltura e dell’industria agroalimentare italiane. E anche per lottare contro la contraffazione che, ha detto Auricchio, “rappresenta un doppio danno perché sottrae reddito alle imprese e abitua il consumatore a prodotti di basso livello”. Ed è quindi un bene che tutte le province Lombarde si stiano preparando per l’Esposizione universale. E peraltro Brescia - è emerso giovedì - risulta un passo avanti rispetto agli altri territori, con l’Ats che - ha aggiunto Ambrosi “ha iniziato a lavorare molto bene, ad esempio con il portale dedicato alle imprese bresciane”. Ma, secondo il numero uno di Assolatte, “non saranno moltissimi coloro che, dopo aver visitato l’esposizione, verranno a Brescia”. Più facile che visitino Venezia, Firenze, Roma. Quindi, ha concluso Ambrosi, “dobbiamo essere capaci di vendere l’Italia e i prodotti italiani: se ogni provincia vuole mostrare il proprio orticello, non farà molta strada”. Altro che made in Brescia. Solo il made in Italy (bresciano ma non solo) ci salverà. Guido Lombardi Continua l’attenzione dei Rotariani verso i giovani INTERACT 2050: A BRESCIA È NATO IL TERZO CLUB Un clima festoso ha caratterizzato la serata dedicata al battesimo del nuovo club Interact Brescia Vittoria Alata, evento molto importante realizzato grazie all’impegno del club, al progetto proposto dal Presidente Ugo Ranzetti e al contributo organizzativo della socia Tullia Bruni Zani. A sottolineare l’importanza della serata, la presenza di autorità rotariane quali il Governatore Anna Spalla, il past Governor Enzo Cossu, l’assistente del governatore Guido Facchetti, il governatore distrettuale Rotaract Patrizia Volonghi, il responsabile distrettuale Interact Domenico Maschi e il Presidente della commissione Interact Ryla e Ryla jr del distretto Rotaract Daniela Negri. Erano presenti anche alcuni rappresentanti del club Rotaract Brescia Vittoria Alata e i genitori, rotariani e non, dei giovani interactiani. Ma la presenza più significativa è stata quella dei 16 ragazzi che sono i soci fondatori del nuovo Club Interact: Anastasia Bottamedi, Annelore Bottamedi, Mariasole Bresciani, Alessandro Brunelli (Tesoriere), Laura Cirilli, Filippo De Iorio Frisari (Consigliere), Alessandro Ferrari (Segretario), Francesca Ferrari (Prefetto), Francesca Imperadori (Vicepresidente), Federico Pasotti, Alessandra Rezzola, Gloria Rossetti, Camilla Santoro (Consigliere), Ottavia Santoro, Mariapaola Vaia e Arianna Volonghi ( Presidente). Il Governatore ha ricordato l’importan- za dell’impegno del Rotary nei confronti delle nuove generazioni, alle quali si devono trasmettere valori fondamentali quali il rispetto, l’integrità personale, il senso di responsabilità, il sapersi mettere in gioco svolgendo progetti di azione umanitaria e internazionale e il saper sviluppare la comprensione internazionale per confrontarsi e imparare a convivere con realtà e culture diverse. Ha espresso inoltre la sua soddisfazione per la nascita di questo club perchè, nonostante nel mondo siano presenti oltre 10.000 club con la partecipazione di più di 200.000 giovani, in Italia ne esistono relativamente pochi. Prima di presentare i ragazzi al Governatore per la consegna ufficiale della spilla e del gagliardetto dell’Interact Vittoria Alata, Tullia ha illustrato bre- vemente cos’è l’Interact, quali obiettivi si propone, cosa sono i service e come è organizzato il club al suo interno con i diversi ruoli svolti dai vari membri. Ha ricordato anche qual è il ruolo del Rotary padrino che sostiene e guida l’Interact tramite un consigliere che partecipa alle riunioni e lo supporta nella definizione dei progetti e nella stesura del calendario delle riunioni ma soprattutto fa conoscere il suo operato alla comunità e al mondo del Rotary. Tullia ha manifestato la sua soddisfazione per il percorso fin qui fatto e ha concordato nel sottolineare l’importanza di questa esperienza, che permetterà ai ragazzi di crescere condividendo stimoli positivi e rafforzerà la loro capacità di impegnarsi per aiutare il prossimo. La parola è passata quindi al neo Presidente Arianna Volonghi, che ha ringraziato i presenti e illustrato il service svolto a Natale con la decorazione di un albero e la consegna di sacchettini con caramelle ai fratellini dei neonati nel reparto di Neonatologia dell’Ospedale Civile; il prossimo service sarà attuato in collaborazione con l’associazione “Bimbo chiama Bimbo” per la raccolta alimentare nei supermercati. I ragazzi si incontrano due volte al mese al Ficomaeco in via Aleardi e il Consiglio direttivo si riunisce ogni mese per programmare le attività e ideare nuovi progetti. Rosanna Perna 4 PUBBLICA IMMAGINE E GIOVANI Dopo il lancio nazionale un altro successo per il nostro Distretto LA FAVOLA DI CHICCO IN INGLESE SI PREPARA PER APPRODARE ALLA CONVENTION DI SIDNEY “INCREDIBILE! Un’idea, un chicco piccolo piccolo che continuando a rotolare è diventato immenso. È diventato un Chicco famoso che vola. In Novembre, alla fine della campagna di promozione nei Club, alle prime avvisaglie del successo che stava maturando, mandavo a voi Presidenti questa immagine senza immaginane che ali forti avesse Chicco e quanto in alto dovesse ancora volare. Ringrazio Patrizia Zanotti, autrice del testo, per la sua grande idea, ringrazio voi Presidenti che avete sostenuto que- sta idea, ringrazio Gianni Jandolo che l’ha portata ad Evanston. Ciascuno ha fatto la sua parte e l’ha fatta bene. E ora vediamo che succede… Chicco potrebbe sorprenderci ancora!”. Il messaggio inviato dal Governatore Anna Spalla ai Presidenti di Club esprime al meglio la felicità per un successo forse all’inizio insperato, ma che con il tempo è andato sempre più consolidandosi a testimonianza che esistono molti modi per comunicare il Rotary. Molti di questi sono ormai collaudati e coinvolgono i media a vari livelli, diffondendo i valori di un sodalizio che ha superato un secolo di vita. Esistono, poi, altri percorsi non ancora sperimentati perchè innovativi, in quanto si rivolgono a un pubblico diverso da quello tradizionale al quale i Rotariani parlano attraverso le pa- gine di un giornale oppure grazie agli eventi di raccolta fondi o di pura pubblica immagine che organizzano sul loro territorio. E’ questo un pubblico composto dai bambini, dalle loro famiglie, dalla scuola. Una scuola che è quella primaria, non quella secondaria con la quale i Rotariani si fanno conoscere per il RYLA Junior, il RYLA, lo Scambio Giovani, le Borse di studio. I bambini sono un pubblico altrettanto attento, che richiede ai Rotariani una capacità diversa di sintonizzarsi sulla loro stessa lunghezza d’onda. I bambini non hanno mezze misure, non fingono. Non si impiega molto a comprendere se la loro attenzione è stata catturata, se hanno recepito il messaggio che volevamo trasmettere loro... e Chicco ce l’ha fatta. Dopo la distribuzione della favola nelle scuole del Distretto 2050, Chicco è volato a Roma e dalle mani del Governatore Anna Spalla è passato in quelle del Presidente internazionale Ron Burton. Oltre oceano, a Evanston, Gianni Jandolo, ha reso partecipi del progetto gli amici della Fondazione Rotary, nella quale opera in qualità di Adviser Regionale per il Fondo di Dotazione e Donazioni Rilevanti. E tra due mesi Chicco volerà a Sidney alla Convention internazionale del Rotary. Buona fortuna! Chicco vola e vola alto... fino a posarsi a Evanston A Evanston, la Trustee (Fiduciaria della Fondazione) Stephanie Urchick è rimasta molto colpita dalla storia di “Chicco e la nota perduta”. Quando le ho offerto quest’opera italiana del Distretto 2050 la Trustee ha confidato di non avere figli ma di aver sempre amato i racconti per bambini che legge avidamente. In essi, ha detto Stephanie Urchick, vi è un’emozione e una freschezza che ricordano i valori di base della nostra vita. Molto apprezzato il lavoro del Distretto 2050 RI anche da altri Trustees, dal Presidente della Fondazione Rotary PRIP Dong Kurn Lee, da Karena Brieman Manager, Pianificazione Donazioni e da David Alexander Senior Director Comunicazione e Marketing e Manager Divisione Pubbliche Relazioni. Gianni Jandolo Stephanie Urchick Fiduciaria della Fondazione Rotary Kristin Brown Manager, Rotary Service Connections Peggy Froh Asseo Direttore dello Sviluppo Fondi CONTINUA LA DISTRIBUZIONE NELLE SCUOLE... RC Lomellina Nell’ambito del Progetto “Chicco alla ricerca della nota perduta” il presidente del Rotary Club Lomellina, Emilio Boffino e il segretario Fabrizio Cappai hanno consegnato martedì 28 Gennaio il libro sulla storia di Chicco alla Classe II C della scuola elementare statale “Vidari” di Vigevano. RC Crema e RC Cremasco San Marco Nei giorni scorsi Adriano Dellanoce per il Rotary Club Cremasco San Marco e Mario Scaramuzza per il Rotary Club Crema hanno consegnato il libro “Chicco alla ricerca della nota perduta”, edito dal Distretto 2050, alle terze classi delle scuole elementari “Manziana”, “Buon Pastore” e “Benvenuti” di Crema. Alla presenza delle maestre e dei direttori didattici dei comprensori sono stati distribuiti i libri con grande entusiasmo da parte dei bambini ed emozione quando gli scolari della Benvenuti di Ombriano hanno cantato l’Inno d’Italia per ringraziare i Presidenti dei due Club per il dono. Il libro, così come hanno evidenziato i due Presidenti, vuole essere uno spunto per i più piccoli per far loro affrontare, con senso critico, i problemi legati alla pace, alla libertà e al rispetto della dignità di ogni bambino. È stato spiegato inoltre ai piccoli scolari che il Rotary International, al quale entrambi i Club aderiscono, è un operatore mondiale di pace, che con il suo operare cerca di vincere le ingiustizie, combattere le guerre o le malattie che colpiscono soprattutto le popolazioni povere, finanziando le costruzioni di scuole e ospedali, ricordando l’impegno di tutti i rotariani del mondo per debellare la poliomielite con il Programma “Polio plus”. Illustrando poi il libro che viene distribuito, “Chicco e la nota perduta” è il racconto di un bambino che viaggia su un unicorno alato e, dall’alto, può vedere tutte le ingiustizie che gravano sulle diverse popolazioni del mondo. Riccardo Reduzzi PUBBLICA IMMAGINE E GIOVANI 5 RC Brescia Veronica Gambara RC Gonzaga Suzzara Il giorno 6 Dicembre 2013 il Presidente del club Brescia Veronica Gambara, Fernanda Cartaino Pedercini, ha incontrato i responsabili della scuola elementare presso la clinica pediatrica dell’Ospedale civile per distribuire ai piccoli ospiti il libro “Chicco alla ricerca della nota perduta”. Altri 24 libri sono stati distribuiti, in un clima festoso, il 1 Marzo 2104 dal Presidente ai bambini della seconda elementare dell’Istituto Canossiano “Annunciata Cosi” di Rovato, alla presenza del PDG Carlogiorgio Pedercini, della direttrice didattica dell’istituto, dell’insegnante di lettere e di alcuni rotariani. Patrizia Ghizzoni La strada per giungere al perfezionamento del “Progetto Chicco” è iniziata parecchie settimane fa, cercando di contattare i Dirigenti scolastici della scuola primaria del nostro territorio. A rispondere positivamente, grazie anche alla fattiva ed entusiatica collaborazione delle insegnanti interessate e cioè quelle preposte alle classi seconde della scuola primaria, sono state le responsabili dell’Istituto Comprensivo 1 di Suzzara, la Dirigente Dott.ssa Patrizia Mantovani coadiuvata dalla sua vice Fiorenza Davolio. Hanno pertanto aderito all’iniziativa tutte le seconde classi dei tre plessi interessati: alla sede centrale Olga Visentini, al plesso Luca Gonella a Suzzara e al plesso Anna Frank a Brusatasso. Complessivamente sei classi per un totale di 150 alunni. Nella mattinata di lunedì 20 Gennaio, con l’autorizzazione della Dirigente, il Presidente del Rotary Club Gonzaga Suzzara, Bruno Merlotti, accompagnato dal segretario Amilcare Galafassi, si sono recati nelle aule delle classi interessate e hanno consegnato a ogni bambino il bellissimo volumetto “Chicco alla ricerca della nota perduta”, suscitando il vivo interesse degli scolari che hanno entusiasticamente apprezzato la piacevolissima sorpresa. La breve parentesi al normale lavoro didattico è stata fissata in immagini, messe a disposizione della scuola. Il saluto a ogni scolaresca, preceduto da unanimi ringraziamenti, è stato accompagnato dalla promessa che nei prossimi mesi ci si rincontrerà per raccogliere le impressioni che susciterà la lettura della bellissima favola nei giovanissimi lettori. Amilcare Galafassi RC Valtrompia Il Presidente del RC Valtrompia, Luigi Palini, presenti anche alcuni rotariani del Club, ha consegnato i libri riguardanti la favola di Chicco a 40 alunni delle classi 5^ elementare della Scuola San Giovanni Bosco di Gardone Val Trompia (Brescia). Altre 20 copie sono state consegnate alla Segreteria della Scuola per la successiva consegna ad altri alunni ed Insegnanti. Il 4 Dicembre 2013, unitamente agli Amici del Rotary Club Veronica Gambara, altre copie sono state consegnate presso il Reparto Oncologico Pediatrico degli Spedali Civili di Brescia. Bruno Angarano RC Oltrepò Il Rotary Club Oltrepò, attento alle progettualità che vedano protagonisti i giovani, ha adreito all’iniziativa proposta dal Governatore Anna Spalla, distribuendo la favola di Chicco ai bambini della classe seconda elementare di Montalto Pavese. All’evento, oltre alla maestra Elisabetta Fagioli, erano presenti il Presidente del Club, Cesare Lisandria, e altri soci tra i quali il past presidente Vittorio Ruffinazzi. Vincenzo Balzanelli RC Rodengo Abbazia L’iniziativa del libro “Chicco alla ricerca della nota perduta” ha riscosso un grande successo sul territorio comunale di Rodengo Saiano. Dopo la presentazione del progetto alla stampa, è avvenuta la distribuzione dei libri a tutti i bambini delle seconde elementari di Rodengo Saiano, sia delle scuole statali che paritarie. Erano presenti le cariche istituzionali del comune nelle figure del Sindaco e dell’addetto stampa, i dirigenti scolastici delle scuole pubbliche e paritarie e tutti gli insegnanti delle seconde elementari. I bambini erano così numerosi che la distribuzione è dovuta avvenire in due turni. A Marzo, per accordi già presi con la pubblica Amministrazione di Ome, il R.C. Rodengo Abbazia distribuirà i libri di Chicco anche ai bambini di seconda elementare di questo comune. In totale il RC Rodengo Abbazia distribuirà duecento libri. Il libro è stato così apprezzato dalla direttrice didattica dei due paesi (Prof.ssa Marilena Venturelli) e da tutti i maestri delle seconde classi che, finita la lettura del libro, i bambini dovranno restituire gli stessi libri alle scuole al fine di lasciare il libro, l’anno prossimo, ai bambini frequentanti le nuove seconde elementari. RC Fiorenzuola d’Arda Sabato 8 Marzo ci siamo recati all’Istituto Comprensivo di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) per la consegna dei libretti ‘Chicco alla ricerca della nota perduta’ alle classi della 2^ elementare. Grazie al Preside Dr Mario Magnelli e alla maestra Elena Pasquali, che hanno organizzato l’evento, abbiamo incontrato i bambini nella palestra della scuola. Dopo l’introduzione del Preside, che ha perfettamente spiegato ai bambini che cos’è il Rotary e il motivo per cui eravamo là, a noi è rimasto il compito di raccontare brevemente il contenuto della storia e spiegarne la morale. I bambini erano veramente attenti e non perdevano una parola. Le favole raccontano con linguaggio semplice, attraverso simbolismi, ciò che spesso noi adulti non riusciamo a spiegare nemmeno ad altri adulti. In particolare la favola di Chicco vuole raccontare che cosa sono i valori, che devono essere la nostra bussola in ogni momento in cui prendiamo qualsiasi decisione. La nota perduta è il SI... dire SI, anziché dire NO, vuol dire essere capaci di donarsi e questo porta felicità. I bambini sanno benissimo che cosa sono i valori. Alle domande: l’amore è un valore? L’amicizia è un valore? La pace è un valore? Il rispetto degli altri popoli è un valore? In coro hanno risposto: si! Alle domande: rubare è un valore? La guerra è un valore? La violenza è un valore? In coro hanno risposto: no! L’amicizia, la pace, l’amore sono evidentemente la nostra essenza, ciò di cui siamo costituiti, la violenza, la prepotenza, la mancanza di rispetto non fanno parte della nostra natura più profonda, eppure così spesso la incontriamo. Ciò che determina questi atteggiamenti è l’ego, che offusca la consapevolezza di ciò che siamo. E l’ego è determinato dagli attaccamenti materiali. Uno dei bambini l’ha detto benissimo, anche se con le sue parole: “Per me valore fondamentale è la coscienza”. Si potrebbe aggiungere: la coscienza di se stessi. Altri bambini hanno alzato la mano per spiegare quali sono, secondo loro, i valori: l’amicizia, la gioia, l’amore. Praticare questi valori porta felicità, praticare valori negativi può portare a un momentaneo assaporamento di ebbrezza, ma dentro di noi sappiamo di avere sbagliato e la dimostrazione è che subito dopo torniamo a essere infelici, perché si tratta di azioni contrarie alla nostra vera natura. È stato un bel momento rotariano, ribadito dal rinnovato intento reciproco di creare, in futuro, altri momenti di collaborazione fra il nostro Rotary Club e l’Istituto Comprensivo di Fiorenzuola. Claudio Mazzari Presidente RC Fiorenzuola d’Arda 6 NUOVE GENERAZIONI Rotary per i Giovani LO SCAMBIO GIOVANI: UNA OPPORTUNITÀ ROTARIANA DA COGLIERE AL VOLO Il Rotary International mette a disposizione dei giovani la sua organizzazione, lo spirito di servizio dei suoi Soci e la loro sensibilità per tutto ciò che fa crescere la tolleranza e la comprensione reciproca, promuovendo, tra le attività in favore delle Nuove Generazioni, il “Programma Scambio Giovani”. Lo Scambio Giovani (www.rye2050.org) è un programma del Rotary International che dà la possibilità ogni anno a migliaia di studenti di provare un’esperienza di vita all’estero. Partecipare ad uno scambio significa: • Servire da ambasciatori per il proprio Paese e la propria comunità. • Beneficiare dei vantaggi derivanti dall’immersione in un’altra cultura e in un nuovo stile di vita. • Fare amicizie che dureranno tutta la vita, non soltanto nel Paese ospite ma anche con altri studenti provenienti da tutto il mondo. • Conoscere lo stile di vita e i traguardi raggiunti in altri Paesi. • Tornare a casa con una maggiore consapevolezza del mondo e una più profonda comprensione di sé stessi e della propria cultura. Il programma Scambio Giovani permette a migliaia di ragazzi e ragazze di incontrare altri popoli e conoscere la loro cultura, creando i presupposti dell’amicizia attraverso la conoscenza delle diversità, favorendo la convivenza, il confronto e lo scambio diretto di idee e modi di fare tra giovani di nazionalità diverse. Annualmente, questo Programma coinvolge in tutto il mondo, circa 8.000 studenti (oltre 400 in Italia), ai quali viene permesso di trascorrere all’estero periodi di tempo più o meno lunghi, a seconda del tipo di scambio. Il programma “Scambio Giovani”, come altri programmi del Rotary International, non si ferma mai: in ogni mese dell’anno c’è sempre qualche studente italiano ospite di un Distretto Rotary in un Paese Estero (outbound) oppure qualche studente straniero ospite in Italia nel Distretto 2050 (inbound). Possiamo comunque dire che l’inizio ufficiale dell’anno di scambio 2013/14 del Distretto 2050 è avvenuto ai primi di Giugno quando tutti i ragazzi in partenza per scambi lunghi, brevi e camp si sono riuniti a Cremona insieme alle loro famiglie per ascoltare consigli, regole, raccomandazioni e suggerimenti; ospite speciale è stato Il DGE Anna Spalla. In totale erano presenti gli studenti outbound (28 long, 17 short e 21 camp) pronti a partire per USA, Canada, Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Turchia, Israele, Taiwan, Ungheria, Croazia, Belgio, Finlandia, Olanda, Danimarca, Svizzera e gli studenti inbound ormai al termine della loro esperienza italiana; calcolando che gli short comportano l’arrivo di un numero equivalente di studenti, arriviamo a un totale di oltre 100 “Exchanges” , 26 Club coinvolti e 18 Paesi Esteri interessati. Con l’inizio dell’anno Rotariano 2013/14 si è anche consolidata e ampliata la Commissione Scambio Giovani composta da Mauro Mensi, Federico Pelloja, Francesco Ghilardotti, Lorenza Ricardi, Monica Franzini, Luigia Bettoni, Carlo Maria Ornati e Carla Tedoldi che si avvale anche della collaborazione di tanti amici Rotariani come Giorgio Rizzoli che ha gestito più di 50 colloqui di selezione e tutti i Counselor Rotariani che, nei Club ospitanti, svolgono una attività di collegamento con le famiglie e di supporto agli “Inbound Exchange Students” aiutandoli a meglio integrarsi nella comunità locale. Dopo un’estate ricca di esperienze favolose e di emozioni per tutti gli studenti coinvolti nei camp e negli scambi brevi siamo giunti a Settembre pronti ad accogliere i nuovi 26 inbound provenienti da USA, Canada, Argentina, Germania, Belgio, Finlandia, Messico e Taiwan ai quali si sono aggiunti, a Gennaio, quelli provenienti da Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda. Il primo seminario di orientamento si è svolto a Brescia mentre il secondo, insieme agli Exchanges di quasi tutti i Distretti Italiani, si è svolto in Emilia Romagna a Fognano (vicino a Faenza) a fine Settembre. Sono previste poi, durante l’anno, diverse attività per gli inbound, organizzate dalla Commissione Scambio Giovani: a Cremona per la festa del torrone, a Venezia per il Carnevale, a Cremona per i violini e a Mantova. Alcuni di loro parteciperanno anche all’Eurotour organizzato in collaborazione con tutti i Distretti Italiani e alle gite organizzate dalle rispettive scuole. In parallelo alle attività per gli inbound sono iniziate in Ottobre le attività per la promozione del Programma Scambio Giovani presso le scuole mentre nella seconda metà di Novembre si sono tenuti i colloqui di selezione per arrivare alla composizione del nuovo gruppo di outbound. Gli studenti selezionati sono coinvolti con le loro famiglie in una serie di incontri di preparazione fra Gennaio e Giugno e, nello stesso periodo, verranno definiti gli accordi con i Distretti esteri che ospiteranno i nostri studenti. Arrivati a Giugno i nuovi “Outbound Exchange Students” del Distretto 2050 saranno ormai pronti a partire per la loro avventura che si trasformerà ben presto in una esperienza di vita unica e irripetibile: “Che splendida opportunità mi è stata data, sia dal Rotary Club sia dalla mia famiglia, di spiegare le ali, sperimentare un’altra cultura e di vivere la vita”. Giorgio Giambiasi Responsabile Scambio Giovani IL ROTARY... CHE NON TUTTI CONOSCONO C’è ancora chi discute sull’opportunità dell’ammissione di soci di sesso femminile. C’è chi pensa che il contributo delle donne al Rotary sia iniziato nel 1989. Pochi sanno che l’attività rotariana al femminile, anche se in forma non propriamente ufficiale, data a partire dal 1910. Il ruolo delle donne nel Rotary è stato discusso sin dalla formazione della National Association of Rotary Clubs. Alla prima convention del 1910, Ches Perry (il Segretario “a vita” dell’associazione) chiese al presidente del Club di Los Angeles di rendere conto delle voci che indicavano la presenza di un gruppo ausiliario femminile di quel club. La risposta negativa fu drastica. Imprudente fu però l’affermazione fatta nell’occasione da un rotariano di Kansas City: “È già abbastanza difficile gestire due o trecento uomini senza dover avere a che fare con delle signore”. I titoli dei maggiori quotidiani americani furono salaci: “Il pericolo si chiama donna”; “I Rotariani hanno paura delle donne”; “I Rotariani bandiscono il sesso debole: ‘ingestibile’”. Nonostante l’opposizione dell’associazione, le donne formarono parecchi club basati sull’idea del Rotary… e con il suo nome. Il Minneapolis Journal scriveva nel 1911: “La dottoressa Gertrude Stanton è stata eletta presidente del Minneapolis Women’s Rotary Club alla riunione di ieri al West Hotel. (...) Il club è composto da donne d’affari, una per ogni tipo di professione”. Un anno dopo, Ida Buell, del Women’s Rotary Club di Duluth, Minnesota, fu ammessa a parlare alla convention, ove chiese il supporto dei rotariani per la formazione di club come il suo in altre città. La sua richiesta, nonostante The Rotarian la descrivesse come “un oratore interessante e divertente”, non ottenne risposta. Nel dicembre 1918 il Segretario Generale Ches Perry, nella lettera settimanale ai dirigenti di club, scrisse: “Il Board ha espresso il suo parere sfavorevole alla creazione di organizzazioni femminili simili al Rotary e invita i Rotariani a scoraggiare tali organizzazioni dall’utilizzo dei termini Rotary e rotariano”. Nonostante ciò, alcune mogli di soci del club di Chicago formarono il gruppo delle Chicago Ladies of Rotary e, al rifiuto da parte dei mariti del permesso di utilizzare il nome Rotary, il 24 maggio 1921 registrarono il loro gruppo come organizzazione non profit dello Stato dell’Illinois con il nome di Women of the Rotary Club of Chicago. Tutto questo sotto il naso di Chesley Perry. E nel suo stesso club. Ma non si trattava di un gruppetto di mogli dispettose: benché ristretto a mogli, figlie, sorelle e madri di rotariani, il club arrivò a contare 250 attivissime socie. La faccenda dei club femminili fu dibattuta a lungo all’interno del Rotary. Già nel 1913 su Rotarian era comparso l’articolo di Russell F. Greiner: Have the Women a Place in Rotary? Intanto le signore continuarono tranquillamente a operare. Per porre la parola fine alla concorrenza di quei club, i rotariani avrebbero potuto solo denunciare le proprie mogli per uso illegale del marchio! Nel 1934 fu addirittura commissionato uno studio all’Università di Chicago, che giunse a queste conclusioni: “L’ammissione delle donne al Rotary Club di Chi-cago appare impensabile: i rotariani sono padri di famiglia le cui mogli sono casalinghe e madri” (sic!). La seconda parte di una lettera di Ches Perry con la quale si riafferma la posizione del Rotary International di contrarietà alla formazione di club femminili. 7 NUOVE GENERAZIONI Rotary per i Giovani Gli Scambi a Lungo Termine Gli Scambi Nuove Generazioni Gli scambi a Lungo Termine (Long Term Exchange) danno agli studenti l’opportunità di trascorrere un intero anno scolastico in un Paese straniero, frequentando una scuola locale e vivendo presso due o più famiglie ospitanti. Il programma è aperto a studenti di entrambi i sessi di età compresa fra i 15 e 19 anni. I candidati devono essere sponsorizzati da un Club Rotariano della località in cui risiedono, devono dimostrare eccellenza negli studi e impegno nei riguardi della comunità. Le spese tipiche sostenute dallo studente e/o dai suoi genitori includono: quota d’iscrizione, viaggio di andata e ritorno, assicurazione contro le malattie e gli infortuni che soddisfi i criteri stabiliti dal club e dal distretto ospite, documenti di viaggio (passaporto, visto d’ingresso), indumenti e altri generi di prima necessità, fondi per far fronte a eventuali imprevisti, trasferte ed escursioni all’interno del Paese ospite. Gli Scambi Nuove Generazioni (New Generations Exchange) hanno una durata che va da alcune settimane ad un massimo di tre mesi, includono in genere l’azione professionale offrendo degli stage di specializzazione o dei corsi di aggiornamento che possono variare a seconda del distretto ospitante. Si rivolgono a giovani di età compresa tra i 21 e i 30 anni. Il programma non prevede per le famiglie Italiane l’impegno ad ospitare un ospite straniero. (un intero anno scolastico in un Paese straniero) Gli Scambi a Breve Termine (da pochi giorni a qualche settimana, in estate) Gli Scambi a Breve Termine (Short Term Exchange) hanno una durata variabile da pochi giorni a qualche settimana in base al tipo di scambio e si svolgono nel periodo estivo. Possono essere scambi “Family to Family” che consistono in un “match” tra due giovani dai 15 ai 19 anni circa, di nazionalità diversa che vengono ospitati nelle rispettive famiglie per circa un mese oppure “Camp” che si propongono di radunare gruppi di giovani di diverse Nazioni, per un periodo solitamente di 2 settimane. I Camp sono organizzati da uno o più Rotary Club che predispongono un calendario di attività legate normalmente ad un tema (sport, musica, turismo, ambiente…) e si rivolgono a giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni (alcuni Camp estendono il limite a 25 anni). Solitamente i partecipanti sono tenuti ad affrontare le seguenti spese: quota d’iscrizione (comprensiva dell’assicurazione), tariffa aerea di andata e ritorno, tutti i documenti di viaggio (passaporto e visti), contante per spese personali, viaggi aggiuntivi e escursioni. (da alcune settimane fino a tre mesi) I Camps Esteri 2014 Per partecipare è necessario essere sponsorizzati da un club rotariano della località di residenza. Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione potete scrivere a: [email protected] United States - 10th Annual MusiCamp - International Youth Symphony dal 12/7 al 13/8 - Età 16-24 anni - costo USD 250,00. United States - Tour I of Southern California - mese di Giugno oppure Luglio Età 15 e mezzo-17 costo USD 400,00. Germania - Bicycle Adventure Camp dal 11/7 al 26/7- Età 17-19 costo € 200,00. Germania - Enjoy Saxony - dal 2/8 al 14/8 - Età 15-19 anni - costo € 130,00. Germania - IX. International Orchestra Camp Lüchow - dal 31/7 al 10/8 - Età 15-25 anni. Belgio - Discover Belgium 2014 - Croisiere Georges Herzet - dal 29/6 al 12/7 Età 16-18 anni. Germania - Man and the Sea - dal 17/7 al 27/7 - Età 18-23 anni - costo € 100,00. IL ROTARY E LE DONNE Le mogli dei Rotariani inglesi raggiunsero i medesimi obiettivi, ma con risultati di gran lunga superiori, semplicemente utilizzando un nome non concorrenziale - Inner Wheel - derivato dall’introduzione nell’emblema di una ruota più piccola all’interno della ruota rotariana. L’Inner Wheel non prese però piede negli Stati Uniti a causa della forte opposizione delle associazioni rotariane femminili “illegali”. Ches Perry raccontò di aver ricevuto nel 1935 una visita della presidente delle Women of the Rotary Club of Chicago [ma non le aveva messe fuori legge nel 1918? - n.d.r.], la quale definiva il suo gruppo “allarmato e in procinto di fare qualcosa per respingere o rendere inoffensiva l’invasione da un altro Paese”. Il riferimento all’Inner Wheel era più che evidente. Una curiosità: nel mondo anglosassone le consorti dei rotariani si sentono spesso chiamare “Rotary-Anns”. È una tradizione che risale al 1914. Sul treno affittato dai Rotariani californiani per andare alla convention di Houston c’era una sola moglie, vivacissima, Ann Brunnier. Divenne subito la mascotte del gruppo che la portò sulle spalle all’arrivo in stazione. Anche nel comitato di accoglienza c’era una sola moglie, pure di nome Ann: Ann Gundaker. Fu presa anche lei sulle spalle e portata in corteo alla convention. Da allora le mogli dei rotariani furono chiamate Rotary-Anns [cfr. lettera di Ches Perry - n.d.r.]. Sia Henry Brunnier, sia Guy Gundaker divennero in seguito PresiAnn Brunnier denti Internazionali. Com’era quel vecchio detto? “Dietro un grande uomo …” Le ragioni per le quali il Rotary rimase un bastione maschilista per 84 anni sono varie. L’abitudine, col tempo, diviene tradizione e le tradizioni sono per molti cause giuste per Ann Gundaker cui combattere. Alcuni non volevano le donne perché erano a cura di Giovanni Maino entrati in un club maschile. Altri si appellavano al principio che un’associazione dovrebbe avere il diritto di scegliere i propri soci. Per altri ancora qualunque cambiamento equivaleva a una minaccia. Il fatto poi che qualcuno si rivolse ai tribunali per far entrare le donne non fece che aumentare la già ferma opposizione di parecchi soci. Tanti infine usarono argomenti assurdi, quali: “Non potremo più raccontare barzellette con delle signore al tavolo” o “Mia moglie non mi lascerebbe mai andare al Rotary sapendo che ci sono delle donne”. La svolta si ebbe nel 1978, quando il Rotary Club di Duarte, California, ammise tre socie. Il Rotary International revocò la carta al club, provocando da parte dello stesso un’azione legale, sulla base della legge americana che impedisce ai “business establishments” la discriminazione o il rifiuto a fornire servizi sulla base di sesso, razza, colore, religione o origini nazionali. Secondo i ricorrenti, anche i club Rotary erano da considerarsi tali. Essi infatti si appellarono all’esito di una causa nella quale, in maniera un po’ approssimativa, era stata definita come “business establishment” qualsiasi attività “generalmente aperta al pubblico”. La causa si trascinò a lungo, finché il 4 maggio 1987 la Suprema Corte degli Stati Uniti deliberò all’unanimità che i club Rotary rientravano, ai fini dei prestiti pubblici, nella qualifica “business”, pertanto il Rotary International non poteva revocare la carta a un club per il solo fatto di aver ammesso delle donne tra i soci. Al Consiglio di Legislazione del 1989, il Board propose l’eliminazione dai documenti costitutivi dei termini al maschile nella definizione dei soci. L’emendamento fu approvato. Quindici anni più tardi i rotariani di sesso femminile erano già oltre il 10%. Oggi siamo quasi al 20%. ***** Le immagini a corredo di questo articolo sono tratte dall’archivio storico del R.C. Chicago. Silvia Whitlock, prima Presidente donna (R.C. Duarte, 1987-88), Governatore 2012-2013 D.5300 California, USA 8 PROGETTI SUL TERRITORIO RC Rodengo Abbazia RC Oltrepò INCONTRI PUBBLICI PER LA TERZA ETÀ DEFIBRILLATORI PER LE AREE CARDIOPROTETTE Il RC Rodengo Abbazia ha organizzato presso il teatro comunale di Cellatica, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale, una serie di quattro incontri indirizzati agli anziani del territorio. I relatori, che si sono avvicendati in questo service, sono stati gli stessi soci del Club e in un solo caso la moglie di un socio. I relatori hanno messo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze per rendere possibile questa iniziativa. Sono stati trattati e spiegati vari temi. Il Notaio Luigi Grasso Biondi ha spiegato i concetti di: piena proprietà, nuda proprietà, usufrutto, diritto d’uso, successione e sue forme. La Dr.ssa Enza Corrente Sutera (moglie del socio Nino Sutera) ha invece scandagliato sotto l’aspetto psicologico, la complessa condizione degli anziani di oggi all’interno della società. Il cardiologo Dott. An- tonio Caobelli ha passato in rassegna le principali malattie cardiocircolatorie, con particolare riferimento a quelle che più frequentemente colpiscono l’uomo e che spesso vengono diagnosticate ma non spiegate al paziente. Con il Dott. Claudio Macca sono stati esaurientemente affrontati e analizzati temi di nutrizionistica. In ogni serata, le numerose domande dei presenti in sala hanno dimostrato l’ampio interesse suscitato per gli argomenti trattati. Un service insomma dal basso costo e dall’altissimo gradimento che ha fatto cultura e impartito preziosi insegnamenti a una sempre più importante fascia della nostra società che è quella rappresentata dalla cosiddetta Terza Età. Dato il successo dell’evento lo stesso, come richiesto dalle pubbliche amministrazioni locali, verrà ripetuto in primavera di quest’anno, presso un’altro comune. RC Valle Sabbia Centenario LA SALA DEL ROTARY NEL CONSERVATORIO Il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia forte dei suoi 600 studenti e 120 insegnanti, fra i quali alcuni tra i più valenti musicisti italiani (basti ricordare il direttore Umberto Benedetti Michelangeli, la mandolinista Dorina Franchi, il soxofinista Gianni Alberti o il maestro di quartetto Luca Morassutti) ha ora una sala dedicata al Rotary. Forse ci si aspetterebbe una sala austera per gli esercizi musicali ma i soci del Rotary Valle Sabbia, promotori dell’iniziativa, hanno scelto diversamente. Poiché il Conservatorio bresciano richiama studenti da tutta Italia e molti dall’estero (particolarmente numerosi gli asiatici: coreani, giapponesi e cinesi) è stata individuato nella sala ristoro il punto più emblematicamente significa- tivo per l’incontro tra i giovani di provenienza diversa: un luogo che è momento di socialità ma anche di conoscenza, di incontro umano ma anche professionale e musicale. Grande la gioia espressa negli interventi di ringraziamento dal Presidente del Conservatorio Patrizia Vastapane, dal Direttore Ruggero Ruocco e da Luigi Mazzocchi in rappresentanza degli studenti per la realizzazione di questa sala prima adibita a magazzino che consente ora agli studenti (e anche agli insegnanti) di poter consumare il pranzo o anche solo un momento di relax all’interno dell’istituto. Il Presidente del Club valsabbino Francesco Leali ha voluto ricordare l’impegno del Rotary a favore dei giovani: partendo dal progetto Polioplus per arrivare alle borse di studio e agli scambi internazionali. Dopo un breve intermezzo musicale un semplice buffet ha richiamato entusiasti i vocianti studenti. Hanno partecipato all’inaugurazione il Past Governor Adriano Lecci, il formatore del Gruppo Cidneo Fabio Lucchesi ed il Vice Prefetto di Brescia Antonio Naccari. Nicola Bianco Speroni Ci sono molti modi per impostare service sul proprio territorio e, nonostante abbiamo tutti esempi molteplici da seguire, spesso la pigrizia ci spinge verso la strada più facile che è quella di finanziare operazioni ideate, organizzate e portate a termine da altri. Per carità, tutto è valido e lodevole quando si persevera nel cercare il bene, ma il Rotary non è sempre e solo beneficienza. Qualche volta dobbiamo sforzarci di riuscire anche a utilizzare le nostre varie capacità per esercitare al meglio le tematiche proprie del servizio alla Società. Durante gli ultimi mesi abbiamo quindi approfittato del risveglio culturale che, nonostante i tempi siano quelli che sono, permea le nostre amene valli Oltrepadane. In particolare in due località del nostro territorio sono particolarmente attive le strutture che ci hanno permesso di realizzare due spettacoli teatrali. Scopo è quello, e uso il presente perché l’azione è tuttora in fase di sviluppo, di recuperare fondi destinati all’acquisto e al posizionamento sul territorio di un certo numero di defibrillatori semiautomatici (Progetto Aree Cardioprotette). Il problema del soccorso rapido, in taluni casi di problematiche cardiache, è cruciale. Il nostro territorio è molto vasto e non sempre la macchina dei soccorsi può essere alla portata di chi ne ha bisogno in tempi rapidi. La situazione delle strutture sanitarie locali è altrettanto ben conosciuta da tutti e gli interventi in loro sostegno risultano sempre utili e ben valutati dalla popolazione e dalle autorità civili. Quindi il tema è semplice ma lo svolgimento prevede un grande investimento per raggiungere l’ambizioso traguardo di posizionare almeno un nuovo defibrillatore in molti centri nevralgici dell’Oltrepò Pavese. Oltre all’installazione delle apparecchiature si dovrà provvedere alla loro protezione e all’istruzione del personale che potrà servirsene nei casi di necessità. A questo proposito sono già stati predisposti dei corsi ufficiali di istruzione per i volontari addetti ai dispositivi. Definito il tema, arriviamo dunque al come si è avviata la macchina del Rotary per sviluppare il service. Due le belle strutture da utilizzare per spettacoli e un consulente musicale (il Maestro Andrea Albertini) di primordine, disponibile a spaziare dalla musica di Verdi alle sfrenate note dell’Operetta. I teatri sono il Nuovo Carbonetti di Broni e il Comunale di Rivanazzano, messi a disposizione gratuitamente dalle rispettive gestioni e gremiti dal pubblico oltrepadano grazie all’importanza della musica proposta. Una miscela di importanti arie Verdiane accompagnate da un Coro di grande prestigio nel caso di Broni (Corale Verdi di Pavia) e uno spettacolo di Operetta a Rivanazzano (La Compagnia dell’Operetta di Milano). Al di là del successo economico delle prime serate organizzate (più di 700 presenti e paganti!) che hanno già permesso l’installazione di due defibrillatori nelle due cittadine sedi dei teatri, quello che più ci ha entusiasmato è il favore con cui il pubblico ha accolto l’iniziativa. Sostanzialmente la “fame” di buona musica ha spinto molti spettatori a richiedere a breve altri spettacoli. E questo fa capire che la strada è quella giusta. Non occorre sempre vendere i biglietti alla propria cerchia amicale e familiare, cosa che purtroppo capita spesso. Occorrono valide idee da proporre al pubblico e spiegazioni semplici e chiare sull’utilizzo dei fondi collegati alle iniziative. Con queste semplici premesse la disponibilità del pubblico è sempre assicurata e i risultati appagano in modo spettacolare l’impegno di chi si è dedicato all’organizzazione di quegli eventi. La promessa è quella di raddoppiare le serate musicali e di poter quindi allestire almeno tre aree “cardioprotette” in altri tre centri dell’Oltrepò Pavese. Riccardo Magnaghi RC Gonzaga Suzzara PARMIGIANO ALLA CARITAS Anche quest’anno il RC GonzagaSuzzara ha voluto essere tangibilmente presente a fianco della locale sezione Caritas di Suzzara che, con il suo Centro d’Ascolto supportato dall’attività di oltre cento volontari, presta la sua opera a favore di persone e famiglie di Suzzara e comuni limitrofi in gravi difficoltà economiche sempre più accentuate da una crisi generale che non accenna a demordere. Il centro si occupa di distribuire alimenti (circa un centinaio di borsine settimanali conteneti generi di prima necessità), servire pasti, fornire capi di vestiario, mobilio, servizio docce. In questa ottica, il Presidente Bruno Merlotti ha consegnato a Daniele Arioli, Presidente del Centro d’Ascolto, due forme di ParmigianoReggiano debitamente porzionate e confezionate sotto-vuoto, preparate dal casaro della Latteria Venera Vecchia di Bondeno Fausto Baccarini, socio del club. 9 INFORMAZIONE ROTARIANA Commissione GROC AI GROC L’IMPORTANTE RUOLO DI FACILITATORI Il programma è stato istituito nel 1985 dal Rotary International, dall’allora Presidente R.I.eletto Mat Caparas, ed è stato ufficialmente adottato dal Consiglio Centrale del R.I. nel 1988. Esistono oltre 7.000 GROC attivi di cui fanno parte circa 167.210 persone. I GROC, o Gruppi Rotariani Comunitari, altresì denominati “Rotary Community Corps”, sono gruppi di persone che pur non appartenendo al Rotary, per i più svariati motivi, non ultimo l’indisponibilità ad una assidua frequenza, ne condividono però gli ideali umanitari di service, e con l’ausilio del Club Padrino , unitamente con i Rotariani stessi, usano le proprie capacità professionali mettendole a disposizione della comunità dove vivono per migliorarne la qualità di vita. ***** Di cosa c’è bisogno… Ci siamo resi conto durante lo svolgimento delle riunioni organizzate dalla Commissione GROC in cui hanno partecipato numerose organizzazioni di volontariato che operano nel territorio e durante gli incontri successivi tenutesi nelle sedi di dette organizzazioni, che tante di loro hanno dei sogni nel cassetto: Un’associazione impegnata nel recupero di tossicodipendenti ci ha chiesto un assiduo contatto con un medico di base per assistere i ragazzi debilitati nel fisico e nella mente. Un’altra, che si occupa di disabili, ci ha chiesto per queste persone del lavoro, senza rendersi conto che avrebbe dovuto ottemperare a tutti gli adempimenti di legge. La Commissione si è adoperata per coinvolgere alcune aziende e uno studio professionale che ha presentato agli uffici di competenza i documenti necessari. Altre associazioni di volontariato hanno richiesto l’assistenza di avvocati, notai, ingegneri… È evidente che la Commissione, per poter operare efficacemente, deve conoscere a fondo il territorio, coinvolgere le organizzazioni di volontariato, chiedendo quali sono i loro “sogni nel cassetto”. E’ compito della commissione GROC sensibilizzare i Rotariani affinché si mettano a disposizione per aiutare le associazioni di volontariato a risolvere le loro problematiche. Al fine di poter espletare al meglio il proprio mandato, la Commissione necessita di avere un rapporto con gli Assistenti e con i Presidenti di Club che possono organizzare delle serate dedicate alle problematiche del volontariato. Cosa fare per avviare un GROC 1. Proporre l’idea al Presidente e al Consiglio Direttivo dell’eventuale Club Padrino. 2. Esaminare le reali esigenze del territorio dove si intende operare. 3. Individuare un responsabile del GROC. 4. Reclutare i non Rotariani. 5. Fissare un obiettivo e stilare un progetto. 6. Compilare la scheda organizzativa, farla firmare al Presidente del Club Sponsor e inviarla al Governatore che provvederà, dopo apposizione della sua firma a inoltrarla al Rotary International che rilascerà un certificato di costituzione ufficiale del gruppo, firmato dal Presidente Internazionale. Per quanto riguarda il punto 4, cioè il reclutamento dei non Rotariani, due sono le strade: la prima è quella di riunire un gruppo di amici, che decideranno il loro progetto. In alternativa, secondo i suggerimenti del Rotary Club di Pavia, che ne ha così creati e sponsorizzati numerosi, si possono individuare nelle Onlus, già operanti sul territorio, gli interlocutori più adatti a realizzare i GROC. A tal fine si potranno organizzare conviviali a cui far partecipare le singole associazioni per evidenziare le esigenze di ciascuna e, dopo averle accuratamente scelte, per la costituzione dei Gruppi Rotariani Comunitari, si potranno mettere le professionalità dei rotariani stessi al servizio delle esigenze delle medesime. Ogni gruppo deve essere costituito da almeno 10 persone socievoli e disponibili che si incontreranno almeno una volta al mese per discutere i progetti; le riunioni saranno considerate ufficiali se svoltesi alla presenza di un Rotariano. Le eventuali quote associativo dovranno essere di importo puramente simbolico. I GROC possono essere urbani o rurali, coinvolgere un’intera città, un quartiere, o semplicemente solo un gruppo di persone all’interno di una comunità, possono sviluppare progetti in autonomia, o affiancare progetti già sviluppati dai Club. I GROC sono uno dei 9 programmi strutturali del Rotary International, pensati per aiutare la concretizzazione degli obiettivi fissati dai Club e dal Distretto nelle comunità, per promuovere l’amicizia e lo spirito di collaborazione; sono altresì un valido aiuto per diffondere il messaggio del Rotary, farlo conoscere ed apprezzare, è dunque anche un potenziale mezzo, avvicinando la gente all’ideale rotariano, per incrementare numericamente i nostri soci, infine, in ultima analisi incoraggiano lo sviluppo del senso del sociale, restituiscono pari dignità alle professioni e tendono a far emergere e valorizzare le potenzialità di ogni singolo individuo. Stimoli per il futuro. Il fondatore Paul Harris ha stimolato i Rotariani ad agire al di sopra del loro interesse personale. I “service” si possono sviluppare ed organizzare con diverse modalità: - donare denaro o attrezzature; - insegnare qualsiasi lavoro; - raccogliere fondi per fare “service”. - mettere a disposizione capacità professionali e organizzative”. La Commissione GROC percorre questa ultima via sul proprio territorio. Paolo Sarchi Presidente Commissione GROC Agenda a cura di Giovanni Maino CERIMONIALE Pregi e difetti dei nostri Prefetti Da una dozzina di anni il nostro Distretto distribuisce ai Presidenti eletti un CD o una flash memory (vulgo: “chiavetta”) contenente i principali documenti utili alla gestione di un club. Tra questi, non dovrebbe essere difficile - eppur lo sembra - scovarne uno, di una ventina di pagine, dal titolo Indicazioni in tema di protocollo. Non fa parte del set ufficiale di pubblicazioni del Rotary International e non può farne parte, semplicemente perché, per le differenze negli usi e costumi e quindi nel cerimoniale, bisognerebbe crearne almeno uno ad hoc per ciascuno dei Paesi nei quali il Rotary si è diffuso. Questo libriccino tratta del Protocollo, cioè del sistema di regole, principi e criteri che disciplinano lo svolgimento formale delle manifestazioni e delle attività, soprattutto pubbliche. È sostanzialmente la grammatica di quell’insieme di simboli, di gesti, di rituali e di espressioni mediante i quali si esprime il Cerimoniale delle nostre riunioni. Pur avendone redatte tutte le edizioni, con continui ampliamenti suggeriti dai Prefetti più esperti, di anno in anno la mia sicurezza sull’utilità di questa pubblicazione vacilla sempre più. Sarà perché i Presidenti si dimenticano di passarla ai loro Prefetti, sarà perché oggi è di moda considerare la formalità alla stregua di un inutile orpello che offusca la sostanza, sta di fatto che il rispetto delle regole del cerimoniale è diventato nei nostri club cosa assai rara. Eppure venir meno alle indicazioni del protocollo ha incidenza anche sulla vita di relazione. È vero che il protocollo definisce regole inerenti alla carica e non alla persona, ma le cariche sono affidate a persone, quindi non rispettare il protocollo equivale spesso a dare uno schiaffo al galateo, con buona pace di Monsignor Giovanni della Casa, Donna Letizia e Lina Sotis. Serpeggia il dubbio che i libri di questi tre autori, e in generale tutti i testi che vertono su questo argomento, non siano più sfogliati come una volta, ma ogni rotariano farebbe bene a ricordare che, quando agisce pubblicamente come tale, l’immagine che ne appare all’esterno non riguarda solo lui, ma tutti noi. Perciò seguiamolo questo benedetto protocollo! Oltretutto l’unica regola costantemente e pervicacemente disattesa è anche l’unica definita ufficialmente dal Rotary Code of Policies. Per quanto detto all’inizio, il Rotary ha dovuto limitarsi a legiferare in tema di protocollo solo sulle proprie cariche, definendo l’ordine di precedenza a livello internazionale e suggerendo un ordine di precedenza a livello distrettuale e di club. Anche chi si picca di tenere in non cale sia il protocollo, sia il bon ton, quest’ordine è tenuto a rispettarlo in quanto regola rotariana. Per quelli invece che hanno voglia di leggerle e magari di applicarle, le nostre Indicazioni in tema di protocollo riportano l’elenco completo dell’ordine delle cariche rotariane, integrato con alcune tradizioni dei nostri club (come la ruota delle firme), con leggi dello Stato (in tema di disposizione delle bandiere), con decreti ministeriali (sull’ordine di precedenza tra cariche pubbliche) e con un pizzico di Donna Letizia, che non guasta mai. In realtà devo ammettere che qualche risultato quel libretto lo ha raggiunto. Sarà per i riferimenti ossessivi alla legge, riproposti a ogni S.I.P.E., ma almeno la disposizione corretta delle bandiere è quasi ovunque osservata (anche se quella legge, a onor del vero, detta le regole per gli enti pubblici). Per gli inni invece: libero sfogo alla fantasia. Nonostante il CD di cui sopra contenga una compilation di brani nelle versioni ufficiali dei tre inni, abilmente mixati per limitare a un minuto e mezzo la permanenza sull’attenti dei nostri non più giovani consoci, i disk jockey di alcuni club insistono nel proporre i brani completi, costringendo i presenti per tempi biblici a duri esercizi muscolari in equilibrio precario tra sedia e tavolo. Per spirito di club, stendiamo poi un velo pietoso sui fantasiosi DJ che ci propinano versioni pop dell’inno di Mameli cantate da cori con tasso alcolico da ritiro della patente. Ma è sulla presentazione degli ospiti e sulla loro disposizione nei posti a tavola che casca quasi sempre l’asino. Se è vero che nell’assegnazione dei posti non succede mai di trovarsi in una delle condizioni previste negli esempi e la testa deve perciò venire in soccorso alle regole, la presentazione degli ospiti è codificata e non si può e non si deve sbagliare. Per chi non ha voglia di leggersi tutto il protocollo, al fine di eliminare gli errori più comuni basta ricordare che l’ordine delle cariche a livello internazionale termina con Governatori, Ex-Governatori, Coordinatori Rotary e RF, Governatori Eletti, Governatori Nominati. Se non sono presenti cariche a livello di Board Rotary o RF superiore al Distretto, tutti gli altri vengono dopo. C’è una figura nei nostri club che queste cose dovrebbe conoscerle a menadito. È il Prefetto. È stato messo lì apposta per sollevare il Presidente dalle incombenze materiali della gestione della riunione. Con un buon Prefetto alle spalle, il Presidente può dedicarsi senza altre preoccupazioni al suo compito di rappresentante del club. Ma il Prefetto il suo compito lo deve svolgere e deve farlo bene. Imparando le precedenze. Prendendo la mano a destinare i posti a tavola e a riconfigurarli al volo se ci sono ospiti in più o in meno. Occupandosi dei menu, degli inviti, dei segnaposti, degli omaggi. Accogliendo gli ospiti e preparando una lista degli stessi per la presentazione da parte del Presidente. Prendendo accordi con la cucina e adoperandosi per il rispetto dei tempi. Preparando per tempo gli accessori (campana, stendardo ecc.). Controllando gli eventuali sistemi di proiezione, la diffusione sonora degli inni, i microfoni. Ma la funzione del Prefetto non si esplica solo nella gestione degli ospiti e delle attrezzature. Egli ha anche un ruolo di “educatore”. Dovrebbe infatti far capire ai propri consoci l’importanza di segnalare la propria presenza o l’assenza per poter organizzare al meglio, dovrebbe invitare il Presidente al rispetto di tempi accettabili per evitare gli inevitabili brusii, gli abbiocchi e le odiose fughe anticipate di soci che accompagnano le riunioni-fiume. Il Prefetto gioca anche un ruolo fondamentale per l’assiduità e l’affiatamento dei soci. Spetta a lui adoperarsi affinché tutti i soci si sentano a proprio agio. Deve sì dettare i tempi delle riunioni, ma deve anche favorire l’approfondimento della conoscenza reciproca con la rotazione dei soci ai tavoli e al tavolo della presidenza e deve soprattutto ascoltarli per capirne gli umori e i desiderata. E non deve farsi prendere dallo sconforto quando porta la ruota delle firme a un tavolo. Inevitabilmente gli capiterà di consegnarla a un socio, magari con oltre vent’anni di Rotary sulle spalle, che, dopo l’immancabile “Dove?”, firmerà in modo assolutamente illeggibile, palleggiando poi la ruota dalla mano destra alla sinistra, incerto da che parte passarla. 10 PROGETTI SUL TERRITORIO RC Gonzaga S. RC Lovere Iseo Breno TRE PREMI SCOLASTICI IL ROTARY “A TU PER TU” CON I LICEALI DI BRENO Si è svolta, presso il teatro Politeama di Suzzara, alla presenza di autorità civili e di numerose personalità dell’imprenditoria e di diverse istituzioni economiche, l’annuale manifestazione “Premiare oggi la professionalità di domani”, organizzata dalla “Fondazione scuola di arti e mestieri F. Bertazzoni Suzzara” avente come scopo quello di premiare gli allievi che si sono distinti per merito ed impegno nei diversi corsi di studio. Il Presidente della Fondazione, Ing. Carlo Bondioli (socio del Rotary Club Gonzaga-Suzzara), ha aperto i lavori presentando una lunga e motivata relazione con la quale ha tracciato i vari indirizzi della scuola, le innovazioni, le frequenze e le novità nell’ambito della istituzione di nuovi corsi. Il RC Gonzaga Suzzara ha contribuito all’iniziativa erogando tre premi scolastici che sono stati successivamente consegnati ad altrettanti allievi dal Presidente Bruno Merlotti. Il service realizzato si inquadra nella via d’azione a favore delle giovani generazioni. Amilcare Galafassi Incontro di orientamento con i giovani liceali di Breno che stanno frequentando il quinto anno e che si apprestano alla scelta professionale. Nel corso della mattinata, dopo la presentazione da parte del nostro Presidente, Alessandro Serioli, e il saluto del Dirigente Scolastico, Mario Martini, i soci rotariani Simonetta Balboni, Ezechia Baldassari, Valter Cotti Cometti, Roberto Forcella, Paolo Franceschetti, Alessandra Giorgi, Mario Parolini, Gian Mario Martinazzoli e Alessandro Serioli hanno portato la loro percezione dell’economia del lavoro in relazione alla loro professione, offrendo spunti di riflessione e indicazioni utili ai ragazzi per la scelta universitaria e proponendo un orientamento fondato sulla concretezza di chi opera nella realtà. E’ intervenuta anche la socia Lorenza Ricardi per parlare del Programma Scambio Giovani e la Presidente del Rotaract Roberta Tengattini per trattatre il tema di Rotaract e RYLA. Moderatore il socio Gian Mario Martinazzoli. Non è certamente un argomento nuovo quello del rapporto che dovrebbe esserci tra scuola e mondo del lavoro e delle professioni. Se ne parla da anni, e per fortuna. Il nostro Club, che opera sul territorio camuno-sebino, ha pensato bene di farsi carico del problema per quanto è di propria competenza. Il presidente Alessandro Serioli e suoi più stretti collaboratori hanno voluto creare l’occasione per un dialogo franco con gli studenti dell’ultimo anno del Liceo “Golgi ” di Breno. Si sa che riveste grande importanza sia per i giovani che per le loro famiglie il futuro formativo e professionale che si apre al termine del ciclo della scuola superiore. Spesso è un momento segnato da apprensione e travaglio oltre che da sollecitazioni che provengono dagli ambiti più diversi. Insomma, ogni utile consiglio può tradursi in aiuto concreto, grazie al quale si possono evitare sia errori sia il rischio di intraprendere strade inadeguate che alla RC Cairoli - Vigevano M. - Mede Aureum ***** fine hanno ricadute negative sul piano personale e sociale. Ne è nata così una mattinata ricca di contributi e di spunti, suggeriti da una decina di nostri soci che ricoprono posizioni di vertice nel contesto imprenditoriale e professionale della Vallecamonica e del Sebino. Per i circa centocinquanta studenti assiepati nella sala delle assemblea della Comunità montana di Breno è stata l’occasione propizia per incontrare dal vivo alcuni di coloro che sul territorio svolgono compiti importanti e rivestono ruolo di prestigio. L’impressione è che per i giovani maturandi si sia trattato di un’interessante e coinvolgente “novità” di cui domani potranno fare tesoro. Le loro domande di chiarimenti, le richieste di precisazioni, la voglia di conoscere in maniera più approfondita le attività e le professioni dei nostri soci presenti sono state la dimostrazione evidente della bontà dell’iniziativa intrapresa dal Club. Non è detto che tutti i dubbi siano stati chiariti, che tutte le strade possibili siano state adeguatamente illustrate e presentate. Non basta certo un incontro di tre ore per giungere a tanto. Eppure il clima respirato è stato quello di un rapporto tra generazioni che può avvicinare percorsi spesso drasticamente divaricanti per le ragioni più diverse. Se l’incontro fosse servito a far sentire meno soli e impotenti i giovani di fronte alle scelte da operare e, nello stesso tempo, meno chiusi e insensibili coloro che una professione e un ruolo già ce l’hanno, il risultato sarebbe appagante per tutti. Il Club deve fa tesoro di queste esperienze. Gian Mario Martinazzoli RC Piacenza Farnese JAZZ FESTIVAL MORTARA: SOSTEGNO AL PELLICANO AL VIA LA PRIMA EDIZIONE PIACENZA ONLUS Da venerdì 28 a domenica 30 Marzo si è svolta a Mortara (Pavia) la prima edizione del “Jazz Festival Città di Mortara”: tre giorni di musica e mostre all’insegna del jazz, che hanno visto alternarsi i concerti di affermati artisti della scena jazzistica nazionale e le esibizioni di giovani studenti del Conservatorio di Alessandria e degli allievi delle scuole di musica locali. Organizzato da Liliana Vercelli con i Rotary Club Cairoli, Vigevano - Mortara e Mede Aureum e la collaborazione del Comune di Mortara e di Anffas Onlus, il festival ha avuto luogo su tutto il territorio cittadino. Oltre ai siti storici della città, in cui si sono svolti i principali eventi, sono stati coinvolti anche i bar del centro (che hanno proposto interessanti concerti e aperitivi in musica) e la sede di Anffas Mortara e Lomellina, che ha ospitato diversi appuntamenti in cartellone e le esposizioni delle opere a tema di Luigi Pagetti (fotografie) e Chiara Faciotti (disegni). Gli eventi che si sono tenuti nella sede dell’Anffas, hanno fatto parte del programma “Anffas open day”, che si è svolto il 28 Marzo nell’ambito della Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale e che ha visto aperte le porte delle strutture dell’associazione su tutto il territorio nazionale. In occasione del festival, Anffas Mortara e Lomellina hanno esteso l’iniziativa anche a sabato 29 Marzo. Paolo Rossi RC Cairoli Migliorare l’accoglienza, il benessere e la qualità di vita delle persone ricoverate negli ospedali di Piacenza, attraverso progetti concreti e attuabili con iniziative di raccolta fondi. È questo l’obiettivo della neo nata associazione Il Pellicano Piacenza Onlus, presentata ai soci del Rotary Club Piacenza Farnese martedì 11 Marzo. In apertura di serata il presidente Gabriele Zanelli ha dato il benvenuto agli ospiti e Giorgio Croci, vice presidente de Il Pellicano, ha spiegato: “Il nostro impegno è di garantire ai nostri donatori la massima trasparenza nella gestione e nella destinazione dei fondi raccolti”. “Ciascuno di noi ha il dovere - è stata una delle sottolineature del presidente Elio Borgonovi - di restituire alla comunità quanto ha ricevuto”. “Piacenza - ha detto il direttore generale Ausl Andrea Bianchi - ha una forte tradizione di volontariato e di servizio generoso. Come Azienda abbiamo il dovere di portare avanti le priorità legate alla nostra mission. Attraverso Il Pellicano Piacenza Onlus, di cui l’Ausl è socia fondatrice (unico caso in Emilia Romagna) è possibile raccogliere fondi per migliorare l’accoglienza, il benessere e la qualità di vita di chi è ricoverato”. Il progetto bandiera di quest’anno è “L’ospedale cresce con noi”, presentato dal consigliere Maria Angela Spezia e dalla fundraiser Elisabetta Gazzola. Attraverso un concorso nelle scuole piacentine, si stanno raccogliendo idee per rendere stanze e sale d’attesa sempre più a misura di bambini e ragazzi. I futuri architetti del Politecnico di Milano trasformeranno le indicazioni in un prototipo sulla base del quale verranno poi ripensati e progettati gli spazi interni degli ospedali. “L’ospedale può cambiare con il contributo di tutti. Si può adottare una stanza ma anche contribuire a sostenere il progetto con piccole cifre”. La serata si è conclusa con una prima donazione del Rotary Club Piacenza Farnese a Il Pellicano Onlus. Silvia Barbieri 11 NUOVE GENERAZIONI Progetto distrettuale pluriennale UOVA DI PASQUA IN VENDITA PER AIUTARE I BAMBINI SIRIANI E’ partita lo scorso anno da uno dei nostri consoci l’iniziativa che vede impegnato il Distretto Rotaract 2050 in un importante progetto internazionale. Stefano Al Issa, infatti, socio del Rotaract Club Brescia Ovest Castello, di origine siriana, già durante l’anno sociale 2012/2013 ha portato all’attenzione del Rappresentante Distrettuale di allora, Andrea Morandi, il dramma dei bambini siriani vittime di uno dei peggiori conflitti di questo secolo. Vista l’importanza e la rilevanza della causa, si è pensato di porre le basi per un Service Distrettuale che facesse fronte alle esigenze primarie della popolazione nei campi profughi sul piano sanitario. Stefano è partito alla volta della Siria in Aprile 2014: là ha potuto vedere con i suoi occhi il dolore, la sofferenza, la fame, la disperazione di intere famiglie distrutte dalla guerra. Ha contribuito portando dei farmaci e aiutando dei medici italiani volontari, ha vissuto insieme a loro il dramma di un conflitto quasi dimenticato dai media. L’ONU ha comunicato i dati della crisi: • 1 milione di morti effettivi (fosse comuni, morti nelle carceri per tortura, morti sotto le macerie). • 400.000 bambini morti sotto i 12 anni. • 40% delle case distrutte. • 6 milioni di profughi nei paesi di confine (Turchia, Libano, Giordania) di cui 2 milioni bambini. Insieme all’allora Rappresentante Distrettuale Incoming Patrizia è stato deciso di avviare un progetto distrettuale della durata pluriennale per poter iniziare una raccolta fondi da destinarsi ai bambini siriani. Successivamente, anche il Rappresentante Distrettuale Designato Clara Pavesi ha aderito all’iniziativa: ne è nato, caso unico nel suo genere, un progetto distrettuale su scala internazionale condiviso in tre anni. Come si potrà ben immaginare il quadro non è affatto semplice: un Paese in guerra, in cui non esistono più Club Rotary d’appoggio, difficoltà logistiche... Si è pensato quindi di appoggiarsi a UNICEF che, oltre a essere un’organizzazione con cui il Rotary International collabora su diversi fronti ed essere stata il partner del Service Nazionale Rotaract 2012/2013 a favore delle donne partorienti in Afghanistan, è già operativa in Siria in cui è presente con delle strutture collaudate. Detto fatto: i nostri Rotaract Club hanno subito accolto l’iniziativa organizzando una festa di fine estate (Rotaract Club Brescia e Rotaract Club Brescia Vittoria Alata), un musical natalizio che ha visto oltre 250 spettatori e la presenza di una delegata UNICEF (Rotaract Club Binasco) e la vendita di angioletti natalizi e di crema di nocciola (Rotaract Club Brescia Ovest Castello). Un totale pari a 3.250 euro è stato destinato alla campagna contro la poliomielite promossa da UNICEF per la vaccinazione di oltre 16.000 bambini in Siria. Il progetto si è poi evoluto in un secondo step: pur riconoscendo l’importanza di UNICEF quale partner di supporto, abbiamo pensato che avremmo potuto provare a realizzare qualcosa di completamente rotaractiano per far sì che la nostra azione avesse maggiore incisività. A tal proposito non possiamo non ringraziare il Delegato Rotary per il Rotaract del Distretto Rotary 2050 Alessandro Marini e il Governatore Nominato Omar Bortoletti per il grandissimo supporto. L’azione rotaractiana si concretizzerà attraverso l’acquisto di attrezzature mediche in più step che verranno fisicamente portate in Siria da una associazione bresciana fidata, la cui fondatrice è una rotariana, la dott.ssa Antonella Bortolotti: Intermed Onlus, partner logistico del progetto. Intermed opera già in Siria dove dispone di un presidio logistico già attivo; il supporto di Intermed è sinonimo di garanzia che le attrezzature donate siano gestite da personale medico italiano e competente. Procedere per step significa fare fronte all’emergenza senza necessariamente attendere il tempo necessario alla conclusione della raccolta fondi sui tre anni e significa anche prendere maggiormente consapevolezza delle esigenze e delle problematiche che un simile progetto comporta. Noi crediamo che ogni donna e bambino siriano dei campi profughi abbiano diritto alle cure mediche indispensabili: solo così possiamo dare speranza a questo popolo. Ad oggi per il progetto “Uniti per la Siria” del Distretto Rotaract 2050, 5.950 euro sono stati accantonati nell’anno sociale 2012/2013, per l’anno in corso, escluso il contributo di UNICEF, si prevede almeno di replicare questo valore, così come, si spera, anche per l’anno prossimo. Il grande impegno di tutti i Rotaract Club in questo momento è la vendita del maggior numero possibile di uova di Pasqua per procedere con il progetto. Nel periodo pre-pasquale saremo infatti impegnati in questo service importante: a chi volesse contribuire acquistando un uovo rivolgiamo i nostri ringraziamenti e consigliamo di rivolgersi alla Segreteria Distrettuale (segreteria@ rotaract2050.it) o al Rotaract Club più vicino. Andrea Morandi, Patrizia Volonghi, Clara Pavesi Rotaract Club Piacenza BAMBINI, A TAVOLA! È ormai il secondo anno che il Rotaract Club Piacenza sceglie di affiancare il Comune cittadino per aiutare parte dei quattrocento alunni che, in città, pagano una retta inferiore per la mensa scolastica sulla base della dichiarazione Isee. Il Comune di Piacenza già provvede a queste necessità ma il contributo di “Bambini, a tavola!” è finalizzato a sostenere parte della somma, con l’obiettivo che il Rotaract concorra a che - come citava uno degli articoli che hanno celebrato l’iniziativa sulla stampa locale - il servizio mensa possa continuare ad essere garantito a “tutti i bambini, nessuno escluso, nemmeno chi, a casa, ha una mamma e un papà in difficoltà”. Il service è stato quindi realizzato in concerto con l’amministrazione comunale che ha messo a disposizione con la massima discrezione i dati dei bambini che rientravano nella fascia di reddito obiettivo e ha messo a punto con il Club le modalità tecniche dell’erogazione. Per quanto riguarda invece la raccolta fondi, il Rotaract Piacenza ha organizzato alcune iniziative che stanno diventando appuntamenti annuali fissi in città, quali il Torneo di burraco “Rotaract Piacenza per Bambini a tavola!”, che lo scorso anno ha fruttato al service un importante contributo e che quest’anno è previsto per il mese di Aprile, nonché il tradizionale banchetto con vendita di torte preparate da soci del Club, amici e familiari in piazza Cavalli. Attraverso il progetto lo scorso anno è stata raccolta la somma di € 4.600 circa, cui si è arrivati grazie all’attività del Rotaract Piacenza ma anche al prezioso contributo di alcuni dei Club Rotary padrini della provincia di Piacenza, del Circolo del Burraco di Piacenza e del Distretto Rotaract 2050. La somma raccolta è stata messa a disposizione dell’Amministrazione Comunale ed è utilizzata nell’anno scolastico 2013/2014 per una bollettazione ridotta del 50% della tariffa dovuta ad oltre sessanta utenti, membri di famiglie con un numero di figli pari o superiore a tre e con diritto alla tariffa minima agevolata, in tutte le scuole materne primarie e secondarie di primo grado della città di Piacenza. Anche per l’anno sociale 2013-2014 le attività di raccolta fondi continuano con l’obiettivo di garantire il contributo anche per il successivo anno scolastico: oltre ai già rodati appuntamenti del Torneo di burraco e della vendita di torte, previsti per il prossimi mesi, il Rotaract Piacenza ha quest’anno pensato a un’iniziativa nuova, realizzata nel mese di Dicembre 2013, a cui è stato attribuito il nome di “Happy vintage! vestiti per bene (ficienza)”: si è trattato di un temporary shop in cui le ragazze e le donne del Rotaract hanno messo a disposizione abiti vintage e usati, per raccogliere offerte destinate al finanziamento del service. Luca Soressi Serena La parola alla RD Patrizia Volonghi Cari Rotariani, Marzo è stato un mese straordinario. Abbiamo aperto con la cerimonia di premiazione del Premio Maturità Rotaract XII Edizione che ha visto un’Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano gremita di giovani: insieme al Multidistretto Rotaract 2041-2042 abbiamo premiato i migliori temi lombardi valutati 15/15 alla prima prova scritta della Maturità 2013 con un’offerta formativa: dei corsi di lingua straniera a scelta. Un’edizione da record con oltre 1200 temi pervenuti e per la prima volta patrocinata dall’Università Cattolica. Un ringraziamento è doveroso alla Commissione Premio Maturità del Distretto (Co-Presidenti Luca Bianchini e Federico Borroni del Rotaract Club Vigevano Lomellina) e a Chiara Giacomuzzi del Rotaract Club Brescia Ovest Castello, prima Rotaractiana ad oggi a far parte della giuria di valutazione. Nella stessa giornata siamo volati a Piacenza per i lavori del XXIX Congresso Distrettuale Talento e Leadership. La nuova sfida del Gender Diversity Management. Relatori: la Prof.ssa Adele Mapelli Docente SDA Bocconi esperta di Diversity Management, la Consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Brescia Anna Maria Gandolfi e la Dott.ssa Loretta Forelli, imprenditrice e Presidente del RC Brescia Castello. Un bellissimo momento di confronto su un tema di assoluta attualità. I lavori sono proseguiti con la III Assemblea Distrettuale dedicata a tutti i progetti inerenti l’Azione Professionale, come il Progetto Mentoring tra Rotariani e Rotaractiani e le iniziative di orientamento nelle scuole promosse dai Club. Sabato 8 Marzo il Distretto Rotaract 2050 è sceso in campo: oltre 100 Rotaractiani in 6 piazze per il service di sensibilizzazione Interdistrettuale Nemmeno con un Fiore per dire NO alla violenza sulle Donne. Una grandissima mobilitazione e tanto entusiasmo ai banchetti informativi che, insieme al Rappresentante Distrettuale Incoming Clara Pavesi, abbiamo visitato in un tour di oltre 300 km in meno di 12 ore! Un service senza precedenti che ha davvero unito tutti i Club per un unico obiettivo. Come non ricordare inoltre l’appuntamento del SIPE del Rotary cui grande spazio è stato dato al Rotaract con l’intervento di Clara che sono certa stia preparando un altro grande anno! Peccato non poter essere presente, mi trovavo a Torino per l’evento nazionale Rotaract Day, un appuntamento che ha visto 530 Rotaractiani da tutta Italia uniti per celebrare il 46° compleanno della nostra Associazione. Bellissimo momento che ha decretato per la terza occasione nazionale consecutiva il Distretto Rotaract 2050 il più numeroso presente! Ora ci attende Aprile con la IV ed ultima Assemblea Distrettuale a Brescia il 12, la distribuzione delle oltre 1300 uova di Pasqua che abbiamo venduto per il Service Internazionale del Distretto Uniti per la Siria e l’accoglienza di 6 Rotaractiani stranieri in visita nei nostri territori per la I Edizione del Rotaract Italian Roundtrip. Complimenti e grazie a tutti davvero di cuore! YIR Patrizia 12 MICROCREDITO Intervista a Özcan Albak MICROCREDITO. IL SUCCESSO DI UN’IDEA DIVENUTA UNA STRATEGIA GLOBALE Özcan Albak è un rotariano d’azione. Turco, appartiene al Distretto 2420 RI, governatore nominato nell’anno 2016-17, è stato l’ospite d’eccezione al SIPE del governatore eletto Fabio Zanetti, una ventata di internazionalità in una due giorni di lavori tesi a formare i prossimi presidenti di Club. Gianni Jandolo, PDG del Distretto 2050 e Adviser Regionale per il Fondo di Dotazione e Donazioni Rilevanti, ha presentato Özcan Albak come un esperto di microcredito. Ed è stato proprio il Programma di Microcredito (per l’esattezza “Prestiti Ricorrenti nella Regione di Marmara”) realizzato con una sovvenzione 3H della Fondazione Rotary fin dal 2007 e tuttora attiva, ad aver interessato l’attenta platea di Rotariani che hanno appreso dalle parole dell’amico turco, quale interesse costituisca per la comunità poter accedere a questa tipologia di programmi e quali opportunità di sostegno si creino per i Rotariani, anche a livello internazionale. Vi riproponiamo un estratto della nostra intervista al futuro governatore Özcan Albak. ***** A chi dobbiamo, Özcan, l’invenzione del microcredito? “Fu un professore universitario, Muhammed Yunus, l’uomo che per primo ebbe l’idea. Insegnava in un campus e fuori da quelle mura protette c’era ovunque miseria e povera gente che ogni giorno doveva fare i conti con sfruttatori, individui senza pietà che prestavano il denaro a prezzi altissimi, solo in presenza di garanzie”. Özcan spiega che ogni artigiano riceveva in prestito 10$ per produrre ad esempio una sedia che sarebbe stata venduta a 15$: 14$ andavano allo strozzino mentre un solo dollaro restava all’artigiano. Cosa accadde? “Per un anno Muhammed Yunus cercò di trovare una soluzione interpellando chiunque: politici, imprenditori, banchieri, ma nessuno accolse positivamente la sua richiesta di aiuto. Decise allora di arrangiarsi. Di ritorno da un seminario negli USA, al quale partecipò incaricato dall’università, optò per un mezzo più economico e scelse la nave anzichè l’aereo. Con i 40$ risparmiati poté iniziare a prestare denaro alla gente. Ben presto gli sfruttatori cominciarono a preoccuparsi per il loro calo degli affari e venuti a conoscenza dei prestiti elargiti da Yunus, iniziarono a fargli delle pressioni perché smettesse. Ma tutta la povera gente era con lui e quel fatto rappresentò la vera forza delle sue idee che continuarono a diffondersi e assunsero sempre maggior importanza”. Ma come si poté continuare senza l’ausilio di una banca? “La banca fu costituita, in un secondo momento, proprio da Yunus. La Grameen Bank Trust (http://it.wikipedia.org/ wiki/Grameen_Bank) nacque nel 1989. Prestava denaro a tutti coloro che non avevano garanzie da offrire in cambio. Un’unica limitazione: non faceva credito agli avvocati”. Quale fu la formula innovativa che introdusse Muhammed Yunus? “Yunus costruì un sistema interattivo in base al quale la banca non si limitava a prestare il denaro ma si preoccupava di seguire l’andamento degli affari dei suoi clienti che settimanalmente dovevano restituire una piccolissima parte di quanto avevano ricevuto”. Le donne erano le più affidabili... “Proprio così e lo sono tuttora. Yunus appurò che le donne onoravano sempre con grande puntualità i loro impegni mentre gli uomini talvolta cercavano di svicolare e non si presentavano puntuali alle scadenze settimanali. Fu così che Yunus decise di concedere microcrediti solo a piccoli gruppi femminili, costituiti da almeno cinque donne. A ogni gruppo assegnava un nome e chiedeva che la restituzione del denaro avvenisse al centro del villaggio, in un luogo pubblico a tutti: l’aspetto psicologico era importantissimo. Le donne facenti parte del gruppo si sostenevano e si controllavano a vicenda. Solo così potevano accedere a nuovi prestiti”. Un po’ di numeri? “Grazie all’idea di Yunus 250 milioni di persone hanno potuto ricevere prestiti senza alcuna garanzia da offrire in cambio. La Grameen Bank Trust ha germinato altre 39 filiali sparse nel mondo. Nel mio Paese, la Turchia, abbiamo copiato il sistema del microcredito avviato da Yunus in Bangladesh. Il prestito medio concesso a un gruppo di cinque donne è di 250$ da restituirsi in 46 settimane”. Il Rotary cosa c’entra in questo meccanismo di microcredito? “Partiamo dal Rotary Club che promuove il Programma del Microcredito nel territorio. Si forma un gruppo di interesse e le donne vengono preparate. La formazione dura una settimana e offre alle donne tutte le informazioni circa l’attività che hanno deciso di intraprendere e il sistema del microcredito. Esistono persone che svolgono il compito di formatori e che dipendono da un’associazione chiamata TISVA che agisce come una onlus e opera a favore dei poveri. Al termine del corso i formatori TISVA rilasciano alle partecipanti un certificato di idoneità a ricevere il prestito. A ogni donna viene consegnato un libretto di risparmio dove segnare la somma ricevuta e le cifre restituite settimanalmente. Il meccanismo è semplice: il Rotary versa i soldi alla TISVA che a sua volta li distribuisce alle donne occupandosi anche della riscossione”. I dati della Turchia, riguardanti l’anno 2012, ci parlano di 978 donne che avevano beneficiato di un microcredito. Lo scorso anno il dato è aumentato a 1.225 donne e il successo dell’idea di Yunus, Premio Nobel per la Pace nel 2006, continua a crescere. Patrizia Zanotti RC Mantova ATTUATA UNA CONVENZIONE PER IL MICROCREDITO IN RISPOSTA ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO Tra i service deliberati per il corrente anno del Rotary club Mantova presieduto da Pieraldo Carlini se ne può evidenziare uno di particolare impatto sulla realtà socio-economica del territorio e fortemente mirato a creare sinergie positive a livello di istituzioni e di risultati. Il Club si è unito quest’anno a un progetto sorto quasi cinque anni grazie a Caritas diocesana, Mantova Banca, Fondazione della Comunità della Provincia di Mantova e Confindustria. Eloquente il nome del progetto: Proximis, acronimo per Programma x Interventi di Microcredito Sociale, ma anche, in latino, un dativo di vantaggio da leggere per il nostro prossimo, per i nostri vicini, anzi vicinissimi. Esso è infatti rivolto a chi - individui, famiglie o micro imprese, italiani e non - nella attuale difficile congiuntura economica necessita di un supporto finanziario trovandosi nel contempo impossibilitato ad accedere al credito bancario per vie ordinarie. Fino a Giugno 2013 sono stati erogati 38 microcrediti per un importo complessivo di circa 79.000 euro, 15 a cittadini italiani e 23 a persone di origine straniera. L’importo massimo concedibile è di 5.000 euro estendibile a 7.000 in casi straordinari. Inserimento socio-lavorativo, mantenimento dello stato occupazionale, scolarizzazione dei minori, qualificazione professionale degli adulti sono tra gli obiettivi prioritari, tutti obiettivi rispondenti alle finalità del Rotary e particolarmente perseguiti dalle attuali presidenze del club e del distretto sulla base di una concreta valutazione delle esigenze più sentite sul territorio. Il contributo del club al fondo è di 10.000 euro che vanno ad aggiungersi ai complessivi 75.000 già stanziati dagli altri enti. E’ evidente che tale apporto al fondo di garanzia avrà anche un benefico effetto moltiplicatore, in quanto man mano che rientreranno le rate dei prestiti, erogati dalla banca e garantiti dal fondo, saranno disponibili nuove linee di credito. Il Rotary Club Mantova, che ha appena festeggiato gli 80 anni dalla fondazione, ha finanziato questo progetto significativo nella consapevolezza della necessità odierna di perseguire nuove forme e nuovi destinatari delle iniziative rotariane, anche al fine di innescare percorsi virtuosi. Bona Boni Il prossimo numero del Notiziario distrettuale ROTARY 2050 sarà on line dal 20 Maggio Inviate i vostri contributi editoriali inerenti progetti, iniziative benefiche ed eventi di pubblica immagine entro il 25 Aprile a [email protected]
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