Aprile - Distretto 2050

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Direttore responsabile: Andrea Pernice - Coordinatore editoriale: Patrizia Zanotti
Allegato a Rotary n. 3/2014 - Registrazione Tribunale di Milano n. 89 del 8/3/1986
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Aprile 2014 - Nº 3
La lettera del Governatore
COMUNICHIAMO IL ROTARY... SEMPRE!
Cari Presidenti e cari Rotariani tutti del
Distretto 2050,
ad Aprile il Rotary ci invita ad promuovere nei nostri club la lettura e l’uso
della rivista ufficiale del Rotary, The
Rotarian, e di altre pubblicazioni regionali edite nelle diverse lingue. La rivista
regionale in italiano è ROTARY e viene
inviata con cadenza mensile in forma
digitale e, a mesi alterni, anche su supporto cartaceo.
A mio parere il tema mensile deve essere interpretato nel senso più ampio di
riflettere sulla comunicazione in generale, e cioè su come comunicare nel
Rotary, fra Rotariani, e come comunicare il Rotary attraverso i media e i
social media.
Comunicare nel Rotary è mantenere
viva in tutti noi la consapevolezza della nostra identità, dei nostri valori, ma
anche avere la possibilità di accedere
all’informazione sul maggior numero di
progetti ideati e di risultati ottenuti dai
rotariani che, nei diversi club, operano
in questo straordinario social network
che è da oltre un secolo il Rotary.
Le riviste ufficiali del Rotary hanno
sempre giocato in questo senso un
ruolo determinante e continueranno ad
essere insuperate per trovare stimoli intellettuali ed esempi di progetti.
Accanto ad esse però il Rotary, che ha
il dovere di essere contemporaneo ai
suoi tempi, sviluppa altri strumenti di
comunicazione.
Dallo scorso agosto il sito www.rotary.
org ha una nuova impostazione ed è
veramente una fonte informativa considerevole e preziosa per trovare tanto,
dagli articoli di attualità e di approfondimento, alla possibilità, navigando attraverso la vetrina dei progetti disponibili,
di scoprire le opere che i Rotary Club
stanno svolgendo a livello locale e internazionale.
Vi invito a consultare il nostro sito internazionale e, in particolare, ad abituarvi
ad usare la sezione Il mio Rotary.
A livello internazionale si è lavorato e
si sta lavorando molto anche sui social
media che riscuotono un sempre mag-
gior numero di adesioni.
Qualche citazione numerica per i frequentatori di social media
• più di 270.000 Mi piace sulla pagina di
Facebook del Rotary
• 52.000 Mi piace sulla pagina End Polio Now di Facebook
• 228.000 follower sugli account ufficiali
Twitter @Rotary
• oltre 20.000 follower per il profilo @
EndPolioNow
I media sociali si caratterizzano per la
sinteticità e l’immediatezza della comunicazione, hanno a che fare con
l’emozione e per comunicare il Rotary
è necessario suscitare una scintilla di
interesse.
Ognuno di noi ha una sua personale
storia e raccontare la propria storia è
un modo di spiegare cosa sia il Rotary.
Se poi la storia è riassunta nei 140 caratteri permessi da Twitter, il messaggio, necessariamente sintentico, ha
maggiori probabilità di colpire in modo
efficace.
Ma la comunicazione oltre che avvenire
tra Rotariani, nell’ambito del nostro sodalizio, deve allargarsi verso l’esterno.
Comunicare il Rotary è far sapere a
chi non ci conosce, o ci conosce solo
superficialmente, che
- essere Rotariani significa impegnarsi,
mettere a disposizione le proprie competenze professionali in progetti per gli altri,
- essere Rotariani non è fare beneficenza è di più: è individuare problemi, esigenze e pianificare e realizzare progetti
per risolvere questi problemi,
- essere Rotariani significa dare esempi
e sostegno alle nuove generazioni perché i giovani possano esprimere i loro
talenti e le loro capacità.
In Italia c’ è molto bisogno di lavorare
sulla percezione comune del Rotary.
Per questo per la prima volta tutti i Governatori Italiani 2013-14 hanno deciso
di unire gli sforzi per un progetto di comunicazione comune a tutti i Distretti,
nella certezza che uno sforzo unitario
renda più efficace la capacità di comunicazione.
Il Rotary International ha approvato il
progetto di comunicazione della cor-
data dei Governatori Italiani per la
Pubblica Immagine con un contributo di 150.150 euro. È stato un
risultato eccezionale, basti solo
pensare che il nostro progetto ha
ottenuto il 10% dell’ammontare
messo a disposizione per i progetti
di tutto il mondo.
Stiamo sfruttando questa straordinaria opportunità per dare visibilità al nostro Rotary italiano.
La campagna viene condotta secondo le impostazioni generali
del Rotary International e ha suscitato all’interno dei distretti e dei
club discussioni sull’opportunità
per il Rotary di farsi una sorta di
promozione pubblicitaria.
Cynthia Palmer-Kenzer, Public
Image Grant Specialist, Public
Relations & Marketing Group di
Evanston, ha recentemente esaminato
il rapporto sullo stato d’avanzamento
del progetto e ha scritto a noi Governatori Italiani “molteplici pubblicità sono
comparse sui quotidiani e riviste nazionali e locali. E proprio grazie a tutte le
pubblicità, sono stati pubblicati molti
articoli positivi dalla stampa italiana.
Quasi 200 articoli! Oltre agli articoli, ho
avuto modo di vedere brochure, materiali per la formazione e altro ancora. Si
tratta davvero di un risultato impressionante che ha permesso di realizzare
un’enorme promozione del Rotary in
Italia!
Per l’anno rotariano 2013/2014, sono
state approvate solo alcune sovvenzioni Immagine pubblica, solo quelle per i
migliori progetti. La sovvenzione multidistrettuale presentata dai 13 distretti
italiani è una delle poche selezionate”.
Un apprezzamento significativo per il
nostro lavoro a livello nazionale.
E anche a livello distrettuale stiamo
conducendo iniziative con lo scopo di
far percepire il Rotary come è davvero.
Ma bella più di tutte è la nostra iniziativa
di comunicare il Rotary ai bambini regalando il libro Chicco alla ricerca della
nota perduta, una fiaba per stimolare i
bambini a riflettere e ad affrontare i problemi in maniera positiva e propositiva,
come noi Rotariani ci sforziamo di fare
dal 1905.
L’adesione dei Club è stata corale e
la risposta dei bambini splendida.
Ho avuto una forte emozione nel vedere
(su Facebook, per restare in tema di comunicazione attraverso i social media)
la scritta Crediamo in te ROTARY sul
disegno dei bambini di Piadena: mi sono
convinta ancora di più che questo nostro
modo di comunicare il Rotary è giusto.
Il 25 Febbraio ho avuto modo di consegnare a Ron Burton, nostro Presidente Internazionale che era a Roma, le
prime copie della versione in inglese
della Fiaba di Chicco.
Gli ho chiesto di diffondere la nostra iniziativa a livello internazionale e mi sono
fatta promettere che lo farà. Abbiamo
fatto al meglio la nostra parte e ora, se
il Presidente Internazionale ci sosterrà,
come ha detto, potremo portare questa
iniziativa di comunicazione inusuale e
innovativa in tutto il mondo.
Un affettuoso saluto a tutti.
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RIFLESSIONI
Organizzato dal D 2080 RI
Uno sguardo oltre l’orizzonte
a cura di Gianni Jandolo
IN UN FORUM: LEGALITÀ
E CULTURA DELL’ETICA
4.000.000 $: DONAZIONE
SHOCK DALL’ITALIA
Quella di Vera Bozzola è la più grande contribuzione alla Fondazione Rotary che la storia italiana ed europea
ricordi. 59 anni, insegnante, nubile,
vita estremamente regolata, solitaria,
passata tra gli studi, quasi una venerazione per un padre che le ha trasferito principi forti, una madre che amava di più la vita di famiglia che quella
di relazione sociale. Una famiglia che
lega però la propria esistenza all’impegno verso gli altri, all’elevazione
morale e umanitaria, una famiglia in
cui si respira l’aria di chi dona innanzitutto sé poi, le proprie disponibilità.
Una coltivazione di principi relativi
alla costruzione, all’educazione di
una società diversa. Non rotariana,
Vera Bozzola lascia un patrimonio di
quasi 4 milioni di dollari alla Fondazione Rotary. L’ha conosciuta solo
attraverso le parole del padre, sì Rotariano dal 1965 al 1994 e a quelle
dei pochi che la poterono avvicinare
negli ultimi tempi.
Una vita che si ripercorre tutta in un
soffio in quel “romanzo” che è rappresentato dal suo testamento. 72 pagine di minuziosi ricordi, di dettagliate
ragioni per fare quel che ha fatto.
Colpita dalle parole del padre relativamente ai programmi educativi della
Fondazione, pensava di dar seguito
a quell’attenzione paterna donando
inizialmente due borse di studio a lui
intitolate. Si domandò se fosse possibile, domandò più chiaramente e
direttamente, capì di più, di meglio,
conobbe in modo più ampio il profilo
dell’Associazione e della sua Fondazione. Ne giunse eco delle sue domande in modo fortuito, l’ascoltai. Un
lungo e minuziosissimo lavoro che
porterà con il cruciale aiuto di molti
(Rotariani e Staff europeo e americano) un contributo straordinario a quel
poco conosciuto Fondo di Dotazione,
la “dote” della nostra Associazione
che accoglie in perpetuità le donazioni: ogni anno i Fiduciari della Fondazione decidono quale parte degli utili
spendibili generati dal nostro Fondo
di dotazione, serva a integrare le attività della Fondazione e a rafforzare i
nostri impegni futuri. Una percentuale
del valore totale del fondo di dotazione viene poi spesa su base annuale
a favore delle sovvenzioni e dei programmi attuali e futuri della Fondazione, la quale ha tra l’altro indicato
come obiettivo entro il 2025 la somma di 1 miliardo di dollari come valore
patrimoniale del Fondo.
Ascoltare è dunque prezioso. Non
cercare né aspettare donazioni ma
cercare piuttosto donatori, persone
in cui cogliere comuni sintonie, saper
identificare, coltivare, sollecitare e
raccogliere è dunque vitale come vitale specializzare le nostre competenze. In un panorama economico così
difficile, in un’arena così competitiva
come quello dell’associazionismo,
del volontariato e della filantropia è
ben comprensibile come la focalizzazione sulle strategie per sostenere i
nostri programmi sia essenziale per
continuare a far bene nel mondo.
*****
Non c’è ramo di attività che riguardi la nostra vita individuale e collettiva che
non richieda ogni giorno maggior impegno e maggior focalizzazione, ma anche competenza, specializzazione. Per chi non si rassegna, per chi ama essere vivo, per chi sa prendere le giuste distanze, non c’è situazione che non
richieda attitudini diverse e nuove rispetto alle nostre abitudini, rispetto anche
alle nostre usuali e sempre razionalmente (e inutilmente) denunciate difficoltà
al cambiamento e al riposizionamento continuo come se riguardasse altri e
non noi e come sarebbe invece opportuno in nome dell’efficacia e della pragmatismo, se non della coerenza e dei principi che diciamo di voler difendere.
Noi da che parte siamo? Che ruolo abbiamo scelto? Ne abbiamo scelto uno
nell’intimo dei nostri pensieri? Siamo sicuri di averne scelto uno quando ci
troviamo insieme ad altri Rotariani, nel nostro Club?
Succede così anche nel campo della filantropia dove basta l’ottimo Chronicle
of Philantropy (www.philantropy.com) per comprendere come il mondo della
filantropia e dell’umanesimo si stia radicalmente trasformando. Anche “fare
bene nel mondo”, comunque si affronti questo tema, da qualunque angolazione religiosa, sociale, economica, politica lo si esamini, con qualunque bagaglio di stereotipi, magari di pregiudizi, lo si affronti, rimane un tema complesso
per il quale è necessario attrezzarsi in modo competente, ma soprattutto in
modo innovativo e aperto. Possiamo imparare guardandoci intorno.
IL TEAM REGIONALE
Il Team Regionale di quest’anno per le zone relative a Italia, Spagna e Portogallo (Zone 12, 13b e parte della 19) di supporto a Distretti e Club è formato
da quattro figure di riferimento:
Coordinatore
Fondazione
Rotary:
PDG Henrique Gomes
de Almeida (RRFC)
Coordinatore
Pubblica
Immagine:
PDG Alberto
Cecchini (RPIC)
Coordinatore
Rotary:
PDG Andrea
Oddi (RC)
Adviser
Fondo di Dotazione e
Donazioni Rilevanti:
PDG Gianni
Jandolo (EMGA)
Nel salone d’Onore della Caserma “Gen
B. Sante Laria” del Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma il
21 marzo si è tenuto il Forum dal titolo
“Immigrazione: la ricchezza della diversità, un’opportunità per cambiare la vita
di tutti”, patrocinato dal Senato della
Repubblica, Camera
dei Deputati, Guardia di Finanza, O.I.M.
(Organizzazione Internazionale per le
Migrazioni) e Unione
Consumatori.
Per la prima volta
a livello mondiale,
167 club Rotary appartenenti a 9 dei
13 Distretti italiani si
sono ritrovati uniti in
un’unica missione: produrre consapevolezza e favorire l’integrazione di chi
arriva nel nostro Paese con un fardello
di paure e speranze, sensibilizzando,
coinvolgendole, le nuove generazioni.
E’ proprio alle nuove generazioni che
affidiamo il nostro domani perché sia
migliore di quello in cui viviamo oggi.
I lavori sono stati aperti da Pier Giorgio
Poddighe, Governatore del Distretto
2080, che ha evidenziato “Ci apprestiamo a discutere due temi forti: l’etica e
la legalità, consci del fatto che parlarne non è cosa semplice ma siamo certi
che rivolgersi alle nuove generazioni
sia la scelta giusta. E’ a loro che dobbiamo guardare se vogliamo che le società del domani siano più integrate di
quelle in cui viviamo oggi”.
Un’alchimia di video sul tema dell’immigrazione ha accompagnato gli interventi di numerose personalità tra
cui Peter Schatzer, Capo Missione a
Roma dell’O.I.M. A fare da moderatore
il giornalista di Rai News 24, Alessandro Bracchini.
Quanto sia sentito il tema dell’immigrazione dai giovani è stato dimostrato dagli oltre 600 elaborati e 100 video
con i quali oltre 130 scuole di tutta Italia
hanno partecipato. L’originalità dell’interpretazione del concetto di immigrazione è stata egregiamente espressa
da uno studente dell’istituto alberghiero
Carlo Porta di Milano che attraverso un
percorso storico e letterario ha individuato le analogie tra piatti internazionali evidenziando quanto prodotti tipici
di certi paesi possano cambiarli, arricchendoli.
Momenti di grande
emozione
quando
sono andati in onda
il video di un ragazzo che raccontava
la sua storia di immigrato e quello di una
ragazza di Lampedusa, che vive ogni
giorno il fenomeno
dell’immigrazione.
Anche 5 club del nostro distretto hanno
aderito all’iniziativa: Fiorenzuola d’Arda, Pandino Visconteo e Valle Staffora
hanno sostenuto il concorso mentre
Valtidone e Brescia Castello hanno
sponsorizzato rispettivamente un manifesto realizzato dagli studenti della
I media della scuola di Borgonovo Val
Tidone ed un video realizzato dall’istituto secondario Capirola di Leno (BS) dal
titolo L’ombelico.
Il video, che ha come colonna sonora
L’ombelico del mondo di Jovanotti e
protagonisti gli studenti ed i professori
dell’istituto Capirola, si è aggiudicato
il secondo premio nella sezione Video
Scuole Superiori.
Un lungo applauso della platea, composta da rotariani, studenti e professori, ha accompagnato alcune immagini
mandate in onda mentre il Governatore Poddighe consegnava il premio a
Ermelina Ravelli, Dirigente dell’Istituto
Capirola e socia del RC Brescia Castello e si complimentava con Anna Spalla, per aver accettato con entusiasmo
di partecipare al concorso. Il successo
ottenuto da questo video sarà condiviso prossimamente con la pubblicazione
sul sito distrettuale.
Il Forum si è concluso con un caloroso ringraziamento da parte di Patrizia
Cardone, Presidente Commissione
“Legalità e Cultura dell’Etica” del Distretto 2080, ai Governatori
presenti che hanno saputo
motivare e coinvolgere i loro
club, ai referenti d’area, ai
rotariani e soprattutto ai tanti
studenti.
Lorenza Dordoni
Referente d’Area D 2050 RI
RC Gonzaga Suzzara
UNA BORSA DELLA SALUTE
Il Rotary Club Gonzaga Suzzara ha
presentato il service “Borsa della Salute” che si concretizza in un tangibile
aiuto per contribuire alle cure di un
bimbo affetto da una rarissima malattia genetica.
Ha commosso tutti i presenti la presenza e la testimonianza di Davide e
Daniela, genitori del piccolo Giovanni,
un meraviglioso bimbo che affronta
ogni giorno con entusiasmo le sue attività quotidiane, pur con le problematiche legate alla grave patologia di cui
soffre. Davide ha ringraziato di cuore
gli amici rotariani per quanto hanno
fatto e continuano a fare, auspicando
la prosecuzione della ricerca per vincere questa malattia genetica.
3
EVENTI SUL TERRITORIO
RC Brescia e RC Cremona
UN CONVEGNO PER RISPONDERE ALLA CRISI.
EXPO, OCCASIONE UNICA. IL MADE IN ITALY CI SALVERÀ.
La serata nella settecentesca Villa Zaccaria di Bordolano in interclub interprovinciale rotariano tra due Club Rotary, tra i più antichi del Distretto 2050, il Rotary
Club Cremona, nato nel 1926 e il Rotary Club Brescia, nato nel 1927, ha voluto
essere uno scambio di opinioni sotto forma di intervista da parte di Matteo Bernardelli, giornalista di “Agrisole”, a relatori
d’eccellenza da noi invitati: Giuseppe
Ambrosi, Giandomenico Auricchio,
Giovanni Trerotola, operativi sui due
territori confinanti, territori storicamente vocati ad una stessa importante destinazione agricola.
Il tema della serata,“ Il futuro sostenibile dell’agroalimentare in Italia”, lo
abbiamo pensato alcuni mesi fa, proprio perché voleva essere in linea e in
Il prosciutto di Parma, il latte bresciano,
il Grana mantovano, la pasta pugliese,
l’olio toscano. L’Italia si può descrivere
anche come un mosaico di eccellenze
agroalimentari. Ogni provincia potrebbe giustamente reclamare un ruolo
da protagonista. Ma, anche in vista di
Expo 2015, gli operatori del settore si
stanno convincendo che solo l’apprezzamento all’estero del made in Italy in
quanto tale consentirà uno sviluppo del
comparto.
La tesi è emersa nel corso di un convegno organizzato a Bordolano (in provincia di Cremona, ma proprio sul confine), nella splendida villa Zaccaria, dai
Rotary Club Brescia e Cremona.
Sul futuro sostenibile dell’agroalimentare si sono confrontati, moderati dal
giornalista Matteo Bernardelli e introdotti dalle presidenti dei club Elisabetta Conti e Annalisa Balestreri, due big
industriali del settore caseario: il bresciano Giuseppe Ambrosi (oltre a guidare l’omonima azienda, è presidente
di Assolatte) e il cremonese Giandomenico Auricchio (Amministratore del
noto gruppo e presidente della Cdc di
preparazione del grande evento di EXPO 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la
vita”, nel quale anche il Rotary tutto sarà coinvolto a Milano nella sede EXPO. La
presenza del governatore Anna Spalla ha inoltre sottolineato l’importanza della
serata, vissuta in perfetta amicizia rotariana e che ha visto la presenza di numerosissimi soci ed ospiti dei due club, piacevolmente mescolati nei tavoli delle antiche
sale affrescate.
Per introdurre la serata abbiamo ricordato la definizione di Ippocrate: “Fa che il
cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”, per sottolineare che la
buona coltivazione della terra, la sostenibilità dell’ambiente e la produzione di
cibi sani costituiscono il modo migliore per salvaguardare la salute dell’uomo e il
suo benessere. E sappiamo molto bene che il Rotary International pone tra i suoi
fondamenti proprio la preoccupazione per il cibo, la salvaguardia dell’ambiente e
la salute dell’uomo.
Annalisa Balestreri e Elisabetta Conti
Presidenti RC Cremona e RC Brescia
*****
Cremona). Le conclusioni sono state
affidate a Giovanni Trerotola, consigliere del presidente dell’Upa di Brescia,
Francesco Martinoni.
Auricchio ha ricordato come l’agroalimentare italiano sia
una corazzata. Lo
dicono i numeri: il
valore della produzione è stato di 132
miliardi nel 2013
(+1%); l’export vale
26,4 miliardi (+6%
sul 2012); si tratta
del secondo comparto
industriale
italiano dopo il metalmeccanico, con
17.000 imprese; nei
sei anni di crisi, l’agroalimentare ha
ridotto la produzione del 3%, contro il
-23% di tutta l’industria nazionale.
Si tratta quindi di un settore anticiclico
che sta guardando all’estero per una
politica di crescita. In Italia, infatti, i consumi stanno calando: -3,5% in valore e
-2,5% in quantità lo scorso anno. Oltre
confine, invece, come ha spiegato Am-
brosi, lo stile di vita italiano è sempre
più apprezzato e i prodotti made in Italy
sono sempre più richiesti.
“C’è una crescita costante delle esportazioni - ha detto il presidente di Assolatte - e quindi non
dipendiamo più dalla domanda di un
solo Paese: ristoranti e cuochi italiani
sono i nostri ambasciatori nel mondo”.
Trerotola ha invece
sottolineato l’elevato livello dell’agricoltura italiana, fondata su una tradizione
millenaria. “Occorre
difendere queste radici - ha affermato - ma anche aprirsi al
futuro, attraverso la ricerca, compresa
quella sugli Ogm”.
E naturalmente l’Expo del 2015, dedicato proprio ai temi dell’alimentazione
sostenibile, rappresenta un’occasione
unica per diffondere nel mondo la conoscenza della qualità dell’agricoltura
e dell’industria agroalimentare italiane.
E anche per lottare contro la contraffazione che, ha detto Auricchio, “rappresenta un doppio danno perché sottrae
reddito alle imprese e abitua il consumatore a prodotti di basso livello”.
Ed è quindi un bene che tutte le province Lombarde si stiano preparando
per l’Esposizione universale. E peraltro
Brescia - è emerso giovedì - risulta un
passo avanti rispetto agli altri territori,
con l’Ats che - ha aggiunto Ambrosi “ha iniziato a lavorare molto bene, ad
esempio con il portale dedicato alle imprese bresciane”.
Ma, secondo il numero uno di Assolatte, “non saranno moltissimi coloro che,
dopo aver visitato l’esposizione, verranno a Brescia”. Più facile che visitino Venezia, Firenze, Roma. Quindi, ha
concluso Ambrosi, “dobbiamo essere
capaci di vendere l’Italia e i prodotti italiani: se ogni provincia vuole mostrare il
proprio orticello, non farà molta strada”.
Altro che made in Brescia.
Solo il made in Italy (bresciano ma non
solo) ci salverà.
Guido Lombardi
Continua l’attenzione dei Rotariani verso i giovani
INTERACT 2050: A BRESCIA È NATO IL TERZO CLUB
Un clima festoso ha caratterizzato la serata dedicata
al battesimo del nuovo club Interact Brescia Vittoria Alata, evento molto importante realizzato grazie
all’impegno del club, al progetto proposto dal Presidente Ugo Ranzetti e al contributo organizzativo
della socia Tullia Bruni Zani.
A sottolineare l’importanza della serata, la presenza di autorità rotariane quali il Governatore Anna
Spalla, il past Governor Enzo Cossu, l’assistente
del governatore Guido Facchetti, il governatore distrettuale Rotaract Patrizia Volonghi, il responsabile
distrettuale Interact Domenico Maschi e il Presidente della commissione Interact Ryla e Ryla jr del distretto Rotaract Daniela Negri.
Erano presenti anche alcuni rappresentanti del club
Rotaract Brescia Vittoria Alata e i genitori, rotariani e non, dei giovani interactiani. Ma la presenza più significativa è
stata quella dei 16 ragazzi che sono i
soci fondatori del nuovo Club Interact:
Anastasia Bottamedi, Annelore Bottamedi, Mariasole Bresciani, Alessandro Brunelli (Tesoriere), Laura Cirilli,
Filippo De Iorio Frisari (Consigliere),
Alessandro Ferrari (Segretario), Francesca Ferrari (Prefetto), Francesca
Imperadori (Vicepresidente), Federico
Pasotti, Alessandra Rezzola, Gloria
Rossetti, Camilla Santoro (Consigliere), Ottavia Santoro, Mariapaola Vaia
e Arianna Volonghi ( Presidente).
Il Governatore ha ricordato l’importan-
za dell’impegno del Rotary nei confronti delle nuove
generazioni, alle quali si devono trasmettere valori
fondamentali quali il rispetto, l’integrità personale,
il senso di responsabilità, il sapersi mettere in gioco
svolgendo progetti di azione umanitaria e internazionale e il saper sviluppare la comprensione internazionale per confrontarsi e imparare a convivere con
realtà e culture diverse. Ha espresso inoltre la sua
soddisfazione per la nascita di questo club perchè,
nonostante nel mondo siano presenti oltre 10.000
club con la partecipazione di più di 200.000 giovani,
in Italia ne esistono relativamente pochi.
Prima di presentare i ragazzi al Governatore per
la consegna ufficiale della spilla e del gagliardetto
dell’Interact Vittoria Alata, Tullia ha illustrato bre-
vemente cos’è l’Interact, quali obiettivi si propone,
cosa sono i service e come è organizzato il club al
suo interno con i diversi ruoli svolti dai vari membri.
Ha ricordato anche qual è il ruolo del Rotary padrino
che sostiene e guida l’Interact tramite un consigliere
che partecipa alle riunioni e lo supporta nella definizione dei progetti e nella stesura del calendario delle
riunioni ma soprattutto fa conoscere il suo operato
alla comunità e al mondo del Rotary.
Tullia ha manifestato la sua soddisfazione per il percorso fin qui fatto e ha concordato nel sottolineare
l’importanza di questa esperienza, che permetterà
ai ragazzi di crescere condividendo stimoli positivi e
rafforzerà la loro capacità di impegnarsi per aiutare
il prossimo.
La parola è passata quindi al neo Presidente Arianna Volonghi, che ha ringraziato i presenti e illustrato il service
svolto a Natale con la decorazione di
un albero e la consegna di sacchettini
con caramelle ai fratellini dei neonati
nel reparto di Neonatologia dell’Ospedale Civile; il prossimo service sarà
attuato in collaborazione con l’associazione “Bimbo chiama Bimbo” per la
raccolta alimentare nei supermercati.
I ragazzi si incontrano due volte al
mese al Ficomaeco in via Aleardi e
il Consiglio direttivo si riunisce ogni
mese per programmare le attività e
ideare nuovi progetti.
Rosanna Perna
4
PUBBLICA IMMAGINE E GIOVANI
Dopo il lancio nazionale un altro successo per il nostro Distretto
LA FAVOLA DI CHICCO IN INGLESE SI PREPARA
PER APPRODARE ALLA CONVENTION DI SIDNEY
“INCREDIBILE! Un’idea, un chicco piccolo piccolo che continuando a rotolare
è diventato immenso. È diventato un
Chicco famoso che vola.
In Novembre, alla fine della campagna
di promozione nei Club, alle prime avvisaglie del successo che stava maturando, mandavo a voi Presidenti questa immagine senza immaginane che
ali forti avesse Chicco e quanto in alto
dovesse ancora volare.
Ringrazio Patrizia Zanotti, autrice del
testo, per la sua grande idea, ringrazio
voi Presidenti che avete sostenuto que-
sta idea, ringrazio Gianni Jandolo che
l’ha portata ad Evanston.
Ciascuno ha fatto la sua parte e l’ha fatta bene. E ora vediamo che succede…
Chicco potrebbe sorprenderci ancora!”.
Il messaggio inviato dal Governatore
Anna Spalla ai Presidenti di Club esprime al meglio la felicità per un successo
forse all’inizio insperato, ma che con il
tempo è andato sempre più consolidandosi a testimonianza che esistono molti
modi per comunicare il Rotary. Molti di
questi sono ormai collaudati e coinvolgono i media a vari livelli, diffondendo
i valori di un sodalizio che ha superato un secolo
di vita. Esistono,
poi, altri percorsi
non ancora sperimentati perchè innovativi, in quanto
si rivolgono a un
pubblico diverso
da quello tradizionale al quale i
Rotariani parlano
attraverso le pa-
gine di un giornale oppure grazie agli
eventi di raccolta fondi o di pura pubblica immagine che organizzano sul loro
territorio.
E’ questo un
pubblico composto dai bambini, dalle loro
famiglie, dalla
scuola.
Una
scuola che è
quella primaria, non quella secondaria
con la quale
i Rotariani si
fanno
conoscere per il
RYLA Junior,
il RYLA, lo
Scambio Giovani, le Borse di studio.
I bambini sono un pubblico altrettanto
attento, che richiede ai Rotariani una
capacità diversa di sintonizzarsi sulla
loro stessa lunghezza d’onda. I bambini
non hanno mezze misure, non fingono.
Non si impiega molto a comprendere
se la loro attenzione è stata catturata,
se hanno recepito il messaggio che volevamo trasmettere loro... e Chicco ce
l’ha fatta.
Dopo la distribuzione della
favola
nelle
scuole del Distretto 2050,
Chicco è volato a Roma e
dalle mani del
Governatore
Anna Spalla
è passato in
quelle del Presidente internazionale Ron
Burton.
Oltre oceano,
a
Evanston,
Gianni Jandolo, ha reso partecipi del
progetto gli amici della Fondazione Rotary, nella quale opera in qualità di Adviser Regionale per il Fondo di Dotazione
e Donazioni Rilevanti. E tra due mesi
Chicco volerà a Sidney alla Convention
internazionale del Rotary.
Buona fortuna!
Chicco vola e vola alto... fino a posarsi a Evanston
A Evanston, la Trustee (Fiduciaria della
Fondazione) Stephanie Urchick è rimasta molto colpita dalla storia di “Chicco
e la nota perduta”.
Quando le ho offerto quest’opera italiana del Distretto 2050 la Trustee ha
confidato di non avere figli ma di aver
sempre amato i racconti per bambini
che legge avidamente. In essi, ha detto
Stephanie Urchick, vi è un’emozione e
una freschezza che ricordano i valori di
base della nostra vita.
Molto apprezzato il lavoro del Distretto 2050 RI anche da altri Trustees, dal
Presidente della Fondazione Rotary
PRIP Dong Kurn Lee, da Karena Brieman Manager, Pianificazione Donazioni e da David Alexander Senior Director
Comunicazione e Marketing e Manager
Divisione Pubbliche Relazioni.
Gianni Jandolo
Stephanie Urchick
Fiduciaria della Fondazione Rotary
Kristin Brown
Manager, Rotary Service Connections
Peggy Froh Asseo
Direttore dello Sviluppo Fondi
CONTINUA LA DISTRIBUZIONE NELLE SCUOLE...
RC Lomellina
Nell’ambito del Progetto “Chicco alla
ricerca della nota perduta” il presidente del Rotary Club Lomellina, Emilio
Boffino e il segretario Fabrizio Cappai
hanno consegnato martedì 28 Gennaio
il libro sulla storia di Chicco alla Classe
II C della scuola elementare statale “Vidari” di Vigevano.
RC Crema e RC Cremasco San Marco
Nei giorni scorsi Adriano Dellanoce per
il Rotary Club Cremasco San Marco e
Mario Scaramuzza per il Rotary Club
Crema hanno consegnato il libro “Chicco alla ricerca della nota perduta”, edito
dal Distretto 2050, alle terze classi delle scuole elementari “Manziana”, “Buon
Pastore” e “Benvenuti” di Crema.
Alla presenza delle maestre e dei direttori didattici dei comprensori sono
stati distribuiti i libri con grande entusiasmo da parte dei bambini ed emozione
quando gli scolari della Benvenuti di
Ombriano hanno cantato l’Inno d’Italia
per ringraziare i Presidenti dei due Club
per il dono.
Il libro, così come hanno evidenziato i
due Presidenti, vuole essere uno spunto per i più piccoli per far loro affrontare,
con senso critico, i problemi legati alla
pace, alla libertà e al rispetto della dignità di ogni bambino.
È stato spiegato inoltre ai piccoli scolari che il Rotary International, al quale
entrambi i Club aderiscono, è un operatore mondiale di pace, che con il suo
operare cerca di vincere le ingiustizie,
combattere le guerre o le malattie che
colpiscono soprattutto le popolazioni
povere, finanziando le costruzioni di
scuole e ospedali, ricordando l’impegno di tutti i rotariani del mondo per debellare la poliomielite con il Programma
“Polio plus”.
Illustrando poi il libro che viene distribuito, “Chicco e la nota perduta” è il racconto di un bambino che viaggia su un
unicorno alato e, dall’alto, può vedere
tutte le ingiustizie che gravano sulle diverse popolazioni del mondo.
Riccardo Reduzzi
PUBBLICA IMMAGINE E GIOVANI
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RC Brescia Veronica Gambara
RC Gonzaga Suzzara
Il giorno 6 Dicembre 2013 il Presidente del club Brescia Veronica Gambara, Fernanda Cartaino Pedercini, ha incontrato i responsabili della scuola elementare
presso la clinica pediatrica dell’Ospedale civile per distribuire ai piccoli ospiti il
libro “Chicco alla ricerca della
nota perduta”. Altri 24 libri sono
stati distribuiti, in un clima festoso, il 1 Marzo 2104 dal Presidente ai bambini della seconda elementare dell’Istituto Canossiano
“Annunciata Cosi” di Rovato, alla
presenza del PDG Carlogiorgio
Pedercini, della direttrice didattica
dell’istituto, dell’insegnante di lettere e di alcuni rotariani.
Patrizia Ghizzoni
La strada per giungere al perfezionamento del “Progetto Chicco” è iniziata parecchie settimane fa, cercando di contattare i Dirigenti scolastici della scuola primaria del nostro territorio. A rispondere positivamente, grazie anche alla fattiva ed
entusiatica collaborazione delle insegnanti interessate e cioè quelle preposte alle
classi seconde della scuola primaria, sono state le responsabili dell’Istituto Comprensivo 1 di Suzzara, la Dirigente Dott.ssa Patrizia Mantovani coadiuvata dalla
sua vice Fiorenza Davolio. Hanno pertanto aderito all’iniziativa tutte le seconde
classi dei tre plessi interessati: alla sede centrale Olga Visentini, al plesso Luca
Gonella a Suzzara e al plesso Anna Frank a Brusatasso. Complessivamente sei
classi per un totale di 150 alunni.
Nella mattinata di lunedì 20 Gennaio, con l’autorizzazione della Dirigente, il Presidente del Rotary Club Gonzaga Suzzara, Bruno Merlotti, accompagnato dal
segretario Amilcare Galafassi, si sono recati nelle aule delle classi interessate
e hanno consegnato a ogni bambino il bellissimo volumetto “Chicco alla ricerca
della nota perduta”, suscitando il vivo interesse degli scolari che hanno entusiasticamente apprezzato la piacevolissima sorpresa.
La breve parentesi al normale lavoro didattico è stata fissata in immagini, messe a disposizione della
scuola. Il saluto a ogni
scolaresca, preceduto da
unanimi ringraziamenti, è
stato accompagnato dalla
promessa che nei prossimi
mesi ci si rincontrerà per
raccogliere le impressioni che susciterà la lettura
della bellissima favola nei
giovanissimi lettori.
Amilcare Galafassi
RC Valtrompia
Il Presidente del RC Valtrompia, Luigi Palini, presenti anche alcuni rotariani del
Club, ha consegnato i libri riguardanti la favola di Chicco a 40 alunni delle classi
5^ elementare della Scuola San Giovanni Bosco di Gardone Val Trompia (Brescia). Altre 20 copie sono state consegnate alla Segreteria della Scuola per la
successiva consegna ad altri alunni ed Insegnanti.
Il 4 Dicembre 2013,
unitamente agli Amici del Rotary Club
Veronica Gambara,
altre copie sono state consegnate presso il Reparto Oncologico Pediatrico
degli Spedali Civili di
Brescia.
Bruno Angarano
RC Oltrepò
Il Rotary Club Oltrepò, attento alle progettualità che vedano protagonisti i giovani, ha adreito all’iniziativa proposta dal Governatore Anna Spalla, distribuendo la favola
di Chicco ai bambini della classe seconda elementare di
Montalto Pavese. All’evento, oltre alla maestra Elisabetta Fagioli, erano presenti il Presidente del Club, Cesare
Lisandria, e altri soci tra i quali il past presidente Vittorio
Ruffinazzi.
Vincenzo Balzanelli
RC Rodengo Abbazia
L’iniziativa del libro “Chicco alla ricerca della nota perduta” ha riscosso un grande
successo sul territorio comunale di Rodengo Saiano. Dopo la presentazione del
progetto alla stampa, è avvenuta la distribuzione dei libri a tutti i bambini delle
seconde elementari di Rodengo Saiano, sia delle scuole statali che paritarie.
Erano presenti le cariche istituzionali del comune nelle figure del
Sindaco e dell’addetto stampa, i dirigenti
scolastici delle scuole
pubbliche e paritarie e
tutti gli insegnanti delle seconde elementari. I bambini erano
così numerosi che la
distribuzione è dovuta
avvenire in due turni.
A Marzo, per accordi
già presi con la pubblica Amministrazione di Ome, il R.C. Rodengo Abbazia distribuirà i libri di Chicco anche ai bambini di seconda elementare di questo comune.
In totale il RC Rodengo Abbazia distribuirà duecento libri.
Il libro è stato così apprezzato dalla direttrice didattica dei due paesi (Prof.ssa
Marilena Venturelli) e da tutti i maestri delle seconde classi che, finita la lettura
del libro, i bambini dovranno restituire gli stessi libri alle scuole al fine di lasciare il
libro, l’anno prossimo, ai bambini frequentanti le nuove seconde elementari.
RC Fiorenzuola d’Arda
Sabato 8 Marzo ci siamo recati all’Istituto Comprensivo di Fiorenzuola d’Arda
(Piacenza) per la consegna dei libretti ‘Chicco alla ricerca della nota perduta’ alle
classi della 2^ elementare.
Grazie al Preside Dr Mario Magnelli e alla maestra Elena Pasquali, che hanno organizzato l’evento, abbiamo incontrato i bambini nella palestra della scuola. Dopo
l’introduzione del Preside, che ha perfettamente spiegato ai bambini che cos’è
il Rotary e il motivo per cui eravamo là, a noi è rimasto il compito di raccontare
brevemente il contenuto della storia e spiegarne la morale.
I bambini erano veramente attenti e non perdevano una parola. Le favole raccontano con linguaggio semplice, attraverso simbolismi, ciò che spesso noi adulti
non riusciamo a spiegare nemmeno ad altri adulti.
In particolare la favola di Chicco vuole raccontare che cosa sono i valori, che devono essere la
nostra bussola in ogni momento in cui prendiamo
qualsiasi decisione. La nota perduta è il SI... dire
SI, anziché dire NO, vuol dire essere capaci di donarsi e questo porta felicità.
I bambini sanno benissimo che cosa sono i valori.
Alle domande: l’amore è un valore? L’amicizia è
un valore? La pace è un valore? Il rispetto degli
altri popoli è un valore? In coro hanno risposto:
si! Alle domande: rubare è un valore? La guerra è
un valore? La violenza è un valore? In coro hanno
risposto: no!
L’amicizia, la pace, l’amore sono evidentemente la nostra essenza, ciò di cui siamo costituiti, la violenza, la prepotenza, la mancanza di rispetto non fanno parte
della nostra natura più profonda, eppure così spesso la incontriamo. Ciò che determina questi atteggiamenti è l’ego, che offusca la consapevolezza di ciò che
siamo. E l’ego è determinato dagli attaccamenti materiali. Uno dei bambini l’ha
detto benissimo, anche se con le sue parole: “Per me valore fondamentale è la
coscienza”. Si potrebbe aggiungere: la coscienza di se stessi.
Altri bambini hanno alzato la mano per spiegare quali sono, secondo loro, i valori:
l’amicizia, la gioia, l’amore. Praticare questi valori porta felicità, praticare valori
negativi può portare a un momentaneo assaporamento di ebbrezza, ma dentro di
noi sappiamo di avere sbagliato e la dimostrazione è che subito dopo torniamo a
essere infelici, perché si tratta di
azioni contrarie alla nostra vera
natura.
È stato un bel momento rotariano, ribadito dal rinnovato intento
reciproco di creare, in futuro, altri momenti di collaborazione fra
il nostro Rotary Club e l’Istituto
Comprensivo di Fiorenzuola.
Claudio Mazzari
Presidente RC
Fiorenzuola d’Arda
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NUOVE GENERAZIONI
Rotary per i Giovani
LO SCAMBIO GIOVANI: UNA OPPORTUNITÀ
ROTARIANA DA COGLIERE AL VOLO
Il Rotary International mette a disposizione dei giovani la sua organizzazione, lo spirito di servizio dei suoi
Soci e la loro sensibilità per tutto ciò che fa crescere
la tolleranza e la comprensione reciproca, promuovendo, tra le attività in favore delle Nuove Generazioni, il “Programma Scambio Giovani”.
Lo Scambio Giovani (www.rye2050.org) è un programma del Rotary International che dà la possibilità
ogni anno a migliaia di studenti di provare un’esperienza di vita all’estero. Partecipare ad uno scambio
significa:
• Servire da ambasciatori per il proprio Paese e la
propria comunità.
• Beneficiare dei vantaggi derivanti dall’immersione in
un’altra cultura e in un nuovo stile di vita.
• Fare amicizie che dureranno tutta la vita, non soltanto nel Paese ospite ma anche con altri studenti
provenienti da tutto il mondo.
• Conoscere lo stile di vita e i traguardi raggiunti in
altri Paesi.
• Tornare a casa con una maggiore consapevolezza
del mondo e una più profonda comprensione di sé
stessi e della propria cultura.
Il programma Scambio Giovani permette a migliaia di
ragazzi e ragazze di incontrare altri popoli e conoscere la loro cultura, creando i presupposti dell’amicizia
attraverso la conoscenza delle diversità, favorendo
la convivenza, il confronto e lo scambio diretto di
idee e modi di fare tra giovani di nazionalità diverse.
Annualmente, questo Programma coinvolge in tutto
il mondo, circa 8.000 studenti (oltre 400 in Italia), ai
quali viene permesso di trascorrere all’estero periodi di tempo più o meno lunghi, a seconda del tipo di
scambio.
Il programma “Scambio Giovani”, come altri programmi del Rotary International, non si ferma mai: in ogni
mese dell’anno c’è sempre qualche studente italiano ospite di un Distretto Rotary in un Paese Estero
(outbound) oppure qualche studente straniero ospite
in Italia nel Distretto 2050 (inbound).
Possiamo comunque dire che l’inizio ufficiale dell’anno di scambio 2013/14 del Distretto 2050 è avvenuto
ai primi di Giugno quando tutti i ragazzi in partenza
per scambi lunghi, brevi e camp si sono riuniti a Cremona insieme alle loro famiglie per ascoltare consigli,
regole, raccomandazioni e suggerimenti; ospite speciale è stato Il DGE Anna Spalla.
In totale erano presenti gli studenti outbound (28 long,
17 short e 21 camp) pronti a partire per USA, Canada, Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Turchia,
Israele, Taiwan, Ungheria, Croazia, Belgio, Finlandia,
Olanda, Danimarca, Svizzera e gli studenti inbound
ormai al termine della loro esperienza italiana; calcolando che gli short comportano l’arrivo di un numero
equivalente di studenti, arriviamo a un totale di oltre
100 “Exchanges” , 26 Club coinvolti e 18 Paesi Esteri
interessati.
Con l’inizio dell’anno Rotariano 2013/14 si è anche
consolidata e ampliata la Commissione Scambio Giovani composta da Mauro Mensi, Federico Pelloja,
Francesco Ghilardotti, Lorenza Ricardi, Monica Franzini, Luigia Bettoni, Carlo Maria Ornati e Carla Tedoldi
che si avvale anche della collaborazione di tanti amici Rotariani come Giorgio Rizzoli che ha gestito più di
50 colloqui di selezione e tutti i Counselor Rotariani
che, nei Club ospitanti, svolgono una attività di collegamento con le famiglie e di supporto agli “Inbound
Exchange Students” aiutandoli a meglio integrarsi
nella comunità locale.
Dopo un’estate ricca di esperienze favolose e di emozioni per tutti gli studenti coinvolti nei camp e negli
scambi brevi siamo giunti a Settembre pronti ad accogliere i nuovi 26 inbound provenienti da USA, Canada, Argentina, Germania, Belgio, Finlandia, Messico
e Taiwan ai quali si sono aggiunti, a Gennaio, quelli
provenienti da Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda.
Il primo seminario di orientamento si è svolto a Brescia mentre il secondo, insieme agli Exchanges di
quasi tutti i Distretti Italiani, si è svolto in Emilia Romagna a Fognano (vicino a Faenza) a fine Settembre.
Sono previste poi, durante l’anno, diverse attività per
gli inbound, organizzate dalla Commissione Scambio
Giovani: a Cremona per la festa del torrone, a Venezia per il Carnevale, a Cremona per i violini e a
Mantova. Alcuni di loro parteciperanno anche all’Eurotour organizzato in collaborazione con tutti i Distretti
Italiani e alle gite organizzate dalle rispettive scuole.
In parallelo alle attività per gli inbound sono iniziate in
Ottobre le attività per la promozione del Programma
Scambio Giovani presso le scuole mentre nella seconda metà di Novembre si sono tenuti i colloqui di
selezione per arrivare alla composizione del nuovo
gruppo di outbound.
Gli studenti selezionati sono coinvolti con le loro famiglie in una serie di incontri di preparazione fra Gennaio e Giugno e, nello stesso periodo, verranno definiti
gli accordi con i Distretti esteri che ospiteranno i nostri
studenti. Arrivati a Giugno i nuovi “Outbound Exchange Students” del Distretto 2050 saranno ormai pronti
a partire per la loro avventura che si trasformerà ben
presto in una esperienza di vita unica e irripetibile:
“Che splendida opportunità mi è stata data, sia dal
Rotary Club sia dalla mia famiglia, di spiegare le ali,
sperimentare un’altra cultura e di vivere la vita”.
Giorgio Giambiasi
Responsabile Scambio Giovani
IL ROTARY... CHE NON TUTTI CONOSCONO
C’è ancora chi discute sull’opportunità dell’ammissione di soci di sesso femminile.
C’è chi pensa che il contributo delle donne al Rotary sia iniziato nel 1989.
Pochi sanno che l’attività rotariana al femminile, anche se in forma non propriamente ufficiale, data a partire dal 1910.
Il ruolo delle donne nel Rotary è stato discusso sin dalla formazione della National Association of Rotary Clubs.
Alla prima convention del 1910, Ches Perry (il Segretario “a vita” dell’associazione) chiese al presidente del Club di Los Angeles di
rendere conto delle voci che indicavano la presenza
di un gruppo ausiliario femminile di quel club.
La risposta negativa fu drastica. Imprudente fu però
l’affermazione fatta nell’occasione da un rotariano di
Kansas City: “È già abbastanza difficile gestire due
o trecento uomini senza dover avere a che fare con
delle signore”.
I titoli dei maggiori quotidiani americani furono salaci: “Il pericolo si chiama donna”; “I Rotariani hanno
paura delle donne”; “I Rotariani bandiscono il sesso
debole: ‘ingestibile’”.
Nonostante l’opposizione dell’associazione, le donne
formarono parecchi club basati sull’idea del Rotary…
e con il suo nome.
Il Minneapolis Journal scriveva nel 1911: “La dottoressa Gertrude Stanton è stata eletta presidente del
Minneapolis Women’s Rotary Club alla riunione di
ieri al West Hotel. (...) Il club è composto da donne
d’affari, una per ogni tipo di professione”.
Un anno dopo, Ida Buell, del Women’s Rotary Club di
Duluth, Minnesota, fu ammessa a parlare alla convention, ove chiese il supporto dei rotariani per la formazione di club come il suo in altre città. La sua richiesta,
nonostante The Rotarian la descrivesse come “un oratore interessante e divertente”, non ottenne risposta.
Nel dicembre 1918 il Segretario Generale Ches Perry, nella lettera settimanale ai
dirigenti di club, scrisse: “Il Board ha espresso il suo parere sfavorevole alla
creazione di organizzazioni femminili simili al Rotary e invita i Rotariani a scoraggiare tali organizzazioni dall’utilizzo dei termini Rotary e rotariano”.
Nonostante ciò, alcune mogli di soci del club di Chicago formarono il gruppo delle
Chicago Ladies of Rotary e, al rifiuto da parte dei mariti del permesso di utilizzare
il nome Rotary, il 24 maggio 1921 registrarono il loro gruppo come organizzazione
non profit dello Stato dell’Illinois con il nome di Women of the Rotary Club of
Chicago.
Tutto questo sotto il naso di Chesley Perry. E nel suo
stesso club. Ma non si trattava di un gruppetto di mogli dispettose: benché ristretto a mogli, figlie, sorelle e
madri di rotariani, il club arrivò a contare 250 attivissime socie.
La faccenda dei club femminili fu dibattuta a lungo
all’interno del Rotary. Già nel 1913 su Rotarian era
comparso l’articolo di Russell F. Greiner: Have the
Women a Place in Rotary? Intanto le signore continuarono tranquillamente a operare. Per porre la parola
fine alla concorrenza di quei club, i rotariani avrebbero
potuto solo denunciare le proprie mogli per uso illegale
del marchio!
Nel 1934 fu addirittura commissionato uno studio
all’Università di Chicago, che giunse a queste conclusioni: “L’ammissione delle donne al Rotary Club di
Chi-cago appare impensabile: i rotariani sono padri di famiglia le cui mogli sono casalinghe e madri”
(sic!).
La seconda parte di una lettera di Ches
Perry con la quale si riafferma la posizione
del Rotary International di contrarietà alla
formazione di club femminili.
7
NUOVE GENERAZIONI
Rotary per i Giovani
Gli Scambi a Lungo Termine
Gli Scambi Nuove Generazioni
Gli scambi a Lungo Termine (Long Term Exchange) danno agli studenti l’opportunità di trascorrere un intero anno scolastico in un Paese straniero, frequentando
una scuola locale e vivendo presso due o più famiglie ospitanti.
Il programma è aperto a studenti di entrambi i sessi di età compresa fra i 15
e 19 anni. I candidati devono essere sponsorizzati da un Club Rotariano della
località in cui risiedono, devono dimostrare eccellenza negli studi e impegno nei
riguardi della comunità.
Le spese tipiche sostenute dallo studente e/o dai suoi genitori includono: quota d’iscrizione, viaggio di andata e ritorno, assicurazione contro le malattie e gli
infortuni che soddisfi i criteri stabiliti dal club e dal distretto ospite, documenti di
viaggio (passaporto, visto d’ingresso), indumenti e altri generi di prima necessità,
fondi per far fronte a eventuali imprevisti, trasferte ed escursioni all’interno del
Paese ospite.
Gli Scambi Nuove Generazioni (New Generations Exchange) hanno una durata
che va da alcune settimane ad un massimo di tre mesi, includono in genere l’azione professionale offrendo degli stage di specializzazione o dei corsi di aggiornamento che possono variare a seconda del distretto ospitante.
Si rivolgono a giovani di età compresa tra i 21 e i 30 anni.
Il programma non prevede per le famiglie Italiane l’impegno ad ospitare un ospite
straniero.
(un intero anno scolastico in un Paese straniero)
Gli Scambi a Breve Termine
(da pochi giorni a qualche settimana, in estate)
Gli Scambi a Breve Termine (Short Term Exchange) hanno una durata variabile
da pochi giorni a qualche settimana in base al tipo di scambio e si svolgono nel
periodo estivo. Possono essere scambi “Family to Family” che consistono in un
“match” tra due giovani dai 15 ai 19 anni circa, di nazionalità diversa che vengono
ospitati nelle rispettive famiglie per circa un mese oppure “Camp” che si propongono di radunare gruppi di giovani di diverse Nazioni, per un periodo solitamente
di 2 settimane.
I Camp sono organizzati da uno o più Rotary Club che predispongono un calendario di attività legate normalmente ad un tema (sport, musica, turismo, ambiente…)
e si rivolgono a giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni (alcuni Camp
estendono il limite a 25 anni).
Solitamente i partecipanti sono tenuti ad affrontare le seguenti spese: quota d’iscrizione (comprensiva dell’assicurazione), tariffa aerea di andata e ritorno, tutti
i documenti di viaggio (passaporto e visti), contante per spese personali, viaggi
aggiuntivi e escursioni.
(da alcune settimane fino a tre mesi)
I Camps Esteri 2014
Per partecipare è necessario essere sponsorizzati da un club rotariano della località di residenza. Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione potete
scrivere a: [email protected]
United States - 10th Annual MusiCamp - International Youth Symphony
dal 12/7 al 13/8 - Età 16-24 anni - costo USD 250,00.
United States - Tour I of Southern California - mese di Giugno oppure Luglio Età 15 e mezzo-17
costo USD 400,00.
Germania - Bicycle Adventure Camp
dal 11/7 al 26/7- Età 17-19
costo € 200,00.
Germania - Enjoy Saxony - dal 2/8 al
14/8 - Età 15-19 anni - costo € 130,00.
Germania - IX. International Orchestra Camp Lüchow - dal 31/7 al 10/8 - Età 15-25 anni.
Belgio - Discover Belgium 2014 - Croisiere Georges Herzet - dal 29/6 al 12/7 Età
16-18 anni.
Germania - Man and the Sea - dal 17/7 al 27/7 - Età 18-23 anni - costo € 100,00.
IL ROTARY E LE DONNE
Le mogli dei Rotariani inglesi raggiunsero i medesimi obiettivi, ma con risultati
di gran lunga superiori, semplicemente utilizzando un nome non concorrenziale
- Inner Wheel - derivato dall’introduzione nell’emblema di una ruota più piccola
all’interno della ruota rotariana.
L’Inner Wheel non prese però piede negli Stati Uniti a causa
della forte opposizione delle associazioni rotariane femminili
“illegali”.
Ches Perry raccontò di aver ricevuto nel 1935 una visita della
presidente delle Women of the Rotary Club of Chicago [ma
non le aveva messe fuori legge nel 1918? - n.d.r.], la quale definiva il suo gruppo “allarmato e in procinto di fare qualcosa
per respingere o rendere inoffensiva l’invasione da un altro Paese”. Il riferimento all’Inner Wheel era più che evidente.
Una curiosità: nel mondo anglosassone le consorti dei rotariani si sentono spesso
chiamare “Rotary-Anns”.
È una tradizione che risale al 1914. Sul treno affittato dai Rotariani californiani per
andare alla convention di Houston c’era una sola moglie,
vivacissima, Ann Brunnier. Divenne subito la mascotte
del gruppo che la portò sulle spalle all’arrivo in stazione.
Anche nel comitato di accoglienza c’era una sola moglie,
pure di nome Ann: Ann Gundaker.
Fu presa anche lei sulle spalle e portata in corteo alla convention. Da
allora le mogli dei rotariani furono
chiamate Rotary-Anns [cfr. lettera
di Ches Perry - n.d.r.].
Sia Henry Brunnier, sia Guy Gundaker divennero in seguito PresiAnn Brunnier
denti Internazionali.
Com’era quel vecchio detto? “Dietro un grande uomo …”
Le ragioni per le quali il Rotary rimase un bastione maschilista per 84 anni sono varie. L’abitudine, col tempo, diviene tradizione e le tradizioni sono per molti cause giuste per
Ann Gundaker
cui combattere. Alcuni non volevano le donne perché erano
a cura di Giovanni Maino
entrati in un club maschile. Altri si appellavano al principio che un’associazione
dovrebbe avere il diritto di scegliere i propri soci. Per altri ancora qualunque cambiamento equivaleva a una minaccia.
Il fatto poi che qualcuno si rivolse ai tribunali per far entrare le donne non fece che
aumentare la già ferma opposizione di parecchi soci.
Tanti infine usarono argomenti assurdi, quali: “Non potremo più raccontare barzellette con delle signore al tavolo” o “Mia moglie non mi lascerebbe mai andare
al Rotary sapendo che ci sono delle donne”.
La svolta si ebbe nel 1978, quando il Rotary Club di Duarte, California, ammise
tre socie. Il Rotary International revocò la carta al club, provocando da parte dello
stesso un’azione legale, sulla base della legge americana che impedisce ai “business establishments” la discriminazione o il rifiuto a fornire servizi sulla base di
sesso, razza, colore, religione o origini nazionali.
Secondo i ricorrenti, anche i club Rotary erano da considerarsi tali. Essi infatti si
appellarono all’esito di una causa nella quale, in maniera un po’ approssimativa,
era stata definita come “business establishment” qualsiasi attività “generalmente
aperta al pubblico”.
La causa si trascinò a lungo, finché il 4 maggio 1987 la Suprema Corte degli Stati Uniti deliberò all’unanimità che i club Rotary rientravano, ai fini dei prestiti
pubblici, nella qualifica “business”, pertanto il Rotary International non poteva
revocare la carta a un club per il solo fatto di aver ammesso delle donne tra i soci.
Al Consiglio di Legislazione del 1989, il Board propose l’eliminazione dai documenti costitutivi dei termini al maschile nella definizione dei soci. L’emendamento fu approvato. Quindici anni più tardi i rotariani di sesso femminile erano già oltre
il 10%. Oggi siamo quasi al 20%.
*****
Le immagini a corredo di questo
articolo sono tratte dall’archivio
storico del R.C. Chicago.
Silvia Whitlock, prima
Presidente donna
(R.C. Duarte, 1987-88),
Governatore 2012-2013
D.5300 California, USA
8
PROGETTI SUL TERRITORIO
RC Rodengo Abbazia
RC Oltrepò
INCONTRI PUBBLICI
PER LA TERZA ETÀ
DEFIBRILLATORI PER LE
AREE CARDIOPROTETTE
Il RC Rodengo Abbazia ha organizzato
presso il teatro comunale di Cellatica,
messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale, una serie di quattro
incontri indirizzati agli anziani del territorio.
I relatori, che si sono avvicendati in questo service, sono stati gli stessi soci del
Club e in un solo caso la moglie di un
socio. I relatori hanno messo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze per rendere
possibile questa iniziativa. Sono stati trattati
e spiegati vari temi.
Il Notaio Luigi Grasso
Biondi ha spiegato i
concetti di: piena proprietà, nuda proprietà,
usufrutto, diritto d’uso,
successione e sue forme.
La Dr.ssa Enza Corrente Sutera (moglie
del socio Nino Sutera)
ha invece scandagliato sotto l’aspetto psicologico, la complessa condizione degli
anziani di oggi all’interno della società.
Il cardiologo Dott. An-
tonio Caobelli ha passato in rassegna
le principali malattie cardiocircolatorie,
con particolare riferimento a quelle che
più frequentemente colpiscono l’uomo
e che spesso vengono diagnosticate
ma non spiegate al paziente.
Con il Dott. Claudio Macca sono stati
esaurientemente affrontati e analizzati
temi di nutrizionistica. In ogni serata,
le numerose domande dei presenti in
sala hanno dimostrato l’ampio interesse suscitato per gli argomenti trattati.
Un service insomma dal basso costo
e dall’altissimo gradimento che ha fatto cultura e impartito
preziosi insegnamenti
a una sempre più importante fascia della
nostra società che è
quella rappresentata
dalla cosiddetta Terza
Età. Dato il successo
dell’evento lo stesso,
come richiesto dalle
pubbliche
amministrazioni locali, verrà
ripetuto in primavera
di quest’anno, presso
un’altro comune.
RC Valle Sabbia Centenario
LA SALA DEL ROTARY
NEL CONSERVATORIO
Il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia forte dei suoi 600 studenti e 120
insegnanti, fra i quali alcuni tra i più valenti musicisti italiani (basti ricordare il
direttore Umberto
Benedetti Michelangeli, la mandolinista Dorina Franchi, il soxofinista
Gianni Alberti o il
maestro di quartetto Luca Morassutti)
ha ora una sala dedicata al Rotary.
Forse ci si aspetterebbe una sala
austera per gli esercizi musicali ma i
soci del Rotary Valle Sabbia, promotori dell’iniziativa, hanno scelto diversamente.
Poiché il Conservatorio bresciano richiama studenti da tutta Italia e molti
dall’estero (particolarmente numerosi
gli asiatici: coreani, giapponesi e cinesi) è stata individuato nella sala ristoro il
punto più emblematicamente significa-
tivo per l’incontro tra i giovani di provenienza diversa: un luogo che è momento di socialità ma anche di conoscenza,
di incontro umano ma anche professionale e musicale.
Grande la gioia espressa negli
interventi di ringraziamento
dal
Presidente
del
Conservatorio Patrizia
Vastapane,
dal Direttore Ruggero Ruocco e da
Luigi Mazzocchi in
rappresentanza degli studenti per la realizzazione di questa sala prima adibita a magazzino che
consente ora agli studenti (e anche agli
insegnanti) di poter consumare il pranzo o anche solo un momento di relax
all’interno dell’istituto.
Il Presidente del Club valsabbino Francesco Leali ha voluto ricordare l’impegno del Rotary a favore dei giovani:
partendo dal progetto Polioplus per arrivare alle borse di studio
e agli scambi internazionali.
Dopo un breve intermezzo
musicale un semplice buffet ha richiamato entusiasti i vocianti studenti.
Hanno partecipato all’inaugurazione il Past Governor Adriano Lecci, il
formatore del Gruppo Cidneo Fabio Lucchesi ed il
Vice Prefetto di Brescia
Antonio Naccari.
Nicola Bianco Speroni
Ci sono molti modi per impostare service sul proprio territorio e, nonostante
abbiamo tutti esempi molteplici da seguire, spesso la pigrizia ci spinge verso
la strada più facile che è quella di finanziare operazioni ideate, organizzate e
portate a termine da altri.
Per carità, tutto è valido e lodevole quando si persevera nel cercare il
bene, ma il Rotary non
è sempre e solo beneficienza. Qualche volta
dobbiamo sforzarci di
riuscire anche a utilizzare le nostre varie
capacità per esercitare
al meglio le tematiche
proprie del servizio alla
Società. Durante gli
ultimi mesi abbiamo
quindi approfittato del
risveglio culturale che,
nonostante i tempi siano quelli che sono,
permea le nostre amene valli Oltrepadane. In
particolare in due località del nostro territorio
sono particolarmente
attive le strutture che ci
hanno permesso di realizzare due spettacoli teatrali. Scopo è
quello, e uso il presente perché l’azione è tuttora in fase di sviluppo, di recuperare fondi destinati all’acquisto e al
posizionamento sul territorio di un certo
numero di defibrillatori semiautomatici
(Progetto Aree Cardioprotette).
Il problema del soccorso rapido, in taluni casi di problematiche cardiache, è
cruciale. Il nostro territorio è molto vasto
e non sempre la macchina dei soccorsi
può essere alla portata di chi ne ha bisogno in tempi rapidi. La situazione delle strutture sanitarie locali è altrettanto
ben conosciuta da tutti e gli interventi
in loro sostegno risultano sempre utili
e ben valutati dalla popolazione e dalle
autorità civili. Quindi il tema è semplice
ma lo svolgimento prevede un grande
investimento per raggiungere l’ambizioso traguardo di posizionare almeno
un nuovo defibrillatore in molti centri
nevralgici dell’Oltrepò Pavese.
Oltre all’installazione delle apparecchiature si dovrà provvedere alla loro
protezione e all’istruzione del personale
che potrà servirsene nei casi di necessità. A questo proposito sono già stati
predisposti dei corsi ufficiali di istruzione per i volontari addetti ai dispositivi.
Definito il tema, arriviamo dunque al
come si è avviata la macchina del Rotary per sviluppare il service.
Due le belle strutture da utilizzare per
spettacoli e un consulente musicale (il
Maestro Andrea Albertini) di primordine, disponibile a spaziare dalla musica
di Verdi alle sfrenate
note dell’Operetta.
I teatri sono il Nuovo
Carbonetti di Broni e il
Comunale di Rivanazzano, messi a disposizione gratuitamente
dalle rispettive gestioni e gremiti dal pubblico oltrepadano grazie
all’importanza della
musica proposta.
Una miscela di importanti arie Verdiane
accompagnate da un
Coro di grande prestigio nel caso di Broni
(Corale Verdi di Pavia) e uno spettacolo
di Operetta a Rivanazzano (La Compagnia dell’Operetta di
Milano). Al di là del successo economico delle prime serate organizzate (più
di 700 presenti e paganti!) che hanno
già permesso l’installazione di due defibrillatori nelle due cittadine sedi dei teatri, quello che più ci ha entusiasmato
è il favore con cui il pubblico ha accolto
l’iniziativa. Sostanzialmente la “fame” di
buona musica ha spinto molti spettatori
a richiedere a breve altri spettacoli.
E questo fa capire che la strada è quella giusta. Non occorre sempre vendere
i biglietti alla propria cerchia amicale
e familiare, cosa che purtroppo capita
spesso. Occorrono valide idee da proporre al pubblico e spiegazioni semplici
e chiare sull’utilizzo dei fondi collegati alle iniziative. Con queste semplici
premesse la disponibilità del pubblico
è sempre assicurata e i risultati appagano in modo spettacolare l’impegno di
chi si è dedicato all’organizzazione di
quegli eventi. La promessa è quella di
raddoppiare le serate musicali e di poter quindi allestire almeno tre aree “cardioprotette” in altri tre centri dell’Oltrepò
Pavese.
Riccardo Magnaghi
RC Gonzaga Suzzara
PARMIGIANO ALLA CARITAS
Anche quest’anno il RC GonzagaSuzzara ha voluto essere tangibilmente presente a fianco della locale
sezione Caritas di Suzzara che, con
il suo Centro d’Ascolto supportato
dall’attività di oltre cento volontari,
presta la sua opera
a favore di persone
e famiglie di Suzzara
e comuni limitrofi in
gravi difficoltà economiche sempre più accentuate da una crisi
generale che non accenna a demordere.
Il centro si occupa
di distribuire alimenti
(circa un centinaio di
borsine settimanali conteneti generi
di prima necessità), servire pasti, fornire capi di vestiario, mobilio, servizio
docce. In questa ottica, il Presidente
Bruno Merlotti ha consegnato a Daniele Arioli, Presidente del Centro
d’Ascolto, due forme di ParmigianoReggiano debitamente porzionate
e
confezionate
sotto-vuoto, preparate dal casaro della Latteria Venera
Vecchia di Bondeno Fausto Baccarini, socio del club.
9
INFORMAZIONE ROTARIANA
Commissione GROC
AI GROC L’IMPORTANTE
RUOLO DI FACILITATORI
Il programma è stato istituito nel 1985 dal Rotary International, dall’allora Presidente R.I.eletto Mat Caparas, ed è stato ufficialmente adottato dal Consiglio Centrale del R.I. nel 1988. Esistono oltre 7.000 GROC attivi di cui fanno parte circa
167.210 persone.
I GROC, o Gruppi Rotariani Comunitari, altresì denominati
“Rotary Community Corps”, sono gruppi di persone che pur
non appartenendo al Rotary, per i più svariati motivi, non
ultimo l’indisponibilità ad una assidua frequenza, ne condividono però gli ideali umanitari di service, e con l’ausilio
del Club Padrino , unitamente con i Rotariani stessi, usano
le proprie capacità professionali mettendole a disposizione
della comunità dove vivono per migliorarne la qualità di vita.
*****
Di cosa c’è bisogno…
Ci siamo resi conto durante lo svolgimento delle riunioni organizzate dalla
Commissione GROC in cui hanno partecipato numerose organizzazioni di
volontariato che operano nel territorio e
durante gli incontri successivi tenutesi
nelle sedi di dette organizzazioni, che
tante di loro hanno dei
sogni nel cassetto:
Un’associazione impegnata nel recupero di tossicodipendenti ci ha chiesto un assiduo contatto
con un medico di base
per assistere i ragazzi
debilitati nel fisico e nella
mente.
Un’altra, che si occupa di
disabili, ci ha chiesto per queste persone del lavoro, senza rendersi conto che
avrebbe dovuto ottemperare a tutti gli
adempimenti di legge. La Commissione
si è adoperata per coinvolgere alcune
aziende e uno studio professionale che
ha presentato agli uffici di competenza i
documenti necessari. Altre associazioni di volontariato hanno richiesto l’assistenza di avvocati, notai, ingegneri…
È evidente che la Commissione, per
poter operare efficacemente, deve conoscere a fondo il territorio, coinvolgere le organizzazioni di volontariato,
chiedendo quali sono i loro “sogni nel
cassetto”.
E’ compito della commissione GROC
sensibilizzare i Rotariani affinché si
mettano a disposizione per aiutare le
associazioni di volontariato a risolvere
le loro problematiche.
Al fine di poter espletare al meglio il
proprio mandato, la Commissione necessita di avere un rapporto con gli
Assistenti e con i Presidenti di Club
che possono organizzare delle serate
dedicate alle problematiche del volontariato.
Cosa fare per avviare un GROC
1. Proporre l’idea al Presidente e al
Consiglio Direttivo dell’eventuale Club
Padrino.
2. Esaminare le reali esigenze del territorio dove si intende operare.
3. Individuare un responsabile del
GROC.
4. Reclutare i non Rotariani.
5. Fissare un obiettivo e stilare un progetto.
6. Compilare la scheda organizzativa,
farla firmare al Presidente del Club
Sponsor e inviarla al Governatore che
provvederà, dopo apposizione della
sua firma a inoltrarla al Rotary International che rilascerà un certificato di costituzione ufficiale del gruppo, firmato
dal Presidente Internazionale.
Per quanto riguarda il punto 4, cioè il reclutamento dei non Rotariani, due sono
le strade: la prima è quella di riunire un
gruppo di amici, che decideranno il loro
progetto. In alternativa, secondo i suggerimenti del Rotary Club di Pavia, che
ne ha così creati e sponsorizzati numerosi, si possono individuare nelle Onlus,
già operanti sul territorio, gli interlocutori più adatti a realizzare i GROC. A tal
fine si potranno organizzare conviviali
a cui far partecipare le
singole associazioni per
evidenziare le esigenze
di ciascuna e, dopo averle accuratamente scelte,
per la costituzione dei
Gruppi Rotariani Comunitari, si potranno mettere le professionalità dei
rotariani stessi al servizio
delle esigenze delle medesime.
Ogni gruppo deve essere costituito da
almeno 10 persone socievoli e disponibili che si incontreranno almeno una
volta al mese per discutere i progetti; le
riunioni saranno considerate ufficiali se
svoltesi alla presenza di un Rotariano.
Le eventuali quote associativo dovranno essere di importo puramente simbolico.
I GROC possono essere urbani o rurali, coinvolgere un’intera città, un quartiere, o semplicemente solo un gruppo
di persone all’interno di una comunità,
possono sviluppare progetti in autonomia, o affiancare progetti già sviluppati
dai Club.
I GROC sono uno dei 9 programmi
strutturali del Rotary International, pensati per aiutare la concretizzazione degli obiettivi fissati dai Club e dal Distretto
nelle comunità, per promuovere l’amicizia e lo spirito di collaborazione; sono
altresì un valido aiuto per diffondere il
messaggio del Rotary, farlo conoscere
ed apprezzare, è dunque anche un potenziale mezzo, avvicinando la gente
all’ideale rotariano, per incrementare
numericamente i nostri soci, infine, in
ultima analisi incoraggiano lo sviluppo
del senso del sociale, restituiscono pari
dignità alle professioni e tendono a far
emergere e valorizzare le potenzialità
di ogni singolo individuo.
Stimoli per il futuro.
Il fondatore Paul Harris ha stimolato i
Rotariani ad agire al di sopra del loro
interesse personale.
I “service” si possono sviluppare ed organizzare con diverse modalità:
- donare denaro o attrezzature;
- insegnare qualsiasi lavoro;
- raccogliere fondi per fare “service”.
- mettere a disposizione capacità professionali e organizzative”.
La Commissione GROC percorre questa ultima via sul proprio territorio.
Paolo Sarchi
Presidente Commissione GROC
Agenda
a cura di Giovanni Maino
CERIMONIALE
Pregi e difetti dei nostri Prefetti
Da una dozzina di anni il nostro Distretto distribuisce ai Presidenti eletti un CD o una flash memory (vulgo:
“chiavetta”) contenente i principali documenti utili alla gestione di un club.
Tra questi, non dovrebbe essere difficile - eppur lo sembra - scovarne uno, di
una ventina di pagine, dal titolo Indicazioni in tema di protocollo.
Non fa parte del set ufficiale di pubblicazioni del Rotary International e non
può farne parte, semplicemente perché, per le differenze negli usi e costumi e quindi nel cerimoniale, bisognerebbe crearne almeno uno ad hoc per
ciascuno dei Paesi nei quali il Rotary si
è diffuso.
Questo libriccino tratta del Protocollo,
cioè del sistema di regole, principi e
criteri che disciplinano lo svolgimento
formale delle manifestazioni e delle attività, soprattutto pubbliche. È sostanzialmente la grammatica di quell’insieme di simboli, di gesti, di rituali e di
espressioni mediante i quali si esprime
il Cerimoniale delle nostre riunioni.
Pur avendone redatte tutte le edizioni,
con continui ampliamenti suggeriti dai
Prefetti più esperti, di anno in anno la
mia sicurezza sull’utilità di questa pubblicazione vacilla sempre più. Sarà perché i Presidenti si dimenticano di passarla ai loro Prefetti, sarà perché oggi
è di moda considerare la formalità alla
stregua di un inutile orpello che offusca
la sostanza, sta di fatto che il rispetto
delle regole del cerimoniale è diventato
nei nostri club cosa assai rara. Eppure
venir meno alle indicazioni del protocollo ha incidenza anche sulla vita di
relazione.
È vero che il protocollo definisce regole
inerenti alla carica e non alla persona,
ma le cariche sono affidate a persone, quindi non rispettare il protocollo
equivale spesso a dare uno schiaffo al
galateo, con buona pace di Monsignor
Giovanni della Casa, Donna Letizia e
Lina Sotis. Serpeggia il dubbio che i
libri di questi tre autori, e in generale
tutti i testi che vertono su questo argomento, non siano più sfogliati come
una volta, ma ogni rotariano farebbe
bene a ricordare che, quando agisce
pubblicamente come tale, l’immagine
che ne appare all’esterno non riguarda
solo lui, ma tutti noi. Perciò seguiamolo questo benedetto protocollo!
Oltretutto l’unica regola costantemente
e pervicacemente disattesa è anche l’unica definita ufficialmente dal Rotary
Code of Policies. Per quanto detto all’inizio, il Rotary ha dovuto limitarsi a legiferare in tema di protocollo solo sulle
proprie cariche, definendo l’ordine di
precedenza a livello internazionale e
suggerendo un ordine di precedenza a
livello distrettuale e di club.
Anche chi si picca di tenere in non cale
sia il protocollo, sia il bon ton, quest’ordine è tenuto a rispettarlo in quanto regola rotariana.
Per quelli invece che hanno voglia di
leggerle e magari di applicarle, le nostre Indicazioni in tema di protocollo
riportano l’elenco completo dell’ordine delle cariche rotariane, integrato
con alcune tradizioni dei nostri club
(come la ruota delle firme), con leggi dello Stato (in tema di disposizione
delle bandiere), con decreti ministeriali (sull’ordine di precedenza tra cariche
pubbliche) e con un pizzico di Donna
Letizia, che non guasta mai.
In realtà devo ammettere che qualche
risultato quel libretto lo ha raggiunto.
Sarà per i riferimenti ossessivi alla legge, riproposti a ogni S.I.P.E., ma almeno la disposizione corretta delle bandiere è quasi ovunque osservata (anche
se quella legge, a onor del vero, detta le
regole per gli enti pubblici).
Per gli inni invece: libero sfogo alla
fantasia. Nonostante il CD di cui sopra contenga una compilation di brani
nelle versioni ufficiali dei tre inni, abilmente mixati per limitare a un minuto
e mezzo la permanenza sull’attenti dei
nostri non più giovani consoci, i disk
jockey di alcuni club insistono nel proporre i brani completi, costringendo i
presenti per tempi biblici a duri esercizi muscolari in equilibrio precario tra
sedia e tavolo. Per spirito di club, stendiamo poi un velo pietoso sui fantasiosi DJ che ci propinano versioni pop
dell’inno di Mameli cantate da cori con
tasso alcolico da ritiro della patente.
Ma è sulla presentazione degli ospiti e
sulla loro disposizione nei posti a tavola che casca quasi sempre l’asino.
Se è vero che nell’assegnazione dei posti non succede mai di trovarsi in una
delle condizioni previste negli esempi e
la testa deve perciò venire in soccorso
alle regole, la presentazione degli ospiti
è codificata e non si può e non si deve
sbagliare.
Per chi non ha voglia di leggersi tutto il
protocollo, al fine di eliminare gli errori
più comuni basta ricordare che l’ordine delle cariche a livello internazionale
termina con Governatori, Ex-Governatori, Coordinatori Rotary e RF, Governatori Eletti, Governatori Nominati. Se
non sono presenti cariche a livello di
Board Rotary o RF superiore al Distretto, tutti gli altri vengono dopo.
C’è una figura nei nostri club che queste
cose dovrebbe conoscerle a menadito.
È il Prefetto. È stato messo lì apposta
per sollevare il Presidente dalle incombenze materiali della gestione della riunione. Con un buon Prefetto alle spalle,
il Presidente può dedicarsi senza altre
preoccupazioni al suo compito di rappresentante del club.
Ma il Prefetto il suo compito lo deve
svolgere e deve farlo bene. Imparando le precedenze. Prendendo la mano
a destinare i posti a tavola e a riconfigurarli al volo se ci sono ospiti in più o
in meno. Occupandosi dei menu, degli
inviti, dei segnaposti, degli omaggi. Accogliendo gli ospiti e preparando una
lista degli stessi per la presentazione
da parte del Presidente. Prendendo accordi con la cucina e adoperandosi per
il rispetto dei tempi. Preparando per
tempo gli accessori (campana, stendardo ecc.). Controllando gli eventuali
sistemi di proiezione, la diffusione sonora degli inni, i microfoni.
Ma la funzione del Prefetto non si
esplica solo nella gestione degli ospiti
e delle attrezzature. Egli ha anche un
ruolo di “educatore”. Dovrebbe infatti
far capire ai propri consoci l’importanza di segnalare la propria presenza o
l’assenza per poter organizzare al meglio, dovrebbe invitare il Presidente al
rispetto di tempi accettabili per evitare
gli inevitabili brusii, gli abbiocchi e le
odiose fughe anticipate di soci che accompagnano le riunioni-fiume.
Il Prefetto gioca anche un ruolo fondamentale per l’assiduità e l’affiatamento
dei soci. Spetta a lui adoperarsi affinché tutti i soci si sentano a proprio agio.
Deve sì dettare i tempi delle riunioni,
ma deve anche favorire l’approfondimento della conoscenza reciproca con
la rotazione dei soci ai tavoli e al tavolo della presidenza e deve soprattutto
ascoltarli per capirne gli umori e i desiderata.
E non deve farsi prendere dallo sconforto quando porta la ruota delle firme
a un tavolo. Inevitabilmente gli capiterà di consegnarla a un socio, magari
con oltre vent’anni di Rotary sulle spalle, che, dopo l’immancabile “Dove?”,
firmerà in modo assolutamente illeggibile, palleggiando poi la ruota dalla
mano destra alla sinistra, incerto da
che parte passarla.
10
PROGETTI SUL TERRITORIO
RC Gonzaga S.
RC Lovere Iseo Breno
TRE PREMI
SCOLASTICI
IL ROTARY “A TU PER TU”
CON I LICEALI DI BRENO
Si è svolta, presso il teatro Politeama di
Suzzara, alla presenza di autorità civili
e di numerose personalità dell’imprenditoria e di diverse istituzioni economiche, l’annuale manifestazione “Premiare oggi la professionalità di domani”,
organizzata dalla “Fondazione scuola
di arti e mestieri F. Bertazzoni Suzzara”
avente come scopo quello di premiare
gli allievi che si sono distinti per merito
ed impegno nei diversi corsi di studio.
Il Presidente della Fondazione, Ing.
Carlo Bondioli (socio del Rotary Club
Gonzaga-Suzzara), ha aperto i lavori
presentando una lunga e motivata relazione con la quale ha tracciato i vari
indirizzi della scuola, le innovazioni, le
frequenze e le novità nell’ambito della
istituzione di nuovi corsi.
Il RC Gonzaga Suzzara ha contribuito
all’iniziativa erogando tre premi scolastici che sono stati successivamente
consegnati ad altrettanti allievi dal Presidente Bruno Merlotti.
Il service realizzato si inquadra nella via
d’azione a favore delle giovani generazioni.
Amilcare Galafassi
Incontro di orientamento con i giovani liceali di Breno che stanno frequentando il quinto anno e che si apprestano alla scelta
professionale. Nel corso della mattinata, dopo la presentazione da parte del nostro Presidente, Alessandro Serioli, e il saluto
del Dirigente Scolastico, Mario Martini, i soci rotariani Simonetta Balboni, Ezechia Baldassari, Valter Cotti Cometti, Roberto
Forcella, Paolo Franceschetti, Alessandra Giorgi, Mario Parolini, Gian Mario Martinazzoli e Alessandro Serioli hanno portato
la loro percezione dell’economia del lavoro in relazione alla loro professione, offrendo spunti di riflessione e indicazioni utili
ai ragazzi per la scelta universitaria e proponendo un orientamento fondato sulla concretezza di chi opera nella realtà.
E’ intervenuta anche la socia Lorenza Ricardi per parlare del Programma Scambio Giovani e la Presidente del Rotaract
Roberta Tengattini per trattatre il tema di Rotaract e RYLA. Moderatore il socio Gian Mario Martinazzoli.
Non è certamente un argomento nuovo quello del rapporto che dovrebbe
esserci tra scuola e mondo del lavoro
e delle professioni. Se
ne parla da anni, e per
fortuna. Il nostro Club,
che opera sul territorio
camuno-sebino, ha pensato bene di farsi carico
del problema per quanto
è di propria competenza.
Il presidente Alessandro
Serioli e suoi più stretti
collaboratori hanno voluto creare l’occasione
per un dialogo franco con
gli studenti dell’ultimo
anno del Liceo “Golgi ” di
Breno. Si sa che riveste
grande importanza sia
per i giovani che per le
loro famiglie il futuro formativo e professionale che si apre al termine del
ciclo della scuola superiore. Spesso è
un momento segnato da apprensione e
travaglio oltre che da sollecitazioni che
provengono dagli ambiti più diversi. Insomma, ogni utile consiglio può tradursi
in aiuto concreto, grazie al quale si possono evitare sia errori sia il rischio di intraprendere strade inadeguate che alla
RC Cairoli - Vigevano M. - Mede Aureum
*****
fine hanno ricadute negative sul piano
personale e sociale.
Ne è nata così una mattinata ricca di
contributi e di spunti,
suggeriti da una decina
di nostri soci che ricoprono posizioni di vertice nel
contesto imprenditoriale
e professionale della Vallecamonica e del Sebino.
Per i circa centocinquanta studenti assiepati nella
sala delle assemblea della Comunità montana di
Breno è stata l’occasione
propizia per incontrare
dal vivo alcuni di coloro
che sul territorio svolgono compiti importanti e
rivestono ruolo di prestigio. L’impressione è
che per i giovani maturandi si sia
trattato di un’interessante e coinvolgente “novità” di cui domani potranno fare tesoro.
Le loro domande di chiarimenti, le
richieste di precisazioni, la voglia
di conoscere in maniera più approfondita le attività e le professioni dei
nostri soci presenti sono state la dimostrazione evidente della bontà
dell’iniziativa intrapresa dal Club.
Non è detto che tutti i dubbi siano stati
chiariti, che tutte le strade possibili siano state adeguatamente illustrate e
presentate. Non basta certo un incontro
di tre ore per giungere a tanto. Eppure il clima respirato è stato quello di un
rapporto tra generazioni che può avvicinare percorsi spesso drasticamente
divaricanti per le ragioni più diverse.
Se l’incontro fosse servito a far sentire
meno soli e impotenti i giovani di fronte
alle scelte da operare e, nello stesso
tempo, meno chiusi e insensibili coloro
che una professione e un ruolo già ce
l’hanno, il risultato sarebbe appagante
per tutti.
Il Club deve fa tesoro di queste esperienze.
Gian Mario Martinazzoli
RC Piacenza Farnese
JAZZ FESTIVAL MORTARA: SOSTEGNO AL PELLICANO
AL VIA LA PRIMA EDIZIONE
PIACENZA ONLUS
Da venerdì 28 a domenica 30 Marzo
si è svolta a Mortara (Pavia) la prima
edizione del “Jazz Festival Città di
Mortara”: tre giorni di musica e mostre all’insegna del jazz, che hanno
visto alternarsi i concerti di affermati
artisti della scena jazzistica nazionale
e le esibizioni di giovani studenti del
Conservatorio di Alessandria e degli
allievi delle scuole di musica locali.
Organizzato da Liliana Vercelli con i
Rotary Club Cairoli, Vigevano - Mortara e Mede Aureum e la collaborazione del Comune di Mortara e di Anffas Onlus, il festival ha avuto luogo su
tutto il territorio cittadino.
Oltre ai siti storici della città, in cui si
sono svolti i principali eventi, sono
stati coinvolti anche i bar del centro
(che hanno proposto interessanti concerti e aperitivi in musica) e la
sede di Anffas Mortara e Lomellina,
che ha ospitato diversi appuntamenti in cartellone e le esposizioni delle
opere a tema di Luigi Pagetti (fotografie) e Chiara Faciotti (disegni).
Gli eventi che si sono tenuti nella
sede dell’Anffas, hanno fatto parte
del programma “Anffas open day”,
che si è svolto il 28 Marzo nell’ambito della Giornata Nazionale della
Disabilità Intellettiva e/o Relazionale
e che ha visto aperte le porte delle
strutture dell’associazione su tutto il
territorio nazionale.
In occasione del festival, Anffas Mortara e Lomellina hanno esteso l’iniziativa anche a sabato 29 Marzo.
Paolo Rossi
RC Cairoli
Migliorare l’accoglienza, il benessere e
la qualità di vita delle persone ricoverate negli ospedali di Piacenza, attraverso progetti concreti e attuabili con
iniziative di raccolta fondi. È questo
l’obiettivo della neo nata associazione
Il Pellicano Piacenza Onlus, presentata
ai soci del Rotary Club Piacenza Farnese martedì 11 Marzo.
In apertura di serata il presidente Gabriele Zanelli ha dato il benvenuto agli
ospiti e Giorgio Croci, vice presidente
de Il Pellicano, ha spiegato: “Il nostro
impegno è di garantire ai nostri donatori
la massima trasparenza nella gestione
e nella destinazione dei fondi raccolti”.
“Ciascuno di noi ha il dovere - è stata
una delle sottolineature del presidente
Elio Borgonovi - di restituire alla comunità quanto ha ricevuto”.
“Piacenza - ha detto il direttore generale Ausl Andrea Bianchi - ha una
forte tradizione di volontariato e di
servizio generoso. Come Azienda
abbiamo il dovere di portare avanti
le priorità legate alla nostra mission. Attraverso Il Pellicano Piacenza Onlus, di cui l’Ausl è socia
fondatrice (unico caso in Emilia
Romagna) è possibile raccogliere
fondi per migliorare l’accoglienza,
il benessere e la qualità di vita di
chi è ricoverato”.
Il progetto bandiera di quest’anno è
“L’ospedale cresce con noi”, presentato
dal consigliere Maria Angela Spezia e
dalla fundraiser Elisabetta Gazzola.
Attraverso un concorso nelle scuole
piacentine, si stanno raccogliendo idee
per rendere stanze e sale d’attesa sempre più a misura di bambini e ragazzi. I
futuri architetti del Politecnico di Milano
trasformeranno le indicazioni in un prototipo sulla base del quale verranno poi
ripensati e progettati gli spazi interni degli ospedali. “L’ospedale può cambiare
con il contributo di tutti. Si può adottare
una stanza ma anche contribuire a sostenere il progetto con piccole cifre”.
La serata si è conclusa con una prima
donazione del Rotary Club Piacenza
Farnese a Il Pellicano Onlus.
Silvia Barbieri
11
NUOVE GENERAZIONI
Progetto distrettuale pluriennale
UOVA DI PASQUA IN VENDITA
PER AIUTARE I BAMBINI SIRIANI
E’ partita lo scorso anno da uno dei
nostri consoci l’iniziativa che vede impegnato il Distretto Rotaract 2050 in
un importante progetto internazionale.
Stefano Al Issa, infatti, socio del Rotaract Club Brescia Ovest Castello, di origine siriana, già durante l’anno sociale
2012/2013 ha portato all’attenzione del
Rappresentante Distrettuale di allora,
Andrea Morandi, il dramma dei bambini
siriani vittime di uno dei peggiori conflitti
di questo secolo. Vista l’importanza e la
rilevanza della causa,
si è pensato di porre
le basi per un Service
Distrettuale che facesse fronte alle esigenze
primarie della popolazione nei campi profughi sul piano sanitario.
Stefano è partito alla
volta della Siria in Aprile 2014: là ha potuto vedere con i suoi
occhi il dolore, la sofferenza, la fame, la
disperazione di intere famiglie distrutte
dalla guerra. Ha contribuito portando
dei farmaci e aiutando dei medici italiani volontari, ha vissuto insieme a loro il
dramma di un conflitto quasi dimenticato dai media.
L’ONU ha comunicato i dati della crisi:
• 1 milione di morti effettivi (fosse comuni, morti nelle carceri per tortura, morti
sotto le macerie).
• 400.000 bambini morti sotto i 12 anni.
• 40% delle case distrutte.
• 6 milioni di profughi nei paesi di confine (Turchia, Libano, Giordania) di cui 2
milioni bambini.
Insieme all’allora Rappresentante Distrettuale Incoming Patrizia è stato deciso di avviare un progetto distrettuale
della durata pluriennale per poter iniziare una raccolta fondi da destinarsi
ai bambini siriani. Successivamente,
anche il Rappresentante Distrettuale
Designato Clara Pavesi ha aderito all’iniziativa: ne è nato, caso unico nel suo
genere, un progetto distrettuale su scala internazionale condiviso in tre anni.
Come si potrà ben immaginare il quadro non è affatto semplice: un Paese in
guerra, in cui non esistono più Club Rotary d’appoggio, difficoltà logistiche...
Si è pensato quindi di appoggiarsi a
UNICEF che, oltre a essere un’organizzazione con cui il Rotary International
collabora su diversi fronti ed essere
stata il partner del Service Nazionale Rotaract
2012/2013 a favore delle
donne partorienti in Afghanistan, è già operativa in Siria in cui è presente con delle strutture
collaudate.
Detto fatto: i nostri Rotaract Club hanno subito
accolto l’iniziativa organizzando una
festa di fine estate (Rotaract Club Brescia e Rotaract Club Brescia Vittoria
Alata), un musical natalizio che ha visto
oltre 250 spettatori e la presenza di una
delegata UNICEF (Rotaract Club Binasco) e la vendita di angioletti natalizi
e di crema di nocciola (Rotaract Club
Brescia Ovest Castello). Un totale pari
a 3.250 euro è stato destinato alla campagna contro la poliomielite promossa
da UNICEF per la vaccinazione di oltre
16.000 bambini in Siria.
Il progetto si è poi evoluto in un secondo step: pur riconoscendo l’importanza
di UNICEF quale partner di supporto,
abbiamo pensato che avremmo potuto
provare a realizzare qualcosa di completamente rotaractiano per far sì che
la nostra azione avesse maggiore incisività. A tal proposito non possiamo
non ringraziare il Delegato Rotary per
il Rotaract del Distretto Rotary 2050
Alessandro Marini e il Governatore Nominato Omar Bortoletti per il grandissimo supporto.
L’azione rotaractiana si concretizzerà attraverso l’acquisto di attrezzature
mediche in più step che verranno fisicamente portate in Siria da una associazione bresciana fidata, la cui fondatrice
è una rotariana, la dott.ssa Antonella
Bortolotti: Intermed Onlus, partner logistico del progetto.
Intermed opera già in Siria dove dispone di un presidio logistico già attivo; il
supporto di Intermed è sinonimo di garanzia che le attrezzature donate siano
gestite da personale medico italiano e
competente.
Procedere per step significa fare fronte all’emergenza senza necessariamente attendere il tempo necessario
alla conclusione della raccolta fondi
sui tre anni e significa anche prendere
maggiormente consapevolezza delle
esigenze e delle problematiche che un
simile progetto comporta. Noi crediamo
che ogni donna e bambino siriano dei
campi profughi abbiano diritto alle cure
mediche indispensabili: solo così possiamo dare speranza a questo popolo.
Ad oggi per il progetto “Uniti per la Siria” del Distretto Rotaract 2050, 5.950
euro sono stati accantonati nell’anno
sociale 2012/2013, per l’anno in corso,
escluso il contributo di UNICEF, si prevede almeno di replicare questo valore,
così come, si spera, anche per l’anno
prossimo.
Il grande impegno di tutti i Rotaract
Club in questo momento è la vendita
del maggior numero possibile di uova di
Pasqua per procedere con il progetto.
Nel periodo pre-pasquale saremo infatti
impegnati in questo service importante:
a chi volesse contribuire acquistando
un uovo rivolgiamo i nostri ringraziamenti e consigliamo di rivolgersi alla
Segreteria Distrettuale (segreteria@
rotaract2050.it) o al Rotaract Club più
vicino.
Andrea Morandi,
Patrizia Volonghi, Clara Pavesi
Rotaract Club Piacenza
BAMBINI, A TAVOLA!
È ormai il secondo anno che il Rotaract
Club Piacenza sceglie di affiancare il
Comune cittadino per aiutare parte dei
quattrocento alunni che, in città, pagano una retta inferiore per la mensa scolastica sulla base della dichiarazione
Isee.
Il Comune di Piacenza già provvede
a queste necessità ma il contributo di
“Bambini, a tavola!” è finalizzato a sostenere parte della somma, con l’obiettivo che il Rotaract concorra a che
- come citava uno degli articoli che
hanno celebrato l’iniziativa sulla stampa locale - il servizio mensa possa
continuare ad essere garantito a “tutti
i bambini, nessuno escluso, nemmeno
chi, a casa, ha una mamma e un papà
in difficoltà”.
Il service è stato quindi realizzato in
concerto con l’amministrazione
comunale che ha messo a disposizione con la massima discrezione i dati dei bambini che
rientravano nella fascia di reddito obiettivo e ha messo a punto
con il Club le modalità tecniche
dell’erogazione.
Per quanto riguarda invece la
raccolta fondi, il Rotaract Piacenza ha
organizzato alcune iniziative che stanno diventando appuntamenti annuali
fissi in città, quali il Torneo di burraco
“Rotaract Piacenza per Bambini a tavola!”, che lo scorso anno ha fruttato al
service un importante contributo e che
quest’anno è previsto per il mese di
Aprile, nonché il tradizionale banchetto
con vendita di torte preparate da soci
del Club, amici e familiari in piazza Cavalli.
Attraverso il progetto lo scorso anno è
stata raccolta la somma di € 4.600 circa, cui si è arrivati grazie all’attività del
Rotaract Piacenza ma anche al prezioso contributo di alcuni dei Club Rotary
padrini della provincia di Piacenza, del
Circolo del Burraco di Piacenza e del
Distretto Rotaract 2050.
La somma raccolta è stata messa a disposizione dell’Amministrazione Comunale ed è utilizzata nell’anno scolastico
2013/2014 per una bollettazione ridotta del 50% della tariffa dovuta ad oltre
sessanta utenti, membri di famiglie con
un numero di figli pari o superiore a tre
e con diritto alla tariffa minima agevolata, in tutte le scuole materne primarie e
secondarie di primo grado della città di
Piacenza.
Anche per l’anno sociale 2013-2014 le
attività di raccolta fondi continuano con
l’obiettivo di garantire il contributo anche per il successivo anno scolastico:
oltre ai già rodati appuntamenti del Torneo di burraco e della vendita di torte,
previsti per il prossimi mesi, il Rotaract
Piacenza ha quest’anno pensato a un’iniziativa nuova, realizzata nel mese di
Dicembre 2013, a cui è stato attribuito
il nome di “Happy vintage! vestiti per
bene (ficienza)”: si è trattato di un temporary shop in cui le ragazze e le donne
del Rotaract hanno messo a disposizione abiti vintage e usati, per raccogliere
offerte destinate al finanziamento del
service.
Luca Soressi Serena
La parola
alla RD
Patrizia
Volonghi
Cari Rotariani,
Marzo è stato un mese straordinario.
Abbiamo aperto con la cerimonia di
premiazione del Premio Maturità
Rotaract XII Edizione che ha visto
un’Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano gremita di giovani:
insieme al Multidistretto Rotaract
2041-2042 abbiamo premiato i migliori temi lombardi valutati 15/15
alla prima prova scritta della Maturità 2013 con un’offerta formativa:
dei corsi di lingua straniera a scelta.
Un’edizione da record con oltre 1200
temi pervenuti e per la prima volta
patrocinata dall’Università Cattolica.
Un ringraziamento è doveroso alla
Commissione Premio Maturità del
Distretto (Co-Presidenti Luca Bianchini e Federico Borroni del Rotaract
Club Vigevano Lomellina) e a Chiara
Giacomuzzi del Rotaract Club Brescia Ovest Castello, prima Rotaractiana ad oggi a far parte della giuria
di valutazione.
Nella stessa giornata siamo volati a
Piacenza per i lavori del XXIX Congresso Distrettuale Talento e Leadership. La nuova sfida del Gender
Diversity Management. Relatori: la
Prof.ssa Adele Mapelli Docente SDA
Bocconi esperta di Diversity Management, la Consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Brescia
Anna Maria Gandolfi e la Dott.ssa
Loretta Forelli, imprenditrice e Presidente del RC Brescia Castello. Un
bellissimo momento di confronto su
un tema di assoluta attualità. I lavori
sono proseguiti con la III Assemblea
Distrettuale dedicata a tutti i progetti
inerenti l’Azione Professionale, come
il Progetto Mentoring tra Rotariani e
Rotaractiani e le iniziative di orientamento nelle scuole promosse dai
Club.
Sabato 8 Marzo il Distretto Rotaract
2050 è sceso in campo: oltre 100 Rotaractiani in 6 piazze per il service di
sensibilizzazione Interdistrettuale
Nemmeno con un Fiore per dire NO
alla violenza sulle Donne. Una grandissima mobilitazione e tanto entusiasmo ai banchetti informativi che,
insieme al Rappresentante Distrettuale Incoming Clara Pavesi, abbiamo visitato in un tour di oltre 300
km in meno di 12 ore! Un service
senza precedenti che ha davvero unito tutti i Club per un unico obiettivo.
Come non ricordare inoltre l’appuntamento del SIPE del Rotary cui
grande spazio è stato dato al Rotaract con l’intervento di Clara che
sono certa stia preparando un altro
grande anno! Peccato non poter essere presente, mi trovavo a Torino
per l’evento nazionale Rotaract Day,
un appuntamento che ha visto 530
Rotaractiani da tutta Italia uniti per
celebrare il 46° compleanno della
nostra Associazione. Bellissimo momento che ha decretato per la terza
occasione nazionale consecutiva il
Distretto Rotaract 2050 il più numeroso presente!
Ora ci attende Aprile con la IV ed
ultima Assemblea Distrettuale a Brescia il 12, la distribuzione delle oltre
1300 uova di Pasqua che abbiamo
venduto per il Service Internazionale del Distretto Uniti per la Siria e
l’accoglienza di 6 Rotaractiani stranieri in visita nei nostri territori per
la I Edizione del Rotaract Italian
Roundtrip. Complimenti e grazie a
tutti davvero di cuore!
YIR
Patrizia
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MICROCREDITO
Intervista a Özcan Albak
MICROCREDITO. IL SUCCESSO DI UN’IDEA
DIVENUTA UNA STRATEGIA GLOBALE
Özcan Albak è un rotariano d’azione. Turco, appartiene al
Distretto 2420 RI, governatore nominato nell’anno 2016-17,
è stato l’ospite d’eccezione al SIPE del governatore eletto
Fabio Zanetti, una ventata di internazionalità in una due giorni di lavori tesi a formare i prossimi presidenti di Club.
Gianni Jandolo, PDG del Distretto 2050 e Adviser Regionale per il Fondo di Dotazione e Donazioni Rilevanti, ha presentato Özcan Albak come un esperto di microcredito. Ed è
stato proprio il Programma di Microcredito (per l’esattezza
“Prestiti Ricorrenti nella Regione di Marmara”) realizzato con
una sovvenzione 3H della Fondazione Rotary fin dal 2007
e tuttora attiva, ad aver interessato l’attenta platea di Rotariani che hanno appreso dalle parole dell’amico turco, quale
interesse costituisca per la comunità poter accedere a questa tipologia di programmi e quali opportunità di sostegno si
creino per i Rotariani, anche a livello internazionale.
Vi riproponiamo un estratto della nostra intervista al futuro governatore Özcan Albak.
*****
A chi dobbiamo, Özcan, l’invenzione
del microcredito?
“Fu un professore universitario, Muhammed Yunus, l’uomo che per primo ebbe
l’idea. Insegnava in un campus e fuori
da quelle mura protette c’era ovunque
miseria e povera gente che ogni giorno
doveva fare i conti con sfruttatori, individui senza pietà che prestavano il denaro a prezzi altissimi, solo in presenza di
garanzie”.
Özcan spiega che ogni artigiano riceveva in prestito 10$ per produrre ad esempio una sedia che sarebbe stata venduta
a 15$: 14$ andavano allo strozzino mentre un solo dollaro restava all’artigiano.
Cosa accadde?
“Per un anno Muhammed Yunus cercò
di trovare una soluzione interpellando
chiunque: politici, imprenditori, banchieri, ma nessuno accolse positivamente
la sua richiesta di aiuto. Decise allora di
arrangiarsi. Di ritorno da un seminario
negli USA, al quale partecipò incaricato
dall’università, optò per un mezzo più
economico e scelse la nave anzichè l’aereo. Con i 40$ risparmiati poté iniziare
a prestare denaro alla gente. Ben presto
gli sfruttatori cominciarono a preoccuparsi per il loro calo degli affari e venuti a
conoscenza dei prestiti elargiti da Yunus,
iniziarono a fargli delle pressioni perché
smettesse. Ma tutta la povera gente era
con lui e quel fatto rappresentò la vera
forza delle sue idee che continuarono a
diffondersi e assunsero sempre maggior
importanza”.
Ma come si poté continuare senza
l’ausilio di una banca?
“La banca fu costituita, in un secondo
momento, proprio da Yunus. La Grameen Bank Trust (http://it.wikipedia.org/
wiki/Grameen_Bank) nacque nel 1989.
Prestava denaro a tutti coloro che non
avevano garanzie da offrire in cambio.
Un’unica limitazione: non faceva credito
agli avvocati”.
Quale fu la formula innovativa che introdusse Muhammed Yunus?
“Yunus costruì un sistema interattivo in
base al quale la banca non si limitava a
prestare il denaro ma si preoccupava di
seguire l’andamento degli affari dei suoi
clienti che settimanalmente dovevano
restituire una piccolissima parte di quanto avevano ricevuto”.
Le donne erano le più affidabili...
“Proprio così e lo sono tuttora. Yunus
appurò che le donne onoravano sempre con grande puntualità i loro impegni
mentre gli uomini talvolta cercavano di
svicolare e non si presentavano puntuali
alle scadenze settimanali. Fu così che
Yunus decise di concedere microcrediti
solo a piccoli gruppi femminili, costituiti
da almeno cinque donne. A ogni gruppo assegnava un nome e chiedeva che
la restituzione del denaro avvenisse al
centro del villaggio, in un luogo pubblico
a tutti: l’aspetto psicologico era importantissimo. Le donne facenti parte del
gruppo si sostenevano e si controllavano a vicenda. Solo così potevano accedere a nuovi prestiti”.
Un po’ di numeri?
“Grazie all’idea di Yunus 250 milioni di
persone hanno potuto ricevere prestiti
senza alcuna garanzia da offrire in cambio. La Grameen Bank Trust ha germinato altre 39 filiali sparse nel mondo. Nel
mio Paese, la Turchia, abbiamo copiato
il sistema del microcredito avviato da
Yunus in Bangladesh. Il prestito medio
concesso a un gruppo di cinque donne
è di 250$ da restituirsi in 46 settimane”.
Il Rotary cosa c’entra in questo meccanismo di microcredito?
“Partiamo dal Rotary Club che promuove il Programma del Microcredito nel territorio. Si forma un gruppo di interesse
e le donne vengono preparate. La formazione dura una settimana e offre alle
donne tutte le informazioni circa l’attività
che hanno deciso di intraprendere e il sistema del microcredito. Esistono persone che svolgono il compito di formatori e
che dipendono da un’associazione chiamata TISVA che agisce come una onlus
e opera a favore dei poveri. Al termine
del corso i formatori TISVA rilasciano
alle partecipanti un certificato di idoneità
a ricevere il prestito. A ogni donna viene
consegnato un libretto di risparmio dove
segnare la somma ricevuta e le cifre restituite settimanalmente. Il meccanismo
è semplice: il Rotary versa i soldi alla TISVA che a sua volta li distribuisce alle
donne occupandosi anche della riscossione”.
I dati della Turchia, riguardanti l’anno
2012, ci parlano di 978 donne che avevano beneficiato di un microcredito. Lo
scorso anno il dato è aumentato a 1.225
donne e il successo dell’idea di Yunus,
Premio Nobel per la Pace nel 2006, continua a crescere.
Patrizia Zanotti
RC Mantova
ATTUATA UNA CONVENZIONE PER IL MICROCREDITO
IN RISPOSTA ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO
Tra i service deliberati per il corrente anno del Rotary club Mantova presieduto da Pieraldo Carlini se ne
può evidenziare uno di particolare impatto sulla realtà socio-economica del territorio e fortemente mirato
a creare sinergie positive a livello di istituzioni e di
risultati.
Il Club si è unito quest’anno a un progetto sorto quasi cinque anni grazie a Caritas diocesana, Mantova
Banca, Fondazione della Comunità della Provincia
di Mantova e Confindustria.
Eloquente il nome del progetto:
Proximis, acronimo per Programma x Interventi di Microcredito
Sociale, ma anche, in latino, un
dativo di vantaggio da leggere per
il nostro prossimo, per i nostri vicini, anzi vicinissimi. Esso è infatti
rivolto a chi - individui, famiglie o
micro imprese, italiani e non - nella attuale difficile congiuntura economica necessita di un supporto
finanziario trovandosi nel contempo impossibilitato
ad accedere al credito bancario per vie ordinarie.
Fino a Giugno 2013 sono stati erogati 38 microcrediti per un importo complessivo di circa 79.000
euro, 15 a cittadini italiani e 23 a persone di origine
straniera. L’importo massimo concedibile è di 5.000
euro estendibile a 7.000 in casi straordinari.
Inserimento socio-lavorativo, mantenimento dello stato occupazionale, scolarizzazione dei minori,
qualificazione professionale degli adulti sono tra gli
obiettivi prioritari, tutti obiettivi rispondenti alle finalità del Rotary
e particolarmente perseguiti dalle
attuali presidenze del club e del
distretto sulla base di una concreta valutazione delle esigenze più
sentite sul territorio.
Il contributo del club al fondo è di
10.000 euro che vanno ad aggiungersi ai complessivi 75.000 già
stanziati dagli altri enti. E’ evidente
che tale apporto al fondo di garanzia avrà anche un
benefico effetto moltiplicatore, in quanto man mano
che rientreranno le rate dei prestiti, erogati dalla
banca e garantiti dal fondo, saranno disponibili nuove linee di credito.
Il Rotary Club Mantova, che ha appena festeggiato gli 80 anni dalla fondazione, ha finanziato questo
progetto significativo nella consapevolezza della necessità odierna di perseguire nuove
forme e nuovi
destinatari
delle iniziative rotariane,
anche al fine
di innescare
percorsi virtuosi.
Bona Boni
Il prossimo numero del Notiziario distrettuale ROTARY 2050 sarà on line dal 20 Maggio
Inviate i vostri contributi editoriali inerenti progetti, iniziative benefiche ed eventi di pubblica immagine
entro il 25 Aprile a [email protected]