Airlight Energy, i pionieri di una nuova energia solare S econdo uno studio condotto da European Solar Thermal Electricity Association e Solar Paces (agenzia internazionale dell’energia - IEA) , il solare a concentrazione (CSP) potrebbe coprire fino al 25% dei bisogni di energia mondiali al 2050. Mossi da un forte spirito imprenditoriale e da un solido background nell’ingegneria civile, nel 2007 un gruppo di investitori privati dà vita ad Airlight Energy. Le origini Airlight Energy nasce nel 2007 nel Cantone Ticino, nel comune di Biasca, non lontano dall’imbocco della nuova galleria ferroviaria Alptransit, importante punto di congiunzione fra nord e sud Europa che entrerà in funzione nel 2016. E’ un’azienda privata che ad oggi conta una cinquantina di dipendenti, e che fornisce tecnologie proprietarie per la produzione su vasta scala di energia elettrica, termica e per lo stoccaggio di energia. L’azienda ha sviluppato delle soluzioni innovative per il mercato del solare a concentrazione (CSP - Concentrated Solar Power), fotovoltaico a concentrazione (CPV - Concentrated Photo Voltaic) ed un nuovo sistema per lo stoccaggio di energia (AA-CAES Advanced Adiabatic Compressed Air Energy Storage). “Sin dall’inizio l’idea era quella di sviluppare una tecnologia che combinasse tre elementi essenziali: competitività in termini di costo, sicurezza dell’approvvigionamento e sostenibilità” – dice Andrea Pedretti, Fondatore e CTO di Airlight Energy. “Tutto ciò realizzato grazie ad investimenti privati pari a 85CHFm (circa 70EURm). Nel quartier generale di Biasca sorge anche il centro di ricerca dove vengono ampiamente testati i nostri prodotti ed i loro futuri sviluppi”. Le attività di business Il prodotto di punta attualmente è rappresentato dal solare termodinamico a concentrazione. I sistemi a concentrazione solare (CSP) permettono di convertire l’energia solare in energia termica, sfruttando la riflessione dei raggi solari ottenuta attraverso superfici riflettenti (generalmente specchi) su di un ricevitore (di dimensioni contenute) che contiene un fluido termico che viene riscaldato. Questo trasporta l’energia termica ad un accumulatore centrale, dove puo’ essere immagazzinato ed usato successivamente, oppure ad un ciclo turbinavapore per essere trasformata in elettricità. Airlight Energy è la prima azienda al mondo a utilizzare aria come vettore termico invece di olio o ali fusi, elementi che se non correttamente gestiti possono diventare pericolosi e inquinanti. I vantaggi competitivi in termini di costo vengono realizzati grazie all’utilizzo di materiali da costruzione a basso costo come il calcestruzzo fibro-rinforzato e i fogli di poliestere per gli specchi. L’utilizzo di aria come vettore termico permette di immagazzinare il calore nel particolare sistema di stoccaggio costituito da un serbatoio di calcestruzzo che utilizza le pietre per trattenere il calore, con una perdita minima che si attesta attorno all’ 1% sulle 24 ore. In questo modo si può arrivare ad un funzionamento continuo sulle 24 ore oltre che ad una produzione elettrica su richiesta. Gli impianti hanno una vita utile stimata di oltre 60 anni con una manutenzione contenuta. La stessa struttura di collettori può essere utilizzata per il fotovoltaico a concentrazione. I CPV concentrano la luce solare su celle fotovoltaiche a multi-giunzione e ad alta concentrazione: l’elettricità qui viene prodotta in modo diretto. Dallo sfruttamento della tecnologia di stoccaggio termico è nato un progetto tutt’ora in fase di sviluppo per lo stoccaggio di elettricità ad aria compressa (AA-CAES). La scelta dell’AA-CAES (Adiabatic AdvancedCompressed Air Energy Storage) come sistema di accumulo è motivata dai vantaggi offerti rispetto ai pompaggi o alle batterie. In primis non viene utilizzato il combustibile fossile e non vi è necessità di bruciatori a gas, ha un’efficienza del 75%, vi è totale assenza di CO2 o emissioni di gas serra ed è adatto a stoccare grosse quantità di energia (fino a qualche GWh), mentre le batterie necessitano di un’alta intensità di risorse e non sono adeguate a stoccaggi su larga scala. Ha una grande flessibilità grazie ai tempi di rampa che vanno da 10 a 15 minuti, inoltre non è necessaria elettricità per avviare il sistema. E’ un sistema più economico perché sfruttando la tenuta di pressione del terreno, la struttura esterna del TES (Thermal Energy Storage) non necessita di complessi sistemi di tenuta della pressione interna e quindi può essere strutturalmente più semplice. Inoltre l’impatto paesaggisticoambientale è ridotto, in quanto la maggior parte delle componenti dell’impianto di stoccaggio è sotterranea. ... cosi’ ci hanno scelto come partner Airlight Energy ha di recente firmato un accordo di collaborazione con Saipem L’accordo prevede la diffusione su scala commerciale delle innovazioni finora sviluppate. Saipem promuoverà la progettazione e lo sviluppo degli impianti CSP in mercati dove ad oggi è già operativa e contribuirà con il proprio know-how specializzato nella gestione di contratti EPC/ EPCI e con il ruolo di general contractor. Altra collaborazione di rilievo è quella con il famoso centro di ricerca e sviluppo di IBM a Rüschlikon Zurigo. Ne nascerà un sistema fotovoltaico termico ad alta concentrazione (HCPVT) in grado di concentrare in media la potenza di 2.000 soli, che permetterà di convertire in energia utile le radiazioni solari con un’efficienza pari all’80%. Si tratta di uno specchio parabolico in grado di concentrare la luce del sole in celle fotovoltaiche a tripla giunzione con un rendimento molto elevato (2.000 soli appunto). Il problema è che queste celle vanno raffreddate. A questo punto entra in gioco IBM che ha sviluppato il sistema di raffreddamento, il medesimo utilizzato per Aquasar, il supercalcolatore di ultima generazione più grande e moderno al mondo. Il valore aggiunto non consiste solamente nella produzione di energia elettrica: infatti il calore ottenuto dall’irradiazione solare verrà recuperato ed utilizzato per produrre energia elettrica, acqua calda e aria condizionata. Inoltre è un sistema economico: i costosi acciaio e vetro sono sostituiti da calcestruzzo, i piccoli componenti high-tech possono essere prodotti in Europa mentre costruzione ed assemblaggio possono essere eseguiti in loco. Quindi si avrà un sistema competitivo dal punto di vista dei costi ed anche della creazione di posti di lavoro. Infine il suddetto sistema è caratterizzato da una bassa manutenzione, facilità di installazione e da una lunga durata. Quando i modelli diventano realtà: L’impianto pilota di Ait-Baha in Marocco Con questo impianto pilota CSP si segna il passaggio alla fase commerciale. Il cantiere sorge in Marocco ad Ait-Baha, e il cliente è Ciment du Maroc (Italcementi Group). in linea con le suddette caratteristiche di competitività dei costi, sostenibilità e sicurezza della fornitura. Su una superficie occupata di 24 ettari, la tecnologia permette un risparmio annuo di 800t di CO2, comparabile approssimativamente a 260t di carbone. Con un picco di potenza termica di 3,9 MW termici, l’impianto può funzionare fino a 12 ore al giorno. Questo vantaggio è rappresentato dallo stoccaggio che invece è economicamente e tecnologicamente difficoltoso per altre tecnologie rinnovabili come eolico o fotovoltaico. L’impianto inoltre è dotato di un sistema di recupero sia dell’acqua di lavaggio che di quella piovana, fondamentale nelle aree desertiche. A conferma dell’attenzione posta sul tema della sostenibilità, più del 50% del valore del progetto rimane alle comunità locali sotto forma di sviluppo industriale e creazione di posti di lavoro. n
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