Miglioramento di risoluzione e change detection University of Pavia Remote Sensing Group Introduzione • Per molti sensori ci sono dati pancromatici ad alta risoluzione e dati multispettrali a risoluzione ridotta. • Ci piacerebbe avere il meglio dei due mondi, cioè prodotti ad alta risoluzione pur sempre multispettrali. • In effetti, l uso di ambedue le informazioni è necessario per comprendere le diverse classi di copertura del terreno (ad es., diversa vegetazione, o diversi materiali urbani). • E infine dimostrato che l uso di combinazioni di questi dati fornisce dati più facilmente traducibili in mappe accurate di classificazione. University of Pavia Remote Sensing Group Metodi di miglioramento della risoluzione • Aggiunta della alta risoluzione come una banda aggiuntiva • Trasformazione IHS • Trasformazione nel dominio delle frequenze • Metodo ARSIS University of Pavia Remote Sensing Group Trasformazione IHS Procedura per la trasformazione Intensity / Hue / Saturation: • • • • I dati a bassa risoluzione sono ricampionati ad alta risoluzione Si applica la trasformazione HIS L’intensità è rimpiazzata con quella della alta risoluzione Si torna indietro alla rappresentazione in RGB. Funziona solo con 3 bande multispettrali che coprono lo stesso intervallo di frequenze della banda pancromatica. University of Pavia Remote Sensing Group Una immagine e i suoi colori … University of Pavia Remote Sensing Group Trasformazione IHS University of Pavia Remote Sensing Group Trasformazioni IHS University of Pavia Remote Sensing Group Esempio Scena Spot Pancromatica Scena Spot Multispettrale University of Pavia Remote Sensing Group Risultati prima e dopo University of Pavia Remote Sensing Group Immagine multispettrale e pancromatica SPTM.LAN x2 zoom University of Pavia SPTM.LAN Panchromatic band x2 zoom Remote Sensing Group Miglioramento della risoluzione … SPTM.LAN x2 zoom University of Pavia Immagine HIS migliorata Remote Sensing Group Transformazione “Spectral Merge” • E simile alla trasformazione IHS • … ma mantiene intatti i valori spettrali, cioè i coseni degli angoli tra l intensità e le bande. S1 Si cos θ1 = (S1)/Intensità cos θ2 = (S2)/Intensità Banda 1 cos("i ) = Esempio su due bande n # S 2j j Banda 2 S2 ! University of Pavia Remote Sensing Group Trasformazione “Spectral Merge” • Si calcolano i coseni per tutte le bande. • Si torna a RGB considerando la banda pancromatica come parte dell intensità delle immagini multispettrali. ( 2 RGBi = cos(! i ) S IR + 2 Pan University of Pavia 2 ) Remote Sensing Group Esempio di “Spectral Merge” Spectral Merge Multispectral Spot Scene University of Pavia Remote Sensing Group Esempio di “Spectral Merge” Spectral Merge Zoom x2 Multispectral Spot Scene Zoom x2 University of Pavia Remote Sensing Group Vantaggi dello “Spectral Merge” • Algoritmo semplice e veloce. • L informazione spettrale è preservata. • Quindi, si possono utilizzare algoritmi di classificazione. University of Pavia Remote Sensing Group Il problema del “Change Detection” Spesso siamo interessati ai cambiamenti nell’ambiente più che alle sue caratteristiche per se. Esempi: • Quanto terreno agricolo è stato urbanizzato? • Quanta foresta è stata abbattuta per far posto a campi? • Si può determinare l’estensione delle aree allagate? Problemi: • Le immagini devono essere perfettamente coregistrate entro meno di un pixel. • Come si fa a distinguere una differenza “vera” da una accidentale? University of Pavia Remote Sensing Group Tecniche • Comparazione Postclassificazione • Classificazione di Dati Multitemporali • Principal Component Analysis • Differenze Temporali • Rapporti Temporali • Change Vector Analysis University of Pavia Remote Sensing Group Immagini d’esempio 1986 University of Pavia 1994 Landsat Color IR Remote Sensing Group Esempio di visualizzazione multitemporale Rosso: Banda 4 della scena 1986 Verde e Blu: Banda 4 della scena 1994 University of Pavia Remote Sensing Group Differenze temporali Concetto: Si sottrae un’immagine dall’altra, e dove ci sono differenze più alte, si avranno cambiamenti più significativi. Poi si sceglie una soglia per decidere quali cambiamenti “interessano”. Problemi: Va bene solo per alcuni tipologie di cambiamenti. Non è utile ad es. per testare i cambiamenti di uso del suolo, ma serve per situazioni particolari (il grano è stato raccolto?, il lago si è ghiacciato?). University of Pavia Remote Sensing Group Esempio Scena 1986 (Banda 4 TM) – scena 1994 (Banda 4 TM) -78 56 L’istogramma non ha un picco netto a causa di un leggero errore nella coregistrazione. University of Pavia Remote Sensing Group Rapporti temporali Concetto: Si dividono i valore di una immmagine per quelli dell’altra. I rapporti vicini a 1 corrispondono ad aree invariate, mentre valori molto differenti corrispondono ad aree di cambiamento in un senso o nell’altro. Vantaggio rispetto alla differenza: L’effetto dell’angolo del sole e delle ombre (di conseguenza) è almeno parzialmente ridotto. Problemi: Gli stessi della differenza temporale. University of Pavia Remote Sensing Group Esempio Scena 1986 Banda 4 TM / scena 1994 Banda 4 TM Molti di questi cambiamenti sono solo effetto di vegetazioni differenti. University of Pavia Remote Sensing Group Change Vector Analysis Concetto: E’ un passo in avanti rispetto alla differenza temporale. Infatti, si sottraggono i vettori spettrali invece che le bande prese ad una ad una. Vantaggi: L’informazione di cambiamento mantiene le informazioni spettrali, così che alla fine si può dare un’interpretazione di quello che si è trovato. University of Pavia Remote Sensing Group Change Vector Analysis Esempio bidimensionale Piccolo cambiamento TM Banda 4 TM Banda 4 Grande cambiamento Data 2 Data 2 Data 1 Data 1 TM Banda 3 TM Banda 3 University of Pavia Remote Sensing Group Principal Component Transform University of Pavia Band 1 • I dati sono trasformati lungo direzioni ortogonali, che sono dipendenti da come sono distribuiti i valori dei dati nelle immagini. • I l p r i m o c o m p o n e n t e principale definisce la direzione di massima variabilità dei dati. • Ogni direzione successiva ha sempre meno variabilità. Band 2 Remote Sensing Group Analisi a componenti principali • Bande spettralmente vicine in una rilevazione multitemporale tendono ad essere correlate fra di loro • In termini pratici questo significa che le immagini si assomigliano : Banda 1 University of Pavia Banda 2 Banda 3 Banda 4 Remote Sensing Group Formalizziamo • Questo concetto può anche essere espresso in modo formale • Definiamo il valore del pixel su ogni banda come una variabile casuale: X1 , X2, … Xn con n = numero di bande • Ogni banda dell immagine è una realizzazione bidimensionale della propria variabile casuale, ad esempio Xk : xk(x,y) • Cerchiamo la correlazione statistica a posteriori tra le realizzazioni University of Pavia Remote Sensing Group Correlazione • Date due variabili casuali X ed Y, il coefficiente di correlazione tra di esse è definito come: • Il valore che si ottiene è necessariamente compreso tra -1 e +1 • +1 e -1 indicano dipendenza lineare perfetta • Valori vicini allo zero indicano assenza di dipendenza lineare (non è detto che non ve ne siano di altro genere) University of Pavia Remote Sensing Group Correlazione • Date due serie xi, yi di realizzazioni delle variabili casuali gaussiane Xi, Yi, di cui si sono calcolate le medie xm ed ym • Si definisce il coefficiente di correlazione a posteriori (coefficiente di Pearson) come: n $ (xi " x m ) # (yi " ym ) r= i=1 n 2 n $ ( xi " x m ) $ ( yi " ym ) i=1 University of Pavia ! 2 i=1 Remote Sensing Group Correlazione perfetta • Variabili perfettamente correlate: Y X • I due gradi di libertà sono solo apparenti, perché entrambi i valori possono essere individuati specificando uno solo dei due University of Pavia Remote Sensing Group Correlazione quasi perfetta • Variabili quasi perfettamente correlate: Y Y’ X’ X • I due gradi di libertà sono reali, ma uno solo dei due basta a descrivere la maggior parte dell informazione • Per poter sfruttare questa caratteristica occorre ridefinire gli assi! University of Pavia Remote Sensing Group Dimensione teorica e reale • Quanto visto nella trasparenza precedente accade spesso con dati telerilevati multibanda • I dati hanno teoricamente tanti gradi di libertà (o dimensioni) quante sono le banda, ma le scene reali mostrano forte correlazione tra le bande stesse • Correlazione significa ridondanza. Le dimensioni reali sono quelle realmente necessarie per rappresentare i dati rilevati con una perdita di informazione trascurabile University of Pavia Remote Sensing Group • Come si può valutare qual è il numero di dimensioni necessarie per rappresentare compiutamente i dati? • La risposta è contenuta nella ANALISI ALLE COMPONENTI PRINCIPALI o Principal Component Analysis (PCA) • La PCA richiede due passi principali: – Definizione della dimensionalità reale dei dati – Identificazione degli assi University of Pavia Remote Sensing Group Determinazione della dimensionalità • Caso bidimensionale • La varianza su ciascuna banda indica la dispersione lungo quella banda; non dice niente su quanto sono correlate fra di loro le due bande University of Pavia Remote Sensing Group Covarianza • Varianza: n # (xi " x m )(xi " x m ) var(X) = i=1 n • Consideriamo invece la covarianza: n ! # (xi " x m )(yi " ym ) cov(X,Y ) = i=1 ! University of Pavia = cov(Y , X) n Remote Sensing Group Matrice di covarianza • La covarianza si calcola tra 2 dimensioni; per dati con un numero superiore di dimensioni si possono calcolare più covarianze, organizzabili in una matrice simmetrica: C n"n = (ci, j : ci, j = cov(Dimi ,Dim j )) • Esempio per 3 dimensioni ( x, y, z ): ! University of Pavia ! "cov(x, x) cov(y, x) cov(z, x)% $ ' C = $cov(x, y) cov(y, y) cov(z, y)' $ ' cov(x,z) cov(y,z) cov(z,z) # & Remote Sensing Group Estrazione di autovettori ed autovalori • Per trovare le direzioni di massima variabilità dei dati occorre estrarre gli autovettori della matrice di covarianza (non forniamo qui la dimostrazione): • La soluzione può anche partire dal calcolo degli autovalori: C ! University of Pavia C n"n n"n ! ! # ei = $i # ei # $I = 0 % $ i Remote Sensing Group • I vettori ei così trovati rappresentano gli assi del nuovo sistema di riferimento, ordinati per autovalori decrescenti • Il primo vettore prende il nome di COMPONENTE PRINCIPALE • Solitamente vengono detti collettivamente COMPONENTI PRINCIPALI i primi autovettori in ordine decrescente di autovalore, considerati in numero sufficiente a coprire la maggior parte della variabilità dei dati University of Pavia Remote Sensing Group Esempio • Si modifica il sistema di riferimento in modo che i nuovi assi siano rappresentati dagli autovettori trovati Coordinate: x, y University of Pavia Coordinate: e1, e2 Remote Sensing Group Perdita di informazione • Com è possibile valutare quanta informazione si perde omettendo alcuni degli assi? • Gli autovalori sono collegati alla quantità di informazione contenuta negli assi rispettivamente collegati • In genere si considera il primo autovettore, poi il secondo e così via fino ad arrivare ad una diminuzione sostanziale degli autovalori collegati University of Pavia Remote Sensing Group Esempio di immagine multibanda • Immagine LANDSAT-7 della città di Canon City, Colorado, USA • Bande da 1 a 5 più la 7 (la banda 6 è nell infrarosso termico ed ha una risoluzione inferiore alle altre) University of Pavia Remote Sensing Group Autovalori Possiamo stimare che avremo 3 bande significative University of Pavia Remote Sensing Group University of Pavia Remote Sensing Group Principal Component Analysis Concetto: Si combinano due scene in un dataset multitemporale e si realizza una trasformata a componenti principali. Alcune delle bande componenti saranno molto probabilmente correlate con le aree di cambiamento nell’immagine. Problemi: Dato che le bande dei componenti principali non hanno più un significato diretto collegato con lo spettro elettromagnetico, è dificile capire quale banda è collegata a quale cambiamento. University of Pavia Remote Sensing Group Principal Component Analysis Il terzo componente principale mostra i cambiamenti che stavamo cercando. University of Pavia Remote Sensing Group Classificazione di dati multitemporali Concetto: Si combinano due scene in un unico dataset e si classifica tutta l’immagine. Le aree cambiate sono differenti dalle aree non toccate come caratteristiche nel tempo. Problemi: Il metodo diventa rapiodamente complicato con molte date e molte bande. Ad es., 3 scene Landsat portano le bande già a 18. University of Pavia Remote Sensing Group Comparazione Postclassificazione Concetto: Si fa una classificazione di ogni scena separatamente. Poi si comparano le classificazioni pixel a pixel. Vantaggi: Possaimo generare delle statistiche sui cambi di classe: ad es., quale è stata la percentuale di cambiamento tra una data classe di uso del suolo e un’altra? Problemi: Gli errori in ambedue le classificazioni si sommano. Se le classificazioni hanno una precisione dell’80%, la classificazione finale non avrà una precisione migliore del 64%. University of Pavia Remote Sensing Group
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