Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Anno VII, Numero 49, Aprile 2014 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza INDICE In primo piano · Nicola Tognana, Presidente della Camera di Commercio di Treviso 2 · Innovazione: dove si posiziona l’Italia 4 · Mini-bond. domanda? 7 · Spac: le opportunità di un mercato in crescita 9 Chi c’è dal lato della · Il sostegno delle Camere di commercio al sistema dei confidi 12 · Viaggio tra gli incubatori. Cagliari. The Net Value 16 · Ristrutturazione e salvataggio di imprese: le strategie europee 18 · · · Gli eventi Le pubblicazioni Le consultazioni pubbliche 19 20 22 · Economic outlook 23 Consorzio Camerale per il credito e la finanza Via Camperio 1, Milano Tel. 02 8515 4258 [email protected] www.consorziocamerale.eu I Presidenti si raccontano: Nicola Tognana A partire dalla sua esperienza imprenditoriale e in qualità di Presidente della Camera di commercio di Treviso, Nicola Tognana racconta il suo punto di vista sulle strategie da attuare per la crescita e sul ruolo giocato dalle Camere di commercio. Segue a pag. 2 Innovazione: dove si posiziona l’Italia La classifica europea delle regioni più innovative. Il posizionamento dell’Italia e le proposte del Consorzio Camerale per le imprese ad alto potenziale di sviluppo. Segue a pag. 4 Il sostegno delle Camere di commercio al sistema dei confidi L’articolo presenta i dati principali sugli interventi delle Camere di commercio a supporto del sistema dei confidi, evidenziandone il trend nel corso degli ultimi anni. Segue a pag. 12 Presidente: Carlo Sangalli Direttore: Pier Andrea Chevallard Coordinatore: Roberto Calugi La newsletter è redatta a cura dell’Ufficio Studi e Comunicazione 1 Paglietti Responsabile progetto editoriale: Gianmarco Responsabile operativo: Maria Gloria Cesarini Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 I Presidenti si raccontano A colloquio con… Nicola Tognana, Presidente della Camera di Commercio di Treviso A cura dell’Ufficio Studi Nato a Treviso nel 1952, laureato in Economia e Commercio a Venezia, nel 1976 ha conseguito un Master in Organizzazione Aziendale presso il C.U.O.A. di Altavilla Vicentina. È Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Industriale Tegolaia, Tognana Industrie e Fornaci spa e del Camping Garden Paradiso. È Presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Treviso dal novembre 2010; Presidente di Curia Mercatorum (Centro di Mediazione e Arbitrato) e di Fondazione Treviso Giustizia; Vice Presidente del Consorzio per la Bioedilizia. Componente del Consiglio di Amministrazione del Centro Vacanze Pra’ delle Torri srl. e di Veneto Promozione e del Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza da aprile 2009. Signor Presidente, da oltre tre anni guida la Camera di Commercio di Treviso. Può farci un bilancio di questa esperienza? L’esperienza è sicuramente interessante. Mi sono occupato di razionalizzare le diverse società governate dalla Camera e, grazie anche alla disponibilità della Camera di Rovigo, abbiamo fuso due aziende che operavano nel campo dell’innovazione al fine di aumentare la qualità dei servizi senza aumenti di costi, e i risultati cominciano ad arrivare. Abbiamo anche attivato l’integrazione di due aziende speciali della Camera di Treviso al fine di creare una unica azienda che si occupa di internazionalizzazione ma anche di marketing territoriale e di incoming. I vincoli burocratici sono molti ma con il determinante aiuto del Figura 1 Nicola Tognana Segretario Generale si riescono a cambiare le cose. Mi auguro che nel 2014 l’economia trevigiana possa cogliere i benefici del lavoro fatto. E’ attualmente in corso il dibattito sul futuro delle Camere di Commercio. Ritiene che possano ancora giocare un ruolo importante per lo sviluppo del territorio e dell’economia locale o pensa sia auspicabile un riposizionamento in termini di obiettivi e strategie? Francamente ritengo che sia necessaria una razionalizzazione delle Camere che, spesso, ripetono nei diversi territori le stesse azioni. Farlo in modo unitario, ad esempio in ambito regionale, consentirebbe di sviluppare maggiori progetti con un migliorato impatto sull’economia regionale. Treviso è storicamente una delle città simbolo del Nord-Est. Come ha reagito il territorio alla crisi e quali sono state le strategie messe in campo dal sistema camerale per affrontarla? Abbiamo lavorato molto per aumentare in maniera significativa la percentuale delle aziende che esportano, in modo da compensare, anche se parzialmente, la caduta del mercato interno. Dalla fine del 2013 e dall’inizio del 2014 i numeri delle esportazioni stanno salendo 2 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 sia cooperando con centri di ricerca e/o Università italiane e straniere. Purtroppo i fondi sono da sempre limitatissimi e la tremenda pressione fiscale che dal 2011 è imposta alle imprese impedisce loro di investire sul lungo termine. Figura 2 Il Castello di Conegliano positivamente e l’area trevigiana è tra le due che stanno crescendo nel Veneto. Esiste ancora il “modello Cos’è cambiato con la crisi? Nord-Est”? Non ho dubbi che il modello ha resistito anche se le perdite di aziende e di posti di lavoro è stata purtroppo molto significativa. Lo spirito di intrapresa, l’amore e la passione per il lavoro e per l’azienda sono comunque al centro delle imprese del territorio, ciò vale sia per le piccole ma anche per quelle di dimensione maggiore. Il suo background professionale è legato al settore dell’edilizia. Quanto profonda è stata la crisi del settore e quale ritiene possa essere la ricetta per reagire e uscire dall’empasse? La crisi è profondissima e probabilmente saranno necessari molti anni prima che ci possano essere dei recuperi. Probabilmente troppo è stato costruito in precedenza e oggi oltre a mancare le risorse economiche manca anche la “voglia” di investire nel mercato immobiliare. Dai dati sull’innovazione dei diversi Paesi emerge ancora un sostanziale ritardo dell’Italia. Quali pensa siano le principali criticità da superare e su quali cardini dovrebbero incentrarsi le politiche a sostegno dell’innovazione? A mio avviso la soluzione è quella di erogare dei crediti d’imposta automatici alle imprese che possano essere utilizzati Mini-bond e crowdfunding: i temi caldi del momento. Pensa che possano rappresentare dei validi strumenti per lo sviluppo e la crescita delle imprese? Certo possono dare un contributo. La mia visione è quella che vede le imprese uscire in modo importante dal sistema bancocentrico, debbono trovare altri canali di finanziamento, fondi, assicurazioni e anche capitali propri, il tutto finalizzato a capitalizzare le aziende. La strada della leva deve trovare un perfetto equilibrio con la redditività dell’azienda, diversamente sarà sempre più impegnativo far progredire l’impresa. La sua azienda vanta una storia ultracentenaria. Qual è il segreto del suo successo? L’azienda della mia Famiglia si è internazionalizzata sin dal 1972, distribuiamo le nostre splendide tegole in terracotta Made in Italy in 65 Paesi e il lavoro non ci è mai mancato anche negli anni post Lehman. Lo scouting del mondo ci ha consentito di esplorare molti Paesi, conoscerne le esigenze, capirne le necessità e così abbiamo valorizzato la qualità e il servizio aziendali che sono da sempre apprezzati dai clienti. Oltre a ciò continuiamo ad innovare i prodotti offrendo nuove soluzioni. Ultimi, ma non per importanza, i positivi fattori come la passione e l’amore che permea tutti coloro che operano in azienda. LE FOTO DEL MESE Le foto pubblicate in questo numero sono relative alla città e al territorio della provincia di Treviso. Nella copertina è ritratta una veduta della Piazza dei Signori di Treviso. 3 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Indice di performance nell’innovazione dei Paesi membri dell’UE Innovazione: dove si posiziona l’Italia C. Carzaniga e M. Bolchini L’Italia presenta un ritardo competitivo in termini di capacità di innovare. E’ ciò che emerge da un rapporto pubblicato di recente dalla Commissione Europea che vede l’Italia tra i cosiddetti “Paesi innovatori moderati” insieme ad altri Stati dell’Europa orientale e meridionale, in posizione arretrata in classifica rispetto sia ai “Paesi leader”, quali Finlandia e Germania, sia a quelli che “tengono il passo”, quali Austria e Francia. La classifica stilata nel Rapporto è stata realizzata sulla base di 25 indicatori relativi a diversi aspetti del sistema produttivo, della proprietà intellettuale, della ricerca scientifica, del livello di formazione della popolazione, della presenza di strumenti finanziari a supporto dell’innovazione. Il quadro non è, però, del tutto negativo: l’Italia si colloca, infatti, tra i primi dieci Paesi in termini di crescita dell’indice di innovazione nel periodo 2006-2013, facendo registrare una crescita del 2,2% rispetto al periodo precedente. Figura 3 Porta Santi Quaranta Figura 4 Fonte: Innovation Union Scoreboard 2014, Commissione Europea La consapevolezza dell’importanza strategica dell’innovazione quale fattore chiave per lo sviluppo economico del Paese è testimoniata dalle numerose iniziative che si stanno realizzando a livello nazionale e locale. Il Ministero dello sviluppo economico, attraverso una propria task force, ha definito un quadro organico di azioni per le nuove imprese innovative intervenendo su numerose materie (dalla semplificazione normativa al mercato del lavoro, dalle agevolazioni fiscali al diritto fallimentare) e ponendo l’Italia all’avanguardia rispetto agli ordinamenti dei principali Paesi europei. Si può citare, ad esempio, la sezione speciale del Registro Imprese dedicata alle start up innovative e agli incubatori certificati in cui, ad oggi, sono iscritti oltre 1.800 start up innovative e 21 incubatori. Il Nord conta oltre la metà delle imprese. In Lombardia ed Emilia-Romagna, in particolare, si concentra quasi un terzo del totale. Il Friuli-Venezia Giulia e il Piemonte, pur posizionandosi più indietro nella classifica delle start up innovative, si collocano, invece, tra le regioni italiane all’avanguardia in termini di innovazione secondo l’analisi condotta dalla Commissione Europea. 4 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 La maggior parte delle start up iscritte alla Sezione Speciale produce software o eroga servizi di consulenza informatica (30,9% del totale) o svolge attività di ricerca e sviluppo (17,5%). Numero delle start up innovative per Regione Regione Numero Lombardia 369 Emilia-Romagna 217 Lazio 193 Veneto 154 Piemonte 146 Toscana 130 Campania 86 Trentino-Alto Adige 86 Marche 82 Puglia 80 Sicilia 68 Friuli-Venezia Giulia 61 Sardegna 58 Abruzzo 31 Liguria 31 Calabria 23 Umbria 23 Molise 10 Basilicata 9 Valle d'Aosta 6 Fonte: Sezione Registro Imprese start up innovative Distribuzione delle start up innovative per Area territoriale Sud 19,6% Nord 57,4% Centr o 23,0% Fonte: Elaborazione dati sezione Registro Imprese start up innovative Possiamo citare alcuni esempi a riguardo: in Campania è attivo lo “Sportello Innovazione” finalizzato a sostenere i progetti di ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico avviati in ambito locale. In Friuli-Venezia Giulia si è da poco chiuso il bando finalizzato a selezionare cinque progetti di sviluppo d’impresa incentrati su attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione tecnologica. Nel Lazio sono stati stanziati 31 milioni di euro per un periodo di 5 anni nell’ambito del progetto “Start up Lazio” per favorire l’innovazione e la nascita di nuove imprese innovative. In Lombardia, le start up innovative che presentano i migliori progetti imprenditoriali possono beneficiare dell’azzeramento dell’IRAP per il 2014 e di sconti per i due anni successivi. Sono numerose, come si è detto, le iniziative messe in campo dalle Regioni e dalle Camere di Commercio per promuovere l’innovazione, anche tra le realtà imprenditoriali già consolidate. Figura 5 Tempio di Canova, Possagno 5 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Le imprese selezionate avranno, in particolare, la possibilità di partecipare al primo Camera Hub Forum che si terrà il prossimo 23 maggio, a Milano, nell’ambito del Laboratorio del Credito per le Imprese, l’evento semestrale che il Consorzio camerale organizza, a rotazione, presso le sedi delle proprie Camere consorziate, per discutere e confrontarsi sui principali temi di attualità in materia di credito e finanza per le PMI. Figura 6 I buranei Il Consorzio Camerale, che in questi anni ha sottolineato in più occasioni l’importanza dell’innovazione come elemento chiave per il rilancio dell’economia italiana, ha ideato il programma “Camera Hub”, che promuove lo sviluppo e la competitività delle imprese ad alto potenziale, anche innovativo, attraverso un pacchetto di servizi mirati realizzati con la collaborazione del network delle Camere di Commercio aderenti. Camera Hub, che in questa fase sperimentale è riservato alle Camere di commercio consorziate, vede già il coinvolgimento delle Camere di Genova, L’Aquila, Milano, Napoli, Palermo, Salerno e Udine. Nel corso degli ultimi mesi, il Consorzio Camerale si è occupato di effettuare un’indagine sul campo, articolata per province – in fase di conclusione finalizzata all’individuazione di una prima rosa di imprese “eccellenti” per innovazione o per alto potenziale di crescita, che potranno usufruire di servizi e iniziative ad hoc. Il Forum sarà un’occasione di incontro e reciproca conoscenza tra le imprese “eccellenti” dell’Hub e alcuni tra i principali operatori della business community. Regione Puglia: diffusi i risultati della seconda operazione tranched cover La Puglia, seconda regione in Italia dopo il Veneto ad aver adottato lo strumento delle Tranched Cover, ha diffuso i risultati relativi alla seconda operazione gestita da Puglia Sviluppo Spa. Ad aggiudicarsi le risorse del secondo avviso, che vale 12,5 milioni di euro, la Banca Popolare di Bari, la Banca Monte dei Paschi di Siena e la Banca Popolare di Puglia e Basilicata. La novità di questa seconda operazione sta nel fatto che oltre alla classe junior (a carico di Puglia Sviluppo) e della classe senior (a carico delle banche) è possibile inserire nella struttura una classe “mezzanine” garantita da un confidi. Con questa operazione in totale saranno sviluppati portafogli di nuova finanza per 175 milioni di euro, che si aggiungono alle risorse del primo avviso per un totale di 215 milioni di euro. Il comunicato stampa diffuso dalla Regione è disponibile al link: http://www.regione.puglia.it/index.php?pa ge=pressregione&id=17248&opz=display 6 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 SEE “white list”. Mini-bond. Chi c’è dal lato della domanda? V. Morelli Il termine “mini-bond” è ormai entrato nel linguaggio comune: finalmente anche in Italia il mercato obbligazionario è diventato una concreta possibilità di finanziamento per le nostre imprese. Naturalmente i riflettori sono puntati sulle protagoniste dello strumento, ossia sulle imprese, che devono valutare attentamente costi e benefici derivanti dall’emissione di un mini-bond. Ma, tralasciando caratteristiche e requisiti che devono soddisfare le potenziali emittenti, proviamo a domandarci: chi c’è dal lato della domanda dei minibond? quali sono le novità e i vantaggi per gli investitori previsti dalla nuova normativa di riferimento? A tal proposito, Borsa Italiana ha creato il Segmento Professionale del mercato ExtraMOT, detto “ExtraMOT PRO”, destinato esclusivamente agli investitori professionali. Al contempo, gli emittenti possono beneficiare della piena deducibilità degli interessi passivi se i titoli sono detenuti da investitori qualificati o se sono negoziati in mercati regolamentati o sistemi multilaterali UE o SEE “white list”. È per questo che, di fatto, i destinatari dei mini-bond sono proprio gli investitori qualificati, nazionali e esteri. Tra gli investitori qualificati, così come definiti dall’art. 100 del TUF, figurano le banche, le assicurazioni, gli organismi di investimento collettivo del risparmio e SGR, i fondi pensione e le relative società di gestione nonché le sim e le società di investimento. Come sopra accennato, i Decreti Sviluppo incentivano la sottoscrizione di mini-bond grazie alla previsione di vantaggi fiscali ad hoc. Procediamo per gradi e cerchiamo di analizzare chi può sottoscrivere i minibond. Nello specifico, gli investitori possono beneficiare dell’esenzione dalla ritenuta d’acconto alla fonte del 20% su interessi e proventi delle obbligazioni e titoli similari nonché delle cambiali finanziarie qualora tali titoli siano negoziati nei mercati regolamentati o in sistemi di negoziazione multilaterali europei o di Paesi SEE “white list”. Escludendo le cambiali finanziarie e i titoli di debito emessi da srl, che possono essere sottoscritti esclusivamente da investitori professionali, è necessario precisare che, formalmente, i recenti provvedimenti normativi non hanno escluso gli investitori “retail” dalla sottoscrizione delle obbligazioni emesse da spa ma, di fatto, è così: infatti, per gli investitori è possibile usufruire dei vantaggi fiscali previsti dalla nuova normativa se e soltanto se tali titoli siano negoziati in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione UE o Figura 7 Piazza del Duomo 7 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione, andando a costituire attivi ammessi a copertura delle riserve tecniche delle stesse imprese di assicurazione. Figura 8 Fiume Sile Il Decreto Destinazione Italia è intervenuto a riguardo estendendo tale beneficio anche ai fondi comuni di investimento, partecipati solo da investitori qualificati, il cui patrimonio sia investito prevalentemente in tali strumenti finanziari. È evidente l’obiettivo del legislatore che, da un lato, intende ampliare la platea dei potenziali investitori in mini-bond, e dall’altro, svincola la fruizione dei benefici fiscali dalla quotazione dei titoli sul mercato borsistico. Il Decreto Destinazione Italia ha agito anche sul versante “cartolarizzazione”, prevedendo la possibilità per le Società veicolo (Special Purpose Veichle) di sottoscrivere titoli direttamente in sede di emissione, mentre, secondo la disciplina previgente, le stesse potevano acquistare titoli obbligazionari solo sul mercato secondario. È stato inoltre chiarito che i titoli emessi da un veicolo di cartolarizzazione destinati ad investitori qualificati possono essere sottoscritti anche da un unico investitore. Si evince, dunque, che la revisione dell’impianto normativo è avvenuta sia dal lato dell’offerta, allineando i vantaggi civilistici e fiscali delle società quotate a quelle non quotate, nonché dal lato della domanda, ampliando la platea degli investitori e rendendo più appetibile lo strumento. Non resta che raccogliere i frutti degli sforzi legislativi. Le brevi dal mercato Si segnala la recente emissione di minibond da parte di tre società: · Bomi, azienda del gruppo Elite (il programma di Borsa Italiana che si propone di accelerare la crescita delle PMI italiane attraverso un innovativo percorso di sviluppo organizzativo e manageriale) ha emesso un’obbligazione di importo pari a 1,5 milioni di euro con scadenza 31/03/2017 che prevede il pagamento di interessi semestrali al tasso annuo del 7,25%; · Ipi, società torinese che opera nel settore della consulenza e dei servizi immobiliari, ha emesso un mini-bond di 12,5 milioni di euro della durata di 7 anni a un tasso del 7%; · Tesmec, azienda bergamasca che ha emesso un mini-bond di 15 milioni di euro, con tasso 6%, e durata 7 anni. Raggiunge quindi quota 43 il numero degli strumenti obbligazionari quotati sul mercato dedicato ai mini-bond per un totale di 29 emittenti e circa € 3 miliardi. Un altro tassello fondamentale della riforma legislativa in tema di obbligazioni è la possibilità per le imprese di assicurazione e per i fondi pensione di investire in titoli di cartolarizzazione con obbligazioni sottostanti, anche non destinati ad essere negoziati in un 8 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Spac: le opportunità di un mercato in crescita Figura 9 I bastioni Simone Strocchi e Angela Oggionni AISPAC – Associazione Italiana dei promotori di SPAC Le SPAC, Special Purpose Acquisition Companies, sono veicoli societari contenenti esclusivamente cassa (c.d. blankcheck companies), costituiti da un team di promotori con l’obiettivo di raccogliere e pre-aggregare capitali sul mercato attraverso la quotazione in borsa di azioni e warrant. Tali risorse sono destinate ad essere investite, in un orizzonte temporale di circa 24 mesi, in una singola società target operativa selezionata dai promotori, con la quale dar luogo ad una aggregazione attraverso, ad esempio, un’operazione di fusione (c.d. business combination). Le SPAC nascono e si sviluppano negli Stati Uniti a partire dalla seconda metà degli anni ‘90 e vengono recepite in Europa successivamente, fino a manifestarsi agli investitori e target Italiani alla fine del 2010 con Italy1 Investment S.A., SPAC costituita in Lussemburgo e quotata alla Borsa di Milano, nazionalizzandosi finalmente nel giugno 2011 con Made in Italy 1 S.p.A., prima SPAC di giurisdizione italiana quotata all’AIM sulla Borsa di Milano. Il patto sociale proposto dalla SPAC è molto chiaro: · gli investitori sottoscrivono strumenti finanziari (solitamente azioni ordinarie cui sono abbinati gratuitamente dei warrant) totalmente protetti da collaterale cash depositato in un conto corrente vincolato, inaccessibile e non impegnabile dagli amministratori della SPAC, e sono rimborsati qualora non intendano partecipare alla specifica operazione proposta dai promotori della SPAC; · i promotori al contrario sottoscrivono una categoria di azioni speciali loro riservata, finanziando i costi ordinari di gestione della SPAC e le attività di selezione, valutazione, due diligence e negoziazione della business combination con potenziali società target; la liquidità riveniente dal loro investimento funge dunque da capex dell’iniziativa ed è subordinata al rimborso delle azioni ordinarie degli investitori. Tale specifica categoria di azioni ha un profilo di performance accelerata in caso di realizzazione dell’operazione con target, correlato alla performance degli investitori in modo allineato e coerente all’apprezzamento sul mercato dell’azione della target neo quotata, entro determinati limiti temporali. La finalità di questa tipologia societaria è dunque quella di aggregare sul mercato investitori interessati a sostenere secondo discrezionalità individuale - un investimento in una eccellente impresa, facendo leva sulle competenze e capacità dei promotori di selezionare, 9 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 negoziare e strutturare operazione possibile. la migliore Gli investitori sono chiamati ad esprimersi in sede assembleare in merito alla opportunità di business combination avente ad oggetto la società target proposta, che si attua unicamente nel caso in cui una sufficiente percentuale di capitale sociale manifesti favorevole adesione, ferma restando la facoltà del singolo investitore, dissenziente o astenuto, di recedere dall’operazione rientrando sostanzialmente del proprio investimento. L’essenza della SPAC, così come delle sue evoluzioni, è quella di proporre l’IPO di un’eccellente società target in un quadro di pre-organizzazione del potenziale book/flottante da un lato accompagnato da negoziazione e strutturazione riservata dell’operazione a cura dei promotori dall’altro. L’edizione italiana della SPAC assume generalmente la forma giuridica di società per azioni, costituita dai promotori attraverso l’apporto di mezzi propri iniziali che confluiscono in un conto corrente libero, cui segue la sottoscrizione sul mercato da parte degli investitori di azioni ordinarie con abbinati (gratuitamente) dei warrant, la cui liquidità riveniente è trasferita in un conto vincolato e protetto. I warrant abbinati alle azioni sono negoziati separatamente a far data dalla loro emissione e possono essere esercitati a seguito della realizzazione della business combination: essi esprimono una valorizzazione in ragione dello stabile apprezzamento dell’azione sul mercato e dello strike price indicato nel rispettivo regolamento. Entro i termini di vita della Spac, gli investitori sono convocati ad un’assemblea straordinaria chiamata a deliberare in merito all’ipotesi di cambio di oggetto sociale connesso all’operazione con la società target presentata (eventuale mix di acquisto e fusione). La deliberazione assembleare si intenderà efficace condizionatamente al manifestarsi di richieste di recesso in misura inferiore ad una data percentuale del capitale sociale (indicativamente 30%). Gli azionisti recedenti hanno il diritto di essere rimborsati in applicazione congiunta delle previsioni del codice civile e di quelle del mercato scelto per la quotazione della SPAC (es. AIM o MIV). All’efficacia dell’operazione rilevante (acquisto e/o fusione con target) gli azionisti consenzienti diverranno soci diretti della PMI quotata sul mercato di precedente trattazione della SPAC. In base a dimensione, maturità, organizzazione e flottante della neo quotata società, si procederà al suo trasferimento sul segmento/mercato borsistico più idoneo, per favorire l’ingresso nella compagine sociale di investitori di nuova entratura. Le criticità del modello sono poche e principalmente riconducibili a: · tempistiche di recesso disciplinate in modo imprescindibile dal codice civile. Il recesso si riferisce ad una situazione prevalentemente patrimoniale se la SPAC è quotata AIM, contrariamente non può trascurare la media dell’andamento Figura 10 I colli asolani 10 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 · del titolo; più in generale, i tempi di esecuzione dello stesso non sono immediati poiché debbono rispettare determinate procedure e obblighi di pubblicazione che ragionevolmente non riescono ad essere compressi in un periodo inferiore a circa novanta giorni. agli investitori interessati di aderire ad un rimborso espresso direttamente in azioni e warrant della target prescelta, con l’obiettivo di rendere più fluida ed immediata l’adesione o il recesso all’operazione e consentire la quotazione di target direttamente sul mercato più adeguato. opportunità e complessità di far migrare la società sul mercato più idoneo una volta realizzata la business combination (processo che comporta tematiche di rilevante redazione documentale e comunicabilità tra mercati assoggettati a regole differenti). La Spac e le sue evoluzioni rappresentano un’interessante novità sul mercato: in termini di opportunità per gli investitori, cui è data facoltà di aderire ad un “pre-IPO riservato” in contesto dove le attenzioni sono particolarmente sensibili agli interessi buy side e gli attori coinvolti hanno obiettivi allineati; sia in termini di accesso ai mercati per la PMI performante, che trova nella Spac un interlocutore capace di applicare soluzioni tipiche del private equity anche in presenza di compagini sociali storiche complesse, per portare la sintesi dell’operazione - espressa in azioni e warrant - ad un mercato pre-organizzato che ne potrà qualificare il flottante di IPO. Alla data di redazione del presente elaborato, il panorama italiano delle SPAC include l’investimento effettuato da Italy1 Investment in IVS Group, quotata al MTA della Borsa di Milano ed il buon esito della business combination di Made in Italy 1 (prima SPAC di giurisdizione italiana) fusa in SeSaS.p.A., ora quotata al MTA della Borsa di Milano, operazione di successo che ha riscontrato una dinamica performante, sulla scorta della quale sono state realizzate le altre Spac presenti ad oggi sui listini borsistici italiani: · · · Industrial Stars of Italy,ca. €50M di raccolta quotata all’AIM, deputata ad iniettare capitali per la crescita dell’impresa italiana; GreenItaly1,ca. €35M di raccolta quotata all’AIM, focalizzata sulla green economy; Space,ca. €130M di raccolta quotata al MIV, deputata a sostenere un’operazione su un’impresa italiana di maggiori dimensioni. In fase di lancio vi sono poi diverse altre iniziative tra le quali IPO Challenger S.p.A, che propone una innovazione tecnica aggregando capitali attraverso una emissione obbligazionaria per consentire BCE: tassi invariati ma apertura verso l’adozione di politiche non convenzionali Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,25%, allo 0,75% eallo 0,00%. Il Consiglio ha prospettato, però, la possibilità di adottare interventi non convenzionali in risposta al prolungato periodo di bassa inflazione. Viste le differenze tra il mercato europeo, prevalentemente bancocentrico, e quello americano, dove le aziende si finanziano molto sul mercato dei capitali, l’Eurotower sarebbe orientato ad un’operazione di allentamento monetario diversa rispetto a quella messa in campo dalla FED. La strategia europea sarebbe indirizzata, infatti, all’acquisto di titoli privati garantiti da prestiti all’economia reale (Abs) piuttosto che di titoli pubblici come è stato fatto negli USA. 11 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Il sostegno delle Camere di commercio al sistema dei confidi G. Paglietti Nelle scorse settimane, Unioncamere Nazionale ha pubblicato l’annuale rapporto sul monitoraggio delle politiche camerali a sostegno dei confidi, relativo ai dati 2012. Abbiamo colto l’occasione per riassumere in alcuni grafici i dati raccolti nel corso degli ultimi sei anni, in modo da evidenziare il trend che le politiche camerali hanno seguito a partire dall’anno “zero” della crisi, il 2007, fino al 2012. Complessivamente, nei sei anni considerati, le Camere di commercio hanno erogato 325 milioni di euro a supporto diretto o indiretto dei confidi, ripartiti tra contributi a fondo rischi (167 milioni di euro), interventi in conto interessi o abbattimento tassi per le imprese ma con l’intermediazione dei confidi (123 milioni) e altre forme di contributo a cui sono stati destinati 34 milioni di euro. Franciacorta, scorcio di vigneti Figura 11 Isola della pescheria Se si osserva la serie storica, si nota che lo sforzo maggiore si è andato delineando negli ultimi 4 anni, in concomitanza dapprima con il manifestarsi dei primi effetti della crisi sull’economia italiana e con l’accentuarsi dei processi di aggregazione che caratterizzavano il sistema delle garanzie e poi con la crisi del debito sovrano che ha investito le stesse banche inasprendo ulteriormente il fenomeno del credit crunch. Come si può osservare nel grafico, tra il 2008 e il 2009 il flusso annuo di fondi a supporto dei confidi è praticamente raddoppiato, passando da una media annua di 35 milioni di euro a oltre 60 milioni di euro, superando i 68 nel 2010. Contributi camerali per il sostegno del sistema delle garanzie (valori in milioni di euro) 68,4 60,5 Ripartizione dei contributi camerali per tipo di intervento nel periodo 2007-2012 (valori in milioni di euro) 36,6 34,8 2007 2008 59,5 65,2 167,1 123,5 34,4 Contributi al Fondo rischi Contributi in conto interessi Altre forme di contributo 2009 2010 2011 2012 Il notevole incremento di risorse è da ascrivere essenzialmente alla crescita dei conferimenti a fondo rischi, passati da poco più di 16 milioni nel 2008 ai quasi 38 12 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 del 2009. I contributi per l’abbattimento dei tassi di interesse sono rimasti, invece, sostanzialmente stabili, registrando un leggero incremento nel biennio 20102011, mentre gli interventi complementari, quali il supporto per operazioni di riorganizzazione e aggregazione sono progressivamente cresciuti fino al 2011, quando hanno superato gli 11 milioni di euro. Ripartizione annuale dei contributi per tipologia di intervento (valori in milioni di euro) 2007 2008 2009 2010 12,4 23,8 7,5 2011 2012 37,9 19,6 3,0 11,1 7,5 Contributo fondo rischi 307,1 Altre forme di contributo 16,5 16,8 1,6 I trend dei contributi camerali (valore del 2007 = 100) Contributo abbattimento TASSI 20,4 3,8 Come si può osservare, mentre l’indice relativo all’abbattimento tassi è rimasto sostanzialmente stabile (linea rossa), l’indice dei conferimenti a fondo rischi (linea gialla) è cresciuto fino oltre il 300% nel 2009-2010 attestandosi poco al di sotto di questa soglia nel 2012. 22,2 20,7 116,6 2007=100 82,0 41,1 26,2 196,6 133,3 37,1 2007 2008 300,5 293,0 299,6 212,4 196,7 108,4 101,2 95,9 79,8 2009 2010 2011 2012 37,0 Contributo fondo rischi Contributo abbattimento tassi Altre forme di contributo La dinamica delle tre linee di intervento è più facilmente individuabile costruendo un grafico indicizzato. Ponendo uguale a 100 l’ammontare delle risorse erogate nel 2007, i valori riportati in ciascun anno mettono in evidenza la variazione dei conferimenti rispetto al nostro anno base. Debiti PA: scatta la messa in mora dell’Italia Entro un paio di settimane l’Italia riceverà la lettera di messa in mora per la non corretta applicazione della Direttiva sui pagamenti. In risposta, il Governo italiano ha assicurato che entro il 6 giugno si darà il via al meccanismo di fatturazione elettronica che permetterà di saldare tutti i debiti arretrati. Appare evidente, analizzando i dati disaggregati per regione, una sostanziale analogia tra le politiche seguite dalle varie Camere di commercio: mentre le risorse erogate per l’abbattimento tassi evidenziano una sostanziale stabilità nel tempo, frutto anche di una programmazione pluriennale degli interventi, i conferimenti a fondo rischi e patrimonio presentano, al netto degli interventi strutturali, una notevole componente legata al ciclo economico. Ciò si è tradotto, come si è avuto modo di evidenziare prima, nei due picchi registrati nel 2009 e nel 2012. Da un lato, la maggior richiesta di garanzie da parte del sistema bancario e, dall’altro, il deterioramento patrimoniale dei confidi hanno indotto le Camere di commercio, anche in accordo con altri enti territoriali, a intervenire con decisione e talvolta con provvedimenti d’urgenza ad hoc per garantire l’operatività del sistema. Oltre due terzi dei contributi camerali sono stati erogati dalle Camere di 13 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 commercio del Nord, con una prevalenza degli interventi operati nel Nord-Est (120 milioni di euro) rispetto al dato del Nord-Ovest (100 milioni), a cui si aggiungono gli oltre 47 milioni erogati al Centro e i circa 58 milioni del Sud e delle Isole. Ripartizione dei contributi camerali per area (valori in milioni di euro e in percentuale) Sud ed Isole 57,6 17,7% Centro 47,3 14,5% NordOvest 100,1 30,8% Nord-Est 120,0 36,9% Al di là dell’aspetto quantitativo, è interessante osservare anche l’articolazione degli interventi nelle diverse aree del Paese. Mentre al Nord una parte importante, se non maggioritaria, delle risorse è destinata a interventi in abbattimento tassi, al Centro e al Sud la parte preponderante è stata, invece, destinata a conferimenti per i fondi rischi e per la patrimonializzazione. Ripartizione dei contributi camerali ciascuna area per tipologia di intervento 19,4% 5,1% 17,8% 10,4% 44,2% 50,0% 36,4% 44,9% Nord-Ovest Nord-Est Contributo fondo rischi Un caso a parte merita l’intervento per la creazione di fondi di co- e controgaranzia. In questo contesto, una menzione speciale va al fondo Confiducia della Lombardia, che ha visto lo stanziamento di oltre 31 milioni di euro per alimentare un fondo di controgaranzia operante su scala regionale con il contributo dell’intero sistema camerale lombardo. Nel complesso, nel 2012 sono stati stanziati oltre 16 milioni di euro. In questa statistica non rientra ancora il cosiddetto progetto Confidi International, finalizzato alla creazione di sezioni speciali presso il Fondo centrale di garanzia, in compartecipazione con il Fondo stesso, che erogano controgaranzie per progetti di internazionalizzazione. Le risorse camerali destinate al progetto dalle 23 Camere di commercio finora aderenti, sia pure su un arco quinquennale, ammontano a circa 18 milioni di euro. 1,0% 24,8% 71,9% 74,3% Centro Sud e Isole Contributo in conto interessi di Nord-Est, mentre nel secondo si passa dai 5 milioni del Centro ai 60 milioni sempre del Nord-Est. Nord-Ovest e Centro si caratterizzano, peraltro, per la relativa diffusione di altri interventi complementari, quali contributi per favorire aggregazioni e terziarizzazioni di servizi specialistici. Altre forme di contributo In termini assoluti, in realtà, l’ammontare di risorse destinate ai fondi rischi presenta valori molto meno diversificati di quanto non succeda, invece, per l’abbattimento dei tassi: nel primo caso si oscilla, infatti, tra i 34 milioni del Centro e i 54 milioni del Figura 12 Villa Barbaro 14 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Per concludere può essere interessante dare uno sguardo all’ammontare di finanziamenti garantiti, in ciascun anno, dai confidi beneficiari dei contributi camerali. Nel complesso del periodo si tratta di un flusso di finanziamenti di circa 184 miliardi di euro, pur tenendo conto che una parte di questi flussi sono da ascrivere a rinnovi o ristrutturazioni. Si può notare come nel corso della seconda parte del periodo si sia registrato una progressiva riduzione dei finanziamenti garantiti, ulteriore testimonianza sia dell’accentuarsi dell’irrigidimento dell’offerta di credito sia della flessione della domanda di finanziamenti proveniente dalle imprese. Finanziamenti garantiti dai confidi beneficiari in ciascun anno (milioni di euro) 41.674 32.965 22.067 2007 31.922 30.706 2011 2012 Direttiva Ue per i contratti di credito relativi a beni immobili residenziali Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea è stata pubblicata la Direttiva 2014/17/UE che definisce un quadro comune per alcuni aspetti delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti contratti per i crediti ai consumatori garantiti da un’ipoteca o altrimenti relativi a beni immobili residenziali. Tra le novità anche l’obbligo di effettuare una valutazione del merito creditizio prima di concedere un credito, come base per lo sviluppo di standard efficaci per la stipula in relazione a beni immobili residenziali negli Stati membri, e per alcuni requisiti prudenziali e di vigilanza, anche per quanto riguarda lo stabilimento e la vigilanza di intermediari del credito, rappresentanti designati e enti non creditizi. Il testo della Direttiva è disponibile al link: http://www.dirittobancario.it/sites/default/fi les/allegati/direttiva_2014-17-ue.pdf 24.282 2008 2009 2010 15 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 financing per accelerare lo sviluppo di progetti digitali. Viaggio tra gli incubatori Cagliari The Net Value R. Massa The Net Value Srl Oltre alla disciplina delle start-up innovative, il Decreto Crescita ha introdotto la figura dell’ “Incubatore di Start-up Innovative Certificato” ovvero una società di capitali - costituita anche in forma di società cooperativa – di diritto italiano o come società europea, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovative. Gli incubatori certificati sono iscritti in una apposita sezione speciale del Registro delle imprese e beneficiano di una normativa ad hoc. Cagliari è una delle città più fertili in Italia per la creazione e lo sviluppo di startup digitali. Qui è stato costituito il CRS4, è nata Video On Line nel 1993 (il primo internet service provider d’Italia) e poi Tiscali. Tra le innovazioni generate sul territorio non si può non citare anche la prima webmail al mondo, il primo giornale online in Europa e il primo sito web in Italia. Inoltre la Sardegna è la seconda regione in Italia, a breve distanza dalla Val d’Aosta, nell’e-intensity index di Boston Consulting Group (indicatore di disponibilità ed utilizzo di internet). In questo contesto è nato The Net Value, un incubatore di startup legate al mondo dell’ICT e dei New Media. Fondato a Cagliari nel 2009 offre servizi di consulenza strategica, tutoring, networking oltre ad interventi di seed Nel corso di circa cinque anni di attività sono state supportate circa 50 startup digitali ed attualmente hanno sede nell’incubatore oltre quindici aziende. The Net Value ha investito nel capitale di alcune di queste startup acquisendo una quota di minoranza. All’interno della struttura sono presenti i Professional in Residence, ovvero dei professionisti in materia legale, di marketing, di ingegneria del software, di sales management e di controllo di gestione che offrono alle startup i propri servizi. Dal 2013 The Net Value è partner del fondo di venture capital United Ventures, fondo italiano verticale sulle tecnologie digitali, per cui esegue lo scouting delle startup nella fase iniziale al fine di selezionarle per un programma di investimento chiamato Seed Revolution. Il programma consiste in un percorso di accelerazione di 6 mesi da svolgere all’interno di un incubatore partner del network al fine di fare un primo test di mercato per validare la business idea. Se il test ha dato esiti positivi il fondo United Ventures interviene con risorse più consistenti per finanziare l’espansione internazionale anche in co-investimento con altri fondi europei. Figura 13 Castelfranco Veneto 16 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 I requisiti per partecipare al programma sono fondamentalmente quattro: un team coeso e competente che si dedichi full-time al progetto, una tecnologia innovativa, un modello di business chiaro ed un mercato potenziale in crescita e con una scarsa competizione. The Net Value ha progettato e gestito il programma Contamination Lab dell’Università di Cagliari, un percorso di formazione e accompagnamento sui temi dell’innovazione e dell’imprenditorialità che ha coinvolto circa 70 studenti e laureati di tutte le facoltà dell’ateneo e che si è concluso con la premiazione dei migliori tre progetti di startup selezionati da una platea di investitori e giornalisti. Tra le startup che gravitano o hanno gravitato attorno all’incubatore vi è Paperlit, leader mondiale nell’editoria digitale; MadforComix, un’applicazione mobile di editoria digitale focalizzata sui fumetti indie; Marinanow, un’applicazione web e mobile che consente di prenotare i posti barca nelle marine ed i charter; Mychildworld, una piattaforma di social shopping per le mamme; Daonews, una piattaforma di blogging rivolta al settore dell’editoria; Soundtracker, un’applicazione per l’ascolto della musica e la condivisione delle playlist; Blomming, una piattaforma di commercio rivolta ai makers; Glaamy, un’applicazione mobile per prenotare last minute la propria seduta dall’estetista; MoneyFarm, un servizio di consulenza finanziaria indipendente online; AppsBuilder, un servizio per generare applicazioni mobile in pochi steps e tante altre. Fondo Centrale di garanzia: diffusi i dati relativi all’operatività del 2014 Secondo i dati relativi ai primi mesi di operatività, nel 2014 il Fondo Centrale di garanzia continua a far registrare una crescita importante sia con riferimento alle domande accolte che all’importo garantito e ai finanziamenti attivati. Rispetto al primo bimestre 2013, le domande accolte sono raddoppiate, i finanziamenti attivati hanno fatto registrare una crescita del 74,6% e l’importo garantito è aumentato dell’80,5%. A fronte di questi numeri, il Governo è pronto a rifinanziare lo strumento per 500 milioni di euro. Sabatini bis: al via la prenotazione degli incentivi Il Ministero dello Sviluppo Economico ha aperto la procedura che consente alle imprese di prenotare gli incentivi per l’ottenimento di finanziamenti agevolati per il rinnovo del parco macchine. Il primo giorno consentito per la presentazione delle domande il sito internet del MISE ha contato 16.000 contatti da parte di imprese presenti sul tutto il territorio nazionale e la formalizzazione di 350 domande. Intanto il MISE ha fornito un chiarimento in merito alle domande per le quali l’impresa abbia conferito la procura a un terzo, precisando che non è necessario che la stessa sia redatta con atto pubblico tramite notaio. 17 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Ristrutturazione e salvataggio di imprese: le strategie europee B. Colombini Ufficio Accesso al Credito, Camera di Commercio di Milano I dati relativi alle imprese in stato di difficoltà hanno segnato un nuovo record negativo nel corso dell’ultimo anno. Sono, infatti, 111 mila le aziende italiane che hanno chiuso nel corso del 2013, con un incremento, rispetto all’anno precedente, del 7,3%1. Considerata l’intensità del problema, la Commissione Europea ha emanato, lo scorso 12 marzo, una raccomandazione su un nuovo approccio al fallimento delle imprese e all’insolvenza2. L’obiettivo della raccomandazione è di permettere alle imprese sane, che stanno attraversando un periodo di difficoltà finanziaria, di ristrutturarsi in una fase precoce dello stato di difficoltà, prima di raggiungere la fase di crisi conclamata. specifico, a limitare l’intervento del giudice solo ai casi in cui si renda strettamente necessario per tutelare gli interessi dei creditori, lasciando quindi all’imprenditore la possibilità di predisporre un piano di ristrutturazione e lasciandogli il controllo dell’attività, oltre alla liberazione integrale dai debiti oggetto del fallimento dopo massimo tre anni, in modo da permettere all’imprenditore onesto di avere una seconda opportunità. Tra le possibili soluzioni al problema, sta prendendo sempre più piede, anche tra le aziende italiane, il fenomeno dei Workers buyout (WBO), ovvero l’acquisto di un’azienda da parte dei suoi stessi dipendenti. Per far fronte alla situazione di crisi e salvaguardare i posti di lavoro, i dipendenti si organizzano, spesso in forma cooperativa, investendo l’anticipazione dell’indennità di mobilità, il Tfr, e talvolta anche i propri risparmi, per costituire una NewCo, ovvero una nuova società che ha l’obiettivo di acquisire una parte o l’intera azienda. Anche se inizialmente il fenomeno è stato utilizzato in Italia con l’intento di risolvere problemi di ricambio generazionale, con l’intensificarsi della crisi l’utilizzo del Wbo si è esteso anche ai casi delle aziende in difficoltà finanziaria. Un primo passo fondamentale in tal senso è rendere le normative nazionali più omogenee tra loro, sia per quanto riguarda le procedure, sia relativamente alle tempistiche, in modo da limitare i costi legati all’incertezza del mercato. La 1 raccomandazione mira, nello Dati Cerved. Raccomandazione della Commisssione 2014/135/UE. 2 Figura 14 Porta San Tommaso 18 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Infatti, se tra il 1994 e il 2007, ci sono stati solo quattordici Wbo, dal 2008 al 2013 il numero è consistentemente aumentato: ne sono stati effettuati, solo in questi ultimi cinque anni, circa trenta 3 . La distribuzione geografica del fenomeno rispecchia il tradizionale radicamento cooperativo, infatti le regioni maggiormente coinvolte sono l’EmiliaRomagna e la Toscana, seguite da Veneto, Lombardia, Umbria, Marche e Lazio. Spesso a sostegno dei lavoratori che intendono intraprendere un percorso di questo tipo, intervengono dei fondi pensione o mutualistici che possono sia erogare finanziamenti, sia acquisire quote di capitale, in genere di minoranza e per un periodo temporale limitato. Nonostante le difficoltà facilmente prevedibili che devono essere affrontate, il tasso di sopravvivenza di queste aziende è del 78%, superiore a quello delle start-up. Gli eventi Varese, 15 aprile: Programma “Mini-bond Lombardia” Prosegue il roadshow dedicato allo strumento dei mini-bond, organizzato dal Consorzio Camerale in collaborazione con Unioncamere Lombardia, che toccherà tutto il territorio regionale. Il terzo appuntamento in programma è previsto il giorno 15 aprile, presso la Camera di Commercio di Varese. Grazie al contributo degli esperti in materia, verranno analizzati gli aspetti legali ed economico-finanziari relativi allo strumento, nonché le tappe da seguire per effettuare l’emissione di un mini-bond. Le imprese partecipanti al convegno potranno richiedere, qualora interessate, di ricevere una visita in azienda da parte di un consulente al fine di verificare l’eventuale fattibilità di un’emissione di mini-bond. Tempi e modalità di partecipazione sono specificati nelle schede di candidatura distribuite in occasione dell’incontro. Il programma dell’incontro è disponibile sul sito del Consorzio Camerale al link: http://www.consorziocamerale.eu/eventi .asp?section=16 Figura 15 Villa Emo 3 Dati monitoraggio di Coopfond – Fondo mutualistico di Legacoop. 19 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Le pubblicazioni BCE: rapporto annuale 2013 Nel rapporto annuale della BCE si trae un bilancio sulla situazione economica dell’Area Euro e sulle misure intraprese nel corso dell’anno in tema di politica monetaria. Nel rapporto si legge che nel 2013 l’economia dell’area dell’euro è emersa dalla recessione sulla scia di una graduale ripresa della domanda interna – sostenuta dall’orientamento accomodante della politica monetaria nonché dal miglioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari e nell’economia in generale – e di un rafforzamento della domanda esterna. Tuttavia, il processo di aggiustamento dei bilanci in atto nei settori pubblico e privato e l’elevata disoccupazione hanno continuato a frenare l’attività economica. L’inflazione ha registrato una sensibile diminuzione nell’intero arco del 2013, soprattutto riconducibile al minore contributo della componente energetica e di quella alimentare, nonché all’indebolimento delle pressioni di fondo sui prezzi. Il ritmo dell’espansione monetaria di fondo è rimasto contenuto e i prestiti hanno seguitato a rallentare principalmente per effetto di una debole domanda di credito, sebbene abbiano inciso anche fattori avversi dal lato dell’offerta. Date le prospettive di moderazione dell’inflazione estese al medio termine, il Consiglio direttivo ha ridotto i tassi di interesse di riferimento della BCE in maggio e di nuovo in novembre, portando il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0,25%. E’ possibile consultare il rapporto al link: http://www.bancaditalia.it/eurosistema/ comest/pubBCE/rapporti/2013ar/ar2013it .pdf AIFI: analisi sul mercato italiano del capitale di rischio In occasione del convegno annuale, l’AIFI ha presentato i risultati che emergono dall’analisi sul mercato italiano del capitale di rischio. Nel 2013, la raccolta totale (raccolta sul mercato e raccolta indipendente), è pari a 4.047 milioni di euro, in crescita del 198,8% rispetto ai 1.355 milioni di euro dell’anno precedente; dato estremamente positivo nel quale rientra però l’attività del Fondo Strategico Italiano. Prendendo in considerazione solo il dato di raccolta sul mercato, nel 2013 c’è stato un calo del 34,2%. Cresce il numero degli investitori internazionali che nel 2013 rappresentano il 26% del totale (percentuale che lo scorso anno era pari all’11%). Con riferimento agli investimenti, il buyout registra un valore positivo del 4% rispetto all’anno precedente, grazie ad alcune grandi operazioni. Cresce anche il numero delle operazioni di seed e startup (+16,2%) e di expansion (+5,3%). A livello geografico si segnala il trend positivo del sud Italia il cui numero delle operazioni è salito del 47,1% rispetto al 2012. Gli atti del convegno sono disponibili alla pagina web: http://www.aifi.it/category/news/ OCSE: inflazione e prezzi al consumo L’OCSE ha pubblicato un aggiornamento dell’analisi sull’inflazione nei Paesi OCSE. A febbraio 2014, l’inflazione ha fatto registrare una variazione rispetto a quanto rilevato nello stesso mese del 2013 dell’1,4% attestandosi al 2.3%. Nello stesso periodo in Italia l’inflazione è cresciuta di mezzo punto percentuale. Per ulteriori informazioni: http://www.oecd.org/std/pricesppp/OECD-CPI-04-14.pdf 20 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Banca d’Italia: audizione al Senato in tema di vigilanza bancaria Il dott. Barbagallo, Capo del Dipartimento di Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Banca d’Italia, è intervenuto in occasione di un’audizione al Senato relativa alla Conversione in legge del decreto-legge n. 25 del 14 marzo 2014, recante disposizioni urgenti per l'avvalimento dei soggetti terzi per l'esercizio dell'attività di vigilanza della Banca d'Italia. Nel corso dell’intervento il dott. Barbagallo ha spiegato in cosa consiste l’esercizio di “valutazione approfondita” e le motivazioni per cui si necessita il ricorso a consulenti esterni, facendo alcune riflessioni sul contenuto del decreto e del disegno di legge. Il testo dell’intervento è disponibile al ink: http://www.bancaditalia.it/interventi/altri _int/2014/barbagallo-010414.pdf Banca d’Italia: capitale umano e innovazione Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è intervenuto sul tema del capitale umano e dell’innovazione, ricordando l’importanza di tali fattori per la crescita economica del Paese, condizione altresì necessaria per la stabilità finanziaria. A partire dal confronto con altri Paesi, emerge un ritardo strutturale dell’Italia che richiede uno sforzo di cambiamento sia da parte dei soggetti pubblici e dei policy-maker, ma anche del settore privato (imprese e lavoratori). Per leggere l’intervento: http://www.bancaditalia.it/interventi/inte gov/2014/visco-bari-290314/viscobari290314.pdf Dall’analisi emerge che nel 2013 i premi contabilizzati del ramo credito sono stati pari a 464,2 milioni, in aumento del 3,0% rispetto al 2012. I premi di nuova produzione sottoscritti nel 2013 rappresentano il 25,1% del totale (erano sempre 25,1% nel 2012, 22,1% nel 2011 e 25,3% nel 2010) e ammontano a 115,8 milioni, in lieve aumento rispetto all’anno precedente (+1,7%). I rischi inerenti ai “crediti commerciali all’interno”, ossia i crediti derivanti da rapporti di compravendita nel mercato interno tra imprese, costituiscono l’80% del ramo e mostrano nel 2013 una lieve crescita dei premi contabilizzati (2,2%) anche se quelli dovuti a nuovi affari risultano in diminuzione (-4,6%). Si incrementano invece i premi delle altre categorie di rischio inerenti l’assicurazione del credito (+1,7%), accompagnate in questo caso anche da un aumento della nuova produzione (+7,7% rispetto al 2012). Ulteriori dati sono disponibili al link: http://www.ania.it/export/sites/default/it/ pubblicazioni/collane-periodiche/ANIATrends/ANIA-Trends-Focus-Credito/ANIATRENDS-CREDITO-Dati-al-31-dicembre2013.pdf ANIA: rilevazione annuale ramo crediti L’ANIA ha pubblicato i risultati della rilevazione annuale finalizzata ad individuare ed effettuare confronti tra le tipologie di rischio specifiche dell’assicurazione del credito. 21 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Le consultazioni pubbliche Scadenza 28 aprile 2014 Efficienza energetica La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica finalizzata a verificare gli orientamenti in materia di politica energetica con riferimento agli obiettivi previsti per il 2020 e il 2030. I pareri che perverranno saranno utilizzati per la verifica dello stato d’avanzamento verso gli obiettivi prefissati per il 2020 dalla direttiva 2012/27/EU e per l’elaborazione del follow-up alla comunicazione “A policy framework for climate and energy in the period from 2020 to 2030”, al fine di definire le direttrici delle future politiche in materia di risparmio energetico. Per accedere alla consultazione è possibile visitare la pagina web: http://ec.europa.eu/energy/efficiency/c onsultations/20140428_eed_2020_2030_en .htm problematiche del settore ortofrutticolo che dovrebbero rientrare nella strategia nazionale e a proporre eventuali misure di semplificazione. Per partecipare alla consultazione: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/p ages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5116 Scadenza: 21 giugno 2014 Protezione degli investimenti La Commissione Europea ha posto in consultazione un documento contenente le linee guida in tema di protezione degli investimenti, risoluzione delle controversie fra investitori e Stato (ISDS) nel partenariato transatlantico in materia di commercio e investimenti, con l’obiettivo di raggiungere, in merito a tale ambito, il giusto equilibrio tra la protezione degli investitori e la regolamentazione e salvaguardia dei diritti nell’interesse pubblico. Sul sito della Commissione europea è possibile consultare il documento oggetto di consultazione e fornire il proprio contributo attraverso la compilazione on line del questionario. Ulteriori informazioni sono disponibili al link: http://trade.ec.europa.eu/consultations/i ndex.cfm?consul_id=179 Scadenza 30 aprile 2014 PAC e strategia nazionale sui programmi operativi per il settore ortofrutticolo Nell'ambito della Politica agricola comune 2014-2020 e in vista dell'elaborazione della strategia nazionale sui programmi operativi per il settore ortofrutticolo, il Ministero delle Politiche agricole ha lanciato una consultazione pubblica sul tema dell'aggregazione tra produttori. Nel documento posto in consultazione il Ministero ha individuato le priorità di intervento alla luce delle azioni già realizzate. Gli stakeholders sono invitati a fornire pareri sul meccanismo di verifiche “no double funding”, a segnalare le 22 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Economic outlook Dati aggiornati al 9 aprile 2014 A cura di C. Bettonica Cambi Paese Previsioni macro-economiche: Paesi del G7 ed emergenti 2014 (S) 2015 (S) Variazione annua Euro – $ USA 1,3696 -0,34% Euro – Sterlina 0,8263 -0,50% 141,4141 -2,33% Euro – Fr. Svizzero 1,2222 -0,43% Euro – Yen PIL in % Prezzo Mondo 3,70% 3,80% Euro – Yuan Cina 8,5084 2,29% Stati Uniti 2,80% 3,20% Euro – $ Canada 1,5037 2,99% Eurozona 0,90% 1,50% Euro – Rublo Russo 48,3088 6,76% Regno Unito 2,70% 2,80% Euro – Real Brasile 3,0622 -5,61% Giappone 1,50% 1,50% Euro - $ NZ 1,5957 -0,32% Cina 7,20% 7,00% Euro - $ AUS 1,4745 -4,34% Inflaz. in % 2014 (S) 2015 (S) Stati Uniti 1,50% 1,80% Eurozona 1,00% 1,30% Regno Unito 2,40% 2,60% Giappone 1,50% 1,00% Cina 2,00% 2,50% (S) Stime Global Investment Committee Fonte: Bloomberg 23 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Mercati azionari Variazione Paese Valore 1 sett FTSE/Mib Milano Dax Francoforte Cac 40 Paris Eurostoxx 50 FTSE London Swiss Mkt. Zurich S&P 500 – US Nasdaq Comp – US 22.175 9.696 4.485 3.230 1 sett.(€) YTD (€) YTD 3,19% 16,91% 1,13% 1,50% 1,69% 4,39% 1,83% 3,90% 6.696 1,31% 1,34% -0,15% -0,65% 8.503 3,75% 2,48% 8,32% 7,12% 1.865 1,25% 0,35% 9,83% 9,32% 4.128 0,75% 0,42% 22,98% 21,60% Nikkei 225 15.064 2,12% 1,86% -8,13% -5,49% Hang Seng Index 22.510 2,98% 1,42% -4,46% -5,89% 1.234 -1,84% -2,57% -8,55% -7,2% 2.059 -2,78% -0,43% -3,47% -6,12% 51.082 -3,55% -1,62% -15,9% -29,7% 412 1,48% 5,21% 12,85% 9,52% RTS Russia Shangai – Cina Bovespa Brasil MSCI Mondo Fonte: Bloomberg % rispetto al massimo Minimo al 9 marzo 2009 % rispetto al minimo 50.109,00 -55,75% 12.363,00 79,38% Dax Francoforte 8.213,69 -0,48% 3.692,41 162,61% Cac 40 Paris 6.922,15 -36,22% 2.519,45 78,01% Eurostoxx 50 5.464,57 -40,88% 1.809,98 78,47% FTSE don 6.930,40 -3,39% 3.542,73 89,01% Swiss Mkt. Zurich 9.531,46 -10,79% 4.308,61 97,39% S&P 500 – US 1.680,15 -1,36% 677,38 175,78% Nasdaq Comp – US 5.048,62 -18,24% 1.269,85 225,37% Nikkei 225 38.915,87 -61,29% 7.055,10 113,52% Hang Seng Index 31.638,22 -28,85% 11.375,52 98,47% 2.488,92 -30,52% 619,921 99,37% 6.092,57 -50,78% 2.118,75 82,65% 73.513,81 -47,85% 36.741,09 48,89% Massimo storico Paese FTSE/Mib Milano Lon- RTS Russia Shangai Cina – Bovespa Brasil - 24 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Indici obbligazionari Rendimenti Variazione Paese Valore 1sett. Italia govern. 1 – 3 anni 387,3 Italia govern. 3 – 5 anni 525,9 1 sett.(€) 0,14% 0,33% 2 anni YTD 5 anni 30 anni Italia 0,69% 1,76% 3,17% 4,24% Germania 0,16% 0,60% 1,58% 2,48% Francia 0,24% 0,89% 2,04% 3,08% Spagna 0,80% 1,72% 3,15% 4,14% 1,53% 3,87% Italia govern. 5 – 7 anni 649,5 0,57% 5,51% Italia govern. 7 – 10 anni 707,6 0,59% 6,69% Italia govern. > 10 anni 675,2 0,42% 9,64% Euro govern. 1 – 3 anni 176,7 0,02% 0,88% Euro govern. 3 – 5 anni 191,6 0,04% 2,48% Euro govern. 5 – 7 anni 211,7 0,05% 4,16% Euro govern. 7 – 10 anni 207,6 -0,08% 5,26% Euro govern. > 10 anni 212,9 -0,23% 7,65% JP Morgan 1 - 3 anni 232,2 0,10% 0,91% JP Morgan 1 – 10 anni 208,4 Materie prime Variazione Commodities Valore 1 sett. Petrolio (WTI) (barile) 3,29% 1 sett.(€) YTD YTD (€) 101,1 -0,52% -0,11% 4,24% 4,10% 1.303,4 0,16% 0,05% 10,02% 9,87% 20,0 0,59% 1,79% 9,02% 8,88% Platino (oncia) 1.450,3 1,82% 2,41% 4,62% 1,88% Rame (libbra) 302,3 -0,62% -0,55% -11,01% -10,71% Mais (bushel) 501,8 1,98% 2,40% 16,76% 17,32% Frumento (bushel) 669,8 -3,70% -3,31% 9,44% 9,81% Oro (oncia) Argento (oncia) 0,39% 10 anni YTD (€) Fonte: Bloomberg 25 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014 Newsletter N. 49 Aprile 2014 Hanno collaborato: Nicola Tognana Chiara Carzaniga Milena Bolchini Valentina Morelli Simone Strocchi Angela Oggionni Gianmarco Paglietti Roberto Massa Barbara Colombini Carlo Bettonica Consorzio Camerale per il credito e la finanza Via Camperio 1, Milano Tel. 02 8515 4258 [email protected] www.consorziocamerale.eu Per maggiori informazioni e approfondimenti circa i contenuti della newsletter è possibile contattare: Ufficio Studi e Comunicazione Tel. 02 8515 4264-69 Mail: [email protected] 26
© Copyright 2025 ExpyDoc