Appunti N. 49 Aprile 2014 - Consorzio Camerale per il Credito e la

Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Anno VII, Numero 49, Aprile 2014
Appunti
La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza
INDICE
In primo piano
·
Nicola Tognana, Presidente della Camera
di Commercio di Treviso
2
·
Innovazione: dove si posiziona l’Italia
4
·
Mini-bond.
domanda?
7
·
Spac: le opportunità di un mercato in
crescita
9
Chi
c’è
dal
lato
della
·
Il sostegno delle Camere di commercio al
sistema dei confidi
12
·
Viaggio tra gli incubatori. Cagliari. The
Net Value
16
·
Ristrutturazione e salvataggio di imprese:
le strategie europee
18
·
·
·
Gli eventi
Le pubblicazioni
Le consultazioni pubbliche
19
20
22
·
Economic outlook
23
Consorzio Camerale
per il credito e la finanza
Via Camperio 1, Milano
Tel. 02 8515 4258
[email protected]
www.consorziocamerale.eu
I Presidenti si raccontano: Nicola Tognana
A partire dalla sua esperienza imprenditoriale e
in qualità di Presidente della Camera di
commercio di Treviso, Nicola Tognana
racconta il suo punto di vista sulle strategie da
attuare per la crescita e sul ruolo giocato dalle
Camere di commercio.
Segue a pag. 2
Innovazione: dove si posiziona l’Italia
La classifica europea delle regioni più
innovative. Il posizionamento dell’Italia e le
proposte del Consorzio Camerale per le
imprese ad alto potenziale di sviluppo.
Segue a pag. 4
Il sostegno delle Camere di commercio al
sistema dei confidi
L’articolo presenta i dati principali sugli
interventi delle Camere di commercio a
supporto
del
sistema
dei
confidi,
evidenziandone il trend nel corso degli ultimi
anni.
Segue a pag. 12
Presidente: Carlo Sangalli
Direttore: Pier Andrea Chevallard
Coordinatore: Roberto Calugi
La newsletter è redatta a cura
dell’Ufficio Studi e Comunicazione
1 Paglietti
Responsabile progetto editoriale: Gianmarco
Responsabile operativo: Maria Gloria Cesarini
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
I Presidenti si raccontano
A colloquio con…
Nicola Tognana,
Presidente
della Camera
di Commercio
di Treviso
A cura dell’Ufficio Studi
Nato a Treviso nel 1952, laureato in Economia e
Commercio a Venezia, nel 1976 ha conseguito
un Master in Organizzazione Aziendale presso il
C.U.O.A. di Altavilla Vicentina.
È Presidente e Amministratore Delegato del
Gruppo Industriale Tegolaia, Tognana Industrie
e Fornaci spa e del Camping Garden Paradiso.
È Presidente della Camera di Commercio,
Industria, Artigianato e Agricoltura di Treviso dal
novembre
2010;
Presidente
di
Curia
Mercatorum (Centro di Mediazione e Arbitrato)
e di Fondazione Treviso Giustizia; Vice
Presidente del Consorzio per la Bioedilizia.
Componente del Consiglio di Amministrazione
del Centro Vacanze Pra’ delle Torri srl. e di
Veneto Promozione e del Consiglio di
Amministrazione della Banca Popolare di
Vicenza da aprile 2009.
Signor Presidente, da oltre tre anni guida
la Camera di Commercio di Treviso. Può
farci un bilancio di questa esperienza?
L’esperienza è sicuramente interessante.
Mi sono occupato di razionalizzare le
diverse società governate dalla Camera
e, grazie anche alla disponibilità della
Camera di Rovigo, abbiamo fuso due
aziende che operavano nel campo
dell’innovazione al fine di aumentare la
qualità dei servizi senza aumenti di costi,
e i risultati cominciano ad arrivare.
Abbiamo anche attivato l’integrazione di
due aziende speciali della Camera di
Treviso al fine
di creare una
unica azienda
che si occupa
di internazionalizzazione
ma anche di
marketing territoriale e di
incoming.
I vincoli burocratici
sono
molti ma con il
determinante
aiuto
del Figura 1 Nicola Tognana
Segretario
Generale si riescono a cambiare le cose.
Mi auguro che nel 2014 l’economia
trevigiana possa cogliere i benefici del
lavoro fatto.
E’ attualmente in corso il dibattito sul
futuro delle Camere di Commercio.
Ritiene che possano ancora giocare un
ruolo importante per lo sviluppo del
territorio e dell’economia locale o pensa
sia auspicabile un riposizionamento in
termini di obiettivi e strategie?
Francamente ritengo che sia necessaria
una razionalizzazione delle Camere che,
spesso, ripetono nei diversi territori le
stesse azioni. Farlo in modo unitario, ad
esempio
in
ambito
regionale,
consentirebbe di sviluppare maggiori
progetti con un migliorato impatto
sull’economia regionale.
Treviso è storicamente una delle città
simbolo del Nord-Est. Come ha reagito il
territorio alla crisi e quali sono state le
strategie messe in campo dal sistema
camerale per affrontarla?
Abbiamo lavorato molto per aumentare
in maniera significativa la percentuale
delle aziende che esportano, in modo da
compensare, anche se parzialmente, la
caduta del mercato interno. Dalla fine
del 2013 e dall’inizio del 2014 i numeri
delle
esportazioni
stanno
salendo
2
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
sia cooperando con centri di ricerca e/o
Università italiane e straniere. Purtroppo i
fondi sono da sempre limitatissimi e la
tremenda pressione fiscale che dal 2011
è imposta alle imprese impedisce loro di
investire sul lungo termine.
Figura 2 Il Castello di Conegliano
positivamente e l’area trevigiana è tra le
due che stanno crescendo nel Veneto.
Esiste ancora il “modello
Cos’è cambiato con la crisi?
Nord-Est”?
Non ho dubbi che il modello ha resistito
anche se le perdite di aziende e di posti
di lavoro è stata purtroppo molto
significativa. Lo spirito di intrapresa,
l’amore e la passione per il lavoro e per
l’azienda sono comunque al centro delle
imprese del territorio, ciò vale sia per le
piccole ma anche per quelle di
dimensione maggiore.
Il suo background professionale è legato
al settore dell’edilizia. Quanto profonda è
stata la crisi del settore e quale ritiene
possa essere la ricetta per reagire e
uscire dall’empasse?
La crisi è profondissima e probabilmente
saranno necessari molti anni prima che ci
possano
essere
dei
recuperi.
Probabilmente troppo è stato costruito in
precedenza e oggi oltre a mancare le
risorse economiche manca anche la
“voglia” di investire nel mercato
immobiliare.
Dai dati sull’innovazione dei diversi Paesi
emerge ancora un sostanziale ritardo
dell’Italia. Quali pensa siano le principali
criticità da superare e su quali cardini
dovrebbero incentrarsi le politiche a
sostegno dell’innovazione?
A mio avviso la soluzione è quella di
erogare dei crediti d’imposta automatici
alle imprese che possano essere utilizzati
Mini-bond e crowdfunding: i temi caldi
del momento. Pensa che possano
rappresentare dei validi strumenti per lo
sviluppo e la crescita delle imprese?
Certo possono dare un contributo. La mia
visione è quella che vede le imprese
uscire in modo importante dal sistema
bancocentrico, debbono trovare altri
canali
di
finanziamento,
fondi,
assicurazioni e anche capitali propri, il
tutto finalizzato a capitalizzare le aziende.
La strada della leva deve trovare un
perfetto equilibrio con la redditività
dell’azienda, diversamente sarà sempre
più impegnativo far progredire l’impresa.
La sua azienda vanta una storia ultracentenaria. Qual è il segreto del suo
successo?
L’azienda della mia Famiglia si è
internazionalizzata
sin
dal
1972,
distribuiamo le nostre splendide tegole in
terracotta Made in Italy in 65 Paesi e il
lavoro non ci è mai mancato anche negli
anni post Lehman. Lo scouting del
mondo ci ha consentito di esplorare molti
Paesi, conoscerne le esigenze, capirne le
necessità e così abbiamo valorizzato la
qualità e il servizio aziendali che sono da
sempre apprezzati dai clienti. Oltre a ciò
continuiamo ad innovare i prodotti
offrendo nuove soluzioni. Ultimi, ma non
per importanza, i positivi fattori come la
passione e l’amore che permea tutti
coloro che operano in azienda.
LE FOTO DEL MESE
Le foto pubblicate in questo numero sono
relative alla città e al territorio della
provincia di Treviso.
Nella copertina è ritratta una veduta della
Piazza dei Signori di Treviso.
3
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Indice di performance nell’innovazione dei
Paesi membri dell’UE
Innovazione: dove
si posiziona l’Italia
C. Carzaniga e M. Bolchini
L’Italia presenta un ritardo competitivo in
termini di capacità di innovare. E’ ciò
che emerge da un rapporto pubblicato
di recente dalla Commissione Europea
che vede l’Italia tra i cosiddetti “Paesi
innovatori moderati” insieme ad altri Stati
dell’Europa orientale e meridionale, in
posizione arretrata in classifica rispetto sia
ai “Paesi leader”, quali Finlandia e
Germania, sia a quelli che “tengono il
passo”, quali Austria e Francia.
La classifica stilata nel Rapporto è stata
realizzata sulla base di 25 indicatori
relativi a diversi aspetti del sistema
produttivo, della proprietà intellettuale,
della ricerca scientifica, del livello di
formazione della popolazione, della
presenza di strumenti finanziari a supporto
dell’innovazione.
Il quadro non è, però, del tutto negativo:
l’Italia si colloca, infatti, tra i primi dieci
Paesi in termini di crescita dell’indice di
innovazione nel periodo 2006-2013,
facendo registrare una crescita del 2,2%
rispetto al periodo precedente.
Figura 3 Porta Santi Quaranta
Figura 4 Fonte: Innovation Union Scoreboard 2014,
Commissione Europea
La
consapevolezza
dell’importanza
strategica dell’innovazione quale fattore
chiave per lo sviluppo economico del
Paese è testimoniata dalle numerose
iniziative che si stanno realizzando a
livello nazionale e locale.
Il Ministero dello sviluppo economico,
attraverso una propria task force, ha
definito un quadro organico di azioni per
le
nuove
imprese
innovative
intervenendo su numerose materie
(dalla semplificazione normativa al
mercato del lavoro, dalle agevolazioni
fiscali al diritto fallimentare) e ponendo
l’Italia all’avanguardia rispetto agli
ordinamenti dei principali Paesi europei.
Si può citare, ad esempio, la sezione
speciale del Registro Imprese dedicata
alle start up innovative e agli incubatori
certificati in cui, ad oggi, sono iscritti oltre
1.800 start up innovative e 21 incubatori. Il
Nord conta oltre la metà delle imprese. In
Lombardia
ed
Emilia-Romagna,
in
particolare, si concentra quasi un terzo
del totale.
Il Friuli-Venezia Giulia e il Piemonte, pur
posizionandosi più indietro nella classifica
delle start up innovative, si collocano,
invece,
tra
le
regioni
italiane
all’avanguardia in termini di innovazione
secondo
l’analisi
condotta
dalla
Commissione Europea.
4
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
La maggior parte delle start up iscritte
alla Sezione Speciale produce software o
eroga servizi di consulenza informatica
(30,9% del totale) o svolge attività di
ricerca e sviluppo (17,5%).
Numero delle start up innovative per Regione
Regione
Numero
Lombardia
369
Emilia-Romagna
217
Lazio
193
Veneto
154
Piemonte
146
Toscana
130
Campania
86
Trentino-Alto Adige
86
Marche
82
Puglia
80
Sicilia
68
Friuli-Venezia Giulia
61
Sardegna
58
Abruzzo
31
Liguria
31
Calabria
23
Umbria
23
Molise
10
Basilicata
9
Valle d'Aosta
6
Fonte: Sezione Registro Imprese start up innovative
Distribuzione delle start up innovative per
Area territoriale
Sud
19,6%
Nord
57,4%
Centr
o
23,0%
Fonte: Elaborazione dati sezione Registro Imprese
start up innovative
Possiamo citare alcuni esempi a riguardo:
in Campania è attivo lo “Sportello
Innovazione” finalizzato a sostenere i
progetti di ricerca, innovazione e
sviluppo tecnologico avviati in ambito
locale. In Friuli-Venezia Giulia si è da
poco chiuso il bando finalizzato a
selezionare cinque progetti di sviluppo
d’impresa incentrati su attività di ricerca
industriale, sviluppo sperimentale e
innovazione tecnologica. Nel Lazio sono
stati stanziati 31 milioni di euro per un
periodo di 5 anni nell’ambito del
progetto “Start up Lazio” per favorire
l’innovazione e la nascita di nuove
imprese innovative. In Lombardia, le start
up innovative che presentano i migliori
progetti
imprenditoriali
possono
beneficiare dell’azzeramento dell’IRAP
per il 2014 e di sconti per i due anni
successivi.
Sono numerose, come si è detto, le
iniziative messe in campo dalle Regioni e
dalle Camere di Commercio per
promuovere l’innovazione, anche tra le
realtà imprenditoriali già consolidate.
Figura 5 Tempio di Canova, Possagno
5
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Le imprese selezionate avranno, in
particolare, la possibilità di partecipare al
primo Camera Hub Forum che si terrà il
prossimo
23
maggio,
a
Milano,
nell’ambito del Laboratorio del Credito
per le Imprese, l’evento semestrale che il
Consorzio
camerale
organizza,
a
rotazione, presso le sedi delle proprie
Camere consorziate, per discutere e
confrontarsi sui principali temi di attualità
in materia di credito e finanza per le PMI.
Figura 6 I buranei
Il Consorzio Camerale, che in questi anni
ha
sottolineato
in
più
occasioni
l’importanza
dell’innovazione
come
elemento
chiave
per
il
rilancio
dell’economia italiana, ha ideato il
programma
“Camera
Hub”,
che
promuove lo sviluppo e la competitività
delle imprese ad alto potenziale, anche
innovativo, attraverso un pacchetto di
servizi
mirati
realizzati
con
la
collaborazione del network delle Camere
di Commercio aderenti.
Camera Hub, che in
questa fase sperimentale è riservato
alle
Camere
di
commercio consorziate, vede già il
coinvolgimento delle
Camere di Genova,
L’Aquila,
Milano,
Napoli,
Palermo,
Salerno e Udine.
Nel corso degli ultimi mesi, il Consorzio
Camerale si è occupato di effettuare
un’indagine sul campo, articolata per
province – in fase di conclusione finalizzata all’individuazione di una prima
rosa
di
imprese
“eccellenti”
per
innovazione o per alto potenziale di
crescita, che potranno usufruire di servizi
e iniziative ad hoc.
Il Forum sarà un’occasione di incontro e
reciproca conoscenza tra le imprese
“eccellenti” dell’Hub e alcuni tra i
principali
operatori
della
business
community.
Regione Puglia: diffusi i risultati della
seconda operazione tranched cover
La Puglia, seconda regione in Italia dopo il
Veneto ad aver adottato lo strumento
delle Tranched Cover, ha diffuso i risultati
relativi alla seconda operazione gestita da
Puglia Sviluppo Spa.
Ad aggiudicarsi le risorse del secondo
avviso, che vale 12,5 milioni di euro, la
Banca Popolare di Bari, la Banca Monte
dei Paschi di Siena e la Banca Popolare di
Puglia e Basilicata.
La novità di questa seconda operazione
sta nel fatto che oltre alla classe junior (a
carico di Puglia Sviluppo) e della classe
senior (a carico delle banche) è possibile
inserire
nella
struttura
una
classe
“mezzanine” garantita da un confidi.
Con questa operazione in totale saranno
sviluppati portafogli di nuova finanza per
175 milioni di euro, che si aggiungono alle
risorse del primo avviso per un totale di 215
milioni di euro.
Il comunicato stampa diffuso dalla Regione
è disponibile al link:
http://www.regione.puglia.it/index.php?pa
ge=pressregione&id=17248&opz=display
6
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SEE “white list”.
Mini-bond.
Chi c’è dal lato
della domanda?
V. Morelli
Il termine “mini-bond” è ormai entrato nel
linguaggio comune: finalmente anche in
Italia il mercato obbligazionario è
diventato una concreta possibilità di
finanziamento per le nostre imprese.
Naturalmente i riflettori sono puntati sulle
protagoniste dello strumento, ossia sulle
imprese,
che
devono
valutare
attentamente costi e benefici derivanti
dall’emissione di un mini-bond. Ma,
tralasciando caratteristiche e requisiti
che devono soddisfare le potenziali
emittenti, proviamo a domandarci: chi
c’è dal lato della domanda dei minibond? quali sono le novità e i vantaggi
per gli investitori previsti dalla nuova
normativa di riferimento?
A tal proposito, Borsa Italiana ha creato il
Segmento Professionale del mercato
ExtraMOT,
detto
“ExtraMOT
PRO”,
destinato esclusivamente agli investitori
professionali. Al contempo, gli emittenti
possono
beneficiare
della
piena
deducibilità degli interessi passivi se i titoli
sono detenuti da investitori qualificati o
se
sono
negoziati
in
mercati
regolamentati o sistemi multilaterali UE o
SEE “white list”. È per questo che, di fatto,
i destinatari dei mini-bond sono proprio gli
investitori qualificati, nazionali e esteri.
Tra gli investitori qualificati, così come
definiti dall’art. 100 del TUF, figurano le
banche, le assicurazioni, gli organismi di
investimento collettivo del risparmio e
SGR, i fondi pensione e le relative società
di gestione nonché le sim e le società di
investimento. Come sopra accennato, i
Decreti
Sviluppo
incentivano
la
sottoscrizione di mini-bond grazie alla
previsione di vantaggi fiscali ad hoc.
Procediamo per gradi e cerchiamo di
analizzare chi può sottoscrivere i minibond.
Nello specifico, gli investitori possono
beneficiare dell’esenzione dalla ritenuta
d’acconto alla fonte del 20% su interessi
e proventi delle obbligazioni e titoli similari
nonché delle cambiali finanziarie qualora
tali titoli siano negoziati nei mercati
regolamentati o in sistemi di negoziazione
multilaterali europei o di Paesi SEE “white
list”.
Escludendo le cambiali finanziarie e i titoli
di debito emessi da srl, che possono
essere sottoscritti esclusivamente da
investitori professionali, è necessario
precisare che, formalmente, i recenti
provvedimenti normativi non hanno
escluso gli investitori “retail” dalla
sottoscrizione delle obbligazioni emesse
da spa ma, di fatto, è così: infatti, per gli
investitori è possibile usufruire dei
vantaggi fiscali previsti dalla nuova
normativa se e soltanto se tali titoli siano
negoziati in mercati regolamentati o
sistemi multilaterali di negoziazione UE o
Figura 7 Piazza del Duomo
7
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mercato regolamentato o in sistemi
multilaterali di negoziazione, andando a
costituire attivi ammessi a copertura delle
riserve tecniche delle stesse imprese di
assicurazione.
Figura 8 Fiume Sile
Il
Decreto
Destinazione
Italia
è
intervenuto a riguardo estendendo tale
beneficio anche ai fondi comuni di
investimento,
partecipati
solo
da
investitori qualificati, il cui patrimonio sia
investito prevalentemente in tali strumenti
finanziari.
È evidente l’obiettivo del legislatore che,
da un lato, intende ampliare la platea
dei potenziali investitori in mini-bond, e
dall’altro, svincola la fruizione dei benefici
fiscali dalla quotazione dei titoli sul
mercato borsistico.
Il Decreto Destinazione Italia ha agito
anche sul versante “cartolarizzazione”,
prevedendo la possibilità per le Società
veicolo (Special Purpose Veichle) di
sottoscrivere titoli direttamente in sede di
emissione, mentre, secondo la disciplina
previgente,
le
stesse
potevano
acquistare titoli obbligazionari solo sul
mercato secondario. È stato inoltre
chiarito che i titoli emessi da un veicolo di
cartolarizzazione destinati ad investitori
qualificati possono essere sottoscritti
anche da un unico investitore.
Si evince, dunque, che la revisione
dell’impianto normativo è avvenuta sia
dal lato dell’offerta, allineando i vantaggi
civilistici e fiscali delle società quotate a
quelle non quotate, nonché dal lato
della domanda, ampliando la platea
degli investitori e rendendo più appetibile
lo strumento. Non resta che raccogliere i
frutti degli sforzi legislativi.
Le brevi dal mercato
Si segnala la recente emissione di minibond da parte di tre società:
· Bomi, azienda del gruppo Elite (il
programma di Borsa Italiana che si
propone di accelerare la crescita
delle PMI italiane attraverso un
innovativo percorso di sviluppo
organizzativo e manageriale) ha
emesso un’obbligazione di importo
pari a 1,5 milioni di euro con
scadenza 31/03/2017 che prevede
il pagamento di interessi semestrali
al tasso annuo del 7,25%;
· Ipi, società torinese che opera nel
settore della consulenza e dei
servizi immobiliari, ha emesso un
mini-bond di 12,5 milioni di euro
della durata di 7 anni a un tasso
del 7%;
· Tesmec, azienda bergamasca che
ha emesso un mini-bond di 15
milioni di euro, con tasso 6%, e
durata 7 anni.
Raggiunge quindi quota 43 il numero degli
strumenti
obbligazionari
quotati
sul
mercato dedicato ai mini-bond per un
totale di 29 emittenti e circa € 3 miliardi.
Un altro tassello fondamentale della
riforma legislativa in tema di obbligazioni
è la possibilità per le imprese di
assicurazione e per i fondi pensione di
investire in titoli di cartolarizzazione con
obbligazioni sottostanti, anche non
destinati ad essere negoziati in un
8
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Spac: le
opportunità di un
mercato in
crescita
Figura 9 I bastioni
Simone Strocchi e Angela Oggionni
AISPAC – Associazione Italiana dei
promotori di SPAC
Le SPAC, Special Purpose Acquisition
Companies,
sono
veicoli
societari
contenenti esclusivamente cassa (c.d.
blankcheck companies), costituiti da un
team di promotori con l’obiettivo di
raccogliere e pre-aggregare capitali sul
mercato attraverso la quotazione in
borsa di azioni e warrant. Tali risorse sono
destinate ad essere investite, in un
orizzonte temporale di circa 24 mesi, in
una singola società target operativa
selezionata dai promotori, con la quale
dar luogo ad una aggregazione
attraverso, ad esempio, un’operazione di
fusione (c.d. business combination).
Le SPAC nascono e si sviluppano negli
Stati Uniti a partire dalla seconda metà
degli anni ‘90 e vengono recepite in
Europa
successivamente,
fino
a
manifestarsi agli investitori e target Italiani
alla fine del 2010 con Italy1 Investment
S.A., SPAC costituita in Lussemburgo e
quotata
alla
Borsa
di
Milano,
nazionalizzandosi finalmente nel giugno
2011 con Made in Italy 1 S.p.A., prima
SPAC di giurisdizione italiana quotata
all’AIM sulla Borsa di Milano. Il patto
sociale proposto dalla SPAC è molto
chiaro:
·
gli investitori sottoscrivono strumenti
finanziari (solitamente azioni ordinarie
cui sono abbinati gratuitamente dei
warrant) totalmente protetti da
collaterale cash depositato in un
conto
corrente
vincolato,
inaccessibile e non impegnabile dagli
amministratori della SPAC, e sono
rimborsati qualora non intendano
partecipare alla specifica operazione
proposta dai promotori della SPAC;
·
i promotori al contrario sottoscrivono
una categoria di azioni speciali loro
riservata, finanziando i costi ordinari di
gestione della SPAC e le attività di
selezione, valutazione, due diligence
e
negoziazione
della
business
combination con potenziali società
target; la liquidità riveniente dal loro
investimento funge dunque da capex
dell’iniziativa ed è subordinata al
rimborso delle azioni ordinarie degli
investitori. Tale specifica categoria di
azioni ha un profilo di performance
accelerata in caso di realizzazione
dell’operazione con target, correlato
alla performance degli investitori in
modo
allineato
e
coerente
all’apprezzamento
sul
mercato
dell’azione della target neo quotata,
entro determinati limiti temporali.
La finalità di questa tipologia societaria è
dunque quella di aggregare sul mercato
investitori interessati a sostenere secondo discrezionalità individuale - un
investimento in una eccellente impresa,
facendo leva sulle competenze e
capacità dei promotori di selezionare,
9
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
negoziare e strutturare
operazione possibile.
la
migliore
Gli investitori sono chiamati ad esprimersi
in sede assembleare in merito alla
opportunità di business combination
avente ad oggetto la società target
proposta, che si attua unicamente nel
caso in cui una sufficiente percentuale di
capitale sociale manifesti favorevole
adesione, ferma restando la facoltà del
singolo
investitore,
dissenziente
o
astenuto, di recedere dall’operazione
rientrando sostanzialmente del proprio
investimento.
L’essenza della SPAC, così come delle
sue evoluzioni, è quella di proporre l’IPO
di un’eccellente società target in un
quadro
di
pre-organizzazione
del
potenziale book/flottante da un lato
accompagnato da negoziazione e
strutturazione riservata dell’operazione a
cura dei promotori dall’altro.
L’edizione italiana della SPAC assume
generalmente la forma giuridica di
società
per
azioni,
costituita
dai
promotori attraverso l’apporto di mezzi
propri iniziali che confluiscono in un conto
corrente libero, cui segue la sottoscrizione
sul mercato da parte degli investitori di
azioni
ordinarie
con
abbinati
(gratuitamente) dei warrant, la cui
liquidità riveniente è trasferita in un conto
vincolato e protetto.
I warrant abbinati alle azioni sono
negoziati separatamente a far data dalla
loro emissione e possono essere esercitati
a seguito della realizzazione della
business combination: essi esprimono una
valorizzazione in ragione dello stabile
apprezzamento dell’azione sul mercato e
dello strike price indicato nel rispettivo
regolamento.
Entro i termini di vita della Spac, gli
investitori
sono
convocati
ad
un’assemblea straordinaria chiamata a
deliberare in merito all’ipotesi di cambio
di
oggetto
sociale
connesso
all’operazione con la società target
presentata (eventuale mix di acquisto e
fusione). La deliberazione assembleare si
intenderà efficace condizionatamente al
manifestarsi di richieste di recesso in
misura inferiore ad una data percentuale
del capitale sociale (indicativamente
30%). Gli azionisti recedenti hanno il diritto
di essere rimborsati in applicazione
congiunta delle previsioni del codice
civile e di quelle del mercato scelto per
la quotazione della SPAC (es. AIM o MIV).
All’efficacia dell’operazione rilevante
(acquisto e/o fusione con target) gli
azionisti consenzienti diverranno soci
diretti della PMI quotata sul mercato di
precedente trattazione della SPAC. In
base
a
dimensione,
maturità,
organizzazione e flottante della neo
quotata società, si procederà al suo
trasferimento
sul
segmento/mercato
borsistico più idoneo, per favorire
l’ingresso nella compagine sociale di
investitori di nuova entratura.
Le criticità del modello sono poche e
principalmente riconducibili a:
·
tempistiche di recesso disciplinate in
modo imprescindibile dal codice
civile. Il recesso si riferisce ad una
situazione
prevalentemente
patrimoniale se la SPAC è quotata
AIM,
contrariamente
non
può
trascurare la media dell’andamento
Figura 10 I colli asolani
10
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
·
del titolo; più in generale, i tempi di
esecuzione dello stesso non sono
immediati poiché debbono rispettare
determinate procedure e obblighi di
pubblicazione che ragionevolmente
non riescono ad essere compressi in
un periodo inferiore a circa novanta
giorni.
agli investitori interessati di aderire ad un
rimborso espresso direttamente in azioni e
warrant della target prescelta, con
l’obiettivo di rendere più fluida ed
immediata l’adesione o il recesso
all’operazione e consentire la quotazione
di target direttamente sul mercato più
adeguato.
opportunità e complessità di far
migrare la società sul mercato più
idoneo una volta realizzata la business
combination (processo che comporta
tematiche di rilevante redazione
documentale e comunicabilità tra
mercati
assoggettati
a
regole
differenti).
La
Spac
e
le
sue
evoluzioni
rappresentano un’interessante novità sul
mercato: in termini di opportunità per gli
investitori, cui è data facoltà di aderire
ad un “pre-IPO riservato” in contesto
dove le attenzioni sono particolarmente
sensibili agli interessi buy side e gli attori
coinvolti hanno obiettivi allineati; sia in
termini di accesso ai mercati per la PMI
performante, che trova nella Spac un
interlocutore
capace di applicare
soluzioni tipiche del private equity anche
in presenza di compagini sociali storiche
complesse, per portare la sintesi
dell’operazione - espressa in azioni e
warrant - ad un mercato pre-organizzato
che ne potrà qualificare il flottante di IPO.
Alla data di redazione del presente
elaborato, il panorama italiano delle
SPAC include l’investimento effettuato
da Italy1 Investment in IVS Group,
quotata al MTA della Borsa di Milano ed il
buon esito della business combination di
Made in Italy 1 (prima SPAC di
giurisdizione italiana) fusa in SeSaS.p.A.,
ora quotata al MTA della Borsa di Milano,
operazione
di
successo
che
ha
riscontrato una dinamica performante,
sulla scorta della quale sono state
realizzate le altre Spac presenti ad oggi
sui listini borsistici italiani:
·
·
·
Industrial Stars of Italy,ca. €50M di
raccolta quotata all’AIM, deputata
ad iniettare capitali per la crescita
dell’impresa italiana;
GreenItaly1,ca. €35M di raccolta
quotata all’AIM, focalizzata sulla
green economy;
Space,ca. €130M di raccolta
quotata al MIV, deputata a
sostenere
un’operazione
su
un’impresa italiana di maggiori
dimensioni.
In fase di lancio vi sono poi diverse altre
iniziative tra le quali IPO Challenger S.p.A,
che propone una innovazione tecnica
aggregando capitali attraverso una
emissione obbligazionaria per consentire
BCE: tassi invariati ma apertura verso
l’adozione di politiche non convenzionali
Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso
che i tassi di interesse sulle operazioni di
rifinanziamento principali, sulle operazioni di
rifinanziamento marginale e sui depositi
presso la banca centrale rimarranno
invariati rispettivamente allo 0,25%, allo
0,75% eallo 0,00%.
Il Consiglio ha prospettato, però, la
possibilità di adottare interventi non
convenzionali in risposta al prolungato
periodo di bassa inflazione.
Viste le differenze tra il mercato europeo,
prevalentemente bancocentrico, e quello
americano, dove le aziende si finanziano
molto sul mercato dei capitali, l’Eurotower
sarebbe orientato ad un’operazione di
allentamento monetario diversa rispetto a
quella messa in campo dalla FED. La
strategia europea sarebbe indirizzata,
infatti, all’acquisto di titoli privati garantiti
da prestiti all’economia reale (Abs)
piuttosto che di titoli pubblici come è stato
fatto negli USA.
11
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Il sostegno delle
Camere di
commercio al
sistema dei confidi
G. Paglietti
Nelle scorse settimane, Unioncamere
Nazionale ha pubblicato l’annuale
rapporto sul monitoraggio delle politiche
camerali a sostegno dei confidi, relativo
ai dati 2012. Abbiamo colto l’occasione
per riassumere in alcuni grafici i dati
raccolti nel corso degli ultimi sei anni, in
modo da evidenziare il trend che le
politiche camerali hanno seguito a
partire dall’anno “zero” della crisi, il 2007,
fino al 2012.
Complessivamente,
nei
sei
anni
considerati, le Camere di commercio
hanno erogato 325 milioni di euro a
supporto diretto o indiretto dei confidi,
ripartiti tra contributi a fondo rischi (167
milioni di euro), interventi in conto
interessi o abbattimento tassi per le
imprese ma con l’intermediazione dei
confidi (123 milioni) e altre forme di
contributo a cui sono stati destinati 34
milioni di euro.
Franciacorta, scorcio di vigneti
Figura 11 Isola della pescheria
Se si osserva la serie storica, si nota che lo
sforzo maggiore si è andato delineando
negli ultimi 4 anni, in concomitanza
dapprima con il manifestarsi dei primi
effetti della crisi sull’economia italiana e
con l’accentuarsi dei processi di
aggregazione che caratterizzavano il
sistema delle garanzie e poi con la crisi
del debito sovrano che ha investito le
stesse banche inasprendo ulteriormente il
fenomeno del credit crunch.
Come si può osservare nel grafico, tra il
2008 e il 2009 il flusso annuo di fondi a
supporto dei confidi è praticamente
raddoppiato, passando da una media
annua di 35 milioni di euro a oltre 60
milioni di euro, superando i 68 nel 2010.
Contributi camerali per il sostegno del
sistema delle garanzie (valori in milioni di
euro)
68,4
60,5
Ripartizione dei contributi camerali per tipo di
intervento nel periodo 2007-2012
(valori in milioni di euro)
36,6
34,8
2007
2008
59,5
65,2
167,1
123,5
34,4
Contributi
al Fondo rischi
Contributi in
conto interessi
Altre forme
di contributo
2009
2010
2011
2012
Il notevole incremento di risorse è da
ascrivere essenzialmente alla crescita dei
conferimenti a fondo rischi, passati da
poco più di 16 milioni nel 2008 ai quasi 38
12
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
del 2009. I contributi per l’abbattimento
dei tassi di interesse sono rimasti, invece,
sostanzialmente stabili, registrando un
leggero incremento nel biennio 20102011, mentre gli interventi complementari,
quali il supporto per operazioni di
riorganizzazione e aggregazione sono
progressivamente cresciuti fino al 2011,
quando hanno superato gli 11 milioni di
euro.
Ripartizione annuale dei contributi per
tipologia di intervento (valori in milioni di euro)
2007
2008
2009
2010
12,4
23,8
7,5
2011
2012
37,9
19,6
3,0
11,1
7,5
Contributo
fondo rischi
307,1
Altre forme di
contributo
16,5
16,8
1,6
I trend dei contributi camerali
(valore del 2007 = 100)
Contributo
abbattimento
TASSI
20,4
3,8
Come si può osservare, mentre l’indice
relativo all’abbattimento tassi è rimasto
sostanzialmente stabile (linea rossa),
l’indice dei conferimenti a fondo rischi
(linea gialla) è cresciuto fino oltre il 300%
nel 2009-2010 attestandosi poco al di
sotto di questa soglia nel 2012.
22,2
20,7
116,6
2007=100
82,0
41,1
26,2
196,6
133,3
37,1
2007
2008
300,5
293,0
299,6
212,4
196,7
108,4
101,2
95,9
79,8
2009
2010
2011
2012
37,0
Contributo fondo rischi
Contributo abbattimento tassi
Altre forme di contributo
La dinamica delle tre linee di intervento è
più facilmente individuabile costruendo
un grafico indicizzato. Ponendo uguale a
100 l’ammontare delle risorse erogate nel
2007, i valori riportati in ciascun anno
mettono in evidenza la variazione dei
conferimenti rispetto al nostro anno base.
Debiti PA: scatta la messa in mora dell’Italia
Entro un paio di settimane l’Italia riceverà
la lettera di messa in mora per la non
corretta applicazione della Direttiva sui
pagamenti.
In risposta, il Governo italiano ha assicurato
che entro il 6 giugno si darà il via al
meccanismo di fatturazione elettronica
che permetterà di saldare tutti i debiti
arretrati.
Appare evidente, analizzando i dati
disaggregati per regione, una sostanziale
analogia tra le politiche seguite dalle
varie Camere di commercio: mentre le
risorse erogate per l’abbattimento tassi
evidenziano una sostanziale stabilità nel
tempo,
frutto
anche
di
una
programmazione
pluriennale
degli
interventi, i conferimenti a fondo rischi e
patrimonio presentano, al netto degli
interventi
strutturali,
una
notevole
componente legata al ciclo economico.
Ciò si è tradotto, come si è avuto modo
di evidenziare prima, nei due picchi
registrati nel 2009 e nel 2012. Da un lato,
la maggior richiesta di garanzie da parte
del sistema bancario e, dall’altro, il
deterioramento patrimoniale dei confidi
hanno indotto le Camere di commercio,
anche in accordo con altri enti territoriali,
a intervenire con decisione e talvolta con
provvedimenti d’urgenza ad hoc per
garantire l’operatività del sistema.
Oltre due terzi dei contributi camerali
sono stati erogati dalle Camere di
13
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
commercio
del
Nord,
con
una
prevalenza degli interventi operati nel
Nord-Est (120 milioni di euro) rispetto al
dato del Nord-Ovest (100 milioni), a cui si
aggiungono gli oltre 47 milioni erogati al
Centro e i circa 58 milioni del Sud e delle
Isole.
Ripartizione dei contributi camerali per area
(valori in milioni di euro e in percentuale)
Sud ed
Isole
57,6
17,7%
Centro
47,3
14,5%
NordOvest
100,1
30,8%
Nord-Est
120,0
36,9%
Al di là dell’aspetto quantitativo, è
interessante
osservare
anche
l’articolazione degli interventi nelle
diverse aree del Paese. Mentre al Nord
una
parte
importante,
se
non
maggioritaria, delle risorse è destinata a
interventi in abbattimento tassi, al Centro
e al Sud la parte preponderante è stata,
invece, destinata a conferimenti per i
fondi rischi e per la patrimonializzazione.
Ripartizione dei contributi camerali
ciascuna area per tipologia di intervento
19,4%
5,1%
17,8%
10,4%
44,2%
50,0%
36,4%
44,9%
Nord-Ovest
Nord-Est
Contributo fondo rischi
Un caso a parte merita l’intervento per la
creazione di fondi di co- e controgaranzia. In questo contesto, una
menzione
speciale
va
al
fondo
Confiducia della Lombardia, che ha visto
lo stanziamento di oltre 31 milioni di euro
per alimentare un fondo di controgaranzia operante su scala regionale
con il contributo dell’intero sistema
camerale lombardo. Nel complesso, nel
2012 sono stati stanziati oltre 16 milioni di
euro.
In questa statistica non rientra ancora il
cosiddetto progetto Confidi International,
finalizzato alla creazione di sezioni
speciali presso il Fondo centrale di
garanzia, in compartecipazione con il
Fondo stesso, che erogano controgaranzie
per
progetti
di
internazionalizzazione. Le risorse camerali
destinate al progetto dalle 23 Camere di
commercio finora aderenti, sia pure su un
arco quinquennale, ammontano a circa
18 milioni di euro.
1,0%
24,8%
71,9%
74,3%
Centro
Sud e Isole
Contributo in conto interessi
di
Nord-Est, mentre nel secondo si passa dai
5 milioni del Centro ai 60 milioni sempre
del Nord-Est. Nord-Ovest e Centro si
caratterizzano, peraltro, per la relativa
diffusione
di
altri
interventi
complementari, quali contributi per
favorire aggregazioni e terziarizzazioni di
servizi specialistici.
Altre forme di contributo
In termini assoluti, in realtà, l’ammontare
di risorse destinate ai fondi rischi presenta
valori molto meno diversificati di quanto
non succeda, invece, per l’abbattimento
dei tassi: nel primo caso si oscilla, infatti,
tra i 34 milioni del Centro e i 54 milioni del
Figura 12 Villa Barbaro
14
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Per concludere può essere interessante
dare uno sguardo all’ammontare di
finanziamenti garantiti, in ciascun anno,
dai confidi beneficiari dei contributi
camerali. Nel complesso del periodo si
tratta di un flusso di finanziamenti di circa
184 miliardi di euro, pur tenendo conto
che una parte di questi flussi sono da
ascrivere a rinnovi o ristrutturazioni. Si può
notare come nel corso della seconda
parte del periodo si sia registrato una
progressiva riduzione dei finanziamenti
garantiti, ulteriore testimonianza sia
dell’accentuarsi
dell’irrigidimento
dell’offerta di credito sia della flessione
della
domanda
di
finanziamenti
proveniente dalle imprese.
Finanziamenti garantiti dai confidi beneficiari
in ciascun anno (milioni di euro)
41.674
32.965
22.067
2007
31.922
30.706
2011
2012
Direttiva Ue per i contratti di credito relativi
a beni immobili residenziali
Nella
Gazzetta
Ufficiale
dell’Unione
Europea è stata pubblicata la Direttiva
2014/17/UE che definisce un quadro
comune per alcuni aspetti delle disposizioni
legislative, regolamentari e amministrative
degli Stati membri concernenti contratti
per i crediti ai consumatori garantiti da
un’ipoteca o altrimenti relativi a beni
immobili residenziali. Tra le novità anche
l’obbligo di effettuare una valutazione del
merito creditizio prima di concedere un
credito, come base per lo sviluppo di
standard efficaci per la stipula in relazione
a beni immobili residenziali negli Stati
membri, e per alcuni requisiti prudenziali e
di vigilanza, anche per quanto riguarda lo
stabilimento e la vigilanza di intermediari
del credito, rappresentanti designati e enti
non creditizi.
Il testo della Direttiva è disponibile al link:
http://www.dirittobancario.it/sites/default/fi
les/allegati/direttiva_2014-17-ue.pdf
24.282
2008
2009
2010
15
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
financing per accelerare lo sviluppo di
progetti digitali.
Viaggio tra gli incubatori
Cagliari
The Net Value
R. Massa
The Net Value Srl
Oltre alla disciplina delle start-up innovative, il
Decreto Crescita ha introdotto la figura dell’
“Incubatore di Start-up Innovative Certificato”
ovvero una società di capitali - costituita
anche in forma di società cooperativa – di
diritto italiano o come società europea, che
offre servizi per sostenere la nascita e lo
sviluppo di start-up innovative. Gli incubatori
certificati sono iscritti in una apposita sezione
speciale del Registro delle imprese e
beneficiano di una normativa ad hoc.
Cagliari è una delle città più fertili in Italia
per la creazione e lo sviluppo di startup
digitali. Qui è stato costituito il CRS4, è
nata Video On Line nel 1993 (il primo
internet service provider d’Italia) e poi
Tiscali. Tra le innovazioni generate sul
territorio non si può non citare anche la
prima webmail al mondo, il primo
giornale online in Europa e il primo sito
web in Italia. Inoltre la Sardegna è la
seconda regione in Italia, a breve
distanza dalla Val d’Aosta, nell’e-intensity
index di Boston Consulting Group
(indicatore di disponibilità ed utilizzo di
internet).
In questo contesto è nato The Net Value,
un incubatore di startup legate al mondo
dell’ICT e dei New Media. Fondato a
Cagliari nel 2009 offre servizi di
consulenza
strategica,
tutoring,
networking oltre ad interventi di seed
Nel corso di circa cinque anni di attività
sono state supportate circa 50 startup
digitali ed attualmente hanno sede
nell’incubatore oltre quindici aziende.
The Net Value ha investito nel capitale di
alcune di queste startup acquisendo una
quota di minoranza.
All’interno della struttura sono presenti i
Professional in Residence, ovvero dei
professionisti in materia legale, di
marketing, di ingegneria del software, di
sales management e di controllo di
gestione che offrono alle startup i propri
servizi.
Dal 2013 The Net Value è partner del
fondo di venture capital United Ventures,
fondo italiano verticale sulle tecnologie
digitali, per cui esegue lo scouting delle
startup nella fase iniziale al fine di
selezionarle per un programma di
investimento chiamato Seed Revolution.
Il programma consiste in un percorso di
accelerazione di 6 mesi da svolgere
all’interno di un incubatore partner del
network al fine di fare un primo test di
mercato per validare la business idea. Se
il test ha dato esiti positivi il fondo United
Ventures interviene con risorse più
consistenti per finanziare l’espansione
internazionale anche in co-investimento
con altri fondi europei.
Figura 13 Castelfranco Veneto
16
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
I requisiti per partecipare al programma
sono fondamentalmente quattro: un
team coeso e competente che si dedichi
full-time al progetto, una tecnologia
innovativa, un modello di business chiaro
ed un mercato potenziale in crescita e
con una scarsa competizione.
The Net Value ha progettato e gestito il
programma
Contamination
Lab
dell’Università di Cagliari, un percorso di
formazione e accompagnamento sui
temi dell’innovazione e dell’imprenditorialità che ha coinvolto circa 70
studenti e laureati di tutte le facoltà
dell’ateneo e che si è concluso con la
premiazione dei migliori tre progetti di
startup selezionati da una platea di
investitori e giornalisti.
Tra le startup che gravitano o hanno
gravitato attorno all’incubatore vi è
Paperlit, leader mondiale nell’editoria
digitale; MadforComix, un’applicazione
mobile di editoria digitale focalizzata sui
fumetti
indie;
Marinanow,
un’applicazione web e mobile che
consente di prenotare i posti barca nelle
marine ed i charter; Mychildworld, una
piattaforma di social shopping per le
mamme; Daonews, una piattaforma di
blogging rivolta al settore dell’editoria;
Soundtracker,
un’applicazione
per
l’ascolto della musica e la condivisione
delle playlist; Blomming, una piattaforma
di commercio rivolta ai makers; Glaamy,
un’applicazione mobile per prenotare
last minute la propria seduta dall’estetista;
MoneyFarm, un servizio di consulenza
finanziaria
indipendente
online;
AppsBuilder, un servizio per generare
applicazioni mobile in pochi steps e tante
altre.
Fondo Centrale di garanzia: diffusi i dati
relativi all’operatività del 2014
Secondo i dati relativi ai primi mesi di
operatività, nel 2014 il Fondo Centrale di
garanzia continua a far registrare una
crescita importante sia con riferimento alle
domande
accolte
che
all’importo
garantito e ai finanziamenti attivati.
Rispetto al primo bimestre 2013, le
domande accolte sono raddoppiate, i
finanziamenti
attivati
hanno
fatto
registrare una crescita del 74,6% e
l’importo
garantito
è
aumentato
dell’80,5%. A fronte di questi numeri, il
Governo è pronto a rifinanziare lo
strumento per 500 milioni di euro.
Sabatini bis: al via la prenotazione degli
incentivi
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha
aperto la procedura che consente alle
imprese di prenotare gli incentivi per
l’ottenimento di finanziamenti agevolati
per il rinnovo del parco macchine.
Il primo giorno consentito per la
presentazione delle domande il sito
internet del MISE ha contato 16.000
contatti da parte di imprese presenti sul
tutto
il
territorio
nazionale
e
la
formalizzazione di 350 domande.
Intanto il MISE ha fornito un chiarimento in
merito alle domande per le quali l’impresa
abbia conferito la procura a un terzo,
precisando che non è necessario che la
stessa sia redatta con atto pubblico
tramite notaio.
17
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Ristrutturazione e
salvataggio di
imprese: le
strategie europee
B. Colombini
Ufficio Accesso al Credito,
Camera di Commercio di Milano
I dati relativi alle imprese in stato di
difficoltà hanno segnato un nuovo
record negativo nel corso dell’ultimo
anno. Sono, infatti, 111 mila le aziende
italiane che hanno chiuso nel corso del
2013, con un incremento, rispetto
all’anno precedente, del 7,3%1.
Considerata l’intensità del problema, la
Commissione Europea ha emanato, lo
scorso 12 marzo, una raccomandazione
su un nuovo approccio al fallimento delle
imprese e all’insolvenza2.
L’obiettivo della raccomandazione è di
permettere alle imprese sane, che stanno
attraversando un periodo di difficoltà
finanziaria, di ristrutturarsi in una fase
precoce dello stato di difficoltà, prima di
raggiungere la fase di crisi conclamata.
specifico, a limitare l’intervento del
giudice solo ai casi in cui si renda
strettamente necessario per tutelare gli
interessi dei creditori, lasciando quindi
all’imprenditore
la
possibilità
di
predisporre un piano di ristrutturazione e
lasciandogli il controllo dell’attività, oltre
alla liberazione integrale dai debiti
oggetto del fallimento dopo massimo tre
anni,
in
modo
da
permettere
all’imprenditore onesto di avere una
seconda opportunità.
Tra le possibili soluzioni al problema, sta
prendendo sempre più piede, anche tra
le aziende italiane, il fenomeno dei
Workers buyout (WBO), ovvero l’acquisto
di un’azienda da parte dei suoi stessi
dipendenti.
Per far fronte alla situazione di crisi e
salvaguardare i posti di lavoro, i
dipendenti
si organizzano, spesso in
forma
cooperativa,
investendo
l’anticipazione dell’indennità di mobilità,
il Tfr, e talvolta anche i propri risparmi, per
costituire una NewCo, ovvero una nuova
società che ha l’obiettivo di acquisire
una parte o l’intera azienda.
Anche se inizialmente il fenomeno è stato
utilizzato in Italia con l’intento di risolvere
problemi di ricambio generazionale, con
l’intensificarsi della crisi l’utilizzo del Wbo si
è esteso anche ai casi delle aziende in
difficoltà finanziaria.
Un primo passo fondamentale in tal senso
è rendere le normative nazionali più
omogenee tra loro, sia per quanto
riguarda le procedure, sia relativamente
alle tempistiche, in modo da limitare i
costi legati all’incertezza del mercato.
La
1
raccomandazione
mira,
nello
Dati Cerved.
Raccomandazione della Commisssione
2014/135/UE.
2
Figura 14 Porta San Tommaso
18
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Infatti, se tra il 1994 e il 2007, ci sono stati
solo quattordici Wbo, dal 2008 al 2013 il
numero è consistentemente aumentato:
ne sono stati effettuati, solo in questi ultimi
cinque anni, circa trenta 3 . La
distribuzione geografica del fenomeno
rispecchia il tradizionale radicamento
cooperativo,
infatti
le
regioni
maggiormente coinvolte sono l’EmiliaRomagna e la Toscana, seguite da
Veneto, Lombardia, Umbria, Marche e
Lazio.
Spesso a sostegno dei lavoratori che
intendono intraprendere un percorso di
questo tipo, intervengono dei fondi
pensione o mutualistici che possono sia
erogare finanziamenti, sia acquisire
quote di capitale, in genere di minoranza
e per un periodo temporale limitato.
Nonostante le difficoltà facilmente
prevedibili che devono essere affrontate,
il tasso di sopravvivenza di queste
aziende è del 78%, superiore a quello
delle start-up.
Gli eventi
Varese, 15 aprile: Programma “Mini-bond
Lombardia”
Prosegue il roadshow dedicato allo
strumento dei mini-bond, organizzato dal
Consorzio Camerale in collaborazione
con Unioncamere Lombardia, che
toccherà tutto il territorio regionale.
Il terzo appuntamento in programma è
previsto il giorno 15 aprile, presso la
Camera di Commercio di Varese.
Grazie al contributo degli esperti in
materia, verranno analizzati gli aspetti
legali ed economico-finanziari relativi allo
strumento, nonché le tappe da seguire
per effettuare l’emissione di un mini-bond.
Le imprese partecipanti al convegno
potranno richiedere, qualora interessate,
di ricevere una visita in azienda da parte
di un consulente al fine di verificare
l’eventuale fattibilità di un’emissione di
mini-bond.
Tempi
e
modalità
di
partecipazione sono specificati nelle
schede di candidatura distribuite in
occasione dell’incontro.
Il programma dell’incontro è disponibile
sul sito del Consorzio Camerale al link:
http://www.consorziocamerale.eu/eventi
.asp?section=16
Figura 15 Villa Emo
3
Dati monitoraggio di Coopfond – Fondo mutualistico di Legacoop.
19
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Le pubblicazioni
BCE: rapporto annuale 2013
Nel rapporto annuale della BCE si trae un
bilancio sulla situazione economica
dell’Area Euro e sulle misure intraprese nel
corso dell’anno in tema di politica
monetaria. Nel rapporto si legge che nel
2013 l’economia dell’area dell’euro è
emersa dalla recessione sulla scia di una
graduale ripresa della domanda interna
–
sostenuta
dall’orientamento
accomodante della politica monetaria
nonché dal miglioramento del clima di
fiducia
nei
mercati
finanziari
e
nell’economia in generale – e di un
rafforzamento della domanda esterna.
Tuttavia, il processo di aggiustamento dei
bilanci in atto nei settori pubblico e
privato e l’elevata disoccupazione
hanno continuato a frenare l’attività
economica. L’inflazione ha registrato una
sensibile diminuzione nell’intero arco del
2013, soprattutto riconducibile al minore
contributo della componente energetica
e
di
quella
alimentare,
nonché
all’indebolimento delle pressioni di fondo
sui prezzi.
Il ritmo dell’espansione monetaria di
fondo è rimasto contenuto e i prestiti
hanno
seguitato
a
rallentare
principalmente per effetto di una debole
domanda di credito, sebbene abbiano
inciso anche fattori avversi dal lato
dell’offerta. Date le prospettive di
moderazione dell’inflazione estese al
medio termine, il Consiglio direttivo ha
ridotto i tassi di interesse di riferimento
della BCE in maggio e di nuovo in
novembre, portando il tasso sulle
operazioni di rifinanziamento principali
allo 0,25%.
E’ possibile consultare il rapporto al link:
http://www.bancaditalia.it/eurosistema/
comest/pubBCE/rapporti/2013ar/ar2013it
.pdf
AIFI: analisi sul mercato italiano del
capitale di rischio
In occasione del convegno annuale,
l’AIFI ha presentato i risultati che
emergono
dall’analisi
sul
mercato
italiano del capitale di rischio.
Nel 2013, la raccolta totale (raccolta sul
mercato e raccolta indipendente), è pari
a 4.047 milioni di euro, in crescita del
198,8% rispetto ai 1.355 milioni di euro
dell’anno
precedente;
dato
estremamente positivo nel quale rientra
però l’attività del Fondo Strategico
Italiano. Prendendo in considerazione
solo il dato di raccolta sul mercato, nel
2013 c’è stato un calo del 34,2%.
Cresce il numero degli investitori
internazionali
che
nel
2013
rappresentano
il
26%
del
totale
(percentuale che lo scorso anno era pari
all’11%).
Con riferimento agli investimenti, il
buyout registra un valore positivo del 4%
rispetto all’anno precedente, grazie ad
alcune grandi operazioni.
Cresce anche il numero delle operazioni
di seed e startup (+16,2%) e di expansion
(+5,3%). A livello geografico si segnala il
trend positivo del sud Italia il cui numero
delle operazioni è salito del 47,1% rispetto
al 2012.
Gli atti del convegno sono disponibili alla
pagina web:
http://www.aifi.it/category/news/
OCSE: inflazione e prezzi al consumo
L’OCSE ha pubblicato un aggiornamento
dell’analisi sull’inflazione nei Paesi OCSE.
A febbraio 2014, l’inflazione ha fatto
registrare una variazione rispetto a
quanto rilevato nello stesso mese del
2013 dell’1,4% attestandosi al 2.3%.
Nello stesso periodo in Italia l’inflazione è
cresciuta di mezzo punto percentuale.
Per ulteriori informazioni:
http://www.oecd.org/std/pricesppp/OECD-CPI-04-14.pdf
20
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Banca d’Italia: audizione al Senato in
tema di vigilanza bancaria
Il
dott.
Barbagallo,
Capo
del
Dipartimento di Vigilanza Bancaria e
Finanziaria
di
Banca
d’Italia,
è
intervenuto in occasione di un’audizione
al Senato relativa alla Conversione in
legge del decreto-legge n. 25 del 14
marzo 2014, recante disposizioni urgenti
per l'avvalimento dei soggetti terzi per
l'esercizio dell'attività di vigilanza della
Banca d'Italia.
Nel
corso
dell’intervento
il
dott.
Barbagallo ha spiegato in cosa consiste
l’esercizio di “valutazione approfondita”
e le motivazioni per cui si necessita il
ricorso a consulenti esterni, facendo
alcune riflessioni sul contenuto del
decreto e del disegno di legge.
Il testo dell’intervento è disponibile al ink:
http://www.bancaditalia.it/interventi/altri
_int/2014/barbagallo-010414.pdf
Banca d’Italia: capitale umano e
innovazione
Il Governatore della Banca d’Italia,
Ignazio Visco, è intervenuto sul tema del
capitale umano e dell’innovazione,
ricordando l’importanza di tali fattori per
la crescita economica del Paese,
condizione altresì necessaria per la
stabilità finanziaria. A partire dal
confronto con altri Paesi, emerge un
ritardo strutturale dell’Italia che richiede
uno sforzo di cambiamento sia da parte
dei soggetti pubblici e dei policy-maker,
ma anche del settore privato (imprese e
lavoratori).
Per leggere l’intervento:
http://www.bancaditalia.it/interventi/inte
gov/2014/visco-bari-290314/viscobari290314.pdf
Dall’analisi emerge che nel 2013 i premi
contabilizzati del ramo credito sono stati
pari a 464,2 milioni, in aumento del 3,0%
rispetto al 2012. I premi di nuova
produzione
sottoscritti
nel
2013
rappresentano il 25,1% del totale (erano
sempre 25,1% nel 2012, 22,1% nel 2011 e
25,3% nel 2010) e ammontano a 115,8
milioni, in lieve aumento rispetto all’anno
precedente (+1,7%). I rischi inerenti ai
“crediti commerciali all’interno”, ossia i
crediti
derivanti
da
rapporti
di
compravendita nel mercato interno tra
imprese, costituiscono l’80% del ramo e
mostrano nel 2013 una lieve crescita dei
premi contabilizzati (2,2%) anche se quelli
dovuti a nuovi affari risultano in
diminuzione (-4,6%). Si incrementano
invece i premi delle altre categorie di
rischio inerenti l’assicurazione del credito
(+1,7%), accompagnate in questo caso
anche da un aumento della nuova
produzione (+7,7% rispetto al 2012).
Ulteriori dati sono disponibili al link:
http://www.ania.it/export/sites/default/it/
pubblicazioni/collane-periodiche/ANIATrends/ANIA-Trends-Focus-Credito/ANIATRENDS-CREDITO-Dati-al-31-dicembre2013.pdf
ANIA: rilevazione annuale ramo crediti
L’ANIA ha pubblicato i risultati della
rilevazione
annuale
finalizzata
ad
individuare ed effettuare confronti tra le
tipologie
di
rischio
specifiche
dell’assicurazione del credito.
21
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Le consultazioni
pubbliche
Scadenza 28 aprile 2014
Efficienza energetica
La Commissione europea ha avviato una
consultazione pubblica finalizzata a
verificare gli orientamenti in materia di
politica energetica con riferimento agli
obiettivi previsti per il 2020 e il 2030. I
pareri che perverranno saranno utilizzati
per la verifica dello stato d’avanzamento
verso gli obiettivi prefissati per il 2020 dalla
direttiva 2012/27/EU e per l’elaborazione
del follow-up alla comunicazione “A
policy framework for climate and energy
in the period from 2020 to 2030”, al fine di
definire le direttrici delle future politiche in
materia di risparmio energetico.
Per accedere alla consultazione è
possibile visitare la pagina web:
http://ec.europa.eu/energy/efficiency/c
onsultations/20140428_eed_2020_2030_en
.htm
problematiche del settore ortofrutticolo
che dovrebbero rientrare nella strategia
nazionale e a proporre eventuali misure
di semplificazione.
Per partecipare alla consultazione:
http://www.politicheagricole.it/flex/cm/p
ages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5116
Scadenza: 21 giugno 2014
Protezione degli investimenti
La Commissione Europea ha posto in
consultazione un documento contenente
le linee guida in tema di protezione degli
investimenti, risoluzione delle controversie
fra investitori e Stato (ISDS) nel
partenariato transatlantico in materia di
commercio e investimenti, con l’obiettivo
di raggiungere, in merito a tale ambito, il
giusto equilibrio tra la protezione degli
investitori e la regolamentazione e
salvaguardia dei diritti nell’interesse
pubblico.
Sul sito della Commissione europea è
possibile
consultare
il
documento
oggetto di consultazione e fornire il
proprio
contributo
attraverso
la
compilazione on line del questionario.
Ulteriori informazioni sono disponibili al link:
http://trade.ec.europa.eu/consultations/i
ndex.cfm?consul_id=179
Scadenza 30 aprile 2014
PAC e strategia nazionale sui programmi
operativi per il settore ortofrutticolo
Nell'ambito
della
Politica
agricola
comune
2014-2020
e
in
vista
dell'elaborazione
della
strategia
nazionale sui programmi operativi per il
settore ortofrutticolo, il Ministero delle
Politiche agricole ha lanciato una
consultazione
pubblica
sul
tema
dell'aggregazione tra produttori.
Nel documento posto in consultazione il
Ministero ha individuato le priorità di
intervento alla luce delle azioni già
realizzate.
Gli stakeholders sono invitati a fornire
pareri sul meccanismo di verifiche “no
double
funding”, a segnalare le
22
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Economic outlook
Dati aggiornati al 9 aprile 2014
A cura di C. Bettonica
Cambi
Paese
Previsioni macro-economiche:
Paesi del G7 ed emergenti
2014 (S)
2015 (S)
Variazione
annua
Euro – $ USA
1,3696
-0,34%
Euro – Sterlina
0,8263
-0,50%
141,4141
-2,33%
Euro – Fr. Svizzero
1,2222
-0,43%
Euro – Yen
PIL in %
Prezzo
Mondo
3,70%
3,80%
Euro – Yuan Cina
8,5084
2,29%
Stati Uniti
2,80%
3,20%
Euro – $ Canada
1,5037
2,99%
Eurozona
0,90%
1,50%
Euro – Rublo Russo
48,3088
6,76%
Regno Unito
2,70%
2,80%
Euro – Real Brasile
3,0622
-5,61%
Giappone
1,50%
1,50%
Euro - $ NZ
1,5957
-0,32%
Cina
7,20%
7,00%
Euro - $ AUS
1,4745
-4,34%
Inflaz. in %
2014 (S)
2015 (S)
Stati Uniti
1,50%
1,80%
Eurozona
1,00%
1,30%
Regno Unito
2,40%
2,60%
Giappone
1,50%
1,00%
Cina
2,00%
2,50%
(S) Stime Global Investment Committee
Fonte: Bloomberg
23
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Mercati azionari
Variazione
Paese
Valore
1 sett
FTSE/Mib
Milano
Dax
Francoforte
Cac 40
Paris
Eurostoxx
50
FTSE
London
Swiss Mkt.
Zurich
S&P 500 –
US
Nasdaq
Comp – US
22.175
9.696
4.485
3.230
1 sett.(€)
YTD
(€)
YTD
3,19%
16,91%
1,13%
1,50%
1,69%
4,39%
1,83%
3,90%
6.696
1,31%
1,34%
-0,15%
-0,65%
8.503
3,75%
2,48%
8,32%
7,12%
1.865
1,25%
0,35%
9,83%
9,32%
4.128
0,75%
0,42%
22,98% 21,60%
Nikkei 225
15.064
2,12%
1,86%
-8,13%
-5,49%
Hang Seng
Index
22.510
2,98%
1,42%
-4,46%
-5,89%
1.234
-1,84%
-2,57%
-8,55%
-7,2%
2.059
-2,78%
-0,43%
-3,47%
-6,12%
51.082
-3,55%
-1,62%
-15,9%
-29,7%
412
1,48%
5,21%
12,85%
9,52%
RTS Russia
Shangai –
Cina
Bovespa Brasil
MSCI
Mondo
Fonte: Bloomberg
% rispetto
al massimo
Minimo
al 9 marzo
2009
% rispetto
al minimo
50.109,00
-55,75%
12.363,00
79,38%
Dax Francoforte
8.213,69
-0,48%
3.692,41
162,61%
Cac 40 Paris
6.922,15
-36,22%
2.519,45
78,01%
Eurostoxx
50
5.464,57
-40,88%
1.809,98
78,47%
FTSE
don
6.930,40
-3,39%
3.542,73
89,01%
Swiss Mkt.
Zurich
9.531,46
-10,79%
4.308,61
97,39%
S&P 500 –
US
1.680,15
-1,36%
677,38
175,78%
Nasdaq
Comp – US
5.048,62
-18,24%
1.269,85
225,37%
Nikkei 225
38.915,87
-61,29%
7.055,10
113,52%
Hang Seng
Index
31.638,22
-28,85%
11.375,52
98,47%
2.488,92
-30,52%
619,921
99,37%
6.092,57
-50,78%
2.118,75
82,65%
73.513,81
-47,85%
36.741,09
48,89%
Massimo
storico
Paese
FTSE/Mib
Milano
Lon-
RTS Russia
Shangai
Cina
–
Bovespa
Brasil
-
24
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Indici obbligazionari
Rendimenti
Variazione
Paese
Valore
1sett.
Italia
govern.
1 – 3 anni
387,3
Italia
govern.
3 – 5 anni
525,9
1
sett.(€)
0,14%
0,33%
2 anni
YTD
5 anni
30 anni
Italia
0,69%
1,76%
3,17%
4,24%
Germania
0,16%
0,60%
1,58%
2,48%
Francia
0,24%
0,89%
2,04%
3,08%
Spagna
0,80%
1,72%
3,15%
4,14%
1,53%
3,87%
Italia
govern.
5 – 7 anni
649,5
0,57%
5,51%
Italia
govern.
7 – 10 anni
707,6
0,59%
6,69%
Italia
govern.
> 10 anni
675,2
0,42%
9,64%
Euro govern.
1 – 3 anni
176,7
0,02%
0,88%
Euro govern.
3 – 5 anni
191,6
0,04%
2,48%
Euro govern.
5 – 7 anni
211,7
0,05%
4,16%
Euro govern.
7 – 10 anni
207,6
-0,08%
5,26%
Euro govern.
> 10 anni
212,9
-0,23%
7,65%
JP
Morgan 1 - 3
anni
232,2
0,10%
0,91%
JP
Morgan 1 – 10
anni
208,4
Materie prime
Variazione
Commodities
Valore
1 sett.
Petrolio (WTI)
(barile)
3,29%
1
sett.(€)
YTD
YTD
(€)
101,1
-0,52%
-0,11%
4,24%
4,10%
1.303,4
0,16%
0,05%
10,02%
9,87%
20,0
0,59%
1,79%
9,02%
8,88%
Platino
(oncia)
1.450,3
1,82%
2,41%
4,62%
1,88%
Rame
(libbra)
302,3
-0,62%
-0,55% -11,01%
-10,71%
Mais (bushel)
501,8
1,98%
2,40%
16,76%
17,32%
Frumento
(bushel)
669,8
-3,70%
-3,31%
9,44%
9,81%
Oro (oncia)
Argento
(oncia)
0,39%
10 anni
YTD
(€)
Fonte: Bloomberg
25
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Aprile 2014
Newsletter N. 49
Aprile 2014
Hanno collaborato:
Nicola Tognana
Chiara Carzaniga
Milena Bolchini
Valentina Morelli
Simone Strocchi
Angela Oggionni
Gianmarco Paglietti
Roberto Massa
Barbara Colombini
Carlo Bettonica
Consorzio Camerale
per il credito e la finanza
Via Camperio 1, Milano
Tel. 02 8515 4258
[email protected]
www.consorziocamerale.eu
Per maggiori informazioni e
approfondimenti circa i
contenuti della newsletter è
possibile contattare:
Ufficio Studi e Comunicazione
Tel. 02 8515 4264-69
Mail:
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