Scandalo Asp, assolto Sosto - Ordine dei Medici di Cosenza

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IL PROCESSO L’ingegnere coriglianese aveva scelto il rito abbreviato
Scandalo Asp, assolto Sosto
I pm contestavano la sua assunzione e il suo inquadramento in azienda
di GIACINTO DE PASQUALE
ASSOLTO dall’imputazione di abuso d’ufficio in
concorso con l’allora dg
dell’Asp, Franco Petramala, e di istigazione a delinquere perché il fatto non
sussiste. Con questa formula, pronunciata dal
gup presso il Tribunale di
Cosenza, Livio Cristofano,
è stato assolto,
ieri mattina, da
ogni
accusa
l’ingegnere coriglianese,
Gennaro Sosto,
dirigente dell’Ufficio tecnico
dell’Asp di Cosenza,
difeso
dagli avvocati
Enzo Belvedere e Alessandro Sosto.
Sosto era stato indagato
assieme ad altre otto persone nell’ambito del procedimento avviato dalla procura della Repubblica di
Cosenza contro le così dette “consulenze d’oro” dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, che molto
clamore aveva suscitato
anche a livello nazionale.
La facilità con cui all’Asp
venivano assegnati incarichi legali all’esterno (nonostante l’ufficio legale
fosse composto da quattro
unità) finì anche nel mirino della commissione d’accesso disposta dal Prefetto, Raffaele Cannizzaro,
poi finito in un nulla di fatto.
Sosto, con le consulenze
legali ovviamente non
c’entra nulla. I pm bruzi a
lui contestavano l’irregolarità della sua nomina a
dirigente e quindi della
sua assunzione. L’atto era
stato firmato dall’allora
dg, Franco Lucio Petramala, che aveva assunto Sosto
con un contratto a tempo
determinato della durata
di cinque anni. Il problema
è che non aveva trasmesso
gli atti alla Regione Calabria, per la relativa autorizzazione, facendo leva su
una serie di normative in
materia del lavoro.
L'avvocato Belvedere in
sede di udienza preliminare aveva prodotto un dossier per attestare la professionalità del suo assistito e
dimostrare la congruità
della consulenza. Il legale
ha insistito soprattutto sulla
continuità delle
prestazioni, dal
momento che
Sosto collabora
con l'Asp da
quattordici anni e che è stato
confermato dai
vari direttori
generali che si sono alternati alla guida dell'azienda
sanitaria.
Il professionista coriglianese, nel corso dell’udienza preliminare dello
scorso 16 giugno, veniva
rinviato a giudizio insieme
a tutti gli altri manager,
dirigenti e professionisti
La sua posizione
inserita nel filone
delle parcelle
d’oro
La sede dell’Asp cosentina
indagati, e successivamente chiedeva di essere
giudicato con il rito abbreviato.
Nel corso dell’udienza di
ieri, il giudice per l’udienza preliminare, Cristofano, accoglieva pienamente
le argomentazione dei difensori di fiducia dell’ing.
Sosto, gli avvocati Enzo
Belvedere e Alessandro Sosto i quali, attraverso la documentazione prodotta e
le ampie memorie depositate, dimostravano come la
nomina Dirigenziale dell’imputato risultasse legittima e pienamente conforme alla normativa del settore sanitario e come l’apporto professionale del Sosto abbia determinato in
seno all’Azienda Sanitaria
Provinciale non già un
danno economico, bensì
un notevole contenimento
di costi; alla luce delle argomentazioni della difesa,
anche il pubblico ministero chiedeva l’assoluzione
dell’imputato. Giacinto De
Pasquale
LAVORO Ma la riforma permette loro anche di acquisire nuovi appalti
Le coop tornano a protestare
Alcuni lavoratori ritengono troppo bassi i contratti in essere
I lavoratori a San Domenico
NON lo facevano da tanto, ma ieri
alcuni operai delle cooperative di
tipo B hanno inscenato una piccola
protesta presso la sede comunale
di San Domenico.
Il problema sollevato dagli operatori riguarda sostanzialmente la
retribuzione. Le lamentele riguardano il contratto attuale che sarebbe troppo basso rispetto a quello
precedente.
I lavoratori sono stati ricevuti
dal sindaco che ha spiegato loro
l’immenso sforzo prodotto dalla
sua amministrazione per mantenere in vita tutti i posti di lavoro e
riqualificare le cooperative. Purtroppo, visti i continui tagli nei
trasferimenti statali, per far entrare tutti è sstato necessatio ridurre i
compensi.
Ma il nuovo “format” delle coop
B prevede anche altre forme di imprenditorialità. I soci potranno
quindi incrementare il loro reddito attraverso lavori esterni al Comune che possono comunque ottenere. Non a caso il sindaco ha voluto che ogni singola cooperativa
avesse una sua specializzazione
per potersi collocare meglio sul
mercato.
L’INTERVENTO
Fuori
dallo stadio
per protesta
e per aiutare
Genova
VUOTO. Il nostro settore sabato rimarrà vuoto, senza tifo, senza
emozioni, con quel cemento a stagliarsi vivido, freddo, inanimato.
Quel pezzo di Curva
Sud sabato 25 ottobre,
in occasione della partita contro la Juve Stabia,
non ci vedrà ai nostri
posti. Tutto quello che
stanno facendo, che ci
stanno facendo, vedi
l’ultimo aberrante decreto, non può vederci
continuamente piegare
la testa, ne' possiamo
attendere che altri, ma
poi quali altri? decidano per noi. L’unità delle
curve in Italia è utopia,
pura e semplice. La “lotta” alla Tessera del Tifoso è una palese ed eclatante dimostrazione.
Tante belle parole, tanti
proclami, addirittura
una
manifestazione
“unitaria” e poi tutto
nel dimenticatoio. Gli
Ultrà Cosenza hanno
pagato,
duramente,
sulla propria pelle, la
lotta pluriennale contro la tessera, sin dall’inizio, con diffide, denunce e repressioni imperanti. Ma questa lotta l’abbiamo persa fin
da subito, pretendendo
unità nelle curve, unità
che non è mai esistita.
Adesso ci fermiamo.
Sabato il nostro calore
si sposterà fuori dallo
stadio, accenderemo
torce e fumogeni senza