IL FUNGO Periodico del Gruppo Micologico e Naturalistico “Renzo Franchi” di Reggio Emilia - Associazione di Volontariato - ONLUS Sito Internet: http://space.comune.re.it/micologico - E-mail: [email protected] - Anno XXXII - n° 2 - settembre 2014 Sped. in abb. post. 70% DBC - Reggio E. Tassa riscossa - Taxe perçue (contiene inserto redazionale) Reg. Trib. Reggio E. N° 531 del 15/11/1982. Direttore responsabile: Paolo Vecchi. Proprietario: Ulderico Bonazzi. Periodico del Gruppo “Renzo Franchi” di R.E. (A.M.B.) - Via Amendola, 2 - 42122 R.E (I) - Tipografia: Grafitalia (0522 511251) Comitato di Redazione: U. Bonazzi, L. Cocchi, G. Donelli, F. Franceschetti, G. Borgatti, G. Valentini COME OGNI ANNO PREPARIAMOCI AGLI IMPEGNI AUTUNNALI Certo che anche quest’anno la stagione è stata strana: mai avuto, a mia memoria, un’estate così piovosa e con temperature ben al di sotto della media. Sicuramente le bizzarrie climatiche hanno scombussolato anche la crescita dei funghi che è stata alquanto imprevedibile. Ci sono stati momenti in cui i boschi, sia quelli caldi della fascia altitudinale della quercia e del castagno che quelli più alti della fascia del faggio e dell’abete, erano pieni di funghi, in modo particolare di Cantharellus cibarius (il galletto) ma anche, e questa è una «stranezza» in questa stagione, di Craterellus cornucopioides (la trambetta da morto). In certe zone c’è stata anche una discreta crescita di «porcini» (non però di Boletus pinophilus, il cosiddetto «porcino rosso»). Anche altre specie del Genere Amanita (come A. rubescens, che ha avuto crescite spettacolari, A. caesarea, A. phalloides) e del Genere Russula hanno avuto una buona presenza. Ma nei boschi in generale la varietà delle Specie (la biodiversità micologica) è stata molto interessante. Solo ultimamente i carpofori che si stanno raccogliendo (porcini compresi) sono spesso invasi da larve e, ai fini delle nostre Mostre, poco «presentabili» e subito deperibili. Speriamo bene! Se la stagione si aggiusta è sperabile che per i nostri impegni autunnali i funghi ci siano numerosi e con carpofori «belli» e significativi. Comunque l'esperienza degli anni passati ci ha insegnato che anche in periodi poveri di funghi siamo sempre riusciti ad organizzare Mostre più che decorose: quante volte abbiamo sentito i visitatori pronunciare, piacevolmente sorpresi loro e soddisfatti noi, parole del tipo: «Ma come avete fatto a trovare tanti funghi quando tutti dicono che non ce n'è...». Naturalmente questo va a merito dei Soci più attivi che hanno sostenuto tutti i carichi di lavoro ottenendo sempre lusinghieri risultati. Anche quest'anno ci auguriamo, visto il successo di partecipazione al Corso di Micologia, che si aggiungano nuovi Soci pronti a collaborare per cercare di rendere più efficace e, dobbiamo dirlo, meno faticoso per i Soci più «vecchi», il carico degli impegni. Anche questa volta mi ripeto volentieri riportando le parole già scritte gli anni scorsi: «Questo invito alla partecipazione all'attività del Gruppo non vuole essere il solito moralistico richiamo all'impegno, ma ha una motivazione didattica importante. La finalità ultima della nostra attività è la crescita della conoscenza micologica, il che vuol dire fare interessare ed appassionare soprattutto i nuovi Soci allo studio della “Scienza dei Funghi”. Le Mostre sono occasioni speciali perché un “novizio” che affianca un micologo vero (e nel Gruppo ne abbiamo, per fortuna, di molto validi e di lunga esperienza) nell'organizzazione di una Mostra (dalla raccolta dei funghi alla loro determinazione) ha opportunità più uniche che rare per essere avviato lungo un percorso che ognuno, liberamente, potrà poi percorrere per quanto e come vuole. Per questo, per ogni Mostra, sarà organizzata dal Gruppo, normalmente il venerdì precedente, un'uscita di raccolta materiale con guide esperte». Abbiamo definito, finora, l'organizzazione delle seguenti Mostre nella nostra provincia: 20-21 sett. 2014: XXXIX Mostra Reggiana del Fungo in Via Roma presso la manifestazione VIAROMAVIVA - Via Roma (in città) 27-28 sett. 2014: Mostra del Fungo presso la Manifestazione “Piante e Animali Perduti” a Guastalla 28-29 sett. 2014:Mostra del Fungo a Praticello di Gattatico 4-5 ott 2014: Mostra del Fungo a Cerreto Laghi - Collagna nell’ambito della manifestazione «Campionato mondiale del Fungo» 12 ott. 2014: XII Giornata Nazionale della Micologia (iniziativa da definire) 25-26 ott. 2014:Giornate micologiche – naturalistiche a Fola di Albinea con Mostra conclusiva 8-9 nov. 2014:Mostra del Fungo presso la “Sagra del Tartufo” a Viano Chiuderemo la nostra “campagna autunnale” domenica 16 nov. con la tradizionale polentata a Regnano presso la casa del nostro Presidente: tutti sono invitati e gli ospiti saranno tanto più graditi se contribuiranno con leccornie varie per soddisfare i tanti golosi… Potremo valutare, se ci saranno ulteriori richieste, la «fattibilità» caso per caso di altre iniziative. Naturalmente sarà comunicata ai Soci ogni variazione di programma. L'invito che rivolgiamo a tutti i Soci è, a questo punto, quasi scontato: abbiamo bisogno del contributo di tutti e ognuno è libero di scegliere le forme e le modalità del suo impegno. Il Responsabile dell’Organizzazione delle Mostre Luigi Cocchi Strada dei Vini e dei Sapori Colline di Scandiano e Canossa: grazie per l'ottimo successo della manifestazione a Cervarezza (17 agosto 2014) Due immagini del nostro stand a Cervarezza. Le foto sono dell’Arch. Giuliano Bianchini (www.altamedia.net) che ringraziamo Come dimostra il comunicato stampa riportato sotto, la partecipazione del Gruppo «R. Franchi» alla manifestazione di Cervarezza ha avuto un ottimo gradimento di pubblico. La Mostra di funghi, seppur in dimensioni ridotte, ha sollevato interesse e stimolato curiosità e domande. Questi sono il nostro successo ed il nostro obiettivo: parlare alla gente e diffondere sempre più le conoscenze sul mondo dei funghi, la prevenzione dalle intossicazioni, la sensibilizzazione ed il rispetto ambientale in particolare del bosco. Grazie ai soci Ulderico Bonazzi (Presidente del Gruppo), Miriam Borgogni, Aldo Carpi con la moglie Mirka, Luigi Cocchi, William Orlandini che hanno organizzato e gestito lo stand del Gruppo. Domenica, il caratteristico centro di Cervarezza Terme si è animato di un folto pubblico che, nell'arco di tutta la giornata, con curiosità e interesse, ha partecipato alla manifestazione “Sapori e Profumi d'Appennino”, di cui sono stati protagonisti assoluti i prodotti tipici dell'enogastronomia locale, dalle colline reggiane fino ai territori di Lunigiana. L'evento è stato organizzato dalla Strada dei Vini e dei Sapori delle Colline di Scandiano e Canossa, in collaborazione con il Comune di Busana, con la Strada del Vino dei Colli di Candia e Lunigiana, con l'ente Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, con il Gruppo Micologico e Naturalistico «R.Franchi» di Reggio Emilia (AMB), con la Confraternita dell'Aceto Balsamico Tradizionale e con l'Associazione Culturale Gusto Sapiens. “Sapori e Profumi d'Appennino” rappresenta un importante momento di conoscenza e valorizzazione degli elementi storici, ambientali, culturali dei territori di produzione dei prodotti locali d'eccellenza. Grazie alle oltre 30 aziende presenti, alla cordialità, professionalità e disponibilità delle associazioni, delle guide turistiche e degli animatori tutti, anche quest'anno la manifestazione ha ottenuto un ottimo successo. Vista quindi la soddisfazione e i riscontri positivi dei visitatori, vogliamo porgervi i nostri più sentiti ringraziamenti. Il Presidente Luigi Benassi Varie - pag. 2 IL FUNGO n. 2 - settembre 2014 Nella speranza che non si ripetano quest’anno i tragici episodi di avvelenamento da funghi successi nell’autunno 2012 diamo le «ultime notizie» sull’argomento La Provincia Pavese, 15/08/2014 - Rischio funghi, già 80 intossicati Sono i casi registrati al Centro Anti Veleni (CAV)(*) della Maugeri in un mese e mezzo, provenienti da tutta Italia. Due anche in provincia di Pavia (di Anna Ghezzi). PAVIA. Estate con pioggia da record, e i boschi si sono riempiti di funghi. Ottima notizia per gli appassionati, ma con un effetto collaterale: è boom di intossicazioni estive. Ottanta in un mese e mezzo, tra luglio e agosto, sono solo quelle di cui si è occupato il Centro Anti veleni della Fondazione Maugeri di Pavia, struttura di riferimento di livello nazionale. E mentre la Coldiretti prevede un bilancio finale di 30 mila tonnellate di funghi, i tossicologi iniziano a fare la conta degli avvelenamenti. Secondo i dati raccolti dell'Irccs fondazione Maugeri di Pavia, in appena un mese e mezzo il dato sfiora le ottanta richieste di aiuto, che spesso corrispondono a molte più persone, in quanto i funghi si mangiano in famiglia o tra amici, e spesso per ogni chiamata di soccorso gli intossicati sono più d'uno: soltanto in agosto, a 22 richieste di consulenza corrispondevano 55 pazienti intossicati. Più del doppio. Il bilancio? Il CAV pavese ha seguito 3 avvelenamenti accertati da amanita, famiglia di funghi tra i più insidiosi per gli effetti che il composto alfa-amanitina produce soprattutto sul fegato, con scompensi potenzialmente mortali. E delle 3 intossicazioni da amanita, una è finita con il decesso del paziente, un uomo di Modena. Due intossicazioni, non gravi, anche in provincia di Pavia, una a Pavia e l'altra a Varzi: avrebbero mangiato principalmente funghi crudi, porcini, in gran quantità. Quantità che possono determinare sintomi gastroenterici anche di una certa rilevanza. «Ottanta casi in un mese e mezzo sono molti. – spiega il professor Carlo Locatelli, responsabile del CAV di Pavia – Nel nostro laboratorio abbiamo fatto i test relativi ai pazienti intossicati da amanita. Il paziente deceduto a Modena tuttavia era arrivato tardivamente in ospedale». Proprio per evitare questo pericolo gli esperti del centro avvertono: «Meglio evitare l'automedicazione – dice Locatelli – perché facendo diminuire i sintomi dell'intossicazione può indurre a ritardare l'arrivo in pronto soccorso e le possibilità di intervenire in tempo». I primi segnali dell'intossicazione emergono anche 12-24 ore dopo il consumo dei funghi, essere tempestivi è fondamentale per evitare i danni agli organi: in particolari danni epatici, con le transaminasi che si innalzano, ma anche danni renali. La proteina tossica, contenuta nei funghi, aggredisce le cellule ed è molto resistente. I primi sintomi a comparire sono nausea, vomito, dissenteria, a volte febbre alta. Il pericolo è quello della disidratazione. Ma il trascorrere del tempo non gioca a favore della prognosi. Una sottovalutazione del problema può condurre a esiti infausti, alla necrosi del fegato e persino alla (*)I dati sono confermati dal CAV dell’Ospedale Niguarda-Cà Granda di Milano Gazzetta di Modena, 15/08/2014 - Mangia funghi velenosi, muore 79enne Serramazzoni. Rolando Rubini si è sentito male sabato, è spirato nella notte tra lunedì e martedì. Si tratterebbe di Amanita phalloides SERRAMAZZONI. È morto dopo avere mangiato per errore funghi velenosi scambiati per funghi commestibili. A perdere la vita è stato un 79enne di Serramazzoni, Rolando Rubini. L'uomo si è sentito male sabato sera scorso ed è stato portato all'ospedale di Pavullo. Una volta qui, i sanitari hanno saputo dai familiari che Rubini aveva mangiato funghi e hanno inviato i campioni al laboratorio specializzato a Parma; quando sono arrivati gli esiti positivi per avvelenamento, il 79enne è stato subito trasferito al Policlinico di Modena nel reparto di terapia intensiva. Ma purtroppo le sue condizioni sono andate peggiorando ed è sopraggiunta la morte nella notte tra lunedì e martedi. Nella giornata di mercoledì è stato celebrato il funerale nella chiesa di San Dalmazio con tantissime persone per l'ultimo saluto. Pare che ad (continua a pag. 5) Intossicazione da funghi: in 19 finiscono all'ospedale. Mandò: “Evento senza precedenti” (di Claudia Failli) Sono in tutto 19 le persone intossicate dopo aver ingerito un chilo circa di funghi. E' quanto successo la scorsa notte all'interno di un agriturismo di Pieve Santo Stefano. Un episodio senza precedenti per la provincia di Arezzo che ha messo a dura prova l'organizzazione del 118. “Un grande lavoro di squadra – spiega Massimo Mandò, Direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza della Asl 8 – abbiamo risposto a questa emergenza nel migliore dei modi senza alcun sovraccarico per la centrale operativa e, soprattutto, senza lasciare il territorio senza copertura per le emergenze. In questo senso dobbiamo ringraziare i tanti volontari delle varie associazioni di volontariato che stanotte ci sono stati vicini e ci hanno dato manforte”. Una lunga notte di lavoro durante la quale sono stati in tutto dieci le ambulanze impiegate nei soccorsi. “Abbiamo avuto la possibilità di utilizzare anche un pulmino – spiega Saverio Dragoni, medico 118 Arezzo – vista la quantità di persone interessate dall'evento è stato utile potersi avvalere anche di questo mezzo per i trasporti. Inoltre, per evitare di gravare troppo su un'unica struttura, abbiamo deciso di smistare le persone intossicate nei pronto soccorso dell'ospedale San Donato, Sansepolcro, Fratta e Bibbiena”. Ma veniamo ai fatti. Alle 23,30 circa di ieri sera è arriva la richiesta di soccorso direttamente alla centrale 118 di Arezzo. Diciannove persone, tra i 13 e i 67 anni, hanno accusato un forte malore qualche ora dopo aver terminato una cena a base di tagliatelle ai funghi. A partire per prima è stata un'ambulanza con medico a bordo. Giunti sul (continua a pag. 5) posto i sanitari si sono ritrovati davanti ad un scenario particolarmente SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia Ispettorato Micologico dell’AUSL di R.E. (continua a pag. 5) Dal Bosco alla Tavola Raccolta e Consumo di Funghi in Sicurezza Sedi dell’Ispettorato Micologico in provincia ? Reggio Emilia - Via Amendola, 2 - Tel 0522 335718 ? Castelnovo né Monti - Via Roma, 26 - Tel 0522 617341/2 ? Scandiano - Via Martiri della Libertà, 8 - Tel 0522 850389 IN CASO DI INTOSSICAZIONE DA FUNGHI RIVOLGERSI AL PIÙ VICINO PRONTO SOCCORSO O TELEFONARE AL 118 E CONSEGNARE ALLA STRUTTURA OSPEDALIERA I RESTI DELLA PULIZIA DEI FUNGHI E GLI AVANZI DEL PASTO Il riconoscimento funghi (senza certificazione) avviene anche presso la sede del Gruppo Micologico e Naturalistico «R. Franchi» (A.M.B.), Via Amendola 2 (RE), tutti i lunedì sera dalle 21,00 alle 23,00 e durante le iniziative (Mostre, serate, ecc.) organizzate dal Gruppo. Si raccomanda di portare, per il riconoscimento, tutti i funghi raccolti e non solo un «campione» Immagine tratta da pubblicazioni dell’AUSL di Reggio Emilia SONO APERTE PER L’ANNO 2014 LE ISCRIZIONI AL GRUPPO MICOLOGICO E NATURALISTICO “R. FRANCHI” DI REGGIO EMILIA (ASSOCIAZIONE MICOLOGICA BRESADOLA) SE AMATE LA NATURA VENITE A CONOSCERLA CON NOI ATTRAVERSO LA MICOLOGIA Micologia - pag. 3 IL FUNGO n. 2 - settembre 2014 UN FUNGO AL MESE a cura di Ulderico Bonazzi Russula olivacea (Schaeff.) Pers. Cappello: 7-16 (20) inizialmente subgloboso, poi piano con depressione centrale, sodo ma non duro. Cuticola opaca, asciutta, sottile, separabile per un terzo, con caratteristiche screpolature che si intravedono lungo il bordo, colore molto variabile dal verde al bruno-viola, grigio olivastro. Imenio: lamelle smarginate o leggermente adnate leggermente arrotondate, a volte forcate verso il gambo, unite da nervature sul fondo (anastomizzate), fitte, poi spaziate, piuttosto larghe, lamellule spesso assenti, prima crema poi gialloocraceo. Gambo: 0,5-11 x 1,8- 3,5 cm, cilindrico, leggermente arrotondato alla base, rastremato all'apice, biancastro o con sfumature rosa tendente a macchiarsi di fulvastro-ruggine alla base, glabro, duro, non molto pieno, poi farcito a maturità, più o meno rugoloso. Carne: da bianca a giallastra, sfumata di rosso sotto la cuticola, spessa, compatta inizialmente poi flaccida, odore quasi nullo, sapore gradevole. Microscopia: 8,5-11x 7,5-9,0 µm, spore subglobose o ovoidali, con aculei isolati, non reticolate, ornamentazione amiloide. Sporata: giallo ocra. Habitat: boschi di faggio in estate-autunno. Commestibilità: commestibile anche gradevole (dopo prolungata cottura). Note:Russula alutacea, pure commestibile è molto simile, ma non è mai col cappello rugoso e il gambo presenta sfumature rosate solo verso la base, il suo habitat preferito è la quercia. Nomi volgari e dialettali di Russula olivacea (Schaeff.) Pers. - Non esistono nomi popolari riferiti alla specie, ma a «gruppi» di russule sulla base grossolana dei colori della cuticola del cappello. R. olivacea potrebbe appartenere alle: Russula olivacea (Schaeff.) Pers. - Foto di G. Bramini Russule commestibili rosse e viola = Cumbetta: nome dialettale ligure; Rusciolo: nome dialettale di Collepino di Spello (Perugia); Fungo rosso: nome dialettale di Montefalco (Perugia); Paonazza: nome dialettale di Piegaro (Perugia) e Papigno di Terni. Russule commestibili viola = Morella: nome dialettale delle frazioni di Pàvana, Castello di Sambuca, S. Pellegrino del comune di Sambuca Pistoiese. RUBRICA “ FUNGHI - METALLI - RADIOATTIVITA’ ” a cura di Luigi Cocchi & Luciano Vescovi Scheda 59: Russula olivacea (Schaeff.) Pers. E' importante conoscere bene questa specie, che è considerata commestibile ma lo è solo da cotta: infatti mangiata cruda o poco cotta può creare un'intossicazione che non è pericolosa per la vita ma è comunque molto fastidiosa. Qualche anno fa capitò, proprio nella nostra provincia, un episodio di intossicazione collettiva provocata dal consumo di cappelli carnosi (caratteristica di questa specie) cucinati alla griglia: questa è una pratica molto insidiosa con i funghi perché la griglia “strina” in superficie ma non cuoce bene all'interno dove eventuali tossine termolabili possono permanere. Presentiamo, come al solito, le seguenti tabelle: ? Tab. 1: Dati per tutti i campioni (10301 camp.) ? Tab. 2: Dati Genere Russula (658 camp.) ? Tab. 3: Dati Russula olivacea (14 camp.) Per quanto riguarda i metalli pesanti tradizionalmente oggetto delle nostre considerazioni, cadmio (Cd), piombo (Pb) e mercurio (Hg) il confronto fra le colonne grigie intitolate “Med” (mediana dei valori) delle Tab. 1 e 3, mostra che questa specie, per questo aspetto, non presenta problemi. Ricordiamo che, dal punto di vista legislativo, i riferimenti sono i “tenori massimi”, negli alimenti del commercio, di questi metalli pesanti stabiliti dalla regolamentazione comunitaria. Il Reg. (CE) N. 466/2001, che stabiliva i tenori massimi di Cd e Pb (rispettivamente 0,2 e 0,3 mg/kg di sostanza fresca) solo per i funghi coltivati, è stato abolito e superato dal Reg. N. 629/2008 che ha rivisto tali tenori massimi introducendo, per Cd, limiti anche per i funghi selvatici. Per Pb non è cambiato nulla (viene mantenuto il limite di 0,3 mg/kg di sostanza fresca per i funghi coltivati e non viene posto nessun limite per i funghi selvatici) mentre per Cd viene abbassato il limite a 0,05 per i funghi coltivati (ad eccezione di Agaricus bisporus, Pleurotus ostreatus e Lentinus edodes per i quali viene mantenuto il limite di 0,2) e viene introdotto il limite di 1 mg/kg di sostanza fresca per i funghi selvatici. Anche per mercurio (Hg) non cambia nulla (non vengono stabiliti limiti né per i funghi coltivati né per i selvatici). Ricordiamo che l'unità di misura dei valori delle nostre tabelle è milligrammo per chilogrammo di sostanza secca, in sigla mg/kg s.s.: perciò, per potere confrontare i dati delle tabelle con i limiti della CE, bisogna moltiplicare tali limiti per dieci contenendo i funghi, mediamente, il 90% d'acqua. Facendo riferimento al nostro ”fungo di riferimento” (Tab. 1, colonna grigia intitolata Med) questa specie si caratterizza per avere concentrazioni di elementi chimici in generale con valori più bassi, ma non di molto. Anche per questa specie sono interessanti i valori di fosforo (P), magnesio (Mg), potassio (K) , zinco (Zn) e zolfo (S) per i relativamente bassi valori delle deviazioni standard: ancora una volta abbiamo la conferma che questa considerazione ha valore generale, come ripetiamo da tempo, in quanto riteniamo tali elementi fisiologici per tutti i funghi. Conclusioni Per gli aspetti che noi studiamo questa specie può essere considerata pulita. Sottolineiamo che tale specie va consumata solo ben cotta (non alla griglia o ai ferri). Ricordiamo comunque che in generale tutti i funghi non sono mai da considerare “alimento” e vanno quindi consumati con parsimonia. Un ulteriore consiglio è quello di non consumare funghi crudi perché, oltre al caso qui considerato (ci sono molte altre specie che contengono tossine termolabili), il consumo di funghi crudi può più facilmente provocare fenomeni di intolleranza. Comunque sia noi consideriamo sempre la commestibilità dei funghi ben cotti. Per motivi di spazio rimandiamo alla Bibliografia presentata nei numeri precedenti de «Il Fungo». (continua a pag. 7) Il Volume, pubblicato nel 2010, é scaricabile dal sito della CE al link http://eusoils.jrc.ec.europa.eu/ESDB_Archive/eusoils_docs/doc_other.html Varie - pag. 4 IL FUNGO n. 2 - settembre 2014 I rifiuti sommergeranno il mondo? I BOSCHI DETURPATI «Tanti anni fa, la gente, prima di entrare nel bosco a cercare i funghi, si toglieva il cappello, si inginocchiava e recitava una preghiera. Oggi i boschi vengono deturpati dall'uomo, gli alberi intristiscono e muoiono prima del tempo.» (R. Battaglia - 1999: La capanna incantata. Collana SuperBUR. Bibilioteca Univ. Rizzoli) di Luciano Ponzoni & Stefano Balestreri (*) I boschi deturpati! A nessuno è stata risparmiata la scena di un sacco per questo i nostri boschi soffrono. Un tempo l'uomo si occupava dei boschi dell'immondizia, di un materasso, di un lavandino, di un mobile, di un perché da lì traeva frutti e materiali per il proprio vivere quotidiano. Per ammasso di macerie, di una latta di tempera o di vernice scaricati ai margini ottenere il massimo dei benefici, li frequentava spesso, ne seguiva la crescita del bosco o al suo interno, lungo il viottolo solitamente percorso dai trattori, e interveniva nei tempi e nei modi più appropriati. Oggi non più o almeno non dove è più facile liberarsi dei propri rifiuti senza essere scoperti. Ma il rifiuto più con le stesse attenzioni, le stesse premure, la stessa perizia. Chi entra nel è lì e ci rimane, effetto di un atto scriteriato compiuto da individui che hanno bosco per trarne un vantaggio economico, lo sfrutta per quello che esso può come unico scopo quello di allontanare da casa propria ciò che non serve più. dare al momento, senza preoccuparsi se il suo modo di agire può Egoisti e senza un briciolo di coscienza! Sì, perché i servizi di raccolta e di compromettere in tutto o in parte le sue caratteristiche fondamentali, il suo smaltimento dei rifiuti che le Amministrazioni comunali offrono oggi al futuro. È lo scempio dell'ambiente naturale che l'uomo moderno mette in atto cittadino sono, anche se non dappertutto, abbastanza ben organizzati che solo con una superficialità e una bramosia che certo non gli fanno onore. Da persone di quel tipo si permettono di compiere simili gesti. E il danno questa superficialità e da questa bramosia non sono esenti certi cercatori di provocato non è di poco conto. Innanzi tutto il bosco cambia aspetto: funghi che entrano nel bosco senza pensare all'equilibrio instabile su cui si l'oggetto estraneo non è mai in sintonia con ciò che lo circonda, spesso guasta regge quest'ambiente tanto ricco e complesso. C'è modo e modo di cercare e notevolmente la bellezza dell'ambiente naturale, è un pugno nell'occhio. Ma raccogliere i frutti che il bosco ci elargisce gratuitamente. Se non siamo il danno maggiore sta nella difficoltà che ha il bosco a “digerire” questi corpi attenti a rispettarlo, c’è il serio pericolo che la sua offerta ad un certo punto si estranei: alcuni sono talmente nocivi che gli procurano subito piccole, ma possa esaurire. Una piccola parte di bosco muore. significative lesioni permanenti; altri sono tanto indigesti che richiedono *** *** *** decine, se non centinaia di anni per essere assimilati, quando la mano (*) Stefano Balestreri è il curatore dell’ottimo sito web provvida dell'uomo coscienzioso non interviene a prelevarli e a destinarli www.appuntidimicologia.com che consigliamo di visitare a tutti gli altrove. Un gesto inconsulto, un ambiente imbruttito e guastato. Ma non solo appassionati, in particolare ai «principianti». Tempi di degradamento «spontaneo»: ö Scarti di cucina, vegetali: poche settimane - alcuni mesi ö Carta - Cartone: alcuni mesi ö Sigaretta con filtro: 2 anni ö Gomma da masticare: 5 anni ö Lattina d’allumino: 20 - 100 anni ö Oggetti di plastica: 100 - 1000 anni ö Pannoloni: 450 anni ö Carta telefonica: 1000 anni ö Bottiglia di vetro: 4000 anni In questa immagine (foto di L. Cocchi) si vede il cumulo di rifiuti che furono raccolti (siamo attorno al 1990) nei boschi di Marola (comune di Carpineti) in una delle numerose iniziative della campagna «Bosco Pulito» allora promossa dal Gruppo Franchi. Purtroppo i mass media diedero poco spazio a tali iniziative che, poi, furono prese, con ben altra risonanza mediatica, da altre Associazioni come, per es., Lega Ambiente. Ovviamente la cosa ci ha fatto piacere e auspichiamo che tali azioni collettive di «pulizia» dell’ambiente siano prese dal maggior numero possibile di Associazioni, Gruppi Micologici, ecc. In casi come questi non ha senso rivendicare «paternità»!!! A noi resta la soddisfazione di essere stati precursori di tali iniziative e tra i primi a denunciare la deturpazione dell’ambiente naturale provocata dall’abbandono irresponsabile dei rifiuti. Per quanto ci riguarda il nostro auspicio è che il Gruppo ritrovi le forze per riprendere l’attività di sensibilizzazione e di raccolta dei rifiuti abbandonati dai troppi maleducati che frequentato i boschi. Nella tabella riportata sopra (elaborata dal CAI) vengono indicati i tempi di «autodistruzione naturale» di alcuni fra i più frequenti rifiuti che vengono stupidamente lasciati nei boschi. MORTE - DECOMPOSIZIONE - RINASCITA Un ceppo marcescente è una piccola ma affascinante società a sè stante, che mette chiaramente in luce i processi della successione ecologica, cioè un gruppo di specie succede ad un altro gruppo e, così via, finché non viene raggiunto un termine stabilizzato e stabile (in questo caso, il ritorno al suolo dei «butterati» resti del tronco). Un esperto naturalista può dire da quanto tempo è morto un ceppo osservando le particolari specie che già vi si trovano. Ceppo appena caduto: gli «amanti dell’umidità», come lumache e porcellini di terra, sono tra i primi a trovarvi rifugio, nutrendosi di notte sui circostanti vegetali putridi. Sono poi seguiti dai centopiedi e dai ragni carnivori. La vorace disdera uccide poi i porcellini di terra con le sue forti mandibole. L’anno dopo: appena riconoscibile, il ceppo è ora profondamente segnato dai fori di vari coleotteri e ricoperto di muschi e funghi. Frattanto le cimici dei boschi schiacciano i loro piatti corpi sotto la scorza scagliosa degli alberi, la larva della criocera si alimenta con il legno putrescente, mentre l’insetto adulto si nutre di nettare. Ancora un anno dopo: il ceppo è ora crivellato dalle gallerie praticate da insetti trivellatori, le cui larve sono ricercate dai picchi. Le mutille sono vespe che depongono le uova entro i nidi delle vespe del legno. Gli sfecidi frattanto riempiono i loro nidi di mosche e zanzare. Le larve del cervo volante impiegano anni per svilupparsi in adulto Morale della Storia Naturale: La Natura non produce rifiuti. Una sostanza di «scarto» di un essere vivente è sempre risorsa per un altro essere vivente. L’uomo ha ancora molto da imparare. Varie - pag. 5 IL FUNGO n. 2 - settembre 2014 (continua da pag. 2) Rischio Funghi, già 80 intossicati morte. L'anno scorso, a novembre, in una sola settimana erano state più di dieci le vittime di intossicazione curate e ricoverate al pronto soccorso del San Matteo. Due di loro erano finite in Rianimazione, sotto stretta osservazione. A Gerenzago aveva accusato malori di diversa intensità un'intera famiglia: sette persone che avevano cucinato dei funghi, forse della famiglia dell'Armillaria Mellea, raccolti nel giardino della loro abitazione. Tra questi si nascondeva probabilmente un esemplare non commestibile. (continua da pag. 2) Mangia funghi velenosi, muore 79enne avvelenare Rubini siano stati alcuni esemplari di Amanita phalloides, che, secondo gli esperti, in alcuni stati vegetativi assomiglierebbe a funghi commestibili inducendo pare in errore più facilmente. Stando ad una prima ricostruzione, pare che lo stesso Rubini avesse raccolto i funghi che poi ha cucinato e mangiato. La moglie ha preferito quella sera non mangiarne e il resto della famiglia non c'era; quindi solo il 79enne ha consumato il cibo avvelenato con conseguente immediato ricovero all'ospedale. Rubini ha lasciato la moglie Francesco, i figli, la sorella, i nipoti e i tanti amici e conoscenti che mercoledì gli hanno reso omaggio per l'ultima volta. L'Azienda Usl ricorda che prima di mangiare funghi spontanei raccolti nel sottobosco o nei prati in pianura è sempre opportuno verificarne la commestibilità presso uno dei centri dell'Ispettorato Micologico del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell'Azienda Usl. I controlli sono gratuiti. Per il controllo dei funghi non è necessaria la prenotazione ed è possibile contattare l'Ispettorato Micologico in caso di bisogno anche al di fuori degli orari prestabiliti. Il servizio è rivolto anche ai commercianti e ristoratori. Informazioni: [email protected] È possibile consultare orari e sedi dei punti di controllo dell'Ispettorato micologico sul sito web www.ausl.mo.it/funghi (continua da pag. 2) Intossicazioni da funghi: in 19 finiscono all’ospedale complicato. Dieci adulti e tre bambini lamentavano un fortissimo senso di nausea e disturbi gastro intestinali evidenti. Dopo aver compreso che il malore era dovuto all'ingerimento di un chilo circa di funghi si è messa in moto tutta la macchina dell'emergenza. Sul posto è arrivata anche l'esperta in micologia Daniela Donati che, grazie all'aiuto del collega Bruno Tredici è riuscita a comprendere quale specie di fungo avessero ingerito. “Sospettiamo che si tratti di Boletus satanas – spiega la dottoressa Donati – Lo abbiamo dedotto dopo aver parlato con la signora che ha raccolto il fungo la quale ha riconosciuto la foto dell'esemplare sul libro che avevo portato con me. Si tratta di una specie molto simile al porcino e che, ad un primo sguardo può ingannare i raccoglitori inesperti. Fortunatamente non si tratta di un fungo con tossicità letale. La raccomandazione è comunque di evitare di somministrare funghi a persone affette da varie patologie e a bambini”. Gli intossicati sono cittadini di nazionalità italiana, tedesca e svizzera. Tutti hanno ricevuto lo stesso identico trattamento terapeutico. La maggior parte di loro è stata dimessa fatta eccezione per due ragazzini e tre adulti che sono attualmente ricoverati ad Arezzo e alla Fratta in osservazione. “Abbiamo collaborato come meglio possibile – commenta il dr. Antonio Sallese – vogliamo cogliere questa occasione per ricordare a tutti che la Asl 8 mette a disposizione un puntuale servizio di analisi dei funghi raccolti. Invitiamo tutti coloro che non sono certi della specie a fare visita ai nostri micologi. Solo in questo modo possiamo riuscire a prevenire eventi di questa portata”. L’opuscololo del Ministero della Salute «I Funghi: Guida alla Prevenzione delle Intossicazioni» (a cura della Dr.ssa Francesca Assisi, Dirigente Medico del Centro AntiVeleni - CAV dell’Ospedale Niguarda - Cà Granda di Milano) è scaricabile, in formato pdf, al link: www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_149_alle gato.pdf Si ricorda a tutti i Soci e a tutti gli amici appassionati amanti della Natura che la sede del Gruppo (Via Amendola, 2 - RE) è aperta tutti i Lunedì sera (dalle 21,00 alle 23,00 eccetto i periodi festivi) per il controllo dei funghi raccolti e per approfondire la La soluzione del Rebus (5 11 - A. Paveto) pubblicato nel numero precedente del «FUNGO» è: conoscenza della Micologia e della Botanica F atto in C R edibile = Fatto incredibile Siti WEB Gruppo «Franchi»: http://space.comune.re.it/micologico/index.htm http://it-it.facebook.com/profile.php?id=100000945364455 Sito WEB AMB : www.ambbresadola.org Varie - pag. 6 IL FUNGO n. 2 - settembre 2014 F U N G H I M I S T I Questa non vuole essere una rubrica vera e propria con una rigorosa periodicità e a tema fisso, ma una sorta di libero spazio dove scrivere curiosità, stranezze, informazioni particolari sul mondo dei funghi e dintorni. Mi capita spesso, infatti, navigando nel WEB e leggendo libri, riviste e pubblicazioni diverse (soprattutto in riferimento al lavoro di ricerca nel quale sono impegnato) di incappare in notizie strane e curiose, a volte di interesse scientifico, altre volte solo note di colore e folklore, ogni tanto vere e proprie superstizioni legate ad usanze e credenze di popoli anche molto lontani, nel tempo e nello spazio, da noi. Ho allora pensato che potrebbe essere gradevole, utile e divertente, per i nostri lettori, ritrovare su “Il Fungo” tali notizie. Naturalmente sarebbe anche simpatico se ogni lettore, a sua volta, mi comunicasse notizie strane sul mondo dei funghi trovate durante le sue letture o sentite raccontare, in modo da portarle a conoscenza di tutti. In questa puntata pubblichiamo due notizie: la 1° è tratta dal sito www.meteoweb.eu; la 2° dalle «Newsletters» di «Le Scienze» del 3 luglio 2014. Perché alcuni funghi sono velenosi e altri no? Giovedì 14 agosto 2014 - Perché in natura esistono funghi nocivi? Ce lo spiega in un interessantissimo articolo Anna Maria Carchidi dell'Almanacco del CNR, col contributo di Antonio Moretti, dell'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (Ispa) del Cnr di Bari. «Le micotossine, sostanze tossiche per uomo e animali, sono un prodotto del metabolismo secondario e, quindi, al contrario dei prodotti del metabolismo primario (proteine, zuccheri, grassi, etc.), non sono essenziali per la crescita e lo sviluppo dei funghi» spiega l'esperto. «Alcune di esse, in particolare quelle prodotte dai funghi macroscopici quali Amanita phalloides e Amanita virosa, sono responsabili dei più frequenti avvelenamenti mortali da funghi nell'uomo I livelli di tossicità presenti possono provocare da un lieve problema digestivo o allergico, ad allucinazioni, fino a gravi danni di organi (spesso il fegato)». «I funghi non vivono isolati, ma interagiscono da sempre con l'ambiente circostante in cui esiste una quantità innumerevole di altri organismi vitali (altri funghi microscopici, batteri, insetti, acari, e animali di piccola e grande taglia etc.) potenzialmente interessati a nutrirsi dei succosi carpofori fungini, cioè dell'insieme del gambo e del cappello» continua il ricercatore. «La produzione di tali tossine, dunque, potrebbe essere stato uno strumento con cui i funghi si sono difesi dalle minacce dell'ambiente in cui crescono e con il quale, dunque, tengono lontani i predatori». Ma anche l'evoluzione entra in gioco. «Serve a spiegare per quale ragione i funghi commestibili come Agaricus campestris (il Prataiolo) non possiedono alcuna arma pericolosa» precisa Moretti. «In origine esisteva un solo fungo progenitore che poteva possedere o meno queste armi letali. Con la differenziazione delle varie specie, alcune di esse a causa dell'ambiente in cui si sono sviluppate sono diventate velenose, dotandosi, attraverso mutazioni, del patrimonio genetico necessario a produrre le micotossine» conclude Moretti. «Le specie eduli invece non si sono mai dotate di queste 'armi'. Oppure, durante la loro storia evolutiva, potrebbero avere deciso di perdere la capacità di produrre sostanze velenose perché troppo dispendioso rispetto ai vantaggi che ne potevano derivare”. I funghi magici e l'espansione della mente La psilocibina, principale principio attivo di alcuni funghi allucinogeni, blocca la sincronizzazione fra le aree di pensiero superiori, ma potenza l'attività e la sincronizzazione delle regioni più arcaiche del cervello, quelle che presiedono all'emotività, in modo molto simile a quello che si osserva quando si sogna. L'attivazione contemporanea di un eccesso di circuiti che creano percorsi di pensiero insoliti può spiegare la descrizione dell'esperienza psichedelica come espansione della mente (red) Gli effetti allucinogeni della psilocibina, il principio attivo dei “funghi magici”, ovvero funghi con sostanze psicoattive, sono legati a un potenziamento dell'attività nelle parti evolutivamente più antiche del cervello, come l'ippocampo e il giro del cingolo anteriore, fortemente legate alla modalità emotiva di pensare, e a una contemporanea disorganizzazione delle aree che presiedono al pensiero di alto livello. Ma non solo: oltre a questo schema di attività che ricorda molto quello che si osserva durante il sogno, le diverse aree cerebrali entrano in comunicazione fra loro lungo percorsi che normalmente non vengono attivati, o quanto meno non vengono attivati tutti nello stesso momento. Una circostanza, questa, che potrebbe dar conto della descrizione dell'esperienza psichedelica come di una “espansione della mente”. La scoperta - pubblicata su “Human Brain Mapping” - è opera di un gruppo di neuroscienziato della Goethe-Universität di Francoforte, dell'Imperial College di Londra e dell'argentino Consejo Nacional de Investigaciones Cientificas y Tecnologicas. “Conoscere i meccanismi alla base di quello che accade sotto l'effetto di droghe psichedeliche può anche aiutare a capire i loro possibili usi. Attualmente stiamo studiando l'effetto dell'LSD sul pensiero creativo e la possibilità che la psilocibina possa essere d'aiuto nell'alleviare i sintomi della depressione, consentendo ai pazienti di cambiare i loro modelli rigidamente pessimistici di pensiero. Tentativi di sfruttare le sostanze psichedeliche a fini terapeutici erano stati effettuati già negli anni cinquanta e sessanta, ma ora stiamo finalmente cominciando a capire la loro azione sul cervello e come eventualmente farne un buon uso”, osserva Robin Carhart-Harris, uno degli autori. Per chiarire le basi biologiche dell'esperienza con le sostanze psichedeliche, i ricercatori hanno analizzato i dati di imaging cerebrale di 15 volontari ai quali è stata iniettata per via endovenosa la psilocibina mentre erano sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI). Dai dati raccolti sembra che una delle principali azioni della psilocibina, come verosimilmente di altre sostanze allucinogene, sia di far “saltare” la sincronizzazione generale fra le attività delle diverse aree cerebrali superiori. Al contrario, diverse aree sottocorticali legate all'emotività e alla memoria mostravano di lavorare in modo più sincronizzato e più intenso. Successivamente i ricercatori hanno analizzato i dati modellandoli come un sistema dinamico, calcolandone l'entropia, una misura che permette di quantificare il livello di casualità nell'evoluzione di un sistema. In questo modo hanno rilevato che nel sottosistema costituito dalla parte più primitiva del cervello si verificava un notevole incremento dell'entropia, interpretabile come un aumento del numero di tipi di attività possibili sotto l'influenza della psilocibina. Per esempio, in uno stato di coscienza normale i diversi circuiti che collegano il giro del cingolo dell'emisfero sinistro e di quello destro, l'ippocampo sinistro e quello destro, si possono attivare in rapida successione, ma non in contemporanea, cosa che invece avviene sotto lo stimolo della psilocibina. Precedenti ricerche hanno tra l'altro suggerito che ci sia un numero ottimale di reti dinamiche contemporaneamente attive nel cervello, che permette di ottimizzare l'equilibrio tra la stabilità e la flessibilità della coscienza, un requisito importante dal punto di vista evolutivo. Se il numero di questi circuiti supera quel punto critico ottimale, osservano gli autori, la mente passa a operare come un sistema dinamico sempre più caotico, con l'apertura di “percorsi di pensiero” imprevedibili e potenzialmente pericolosi. A cura di Luigi Cocchi; e-mail: [email protected] Questo giornale è stampato su carta riciclata. Nessun albero è stato abbattuto per questo giornale Micologia - pag. 7 IL FUNGO n. 2 - settembre 2014 (continua da pag. 3) Scheda 59: Russula olivacea UNA RICETTA AL MESE a cura di U. Bonazzi Cous cous del Boscaiolo da http://www.appuntidimicologia.com/2014/07/cous-cous-delboscaiolo.html (di Stefano Balestreri) Ingredienti per 4 persone: 300 gr di cous cous; 4 piccoli porcini; 300 gr di Cantharellus cibarius; 2 Russula cyanoxantha; aglio, olio, sale, erbe e aromi profumati qb; Preparazione: pulite e lavate accuratamente i funghi e affettateli a piacere. Preparate una padella con olio, insaporite con uno spicchio d'aglio, che in seguito toglierete, ed aggiungete i funghi. Fateli saltare a fuoco vivace per qualche minuto, poi continuate la cottura per 15-20'salando a piacere. Nel frattempo preparate in una comoda terrina il cous cous, come da indicazioni riportate sulla confezione e conditeli con il preparato fungino. AGEVOLAZIONI PER I SOCI In seguito ad accordi con il nostro Gruppo verranno concessi sconti a tutti i soci A.M.B. in regola con il pagamento della quota sociale annuale da: ? BAR LOCANDA Tini - Ospitaletto di Ligonchio (RE) - Tel 0522 899138; Fax 0522 899639 Eventuali altre ditte disponibili ad agevolazioni per i soci A.M.B. sono reperibili sul nostro sito web alla pagina http://space.comune.re.it/micologico/AGEVOLAZIONI.htm TESSERAMENTO 2014 Le quote sociali 2014 sono: Soci € 30,00 (+ € 4,00 per spese postali per i residenti all’estero); Familiari € 1,60; Soci sostenitori oltre € 30,00. Il versamento della quota potrà essere fatto direttamente in sede o sul C.C.P. N° 10550424 intestato a "Il Fungo” o sul C.C.B. N. 000100232113 intestato a Gruppo Micologico “R. Franchi”, Unicredit Banca S.p.A., Agenzia 5 Reggio Emilia - Via Gandhi, 4 - 42123 R.E. Codice IBAN: IT 38 J 02008 12813 000100232113. I Gruppi, gli Enti, le Associazioni interessati a ricevere regolarmente "Il Fungo" dovranno versare € 8,00 per rimborso spese postali. I soci di altri Gruppi A.M.B. potranno, in base allo statuto, divenire anche nostri soci, ricevendo in tal modo regolarmente sia “IL FUNGO” che “IL FUNGO REGGIANO”, versando la quota di € 15,00 (per i residenti all’estero vanno aggiunti € 7,00 per spese postali) E’ on line il Sito WEB dell’Ufficio Turistico della Provincia di RE «www.funghieturismo.it». Il Gruppo «Franchi» collabora con l’invio di materiale didattitico-scientifico e iconografico sul Regno dei Funghi e cura una piccola Rubrica settimanale sulla situazione della presenza dei funghi sul territorio provinciale. Tutti i Soci sono invitati a visitare il Sito ed a diffonderne la conoscenza. A. Montecchi e M. Sarasini si sono formati all'interno dell'A.M.B. La simbiosi tra due personalità molto diverse ha fatto nascere un’opera di livello assoluto. Prezzi di cessione: Soci A.M.B.: € 70 Non Soci : € 95 (+ spese di spedizione) La Redazione invita i lettori a contribuire a “IL FUNGO” con articoli, idee, materiale vario. E’ preferibile che tali contributi ci pervengano su supporto elettronico o per e-mail entro il mese precedente la pubblicazione (giugno, settembre, dicembre). Sono comunque graditi anche contributi in altri formati: in questo caso contattare il numero 348 3125968 e-mail: [email protected] Il volume (528 pag.) rilegato contiene 290 fotocolor e 343 micrografie degli autori (H. Ladurner & G. Simonini), 21 tavole a colori di E. Rebaudengo e di F. Boccardo. Chiavi di determinazione in inglese, italiano, francese e tedesco. Prezzo: € 56,00 Micologia/Varie - pag. 8 IL FUNGO n. 2 - settembre 2014 I FUNGHI DELLA CALIFORNIA (traduzione e commenti di U. Bonazzi) Diversi funghi, creduti per lungo tempo esclusivi di altri continenti, in seguito sono stati reperiti anche in Europa ed anche nella nostra provincia: questa rubrica continua a presentare funghi reperibili in Nord America e fino ad oggi non segnalati nelle nostre zone, nella speranza che qualche amico possa smentire questa affermazione, documentandone la presenza. Clitocybe albirhiza Bigelow & Smith Cappello: 2,0-9,0 cm di larghezza, convesso che tende a divenire da pianeggiante a piano, a volte depresso al centro o addirittura infundibuliforme a completa maturità; margine involuto, poi devoluto, con zone ondulate volgenti verso l'alto; la cuticola è igrofana, color cannella-brunastro-marrone a tratti ricoperta con un colore biancastro a volte distribuito in zonature; superficie della cuticola a maturità da più o meno glabra a finemente screpolata, da alutacea a brunastra. Lamelle: subdecorrenti, dentellate, fitte, color crema nel carpoforo giovane fino a diventare decisamente marroni a maturazione, a volte anastomizzate con intercalate tre o quattro serie di lamellule. Gambo: 2,0-6,0 x 0,5-1,2 cm, più o meno cilindrico, cartilagineo, cavo, non fragile; nel carpoforo giovane il gambo si presenta pruinoso bianco su uno fondo alutaceo-brunastro, a volte con fibrille appressate; presenta alla base un cospicuo ciuffo bianco di ife rizomorfe; il velo parziale è assente. Carne: spessore della carne del cappello sottile, 1,0-2,0 mm, morbida, pallida, immutabile; odore, indistinto; sapore leggermente amaro Clitocybe albirhiza Bigelow & Smith astringente. delicato (Foto di Michael Wood) Spore: 5,0-6,0 x 2,5-3,5 µm, ellittiche, lisce, a parete sottile, non cappello colore biancastro, si presenta però grigio-argenteo da giovane, non zonato, e il gambo ha micelio bianco ma non rizomorfe alla base. amiloidi. Altre Clitocybe fruttificano in primavera in montagna: Clitocybe Sporata: bianca. squamulosa e Clitocybe inversa. Clitocybe squamulosa si distingue per Habitat: carpofori sparsi a ciuffi in boschi di conifere montane; una colorazione dal rosato-bruno all’arancio-marrone, il cappello fruttificazione poco dopo scioglimento delle nevi. imbutiforme, squamoso al centro e fibrilloso al margine, mentre Commestibilità: commestibile, di buon sapore ma con poca Clitocybe inversa presenta un colore rosato-bruno più o meno glabro e il consistenza. cappello imbutiforme. Commenti: Clitocybe albirhiza è igrofana, color cannella-bronastro- Bibliografia: marrone a tratti ricoperto con un colore biancastro a volte distribuito in Gregory, D. - 2007: The genus Clitocybe of California. Masters zonature e rizomorfe bianche cospicue alla base del gambo. La sua simile Thesis. San Francisco State University. ugualmente comune, Clitocybe glacialis, è più robusta, ma ha pure un Bigelow H.E. - 1982: North American Species of Clitocybe. Part II. Cramer.Vaduz, Liechtenstein. Peck C.H. - 1897: New species of fungi, in Bull. Torrey Bot. Club 24(3): 137-147. FUNGHI MARA Via Libertà, 63 - San Giorgio di Piano (BO) Tel 051 892049 -WWW.FUNGHIMARA.IT SE AMI LA NATURA IMPARA A CONOSCERLA ATTRAVERSO LA MICOLOGIA
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