GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2014 GIORNO & NOTTE LA SICILIA CATANIA .33 omnibus MERCATI GENERALI Dente in tour con il suo Almanacco Sabato 12 luglio Dente e il suo “Almanacco del giorno prima tour” faranno tappa a MercatiGenerali di Catania, per un’unica e imperdibile data in Sicilia. tautore dotato di grande originalità, dal linguaggio unico e nome di punta della scena musicale indipendente, torna dal vivo con uno spettacolo completamente rinnovato e che fa seguito al tour di successo che lo ha portato dal marzo scorso nei principali teatri italiani. Quest’estate sarà infatti impegnato in una serie di nuove date dove protagonista sarà l’ultimo lavoro: “Almanacco del giorno prima” che conferma il suo indiscutibile talento compositivo. In questo tour Dente si presenterà accompagnato dalla sua band per uno spettacolo magistralmente curato ed arrangiato nei minimi dettagli dove interpreta i suoi testi-rilettura dei nostri tempi, ma con la punta di sarcasmo ed ironia necessaria ad attraversarli. «Almanacco del giorno prima» è il quarto album di studio, pubblicato su etichetta Rca/Sony Music, è stato realizzato in una scuola elementare abbandonata di Busseto, in provincia di Parma, con l’ausilio di Tommaso Colliva. Alle registrazioni dell’album hanno partecipato tra gli altri, Rodrigo D’Erasmo ed Enrico Gabrielli. In apertura si esibirà la band siciliana dei Babilon Suite. Obiettivo Etna Carsten Peter, uno dei più grandi fotografi naturalistici del mondo, sul vulcano per un workshop. Ha visto bellezze paesaggistiche e anche spazzatura CARSTEN PETER CON I RAGAZZI DEL WORKSHOP DI FOTOGRAFIA «Tutelate questo patrimonio, è unico» Ha fatto della fotografia la sua vita, e della vita un soggetto sempre in evoluzione da catturare cogliendo attimo dopo attimo la forza della natura. Carsten Peter, 55 anni, considerato uno dei più grandi fotografi naturalistici al mondo, proprio in questi giorni è impegnato in un workshop per 15 studenti fotografi, organizzato dalla Bluocean di Reggio Calabria, con il patrocinio del National Geographic, sul tema “Dall’Etna all’Aspromonte, incontro con i giganti del Mediterraneo”. Ieri era nella sede del Parco dell’Etna, partner del progetto in Sicilia. «Ogni volta che prendevo una macchina fotografica desideravo immortalare ogni avvenimento della mia vita fino a spingermi verso l’estremo - ha sostenuto Peter - ma amo anche la tecnologia e apprezzo molto la combinazione che esiste tra estetica e tecnologia, che, in situazioni estreme, è molto adrenalinica». Carsten Peter ha ricevuto il premio “World Press Photo” per un reportage sui tornado negli Usa e ha ricevuto”l’Emmy Award” per un video realizzato nel Pacifico in cui riprendeva un vulcano direttamente attivo all’interno del cratere. Ma per l’uomo che ha anche affrontato caverne tossiche e cascate acide, che è sceso in grotte surriscaldate e che ha battuto un record di altitudine, dire quale sia stata l’esperienza più formativa è impossibile: «Ogni esperienza è diversa e formativa in modo particolare». E se gli si domanda cosa cerca nei propri scatti, risponde: «Una storia. Mi piace soprattutto mettere assieme l’uomo e la forza della natura tra i quali - ha spiegato non può esistere un confronto. L’uomo non può controllare la natura, vi saranno sempre aspetti che gli sfuggiranno». Con questo rispetto tutto il team di Bluocean si è avvicinato anche al mondo dell’Etna, accompagnato da Francesco Pennisi, responsabile della fruizione del Parco e dalle guide. «Abbiamo cercato di entrare in contatto e familiarità con l’Etna. Oltre ai crateri abbiamo scoperto la vita naturale attorno al vulcano. Ci sono state tante foto di piante e fiori, abbiamo studiato la morfologia, la biologia. Non abbiamo incontrato la fauna selvatica, ma abbiamo trovato le orme di una volpe». Tra le difficoltà emerse quella di muoversi tra i divieti «Per quanto mi riguarda – confessa Peter sorridendo - ce ne sono troppi, ma per la gente comune, senza esperienza, le prescrizioni sono giuste». Nonostante i divieti il fascino del vulcano sembra abbia colpito anche Peter, al cui occhio, attento, però non sono sfuggiti i problemi che offendono il nostro territorio, a cominciare dalle discariche sulle strade per l’Etna. «Il riconoscimento dell’Unesco è molto importante anche perché molti non sanno che sull’Etna vi sono delle zone naturalistiche straordinarie. Qui la natura è veramente speciale, è unica e deve essere assolutamente tutelata – ha continuato rivolgendosi ai cittadini etnei -. Ognuno di noi può fare sempre qualcosa. Molti gettano l’immondizia nei boschi. La spazzatura uccide la diversità biologica che sussiste in certi ecosistemi, ma è bene pensare a quale danno enorme si crea. E non è giusto nemmeno che vi siano anche edifici impiantati e mai completati. Non è giusto». Di Grado al Rotary per parlare di Sciascia Di Leonardo Sciascia (Racalmuto 1921- 1989) saggista, narratore che occupa una dimensione singolare nella schiera degli autori della letteratura meridionalista del dopoguerra, ha parlato al Rotary Club di Catania, su invito dei presidenti Guglielmo Longo in carica e Carmelo Piazza incoming, il prof. Antonio Di Grado, ordinario di Letteratura italiana nella nostra Università. Il relatore ha sottolineato che parlare di Leonardo Sciascia 25 anni dopo è un periodo di tempo che nelle vecchie generazioni risultava essere abbastanza lungo, al contrario di oggi dove tra le generazioni c’è cesura e velocità. Scrittore e intellettuale, autore di indagini, saggista, in ogni suo scritto Sciascia affida il suo ragionamento a chiavi di lettura privilegiate, nella sua capacità di essere sociologo, psicologo, analista. L’iter della sua produzione di narrativa adotta un modello che è insieme un misto tra narrativa, saggio e giallo del tempo affrontato manzonianamente tra verità e finzione. Le sue prove d’autore hanno una forma che potrebbe apparire neorealista con analisi e inchieste. Così per “Le Parrocchie di Regalpietra” (1956), dove con un certo sarcasmo l’autore è volto a osservare la realtà. Racalmuto, la città natale nella Sicilia delle zolfare, della mafia, del rovello di Pirandello, riferisce le cronache di un maestro e dei suoi ragazzi che vivevano di stenti. Riporta una controstoria del paese e della sua classe dirigente. E’ libro che si propone di radiografare la realtà, ma anche come testimone, di andare oltre con raffinata letterarietà. Nel segno della realtà e della modernità contemporanea “Gli zii di Sicilia” è raccolta di racconti dove c’è già tutto Sciascia con la sua chiave di lettura della storia siciliana che si è tramandata tra gli scrittori isolani da Verga a De Roberto con una aristocrazia che resta aggrappata al potere e dove il cambiamento non produce nulla. “Il giorno della civetta” è romanzo che si occupa di mafia quando era uso comune dire che “la mafia non esiste”. Sciascia è il primo scrittore a romperne lo spettro nel salotto buono della letteratura, a scoprire via via la piovra con i suoi tentacoli, a parlare sul “Corriere della sera” dei “professionisti dell’antimafia”, titolo redazionale su cui tanto si è discusso. Con la sua denuncia Sciascia vuole chiudere con la retorica del neorealismo. E’ la volta di “Uomini e no”, “ A ciascuno il suo” (1966), “Todo modo” (1974) con uomini onesti che rappresentano il buon senso comune e i cattivi della stessa umanità dove siamo tutti corrotti, avviluppati e corresponsabili. In “Il cavaliere e la morte” la responsabilità del male si annida in ciascuno di noi e negli istinti che vi albergano. “Una storia semplice” con adattamento teatrale può considerarsi l’ultima pagina del grande narratore che “ A futura memoria” testimonia tensione civile, coraggio politico, impegno letterario. MILLY BRACCIANTE Premio Majorana al Rotary Catania Ovest Vittorio Majorana, uomo di legge e di cultura, convinto assertore e divulgatore della legalità quale valore imprescindibile per una sana e proficua convivenza e crescita sociale, nel 1996 socio fondatore del Rotary Club Catania Ovest, ha prematuramente lasciato questa terra nel gennaio del 2004 generando un incolmabile vuoto nella famiglia, negli amici e nella società catanese. SONIA DISTEFANO IL PERSONAGGIO Chicco Coci, un catanese doc per le fiction E’ reduce dal grande successo di Canale 5, “Squadra Antimafia”, l’ultima serie andate in onda lo scorso autunno, dove ha interpretato il ruolo di Ettore. Ma non si è montato la testa. Chicco Coci, 50 anni, è “catanese” doc ed ha un curriculum di tutto rispetto, con ruoli di rilievo in teatro, al cinema e in televisione, con esperienze anche da cabarettista e doppiatore. Trentuno gli anni di carriera. In cantiere una miriade di lavori. Nel Siracusano sta girando “Maria Carmela Aprile”, un film incentrato sulla vita della fondatrice del Santuario del Sacro Cuore di Rosolini, diretto dal regista argentino Roberto Garay, prodotto da “SintesiCinematografica” di Nicola Forino. E ancora, ha appena completato di girare il film su Santa Rosa- MOSTRA FOTOGRAFICA DI GRAZIA MUSUMECI lia per la regia di Sergio Bernabei con Eleonora Abbagnato. Fra un mese inizieranno le riprese del film “La piccola Giulia” diretto da Gabriele Montera con Raffaella Fico, Alessandro Gassman e Andrea Roncato, dove Coci interpreterà un ruolo importante e in autunno farà parte del cast di “Ricominciamo” un lungometraggio di Tindaro Ragusi. Il teatro lo vedrà debuttare in estate in “L’Uomo senza mare” di Nico Zancle. Uno spettacolo che parla di Sicilia e di Siciliani. Per Sky invece dalle prossime settimane registrerà al Lido “Le Palme” di Catania le puntate di una trasmissione “balneare”. Quando ha avuto il primo approccio con lo spettacolo? “Da giovanissimo. Sono stato sempre attratto dal palcoscenico e dal mondo del cinema. Mi è bastato avere un microfono in mano in uno spettacolo per capire cosa avrei voluto fare da grande. Mi piaceva talmente tanto che decisi di farne un me- stiere”. Come è stato l’impatto con il mestiere? “Non è stato facile, anche per le cose più banali. Ho debuttato a 15 anni recitando in una compagnia teatrale di San Giovanni La Punta, avendo come maestri il regista Michele Russo e un grande attore come Enrico Guarneri. Ma ho dovuto studiare tanto e ho dovuto fare tanta gavetta: all’inizio era tutto caotico e non era semplice riuscire a organizzarmi. Poi ci si abitua e ci si entusiasma”. Teatro, ma anche tv e cinema. Cosa preferisce? “Il teatro mi piace e mi entusiasma tantissimo, però mi piace anche recitare per la tv e per il cinema: sul set c’è sempre una bellissima atmosfera”. Dove la vedremo a breve? “Di sicuro in tv con un’altra fiction le cui riprese inizieranno fra qualche mese. Ma al momento preferisco non anticipare nulla”. CARMELO DI MAURO Per tutto ciò il Rotary Club Catania Ovest ha voluto, di concerto con la moglie avv. Patrizia Eberle e i figli, istituire un premio in sua memoria con l’intento di contribuire alla diffusione dei concetti di cultura e legalità presso i giovani studenti diplomandi ed universitari. Anche quest’anno, sotto la presidenza di Domenico Giuliano, il club ha indetto il concorso per le ultime classi dei licei classici e scientifici catanesi. Nell’aula magna del liceo “Mario Cutelli” la commissione, composta dallo stesso presidente Giuliano, dal prof. Davide Miccione e dall’ing. Alberto Pasqua, ha selezionato sette concorrenti che sono stati ammessi a svolgere una prolusione sul tema “Aapere di base e sapere applicato”. A conclusione delle prove l’attestato di merito è stato attribuito a Marco Fallanca (Cutelli), Ludovica Panfili (Boggio Lera) e Paola Saglibene (Galileo Galilei). La festa di fine anno al «Maria Ausiliatrice» La conclusione dell’anno scolastico è stata per gli alunni della secondaria di I grado dell’Istituto paritario Maria Ausiliatrice un momento di festa e di gioia, ma anche di profondo impegno e di grande costanza nel dare vita a uno spettacolo nel salone teatro della scuola dove gli allievi hanno presentato ai genitori e ai familiari i prodotti delle diverse attività elaborate nei mesi scorsi: laboratori di chitarra, latino, scrittura creativa, giornalismo, poesia, danza e recitazione curati dall’esperta maestra Rosaria Fallico. Il momento più significativo è stato la rappresentazione teatrale tratta dal romanzo fantastico “La storia infinita” del- CATANIA SET PER IL CORTO SU PIERO JUVARA “Lettere antiche” è il titolo della mostra fotografica di Grazia Musumeci che di terrà da domani, 13 giugno, al 22 a Viagrande al Palazzo Turrisi Grifeo di Partanna. Un lavoro in bianco e nero: poche immagini ma tutte essenziali. L’autrice partecipa all’emozione dei genitori, Aurora e Rosario, e raccoglie, con grande sensibilità, momenti intimi fotografandoli. Lo stile è delicato, poetico. La posizione delle riprese è accurata: immagini più costruite con inquadrature ben calibrate, tagli stretti ad accogliere gli oggetti cari, ci forniscono la chiave di lettura del lavoro e contornano scatti rubati durante momenti di vita quotidiana, atteggiamenti veri, spontanei. «Le tessere ricompongono il mosaico di una vita fa – scrive in una nota il critico Daniela Sidari - parole scritte e conservate per questo, per ricordare e rinnovare l’amore, per impedire che il tempo possa rendere ovattato il ricordo». «L’idea è nata – spiega l’autrice - per caso. A poche settimane dal giorno del loro anniversario, i miei genitori hanno deciso di riordinare le loro lettere del periodo in cui erano fidanzati. Una corrispondenza fittissima e ricca che ha coperto un periodo di dodici anni». È già diventato un vero fenomeno del web il nuovo cortometraggio di Piero Juvara. “Il castello incantato”, girato tra Catania e Sciacca, basato sulla vera storia dello scultore saccense Filippo Bentivegna. Il cortometraggio, visibile anche su Youtube, racconta la vita di “Filippu delli Testi”, vittima di una storia d’amore. Secondo alcune leggende sembrerebbe che il fratello maggiore, invidioso del fatto che Filippo, appena arrivato in America, avesse fatto innamorare una bella e ricca ragazza americana, per un raptus di gelosia gli abbia inferto, o abbia pagato qualcuno per farlo, una violenta bastonata sulla testa, provocandogli un’irreversibile infermità mentale. Al ritorno in Sicilia, Filippo realizzò oltre 3mila sculture in pietra arenaria bianca, quasi tutte teste, di varie dimensioni, oggi conservate, grazie all’associazione Agorà, nel grande Giardino-Museo “Il castello incantato” a Sciacca. Soggetto e sceneggiatura di Piero Juvara, regia di Eugenia Caudullo e Francesco Maricchiolo. Operatore audio-video Emiliano Brugaletta. Nel cast Pino Scaglione, Domenico Fiore, Maria Juvara, Silvia Corsaro Boccadifuoco, Nino Moschetto, Gianni Sciuto e i piccoli Giorgio Buonuomo e Salvatore Nicolosi. Coreografie di Cettina Pandolfo. C. D. M. SIMONE RUSSO lo scrittore tedesco Michael Ende. Sulle ali della fantasia gli alunni hanno messo a frutto le loro doti naturali sperimentandosi mini-attori di talento con un’opera tanto impegnativa, che ha permesso di donare un messaggio di speranza e di gioia: in mezzo a difficoltà è possibile, con la forza del desiderio e della speranza, ricreare le cose dall’inizio anche quando tutto sembra perduto. La direttrice, suor Giuseppina Bonaccorsi, ha ringraziato i ragazzi per l’impegno e la bravura. La preside, suor Margherita Di Rosa, ha ringraziato i genitori e i docenti Gaetano Cavallaro, Daniela Cirino, Angela Fichera, Laura Seminara, Elena Tarascio, Mario Condorelli e suor Angela Di Grazia per la dedizione dimostrata nell’azione educativa a favore degli allievi. Al termine gli insegnanti hanno consegnato gli attestati di partecipazione ai diversi concorsi svolti durante l’anno. ANTONINO BLANDINI
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